" Nord e Sud del Mondo: il caso del Mediterraneo"

Direi che possiamo iniziare
Come avete visto abbiamo con noi questa sera il compagno Giorgio Napolitano della direzione nazionale del partito comunista italiano
Il compagno De Michelis
Presidente del gruppo parlamentare socialista alla Camera dei deputati
Questa sera come sapete
Affrontiamo un tema assai complesso
Siamo il titolo di questo dibattito è
Come vi è noto
Nord e sud del mondo il caso del Mediterraneo
Naturalmente sappiamo che su questo dibattito
Come anche sulla la vita politica italiana in questi giorni
Pesa
L'invio delle navi partite proprio oggi verso il Golfo Persico
Credo che questo dentro un tema pur più complesso come quello di questa sera
Dovrà essere in qualche modo anche un tema da trattare e tuttavia vorrei avvertire
Che noi riteniamo particolarmente rilevante affrontare il tema di questa sera nella sua globalità
Nel festival nazionale dell'Unità
Questa è un'occasione per sentire per confrontare il punto di vista della sinistra ad un livello fra l'altro così qualificato
E per cercare di cominciare a confrontarsi su temi molto ampi che vanno al di là dell'Italia al di là dell'Europa
Che vanno al di là della politica nazionale che coinvolgono la politica estera che coinvolgono i giudizi
Per esempio sulle azioni a recenti dell'Italia in tema di cooperazione allo sviluppo
Per esempio che coinvolgono temi scottanti che riguardano tutto quanto il rapporto tra il cosiddetto Terzo Mondo e il Nord industrializzato e sviluppato credo che questo sia un tema affascinante che merita una concentrazione di attenzione uno sforzo del partito comunista del Partito socialista dell'intera sinistra democratica italiana
Detto questo solo per definire diciamo i contorni e il terreno della discussione di questa sera
Devo solo dire prima di passare la parola per primo al compagno Napolitano e quello di questa sera sarà come fra l'altro anche in moltissime altre occasioni del festival in questa sala dibattiti per dirla come si dice oggi un po'un faccia a faccia ecco
Un confronto vero franco aperto nella sinistra do ora la parola per una breve introduzione al compagno Giorgio Napolitano
Io desidero innanzitutto ringraziarvi per essere
Convenuti così numerosi a un dibattito che affronta questioni abbastanza
Speriamo che l'apparato di amplificazione mi aiuti
Benissimo
Dicevo io volevo innanzitutto compagne e compagni
Ringraziarvi per essere convenuti così numerosi
A un dibattito o su una questione complessa importante non si tratta quindi di una manifestazione di propaganda
Si tratta di un confronto di idee di posizioni in modo particolare tra i rappresentanti dei due maggiori partiti della sinistra e sono del tutto d'accordo col nostro compagno moderatore
Sulla necessità di tenere al centro di questo confronto il tema che avevamo prescelto anche se ciò naturalmente non esclude dei riferimenti dei riferimenti che non saranno per null'affatto stravaganti o artificiosi anche ad una questione che ci ha tanto preoccupato e appassionato nei giorni scorsi come la questione dell'invio di navi militari italiane nel Golfo Persico
Parliamo dunque
Del problema dei rapporti tra il nord e il sud del mondo
Tema certamente non nuovo su cui ci siamo anche cimentati più volte nel passato uno dei Comunisti Italiani avrò ancora modo di ricordarlo
Tema dei rapporti tra la parte più industrializzata e sviluppata del mondo
E la parte meno sviluppata
Quello che nel passato si usava chiamare il Terzo Mondo un'area molto vasta
Di Paesi spesso ex coloniali di Paesi emergenti divenuti i paesi di nuova indipendenza divenuti nuovi produttori sul mercato mondiale un'aria in seno alla quale poiché nel corso di questi decenni si sono anche prodotte tante diversità ma che costituisce nel suo insieme è pur sempre
Un problema fondamentale
Perché nei rapporti tra questa parte del mondo è la parte come dicevo più industrializzata e più sviluppata permangono e per tanti aspetti sì vengono acuendo
Disuguaglianze e squilibri
Io per essere molto schematico
Dico che noi dovremo affrontare
Questo tema sotto tre profili e non penso sia chiaro tranquillizzate di di farlo adesso nella introduzione metterò l'accento solo su qualche aspetto ma poi nel corso di questa discussione tra me e Gianni De Michelis potremo di volta in volta anche ritornare sull'uno o sull'altro
Dicevo
Sono tre gli aspetti su cui io vorrei richiamare la vostra attenzione
Primo si tratta di uno dei problemi cruciali della nostra epoca quello appunto del rapporto tra il nord e il sud del mondo
Un problema che si intreccia strettamente con gli altri a cui sono legate in senso generale
Le sorti del mondo le sorti della pace le sorti della sopravvivenza e del progresso di quella che possiamo chiamare la civiltà umana
Secondo aspetto questo problema costituisce già oggi e in modo particolare oggi autunno del mille novecentottantasette
Un nodo attraverso cui passa il rilancio dell'economia mondiale
Il superamento dei pericoli di recessione e stagnazione conflitto e disordine
Attualmente incombenti sull'economia mondiale quindi anche sull'economia dei paesi più sviluppati e quindi anche sull'economia europea e italiana
Per il suo aspetto
Terzo profilo sotto il quale guardare a questo tema si tratta compagne e compagni
Di un decisivo banco di prova
Della capacità della sinistra in Italia in Europa di dare nuovi contenuti e sviluppi alle sue tradizioni e ai suoi ideali internazionalisti ICI
Di caratterizzarsi come forza di governo e di indicare un ruolo internazionale autonomo e di progresso per l'Europa occidentale
Ecco io credo che sotto questi tre profili possiamo convenire
Di discutere nel corso di questo confronto però come voi avete notato nel titolo di questa manifestazione si aggiunge poi il caso del Mediterraneo perché di tutto quello che ho appena evocato più appena accennato noi possiamo discutere più concretamente in rapporto a una realtà che ci è molto vicina e che è quella appunto del Mediterraneo perché quando parliamo di sud del mondo B noi parliamo di tutta l'Africa parliamo dell'America Latina
Parliamo di una parte considerevole dell'Asia e così via
Però noi abbiamo poi qui nel bacino del Mediterraneo in questo mare in questa regione abbiamo insieme paesi del nord e Paesi del Sud
Paesi di antica industrializzazione
E di forte sviluppo e Paesi del terzo mondo sottosviluppati emergenti anche in condizioni poi diverse tra di loro asseconda per esempio
Che siano uno produttori di petrolio specie a partire dal momento in cui c'è stata come voi sapete una valorizzazione senza precedenti
Di questa risorsa
Infatti noi nel Mediterraneo abbiamo l'Italia abbiamo la Francia abbiamo la Spagna e così via nel Nord
E poi nel Sud abbiamo tutti i Paesi dell'Africa settentrionale abbiamo abbiamo l'Egitto abbiamo la Tunisia e il Marocco l'Algeria e così via e abbiamo i Paesi del Medioriente abbiamo abbiamo la Giordania Libano abbiamo anche Israele abbracci amo in questo a Rocco anche la Turchia e così continuando ebbene quindi noi possiamo parlare
Degli squilibri e dei rapporti tra il nord e il sud del mondo non in termini troppo generali anche per essere più concreti ma guardando a questa realtà a noi più vicina per quello che riguarda i termini generali
Del problema dei rapporti tra nord e sud io voglio soltanto dire questo essi sono stati messi a fuoco dal nostro partito quasi cinque anni fa
Con un documento importante
Che fu discusso e approvato in comitato centrale
Un documento intitolato per una carta della pace e dello sviluppo a cui attribuisce grande importanza e su cui si impegnò personalmente il compagno Enrico Berlinguer e
E alla cui
E alla cui elaborazione e alla cui elaborazione voglio anche ricordarlo diede un importante contributo un mostro caro compagno recentemente e così prematuramente scomparso romano letta
Ebbene
Più o meno più o meno nello stesso periodo di tempo i termini generali del problema dei rapporti tra nord e sud vennero messi a fuoco in un altro documento
Di altra natura ma molto impegnativo anch'esso quello che fu chiamato il rapporto Bra ante e cioè un rapporto preparato discusso e poi redatto e pubblicato da una commissione internazionale di studio presieduta da Wim vibrante
Presidente del Partito socialdemocratico tedesco edera internazionale socialista
E già io direi questa contemporaneità e corrispondenza di impegni ci dice qualcosa sulla convergenza che si è realizzata su un grande tema di questa natura tra forze fondamentali del movimento operaio e della sinistra in Europa più di recente se n'è discusso nel marzo scorso in una sessione del Parlamento europeo
Sulla base di una serie di relazioni alcune delle quali redatte da socialisti e comunisti europei dalla socialdemocratica tedesca Caterina Foxx al comunista italiano Renzo prive di detto ciò per quello che riguarda i termini in cui il problema si pone nel Mediterraneo io voglio ricordare rapidissimamente alcuni dati che ci dicono
Quanto seri
Gravi e complicati siano i problemi innanzitutto per i divari le diversità le divergenze
Tra Paesi del Sud e Paesi del nord del Mediterraneo in fatto di crescita della popolazione
E in fatto di crescita della economia e prima di leggervi qualcuno di questi dati
Sottolineo subito che noi siamo dinanzi al rischio
Che si possa accrescere paurosamente lo squilibrio anche nel Mediterraneo tra nord e sud e che si possono accumulare tensioni esplosive sia all'interno dei paesi del sud del Mediterraneo ossia nei rapporti tra essi e i Paesi del nord del Mediterraneo come l'Italia stessa
Per quello che riguarda i dati basti dire mi questo compagnie e compagni
Si prevede che la popolazione in tutta l'area del Mediterraneo tra il mille novecentottanta e il due mila e venti
Possa aumentare di altri duecento milioni di abitanti
Passando da trecento quarantacinque a cinquecentocinquanta ebbene
Di questi duecento milioni in più cento ottanta cento ottanta apparterranno ai Paesi del sud del Mediterraneo dell'Africa settentrionale del Medioriente che soltanto venti ah i Paesi del Nord del Mediterraneo Italia Francia Spagna Portogallo eccetera
La conclusione la conclusione sarà che mentre
Nel mille novecento cinquanta i paesi del nord del Mediterraneo comprendevano il sessanta per cento della popolazione di quest'area
Nel due mila e venti
Rappresenteranno
Soltanto il trentanove per cento cioè cambia fondamentalmente la distribuzione della popolazione in questa regione del Mediterraneo
E d'altra parte compagne e compagni e l'Italia si prevede che rimanga attorno ai cinquantotto cinquantanove milioni gli abitanti e per fargli solo un esempio l'Egitto che aveva nel mille novecentocinquanta venti milioni di abitanti nel mille novecentottanta
Ne aveva ne aveva già raggiunti quarantuno si prevede che ne era giunta sessantaquattro nel due mila io ottantacinque nel due mila e venti
Ed è un dato di fatto che in Italia come in Francia adesso la popolazione
Sta crescendo e si preveda che crei si prevede che chiarisca soltanto al ritmo dello zero uno zero due per cento mentre in questi Paesi del sud del Mediterraneo
Si va da un tasso di crescita del due sei a un tasso di crescita del due e nove per cento all'anno
Quindi noi avremo una grossissima crescita della popolazione nella parte sud una stagnazione e un invecchiamento
Nella parte nord con tanti problemi che ne derivi arriveranno anche per i nostri Paesi
E con problemi esplosivi che in sorgeranno per i Paesi meno sviluppati anche perché e facile intendere
Che
Se
I nostri paesi
Crescono al due o tre per cento all'anno
Con una popolazione che rimane più o meno stagnante aumenterà notevolmente il prodotto per abitante e se dovessero crescere nella stessa misura le economie dei paesi meno sviluppati che avranno una così grande espansione della popolazione il divario lo squilibrio non farà che approfondissi dal punto di vista delle condizioni di vita
Tra una parte e l'altra del Mediterraneo come più in generale da una parte e l'altra del mondo ora compagni io voglio però subito aggiungere una cosa che è molto importante per introdurre la nostra discussione
Noi non dobbiamo vedere
Questi problemi e non dobbiamo leggere questi dati in chiave catastrofica
Fin quando parlo adesso del mio partito
Noi vogliamo rimanere un partito politico
E noi personalmente vogliamo restare dei combattenti politici noi non possiamo limitarci ad evocare degli scenari sconvolgenti
Senza dare poi alcuna indicazione concreta sul da farsi
Limitandoci tutt'al più a delle indicazioni di carattere estremamente generale o addirittura ha delle invocazioni di carattere Palin genetico
La situazione e molto seria i problemi sono molto complessi e gravi ma noi riteniamo che si possa e si debba intervenire
Per correggere certe tendenze e per dare degli sbocchi a queste situazioni nei rapporti tra il nord e il sud del mondo in particolare nella regione mediterranea
E vedete io e il compagno De Michelis ci siamo trovati soltanto qualche mese fa insieme in un convegno che si è tenuto a Barcellona
E abbiamo convenuto insieme con altre forze su certe indicazioni su certe indicazioni
Anche per quello che riguarda vedete questo problema dell'esplosione demografica e così via
E belli sia detto intanto si possono anche un po'correggere queste tendenze se si fa una politica sia pure graduale non facile di contenimento delle nascite nei Paesi meno sviluppati inoltre almeno in parte senza esagerare la portata di questo rimedio si può a vere e ci sarà fatalmente una pressione in questo senso un'ulteriore immigrazione di lavoratori dai paesi del sud del Mediterraneo nei Paesi dell'Europa mediterranea e anche dell'Europa continentale
E nei prossimi quindici vent'anni che segneranno la fase più acuta di questo squilibrio demografico
Potrà anche essere importante per i nostri Paesi avvenire questo apporto di forza lavoro dai paesi del sud del Mediterraneo ci può essere anche come dire
Un effetto di riequilibrio dai due lati ma aldilà di ciò bisogna impegnarsi fino in fondo
Per uno sviluppo ben di più intenso continuo e profitti delle economie e delle società di questi Paesi del sud del Mediterraneo e in quel convegno
Di Barcellona noi abbiamo dato tra le altre due indicazioni che io voglio citare per trarne una conclusione politica abbiamo detto che è molto importante arrivare a degli accordi di commercio
E ad una eliminazione graduale delle barriere protezionistiche da parte dei Paesi europei
Che impediscono lo sviluppo degli scambi e uno sviluppo in particolare delle esportazioni di questi Paesi del sud del Mediterraneo
E in secondo luogo abbiamo detto che è indispensabile un impegno per fare affluire maggiori risorse finanziarie private e pubbliche dai nostri Paesi verso i Paesi del sud e dell'est del Mediterraneo per accelerare gli investimenti produttivi e i progetti di trasformazione in quei Paesi però compagne e compagni
La conclusione politica che io voglio trarre da queste indicazioni
è la seguente
Non si tratta di cose semplici
Perché fare l'una o l'altra
Delle scelte che ho indicato significa cambiare qualcosa
Nella politica economica nel tipo di sviluppo anche del nostro Paese e perfino e perfino nei comportamenti collettivi del nostro popolo
E io credo che al di là di tante distorsioni e anche al di là della discussione lecita ho dei dubbi
Sul termini austerità
Su cui insistette il compagno Berlinguer però c'era questa intuizione alla base di certi suoi discorsi di non troppi anni fa e però ecco se noi vogliamo capire che cosa è oggi solidarietà internazionalistica al di là di dichiarazioni politiche generali
Ebbene dobbiamo venire a questi problemi e a queste scelte
Rivolte a incidere effettivamente su uno squilibrio crescente sempre più grave e inaccettabile tra il nord e il sud del mondo però
Però compagne però compagne e compagni in quel documento in quel documento di Barcellona
E finisco per introdurre così il tema del Golfo Persico
Lo sa
Aspetto
Silente sette compagni
è il successo degli spacci del Festival dell'Unità mi pare chiaro
Proprio di sì
Ora dicevo scusate
Dicevo compagni
Che in quel documento di Barcellona
Noi abbiamo noi abbiamo anche scritto
Che però fondamentale anche per la soluzione complessiva dei problemi dello sviluppo della prosperità e del benessere di quei popoli è lo sforzo diretto a risolvere i conflitti nella regione del Mediterraneo secondo giustizia e in modo pacifico anche allo scopo di favorire una riduzione progressiva degli alti livelli dispensa militare che rappresentano un impedimento
Allora Lupo di quegli stessi Paesi e noi sappiamo che per il Mediterraneo e per il Medio Oriente ciò significa in primo luogo sforzo rivolto a risolvere il conflitto arabo israeliano
Dando una soluzione equa alla questione palestinese e riconoscendo il diritto del popolo palestinese ad una fase gli atti al
Ora vedete
Compagnie
Compagne e compagni
E tenendo presente questo che a nostro avviso deve essere il ruolo dell'Italia e dell'Europa nel Mediterraneo
Che noi possiamo anche guardare e come comunisti abbiamo guardato e guardiamo in modo molto critico ed esprimendo ribadendo la nostra netta contrarietà alla decisione che è stata presa dal governo italiano e a maggioranza dal Parlamento
Per l'invio di unità della Marina militare italiana a scorta di nostri mercantili nel Golfo Persico e cioè in un teatro di guerra guerreggiata tra Iran e Iraq
Dico sotto questo profilo perché secondo voi questa decisione contraddice un ruolo dell'Italia e dell'Europa così come la contraddicono sia chiaro decisioni precedentemente presi dall'Inghilterra e dalla Francia
Un ruolo dell'Italia e dell'Europa che davvero si concentri nell'operare per spegnere conflitti
E non si risolva nell'intervenire in modo da correre il rischio di essere coinvolti in una guerra già in atto da lunghi anni e di aggravare ulteriormente una situazione già incandescente
Crediamo che sia importante che l'Italia e l'Europa non scendano Adesso parlo e voglio parlare in modo particolare dell'Italia
Non c'è da no alla tentazione alla vendetta di una politica di potenza magari per fare come l'Inghilterra e la Francia
Credo
Credo che sia credo che sia importante non cedere tantomeno
Al richiamo ad una solidarietà con gli Stati Uniti o ad una solidarietà occidentale
Che non possono essere invocata in termini militari al di fuori dell'aria dell'alleanza atlantica e in modo da alimentare anche in una regione come il Golfo Persico o come il Mediterraneo
Una oggi caddi contrapposizione tra Est e Ovest
In una fase in cui si riaprono ore aumenta invece prospettive di intesa e di cooperazione tra Est e Ovest e tra Stati Uniti e Unione Sovietica e credo che invece il ruolo dell'Italia e dell'Europa debba consistere come ho cercato di dire prima nell'impegnarsi fino in fondo
Sulla via della cooperazione economica politica culturale
Con i Paesi del Mediterraneo in modo particolare con i Paesi arabi del Mediterraneo anche perché questo io credo che sia il modo migliore dare questo aiuto dare questa solidarietà realizzare questa cooperazione che migliori le condizioni e allenti le tensioni in quei Paesi sia il modo migliore anche per evitare che possa far precisa in quei Paesi arabi del Mediterraneo una spinta al fondamentalismo il fanatismo islamico alimentata dall'attuale regime iraniano Cuesta
Secondo me è la via giusta per affrontare anche questo problema e non quella di interventi o di presenze di carattere militare
Compagni e compagne io credo che sia molto importante
Avere un confronto schietto tra comunisti e socialisti
Su queste questioni come su tutte le altre sono convinto che non si debbano sottacere le divergenze
Credo che i compagni socialisti si rendano conto del fatto che politica unitaria per il partito comunista non può significare accodarsi a decisioni del partito socialista da fuori
Assente
Credo che quindi credo che quindi sia credo che quindi sia importante un confronto schietto
E posso aggiungere
E posso aggiungere compagno un confronto pacato schietto e pacato perché noi abbiamo trovato in modo particolare negli anni scorsi
Ragioni importanti di convergenza con i partiti socialisti e socialdemocratici europea dei e in Italia con il partito socialista italiano su questioni di Indirizzo della politica internazionale e vogliamo fare in modo e mi scuso se sono stato più lungo di quello che avrei voluto ma finisco davvero e vogliamo fare in modo che la politica estera che la politica internazionale cessi fino in fondo di essere e non torni mai più a diventare motivo di divisione della sinistra e motivo di discriminazione tale forze politiche evocherà
Bene
Passiamo adesso la parola al compagno Gianni De Michelis per non introduzione
Ma voglio
Voglio anch'io a partire come il compagno Napolitano
Prima di entrare nel merito della questione del Mediterraneo
Da alcune considerazioni sul tema più generale
Del rapporto nord-sud nel mondo
Anche perché sono d'accordo con lui sul terzo punto già enunciato quello cioè secondo cui sulla questione nord-sud
Si giocherà per le forze di sinistra progressista nel mondo nei prossimi anni
Forse una delle partite principali per riuscire a meglio definire
La propria identità con riferimento ai problemi del futuro non a quelli del passato
A ridefinire quello che opportunamente Napolitano ha chiamato
La nuova identità internazionalista
Delle forze di sinistra progressista
Ci voglio tornare per sottolineare un fatto che
Spesso non è sufficientemente presente delle discussioni che si fanno su questo argomento e cioè che il problema non su
Si pone oggi si porrà per il futuro di fronte a noi in modo molto diverso
Da come per decenni nel passato
Si è posto alle forze di sinistra
Dei paesi sviluppati industrializzati il problema dei rapporti
Con
I Paesi sottosviluppati o come venivano in parte sono ancora chiamati del terzo
Fino a poco tempo fa perché credo che si possa anche datare all'inizio degli anni settanta l'emergere nei termini nuovi della questione non su come si pone oggi
Il rapporto tra le forze di sinistra europea e o di altri paesi sviluppati che è quello delle realtà sociali economiche e politiche del resto del mondo
E quindi anche l'espressione di quello che si chiamava allora
La coscienza internazionalistica di queste forze di sinistra
Avveniva molto su un terreno che io considero tutto sommato relativamente più facile sul terreno delle affermazioni di principio
Sul terreno della solidarietà su valori molto importanti come erano le lotte di liberazione nazionale
La necessità di creare condizioni che favorisse lo situazioni di emancipazione sociale
L'adesione a grandi battaglie grandi lotte come sono state nell'arco di decenni del Mediterraneo la lotta del popolo palestinese
Molto lontano da noi nel Sud estasiato con la lotta del popolo vietnamita o le lotte dei movimenti di liberazione in Sudamerica e in altri Paesi
E la sinistra in Europa
Esprimeva la solidarietà Marciana manifestava sosteneva anche anche non solo in modo sentimentale motivo ma anche concretamente
Naturalmente in situazioni in modi diversi penso per esempio al ruolo non semplicemente propagandistico ma concreto di un partito come quello socialdemocratico svedese governando la Spezia in queste cose
Ma sostanzialmente
Come si può dire partecipava
Alle situazione di questa parte del mondo che ha la maggioranza un po'dall'esterno
Negli ultimi vent'anni
E per il futuro le cose sono cambiate profondamente
Perché il problema non si pone più solo nei termini di una come si può dire prospettiva per queste parti del mondo di liberazione dalla
Dominio coloniale dal dominio imperiale imperialistico di questo di quella potenza non si pone solo più in termini di evoluzioni di movimenti nazionali o rivoluzionari
E ma si pone in termini
Profondamente diversi a partire dal terreno economico ha poi immediatamente sul terreno politico nel senso che dall'inizio degli anni settanta
Il terzo mondo
E poi
Rappresentava allora
Il tre quarti oggi i due terzi si avvia a essere anzi oggi ai quattro quindi si avvia esseri cinque sesti della popolazione del pianeta ha cominciato a porre questioni concrete
Di redistribuzione
Di risorse economiche
Di potere
Di partecipazione alle decisioni eccetera eccetera eccetera
La posto in modi vari
La posto talvolta in modo che ha morso pensiamo alla questione
Del petrolio alla questione energetica
Talvolta da questo tipo di
Richiesta di nuovo ruolo
Ne sono derivate anche situazioni che oggi lo pongono in grande difficoltà nei rapporti col primo mondo sviluppato penso al PRA del debito dell'America latina ma anche per l'Africa e così via
E comunque la posta in termini totalmente nuovi
E a facendo questo
Introdotto un elemento nuovo che per decenni o forse
Da quando è esistita la sinistra moderna cioè dall'inizio dell'Ottocento allo si era posto del problema cioè
Ha posto la questione
Di rimettere in discussione il modello di sviluppo e la distribuzione delle risorse nell'ambito dei Paesi avanzati
Pretendendo
Di averne una fetta crescente e sempre più corrispondente al fatto che anche in quei Paesi
Si vogliono bruciare le tappe del progresso dello sviluppo e non sia assolutamente disposti ad attendere Tempi storici tempi secolari
Tutto questo processo che è recente ma che è andato come si può dire sviluppandosi come una sorta di incendi impetuoso
è diventato e diventa ogni giorno più drammatico perché è stato in parte causato
E in parte viene alimentato e spinto più avanti
Da un processo di crescita democratiche in quei Paesi
Totalmente nuovo e di proporzioni tali quali l'umanità non ha mai conosciuto Napolitano ha dato dei dati per il mediterraneo
Ah se pensiamo all'intero pianeta
Siamo quest'anno abbiamo constatato che essere cinque miliardi eravamo un miliardo di meno
Tredici anni fa
Passeranno meno di dodici anni e saremo un miliardo di più e tutto questa che ha praticamente tutta questa crescita di popolazione
Due miliardi in ventisei e venticinque anni è evidente è concentrata di paesi cosiddetti in via di sviluppo nel cosiddetto terzo o il che pone un problema che non è semplicemente di ridistribuzione di poteri e di risorse
Come si era al punto di partenza ma tenendo conto del fatto che questa redistribuzione
Dovrà o dovrebbe essere accentuata accelerata per tener conto di questa
Progressivo modificazione di rapporti di peso demografico
Tra le due parti del mondo e ripeto il discorso
Può sembrare astratto se lo si riferisce al mappamondo al dopo ma diventa poi molto concreto quando lo si traduce delle cinque a le singole aleggerà regionali e quindi ho nel Mediterraneo o nell'area dei Caraibi o nell'area del Sud-Est asiatico con riferimento a mostrargliela o nell'area del Medioriente con riferimento al
I Paesi produttori di petrolio e privi di popolazione i paesi invece come l'Iran ricchi di popolazione che cresce
Questo ha modificato in maniera irreversibile e drammatica
E anche una serie di questioni per le forze di sinistri
A posto davvero in maniera concreta oggettiva la questione di quello che Napolitano chiamerà prima un nuovo internazionalismo
Io personalmente ho qualche dubbio
E nell'arco di cento anni che vanno
Dal Manifesto dei comunisti al mille novecento alla metà degli anni all'età del ventesimo secolo la sinistra sia stata davvero internazionalista mi fa io ho la sensazione che sia stata più nazionale che internazionale via via che si rafforzare cresceva sono stati di sicuro prevalentemente forze nazionali partiti socialisti e socialdemocratici europei e anche il movimento comunista
Ha molto ruotato attorno all'idea della rivoluzione in un solo Paese poi a tutte le conseguenze di rapporto come minimo privilegiato per decenni rispetto a questo solo
Oggi
Oggi e per il futuro non potrà più essere così
Oggi e per il futuro le forze progressiste ovunque nel mondo non potranno
Dimostrare di essere tali non potranno definirsi tali se non faranno i conti con l'esigenza di riuscire davvero a farsi carico di problemi che trascendono dai confini del loro Paese o che trascendono i confini
Di più Paesi messi assieme come può essere la comunità europea e si pongono problemi drammatici
Perché di colpo occorre prendere uno dei valori tradizionali della sinistra che è quello della solidarietà
E fa di fare uno scatto in avanti
Da una solidarietà a livello delle singole società nazionali
A una solidarietà più vasta sovranazionale che non è di cosa di poco conto
E perché pone questioni alternative drammatiche
Viene prima il problema dello sviluppo del Mezzogiorno del nostro Paese
Ed è la lotta disoccupazione nel Mezzogiorno del nostro Paese
Ho il problema dello sviluppo e della disoccupazione di Paesi che Star che sono di un'altra nazione stare un po'più a sud del Meridione d'Italia
è viene prima il problema di salvaguardare il reddito il lavoro degli agricoltori del nostro Paese dell'Europa
O non si pone un problema di scelte per cui
Si deve in qualche modo consentire ai paesi in via di sviluppo
Di poter giocare contro ogni barriera protezionistica difensiva protettiva le carte almeno in quei terreni come per esempio l'agricoltura da cui inevitabilmente
Può partire un loro processo autonomo involtino di sviluppo di crescita economica e poi sociale eccetera eccetera eccetera
Fino arrivare al punto che Napolitano ha posto che sarà una delle questioni delicatissime su cui però misurarci concretamente dei prossimi anni in Paesi come l'Italia del rapporto davvero da avere rispetto alle correnti di immigrazione
è compatibile incompatibile accettare in condizioni difficili delle singole situazioni città nazionali per esempio dell'Europa di accettare
Flussi che potrebbero essere crescente consistente di lavoratori di altri paesi
Per esempio della sponda sud del Mediterraneo con tutte le questioni connesse in Francia questo problema ha creato grandi questioni anche dentro come minimo l'elettorato sociale della sinistra nella cintura cosiddetta rossa di Parigi quella industriale è cresciuto tra la classe operaia il vuoto al Fronte nazionale su questi temi abbiamo letto sui giornali l'altro giorno che in Danimarca
Un nuovo partito di sinistra che si richiama al movimento comunista preso quattro seggi
Giocando tutta la partita
Su alcuni temi tipici
Di una forza di sinistra ma dall'altro su una punizione di stretta chiusura all'emigrazione di tipo asiatico in quel Paese cioè giocando su temi non dico di razzismo ma di chiusura proprio nitida di carattere nazionale si può si pongono e si porranno problemi drammatici alla sinistra
E da qui bisogna partire per affrontare anche la questione specifica del Mediterraneo perché lo voglio dire con una certa Franchetto forse addirittura con brutalità
Anche rispetto al Mediterraneo
Nel corso del prossimo futuro la nostra percezione dovrà cambiare perché è facile o è comunque più semplice o è comunque più immediato come la sinistra italiana ha fatto nel corso di questi trenta trentacinque anni
Ridurre il problema del Mediterraneo alla questione palestinese e israeliana e fare una scelta di campo e applaudire dicendo che si spera in una soluzione pacifica che garantisca i diritti di quel popolo
Ma è molto più difficile sapere che da domani io già da oggi opera del Mediterraneo non si riduce a questo anziché questo diventa un problema in qualche modo come si può dire parte di un problema più generale che le questioni
Si pongono e si porranno nel corso del prossimo futuro nei termini di quella redistribuzione solidaristica di risorse a cui accennava Napolitano perché io sono d'accordo con Napolitano ma se lo dobbiamo prendere l'un per cento del nostro reddito nazionale o quello che ne permettono lì non l'avremo più qui
E dovremo fare delle scelte modificare priorità modificare come si può dire indirizzi e obiettivi come situazioni non facili discussioni non facili che richiederanno un salto di maturazione di presa di coscienza
In un dibattito tra poche persone può avvenire facilmente sul piano intellettuale
Ma poi quando deve essere tradotto a livello della coscienza delle masse è molto più difficile perché non si tratterà più solo di buoni sentimenti
Non si tratterà più solo di scelte di campo
Sui ideologia astratte principi astratti si tratterà di fare delle scelte che ci toccheranno nel vivo nel concreto dei nostri interessi singoli regionali di classe di cento
Di di di di componente di componente economica questo va tenuto presente
Noi con questi problemi del Mediterraneo
Faremo drammaticamente i conti non mi in futuro lontano ma nel corso del prossimo futuro
La ragione principale è quella demografica
Non ridicole cifre che ha detto Napolitano voglio solo sottolineare questo aspetto drammatico di una crescita di popolazione nei pochissimi anni che ci separano
Dal due mila e dell'ordine delle cento milioni di persone voglio solo aggiungere un dato se dall'aumento di popolazione passiamo a stimare l'aumento di occupazione
Che sarà eletto e che sarebbe necessario realizzare in quei Paesi dalla Turchia al Marocco
Nel corso dei prossimi tredici anni solo al fine di mantenere l'attuale tasso di occupazione cioè di mantenerli a livello di sviluppo arretrato in cui sono bene
Nei Paesi dalla Turchia al Marocco
Sì per cento tutti gli anni tutti i santi anni da qui al due mila solo al fine di garantire di mantenere un livello di occupazione come quello che c'è oggi c'è un livello di regolazione che sconta ancora una forte arretratezza economica un forte sotto sviluppo redditi pro capite molto basso e cori
Ventitré milioni i posti di lavoro in tredici anni attorno a noi fuori dell'uscio di casa
C'è il mare in mezzo ma
Si dimostra una barriera fisica sei meno efficace di quello che qualcuno potrebbe pensare o temere o o sperare queste sono le questioni naturalmente tutto questo anche delle conseguenze non meramente economiche sociali perché è evidente che
Questo tipo di realtà provocherà tali tensioni in questi sta già provocando
Tali tensioni in questi Paesi
Che inevitabilmente si tradurranno non solo sulla situazione politica di ciascuno di questi Paesi
Ma poi inevitabilmente anche del modo in cui questi Paesi si porranno dei confronti
Degli altri Paesi dell'area mediterranea e quindi in modo particolare nei confronti della sponda nord dei paesi dell'Europa sviluppata Spagna Francia Italia e così via per non parlare di quelli che stanno più lì ma noi saremo in prima linea
Il lo sviluppo del fondamentalismo islamico dall'Egitto al Marocco è una realtà che recente ma che cresce ogni anno
Un paese come l'Algeria che ha avuto dopo la lotta di liberazione per circa vent'anni una guida come si può dire con un modello di di gestione dell'economia fortemente pianificata statalisti che accentrata è costretta in questi giorni a fare un drammatico capovolgimento di centottanta gradi perché
Questo tipo di di strada non ha consentito di dare risultati che potete si speravano sul terreno economico
L'agricoltura è stata semidistrutta
Il paese è vissuti abituata a vivere importando tutto dal latte a alle agli alimentare dall'esterno
Tutto questo era possibile negli anni delle vacche grasse dell'alto prezzo del petrolio del metano questo è calato improvvisamente un intero modello salta in aria con le conseguenze e questo può comportare perché naturalmente
Quando un Paese cambia rotta rapidamente può succedere di tutto poi sul terreno politico e sociale
La Tunisia scossa ogni ogni giorno Tremiti profondi
L'Egitto è una polveriera
La Turchia già conosciuto anni di governo militare
Non sappiamo cosa può succedere nel prossimo futuro cioè c'è una situazione come si può dire che rischia di offrirci nei prossimi anni un quadro molto molto più complesso e più pericoloso di quello che conoscevamo fino a ieri cioè di un mediterranea in cui la questione palestinese e israeliana era l'elemento diverso naturalmente
Ogni rischio che super tutta questa situazione alimenti essi alimenti
Di quello che è stato il portato storico delle tensioni che vi ha avuto fino a oggi a partire dal terrorismo
Perché il terrorismo è nato ai margini
E spesso attraverso
Come si può dire i giochi strumentali che sono fatti attorno alla lotta del popolo palestinese ma ormai è in movimento impazzito
Della lotta palestinese passa la lotta degli Sciti fondamentalisti domani potrebbe passare in qualsivoglia direzione già abbiamo conosciuto il nostro Paese d'Europa
Come si può dire i primi morsi delle conseguenze di questi segnali di disgregazione
Dobbiamo avere avvertito cosa potrebbe succedere nel corso dei prossimi anni
Se non siamo in grado di gestire questa situazione
Anch'io come Napolitano dico e questo tipo di scenario non deve essere Messico dire una sorta di descrizione catastrofista per poi giunge alla conclusione che bisogna alzare le mani arrendersi tutt'altro
Dobbiamo però avere chiaro che questi sono i dati per sapere quanto difficile quanto drastiche
E quanto come si può dire di necessità le forze di sinistra in di un paese come l'Italia dovranno rimettere in discussione se stesse le loro convinzioni per potere riuscire a gestire questa cosa d'altra parte come Napolitano dice
Nel corso dei prossimi anni sarà su questo terreno molto più che sulle dialettiche gli sconti nazionali che le forze progressiste in Europa
Ci giocheranno come si può dire la partita di essere ancora
Forze protagoniste forte capace di dirigere forte capace di orientare società parlamenti o governi o forse destinati invece alla emarginazione era pura funzione difensiva e di e di retroguardia
E ci saranno delle cose difficili delle scelte difficili da compiere dei problemi molto complessi con i quali misurarci
Voglio solo accennarli a spanne in parte viaggia detti Napolitano e voglio sottolinearli anch'io e completare il suo discorso
Ci sarà una scelta di fondo da fare
E quella di accettare
Stare al gioco di una logica come si può dire sovranazionale comune del Mediterraneo cioè accettare di farsi carico in modo crescente dei problemi anche di quei Paesi le forze moderate e conservatrici in Europa e anche in Italia
Progressivamente chiederanno la scelta opposta chiederanno di chiudere di sbarrare di elevare protezionismo i commerciali di elevare barriere dal punto di vista del movimento delle popolazioni dei lavoratori di
Introdurre elementi di coperto scoperta o razzismo
Di impedire le commistioni culturali addirittura religiose che inevitabilmente questo tipo di processo porterebbe con sé le forze di sinistra devono avere il coraggio di contrapporsi a questo
A sinistra deve battersi per il libero mercato deve smantellare il protezionismo deve avere il coraggio di smantellare le protezioni anche rispetto a ceti sociali che essa rappresenta
Deve avere il coraggio di gestire in modo razionale ma di gestire i movimenti delle popolazioni
Riuscendo nell'ambito di quella che io chiamo questa nuova è superiore diversa solidarietà
Sapere misurare diciamo così la distribuzione delle priorità e dei
E dei ruoli la sinistra
Deve riuscire se vuole andare in questa direzione anche a
Come si può dire a chiedere che i Paesi dell'Europa
Se vorranno e sapranno assumersi la responsabilità di guidare come inevitabile che sia perché solo loro possono fare questo processo progressivo integrazione di sviluppo anche di sviluppare politiche internazionali coerenti con questo obiettivo
Coerenti questo obiettivo non si tratta di come si può dire inventarsi una sorta di neocolonialismo da ventunesimo secolo
Ma si tratta di avere chiaro che nazioni come la Spagna come la Francia come l'Italia
Avendo un vitale interesse
A al modo in cui si svilupperà la situazione nell'area mediterranea
Non possono delegare a nessuno e meno che mai all'Unione Sovietica gli Stati Uniti d'America il compito di fare da regolatori ed arbitri in questa situazione
Questo è un punto molto delicato perché attiene anche alle questioni recenti
Siamo nel campo dell'opinabile siamo nel campo in cui le scene solo è una discussione su scelte strumentali obiettivi si possono avere idee diverse e si può anche sbagliare lo riconosco e però questa questione di fondo
E non si può essere d'accordo solo quando scoppia il caso della stirpe di Sigonella Leonessa d'accordo sulla stirpe su Sigonella e sul Golfo Persico
Essi essi essi essi essi
Il compagno Napolitano auspicava un confronto pacato credo che questo sia ragionevole io voglio spiegare questo un boom non ha interesse né a farmi applaudire e meno che mai da farmi fischiare
E quindi non dico queste cose per provoca lo dico per fare una Donà mento Napolitano ricorderà
E in quel convegno al Barça e in quel convegno a Barcellona
Il confronto propone idee e posizioni diverse o no che in quel convegno a Barcellona
Dove un certo numero di persone diciamo di buona volontà
Dei paesi della sponda sud della sponda nord e con partecipazioni importanti perché per la prima volta avemmo adesioni per esempio degli algerini è un documento che vedeva
Forze politiche rappresentanti di Paesi diversi su una comune piattaforma il Mediterraneo quello di Barcellona il primo documento che si riesce a fare comune evitando la divisione sul problema
Italiano palestinese ebbene bar d'amore Italo ricorderà che quel documento non ebbe la firma di nessuno degli delle personalità statunitensi che pure partecipavano a quella conferenza
E che pure avevano discusso con noi tanti punt
E queste persone non firmarono perché dissero quel manifesto
Accentuando la natura unitaria del problema mediterraneo e il ruolo prevalente dell'Europa e dell'Europa
Soprattutto comunitario occidentale nell'evoluzione di questa situazione
Come si può dire non mette nel dovuto rilievo Civis per il ruolo degli Stati Uniti
E noi dicemmo non lo vogliamo mettere in rilievo e non firmare
Questa è la posizione
Perché questo è un è un'area quella mediterranea non solo quella mediterranea
In cui per trent'anni per ragioni le più diverse
Noi abbiamo consentito
Che ruolo di regolatore diabolico fosse dato un solo Paese gli Stati Uniti d'America
Con un solo strumento la Sesta Flotta
E solo negli ultimi anni passati Dardanelli
è arrivata l'Unione Sovietica fare da contrappeso dal punto di vista della politica di potenza militare ma l'Europa è rimasta fuori
E le singole nazioni lo penso rimaste fuori a vedere
Questa situazione non è più accettabile non perché come dice qualcuno vogliamo tornare all'Italietta della fine dell'Ottocento alla quarta sponda no proprio opposto non è più accettabile sulla base di quello che abbiamo detto Napolitano io fino ad oggi
Perché oggi il nel Mediterraneo non ci andiamo e non ci stiamo non ci vogliamo stare per tornare alla retorica del fascismo del Mare Nostrum
Ma semplicemente perché l'evoluzione giusta dei paesi in via di sviluppo crea nuove ragioni per cui i loro problemi diventano i nostri e il tutto diventa una cosa di cui non ci si può disinteressati
O si può dissentire sui mezzi con cui ci si interessa ci si interessa si può discutere su questo questa la discussione complicata
Io voglio dire
Non lo faccio per farmi fischiare di nuovo
Ma
Ma in discussione va curate in discussione su questi argomenti delicati difficili dei mezzi
Per portare avanti una politica estera degna di un Paese democratico e che vuole giocare un ruolo come l'Italia degli anni ottanta
Noi ai compagni comunisti abbiamo dissentito qualche anno fa
Rispetto alla questione dell'installazione dei missili a Comiso era un problema di rilevante almeno pari a quella di mandare una squadra nel Golfo
E abbiamo dissentito anche duramente
E noi abbiamo ritenuto
In che senso era giusto abbiamo sostenuto stabiesi che andavano installati missili a Comiso che sono stati installati ebbene ha qualche anno di distanza proprio in queste ore
E credo che il ministro degli Esteri sovietico si è arrivato adesso a Washington proprio in queste ore possiamo dire che probabilmente ritroveremmo una posizione comune perché
Giocando ciascuno carte diverse in pochi anni si è raggiunto l'obiettivo che già allora tutti dicemmo che era comune
Che non era quello di aggiungere missili a missili per aumentare il rischio della guerra era quello di gioco di creare una situazione bilanciata che permettesse di smantellare tutti i missili non solo quelli che voi comunisti
Non poteva articolata installare un riso persi ma tutti i missili dei SS venti quelli installati in questi anni Heather fino a etero fino e per la prima ora perfino e perfino quelli installati prima perché seri come tutti auspichiamo nelle prossime se come tutti auspichiamo nel corso delle prossime settimane si arriverà l'accordo tra Unione Sovietica e Stati Uniti sulla doppia opzione
Sulla doppia opzione zero noi avremo risultato per i quali le forze di sinistra in Italia ed Europa sono battute di arrivare alla più grossa operazione Dio smilitarizzazione che mai sarebbe stato possibile concepire
Allora questo dimostra che non sempre la discussione sui mezzi significa che non si debba o non si possa essere d'accordo su infine che i fini non possono essere raggiunti
E devo dire Giorgio e tu dovresti essere d'accordo con me
E tu dovresti essere d'accordo come voi dovreste essere d'accordo con me
Nell'auspicare anni per favore nell'Austria curatore nell'auspicare che noi si possa non tra qualche anno ma tra qualche mese parlare anche della situazione del Golfo Persico come oggi possiamo parlare della situazione dell'armamento nucleare in Europa e che cioè
E che cioè
Si possa dimostrare che attraverso tutte le iniziative quelle condivise quelle che meno condivise che si portano avanti in queste settimane in questi mesi si raggiunga l'obiettivo che è comune che è quello della pace nel mediorientale tra Iraq e Iran perché questo è l'obiettivo che deve essere
Pagni
Per favore chiedo un attimo di silenzio
Mi pare che
Vasco uno alle opinioni le sostiene poi siccome ci troveremo ancora faremo ripeto spero tra qualche mese un bilancio anche su questi
Io voglio dire solo una cosa ripeto non vogliamo in questa sede di fare una discussione che abbiamo già fatto credo
Con grande onestà intellettuale perlomeno la Camera dei deputati anche con grande serietà dei giorni scorsi io dico solo una cosa che riguarda il nesso che esiste tra questa questione del Golfo Persico la questione mediterranea
Nel Golfo Persico
Non è in questione solo
Il problema delicatissimo di di una guerra drammatica che rischia di incendiare altre aree e che va conclusa al più presto
Non è in discussione solo un problema in parte di principio in parte concreto come quello di consentire alle navi commerciali di passare per mari soprattutto quando quei mari portano hanno un'importanza geostrategica economica rilevante per le note ragioni connesse al petrolio
è in discussione anche un'altra questione che ci tocca e che cioè quale può essere Hill fu puro dell'intera regione mediterranea
Che ha in tutta la sua sponda sud
Paesi con popolazioni arabe e a prevalente religione islamica
Se un certo tipo di impostazione che viene normalmente chiamata di fondamentalismo sciita potesse sviluppare
Noi e
Noi dobbiamo stare bene attenti a queste perché fino a ieri era tra virgolette più semplice
Fare i conti con situazioni che si differenziavano da loro per il carattere più progressista o più reazionari di certi governi
L'Algeria progressista la Tunisia meno in Marocco con archi con l'Egitto moderato piuttosto che l'Assiria
Particolarmente avanzate erano tutti o prevalentemente governi laici basati su programmi e progetti per l'al di qua
Con cui con qualche eccezione che abbiamo conosciuto
Il discorso era tra virgolette politica
Ma se come ci sono tutti gli elementi per ritenere per temere
In Paesi con quelle condizioni che prima descrivevo
La scintilla
Del fondamentalismo sciita che prende i giovani i giovani più colti le classi medie che non vedono sbocco e sviluppo che non vedono dai nazionalismi laici risposte né da in asserì Jasmine Daddy fallendo e così via dovesse svilupparsi
Be'allora quello che vedremo nella Rete Mediterranea dei prossimi anni sarebbe niente
Come si può dire non sarebbe in alcun modo paragonabile con le tensioni che abbiamo conosciuto nel corso degli anni precedenti sarebbe enormemente maggiore e quindi la situazione della dell'evoluzione del gol quella situazione di quello che avviene in Iran non può non interessa
Presto avremo poteva avere differente sui mezzi ma non può non interessati e non può essere ritenuta un qualche cosa da cui sicché si può esaminare dall'esterno
Leggendo i giornali o facendo una mozione in parlamento ecco io mi fermo qui
Perché siccome
Sono convinto che nel corso dei prossimi anni su questi temi
La sinistra in Italia e in Europa dovrà impegnarsi molto al di là dei dibattiti delle discussioni
Voglio anche esprimere l'auspicio nazionale l'ottimismo nazionale
Che alla fine su questo terreno come diceva Napolitano Piquet sembri checché se ne dica noi possiamo trovare un terreno di discussione di convergenza comune molto più non dico più facile ma molto più forte
Di quello che su altri temi su cui fino a ieri e in parte fino a oggi ancora abbiamo discusso ci siamo divisi
Perché credo
E lo dico convinto
Che al di là delle discussioni delle divergenze di problemi che poi si pongono credo che in fondo la coscienza di ciascuno di noi ci sia la convinzione che l'obiettivo è comune
Che i risultati che vogliamo raggiungere sono comuni che lo sforzo per questa nuova solidarietà
Per un contesto pacifico in con consentirà la risposta questi problemi per una politica di effettiva cooperazione per dare risposte alle questioni anche di queste altre popolazioni sia un elemento che ci accomuna e non ci divide
Bisognerà discutere discutiamone a fondo discutiamone seriamente discutiamone francamente ma discutiamone con la coscienza che questo non è un problema marginale di cui ci si può occupare a piacimento una volta ogni tanto ma che diventerà uno dei terreni principali della nostra battaglia e del nostro impegno nel corso dei prossimi
Bene
Naturalmente naturalmente abbiamo fatto due introduzioni che sono andate ben al di là devo dire dei limiti che avevamo pensato
Adesso credo che dovremmo procedere in maniera molto più rapida e stringata anche per battute risposte di cinque minuti io però vorrei dire ai compagni
E ai cittadini presenti che quando si fa un dibattito di questo genere non c'è bisogno capisco che la manifestazione dell'eventuale dissenso e la passione per il dibattito e questo va benissimo
Però io credo che nessuno abbia interesse a dimostrare che noi non siamo interessati invece ad un confronto vero nel merito delle questioni
Di conseguenza permettetemi di svolgere
Ecco questa è precisamente una di quelle cose che dà un'immagine nostro partito come non è noi siamo un partito tollerante
In ogni caso
Anche per far progredire il dibattito io svolgo diciamo così un po'ruolo di interposizione positiva che non è il mio mestiere in ogni caso cercherò di farlo c'è una questione
C'è una visione dice una consapevolezza diciamo meglio che mi pare un ci unificare la sinistra sentendo le cose che ha detto il compagno Napolitano ma anche le cose che ha detto il compagno De Michelis mi sembra che emerga questa consapevolezza di dover andare e progredire verso una nuova visione
Dell'internazionalismo della solidarietà internazionale
Si pone l'accento in vario modo su questo tema ma questo è la consapevolezza comune e questo mi sembra una cosa particolarmente rilevanti
Ora dentro questo naturalmente ci sta un diverso tipo di rapporto nord-sud
Ci sta la complicazione grossa di un contenzioso est Ovest che si esercita in modo particolare nel sud del mondo e che racchiude come in una camicia di forza anche potenzialità il rinnovamento di progresso che lì ci sono da questo punto di vista mi pare che una questione che potrebbe essere affrontata nel proseguimento del dibattito è la cosiddetta questione su su tutto come dicono gli esperti cioè la questione
Di una unificazione di quello che una volta appunto diceva Napolitano si chiamava terzo mondo
Che tra l'altro non era neanche un termine spregiativo perché se non sbaglio un termine mutuato da Terzo Stato dalla rivoluzione faccio è i Paesi emergenti quelli che danno una spinta al rinnovamento al progresso questo era un po'e noi vediamo che qui ci può essere la più grossa difficoltà perché noi sappiamo che il Sud del mondo è diviso confligge è la Cerato anche dal conflitto Est-Ovest
Ecco questo è un punto che può essere io ritengo questo un tema per una sinistra che si voglia candidare a governare l'Italia all'Europa un tema da affrontare da incentivare da discutere abbiamo noi interessa noi sinistra
A sviluppare questo tema fare in modo che i Paesi del sud del mondo facciano emergere con le loro proprie mani mi si passi il termine con la loro iniziativa
Questa enorme attente contraddizione che qui è stata così
Così ben descritta
Cioè questo può aiutare l'introduzione di questa tensione verso di noi verso l'Europa può aiutare anche a trovare le strade per non dare quelle risposte ai Paesi poveri ai Paesi del Terzo Mondo che sono state date autorevolmente anche in un grande incontro internazionale quello che stemmi in Messico un po'di anni fa dove sostanzialmente da un lato gli Stati Uniti d'America per bocca di Remo di Reagan dicevano i Paesi poveri fate come noi arricchite di mettetevi sul mercato per l'appunto e questa è una visione diciamo così di cooptazione selettiva perché poi sul mercato chi ha il petrolio ci potrà anche stare ma che non ce l'ha non ci sta e quello va alla deriva oppure la visione ugualmente ideologiche seppur contrapposta
Del campo socialista che a quel punto diceva il problema del vostro sfruttamento il problema del raggio di scambio non è problema nostro perché noi non abbiamo contribuito perché noi siamo quelli dell'internazionalismo proletario ora un modo per uscire da questa questione potrebbe essere appunto quello di entrare INEA
Tra in Europa in Italia il rapporto positivo con il sud del mondo senza fermare non sarebbe questa la mia opinione credo che non sia la nostra non è neanche quella contenuta in quella carta per la pace e lo sviluppo vista alcun pareva Politano senza aria deridere a modelli terzomondista di che presupponeva una un'adesione un po'romantica critica certe esperienze rivoluzionarie e così via ma sollevando con forza questo tema contribuendo all'unificazione per esempio
Contribuendo a risolvere i grandi problemi del bacino del Mediterraneo in questo modo senza avere la tentazione di essere un'altra piccola potenza tra quelle che si contendono queste aree dal punto di vista poi anche tu lo sfruttamento economico
Da questo punto di vista introduco un altro tema
Questa questione che è stata sollevata giustamente che sono appunto essere discussa che è stata discussa giustamente al convegno di Barcellona
Come il Barcellona delli dell'immigrazione
è un altro tema e poi su un tema doppia faccia
Perché
è vero
E bisogna aspettarsi in ogni caso lo vediamo qui anche a Bologna ad esempio abbiamo fatto un centro di accoglienza per gli stranieri perché perché la città deve essere dotata di servizi per fronteggiare questa situazione che in essere e che probabilmente si svilupperà
Però qui c'è un problema se si vuole affrontare la questione in termini come diremmo noi strutturali
Se si vuole cioè affrontare il grande tema della redistribuzione delle risorse non a caso prestato fatto un cenno a una a un tema grande importante come quello dell'austerità
Beh insomma se si vuole affrontare questo tema può essere fuorviante dire ai Paesi del Terzo Mondo ai paesi rivieraschi del Mediterraneo venite in Europa noi vi aspettiamo
Dire per esempio come ha detto un intellettuale francese un tecnocrate che credo vada per la maggiore
Grosso modo così l'Europa è malata non si confronta con gli Stati Uniti con i grandi problemi evidenti il grande sviluppo va altrove va sulla costa del Pacifico e così via abbiamo bisogno di sangue fresco
Di nuova linfa per l'Europa vecchia e stanca
Ecco se venisse affrontato in questi termini mi permetto di dire il razzismo potrebbe anche essere questo potrebbe anche essere questo voglio dire che c'è questo problema e va affrontato
Combattendo tutte le visioni xenofobe e così via ma probabilmente dire solo questo e ancora riduttivo perché dire solo questo può anche voler dire del resto quelli che vengono bene del resto ci disinteressiamo il resto ancora una volta va alla deriva potrebbe su un altro modo elegante vorrei ad aver dato un'impressione sbagliata ma su questo tema diciamo così di quello che una volta si chiamava il movimento dei non allineati c'è un problema di rapporto diretto con la sinistra europea che mi pare sia ancora difficoltoso
Sì ancora inserito i modelli che forse risentono naturalmente
Della politica estera dei vari Stati anche del contenzioso in atto fra Est e Ovest e dall'altra questa grossa questione dell'immigrazione mi sembra sia un tema che è enorme
Io sono d'accordo di non aver visioni catastrofiche è un tema enorme va affrontato a muso dotarsi degli strumenti per affrontarlo ma questo non è ancora probabilmente quel tipo di obiettivo che mi pare unificava i cui interventi
E dice redistribuzione che dice nuova solidarietà e dice rifondare questo rapporto tra il nord e il sud del mondo la parola al compagno la polizza
Ma io penso che innanzitutto dobbiamo accogliere l'invito a essere brevi in questi Secondo interventi poi vedremo se ci sarà spazio ancora per un altro breve Egidio e perciò uno dei temi che ha suggerito il compagno Zani io lo giro compagno De Michelis la questione cioè della immigrazione delle politiche da fare nei confronti di
Dunque
Dunque dicevo
Giro accompagno De Michelis che è stato oltretutto per molti anni ministro del lavoro questo tema
Invece per quello che riguarda l'altra questione posta dal compagno Zanichelli poi brevemente voglio dare un chiarimento
Su un tema toccato da De Michelis e una replica sull'altro tema relativo cioè al Golfo Persico ma la questione
Che aveva posto Zani prima di quella
Della nostra politica verso una spinta migratoria dal sud dell'Europa è quella del rapporto tra sinistra europea e Paesi del Terzo Mondo
Regimi politici governi forze e movimenti che rappresentano il Terzo Mondo e in specie i paesi del sud del Mediterraneo ora io credo che Zanni abbia ragione noi non possiamo più ragionare in termini troppo generali e anche come dire in termini un po'
Velleitari
Di rapporto col movimento dei non allineati perché il movimento dei non allineati ha conosciuto una crisi profonda
Inserimmo adesso ci sono posizioni diverse divergenze ha subito colpi d'arresto quindi noi dobbiamo trovare delle forme più agili
E direi parziali di comunicazione di rapporto con questa realtà e dobbiamo operare credo che questo fosse il senso dell'osservazione Lizzani perché questi Paesi del sud riescano a cooperare tra loro affinché poi si possano nuovi meglio cooperare con loro
Be'io voglio accennare solo ad una idea che è una idea che è venuta fuori negli ultimi tempi proprio a proposito di Paesi del Medio Oriente di conflitto arabo israeliano e di possibile e necessaria soluzione di questo conflitto
Si dice conferenza internazionale di pace nel Medioriente
Per il riconoscimento del giusto diritto del popolo palestinese quindi riconoscimento del diritto ad una patria edificazione di uno Stato palestinese che si possa federare
Con altri stati arabi ma una volta superato se il conflitto con Israele
Necessità e possibilità anche di guardare ad una prospettiva di integrazione economica regionale
Cioè l'esperienza che si è fatta in Europa occidentale
è un'esperienza ripetibile in altre regioni del mondo e anche del terzo mondo io credo che ci sono almeno due regioni quella del Medioriente e quella dell'America Centrale
In cui questa prospettiva debba essere posta e si debba da parte dell'Europa dare un contributo in termini di esperienza
E di sollecitazione e poi si intende di concreta cooperazione
Il chiarimento su un punto sollevato da Gianni De Michelis il punto è stato questo
Badate lui dice compagne e compagni noi avremo e l'ho detto anch'io prima problemi molto seri se non vogliamo fare solo chiacchiere
Se non vogliamo limitarci alla solidarietà generica
Se vogliamo non dimenticare mai quello che accade in certi Paesi dell'Africa del terzo mondo
Povertà fame malattie ma anche più
Come dire recentemente e concretamente in paesi che avevano conosciuto
Un notevole sviluppo e miglioramento delle rispettive condizioni grazie all'alto prezzo del petrolio parlo di paesi produttori di petrolio accompagni si è andati indietro terribilmente
E anche e anche in altri in questi anni in alcuni paesi del terzo mondo e del Mediterraneo della sponda sud del Mediterraneo noi abbiamo avuto una diminuzione e una diminuzione secca del reddito nazionale invece
Che un aumento
Abbiamo avuto un taglio pesante dei salari dei salari per i lavoratori
Quindi sono situazioni che noi non dobbiamo mai rimuovere che dobbiamo tener presenti per trarne delle conseguenze che non siano soltanto parole di solidarietà quindi problemi seri
Problemi seri perché se vogliamo
Trasferire risorse da questi nostri paesi a quei Paesi
E se vogliamo aprire le porte per esempio a maggiori importazioni di prodotti agricoli da questi Paesi e pene verranno delle conseguenze da fronteggiare in Italia sul terreno della politica economica
E dice Gianni De Michelis
Che cosa dovremo
Considerare prioritario dovremo far venire prima il problema dello sviluppo del Mezzogiorno e il problema di un trasferimento di risorse ai Paesi del sud del Mediterraneo
Se dobbiamo prendere l'uno per cento del nostro reddito nazionale per metterlo in quei Paesi beh non è uno scherzo
Però io sono d'accordo tutto questo
Spinge apporre più fortemente i problemi
Della distribuzione
Della ricchezza e del reddito in Italia e c'è poco da fare c'è poco da fare perché
No problemi ce ne saranno
Anche per i lavoratori sia chiaro però nel momento in cui si dice noi dobbiamo prendere l'uno per cento del nostro reddito nazionale per trasferirlo ai paesi in via di sviluppo io ho davvero ho bisogno di sapere
Chi pagherà o chi pagherà di più io ho bisogno di sapere che cosa noi faremo perché anche in vista di questi sacrifici chiamiamoli in Italia ci sia una più giusta distribuzione della ricchezza e del reddito e e quindi bisogna bisogna vedere bisogna vedere bisogna vedere che cosa contenere che cosa limitare che cosa tagliare
Per trasferire quell'uno per cento e io ritengo che non dovremo tagliare affatto gli investimenti produttivi purché siano produttivi per lo sviluppo del Mezzogiorno d'Italia e dell'occupazione nel Mezzogiorno d Italia
Questo era il punto mi pare abbastanza essenziale che volevo sottolineare sulle questioni del Golfo Persico
Compagnie e compagni io non pensavo a quanto pare qualcuno di voi lo pensava
Che il compagno De Michelis venisse qui a dire che il partito socialista aveva torto il Partito Comunista aveva ragione quindi quindi mi quindi mi meraviglio anche un po'della vostra meraviglia poi
Poi Gianni De Michelis a una particolare maniera di difendersi attaccando no era benissimo
Io dico
Che non mi ha persuaso in effetti nessuna delle sue argomentazioni
Mi ha persuaso solo una cosa solo una cosa
Che si può avvenire una diversità anche grave di opinioni su questa vicenda senza insultarsi tra comunisti e socialisti
Senza farsi senza farsi il processo alle intenzioni e dico per quello che riguarda i compagni socialisti senza usare dei nostri confronti come
Qualcuno ha usato argomenti estremamente ambigui e pericolosi oltre che inaccettabili perché infondati in linea di fatto del tipo ma i comunisti sono sempre dall'altra parte poi si intende che l'altra parte sarebbe in fondo in fondo l'Unione Sovietica non sono mai dalla parte dello togliamo di mezzo
Questo tipo di ritorsioni polemiche veramente veramente perverse e inammissibili e teniamo e teniamo e teniamo
E teniamo la discussione sul suo terreno cercando di vedere anche alla luce delle esperienze del passato quello che ci unisce né i fini diceva Gianni De Michelis della politica internazionale dell'Italia
E dell'Europa però ecco non mi ha persuaso nessuno degli argomenti cioè io sono
Perfettamente dello stesso avviso Espresso a Gianni De Michelis che un paese come l'Italia ed altri Paesi dell'Europa non possono delegare all'Unione Sovietica e agli Stati Uniti di fare da arbitri per conto nostro né del Mediterraneo né
Scusate scusate né in nessun luogo però questa missione italiana nel Golfo Persico c'è poco da fare è stata presentata
Come il dare una mano a uno dei due arbitri e ed è stata presentata come un'esigenza di non lasciare sono i gli Stati Uniti ma di non lasciarli soli non nel senso di avere una posizione distinta e via ed autonoma in quanto l'Europa non lasciarli soli nel senso di corrergli dietro
Di raccogliere un invito di fare un gesto analogo a quello che gli Stati Uniti avevano fatto e io in questo
E io in questo trovo una contraddizione sostanziale con lo spirito di Sigonella colla ispira con la ispirazione
Che detto in quella occasione la condotta del governo italiano il Golfo della Sirte
Non so se i compagni ricordano questa storia tema insomma quando
Di fronte al fatto che la Libia pretendeva e noi non appoggiavamo questa pretesa sia chiaro ma pretendeva
Che le acque del Golfo della Sirte fossero acque nazionali libiche e non acque internazionali pur tuttavia nel momento in cui per contrastare questa pretesa libica
E in nome del diritto internazionale della libertà di navigazione gli Stati Uniti d'America mandarono nel Golfo della Sirte una loro squadra
Aero navale non soltanto noi ma il Presidente del Consiglio socialista dicemmo no questa è una scelta inappropriata rischiosa e inaccettabile perché non è così che si fa valere il diritto internazionale
Quindi ci sembra di essere più coerenti noi ci sembra di essere più coerenti noi con la linea di condotta del Governo italiano del governo Craxi in occasione della crisi nel Golfo nel Golfo della Sirte
Poi ecco voglio dire
Una parola anche sui missili vero
Anche sui missili tutto è opinabile ne potremo ripensare la storia d'Europa quando sarà venuto il momento con il massimo di distacco e e di obiettività ma se vogliamo intanto essere obiettivi adesso noi non possiamo semplicemente dire
Sono i sta sono stati installati i missili e grazie a ciò adesso si fa l'accordo perché ci sono troppe altre cose nel mezzo
Innanzitutto tra il mille e novecento settantanove quando si prese quella decisione l'anno di contrastata e il mille novecentottantatré nel momento in cui furono installati missili a Comiso in Germania in Inghilterra c'è stata di mezzo una linea di condotta della amministrazione americana quella che a partire dal mille novecentottanta è stata guidata da Reagan che in sostanza tra di proprio quella parte della decisione del mille novecentosettantanove a cui più teneva allo vari partiti socialisti in Europa che l'avevamo appoggiata perché quella decisione riusciva da un lato preparare questi missili per metterli nell'ottantatré dall'altro cercare un accordo con l'Unione Sovietica che eviti di metterli
Ebbene è stato proprio il principale ideatore degli euromissili
E cioè il cancelliere tedesco socialdemocratico Schmitt che nel mille novecentottantatré al congresso del suo partito
Congresso del suo partito che decise di opporsi alla installazione degli euromissili pur avendola votata quattro anni prima
è stato il cancelliere Schmidt che ha detto in effetti gli Stati Uniti non hanno cercato l'accordo con l'Unione Sovietica
Io ritengo io ritengo che Sensi è giù tutti i se si giungerà l'opzione zero sarà per tre motivi fondamentalmente perché in Europa occidentale e anche tra partiti come quelli che ho citato che appoggiarono la decisione del settantanove
Ebbene
è venuta avanti una spinta molto forte per la trattativa e per l'intesa con l'Unione Sovietica secondo perché anche in rapporto a ciò e per ragioni interne poi agli Stati Uniti d'America
è cambiato in tempi recenti l'atteggiamento dell'amministrazione Reagan e in terzo luogo perché è cambiata la direzione dell'Unione Sovietica e oggi alla testa
E oggi alla testa dell'unione e oggi alla testa dell'Unione Sovietica c'è un gruppo e c'è soprattutto un leader che hanno avuto un atteggiamento
Molto più aperto molto più costruttivo volto meno rigido di quello
Del precedente gruppo dirigente che effettivamente poi aveva contribuito a bloccare una possibilità d'intesa prima del mille novecentottantatré questo se vogliamo fare la storia
Sia pure
Alla buona ma con un minimo di scrupolo e serietà e non andare a delle semplificazioni propagandistiche che poi non c'entrano molto
Dico francamente con la decisione sul Golfo Persico che o si riesce a giustificarla sulla base di motivi circoscritti
E precisi oppure e fanno tentare di giustificarla tirando in ballo altre questioni che non c'entra
Bene
Proseguiamo sempre usando il metodo dalla rapidità ed alla scioltezza
La parola al compagno Gianni De Michelis no io molto rapidamente partendo dalla prima delle due domande il nostro moderatore c'ha fatto quella
Della questione dei rapporti sud-sud di favorire in qualche modo anche che tra i paesi in via di sviluppo
Si realizzano condizione di convergenza tale che rendono più semplice il l'affrontare i problemi che prima le scrivevamo io sono assolutamente d'accordo
Le prove sono d'accordo però penso che in questa direzione bisogna andare in modo realistico e pragmatico
Parlare di rapporti sud sud a livello planetario come negli anni settanta
Ai tempi delle grandi conferenze dei Paesi non allineati è pura propaganda e impossibile trovare in modo concreto il modo di mettere assieme le far convergere decine e decine di paesi di continenti diversi in realtà diverso in condizioni diverse credo credo che sia molto più realistico concreto produttivo un approccio regionale credo che questo sia un obiettivo perseguibile Napolitano citava giustamente l'America centrale sono tutte le condizioni se ci fosse la volontà politica per farlo credo che sia perseguibile un'area come quella del Mediterraneo quindi penso perché in modo concreto ridaremo deve sedersi a dare l'esempio vi si può farlo lo si può fare relativamente rapidamente ciò non in tempi storici montare cenni ma nel prossimo futuro dipende molto da noi c'è dipende molto dall'Europa dipendevo da Paesi come l'Italia è evidente che un'iniziativa in questa direzione non può che essere presa dai Paesi più ricchi più forti perché è evidente che il terreno per riuscire a creare le basi diciamo così di una convergenza non può che essere in partenza quello di carattere economico di un popolo amico dalla cooperazione economica
Però per andare verso una comunità mediterranea sia pure per gradi realisticamente sapendo che certo non esportabile dei prossimi anni il modello della Comunità europea non è che pensabile
Mettere assieme Marocco Algeria Tunisia Italia ma per andare però concretamente in questa direzione occorrono alcune condizioni che non sono facilmente anche per la sinistra come alcuni problemi la prima è politica
Finché la sinistra continuerà come ha fatto anche in Italia in Europa anteporre la questione palestinese e israeliana presto non se ne verrà fuori
E si rischiara probabilmente non solo di non solo che la questione medio per molte altre che a cui l'anno il tutto
Bisogna riuscire a trovare il modo di mettere gli Stati attorno al tavolo per discutere di questioni di cooperazione anche a prescindere dalla questione israeliano palestinese
Fino a ieri era impossibile solo proporlo Barcellona livello tra virgolette privato ma anche la conferenza che abbiamo avuto a Tunisi
L'anno scorso anzi no quest'anno nel marzo di quest'anno tra i ministri del lavoro di dieci Paesi mediterranei molto diverso in politica lo dimostra che è possibile
Si è riusciti a mettersi attorno a un tavolo in maniera ufficiale Paesi Diversi politicamente con idee diverse su questa questione senza bloccarsi come avveniva negli anni precedenti sulla pregiudiziale del dell'atteggiamento rispetto alla questione palestinese israeliano è questa la prima condizione politica
Su cui si può e si deve la sinistra in Europa nei singoli Paesi europei e quindi anche in Italia può cambiando il proprio atteggiamento tradizionale dare un contributo la seconda questione quella che citava anche Napolitano ma che va vista nel concreto che poi bisogna che naturalmente e chi
Vuole iniziare il processo metta come si può dire sul piatto le prime affiches per rendere possibile che dopo si avvii non possono che essere i Paesi più ricchi e più forti per farlo
E questo non è solo discorso lungo lo facciamo questa sera non è solo un problema di quantità di risorse anche se anche questo conta è proprio un problema di modificazione di priorità interni per dirla per dire il tema su cui ci misureremo competente subito bisogna partire dalla questione agricola il futuro dell'Europa dipende dall'Europa delle l'apporto dell'Europa col resto del mondo ma in modo particolare il Mediterraneo dipende dal fatto se sapremo uscire dal sostanziale protezionismo agricolo nel cui siamo stati
Quanto per tre
Italia Spagna e così via ma se non si parte invece è impossibile proprio neanche cominciare incerto Napolitano ad ore di Lhasa pene dove si prendono le risorse che si destinano
Sì che si potesse lo si volessero destinare a queste ulteriore sviluppo di una politica solidarietà sovranazionale
E non credo naturalmente che il problema sia quello come sicura di non darle più assurdo di dire che il Sud aspetti io penso che si tratti di impostare in termini diversa è la situazione convincendo oggi e convincendo che i PAC anche i paesi sviluppati hanno da guadagnare
Da un più generale sviluppo dell'area mediterranea perché un po'paesi come la Francia l'Italia e la Germania devono pensare che il loro sviluppo nei prossimi decenni non continuerà se noi non sapremo creare dei mercati da soddisfare al di fuori di noi che non possono essere in paesi in via di sviluppo valori la popolazione è stagnante addirittura calerà abbiamo tutte economie basati su forti correnti di esportazione non ci sarà la soluzione al problema dell'economia mondiale reale problema dell'economie regionali come quella mediterranea se non sapremo promuovere lo sviluppo delle nazioni che essendo indietro hanno spartito in questo sviluppo bisogna avere il coraggio e la capacità di capire che delle risorse destinate in anticipo rispetto alle nostre
Eventuali priorità nazionali in quella direzione serviranno anche per trainare lo sviluppo di tali e anche lo sviluppo del Sud il sub non ha un futuro il nostro Sud se lo continuiamo a concepire come il perfetto debole della costruzione europea se
Continuiamo con le politiche sulle quali tutti abbiamo continuato a marciare ancora fino ad oggi sono politiche di sussidi di protezioni straordinarie di incentivi tra virgolette e così via il Sud ha un futuro solo nella mia ore in cui l'allargamento dello spazio economico europeo verso il sud del Mediterraneo lo renderà non più l'ultimo vagone della costruzione dell'Europa comunitaria ma un'area centrale di una di un'aria che avrà un un destino di sviluppo è un problema che significa capovolgere di centottanta gradi il modo in cui l'intero Paese sinistra non sinistra affrontato la questione meridionale fino ancora a oggi è un problema grosso io credo che si tratti di andare in questa direzione credo che
Ci verranno delle forti appelli da parte dei gruppi dirigenti più consapevoli dei paesi della sponda sud in questa direzione credo e da gruppi dirigenti pure come quello algerino in modo particolare le forze di sinistra lo per il compiersi di una porti verranno degli appelli tra breve molto forti perché sia la sinistra in Europa a farsi promotrice di un'azione Veneto e dobbiamo farlo compagni perché è aperta a venire alla seconda questione quella deve veleni dell'immigrazione beh la tesi prevalente in Europa oggi esattamente l'opposta
Quindi non non si vuol far venire proprio nessuno la tesi prevalente dei paesi più importanti Francia Germania e di chiudere del tutto le le frontiere a un solo marocchina un solo algerino un solo turco addirittura o solo il va avanti
Perché il mercato comune cioè la libera circolazione di comunitari ma dove hanno potuto alla disincentivato anti lavoratori comunitari lo sanno tanti lavoratori italiani a rimanere a lavorare in questi Paesi anche nel nostro Paese
Noi abbiamo approvato pochi mesi fa una legge molto avanzata dal punto di vista dei principi
Ora che siamo in fase di applicazione continuiamo a rinviare il passaggio da fare definitiva
Perché ci scontriamo poi con la realtà concreta e qui probabilmente come si può dire molti buoni propositi mostrano il pelo degli interessi di bottega o di lo dico di corto respiro
E abbiamo scoperto le cose più incredibili dei dal numero crescente di lavoratori extracomunitari solidale tenervi al Sud e nel centro-nord
Cose con cui bisognerà imparare a fare il ponte io non dico che l'Europa deve cavarsela dicendo assiste lo vedo facciamo entrare un po'di gente risolto pure la strada maestra è quello del loro sviluppo
La strada maestra è di esportare risorse per sviluppare per consentire che lì si crei grosso di posti di lavoro di cui c'è bisogno
Però questa strada maestra non potranno conciliarsi anche con una disponibilità che oggi le forze conservatrici negano di accettare per un certo periodo transitorio che non sarà breve anche delle correnti di migrazioni per gestire in modo civile era tale questo problema bisogna avere il coraggio di parlare di quote le quote sono la base di una politica concreta e seria di perché per non parlare di quote in nome di principi che talvolta la sinistra agito semplicemente per salvarsi la coscienza e il risultato è che il grosso dei lavoratori rimangono illegali e clandestini
E il rosso e il rischio coi acque da lì ci si passi il resto il critico francese e poi porto la razzismo vero e proprio quando quando si parla di Boateng avere la capacità Popper questi che si accettano in modo palese esplicito Dini crearne scuole di preparare l'integrazione culturale se necessario l'integrazione religiosa perché dovremo abituarci anche in Italia nel corso dei prossimi quindici anni a diventare in parte una società multirazziale come non siamo mai stati nella vostra storia della nostra storia recente un grosso
Porto e credo che spetti alle forze progressiste di farsi carico di questi problemi e di e affrontare in futuro per quello che mettendo anche da parte una parte una certa quantità delle proprie dei propri tabù delle proprie convinzioni preconcette
De e così via ecco io mi fermo qui perché sulle altre questioni poteva parlare mi limito a dire che come Napolitano era giustamente convinto che non venisse in via dire i socialisti avevano torto riconquista erogatore anch'io sono venuto qui compì in do che non potevo pretendere con i miei argomenti di convincere in presa diretta la festa dell'Unità e responsabile internazionale del PC
Bene io direi che a questo punto c'è tempo solo per una brevissima conclusione del dibattito che riassuma il diciamo così un po'il senso del confronto che abbiamo avuto qui questa sera la parola compagni Napolitano
Sì io vorrei fare
Due osservazioni
La prima è questa compagne e compagni
Quando gli organizzatori della festa
Ci hanno proposto questo tema noi sapevamo che era un tema
Difficile
Però qui bisogna ogni tanto ricordare hanno gli stessi che cosa è
Per noi comunisti e non credo solo per noi comunisti anzi mi auguro la politica se ne è parlato in più occasioni nel corso di questa festa dell'Unità credo che per altri aspetti se ne è discusso in modo appassionato
Io stasera vorrei sottolineare il fatto che per noi la politica è guardare avanti e guardare in garante
Non solo alla situazione del nostro Paese e non solo alla situazione di quella parte del mondo e di quella parte dell'Europa in cui è collocata l'Italia ma alla situazione complessa
Siva del mondo che sempre di più diventa un solo Bonito all'interno del quale cioè anche
Tra
I problemi dei paesi del terzo mondo come lo chiamavamo una volta e i Paesi della parte più sviluppata del mondo cresce la interdipendenza noi dobbiamo avere questa lungimiranza
Sa e dobbiamo non soltanto guardare al modo in cui si presentano oggi le questioni ma al mondo in cui possono presentarsi tra dieci e venti anni e dobbiamo guardare armi in termini di solidarietà in nome dei nostri ideali internazionalisti ICI e dobbiamo guardarmi anche in termini di in eccesso sita di necessità di affrontare nel modo giusto queste questioni se vogliamo davvero
Affermare la causa della pace affermare la causa del progresso e far sopravvivere la nostra civiltà ecco io penso che la politica per noi sia questo
E sia anche prospettare soluzioni io non so compagne e compagni se qualcuno commenterà questa discussione alcune delle cose alcune delle cose che abbiamo detto io e De Michelis
Rilevando che è stato un dibattito di carattere tecnico ma compagne e compagni se noi vogliamo
A fermarci in Italia e Nievo e in Europa in quanto Sinis sta se noi vogliamo a fermarci come forza di governo noi non possiamo limitarci soltanto a delle enunciazioni di carattere generale
Non dico soltanto
Alla evocazione di scenari catastrofici ma nemmeno soltanto ad una descrizione puntuale noi dobbiamo sapere indicare delle soluzioni anche in termini
Tecnici come si dice altrimenti non ci si cambi da forze di governo altrimenti non ci si afferma non si vince non si pass sa come forze di governo in Italia e in Europa noi comunisti e noi della sinistra e abbiamo difficoltà nel nostro e in altri Paesi e lo hanno detto per il nostro partito le elezioni in Italia e lo hanno detto per altri grandi partiti della sinistra in Europa le elezioni in Germania federale anche se c'è stata
Una prova recente più favorevole lo hanno detto le elezioni in Inghilterra avevano detto le elezioni anche in altri paesi ma tra queste difficoltà vi sono anche quelle del cimentarci con proposte di come Herno e con impostazioni lungimiranti con le maggiori questioni della nostra epoca come quelle dei rapporti tra il nord e il sud del mondo che poi sono questioni forse più avvertite dalla gente di quanto noi pensiamo in un modo o nell'altro
Questo direi che è stato innanzitutto il senso
Complessivo della nostra discussione del nostro impegno della scelta di questo tema ed è la scelta di tenervi fede anche se poi giustamente non abbiamo
Mancato di dirci le cose che era giusto che ci dicessimo apertamente senza infingimenti a proposito del Golfo persi
La seconda osservazione che voglio fare compagne e compagni
Nella sinistra italiana
C'è una divisione tra comunisti e socialisti c'è una divisione per tanti motivi su tante questioni
Ebbene io non credo
Che noi possiamo farci delle illusioni
E credere che questa divisione posto a scomparire vincano
Penso che dobbiamo avere una forte volontà unitaria
Senza nasconderci le divergenze affrontandole a viso aperto e anche con grande tenacia e anche con grande tenacia
Non si tratta di fare sconti non si tratta di rinnegare a cura nostra convinzione si tratta di discutere e naturalmente discutere significa anche possibilità che si cambino
Certe posizioni da una parte e dall'altra ma bisogna cambiarne se si è convinti di cambiarle e altrimenti continuare del confronto e continuare anche a non tacere le divergenze
Però ci vuole compagne e compagni però ci vuole compagne e compagni nello stesso momento una grande attenzione a valorizzare quello che già c'è
Di unità o può esserci e può crescere di unità grande attenzione e quindi anche grande freddezza nei momenti difficili
Noi siamo un partito molto appassionato guai se ci venisse meno la passione e nello stesso tempo però deve esserci sempre una alta dose di raggiunte di razionalità di capacità di valutare fretta me
Tutte le situazioni e di perseguire lucidamente quelli che consideriamo nostri obiettivi fondamentali e tra questi c'è L'Unità vera sì visto in Italia e in Europa su una politica di pace di distensione di disarmo di cooperazione e su Napoli Ka di trasformazione delle nostre nostre società e allora io che cosa debbo dire concludendo davvero
Debbo dire che io mi chiamo e penso che da parte nostra si debba fare ogni sforzo in questo senso
Che lo strappo che c'è stato
Sul Golfo Persico ed è uno strappo
Che non abbiamo voluto e che non si è compiuto per scelta vostra che questo strappo come altri strappi non si traducano illa c'era azione
Di quel tanto di tessuto unitario che abbiamo preservato e in quel tanto di terra ma costruttiva che cerchiamo
Di tessere di nuovo
Perché possano rafforzarsi i motivi di unità
E possano alla fine prevalere sui motivi di divisione nell'interesse non del nostro partito ma e la sinistra della causa del progresso e della pace nell'interesse delle masse lavoratrici e popolari del nostro Paese
Siamo sempre in fase dei conti
Gianni De Michelis raggiunge ancora qualcosa solo poche parole anch'io voglio solo ricordare a me stesso
Solo dieci anni fa
In Europa e nel mondo
La sinistra era
Sulla difensiva con le spalle al muro pareva che il cambiamento in atto a livello mondiale
Portasse con sé inevitabilmente una sorta di vento conservatore destinato a travolgere ogni resistente
Delega Nismo è thatcherismo almeno nella parte sviluppata del mondo fossero destinati a rappresentare il modello vincente per il lungo periodo
Alla fine degli anni settanta in buona parte dei Paesi in via di sviluppo in Africa America latina altrove prevalevano
Risi militari dittatoriali antidemocratici come ricordava Napolitano
Tra le due super potente si era giunto alla direi l'apice di una guerra fredda che non ricordavamo dagli anni quaranta e che sembrava aver cancellato per sempre gli anni della distensione
Fine anni sessanta primi anni Settanta
Beh parlando dieci anni dopo
Parlando con realismo con prudenza senza come si può dire volere viventi illuderci io credo che possiamo fare qualche constatazione che è confortante
Le soluzioni conservatrici non hanno prevalso per lo meno non hanno affatto dimostrato di essere capaci di dare quelle risposte
Che sembrava la sinistra o le soluzioni di sinistra non potessero dare
Nel corso di questi anni in buona parte del mondo la democrazia è cresciuta
Pensiamo a cose avvenute come è cambiata l'America latina in questi pochi anni da questo punto di vista nonostante le difficoltà alla crisi economica detto Lele le condizioni sociali
E anche sotto il profilo dei diciamo del clima di distensione del mondo del in questo mille novecentottantasette
Stiamo salutando vivendo e partecipando ad eventi di natura storica che sarebbe sembrato follia prevedere ancora pochi anni fa
Non è che era
Secondo
Nella Germania occidentale l'altro giorno le ultime battute del confronto USA URSS e questori credo non solo auspicabile ormai realisticamente prevedibile accordo di disarmo cambiamenti
In Cina in Unione Sovietica
Che modifica il quadro di riferimento anche di modello diciamo così nitidi situazioni statuali sociali che per decenni avevano pesato in un clima incerto incerto mondo io ne ho tratto personalmente la convinzione che questo ritardo grandi chance e grandi possibilità alla sinistra quella sinistra che sembrava destinata a rimanere con le spalle nude minoranza ridà delle chance depositanti
Credo che premendo i prossimi anni dimostreranno che la possibilità per il mondo di trovare una via d'uscita costruttiva non traumatica non conflittuale a queste norme trasformazione epocale che stiamo vivendo
Andrà di pari passo alla possibilità di far crescere sempre di più l'influenza delle forze progressiste a livello nazionale e sovranazionale
Ci dà una grande chance Rita uno spazio per una possibilità di esistere per le forze di sinistra una condizione però
è una condizione che vale anche per la sinistra italiana che vale anche per i socialisti comunisti italiani
Perché questa sinistra sappia essere all'altezza di questo mondo che cambia sappia ridisegnare e ripresentare ridefinire se stessa
Perché queste grandi potenzialità la disponibilità che c'è soprattutto nelle nuove generazioni a livello mondiale per combattere ancora battaglie di progresso dipendono solo dal fatto che la sinistra sa passare a parlare linguaggi nuovi
Fare proposte nuovi indicare BT il nome perché sui linguaggi vecchi con le proposte vecchie questa potenzialità come anche molte esperienze di questi anni di uno Stato non viene contro mi racconta la battaglia sarà persa di nuovo
Io credo che sia possibile farlo che sia realisticamente concretamente possibile farlo
In giro per il mondo in Europa e perché no anche e soprattutto in un Paese come l'Italia
In fondo in questi anni è passato attraverso questo cambiamento con alcuni connotati caratteristici che da questo punto di vista la mettono avanti non indietro altri Paesi non sono molti paesi
Avanzati europea io in generale del mondo che abbiano passato tutti questi anni di ristrutturazione di cambiamento mantenendo sempre hanno dato il filo del dialogo sociale
Andiamo a vedere cosa è successo non dico nell'Inghilterra della Thatcher ma nella Germania di colte ricordavamo prima o in Belgio in Olanda o perfino nella Francia perfino negli anni del Governo di sinistra
Nei rapporti tra le forze sociali e sindacali nelle istituzioni governi così quindi noi siamo in condizioni potenziali enti in parte reali per andare avanti questa direzione sapremo noi stessi cambiare trasformarsi io credo Giorgio che i problemi che esistono
Per esempio tra socialisti e comunisti in Italia per rafforzare l'obiettivo dell'unità
Che evidentemente una condizione per usare meglio in modo più efficace il retroterra di energie culturali sociali civili
Vaste probabilmente maggioritaria in Italia che questa nostra società esprime non è quello di guardare all'indietro
Non è il problema di superare la scissione di Livorno di ritornare al prezzo unico perché la scissione di Livorno è stato superato il fatto che appartiene a condizione che non ci sono più a una
A una realtà sociale economica storiche non c'è più guardare indietro non ci aiuta minimamente
Né a stabilire chi ha avuto ragione che ha tolto né a darci la strada da seguire per l'indomani il confronto è sul futuro è sul nuovo è sul diverso con cui dobbiamo misurarci ed è un confronto che ciascuno deve fare al proprio interno tra di noi è un confronto
Che modifica anche i confini ce lo dicevamo in molte discussioni ci sono partiti
Che si chiamano socialisti che solo il tradizione socialista non comunista addirittura di tradizione socialdemocratiche per usare un aggettivo più esplicito e che oggi fanno più fatica
A mettersi nella direzione del nuovo di partiti per esempio che si chiamano comunista corretto comunista italiano
è di sicuro più indietro nella strada del cambiamento e per nella possibilità di svolgere un ruolo come si può dire da protagonista nel suo paese a migliorare in Europa nel mondo un partito come quello laburista che per decenni è stato considerato un partito tra virgolette moderato
Dello schieramento di
Sinistra su questo terreno io credo dobbiamo misurarci sapere che i giurati
La sinistra italiana come quella rupe a è un po'indietro
Per ragioni varie ampi troppo i piedi la testa nel passato ha troppa paura di rimettere in discussione se stesso su molte cose ha troppa paura di abbandonare
Le certezze le sicurezze dei tabù anche se poi nel cuore di nella testa di ciascuno di noi se la convinzione che qui tabù poi messi alla prova della realtà saltano ignare si frantuma bene dobbiamo riuscire a superare tutto questo non sarà facile
Sarà un dibattito anche astro perché ripeto rimettersi in discussione
è una cosa sempre complessa e però secondo me se avremo il coraggio di andare avanti in questa direzione avendo come si può dire a cuore l'obiettivo di fondo e senza avere paura
Del dibattito franco e anche dello scontro sulle tappe intermedie io credo che ci sia uno spazio grande e non futuribile ma a breve scadenza per battaglie progressiste in Italia in Europa
Questo sia come si può dire il compito al quale dovremmo dedicarci nel prossimo futuro
Bene mi pare che questa sera abbiamo sentito
Credo di interpretare anche il vostro pensiero cose intelligenti che ci aiutano a pensare speriamo anche di aver dato un contributo questa sera per poter in futuro agire sempre di più e meglio insieme