06 FEB 2003

CSM - Plenum del 6 febbraio 2003

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 57 min
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All'ordine del giorno: 1) Risoluzione unitaria 2) Ricorso per un trasferimento 3) Pubblicazione straordinaria di posti vacanti da ricoprire 4) Contestazione di bollette d'acqua a Canicattì: un esposto del Sindaco di Canicattì 5) Quesito di incompatibilità sull'arbitrato 6) Archiviazione di pratiche: incompatibilità colla funzione di Balì 7) Un parere.

Registrazione audio di "CSM - Plenum del 6 febbraio 2003", registrato giovedì 6 febbraio 2003 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 1 ora e 57 minuti.
  • Presidente e poi Giovanni Berlinguer (membro laico(DS)) sulla proposta di risoluzione presentata unitariamente

    <strong>Indice</strong><br>La seduta ha inizio <strong>alle 9.41</strong><br>Presidenza del vicepresidente <strong>Virginio Rognoni</strong>
    0:00 Durata: 11 min 22 sec
  • Giuseppe Salmè (MD)

    Discussione
    0:11 Durata: 6 min 48 sec
  • Francesco Lo Voi (MI)

    0:18 Durata: 5 min 42 sec
  • Wladimiro De Nunzio (Unicost) e poi Ernesto Aghina (Movimento per la giustizia)

    0:23 Durata: 5 min 44 sec
  • Gianfranco Schietroma (membro laico(SDI)) e poi Nicola Buccico (membro laico(AN))

    0:29 Durata: 9 min 47 sec
  • Virginio Rognoni, vicepresidente Csm

    Voto sulla risoluzione Berlinguer: <em>approvata all'unanimità</em>
    0:39 Durata: 1 min 43 sec
  • Giovanni Berlinguer (membro laico(DS)), relatore

    <em>Resistenza in giudizio</em> <br>Pratiche urgenti di Prima Commissione <strong>Ricorso per un trasferimento</strong> Dr. Pittitto<br>Relazione
    0:41 Durata: 1 min 29 sec
  • Presidente e poi Carmine Stabile (Unicost), relatore

    <br>Pratiche urgenti di Terza Commissione <strong>Pubblicazione straordinaria di posti vacanti da ricoprire</strong> Due posti vacanti al Tribunale di Paola<br>Relazione
    0:42 Durata: 1 min 53 sec
  • Giovanni Mammone (MI), poi Luigi Marini (MD), Nicola Buccico (membro laico(AN)) e Luigi Riello (Unicost)

    Discussione
    0:44 Durata: 8 min 33 sec
  • Carmine Stabile (Unicost)

    Replica del relatore
    0:53 Durata: 2 min 2 sec
  • Ernesto Aghina (Movimento per la giustizia), poi il relatore per un emendamento, quindi Fici e De Nunzio

    <em>Approvata</em> Dichiarazioni di voto
    0:55 Durata: 6 min 38 sec
  • Giovanni Salvi (MD), relatore

    <br>Pratiche urgenti di Ottava Commissione <strong>Contestazione di bollette d'acqua a Canicattì: un esposto del Sindaco di Canicattì</strong> Dr. Carletta; dr. Gucciardo<br>Relazione
    1:01 Durata: 13 min 41 sec
  • Marini, Aghina, Di Federico, Schietroma, Marotta, Tenaglia, Fici e Buccico

    Discussione
    1:15 Durata: 24 min 48 sec
  • Presidente e poi Giovanni Salvi (MD)

    Replica del relatore
    1:40 Durata: 11 min 40 sec
  • Presidente e poi Lanfranco Tenaglia (Unicost), Presidente dell'Ottava Commissione, quindi Giuseppe Fici (Movimento per la giustizia)

    Voto di rinvio al prossimo Plenum: <em>approvato</em>
    1:51 Durata: 2 min 55 sec
  • Gianfranco Schietroma (membro laico(SDI)), relatore

    <em>Approvata</em> in senso positivo Ordine del giorno ordinario Pratiche di Ottava Commissione <strong>Quesito di incompatibilità sull'arbitrato</strong> D.ssa Salvadori
    1:54 Durata: 1 min 9 sec
  • Mariella Ventura Sarno (membro laico(Lega)), relatore

    <em>Approvata</em> Pratiche di Nona Commissione <strong>Archiviazione di pratiche: incompatibilità colla funzione di Balì</strong> Dr. Venturi<br>Relazione
    1:55 Durata: 55 sec
  • Ernesto Aghina (Movimento per la giustizia), relatore

    <em>Approvata</em> <strong>Il CSM nelle agenzie di stampa</strong> AL CSM SI STUDIA DOCUMENTO SU ATTACCHI A TOGHE<br>SI TENTA ACCORDO ANCHE CON LAICI E CDL, MA RESTANO 'NODI' Roma, 4 feb. (Adnkronos) - Prima, le parole del vicepresidente Virginio Rognoni. Ora, anche i consiglieri del Csm potrebbero decidere di scendere in campo a difesa dei giudici dopo le polemiche seguite alla decisione della Cassazione sui processi di Milano. Da un paio di giorni infatti a Palazzo dei Marescialli si susseguono incontri per tentare di arrivare ad un accordo su un'iniziativa unitaria, mettendo quindi nero su bianco un testo gradito a tutti, laici di centrodestra compresi. Un documento che, almeno nelle intenzioni di alcuni dei promotori, dovrebbe segnare l'intervento dell'organo di autogoverno 'a tutela' dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura e ribadire che le sentenze possono essere oggetto di critiche ma non di 'denigrazioni'. Sul documento pero' i laici della Cdl mostrerebbero qualche perplessita'. I contatti comunque proseguono, anche se ancora non e' chiaro se si riuscira' a sciogliere i 'nodi' e a mettere tutti d'accordo. Magari gia' entro domani, quando il plenum del Csm si riunira' per la consueta seduta settimanale e potrebbe quindi essere presentato il documento. Ma seppure dovesse sfumare l'ipotesi di un'iniziativa unitaria, non e' escluso un intervento da parte di singoli gruppi. Giustizia: su attacchi a toghe risoluzione unitaria Csm <br>Plenum la discute domani (ANSA)-ROMA,5 FEB-Il Csm varera'domani una risoluzione sugli attacchi ai giudici seguiti alla sentenza che ha respinto la richiesta di trasferimento dei processi Imi-Sir/Lodo, Sme. Il testo e' stato messo a punto stasera e ha ottenuto l'adesione di tutti i gruppi, togati e laici, dunque anche dei consiglieri eletti su indicazione della Casa delle Liberta'. Dall'iniziativa si e' dissociato soltanto uno dei componenti del gruppo dei laici del Polo, Giuseppe Di Federico. +++GIUSTIZIA:CSM, SENTENZE CRITICABILI MA NO AD ATTACCHI+++ <br>RIFORME INDISPENSABILI, NO A COLLATERALISMO POLITICO (ANSA) - ROMA, 6 FEB - ''Le pronunce degli organi giudiziari di ogni ordine e grado possono essere liberamente criticate. L'esercizio di tale diritto di critica non deve tradursi tuttavia in prese di posizioni tali da delegittimare l'attivita' giudiziaria''. Il plenum del Csm risponde cosi', con una risoluzione unitaria, alle critiche seguite alla decisione delle Sezioni Unite Penali della Cassazione di lasciare a Milano i processi Imi-Sir/Lodo e Sme.Il documento e' stato approvato all'unanimita', da tutti i gruppi, anche da quello dei laici del Polo e vuole essere un contributo a rasserenare il clima. Nella risoluzione si ribadisce che lo stato di diritto poggia sulla separazione dei poteri e si denuncia il rischio che la ''contrapposizione patologica'' tra di essi possa condurre a ''tensioni gravi''. Inoltre si definisce ''indispensabile'' ''un serio processo riformatore'' sulla giustizia che comunque salvaguardi ''i principi e i valori costituzionali'' e si assicura il rispetto del Csm per le ''scelte che appartengono al legislatore''. E ancora: la risoluzione sottolinea che autonomia e indipendenza della magistratura ''non sono privilegi corporativi, ma condizioni essenziali e irrinunciabili dell'esercizio imparziale della giurisdizione''; ''e' necessario che anche nella sobrieta' dei comportamenti - afferma tra l'altro la risoluzione - l'imparzialita' sia costantemente ravvisabile. In tale ottica non e' pensabile che possano prendere corpo fenomeni deprecabili di collateralismo politico''. GIUSTIZIA: ROGNONI, SODDISFATTO PER DOCUMENTO UNITARIO <br>RIBADITO SCENARIO COSTITUZIONALE DA ME RICHIAMATO (ANSA) - ROMA, 6 FEB - ''Viva soddisfazione per la convergenza'' di tutti i gruppi sulla risoluzione approvata oggi dal plenum del Csm e' stata espressa dal vice presidente Virginio Rognoni. ''Si tratta di un documento autonomo, ma mi fa molto piacere vedere rappresentato lo scenario costituzionale che ho ritenuto mio dovere ricordare in occasione di una vicenda particolare'', ha sottolineato il numero due di Palazzo dei Marescialli. Secondo Rognoni la risoluzione ''ribadisce il quadro istituzionale in cui si colloca il Csm e la volonta' di dare il suo contributo ad una analisi dei problemi della giustizia, soprattutto di quelli dell'ordinamento giudiziario''. CSM/ DI FEDERICO: DOCUMENTO APPROVATO DA PLENUM E' GENERICO <br>Il consigliere: ho deciso di votare dopo lettura risoluzione Roma, 6 feb. (Ap.Biscom) - "E' un documento generico". E' il giudizio del consigliere laico della Cdl, Giuseppe Di Federico, sulla risoluzione approvata oggi all'unanimità dal plenum del Csm. Di Federico afferma di aver deciso di votare la risoluzione in quanto, in questo caso, "il Csm non esercita funzioni diverse da quelle che gli sono state assegnate". PECORELLA, CSM TRASFORMATO IN UN ORGANO POLITICO <br>INTERVISTA AL TEMPO (ANSA) - ROMA, 6 feb - ''IL Csm si e' trasformato in un organo politico''. E' l'ennesima denuncia in tal senso, in una intervista al TEMPO, del presidente della Commissione Giustizia della Camera, Gaetano Pecorella, il quale concorda sul fatto che il clima di attesa sulle sentenze stia bloccando ogni forma di dialogo sulla giustizia. ''Il dialogo risulta impossibile - dice -. Ogni proposta della maggioranza trova le barricate, l'insulto e la delegittimazione. L'attacco giudiziario resta la strada preferita per combattere la maggioranza. In nessun paese democratico chi perde il potere pensa di distruggere, demonizzare chi resta al governo. Questa e' la situazione italiana. E se tutto resta cosi' - avverte - faremo le riforme da soli''. ''Il Csm - ribatte Pecorella - si e' trasformato da organo disciplinare in organo che fa politica: da' indicazioni su come devono essere fatte le leggi, interviene con documenti, si comporta come un parlamentino. Questo rappresenta un fatto grave perche' una parte della magistratura non si sente rappresentata da un organo politico''. Secondo Pecorella ''sarebbe bene che il Csm partisse dal rispetto delle sue competenze''. ''Il Consiglio - afferma - ha archiviato situazioni e provvedimenti che avrebbero richiesto un'indagine molto estesa. Le vicende si chiudono sempre senza sanzioni disciplinari. Questo limite venne individuato dalla Bicamerale''. GIUSTIZIA: CSM; UCPI, RISOLUZIONE SERVE A STEMPERARE TONI <br>SEGRETARIO PENALISTI, SIAMO D'ACCORDO SU NUCLEO FONDAMENTALE (ANSA) - ROMA, 6 FEB - ''Serve a pacificare e stemperare i toni della polemica sulla giustizia, la risoluzione approvata dal plenum del Csm con un voto unanime, almeno e' quanto speriamo. E sul nucleo fondamentale siamo d'accordo anche noi''. L'Unione delle Camere penali promuove a pieni voti la presa di posizione del Csm. ''I consiglieri in sostanza affermano quello che abbiamo detto noi una settimana fa e cioe' che tutte le decisioni dei giudici possono essere criticate, ma la critica va fatta in modo rispettoso del ruolo della giurisdizione e del principio della divisione dei poteri'' afferma il segretario dell'Ucpi Valerio Spigarelli, che ricorda: ''nel nostro documento difendevamo anche l'importanza della separazione delle carriere e chiedevamo che non diventasse ostaggio della contrapposizione, insomma che non fosse un tema su cui scontrarsi in modo strumentale''. ''E' da tempo che abbiamo rivolto un appello alla pacificazione senza per questo rinunciare alle nostre richieste- sottolinea ancora Spigarelli- Discutiamo delle questioni vere e non dei temi di contorno, in un contesto in cui ognuno sia rispettoso del ruolo dell'altro''. LE DICHIARAZIONI DEI CONSIGLIERI (AGI) - Roma, 6 Feb. - Le dichiarazioni venute da Palazzo dei Marescialli risoluzione varata dal plenum in risposta alle ultime polemiche che hanno investito la magistratura esprimono da una parte l'intento di fondo di mandare un messaggio tranquillizzante a giudici e pubblici ministeri, dall'altra di richiamare l'attenzione di tutti i poteri dello Stato sulla necessita' di tornare sulla strada di un confronto "pacato e democratico". "Il principio costituzionale della soggezione del giudice soltanto alla legge - ha tra l'altro detto il togato di Unicost Wladimiro De Nunzio - riflette il riconoscimento del primato della legge e del Parlamento quale sede della sovranita' popolare e consacra i valori dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura. Questo sistema, caratterizzato dall'equilibrio tra i poteri dello Stato , e' alimentato dalla regola minima e virtuosa del reciproco rispetto e della reciproca fiducia tra i poteri stessi". "La mozione approvata - gli ha fatto eco il togato Leonida Primicerio, anch'egli di Unicost - pone l'ormai ineludibile problema della individuazione, nel rispetto del ruolo costituzionale della giurisdizione, della sede naturale della responsabilita' della politica in un sistema di democrazia liberale". "Il problema che si pone - ha dal canto suo tra l'altro fatto osservare il consigliere laico Gian Franco Schietroma (Sdi) - e' quello della necessita' di una correttezza istituzionale e di un rispetto reciproco tra le varie espressioni della sovranita' popolare". "In un Paese normale - ha proseguito Schietroma - i politici devono fare i politici senza dare mai nemmeno l'impressione di interferire nell'esercizio dell'attivita' giudiziaria; i magistrati devono fare i magistrati senza dare mai nemmeno l'impressione di voler fare politica". Il consigliere togato Giuseppe Salme' (Md) ha tra l'altro messo l'accento sull'unanimita' con la quale la risoluzione e' stata varata. "Mi auguro che tale unanimita', i toni usati e gli argomenti esposti contribuiscano davvero a ricondurre il dibattito sul piano della corretta dialettica istituzionale, della razionalita' e dell'impegno propositivo". Salme' ha toccato anche la questione della critica dei provvedimenti giudiziari ("sempre lecita", ma che non si tramuti in "attacchi denigratori nei confronti di singoli magistrati o delegittimanti dell'intero ordine giudiziario") e di quelli disciplinari ("e' legittimo il piu' ampio esercizio del diritto di critica, ma non il trasmodare in prese di posizione idonee a delegittimare l'intera attivita' della sezione disciplinare del CSM"). C'e' stata anche una dichiarazione congiunta di tutti i togati di MD e del Movimento: "la risoluzione del Consiglio - vi si legge - ribadendo quanto aveva gia' affermato il vice presidente Rognoni, ha riaffermato l'inaccettabilita' degli attacchi alla sentenza della Cassazione, in quanto idonei a determinare la delegittimazione di questo organo giudiziario e, conseguentemente, per la posizione che la Cassazione ha nell'ordinamento giudiziario, dell'intera magistratura". "Con la risoluzione e' stato anche respinto il generico attacco alla giurisdizione disciplinare, di cui e' stato difeso il ruolo di garanzia per il singolo magistrato, per l'ordine giudiziario e per l'intera collettivita'". Soddisfazione per il tenore del documento varato e' stata espressa dai consiglieri laici del Polo per bocca dell'avvocato Nicola Buccico: "il documento ha avuto una incubazione ed una ispirazione unitarie. Siamo soddisfatti soprattutto per la sottolineatura - oltre che dei principi di indipendenza ed autonomia - della responsabilita' del magistrato, con particolare riferimento alla necessita' di un processo riformatore dell'accesso in magistratura, dei criteri di valutazione, delle cause di incompatibilita', alla necessita', ancora, che anche l'imparzialita' sia un requisito che deve apparire attraverso i comportamenti, con la censura dei fenomeni deprecabili di collerateralismo politico". GIUSTIZIA: SENATORI CDL, IMPEDIRE SCONTRI POTERE DDA PALERMO <br>PRESENTATA INTERROGAZIONE URGENTE A MINISTRO CASTELLI (ANSA)- PALERMO, 6 FEB - Un' interrogazione urgente, primo firmatario il senatore Luigi Compagna (Udc), e' stata indirizzata da una cinquantina di senatori del centro-destra al ministro della Giustizia Roberto Castelli e al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per chiedere di conoscere ''quali iniziative il ministro Castelli intenda assumere'' su quello che viene definito il ''conflitto interno alla procura di Palermo''. Secondo i senatori della maggioranza, l' esistenza di una ''contrapposizione'' tra i magistrati della procura di Palermo ''non solo mina il prestigio e la credibilita' dell' ufficio inquirente e l' autorevolezza del suo Capo'', ma provoca anche ''danni incalcolabili alla funzionalita' di un ufficio giudiziario cosi' delicato, mettendo a repentaglio l' azione di contrasto alla criminalita' organizzata''. L' interrogazione si riferisce alla polemica esplosa il 28 settembre del 2002 su alcuni quotidiani che riportarono la notizia delle dimissioni dalla Dda dei procuratori aggiunti di Palermo Guido Lo Forte e Roberto Scarpinato, in polemica con il procuratore capo Pietro Grasso perche' ''esclusi, per esigenze di riservatezza, dagli interrogatori del pentito Antonino Giuffre'''. Le dimissioni rientrarono nel giro di pochi giorni dopo un chiarimento interno ai vertici della Procura, ma il consiglio dell' Ordine degli avvocati di Palermo e la Camera Penale, riuniti in assemblea, deliberarono di inviare un esposto al Csm per denunciare la ''grave anomalia'' prodotta negli uffici della magistratura inquirente di Palermo, dove Scarpinato e Lo Forte ''pretendevano di far parte della Dda, minacciando addirittura le dimissioni da un incarico che, invece, era ed e' loro precluso, per avere entrambi superato il limite massimo di otto anni stabilito dal Csm di permanenza nella funzione di componenti della Dda''. I senatori, nell' interrogazione al ministro Castelli, sottolineano che ''Scarpinato da 11 anni e Lo Forte da 9 anni fanno parte ininterrottamente della Dda della Procura di Palermo, e nonostante la conclamate illegittimita' della loro posizione, minacciano addirittura di dimettersi ponendo in essere sostanzialmente tentativi di delegittimazione ,anche all' esterno della procura e del suo titolare''. Il Csm ha convocato il procuratore generale di Palermo Salvatore Celesti e il procuratore Pietro Grasso per sentirli sulle relazioni che entrambi nei mesi scorsi hanno presentato sulla vicenda. L' audizione e' prevista per il prossimo 11 marzo. Nell' interrogazione, i senatori del centro-destra chiedono a Castelli di ''assumere con urgenza le conseguenti iniziative per impedire che atti di protagonismo e scontri di potere provochino ulteriori e irrecuperabili danni alla funzionalita' della procura di Palermo''. <strong>Un parere</strong>
    1:56 Durata: 22 sec