Cerimonia di inaugurazione della 7° edizione Europ.A.

Buongiorno a tutti chiedo scusa per il ritardo ma c'è stata un'agenda che è un po'scivolate in avanti fra pochissimo cominciano
Musica
Buonasera a tutti
Eccoci qua cominciamo con un
Lieve ritardo questo questo incontro che
Prova a fare il punto e a sviluppare
Gli aspetti fondamentali che trovano spazio nella delega per la Carta delle autonomie che ha ricevuto
Pochi giorni fa a questo punto il via libera da parte del Governo e che ora passa come dire alla fase
Cruciale della sua vita che è quella di tradurre in pratica e di
Riempire di contenuti applicazioni quelli che sono i temi
In larga parte innovativi
Che vengono contenuti in questa disciplina una disciplina che appunto data la natura
Dello strumento legislativo siamo all'interno di una legge delega detta diciamo così la cornice
Di quelli che dovranno essere i nuovi ordinamenti degli enti locali una cornice che però
Trova al suo interno particolareggiate descrizioni e punti che meritano un approfondimento io ne cito qualcuno
In questa brevissima introduzione è un sono un po'dei sassi che lanciamo nello stagno e poi ognuno dei relatori in base alla sua sensibilità ed esperienza anni approfondirà alcuni
Il principio ad esempio delle forme flessibili di federalismo cioè
Del perimetro delle funzioni degli enti locali che possono
Ampliarsi
Nel caso di enti virtuosi i quali rispettino una serie di parametri sia contabili sia la delega dice di qualità amministrativa che dovranno essere contenuti
In un DPCM di di prossima emanazione una struttura come questa che è
Come come tutti capiamo fortemente innovativa perché prevede una disciplina
A geometria variabile diciamo così legata ai livelli di qualità dell'ente e che trova un riscontro anche sulla
Tema dello status degli amministratori locali e dei
Sistemi premiali e incentivanti per gli amministratori locali che
Riescono a ottenere risultati in termini sia contabili sia di qualità amministrativa una struttura come questa dicevo richiede un sistema di controlli e di monitoraggi
Ovviamente molto più raffinato
Di quello che di quanto accadeva in passato quando il monitoraggio doveva occuparsi di capire se un ente ad esempio aveva rispettato o meno un un determinato tetto di spesa lì era un numero non non non c'era tanta
Tanta filosofia da fare quindi una nuova funzione del monitoraggio che la delega
Attribuisce soprattutto alla unità del monitoraggio
Che state intendo in queste settimane i decreti
Applicativi e che è stata introdotta dall'ultima finanziaria c'è tutto il tema della cornice della incompatibilità ineleggibilità degli amministratori locali che come sappiamo oggi
Nella disciplina attuale che è stata risultato di successive stratificazioni si prestano ad alcune critiche paradossi e quant'altro
C'è il tema della contabilità sia la finanziaria sia il
Il la la Carta delle autonomie
Evocano
Diciamo così innovazioni
Sul fronte contabile sul fronte della contabilità economica e quindi non più della contabilità finanziaria per quanto riguarda la manovra sul fronte invece delle semplificazioni contabili per
Agli enti più piccoli
E e questo è un tema indicato indicato da un dal Codice delle autonomie quindi nuova funzione contabile nuova funzione del monitoraggio
In cui si inserisce la questione del del taglio dei revisori locali
E soprattutto nuovo sistema delle funzioni ad assetto variabile toccherà ora come dire a passare alla fase applicativa
Per tradurre in atto quella che è la strategia che sta dietro a a questo codice
A questa carta per introdurre alcuni di questi temi e soprattutto per inquadrarli dentro appunto la chiave strategica da cui prende le mosse
Questo nuovo strumento io lascio la parola ad Alessandro Pajno che Sottosegretario di Stato per il Ministero dell'interno
Credo che già dalla introduzione del come dire delle del del dottor trovati si riesca
A latere con chiarezza diciamo il prisma di questioni che viene intere come dire in qualche modo attraversato dal tema diciamo della nuova Carta delle autonomie locali come probabilmente si è deciso di chiamare questo nuovo documento
Risma che in sostanza riprende una serie di questioni che sono tradizionali del problema degli enti locali ma
In una luce in uno spazio istituzionale nuovo ed è questo proprio il dato diciamo che secondo me in questa fase introduttiva occorre mettere in luce perché la nuova Carta delle autonomie interviene in una prospettiva ed una logica che è comprensibile solo dopo la come dire il chi nuovo Titolo quinto della Costituzione
Proprio perché la ventila diciamo riscrittura di questo teste in particolare quella riscrittura che riguarda la individuazione delle funzioni fondamentali degli enti locali come anche diciamo di Reggio di Comuni Province Città metropolitane
è costituisce uno degli adempimenti istituzionali specifici appunto previsto dal nuovo Titolo quinto dalla Costituzione
Io quindi qui come dire vorrei illustrare generiche ante tre profili diciamo il primo
Che riguarda sostanzialmente il significato della riscrittura diciamo di questa carta nel nuovo Titolo quinto dalla Costituzione il secondo che riguarda la diciamo così il ruolo della Carta delle autonomie nel sistema
Che come dire che risulta dal Titolo quinto e vorrei dire anche
In qualche modo il modo con cui oggi si può parlare se si può ancora parlare di ordinamento degli enti locali perché come vedremo la materia degli enti locali non è più una materia di esclusiva competenza statale ma diciamo in qualche modo intercetta almeno tre fonti diciamo diverse alla stregua del proprio nuovo Titolo quinto
In terzo luogo come dire il tentativo di coniugare in modo diverso di i principi di sussidi vieta adeguatezza e il principio di semplificazione applicato anche al sistema degli enti territoriali
E in questo spazio più ampio che poi trovano soluzione le singole questioni riguardanti i singoli capitoli diciamo che sono stati almeno in parte evocati dall'introduzione cioè le questioni appunto delle eventuali problemi delle incompatibilità le questioni riguardanti il bilancio e il bilancio consolidato in particolare e quant'altro
Allora prima questione la lo spazio del Titolo quinto dalla Carta delle autonomie come dicevo pocanzi la scrittura la la la il T nuovo Titolo quinto della Costituzione affida
Alle di alla alla alla legge statale la indicazione delle funzioni fondamentali sostanze The Day e gli enti locali quindi di Province Comuni e Città metropolitane
In questo quadro diciamo il le ha indica l'individuazione di queste funzioni si pone
Come uno degli elementi che
Come dire distinse Igna il nuovo quadro che vien fuori dalla nuova dal nuovo assetto costituzionale schede introdotto dal nuovo Titolo quinto
Perché accanto alla porta il quadro diciamo della distribuzione della potestà legislativa tra Stato e Regioni per quanto riguarda una serie di materia identificate la potestà statale per quanto riguarda diciamo invece
Sia altre materie venti ficcato e sia la potestà residuali per le Regioni
La lei e Lalla era il nuovo testo costituzionale ha voluto riservare alla legge statale la individuazione di queste funzioni che senso ha
Questa riserva lo Stato è che indicazione che valore ha per il sistema delle fonti diciamo che con questo si collega
Il senso che questo ha è quello di costituire diciamo una sorta di indicazione diciamo per ecco e con riservata appunto alla legge statale di quelle funzioni che fanno essere sostanzialmente un Ente locale tale che costituiscono la struttura obiettiva dell'ente locale
E che in sostanza diciamo applicano anche a quell'ente locale in modo forte i principi gliele indicati dal centodiciotto sussidiarietà differenziazione e adeguatezza che sono appunto alla base
Della nuovo ruolo dell'ente locale nel quadro del centodiciotto
La riserve alla legge statale perché
La legge statale in qualche modo questa dimensione delle funzioni dell'ente locale sì pone come una garanzia oggettiva dell'ordinamento per tutti i livelli dell'ordinamento
Ma bisogna ricordare che molte delle materie che riguardano le funzioni fondamentali intersecano altre fonti fonda altre fonti legislative
Noi me pensiamo le foto alle funzioni fondamentali dei Comuni a determinate materie molte di queste materie per esempio saranno anche di competenza regionale
Da qui un delicato rapporto tra fonte statale fonte regionale perché alla fonte statale data solo la individuazione delle funzioni
Mentre diciamo alla fonte regionale data invece la disciplina di quelle funzioni pensate per esempio le funzioni in materia di urbanistica che sono certamente tra le funzioni fondamentali dei Comuni
Allora queste funzioni vengono identificate sostanzialmente dallo Stato ma poi sarà la legge regionale disciplinarmente modalità di esercizio
Questo fa vedere in che modo si sviluppa anche questa dimensione cooperativa
Del perché che è propria del del nuovo Titolo quinto della Costituzione
Che distribuendo la potestà legislativa fra diversi livelli di governo implica per questi diversi livelli di governo la necessità della loro relazione in qualche modo e la loro integrazione
Un altro questione fondamentale eh il modo con cui queste funzioni vengono come dire
Concepiti queste funzioni appartengono in linea teorica tutti i Comuni ma un conto è l'esistenza delle funzioni fondamentali un conto è il loro esercizio che da questo punto di vista
La inviando anche la nuova rivive la delega approvata sostanzialmente dal Consiglio dei Ministri e che approderà fra breve in Parlamento
è una delega che prevede una distinzione fra titolarità ed esercizio delle funzioni proprio perché farà in modo che l'esercizio delle fonti richiederà cioè che per l'esercizio delle funzioni esista un livello adeguato della struttura organizzativa del Comune poi conciate quindi qui accogliere già un profilo fondamentale
Già nella struttura nella indicazione e delle funzioni fondamentali
E delle condizioni del loro esercizio si tende a realizzare una semplificazione territoriale e nello stesso tempo a trovare una indicazione di un livello adeguato di esercizio si applica quindi il principio di sussidiarietà
Come previsto dal centodiciotto ma questa sussidiarietà che viene praticata e una sussidiarietà che implica un certo livello di adeguatezza per esercitare quelle funzioni
Una certa non distribuisce in astratto le funzioni ma tiene conto deve tener conto della come dire capacità organizzativa delle sintesi Ingo gli enti locali per venire incontro a quel tipo di esercizio
Ricevo principio di semplificazione e questo principio di semplificazione si attua non soltanto con riferimento alla indicazione delle funzioni fondamentali
Ma anche con riferimento sostanzialmente alla spazio che viene attribuito ai diversi livelli di governo
L'idea di fondo è quella di distinguere e specializzare le funzioni per evitare che in qualche modo sulla stessa materia ci possono essere funzioni concorrenti e soggetti che esercitano le stesse cose allora esercitano le stesse funzioni
Quindi in linea di massima li hai comuni come diciamo enti e soggetti più vicini sostanzialmente diciamo alla a quella che è l'esperienza sostanzialmente della prestazione del cittadino vengono dati funzioni come dire ieri guarda anche puntuale prestazioni nei confronti del cittadino
Ali cosiddetto problema i così detti enti di area vasta vengono dati invece funzioni verranno altre funzioni che saranno prevalentemente
Di regolazione diede e di coordinamento funzioni
Volte cioè non tanto erogare o non soltanto erogare le prestazioni quanto piuttosto a diciamo come dire organizzare il servizio su una scala più ampia che è quella dell'area vasta
Questo è lo spazio sostanzialmente che viene riconosciuto
Alla Amministrazione provinciale in questo caso che viene indicata come amministrazione naturalmente di area vasta ma è uno spazio che incrocia anche la potestà legislativa regionale perché nel sistema previsto dalla nuova
Per lega diciamo è previsto che appunto la legge regionale possa con il copia e vedere che nel territorio Regioni con il consenso delle Province alcune funzioni e le Province siano svolte da altri organismi che possono essere indicati dalla stessa legge regionale
Sì apre qui cioè un modello in cui si indica una linea di tendenza e ma si coniuga il sistema diciamo così il sistema generale con un sistema
Con una con quella che è la pluralità delle fonti e dei soggetti a livello dell'ordinamento
Altro principio fondamentale e mi avvio alla conclusione di questo nostra indicazione è il principio di
Accanto a quello di semplificazione il principio di sanità della gestione finanziaria
L'idea di fondo è che la gestione finanziaria non è un elemento indifferente diciamo per la qualità delle prestazioni
Va anzi introdotta una logica in qualche modo premiale che riconosce sostanzialmente o attraverso forme di incentivo attraverso la possibilità di esercizio di funzioni
Ulteriori un riconoscimento esplicito a quei Comuni che realizzeranno a quegli enti che realizzeranno
Avranno una una capacità di realizzare diciamo così una possibile
Indicazione diciamo sul piano finanziario più efficace
Da questo punto di vista diciamo il patto di stabilità e il rispetto del patto di stabilità diventa una delle grandi questioni che viene posta sostanzialmente all'interno del sistema
è in questo quadro si appunto da in con questa indicazione si diciamo si incrociano si sviluppano le questioni che riguardano appunto l'Unità per la semplificazione tutti quegli atti L'Unità per la monitoraggio diciamo dell'attività degli enti locali e tutti quegli altri strumenti che riguardano la sanità della gestione finanziaria
Su questo quadro di insieme si inserisce sostanzialmente una prospettiva di carattere generale una presa di carattere specifico che introduce una serie di disciplina di settore
Volte a innovare in questo nuovo quadro lesi i singoli ambiti diciamo di interesse degli enti locali
Dagli ambiti legati al bilancio dove viene introdotto il principio del bilancio consolidato
E cioè nel bilancio che
Diciamo in qualche modo evidenzia dentro se stessa anche diciamo la indicazioni finanziarie che riguardano le società
Le società miste delle società collegate con il sistema proprio per realizzare il principio della trasparenza del bilancio
Le indicazioni che riguardano poi diciamo la patologia della vita dei comuni e quindi le norme che riguardano l'eventuale intervento
Dell'amministrazione statale per il dissesto norme che riguardano l'eventuale intervento dall'amministrazione statale in caso di infiltrazioni della criminalità organizzata su questo punto la delega probabilmente
Riprenderà temi che sono già all'esame del Parlamento perché in prima Commissione alla Camera si stanno studiando nuove norme
Poter rendere più efficace le forme di contrasto alla le forme di contrasto alla criminalità che si infiltra negli enti locali e in particolare
Diciamo te che tendono a estendere anche dagli organi di governo anche gli apparati burocratici alcune norme legate diciamo alla che intendano essere diciamo
Che prevedono appunto il commissariamento
E poi norme che riguardano appunto come è stato detto del sistema della razionalizzazione del sistema delle incompatibilità
E in genere un assetto su cui il confronto parlamentare sarà fortissimo si tratta cioè in altri termini di ripensare l'intera materia che prima era distribuita diciamo all'interno di quella locuzione ordinamento degli enti locali
E che oggi è statale per la parte che riguarda soltanto gli organi di governo il sistema elettorale appunto le funzioni fondamentali
In questa nuova ottica e in questo nuovo quadro che premia ad un tempo OPA intende premiare ad un tempo virtuosità della gestione finanziaria semplifichi cita diciamo dell'organizzazione
Ed efficienza della democraticità della risposta amministrativo
Sempre in quest'ottica hanno viste le nuove innovative disposizioni che riguardano fra gli enti di area vasta le città metropolitane e poi le norme che danno attuazione al precetto costituzionale su Roma Capitale
Grazie
Grazie al Sottosegretario Pajno io riprendo appunto due temi che lui ha citato e che citavamo nell'introduzione come
Per per introdurre l'intervento del ministro uno è quello
Della semplificazione amministrativa che viene
Delineata e designata all'interno di
Questo che della Carta delle autonomie e l'altro è il tema del del sistema dei controlli
Ministro come si diceva all'inizio ora siamo quello come dire stiamo entrando nella fase dell'applicazione in cui
Questa serie di temi anche innovativi che vengono evocati e lanciati dalla Carta delle autonomie devono do tradursi come dire in provvedimenti
E in atti in chiave pratica quali qual è secondo secondo lei la la tempistica diciamo di
Di questa traduzione pratica il soprattutto sul fronte della semplificazione amministrativa e della
Innovativo sistema dei controlli quali saranno le
Direttrici in cui in cui si esprimerà questa traduzione pratica di questi principi
No
Ebbene
Adesso
Allora
A okay
No allora basta ho avuto una indicazione
No meglio al allora
Al allora siglare chiedo scusa
Inserisca nella nella nazionale alla chiesa
Da un convegno all'altra analizzato da allora allora lascio la parola al professor Vandelli
Cito una un suo scritto di di di qualche giorno fa sul Sole ventiquattro Ore
Proprio sottolineando
Questo tema della dell'articolazione flessibile della geometria
Flessibile diciamo delle funzioni all'interno di questo nuovo assetto federalismo professore citava parlava di terza fase di terza fase del federalismo che ora entrarvi in una fase applicativa quali sono le direttrici veicoli sono se ci sono a suo giudizio i limiti e i temi chiave che ora verranno affrontati
Io grazie per l'accettazione partirei da uno che toccava adesso
Il Sottosegretario Pajno
Lo riprendo da un belle rapporto presentato recentemente all'Assemblea nazionale francese
La quale nell'esaminare il tema del decentramento come lo chiamano loro
Fa una panoramica dei singoli Paesi
E quando arriva all'Italia sottolinea
Per e l'Italia rispetto a tutti gli altri e il Paese in cui tutti fanno tutto
Ogni livello si occupa di di tutto quanto non esistono quelli che loro chiamano il capofila
Per le materie
Dunque le sovrapposizioni le conflittualità le moltiplicazioni di apparati di funzioni sono inevitabile
Ecco io credo che a queste
Prospettiva accolga
Una elemento determinante del problema
Se davvero si vuole imprimere una svolta che potrebbe essere sia di funzionalità
Sia di ridimensionamento dei costi e della pesantezza dei Governi locali
Sia di coordinamento nel fare sistema e nell'ottenere nuovi livelli di efficienza
Questo sia il punto chiave e e chimici ci può essere può essere riassunto in quelle parole che adesso città
Sulla vocazione di ciascun livello
Quindi e lei individuazioni di quelli che
Con grande sintesi il testo chiara ma funzioni di area vasta la funzione di prossimità funzioni di governo metropolitano
Tre blocchi in cui
Secondo me si dovranno fare delle scelte
E quindi in cui
Ogni livello dovrà appuntare
Su una vocazione spiccata facendo qualche passo indietro da altre vocazioni
Questo
Se interpretato in maniera concreta può implicare
La rinuncia il ripensamento di tutte le macchine
Amministrative degli enti
Può voler dire per esempio il passaggio con
Grande incisività
Da strutture di gestione a strutture di mero coordinamento che non è detto che non ci siano dei settori in cui un ente mantenga un assessore
Di coordinamento di interrelazione di rapporto istituzionale
Ma non c'è bisogno che al di sotto di questo Assessore esistano delle vere e proprie strutture amministrativi dei corpi organizzati
E inteso in questo modo
Si può per puntare ad un
Razionalizzazione ad uno snellimento vero
Secondo elemento di razionalizzazione di snellimento ed efficienza è dato proprio dalla impulso che questa riforma dovrebbe dare in maniera determinante all'associazionismo
Tra piccoli Comuni tra comuni particolarmente piccoli
Io credo da questo non ne usciamo l'Italia è bene che si dica con grande franchezza che non ha seguito e non seguirà la via seguita dai quattro quinti
Dei Paesi europei nel fondere i piccoli enti
Non ci siamo riusciti ci si approvate approvato qualche grande maestro Massimo Severo Giannini approvato qualche
Presidente del Consiglio non c'è riuscito nessuno
Ricordo soltanto un dato molto chiaro prima del legge centoquarantadue
C'erano otto mila ottantasette comune in Italia la centoquarantadue inventò le Unioni con termine di sbarramento per fare le fusioni gli incentivi regionali incentivi statali
Invento forme specifichi municipi per mantenere l'identità
Dieci anni di distanza dopo i Comuni italiani erano diventati otto mila centoquattro cioè erano non solo non si erano ridotti ma erano cresciuti di esempi di fusione erano uno o due uno nel Veneto
Che è diventato un oggetto di tante tesi di laurea allora qui il problema non è fare delle tesi di laurea
Qui il problema è intervenire sostanziosa mente nel tessuto generale del nostro governo locale
E allora
Puntare davvero sulle unioni sulle aggregazioni
Vuol dire cominciare sì a dire anche qui con grande realismo
Che dobbiamo prendere sul serio quelle indagini che ci dicono che il settanta per cento delle funzioni previste dalla legislazione non viene svolto nei Comuni di minore dimensione
E allora cominciare a trovare una risposta per a vere
E di quei la la reale prestazione di quei servizi per quei cittadini
Esempi concreti ce ne sono si tratta di uscire dagli esempi dai modelli eccetera si tratta di arrivare ad un sistema generalizzato
Terzo aspetto che accennerei con me importantissimo il tema ma lo
Richiamava già il nostro coordinatore
Ed è quindi strumenti gli attrezzi
E che vanno dalla contabilità dalle regole e di gestione interna alla macchina
Da questo punto di vista determinante credo sia anche il per la prospettiva chi fine fa in tutto questo la figura del Segretario comunale
Nel novanta sette
Novantanove fu trovata una
Mediazione un equilibrio tra professionalità
Tra
Una scelta Dini inclusione in un altro che volto a garantire e
Scelte dei
Sindaci
Adriana Scrimieri mi sta seguendo molto da vicino è è ecco questo equilibrio
Tra le nuove poteri dei sindaci chiamati a scegliere e
Professionalità Dei di chi regge il la macchina comunale è è ancora valida
Ha tenuto al alla prova dei fatti
Ecco c'è qualche accenno nel testo credo che sia bene affrontare esplicitamente anche
Con credo qualche prospettiva
Innovativa
Mi fermo a questa elenco di primi di primi
Temi perché siamo in tanti a parlarne e trovo molto utile la
Sullo sviluppo di momenti di incontro e spero so che
Ministri sottosegretario sono particolarmente disponibile ma credo che davvero in questo momento la mobilitazione
E la capacità di accompagnare questo testo con coinvolgimenti sia necessario e spero che le autonomie per prime sappiano
Prendere interpretare questo testo con una robusti Simo cagione di rinnovamento grazie
Ringraziarlo al professor Mandelli sigle autonomia e che in questi mesi come dire hanno avuto
Molto sinteticamente un ruolo da un lato dico protagoniste di questa fase di
Creazione della nuova cornice dall'altro
Su qualche singolo tema qualche singolo aspetto si sono approcciate talvolta in maniera più rivendicativa ma anche comunque come dire mi pare esiste ci sono stati chiaramente
A seconda degli aspetti che che si andava a trattare una maggiore o minore rigidità diciamo così
Nell'ambito di un processo di un percorso che sostanzialmente tende a ridisegnare quelli che
Appunto lui citava come gli attrezzi gli strumenti stessi del Governo locale sia nella loro natura cioè nei loro presupposti sia nella loro poi efficacia efficacia pratica questo ridisegno del del del governo locale che
Si interessa sia appunto degli strumenti si citava quello contabile si citava il Bilancio si citavano i controlli si quindi sia degli strumenti interni sia degli strumenti di difesa stessi
Di questo nuovo organismo a partire ad esempio dall'ampliamento della disciplina che che regola lo scioglimento i casi di scioglimento dell'ente locale in casi di
Difesa dalle infiltrazioni su queste direttrici del del
Del del nuovo disegno del del Governo io lascio la più del governo locale io lascio la parola a Giancarlo Montedoro che Capo di Gabinetto per il Ministero degli affari regionali
Sì
Buonasera il quadro costituzionale di attuazione del Titolo quinto
Sì presentava piuttosto sfuggente quando abbiamo iniziato abbiamo iniziato con
Il Ministro Amato aggiornare su
Le linee di azione del dipartimento
E devo dire come suggerisce il titolo del convegno governare il cambiamento ci troviamo in un
Quadro di transizione costituzionale in qui
Tutto mi sembra molto in movimento
Il pensiero riformista non mi sembra
Particolarmente in buona salute mi sembra un po'debole però grazie
La trama
La trama però del disegno di legge nonostante le prime osservazioni critiche che si muovono da più parti e di quelle da sostenere con una
Riflessione come ricordava il professor Vandelli
Il quadro e i beni in movimento a livello europeo tanto che abbiamo di fronte a noi la costituzione di enti locali sovranazionali se è vero che c'è il regolamento sul gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera che c'è davanti
C'è da pensare al ruolo delle Regioni in Europa c'è da attuare il Titolo quinto così come da promessa così costituzionale del due mila uno
Fino ad ora non mantenuta per effetto di un contenzioso costituzionale molto forte fra lo Stato le Regioni
La prima azione che mi sentirei di
Sottolineare del Dipartimento che il mio è chiaramente un discorso situato è un discorso di Capo di gabinetto di un Dipartimento quindi
Il soggetto situato
Racconta la sua esperienza ecco la riduzione del contenzioso costituzionale che noi abbiamo posto in essere che io direi è stata la premessa
Per porre in essere questa azione riformista perché ha consentito un forte dialogo di tutto il sistema delle autonomie a indubbiamente evitato l'irrigidimento su le posizioni fornire delle rispettive rivendicazione di competenze legislative
Che hanno connotato la scorsa legislatura
Naturalmente nel continuiamo a fare un lavoro attento
Di vaglio delle leggi regionali che quello istituzionale però lo accompagniamo e questa è la novità sul piano del metodo con un insieme di incontri e di colloqui fra
Degli apparati amministrativi e legislativi che sono tesi a migliorare
Complessivamente i rapporti fra i diversi livelli di governo utilizziamo anche la Conferenza al fine
Di trovare nel dialogo e nell'accordo un metodo di lavoro continuo
Il disegno di legge sulle autonomie locali e un tassello di questa azione complessiva ed è forse di più importante tassello anche il più complesso
Dentro c'è una questione
Di grosso momento un'intuizione felice del legislatore costituzionale del due mila uno che credo abbiamo
Fra
Cercato di cogliere nel
Dl centottantuno cioè
L'affidamento a legislature statale del compito di individuare le funzioni fondamentali dei Comuni e nello stesso tempo l'articolo centodiciotto comma uno una certa concezione dell'ente locale
Come l'ente che esercita tutte le funzioni amministrative il cosiddetto federalismo di esecuzione salvo quelle che vanno esercitate a livello diverso
Il che significa per il rapporto fra Stato e mercato Sportello Unico delle Attività Produttive forse se ci riuscissero riuscissimo ecco sarebbe veramente il punto più rilevante mi sentirei di dire nel rapporto fra
La sfera pubblica e la sfera privata sportello unico non inteso come procedimento di procedimenti ma
Come effettiva aggregazione di competenze nell'Ente comunale capace di dare una risposta
Al esigenze lo start-up delle imprese nei diversi settori non è una cosa facile perché comporta una ridisegno complessivo delle competenze che naturalmente passa da
Una serie di interventi legislativi e statali e regionali che bisognerà mettere in campo in questo Progetto si intrecciano badate bene e due livelli estremamente interessanti dell'azione
Richiesta riformismo moderno e talvolta due problematiche intenzione con tra loro contraddittorie quella del federalismo che nasce per differenziare e quella della semplificazione che nasce per uniformare
Noi cerchiamo sempre continuamente di tenere insieme questi due momenti per governare il cambiamento che devono stare insieme ma naturalmente essi talvolta si polarizzato l'uno contro l'altro e quindi non ci consentono di vivere una vita come dire tranquilla ci fanno vivere una vita istituzionalmente inquieta
Io non so se è complessivamente questa disegno di legge delega è riuscito a dare alcune risposte di fondo certo delinea un quadro che il primo sistematico di attuazione del Titolo quinto lascia però
Il risolti alcuni problemi che io vorrei
Diciamo per non dare un messaggio totalmente pacificatore sottolineare
Il primo mi sembra quello del rapporto fra
Il Titolo quinto complessivamente di sistema delle fonti il sistema delle fonti è rimasto quello che noi conosciamo di tipo Moni stavo che il segnano invece
Il Titolo quinto ha costruito un meccanismo di competenze legislative
Molto più ricco con tantissimi non Modotti direbbe di certi cioè tantissimi enti di fronte producono norme
Per tenere insieme tutti questi non Modotti e non farli vivere male sui cittadini è necessario ripensare l'alcune regolette bassi che basilari che ci hanno guidato come interprete come giuristi negli anni sono credo le regole
Del
Sistema delle fonti rigido organizzato su base gerarchica ci dobbiamo rendere conto che il principio di competenza da mai più importante del principio di gerarchia
Il principio di competenza può essere naturalmente vissuto in modo conflittuale per non essere vissuto in modo conflittuale richiede
Una sorta di operazione di interiori infrazione da parte di tutti di dei della coscienza civile ma poi anche della coscienza giuridica
Del messaggio della Corte Costituzionale trecentotre del due mila e tre
Ossia quel sussidiarietà flessibilizza anche ascendente o discendente
Che fa sì che la competenza normativa si collochi nel livello in qui adeguato non solo la competenza amministrativa quindi non abbiamo una doppia sfida quest'
Costruzione di un sistema amministrativo flessibile costruzione del sistema
Normativo flessibilizzare su questo ci sono più resistenze perché
C'è la tipicità degli atti normativi
Cioè il fatto che in Conferenza l'accordo non ha valore normativo quindi la cosa più importante che noi possiamo fare
Per mettere insieme i livelli di governo che hanno competenze normative che sono tanti lo Modotti che è un accordo poi a sua volta non ha una valenza normativa e quando lo si propone indubbiamente
A questo dobbiamo tendere perché
Un è naturalmente un problema grossissimo mi rendo conto ma
Allo stato risolvibile eccetera
E probabilmente non c'è ci sono anche delle obiezioni costituzionali però indubbiamente il tema posto da tutta l'attuazione del Titolo quinto cioè che e sullo sfondo qualcosa abbiamo tentato sul piano delle
Come dire esercizi
Di stile nella norma su Roma Capitale dove c'è un potere normativo molto forte di Roma Capitale regolamentare ma
A chi picco nell'ordinamento fondato dalla legge statale che è un
Qualcosa di inedito ed è un primo esercizio nel senso della flessibilizzazione sistemare fonti o di nuovo rapporto fra le foto
Poi ci sono i punti di equilibrio come dire le critiche dal punto di equilibrio raggiunto nel senso di una compressione delle regioni delle autonomie locali uno scritto recente sul federalismo punto it ricorda
Una certa invasività del testo sulle regioni a statuto speciale o sull'associazionismo dei Comuni
Devo dire mi avrebbero preoccupato di più critiche che andassero né altro senso cioè che noi avessimo rischiato la dissoluzione del sistema
Allora sono abbastanza tranquillo che abbiamo cercato di tenere tutto insieme forse ci siamo riusciti per la verità fra l'altro chi muove queste critiche
Parte da una premessa incoraggiante che però poi si contraddice ossia che il centodiciassette comma quattro non configuri una competenza normativa residuale esclusiva delle Regioni ma solo residuale concorrente
Chi è un po'nel senso di far vivere il sistema in modo integrato
Però
Poi non trae tutte le conseguenze di questa premessa l'autore che critica affondo funditus questo disegno di legge perché invece immagina un livello della legislazione regionale che debba occuparsi
In modo quasi esclusivo dell'associazionismo comunale e così via e numerandolo in tutti i punti critici che sono sollevati quindi c'è
Come dire un qualcosa che mi sembra contraddittorio ma il ragionamento fatto fra la premessa e
Il
Le conclusioni
Compressione delle autonomie locali è stata denunziata anche per l'Unità per il monitoraggio
Ed è uno dei punti critici in cui il sistema deve rivelare la sua virtuosità su questo chiaramente il Parlamento avrà molto da discutere perché il rapporto e delicato con la Corte dei conti ma io credo che il tema
Delle valutazioni dei comportamenti pubblici e al centro del governo del cambiamento
Quindi
La valutazione non deve essere più fatta solo per programmare ma anche per verificare sposti risultati per continuamente controllare l'adeguatezza
Degli assetti organizzativi
Solo in questo sperimentalismo si tiene un riformismo che ad una sua coerenza e nel quale io credo non siamo soli come dire Federico Caffè passiamo in buona compagnia quindi continuiamo a lavorare in questo senso grazie
Grazie grazie alla fine dell'intervento appunto si citavano alcuni temi diciamo critici o alcune
Scommesse ancora aperti e io su questi temi
I interrogherà il professor De Martin con noi con questa premessa ad esempio sull'unità del monitoraggio come si accennava prima da un lato
Come dire diventa più raffinato comunque complesso il sistema
Di articolazione dei poteri e delle funzioni e quindi di conseguenza diventa
Necessariamente il più raffinate complesso anche il sistema di monitoraggio che valuti se
Le premesse per questi poteri ci sono
Questo è solo uno dei temi che sono ancora perché che configurano il Codice delle autonomie come una scommessa
Da certi punti di vista Ascom ESA che presto a dire è presto per dire se è stata vinta o stata persa però magari riusciamo a come dire dare qualche elemento per fare
Delle previsioni su questo punto di vista a partire dal dal testo che abbiamo
Grazie per l'invito io provo a aggiungere qualche considerazione tenendo conto anche di questo
Invito specifico del nostro moderatore
Su tre aspetti uno per dire in sostanza in via generale valore che assume queste del lega che finalmente ha riavviato il
Processo di attuazione della riforma nel Titolo quinto e quindi l'attuazione del disegno autonomistico della Repubblica che rimasto al palo e anzi è stato variamente contraddetto dopo il due mila uno due qualche notazione sui limiti che si possono
Evidenziare rispetto al testo in itinere e tre quello che i fini di un'attuazione di questa delega mi sembra importante tener presente
Sul primo punto ecco io credo che si debba effettivamente riconoscere che
Questo testo al di là di alcuni limiti affronta in modo
Sufficientemente ampio ed adeguato questa questione complessa del
Rivisitazione dell'intero sistema istituzionale e amministrativo del nostro ordinamento partendo dei principi
Sanciti soprattutto nel centoquattordici centodiciassette centodiciotto e anche centodiciannove della Costituzione
Sul piano metodologico mi pare che vada sottolineata la correttezza dell'importazione
Che parte dalla chiarificazione delle delle funzioni fondamentali degli enti locali perché questo è il primo aspetto che aiuta a rimettere in fila in modo mi pare razionalmente
Corretto tutto il problema della riallocazione delle funzioni amministrative
E naturalmente dopo di questo anche l'attuazione del centodiciotto come è già stato ricordato
Ma mi pare importante sottolineare anche il nesso tra riordinamento delle funzioni e riassetto delle risorse finanziarie del
Sistema ecco se non si vede tutto in questa ottica complessiva effettivamente si perde di vista il significato di fondo che può avere questa riforma
Infine mi pare importante anche richiamare che l'obiettivo del Pio
L'attuazione delle città metropolitane non se n'è parlato qui forse non è neppure il caso di soffermarci molto ma siccome è un tema che è rimasto sulla carta dal mille novecentonovanta ENAV in poi il fatto che finalmente si sia
Provato a stabilire un percorso che dovrebbe assicurare
L'attivazione di questo sistema di governo locale differenziato per le aree metropolitana mi sembra anche un elemento da non delle rivista anche se su questo terreno
La scelta del dello schema di delega diciamo che contiene alcuni elementi che forse possono essere approfonditi e migliorati in ogni caso Lilli in
L'ipotesi di attivare in tutte le nove aree indicate le città metropolitane secondo questo modello mi pare francamente
Impercorribile ecco probabilmente la subordinata di meccanismi associativi per l'esercizio delle funzioni Po
Comunque servire a risolvere
Questioni in alcune di queste di queste aree sul piano comunque dei contenuti che
Vi siete voi l'aspetto essenziale questa delega
Credo che affronti in modo corretto la questione dell'applicazione dei tre principi di sussidiarietà ma anche di fare il senso inadeguatezza contestualmente prefigurando anche come ha detto già Vandelli
Alcune soluzioni flessibili che sono indispensabili anche in chiave di semplificazione del sistema istituzionale che poi l'obiettivo che va abbinato naturalmente
A quello dell'attuazione dei principi autonomistici
Credo che si debba anche sottolineare l'approccio coraggioso a una questione che fino adesso è rimasta sostanzialmente risolta cioè quella del decentramento amministrativo delle Regioni
Le quali fino ad oggi si sono sviluppate sostanzialmente in chiave neo centralistica molto riluttanti al trasferimento alle agli enti locali delle funzioni amministrative anche dopo la legge Bassanini del novantasette
Imperativo del centro del nuovo centro diciotto viene ripreso dalla delegai in una chiave che dovrebbe spostare sostanzialmente il baricentro dell'Amministrazione anzitutto sui Comuni e poi sulle Province cioè i due livelli territoriali previsti dal centoquattordici a livello subregionale che sono appunto il perno del sistema amministrativo
Riformato naturalmente con anzitutto quella variabile dell'unione dei piccoli Comuni dell'Unione necessaria polifunzionale dei piccoli Comuni
Che dovrebbe rappresentare la chiave di volta per superare tutta una serie di elementi distonia del sistema vigente
Che peraltro a mio parere non si può certo immaginare di razionalizzare
Pensando a ipotesi che pur sono state ventilate in passato anche
Da grandi maestri e che ogni tanto ritornano quelle del riordino coatto dei piccoli Comuni dell'aggregazione dei piccoli Comuni
Si è parlato il sistema francese in Francia erano trentasei mila dopo riordinamento sono diventati trentadue mila
In Francia ecco quindi usciamo otto mila ecco non è che la comparazione di per sè debba essere fatta su questi numeri
A questo ci dà la misura che l'investimento
Sull'associazione dei piccoli Comuni che hanno fatto in Francia può essere la chiave di volta per
Affrontare anche questo questo nodo infine volevo mettere in evidenza
L'aspetto che io ritengo molto importante e positivo quello della valorizzazione
Dell'autorganizzazione degli enti locali cioè della potestà statutaria e regolamentare consigliere Montedoro adesso ha accennato a questa questione aperta
Sistema delle fonti che certamente nasce dopo il Titolo quinto ma credo che questo sia un passaggio essenziale per cogliere il senso vero dell'autonomia
Che parte anzitutto da questa capacità di autoregolazione che d'altra parte la Costituzione affida espressamente
Agli enti agli enti locali quindi
Su questo terreno si gioca molto della prospettiva del nuovo sistema anche in termini di autocontrolli interni prima ancora di che di controlli esterni ecco quindi la capacità di
Ripensare le garanzie interni anche sul piano
Della
Correttezza della gestione sia
Finanziaria che non finanziaria credo che vada tenuto presente naturalmente credo che il punto di approdo in questo orizzonte
Sia quella che appunto si chiama la Carta delle autonomie e non il Codice io tengo molto naturalmente sottolineare questa distinzione perché il Codice ripropone l'idea
Di una testo statale di riferimento da cui il sistema delle autonomie debbono dipenderà in realtà è qui è un sistema di garanzie che deve essere soprattutto evidenziato salvo poi aggiungere
Norme che debbono considerarsi cedevoli
Quando agli enti locali esercitano la loro autonomia statutaria e regolamentare sull'organizzazione interna sulle modalità di esercizio delle funzioni come previsto
In Costituzione
Detto questo volevo solo anch'io accennare brevemente a quelli che considero comunque alcuni punti aperti o limiti del testo della delega che possono essere anche forse corretti o perfezionati nella fase ancora aperta del dell'iter
Ho già segnalato in un'altra occasione la questione che qui viene chiamata delle funzioni proprie
In realtà io le chiamo le funzioni libere degli enti locali cioè le funzioni non istituzionalmente preordinate
Le funzioni che un ente locale può liberamente auto assumere ove non siano assegnate a un altro soggetto del sistema questa è sempre stato non occorre che lo dica la legge come qui si dice espressamente
Gli enti locali possono non occorre che lo dica certo magari si può dire a condizione che abbiano i conti in ordine questo mi pare giusto ma altri condizionamenti materia mi sembrerebbero impropri
Aggiungo poi fu un'altra notazione per quanto riguarda
La trasformazione
Degli enti strumentali o dipendenti delle Regioni che dovrebbero in larga misura venir meno dopo l'attuazione della riforma questa è un'altra delle grandi scommesse
Gli apparati regionali non solo quelli interni burocratici ma anche tutta questa costellazione
Di enti strumentali dipendenti e dovrebbe essere ripensata in un rapporto al decentramento
Agli enti locali delle funzioni amministrative quindi
Su questo terreno si apre una questione non certamente di poco momento che può però anche essere in qualche caso risolta dove c'è interdipendenza di funzioni soprattutto immaginando strutture di servizio federate
Come è stato anche profilato di recente in un dibattito in proposito aggiungo ancora
Ne ho un punto che riguarda
Una questione
Anche qui credo non trascurabile per trovare un punto di equilibrio che sia comunque coerente con la Costituzione cioè il livello di specificazione delle funzioni fondamentali che deve venir fuori
Dall'attuazione di questa delega non può essere credo una mere indicazione generica di campi in generale lasciati poi
All'attuazione successiva specie laddove vi sia una competenza legislativa regionale per materia certo c'è un problema di rapporto
Tra l'attuazione della lettera p del secondo comma del centodiciassette e la competenza legislativa regionale
In determinati campi ma credo che queste in varianti generali del sistema debbano essere effettivamente stabiliti a livello di sistema nazionale
In maniera sufficientemente puntuale anche perché da questo deriva il quadro delle risorse finanziarie che debbono essere trasferite agli enti locali per gestire
Quei compiti quindi se non sono sufficientemente specificati
Sarebbe impossibile individuare le risorse connesse
Sul tema dei controlli dei controlli esterni certamente c'è una questione aperta di rapporto tra la unità di monitoraggio prefigurata
Come elemento di novità che la delega indica e il ruolo delle Sezioni regionali su proprio dalla Corte dei conti questo è un tema sul quale certamente va alla pena soffermarsi magari in maniera
Più
Puntuale di quello che ha consentito in questa sede io personalmente ritengo comunque che la chiave di volta di tutto il sistema dei controlli esterni a parte quelli strettamente finanziari debba essere
Vista in meccanismi di tipo collaborativo ausiliario non in meccanismi di tipo imperativo autoritativo sanzionatorio ecco perché non è questo che risolve evidentemente i problemi
In relazione col sistema delle autonomie
Aggiungo infine due battute ancora sul potere sostitutivo
Che viene previsto in una norma del delegai
Allorquando le Regioni non opere in maniera tempestiva nell'attuazione di quanto qui previsto per la riallocazione delle funzioni questo è un tema
Delicato e di lungo periodo perché le Regioni dal mille novecentonovanta in poi hanno scarsamente collaborato come primeggiare accennavo al decentramento dell'Amministrazione agli enti locali
Ecco io credo che i meccanismi qui prefigurati siano meccanismi forse non sufficientemente forti per ottenere il risultato in caso di inerzia regionale
Su questo bisogna naturalmente approfondire ma credo che su questo terreno si sconti
Molto della effettività di questo disegno dell'autonomia tenuto anche conto che gli enti locali non possono accedere direttamente la Corte costituzionale
E quindi non hanno le garanzie di tutela che invece hanno le Regioni nei rapporti con lo Stato infine ribadisco un punto che già altre volte dopo
Richiamate che ritengo anche qui assolutamente non trascurabile quello della condizione degli enti locali nelle regioni speciali
Qui la tele gradevoli e ha fatto una scelta che personalmente non condivido anche se ha corretto una forma iniziale formulazione ma in una chiave che non mi sembra scade guarda
Si dice che le disposizioni della presente legge non si applicano nei confronti delle Regioni a Statuto speciale se incompatibili con le attribuzioni previste dagli Statuti e dalle relative norme di attuazione
Io se avessi dovuto scrivere la norma avrei scritto che le disposizioni della presente legge hanno valore di principi generali dell'ordinamento e si applicano anche nell'ambito delle regioni speciali
Perché tra l'altro la riforma del Titolo quinto contiene i principi generali a tutela dell'autonomia locale che non possono non valere in tutta la Repubblica non è pensabile che le funzioni fondamentali si applichino soltanto nell'ambito degli enti locali delle regioni ordinarie io credo che su questo terreno
Dovrà emergere un orientamento diverso anche se capisco che le Regioni speciali sono molto riluttanti ad accettare una prospettiva di questo genere
Ma credo che il sistema Paese questo piano debba misurarsi allora appunto per concludere volevo dire che
Ci sarà un grosso problema di attuazione della delega al di là di quello che sarà il perfezionamento possibile e questo credo che si crea una forte tenuta complessiva
Vorrei dire appunto bipartisan un sistema Paese che deve affrontare in maniera coesa un impegno quello del attuazione del centodiciassette centodiciotto ma anche del centodiciannove con il riequilibrio finanziario anche tra regioni ordinarie e speciali
Che
E indispensabile ma che ha bisogno di essere affrontato in maniera coerente complessiva
Non abbandonando pezzi di un disegno che ha bisogno appunto di una sua razionalità appena ora
Superare le varie situazioni di disagio che esistono nell'ambito del funzionamento delle istituzioni locali in particolare nel rapporto tra regioni ordinarie regioni speciali non aggiungo altro
Anche se avrei molti materiali insomma in materia
Da a mettere in evidenza e volevo solo aggiungere che tutto questo significa che aprire da un lato una cabina di regia
Che riesca a governare l'attuazione della delega io dico la cabina di regia interistituzionale
Recuperando lo spirito di quel protocollo che nel due mila due era stato sancito tra Governo regioni enti locali che dovrebbe
Essere la modalità normale con la quale condividere le scelte essenziali di attuazione perché senza condivisione
Non si va da nessuna parte quindi bisogna far maturare
A mio giudizio lei decisioni trovando una modalità operativa chi abbia ovviamente al centro una capacità di regia
Adeguata
Il credo che da questo punto di vista al di là di un tavolo in te
Istituzionale sia comunque indispensabile non perdere di vista un pezzo della riforma del Titolo quinto che è stata sulla carta
E c'è l'integrazione della bicameralina come si suol dire della Commissione
Bicamerale per le questioni regionali perché sarebbe lascerei parlamentare l'unica sede parlamentare in cui trovare una valutazione interistituzionale entro certi limiti per gli adempimenti principali di attuazione della riforma
Grazie io passo subito rapidamente la parola al prefetto Di Caprio perché stiamo un po'sforando i tempi per ritornare sul come dire dopo le
I limiti individuati nella relazione precedente per individui per ritornare su alcuni aspetti all'interno dei nuovi strumenti che dicevamo prima in particolar modo sul tema dei controlli interni ed esterni
Dunque io vorrei tornare subito sulla affermazione fatta dal Sottosegretario anche dal professor De Martin
Carta delle autonomie strumento più snello
Per perché probabilmente oggi non si può più parlare di coordinamento delle autonomie locali come materia il vero punto di svolta
è stata nell'articolo centodiciotto della Costituzione
Che vuol dire al centro del sistema Paese c'è oggi il Comune con un commento molto appropriata di questa mattina faceva
Il professor Cerulli
Questo costituisce un
Un modifica molto coraggiosa che
Il nostro Paese è riuscita a fare perché oggi il sistema appare sostanzialmente come
Una piramide rovesciata in cui l'ordine gerarchico delle attribuzioni è rovesciato il punto di partenza e il Comune con il principio di sussidiarietà le varie competenze vengono attribuite agli enti
Che sono al di sopra dei questo livello fino ad arrivare al punto in cui lo Stato secondo lo stesso principio
Devolve alcune di queste funzioni a livello comunitario in questo quadro
Noi dovremo andare andare ad eliminare
Anche alle funzioni fondamentali ed in questo io volevo solo portare l'attenzione su quelli che sono alcune linee di continuità che riguardano gli organi degli enti locali quelli che
Che tutti avranno in comune secondo i criteri dettati dal disegno di legge che i in questi sostanzialmente si ritrova una linea di continuità negli organi tipici di questi enti
E a proposito
Della incandidabilità ineleggibilità e incompatibilità tutto questo almeno nelle linee fondamentali non dovrebbe portare
Ha delle grosse modifiche anche gli equilibri
Interni al agli enti nei rapporti tra questi organi dovrebbero restare quelli della legge ottantuno e in questo mi piace anche sottolineare questa non solo la conferma di queste
Di questi speciali poteri di intervento che oggi abbiamo nei confronti degli enti sottoposti a fa condizionamenti di tipo mafioso mancherà fu tra forza mento di questi controlli e l'estensione anche alle aziende speciali e a società partecipate in questo quadro
Il tema dei controlli registra tuttavia
De dovrà registrare delle novità perché in un sistema in cui
Questi
Enti non sono tutti posti su questi soggetti sono in una posizione di equiordinazione
Inutile anche ricordare i controlli che attraverso il vecchio centoventicinque centotrenta della Costituzione uno dei soggetti poteva esercitare sull'altro
Questo processo che si avvia anche con a partire dalla legge cinquantanove oggi diventa un sistema deve diventare un sistema integrato di garanzie e di controlli
Il che vuol dire
Sistema integrato
Professor Cerulli sottolineava
Può est non può che essere basato sul principio nuovo dell'autocontrollo e su controlli esterni il
Il principio dell'autocontrollo deve essere associato a quello della responsabilità
Nel momento in cui il il livello dell'autonomia aumenta aumento del livello delle responsabilità i sistemi di controllo devono anche diventare più raffinati e e in questo
Tutto questo verrà declinato nella potestà di autorganizzazione attraverso controlli che gli statuti regolamenti dovranno disciplinare
Per quanto concerne la regolarità amministrativa e contabile e i risultati della gestione e in questo poiché
Ci dovranno essere le principali novità e anche si dovranno evitare queste possibili criticità in realtà non sono mancate anche
Su questo piano delle preoccupazioni sui vari livelli nei quali si potrebbe poi esplicitare questo controllo controllo che
Viene esercitato
Attualmente con un organo che dovrebbe anche per tempo nei comuni di certe dimensioni demografiche ridursi ad un solo componente
E anche attraverso
Perché la giurisprudenza della Corte Costituzionale ha riaffermato più volte questo principio attraverso il ruolo che la Corte dei conti come organo ausiliario della Repubblica potrà esercitare
Con i limiti che la stessa giurisprudenza costituzionale ha dettato e con
Con tutta la competenza e con la sua posizione di terzietà che
A fino ad oggi esercitato i rischi delle sovrapposizioni o duplicazioni legate alla
All'organo previsto dal comma settecentoventiquattro della Finanziaria ci sono L'Unità per il monitoraggio nasceva anzi in un disegno molto ambizioso della Finanziaria
Che attraverso i successivi emendamenti è stato poi ridimensionato per cui
Nasce dalla Finanziaria in maniera legge esce molto ridimensionata nel testo definitivo ma
Potrà anche acquistare nel disegno e in prospettiva del disegno di legge delle
Fortissima potenzialità a condizione che
Si riesca poi a stabilire
Direi per la prima volta questi parametri di valutazione della qualità dell'azione di governo e nella misura in cui questo organismo riuscirà
A mettere in campo questi parametri e che si riuscirà voglia a stabilire delle linee dei ma demarcazione netta e con gli altri organismi Osservatorio per la finanza locale ed altri
Tutto il sistema potrà funzionare senza discrasia
Grazie passo la parola alla professor Cerulli Irelli per ritornare in come dire tirando un po'le fila di quanto abbiamo detto fino adesso a questo nuovo disegno e a questa
Nuova geometria del del governo locale anche in rapporto I problemi di rapporti tra le fonti normative che venivano sollevati citati in precedenza
Sì grazie
Ma insomma qui ci troviamo
Di fronte a un passaggio legislativo ordinamentale molto difficile
Perché l'attuazione dell'articolo centodiciotto necessita di un salto diciamo così nell'ordinamento positivo un salto lungo insomma
E d'altra parte qui se ne parlava stamattina
I principi del centodiciotto e quegli altri di contorno non sono discussi sono pacificamente accettati
Quindi non ci troviamo soltanto di fronte un problema di attuazione necessaria obbligatoria della Costituzione proprio di fronte a un problema di dare attuazione a una diffusa sensibilità politica ecco
In questi anni non è pervenuta neanche una proposta di riforma dell'articolo centodiciotto quindi vuol dire che c'è un consenso assolutamente generalizzato
Ora lì si pone un problema grosso perché
Il centodiciotto dice una cosa molto precisa che è stata dai miei predecessori
Più volte ricordata
E cioè che l'Amministrazione per regola si svolge a livello locale alto semplicemente questo l'Amministrazione per regola salvo eccezioni si svolge a livello locale
Si svolge a livello locale è in capo badate bene non ha strutture periferiche di altri livelli di governo come eravamo noi ad usi ma si svolge a livello locale in capo agli enti locali
Per regola salvo eccezioni
E allora qui si pongono fondi due ordini di di di questioni aperte
La prima e che
Il Governo locale deve assumere un assetto organizzativo sufficientemente adeguato come sufficientemente adeguata
Oggi non c'è
Non c'è mai stato non è una novità di oggi non c'è mai stato ma oggi certamente non c'è
Perché il dato delle dimensioni organizzative quindi della capacità di governo perché dimensioni organizzative e capacità di governo sono strettamente collegati dei Comuni e quello che quello che conoscete quello che è stato ricordato
Ora se noi intendiamo applicare il principio e tutti vogliamo che il Governo locale diventi reale referente dell'Amministrazione non abbiamo che una strada di riorganizzare il Governo locale
Per governo locale adesso intendo quello comunale poi ci sono anche problemi a livello provinciale
E qui la strada che essi
Propone all'ordinamento l'unica badate bene percorribile sul piano politico della praticabilità politica è la strada dell'associazionismo non ce ne sono altre
La Francia tentò è stato ricordato prima mi pare da randelli la Francia tentò la via delle fusioni è fallita subito
In Italia non si è mai neanche posto il fascismo riuscì a fondere un migliaio di comuni dopo la guerra sono raddoppiati di nuovo per reazione
La Francia ha abbandonato decisamente la via delle fusioni e ha invece costruito con molta pazienza e molta intelligenza la soluzione associativa
Tutti gli enti di piccola piccolissima piccole anche media dimensione
Si associano tra loro in strutture organizzative differenziate
E la struttura associativa badate bene esercita il grosso delle funzioni comunali non è che la struttura associativa come oggi avviene per le Comunità montane
Esercita altre e diverse funzioni rispetta quelle comunali la struttura operativa esercita le funzioni comunali
è il singolo Comune resta titolare dell'esercizio di funzioni di carattere marginale secondario di base di stretta puntualità di stretta prossimità
Ma il rappresentante del Comune cioè il Sindaco partecipa all'ente associativo e quindi insieme con altri gestisce le funzioni a livello adeguato
Su questa strada il testo del Governo si muove si muove in maniera chiara a mio giudizio esplicita molto più di quanto abbiano fatto i testi precedenti e quindi su questa strada noi dobbiamo lavorare
Badate bene io non l'ha detto anche Vandelli prima questa è una strada senza alternative che l'alternativa è far fallire fallire il sistema del governo locale ridisegnato alla luce della Costituzione
E c'è un'altra notazione su questo punto ne abbiamo parlato adesso nella sala vicina
La gran parte del territorio nazionale cioè tutto quello montano che il maggioritario in termini di territorio e già coperto da strutture associative che sono alle Comunità montane
Le Comunità montane finora non hanno operato come enti associativi hanno operato come Ente credo ci dovrà facevano altre cose esercitavano altre funzioni quelle diciamo strettamente attenere attinenti alle politiche della montagna
Quindi uno degli scopi di questo nuovo disegno finalmente attuativo della Costituzione quello di ridare alle Comunità montane e loro vero ruolo che è quello di dietro di svolgere le funzioni dei Comuni associati e non altre funzioni
Il Piano regolatore il Piano del commercio in piani del traffico la gestione la regolazione alla gestione dei servizi in montagna chi lo deve fare il Comune o la o l'ente associativo risposto lo deve fare l'ente associativo
E non lo può fare che è l'ente associativo
Anche perché c'è il vincolo costituzionale dato dai principi differenziazione e adeguatezza
Badate bene sarebbe ed è incostituzionale una norma legislativa la quale attribuisca questo lanciò lo deve capire ricordo questo deve essere l'ANCI lo deve capire
è incostituzionale una norma legislativa alla quale attribuisca titolarità ed esercizio a tutti i comuni in quanto tali è incostituzionale
Perché viola i principi differenziazione e adeguatezza Land del legislatore nazionale attribuisce la titolarità a livello
Ma dopodiché l'esercizio non è attivabile non è
Non può essere imputato se non sulla base di una certa dimensione organizzativa
Il secondo ordine di questioni
Faccio subito il secondo ordine di questioni riguarda quello che chiamerei lo spazio amministrativo da destinare al Governo locale
E qui si apre la questione che avete prima se già sentito del ridimensionamento dell'amministrazione periferica statale e regionale guardate
L'amministrazione periferica statale e poca cosa ormai
Ci sono soltanto restate alcune funzioni di azienda come quelle finanziarie sulle quali non si discute c'è l'ordine pubblico c'è il problema dell'amministrazione periferica dei beni culturali
Sul quale vi sono alcune questioni aperte con le regioni c'è ancora l'amministrazione periferica della scuola che è da vedere
Ci sono gli uffici del lavoro che a mio giudizio devono essere trasferiti ci sono gli uffici della Motorizzazione che a mio giudizio devono essere trasferiti
E poco altro non ci sono più enti pubblici statali a livello di periferia mi vengono in mente soltanto gli enti parco ecco non non mi pare che ce ne siano altri
Invece c'è una forma IRVIT non c'erano più gli enti pubblici nazionali a livello
Mentre invece c'è una forte presenza regionale LAM la Regione ha costituito una burocrazia forte pervasiva
E ha dato vita a di istituzioni collegate enti dipendenti Società che coprono in larga misura materie di competenza locale su questo punto il disegno del Governo si muove anche questa volta nella direzione giusta
Ci dobbiamo lavorare dobbiamo essere molto chiari molto chiari le agenzie regionali dell'ambiente cito a caso le agenzie regionali dell'ambiente a livello di Province possono avere uno spazio no
Non possono avere alcuno spazio le funzioni in materia di tutela dell'ambiente a livello provinciale sono delle Province gli Istituti autonomi case popolari che ho come adesso si chiama non me lo ricordo più ATER ATER
Che sono enti dipendenti delle Regioni possono esistere no
No
A livello provinciale alle politiche della casa sono di competenza provinciale o semmai comunale eccetera eccetera
Quindi questo significa creare lo spazio per l'esercizio della mi della nuova Amministrazione a livello locale vuol dire comunale provinciale e a mio giudizio il Governo
Secondo me il legislatore nazionale ha tutto il diritto per darsi uno spazio in sede di esercizio di poteri sostitutivi come il disegno
Fa intravvedere in caso di inadempienza delle Regioni grazie
Grazie i temi sollevati dai relatori sono molti anche perché la natura di questa ampia cornice dello lo imponeva
Ora alla ministro Lanzillotta tocca il compito un po'di tirare le fila e dire cosa succede ora sul fronte dell'attuazione della delega delle sue problematiche
E anche sul fronte
Che era stato citato prima dell'unità del monitoraggio di cui si attende anche la disposizione attuativa prevista dalla Finanziaria e del suo rapporto tra con la Corte dei conti e soprattutto
Dal punto di vista della semplificazione amministrativa che è un po'la cifra
E la chiave delle norme dettate da dalla Carta delle autonomie prego
Ma intanto facciamo fare è una proposta subito guardato si chiama legge sarà diventato legge
Incaricherà i subito professor Cerulli Irelli a fare il commissario straordinario per la soppressione degli enti regionali incostituzionali così vedremo crede regia con cui saprà intervenire a demolire agenzie ed enti
Vorrei che il primo esercizio lo facesse sull'Abruzzo naturalmente particolarmente allora allora è un candidato
No diciamo senza scherzi va e non sono scherzi perché si tratta di processi e che richiedono alle istituzioni e quindi alla politica di mettere in discussione se stessi adesso ci sono stati degli interventi di
Grande qualità il livello da parte di giuristi
Noti per la loro competenza
In gran parte anzi direi che tutti sono stati coinvolti nella fase di elaborazione di questi provvedimenti e quindi anzi io li ringrazio ancora per il contributo decisivo che hanno dato
Nella creazione di un pensiero condiviso e anche nella
Diciamo con azione di
Moral suasion di dialogo con il sistema delle autonomie che ci ha acconsentito risultato non banale non scontato
Di arrivare a un testo condiviso ma siamo solo il primo passo perché si tratta di principi di linee di indirizzo che una volta che dovranno essere tradotti in provvedimenti puntuali
Tali cioè da riorganizzare l'assetto attuale perché il punto è che non si tratta di codificare ciò che c'è ma di modificare ciò che esiste
E quindi io mi auguro che questo metodologia
Si possa mantenere diciamo coerente in tutte le fasi che questo ad coesione questo consenso potremo registrarlo sempre
Essi è una sfida per la politica quella dell'attuazione del Titolo quinto che parta da una lettura del Titolo quinto
Come quella che noi abbiamo fatto che tende a come dire rinverdire il rivitalizzare lei ragioni originarie per cui a un certo punto della storia di questo Paese
Si è diciamo
Alzata una ventata di
Così di favore di entusiasmo per il modello organizzativo federalista
Allora tutto questo tutto questo nasce sicuramente da alcune radici costituzionali che valorizzava fortemente l'autonomia dei territori
Ma ovviamente il Titolo quinto ma molto più in là di una valorizzazione dell'autonomia amministrativa
E dell'autonomia organizzativa o di attuazione della legislazione statale com'era il sistema previgente nasce da un'idea che
Il l'autogoverno del sistema
Territoriale è un fattore diciamo di
Moltiplicatore delle opportunità e della qualità della vita per i cittadini che hanno un'amministrazione rispetto al modello centralistico più vicina più trasparente più efficiente
Più capace di rispondere ai bisogni
Più più accanto può diciamo e che quindi il federalismo è il modello organizzativo che soddisfa questi bisogni e cioè
Non i bisogni e le aspirazioni delle amministrazioni e del ceto politico che nel governo ad esercitare in modo
Separato e autoreferenziale una parte del potere della finanza pubblica e della spesa pubblica ma un modo diciamo che deve rispondere a bisogni
Dei cittadini e questo è un po'
La la bussola che ci ha guidato nel definire un pacchetto di provvedimenti
Che sono la Carta delle autonomie che sono anche inserirvi il disegno di legge liberalizzazione dei servizi pubblici locali
Perché io li vedo molto legati perché nel Titolo quinto proprio in virtù di
Dare una risposta più aderente ai bisogni c'è un disegno organizzativo dei sistemi territoriali che sono tesi a valorizzare il pluralismo sociale il pluralismo dell'economia a dare più libertà
Ecco questo secondo me è l'obiettivo diciamo
Proprio politico il Progetto che noi dobbiamo inseguire aldilà poi dei dei singoli temi delle singole tecnicalità perché
Dobbiamo ridare un senso a questo pacchetto di riforme
Anche perché in questi anni io credo a partire dalla metà degli anni Novanta cioè quando c'è stata la la grande ondata della
Popolarità delle Amministrazioni comunali l'elezione diretta dei sindaci poi l'elezione diretta dei Presidenti di Province di Regione
Che è stata un po'
La la compensazione di una crisi delle istituzioni della politica nazionale sono state praticamente coeve queste due fasi
Allora io credo che le classi dirigenti
Territoriali devono cogliere questa grande opportunità per evitare di essere come dire un po'destinatari di una fase di declino di popolarità
Della e amministrazioni regionali e locali
Che si Stam manifestando noi leggiamo i giornali leggiamo le inchieste ecco
Se l'Amministrazione regionale e locale
Non coglie l'opportunità di una grande riforma che vada verso la specializzazione la semplificazione l'alleggerimento la riduzione dei costi e quindi la sostenibilità fiscale del sistema
Rischia di come dire separarsi no dalla sostegno dall'apprezzamento dalla
Dal dal senso di condivisione che l'ha accompagnato fino adesso da parte di cittadini nell'opinione pubblica
E quindi di essere un po'destinatarie di una reazione di rigetto di tutto questo disegno di tutto questo progetto che abbiamo
Ha messo in piedi a partire appunto dagli anni Novanta che poi è stato codificato col Titolo quinto che sicuramente diciamo
Avrebbe alcune correzioni da ma che nell'impianto a questo idea cioè costruire un'Amministrazione dal basso
Ridurla per dare spazio alle organizzazioni della società civile e quindi appunto
Una sussidiarietà orizzontale a a diciamo fare ritrarre
Il settore pubblico da una serie di settori pur di produzione di servizi che costituiscono oggi il potenziale di crescita delle economie mature
Ecco quindi è un progetto politico molto importante che richiede la consapevolezza
Della politica
Consapevolezza del fatto che sta giocando un'opportunità importante e che la deve giocare come dire all'attacco cioè in guardando al futuro
E non rimanendo frenata dall'accusa di conservazione dell'esistente credo quindi che da questo punto di vista
Il processo sarà un processo impegnativo
Perché per esempio la allocazione delle funzioni in base ai principi di proporzionalità e adeguatezza comporterà un significativo
Rimescolamento di compiti e competenze tra Comuni e Province
Il cosiddetto ente di area vasta araba fenice di cui si parla da a partire dalla a Massimo Severo Giannini significa che
Molti servizi a rete
Che oggi sono governati dai Comuni dovranno avere un livello di regolazione sovracomunale e che
Ha solo a loro volta per esempio alle Province dovranno dopo Ranno astenerci dall'organizzare mostre
La eventi culturali cioè tutto quel sistema di servizi alla collettività di relazione diretta con il cittadino eccetera che sono tipicamente propri
Delle Amministrazioni comunali secondo criteri però di adeguatezza e quindi i Comuni
Che si fanno più forti massimizzare no la loro capacità operativa fanno massa critica e quindi in modo efficiente sono in grado di erogare questi servizi ma noi non possiamo più permetterci
Di un sistema filiera verticale in cui tutti fanno tutto
A e destinano apparati a tutti i livelli per svolgerà le medesime funzioni questo è in sostegno il sul piano finanziario e fiscale quindi è vero che noi dobbiamo costruire un sistema di federalismo fiscale
Ma lo dobbiamo sosta se costruire questa è oggi anche la complessità perché noi
Stiamo costruendo ed è un po'quello che io cerco di far capire anche i miei colleghi di Governo
Che giustamente costruiscono un sistema di federalismo fiscale sulla idea che proiettiamo sul futuro lo schema organizzativo e quindi i costi di ciascun livello
Che sono propri dell'assetto delle competenze attuali noi dobbiamo avere un funzione spesso una un disegno di federalismo dinamico che adegua i flussi finanziari
Al costo delle funzioni che dovrà gestire ciascun livello istituzionale
E quindi dobbiamo prevedere che noi partiamo da un certo punto ma via via questi flussi vengono riallocati a secondo di chi
Fa cosa e di quanto costa questa cosa che ciascuno fa
Quindi è un processo complesso che richiede anche la definizione dei costi standard delle funzioni
Allora anche qui dobbiamo intenderci perché io penso che noi dobbiamo evolvere verso una nozione diversa anche dal punto di vista
Concettuale del sistema dei controlli e qui vengo anche l'unità di monitoraggio più volte evocata
Quindi sono vuole controllare nessuno ma un conto è il controllo un conto è la valutazione noi dobbiamo interiorizzare l'idea che ne siamo alle amministrazioni pubbliche sono case di vetro e non è che a instaurare delle metodologie di valutazione dei costi e della qualità delle performances è un controllo
è un obbligo di qualsiasi Amministrazione istituzione a cui vengono dei intestate funzioni pubbliche
Quindi l'autonomia come autoreferenzialità è un concetto che non stanno dentro la Costituzione Shell opposto l'autonomia è un modo per gestire meglio è per
Sottoposto sia una valutazione che identifica che quello è il modello organizzativo ottimale perché l'obiettivo il punto di riferimento come e quando noi diciamo i servizi e liberalizzazioni
è sempre il cittadino il destinatario non è non è che noi dobbiamo proteggere le amministrazioni noi dobbiamo tutelare e proteggere gli interessi dei cittadini e dell'impresa e quindi da questo punto di vista
L'Unità per il monitoraggio eh uno strumento io qui vorrei spiegare la filosofia perché ci sono stati tanti equivoci e me e mi è dispiaciuto ma nella mia idea
è uno strumento di accompagnamento
Da un sistema di competenze e di organizzazione a un altro sistema molto più focalizzato e incentrato sull'autonomia su e sull'autogoverno
Che però deve fondarsi su una realtà solida
Io vedete noi abbiamo attuato al siamo un po'diciamo legati a un approccio normativi lista alla realtà gli anglosassoni sono molto più pragmatici
Noi pensiamo che è scritta una legge la realtà cambia il giorno dopo e così come abbiamo fatto con alcune regioni con il Titolo quinto dal giorno dopo abbiamo scaricato su istituzioni tendoni avevano diciamo la preparazione organizzativa il know how le risorse umane
Degni delle funzioni da cui dipende diciamo
L'economia la competitività del Paese e non le abbiamo lasciate sole non li abbiamo accompagnati attraverso processi di formazione a un attraverso un percorso graduale
Che desse la certezza alletti e singole istituzioni e al Paese nel suo complesso che quei soggetti a cui venivano affidate risolvere competenze così
Strategiche essenziali per la complicata il Paese fossero effettivamente no arrivati a uno Standard
E ed volessero perché oggi noi abbiamo delle Regioni che per una serie di motivi chiedono allo Stato di gestire per conto loro alcune funzioni che non sono in grado
Di gestire e lo fanno
Oneri con onestà diciamo intellettuale nell'interesse dei loro devi loro cittadini ecco L'Unità per il monitoraggio
I Nunzi sistema che attendere attribuisce una forte autonomia statutaria e regolamentare comuni
E e identifica un sistema di regole molto lasche non non più un codice invasivo con norme prescrittive ma un sistema di a regole e di di di principi entro cui poi c'è una forte autonomia organizzativa che si basa sul potere regolamentare e statutario
Deve partire da una base solida
E la base solita è dato dal fatto che attraverso criteri standardizzati e tipi
Si verifica insieme che ciascun ente locale o ciascuno unione di enti locali asta ha raggiunto uno Stendhal di solidità finanziaria di performances Sauber organizzativa di performances di qualità
Questo non è un'invadenza dell'autonomia è un sistema di trasparente e valutazione dell'azione di amministrazioni pubbliche
Che è la regola che io credo debba presiedere all'azione amministrativa e alla gestione di funzioni e di
Risorse pubbliche quindi ecco non c'è nessuna
Intendimento
Invasivo o di sì o dirigista o diciamo
Di inchiesta interna ma è un sistema di appunto monitoraggio e valutazione e d'altronde io credo che in un sistema come quello del Titolo quinto che è un sistema orizzontale di pari ordinazione
Le relazioni vanno costruite secondo queste metodologie cioè sei condivise
Di monitoraggio della realtà per esempio io s'mi auguro che
Questa anche Commissione tecnica per la spesa pubblica che sta che è in via di istituzione presso il Ministero delle economie sia un luogo in cui sia finalmente possibile superare
Questa io dico penosa annuale
Vicenda della discussione sui conti sui numeri cioè sullo Stato della finanza locale ma si parta condividendo metodologie
è basi conoscitive mettendoli in Comune si parta da una comune lettura della realtà e poi si discuta sulle politiche come quando
Sorda diciamo sarà
Opposizione maggioranza si discute e c'è il buco non c'è il buco noi abbiamo modo abbisogna di Lodi soggetti indipendenti condivisi da tutte le parti e da tutti gli attori
A cui si riconosca la legittimazione a dare una lettura oggettiva della realtà e una volta acquisita questa lettura oggettiva della realtà attraverso metodologie
Di rilevazione della dei dati e di
Di valutazione e poi si discuterà sulle terapie sulle sui modi in cui intervenire e si metta a sistema
Anche la base conoscitiva perché Weston deve essere una delle regole diciamo del federalismo o della e della pari ordinazione tra livelli istituzionali basi conoscitive comuni trasparenza
A e
Interoperabilità di queste basi perché altrimenti il federalismo inteso in modo diverso cioè come separatezza di corpi di apparati sarebbe un sistema di
Altissime inefficienza che il nostro Paese non si può permettere perché questo gli farebbe perdere capacità
Operativa e competitività quindi io questo
Lo voglio sottolineare perché credo che
Non si sia
Ancora abbastanza accolto la il valore strategico e di sistema che queste riforme hanno per il nostro Paese nel suo complesso perché se siamo convinti che le amministrazioni pubbliche sono fattori di competitività fondamentale
Di di produttività di diciamo fattori abilitanti anche per le imprese per competerebbe ormai noi dobbiamo sapere che questo è trasferito
Il reverse similmente a livello regionale e locale che quindi se i livelli amministrativi regionali e locali non sono
I livelli efficienti noi perdiamo la sfida e qui e poi chiudo si innesta il tema della semplificazione
Multilivello che a cui stiamo o abbiamo incominciato a lavorare con il Ministro Nicolais e col Sottosegretario Pajno
E cioè
è giustamente nell'avvio della cultura della semplificazione ci sia prevalentemente concentrati sulla semplificazione della
E sulla qualità della regolazione statale e sulla semplificazione dei procedimenti delle amministrazioni centrali
Ma noi rischiamo se non agiamo contemporaneamente a tutti i livelli di fare una in incredibile fatica di Sisifo perché si semplifica da una parte e si complica dall'altra noi dobbiamo sapere che ormai la produzione legislativa delle Regioni
è di circa circa quattrocentocinquanta cinquecento leggi all'anno da cui poi derivano regolamenti di attuazione oltre i regolamenti di esecuzione delle leggi
Statali ecco è una mole
Di nuova regolazione che rischia di abbattersi sul cittadino e che deve essere assolutamente
Diciamo coordinata da deve essere diciamo e a elaborata sulla base di metodologie condivise
E quindi noi abbiamo fatto questo importantissimo o accordo nella Conferenza Stato-Regioni che fa parte del Piano della semplificazione che proprio porta a un tavolo a condividere le metodologie
A monitorare l'esito delle azioni dei cosiddetti tagli a leggi regionali che noi vogliamo introdurre in ciascuna raggio Regione
A identificare dei format procedimentali per i principali settori di azione amministrativa degli enti locali
Identificando lì come livelli essenziali di semplificazione come diritto del cittadino e dell'impresa ad avere un procedimento che non sia
Più complicato di tot passaggi e Toto durata e quindi di fare
Della semplificazione una politica multilivello che
Attraverso la concertazione nella sede della Conferenza quindi anche qui senza nessuna intervento alla diciamo di di dirigista o di che scavalca alle prerogative di altri però orienti il sistema verso il comune obiettivo stili interesse Paese che è quello di una regolazione più semplice e di procedimenti
Prendi certi che poi si Inter c'era l'anno con la disposizione dedica dei geni Kolaj esche associa anche ai tempi dei procedimenti una responsabilità delle amministrazioni
Quindi è un lavoro impegnativo richiede
Lo sforzo di tutti e soprattutto lo sforzo delle amministrazioni e del sistema politico che il Governo alle amministrazioni
Di affari una grande operazione per la modernizzazione e la competitività del Paese
Grazie ringrazio il ministro è tutti i relatori che sono intervenuti e ringrazio voi per essere rimasti fino a quest'ora grazie a tutti