Tra gli argomenti discussi: Cinema, Cultura, Donna, Film, Maternita'.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 3 minuti.
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Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Una volta uno dei fratelli Taviani parlando dei film da loro diretti disse che a suo parere il loro tema di fondo era molto semplice l'alternanza tra la fiducia nella vita e dunque la speranza
E la disperazione
Mi sono tornate in mente queste parole assistendo all'ultimo film di un'altra formidabile coppia i fratelli registi Jean-Pierre e Luc Dardenne
Che esce in Italia con il titolo giovani madri
Il film è ambientato in un centro di assistenza per ragazze madri in difficoltà che hanno comunque deciso di non abortire
Perché ora possono decidere di affidare il loro bambino a un'altra famiglia con cui il centro stesso le metterà in contatto
Altrimenti il centro li aiuterà per un periodo ad allevare il loro bambino
Il film prende in esame le storie di cinque ragazze
Per esempio una è uscita da poco dalla tossicodipendenza ma è soggetta a ricadute in compenso al suo fianco un ragazzo che le vuole bene
Un altro invece è stata abbandonata dal padre del bambino che non vuole saperne di riconoscere il figlio
Ma lei tenta disperatamente di ristabilire i contatti con lui anche perché si trova in gravi difficoltà economiche
Un altro invece che era stata data lei stessa in affidamento cercansi osa mente di riprendere i contatti con la propria madre che vorrebbe che ora l'aiutasse accrescere il bambino
Un'altra ancora che ha vissuto una storia di violenze domestiche vorrebbe affidare la figlia a un'altra coppia perché la bambina possa crescere in un ambiente più sano anche se separarsi da lei lei costa un dolore straziante
Accenno a questi casi per evidenziare come ognuna delle protagoniste avrebbe ragioni per cedere al disorientamento a una deriva autodistruttiva e insomma la disperazione
Ma come anche ognuna grazie serto all'assistenza del centro alla solidarietà che si stabilisce tra i suoi ospiti ma soprattutto grazie all'istinto tenace della sopravvivenza
Come ognuno a suo modo insomma sia dopo invece per costruire un futuro positivo per sé e per il bambino che deve nascere
Nel racconto la scelta stesa di far nascere un figlio appare un segno di speranza
Tuttavia il film e non vuole essere edificante non vuole proporre dei modelli positivi e non forza nemmeno per un momento situazioni e personaggi con questo intento
Osservando come le ragioni della vita e della morte si alternino si contrapponga hanno nell'animo delle protagoniste ci fa entrare nella loro intimità emotiva
Senza alterare le loro figure che per come parlano come agiscono perfino come vestono sembrano come strappate alla vita reale
E qui la vita non è data come un male o come un bene a assoluto ma come un Complesso inestricabile di entrambi gli elementi una poesia di Apollinaire l'addio che viene recitata e cantata in conclusione e che parla di un lutto
Daidone motivo del film che si può forse definire la speranza nella disperazione
Si tratta di un film molto bello certamente da vedere era stato presentato al Festival di Cannes dove ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura giovani madri di Giampiero e Luc Dardenne un saluto da Gianfranco Cercone
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