11 DIC 2001

Radicali nell'ELdr: Per ora 'no' all'ingresso, Primo round a Rutelli

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L'ufficio di presidenza dell'Eldr si piega alla volontà dei rutelliani, ma l'azione di Di Pietro lascia aperta la partita.

Turco: Un problema politico i condizionamenti di Prodi Strasburgo, 11 dicembre 2001 - L'ufficio di presidenza del gruppo liberal democratico al Parlamento Europeo (ELDR) ha respinto, dichiarandola irricevibile la richiesta di ingresso formalizzata dai radicali.

La decisione è giunta al termine di una riunione giudicata lunga e molto tesa con urla e scontri tra la sottodelegazione rutelliana contraria all'ingresso dei radicali e quella di Antonio Di Pietro, che invece
perorava la causa dell'ingresso dei sette eurodeputati eletti nelle Liste Emma Bonino.

La vivenda non è conclusa Nonostante la decisione dell'ufficio di Presidenza - a lungo presieduto dal rutelliano Costa - la questione, però, non può dichiararsi conclusa.

Infatti, come annunciato nei giorni scorsi, Antonio Di Pietro ha immediatamente comunicato che i sette eurodeputati radicali erano da considerarsi affiliati alla componente di Italia dei Valori.

Secondo il regolamento questo stesso atto avrebbe dovuto consentire l'immediato ingresso dei radicali nel gruppo, ma la questione non è stata posta in discussione nell'Ufficio di Presidenza.

Di Pietro abbandona la riunione Successivamente si è svolta la riunione del gruppo, nel corso della quale Di Pietro ha immediatamente chiesto che i radicali, neo-affiliati al gruppo di Italia dei Valori potessero entrare, ma il presidente della riunione (sempre il rutelliano sindaco di Venezia, Paolo Costa ha rifiutato.

A quel punto Di Pietro ha abbandonato la riunione.

Si a MartelliAl contrario di quanto accaduto ai radicali, è invece stato sancito l'ingresso di Claudio Martelli nel gruppo dell'Eldr, non essendoci state obiezioni da parte di alcuno.Una situazione paradossale, tenendo conto che Cluadio Martelli era stato membro della delegazione radicale nel gruppo tecnico precedentemente costruito da Pannella, Bonino e gli altri deputati ed in precedenza era stato anche vicepresidente del Pse.Di Pietro al termine della riunione ha comunicato che la maggioranza del gruppo era favorevole all'ingresso dei radicali, sottolineandone la affinità politica soprattutto in materia di economia e riforme istituzionali, ma per il momento il veto rutelliano è riuscito a prevalere.

Turco: L'Eldr è il gruppo di Prodi? Prima della riunione, intanto, il presidente degli eurodeputati radicali, Maurizio Turco aveva rivelato di una lettera inviata da Arturo Parisi al presidente del gruppo Eldr, Pat Cox nella quale si spiegano i motivi per vietare dei deputati radicali nel gruppo liberale.

"Sarebbe interessante comprendere - aveva affermato Turco - il grande progetto politico per il quale i radicali non devono entrare nel gruppo liberale" anche ricordando che con la futura nascita della Margherita i Democratici non sarebbero più esistiti e lo stesso partito di RUtelli si sarebbe trovato all'europarlamento con propri rappresentanti sia nell'Eldr che nel PPE.Dietro tutto questo, Maurizio Turco, da tempo denuncia la manovra di Romano Prodi e ricordando che Pat Cox si appresta a diventare presidente dell'Europarlamento al posto di Nicol Fontaine il presidente degli Eurodeputati radicali pone una questione politica.

"E' un problema politico - aveva sottolineato - il fatto di avere un gruppo all'interno del Parlamento EUropeo condizionato dalla Commissione Europea, così come sarebbe un problema avere il presidente del parlamento europeo condizionabile dal Presidente della Commissione".

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