"L'Europa non è l'America. L'Occidente di fronte al terrorismo": l'ultimo libro di Massimo Teodori (ed. Mondadori)

Radio radicale ci occupiamo del dell'ultimo libro di Massimo Teodori che intitolato l'Europa non è l'America
E e
Poi c'è un sottotitolo l'Occidente di fronte al terrorismo il tema d'attualità chiude poi una trilogia di Teodori sul nulla su gli Stati Uniti solo tutti i temi che sono senz'altro presenti agli ascoltatori di radio radicale
E noi proviamo quindi corteo Doria
Anche un poco attualizzare non solo però rispetto alla stretta attualità di questi di questi giorni
Ma diciamo al dibattito più generale per esempio i rapporti Europa veri che sono stati affrontati moltissimo in questi mesi in particolare un altro libro quello di un neoconservatore americano che gran a ha sviluppato molte polemiche per ricordarlo agli ascoltatori
Quel
Quello studioso che ha fatto quel parallelo che tanto ha colpito l'Europa viene da vene degli Stati Uniti vengono da Marte è un po'la polemica sulla sull'Europa ormai fragile l'America ultimo baluardo della democrazia
Tu le tue tesi sono sovrapponibili a quelli di Keegan oppure c'è qualche differenza
No direi che che sono diverse perché mi paiono nel che si dica che non mi pare molto approssimativa anche perché non si può dire che l'Europa viene da Venere respinge Marte perché la storia europea degli ultimi due secoli è una storia di guerre di guerre fratricide fece un continente i cui popoli e sterpi
E hanno fatto soprattutto la guerra questa è stata l'Europa quindi questa schematizzazione mi pare anche se può essere un'immagine efficace mi pare assolutamente approssimativa no io in questo libro mi chiedo perché l'Europa e assente oggi è un fantasma in quanto Europa di fronte ai grandi problemi internazionale in particolare di fronte al terrorismo quello che io metto in risalto ai che sono i caratteri originari
Del Europa unita cioè dell'unione europea di quel processo che si è iniziato dopo la guerra sono i caratteri originari di questa entità che fanno l'Europa
Assente e non adeguata
All'altezza della situazione di come la sua popolazione la sua demografia e la sua storia
Potrebbero oggi giocare un ruolo fondamentale importante sulla scena internazionale e faccio questo con un paragone con gli Stati Uniti etico non è soltanto tanto la politica estera e la politica di sicurezza che mancano all'Europa quanto sono i suoi caratteri originari
Che cosa sono questi caratteri identitari la mancanza di una identità politica forte
La mancanza di un senso di appartenenza degli europei a un'entità comune la mancanza di leadership e la mancanza di una missione o di un mito che sia europeo e che non sia nazionale
Che sono proprio quei caratteri che a mio avviso hanno fatto forte negli Stati Uniti è che oggi la rendono quella superpotenza unica che tutti conosciamo e e allora dico ma se l'America
Ha intrapreso la strada unilateralista interventista soprattutto nell'Iraq quella che è stata così fortemente criticata va in parte la responsabilità e anche dell'Europa cioè in parte la responsabilità e dipende anche dal fatto che l'Europa non ha risposto alla chiamata degli Stati Uniti perché se l'Europa di fronte Altero avesse avuto la stessa percezione del terrorismo avesse avuto la stessa volontà di reagire di combattere
Il terrorismo che la grande questione di questo secolo così come l'ha avuto gli Stati Uniti beh forse avrebbe potuto aprire una sua linea correttiva di quella americana ma per avere una linea correttive per essere in una certa misura hanno un'alternativa agli Stati Uniti ma complementare agli Stati Uniti occorreva che l'Europa agisse tutte insieme e complessivamente invece per le ragioni che ho detto prima per la mancanza di identità dividerci previsione politica tutto questo non c'è stato e di qui in fondo alla decadenza dell'Europa oggi
Perché certo è un grande è una grande area di libero mercato è un grande miracolo il fatto che quattrocentocinquanta milioni di abitanti possano vivere in pace ecco e coesistere in un'unica entità ma questa entità non ha un'anima
Quando venne
Venne si riunì il primo Parlamento europeo all'elezione diretta nel mille novecentosettantanove il decano che era Luis Weis
Disse l'Europa ha bisogno d'un'anima ecco io credo che da allora l'Europa non ha trovato un'anima ed oggi questa mancanza di anima si sente soprattutto nella questione del terrorismo
Tu dici che in sostanza nel cammino della comunità fino all'Unione Europea Europa non ha avuto regole democratiche e mi federalismo vero e in fondo messe a come la metti la questione per ora in poi solubile perché è vero che l'America nascere già federalista frutta per la verità da quello civile ma insomma nasce federalista mette in Europa è indiscutibilmente inizia un insieme di Stati ma tu sei un euroscettico oppure Gabon discepolo di Spinelli resti di un un un europeista convinto e così è stato anche nel movimento federalista no sì certo io c'erano ho avuto una grande
Passione per così dire dell'Europa del resto
Nell'immediato dopoguerra
Chi aveva un spirito una formazione
Laica liberale riformatrice antifascista e anticomunista non poteva che guardare all'Europa come l'alternativa ai disastri che gli stati nazionali degenerati nazionalismo avevano creato in Europa con la prima e con la seconda guerra mondiale cioè non non dimentichiamo che questa è la storia europea
E quindi non c'è dubbio che né nel nel primo dopoguerra negli anni quaranta e cinquanta l'Europa era l'effettiva quattro in cui si potrà ci potesse essere una riforma un'azione riformatrice e liberale alternativa ai totalitarismi che l'Europa pari al riconosciuto però l'idea dell'Europa sia dei padri fondatori intellettuali per così dire Spinelli Rossi
E gli altri sia dei padri fondatori statisti come
In Italia De Gasperi Sforza Adenauer
Esce Uman eccetera è era l'idea come entità politica loro pensavano a qualcosa pensavano già allora a qualcosa che si contrappone disse
All'Unione Sovietica e agli Stati Uniti in alleanza con gli Stati Uniti cioè loro pensavano un'alleanza con gli Stati Uniti tra l'Europa e gli Stati Uniti per contrapporsi all'Unione Sovietica ma un'alleanza fra due entità diverse
L'Europa che è venuta in seguito attraverso le integrazioni funzionali le Comunità europea del carbone acciaio
Mercato comune poiché e l'Eur eccetera in realtà ecco questo grande fatto miracoloso di essere riusciti a mettere insieme Popoli e stati così diversi ma che non non ha quella identità politica
Che i nuovi padri fondatori dell'Europa auspicavano e del resto dove si identifica l'identità politica dove si identifica si identifica su un fatto molto molto semplice riuscire a giocare alcun ruolo internazionali non c'è dubbio che oggi ci sia un problema di ordine internazionale è finito il bipolarismo il bipolarismo internazionale il mondo bipolare con la fine dell'Unione Sovietica è chiaro che ci troviamo di fronte uno quel mondo bipolare in fondo a via un suo ordine era un ordine fondato sulla deterrenza era un ordine fondato sull'equilibrio del potere per un ordine fondato sul sugli armamenti automatici che si equilibrato hanno oggi tutto questo non c'è dei secoli oggi la contesa è diverso
Una formula fortunata parla di guerra asimmetrica e in realtà
Non riguarda solo il mondo e estremista islamico e gli Stati Uniti questo questo è il grande problema che tu sollevi spesso cosa dovrebbe fare l'Europa e soprattutto è che cosa dovrebbe fare l'America rispetto all'Europa però
Sì io credo che la questione terrorismo non sia una questione passeggera non sia una questione e episodica credo che effettivamente ci sia una guerra che durerà a lungo che è stata dichiarata dal terrorismo ed è una vera rispetto al tutto l'occidente l'occidente all'Occidente sì che cosa si imputa all'Occidente si imputa
Sostanzialmente quello che noi chiamiamo il processo di modernizzazione di laicizzazione che di fondamentalisti islamici temono molto cioè l'aver separato come loro dicono
Dio dalla società e quindi di rappresentare il demonio
Di fronte a questo gli Stati Uniti hanno preso coscienza che questo è il grande problema è il nuovo grande problema
Del secolo e hanno messo in atto le operazioni prima quella dall'Afghanistan poi quella dell'Iraq che meno fortunata perché lì hanno saputo gestire molto bene la parte militare e non hanno saputo gestire per nulla bene la parte invece della ricostruzione civile quindi hanno commesso degli errori
L'Europa di fronte tutto questo non è che ha indicato una politica alternativa una politica diversa per affrontare il il terrorismo quasi che non riconoscesse in questo il grande pericolo per l'Occidente
E infatti la la Francia la Germania l'Inghilterra Alitalia
Tutti i paesi che hanno reagito e di in maniera diversa e queste senza dell'Europa in fondo a consentito anche gli Stati Uniti
Diciamo di sviluppare le proprie pulsioni peggiori
Una certa arroganza interventista una certa sufficienza unilateralista e che non sono state sempre caratteristiche dell'America
Anzi l'America ha cercato più volte di avere dei partner
Anche in questo caso attraverso le Nazioni Unite attraverso tutti i tentativi che ha fatto dire all'intervento dell'Iraq ma non ha trovato l'Europa allora la questione dell'Europa oggi
Se vuole trovare quell'anima che si invocava AGEA nelle i primi passi dell'Europa è quella di per formulare una politica unica rispetto al terrorismo io non dico affatto che questa politica
Un unitaria deve essere si deve accordare agli Stati Uniti e dico soltanto che deve formare otto formulare una politica unica rispetto al terrorismo e non adagiarsi suoi grandi alibi ideali alibi sono stati uno quello dell'Olmo sappiamo benissimo che poi l'ONU non funziona chiedono ormai è una baracca
Coop controllata in massima parte da Paesi e non democratici che i meccanismi di decisioni sono ricettati e l'altro grande alibi è stato il pacifismo perché il pacifismo di realtà
Non ha rappresentato Paolo una politica alternativa
Su rispetto al terrorismo non avrebbe con lo dicendo pace pace non si risolve niente o agitando la bandiera arcobaleno in realtà il pacifismo è stato un grande un grande vuoto una grande rinunzia
Alcuni hanno parlato di Monaco io non so se questa sia l'espressione giusta ma comunque il pacifismo è stato il grande riguarda la grande frontiera rinunciataria dell'Europa perché una volta che l'Europa
Non si apprezzasse per inseguire per combattere per inseguire per trovare il terrorismo beh che cosa fa aspetta passivamente
Di essere sottoposto all'attacco come è accaduto l'undici marzo a Madrid forse purtroppo potrà accadere
Ovunque nel senso che la strategia terroristica la strategia a lunga distanza non è una strategia che si esaurisce
Nel giro di qualche mese o o di qualche anno e quindi a lunga distanza inevitabilmente l'Europa sarà sottoposta all'attacco terroristico
Beh ultime due questioni una tu l'hai già affrontata e per la verità riporta al primo libro della tua trilogia che credo che conquista si chiude quello sull'antiamericanismo Etò ricordavi però che c'è stato un periodo di politica estera italiana immediati immediato dopoguerra
Presidente del Consiglio anzi all'inizio anche ministro degli Esteri Degasperi e poi con il conte Sforza la politica atlantica americana poi a un certo punto la politica italiana
Ho con Fanfani con Gronchi prima ancora del centrosinistra comincia a cambiare guarda al Mediterraneo e nasce quel rapporto con i Paesi arabi che inevitabilmente incrina quello con gli Stati Uniti anche se poi in realtà il gol i governi democristiani di centrosinistra riescono a barcamenarsi
Il governo di centrodestra di Berlusconi oggi sembra almeno rivendica quella eredità degasperiana diciamo e per la verità ha spostato e molto l'asse della politica estera italiana però non pare malgrado questa scelta pur pur importante
Che riuscire poiana in qualche modo farla vivere nelle sue iniziative ma io certamente la politica estera del governo Berlusconi è stata migliore di quello di una città per vizio un è chiamiamo così Catto comunista che ha avuto in Moro Fanfani Andreotti i maggiori esponenti però mi pare che anche oggi il Governo Berlusconi non fa c'è valere in pieno anche quelle carte di credito quelle benemerenze che sicuramente ha avuto inviando fu quella corpo di truppe italiane in prima in Afghanistan e poi in Iraq che ho pagato anche contributo del sangue eccetera io credo che sia molto timida molto traballante perché e perché il governo presiede il Consiglio non accadere idee forti in politica estera e perché nella stessa Casa della Libertà coalizione governativa e in realtà ci sono spinte contrapposte quindi finora ha fatto bene però chissà fino a che punto reggerà questo governo su una linea di poli di gara estera ed anche rispetto all'Europa ho trovato una certa timidezza nel senso che la forza di un paese come l'Italia poteva essere come è stata la forza di Tony Blair quella di essere un forte Pont fra una politica con un pilastro europeo forte un pilastro solidale forte con gli Stati Uniti mi pare che l'una cosa e l'altra
Siano stati un po'ad ad intermittenza però inevitabilmente penso che la questione del del terrorismo e di quello che deve fare
L'Europa anche rispetto agli Stati Uniti si riproporrà il in Marina inevitabile AVEPA in generale figura di dicendo che questa è l'OSCE i radicali vanno a queste elezioni con la parola d'ordine Stati Uniti d'America ed Europa e quindi ecco invece no
Vediamo una differenza credo anche quote sicuramente con alla politica di questa amministrazione delle degli Stati Uniti al curato concludiamo tornando da da punto di partenza o un'altra critica che viene non solo da ambienti neocon si per la verità
Riguarda la mania del diritto del dell'Europa il Keegan città accanto in modo negativo e Glucksmann lo sfotte per questo però in sostanza per esempio sul Tribunale penale internazionale le posizioni delle amministrazioni americane in fondo anche quella democratica malgrado la tardiva la molto tardiva firma poi subito revocata dall'amministrazione successiva insomma gli americani al Tribunale penale internazionale per esempio non ci credo la il rapporto dei tra diritto e politica internazionale viene visto in termini di forza credo che tu sia convinto che questa posizione in fondo non è poi così te pre
Che abiti da parte degli Stati Uniti o mi sbaglio
Il problema non non è quello di deprecare o apprezzare ma è quello di comprendere Pennisi benvenuto lì allora nella aspetto questione della corte internazionale penale internazionale gli Stati Uniti hanno un problema che appunto deve essere compreso un problema che è diverso da quello di tutti gli altri paesi l'dico paese che ha i propri soldati credo in cinquanta Paesi del mondo in tutti quanti il mondo e quindi sottoporsi a un un organismo che può rischiare di essere nelle mani di maggioranze non democratici Paesi non democratici può essere un rischio non non dobbiamo dimenticare che le Nazioni Unite sono state nell'ultimo periodo usato un paio rivolte da maggioranze terzomondista e antioccidentali da come la conferenza di Durban anche tutta la questione di mettere lo Stato di Israele sotto accusa per la costruzione del muro cioè si creano all'interno di questi organismi internazionali si creano delle maggioranze che e che sono ispirate a valori tutt'altro che ai valori democratici su cui originariamente sono state costruite tutte quante le organizzazioni internazionali e quindi questo bisogna comprendere questa io credo che la cui signore importante quella che tra l'altro è stata più volte apposta anche dei radicali e che occorre porre la questione di nuove organizzazioni internazionali che siano governate dai paesi i democratici e che abbiano come valore di sostanza quel quello della democrazia allora si potrebbe imputare agli Stati Uniti di rifuggire da una cosa del genere però attualmente le le Nazioni Unite e le sue varie agenzie e c'era e lo stesso tribunale penale internazionale rischiano di avere queste contraddizioni che sono importanti dopodiché io ritengo che una politica americana saggia sarebbe non quella di fuggire questi problemi la vi di affrontarli beh di modificarli sia per quanto riguarda la parte ambientalista del di Kyoto sia per quanto riguarda il tribunale internazionale militare però bisogna comprendere la situazione assolutamente l'unica rispetto alla scena internazionale che oggi hanno gli Stati Uniti tipo e definire il concussore un europeista deluso
Deluso no sono europeiste che non che non ha visto realizzati in pieno quelle che erano che potevano essere le speranze del dopoguerra ma sono anche loro un forte filoamericano nel senso che
Europa e Stati Uniti realtà si sono trovati unite sulle grandi battaglie di questo secolo che sono le battaglie contro contro il totalitarismo cioè quando c'è stato servizio è dovuto affrontare il total dà ritmo naziste e fasciste comuniste e via di seguito inevitabilmente queste due parti dell'Occidente sono andati nella stessa direzione e così io credo oggi che nonostante che ci sia il divorzio molto forte fra Europa e Stati Uniti che inevitabilmente di fronte alla minaccia esterna che è una minaccia esterna la minaccia terrorismo che il nuovo totalitarismo rivolta allo stesso modo sia rispetto Mary rispetto all'Europa inevitabilmente diciamo i due pilastri dello l'Occidente dovranno affrontare insieme non per che sono congiunti dagli stessi valori certo i valori sono la premessa necessaria ma non sufficiente ma perché sempre le unità sono state contro un pericolo esterno e anche questa volta il pericolo esterno comune quindi anche se io constato una i caratteri originari fanno molto diversi l'Europa e gli Stati Uniti l'Unione europea non c'è come indebiti tra politica e gli Stati Uniti sono andati troppo avanti sul l'unilateralismo e l'interventismo da soli io credo che le condizioni generali saranno tali che imporranno una nuova unità fra Europa e Stati Uniti
Verissimo grazie a Massimo Teodori libro si chiama l'Europa non è l'America edito da Mondadori da Mondadori e naturalmente lo trovate in tutte le librerie
Cioè