Intervista a Antonello Falomi sulla proposta nel Ministro delle Comunicazioni Gentiloni di riformare la legge Gasparri in materia di telecomunicazioni

Antonello Falomi parlamentare di Rifondazione comunista con una lunga esperienza nella Commissione parlamentare di vigilanza sulla RAI
Se va a vedere cosa farà le prossime settimane mesi ma insomma Falomi oggi interviene il ministro delle Comunicazioni Gentiloni per dire la Gasparri
è superata va superata l'approccio che serve un altro la pluralità delle fonti sicuramente il farò di dell'azione di questo governo le intenzioni sono buone però al Senato la maggioranza forse consente difficilmente di per esempio pensare l'abrogazione della legge con la riforma cara a Berlusconi come la Gasparri in modo indolore
Beh ci sono nella legge Gasparri e punti-chiave che vanno sicuramente cancellati perché per esempio la questione del metodo di calcolo diciamo della concentrazione dei mezzi di comunicazione
è un metodo di calcolo che concede che consente sostanzialmente il mantenimento del monopolio nel settore privato a Silvio Berlusconi
Questo e ogni monopolio evidentemente non è sinonimo di libertà di informazione
Le occorre come giustamente dice anche il ministro Gentiloni che una pluralità delle fonti di informazione per e quindi una maggior concorrenza nel settore dei media
Come garanzia diciamo così comunque di un maggior pluralismo anche se io non ho mai creduto e non credo che basta come dire una legge antitrust a risolvere il problema del pluralismo perché si possono avere anche più un mezzo di informazione
Controllati da diversi gruppi privati anziché da uno solo ma poi in realtà questi vini diversi mezzi di informazione possono essere comunque espressione di cui diciamo di di un pensiero unico di un modo abbastanza simile di affrontare i problemi
Da questo punto di vista per me rimane centrale l'esistenza di un servizio pubblico radiotelevisivo perché è l'unico servizio che può garantire proprio per le normative che lo regolano il pluralismo dell'informazione
Perché costituzionalmente il suo obiettivo non è certamente quello di farebbero profitti ma il suo obiettivo è quello lì di garantire alcune valori alcuni principi tra cui il pluralismo poi il fatto che il modo come ha funzionato il servizio pubblico nel corso degli anni la e come dire questa e massiccia come dire influenza delle forze politiche sul funzionamento del servizio pubblico
Diciamo è un problema che riguarda le modalità di formazione degli organi di governo del servizio pubblico
Ma non inficiava necessità
Di un servizio pubblico garante del principio del pluralismo perché ripeto non bisogna con col confondere concorrenza con pluralismo sono due cose distinte
Non c'è però un'ultima domanda e questo importante in sede di dibattito parlamentare di fiducia al governo perché poi è uno degli stati principale
Nel modo in cui la raccolta pubblicitaria della RAI di fatto
Simula perfettamente quella di di Mediaset salvo dei limiti che fanno di mese il principale concorrente alleato però nel duo voglio con la RAI
Non va in qualche modo intaccato quello snodo per Sherwood il il sì crea diciamo
Cioè il paniere di riferimento su cui si calcolano i limiti di concentrazione
E è stato come dire ampliato a dismisura
Per fare in modo che come dire non ci fossero problemi alle reti televisive di Berlusconi perché in base al vecchio sistema di calcolo diciamo delle concentrazioni perché era presente nella legge Maccanico
Mediaset non può avere più di due reti quindi la terza rete deve andare su satellite o su digitale
Terrestre hanno modificato questo sistema di calcolo delle dei limiti di concentrazione per opere
Consentire a al sistema di Mediaset e di mantenere intatta la il suo monopolio nel settore della tv privata questo va modificato naturalmente radicalmente modificato
E io credo che basterebbe come dire a ripristinare limiti che esistevano precedentemente che non erano mai stati rispettati nonostante
Perché la Corte Costituzionale avesse più volte ribadito la necessità di come dire di rispettarle