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Segnalaci eventuali errori su questa pagina(verrà aperta una finestra per inviare la segnalazione)Registrazione di "CSM - Plenum del 15 aprile 2004", registrato giovedì 15 aprile 2004 alle 00:00.
La registrazione ha una durata di 14 minuti.
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Presidente e poi Aghina, relatore; il Presidente puntualizza quale pratiche siano all'ordine del giorno, poi Aghina relaziona
<em>Archiviazione</em> <strong>Indice</strong><br>La seduta ha inizio <strong>alle 9.45</strong><br>Presidenza del vicepresidente <strong>Virginio Rognoni</strong><br>Pratiche di Ottava Commissione provenienti dalla seduta del giorno prima <strong>Tirocinio</strong> Dr. Vassallo0:00 Durata: 2 min 28 sec -
Aghina
<em>Posposta</em> Avv.De Nitto0:02 Durata: 12 sec -
Aghina, relatore
<em>Archiviazione</em> Avv. Gabriele0:02 Durata: 1 min 6 sec -
Stabile, relatore
<em>Archiviazione</em> Dr. Quarto0:03 Durata: 26 sec -
Presidente e poi Aghina
<em>Approvate in blocco</em> <br>Pratiche urgenti di Ottava Commissione provenienti dalla mattina del giorno prima0:04 Durata: 1 min 8 sec -
Presidente e poi Di Federico, relatore
<em>Approvata</em> <br>Pratiche urgenti di Nona Commissione provenienti dalla mattina del giorno prima <strong>Corsi internazionali: una nota della Commissione Affari Sociali della Commissione Europea</strong>0:05 Durata: 1 min 42 sec -
Mammone, relatore
<em>Approvato</em> <strong>Concorso a 7 posti di uditore giudiziario a Bolzano</strong>0:07 Durata: 40 sec -
Presidente e poi Ventura Sarno, relatore, poi Menditto cui replica il relatore
<em>Rinviata al Plenum successivo</em> Si riprende la pratica di Ottava Commissione precedentemente accantonata<br>D.ssa De Nitto: irrogazione della sanzione dell'ammonimento0:07 Durata: 6 min 23 sec -
Meliadò, relatore
<em>Resistenza in giudizio</em><br>La seduta termina <strong>alle 10.00</strong> <strong>Il CSM nelle agenzie di stampa</strong> QUIRINALE: CIAMPI RICEVE ROGNONI (ANSA) - ROMA, 15 APR - Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha ricevuto questa mattina al Quirinale il vicepresidente del Csm Virginio Rognoni, con i consiglieri Luigi Berlinguer e Vladimiro De Nunzio, e il segretario generale del Consiglio superiore della magistratura Luigi Salvato. CON VICEPRESIDENTE CSM ANCHE CONSIGLIERI BERLINGUER E DE NUNZIO Ciampi, riferisce il consigliere Berlinguer che del documento del Csm e' relatore, ha mostrato ''grande interesse'' per la Relazione. ''Il presidente e' convinto -aggiunge- che l'intreccio tra i temi del diritto europeo e della formazione, in altre parole la formazione del magistrato europeo, sia tema assai rilevante e vada affrontato con determinazione ai diversi livelli''. Al capo dello Stato i rappresentanti dell'organo di autogoverno della magistratura hanno spiegato, riassume ancora Berlinguer- che con la Relazione ''il Csm ha voluto offrire alla cultura giuridica italiana e alle assemblee politiche una riflessione cruciale per le riforme del sistema giustizia, augurandosi che in tal modo l'insieme dei magistrati italiani nella forma piu' diffusa possibile sia coinvolto in quest'opera di modernizzazione e di apertura culturale e professionale rispetto alla grande novita' del diritto europeo''. ''Urgono in queste settimane -afferma Berlinguer- decisioni parlamentari e di governo su temi controversi come l'ordinamento giudiziario, Eurojust, il mandato di arresto europeo ed altro: si vuole con questo contributo sperare di attirare l'attenzione politica piu' sui contenuti che sugli schieramenti''. CSM: SCUOLA GIUDICI; CASTELLI, NON C' E' SCONTRO <br>SULLA GESTIONE NORMALE DIALETTICA CON IL CONSIGLIO (ANSA) - SAN MARINO, 15 APR - Sulla scuola di formazione permanente per i magistrati non c' e' uno scontro tra ministero della giustizia e Csm ma solo ''normale dialettica''. Roberto Castelli ha commentato cosi', a San Marino, la ''bocciatura'' del ddl nel punto in cui si affronta il tema della scuola per i giudici. ''Sono cose che rientrano nella fisiologia del sistema costituzionale - ha detto Castelli - che ha stabilito uno status ben preciso della magistratura. Uno status moderno, perche' si basa sulla sua completa e totale liberta', autonomia e indipendenza. E' ovvio che quando ci sono poteri dello Stato che sono autonomi si crea fisiologicamente una disparita' di vedute su temi importanti. Ma questo non e' un contrasto di natura grave''. ''Ieri c' e' stato un incontro proficuo al Csm a cui ho partecipato - ha detto Castelli - e in cui si e' discusso un documento del consiglio indirizzato al ministro nel quale si parlava di una scuola per la formazione dei magistrati. Tutti i paesi europei avanzati ne hanno una, all' Italia manca. Nella riforma dell' ordinamento giudiziario che stiamo portando avanti abbiamo voluto colmare questa lacuna. Su questo c' e' totale accordo. Le divergenze nascono su come gestire questa scuola. In maniera del tutto ovvia il Csm vorrebbe che la gestione fosse messa in capo al Consiglio stesso. Il testo di legge invece prevede una soluzione diversa, cioe' una scuola autonoma. Direi che la divergenza rientra nella normale dialettica tra poteri dello Stato''. MAFIA: ROGNONI, NON PUO' MAI ESSERCI MOMENTO CALMA NELLA LOTTA (AGI) - Roma, 15 apr. - "Sul fronte antimafia non puo' mai esserci un momento di calma". Cosi' il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Virginio Rognoni, alla presentazione del libro "Cosa Nostra ieri, oggi e domani" scritto da Giovanni di Cagno e Gioacchino Natoli. Rognoni, rivendicando, nei limiti dei compiti che gli sono assegnati, il ruolo del Csm nel monitoraggio sulle strutture giudiziarie che proprio al Consiglio superiore spetta predisporre e attuare in collaborazione con il ministero della Giustizia, ha anche sottolineato che la prospettiva della sconfitta di Cosa nostra deve esser perseguita con estrema attenzione e ha detto: "A differenza del terrorismo che colpisce frontalmente, la mafia si insinua nei passaggi piu' deboli della struttura dello Stato, cerca di corrompere le istituzioni. Di questa sua regola bisogna tener conto. Che la mafia non colpisca ora o colpisca meno non conta. Cosa nostra ha assunto sul piano internazionale forme e percorsi differenti. La globalizzazione del crimine mafioso deve essere seguita dalla globalizzazione delle forme di contrasto". Quanto ai processi, la cui distorsione e' stata denunciata da Luciano Violante, Rognoni ha sottolineato soprattutto "l'irragionevole durata dei processi nel nostro come in altri Paesi". C'e' una finalita', ha detto, che il processo non puo' non avere, "quello di concludersi". E per evitare "che i processi restino senza epilogo", si puo' intervenire da un lato sulla legge processuale, ma anche sulla formazione dei giudici perche' anche la professionalita' conduce a una maggiore celerita' dei processi. MAFIA: VIOLANTE, PROCESSI SONO UN PUNTO DELICATO (AGI) - Roma, 15 apr. - Il processo non e' piu' uno strumento utile per la ricerca della verita', ma e' il luogo dove si ricerca piuttosto l'errore giudiziario. La deformazione del processo penale viene denunciata da Luciano Violante alla presentazione del libro "Cosa Nostra ieri, oggi, domani" scritto da Giovanni Di Cagno e Gioacchino Natoli, due magistrati che hanno presieduto l'ultima commissione antimafia del Csm, la decima, ora non piu' esistente. "Ci sono stati arresti molto importanti, operazioni di polizia che vanno avanti con intensita', ma il punto delicato - ha detto l'ex presidente della Camera - riguarda la gestione della mafia all'interno del processo". Violante ha citato l'ultimo caso del boss della camorra condannato, ma poi scarcerato per decorrenza dei termini., "Attraverso una serie di deformazione legislative, avvenute non solo durante questa legislatura, il processo non e' piu' uno strumento utile per accertare la verita'". Quanto al fenomeno della mafia, Violante ha denunciato il problema dell'intrusione negli appalti, che va commisurato non tanto al numero dei comuni presenti in Italia ma al numero dei lavori che fervono all'interno di questi. Ha denunciato il mutamento della geografia criminale, con rotte degli stupefacenti cambiate e controllate da organismi transnazionali che rendono "meno pesante rispetto agli anni '70 il peso delle organizzazioni italiane". Tre i livelli attraverso cui Cosa nostra agisce, ha detto ancora Violante: il controllo del territorio attraverso la microeconomia fatta di tangenti, estorsioni e anche usura, il settore della spesa pubblica, la presenza di una terza generazione di giovani laureati, che non hanno smesso pero' di occuparsi degli affari di 'famiglia'. In alcuni settori, nel mondo politico, ha detto ancora, non ci sono piu' "rappresentanti delle famiglie, ma le famiglie direttamente in lista". <strong>Formazione decentrata</strong> Appello proposto dal dr. Provenzano0:14 Durata: 51 sec