Presentazione del IX Rapporto sull'associazionismo sociale realizzato dall’Istituto di ricerca educativo e formativo (Iref ) per conto delle Acli

Cominciare
Come vedete dal tavolo diciamo così che la società civile cammina più veloce delle istituzioni che sono in arrivano sempre un passo un po'più affannato
Arrancato un benvenuti a tutti a tutte a questa presentazione del nono Rapporto sull'associazionismo sociale del dell'IReR l'istituto collegato alle alle ACLI che da più di vent'anni indaga cerca di capire i sommovimenti che avvengono nei fenomeni associativi e volontari del nostro Paese
Abbiamo voluto
Come noia il professor Stefano Zamagni che non ha bisogno di presentazioni che certamente il personaggio più noto nel mondo del terzo settore essendo considerato anche il padre non so se sia un merito o un demerito della legge del decreto legislativo quattrocentosessanta Andrea Olivero il presidente
Delle ACLI cristiano Calcutta abbiano è responsabile di ricerca dell'IReF nonché curatore del rapporto qui davanti a me si sono Wilma Mazzocco e Maria Guidotti che sono le due nuova portavoce in versione femminile
Del Forum del terzo settore e poi tanti altri che sono già qui inattesa stanno arrivando il ministro delle Politiche sociali da solidarietà sociale Ferrero e il vicepresidente del Consiglio
Francesco Rutelli
Due sole parole brevissime di introduzione per riassumere il senso di questo rapporto e poi la parola cristiano cult abbiano che ne dà una illustrazione un po'più ampio avete comunque tutti una Breve sintesi del rapporto che è stata distribuito un Paese malato cittadini impauriti istituzioni sempre meno capaci di suscitare fiducia
Ma in questo quadro poco incoraggiante anche segnali di speranza voglia di futuro desiderio di reagire il declino italiano non è ineluttabile la crisi di credibilità delle istituzioni si può superare
Come riconoscendo valorizzando e rafforzando gli anticorpi presenti nella società civile
Direi che è questo il messaggio chiave il messaggio centrale che viene dal nono Rapporto sull'associazionismo curato dall'IReR fra l'istituto appunto promosso dalle ACLI
I segni della crisi di un Paese che rischia di implodere sono evidenti crescono le paure non c'è fiducia nell'avvenire per i propri figli
Ci si rifugia nelle relazioni parentali si temono anche i colleghi di lavoro le istituzioni e la politica appaiono lontane
Anche il mito dell'Europa d'Italia è stata sempre il Paese più europeista vacilla
Gli euroscettici e gli euro tiepidi crescono di dieci punti
Solo i comuni resistono ultima trincea di istituzioni diventate fragili indebolite
Ma la società civile ancora energie per un riscatto anticorpi per combattere il male sottile della sfiducia
Lire disegna quattro italiane
Quella del radicamento nel privato e quella del distacco passivo
Quella del civismo politico e quella dell'attivismo solidale
Le prime due Italia prevalgono sono quasi il sessanta per cento cittadini che di fronte al all'Avvenire che fa paura investono nel lavoro trovano un punto di consistenza nel privato chiedono meno tasse
Ma non ne vogliono sapere di impegno civico
Basta alloro lavorare con impegno e andare a votare
Ma c'è anche un'altra Italia quella dei cittadini che sentono il richiamo dell'impegno CV civico e non disdegnano attività solidaristica
Non sono maggioranza ma neppure un resto di Israele più del quaranta per cento
Hanno meno paura del futuro vanno in piazza si rimboccano le maniche nell'azione volontaria
Non sentono la politica come qualcosa di estraneo e lontano
Costruiscono reti si dedicano all'impegno civico fanno donazioni adottano stili di vita e di consumo più sobri
Soprattutto investono sul domani credono che l'Italia ce la possa fare sono convinti che il loro impegno civico e che i legami associativi siano la strada per far cambiare la propria vita e quella di tutti
Spaventa soprattutto il gruppone di centro quello del distacco passivo quarantatré per cento cioè di chi era assegnato si lascia vivere e convinto che le proprie scelte non possono incidere nell'avvenire di tutti
E si rifugia nei reality dove la finzione sostituisce una realtà considerata troppo pesante da sopportare troppo difficile cambia
Per chi visita nelle istituzioni è un segnale da non sottovalutare
Quando una parte dei ceti popolari di chi ha minori strumenti culturali ha una concezione debole residuale della cittadinanza si preparano tempi non facili per la democrazia
Uno sganciamento così corposo della possibilità di Emma immaginare e realizzare un futuro migliore per i propri figli e la vera emergenza del Paese
Nondimeno si debbono raccogliere subito senza fissa finzioni e traccheggia menti i segnali di chi reagisce di chi si mette in gioco di chi scommette ancora su questo Paese
Di chi pratica una cittadinanza attiva e solidale
Non c'è molto tempo davanti a noi c'è bisogno di qualche disegno ambizioso di qualche orizzonte largo di una missione per il Paese
C'è un'Italia che potrebbe raccogliere questo segnale e che è pronta a mettersi in marcia
Facendo leva su quel ricco tessuto associativo che resta uno dei migliori talenti del Paese si può preparare un futuro meno carico di incertezze Edipo ore
Le reti delle famiglie le reti delle piccole imprese le reti del non profit le reti dei comuni sono risorse ancora vive e vitali
Sottoposte ai costi di un cambiamento scarsamente orientato e governato dalla politica ma ancora in grado di reagire non lasciamo cadere questa domanda non si lasci cadere questo non si lascia andare a vuoto questo appello potrebbe altrimenti essere troppo tardi
Bene la parola a Cristiano calca piano curatore del rapporto
Buongiorno
Ringrazio Bobo averle l'analisi molto lucida che mi consente di andare molto brevemente di procedere molto brevemente in quest'esame dei risultati
Dell'indagine campionaria del no no rapporto sull'associazionismo sociale
Solo una premessa necessaria prima di vedere i risultati dell'indagine che riguarda i tempi con cui verrà pubblicato il nono rapporto queste la sintesi dell'indagine campionaria giugno saranno pronti una serie di studi di caso sugli anticorpi collettivi diciamo così con cui la società civile italiana risponde a una situazione
Oggettivamente difficile
Bene
Scusate
Vada avanti con le slide
E vengo al punto io mi soffermerò su su tre fuochi principali il primo riguarda il clima sociale del Paese
Il secondo riguarda appunto le quattro Italia quattro modi con cui i cittadini si rapportano a mascherare la sfera pubblica diciamo così è vivo non ha cittadinanza
Il terzo fuoco riguarda gli anticorpi della società civile cioè come la partecipazione politica e sociale determina effettivamente una un cambiamento divisione più prospettica meno in meno impaurita dell'avvenire
Allora
Nei dati che vi presenterò tra breve sul clima d'opinione diciamo così che si può leggere un malessere sociale dilagante nella nostra società
Partiamo ecco da questo grafico che ci illustra diciamo così dei dati tra il due mila e cinque il due mila sei
Guardate un po'allora la nostra è una società dove un terzo delle persone percepiscono di vivere in una situazione di precarietà economica ci hanno difficoltà nei consumi primari dichiarano spesso qualche volta di avere delle difficoltà a pagare le bollette l'affitto i consumi primari diciamo così
Ora dietro a queste cifre naturalmente ci sono situazioni molto differenti
Ci sono come dire persone che vivono in situazioni di povertà assoluta persone che vivono in situazioni di povertà relativa famiglie del ceto medio impoverite che entrano e escono in questa situazione di Piero e precarietà
Economica
E rimane stabile questo terzo della popolazione ma siamo anche una società dei due terzi cioè dei due terzi dell'incertezza dilagante guardate che il sessantacinque per cento delle persone sostengono che in Italia è impossibile fare dei progetti per il domani
Perché il futuro è carico di rischi perse e per la propria famiglia
Nel due mila e sei erano il sessantaquattro virgola sette per cento le persone che avevano questo atteggiamento nel due mila e cinque in un'altra nostra indagine sul fisco degli italiani era mi sessantacinque per cento questo vuol dire che non si sono spostati i dati
Quindi c'è un nocciolo duro di precarietà economica e una incertezza sociale molto più diffusa punto primo
O italiani sono convinti l'ottantasei per cento degli italiani sono ottantasei virgola sette per cento sono molto abbastanza d'accordo sul fatto che l'Italia stia vivendo una situazione di declino dal punto di vista economico e sociale
Qui si ricalca un immaginario uno stereotipo ne parlano un po'tutti di questa situazione gli italiani sono convinti che il loro Paese stia declinando
Ma quello che colpisce ancora di più è praticamente poi quando gli italiani danno dei giudizi su aspetti più specifici della loro esistenza guarda degli uffici no i colleghi di lavoro
Il quarantasei virgola otto per cento ritiene che è meglio diffidare dei propri colleghi di lavoro
Contro appena il ventisette virgola cinque per cento che pensa che ebbene fidarsi dei propri colleghi
Gli incerti sono circa il venticinque per cento anche la scuola e creano problemi
Per ICI per i cittadini per l'immaginario dell'uomo comune i bambini sono più esposti a rischi perché ormai non ci si può fidare neanche più della scuola di questo avviso sono il sessantadue virgola otto per cento dei rispondenti alla nostra indagine
Quindi come dire quasi due terzi dei rispondenti degli italiani pensano che la scoprì le scuole non sono un luogo di cui fidarsi
E allora di cui di chi ci fidiamo fondamentalmente no koi questo potrebbe essere un un interrogativo ci fidiamo dei parenti
Guardate qui il settantanove per cento degli italiani hanno molta abbastanza fiducia nel loro parenti però il problema è un altro che man mano che ci allontaniamo dalla cerca cerchia parentale c'è un crollo verticale della fiducia
Il cinquantadue per cento verso i vicini di casa il quarantuno per cento verso gli abitanti del quartiere appena il ventisette virgola due per cento
La gente cioè le persone in generale l'estraneo il cittadino con cui convivo nella società
Detto per inciso il ventidue virgola qualcosa per cento è il tasso di fiducia nei confronti degli stranieri che vivono qui in Italia
Quindi il nostro è un Paese che ha una fiducia ormai ristretta e questo è un problema come dicevo prima perché questa fiducia è ristretta non aiuta a creare catene lunghe di solidarietà all'interno della sfera pubblica
E senza senza fiducia generalizzata verso anche le persone che non conosciamo e difficile cooperare all'interno della società
Quindi non voglio fare il il profeta di sventura ma per ora abbiamo parlato di incertezza di sfiducia
Come dire poi c'è un altro dato è il rapporto con le istituzioni qui non è una novità come dire agli italiani che non sono stati mai molto tenne di con le istituzioni politiche però effettivamente vediamo dei dati abbastanza critici da questo punto di vista guarda del grafico qui abbiamo dei dati tra il due mila e due il due mila e sei
Come diceva anche prima Bobba gran parte delle istituzioni praticamente non vengono ritenute affidabili dagli italiani
Quindi non non abbiamo misurato la fiducia ma la percezione dell'efficacia che i cittadini hanno delle varie istituzioni cioè gli chiediamo ma per voi quanto riescono a rispondere ai bisogni dei cittadini e le istituzioni questa è la risposta
Per il gol per per il governo solo il venti per cento ritiene che il Governo si è efficace in questo Paese contro il trentadue virgola tre per cento nel due mila e due quindi solo un quinto dei cittadini ritengono che l'esecutivo sia efficaci
Una cifra analoga vedete per il Parlamento per le Regioni e i Comuni e gli enti locali effettivamente il giudizio migliore a perché ottengono rispettivamente un trenta virgola sette per cento e un quaranta virgola sei per cento in termini di efficacia
Ma
E sono percentuali sempre in calo rispetto al passato recente cioè il due mila e due
Comunque minoritarie non raggiungono mai la maggioranza dei rispondenti
E la novità come accennava anche prima Bobba è quella dell'Unione Europea prima l'Unione europea ai tempi dell'euro era un po'una una una missione per gli italiani no
Si credeva che l'umile che che che che l'Unione europea potesse essere quell'appiglio per trasformare anche in positivo la nostra società come vedete l'ultima colonnina destra ci dice che
C'è stato un calo di consenso anche nei confronti dell'Unione Europea per gli italiani efficace oggi solo nel trentatré virgola otto per cento dei casi contro il quarantasei virgola tre per cento del due mila e due
Ma possiamo anche guardare meglio il discorso sull'Europa l'orientamento nei confronti dell'Europa come vedete tra il due mila e due due mila e sei
Calano gli europeisti in modo sostanziale dal cinquantasei virgola sei per cento al trentatré virgola sei per cento cioè coloro che pensano che bisogna attribuire maggiori poteri all'Unione Europea
Aumentano invece gli euro tiepidi diciamo così dal quindici virgola otto al ventisette virgola quattro per cento cioè va bene l'Europa attuale
E aumentano comunque gli euroscettici bisogna fermare il processo di integrazione europea otto virgola sei per cento
Nel nel due mila e due diciotto virgola uno nel due mila e sei che vuol dire vuol dire che come dire il il sogno europeo un po'più distante per gli italiani non si investe più neanche in questo quindi per ora e mi dispiace non voglio fare il profeta di sventura ma i come dire
In Italia e diffuso il malessere c'è una fiducia corta c'è un'incertezza molto diffusa c'è un rapporto molto problematiche critico con le istituzioni compresa l'Unione europea
Però finora abbiamo ragionato come se l'Italia fosse una in realtà il nostro Paese è molto diversificato al suo interno
E il rapporto sull'associazionismo sociale ha sempre fotografato diverse Italia guardando in particolar modo al rapporto che i cittadini hanno con la sfera pubblica attraverso la lente della partecipazione sociale e politica
Ebbene facendo delle analisi più approfondite diciamo così noi abbiamo trovato quattro Italia ora queste non sono Italia e diciamo così
Radicate nel territorio in alcuni casi si caratterizzano come profili sociali dei cittadini in altri casi no quello che andiamo a vedere attraverso questa Italia è proprio come si vive il ruolo di cittadino e ve le presento velocemente
Faccio una piccola premessa per seguire meglio forse se non vedete bene le tabelle le troverete all'interno della sintesi purtroppo il Power Point limitato e ci consente ecco di fare delle operazioni di sintesi appunto limitate allora la più la prima Italia e l'Italia del radicamento nel privato
E conta quasi il diciassette per cento nell'Italia complessivamente nella nostra società civile
E l'Italia che bada al sodo disinteressandosi di quello che avviene nella sfera pubblica allora guardate i dati come dire relative alla partecipazione sociale ci dicono che il tratto saliente di questo gruppo di cittadini è una scarsa propensione verso la partecipazione sociale
Fanno solo nel tre per cento dei casi contro il quattordici virgola due per cento dei casi volontariato aderiscono per la metà affiliazioni ed alle associazioni del terzo settore dodici virgola quattro per cento contro ventitré virgola uno anche le donazioni sono abbastanza deboli in questo gruppo ventisette virgola due contro quarantacinque virgola otto e poi sul consumo responsabile che è una di quelle forme di attivismo sociale molto importante in crescita
Negli ultimi anni dicono nel cento per cento dei casi no non lo faccio perché non mi interessa
Ho quindi la partecipazione sociale di questi cittadini abbastanza debole
Ma neanche la politica sembra accendere più di tanto la loro passione perché adesso non posso dilungarmi più di tanto il loro repertorio di partecipazione politica è piuttosto debole
Guardate lì iscrizione a partiti sindacati organizzazioni di categoria diciassette per cento contro venti per cento partecipazioni a manifestazioni di piazza sedici per cento contro ventiquattro virgola quattro per cento del campione complessivo
Segnalazione alle autorità competenti di problemi e questioni riguardanti il proprio luogo di residenza sette per centro contro undici per cento cioè le percentuali riscontrate in questo gruppo sono comunque più basse rispetto alla media del campione qui la partecipazione politica di questi cittadini e abbastanza stesso stentoreo diciamo così
E tutto questo si salda diciamo così con una visione delle cose che abbastanza con curo congruente rispetto a quello che abbiamo detto finora
Il rapporto con la politica o rifiuto nei confronti della politica è più accentuata questa risposta all'interno di questo gruppo ventisette virgola due contro ventidue virgola otto
Ora io non vi citerò più i risultati del gruppo avete capito come funziona e poi li potete confrontare se no
Diciamo così ci perdiamo nelle cifre
Anche la concezione della cittadinanza di questi cittadini abbastanza ristretta
Dicono che per essere cittadini basta lavorare con impegno e tuttalpiù andare ogni tanto a votare
Sedici per cento contro dodici per cento del campione complessivo il servizio civile è una perdita di tempo per i giovani
E poi soprattutto c'è un tratto propone preponderante all'interno di questo gruppo una netta scelta di campo a favore di uno Stato minimo il problema fondamentale di questo gruppo è quello di del fisco di uno Stato che è troppo oneroso dicono infatti che dovendo scegliere
E meglio a vere meno tasse e meno servizi quasi due terzi all'interno di questo gruppo e poi chiedono agevolazioni fiscali
Dietro a questo gruppo c'è il ceto medio produttivo dico gli MD imprenditori liberi professionisti operai artigiani e commercianti è quella protesta quel riflusso nel privato che viene dagli anni
Dagli anni ottanta e quello strappo che non si è ancora ricucito con le istituzioni queste la prima Italia la vita e l'Italia del radicamento nel privato
Verrà anche una parte più Inter più interessante più positiva e naturalmente diciamo
La seconda Italia e l'Italia del distacco passivo questa Italia pesa di più è il quarantatré virgola quattro per cento questa è l'Italia di cui parlava tempo fa e rimane valida la sua analisi il politologo Pizzorno cioè l'Italia dei cittadini
Marginali dal punto di vista del capitale sociale culturale cioè che non riescono a partecipare più di tanto proprio perché vivono una condizione che l'isola un po'dalla sfera pubblica dalla kora
Allora guardate lì un deficit davvero vistoso praticamente un'assenza di partecipazione
Sociale
Questi cittadini non fanno volontariato non sono mai affiliati all'associazioni del terzo settore anche le donazioni sono più basse rispetto al dato complessivo
Quando gli chiediamo ma che che ne pensa del consumo responsabile lo praticate no non lo conosco
Non lo conosco qui un problema cognitivo lì era un problema diciamo così invece di Scelta di disinteresse nel primo gruppo che abbiamo visto prima
Anche la partecipazione diciamo così politica e qui ai livelli più bassi diciamo così di tutto il campione e di tutto il repertorio che non ho potuto riportare all'interno delle da belle perché sarebbe stato troppo lungo
E c'è un livello di informazione bassissima questi cittadini sono disinformati
Ci dicono infatti il trentasei per cento contro il ventisei per cento non compra mai la carta stampata escludendo naturalmente i quotidiani sportivi
Fanno un uso della televisione che appunto come diceva Bobba molto legato alla reale ai reality alla fiction diciamo così non utilizzano il mezzo televisivo per informarsi
E poi qualcosa ci dicono ci dicono che hanno un rifiuto nei confronti della politica
Sul piano degli atteggiamenti e che sono i politici questa è un'altra componente nel loro atteggiamento che devono comunque occuparsi della politica
Il cittadino deve essere un po'come dire apatico rimanere un po'ai margini
E la come dire per essere cittadini basta rispettare le leggi e pagare le tasse
Quindi ha una concezione della cittadinanza abbastanza passiva diciamo così
Finora abbiamo visto come diceva bene prima Bobo a sessanta per cento della società civile italiana c'è un altro quaranta per cento che come dire ci spinge ad essere più fiduciosi ed è importante comunque tenete conto che è un po'tutte le democrazie
I cittadini partecipativi sono di meno e l'Italia non fa differenza da questo punto di vista
Eccoci qui questa si deve ancora ancora di meno come dire però la troverete all'interno del della sintesi
C'è un venticinque per cento quindi una quota cospicua dei cittadini che sono dediti al civismo politico è un po'l'Italia impegnata nella politica almeno attraverso la partecipazione e le attività politiche di base diciamo così allora questi cittadini
Anni tassi più elevati non vi cito le percentuali perché sarebbe troppo lungo di iscrizione a partiti sindacati organizzazioni di categoria scendono in piazza con molta per con molta frequenza quando si tratta di protestare o a di aderire a campagne importanti dal punto di vista sociale politico discutono molto spesso di politica con gli amici
Segnalano i problemi alle autorità del quartiere sono molto partecipativi e polivalenti nella partecipazione politica nell'attività politica
Sono molto informati guardate lettura di quotidiani d'informazione esclusi i giornali sportivi tutti i giorni tre quattro giorni alla settimana nel sessanta per cento dei casi e in televisione guardano le inchieste
Gli ha il format culturali dell'informazione gli interessano molto e si direbbero disponibili a cambiare il sistema dell'Auditel perché vorrebbero più qualità nell'offerta televisiva diciamo così non solo gli ascolti per intendersi
Tutto questo si salda con una visione della realtà ma che io ho cercato di sintetizzare con una serie di atteggiamenti uno un cosmopolitismo un'apertura verso l'Europa il mondo
Questi cittadini nel trentacinque per cento dei casi è importante sostengono di sentirsi cittadini europei o del mondo diciamo così
Oltre che naturalmente cittadini italiani
Quando gli si chiede diciamo così
Di dire cosa importante per essere cittadini dicono partecipare alle decisioni della comunità in cui si vive
Seat deve e i tenersi informati sulle vicende politiche d'attualità in più hanno una forte sensibilità ecologica e in più ci dicono è meglio avere che tasse più servizi cioè investono comunque in un welfare che sia pubblico
L'ultima l'ultima Italia che vi vorrei presentare e l'Italia che lire fra conosce un po'di più insomma fa questi studi all'Italia dei volontari di quelli che si rimboccano le maniche e che fanno attività volontaria che tessono
La tela delle gamme sociale come ho cercato di sintetizzare in questa slide questi in questo gruppo che pesa per il tredici virgola sette per cento del campione e quindi poco meno del quindici per cento del totale degli degli italiani diciamo così
Si raccolgono in questo gruppo in questo gruppo ricadono tutti volontari guardate il tasso di volontaria del cento per cento vuol dire che ricadono tutto all'interno di questo gruppo quasi sono affiliati ad associazioni del terzo settore
Frequentano con assiduità le associazioni che sono di matrice sociale la maggior parte delle volte e sono atti volontari di lunga carriera perché in qualche modo ne quasi il sessanta per cento dei casi fanno attività volontaria da sei anni o più
E dedicano
Diciamo così circa nove ore settimanali in media all'attività di volontariato quindi c'è sono volontari di lunga carriera che operano con assiduità in associazioni di matrice sociale volendo sintetizzare
Secondo punto di questa Italia e questo ci tengo a dirlo perché molto spesso si è detto che un po'il volontariato poteva essere una fuga dalla politica in realtà non è così
Questi cittadini l'uomo solidale investe nella politica i loro tassi di partecipazione non ho il tempo di parte di di di soffermarmi sui dati ma potete vederli nella sintesi tranquillamente sono al di sopra della media
Molto vicini a quelli del civismo politico quindi questi cittadini partecipano a livello politico non sono disimpegnati non è che c'è un gioco a somma zero tra volontariato e partecipazione politica
E poi concepiscono il ruolo di cittadino in chiave egualitario e solidale uno perché dicono che per essere cittadini bisogna impegnarsi per difendere i diritti dei più deboli
Punto poi un primo un secondo perché sono a favore ritengono che gli immigrati sono una risorsa per la nostra società
E sono molto d'accordo nel concedere agli stranieri che risiedono regolarmente nel nostro Paese e la possibilità di volo votare alle elezioni comunali
Quindi questi cittadini hanno una concezione inclusiva della cittadinanza ho quasi finito adesso vengo al messaggio positivo finalmente dopo aver parlato
Allora perché abbiamo parlato di anticorpi della società civile perché effettivamente scusate cerco di mandare avanti la slide c'è un surplus di fiducia come vedete da questo grafico
Tra i cittadini delle due Italie e più partecipative guardate queste livello elevato di fiducia
Si passa dal diciassette virgola uno de scusatemi dal quattordici virgola sette per cento dell'Italia del distacco passivo al diciassette virgola uno nel nel radicamento nel privato al ventitré virgola cinque del civismo politico al trentaquattro virgola tre per cento dell'attivismo solidale che vuol dire vuol dire che la sua la fiducia elevata
Raddoppia la fiducia generalizzata nei confronti non dei parenti è quella nei confronti dei vicini delle persone che ci sono meno
Meno incivile con cui ci sono meno legami di affinità parentale diciamo così raddoppia passando dall'Italia del distacco passivo a quella dell'attivismo solidale
La sfiducia verso l'altro l'estraneo tra virgolette tende ad aumentare fra i cittadini più partecipativi punto primo
Punto secondo
Scusate ecco anche la paura nel futuro diminuisce tra questi cittadini più partecipativi guardate passa dal settantuno virgola due per cento e la domanda sui se in Italia si può progettare il proprio avvenire perse per la propria famiglia quelli che dicono di no sono il settantuno per cento
Diciamo nell'aria del distacco passivo il sessantanove nell'area del radicamento nel privato e scendono moltissimo guardate nel cinismo politico cinquantasette virgola uno e nell'attivismo solidale cinquantadue virgola uno vuol dire che i cittadini più partecipativi hanno meno paura del futuro
Non è che non ci sia questa paura ma ne hanno di meno
Allora che dire per concludere che il cinismo politico e l'attivismo solidale sono quindi degli anticorpi della Società di civile per certi versi né affetti coloro che adottano questi stili di cittadinanza
Hanno una visione più rosea dell'avvenire
Del resto la partecipazione un antidoto contro l'indifferenza e l'isolamento sociale
Ci ci si ritrova insieme ad altre persone e si capisce che agendo in comune si possono affrontare molti problemi irrisolti che tormentano la propria come unità si scopre in qualche modo l'energia contagiosa dell'azione collettiva c'è la possibilità di cambiare le cose
Stando dentro le reti del terzo settore o essendo più partecipativi nell'agorà democratica forse per questo che questi cittadini partecipativi voltano un po'le spalle ad un sentimento di rassegnazione vi ringrazio molto buongiorno
Bene grazie a Cristiano cult abbiano che ha fatto uno sforzo di sintesi ma avete un testo che ovviamente più ricco e più ampio do subito la parola Stefano Zamagni non dimenticando quindi ricordare che tutto questo lavoro
è stato possibile grazie al sostegno il contributo della Fondazione Cariplo doveva essere anche qui
L'avvocato Guzzetti ma purtroppo Gino aveva qualche problema qualche guaio a Milano ma lo ringraziamo per aver per il terzo hanno sostenuto la realizzazione del rapporto
Grazie molte dire che sono molti motivi per cui occorre essere grati a lire se è per questo rapporto che io ho ho letto con grande attenzione come molti di voi siete ho molto apprezzato
Svolgerò nei pochi minuti che mi sono concessi le mie riflessioni come si conviene ad un disc arsa intorno a tre parole chiave il rapporto stesso alla prima incertezza la seconda e fiducia Laterza è capitale civile
Comincio dalla prima come abbiamo già sentito sia da Sator Bobba che da cult abbiano steso l'Italia sembra oggi pervasa da una Vento Nuovo ignoto o le epoche precedenti che è quello delle passioni tristi beh passi l'espressione passione triste e del filosofo come sappiamo olandese Spinoza
E Spinosa da una bellissima definizione della passione triste
La triste e la passione che non nei generata dalla sofferenza o dalla mancanza di diremmo
Direi di chi eccetera ma è la tristezza che deriva dal cinismo e soprattutto dalla mancanza di speranza
Il rapporto ci dice l'Italia è oggi in questo momento storico caratterizzata da una dominanza di passioni tristi allora la domanda diventa come mai è così
è un fatto ed è strano perché se c'è una caratteristica della cultura media degli italiani è semmai nell'altra direzione Spinoza ero olandese rifletteva a suo tempo diciassettesimo secolo le condizioni di quella parte
E nordica dell'Europa
Direi che una delle spiegazioni e non l'unica è legata esattamente alla parola incertezza
Si è tristi nel senso di Spinoza quando si è incerti e e qui allora a questo punto la parola incertezza ne chiamo un'altra per carità e flessibilità ora
Quello che purtroppo sta avvenendo il nostro paese è che in parte per difetti di comunicazione ma anche e soprattutto di cultura qui io non ho difficoltà a mettere a da da ad attribuirmi responsabilità probabilmente è colpa nostra di noi economisti
Docenti o studiosi economia che non stiamo facendo abbastanza anzi facciamo il contrario perché non chiariamo alla gente e addetti ai lavori e meno che la flessibilità e di due tipi quella che nella letteratura più corre corrente si chiama flessibilità numerica
Che la flessibilità di licenziare di assumere e l'altra che si chiama invece funzionale in inglese fan ce l'ha flessibile letti numerico la flessibilità
La flessibilità funzionale e quella del market ha spinto e quella cioè della rotazione dei lavori del lavoro di gruppo e così via ebbene un'indagine recente a livello europeo
Tipo del tipo questa del Liffe mostra come i lavoratori coloro che lavorano amano a mano ho detto due volte la flessibilità funzionale mentre hanno paura della flessibilità numerica
In Italia invece continua a non chiarire a far pasticci per cui se è chiusa la parola medesima parola flessibilità inutile fare riferimenti nell'un senso altri nell'altro senso il risultato che non ci si intende
Perché la flessibilità funzionale
Apprezzata desiderata da chi lavora perché a nessuno piace per quarant'anni se quarant'anni l'età media lavorativa il circolo cosiddetto lavorativo fare sempre la stessa mansione
Battere sempre lo stesso Martello inserisce o metaforico
Quello che dà fastidio è che nel passaggio da una profilo professionale ad un altro nel nostro Paese si sono terribilmente allungati quei periodi di incertezza da cui appunto la tristezza e soprattutto la precarietà
Il punto è legato al fatto che la terza rivoluzione industriale nella quale siamo inseriti la rivoluzione delle tecnologie info-telematico ha creato una discrasia
E non mai visti in precedenza tra cosiddetto ciclo tecnologico e il ciclo lavorativo il circolo sportivo rimasto uguale rispetto al passato quarant'anni circa in media sono quarant'anni gli anni in cui uno lavoro
Mentre il ciclo tecnologico e questo ce lo dice una ricerca recente dell'OCSE è oggi mediamente di dodici anni che vuol dire che in media in media ogni dodici anni bisogna cambiare tipo di lavoro o tipo di profilo professionale
Perché le nuove tecnologie rendono più Soleti i profili professionali precedenti il che vuol dire che in media ogni persona umana sull'arco di vita della propria attività lavorativa deve transitare in meglio tre e tre o tre
Attività o profili diversi
Allora ecco da dove nasce l'incertezza
Che noi sappiamo cioè il giovane che entra nel mercato del lavoro venticinque anni sa che sull'arco dei quarant'anni restanti diritta lavorativo non potrà continuare a svolge il medesimo lavoro lo sa che in media dovrà transitare attraverso tra i oltre mezzo e ora da lì nasce l'incertezza
Conclusione e possibile combattere è chiaro che è possibile perché basta organizzare il mercato del lavoro soprattutto il nuovo welfare di cui dirò dopo qualcosa in maniera tale da eliminare cosa che possibile
Sia tecnicamente sia finanziariamente
Ecco l'ora la prima direi suggerimento bisogna che le diciamo queste cose soprattutto chi ha responsabilità politiche
Che la parola flessibilità non è una brutta parola fa paura quando la decliniamo nel senso del numerico cioè libertà di licenziare di assumere questo che crea free
Incertezza e quindi tristezza ma la flessibilità funzionale e apprezzata perché dire flessibilità funzionale vuol dire consentire ad ogni persona di sviluppare i propri talenti al massimo di sviluppare il proprio potenziale di vita
Seconda parola-chiave sfiducia la parola chiave fiducia e qui dei declinata nel rapporto nei due abbiamo sentito poc'anzi familistica generalizzata
L'Italia ci dice il rapporto vede una pare una impennata della nel tasso di aumento della fiducia familistica ora noi sappiamo che la fiducia familistica eh pericolosissima perché spacca la società tende a creare assetti sociali di tipo neo corporativo per non dire di peggio
D'altra parte la fiducia familistica e quella che creato dal vincolo di sangue cioè dire dal vincolo parentale ciò di cui abbiamo bisogno è la fiducia generalizzata
Oggi sappiamo tutti su questo sono d'accordo a tutti gli studiosi si economisti che sociologi
Che scienziati della politica nell'indicare che il processo di crescita di progresso di un Paese legato a doppio filo all'ammontare di fiducia generalizzata c'è quella che sia nei confronti di coloro i quali con le quali ci si trova ad interagire nel mercato in altri luoghi di vita e così via
Allora la domanda diventa come si fa accrescere a far crescere la fiducia generalizzata perché rapporto vicini Italia negli ultimi tempi è calata esattamente questo
Parlare di fiducia familistica mette conto perché abbiamo detto che quella è legata alle gambe di sangue quindi direi che non c'è bisogno di un investimento specifico ebbene oggi sappiamo che per aumentare la sfiducia generalizzata quella di cui abbiamo bisogno e una parola e cioè il principio di reciprocità
Sappiamo che la reciprocità
Che non è lo scambio di equivalente altro errore che si continua a fare del nostro paese è l'unico fattore generatore della fiducia generalizza
Cioè dire nelle a nelle regioni o nei paesi dove il principio di reciprocità viene applicato e non solo declamato ma applicato sono anche le aree dove la fiducia generalizzata
Conosce gli indici più elevati voi sapete che a livello internazionale c'è un ranking uno ordinamento del tasso di fiducia
Dei diversi Paesi l'Italia negli ultimi quindici anni è calata molto ma molto in basso è questo giustamente il rapporto dice di questo dobbiamo preoccuparci
Ma allora noi sappiamo appunto l'antidoto che dobbiamo fare investimenti in
In reciprocità ora per far capire di che si tratta lasciate che chiarisca le due tipologie di beni
Di cui abbiamo quotidianamente bisogno ci sono i beni di giustizia e i beni di gratuità ora i beni di giustizia sono quelli che derivano da un dovere
E sono quelli che il vecchio Uefa ha cercato di difendere più o meno bene a seconda dei paesi a secondo delle fasi storiche e così via
Quindi i doveri di giustizia sono appunto i dove scusate i beni di giustizia sono i beni che si devono ai cittadini qua in quanto cittadini
E quindi sono garantiti dagli istituti vari di Welfare e assimilati
Però ci siamo dimenticati quando dicevamo queste cose che il nostro stare bene nostro ben essere stare bene essere bene dipende anche dai beni di gratuita
E quindi gratuita non derivano da un dovere nessuna legge potrà imporre la gratuità il bene di gratuità derivano da una ombra legazione cioè da un'obbligazione obbligasse o collegarsi vuol dire il legame
Cioè e il bene che io cerco di offrire e oppure a consumare a seguito del riconoscimento che l'altro è una persona che in rapporto con ebbene il problema è che per tutta una serie di ragioni del nostro Paese di e qui c'è un un grave dire atto d'accusa che rivolgere alla cultura in senso lato ed abbia dimenticato questa categoria di beni
Siamo andati avanti per troppo tempo dire il nostro benessere dipende dei beni di giustizia io non lo nego di certo però non basta abbiamo dimenticato i brividi gratuita
E sono i beni di gratuità quelli legati esattamente al principio di reciprocità ecco a cosa serve la reciprocità a diffondere beni di gratuità e ad esempio i beni relazionali sono beni di gratuita
E dove ci sono beni relazionali c'è reciprocità e dove c'è reciprocità c'è sfiducia generalizzata
E quindi sviluppo progresso eccetera dunque di fronte a questa analisi non dobbiamo rimanere come dire ne scandalizzati né impotenti perché la soluzione c'è
Basta che ce le diciamo queste cose e soprattutto che prendiamo esempio da quelli cosiddette best best practices che ci sono anche nel nostro paese infine e per concludere su questo direi come slogan smettiamola con la cultura obbediamo non so perché io già ma che qualcuno poi intimorire media questo tre zero soddisfazione come mai è potuto cadere che in un Paese come l'Italia che alle radici culturali ben precise sia arrivata la cultura bresciana la cultura del contratto lirismo becera
Che è l'inglese occhi mille seicentocinquantuno il Leviatano perché se c'è un Paese dovettero naturaliter natura non è recettivo nei confronti dell'impianto categorie categoriali culturale o Besana è proprio l'Italia è pure caduto questo
Qui ci sono delle precise responsabilità di alcuni centri di produzione culturale
Che non chiamando le cose con loro non hanno fatto credere che il contratto lirismo fosse l'orizzonte la frontiera ultima ma il contratto Holy Smoke vuol dire accettare o c'era quel signore grande filosofo che diceva Omo omini lupus
Suo è ogni uomo è un gruppo nei confronti dell'altro mondo massivo parto da questo assunto antropologico allora è ovvio che i legislatori parlamentari faranno le leggi da Lupi cessione sumo che le persone sono lupi è ovvio che dovrò far delle leggi
Che sono adatte per gruppi con le implicazioni che facili indagine
Terza parola chiave perché vedo che il tempo si sta restringendo e quella di capitale civile
Il rapporto dice molto bene ci sono quattr'i tagli in effetti sono tre perché possiamo unire le prime due la chiusura nel privato e il distacco passivo
Complessivamente fanno il sessanta per cento e questo è un dato preoccupante
Cioè se il dato è vero nel senso che riflette realmente
La realtà italiane e preoccupante perché vuol dire che c'è un sessanta per cento di cittadini che si rinchiudono nel privato il così detto privatissimo sociale e si riconoscono onde quello che il rapporto chiama il distacco passivo
L'altra
Tipologia del civismo politico ventisei per cento e Laterza minoritaria chiamate impegno sociale il quattordici per cento
Perché qui c'è un problema qui c'è un problema perché come la più recente letteratura di Teoria dei giochi evolutivi che son quelle cose che facciamo noi economisti per divertirci per dire altre parti giochi devono servire per divertire
Morta ma con argomenti di simulazione che un Paese per poter progredire ha bisogno che la prima Italia quella cioè del sessanta per cento si riduca dimagriscono cioè non superi il cinquanta per cento
Cioè questo tecnicamente si chiama effetto di soglia critica in altre parole se in un paese voi avete tre tipologie di individui quelli del sessanta per cento quelli del ventisei del patto e quattordici per cento
Gli altri due tipi di ventisei qua assieme fanno il quaranta per cento e non riescono a raggiungere la massa critica o soglia critica e quindi non riescono a svolge il ruolo che tecnicamente lo chiamiamo di minoranza profetica
La minoranza profetica è un termine che può sembrare strano un termine tecnico vuol dire un gruppo di cittadini
Che che svolgono un'azione strategica di ti tipo cooperativo pur sapendo che gli altri non limiteranno e lo fanno in maniera reiterata
E dopo un po'si dimostra che queste riescono ad attrarre per via di contagio contagio attraverso la virtù gli altri però questo funziona soltanto se la minoranza profetica raggiunge una certa massa critica
Allora se questi numeri sono veri e siamo lontani dalla massa critica perché bisognerebbe che la primi taglia quella da sessanta arrivasse al cinquanta per cento
E si ingrossarsi o si ingrassa asse soprattutto la terzi il terzo Italia quella dell'impegno sociale
Ora perché è importante dire queste cose perché qui si apre un territorio secondo me nuovo per l'azione politica con la P maiuscola politica cioè dire un'azione tendente a trovare qual è la strategia che favorisca perché abbiamo detto prima che queste cose non si possono imporre per legge ci mancherebbe altro ma l'azione politica deve favorire last insieme di condizioni esterne affinché quella che attualmente è una minoranza profetica che non raggiunge la soglia critica possa arrivare a quella dimensione e come si fa allora ci sono quei due idee che butto lì soltanto per ragioni di tempo la prima ha a che vedere
Con il nuovo uguale allora il punto è questo
Qual è la differenza tra vecchio e nuovo la differenza è questa che la logica sottostante il vecchio guasta stecche era la prima c'è la crescita
La crescita o sviluppo genera le risorse che servono a finanziare i servizi di guardia
Quindi prima si cresce poi c'è un guasto il nuovo welfare invece rovescia completamente l'ordine causale dice prima in guai sa e poi la crescita o meglio il web fra e un investimento non è più un consumo se è un investimento allori investendo in quello noi creiamo le condizioni per una migliore e una più sostenuto
Sostenuta crescita dunque il nuovo welfare dice segue se avviene su concepito come investimento sociale e non più come consumo sociale e in grado di generare da se medesimo le risorse che servono a finanziare ora direte voi tutto facile sì faccio concettualmente quale però la condizione che va rispettata che il nuovo fa deve mirare attenzione a realizzare politiche che migliorino le capacità di vita
Vedrete come sarebbe di eh sì perché il vecchio guai far non ha mai migliorato le capacità di vita migliorava le condizioni di vita altra confusione
C'è un conto e migliorare le condizioni di vita altro è migliorare le capacità dove capacità e la traduzione italiana di capability nel senso di San e questa è una svolta culturale
Io vedo che siamo molto indietro perché ovviamente ci sono le eccezioni per fortuna che ci sia un sia tra gli studiosi che tra i politici eccetera però è ancora radicata l'idea del welfare risarcitorio come spesso si dice cioè diretto c'è poveretto Totti da un pezzo di pane questo è chiaro che si ti dò il pezzo di pane miglioro le tue condizioni di vita
Però non migliorò le tue capacità di vita perché domani avrà ancora Fanti loro dare un altro pezzo di pane così e colora che se non riconcesso l'esangue luce guarda nel senso di mi ovviamente a scanso di equivoci
Almeno un terzo delle risorse dovranno sempre essere dedicata alle condizioni di vita se non altro per far fronte all'emergenza ma questo è ovvio non c'è neanche bisogno di dirlo bisogna cambiare le proporzioni perché in Italia le proporzioni sono nell'altro senso
E colora la l'altra l'altra i e poi mi taccio perché mi fa segnale giustamente ma il più duro partire è quella di puntare sul concetto di capitale civile
Cioè il punto in breve questo il capitale sociale ormai entrato nel lessico ossia degli studiosi che politico però dobbiamo renderci conto che il capitale sociale da solo non basta
Perché se non abbiamo una società in cui c'è un forte capitale sociale che però rimane separato
Dalla sfera del politico o della politica i quali sono garantiti abbiamo bisogno del ponte
Ecco il ponte che collega il capitale sociale alla sfera del politico si chiama capitale civile
Allora dobbiamo investire il capitale cit
Chiudo allora dicendo come queste ovviamente ho fatto violenza a quello alla alla ricchezza del documento che ci è stato presentato ma il limite di tempo era quello che io ci sono c'è motivo di essere speranzosi e quindi moderatamente ottimisti
Perché le brevi indicazioni con l'acciacco sono tutte possibili nessuno intellettualmente onesto può alzarsi e dire quello che hai detto non è possibile perché mancano le risorse perché manca questo o soprattutto ci mattino allo italiane non manca
Quello che ci ma che probabilmente di riscoprire alcune radici e chiudo con un riferimento Giacinto Dragonetti
Giacinto Dragonetti est è stato un illuminista napoletano
Una delle menti più eccelse che proprio perché il sesso non viene mai citato eravate mettono saremmo Italia speriamo che qualcuno che si occupi di cultura qui a questo tavolo faccia una sfo perché voi sapete che l'illuminismo italiano a una cifra superiore a quello francese
E Giacinto Dragonetti hanno contemporaneo di genovesi il Filangieri di Galliani eccetera
L'anno dopo in cui Cesare Beccaria a Milano pubblica dei delitti e delle pene Giacinto Dragonetti pubblica un libro intitolato delle virtù e dei premi delitti pene virtù preti e dice Dragonetti tra l'altro vedete inciso attori sbaglio
Perché fanno sempre le leggi per punire i malfattori mai fanno leggi in senso metaforico per premiare i virtuosi
Se facessero leggi per premiare in virtù che vuol dire crea sono le condizioni la gente diventerebbe virtuosa anche se inizialmente non lo pensa perché e più vantaggioso
Cercare di S. virtuosi e per avere in premio piuttosto che cercare di eludere le norme di legge per non pagare la sanzione così secondo me Dragonetti aveva siamo la metà del mille settecento
Aveva capito tutto però non è stato ascoltato e oggi a Napoli come in altre parti del nostro Paese ne stiamo pagando le conseguenze questo potrebbe essere un modo intelligente soprattutto perché gli stranieri stanno riscoprendo il nostro illuminismo italiano
Pensata da Antonio Genovesi l'inventore dell'economia civile e tutto quello che ne sarebbe derivato se avessimo fatto più tesoro del nostro patrimonio grazie
Bene grazie a Stefano Zamagni che come sempre non ha dell'uso dell'aria diciamo sollecitazione del rapporto e poi adesso dopo questa sollecitazione di Giacinto Dragonetti al ministro vicepresidente del Consiglio credo che
Voleva ciò lavorato la ringrazio per aver accettato l'invito grazie Gigi grazie moltissima goloso solo sapere da Zamagni se c'è un anniversario Dragonetti sul quale possiamo istituire qualche ma se c'è qualche appuntamento coltello come si chiama le virtù due e sono e i premi ecco speriamo che non si limiti che non si riferisca qualche trasmissione delle delle telemetri venga riscoperto da dal milionario magari rispetto ma se c'è un anniversario molto interessante questo questo riferimento del quale francamente o delle percezioni
Lontane lontane invece siccome sempre molto suggestivo
Quello che quello che ci ha detto di Zamagni molto interessante il complesso di oggi mi permetterete
Di essere
Veloce perché ho un appuntamento istituzionale a mezzogiorno e quindi dovrò chiudere sette minuti
Con beneficio di tutti naturalmente gioia generale però senza violare la consegna di cercare di corrispondere all'interesse di questo studio e alla continuità del lavoro che stanno facendo le ACLI
Per riflettere sulla trasformazione del rapporto tra Terzo Settore con le sue articolazioni e politica e responsabilità delle istituzioni
Primo luogo vorrei dire che in Italia il rischio del populismo che esiste da un certo numero di anni
Oggi il più alto che mai
Ed è il più alto che mai
Per varie ragioni
Innanzitutto
Sì l'epifenomeno meglio quello che affiora che noi vediamo fondo l'Italia come un Paese nel quale anche sulla grande stampa
In cui l'approccio costruttivo e sempre più in difficoltà e un qualunquismo abrasivo
Ha sempre più spazio sempre più possibilità di affermarsi
Sono diciamo ogni volta che si fanno gli appuntamenti nei quali si propone una parte del Paese che ancorché con spirito critico e certamente non prona nei confronti del potere di turno tuttavia un atteggiamento costruttivo nel circa il suo ruolo nella società
Che sia volontariato che sia associazionismo che sia privato sociale diciamo c'è una parte della nostra società nostra comunità che si ispira in base a delle valutazioni
Anche di gratuita
E comunque colloca il concetto della reciprocità come giustamente diceva Zamagni fuori dalla all'impostazione familistica
E fuori allo scambio clientelare
E lo proietta anzi tempi più lunghi evidente che la difficoltà della politica diventa sempre di più questa cioè la difficoltà della in nel linguaggio anglosassone si dice delivery
La difficoltà della politica e nel venire in cioè nel dimostrare la capacità di ottenere dei risultati in tempi compatibili se voi guardate a quello che probabilmente sarà il più grande problema che erediteranno le prossime generazioni
E cioè il cambiamento climatico
L'effetto serra la difficoltà immense questa la percezione ormai diffusa potete anche i grandi i grandi organi formazione del mondo finanziario
Che analizzano le conseguenze dell'assetto Serra
Sul sistema economico internazionale come devastanti
Lo fanno interpretato sul sulla base di una valutazione strettamente economico finanziari
Sono state delle inchieste ripetuta financial Times è una vera e propria campagna dall'Economist dei mesi passati e non è non è un'azione del movimento ecologico
E ambientaliste tuttavia il problema la politica questo era solamente esemplare a mio modo di vedere la perciò anche quando la percezione si avvicina e diventa pregnante
Della centralità di un determinato problema
La risposta
E i tempi nei quali la risposta maturi i suoi Effetti sono troppo lontani
Cioè i tempi per cui se noi acquistiamo la è stato fatto un sondaggio molto interessante sulla da sul sugli utenti di British Airways quando questa compagnia a
Proposto un meccanismo di tassazione gratuita volontaria dei viaggiatori su biglietti per contribuire a combattere
L'inquinamento globale l'effetto serra risultato stato pur trattandosi di gente abbastanza avvertita estremamente negativo
Per questo motivo fondamentale e cioè che i grandi temi del tempo quanto più sono interconnessi
E Complessi comportano dei tempi di risposta è una efficacia della risposta politica sproporzionata all'immediatezza dell'impegno
Quindi occorre una motivazione in più che non sia strettamente economica ma che abbia una valutazione
Appunto anche ideale e possibilmente una componente di gratuita per scaldare i cuori
E per ottenere risultati dell'azione pubblica
Va parlavo del rischio di di populismo in Italia non c'è dubbio che l'Italia oggi vede questo rischio in prospettiva come molto maggiore e il riferimento più ampio riferimento esterno e determinante in questa in questa a mio avviso in questa percezione
Dopo la disintegrazione dei partiti
Tradizionali
Dopo la netta percezione di crisi dell'Europa che è stato come lei giustamente messo in rilievo
Un punto di riferimento quantomeno generico per gli italiani
è un riferimento che in certa misura ci condiziona positivamente come hanno dimostrato tanti passaggi dalla vita nazionale assumere un parametro europeo ci ha aiutati a sentirci
Parte di una compagnia più ampia e quindi più responsabile oggi la crisi dell'Europa incide sicuramente in modo sensibile su questa prospettiva
C'è ovviamente
La percezione di minacce dalla globalizzazione la globalizzazione porterebbe minacce Problemi piuttosto che soluzioni porta interrogativi porta dunque incertezze
I cambiamenti sono più veloci straordinariamente più veloci quelli che che percepivamo in una generazione oggi percepiamo talvolta lo spazio di mesi
Conseguentemente
Il rannicchiata entro conseguentemente il Guicciardini hanno particolari
Se questa è la ma a mio avviso una ultra sommaria analisi delle ragioni per cui l'Italia è certamente un paese data questa situazione
Specifica della politica della rappresentanza a rischio di accelerazione del populismo e se appunto la difficoltà del riformismo indiscutibilmente di un riformismo moderno riformulato
Sta nella capacità di delibere in cioè di consegnare dei risultati cioè di ottenere dei risultati che io penso che la risposta debba essere risposta coraggiosa cioè il riformismo Demme
Essere più coraggioso e deve rafforzare il nostro governo la sua missione riformista cioè far capire molto chiaramente agli italiani
Che il riformismo è un messaggio forte non
Come tanti hanno ripetuto riformismo è il
Lala espressione tenue
Del
Conservatorismo o di un atteggiamento ideologico rivoluzionario massimalisti vano il riformismo è la risposta forte in tempi difficili si deve ancorare ha delle soluzioni forti delle iniziative forti e coraggiosa altrimenti non è
Questo io penso è un tema del quale
Coloro che si immaginino e vogliano comunque essere riformisti o concorrere con spirito pluralistico alla campo del riformismo democratico oggi sanno e su cui si debbono a mio modo di vedere
Rapidamente rapidamente
Attrezzare organizzare esercito
E la mia presenza qui e per dare un apprezzamento profondo per il lavoro che con me il rapporto sull'associazionismo sociale voi portate avanti
Ho parlato prima venire qui col presidente del Consiglio con Romano Prodi
Che mi ha
Confermato la disponibilità ad incontrare e di aprire un confronto stabile con il terzo settore
Già dal mese di gennaio cosa che a mio avviso è particolarmente importante perché si parla spesso delle fasi non entro solamente in questo aspetto dell'attività di governo io penso e dopo l'approvazione della Finanziaria
Il Governo debba incontrare con Presidente Consiglio con i ministri responsabili io qui vedo le due responsabile due coordinatrici
L'amico Olivero può essere anche forse lieto che in questa occasione
A nome del governo io do a questa questo questa disponibilità del Presidente del Consiglio ad incontrare dal prossimo gennaio per formare un'agenda iniziative comuni il terzo settore Italia
Per parte mia vorrei sottolineare quello che Gigi Bobba ha detto più volte e che e più volte secondo me resta
Attuale
E cioè che cosa sia
Il Luca Guelfi fare
Che ci sta a cuore il welfare che ci interessa se vogliamo
Che prevalga
Sulla
Che sulla graduale affermazione dei distanti non so tu come li definì resti o comunque dei dei disaffezione AT il contagio degli appassionati con da il contagio dei motivati
Di coloro che trovano un motivo di testimonianza concreta dal sistema dei valori di valori di cui sono di cui sono portatori di cui sono interpreti
In una società nella quale indiscutibilmente Zamagni reciprocità è gratuito e gratuita sono fortemente minacciati da un meccanismo progressivo di ricerca di autocertificazione e di autoclassificazione
Legata moltissimo agli agli agli strumenti mediatici con i quali si ci misuriamo cioè
Mia auto identifico mia auto definisco
Più che attraverso il cammino di una di un impegno di una testimonianza attraverso una appartenenza che che sicché cancellata il giorno dopo chiamati all'appartenenza assolutamente leggera
E sottilissimo
Vorrei lanciare un'ultima riflessione positiva dopo avere recato dicevo un tributo all'approccio che Gigi Bobba sempre dato alla Buel far del futuro
Lo ha fatto nel suo impegno Presidente le anche lo fa oggi
In Parlamento ovvero in quel far come dialogo costruttivo con l'associazionismo con il volontariato con l'impresa sociale per cui l'ammodernamento del sistema dei servizi sociosanitari il sostegno alle famiglie incluse quelle gli immigrati
Deve essere basato su una nuova concezione del welfare qui debbo dire a a Zama anni che probabilmente non so se ci sia veramente un prima un boy prima l'UE il faro mai è un processo continuo processo è un processo interrompono prima la redistribuzione ormai c'è c'è una
Simultaneità
E io penso che sia fondamentale mettere in campo una ispirazione che ripeto questa del nuovo l'UE welfare di cui in nel tempo le ACLI sono state e innovatrici
Portatrici promotrici
Penso rappresenti la risposta giusta ultima riflessione volevo che volevo portare è questa noi abbiamo una esigenza che anche emergere in modo molto interessante dalla la vostra analisi sulla dotazione culturale popolare
è un tema gigantesco lo dobbiamo scongiurare a tutti in tutti i modi che in Italia si determini una frattura definitiva tra i percettori di informazione attraverso lo strumento mediatico televisivo e coloro che attraverso un processo compresso tendono a formare una propria cultura o una propria partecipazione ai processi culturali
Cioè anche qui un elemento di immediatezze superficialità di percezione istantanee che come si acquisisce così sparisce
è un processo invece ricostruzione che fatto di lettura che è fatto di partecipazione ad eventi che fatto di fruizione del nostro patrimonio che fatto di lettura personale
Del nostro patrimonio della maniera in cui con il patrimonio si incontra nostra vita ed è parte della nostra identità
Il patrimonio culturale nazionale
è che io penso l'abbiamo un appuntamento molto significativo davanti a noi che dobbiamo evitare diventi l'appuntamento perché i territori legittimamente si candidino per fare delle costruzioni per carità costruzioni sono importantissime infrastrutture sono importantissime e io penso che l'appuntamento del due mila e undici Cento cinquantesimo anniversario della nazione
Dovrebbe essere piuttosto l'appuntamento per promuovere soprattutto quindi gli anni che lo precedono un grande dibattito sull'identità della nazione
è un appuntamento straordinario posso dirvi che ne ho parlato con me i responsabili della della RAI del servizio pubblico alcuni giorni fa trovando un grande interesse non sfugge a voi che negli anni passati ci sono stati delle inchieste
No ci sono state delle inchieste importantissime sull'Italia la quelli di minoranza pensate a quello di Pasolini a quelle che faceva Gregoretti a tante altre che noi abbiamo conosciuto nel tempo molto significativa non cito delle altre
Ma l'idea che il cammino che accompagni l'anniversario della nazione ricorderete lo sono stati mille novecentoundici e rispettivamente il mille novecentosessantuno per la storia patria il due mila undici secondo me può e deve essere un appuntamento Gigi
Carissimi amici ed amiche può essere un appuntamento
Di
Concorso alla
Riflessione nazionale sull'identità del Paese
A partire dalle diversità dei territori perché concorrano queste diversità ad un aggiornamento
Vitale e creativo dinamico ma profondo e non superficiale sull'identità culturale della nazione centocinquant'anni dopo l'unità nazionale penso che sia un tema molto importante sono lieto di porlo di proporlo oggi in questo appuntamento in cui voi avete posto tante riflessioni molto importanti sull'identità del Paese sul ruolo
Della associazionismo al volante volontariato del terzo settore
Per la costruzione
Di una identità del Paese che non sia passiva
E che qualunque sia l'opinione politica
Rigetti una certa deriva inerziale verso il populismo vi ringrazio
Bene grazie a Francesco Rutelli per le riflessione l'apporto e anche per l'annuncio credo che alle due portavoce che sono qui qualche risonanza possano essere positiva non so chi chi delle due prende prima la parola il ministro Ferrero ancora bloccato al ministero
Comincia Wilma Mazzocco poi chiedere ai nostri lavori Andrea Olivero
Se
La mia voce d'ingannare finte reale io dirò tre cose
La prima viviamo in un tempo di discontinuità
E dobbiamo esserne consapevoli
La discontinuità che oggi viviamo non deriva esclusiva mente da dimensioni negative
Già
I cambiamenti demografici l'arrivo in Italia di nuovi popoli di nuove genti il lavoro che cambia le nuove tecnologie che hanno ormai in basso ogni momento della nostra vita non credo siano cose in vista pensabile mente con risultati negativi anzi
Che viviamo di più penso sia positivo forse l'unico elemento demografico negativo per l'Italia che nascono meno bambini ma che si vive di più è un dato positivo quindi di questo credo che dovremmo esserne
Consapevoli lo con le ma ci ritorno per brevità alla seconda cosa che voglio
Argomentare in sintesi con voi
I percorsi di sviluppo
I percorsi di sviluppo non partono esclusivamente dall'apporto di risorse
Lo sviluppo può vedere strumenti che sottraggono credo che in diversi Stati del sud del Mediterraneo siano evidenti iniziative di sviluppo che hanno sottratto invece risorse
Lo sviluppo lo si può fare apportando risorse lo sviluppo può essere fatto moltiplicando le risorse ovvero liberando le risorse delle persone
Io credo che il Terzo settore le organizzazioni di terzo settore ma emergeva in maniera secondo me è chiara rispetto anche i dati della ricerca IRES
Ma veniva ripreso anche da zanne anni hanno questa funzione qui di collegare la prima dimensione alla seconda dimensione ovvero in un tempo di discontinuità
Sono quelle infrastrutture sociali che con sessantuno di liberare le risorse quindi io sono convinta come da mani che vengono prima vengono prima perché prima perché costituiscono i presupposti essenziali
Per un terreno generativo di dinamiche di sviluppo quindi la fiducia al capitale sociale la reciprocità
La volontà di condividere il rischio che in tempo di discontinuità aumenta sono fattori ineludibili senza i quali i distretti industriali non ci sarebbero stati percorsi nuovi di in agricoltura non ci sarebbero stati le filiere di prodotti di qualità sull'agroalimentare io stento che potessero essere costruite se tra produttori singoli o associati non si creasse un clima di reciprocità di fiducia di collaborazione quindi è importante che noi siamo consapevoli di questo perché
Perché purtroppo questo lo dico un po'più alla politica in un tempo di discontinuità
Basando le politiche di sviluppo quasi esclusivamente sugli apporti e non sulla liberazione delle risorse
Siamo spinti spesso al ricondurre le nostre proposte politiche dentro modelli rassicuranti che davano risposte opportune al passato ma che rischiano oggi di non dare più risposte
Quindi dico che penso che con la mafia che e qui con noi la ha ha deciso di intervenire e quindi poi sentirete anche da lei le dinamiche che stiamo insieme cercando di innescare insieme a lei insieme ad Andrea insieme a Benito Perri ci sono diversi presidenti di associazioni di terzo settore importanti presenti in in sala quindi ebbene salutarmi perché è importante essere in squadra per creare nuovi scenari di sistema
Bene noi abbiamo un dovere scomodo io di questo questo è l'aspetto più profondo che mi sento di conto condividere con la politica di oggi con Gigi che segue sempre con attenzione il lungimirante
Alle dinamiche del terzo settore è quello di superare i soliti cliché e noi dobbiamo essere consapevoli che abbiamo un dovere scomodo
Quindi dico anche non stiamoci male più di tanto perché vivendo in un tempo di disco Nino discontinuità
Dobbiamo dare in mano con coraggio a la nuova fase riformista e non sarà semplice
Perché dico non sarà semplice
Zamagni diceva
Le nostre le vostre organizzazioni sono le minoranze profeti che minoranze rispetta un po'ai dati che emergevano dalla ricerca IRES
Beh io mi auguro con Maria che non siamo Cassandre inascoltate perché sai le profezie possono essere fatte in tanti modi però feticisti ma non su modello della della Cassandra perché se no il rischio è grande ma io non credo che sia così
Perché il fenomeno che si percepisce da noi come esperienza vissuta gita tutti i giorni ma che emerge in maniera chiara in tutto il rapporto ire fra rispetto al quale oggi abbiamo visto qualche quadro c'è stato illustrato qualche quadro ma egli insieme che secondo me è molto interessante
Che il fenomeno dell'associazionismo civile della cittadinanza attiva organizzata non è un fenomeno di superficie
Non è un fenomeno di superficie e quindi è vero che non siamo al cinquantun per cento ma quelle persone che si riconoscono nei movimenti della società civile nel costituiscono una dorsale strategica e quindi i processi di contaminazione di questi mondi sono processi irreversibili
Non so se in questo caso siamo anticorpi o siamo virus perché potrebbe essere no l'anticorpo interno io ho la sensazione che siamo beh è ovvio dipende da dai punti di vista però un processo irreversibile
E di questo ne dobbiamo essere per certi versi più consapevoli perché abbiamo in mano strumenti nuovi strumenti nuovi che ci danno una responsabilità in più
E passo al terzo punto per racchiudere perché siamo qui per fare testimonianza e lanciare qualche provocazione
Non c'è più un Rutelli ma so che gli arriva nel senso che ne abbiamo parlato anche più volte in determinati contesti
Noi non possiamo accettare che siamo gli unici produrle fiducia
Non possiamo se il processo è irreversibile e contaminante siamo anticorpi non possiamo
La politica
Deve rendersi conto che non può agire sono consumando fiducia
E nell'asse che noi dobbiamo creare il ponte diceva Giggino la relazione diceva Zamagni se vogliamo la reciprocità tra soggetti portanti della società italiana che va creata
Perché se noi rimaniamo gli unici a crearsi induce a e qualcun altro l'ha consumato il capitale sociale non è messo a valore
I capitali di solito devono produrre valore perché se no non sono capitali quindi è questo ponte che si deve anch'Cora
Diciamo architettonicamente plasticamente costruire anche se sono stati già gettati no le prime funi sulle quali poi dovranno passare gli architravi dei ponti tra organizzazioni di terzo settore politica che in questa fase interessante
Perché dobbiamo riuscire a far contaminare questi due mondi in modo che coerentemente posso dire complementari umilmente nel rispetto delle missioni diverse
Ma in un'unica visione del futuro degli italiani quindi senza confonderci ma costruendo nell'audizione non nella sottrazione dovremmo riuscire a creare produrre fiduciosa
E non solo a consumarla o almeno non solo una parte di questo sistema consumarla
E questo che io penso che vada diciamo rinforzando quindi sono rimasta particolarmente e favorevolmente colpita da questo da questa dichiarazione di disponibilità massima da parte del viso dal di Rutelli dell'onorevole Rutelli del ministro Rutelli credo che Gigi Bobba in questo abbia lavorato a molte munto rispetto al fatto che il terzo settore incontrerà Prodi incontrerà i ministri interessati in una situazione di pensiero da costruire
Piuttosto che di dibattito anche diciamo limitato ai tetti di cassa della finanziaria che pure importante e diversi risultati sono stati raggiunti
Ma non è il fattore determinante che consentirà alle energie positive che sono dentro alle nostre organizzazioni dentro al forno non solo dentro al Forum di generare le i infrastrutture immateriali che consentiranno a un'Italia riformista di gettare i punti verso il futuro dell'Italia che voglia
Grazie a Wilma fare le sue sollecitazioni anche le provocazioni la parola Maria Guidotti
Condivide la responsabilità con Wilma Mazzocco figlio vi ringrazio molto il mio veramente solo un saluto perché sottoscrivo quanto ha detto Wilma peraltro abbiamo commentato anche ascoltando questa interessantissima
Ricerca che è stata oggi presentate di cui ringraziamo ovviamente neanche i perché penso che potrà diventare un patrimonio della discussione
Collettiva anzi deve credo diventare un patrimonio discussione collettiva se vogliamo provare a dare un contributo alle esigenze che la ricerca stessa evidenzia che io oserei dire in una prima fase è un po'
Triste no c'è questa che ci viene rappresentata questa lontananza di tanti cittadini dalla passione di un impegno politico e civile sociale io credo che sia veramente una cosa come dire che ripeto mi rattrista civilmente proprio no
Ecco probabilmente noi non abbiamo dicevo con Wilma una percezione adeguata di questo ci sembravano esagerati questi dati questo ci dicevamo ma perché abbiamo detto forse perché non ci frequentiamo fra di noi quindi siamo persone che hanno invece questa tensione Rutelli diceva bisogna riscaldare i cuori delle persone io credo che sia un obiettivo giusto anche una terminologia giuste punto che sarà molto difficile fare questo allora io ripeto sottoscrivendo quanto ha detto Wilma completamente faccio solo due battute relativamente a quello che me mi è venuto in mente così insomma caldo ascoltando la presentazione dico ma che cosa potremmo fare noi ancora e di più di quanto lo stiamo facendo perché penso non sia ancora sufficiente come terzo settore complessivamente intanto io credo darci un'identità definita a livello nazionale proprio su quegli obiettivi io su quelle caratteristiche che sono diciamo sostanzialmente del terzo e quarto gruppo che ci è stato presentato
Cioè la tensione sociale civica il riconoscersi dentro uno spazio pubblico
Questa partecipazione anche alla politica e al sociale come tratti costitutivi cioè il terzo settore come esperienza di cittadinanza che si caratterizza su questi temi nel perseguire queste finalità
Quindi questa identità fortemente collegata a dispetto come caratteristiche peculiari a quegli obiettivi che qui vengono indicati perché se vogliamo ricco contribuire a ricostruire il tessuto relazionale quindi la fiducia generalista come è stata definita nella ricerche molto sottolineata da Zamagni io credo che questo sia assolutamente fondamentale un compito che ci spetta se siamo quel piccolo ma importante tredici e sette per cento che oggi a come dire la percezione della non solo a percezione ma fa l'esperienza concreta di questi impegno io credo che dovremo manifestarla molto esplicitamente questa proprio come identità che ci contraddistingue
La seconda questione dovremmo prendere proprio in mano con me
Senta come quel tredici e sette per cento perché credo che ne abbiamo le capacità se vogliamo Gigi Bobba diceva dobbiamo contaminare gli atti questo assolutamente fondamentale se vogliamo tenerli risultato perché altrimenti rimaniamo
Fermi a questi a questi dati e quindi con questa terribile assenza di fiducia generale della società che questo percepiamo insomma onestamente con lo scadimento anche delle relazioni a tutti i livelli ecco una relazione importante per noi deve essere quella con i cittadini a tutti i livelli partendo da un tema oggi importante perché purtroppo Rutelli diceva la la la comunicazione quella più negativa diciamo qualunquista abrasiva sostanzialmente no ecco anche per quel che ci riguarda quello che fa notizia e quel che non funziona che è poco non fa notizia tutto quel che funziona che è tanto allora tocca a noi fare in modo che quello che funzioni diventa il perché proviamo a farlo diventare il centro del dibattito e del confronto prendendo in mano la bandiera della trasparenza della relazione con i cittadini ce lo sa con Wilma è uno dei temi che abbiamo detto dovrebbe essere per noi un impegno centrale l'ultima questione questo non cioè Gigi Bobba qui
Credo che per la politica sia importante quello di riconoscere l'esperienza che attraverso il nostro mondo si fa nella cooperazione nell'impresa nel volontariato nell'associazionismo
Come un'esperienza di conoscenza un processo di apprendimento nel fare queste esperienze sì costruisce una competenza dei cittadini su alcuni temi che deve essere ascoltata
Io sono molto d'accordo con quanto diceva Rutelli però secondo me è rimasto in ombra un passaggio che è molto importante Rory sottolineava in qualche modo anche Wilma
Cioè la politica deve fare anche un atto di umiltà anche capacità di dialogo e di ascolto con chi queste esperienze fa cioè la cultura di cui c'era bisogno di cui parlava Rutelli sono tante cose e anche questo non è solo questo ma è anche questo questo ci ha aiuterebbe a ridare politicità alla nostra azione e a ridare contenuto e quella capacità quindi di comunicare anche il buono che fa alla politica io credo che questo è una reciprocità per i tanti di cui si è parlato che sarebbe molto importante io vi ringrazio molto
Per veramente i contenuti di questa bellissima ricerca
Bene grazie a marinata anche per la sintesi adesso tocca ad Andrea Olivero presidente delle ACLI tirare qualche sintesi e qualche proposta conclusiva
Bene intanto ringrazio tutti coloro che sono intervenuti questa mattina vere i i contributi molto ricchi molto interessanti e che appunto partendo da questa indagine Boy
Ci hanno punto arricchiti ci hanno fatto fare un un percorso interessante Dio
Parto dal primo dato della ricerca che mi sembra anche in qualche modo il più scontato ma al tempo stesso anche più inquietante c'è questo malessere sociale dilagante
Come è stato di Fini e in particolare all'interno di questo dato il riferimento a quel sessantacinque per cento di persone che ritengono sia impossibile fare progetti per il domani
Ebbene io credo che questo ci interroga e ci interroga e tutti quanti ed in particolare interroghi quelle organizzazione del Civile localizzato il terzo settore nel suo insieme che in qualche modo danni sta cercando di operare per creare fiducia sicuramente ma per direi che innanzitutto mi sopportare partire da se stessi bisogna prendere in mano la situazione bisogna appunto contribuire per cambiare la realtà anche quando anche quando tutto sembra andare in direzione opposta abbiamo qui sa presidente di Banca Etica pensiamo a quanto direttore generale di Banca Etica mi scuso ma che quanto sia
Chiuso il mondo e l'economia quanto sia difficile per l'organizzazione di terzo settore guardava e a questo mondo
Con fiducia ebbene qualcuno qui ha scommesso e qualcosa è cambiato
Ecco io credo che noi dobbiamo partire da qui ed è per questo che nelle settimane passate
Ma diceva giorni fa le ACLI hanno lanciato scommessa italiana hanno lanciato una campagna per promuovere la comunicazione per dare voce a chi oggi opera nell'ambito del terzo settore informe diverso dalla cooperazione al volontariato all'associazionismo di promozione sociale naturalmente
Per partirà dalla propria realtà e mostrare il volto
Di un'Italia diverso chi si rimbocca le maniche e di fronte a una situazione talvolta anche di difficoltà di svantaggio la trasforma in un'opportunità di socializzazione un'opportunità di crescita
Di sviluppo per la propria realtà di sviluppo lo abbiamo detto con forza non soltanto di solidarietà di sviluppo per se stessi e per gli altri
Non soltanto in una logica residuale non per rinchiuderci in una realtà calda perché appunto il resto del mondo
Sta andando per conto proprio e non ci piace ma al contrario lo ha detto molto bene professor Zamagni per racconta Zarate
Siamo però in pochi anche questa parola che ci ha detto Zamagni oggi ci deve scuotere e si deve interrogare in particolare il terzo settore
Sono certo che le due portavoce non registrato come lo hanno penso fatto tutti gli altri che sono in sala e che appartengono a questo mondo e che mi sono dirigenti perché questo ci interroga sul nostro modo di fare di più e meglio il nostro il nostro compito in che direzione beh certamente per far sì che aumenti no le possibilità di questa partecipazione attiva dei cittadini
Ed è per questo che non possiamo oggi concludere questo nostro incontro senza anche fare delle precise richieste
Alla politica la società italiana
Precise richieste che vanno nella direzione da un lato di un al riconoscimento pieno di quello che è il nostro ruolo di quella che è la nostra funzione
Abbiamo purtroppo ancora un quadro legislativo incompleto e per certi versi anche confusionario che genera difficoltà nella comprensione di chi sia e credo che di cui dovremo partire so che si è già avviato purtroppo non c'ha potuto raggiungere il ministro Ferrero ma so che si è già avviato un tavolo di riflessione a questo riguardo ma bisognerà dare un'accelerazione
Sia pure con l'attenzione la prudenza che la l'importanza del tema richiedono
E in fondamentale che che si prosegue in questa direzione oggi abbiamo una disciplina civilistica differente tra diversi soggetti terzo settore leggi speciali dirette ai soggetti nel no profit
La cooperazione internazionale volontariato cooperative sociali cooperazione sociale l'associazionismo e promozione sociale la disciplina sull'impresa sociale recentissima tutte differenti abbiamo leggi fiscali e tributarie per ciascuno di questi soggetti o in taluni casi per alcuni di questi soggetti afro Pati il tutto
Con una serie di leggi poiché riguardano i principali settori di intervento
Dei soggetti no profit ai servizi sociali al servizio sanitario nazionale a a quelli alle leggi sul culture beni culturali la tutela ambientale i servizi educativi e la formazione professionale lo sport il turismo sociale potrei andare avanti a lungo
Per ciascuna delle quali probabilmente
Una partecipazione di soggetti terzo attore ma anche qui senza mai andare a definire lasciando ambiguità utilizzando terminologie
Non sempre appropriato ebbene e giunto il momento di andare a fare chiarezza e andare a in questo modo anche aiutare i soggetti terzo settore ed in particolare io
Mi permetto di di avanza una proposta
Che potrebbe già avviare una semplificazione almeno in parte per quanto riguarda l'associazionismo e già sarebbe un passaggio importante nell'ambito della cooperazione lo si è fatto in maniera appropriato negli scorsi anni
Immaginando di andare a costituire tre principali Soggetti all'interno del del sistema delle associazioni associazione a solidarietà prevalente che operano sul territorio nazionale cioè quelle che attualmente sono le associazioni di volontariato
La seconda tipologia potrebbe essere quella delle associazioni a solidarietà prevalente ma che operano fuori dal territorio nazionale quelle che oggi sola citazione di cooperazione internazionale e un terzo gruppo potrebbe essere le associazioni a mutualità prevalente
Che sono le attuali associazione di promozione sociale
Avendo quindi le prime due categorie una attenzione operativa prevalentemente al di fuori della compagine a soggetti associativa hanno confronti di terzi mentre la terza punta a mutualità prevalente invece un'attenzione prevalentemente ha il ai soggetti della propria membership del i soci gli associati gli affiliati insomma gli aderenti a vario titolo
Su questa base può essere prevista una serie di misure incentivanti di agevolazioni fiscali per gradienti in relazione dell'utilità sociale cioè della valenza pubblica del benessere collettivo delle attività da essi svolta rete in un primo tempo legislatura la legislazione ha guardato al PCI
Chi erano i soggetti e poi ha guardato negli ultimi anni anche fino al novantasette comma citazione del fatta dal l'allora governo di centrosinistra ha guardato al che cosa cioè che cosa veniva fatto da queste organizzazioni ma anche questo si è rivelato parziale bisogna guardare al come
Al come vengono fatte queste cose e oggi ci sono anche gli indicatori che ci possono aiutare
Da questo punto di vista su questa base si può arrivare a a vera risultati importanti per tutto il terzo settore in particolare io credo si può arrivare a un un unificazione dei registri e degli albi che oggi si sono moltiplicati a livello nazionale regionale provinciale spesso con delle burocrazie inconcludenti che non aiutano poi anche al controllo di nostri Soggetti
Che oggi sono diversi per la sua azione di organizzazioni
Che che ci sono e che invece potrebbero essere unitari per il volontariato per la sua azione di cooperazione internazionale è per le attuale su associazioni di promozione sociale con un unico registro dei soggetti associativi eventualmente con delle sotto articolazioni interne e questo sarebbe certamente importanti in secondo luogo l'unificazione degli osservatori nazionali e regionali attualmente esistenti quello del volontariato e dell'associazionismo e forze sociali un unico osservatore dei soggetti associativi io credo saremo un passo in avanti
Molto rilevante per appunto la visibilità ma anche per un governo di questo sistema noi lo abbiamo già fatto il Forum del terzo settore da questo punto di vista è molto più avanti ancora una volta molto più avanti
Rispetto a legislazione
E poi credo anche per l'ampliamento dei soggetti a cui sono indirizzati i centri servizi per il volontariato io credo che sia importante del nostro Paese stare attenti a promuovere tutta l'azione volontaria
Tutta l'azione volontaria facendo sì che cresca armonicamente questo sistema andando ad aiutare e sostenere coloro che costruito di gratuita
E con a attenzione anche di promozione di tutto quanto lo sto Paese di promozione di quella fiducia del nostro Paese
Sta stanno appunto operando e credo che sia importante ridisegnare la configurazione istituzionale degli attuali i nostri centri servizio in molti luoghi questa appare chiaro come un sistema obsoleto per farle diventare delle vere e proprie agenzie per lo sviluppo della comunità locale ecco che in questa maniera si può davvero far diventare il terzo settore quel soggetto di sviluppo quel Grande sostegno per per il nostro Paese che in qualche misura evidenziato in questa ricerca quando lo si chiama anticorpo della società civile rispetto appunto alla sfiducia ma non basta
Credo che sia importante anche promuove l'impegno dei volontari e degli associati che spesso operano senza adeguati incentivi senza la possibilità ah quindi prendere ad esempio congedi dal lavoro per le proprie attività a carattere sociale io credo che anche questo aspetto vada vede notificato abbiamo ottenuto
è vero
Poi dalla scorso nella scorsa legislatura proprio nel marzo del due mila cinque un importante legislazione a favore la cosiddetta più dai meno versi che consente della deducibilità dal reddito complessivo delle liberalità in denaro e anche in natura però poi ai noi quando si va nei regolamenti e credo che bisognerà mettere mano presto questo
Ci si accorge che per le erogazioni liberali in natura non viene prevista in maniera specifica la possibilità da parte delle imprese dell'azienda di darà il proprio personale
Per alle organizzazioni terzo settore e questo è un limite fortissimo non sappiamo quanto la risorsa umana sia importante quanto sia importante in taluni periodi avvenire
Personale distaccato che Possa assolve ad una funzione ma non diventare strutturale ai nostro grezzo azioni evitando quindi una burocratizzazione del terzo settore in particolare del del volontariato la società di promozione sociale che rischia di diventare alla lunga anche sotto anche Suma e in ultimo
Mi vorrei soffermare almeno una battuta perché è emerso in maniera anche molto interessante questa mattina l'aspetto legato alla UE fa giusto parlare di Welch farà come di grande sfida positiva di quel far come investimento come ha fatto poi Sosa Magni noi abbiamo detto recentemente il nostro convegno io quel far pro motore di sviluppo di sviluppo integrale della persona ma di sviluppo anche economico dalla nostra società
Ma attenzione questo Guelfa abbiamo detto anche qui negli anni passati Gysi gobba lo sa bene perché era alla guida di questa associazione
E veramente capace di essere motore di sviluppo promotore di sviluppo nella misura in cui è UE il far comunitario in cui è un welfare municipale in cui si attua fino in fondo la tre due otto del due mila
Anzi forse la si riforma visto che oggi con le modifiche anche costituzionale che sono intervenute nel frattempo alcune cose che erano previste non sono più attuabili ma soltanto in quella maniera possiamo andare davvero a dire
Che il terzo settore e parte integrante di questo nuovo modello di welfare
E terminando il convegno appunto che o succitato sulla Guelfa promotore di sviluppo
O utilizzato un'immagine un po'un po'originale ma che voglio ribadire dei perché Mickey è può chiarire bene che cosa noi intendiamo cioè l'immagine della bicicletta
Io credo che noi abbiamo bisogno di un Guelfa che abbia un manubrio salda e forte dato dalle politiche dalla politica del nostro Paese lei non crediamo che si debba demandare a ciò ma credo anche che ci debbano essere a due ruote
Cioè una ruota che data dallo Stato dai servizi che lo Stato deve dare per garantire a tutti i cittadini
Ma una seconda ruota che data al terzo settore da quanto abbiamo costruito in questi anni e che possiamo mettere al servizio del ma attenzione due ruote non una ruota è una ruota di scorta come troppo spesso il terzo Torre viene considerato ancora oggi
E lo ribadiamo perché diversamente rischieremmo di non avere di non avere sbocchi intanto salutiamo il il ministro
Ferrero
Io credo che sia importante per noi andare in questa e in questa direzione cioè interpretare appunto il web farà come una modalità vera per andare incontro alle esigenze
Dei cittadini
Una modalità per poter rimettere in gioco chi in qualche misura si è trovato in difficoltà quindi un Guelfa che accompagni e che sostenga ma che poi appunto rilanci il cittadino nel suo percorso
Ma per far questo importante
Ed è stato già ricordato che si vada a mettere mano anche delle riforme strutturali a delle forme strutturali ed è per questo ad esempio lo ribadisco anche ora con il ministro che noi chiediamo con forza la riforma complessiva degli ammortizzatori sociali
In finanziaria abbiamo apprezzato alcuni passaggi ci mancherebbe erano cose che avevamo chiesto e che riteniamo sacrosante giuste ma se vogliamo far sì che il cittadino possa accettare
Quella modello di flessibilità funzionale come la chiamata al professor Zamagni questa mattina
E non sentirsi appunto perso
Nella misura in cui cambia posto di lavoro e necessario che ci siano quegli ammortizzatori ci siano quelle misure che lo garantiscono nei suoi diritti pieni di cittadinanza anche di fronte al cambiamento del lavoro
Lavoro che sappiamo ancora oggi essere architrave del nostro sistema di Gwen farà e così lo possiamo vedere da tutte le misura che ancora oggi sono prevista nostra norma a partire dagli assegni familiari che sono legati al lavoro dipendente insomma
Il nostro sistema è questo allora dobbiamo iniziare a riflettere anzi io credo che la riflessione sia già stata in gran parte fatta io credo dobbiamo iniziare ad agire per portare a termine questo
Sistema nuovo di ammortizzatori sociali e per farsi appunto che il nostro progetto di un Whale fa promotore di sviluppo di un welfare attivo che veda la società civile come soggetto trainante come a ruota
Che corre io credo anche che corre ad una velocità sostenuta possa possa funzionare ecco detto questo io ringrazio quanti hanno operato per fare questa ricerca ringrazio lira F in particolare
Tutti i suoi collaboratori che hanno faticato non poco per giungere a questo lavoro e credo che il frutto di questa fatica possono essere davvero utile per le nostre organizzazioni lo sarà per le ACLI
Che appunto vedono in questo rapporto una ancora una spinta in più a proseguire sulla strada che hanno intrapreso nel dare voce alla variegate le variegate esperienze dell'associazioni sociali ma credo lo sia lo hanno detto questa mattina anche le porta voci una grande risorsa per tutto quanto il terzo settore italiano
Grazie ad Andrea Olivero come vedete nel frattempo è arrivato il ministro delle politiche sociali della solidarietà sociale
Ferrero che ringraziamo per riuscire riuscito seppure in una mattinata complicata a raggiungerci vorrei solo Dari così due tre piccole riflessioni come sintesi di quello che è stato detto
Intanto mi sembra che adesso in ultimo Andrea Olivero ha cominciato a scrivere la possibile agenda di questo tavolo tra il governo e le realtà ordine del terzo settore che di cui ha ha parlato il vicepresidente Consiglio Rutelli riferendo di un intesa con il capo del Governo Romano Prodi Andrea Olivero si è già esercitato utilmente a a cercare di delineare diciamo alcuni dei temi essenziali quello di arrivare ad una legislazione che insieme semplifichi e unifichi che chiarisca
E che soprattutto rafforzi gli elementi che in qualche modo promuovono il i soggetti del terzo settore e i prodotti vorrei dire così di questi soggetti e cioè il prodotto dalla solidarietà
Della cittadinanza dell'azione volontaria
La seconda cosa che ha detto Andrea Olivero che se il rapporto tra tra organizzazioni del terzo settore Welch far se un rapporto equilibrato ha usato l'immagine della bicicletta
E quindi non Vuelta fare con una sola ruota e magari un ruotino di scorta terzo settore ma una vera e propria bicicletta con due ruote che hanno la stessa dimensione e entrambe sono essenziali per far camminare
Delle risposte personalizzate intelligenti
E Que ai molteplici bisogni sociali più chiaro manubrio che data la
Vediamo
La terza osservazione e che è venuto fuori anche dall'intervento di Zamagni della necessità in qualche modo di far sì che questi anticorpi contagi né un corpo più ampio cioè non diciamo un una ridotta delle dei cittadini partecipative associati ma piuttosto invece una capacità espansiva in grado di informare tutta la comunità e far diventare mento
Partecipativo un elemento essenziale infine Rutelli ha sottolineato in particolare diciamo che queste reti e questi anticorpi possono essere diciamo un elemento portante per evitare la deriva populistica delle democrazie
E cioè dove prevale ha usato questo termine un qualunquismo abrasivo e nessuno più o pochi si dedicano a una costruzione paziente ecco così alcune piccole diciamo selezioni dalle cose che sono state dette Wilma Mazzocco e Maria Guidotti che sono come ben sa il due portavoce di del Forum hanno voluto punto lanciare anche una provocazione che riassumerei così la politica non può solo consumare fiducia
Ah bisogna in qualche modo di costruire lanciando dei ponti con la società civile organizzata e attraverso questi ponti riconoscere diciamo ciò che di positivo questo mondo in grado di generare e trasformarlo in decisione politica
Bene la parola te
Caro ministro Paolo Ferrero mi dispiace diciamo di questa imbuto che tiro fatto riassumendo brevemente le cose che sono emerse dal rapporto
Grazie comunque per essere riuscito a venire
No anzi io ti ringrazio delle
Della breve della breve sintesi diciamo di una discussione che è stata molto più ampia per forza di cose e mi scuso per il questo che il difficile definire un ritardo diciamo perché il ritardo si misurasse nell'ordine delle decine di minuti non delle ore e diventano un'altra cosa
è semplicemente stamattina avevan convocato una un ulteriore Assemblea con le associazioni delle famiglie che accolgono bambini bielorussi in Italia voi
Credo siate a conoscenza dei problemi che ci sono
Abbiamo deciso di fare quest'altro ulteriore Assemblea dopo aver ha avuto una risposta negativa dal governo bielorusso in merito alla alla possibilità che i bambini delle degli istituti possono venire a Natale quindi avevamo la necessità di fare una discussione in cui si diciamo gestisse la decisione
Che che abbiamo assunto
E quindi questo il motivo
In qualche modo però in diciamo il motivo del ritardo la dice lunga su sul su quello che oggi il il il il complesso dei fenomeni variegati diciamo così che vanno sotto il nome di terzo settore
Perché io penso questa è l'unica cosa generale che che vorrei dire
Che
Le cose che emergono anche dal dal dal rapporto a me pare che c'è un punto decisivo ed è che di fronte a una società che tende ad avere degli elementi in cui l'elemento dell'incertezza sociale e dell'incertezza verso il futuro
Tende a coinvolgere
Una buona parte della popolazione che a me pare maggioritaria
Al di là della condizione di debolezza direi edito materiale effettiva ma che coinvolge strati sociali che solo pochi anni fa solo poche decine di anni fa invece sarebbero stati definiti strati sociali benestanti io forte ecco queste situazioni di insicurezza e di incertezza che mi pare essere il come dire l'elemento di cui si nutrono i populismi
Che fanno esattamente leva sull'insicurezza sull'incertezza per agitare Paure agitare fantasmi individuando di volta in volta un capro espiatorio diverso per cui si potrebbe fare l'Elenco diciamo di cosa abbiamo sentito
Negli ultimi negli ultimi anni ma insomma
Ecco io penso che il lire il fenomeno di Eric addensamento dei legami sociali che avviene attraverso le pratiche del volontariato dalla cooperazione dell'associazionismo sia uno tra gli antidoti più potenti questo io penso vada sottolineato c'è nella nel rapporto so che tutti voi lo condivide tema
Credo che vada non non non sia mai detto abbastanza fortemente perché noi secondo me questa è la l'analisi che faccio io non ci troviamo di fronte a una situazione in cui
Tutte le forme storiche di tessitura sociale hanno oggi un grado di tenuta minore che un tempo
Vi in questa sede spero di poterlo fare senza che ci sia nessun equivoci comma ad esempio evidente che la famiglia la la la grande famiglia in cui erano presenti generazioni diverso e la famiglia allargata che era in grado di mediare conflitti di costruire l'azione di gestire oggi abbiamo delle famiglie molto più piccole che che perché al massimo coinvolgono quattro cinque persone due generazioni ma quasi mai tre
Lo stesso fatto che gestiamo i nostri anziani in larga parte ricorrendo a persone immigrate
Larga parte clandestinamente ma la dice lunga sul sul fatto che abbiamo un problema di gestione di quelli che erano normalmente i compiti che che che svolgeva la famiglia così come abbiamo altri pezzi penso al lavoro
Quanto il lavoro era fonte di identità sociali e di coesione sociale quanto oggi il lavoro precario
E invece fonte esso stesso di insicurezza sociale l'incertezza del futuro il due mila sei è il primo anno nella storia della Repubblica in cui i contratti a tempo determinato sono diventati un numero più alto dei contratti a tempo indeterminato
Cioè abbiamo tante cose che contribuiscono a questa insicurezza sociale io penso che nelle cose stesse che si dicono cioè che che non fuori dalle indagini cioè che la ci si fida della cerchia dei rapporti familiari ma se solo si guarda i vicini o un po'più la il il grado di fiducia e di tendere a vedere nell'altro non
Non il prossimo ma di vedere un potenziale nemico avversarie molto forte allo questo questo lo voglio dire perché non ce lo diciamo mai abbastanza
E penso che un problema fondamentale che abbiamo e di come allarghiamo questa sfera cioè io penso che il il volontariato in qualche modo dovrebbe diventare una sorta di religione civile insomma del Paese
In cui il fatto di mettere una quota del proprio tempo a disposizione della della costruzione sociale sia un punto che io credo appunto dobbiamo lavorare a ad estendere nelle mille forme in cui questo avviene
Perché le le le indagini ad esempio rapporto sul volontariato che abbiamo fatto ci dice che c'è anche una modifica del modo in cui questo mondo cit Bridget ci sono più associazioni più piccole ci sono più associazioni più con caratteristiche locali ecco io credo che noi dobbiamo esser capaci a fare un percorso che valorizzi questo
Per questo motivo penso che la
L'apertura di un tavolo
Con le associazioni del terzo settore sia un fatto un utile intanto utile
Anche perché mi pare che il problema è di riprendere un cammino insomma che
Per qualche anno non è stato così al centro dell'attenzione politica mettiamo usiamo neo femminismo e quindi da riprenda un cammino
Io poi nel merito delle delle questioni per non sottrarmi anche se
Diciamo un punto inusuale appunto che uno intervenga per l'ultimo intervento per cui un po'me ne scuso quindi dico sommessamente
E due o tre cose senza perché altrimenti si forse sarebbe necessaria diciamo una riapertura di di discussione per certi versi io penso questo sul sul nodo ad esempio del rimette apposto un diciamo delle rivedere dal punto di vista normativo
La legislazione che si è accumulata su questi sul terzo settore
Che effettivamente ha ha delle caratteristiche di diciamo di una legislazione che si è prodotta per tappe successive e non sempre tutte coerenti
Fra di loro per cui abbiamo normato i diverse fattispecie volontariato associazionismo cooperazione sociale e poi c'è la legge sulle Onlus che diciamo così
Coglie trasversalmente si tratta di arrivare io penso e penso che questo debba essere un obiettivo della legislatura di arrivare a un testo unico
Che dia coerenza e eviti anche dei problemi che ci sono quella diciamo coerenza sia sul piano normativo sia sul piano del trattamento
Fiscale e che arrivi a determinare questo
In un modo Ceretto
Detta una battuta che non vorrei più trovarmi a dover inseguire altri ministri per introdurre in Finanziaria il cinque per mille che così era saltato fuori e di magari fare in forme
L'emendamento al Senato socio economie
So bene no ma il problema è che magari s'ma e e e magari di fare nel mentre si discute sulla rimettere il cinque per mille una discussione non fatta bene sulle caratteristiche che il cinque per mille deve avere chi devono essere beneficiari e avanti perché questo non è un modo per discutere quindi io penso che il porci l'obiettivo di arrivare ad una legislazione che dia un quadro accerto e che e che si che quindi dia un quadro coerente su questo piano dal mio punto di vista delle su un obiettivo che ci abbiamo come Unione per la legislatura
Penso mi mi è già capitato di dirlo in altre occasioni per cui degli interlocutori che stanno dietro questo tavolo conoscono il mio pensiero io penso che però per arrivare a mettere mano alla legislatura sia necessario riaprire una discussione larga a trecentosessanta gradi
Proprio perché penso così che noi abbiamo avuto a partire soprattutto dagli anni Ottanta ovviamente
L'associazionismo al volontariato esistevano anche prima ma è indubbio che a partire dagli anni ottanta c'è stato un aumento di questo fenomeno e un aumento del peso politico della rilevanza diciamo politica tout cour de di di questi fenomeni
Negli anni Novanta si si è dato vita alla fine degli anni Novanta una legislazione poi c'è stata un po'una gelata
Io penso che ci abbiamo da riaprire una discussione
Per far sì che sia questa bicicletta diciamo così di cui si parlava cioè il rapporto con lo Stato
Sia il rapporto con la società
Venga rimesso a tema in discussione in modo che le modifiche normative che possiamo fare siano il frutto di una discussione
Condivisa condivisa non vuol dire che poi siamo tutti d'accordo ma condivisa nel senso di pubblica di di di di di esplicita in modo da evitare che eventuali modifiche normative che facciamo le facciamo più sulla spinta di questa o quella pulsione o di questo o quell'interesse che non per un ragionamento generale esplicitato
Lo dico perché io Ciompi mentre vedo diciamo così limpido importanza per certi versi decisivi del terzo settore nella nel nella tessitura nella tenuta sociale
Vedo anche dei rischi
Ad esempio io vedo il rischio che in un contesto in cui lo Stato a
Progressivamente ridotto
Le risorse destinate al sociale perché di questo si trattasse uno lo guarda nella serie storica poi so bene che quest'anno abbiamo raddoppiato sostanzialmente la spesa in finanziaria per spesa sociale tra l'aumento del Fondo delle politiche sociali
La la gli gli asili no parlo degli ultimi anni diciamo adesso non non facciamo finta che Berlusconi non sia esistito esistito poteva esiste ancora tante altre anni al governo quindi diciamo facciamo i conti col treno rispetto alla spesa del due mila cinque
Abbiamo sostanzialmente la doppia autonomi altrettanto chiaro che il taglio di risorse sugli enti locali su altri capitoli a occhio non determinerà un aumento un raddoppio della spesa sociale effettiva quindi noi siamo in una condizione di criticità su questo piano
In questa condizione di che Ricci criticità io temo vorrei qui sottolinearlo per evitare che ci siano equivoci
A causa dello stato che il terzo settore a volte venga utilizzato per fare a basso costo in forme precarie cosa che lo Stato non fa direttamente cioè temo che in un contesto di risorse scarse
Il ragionamento sulla sussidiarietà
Rischi di essere piegato in realtà in altre direzioni quando vado a Napoli e incontro gli operatori sociali e mi dicono non ti diamo uno stipendio da otto mesi
Che i comuni e la Regione non non paga e le ASL non pagano avanti o quando giro sul versante del della lotta alle tossicodipendenze tra le comunità
Idem con patate non pigliamo i soldi da otto mesi dobbiamo chiudere la comuniste dice di un problema allora io credo che vada fatta una discussione che sia molto attenta ad evitare
Questi fenomeni
E quindi che l'equilibrio che ci deve essere tra i diversi attori che operano sul sociale non sia un equilibrio che esso stesso germe genera insicurezza sociale
Cioè il mondo del terzo settore non deve diventare perché altrimenti lo distruggiamo il mondo in individuato come il mondo della precarietà
Questo lo lo dico molto chiaramente perché questa qui secondo me la discussione da fare in esplicito
Un conto è il verificare come io penso si verifichi in più di un luogo che i gradi di flessibilità di motivazione sul lavoro di professionalità del terzo settore sono in grado meglio
Dell'apparato pubblico in senso stretto di fare e di produrre dei servizi un conto è questa discussione un conto è una discussione in cui si esternalizzano i servizi perché costa di meno
Sono due cose diverse anche se possono coincidere nella forma in cui avvengono non non non sono la stessa io penso che la bastona discussione
E perché altrimenti rischiamo secondo me di fare dei danni al terzo sto lo dico come governo cioè rischiamo noi di la la politica rischia di fare dei dati e in secondo luogo questa un'altra riflessione secondo me vamp
Bisogna dentro il terzo settore avere chiarezza sul fatto che
Non tutti non tutte le pratiche sociali sono identiche non perché ce ne siano di meglio o di peggio ma non solo non tutte sono identiche
Per cui il volontariato è una cosa e il volontariato è tempo gratuito Donato
Alla Società agli altri nella costruzione di relazioni nella produzione ma è volontariato
Cosa diversa
Il lavoro in un'impresa sociale
La motivazione etica può essere esattamente la stessa
Si può passare da una condizione all'altra è capitato a me credo che sia capitato quasi quasi a tutti si può ma bisogna sapere che son due cose diverse e quindi bisogna evitare una cosa che qua e là
C'è e che non sei più se a un certo punto quel volontariato lire lavoro mal pagato o cose di questo tipo
Io dico questo perché penso che anche lì il volontariato secondo me appunto una risorsa enorme
Dobbiamo evitare che venga visto da una serie di giù nostri giovani come in realtà un meccanismo che poco a che vedere con il dono e molto a che vedere con il tirare
Di cercare di arrivare a fine mese in qualche modo allora io stavo segnalato due criticità
Perché sono convinto che noi le dobbiamo affrontare per poter costruire un ragionamento serio su che cos'è il terzo settore oggi e e quali pratiche sociali
E che modello sociale in qualche modo deve proporre e quali rapporti ci devono essere tra lo Stato il come dire sì
Chiamiamo lo Stato perché anche quelle sfera pubblica non statale ma un punto sfera porta dallo Stato in senso stretto nelle sue articolazioni
E il mondo del terzo sto io penso che su questo sia bene fare una discussione ampia
Perché secondo me sono temi dissi evidenti non so come dire qua e secondo me ne abbiamo molto da guadagnare se riusciamo a farne una discussione vera
Che ci permetta di decidere assieme
E qui veramente la decisione non è
Che c'è chi i decisori politici da una parte del mondo dal terzo sto ma di come assieme si condivida un modello e lo si provi a
Formalizzare anche con la modifica delle no e quindi vi chiedo scusa l'ho fatta troppo lunga e vi chiedo scusa e soprattutto
Per essere entrato diciamo così nei piccoli piedi nel piatto acqua fuori tempo massimo ma io penso così penso che la costruzione di un tavolo di
Di concertazione di incontro di dialogo tra il governo e il mondo del terzo settore sia necessario
Sia necessario utile tanto più se riesce ad apparire a riaprire una discussione pubblica culturale di fondo perché poi sono i nodi di fondo
Su questi temi che sia propedeutica alle modifiche legislative che vanno fatte con un grado di coerenza e di chiarezza sulle scelte che si fanno secondo me è alto
Per appunto la legislazione particolare tra virgolette ce l'abbiamo
Va modificata per fare un quadro generale secondo me va fatta una discussione una discussione vera diciamo adesso una cosa che interroga un po'il Paese
E vada in questa direzione da questo punto di vista io ho finito ad aprile ci sarà la la la conferenza nazionale sul volontariato
Per quanto la la faremo a Napoli anche per segnare diciamo
Appunto l'idea che a Napoli
Mille poliziotti in piuma facciamo anche il bando per due mila giovani ragazzi e ragazze il servizio civile
Facciamo la Conferenza sul volontariato può può assegnare il fatto che la la malavita organizzata il tessuto sociale degradato lo contrasti
Certo sul versante l'ordine pubblico ma lo contrasti molto nella ricostruzione di di un tessuto sociale
Civile non so come definirlo altrimenti civile
Quindi la la conferenza sul volontariato per noi nella sua costruzione anche sul piano regionale e quant'altro diciamo che porterà alla Conferenza nazionale nella nostra intenzione sarebbe di
Diciamo che possedesse un'occasione per di questo dibattito e quindi ovviamente come dire
Siamo tutti impegnati ci sentiamo credo tutti impegnati a far sì che quel percorso lì possesso erano un fatto burocratico della costruzione la conferenza ma un vero un vero percorso di discussione grazie scusate ancora perfetta
Bene grazie al ministro Ferrero credo che il suo ultimo pensiero coincidesse un po'con quanto ha detto primavere ma cioè sono certamente importanti i tetti di cassa dalla finanziaria
Ma è altrettanto importante costruire un pensiero condiviso
Tra realtà organizzate del mondo del Civile del terzo settore e chi ha responsabilità nelle istituzione le due cose non sono disgiunte ma anche la seconda può essere adesso il cammino sul quale diciamo rimettere in moto diciamo un vero e proprio patto tra le organizzazioni del Civile il governo in funzione di quell'agenda
Che Andrea Olivero ha approvato a delineare l'ultima cosa che voglio dire
Che ringraziando il direttore dell'IReF Marco Livia e tutti il gruppo dei ricercatori che sono impegnati anche in quattro approfondimenti non più quantitativi ma qualitativi che rappresenta in qualche modo dei segnali di speranza anche rispetto al futuro
I Gruppi di mutuo aiuto di acquisto da parte delle famiglie
Le reti informali di sostegno tra lavoratori precari e espulsi over quaranta dal lavoro
I nuovi media indipendenti che si avvalgono soprattutto di internet
Le associazioni giovanili
Sono dei approfondimenti dei carotaggi che si stanno facendo per vedere laddove si presentano delle insorgenze
Delle e emergenze nuove dal punto di vista della dinamica dei fenomeni associativi solidaristici
In campi vedete che attraversano quelle grandi reti diciamo dei nostro Paese dalle famiglie al lavoro ai media alle realtà associative in particolare il le associati alle associazioni dei giovani sarà questo il modo di completare
Definitivamente il rapporto e poi via come i prossimi mesi ci sarà anche un volume completo che presenterà l'insieme
Della ricerca un grazie davvero per aver seguito così attentamente i nostri lavori un arrivederci