Crescita ed equità: l'Unione alla prova del governo

Allora buonasera a tutti le persone presenti al pubblico e nonostante la giornata
E la serata sono qui presenti alla dibattito su crescita ed equità all'Unione alla prova del Governo è un dibattito a cui prendono parte Antonello Cabras che è responsabile Economia e lavoro della segreteria nazionale dei Democratici di sinistra Antonello Soro coordinatore dell'esecutivo della Margherita e Rina Gagliardi senatrice di Rifondazione Comunista
E il problema il tema l'Unione alla prova del governo crescita ed equità chiama in causa diciamo subito la imminente legge finanziaria
Entro la fine del mese dovrebbe essere varata il presidente del consiglio Prodi anche in questi giorni ha fatto alcune dichiarazioni io però volevo sentire dalla voce degli ospiti
Più che come deve essere fatta la legge finanziaria cosa deve essere la legge finanziaria due mila sette è una legge finanziaria che avviene dopo cinque anni di un governo di centrodestra destra un debito pubblico che cresciuto enormemente con un pile invece a crescita limitata
Una società che vive una piena crisi economica un lavoro che manca soprattutto per i giovani e quando c'è è un lavoro precario e un apparato economico lo vediamo anche in questi giorni con nella vicenda Telecom
Credo ancora non adeguata alle sfide del mercato globale cosa deve essere Gefina anziano e credo che se lo chiedano tutti i cittadini onesti che in questi cinque anni hanno faticato anche a far quadrare i bilanci giovani che non trovano lavoro
Io passerei inizierei
Comincio io visto che al microfono
Comincio io va bene
Legge filetto finanziaria in un termine che ci troviamo puntuale ogni stagione ad autunno appunto il genere con le prime piogge
Arriva la finanziaria non so quanto i cittadini che non i cittadini comuni non quelli che mi pare Roosevelt chiamava common people hanno chiaro tecnicamente che cosa in che cosa consista questa questa legge che poi è in realtà dal punto di vista anche tecnico ma soprattutto da quello politico è una delle scelte fondamentali di un governo con la legge di bilancio si decide
Si decidono il futuro economico sociale del di di un Paese per un periodo abbastanza lungo
E questo lo dico perché appunto girando per dibattiti mi sono accorta che non è chiarissimo finché ecco non è chiarissimo a tutti
Tutti però sanno ormai che la cosa è molto importante
Allora io che cosa potrò si può dire tu chiedevi come la vorreste che cosa dovrebbe essere io
La domanda laccetto ma mi sembra più corretto forse ampliarla la domanda dal punto di vista dei soggetti che se la pongono e chiederci che cosa il Paese e in particolare coloro che hanno dato il loro voto all'Unione
Per cambiare per uscire dal quinquennio di Berlusconi queste milioni e milioni di cittadini italiani che cosa si aspettano che cosa vogliano dalla legge finanziaria diciamo come atto punto qualificante del di questo nuovo governo io penso che la risposta
Sì è abbastanza chiara
Questa grande massa di cittadini sia spetta una legge finanziaria che finalmente inverta
La la situazione appunto difficile di crisi economica ma anche di stagnazione sociale di e di enorme sofferenza sempre fatta pagare a una parte precisa della popolazione italiana
E si aspettano che si comincia
Con quel proprio con questa legge finanziaria invertire la strage
Nel nostro programma quello che tutti noi abbiamo contribuito a scrivere con una operazione si rallegra di grande rilievo di grande importanza che ha coinvolto migliaia di persone
Ci sono scritte delle cose molto chiare e molto e molto impegnative anche se difficili
E quinta risanamento sviluppo
Fuori è impensabile che questo governo sei pari separi divida questi tre elementi e cioè assuma un'ottica nella quale assuma un'ottica e faccio soprattutto delle scelte che premi no soltanto uno di questi corni del dilemma
Anzi del thriller Emma
Il punto per noi fondamentale e credo che lo sia anche per il popolo dell'Unione e che quindi a partire da questo autunno sì rimetta in moto un grande meccanismo di non solo di crescita economica ma di Ri equilibrio sociale e l'ora che coloro che in questi cinque anni hanno subito
Hanno subito le conseguenze delle scelte dissennate del governo Berlusconi
Le scelte di una in le scelte legate a una in un'ottica liberista e liberista spesso liberista anche pasticciate che e faceva coincidere l'economia e il benessere con la privatizzazione con alcuni appunto mitologie
E del pensiero economico neo liberale Mac questo tutte queste persone si aspettino una cosa molto semplice si aspettano che la loro vita cambi in meglio
Si aspettano di quelli che quella grande massa di giovani e anche ai mezzi non giovani che vivono una condizione di lavoro precario si aspettano di cominciare a uscire da questa da una condizione che non è solo penalizzante dal punto di vista economico ma da quello del Progetto di vita la precarietà è ormai un male sociale profondissimo io direi
Persino spirituale perché impedisce a chiunque un progetto di vita
Un progetto di vita degno di questo nome si aspettano di averi appunto salari e una possibilità migli complessiva di vivere una vita e io penso che si aspettano che questo Paese
Che del quale ogni anno dieci mila persone
Io ci mila giovani neolaureati sono costretti ad emigrare
Per poter continuare a fare delle ricerche una ricerca un lavoro di ricerca scientifica di cui qui che qui non possono svolgere perché le nostre il nostro sistema scolastico è chiuso e l'Italia resta uno dei paesi in coda mi pare alla alle spese europea su questo terreno che tutti sappiamo essere decisivo e Strategico ben questo popolo si aspetta che anche qui il sistema dell'istruzione pubblica e della ricerca conosca un nuovo slancio
Naturalmente noi sappiamo che tutto questo non si fa in una sola in un solo provvedimento e perciò parliamo di una di una impresa di un'operazione di una messa in moto di una politica che dovrà avere cinque anni di fronte sì
Ora vado rapidamente a conclusione di questo intervento
Ecco e in questa ottica che come Rifondazione comunista noi abbiamo espresso una abbiamo espresso delle perplessità che stiamo avendo alcune preoccupazioni
Si è aperta con tutta chiarezza proprio dentro o la discussione attuale ma anche dentro il governo una chiamiamola così i dialetti tra i cosiddetti rigoristi
E i cosiddetti non rigoristi io penso che questa sia una dialettica sbagliate
Però ci sono alcuni segnali che ci fanno appunto vere questa preoccupazione questi problemi
E ha ribadisco vorrei che fosse chiaro quello che noi stiamo dicendo i gay adesso acquisto sommariamente richiamando non non credo proprio che possano essere ascritte a preoccupazioni di partito
Io penso che se il messaggio complessivo che in questa finanziaria passerà
Il messaggio quello che che poi arriva ai cittadini quello che che che tutti capiscono quello che viene semplificato dei giornali
Se il messaggio complessivo che arriva è un messaggio di tagli di sacrifici di rigore pacato non si capisce bene a chi in nome di che cosa a dispetto del fatto che naturalmente siamo ben consapevoli dei problemi
Ereditati dal governo precedente ma se il messaggio ripeto che arriva avrà questa caratteristica
Non voglio naturalmente aprire polemiche in questa sede ma devo dire che uno degli ultimi interventi del segretario dei DS Fassino che persona altamente rispettabile che noi stimiamo moltissimo ecco quello Fassino che spiega che il rigore il punto chiave della legge finanziaria e che bisogna tagliare tagliare i ritagli are
E che non ci si deve preoccupare più di tanto di che cosa diranno
Di cosa diranno per esempio le tre grandi organizzazioni sindacali
Beh insomma penso che non sia stato un buon contributo
Io credo che sia questo il punto chiave io qui in questo mi rivolgo anche ai miei interlocutori qui presenti sperando che anche per loro io penso che sono persone
Voglio dire sensibili a questa mia perorazione
Che noi abbiamo un vero e unico referente che non sono solo i nostri partiti che sono le i nostri progetti le cose che vogliamo noi io penso che dobbiamo comportarci avendo sempre chiaro che abbiamo un programma a cui ci riferiamo che ci detta delle ci detta delle linee di condotta secondo me molto buone e positive certo ognuno di noi no su quel programma rinunciato ad alcune idee ma quel programma è uscito secondo me
Come una guida per la nostra azione politica di quinquennio non è qualcosa che una volta fatte le elezioni finita la campagna elettorale mettiamoli abbiamo questo referente e abbiamo un azionista di riferimento che io lo chiamo così credo che c'è esiste a questo si chiama Popolo dell'Unione e dobbiamo sapere che e a quel popolo che noi anche che che noi dobbiamo rivolgerci per per come dire avere una validazione delle nostre scelte politiche quel popolo
Si aspetta molto molto da questo governo credo che sia un popolo maturo e paziente sa che non è tempo di vacche grasse quindi non è forse ci sono delle scelte che non si possono fare oggi ma si possono progettare e graduare nell'arco di alcuni anni credo che sia un popolo maturo paziente però su un punto non è disponibile credo
A non certo
Non è disponibile su un punto è pronto su un punto non transige buone dei segnali veri di cambiamento di svolta sociale vuole che quelli che hanno pagato i costi della crisi economica di questi anni smettano di pagarli di pagare questi costi vogliono questo segnale e questo secondo me è un punto che spero nessuno io confido che alla fine questa sarà l'impostazione prevalente della legge finanziaria
Grazie
Se la terapia sono sono d'accordo che la discussione fra ai cosiddetti rigoristi o quelli meno rigoriste una discussione inutile
E non credo che
L'intervento di Fassino di qualche giorno fa che puri
Insomma è stato meglio esplicitato in varie occasioni volesse aprire una una discussione di questo tipo che è una discussione inutile che ci allontana dalla
Dal problema di fondo
E la prima cosa
Intanto noi adesso facciamo una Finanziaria per il due mila e sette e quindi è la prima finanziaria
Che questo nuovo governo si affrontava rare che segue una discussione che abbiamo già fatto in occasione dell'approvazione del Documento di programmazione economica approvato dal Parlamento
E allora se noi leggiamo attentamente e le cose che sono scritto in quel documento forse una larga parte della discussione che stiamo sviluppando in questi giorni
Trova una spiegazione e cioè in quel documento noi abbiamo analizzato qual era lo stato del Paese
Consegnatoci dal centro destra
E come ricordava anche chi ha parlato prima di me era un Paese che non cresceva più cioè non produceva ricchezza il nostro o tasso di crescita annuale ormai era più vicino allo zero che più vicino
A all'uno per cento quasi in tutti gli ultimi anni
Che ci lasciamo alle spalle abbiamo avuto forse il primo anno della legislatura che si è conclusa recentemente ma gli anni successivi sono stati tutti anni durante i quali la crescita del Paese
Sostanzialmente crollata
Nello stesso tempo abbiamo avuto un governo che ha utilizzato tutta la parte come possiamo dire virtuosa della politica di finanza pubblica fatta dalla dai governi di centrosinistra
Che c'erano stati fino al due mila e uno mi riferisco per esempio al fatto che tolti i soldi che si pagano tutti gli anni
Come interessi del debito fra ciò che si ricavava dalla dal dalla fiscalità normale ciò che si spendeva realizzava un attivo
Che quando noi abbiamo lasciato il governo nel due mila e uno era un attivo
Consistente quasi il sei per cento del prodotto interno lordo nel corso dei cinque anni questo attivo è stato sostanzialmente azzerato cioè che cosa è successo
Il paese non è cresciuto non ha prodotto ricchezza e anziché realizzare una politica di risparmio come si fa in tutte le famiglie quando si realizza che ricavi non sono quelli che ci sia spetta quindi si cerca di fare una politica più austera nelle spese si è dilapidato quel quella Monte dei risparmi che si era realizzato negli anni precedenti quindi noi abbiamo ereditato una situazione di un Paese che ha consumato quella parte dei risparmi che aveva e nello stesso tempo non ha prodotto parallelamente una crescita adeguata da qui l'obiettivo prioritario è stato quello come abbiamo scritto nel DPEF di avviare una politica
Che avesse cinque anni di tempo
Come orizzonte temporale a partire dal due mila e sette come primo anno che rimettesse in moto l'economia cioè il Paese doveva ricominciare deve ricominciare a produrre ricchezza perché se non produce ricchezza non siamo neanche in grado di praticare la politica dell'equità di cui si è parlato in maniera efficace sostanziale e quindi avviare con la finanziaria del due mila e sette una politica che avesse questi due obiettivi di fondo
E allora da questo punto di vista mi pare che la discussione che stiamo sviluppando Cell analizziamo
Con questo diciamo approvo ciò non c'entra niente il rigore
O meglio se c'è un rigore di cui si parla è uguale lo vogliamo praticare tutti
Io penso che noi siamo in una situazione nella quale
Per mettere in moto la crescita abbiamo bisogno di Agide nei confronti di quella parte del Paese che concorre primariamente alla costruzione della sua ricchezza in modo tale che possa
Avere un impulso uno stimolo e questa è la prima risposta che abbiamo dato con il taglio di cinque punti del famoso cuneo fiscale di cui abbiamo parlato durante la campagna elettorale
Questi cinque punti del cuneo fiscale sono un provvedimentale del taglio delle cuneo fiscale sono un provvedimento che aiuta la crescita e va da un lato in direzione delle imprese dall'altro in direzione dei lavoratori che sono i due pezzi
No i due corni come si è detto del sistema economico e produttivo del Paese
Ovviamente metà gli uni e metà agli altri tenendo conto del fatto che noi abbiamo in questo Paese una prima grande iniquità abbiamo siamo il paese che forse a i più bassi salari d'Europa
E quindi esiste un'emergenza un problema di salario dei lavoratori al quale noi dobbiamo dare una risposta e questa è una delle priorità della manovra della politica
Finanziarie quindi che sta dentro la legge di bilancio che di cui stiamo discutendo
Il secondo aspetto riguarda l'esigenza che ne dobbiamo cominciare a fare quella politica di ricostruzione di quel capitale che è stato dell'abitato dal centrodestra
Che ci serve per continuare a praticare la politica dell'equità e cioè noi non abbiamo bisogno di fare dei tagli abbiamo bisogno di fare dei risparmi
In settori nei quali si spende
In una diciamo in un livello che non è compatibile con l'attuale situazione di crescita del Paese e orientare questi risparmi in quali direzioni per esempio nella direzione delle pensioni minime sappiamo tutti che ci sono pensionati
Quando si parla di pensionati in genere si tende a generalizzare dimenticando che ci sono pensionati che percepiscono tutti Nesi una pensione che in qualche caso è di quattrocentocinquanta euro di trecentocinquanta euro al mese
E allora noi penso per applicare con una serietà quell'istituto dell'equità di cui abbiamo parlato dobbiamo anche lì stabilire una graduatoria una priorità e abbiamo bisogno di orientare risorse per sollevare questi livelli di pensione minima
Per far questo ovviamente dobbiamo risparmiare in altri settori come e noi abbiamo posto l'esigenza che prima di tutto alla pubblica amministrazione centrale e quindi tutto ciò che è riconducibile all'azione dispersa dello Stato in quanto tale poi le amministrazioni delle Regioni dei Comuni delle Province
Sviluppare insieme concertando contrariamente a come hanno fatto gli altri governi e individuando settori nei quali è possibile realizzare dei risparmi che possono liberare risorse tali da orientare una politica nella direzione che sto cercando di
Richiamare sinteticamente
E infine noi abbiamo un un piombo nelle nostre ali per poter volare che è il debito
Perché noi siamo un Paese più indebitato di tutti gli altri Paesi ma
Ridurre questo debito che abbiamo accumulato nel corso degli ultimi quindici diciott'anni
Ovviamente ciascuno a concorso all'accumulazione di questo debito non in parti uguali cioè ci sono periodi nei quali questo debito si è appesantito ulteriormente e non sono stati certo e vedere quali ha governato l'Ulivo dal novantasei al due mila e uno
Per fare questo noi abbiamo bisogno di realizzare diciamo una politica che a partire dal due mila e sette cominci ad intaccare
Questa grande mole di debito che abbiamo sulle spalle per liberare risorse a favore di quella politica di equità di cui si è parlato qui perché noi dobbiamo essere consapevoli che tutti gli anni
Paghiamo una quantità di interessi
Che è pari a circa due delle finanziarie che stiamo facendo quest'anno delle manovre
Delle manovre di politica finanza si parla di trenta miliardi quest'anno ecco la mole degli interessi che noi paghiamo Peris cosiddetto servizio del debito e di circa due volte questo importo
E allora è chiaro che più noi riusciamo a ridurre l'entità
Più mettiamo a disposizione ricchezza a favore di quegli obiettivi prioritari che abbiamo ricordato allora quindi il il tema non è quello di fare tagli
Il tema che è di fronte a noi come riusciamo ad impostare una politica di crescita e nello stesso tempo perseguire gli obiettivi dell'equità avendo risorse per poterlo fare se le risorse per poterlo fare non riusciamo a mobilizzare le a orientarle
La politica dell'equità la pratichiamo soltanto a parole e non riusciamo a farla
Esattamente concretamente nei fatti noi vorremmo e questo è credo l'obiettivo che riusciremo a cogliere se nella discussione che si sta sviluppando in queste ore che ci porterà
A trovare una sintesi io credo che Prodi abbia ragione quando dice
Noi abbiamo un programma che è stato tanto criticato di duecentottanta e passa pagine però in quel programma ci sono scritte delle cose chiare precise che abbiamo condiviso
E penso che riferendoci a questo anche la discussione che stiamo sviluppando sulla legge finanziaria e sul bilancio del due mila e sette troverà
Una sintesi che va nella direzione che tutti abbiamo ricordato quindi non usciamo da questa discussione diciamo che riguarda il rigore più o il tasso più o meno elevato di regole discutiamo nel merito dei diversi problemi che abbiamo davanti a noi e se la nostra bussola e appunto crescita equità e Risanamento che sono i tre punti fondamentali della documento di programmazione economica e finanziaria troveremo una sintesi positiva anche nel varo della legge finanziaria e di bilancio
Che ci apprestiamo a discutere a partire da nei primi giorni di ottobre
Beh naturalmente io
Condivido lo spirito delle cose che ha detto
La la collega Gagliardi nel senso che abbiamo assunto nei confronti dei nostri elettori
Una serie di impegni abbiamo il dovere di onorare gli impegni
Il primo impegno che abbiamo assunto se testato Ri richiamato è quello di cambiare
Il profilo della politica
A che ha caratterizzato i cinque anni di governo dalla destra in Italia
E deve essere un cambiamento vero nome un cambiamento di intenzioni deve tradursi in azione di governo tali da modificare in profondità
Le caratteristiche
Di questa esperienza di governo è lei richiamava reso Antonello Cabras il diciamo il punto saliente della politica economica del governo e finanziaria del governo della destra è stato quello di
Ridurre
La platea
Dei cittadini contribuenti cioè di quelli che si fanno carico di pagare le tasse
Attraverso una politica di incoraggiamento l'evasione fiscale basterà pensare tutti i condoni
Che per cinque anni hanno segnato le leggi finanziarie allo stato incoraggiando gli italiani a non pagare alla fase soprattutto quelli che avevano la possibilità di aggirare
Le maglie delle leggi
E per converso aumentandolo in modo dissennato la spesa pubblica credo che sia un caso singolare e unico nella storia delle democrazie
Europee dove la destra normalmente reduce taglia ha speso
Quando governa la destra in Germania in Inghilterra in Francia di solito
Si taglia la spesa pubblica è una delle caratteristiche dei governi della destra in Italia governo della destra a aumenti atto
Per cinque anni consecutivi ha aumentato la spesa pubblica di almeno due punti in più percentualmente di quanto non crescesse le flusso del entrate tributarie fiscale
E questo ci ha portato una condizione di dissesto del conto pubblico
Allora si dice va be'ma insomma non dobbiamo sempre avere questa fissa di riordino dei conti pubblici
Badate l'equilibrio dei conti pubblici non è una variabile indipendente nelle politiche dei governi
Richiamava Antonello Cabras il peso
Del debito pubblico e soprattutto degli interessi che noi paghiamo per il debito pubblico
Allora bisogna sapere che se noi non rispettiamo
Gli obiettivi di convergenza europea che ci siamo dati
Obiettivi che sono conseguenti al fatto che noi abbiamo una moneta unica in Europa
E per cui quando si ha una moneta unica i conti nostri interessano anche alla Francia la Germania l'Inghilterra tutti i paesi che concorrono la che Mitterrand Roma che concorrono ad avere una stessa moneta e quindi a fare al a contrarre doveri e diritti rispetto a questo obbligo hanno interesse a sapere cosa facciamo noi ma soprattutto il mancato o Rispetto dell'Obiettivo del risanamento dei conti pubblici che abbiamo sottoscritto anziché ha sottoscritto il precedente governo lasciando a loro il compito di onorarlo
Produrrebbe un declassamento del nostro Paese dal punto di vista della affidabilità internazionale che non è una roba soltanto di onore è che il tasso di interesse crescerebbe e quindi noi ci troveremo nelle condizioni di avere un carico di spesa pubblica per interessi ancora maggiore che sulla mole di interessi già di sessanta miliardi che si pagano voi avete idea che è è una cifra straordinaria quella che cresce ogni piccola variazione del tasso di interesse
Mobilizza verso una direzione assolutamente improduttiva le risorse del nostro bilancio dello Stato quindi centrare
Gli obiettivi di risanamento dei conti pubblici e anche
Un e interesse per sottrarre risorse da una spesa improduttiva finalizzato a una spesa produttiva ma serve a ridare ordine ai conti pubblici per spostare i soldi da spesse dagli sprechi
Quindi ci dice tagli taglio vuol dire tagliare le spese inutili improduttive gli sprechi
è canalizzare la spesa pubblica laddove ci serve il nostro Paese
Terre rimettere in corsa l'economia ha bisogno di guadagnare competitività ma per guadagnare competitività dobbiamo investire soldi pubblici dobbiamo spendere molto nell'innovazione ad esempio ma noi per spendere molto le rinnovazione dobbiamo cambiare il profilo della bilancio dello Stato perché se lasciamo le cose come stanno non ci sono i soldi per investire nell'innovazione
E se vogliamo avere soldi da spendere dobbiamo prenderli da qualche parte si dice che bisogna combatterlo diciamo tutti la grande evasione fiscale che nel nostro Paese si è verificata eh
Io aggiungo quell'enorme quantità di sommerso che esiste in alcune aree del Paese dove ci sono autorità produttive
Non riconosciute che non concorrono alla formazione della ricchezza nazionale sulla quale si può attingere il prelievo fiscale quindi fare emergere il sommerso e un'altra modalità attraverso la quale guadagnare risorse
Per la spesa positiva in direzione della crescita del della competitività della nostra economia
Ma per
Iscrivere nel bilancio dello Stato soldi su somme a favore della
Ma
Innovazione dei servizi e della aumento delle pensioni minime per il sì sì si diceva prima dobbiamo avere entrate certe non è che possiamo dire soltanto
Dalla recupero dall'evasione fiscale guadagneremo trenta miliardi di euro con le quali no bilancio dello Stato non si fa così se voi iscriviamo
Mennella bilancio dello stato delle cifre per l'innovazione rimango fermo a questo esempio dobbiamo sapere che queste somme sono dovute a una manovra riconoscibile certe affidabile
E quindi il riordino dei conti pubblici non è una questione di maggiore o minore rigore certo che bisogna essere rigorosi nel senso che non possiamo imbrogliare gli italiani dicendo faremo queste cose e però non indichiamo come farle
E quindi io credo che e si sia marciato in queste settimane non solo richiamare nulla non le bandiere io non credo che siano tutte bandiere sono sono convincimenti profondi ogni componente della coalizione di centrosinistra si porta dietro naturalmente le proprie storie
Le proprie capacità di rappresentanza sociale culturale quindi all'inizio della dibattito sulla Finanziaria ognuno mette in campo i propri paletti e dice io ritengo essenziale
Che nella legge finanziaria nella manovra economica ci sia a questo punto e non ci sia quest'altro poi si tratta per ora in questi giorni
Di
Ricondurre ha un carattere unitario l'operazione di governo che è cominciata nel Consiglio dei ministri in una prima discussione chi oggi ha avuto un'onda
Momento molto importante per noi importanti per tutti noi è molto importante che l'avvio di una nuova fase di concertazione con le fa con le forze sociali che hanno riconosciuto nella proposta né all'orientamento del governo
E non capitava da tempo che ci fosse un avvio di questo tipo
La presupposti per un progetto di redistribuzione dei redditi nel nostro Paese un patto importante perché si faccia di nuovo una politica dei redditi che esposti quella diaframma fortissimo che esiste nella società italiana
Che blocca la mobilità sociale noi siamo il Paese europeo che ha la minore mobilità sociale cioè uno che nasce povero in queste condizioni in Italia ha poche possibilità di diventare ricco invece questa capacità di mobilità sociale che significa un Paese che partecipa tutto insieme alla futuro passa attraverso un patto molto importante tra le forze sociali
Le forze politiche al governo ma per attivare un Progetto di redistribuzione dei redditi dobbiamo aumentare la produzione della ricchezza nazionale se non abbiamo nulla da redistribuire quindi la a capacità di rimettere in moto l'economia nazionale è un obiettivo che ha come come dire come prospettiva immediata l'obiettivo di una migliore qualità sociale del Paese quindi contino ordine ripresa dell'economia
Migliore prospettiva di qualità sociale del nostro Paese sono tutte facce di una stessa politica io concordo con quello che ha detto la Gagliardi non c'è un problema di due tempi non si può dire oggi rimettiamo in molte in marcia lo sviluppo domani faremo la redistribuzione dei redditi ci si tratta di muovere insieme tutti i fattori che concorrono a disegnare un progetto di governo e questo è in campo la manovra
Che abbiamo
Ho al Parlamento fra qualche settimana nel governo entro il trenta di settembre sul quale naturalmente tutti confidiamo si possa conservare quella grande capacità di accordo e anche come dire di rinuncia reciproca da parte di tutti a tutto quello che vorremmo fare per fare quello che è possibile
Governare e sicuramente più difficile che non lo scrivere come fanno molti saggisti in questo periodo una pagina sul Corriere della Sera per dire cosa occorrerebbe fare dolore più difficile
Far quadrare il cerchio è più difficile che enunciare i bisogni ma noi siamo passati da una fase della nostra democrazia in cui il carattere peculiare era la rappresentanza degli interessi è l'inclusione delle culture nel sistema istituzionale a una democrazia che oggi esige dal governi risposta ai problemi e noi dobbiamo cercare non solo di elencare i problemi che abbiamo fra i problemi che abbiamo il principale problema e come dicevo una scarsissima mobilità sociale e una forte diseguaglianza fra le parti più deboli e quelle più forti
Per centrare questo obiettivo che l'obiettivo fondamentale delle politiche di governo lo dobbiamo farci carico di mettere insieme tutte le nostre risorse culturali e politiche ma anche una grande volontà di unità interna
Allora l'onorevole Soro parlava di mobilità sociale
Il dibattito come Type uno degli stile quello della crescita e la sfida dell'Unione per questo governo credo che una delle sfide a cui l'Unione dovrà far fronte rispondere
Alla Società italiana e quello della del lavoro dei giovani
Sì sì lavoro dei giovani se si parla di crescita l'Italia credo sia uno dei Paesi dove siamo giovani sino a quaranta anni per entrare in forma dell'amore sia perché lo siamo precari però c'è anche un altro problema che c'è una disparità nel senso sia per quanto riguarda il mondo femminile che difficilmente riesce a coprire ruoli tra virgolette di comando ma anche una
Anzianità
Nel senso che quasi tutti i posti di potere in Italia in qualsiasi ambito
Insomma i giovani non riescono ad accedere ci dopo i sessanta anni si riesce ad arrivare a essere considerate qualche
Allora non è il caso cioè che che si cominci un po'a fare entrare forse nuove
Bene ci dirigenti pubblici privati eccetera non si debba spettare la pensione per diventare dirigente di qualcosa la creatività dei giovani quindi fare in tre regioni mode lavoro e fare lì decidere di più
Comincio io anzi sempre seguiamo a questo ordine
Guarda questa tua domanda mentre Zotto interrogare io invece mi interrogavo dove c'era come qualcosa che non mi convince completamente nelle nel come tu ponevi la questione
Adesso prova a spiegare meglio
Naturalmente c'è una una cosa ovvia credo per quasi ovvia per tutti noi Tentella spiegano le le cifre le statistiche qualsiasi sociologo
Che cioè questo è un Paese nel quale i giovani appunto sono sono giovani per ormai c'è una giovinezza prolunga attivissima
Non c'è lavoro ma c'è soprattutto una condizione di precarietà ci sono stabile quasi strutturale per moltissimi per moltissimi giovani a tutti i livelli
Che
Se se posso citare un caso personale o carissimo nipote che per fortuna questa non è riuscito a diventare ricercatore alla Tenera i tanti anni trentotto
Trentotto anni età in cui un un gioco dopo naturalmente quindici anni circa di lavoro precario di e credo che questa sia una è una condizione molto diffusa e c'è qualcosa di grottesco in questo pensate alle alle soglie dei quarant'anni
Si comincia a fare ricerca al sex secondo la logica si comincia a fare sul serio ricerca scientifica quello che hai fatto prima
Naturalmente sì c'è ma dal punto di vista diciamo della certezza della della progettualità della possibilità di essere considerato un un un ricercatore a tutti gli effetti no quindici anni di precarietà sono qualcosa che credo
Insomma
Ed è un problema appunto che non è certamente di una singola persona un problema di generazioni intere io lo citavo prima
Vorrei far notare tra l'altro quanto il dato che citavo prima sulla famosa quella che poi detta fuga dei cervelli quanto qui che cosa significa dal punto di vista economico cioè lo Stato italiano spende cifre rilevantissime
Se pensiamo a per la formazione fino alla laurea di una serie di giovani quando questi giovani sono stati conformati quindi con un investimento economico non piccolo
Bene
Queste vanno via vanno da un'altra parte vanno a lavorare altrove
No volevo solo citare che c'è un nuova immigrazione che stava azione solo quella dei film cervelli ma anche di giovani normali che vanno a cercare lavori si consente in Irlanda sì perché la vengono pagati mille trecento euro al mese subito vengono assunti a tempo indeterminato
Oppure vanno a lavorare in alberghi in Francia perché vengono assunti a tempo indeterminato subito a mille trecento euro al mese
In Italia questo sino a quaranta anni non è possibile ecco allora io naturalmente non non voglio fare qui della propaganda ma se torniamo alla politica beh io penso che insomma la legge trenta forse non è vero che ha contribuito totalmente non è l'unica l'unica legge responsabile di tutto questo ma certo
C'è stato un epoca che per fortuna a me sembra superata
E in cui una parte anche dei compagni della sinistra ritenne riteneva che in qualche modo però questa situazione cioè di grande disoccupazione grande precarietà bassissimi salari e diciamo disagio profondissimo del del del corpo della parte giovani della Società fosse in qualche modo una scelta da assecondare addirittura c'è stato un errore anche a me slittare ormai di potervi pare di poter dire che è alle nostre spalle in cui la flessibilità era considerato il valore supremo
O no della della società qualcosa che guidava la società i giovani io l'ho sentito ho fatto molti dibattiti soprattutto negli anni scorsi in cui mi sono sentita da dire continuamente che i giovani non volevano più un posto di lavoro fisso
Io ribatte Ivo forse non è che non lo foglio no forse non non lo trovano e quindi no no che veniva teorizzata questa libertà di lavorare poco di De Donno di cambiare lavoro di cambiare città di cambiare l'uovo non è così allora
Ecco questa questione comunque insomma io
Io penso che debba essere o no al centro dei nostri noi ne dovremmo esser capaci se vogliamo in qualche modo mantenere appunto le promesse le attese e le speranze
Che segnali intendiamo lanciare che cosa pensiamo di poter che tipo di Progetti possiamo pensare di di poter mettere in campo io penso che uno dei qui è stato citato poco ma ma centra perfettamente con con le cose che che finora abbiamo detto beh il Mezzogiorno
Mezzogiorno rischia di essere dimenticato anche se vi ricordate un tempo era sempre si parlava poi ci sono le donne i giovani del Mezzogiorno come nell'Elenco dei problemi che si citavano beh però il mezzogiorno e il luogo nel quale la condizione giovanile oggi e la condizione che tu accennavi e certamente la più la più difficile la più drammatica quella che comunque insomma
Credo che stiamo ricominciando appunto a sentire gli effetti di una situazione non solo non superata ma che sia ulteriormente sotto molti aspetti
Detto tutto questo ecco la cosa invece voglio solo dire ciò che su cui non sono d'accordo e non sono d'accordo su cui sono un po'perplessa
Ogni tanto questo affiorare invece di giovanilismo su sulla sul potere sui poteri si fa l'elenco appunto
è comparso mi pare nel governo praticamente c'è un solo ministro ovunque due tre ministri che sono sotto i quarant'anni
Eccetera eccetera E questo di questo viene fatta io posso esprimere un'opinione del tutto isolata è sicuramente controcorrente penso che no è il contrario
I giovani troppi ci sono in questo Paese troppi giovani imposizioni di eccessivo potere che questa cosa la dico perché sì trascura un po'il fatto e anzi viene definita una sciagura
L'ho letto l'altro giorno sul Corriere della Sera
Umberto giornalista tutt'altro che io stimo moltissimo come Gian Antonio Stella Stella scritto c'è questa sciagura che negli ultimi vent'anni la vita media in è aumentata di quindici anni cioè mentre prima si moriva mediamente Finzi campava mediamente fino a sessantotto anni gli uomini settantatré le donne adesso
Siamo a cifre enormemente superiore questa l'ha definita un gran problema ho raccontato un'ascia una sciagura io non penso che sia una penso che sia una cosa bellissima
Penso che il fatto che oggi chi nasce a molte più pura probabilità di vivere più a lungo di prima
Di curarsi di stare meglio sia un fatto straordinario ma viene presentato
Normalmente questo come un problema con grande un grave problema perché appunto aumentano i pensionati aumento dei lavoratori improduttivi allora la pensione la devono prendere
Quasi e viene fatta una una e viene e viene continuamente e citata la guerra generazionale le pensioni dobbiamo per caso diminuirle in maniera se vogliamo che anche i giovani di oggi
Abbiano domani una pensione questo implica in qualche modo toccare è il sistema di sicurezza e attuali
Io penso
Quindi in questo senso non sono d'accordo
E citare i diritti dei giovani il giovanilismo in un'ottica in cui appunto forse la soluzione migliore
Non so se vi ricordate insomma forse la modesta proposta di Jonathan Swift per risolvere il problema
Il problema della povertà e della miseria forse una delle soluzioni e tornare come purtroppo è accaduto nei paesi e dell'Est dopo la crollo del socialismo reale se Dio vuole è stato un trauma talmente grande che la la speranza di vita caduta in sedici anni
Di diedi quasi dieci anni
Forse questa è una buona come una buona soluzione forse dal punto di vista della dell'ottica economica e dei dei bilanci delle pensioni sì ma dal punto di vista sociale credo che sia stata sia una tragedia quella in corso se se in questi Paesi c'è stata una regressione così grande della speranza di vita ecco allora voglio solo ribadire che una delle cose forse uno dei grandi dibattiti del nostro tempo questo insomma la la lotta tra le generazioni non non è buono non è una buona una buon modo di affrontare il problema e la capacità di garantire a tutti
Ai giovani
Ai agli adulti ai ai semi vecchi come hai gli anziani come del dei quali comincio anch'io a far parte ma anche quelli più anziani di me bene
La l'armonia la la possibilità di far convivere le generazioni io penso che ci sia che ci sia abbastanza ricchezza e ci siano risorse ed energie per per fare questa operazione non non più abbiamo nella contrapposizione vecchi giovani perché secondo me è una delle più delle meno efficaci e meno produttive
Ma io io penso che la la domanda meriti di essere
Insomma schematizzata vista l'economia della nostra discussione
Tenendo però presente un punto cioè
è assolutamente indispensabile che noi proviamo ad avere davanti
L'insieme dei dei problemi che sottendono la domanda che ci è stata formulata cioè io penso che non è è giusto la non non evocare una diciamo così una una un un conflitto fra generazioni
Tuttavia non sarà un caso
Se
Ma faccio questo esempio no se noi guardiamo ai ai capi di governo degli altri paesi dell'Europa
Scopriamo che hanno tutti un'età
Diciamo che sta più vicino ai quarant'anni che cinquant'anni
Noi abbiamo fatto le ultime elezioni politiche con due competitori che sono tutti più vicini ai settant'anni
Parlo di Berlusconi e di Prodi
Ora insomma
Io penso che questo non è soltanto un dato statistico è la fotografia di una società e di una società che vive di un sistema politico di una selezione di classi dirigenti
Che contiene in sé qualcosa che non funziona perfettamente
E che quindi io senza voler evocare conflitto fra generazioni penso che
Dovremmo cercare di interrogarsi del perché questo capita capita forse perché i giovani per esempio non si avvicinano alla politica con la stessa intensità con la stessa passione
Con la quale lo fanno i giovani francesi britannici spagnoli visto che li abbiamo diciamo dei protagonisti di primo piano della politica che hanno appunto
Stanno in una fascia di età molto più giovane dei
Di della prima linea del del sistema politico nostro ecco non lo so può essere che sia questa la spiegazione tuttavia c'è qualcosa che merita di essere affrontato nella nostra società
Da questo punto di vista non tutto funziona perfettamente dobbiamo migliorare questo voglio dire senza evocare conflitti io favorire un ricambio più più continua no
E analizzarne le ragioni per le quali questo ricambio quando lo si determina perché non si determina
Secondo aspetto
I giovani nel lavoro
E i giovani e giovani pensionati
Si dice nel dibattito di questi giorni
Ma se noi eleviamo l'età della pensione
Di fatto non favoriamo l'ingresso dei giovani nel lavoro
Questa è una è un tema di discussione aggiungo
Chi va in pensione diciamo così con le attuali regole
Vede la sua pensione prevalentemente pagata con il contributo forte dei giovani che lavorano e che lavoreranno
In una situazione nella quale questi giovani non avranno lo stesso trattamento che invece hanno quelli che vanno in pensione ci e allora io sollevo questi interrogativi per dire che noi non possiamo guardare di questa fotografia solo la parte che ci serve a sostenere una tesi per esempio
Dobbiamo tenere bassa l'età o non elevare l'età della pensione perché dobbiamo fare entrare i giovani subito alla loro ma nello stesso tempo non affrontiamo anche il tema del diverso trattamento dal punto di vista previdenziale che abbiamo già deciso
E che fa una differenza fra le due
Generazioni chiamiamole così introduco un altro tema per
Per dire che che si sposa con questa riflessione che stiamo facendo noi abbiam detto che avremo eliminato l'iniquità dello scalone brutta parola che è la legge attualmente in vigore
Che stabilisce che fino al trentuno dicembre del due mila e sette si può andare in pensione a cinquantasette anni dal primo dicembre c'è il giorno dopo si può andare in pensione avendo tre anni di diretta in più a sessanta anni
Cioè si passa dalla mezzanotte del trentuno dicembre alle ore zero e un minuto e del primo gennaio del due mila otto si salta di tre anni e abbiamo detto
Questa cosa è una cosa che va corretta
Invece noi stiamo facendo la discussione come se questa regola non ci fosse cioè ci stiamo dividendo nel dibattito tra di noi fra chi vorrebbe elevare l'età della pensione che già stabilito così dalla legge attualmente in vigore e chi invece no
Allora per cercare di di dare una risposta ma insomma ovviamente non risolutiva per dire che su queste cose
Tutte e tre gli aspetti vanno visti nell'insieme io penso che la domanda sia assolutamente pertinente
Cioè noi quando parliamo di equità c'è una prima equità che dobbiamo realizzare dobbiamo tentare di evitare che la differenza del trattamento
Nell'accesso al lavoro e nella previdenza fra i giovani e i meno giovani sia troppo diseguale
Come oggi
E per correggere questo non è che dobbiamo togliere i giovani che già gli abbiamo tolto tutto secondo me dobbiamo togliere qualcosa a chi ce l'ha già
Per poterla ridistribuire in presenza di una situazione che fatta come è fatta
E allora penso che a seconda del tipo di lavoro che uno fa
Che quindi preciso
A seconda del tipo di lavoro che uno fa
Non è così fuori dal mondo pensare che effettivamente in pensione si debba andare a sessanta anni a sessantun anni perché questo significa dare una mano ai giovani dal punto di vista della distribuzione di risorse che si spalmano
Parlo ovviamente a seconda del tipo di lavoro che uno a seconda del lavoro che uno fa perché altrimenti e concludo su questo
Noi affermiamo di volere essere e quindi vuole introdurre principi di equità però concretamente non siamo in grado di farlo perché non abbiamo le risorse quindi affermiamo un principio che poi non si realizza
L'obiettivo nostro è quello di affermare dei principi che possano trovare seppure con gradualità una affermazione concreta perché questo è l'unico modo per evitare il conflitto fra generazioni
Perché ogni tanto mi capita di discutere con mia figlia che mi dice
Spiegarmi per quale ragione io devo lavorare fino a una certa età
Non posso percepire la pensione che percepirà hai tu quando fra qualche anno te ne andrai in pensione e sto lavorando esattamente come i lavoratori tu tante ore al giorno con tanto straordinario che quanta devo dire francamente che io ho qualche difficoltà
Considerata anche l'appartenenza politica chiedo io di spiegare no esattamente come perché mi arrampico un po'sugli specchi
è la mobilità di cui si è parlato la mobilità sociale di cui parlava solo è un tema col quale ci dobbiamo misurare questi un Paese fra quelli in Europa che ha più grandi disuguaglianze è questo è uno degli elementi disuguaglianza che noi dobbiamo cercare di correggere è per correggerlo e dobbiamo misurarsi con i temi dei quali Sculco de dei quali stiamo discutendo ma guardandoli tutti però eh
Dal primo fino all'ultimo senza trascurarne neanche uno
Va be'brevissimamente perché sì siamo vi siete allungati un po'troppo ovvio concordo molto sulla considerazione che ha fatto adesso quanto raro camorra sommo dell'avviso che il problema
Va da sé è previsto sull'obiettivo di includere piuttosto che di consolidare privilegi di chi è già incluso
Vanno inclusi gli esclusi i giovani sono abbastanza esclusi dare vantaggi
Del nostro tempo tu ha detto adesso Antonello i giovani accedono tardi al lavoro ma
Hanno la prospettiva se non riusciamo a tenere in piedi la riforma che è cominciata nel mille novecentonovantacinque aggiornandolo rispetto la dinamica dinamica demografica abbiamo la prospettiva che il giovane che già arriveranno tardi apposto lavoro
Non avranno la possibilità di avere pensioni adeguate a uno standard di vita come quello che tutti hanno l'ambizione di raggiungere
Questo si tiene se c'è equilibrio ma il sistema il sistema previdenziale italiano a meno che non qualcuno come propongo uno originalissimo che prescinda cioè dai conti interni questo sistema
A va alimentato e non può essere in in equilibrio se chi
Dovrebbe alimentarlo arriva tardi nel sistema produttivo ma soprattutto se chi in questo momento beneficia dei vantaggi sistema va via presto
E quindi la fascia di quelli che lavorano sempre minore e di quelli che beneficiano delle pensione sempre maggiore non si regge questo non è possibile quindi il conflitto fra le generazioni
Potenzialmente c'è ed è forte noi dobbiamo farci carico di invertire la tendenza se negli ultimi dieci anni l'età media è cresciuta di due anni e mezzo e ne siamo tutti felici va da sé che va allungata anche letta lavorativa
Io ho un rispetto alla situazione drammatica di chi ha una pensione molto bassa
O di quei giovani che si sentono esclusi dalla prospettiva previdenziale trovo che questa è l'emergenza queste sono le emergenze nonno l'idea drammatica sembrerebbe drammatica che uno debba lavorare fino a sessant'anni badate non è drammatico
Non è drammatico io mi sento di dirlo senza per questo sentirmi un nemico dei lavoratori anzi mi sento dell'idea che non siamo molto convincenti nel mondo quando diciamo che la partita in Italia che si gioca in queste ore di vedere se andare in pensione a cinquantasette piuttosto che a cinquantotto o a sessanta anni
Allora cosa accade che lo scalone
Trasferisce secondo la legge vigente su una fascia molto ristretta demografica ma grafica che quelle che fanno i cinquantasette anni nella fine
Dell'anno
Futuro il carico di un saluto abbastanza rapido dai cinquantasette ai sessant'anni come termine
Come limite
Di età per andare in pensione abbiamo detto cerchiamo di correggerlo per evitare che sia concentrato il carico solo su questa generazione cerchiamo di allungare su una base volontaria in ingresso e in uscita questa fascia facciano la forbice più lunga per fare sì che non una generazione ma più generazioni
Concorrano a rimettere in equilibrio il sistema e questa credo che possa essere una strada sulla quale si sta lavorando e va da sé che se noi non cambiamo
Offrendo un'alternativa non è che possiamo dire sottraiamo il vantaggio di cinque miliardi di euro quanto costa quanto produce di utile allo scalone
E lasciamo le cose come stanno stiamo facendo un danno ai giovani agli esclusi quindi non è che che sia indifferente bisogna sempre sapere che ogni operazione che viene fatta ha un posto
Ha un costo ce la si fa un posto se non la si fa se noi oggi cambiamo lo scalone
E indichiamo una politica alternativa che ad esempio definisca anche quali sono i lavori usuranti
Che al momento non sono sufficientemente definiti perché non è uguale per tutti sessant'anni diretta per la pensione per chi lavora
In me è un'azienda metalmeccanica nella catena di montaggio
è differente da chi lavora dall'ufficio anagrafe del Comune di Pisa e deferente corrono son tutti e due lavori venire Rispetto ma uno a sessant'anni nell'ufficio anagrafe ci può stare ancora senza sudare troppo uno che ha fatto una vita in miniera
Non può andare in pensione un anno dopo di quello che fisiologicamente biologicamente diventa necessario allora bisogna
Su questo l'equità
Non sta nell'affermazione di principio sta nelle misure che sappiamo trot
Fare ma dobbiamo sapere che devono corrispondere ha una filosofia la filosofia è quella di
Includere dentro il nostro sistema chi oggi escluso
E allora quando il Governo precedente ha introdotto il bonus per allungare la permanenza in servizio ab dato un beneficio a una fascia già privilegia perché consentiva dando un premio a persone che avevano piacere di restare ma quando uno ha piacere di restare al lavoro vuol dire che è una condizione ottimale
Allora il problema è di rivedere tutte queste cose lavori usuranti
Niente bonus perché secondo me il bonus è una roba che altera il meccanismo
Ma allunghiamo la
L'età di lavoro perché l'età della vita grazie a Dio è aumentata ma anche perché io vorrei consentire a mio figlio quando fra vent'anni fra trent'anni andrà in pensione di avere la prospettiva di avere un'attenzione davvero non di condannare
Questa generazione a una prospettiva buia
Allora lavorano fino a novant'anni i nostri figli se noi oggi non facciamo la riforma in termini di attuabilità questo è il problema così come io lo vedo
Sì concludiamo con due parole appunto il mio non era un voler mettere a confronto vecchie e nuove generazioni ma mette in chiaro la presenza di una fotografia che questa io allora chiederei ai tre interlocutori alcune parole sullo come dissi delle venisse ritiri sullo stato dell'Unione
Grafica
Perché dice si chiama il
Cerchino attillato diretto se
Ora non vorrei introdurre un argomento troppo lungo se dall'altra parte si forma il partito democratico noi formeremo una grande Sinistra Radicale cioè si formeranno due
Anime all'interno dell'Unione e anche in che insomma il partito democratico che sta
Non ho capito però allora cosa vuoi davvero comunque gli atti a disposizione lo stato dell'Unione e non è questo pensavo tutte riferirsi allo stato della nostra alleanza
Questo qui sapere sì sì va bene allora siti
Diciamo la verità io penso che lo Stato dell'Unione nonostante le apparenze sia un buono
Pongo nel senso che tutto Brahms
è una ma una coalizione DG di forse molto diverse le diversità sono visibili ad occhio nudo e tuttavia io credo credo e lo dico per quello che riguarda anche un'esperienza diretta in Parlamento
E non solo
E credo che il lavoro svolto nell'affare nell'ultimo quello che appunto andato dalla scrittura del programma la campagna elettorale e alle ai primi la lavoro parlamentare e comune e be an a secondo me mostra comunque che a livello complessivo non c'è staticità
Che Sensi somma che questa non è semplice c'è naturalmente questa è una voglio dire coalizione che si basa su dei compromessi ma non sono compromessi statici penso
Che questo lo si è visto anche nel dibattito di e nella prima fase di lavoro nell'inizio della legislatura io vedo che naturalmente si può molto migliorare questo questo questo che dico io e poi naturalmente qual è il punto come lui dice emersi il punto è sono diciamo aggrega sono così poco stabili e definitive le aggregazioni attuali che forse di qui appare un paio d'anno danni sarà tutto diverso
Ora io sul avete chiesto di essere rapida dotarsi io lo sarò io no no nessuna obiezione al Partito Democratico se lo fate tuttavia ho come la sensazione fortissima
E secondo me ce l'hanno anche queste persone che generosamente ci stanno ad ascoltare che non è mai successo nella storia che un partito che non c'è fosse così chiacchierato
E io avrò letto non esagero
Un centinaio di articoli manifesti programmatici cosa ci deve essere con lo faremo Conchetta prego noto una cosa che ecco io ho se volete la mia opinione secondo me il partito democratico non si farà
Però mi sbagliavo comunque se invece lo fate io penso che sarà un problema per i compagni che provengono dalla sinistra perché sia chiaro insomma adesso appunto senza settarismo partito democratico di sinistra no dopo il PCC è stato il principale partito democratico della sinistra precisasse abbattuta una P e va bene siamo passati il PDS è diventato DS adesso l'ultima elisione ecco nella ex si toglie questa esse che Perotti tutte queste e di terrestre vive diciamo parole di questi sì il lettere la più significativa
Non so io se fossi uno non di Stone di Rifondazione comunista ma banalmente di sinistra mi sentirei a disagio in una operazione come quella che viene prospettata in cui sento molto questa caduta dell'A.S. però evidentemente può darsi che mi sbagli
Ma insomma se guardiamo i risultati elettorali ti sbagli sicuramente visto che nelle ultime tornate elettorali l'Ulivo ha preso oltre il trenta per cento dei voti e come sappiamo quella è la forza di riferimento del partito democratico quindi anche qui registriamo un po'come come dicevamo prima una una qualche differenza fra il sistema politico e poi la società l'opinione dei cittadini insomma
Io sono ma assolutamente molto più ottimista da questo punto di vista penso che
Il Partito Democratico una prospettiva concreta seria perché è una è una storia che viene ormai da da da diversi anni che che che ha visto in importanti risultati elettorali anche nelle ultime elezioni quindi credo fra l'altro che lo stato di salute buono dell'unione di cui abbiamo parlato e anche un po'come no
La dotazione vitaminica solo eh
è un medico quindi potrebbe dirlo meglio di me la dotazione vitaminica di ciascuno di noi deve essere un po'in equilibrio io penso che lo stato di salute dell'Unione continuerà ad essere buone migliorerà
Se l'Ulivo continua a essere una forza importante dell'Unione e quindi della prospettiva anche il partito democratico di cui stiamo discutendo
Con profondità e con interesse compartecipazione avrà a un ulteriore passo con con concreto che lo vedrà nascere nei nei prossimi nei prossimi tempi ravvicinati
Noi abbiamo scelto tutti noi italiani abbiamo scelto da qualche anno il sistema bipolare
Cioè abbiamo scelto una democrazia
L'hai subita ma diciamo che avresti qualche difficoltà a teorizzare oggi che si debba ribaltare perché i numeri diciamo degli italiani anche per come si esprimono perché anche con questo orribile legge elettorale che abbiamo sperimentato fondamentalmente la dichiarazione di intenzione degli elettori si è manifestata su un piano assolutamente bipolare
In questo sistema bipolare ci sono ventun partite in Parlamento questo e come dire un elemento di inefficienza del sistema politico
Perché non corrisponde a ventuno offerte di governo rispetto alle domande dei cittadini
La domanda dei cittadini il Complesso
Delle domande dei cittadini che richiede governo politico perché siamo in una democrazia non solo di rappresentanza ma anche di bisogno di dal di di efficienza nella proposta del governo ha bisogno di semplificazione
I cittadini voglio che noi semplifichiamo il sistema politico
E questo naturalmente interroga la responsabilità di tutti la interroga destra come la interroga nel centrosinistra ma per la parte che ci compete noi abbiamo fatto le elezioni politiche presentandoci con una lista l'Ulivo e dicendo questa volta non è solo un'alleanza elettorale
Questa volta noi vi chiediamo di votare ci perché se ci voterete faremo il Partito Democratico
Ma l'abbiamo chiesto agli elettori se noi non faremo il Partito Democratico non avremo la faccia di andare a chiedere un'altra volta il consenso agli elettori perché avremmo tradito una impegno
Chiaro semplice emettono una domanda generica di disponibilità ma un'Offerta precisa di impegno noi abbiamo retto faremo il Partito Democratico perché faremo il Partito Democratico
Perché probabilmente dovremo vincere l'inerzia a conservare invita divisioni che son tutte legate al passato quando eravamo tutti divisi
In un mondo diverso il mondo che ha generato i partiti del ventesimo secolo era un mondo differente
Con divisioni sociali che passavano attraverso linee differenti
Con organizzazione nella struttura della produzione del lavoro delle gerarchie sociale che erano completamente differenti con le culture che venivano espresse in quei partiti diverse da quelle che abbiamo undici
Oggi abbiamo bisogno di aggiornare il sistema politico rispetto ai comportamenti dalla gente comune nella gente comune non ci sono tutte queste divisioni io e Cabras
Lui e DS io sono Margherita ma sulle questioni tutti i giorni io e lui pensiamo le stesse cose ma come è possibile che noi abbiamo due partiti diversi ma non solo io e lui
Allora poi naturalmente dentro un partito un grande partito ci possono essere sensibilità differenti
Anche posizioni organizzate differenti
I grandi partiti del passato mai grandi partiti del presente non è che è partito laburista in Inghilterra o quello socialdemocratico
In Germania hanno una posizione univoca no c'è una grande cultura di riferimento
Una risposta importante i principali problemi e poi ci sono neanche questione sulla quale c'è una maggioranza da una minoranza ci sono questioni di divisione interna anche nei nostri partiti attuali
Ma noi dobbiamo cercare di offrire nella nostra democrazia un grande contributo all'innovazione politica mettendoci insieme non sulla base di quello che eravamo prima
Ma sulla base di quello che vogliamo per il futuro questa è la spiegazione sulla quale nasce la volontà di fare Partito Democratico non fra due quattro cinque anni ora se noi perdiamo a farlo il Partito Democratico
Lo fa qualcuno
Ai partiti lo subiscono perché nella gente
Questo bisogno c'è così forte che noi lo abbiamo ignorato anche alla vigilia del voto abbiamo pensato di fare due liste distinte al Senato pensando che così prendevamo più voti perché era il settore in cui temevamo
Come di fatto si è verificato una di tipo ed è successo esattamente contrario allora voi non vogliamo correre il rischio di arrivare alle prossime elezioni avendo mancato un impegno che è stato esplicito quindi lo faremo il Partito Democratico
Non imponendo le nostre iscritti Mans probabilmente registrando oggi quello che loro hanno già deciso
Rende ringraziamo gli ospiti la senatrice Rina Gagliardi senatore Cabras e lo faremo sordo
Chiudiamo qua questo dibattito temi sei sabati politiche estere tanto
Silvia