27 OTT 2013
rubriche

Conversazione settimanale con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - Radio - 17:02 Durata: 1 ora 56 min
A cura di Bretema e Enrica Izzo
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Puntata di "Conversazione settimanale con Marco Pannella" di domenica 27 ottobre 2013 , condotta da Massimo Bordin con gli interventi di Massimo Bordin (giornalista di Radio Radicale), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Basilicata, Elezioni, Europa, Pannella, Politica, Regionali 2013, Regioni, Rosa Nel Pugno In
Basilicata.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 1 ora e 56 minuti.

La rubrica e' disponibile anche in versione audio.

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  • Introduzione

    Massimo Bordin

    giornalista di Radio Radicale

    La conversazione in diretta dal Partito radicale. La campagna elettorale in Basilicata, il congresso dell’Anm e la Leopolda di Matteo Renzi
    17:02 Durata: 2 min 9 sec
  • Pannella esordisce commentando le rivelazioni sulle intercettazioni da parte degli Stati Uniti: “Questa situazione internazionale che vede molta attenzione – credo giustificata ma tardiva – agli Stati Uniti e a quelle strutture di spionaggio che un tempo potevi individuarle a Berlino o a Mosca. Invece che in Cina, questo è scattato da tempo nella realtà americana, dove la ragion di Stato – che è la negazione della storia concreta del mondo anglosassone che è stato una ricerca riuscita di durata delle concezioni dello Stato di diritto -” è diventata preponderante. La sorte degli “organismi parlamentari politici di controllo della Nato stessa, completamente decaduti”.

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella esordisce commentando le rivelazioni sulle intercettazioni da parte degli Stati Uniti: “Quando cominciamo molto prima degli altri, poi su alcuni temi sembra quasi che parli di cose del lontano passato, come quando parlo della configurazione di questa situazione internazionale che vede molta attenzione – credo giustificata ma tardiva – agli Stati Uniti e a quelle strutture di spionaggio che un tempo potevi individuarle a Berlino o a Mosca. Invece che in Cina, questo è scattato da tempo nella realtà americana, dove la ragion di Stato – che è la negazione della storia concreta del mondo anglosassone che è stato una ricerca riuscita di durata delle concezioni dello Stato di diritto -” è diventata preponderante. “Adesso si parla di strutture che non sono nemmeno Cia e che sono strutture che sono sottratte in generale ai controlli dei Parlamenti”. “Oggi quello che viene fuori è che l’evoluzione del mondo è l’evoluzione di un grande tentativo di rivincita antropologica, di grandi soluzioni statuali pubbliche, da Stati assoluti. Cioè sono passati due secoli e si è dovuta sanare la paura del principio per cui ‘il sovrano è il primo che deve rispettare le leggi’. Uno poteva pensare che sarebbe stata la Cina a realizzare certe cose e a metterne al corrente gli Stati Uniti, invece ho l’impressione che per il momento Obama può fornire dei buoni argomenti per sostenere la ‘democratizzazione cinese’, dicendo: ‘Guardate, abbiamo ormai una possibilità di controllare centinaia di milioni di americani, che anche controllare un miliardo di vostri abitanti è possibile ed è questione di algoritmi, quindi tanto vale che fate un po’ di ‘democratizzazione’. Il potere è sempre più forte per controllare dai rischi dei popoli’”. Il leader radicale ricorda Ike Eisenhower e la sua denuncia del “complesso militare-industriale-congressuale”. Il presidente dell’Anm Rodolfo Sabelli e le sue parole “da analfabeti” sulla questione giustizia e amnistia: “E’ intollerabile, ha ripetuto una vecchia solfa, quella per cui le amnistie e gli indulti si fanno, tanto dopo due o tre anni tutto quanto viene riassorbita. Che è una cazzata, chiedo scusa, macroscopica. Perché essendo condannati noi per la non ragionevole durata dei processi, ciò produce come conseguenze la impossibilità per le amministrazioni della giustizia, quelle penitenziari ed economiche di essere controllate e riformate”. Le posizioni storiche dei Radicali favorevoli a Patto atlantico e Ced e quelle storiche dei socialisti che spesso alimentarono i nazionalismi. La sorte degli “organismi parlamentari politici di controllo della Nato stessa, completamente decaduti”. I politici “di tradizione comunista” contro le nomine in Italia di parlamentari radicali in questi organismi parlamentari, dalla Nato all’Osce; l’eccezione del radicale Matteo Mecacci all’Osce.
    17:04 Durata: 16 min 47 sec
  • Il ruolo dell'Europa. Il liberale Guy Verhofstadt “sta facendo un lavoro molto intenso, e ha creato pure un comitato italiano per le elezioni europee. È vero che ci sono 28 organizzazioni che ne fanno parte, io se ne dovessi menzionare 5 sarei in imbarazzo. Ci sono Ercolessi, Enzo Marzo e tante altre cose di questo genere. Nel nostro ambiente, fare una coalizione di 38 organizzazioni di perdenti a livello della lotta politica…”. “Ma oggi ritenere che il mondo liberal-democratico italiano sia costituito da questa polvere di queste 20-30 organizzazioni che non hanno nessuna nemmeno un organo di stampa, è un po’ come andare dalla padella alla brace. Quindi adesso vedremo un po’ di occuparcene, perché il rilancio delle posizioni liberali mentre nel mondo avanza la ragion di Stato” può essere un fatto importante e nuovo

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il ruolo dell’Europa nel dibattito politico. Pannella ricorda: “Un bel giorno il ‘grande’ Monti, su cui pure qualche speranza all'inizio avevamo riposto, dice a Die Welt: ‘Gli Stati Uniti d’Europa? Ma non esisteranno mai. Perché non ci sarà nessuno che avrà interesse a perché ci siano’. Dopo 7 giorni Monti va al Parlamento europeo e trova Verhofstadt, nostro amico e liberale, e perfino Cohn-Bendit, e costoro presero la parola per dire ‘finalmente sentiamo da parte del Consiglio una posizione federalista ed europeista’. Era bellissimo. E noi lo facemmo notare subito”. “Enrico (Letta, ndr) è un uomo anche di visione, e lui ha fatto adesso in Europa, nei giorni scorsi, un intervento assolutamente tradizionalmente spinelliano”. Guy Verhofstadt (politico belga) e la preparazione, in tutti gli Stati europei, di liste liberali: “Rispetto all’Italia hanno qualche difficoltà. Perché quando venivano qua, andavano dietro la Galleria Sordi ad incontrarsi con Di Pietro come ‘liberale’. Poi però Di Pietro difese, contro Rutelli che già faceva parte dell’Internazionale liberale, il diritto di noi Radicali di entrare in quell’associazione e di essere riconosciuti come forza liberale dal segretario Graham Watson”. “Rutelli aveva messo il veto perché avevamo avuto quel successo nel 1999 e avevamo un bel gruppetto di eletti”. Verhofstadt “sta facendo un lavoro molto intenso, e ha creato pure un comitato italiano per le elezioni europee. È vero che ci sono 28 organizzazioni che ne fanno parte, io se ne dovessi menzionare 5 sarei in imbarazzo. Ci sono Ercolessi, Enzo Marzo e tante altre cose di questo genere. Nel nostro ambiente, fare una coalizione di 38 organizzazioni di perdenti a livello della lotta politica…”. Radicali Italiani fuori dall’Alde per il mancato pagamento delle quote d’iscrizione annuali: “Credo che normalizzeremo questa situazione, lo proporremo, per andare domani a questa riunione dell’Alde a preannunciare che almeno dalle prossime ci saremo”. “Ai tempi di Di Pietro quindi c’erano delle contraddizioni. Ma oggi ritenere che il mondo liberal-democratico italiano sia costituito da questa polvere di queste 20-30 organizzazioni che non hanno nessuna nemmeno un organo di stampa, è un po’ come andare dalla padella alla brace. Quindi adesso vedremo un po’ di occuparcene, perché il rilancio delle posizioni liberali mentre nel mondo avanza la ragion di Stato” può essere un fatto importante e nuovo. La sorte delle popolazioni Montagnard in Vietnam. L’interlocuzione ricercata dai Radicali con le istituzioni cinesi sulla posizione odierna (non nazionalista) di tibetani e uiguri. Il costo economico e sociale dell’industrializzazione in Cina, il parallelo con il Regno Unito della rivoluzione industriale
    17:21 Durata: 30 min 1 sec
  • L'appuntamento alla Leopolda di Matteo Renzi, dopola sua “topica” sull'amnistia: “Comunque salutiamo che ha detto ‘basta con il proporzionale’”, “come fu deciso già dal Pd all’unanimità quando optò per il doppio turno alla francese, e infatti non l’hanno mai difesa questa riforma”. Renzi “ha dei limiti opportunistici che è bene aiutarlo a superare”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il discorso di Matteo Renzi alla Leopolda. Pannella ricorda la sua “topica” sull’amnistia: “E’ stato ricostruito che un anno prima era stato uno dei firmatari dell’appello a che io rinunciassi allo sciopero della fame e della sete per condividere la richiesta di amnistia. Se n’era dimenticato”. L’atteggiamento dello stesso Renzi rispetto ai referendum radicali che non ha firmato. Il parallelo con Luigi Longo (1900-1980), già segretario del Pci, contro i referendum radicali. Il sindaco di Firenze sulla legge elettorale: “Siccome a lungo non aveva detto nulla, ha trovato una proposta: la legge elettorale dei sindaci. Quella legge elettorale, con una parte da noi poi criticata perché comportava un controllo dei partiti sulla libertà del sindaco eletto, era una cosa americana. Lui ha detto che vuole quella contro il sistema proporzionale. Perciò, pur nel suo opportunismo, ha subito capito che doveva correggere la topica dell’altro giorno, dicendo pure che di giustizia si deve parlare. E intanto dimentica che dietro quella legge dei sindaci c’era Rutelli ancora radicale, c’ero io seppure con delle riserve perché venivano previsti dei poteri che condizionavano il potere del sindaco attraverso l’ufficio di presidenza”. Nella legge dei sindaci “è prevalente l’elemento maggioritario”. “Comunque salutiamo che ha detto ‘basta con il proporzionale’”, “come fu deciso già dal Pd all’unanimità quando optò per il doppio turno alla francese, e infatti non l’hanno mai difesa questa riforma”. Renzi “ha dei limiti opportunistici che è bene aiutarlo a superare”
    17:51 Durata: 7 min 57 sec
  • “L'invenzione del fronte Basilicata”. I Radicali e il nuovo Papa Francesco

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Le elezioni nelle Province autonome di Trento e Bolzano. “L'invenzione del fronte radicale organizzato oggi in Basilicata” e le precedenti partecipazioni dei Radicali al voto di Trento, dove “fu clamoroso perché perse la maggioranza assoluta che nessuno mai aveva pensato potesse cadere, inclusa la Südtiroler Volkspartei”. “Speriamo che anche queste cose si discutano al Congresso di Radicali italiani, perché quello che mi pare manchi loro sono idee e tensioni ideali. Ho detto: per carità, non c’è nessuno che mette in dubbio la nonviolenza, però non si prendono mai iniziative nonviolente!”. Il rapporto di Marco Cappato approvato anni fa dal Parlamento europeo che indicava nella nonviolenza “l’elemento omogeneo per la politica dei diritti umani” e che lo stesso Cappato “mi sembra abbia smesso di valorizzare”. L’iniziativa elettorale in Basilicata: “Si è partiti dal fatto che il Pd deve fare le primarie. A un certo punto fa le primarie e viene fuori Pittella. Dopodiché il Pd ritiene che non sia opportuno, e allora viene candidato l’altro, il secondo. Però a questo punto posso dare la notizia che il Pdl, d’intesa con Pittella, aveva deciso di fare di lui il suo candidato. Appena ho reso pubblica questa notizia, naturalmente, non c’è stata nessuna smentita. Per cui adesso è bellissimo: abbiamo il candidato di sinistra Pittella che si può mettere allo specchio e parlare come candidato della destra e della sinistra. Diventano soci, lì è anche più evidente”. Una particolarità della Basilicata? “In 50 anni la sinistra ha sempre vinto, eppure negli stessi anni gli obiettori di coscienza rispetto all’aborto erano l’82%”. “Sarà una battaglia molto dura, ma sento in noi quel valore di senso comune che attribuisco, sin dall’inizio, anche a Papa Bergoglio, perché mi riconosco nel fatto che noi Radicali abbiamo giocato l’appena possibile contro il probabile, perché sentivamo che era la reazione più comune nei marciapiedi che io frequentavo”. I Radicali e il nuovo Pontefice. Le critiche del Foglio e “la posizione più ruiniana che di Bergoglio” di Avvenire. “Le resistenze ecclesiastiche e vaticane ci sono, si esprimono in modo diverso che attraverso i giornali”. Il caso dello Ior. “Che un gesuita, nel momento in cui i gesuiti negli ultimi 10 anni sono diminuiti del 50 per cento, e mai come oggi tutti gli autorevoli esponenti della Santa sede sono tutti di estrazione gesuitica. Io subito ho detto: se il Papa non fosse stato gesuita, non potrei dire questo. Ma per un gesuita con la sua formazione, scegliere il nome ‘Francesco’ è progettuale, non è sentimentale, e si è dimostrato subito e si continua a dimostrare. Tanto è vero che si sta organizzando, Foglio o non Foglio, una reazione”. Pannella ultrà di Bergoglio oppure “se Bergoglio stesse facendo il radicale?”. La storica critica pannelliana al “materialismo” delle gerarchie cattoliche e la presa di distanza di Francesco dalla “ossessione” che consiste nel parlare sempre di aborto o divorzio. “In una storia come la nostra, che è di massimo rispetto per la religiosità, contrapposta ai teismi specifici, cioè confessionali e clericali, oggi è indubbio che dobbiamo ricordare Benedetto Croce e il suo ‘perché non possiamo non dirci cristiani’”. Il dibattito su voto segreto e voto palese già tra Croce e Don Sturzo. Pannella sulle scelte istituzionali proprie degli esuli dei tempi del fascismo. Pannella si complimenta con Guido Gentili, editorialista e già direttore del Sole 24 Ore: “Non so se dico una cosa cortese, ma quando lo leggo, sento – purtroppo più che nel nostro Panebianco di oggi - una eco di Italo Mereu, curatore delle terze pagine non solo del Sole 34 Ore di oggi”
    17:59 Durata: 21 min 29 sec
  • Sul Congresso di Radicali Italiani: “Ritengo chiarissimamente che sono Radicali all’italiana e che quindi, da questo punto di vista, ho fatto l’esempio – come già accennato a Mario Staderini – del fatto di non essersi accorto di questa scadenza elettorale a Trento e Bolzano, regione in cui noi siamo stati sempre presenti in modo significativo”. Pannella scettico sul risultato dei Radicali alle elezioni comunali di Roma e poi sul fatto che gli stessi dirigenti politici “hanno raccontato quella balla sul fatto che stavano per raggiungere le 50mila firme per l’iniziativa ‘Roma si muove’”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Ancora sul Congresso di Radicali Italiani. “Ritengo chiarissimamente che sono Radicali all’italiana e che quindi, da questo punto di vista, ho fatto l’esempio – come già accennato a Mario Staderini – del fatto di non essersi accorto di questa scadenza elettorale a Trento e Bolzano, regione in cui noi siamo stati sempre presenti in modo significativo”. Pannella scettico sul risultato dei Radicali alle elezioni comunali di Roma e poi sul fatto che gli stessi dirigenti politici “hanno raccontato quella balla sul fatto che stavano per raggiungere le 50mila firme per l’iniziativa ‘Roma si muove’. Il problema è che credo che nessuno possegga più quelle firme, perché quelle firme non erano vicine alle 50mila firme ma molte meno. A un certo punto sono state trasferite da qua a casa del Consigliere radicale, Magi, e ho l’impressione che non fossero più di 26mila. Se si dice che erano 44mila, e invece sono 26mila, allora era una truffa”. “Come ambiente, non ha tensioni politiche di valore, e quindi non aggregano nemmeno all’esterno”. Il dibattito in corso sulla politica economica e sulla Legge di stabilità: “Quando siamo andati al governo con Prodi, contemporaneamente si erano manifestati compagni radicali economisti, con cui abbiamo avuto dibattiti e che hanno lavorato. Poi sono diventati economisti radicali, poi economisti e basta”. “Sarebbe stato prezioso che si occupassero del fatto che io ho sollevato a tutti i livelli formali, dell’incidenza dell’amnistia sulla crescita, anche attraverso il problema delle cause civili”
    18:20 Durata: 14 min 29 sec
  • I rapporti tra Radicali e destra: da Berlusconi a Storace, passando per l'eredità della Destra storica

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Sull’instabilità del Governo e sul ruolo di Berlusconi. Pannella ricostruisce la vicenda del ventilato accordo con Storace alle ultime elezioni regionali, accordo proposto da Storace stesso e non cercato da Pannella (contrariamente a quanto detto da certa stampa). La successiva interlocuzione di Pannella con Berlusconi, a partire dai referendum: “Onore a Berlusconi che ha fatto quello, tanto è vero che dall’indomani, da parte di Verdini e dagli altri, è stato impedito a Berlusconi di ricevere le mie telefonate o di chiamarmi. Perché poteva esserci un seguito”. Il parallelo con Demba Traore, segretario del Prt. “Quando siamo entrati alla Camera dei Deputati, noi dalle tradizioni liberali-libertarie, anche in nome della Destra storica liberale – dicemmo – siamo qui a chiedervi conto. Continuo a dire a questi Verdini e a questi altri, ma cosa c’entrate voi con la Destra storica?”. Il parallelo tra Italia e Israele: anche in quel Paese viene di fatto cancellata l’opinione pubblica maggioritaria, favorevole all’ingresso nell’Ue
    18:35 Durata: 20 min 13 sec
  • Conclusioni. L'appello finale sulla campagna elettorale in Basilicata.

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito

    Pannella e il suo appello finale sulla campagna elettorale in Basilicata: “Appuntamento a subito, appuntamento a questa battaglia appena possibile e di estrema importanza che abbiamo aperto in Basilicata e nella quale dobbiamo mobilitarci”
    18:55 Durata: 3 min 17 sec