"Controluce" - rubrica di Luigi De Marchi

In un'intervista ieri sera giornalista amico mi domandava se la sovrappopolazione non potesse considerare anche in buona parte responsabile delle stragi prodotte dal recente terremoto nel Sud-Est asiatico
E per parte mia ho dovuto riconoscere che la scala delle stragi era stata certamente moltiplicata dall'esplosione demografica e ha portato nell'ad l'ha colpita enormi e precarie bidonville e l'occupazione di molte terre costiere esposti alle onde giganti prodotte dal sisma sottomarino
Nuovo anche soggiunto che dinanzi a catastrofi come queste non dobbiamo cedere alla tentazione di trasformare come i polli di Renzo
L'avventura al Comune ai nuovi pretesti di rissa e dobbiamo invece trovare in esso è un invito alla fratellanza e alla solidarietà semmai credo che queste calamità debbano indurci a moderare gli entusiasmi naturalistici di tanto gli ecologisti
Che hanno trovato nell'adorazione della natura un ottimo surrogato del culto della provvidenza o per la rivoluzione comunista
Replicato fino all'altro ieri e sulle meraviglie della natura intorno hanno ogni giorno il loro peana televisivi
Sì credo che questi sacerdoti dell'idolatria della natura sarebbero bene guardando le immagini delle coste devastate dell'invio di Sumatra
Riflettere sul monito lanciato quasi duecento anni fa da Giacomo leopardi sulle rovine di Pompei a queste Piagge scriveva il poeta per in gara colui che esaltare con lode il nostro Stato ai in uso ed Eckhart quanto ingegner nostro è in cura all'amante nature
Beninteso il culto dissennato della natura che oggi imperversa non è casuale ed è anche strettamente legato al declino delle fedi religiose politiche
Sotto il profilo storico si può dire che quando il dogmatismo religioso è entrato in crisi in Occidente sotto i colpi del pensiero scientifico irrazionali sta intellettuali occidentali hanno tentato di sostituire la divinità religiosa due nuove divinità una una storia che con lo storicismo idealistico e marxista promise ai popoli pure paradisi terrestri Paradiso ha richiamato in il TIR paradiso comunista dei lavoratori
In sostituzione degli e banali evanescenti paradisi celesti
Delle varie dieci e l'altra divinità può appunto la natura che dà lustro in poi viene dipinta come madre improvvida e amorevole in una prima fase storica
La divinità prevalente una storia come promesso entusiasmanti degli storici studi di stampo nazionalista o comunista ma quando le promesse delle rivoluzioni di destra e di sinistra alla fine del Novecento entrarono in crisi
I reduci di quelle rivoluzioni si misero in marcia milioni verso il paradiso del ritorno all'ANAS purché i nipotini di Russo predicavano da oltre duecento anni i Verdi ieri che ed i piloti dell'ecologismo odierno Palma specie inquadrati a mio parere in questa staffetta della corsa al Paradiso che ha caratterizzato la storia della cultura negli ultimi due secoli finanche catastrofi come quella attuale del Sud-Est asiatico possiamo risvegliare cinque tuttavia ascoltando ancora una volta il monito di Giacomo leopardi dalle facili illusioni delle magnifiche sorti e progressive e prendere coscienza d'il fatto che la condizione umana e intrinsecamente drammatica precaria esposte alle insidie di cui parlava Amleto colpito e i ritardi dell'avversa Purpura ed ingiuria del tempo il tormento di un disprezzo tanto amore e i mille consueto gli affanni di cui la carne erede la
Io questa intrinseca drammaticità della condizione umana esige che gli uomini appeal però loro confederati come scrive appunto le OPA arringa Ginestra si scambino scan pieno aiuto nella lotta comune
Contro il comune nemico e anche in quest'ottica che possiamo meglio comprendere i danni devastanti che il fanatismo infliggere speranze umane essa non è solo la fonte della conflittualità violenta e cruenta che da millenni Massacre ed è era dall'umanità e che nell'ultimo secolo ha prodotto l'esplosione demografica moltiplica criceto ogni problema umano ma è anche la forza distruttiva che blocca le vuol sì ho le della specie verso un futuro di pace e di alleanza planetaria contro la morte della sofferenza e ci spinge a regredire verso i meccanismi sterili e ripetitivi dell'odio
Così oggi che le popolazioni disastrate reciteranno molte belle parole di solidarietà come quelle del Papa ma ben poco aiuto concreto
Ciò dipende in larga misura dal fatto che immense risorse sono di si parte da tutti i Paesi anche per quelli del Terzo Mondo in armamenti comprati usati per dar corso ai rispettivi fanatismi religiosi o politici
Insomma a quella che i biologi che gli antropologi chiamano aggressività intraspecifica tracce cari amici ci sentiamo venerdì alle otto e cinquantacinque