"La pace perduta" - presentazione del libro di Sergio Romano (Ed. Longanesi) nell'ambito della 2ª edizione della manifestazione Brunch and Book - (presso la Libreria Rizzoli, Galleria Vittorio Emanuele II 79)

Senza
Cospicua partecipazione
Ne è sicuro che già dalla prossima domenica comunque attraverso anche un monitor potremmo ora radunare altra parte del pubblico al primo piano della Liberia e ridurre per quanto possibile il disagio alla vostra partecipazione culturale voglio peraltro aggiungere anche che sono felice di annunciarvi che siamo riusciti a ottenere
L'autorizzazione al solo pubblico e quindi da mercoledì questo inizierà la seconda parte della meditazione sempre da me curata sull'Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele
Questa iniziativa come sapete è il frutto della ricerca di un dialogo tra la parola lo spazio pubblico trasformare uno spazio storico di un luogo simbolico restituendo alla Galleria Vittorio Manuele quell'ambito di Agorà oggi così
Necessaria e importante minime per gli vi attendo a un dibattito il cui tema riguarda la fine dei valori la loro crisi si trae spunto da un libro sulla fine della nostra cristianità
Scritto da monsignor Alessandro Maggiolini vescovo di Como che andrà a dialogare con Francesco Alberoni sociologo editorialista voi in otto quindi mercoledì alle ventuno sull'Ottagono Galleria Vittorio Emanuele
Dopo questa presentazione una seconda e più precisa è quella più attesa Sergio Romano
L'Italia ha una politica estera può avere una politica estera quale politica estera avuto il nostro Paese la domanda non è ha fatto oziosa ed è interna quest'ultima sua fatica intellettuale
La pace perduta dove Sergio Romano parla prettamente della guerra fredda come una guerra lunga ma
Non coerente
E si chiede quale possessi in qualche modo anche l'esito il futuro della politica estera Bracco la guerra fredda devo dire che la qualità e la quantità di pubblicazioni su questo tema sulla politica estera dopo tanta no pre
Esigua proprio perché è difficile anche teoricamente ridisegnare un quadro chiaro e certo delle relazioni internazionali
Come di consueto lascio la parola Sergio Romano che ci introduce ci spiega anche le ragioni di questo testo e poi sempre una sei di domande per entrare anche nella attualità nella concretezza di questi giorni dove la politica estera sicuramente ritorna a essere protagonista almeno a mio avviso del dibattito culturale politico sociale del nostro Paese
Quindi per ora la parola Sergio Romano
Grazie
Buongiorno
Questo libro in realtà è un tentativo si sente si sente poco poco
Meglio
Forse alzare il volume
Se meglio meglio media media questo libro è un tentativo di spiegare ciò che il mondo è diventato dopo la fine della guerra fredda
Noi abbiamo naturalmente salutato la caduta del muro di Berlino la caduta dell'Unione Sovietica come una svolta verso la pace verso un mondo più ordinato verso un mondo più equilibrata
In realtà abbiamo commesso un errore di prospettiva non ci siamo resi conto che era la guerra fredda che ci garantiva la pace
Perché le due grandi potenze i due grandi blocchi funzionavano in realtà come i contrafforti di una grande architettura mondiale
E non potevano farsi la guerra sapevano che facendosi la guerra si sarebbero distrutti a vicenda
Erano in un certo senso condannati a vivere in pace naturalmente questo non significava che la pace fosse totale si facevano guerra in altre parti del mondo per così dire per procurarsi fecero guerra nel Vietnam si fecero guerra in Afghanistan si fecero guerra anche nel continente africana
Ma in una grande area del mondo l'area più sviluppata l'Europa è l'area dell'Atlantico la guerra fredda significato alla pace
Con la fine della guerra fredda uno dei due contrafforti è caduto il blocco occidentale non ma più avvertito il sentimento di una minaccia incombente
E si è per così dire distratto non ha più considerato importanti certi conflitti che prima lo preoccupavano che oggi e non lo preoccupano più ed è così che noi abbiamo assistito in realtà una straordinaria proliferazione di conflitti
Vi sono state più guerre di quante non non ve ne fossero state nei quarant'anni precedenti la signora Albright disse a un certo punto che erano morte più persone negli anni novanta di quante non ne fossero morte negli anni della guerra fredda e aveva statisticamente ragione abbiamo assistito alla disintegrazione gli Stati comunisti semplicemente perché era morta e l'ideologia che li aveva tenuti insieme l'Unione Sovietica la Jugoslavia abbiamo assistito all'interno di queste disgregazioni ad una serie di conflitti regionali che bene o male prima il comunismo aveva controllato e tenuto a bada abbiamo tutti visto alla televisione le guerre jugoslave
Non l'abbiamo visto alla televisione le guerre posso bioetiche
La guerra di Moldavia
La guerra tra l'Azerbaijan nell'Armenia
I conflitti dell'Asia centrale le lotte fratricide all'interno delle Repubbliche islamiche dell'Asia centrale non l'abbiamo visto naturalmente alla televisione se non occasionalmente le due Kerry guerre ceceni
Sappiamo ma non vediamo la televisione la guerra dell'Afghanistan che è stata per così dire esacerbata dalla fine della guerra fredda ecco questo è il mondo che io ho cercato di descrivere senza offrire delle ricette o delle formule risolutori del perché non sono in grado di farlo
Mann Massimiliano Finazzer mi ha posto una domanda relativa alla politica estera italiana e naturalmente anche sull'Italia alla fine della guerra fredda ha avuto tutta una serie di influenze
Noi eravamo parte integrante del blocco occidentale ma siamo sempre stati negli anni della guerra fredda un paese ambiguo
Perché avevamo al nostro interno un forte partito comunista
è un partito socialista che veniva da posizioni frontista e da posizioni massimaliste da posizioni fortemente anti atlantiche
Il Partito socialista prima il Partito comunista poi si sono avvicinati alle posizioni occidentali anche e soprattutto perché questo era il prezzo che dovevano pagare per avere una maggiore influenza sulla vita politica italiana già negli anni Sessanta il partito socialista si era avvicinato alle posizioni atlantiche negli anni settanta all'epoca dei governi di solidarietà nazionale vi ricorderete l'appoggio dei comunisti ad Andreotti nella seconda metà degli anni Settanta anche comunisti cominciarono a fare una politica di avvicinamento verso occidente ma sempre mantenendo intatti alcuni dei loro vecchi pregiudizi contro l'alleanza atlantica è sempre sostenendo che l'alleanza atlantica non doveva essere utilizzata in funzione di difesa mai di in funzione di una maggiore conciliazione
Con il mondo comunista con il mondo sovietico
E allora i governi italiani hanno sempre fatto politica estera in funzione delle loro esigenze di politica interna se bisognava recuperare l'appoggio socialista come all'epoca del centrosinistra hanno diminuito il loro atlantismo
Se bisognava utilizzare i voti comunisti
All'epoca dei governi di solidarietà nazionale hanno ulteriormente diluito il loro atlantismo con una serie di iniziative concilianti nei confronti dei confronti per esempio dell'Unione Sovietica e molto difficile parlare di politica estera italiana perché uno non sa mai dove esattamente il confine tra politica estera e politica interna erano di politica estera i viaggi che i primi i presidenti del Consiglio italiani facevano a Mosca
O era una manifestazione di politica interna strizzatine d'occhio rivolte ai partiti al Partito comunista questa ambiguità ha sempre caratterizzato la politica estera italiana non era soltanto un'ambiguità di politica interna l'Italia è un Paese importante ma debole
Economicamente rilevante demograficamente rilevante con una fortissima posizione geopolitica all'interno più del Mediterraneo
E all'epoca della guerra fredda come paese di confine verso il mondo comunista ma è un Paese debole perché non ha mai potuto dedicare ho voluto dedicare alla politica estera e la politica militare il denaro e l'impegno di altri paesi della stessa dimensione geografica ed economica e allora un Paese debole tende necessariamente a utilizzare altre armi che sono quelle della ubiquità e dell'ambiguità in molte circostanze non si sapeva bene da che parte l'Italia fosse questo le serviva in qualche modo a sopravvivere con la sua debolezza
Comunque tutto questo con la fine della guerra fredda è finita e vi è stato un momento abbastanza breve e in cui l'Italia non ha ben capito quale sarebbe stato il suo ruolo era morto il blocco comunista l'Alleanza atlantica nessuno poteva dire se sarebbe ancora esistita e con quali caratteristiche insomma l'Italia è stata orfana di politica estera grosso grosso modo fra il mille novecentonovanta e il mille novecentonovantadue mille novecentonovantadue non dimenticatevi scoppia la prima guerra jugoslava
La prima guerra serbo croata
Ed è in quel momento che l'Italia improvvisamente non per sua volontà Anna per una serie di avvenimenti indipendenti
Dalla sua volontà si trovò ad essere proiettata verso l'area più turbolenta del mondo
Questa è la realtà italiana degli anni novanta noi siamo diventati i paesi di confine dell'Occidente
Al confine con l'area in cui vi sono i maggiori fattori di turbolenza della nuova situazione internazionale quest'area cominciano i Balcani comincia quindi sull'Adriatico
Ma in realtà non finisce nei Balcani
Esiste ormai un Medio Oriente esteso che comprende i Balcani che comprende le zone a rischio della vecchia Unione Sovietica che comprende il Mar Nero il Mar Caspio e scende verso naturalmente
Il Golfo Persico ebbene questa grande area di turbolenza da cui derivano alcuni dei maggiori fattori di disturbo della comunità internazionale e ai confini con l'Italia e questi fattori di disturbo sono le guerre civili molte guerre civili scoppiate in quella regione sono il conflitto
Arabo israeliano palestinese israeliano sono l'immigrazione clandestina
Che non è soltanto l'immigrazione clandestina maestro mento il veicolo per traffici più ancora più inconfessabili i traffici della droga della superstizione della prostituzione della delle armi naturalmente purtroppo l'immigrazione clandestina che certamente provocata da fenomeni di grande disperazione sociale disperazione politica e diventata uno strumento di questi altri traffici di immigrato clandestino in molte circostanze
Per pagare il suo percorso per pagare il passaggio costretto a destra diventare agente della droga
Agente per il traffico d'armi strumento nella prostituzione
L'Italia e ai confini con tutto questo pretendere Italia vissuto nel corso degli anni novanta uno dei suoi periodi storicamente peggiori
Anche e soprattutto perché a tutti questi fenomeni si è aggiunto a un problema suo personale di crisi del suo sistema politico di crisi delle sue istituzioni crisi politica crisi morale crisi istituzionale e tutto questo si dà il caso accadeva per maggiore sventura dell'Italia in un momento in cui l'Europa grazie alla fine della guerra fredda
Faceva uno straordinario balzo in avanti verso la sua integrazione mercato unico nullità unica frontiera unica per i Paesi del trattato di Schengen
Quindi quindi questi sono stati per gli italiani di grandissime difficoltà dovevamo cercare di recuperare il tempo perduto di raggiungere i Paesi più avanzati dell'Europa occidentale vale a dire i nostri partner nello stesso tempo ci dovevamo guardare le spalle da un fenomeno di immigrazione clandestina prostituzione dilagante droga traffico d'armi che rendevano l'ordine pubblico lo stesso ordine pubblico italiano a rischio questi sono stati i problemi a cavallo fra politica interna e politica estera che l'Italia ha dovuto affrontare
Nel corso degli anni novanta e come li ha affrontati
Ma debbo dire il bilancio non è negativo
Il bilancio non è assolutamente negativo soprattutto perché abbiamo risolto ogni maggiore dei problemi italiani quello che se non l'avessimo risolto avrebbe veramente potuto condanna cioè lo statuto di nazioni di serie b abbiamo recuperato il ritardo nei confronti dell'Unione economico monetaria
Entrare nell'euro è stata una grande battaglia nazionale
E credo che chiunque ci abbia governato
Quali che siano le nostre opinioni politiche di centrodestra o di centrosinistra
Agli uomini che ci hanno portato dell'euro il Paese deve un grazie
Romano Prodi ha commesso altri errori
Ma certamente quella battaglia è stata vinta
Ciampi è l'uomo di quella battaglia
E se oggi Ciampi e il presidente della Repubblica che riscuote la stima generalizzata
Della maggioranza e dell'opposizione credo che questo lo si deve al fatto che quella battaglia l'ha fatta e l'ha vinta con grande con grande tenacia
Naturalmente altre battaglie no io non sono state dette
Quella che ci concerne maggiormente proprio di politica estera stiamo parlando stamane
E la battaglia istituzionale la battaglia per la riforma delle istituzioni italiane
Non dimentichiamo che la politica estera non è soltanto un'idea del Paese una strategia dei rapporti internazionali certo anche questo
L'Euro per esempio era una grande strategia e tuttora una grande strategia ma la politica estera e la capacità di reagire quotidianamente ad avvenimenti che sono in larga misura imprevedibili
Vi è in altre parole una congenita impossibilità nel programmare politica estera la politica estera non si programma perché nulla è programmabile quando il numero dei giocatori e così vasto
Quando l'iniziativa dell'uno si ripercuote come per dire
A cascata a catena creando una serie di conseguenze che nessuno era stato in grado di immaginare contro le quali nessuno era stato in grado di preparare una reazione programma
E quindi in realtà la politica estera e autorevolezza nel reagire
Autorevolezza nel proporre nel determinare in ogni circostanza l'interesse nazionale da preservare in circostanze che essi manifesto hanno giorno per giorno in modo del tutto inimmaginabile e imprevedibili
E allora
Con queste istituzioni con questo sistema politico l'Italia non può fare se non una politica estera mediocre
Perché le sue istituzioni non garantiscono l'esecutivo la stabilità e l'autorevolezza che è fondamentale per qualsiasi politica estera che si rispetti
La Francia fa una politica estera rispettata e rispettabile perché a un esecutivo che in grado di di fare senza contestazioni quotidiane senza essere mestoli continuamente
In condizione di discutere le proprie scelte
Ciò che ritiene di dover fare nell'interesse del Paese sbaglia non sbaglia lo sapremo quando i francesi alla prossima occasione alle prossime elezioni giudicheranno il Governo per ciò che ha fatto
In Italia no in Italia questo non accade governo Prodi era una coalizione estremamente eterogenea di sparata
Non esisteva e non esiste in Europa una coalizione eterogenea come quello del centrosinistra in nessun Paese vi è mai stata la differenza che esisteva da noi fra Dini e Cossutta
è un conservatore moderato andreottiano
E l'esponente di una linea politica che crede ancora
Al comunismo
Ed era inevitabile quindi che quella coalizione non fosse in grado di produrre una politica estera omogenea coerente lo abbiamo visto nelle due occasioni in cui l'Italia dovette intervenire
Militarmente per vedere con le forze armate fuori del proprio territorio mi riferisco ad Albania e al Kosovo quei due interventi furono possibili soltanto perché l'opposizione decise di giustamente e correttamente decise di dare il proprio sostegno del proprio appoggio ma erano emergenze e la politica estera non è fatta soltanto di emergenze
è fatta di piccole cose quotidiane di fronte alle quali il governo deve essere in grado di difendere l'interesse nazionale
Quando noi siamo andati a Nizza nel dicembre Giuliano Amato ha sostenuto una linea politica molto corretta era giusto dire che non eravamo per l'integrazione europea per l'allargamento
Perché l'Europa avesse una Costituzione
Ma quando poi si è chiesto alla delegazione italiana ma su questo e quel problema avente delle posizioni siete
Decisi a sostenere un punto di vista piuttosto che un altro la delegazione italiana ha detto no
Non abbiamo posizioni
Abbiamo soltanto grandi posizioni di principio e della politica estera non è grandi posizioni di principio o quanto meno non è soltanto grandi posizioni di principio
E la difesa quotidiana testarda dell'interesse nazionale su problemi e ripeto imprevisti e imprevedibili in programmabili
Per i quali è necessario soprattutto un esecutivo forte
Allora sì adesso Massimiliano Finazzer mi mi chiedesse che cosa succederà nei prossimi anni io gli risponderei
Che temo purtroppo che accada e non certamente le stesse cose di prima non perché non vi sia un nuovo governo l'alternanza in democrazia è una buona cosa
Ma perché teme molto che lo stesso presidente nuovo presidente del Consiglio
Per quanto probabilmente rafforzato dal voto ricevuto constaterà molto rapidamente che il sistema politico italiano non serve a fare una buona politica estera
Grazie
Due principali ragioni per le quali lei dice l'Italia ha visto svanire una invernale politica estera miliziani novanta fonda la disintegrazione della Jugoslavia il collasso del sistema politico provocato da Tangentopoli allora ministro era De Michelis
Quali dice avvenga per un'idea
Di politica estera e in quel periodo l'Italia guardava l'Adriatico e Balcani come un mercato
Rilevante ai suoi interessi nazionali mi chiedo se ancora oggi questa possa essere una prospettiva di interesse nazionale per nostra politica estera
Va be'l'idea di De Michelis tanto per ricordare quella che fu la sua politica in quegli anni era questa
è crollato il blocco sovietico alcuni Paesi dell'Europa centrale sono ritornati alla democrazia stanno ritornando al mercato
Vorranno diventare membri della comunità europea allora si chiamava ancora Comunità europea ma per il momento non sono in condizione di entrare
Non sono in condizione di entrare perché il loro regime non è ancora stabilizzato e soprattutto perché non hanno un fatto ancora quella transizione dall'economia comunista al mercato che condizione fondamentale per l'ingresso nell'Unione Europea
Per di più sapeva De Michelis che la comunità si stava consolidando rafforzando il suo processo di integrazione con il Trattato di Maastricht vale a dire con la moneta unica e che in quel momento non era certamente in condizione di accettare nuovi soci anche se questi soci fossero stati pronti maturi
Per entrare allora De Michelis pensò che bisognava pur sempre cercare di offrire questi soci qualche cosa
Una sala d'aspetto
Una sala d'attesa in cui sapessero di potere attendere con una ragionevole speranza di entrare nella comunità e allora crea una organizzazione che si chiama o all'inizio o quadrangolare
Era costituita da Austria Italia
Ungheria e Jugoslavia
In cui Ungheria e Jugoslavia erano naturalmente i Paesi in sala d'aspetto e i padrini tutori di questa operazione erano l'Italia e l'altra puntute i vantaggi che l'Italia avrebbe potuto ricavare da questa operazione essendo il paese più demograficamente importante più economicamente importante
Poi la molto rapidamente la organizzazione si è allargata è diventata una pentagonale con l'ingresso della Cecoslovacchia allora la Cecoslovacchia era ancora unita una esagonale con l'interesse con l'ingresso dell'anno Polonia e poi pian piano dopo la disintegrazione della Jugoslavia con l'ingresso delle Repubbliche derivate dalla Slovenia e Croazia insomma esistenti con ora si chiama iniziativa centro europea ed è quella tanto per intenderci a cui hanno a cui ha partecipato sul lago Maggiore a Verbania
Il presidente Ciampi insieme ai capi di Stato di tutti i Paesi che ne hanno fatto a parte chi ha visto la televisione si sarà reso conto che il tavolo era rotondo che grosso modo intorno al tavolo ci stava una dozzina di persone credo che il numero degli italiani che ha capito esattamente che cosa facessero che cosa fossero
Probabilmente vicino allo zero virgola cinque per cento perché quella dovrebbe essere la percentuale
A che cosa è servita questa cosa ma le riunioni servano sempre qualche cosa naturalmente ma naturalmente De Michelis che fu uomo di grandi conversazioni più che nei grandi realizzazioni brillante intelligente
Forse non si rese conto ossessione se ne rese conto
Censura questa questa constatazione che la cosa avrebbe avuto un senso soltanto se i Paesi più ricchi avessero avuto la possibilità di in sede di iniettare nelle economie di questi Paesi denaro
Denaro soprattutto per creare quelle infrastrutture che permetterebbero ai Paesi di commerciare lavorare fra di loro per vedete una delle grandi anomalie del di questi Paesi dell'Europa centro orientale che sono stati costretti per molto tempo a vivere all'interno di un sistema il sistema sovietico chi aveva immaginato quel poco di infrastrutture che aveva immaginato che aveva immaginate soprattutto in direzione Est-Ovest
Non esiste più una reti di infrastrutture capaci di far comunicare
L'Ungheria con la Polonia la Repubblica Ceca con l'Ungheria la Slovacchia ecco nei paesi del l'Europa danubiano balcanica
Viaggiare all'interno di questi Paesi andare la Praga Varsavia è infinitamente più complicato di quanto non sia che so dire superare distanze analoghe nell'Europa occidentale non ci sono le strade non ci sono i ponti non ci sono le ferrovie voi quindi la prima delle priorità era proprio quella ma per fare quello correva mettere del denaro
E questo accade proprio nel momento in cui l'Italia se mai l'avesse avuto questo denaro l'avrebbe dovuto utilizzare soprattutto per risanare la propria economia e la propria finanza vale a dire per entrare nell'euro quindi si trattò di una operazione generosa ma velleitaria
Che in realtà non produsse nessun risultato se non ripeto quello di far fare degli studi e di mettere ogni tanto intorno allo stesso tavolo un certo numero di persone molto al di là non siamo andati
Mille novecentonovantadue l'Italia ratifica il trattato di Maastricht se non sbaglio qualcun altro ministro degli Esteri ancora De Michelis
Credo fosse quello di Michele sicché rettifico il trattato io io ogni caso quel trattato da annunciare la fine della politica estera o comunque la sua trasformazione all'interno di una politica venire comunitaria
Mi chiedo se questo è avvenuto
E se può venire senza un ministro degli esteri dell'Unione Europea
Per la verità credo che la ratifica il trattato di Maastricht tutti noi abbiamo tendenziali a ritenere che fu del mille novecentonovantadue perché la riunione conclusiva
Quella che vi sia a nel che mise per così dire a fuoco il trattato fu del dicembre del mille novecentonovantadue in realtà la firma del trattato fu del febbraio mille novecentonovantatré la ratifica ebbe luogo all'epoca del governo di Giuliano Amato
Detto questo sì
Trattato di Maastricht avrebbe dovuto comportare anche la prospettiva di una politica estera dell'Europa vero è che questa politica estera era nata negli anni precedenti
Era nata nel negli anni Settanta sotto forma di consultazioni fra i ministri degli esteri
E fra i vari funzionari dei ministeri degli Esteri della della Comunità europea
Però con master naturalmente la prospettiva era più più chiara
Più chiara più delineata più precisa addirittura poi
Si cominciò a discutere la possibilità di creare un da figura un personaggio qualcuno che avrebbe potuto rappresentare questa politica estera europea
Politica estera europea che si chiama
Politica estera politica estera politica europea della sicurezza
Della cooperazione intatti
Si chiama pesca un altro di questi acronimi e il signor pesche in realtà e il Ministro degli Esteri europeo Arvier Solana
Quello che fu per molto tempo segretario generale della NATO quindi si potrebbe sostenere a questo punto che un embrione è un ectoplasma di politica estera europea personalizzata del signor Solana
Abbiamo già cominciato ad averlo
In realtà il signor Solana di politica estera europea non fa o ne fa molto poca
O la falso soprattutto sul piano simbolico e rappresentativo va certamente in Medio Oriente dove cerca di esprimere il punto di vista comune dei pulitori Paesi dell'Unione europea
Si muove in Asia e in Africa nel tentativo di dare alla politica estera europea un volto un'immagine una consistenza ma in realtà tutto questo non avviene fondamentalmente per due ragioni
Prima di tutto perché la politica estera europea sarà tale soltanto quando Solana avrà la possibilità di avere alle sue dipendenze una struttura una vera e propria un vero e proprio apparato politico amministrativo in altre parole una diplomazia e quando questa diplomazia avrà acquistato un credito superiore a quello delle diplomazie nazionali oggi non è così
In secondo luogo una politica estera priva di uno strumento militare
Incapace cioè di farsi rispettare anche grazie ad un braccio secolare vale vale a dire a una forza armata non è purtroppo una politica estera rispettata e rispettabile
Vero è che l'Unione europea ha messo all'ordine del giorno la creazione di una forza di pronto intervento composta da sessanta mila uomini che dovrebbe esistere di qui a un paio d'anni ma è anche vero che questa prova a forza di pronto intervento la gira a bordo probabilmente soltanto nell'ambito dell'alleanza atlantica
è soltanto con strumenti non sempre propri ma forniti dall'Alleanza atlantica vale a dire in ultima analisi dagli Stati Uniti
E allora è molto difficile immaginare che la politica estera europea
Ho la forza di pronto intervento europea agisca secondo criteri di totale autonomia europea
Se per agire ha bisogno dei satelliti americani ha bisogno dell'intelligenza americano ha bisogno della logistica americana ed è farà soltanto ciò che l'America le permette di fare e se fa soltanto ciò che l'America le permette di fare non sarà mai una forza completamente l'europea
Nel caso poi della punto di maggiore nel punto più cruciale nel punto di maggiore difficoltà in cui l'Europa cerca faticosamente di manifestare se stessa vale a dire il conflitto palestinese israeliano
Da
Il problema è che ibridi attori sono tali soltanto quando sono riconosciuti i commenti come mediatori da ambedue le parti
Bene o male gli Stati Uniti sono riconosciuti come mediatori sia da Israele che dai palestinesi
Noi europei siamo riconosciuti come possibile mediatore dai palestinesi non certamente dallo Stato di Israele che non ci vuole riconoscere come tali perché ritiene che la nostra posizione sia troppo filo araba filo palestinese insomma non vedo area del mondo in cui le ore la politica estera e dell'Europa si manifesti concretamente
All'inizio del suo intervento lei ci ha ricordato anzi c'ha ammonito che la politica estera si costituisce perverso casi concreti
Ebbene vorrei proprio luci questa riflessione già che nel libro che ricorda come l'Italia nel passato qualche modo lascia la sicurezza di sui confini agli Stati Uniti in cambio di avere una certa autonomia di politica interna di avere le risorse adeguate
Per realizzare quella politica
Vorrei che lei mi traducesse alcuni casi concreti ieri interpretarsi ad esempio c'è stata la sgradevole sensazione che durante il processo per il Cermis il governo D'Alema fosse in imbarazzo la sgradevole sensazione che la Baraldini fosse tornato in Italia sono presenti scambi con l'America lei cosa ne pensa al riguardo
Il Cermis non fu certamente una bella pagina di politica italo-americana
Nella faccenda del Cermis si io credette di capire subito quale sarebbe stata la linea degli Stati Uniti
La linea degli Stati Uniti sarebbe stata una linea di difesa della degli aviatori americani
Perché perché in realtà questi voli a bassa quota che furono responsabili quella faccenda del Cermis della tragedia del Cermis sono molto fortemente incoraggiati dall'aeronautica americana
C'è anche da fare ridere in una situazione in cui radar riescono a monitorare vivo lì vivo lì ad alta e a media quota l'unico modo di sfuggire al radar
In una qualsiasi operazione militare in un qualsiasi campo di battaglia e quello di volare a bassissima quota quindi all'area anarchica americana viene detto volate a bassissima quota addestrate di a volare a bassissima quota e poi è inevitabile che in queste circostanze si crei il fenomeno al tempo stesso un utile dannato della emulo evoluzione all'interno della del corpo del corpo in questo caso l'aeronautica americana
Quindi quei ragazzi erano degli eroi agli occhi dei loro compagni e ho avuto sempre l'impressione fin dall'inizio che il giorno in cui l'Aeronautica militare gli avesse per così dire molto duramente sanzionati
Avrebbe lanciato un messaggio scoraggiante a tutti coloro a cui diceva dovete imparare a bassissima quota naturalmente queste erano le ragioni dell'America che si possono anche cerca di comprendere ma che non sono le nostre ragioni
E il tema ok la il governo italiano non sia stato molto fermo nella contrastare le ragioni dell'America
E non è stato molto fermo nel contrastare le ragioni dell'America anche e soprattutto perché noi non siamo mai stati molto fermi nel rivendicare la sovranità e il controllo delle basi americane delle nasi della NATO invitati
Abbiamo in altre parole è permesso che gli americani riuscissero in realtà a creare una sorta di extraterritorialità
Giuridica e di fatto
Questa è stata una delle ragione per cui noi non siamo stati particolarmente fermi nella faccenda del Cermis
E poi naturalmente i governi di centro sinistra sostenuti dai comunisti con in un caso un ex comunista alla presidenza del Consiglio naturalmente
D'Alema avevano per così dire una fortissima coda di paglia
Dovevano dimostrare che la loro conversione alla democrazia era genuina non potevano dar adito a dubbi e sospetti magari anche in alcuni casi strumentali
Ma pur sempre reali
E in altra Perale si sono trovati nella situazione di fare una politica che forse dal punto di vista atlantico ortodossa è impeccabile
Andreotti avrebbe potuto permetterselo certe libertà D'Alema non se lo poteva permettere perché su di lui pesava il ricordo del suo passato ingerita da fare la vita politica e fatta purtroppo anche di queste cose
La faccenda della della
Della Ballardini fuori per molti aspetti
Sì lei non ha torto come dire la compensazione che il Governo italiano riuscire ad ottenere dal governo americano soprattutto in una fase in cui Clinton aveva qualche motivo per essere quanto meno riconoscenti
Per lui naturalmente del dibattito il tutto aperto caso Ballardini viene giudicato diversamente a seconda delle nostre convinzioni delle nostre preferenze ideologiche le nostre convinzioni morali eccetera eccetera
A me sembra una brutta pagina ma non vi chiedo di pensarla tutti Commenda penso io voglio dire se mi rendo conto che quando le questioni sono al tempo stesso
E Chicco e morali e politiche il confine che ci separa è sempre un confine molto sfumata
A me sembra una brutta pagina mi sono sempre chiesto tra l'altro che cosa farà questo governo adesso che la Ballardini
Agli arresti domiciliari perché in realtà e allarga agli arresti domiciliari
In violazione a mio avviso naturalmente degli impegni presi con il governo americano nel momento in cui giunse in Italia ma ripeto la questione tante teste tante opinioni
Ecco le teste sempre meglio con tale piuttosto che tagliarle evidente il periodo certo qualche riflessione verrebbe fatta anche su un altro caso importato Challant
Va e alla la domanda è cosa a secondo me potrebbe fare governo Berlusconi si trovasse in una situazione analoga ma vi è una premessa facce non arriva attraverso l'ausilio di un parlamentare e questo pone un problema del rapporto tra Parlamento e governo e lei ha detto giustamente che i governi deboli non riescono a realizzare la politica estera alla premesso che questa situazione non è cambiata
E premesso che caso ce l'hanno in casa spiacevole e anche stupito di politica estera perché calo dei danni interessi economici commerciali degli italiani con la Turchia e crea un imbarazza anche con la Germania
Lo scenario della politica estera anche di questo governo di fatto caso c'era sarebbe diverso analogo secondo me
Non sarebbe certamente diverso perché non esistono due delle condizioni che hanno reso il caso Challant così spinoso il caso Cioran fu spinoso in realtà per due ragioni la prima ragione fu come lei giustamente osservato come dire la complicità la collaborazione di un deputato di rifondazione comunista
E le difficoltà che questo creerò all'interno del coalizione ci furono per così dire un forte disagio
L'impressione che se il governo italiano avesse preso immediatamente una posizione dura nei confronti di Dio Challant avrebbe potuto turbare
Il fronte di centrosinistra e questa fu la prima ragione non è una ragione destinata a ripetersi oggi nel caso del governo Berlusconi la seconda ragione fu crede dalle ma non capì niente non capì letteralmente nulla
Ebbene di fronte al caso Challant la reazione del vecchio giovane comunista normalista Pinza
In altre parole credette perché qualche volta si reagisce anche sulla base voglio dire dei proprio automatismi psicologici credette che fosse un eroe della resistenza democratica
Ci vuole un po'di tempo dalle ma un uomo intelligente molto intelligente
Ci vuole un po'di tempo qualcuno gli spiegò che non era così qualcuno gli spiegò che il partito curdo comunista era in realtà un partito che si autofinanzia va con la droga
Qualcuno li dovete spiegare che bene o male la Turchia era l'unica democrazia del mondo islamico che potesse essere riconosciuta tale pur fra i suoi mille difetti fra le sue mille ipocrisie
Qualcuno gli dovete spiegare che non si poteva fare la guerra la Turchia senza fare contemporaneamente la guerra alla NATO e che è nato significava gli Stati Uniti insomma pian piano queste cose gli sono state spiegate
E allora ripeto perché è uomo intelligente certamente fece quello che doveva e poteva fare in quelle circostanze cioè se ne sbarazzò
Essendo se ne è sbarazzato il problema grazie al cielo
Cessò di esistere se non come cattivo ricordo di un Governo che si era appena costituito non bisogna dimenticare che la Costituzione la recente
Ultime due domande la prima riguarda
Il ministro degli esteri Ruggero Ruggeri è stato il direttore dell'avvocato ed elezioni Sean e in quella veste facilitò comunque cerco di utilizzare le relazioni tra l'occidente la Cina perché la Cina potesse entrare all'interno di questo contesto internazionale
Però mi chiedo se il ministro degli esteri Ruggero dovesse aprire delle relazioni con la Cina come potrebbe accettare un paese che si apre come di mercato e continua a violare sistematicamente i diritti civili
Ma io non credo che Ruggiero avrebbe delle grandi difficoltà se conosco le sue i due prima di tutto quel disegno strategico che Ruggiero ebbe come direttore dell'Organizzazione per il commercio mondiale si sta realizzando
Gli accordi fra Stati Uniti e Cina in funzione dell'ingresso della Cina all'organizzazione si sono chiusi i beni gli accordi fra l'Unione europea e la Cina in funzione dello stesso obiettivo si stanno chiudendo degni
Altrettanto bene
Quindi a questo punto la strada è spianata la Cina entreranno nell'Organizzazione del commercio mondiale
E ne siamo tutti felici perché in questo modo la Cina sarà costretta ad assumere una serie di impegni di obblighi e di discipline
Che fino ad adesso la rendevano molto anomala in materia di economia di mercato perché approfittava dell'economia di mercato ma in realtà imponeva a tutti noi una serie di limitazioni protezionistiche che rendevano la nostra presenza sul mercato cinese molto più difficile in materia per esempio di compagnie d'assicurazione in materia di banche in materia di contraffazione di prodotti tecnologicamente avanzati che come voi sapete in Cina sono
Andrà fatta
Con questi obblighi la Cina non lo potrà più fare sarà soggetta alla sorveglianza dell'organizzazione e soprattutto dovrà rendere conto delle sue eventuali violazioni di fronte a organi arbitrali
Dell'organizzazione per il commercio mondiale
Ruggero che è stato soprattutto diplomatico economico
Ha passato buona parte della sua vita tra Bruxelles e la Direzione generale degli affari economici del ministero degli Esteri
Il ministero del Commercio con l'estero Ruggiero è stato ministro del Commercio con l'Estero per poco meno di quattro anni non può non apprezzare tutto questo quindi sa perfettamente che e questo è un obiettivo importante
Scredo sappia anche io sono convinto che lo sa che in realtà noi non possiamo costringere la Cina a fare una politica e di rispetto dei diritti umani Paese troppo grosso perché l'Europa pensi di poter le loro imporre Massa anche che in realtà l'unica via percorribile verso la democratizzazione della Cina Lara democratizzazione del mercato cinese
Quanto più questo mercato cresce quanto più crescono i soggetti economici con interessi diversi e con la capacità di far valere i loro interessi tanto più la Cina subirà una pressione dal basso
Verso forme di di democrazia anche politica
Io credo che lo sappiano tutti lo capì Clinton Clinton fece una campagna elettorale del mille novecentonovantadue contro le violazioni cinesi dei diritti umani
Passa un paio d'anni e si rese conto che bisognava percorrere un'altra strada
E io credo che quella strada ha dato dei risultati molto positivi non certo siamo ancora molto scioccati da certe violazioni dei diritti umani siamo scioccati dal fatto che una setta religiosa
Molto pacifica non possa fare i suoi esercizi spirituali senza correre il rischio di essere perseguitata
Però non dimentichiamo che
Oggi in Cina si sciopera
Ufficiosamente ma si sciopera
E oggi in Cina vi sono vi sono state una serie di rivolte popolari
Dovuti a problemi economici
Che il regime non si sogna nemmeno lontanamente di reprimere nel sangue perché sa che fenomeno potrebbe estendersi a cascata
All'intero Paese
Quindi sì certo non secondo parametri conformi ai nostri ma una certa forma di democrazia cinese
Sta si sta manifestando e questo è dovuto al mercato all'economia e allora non resta che incoraggiare il mercato l'economia ci sono molti altri aspetti che non siamo riusciti a trattare il ruolo della NATO e la politica estera italiana le forze armate una riforma anche di chi di voi essere poi il garante
Di questi istituti importanti il la funzione Presidente Consiglio all'intero della politica estera esprimere proprio concludono invece
Con una riferimento testuale dal suo libro e nella guerra fredda dice le principali armi che venivano utilizzate e non la competizione nucleare e spaziale che blocca il tagiko no
Politica e lo spionaggio bicchieri queste armi quali ancora sopravvivono alla guerra fredda e se forse non è proprio lo spionaggio il tema più delicato ad affrontare la politica estera oggi proprio tre leoni pressione stanno potrà col telefonino
No il intendiamoci lo spionaggio
è un dato permanente dell'arbitro internazionale
Spionaggio fra nemici e spionaggio fra amici ed è inevitabile lo avevamo previsto perché ho visto che avevamo immaginato Cray lo spionaggio tenda valersi di tutto ciò che le tecnologie avanzate
Di gli offrono gli permettono di utilizzare quell'aereo che volava americano che volava a cinquanta miglia delle coste cinesi è un aereo spia
Volo a cinquanta miglia dalle coste cinesi perché da quella distanza si può ascoltare ciò che accade a Shanghai a Pechino e questo naturalmente è possibile soltanto perché le nuove tecnologie lo consentano
E io ho capito la reazione cinese l'ho capita perfettamente
E non credo che gli americani abbiano il diritto di scandalizzarsi
Quello è un gioco che si fa cercando di non essere colti e quando si è colti lo si paga non c'entra a fare questa è la regola dello spionaggio cinesi avevano perfettamente ragione dissetarsi
Quanto poi la dinamica dell'incidente nessuno di noi era su quegli aerei e non sappiamo se sia un pochino più colpa dell'uno è un pochino più colpa dell'altro francamente questa è una un litigio che non mi interessa
Quindi è contro questo tipo di spionaggio ciascuno di noi ha il diritto di difendersi vi ricordo di passaggio
Che la regola delle tre miglia come regola di distanza delle acque territoriali fu adottata quando la gittata di tiro dei cannoni delle navi non superava le tre miglia
E con quel tre miglia si voleva semplicemente a impedire al nemico che mi sparassero dentro casa
Oggi naturalmente
Le tre miglia sono diventate dodici miglia
Ma esce l'en e gli aerei spia americani non conoscono quel tipo di limitazione e quindi ripeto prepariamoci a difenderci nel modo in cui ciascuno di noi sarà in grado di fare quello che a me sembra invece più evidente è che la competizione continuerà ad essere tecnologico militare
E continuerà ad esserlo per una ragione perché lo sviluppo della tecnologia militare negli anni della guerra fredda dovuta alla competizione fra i due blocchi
Ha avuto in realtà delle straordinarie ricadute sul progresso civile ed economico dei nostri paesi
è inutile nascondersi dietro un dito ipocritamente
Ha la competizione spaziale è stata assolutamente fondamentale nel far fare un salto in avanti alla nostra tecnologia delle comunicazioni
Noi abbiamo tutto il cellulare in tasca perché un italiano un'americana di origine italiana immigrato ebreo del mille novecento e
Trentotto
Viterbi
Professore a Stanford iniziatore di grandi società molto avanzate per la tecnologia delle comunicazioni
Inventò un algoritmo
L'algoritmo di Viterbi
Che permise agli americani di comunicare con le loro navicelle spaziali escludendo le interferenze che sino a quel momento
Avevano reso precaria la comunicazione con lo spazio
Non ricorda non dimenticate dei che quando gli amidi che gli russa Vietti ci misero nello spazio
Lo Sputnik
Gli americani ebbero la sensazione di essere indietro e fecero un grande sforzo per raggiungere e superare l'Unione Sovietica
Ma il problema che si pose immediatamente non era soltanto quello del lancio della navicella dello spazio
Ma quella della comunicazione con la navicella dello spazio perché senza la comunicazione con l'anno vincendo non avremmo mai potuto derivare tutte le informazioni che le navi spaziali erano in grado di acquisire ebbene l'algoritmo di Viterbi è stato fondamentale per raggiungere questo scopo
Ma senza l'algoritmo di Viterbi non avremmo il cellulare
E questo e non è che un esempio di ciò che la competizione spaziale nucleare ha generato come
Progresso economico le ricadute economico tecnologiche e una delle ragioni per cui l'Occidente ha vinto la guerra fredda fu anche la sua capacità di utilizzare sul piano civile le ricadute tecnologiche
Della ricerca nucleare e spaziale per il settore militare
Mentre invece l'Unione Sovietica grazie alle sue
Come dire rigidità grazie ai compartimenti stagni che separavano l'industria militare dall'economia
Non riuscì mai a farlo
Nello scudo antimissilistico che gli americani hanno deciso di costruire io vedo anche una giustificazione di carattere economico tecnologico
Grazie Sergio Romano come i sarà certamente nato è evidente o del tutto escluso un'altra domanda riguardante il ruolo e le funzioni dei nostri ambasciatori nostri consoli né certamente abbiamo perso un ambasciatore ci siamo indeboliti politica che sta in questi anni ma abbiamo acquistata conduco interviene a voler rispondere allora vuole sapere
Seicentodiciassette ambasciatori italiani ieri più di cinquanta consoli onorari quant'altro forma la classe dirigente deve sostenere la sua politica estera inadeguati i doni in temi di competenza e onestà
Per dare l'Italia è quella giusta efficacia di politica estera voluto la domanda reciproca
In realtà io credevo che la sua domanda fosse molto più semplice mi sembrava che lei mi avesse chiesto ma gli ambasciatori contano sono importanti rilevanza dell'odierno Gran va bene che la domanda fosse quella
Sì e no per carità le ambasciate saranno sempre utili saranno sempre importanti sarà pur sempre necessario avere qualcuno che sul posto vi racconta il più obiettivamente possibile
Quello che accade che vi dà qualche consiglio sulla base di un'esperienza diretta di ciò che accade
Ma anche lì di ipocrisia non è mai non porta mai da nessuna parte il mestiere di ambasciatore si è andato progressivamente riducendo di importanza negli ultimi cent'anni e gradualmente ma per scalini vale a dire con una straordinaria rapidità l'ambasciatore l'importanza dell'ambasciatore è direttamente proporzionale al
Numero dei giorni necessari perché il ministero degli Esteri rimandi delle istruzioni
Quando nel secolo scorso passavano fra il momento in cui accadeva qualcosa
Il momento in cui il ministero degli Esteri lo sapeva e formulava le proprie istruzioni uno o due mesi l'ambasciatore era per uno o due mesi onnipotente
Quando a quel tempo si è ridotto a due settimane l'ambasciatore ha perduto una parte della sua onnipotenza ma ha conservato pur sempre un margine
Di autonomia quando si è ridotto a una settimana quando si è ridotto a un giorno naturalmente l'ambasciatore si è trovato sempre più nudo adesso non è un giorno
è un minuto
E allora che che cosa volete che l'ambasciatore faccia quale ambasciatore può sentirsi sollecitato a prendere delle iniziative coraggiose i e personali nel momento in cui sa perfettamente di può e che può essere sconfessato
Nel giro di pochi minuti dalla casa mia
E allora l'ambasciatore e inevitabilmente diventato un signore competente
Serio intelligente ma non coraggioso
E allora è molto meno divertente farlo
Bene io chiedo venia perché anche per oggi il il microfono e ancorato un file cioè ovviamente crea due problemi prima che venga discriminate le persone più lontane e questo mi spiace ma detto a trovarla possiamo notare occorrerebbe situata fra e e quindi vengono favoriti corrono voci alte e mentre invece per quello che sono qui subito semina segnalare o volontà di intervenire
C'è la questa facoltà prego
Professore lei
Lei ha detto che la fragilità in politica estera dell'Italia e dovuta soprattutto se non esclusivamente alla fragilità degli esecutivi quindi la risposta facile sarebbe allora rafforziamo l'esecutivo attraverso adeguati istituzioni
Ma non pensa che anche la posizione geopolitica dell'Italia ammettere una sorta di nemesi storica all'epoca romana l'Italia per la sua posizione era favorita perché bellissimi poteva dominare si potevano a dominare le parla dell'intero invece oggi nell'Italia si scaricano tutte le tensioni che vengono soprattutto dall'al Medio Oriente ed al Sud del Mediterraneo e o del pulsioni che evidentemente contrastano Anna alle altre di segno contrario che vengono ad andar via dall'Occidente e soprattutto dall'America grazie
Professore
Vorrei ringraziarla pensa anche a nome di tutti per la sua chiarezza per la sua pazienza per la sua maniera di pensare
E descrivere che è sempre la stessa
Il discorso va avanti da parecchi anni ed è molto per noi molto utile
Poi specie la palla di globalizzazione e antiglobalizzazione ed atleta io ancora non ho capito cosa significa esattamente
Allora
Questa araba quindi questo pasticcio qui può avere influenza sulla politica estera italiana
A darne avevo ricevano insomma non era un'altra la ringrazio
Dunque volevo toccare brevissimamente tre punti
Un appello del problema Serbia Turchia no che a noi sembra lo centra serve con la Turchia in realtà in quel periodo in cui ci fu la guerra in Kosovo ci fu anche il caso Challant
Io il tempo come tutti credo dovuto riflettere molto sull'ipocrisia della politica estera che si ammanta sei per i grandi valore dei grandi principi e invece segue sempre la ragion di Stato
Nel senso miracoli c'era il persecutore delle minoranze lo Stato turco che si è macchiato di genocidio degli armeni e di genocidio dei curdi era invece un alleato atlantico affidabile eccetera eccetera
Poi bisogna riconoscere che in passato l'unico ruolo politico per cui non ho storicamente nessuna simpatia che però ebbe il coraggio di imporre la sua linea politica agli alleati eccessivamente invadenti fu Craxi che Sigonella fu l'unico che vi sia Reagan no
E per quello credo almeno dal punto di vista dalla politica estera lasciato qualcosa di buono assieme a molto altro di meno buono
L'Europa ecco lei ha parlato delle un secondo punto l'Europa le ha parlato di Europa intorno elogiativo siamo entrati nell'Europa un'ottima cosa sicuramente
Però mi sembra che si dovrebbe discutere sul fatto che questa Europa almeno a me sembra un'Europa di banchiere di tecnocrati di economisti ma non Europa democratica non un'Europa dei popoli esista ed esempio da più di vent'anni o in Parlamento che non ha alcun ruolo legislativo
E che forse bisognerebbe adeguare a quelle che sono le istanze democratiche
E poi non mi sembra che questa Europa si spioni a quei principi di unità culturale di valori sia umanistici sia cristiani che la caratterizzano da centinaia di anni
Infine per sul punto
No
Turchia no un altro se Serbia Turchia e l'altro era l'Europa cercherò di essere velocissimo terzo punto Ruggiero Ruggiero sarà sicuramente un tecnico
Validissimo una persona di valore non dico di no
Quello che mi ha turbato dall'elettore tra l'altro della Casa della Libertà abbia votato per un partito dalla Casa delle Libertà quello che mi ha turbato sia stata l'imposizione di Agnelli almeno a me è sembrata tale di Ruggiero
Cioè tra i due mali voglio dire preferivo Casini che sarà uno che faceva il portaborse prima di Forlani adesso la Fari Berlusconi però se non altro è stato eletto democraticamente e non è stato imposto dalla FIAT dal signor FIAT infine ultimissima cosa io la stimo moltissimo come storico la stia finisco la stimo moltissimo come storico che che considero dissacranti irriverente revisionista Emilio se ne migliora senso del termine però come editorialista del Corriere mi sembra un po'troppo politicamente corretto
Ho già tre
Beh da questa loro lunga lettera io le invio due telegrammi
Dunque il primo
Come ex burocrate venticinque anni a Brussel due cose molto semplici per quale ragione dalla mia esperienza ho visto che l'Italia è sempre stata la prima ad accettare e a spingere verso qualsiasi ampliamento allargamento come lo chiamano oggi e sempre l'ultima sul piano concreto a difendere i a tutelare i propri interessi
Numero due
Lei ritiene che questa assenza dell'Italia la politica internazionale sia dovuta al fatto di un'assenza
Anche giornalistica intellettuale faccio un esempio concreto nessun giornale italiano a Bruxelles e ha mai avuto una redazione
Intendo per redazione un corpo redazionale dei due tre e quattro membri financial Times invece a quattro giornalisti
Nel mondo ne ne abbia emersi e quindi si interessano dei diversi settori
I giornali italiani però sono totalmente assenti faccio l'esempio di oggi il giornale di ex Montanelli ex Feltri ex Berlusconi come lo chiami
Il collega Cera Cioce corrispondente
La situazione europea solamente superficialmente analizzata
Una cosa molto concreta in quarant'anni nessun giornalista italiano ha mai iscritto anche con permanenze di dieci venti e trent'anni approach sorelle un libro sull'Europa la ringrazio
La prima domanda concerne la politica estera italiana lei dice
Il problema è certamente quello di un esecutivo forte ma non bisogna dimenticare che l'Italia si trova in una situazione giorno politicamente molto complicata a grande rischio perché siamo nel mezzo di un'area ad altissima turbolenza
E lei ha certamente ragione debbo dire tuttavia che i grandi le grandi sfide sono anche le grandi occasioni
E naturalmente il fatto di essere alle prese con grandi problemi che sono all'ordine del giorno di tutte le maggiori democrazie occidentali fondamentalismo islamico contrabbando droga prostituzione
Clandestinità eccetera eccetera mette anche in Italia in condizioni di avanzare proposte prendere iniziative
Costruire un modello se è in grado di farlo in altre parole ripeto i rischi sono anche delle grandi occasioni se il Paese volesse coglierlo potrebbe cercare di farlo
Dove pochi d'azione influenza sulla politica estera italiana
Vede lobby la globalizzazione e naturalmente l'ultima ideologia rimasta dopo la morte delle ideologie
è una ideologia quando viene utilizzata da molti come una sorta di panacea della
Per i problemi economici del mondo per i problemi economici e sociali del mondo
Indubbiamente prestato qualcuno nel corso degli ultimi anni che ha fatto della globalizzazione una nuova religione una specie di nuova religione laica tra l'altro questa è una delle ragioni per cui è stato così facile agli antiglobalizzatori mobilitarsi perché avevano di fronte a sé qualche cosa che sembrava per così dire rappresentare l'ideologia del futuro
In realtà la globalizzazione qualche cosa di molto più semplice e complicato allo stesso tempo
Nel corso degli ultimi quindici vent'anni noi abbiamo assistito ad una serie di fenomeni che hanno progressivamente allargato i mercati del mondo
Sono apparse sulla scena mondiale le piccole tigri asiatiche le quali hanno cominciato a produrre secondo standard interna internazionali e hanno cominciato a proporci dei prodotti di cui abbiamo constatato che avevamo bisogno perché erano costruiti esattamente secondo le nostre esigenze
Naturalmente questa emersione delle piccole tigri ha creato dei mercati potenziali in Asia a cui noi ci siamo progressivamente
Interessati e questo ha creato una circolazione dei prodotti su scala mondiale
Poi non bisogna dimenticare che a partire dagli anni ottanta ci siamo tutti resi conto che la politica del controllo dei cambi la politica del controllo del trasferimento delle valute
Era diventata poliziesca controproducente negativa quindi abbiamo tutti favorito il movimento dei capitali il movimento di capitali ha creato un mercato globale dei capitali
In altre parole questi sono fattori che hanno determinato una nuova situazione alla fine degli anni settanta la signora Seccia a reintrodotto la come dire l'obiettivo del libero mercato come un obiettivo positivo Reagan ha fatto esattamente la stessa cosa abbiamo constatato che questa che queste tendenze erano positive producevano risultati buoni
E i gli abbiamo cercato di allargarle su scala mondiale e questa la globalizzazione in cui io credo una globalizzazione che non si realizzerà mai come ideologia totalitaria che avrà pur sempre le sue eccezioni le sue distinzioni
Le sue sfumature ma che vanno i sembra nel senso giusto quello di Genova ed il G otto è un'altra cosa una come dire una fiera delle illusioni
Il G otto viene rappresentato dagli antiglobalizzazione come il Governo mondiale della globalizzazione non è vero
Non è vero è un club di persone che si riuniscono per scambiarsi delle idee che molto difficilmente riescono a mettersi d'accordo su qualche cosa
E che anche quando si sono messi d'accordo su qualche cosa possono semplicemente rappresentarlo come un auspicio perché non hanno i mezzi per imporlo
Dall'altra parte il partito della contestazione non è un partito
Un circo in cui ci sono grosso modo tutte le sfumature dell'arcobaleno dai terzomondista sia gli ambientalisti agli anarchici ai comunisti ai conservatori agricoltore reazionari come Bombay
Mi si vuole spiegare come Bombay può stare accanto a un comunista
Nelle manifestazioni ora un terzomondista il giorno in cui l'Unione Europea abolisse tutte le sue tariffe
Doganali per facilitare l'esportazione dei prodotti agricoli del terzo mondo patria andrebbe in piazza contro una tale provvedimento contro un tale provvedimento quindi realtà agendo da noi non abbiamo la lotta per o contro la globalizzazione abbiamo due interlocutori
Eterogenei
Che in realtà non possono negoziare sul nulla
Il giorno in cui ci fosse un negoziato il partito della contestazione non arriverebbe con una sua posizione comune e il G otto non sarebbe in grado di negoziare nulla perché non ha il potere di mantenere le promesse che eventualmente farebbe
Quindi passi 'sto circo io aspetto il ventitré luglio come il giorno della mia liberazione
Le le sue domande
Se indubbiamente vi fu molta ipocrisia nel modo in cui la comunità internazionale trattò la Serbia e tratto la la Turchia non vi è ipocrisia tuttavia se lei prende in considerazione le motivazioni reali dell'intervento occidentale inserti io non credo che noi siamo andati in Serbia per imporre i diritti umani ci siamo andati per un complesso di ragioni che erano in parte di interesse politico militare e in parte mediatiche
Le televisioni trasmettevano le immagini delle vicende jugoslave molto più di quanto non trasmettesse ad altre vicende
I governi democratici hanno un forte interesse a sintonizzarsi sugli umori della pubblica opinione
La NATO aveva per così dire sotto la guida degli Stati Uniti bisogno di manifestare la propria Potenza insomma questo coacervo di ragioni ha giustificato l'intervento
In Serbia queste ragioni non esistevano nel caso della Turchia perché della Turchia abbiamo obiettivamente bisogni
Quindi
Craxi lei ha perfettamente ragione Craxi a Sigonella io pensai sempre ha difeso l'interesse nazionale italiano le dirò che Craxi ha al suo attivo un altro merito politica estera Craxi è l'uomo che riuscì a mettere fine a una prassi che era per l'Italia abbastanza umiliante quella dei G7 allora erano G7 non c'era ancora la Russia che erano in realtà dei G cinque più G7 perché le riunioni si svolgevano così in una prima fase si riunivano soltanto i cinque e parlavano di cose serie
In una seconda fase si riunivano agli sette cioè i cinque più Italia e Canada e parlavano di cose meno serie fino a che Craxi decise che questo tipo di prassi non era tollerabile
Puntare i piedi per terra e riuscì a mettere fine credo che anche di questo anche per questo gli vada riconosciuto un merito l'Europa dei banchieri e dei tecnocrati
Sì no l'Europa è sempre stata un'Europa dei tecnocrati anche se intendiamoci questi tecnocrati lavoravano sempre sulla base di un'agenda e di un mandato che era conferito loro dalla classe politica perché in realtà l'Europa fu un esercizio di dispotismo illuminato
Fu un esercizio in cui gli obiettivi da raggiungere potevano essere raggiunti soltanto se le opinioni pubbliche
Le interpellavamo il meno possibile
Perché se l'avessimo interpellate
Un giorno sì e un giorno no come accade nelle democrazie
Nazionali le cose che abbiamo fatto non l'avremmo mai fatti perché ogni giorno ci saremmo trovati alle prese con una lobby un con un gruppo di pressione le segnalo che nel mille novecentocinquantasette
Al momento della firma dei Trattati di Roma l'industria italiana era contraria se avessimo chiesto il loro parere come si fa in democrazia i trattati non li avremmo mai firmato
Quindi grazie al cielo i tecnocrati ci hanno salvato da un la serie di imbarazzi
Naturalmente così non si può andare avanti su questo lei ha perfettamente ragione occorre che
L'Europa divenga democratica
Io non sarei così pessimista come mi sembra che lei sia con riferimento a ciò che è accaduto in questi ultimi anni non si dimentichi che il parlamento ha mandato a casa al Parlamento europeo ha mandato a casa la commissione Santer
E questa fu sempre una manifestazione di controllo democratico e poi nelle idee di show da nelle idee dello stesso Jospin
Nel progetto di una costituzione europea
Di Amato e Shore già questa idea di un'Europa più democratica esista io ho l'impressione che nei prossimi due tre anni altre cose verranno fatte saranno saranno positive
L'unità culturale
Non mi ha mai preoccupato
Perché in realtà quel tanto di unità culturale che basta perché l'Europa si unisca esiste già
Fa parte della nostra storia della nostra eredità non dimentichiamo che siamo il continente con il massimo di diversità culturali ma siamo anche il continente in cui ciascun popolo sa di potere imitare l'altro
Perché esistono dei geni comuni che in qualche modo ci rendono assimilabili
E allora se questo già fa parte del nostro patrimonio io sarei molto preoccupato se qualcuno cercasse di calare maggiore unità culturale dall'alto sarà il risultato del nostro vivere insieme della nostra vita comune
Ruggiero Agnelli ma io non credo che Ruggiero l'abbia imposto Agnelli forse lei ricorderà che già in una fase precedente Ruggiero era stato discusso come possibile ministro degli Esteri luglio aveva
In quella fase smentito
Io non so se l'avesse spento per quale ragione l'avesse smentito so che si sta sempre bene a smentire le prospettive aleatorie
Perché allora se lei non smentisce lei appare agli occhi degli altri come un desideroso ambizioso
Mentre invece le cose si cominciano a discutere soltanto nel momento in cui diventano concrete
E credo che siano diventate concrete per l'appunto dopo la costituzione del governo
Fu Agnelli a imporlo o fu Berlusconi a desiderarlo io spero che sia stato Berlusconi a desiderarlo
Perché se Forbes Berlusconi a desiderarlo allora io comincia a pensare che Berlusconi è un uomo saggio
Credo che abbia più interesse Berlusconi ad avere Agnelli il con il ministro degli Esteri avere Ruggiero come ministro degli esteri che non è Mieli
Cresce
Certo ad Agnelli probabilmente farà piacere avere un nuovo con cui ha molta dimestichezza in quella posizione ma non credo che la sua fortuna cambierà
Per quella ragione
Credo invece che Berlusconi abbia un fortissimo interesse ad avere Ruggiero come ministro degli Esteri
Editorialista del Corriere della Sera non dispongo mai alle domande che mi concernono ma lei ha certamente autorizzato a pensarlo
Spero che qualcuno si è autorizzato a pensare il contrario
Lei mi è mi ha chiesto per per quale ragione l'Italia è sempre prima nel desiderare certe cose europee per così dire e sempre invece ultima o penultima otto secondo ultimo no c'è qualche caso peggiore no
Va bene
Pensavo alla Grecia
A lei gli ha detto ultima Renzi sono chiuse
Se vede eccola comunque la la la lei ha perfettamente ragione la la risposta alla sua domanda credo che possa essere questa ritorno così all'altro tema al tema della debolezza dell'esecutivo italiano
Un esecutivo debole fa molta fatica a fare le cose giuste
Perché ogni qualvolta deve fare una cosa giusta deve operare una scelta difficile una scelta difficile che inevitabilmente contrasta con gli interessi di molti
Allora il governo italiano
Di cose giuste le ho sempre fatte relativamente poche perché ogni qual volta dovuto prendere delle decisioni ha fiuto ha finito per ah se sparsi per così dire sul minimo comune denominatore fra gli interessi prevalenti
Nei partiti della coalizione che sosteneva il Presidente del Consiglio questa è stata la grande regola della politica italiana però apre anche riconoscere che l'attività gli ha avuto una classe dirigente fondamentalmente europeista
Possiamo essere molto critici nei confronti della democrazia cristiana ma i democristiani all'Europa hanno certamente creduto uomini come Andreotti per esempio uomini anche con me
De Gasperi certamente ma Degasperi ancora governava in un'epoca in quell'esecutivo non era debole come lo è diventato successivamente
E allora questi uomini democristiani o non necessariamente soltanto democristiani
Che l'Europa credevano che sapevano perfettamente che era il nostro futuro è il nostro destino ma sapevano quanto difficile fosse far fare agli italiani nelle condizioni politico-istituzionali dell'Italia le cose giuste
Il ce le hanno fatte fare da Bruxelles
Hanno in altre parole trasferito delegato a Bruxelles e il potere di imporci ciò che loro il governo italiano non erano in condizione di imporre ai loro connazionali
Dopodiché naturalmente nel momento in cui occorreva eseguirle queste direttive di Bruxelles ricadevano delle nostre vizi delle nostre patologie però voglio dire complessivamente negli anni novanta
Abbiamo liberalizzato abbiamo privatizzato forse non come sarebbe stato necessario ma secondo standard
Compare abilmente positivi rispetto al a quelli degli altri
E poi siamo entrati nell'euro
Insomma tutto sommato
Sarei un po'meno negativo di lei
Agenzie giornalistiche
Assenza dei giornalisti Bono e degli intellettuali loro scarsa presenza Brussel
Sì certo lei ha perfettamente ragione ma qui il problema fondamentale tra l'altro abbiamo ancora a Brussel dei buoni corrispondenti oggi Boni corrispondenti almeno due non le dico chi sono perché non voglio apparire parziale
Ma mi sono ci sono almeno due buoni corrispondente che fanno un eccellente lavoro e di informazione
Sull'euro il problema non è colpa loro il problema è il giornalismo italiano che a differenza di tanto altro giornalismo dei Paesi maggiormente sviluppati non si divide fra giornalismo serio e giornalismo frivolo ma è al tempo stesso serie frivolo contemporaneamente
Perché deve raggiungere un bacino di lettura più piccolo più modesto di quello dei grandi paesi dell'Europa occidentale ogniqualvolta abbiamo cercato di separare questi due giornalisti mie di creare testate serie protestate frivolezze nelle testate serie nelle testate frivolezze
Sono andate bene perché il lettore italiano oppure certo numero di lettori italiani
Reperibili in Italia vocale la combinazione
E allora in una combinazione lei non avrà mai la come dire
La profondità la la gamma di analisi del Financial Times sull'euro
O del Monte o della Frankfurter Allgemeine nemmeno del Paris
La cosa buffa è che non ha nemmeno del Paese cioè un Paese che c'è molto vicino per altri aspetti niente in Italia bisogna che ci sia un po'di tutto
Ci deve essere l'assassinio magari trattato con quattro cinque articoli quando ne basterebbe uno
Ci deve essere però anche naturalmente
La politica estera se poi lei va a vedere le pagine di politica estera dei maggiori quotidiani italiani sono buone
Ma ben raramente la politica estera finisce in prima pagina se non c'è un po'di sesso e sangue mescolato dentro capito
Mi chiamo Panzeri mi complimento vivamente con lei per il suicidio vicino alla bocca ricoprimento vivamente con lei per i suoi brillantissimi articoli di politica estera
Che si è potuto ne sentivamo un grosso desiderio per poter capire un po'meglio l'Europa al mondo eccetera eccetera la mia domanda lei è stato ambasciatore a Mosca
Io e la sua qualità di ambasciatore ha potuto leggere il famoso trattato segreto che il ponte Gasperi firmò nel mille novecentoquarantasei nella nella tra nel trattato di Sbai tentato diversa e alla fine dalla guerra quando l'Italia ha dovuto firmare il trattato di pace meglio Spandau tregua firmarono essa
Parigi e quarantasette
Ho potuto leggere
La seconda
La dove a una domanda brevissima gliela faccio visto che la posizione quasi un confessionale visto che lei è stato ambasciatore a Mosca
Volevo chiederle proprio nel contesto della guerra fredda di cui tratta il suo libro il ruolo effettivo del Partito Comunista Italiano
Ha fatto il doppio gioco ora con Mosca ora con Roma o ha fatto un gioco unico solo con Mosca e quindi ha tradito
Ecco ambasciatore vorrei chiederle e vorrei fare due domande le prime politica estera e vorrei capire che politica e se la potrà aver l'Unione europea
E dal momento diciamo che il signor Bush tutto a fare una proposta nell'ambito del vertice transatlantico al quindici per aumentare il Budget due contributo alla NATO
Il presidente Bush sostiene presente nordamericano io amo di più dirle nordamericano questa penitenza dal momento che io sono americana non in realtà appartiene a una parte dell'America che ha proposto un commento del suo Buddy e del prodotto interno produttore lordo
E ha praticamente il quattro per cento per il contributo alla NATO e l'unico paese europeo che ha risposto positivamente a questo momento e l'Inghilterra che praticamente arriverà se non mi sbaglio perché sono i dati che ho letto sul mondo
Al due per cento invece Italia a una non aumenterà la sua con il suo contributo rimarrà praticamente a uno virgola due per cento sul prodotto interno lordo
Allora c'è un pentimento di quarta possibilità di gestire una politica dentro la NATO se quei stava praticamente in rapporto alla contribuzione e l'altra che voglio farle era proprio me che apparteneva alla mia alla mia all'origine
Nell'ottantuno quando ancora lo non apparteneva né la Spagna il Portogallo alla Unione europea soltanto c'è l'Alitalia
C'erano i funzionari italiani che faceva non pre presentano molte iniziative per migliorare il rapporto con i Paesi dell'America latina
E in questi programmi io sono avuto la fortuna di parteciparvi allora pronto a vedere di persona quanti italiani facevano tanto dentro l'Unione europea per migliorare questo rapporto con loro con America Latina
Per motivi anche di tante tante presenze italiane nel nostro continente
Allora dall'ottantacinque in poi in poi Entre les Spagna e il Portogallo allora dentro il Parlamento europeo ci sono delle sottocommissioni che se ne occupano praticamente di analizzare il problema
E latinoamericano Cervone in modo particolare che è sempre stata portata avanti dagli spagnoli
Il baciate latinoamericane Live mille militari esecutori di una bozza del ho seguito anche questi lavori eravamo sempre propensi a che questo si cambiasse e pro certo la nostra uno solo e si chiarirà che ci fosse un italiano alla guida e queste commissioni perché il pensiero italiano per noi è molto più vicino dei nostri antichi conquistatori che sono fatto quasi una riconquista economica
Nello Straw e continente
Entrato il signor Di Pietro
Il signor Di Pietro purtroppo fino adesso è stato una grossa delusione per lui perché non è stato diciamo nordico Karachi però non ha non ha fatto neanche una riunione dall'inizio di questa legislatura e praticamente queste illusioni italiana
Esista distruggendo allora e in più lo devo dirle che quando è venuto il Presidente Bush pronto presente nordamericano brucia a in Europa ha parlato di America latina con il presidente Aznar in Italia cercare in insieme a Snardi vedere come affrontare il problema latino americano non ha parlato con l'Unione europea ha parlato soltanto connazionali
Nicchiano Nizza impongono una previsti due brevissimi insieme ad Amanda lei sa che c'è una proposta di soprattutto sostenuta dai radicali e PD sulla missioni di Israele all'Unione Europea
E a non avrebbero conoscere la sua posizione soprattutto se pensa che in questa soluzione potrebbe farlo viene la soluzione del conflitto arabo israeliana grazie
Grazie a lei
Ecco e il l'accordo di Degasperi Iannusca fu in realtà le che aveva fatto la domanda per fu in realtà un accordo sulle riparazioni sulle riparazioni che l'Italia doveva all'Unione Sovietica per la guerra e non bisogna dimenticare che l'Unione Sovietica di tutti i Paesi vincitori fu quello che pretese ricevette per esempio una gran parte della flotta italiana
A quell'accordo non è segreto non lo è più
La fece di base al trattato di pace del mille novecentoquarantasette perché in realtà lo sbocco dei eventuali resistenze dell'Unione Sovietica la firma del trattato di pace
Degasperi in quel momento aveva una grande preoccupazione chiudere il più rapidamente possibile il contenzioso con il passato
Cercare di ricostruire un il Paese e soprattutto ricostruire i rapporti internazionali del Paese non dimentichiamo ad esempio che nel mille novecentoquarantasette quando il trattato di pace firmato
A Parigi venne per la ratifica al Parlamento italiano
In realtà all'Assemblea costituente perché non in quel momento avevamo soltanto l'assemblea costituente
Alcuni grandi uomini politici dell'Italia pre fascista si opposero alla ratifica tra cui Benedetto Croce Vittorio Emanuele Orlando
Luigi Einaudi si alzò e sostenne che la cosa più urgente era quello di chiudere rapidamente il capitolo e tirare avanti andare oltre
E credo che la scelta si rivelò puoi essere una scelta vincente nel giro di pochi anni il trattato di pace era stato praticamente dimenticato e in molte sue clausole del tutto disatteso
Partito Comunista Italiano era non non posso guardarlo allora
Partito Comunista Italiano fece il doppio gioco
Sì lei lo potrebbe anche definire doppio gioco fece una politica del doppio binario che non è non c'è seriamente un doppio gioco il doppio binario del Partito Comunista Italiano consisteva in questo
Assumere le maggiori distanze possibili dall'Unione Sovietica
Soprattutto dopo i fatti di Praga del mille novecentosessantotto rivendicare il massimo di autonomia di originalità rispetto alla formula
Populista sovietica
Quando Berlinguer parlava di euro comunismo quando cercava di stabilire un rapporto con i comunisti spagnoli e i comunisti
Francesi lo faceva per l'appunto in questo spirito
Ma al tempo stesso mai spingersi sino a rompere i vincoli con la casa madre
La rottura dei vincoli con la casa madre era percepita dalla classe dirigente del Partito comunista italiano può come una impossibilità politica e ideologico
Perché tutto sommato si sentiva una parte di quella famiglia e ritenevano di poter continuare a trarre vantaggio dal fatto di essere collegati a una casa madre che rappresentava la realizzazione del Sannio
Con tutte le sue mille ipocrisie con tutti i suoi mille e orrori
Quindi fu una politica del doppio binario non dimentichiamo poi che nessun segretario del Partito Comunista Italiano anche il più un riformatore avrebbe potuto permettersi il lusso di rompere con la casa madre perché gli sarebbe saltato mezzo partito
Una buona metà del partito si sarebbe ribellata costituita da militanti fedeli al mito dell'Unione Sovietica quindi più che di doppio gioco parlerei di doppio binario quando arrivò Gorbaciov
Il Partito comunista italiano non intanto Natta quanto ghetto
Ebbene la sensazione di potere finalmente conciliare queste due binari su cui aveva continuato a marciare
Perché si disse se Gorbaciov realizza un comunismo riformato allora io posso addirittura credi carminio comunista italiano come l'anticipatore del comunismo riformato dico abbracciava e tutte le mie contraddizioni vengono sanate
Così non è andato tovaglie sappiamo che le cose così non sono non sono andati
Dunque Bush è venuto a chiederci l'impossibile
Il Bilancio
Della NATO non commenteremo non l'aumento era qual si nessun altro Paese se gli inglesi l'aumento erano semplicemente perché gli inglesi sono più di altri disposti a dedicare una parte importante della loro ricchezza delle loro risorse nazionali
Alla come dire alla al mantenimento di questo di questo simbolo della sovranità nazionale che è per l'appunto l'esercito le forze armate le britanniche credo quindi che Bush sia venuto a chiedercelo semplicemente perché in questa fase non può non chiedere ciò che la componente repubblicana della vita politica americana sempre chiesto
E cioè una maggiore partecipazione degli europei allo sforzo militare
Fanno parte delle cose che bisogna chiedere
Sarei sorpreso se Bush credesse di ottenere una risposta positiva
A nel mille novecentottantuno lei dice vi era da parte dell'Italia una maggiore sensibilità per i problemi dell'America Latina
Oggi non c'è più
Lei ha l'aria di imputarla Di Pietro no non credo che a Di Pietro si possa rimproverare questo Di Pietro del resta di queste cose non sa proprio nulla da tante altre a tante altre interessa di tante altre passioni non non è quello il suo problema ma il problema è un altro il problema è che l'Italia negli anni novanta non ha più potuto ottenere dietro al l'interesse all'impegno con cui aveva fatto politica in America Latina negli anni negli anni ottanta e mentre l'Italia assorbita dai propri problemi delle proprie crisi finanziaria dalla propria
Non disponibilità di denaro ventitré che c'è anche quello che conta naturalmente
Mentre noi eravamo in questa situazione la Spagna decollava e decollava già dall'epoca di Felipe Gonzales e poi con la star eccetera eccetera
E e esiste oggi un fenomeno molto interessante che quello della fortissima presenza del capitale basco
Non spagnolo Bach
Libri grandissimo coraggio di grande lungimiranza e che voglio dire immerso citato anche una certa ammirazione una certa ammirazione non priva di una qualche come dire di qualche esso toh sul buon esito dell'operazione
L'America Latina vede e
E la potenza virtuale basse
Da sempre noi aspettiamo che l'America Latina decolli da sempre noi riponiamo le nostre speranze sull'America latina facciamo un investimento di speranze dei sull'America latina e debbo dire è da sempre siamo abituati a qualche delusione io per esempio se fossi un banchiere spagnolo
L'uomo
Oggi non sarei tranquillo troppo denaro in Argentina hanno messo
Detto questo l'Italia dovrebbe fare di più lei ha perfettamente ragione ultima
Domande assurde Israele e l'ingresso di Israele nella nel non europea vede c'è una regola che ci in generale la gente che inciderà alle il progetto attore di può dire iniziative di buone volontà si dimenticano
Non si può
Fare entrare in un paese in un'associazione se si porta dietro un conflitto irrisolto mai se qualcuno le dice che è possibile fare entrare Israele oggi nell'Unione europea non ci creda perché è una bugia lo dice Adriano Sofri benissimo va bene
Ci sono persone generose che hanno per così dire una visione generosa e nobile del futuro maschi falle queste cose con un minimo di piedi per terra sacche tutto si può fare fuorché fare entrare all'interno di un club un signore che ha dei nemici e che come ha risolto i problemi con i suoi nemici perché a quel punto il club eredità necessariamente le beghe e contenziosi del nuovo socio natura e allora qualcuno ha sostenuto Mario Pirani in particolare che bisognerebbe farli entrare tutti e due cioè palestinesi e israeliani
E a quel punto di osservazioni sono quanto dunque
Prima risolvano il loro problema e dopo ci penseremo è secondo me dopo anche quando hanno risolto il loro problema Israele avrebbe pur sempre un'economia di tipo europeo la Palestina è da un'economia non di tipo europeo lontana quanto meno al la migliore delle ipotesi due generazioni e ne riparliamo fra due generazioni allora senza contare che poi
Certo tutto si può fare pare ma questa Europa va pure dei confini io posso anche entrare nel la Turchia ho capito io posso entrare anche nell'ordine di De di considerare la Turchia europea
Perché per me certo per un piccolo pezzettino lo è ancora e soprattutto per come è stata potenze europee nei secoli sia pure ambiguamente ecco credo faccio molta fatica a considerare in quella parte di Medio Oriente in cui sono collocati Israele i palestinesi una parte dell'Europa a quel punto io aprirei una serie di aspettative all'allargamento che mi sembrerebbero del
Tutto incontrollabili e ingovernabili perché dovrei dire di no al Libano tanto per intenderci no l'impressione che tutta una strada sbagliata
Ma la domanda chi me l'aveva fatta
A
Bene quindi prima di commentarceli vi chiedo fin d'ora di attendere dice minuti però che venga realizzato il Brancia che la secondo momento che facilita la nostra integrazione
Santoro ringrazia anche coloro
Di voi che sono venuti accompagnando anche i loro figli veri questa iniziativa che mi piace molto le trovo interessante utile non vedo che è successo di Romano però anche di questa mattina e è la cifra emblematica di un paese e anche se vogliamo delle critiche questo Paese ha in sé da un lato all'assenza di detto riduttivi e queste due
Sua Germano e certamente paradigma alternativo sotto questo profilo dall'altro la scarsa attenzione del modo di formazione i temi di politica estera e questo è emerso e guardo con paura e preoccupazione il fatto che molti quotidiani strano trasforma dalla pagina degli estimi la pagina mondo dove si parla dei turisti che vanno in vacanza delibera finiva la notizia principale monitoriamo questa trasforma alla pagina esteri mondo perché mi pare inquietante le ricordo appuntamento del mercoledì sull'Ottagono e la prossima domenica invece l'argomento sarà la Filosofia i cinquant'anni dalla morte di Lugo info detesta indoor colonnello filosofo Galliani grazie grazie Sergio Roman
A casa
Una