22 MAG 2002

TPI: Prosegue la testimonianza del medico legale. La Procura ha tempo fino al 26 luglio per il caso Kosovo.

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Prosegue oggi la deposizione di Eric Baccard, il responsabile delle indagini medico legali per il TPIY in Kosovo.

La Procura ha tempo fino al 26 luglio per concludere il caso Kosovo.

Si è tenuta inoltre una conferenza stampa dell'OTPL'Aja, 22 maggio 2002La procura, ha dichiarato il giudice Richard May, ha tempo fino al 26 luglio per concludere il caso Kosovo e per iniziare quindi con il caso Croazia.

È proseguita inoltre la deposizione di Eric Baccard, l'esperto dell'accusa chiamato a deporre sugli esami autoptici cocndotti in undici siti in Kosovo nel 1999.

La deposizione di Eric BaccardEric
Baccard, rinomato esperto francese di medicina legale, ha spiegato in aula i risultati degli esami autoptici condotti nel 1999 nelle zone di Racak, Djakova, Izbica, Dubrava, Suva Reka, Kacanik, Dubrava, Slatina, Stagovo, Padaliste, Bela Crkva, chiarendo che i rapporti riportano solamente il numero minimo di vittime.

"Il che significa - ha affermato il teste - che è possibile che vi siano molte altre vittime ma che non è possibile che ve ne siano meno di quanto riportato".

Il numero delle vittime riportate per ogni sito, sebbene sia molto alto, è infatti ridotto notevolmente a causa dello stato in cui gli esperti hanno trovato i cadaveri.

"È difficile - ha proseguito l'esperto francese - stabilire il numero esatto quando si trovano pezzi di corpi che apparentemente coincidono.

Nei casi in cui sono stati trovati solamente dei pezzi e non il corpo intero, oppure nei casi di cadaveri completamente scarnificati, si è cercato di ridurre al minimo il numero delle vittime accertate"La maggioranza delle vittime erano uomini in abiti civiliEric Baccard ha chiarito che la maggioranza delle vittime, di età compresa tra 1 e 90 anni, erano uomini in età per il servizio militare.

Il teste ha inoltre chiarito un punto decisamente importante per lo svolgimento del processo.

Il 15 gennaio 1999 le milizie serbe hanno massacrato un numero imprecisato [vittime accertate: 45] di civili a Racak, asserendo in seguito che si era trattato di una normale azione antiterrorismo contro i miliziani dell'Uck che si erano rifugiati lì.

"A Racak - ha affermato Baccard - la maggioranza delle persone erano in abiti civili".

Racak è considerata la miccia che ha fatto esplodere il conflitto in KosovoUlteriori chiarimenti sono stati chiesti anche sul ritrovamento dei corpi nei pressi della prigione di Dubrava, dove uomini kosovari di etnia albanese sono stati rinchiusi, torturati e uccisi nel maggio del 1999.

Probabilmente uno dei dati più agghiaccianti è che gli esperti, tra i migliori al mondo, non sono riusciti a stabilire nemmeno l'età delle vittime.Il caso Kosovo deve essere concluso entro luglioDopo aver stabilito che la Procura Onu deve concludere il processo a carico di Slobodan Milosevic entro il 10 aprile prossimo, oggi la Terza Corte, presieduta dal giudice Richard George May, ha fissato al 26 luglio la data ultima per la conclusione della presentazione delle prove a carico di Slobodan Milosevic nel caso Kosovo.

Il procuratore capo, Carla Del Ponte, ha voluto fortemente unificare in un unico maxiprocesso i casi Kosovo, Croazia e Bosnia-Erzegovina per dimostrare che l'ex-dittatore ha pianificato massacri di massa, deportazioni, stupri di massa, pulizia etnica, campi di concentramento, solo per attuare il sogno di una 'Grande Serbia'.

Ora però la Corte presieduta da May ha deciso che il processo non potrà durare più di due anni e quindi sta imponendo dei limiti temporali che mettono a dura prova l'ufficio del procuratore capo.

A tal proposito la procura ha presentato un ricorso in appello per l'imposizione di tali limiti temporali (anche per il controinterrogatorio dei testimoni) che è stato però rifiutato.Conferenza stampa della ProcuraOggi si è inoltre tenuta una conferenza stampa in cui la portavoce della Procura ha commentato, dietro richiesta dei giornalisti, gli sforzi dell'amministrazione Usa per consentire una maggiore collaborazione tra Belgrado e procura Onu."È una decisione politica, non posso fornire commenti.

In ogni caso - ha aggiunto Florence Hartmann - siamo molto grati all'amministrazione statunitense anche perché così avremo finalmente accesso agli archivi ufficiali di Belgrado"La procura infatti non può avere accesso diretto agli archivi dei vari ministeri e dei servizi segreti dell'ex Yugoslavia.

Gli associati di Slobodan Milosevic sembrano invece liberi di consultare tali archivi.A margine della conferenza stampa, la portavoce della procura Onu, Florence Hartmann ha spiegato che, per quanto riguarda la testimonianza di Ratomir Tanic, "per ora Milosevic non sta presentando prove.

È dall'inizio - ha aggiunto - che l'accusato contesta le deposizioni senza però fornire prove".

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