Beniamino Andreatta economista

Posto
Il convegno
In un'area grata sta per iniziare
Vi chiederei anche
Di chiedere anche di spegnere i telefonini grazie
Va bene presento
Signore e signori ripeto per cortesia
L'invito
A prendere posto
Cortesemente grazie di controllare di aver disattivato il telefono cellulare
Volevamo servirci così
Va bene
La prima prima di iniziare
Ufficialmente questo pomeriggio dedicato
A all'Andreatta economista
Vorrei ringraziare il Ministro del tesoro per questa
Bellissima mattinata che ci sia
Regalato e credo che
Come dire la sensazione che ho avuto uscendo da questa mattinata di pieno di come dire di
I disegni progetti azioni da intraprendere forse
Per me il modo migliore di commemorare Andreatta perché era proprio come si usciva da una conversazione con lui si usciva sempre con qualcosa in mente da fare
Io ero uno di quei due che
Di quei due ragazzi che il professor Giarda
Al cui professor già l'ha fatto cenno oggi
Che sarebbero tutti andare a insegnare onesta di Cosenza ma furono
Giudicati senza pubblicazioni
E quindi non furono accettati
Non lo conoscevo e questa è una cosa che ha notato Tommaso stamattina come appunto come dire trovasse delle persone le indicasse senza conoscerle come non lo conoscevo quando
Su suggerimento di Alberto Quadrio Curzio di Azio Tarantelli
Andreatta indicò a carte
L'esistenza di un incarico nella neonata Università di Trento
Un incarico di politica economica alla Facoltà di Sociologia nel settantasei
Dove appunto fresco di MIT andai a insegnare un'economia un po'diversa da quella che si come dire che essi dibatteva all'epoca in quella in cui l'Università
E
E mi ritrovai a Trento ad abitare da solo unico docente perché tutti gli altri venivano Damilano o da Bologna insegnare a Trento unico ma con una importante compagno
Che era il Rettore dell'Università di Trento il fratello di Romano Prodi Paolo Prodi
E
Però insomma per un per un giovane economista per quanto questi fine settimana insieme potessero essere ricchi conversazioni c'era
Come chi ha bisogno di
Di scambio sopra dove gli faceva macroeconomia e non
E non sociologia
In senso stretto come si faceva all'epoca
E quindi naturalmente comincia a far perno su Bologna ed è lì che ho conosciuto il suo studio
E qui vedo altri Carlo tarda fu uno dei primi che
Assisteva queste conversazioni suo studio diventò per mentre sto un posto dove come dire
Gli riversava tutte le curiosità le domande anche le angoscia di essere di credermi un pochino solo lassù poi da allora
Da allora gli incontri furono gli incontri contatti furono innumerevoli
Però quello che mi è rimasto molto impresso e che ancora oggi mi riempie veramente di meraviglia è che
Lui parlava con i ragazzini
C'è da da professore famoso da Ministro darà
Da persona importantissima i nostri occhi parlava con i ragazzini Paracoi ragazzi è stato detto molto bene stamattina perché azione per due motivi perché era curioso molto e perché era un mano
E quindi
Trasfondere a queste sue doti di umanità ai giovani che così anche per la loro età hanno hanno spesso angosce
E essi stessi curiosità
E
E l'altra cosa che mi ha colpito e per il ferimento di stamattina e per il Veneto di Gianni Toniolo al suo essere
Cristiano senza
Operare da cristiano senza avere le certezze senza la garanzia di certezze e questo forse era anche uno dei motivi
Della sua apertura della sua curiosità
Questo è un pochino perché volevo dire prima di iniziale lì con la presentazione ufficiale
Di Andreatta economista
E desidero salutare e ringraziare per essere qui tutti voi
E in particolare il signor Presidente del Consiglio signor ministro dell'economia e le finanze i signori rappresentanti del Parlamento e tutte le autorità
è difficile distinguere l'Andreatta economista ad Andreatta politico
Non certo perché l'economista se è stato subito l'avevo visto stamattina dell'esigenza di breve periodo della politica al contrario la sua visione lucida da tecnico lo ha messo in grado da politico di sfidare l'impopolarità
Come ministro come parlamentare come intellettuale immaginato creato meccanismi istituzionali all'interno dei quali potessero realizzarsi politiche coerenti
All'inizio che la sua attività e poi sempre la sua ispirazione profonda derivano grata Andreatta è stato un economista dello sviluppo
E allo sviluppo delle aree arretrate del nostro Mezzogiorno che dedica i primi studi giovanili discutendo quali tecniche di produzione siano più adeguate a un'economia in trasformazione
Il suo primo libro accademico del cinquantotto indaga il nesso fra distribuzione del reddito accumulazione del capitale
Poco dopo nel sessantuno si reca in India dove nel quadro del processo di programmazione avviato in quel Paese studia il problema delle tariffe elettriche
è naturale che
Nel clima servito della ricostruzione del rinnovamento dell'Italia dopo il fascismo questo giovane brillante attento ai problemi sociali si rivolga ai temi dello sviluppo
Nel suo impegno successivo su questo fronte spicca il lavoro di organizzatore culturale
Consapevole della necessità di formare le persone i veri agenti della crescita non solo argomenterà l'importanza della qualità dell'insegnamento ma darà un contributo decisivo l'aveva visto stamattina alla fondazione di università
Istituto di scienza economica la Facoltà di Scienze Politiche di Bologna
L'Università di Trento l'Università della Calabria centri di ricerca e documentazione Prometeia arella
Si adopererà anche per la diffusione dei metodi quantitativi nell'analisi economica
Decisiva per la sua formazione di economista e l'Università Cattolica di Milano
Un centro di cultura dopo confrontarsi con studiosi come Francesco Vito Siro Lombardini Luigi Pasini
Alla Cattolica nel dopoguerra si incontrano tre grandi filoni di pensiero economia dello sviluppo declinata in senso micro e macro tensione cristiana verso l'armonia sociale e la sorte delle e la sorte delle classi meno abbienti
Pensiero economico keynesiano
All'influenza della scuola storica cattolica
Rappresentata in
Primi sta lampertico e Toniolo si deve la sua chiara percezione degli aspetti non strettamente economici della trasformazione produttiva
Assetto giuridico ambiente istruzione tempo libero che egli inquadra in un gusto per una visione politica del mondo tratta dagli economisti classici da tolgo
Astio almeno
Nel filone del pensiero keynesiano Andreatta porta un forte interesse per l'uso e l'elaborazione degli strumenti dinamici di farlo affinato durante un soggiorno di studio a Cambridge e cinquantasei durante il quale allievo di Cannes Caldoro Robinson
Il legame con gli eredi Vincenzo non impedisce ad Andreatta di rimanere aperto a molteplici influenze
Assai secondo in particolare il suo rapporto con il pensiero di Schumpeter del suo allievo stanco
Dai quali trae la convinzione che il ciclo non è un mero disturbo che si sovrappone i fenomeni di lungo periodo ma è la forma che assume lo sviluppo stesso attraverso ondate di investimenti innovazioni
Solo alla luce dell'obiettivo di fondo che gli si pone come economista dello sviluppo non solo mantenere il saggio di crescita vicino al massimo potenziale ma disegnare politiche fra loro non contraddittorie coerenti nel tempo
Può essere inteso appieno l'Andreatta più noto che interviene sui temi della politica monetaria fiscale sulle strutture del credito sulla scuola
E che per alcuni anni assume responsabilità di governo
Partecipa compassione al dibattito alla pratica della programmazione economica intesa come esercizio di logica strumento di coordinamento delle decisioni degli operatori
E tra i primi a denunciare con lungimiranza la possibile collusione fra una tecnocrazia irresponsabile e una burocrazia opaca suscettibile di vanificare
Gli elementi progressisti della politica di piano
Il primato che attribuisce alla crescita lo porta spesso a criticare le politiche economiche seguite dall'Italia negli anni Cinquanta e Sessanta come timide
Restrittive ciecamente ortodosse
Che Degasperi abbia preferito Einaudi e Menichella economisti che egli ritiene più coraggiosi fautori dello sviluppo lo ferisce
Anche il Governatore della Banca d'Italia Guido Carli
Viene Daloui accusato di aver sacrificato inutilmente con la manovra monetarie restrittiva del sessantatré sessantaquattro alcuni punti di crescita del prodotto nazionale nonché di ostacolare la programmazione economica
Mi ricordo un famoso con convegno al CNR di cui vedo alcuni protagonisti qua professor Pasini tifoso spaventa La Malfa Giorgio La Malfa in cui si discusse proprio della visione che Andreatta aveva della stretta monetaria fatto dal governatore Carli
Per gli anni Settanta le sue opinioni cambiano
Andreatta e tra i primi che inizi anni
Ad affrontare con coraggio le nuove sfide di cui è difficile decenni esponendo i danni dell'inflazione progettando con la Banca d'Italia e strumenti per combatterla affermando con Carlo Azeglio Ciampi il concetto che il tasso di cambio non deve accomodare passivamente l'aumento dei prezzi interni
Fu conversione
è più giusto parlare di studio di applicazione dell'intelligenza la realtà egli è vero rivede in quegli anni alcuni suoi giudizi del passato
La stretta del sessantatré viene da lui caratterizzata vent'anni più tardi come una manovra da manuale perché ha consentito all'economia
Di ripartire in breve tempo
Se ancora metà degli anni Settanta condivide la risposta di politica economica al primo shock petrolifero in una successiva analisi condotta con Carlo data giudica la svalutazione del cambio di quegli anni eccessiva
Sul volgere del decennio settanta sostiene con convinzione il processo di adesione dell'Italia sistema monetario europeo
Nella sua visione la partecipazione al sistema costituisce un'occasione unica per abbandonare il deleterio ricorso alle svalutazioni competitive
Mentre la conseguente riduzione del rischio di cambio può contribuire all'affermazione di un grande mercato finanziario europeo e rendere più agevole la mobilitazione di risorse da destinare allo sviluppo
L'indipendenza della Banca centrale dal Governo trova nell'Andreatta dei primi anni Ottanta uno dei suoi primi e più forti campione
Sebbene
La forma assunta da quell'indipendenza nell'ottantuno il famoso divorzio
Appaia timida se vista con occhi odierni
L'influenza intellettuale pratiche di quell'atto appare vasta propedeutica a ulteriori progressi
I due protagonisti di quella vicenda il ministro il Governatore scuotono dalle fondamenta un sistema nel quale
La comodamente o delle esigenze finanziarie del tesoro è divenuto la regola nulle ficcante in pratica ogni conato di politica monetaria indipendente
La pervasiva per la la pervasività del conto dei controlli amministrativi sul credito non gli era mai piaciuta
Non appena divenne Ministro del Tesoro in sedi o una Commissione nera membri Mario Monti Francesco Cesarini Carlo Scognamiglio che indicasse le riforme più urgenti per adeguare il sistema del credito alle esigenze dell'economia
Il rapporto conclusivo di quella Commissione fu uno degli atti che abbiano il sistema verso quegli obiettivi di efficienza e concorrenza che si stanno ora pienamente affermando
Intenso e partecipato fu il suo impegno per la soluzione della crisi del Banco Ambrosiano abbia visto stamattina in difesa degli interessi dei depositanti e allo stesso tempo della reputazione del sistema
E direi del Paese in senso lato
Ma è nella critica alle tendenze generali degenerative della politica di bilancio che l'economista Andreatta ci offre forse suo lascito più attuale e lungimirante
La critica già tutta presente negli scritti degli anni Sessanta
Col tempo si precisano le sue analisi sulla scarsa produttività di molti capitoli della spesa pubblica si mostrano i meccanismi politici che porterà l'accumulazione del debito pubblico denunciati come meccanismi di irresponsabilità
Nell'ottantasei in un convegno del suo partito
Andreatta sostiene tesi molto impopolari
Tesi oggi più condivise
Anche se non al punto da coagulare una volontà politica riformatrice
La spesa sociale italiana non è eccessiva la mal distribuita fra i suoi diversi strumenti
Nella sua diagnosi in Italia lo stato sociale non si è attuato sono parole sue
Non si è attuato come nel caso degli esempi nordici a partire da una programmazione che nasceva da un'idea di welfare
è nato sotto la spinta della pressione politica affinché si tutelassero taluni interessi piuttosto che altri
Ha prevalso l'interesse alla sicurezza di fronte alla malattia e alla mancanza di reddito nell'età anziana della vita
Sono rimasti invece sacrificati quegli istituti propri del welfare State che riguardano
La protezione della disoccupazione delle condizioni estreme al di sotto della linea di povertà
Dire molti no per pronunciare alcuni sì essenziali
Sono sempre parole sue
Nello stesso intervento
Critica l'assistenzialismo industriale con il quale negli anni Settanta si tentò di arginare gli effetti della crisi con l'unico risultato di appesantire il già notevole carico del debito pubblico
All'inizio degli anni ottanta l'esperienza pratica lo indusse a riflettere sullo stato presente e sul destino dell'impresa pubblica
Iniziò col mettere a confronto la razionalità programmatoria sono le sue parole della politica industriale segnata
Da una pretesa di onniscienza
Con la modesta in Pilia che caratterizza il processo decisionale del Parlamento aperto alle pressioni dei gruppi più vari
E arrivo a rimpiangere che si impedisse al mercato di esercitare la sua funzione distruttrice di organismi e creatrice di ricchezza
L'applicazione concreta della legge del tre aprile settantanove e numero novantacinque recante provvedimenti urgenti per l'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi
Lo convinse che la porta aperta dei finanziamenti pubblici era una pessima medicina per la salute delle imprese
Disse nell'ottantuno
Ciò che dobbiamo fare e obbligare l'economia ricercare le soluzioni sul fronte della produttività
Un maggior dirigismo maggiore intervento dello Stato alle imprese che controlla non serve a nulla se non in un contesto di pressioni per il miglioramento della produttività
Ma evidentemente perse ogni fiducia nella possibilità di creare il meccanismo per l'esercizio di queste pressioni perché nell'ottantanove presentando una ricerca sulla Borsa italiana dichiarò
Se è caduto il muro di Berlino possono cadere anche altri steccati
Anche la Banca Commerciale Italiana la stette possono essere privatizzate e senza che lo Stato detenga percentuali di controllo questo nell'ottantanove
Nell'estate del novantatre dal Ministro degli esteri nel Governo Ciampi a seguito di un accordo con il Commissario europeo per la concorrenza Karel Van Miert Andreatta
Fermo il protocollo che impegnava il Governo italiano a ridurre entro il novantasei l'indebitamento delle imprese pubbliche a livelli accettabili per un investimento per un investitore privato operante in
Condizioni di economia di mercato
Fu il passo fondamentale verso la chiusura dell'IRI
Ne impedì l'ulteriore drammatico indebitamento
Ciò costrinse lirica la cessione della spetta al Tesoro il quale procedette alla sua privatizzazione e alla devoluzione dei proventi alla riduzione del debito pubblico
Prima di chiudere
Vorrei fare una constatazione che mi viene
In mente dopo aver ascoltato stamattina le testimonianze in particolare del Presidente Ciampi il Presidente Prodi Mario Sarcinelli ed è presidente Bazoli
Che
Ci hanno rappresentato in
Vari modi ma tutti i drammatici la gravità della situazione di quegli anni
Oggi
Il tasso di inflazione non supera
Non oltrepassa certamente il venti per cento il deficit non è al dieci per cento del prodotto interno lordo non c'è l'Ambrosiano non c'è la P due neanche le Brigate Rosse
Fortunatamente sono due direi grazie anche ad Andreatta tempi dimenticati passati i tempi a cui certamente
Non vorremmo tornare tempi probabilmente molto peggiori degli attuali
Ma c'è una constatazione che vorrei fare e che in certo senso ci riporta ad allora
Ed è che senza quella privatizzazione senza quelle privatizzazioni senza quelle cessioni di attività senza quelle ristrutturazioni del passivo il debito oggi
Non sarebbe lontano dal livello massimo del novantaquattro
Proprio quando Andreatta nel Governo Ciampi svolse la sua azione fondamentale per il decollo del programma di privatizzazioni
E la conferma
Che il suo messaggio non si è ancora tradotto in azione politica infatti
Grazie
Ora
Bene iniziamo ora
La prima sessione di questo convegno
Questa sessione e composta di quattro relazioni
Fra le prime due e le seconde due vi sarà una pausa
Seguirà
Un dibattito concentrato su tutte e quattro le relazioni e poi una tavola rotonda
La prima relazione e a cura di Alfredo Giglio bianco e Sabrina Pastorelli della nostra divisione ricerche storiche Alfredo ciglio bianco svolgerà
Sarà discussa da
Alberto Quadrio Curzio le regole del gioco che ci siamo dati e prevede uno circa venti minuti per la relazione dieci minuti per
La discussione
Alfredo ci capiamo
Il governatore Draghi ci ha ricordato l'ispirazione profonda di Andreatta come economista dello sviluppo e anche i suoi primi studi dedicati espressamente all'economia dello sviluppo
Il perché presente dedicato proprio a questi studi il cui tema centrale e il progresso tecnologico
è un tema che Andreatta non ha abbandonato in seguito quindi vedremo qualche sviluppo di questi studi giovanili fino agli anni Ottanta
Il lavoro fatto con Sabina Pastorelli mia collega nella divisione storia economica come ha detto adesso Salvatore Rossi
Oggi lei mi ha ceduto interamente l'onore della ribalta ma ha un buon motivo aspetta un bambino e al sesto mese quindi in questa occasione ufficiale abbiamo condotto evitare incidenti
Beniamino Andreatta nasce nel mille novecentoventotto
All'inizio degli anni Cinquanta arriva già laureato all'Università Cattolica dove il suo maestro De Francesco Vito una figura di rilievo nel pensiero economico italiano
Ed è stato uno dei pochi accogliere le suggestioni di Kenzo in Italia negli anni trenta
Nel dopoguerra il tema su cui alla Cattolica si può qualità l'attenzione e lo sviluppo fra i protagonisti di quel dibattito oltre a vitto e Andreatta cito Franco che va oltre Siro Lombardini Luigi Pasinetti
Uno dei punti centrali e il sentiero di sviluppo ci si chiede se sia un sentiero già assegnato ricordo il libro di costo le tappe della crescita economica
Oppure se sia possibile progettare un sentiero di sviluppo particolare per l'Italia e come debba essere questo sentiero
Bisogna considerare che c'era allora una letteratura soprattutto di fonte Nazioni Unite anzi in via era uno di questi economisti
Che diceva le tecnologie più moderne implicano a parità di prodotto un risparmio di lavoro e un maggiore impiego di capitale rispetto alle vecchie tecnologie quindi sono inadatti economie caratterizzate da abbondanza di lavoro e scarsità di capitale
E quindi è meglio per i Paesi che si industria Lizzano che procedono sul sentiero dell'industrializzazione adottare tecnologie appropriate cioè vecchie
Andreatta sostiene di no non è affatto detto che si debbano adottare per i nuovi investimenti quelle tecnologie arretrate si avvertono nel suo ragionamento due influenze parallele
Quella degli storici in particolare che al centro anche nel mille novecentocinquantadue
Aveva pubblicato economico Bacoli meschini gestore CalPERS spetti
Nel quale si sottolineavano le differenze nazionali dei percorsi di modernizzazione
La seconda influenza e quella del gruppo di economisti Leontief è uno di questi che cercavano né i dati di lungo periodo la risposta agli interrogativi della nascente economia dello sviluppo
Dai dati di Leon Tier c'è un suo famoso articolo del cinquantadue su Scientific American
Si vede che l'intensità capitalistica della produzione non necessariamente cresce da un certo punto in poi anzi circa dal mille novecentodieci decresce quindi non vale l'equazione progresso tecnico uguale più impiego di capitale
E di qui deriva la possibilità anzi la saggezza di non seguire lo stesso percorso che avevano seguito i Paesi di prima industrializzazione e di adottarne invece uno diverso
Questa è l'ispirazione generale di Andreatta vi parlo adesso di quattro articoli che lui scrisse dal mille novecentocinquantacinque era giovanissimo fino al mille novecentottantaquattro
Il primo articolo si intitola le alternative tecnologiche nella politica di sviluppo delle aree arretrate
Andreatta esordisce con una critica alla teoria mio classiche circa il rapporto fra il saggio di interesse e l'adozione di tecniche più o meno capitali intense
Ma sono annotazioni abbastanza elementari si vede si si intuisce dal modo in cui lo scrive che non è quello il punto che lo interessa veramente non c'è niente sul problema della misurazione del capitale o sulla logica stessa della funzione di produzione
Una critica per esempio che il saggio di interesse non rappresenta la scarsità del capitale perché l'interesse è un fenomeno essenzialmente monetario
Ma l'attacco più rilevante all'approccio neoclassico tradizionali secondo l'autore sta nel mostrare i difetti dell'impostazione statica e la necessità di una traccia dinamico di cui non si può fare a meno per ragionare sull'economia in trasformazione come quella italiana
Vi leggo una frase anzi la vedete voi stessi che secondo me essenziale per capire la scelta di Andreatta il suo programma di ricerca
Il precetto di tentativi ed errori attraverso il quale in economia si sviluppa può comportare sperperi di capitale assai più rilevanti di quanto non avvenga per un cattivo funzionamento del processo concorrenziale eccetera
E come se l'unità dell'asse con i suoi compagni di ricerca gli dicesse la dinamica e il tema da affrontare
Trascurare la dinamica e peggio che aveva una statica insufficiente o anche logicamente viziata perché se non comprendiamo la dinamica rischiamo di bloccare l'economia italiana su un binario morto
Io da un punto allora molto sentito c'era alloggi naturalmente l'anno dopo nel cinquantasei sarebbe uscito uno dei libri fondamentali il giorno dopo insomma via chiusure Jean Paul Capital e poi caldo
DOP
E vediamo qual è la sua conclusione sul problema della tecnologia
Cita i dati allora disponibili sull'economia americana e britannica dell'ultimo secolo
Leonetti ARCUS grazie Feltri speravano
I dati italiani sono elaborati da lui stesso sui numeri dell'Istat ed è una rispecchia ricerca diretti ma sani però sono fino al mille novecentotrenta
In sintesi che cosa conclude sulle grandi trasformazioni del Novecento che non si è trattato di spostamenti lungo funzioni di produzioni date ma del riposizionamento delle economie su nuove funzioni più avanzate
I cambiamenti tecnologici avvenuti sono stati generalmente risparmiatori sia di capitale sia di lavoro
La produttività del capitale se noi intendiamo questo come auto tratto capitale può continuare di fatto continua ad aumentare perché cresce quella che oggi chiamiamo produttività totale dei fattori
Certo
Gli studiosi oggi sono tornati a incuriosirsi dei cambiamenti tecnologici esplicitamente non neutrali nel senso di x ne parlo allora la Robinson oggi ne discutono in un libero decente nella collana storica della Banca d'Italia
Antonelli e Barbiellini Amidei che parlando di lo Callari stupenda eletti tecnologico al centro
E quindi cambiamenti neutrali oppure non caratterizzati esplicitamente in senso Capital un libro intense
Sembra un caso meno interessante e tuttavia nel contesto italiano di allora dominato da un pensiero mio classico e ancora tendenzialmente statico si trattava di considerazioni importanti assolutamente non scontate
In sintesi che cosa colpisce in questo che è un lavoro giovanile ma molto aggiornato
Primo la percezione di IVA dell'esistenza e delle dimensioni cospicue di ciò che abbiamo imparato dopo a chiamare rischi duo subito dopo sarebbe usciti due articoli fondamentali quello di Abramo vizi e cinquantasei
E quello di solo del cinquantasette
Secondo il desiderio di abbreviare quanto più possibile con una politica attiva l'inseguimento di l'Italia nei confronti delle altre nazioni ma anche la consapevolezza della complessità dei fenomeni in gioco nella trasformazione in campo industriale
E sociale
La trasformazione va governata proprio conoscendo la dinamica economica
Nei decenni successivi Andreatta abbandonerà gran parte di questa fiducia delle possibilità del programmatore
Ma queste elaborazioni lasceranno un'eredità importante la percezione della necessità di disegnare politiche pubbliche leggibili dagli operatori privati che non ondivaghi
In modo da rendere probabile una risposta conforme alle previsioni dei policy maker
E la sua critica alla politica industriale degli anni Settanta vi chiederete a questo punto se non fosse ancora in atto l'Andreatta fautori della piena occupazione era presente ma poneva questo suo obiettivo fra quelli ritardi Tabili
Cito le sue parole
L'obiettivo della massima occupazione che pure deve essere raggiunto atta ad eccesso concluso non deve essere perseguito nelle singole fasi del movimento di sviluppo a detrimento delle combinazioni produttive economicamente più efficienti
Alla lunga una politica di sviluppo condotta su queste direttive si dimostrerebbe controproducente anche in termini di occupazione
Quindi nessuna banalizzazione keynesiana nessuna frettolosità su questo punto
Il secondo articolo di cui intendo parlare ed in Andreatta già organizzatori della ricerca si inscrive in una vasta indagine empirica sul progresso tecnologico alla quale collaborano economisti ingegneri sociologi
Si intitola fattori strategici dello sviluppo tecnico dell'industria italiana
Il succo dell'articolo e che la via indicata precedentemente dall'autore come possibile la via delle tecnologie avanzate importate dall'estero
è stata di fatto imboccata dall'Italia si è chiusa la lunga fase di stasi della produttività del lavoro durata dal mille novecentoventisette al mille novecentocinquantuno
Il cambiamento è avvenuto non perché i prezzi dei fattori si siano modificati o meglio
è vero che il capitale divenuto meno caro rispetto al lavoro qui cita gli indici dei prezzi ma
Sostiene anche i prezzi del mille novecentotrentotto le soluzioni adottate successivamente dopo la guerra sarebbero state convenienti
Perché i cambiamenti hanno comportato un risparmio sia di lavoro che di capitale in misura assai rilevante e qual è dunque la causa
Andreatta lei individua nell'aumento della scala di produzione che ha permesso per esempio l'interruzione della catena di montaggio
Aumento di scala visa possibile dall'allargamento del mercato
Vi è un'elevata correlazione fra l'aumento della produzione settore per settore e l'aumento della produttività del lavoro e questo è il grafico che Luigi produce che fa vedere questa correlazione fra i due elementi
Rispetto all'articolo del mille novecentocinquantasei abbiamo qui una più chiara percezione del ruolo della Scala
Di produzione ma il momento è anche diverso quando lui scrive la produzione industriale era cresciuta del centotrentuno per cento dal mille novecentoquarantanove mentre nel mille novecentocinquantaquattro che la data del precedente articolo
Era cresciuta del quarantacinque per cento
Il motivo per il quale la domanda cresce non è però approfondito cioè non c'è una una modellistica
Ben fatta in questo articolo è un tema trattato in modo molto più accurato nel suo libro precedente del cinquantotto che è stato citato dal governatore
Distribuzione del reddito e accumulazione del capitale che del resto il suo libero più il suo primo libro accademico e quello che di guadagna la cattedrale
Fin qui abbiamo parlato di nuovi impianti costruiti per approfittare dell'allargamento del mercato e per renderlo possibile
Se invece si affronta il tema della sostituzione dei vecchi impianti
Allora la convenienza ad effettuare questa sostituzione esiste quando il costo variabile di produzione con i vecchi impianti supera il costo totale di produzione con il nuovo
Cruciale diviene allora il livello del salario voi chiedete perché non il saggio di interesse Andreatta sostiene che l'impresa deve italiani sono poco reattivi assaggio di interesse e forse questo è per lei la dimensione il volume dell'autofinanziamento
Il favore di Andreatta e chiaramente per una dinamica salariale vivaci salari abbastanza alti uniti all'operare della concorrenza affrettano il processo di distruzione creativa e contribuiscono alla crescita della domanda
Conclusione
L'adeguamento dei settori arretrati spinto dei salari offre ancora un ampio margine per aumentare
La produttività del lavoro e del capitale ma è possibile che stiamo avvicinandoci ad esaurire il pool delle innovazioni
Messi a punto da altri di cui possiamo in Italia approfittare
Di qui i pericoli questa è una sua frase che derivano dalla troppa modestia degli investimenti nella ricerca industriale per la prima volta si parla qui di ricerca di ricerca italiana anzi per la precisione di ricerca industriale
Però è soltanto un cenno un cenno non sviluppato e che rimane nell'opera di Andreatta non sviluppato adesso vediamo che cosa succede perché il clima culturale nel frattempo è cambiato
Mentre negli anni Cinquanta anche per gli influsso del profeta che eviti di RAI Tre promosso dall'Amministrazione americana si era affermato un concetto di produttività come razionalizzazione
Nel decennio successivo si sta spazio una visione tese a valorizzare il ruolo della ricerca
Si affermano soprattutto negli Stati Uniti le industrie Science dei distretti e questo favorisce il fiorire di un dibattito sulle cause e sui possibili rimedi al divario tecnologico fra Europa e Stati Uniti
Nel mille novecentosessantasette esce un libro di grande successo la sfida americana di Jean Jacques selvaggina Ida
Cioè l'idea propone una mobilitazione di risorse soprattutto risorse pubbliche per impedire la discesa dell'Europa versati lui Chianti verso ciò che lui chiama una condizione coloniale
Da più parti si imboccano politiche per lo sviluppo dei settori più avanzati e il massiccio aumento delle spese in ricerca e sviluppo
Andreatta reagisce scrive nel mille novecentosessantotto un anno dopo tecnologia ed economia nella controversia sul divario fra America ed Europa
E a questo punto rifiuta una strategia di azione centrata sull'incremento quantitativo delle risorse
Questa è una delle sue prime affermazioni di fiscal tristemente basata qui come poi sempre su considerazioni di efficienza
In primo luogo egli trova che il problema europeo maggiore sia ancora quello della difficoltà di assorbire l'innovazione
Il punto chiave dice di una strategia di sviluppo dell'economia europea legato al difficile problema dell'accelerazione del ritmo di assorbimento
La produzione delle nuove conoscenze essenziale per l'economia leader a livello mondiale nella quale nuove industrie sono attestati sulla frontiera delle possibilità tecniche
E invece in Europa meno urgente sarebbe uno sperpero di risorse concentrare i mezzi nel promuovere la ricerca e lo sviluppo senza investire in via prioritaria
Nel miglioramento del processo di diffusione delle innovazioni esistenti
In secondo luogo la seconda critica che lui fa egli individua una disfunzione gestionali grave nel processo stesso della ricerca finanziata dallo Stato l'assenza di una chiave individuazione degli obiettivi
Il fuoco si sposta quindi sull'istruzione Andreatta assegna all'istituzione un ruolo strategico in questa prospettiva la tesi del Capo tecnologico acquista nuova validità interpretativa
E il crescente divario scolastico DC Andreatta tra Europa e Stati Uniti a diminuire la capacità di diffusione del progresso tecnico ed è il suo superamento la condizione per assicurare all'Europa un più solido percorso di crescita
Secondo Andreatta un elevato livello di istruzione formale incide sull'efficienza dell'impresa
Potenzia la capacità di cogliere le opportunità legate al progresso tecnico scientifico e favorisce la formazione di imprenditori innovatori
Proprio negli anni Cinquanta e Sessanta la spesa pubblica per l'istituzione conosce in Italia un forte incremento tuttavia se esaminate in ottica comparativa l'allocazione della spesa rivela un limite la sottovalutazione dell'importanza della formazione specialistica
L'assenza di incisivi interventi a sostegno dell'istituzione universitaria si traduce in una riduzione delle donne in capability is della società
Nell'ultimo articolo di cui vi parlo siamo quasi alla fine
Che si intitola li risposte istituzionali in Italia nel mille novecentottantaquattro Andreatta conferma il giudizio espresso nel sessantotto necessita di una rigorosa amministrazione delle risorse destinate alla ricerca
E in presenza di un sostenuto incremento del volume dei finanziamenti pubblici che lui giudica eccessivo rispetto alla situazione della finanza pubblica affermazione abbastanza forte se si considera che a metà degli anni ottanta
Le spese italiane di ricerca nonostante un sostenuto trend ascendente
Superano di poco l'uno per cento del prodotto lordo in altri Paesi siamo oltre il due e mezzo
E in questo quadro che si collocano alcune risposte tese a migliorare
Il meccanismo di allocazione delle risorse le vedete qui e non ve ne parlo
La revisione degli strumenti di intervento questo è un punto invece diciamo importante più delle singole proposte deve essere accompagnata sostiene Andreatta dalla costanza del quadro normativo
è un suo vecchio tema ed è un tema ancora validissimo perché nessun disegno economico pubblico nella ricerca o in qualsiasi altro campo nessun sistema di incentivazione può essere efficace se non offre agli operatori una sufficiente garanzia di stabilità
Concludo
Abbiamo visto le alternative possibili delineate nel mille novecentocinquantacinque e Andreatta che si schiera apertamente in senso progressivo del progresso tecnico
Poi uno sguardo abbiamo visto all'Italia industriale del mille novecentosessanta alla relazione fra tecnologia e allargamento del mercato e quindi al sentiero che l'economia italiana tracciato
Infine due interventi del sessantotto dell'ottantaquattro in cui Andreatta insiste ancora sulle potenzialità che sono insite nella diffusione della conoscenza fa il punto sull'istruzione denuncia l'errore di una politica centrata tutta sull'incremento delle risorse
Secondo Andreatta il punto chiave di una strategia di sviluppo dell'economia europea è l'abbiamo visto
L'assorbimento delle nuove conoscenze suggerisce di razionalizzare il sistema produttivo attraverso un processo di adattamento di tecnologie creati altre dove più che puntare alla frontiera tecnologica
Ora la minorenne fasi posta sulla ricerca scientifica quanto meno significa sottovalutare nelle esternalità
Secondo riflessioni teoriche recenti ma qualche intuizione c'era anche negli anni Sessanta
Bassi investimenti in ricerca e sviluppo si traducono nell'inevitabile riduzione
Delle lealmente affabili insiste la società nel suo complesso e questo anche in presenza di tra i toni di cambiamento tecnologiche basati su strategie puramente iniziative
L'idea che noi ci siamo fatti e che su questo punto Andreatta sbagliava perché rimase troppo legato al paradigma diffusioni vista un paradigma che l'aveva posto invece all'avanguardia nel decennio precedente
Ma sbagliava con stile e con cuore sfidando l'establishment accademico italiano sul tema che gli era più caro quello della produttività produttività non del lavoro o del capitale ma dell'intelletto
Puntuale rispetto dei tempi
La parola professor Alberto Quadrio Curzio
Illustre Governatore illustre Presidente del Consiglio
Signore e signori cari colleghi
Io però pochi commenti da fare
All'elaborato
Digilio bianco il pastore di perché lo condivido integralmente
Farò perciò alcune considerazioni su un altro lavoro di Nino Andreatta che è stato accennato dal governatore e anche da Gigli ovvia
Inoltre attestato detto ebbe grande attenzione i problemi dello sviluppo della crescita economica sul diverso di orizzonti temporali con particolare riferimento al lungo periodo
La mia riflessione si baserà perciò su alcune opere di Nino Andreatta ma farà anche appello le conversazioni con cui avute a partire dai primi anni Sessanta
Quando condanna da Nicola Romano Prodi Tantazzi ero ricercatore all'IRCCS di Milano e soprattutto conversazioni che vi nei dieci anni di mia attività accademica Bologna
Sede universitaria dove per sua chiamata potrei trasferirmi nel sessantotto
E mi perciò il privilegio di frequentarlo a lungo apprezzando nella straordinaria e superiore intelligenza
Non posso tuttavia ritenermi un interprete autentico del suo pensiero ed è perciò possibile che attui delle forzature
Non c'è invece alcuna forzatura nell'esprimere di profonda riconoscenza anche per l'ambiente di libertà responsabilità ed amicizia che ci portò nell'Istituto di scienze economiche dell'Università di Bologna
E nel momento
La mia riflessione riguarderà il tema ovviamente di questa sessione contre tonalità la prima e relativa al clima intellettuale di Nino Andreatta quale economista teorico della crescita e dello sviluppo
La seconda tonalità si concentra sulla monografia distribuzione del reddito accumulazione del capitale del mille novecentocinquantotto che studia Ialongo negli anni Sessanta e di cui discussi ripetutamente concluso
La terza considerazione tonalità svolge alcune riflessioni più specifiche sul saggio di Tizio bianche Pastorelli di cui ho detto condivido l'analisi
Il clima intellettuale di Nino Andreatta quale teorico dello sviluppo e della crescita
Quale fu il clima in cui matura erano i suoi interessi per queste tematiche il vero che Nino Andreatta fu
Allievo di Francesco Vito che era incline a fissare anche linee di ricerca per i suoi assistenti e che certamente lo oriento al tema del sottosviluppo che appunto fuor contatto messaggio del cinquantasei
Come è stato detto dal Governatore da Giglio bianco il clima delle ricerche di Nino Andreatta e da collocare ancor più nelle relazioni che egli ebbe con Siro Lombardini e anche con Carlo Felice Manara
Un matematico ma
A Cambridge con Nicola scalatori John Robinson e altri
Luigi Pasinetti in particolare fu per Nino Andreatta non solo un ponte Italo Cambridge hanno ma anche un continuo interlocutore per l'analisi teorica
Per ricordare
Il clima di cui dicevo pocanzi vorrei proprio citare una frase di Pasinetti non testualmente
Intorno a Francesco Vito Pasinetti segnala che Vito nella sua incessante ricerca di un'alternativa al marginalissimo al marxismo
Aveva una proposta preanalisi di che questa è una citazione testuale
Che lo portava ad enfatizzare i principi e i fini della politica economica senza tuttavia supportare gli stessi con l'utilizzo di modelli teorici quindi non modelli formalizzati
Meno Andreatta fu invece molto convinto e consapevole del ruolo della teoria a partire da quella dei classici e dei che negli anni di Cambridge
E anche alla
Enorme rilevanza Daloui attribuita all'analisi economiche all'econometria come fondamenta per la politica economica alla quale andavano certamente i suoi maggiori interessi
Io credo che le fondamenta teoriche del pensiero di Nino Andreatta rimasero sempre anche durante gli anni in cui egli svolgeva attività politica esclusivamente
Ma credo anche sia difficile ascriverlo A uno A o a poche scuole di pensiero per la sua insaziabile volontà di ricerca
Con qualche azzardo lode nominerei un keynesiano eclettico aperto l'evoluzione del pensiero
Convinto soprattutto nell'analisi della crescita ed è la dinamica che troppi fossero i fattori da tenere presenti per poterli racchiudere in una singola
Dottrina vi è più se dottrina formalizzata
Quanto al grande ruolo che Nino Andreatta attribuì
Alla politica economica in quella che a mio avviso era una ispirazione riformista molto sentita
Credo che la stessa come è stato più volte ricordato stamattina e anche oggi pomeriggio trovasse ispirazioni profonde
In quello che per usare un'espressione che Carlo Cattaneo utilizzò per definire alcuni grandi del suo tempo in quel cristianesimo civile
Che appunto lo caratterizzano
Mi soffermo adesso brevemente sulla monografia distribuzione del reddito accumulazione del capitale monografia che posseggo rilegata già dal mille novecentosessantatré e tutta la nottata per me molto preziosa
Che a mio avviso portano
Nino Andreatta nelle tematiche di battute a Cambridge in quegli anni
Uno sguardo d'insieme al volume dimostra da un lato la notevole profonda conoscenza di Nino Andreatta delle teorie principali di quel tempo ma anche la ricerca coraggiosa di nuove linee
Dopo una rassegna critica dello stato della teoria della distribuzione del reddito il volume su divisibile in tre parti
La prima parte riguarda i problemi della distribuzione del reddito degli investimenti del progresso tecnico centrati su un modello Harold per la crescita e su un modello caldo per la distribuzione
La seconda parte e qui c'è già un apporto molto personale riguarda il ruolo della tipologia differente dei mercati concorrenza oligopolio monopolio e le loro conseguenze sulle dinamiche del reddito e della loro distribuzione
La terza parte riguarda la politica economica
Per la parte relativa ai mercati si vedono chiaramente i riferimenti oserei dire anche le influenze dialettiche di John Robinson per il suo elaborato sulla concorrenza imperfetta Di Siro Lombardini per il suo studio sul monopolio
E di Sylos Labini per quello sull'obbligo Boni
Il punto da cui Nino Andreatta parte in questo studio molto breve poco più di centosessanta pagine ma molto profondo
E l'affermazione che nei decenni precedenti agli anni cinquanta la teoria della distribuzione del reddito aveva ricevuto poca attenzione Harris e tutto all'enfasi sulle politiche di stabilizzazione del ciclo di contrasto ristagno di spinta allo sviluppo per l'economia arretrate
E sottosviluppati
Nino Andreatta perciò esprime grande apprezzamento a quella che egli denomina testualmente scuola post che Inesi Ana sulla distribuzione del reddito
Sugli effetti che il progresso tecnologico hanno sulla distribuzione del reddito e sulla dinamica del benessere delle economie capitalistiche
Egli si propone cito testualmente di integrare più strettamente il discorso teorico con le conseguenze suscettibili di applicazione per la politica economica
Su questa base e gli parte da una osservazione critica peraltro poi superata dagli eventi successive modellisti chiara teorie Martina mistica
Con riferimento alla quale egli ritiene che sia formulata in modo tale da acquisire una certa coerenza e validità nell'ambito della statica ma non possa servire per interpretare i continui processi di cambiamento e di crescita
In secondo luogo si riferisce all'elaborato dirò chiaro da
Che che egli definisce strumento fondamentale per l'analisi dinamica criticando però questo modello perché non affronta il problema della distribuzione del reddito
Con gravi conseguenze ancora cito per la stessa consistenza logica del modello dinamico
E non creata sempre guardando modello di Harold ritiene che non sia possibile un ritorno all'analisi classica
Perché la teoria dei salari dei classici non poteva più essere com'è ovvio applicata alla dinamica dei sistemi economici capitalistici del tempo in cui egli scrive
Su queste premesse Andreatta rielabora la teoria macro economica della distribuzione dell'accumulazione di stampo Cal Doriano con delle varianti tuttavia molto interessanti sulla forma di mercato e sull'estensione di politica economica
L'analisi del modello cavouriano che Andreatta fa è molto molto approfondita analisi che anche con delle varianti di tipo analitico appunto con delle rielaborazioni interessanti
In ogni caso e noto che nel modello Cal Doriano la crescita del sistema economico è possibile nella misura in cui si trovi ed è possibile trovarla una distribuzione del reddito
Tale da garantire gli investimenti a livello uguale al saggio di crescita di piena occupazione del capitale e del lavoro
Sappiamo anche che il modello di Caldoro aveva taluni limiti che sono stati superati dal teorema di Pasinetti chiara generalizzato il modello di caldo dimostrando come in equilibrio dinamico
La piena occupazione del capitale del lavoro dipende solo dalla propensione al risparmio dei capitalisti oltre che dal saggio di profitto
Sulla base Cal Doriana Nino Andreatta svolge varie elaborazioni relative al saggio di profitto in assenza o in presenza di progresso tecnico e qui vorrei richiamare due punti importanti per il suo moderno
Per quanto riguarda la dinamica in assenza del progresso tecnico
Egli argomenta che lo stesso risultato si può ottenere quando le grandezze hanno dei movimenti compensativi il modello di caldo otteneva il rapporto che ha i tale reddito fisso Andreatta va oltre argomentando che gli stessi risultati si possono ottenere quando le grandezze del sistema hanno dei movimenti compensativi
Questa sua parte non è dimostrata analiticamente ma è certamente una
Congettura coraggiosa che poi troverà dimostrazioni successive anche se ci sono dei problemi di stabilità di questi modelli
In particolare e gli argomenta che si aumenti il coefficiente di capitale quindi cala la produttività del capitale stesso
Il saggio di profitto può rimanere costante se la quota dei profitti e la quota degli investimenti sul reddito ovvero il saggio di accumulazione aumentano in misura compensativa del calo della produttività del capitale
Molto interessante anche probabilmente più originale e l'analisi che egli fa con questo modello sulla base di un progresso tecnico che si esprime solamente attraverso un aumento della produttività del lavoro
In tal caso argomenta Andreatta il salario unitario può aumentare in misura corrispondente dell'aumento della produttività del lavoro senza modificare la quota dei salari sul reddito
E quindi senza modificare la quota dei profitti sul reddito e quindi senza modificare la quota degli investimenti sul reddito
Questo è un punto molto importante perché anche in altre opere Andreatta ritornerà sulla correlazione tra dinamica della produttività e di navi Cassala Riale senza arrivare a esiti di compressione del tasso di profitto e quindi del tasso di accumulazione
In altre parole Nino Andreatta quando analizza questa modellistica già in mente la politica economica e a mio avviso ha in mente che una politica dei redditi debba correlare la dinamica salariale alla dinamica della produttività
In presenza di progresso tecnico per non comprimere il saggio di profitto quindi saggio di risparmio quindi l'accumulazione
E a questo proposito cito testualmente una frase di Andreatta
Andreatta dice questo
Nel riflettere sulle politiche distributive o redistributive dai profitti ai salari edilizie se non si vuole compromettere la crescita
Bisogna aumentare la propensione a risparmiare dei capitalisti al qual fine oltre a misure relative alla spinta all'autofinanziamento ne esistono altri dirette a limitare l'impiego per consumo del reddito disponibile
In particolare lo strumento più efficace a questo fine la sostituzione dell'imposta sul reddito con un'imposta sul volume globale della spesa
Ed in talune circostanze possono essere utile anche in posti indirette su prodotti di lusso che possono limitare il consumo complessivo
L'analisi di Andreatta poiché molto articolata sotto questi profili ma non posso in trattenermi in un dettaglio che richiederebbe anche l'utilizzo di una certa strumentazione analitica
Passo perciò alla parte conclusiva di questo studio cioè quello relativo alla politica economica
Riprendo testualmente una sua frase che mi ha sempre molto impressionato e che in qualche modo nelle linee anche la concezione complessiva come la teoria possa servire alla politica economica
Allora dice e scrive Nino Andreatta
L'importanza dell'analisi economica per il progresso sociale eh evidente
Le implicazioni di questo discorso teorico quello che ho poc'anzi io delineato sia pure sommariamente capovolgono molte delle idee correnti di politica economica
Provvedimenti attuati nell'intenzione di realizzare certe finalità sociali sei esaminati alla luce della moderna teoria della distribuzione possono rivelarsi contro efficaci in relazione agli scopi voluti
Una notevole parte dell'armamentario delle moderne politiche economiche riformisti che dovrebbe perciò essere ripensato e riformulato
Sì fatte conclusioni sono abbastanza gravi per rendere fruttuoso un più attento lavoro di qualificazione di chiarimento delle ipotesi in relazione alle quali si prendono delle decisioni di politica economica
E prosegue per non aver evidentemente una visione meccanicistico a della teoria come spesso accade la strazio né della costruzione modellistica
Può apparire una base troppo fragile per fondare una nuova linea di politica economica
Ma ad ogni modo ed è questo l'ambito circoscritto delle nostre intenzioni la modellistica può fornire delle ipotesi di lavoro importanti che il politico economico deve verificare
Questo per quanto riguarda il suo studio distribuzione del reddito e accumulazione del capitale
Su quale sarebbe anche interessante sentire l'opinione del professor Pasinetti qui presente che con lui ebbe modo di discuterlo molte volte
Per quanto riguarda l'analisi più specifica svolta da Giglio bianche Pastorelli che come dicevo prima integralmente condivido
Mi permetterei due piccolissime chiose addizionali una riguarda la rilevanza che Andreatta attribuisce alle interdipendenze strutturali del sistema economico
Tant'è che cita ripetutamente Leontief ma
Egli parla spesso di il sistema economico che deve essere visto come insieme organico di settori termino organico
Non va inteso come organi cinismo naturalmente e un altro aspetto che è molto interessante nella sua analisi dello sviluppo di lungo periodo con una diciamo così un approccio più empirico stilizzato che in hanno un approccio teorico e quella relativa all'interdipendenza e tra i diversi sistemi economici non interdipendenze dal tipo di tipo parte pende sì ma interdipendenze contestuali
L'esempio c'è una parte molto interessante in cui Nino Andreatta
Propone come caso possibile per sconsigliare la scelta di una tecnologia arretrati in un Paese in via di sviluppo il fatto che la rapida diffusione delle tecnologie dei Paesi avanzati richiederebbero poi ai Paesi in via di sviluppo un troppo rapido ammortamento dei loro impianti quindi c'è una duplice visione di interdipendenza quella tra settori di uno stesso
Sistema economico e quella tra diversi sistemi economici in uno stesso momento di tempo
Per concludere
Come ho detto ripetutamente
Andreatta fu un economista scientificamente attrezzato con una forte istanza di tipo riformista e nelle analisi che io potuto esaminare
La strumentazione di teoria economica a luci serviva per delle previsioni o delle prescrizioni di politica economica fondate sull'analisi teorica stesse
Se io fossi costretto a
A scrivere Nino Andreatta come dicevo prima una corrente di pensiero certamente lo a scriverei a quella dei che negli anni eclettici ma come è stato detto prima
Da chi mi ha preceduto anche l'influenza Schumpeter Iane hanno certamente agito sul pensiero di Andreatta soprattutto in una serie successiva di lavoro
In ogni caso Andreatta io credo fu nella concezione di politica economica più un progettista dello sviluppo che un programmatore dello sviluppo
In quanto la sua convinzione che il funzionamento del mercato egli agire degli operatori forse essenziale per lo sviluppo medesimo era fuori discussione grazie
Grazie io proporrei agli ospiti alcove
Rettore di rispettare l'orario previsto in programma per la pausa e quindi fare ora la pausa anticipandola rispetto alla relazione di Ignazio Angeloni siete tutti d'accordo
Per per silenzio assenso procediamo con la pausa ci rivediamo qui fra quindici minuti
Prego di nuovo tutti coloro che sono ancora nella sala
Di la di rientrare
Così ricominciamo
Bene
Possiamo allora riprendere abbiamo accumulato un certo ritardo vediamo se riusciamo a smaltirli almeno un pochino
Richiamo l'attenzione di tutti i relatori di tutti di scarsa in sulla esigenza di rispettare i tempi
Do la parola Ignazio Angeloni che ci presenta una relazione sul tema del governo della liquidità
Grazie ma io vorrei che
Prima di tutto ringraziare la Banca d'Italia Governatore che non è più con noi il direttore generale e gli altri colleghi
Avermi chiamato a questa riunione a questo importante convegno
Sono molti anni che non intervengo a una seminare una conferenza della Banca d'Italia come relatore lo faccio oggi con un grandissimo piacere
E anche con un po'di rimozione passato qui molti anni di lavoro imparato qui quasi tutto quello che so come economista e quindi mi fa un grande piacere essere di nuovo invia
Nazionale
Premetto che io non ho
Conosciuto Andreatta veramente l'ho incontrato credo due o tre volte
Ho però un ricordo di lui
Molto vivo che credo che dica qualche cosa sulla persona e lo voglio brevemente
Riferire credo che fosse il mille novecento di ottantatré
E l'Università di Bologna sotto naturalmente sotto la guida di Andreatta e dei suoi più stretti collaboratori accademici aveva
Lanciato quello che per l'epoca era un esperimento assolutamente innovativo ed era nel seminario di macro economia itinerante internazionale
Avevamo l'ottantatré non c'erano ancora i network di ricerca che ci sono oggi le ricerche non circolavano non si conosceva quello che gli altri ricercatori facevano
Bene
Lo schema di questo seminario era mettere insieme tutte le persone a livello internazionale che lavoravano su determinati argomenti naturalmente si parlare inglese perché questo è un segno estremamente innovativo delle scorie
E in una delle prime riunioni fosse la prima furono chiamati due giovani ricercatori del Servizio studi della Banca d'Italia uno era Giampaolo
Galli che sedute in sala oggi l'altro del sottoscritto che aveva fatto un lavoro sul mercato del credito al mercato dei cambi per presentare questo lavoro
Mi alzo in piedi comincio la mia relazione non senza qualche batticuore
E dopo qualche minuto si apre la porta ed entra Andreatta
Non si siede
Rimane sulla porta si appoggia lo stipite Cavalla la gamba di tempo crea
Occhiali rimane ad ascoltare ascolta compare
Ma
Da quello che viene detto dopo quel momento dal comportamento delle persone è chiaro che qualcosa è cambiato sebbene
Il livello la soglia qualitativa fra quello che si può dire quello che non si può dire si è alzata questa è la percezione generale ne parlai poi con altre persone presenti al seminario
Questo da
La sensazione ridente mente molto chiara molto percettibile del carisma dell'influenza del prestigio
Che la persona aveva nei confronti dei suoi colleghi economisti accademici e un ambiente strettamente accade
Il secondo BPER presentato a quella riunione era un paper di finanza molto tecnico molto avanzato difficile e complessa un economista un po'più anziano di noi molto più affermato internazionalmente e all'interno
Si chiamava Mario Draghi
Mi è stato chiesto di parlare di governo della liquidità
Consultando un po'le le bibliografie le cronologie di quel tempo mi pare di potere riassumere
Facciamo l'influenza di Andreatta come economista
E anche come policy maker sul gli argomenti attinenti al governo della liquidità in tre grandi
Punti diciamo così come accademico evidentemente il libro sul governo della liquidità
Che Andreatta pubblica nel mille novecento e sessantasette in collaborazione per alcune parti di questa monografia con Carlo dati che oggi qui presenti questa il principale dirà il contributo accademico su questo tema da parte di Andrea
Come ministro evidentemente il divorzio tutto il dibattito le riflessioni che hanno preceduto perché hanno seguito il Cornello divorzio che naturalmente entrano
Ma era molto diretto su quelli del Governo dell'equità oltre che sui temi più istituzionali dell'indipendenza della Banca centrale ed altro
Non abbiamo evidentemente un contributo di Andreatta come banchiere centrale Andreatta non è mai stato banchiere centrale direttamente però abbiamo degli iscritti molto precise su
Diciamo di commento sulla politica della liquidità seguito dalla Banca d'Italia tra le letture che ho fatto negli ultimi giorni per esempio c'è
Ma se di commenti anche molto critici sulla politica della liquidità seguita
Nel mille novecentosettantacinque
Soprattutto per quello che riguarda riguardava la possibilità dell'impresa di finanziarsi valutò l'obbligo le imprese di finanziarsi valuta
E alle conseguenze che questi interventi da parte della Banca d'Italia ebbero sulla crisi valutaria del mille novecentosettantasei Andreatta era molto critico del comportamento della Banca su questa
Su questa in questa fase
Temo di avere qualche equazione spero che non sia troppo indigesta per questo uditorio questo è il modello del governo della liquidità di Andreatta e dite e data
Modello a Luca quattro
Semplificato al massimo abbiamo una vincolo di bilancio del settore bancario con le classiche variabili depositi dire al rifinanziamento
L la liquidità R. sono riserve obbligatorie poiché i toni delle banche i prestiti mi informa assolutamente Standard
Ognuna di queste variabili ha una sua equazione di comportamento domando offertagli residuo è la liquidità bancaria in questo in questo schema
Le equazioni hanno come variabile principale il tasso di interesse sui titoli
E quindi questa equazione
Vista così può essere considerato come un nesso fra la quantità di liquidità e il tasso di interesse scritti stabilisce una relazione fra la liquidità il tasso di interesse sui titoli
Le altre due questioni
Definiscono
La il vero e proprio Governo della vita cioè la parte di offerta di moneta
E con una terminologia leggermente diverso da quello originale ma forse più moderna e facilmente comprensibile
E possiamo vedere nella prima equazione la base monetaria netta che la vera e propria variabile debole sì meno il circolante la biglietti e monete detenuti dal dal pubblico
Che determinò la base monetaria netta delle banche che in aggiunta rifinanziamento porta alla
Base monetaria complessiva delle banche che poi rientra nella prime bozze quindi ecco come si fissa l'offerta di liquidità che poi attraverso
Il bilancio delle banche determina il tasso di interesse sui
Questo diciamo lo schema
Molto semplice di Andreatta retate
C'è una
Piccola polemica che voglio brevemente ricordare esito a farlo e lo riportata con un carattere un po'più sfumato
Ed è una polemica che vide da una parte lì l'allora capo del Servizio Studi Fazio
E dall'altra parte Andreatta è data Fazio criticando Andreatta data per
La struttura logica del momento
Fazio diceva che mancava un'equazione in questa sede in questa struttura
In quanto non era esplicitata la funzione di determinazione del circola
Cioè del dei biglietti le monete da parte del pubblico
Beh
Qui diciamo in questo schema semplificato credo di poter
Dire che
Il fatto che il circolante non fosse esplicitato come una delle variabili che vediamo sopra non cambia la struttura in realtà del modello
Semplicemente la variabile circolante non compare ma la struttura del modello a mio avviso salta quindi credo che
La critica non
Si potesse applicare
Al al modello stesso
Quali sono le caratteristiche di questo schema logico B chiaramente è un modello keynesiano già stato detto che Andreatta era un keynesiano eclettico lo è anche nei problemi del governo della liquidità un modello di portafoglio
Quindi un modello di moltiplicatore flessibile che contrasta con
I modelli monetari scritte
Proprio in quegli anni venivano da oltre Atlantico scuola di San Luis ricordiamo
E più simile allo schema logico del rapporto racket in Inghilterra che poi usciva proprio in quegli anni e della volume di Carlesso
Un del modello in cui
Sono assenti quasi tutti i mercati
Cui oggi siamo abituati a pensare in un sistema finanziario moderna in particolare mancava completamente il mercato interbancario
Mancava un vero e proprio mercato dei depositi dei prestiti nel senso che non c'era un comportamento di offerta delle banche o di fissazione dei tassi
E mancava credo cosa ancora più importante penso che forse del
Professor vada dirà qualcosa su questo argomento mancava la interazione un'integrazione fai settore reale
E settore finanziario per moda era molto difficile in quegli anni trovare dei modelli macro economici che fossero integrati e che quindi ci fossero i feedback poterli che quindi avrebbero dato un significato vero e proprio alla politica monetaria e al governo della liquidità
Perché senza questa integrazione possibile vedere qual è l'effetto della politica monetaria e questo mancano ancora c'era diciamo in termini logici ma non c'era diciamo come in plinti implementazione modellisti
Mancavano poiché strumenti alternativi della politica monetaria in particolare
Delle parti del modello che avrebbero aiutato a capire se era meglio un controllo via tassi un controllo via quantità
Ricordiamo che quelli erano gli anni in cui appunto dalla scuola di San Luis o da altri ricercatori come Beal pool per esempio queste analisi già cominciavano a vedersi e quindi diciamo
Però evidentemente la struttura dei mercati italiani e
Diciamo le i limiti delle tecniche modellistica del tempo non consentivano non consentivano ai ricercatori di Polonia di avventurarsi in questo campo più
Avanza
Un rapido balzo alloggi
Che cosa rimane diciamo di valore
In un modello come quello
Che cosa è cambiato da allora e che cosa questa evoluzione ci suggerisce per la struttura dei modelli di oggi
è cambiato il mondo da molti punti di vista sono cambiati i modelli
La strategia di costruzione di modelli le tecniche numeriche tutto cambiato completamente oggi modelli econometrici alla frontiera non sono più come allora
L'unione di tanti pezzettini come la costruzione dell'ego ognuno dei quali e messo tenendo conto al meglio possibile delle caratteristiche istituzionali e delle proprietà dei dati fino ad arrivare a un insieme che è costruito persone
Oggi i modelli sono delle strutture sono delle applicazioni della teoria dell'equilibrio generale sostanzialmente sono ci sono dei modelli teorici
Prestati all'analisi empirica attraverso qualche calibrazione o qualche spunto quindi si parte diciamo dal dal top down invece che dal voto Malta è una struttura modellistica completamente la strategia completamente diversa
Sono cambiati i mercati mercati che ho citato prima oggi esistono mercato secondario dei titoli evidentemente Mercato interbancario che oggi europeo tra l'altro
Mercato dei depositi mercato dei prestiti evidentemente molto più articolato e si sono
Modificati profondamente gli strumenti di policy in funzione appunto dal pesce il mercato i soldi e valgono le operazioni mercato aperto edilizia strumenti di controllo indire
Due brevi notazioni prima di concludere
Su due sviluppi particolare
Da cui possiamo capire qual è l'influenza sul tipo di struttura logica che Andreatta e tanta proponevano queste
Il primo è il mercato interbancario e qui ho riportato in maniera molto semplificata la struttura del verde il modello monetario interbancario della Banca d'Italia cui fui associato
Intorno alla metà degli anni votante riportando in rosso le aggiunta rispetto a quello che è la struttura originale di
Andrea ferrata il bilancio delle banche esattamente lo stesso è l'unica differenza è che si specifica il comportamento individuale delle banche
Arrivando poi al vincolo di bilancio delegato per somma gratificazione
Ed evidentemente si guardava prima equazione oltre alle variabili che abbiamo già visto c'è anche la posizione netta
Sul mercato interbancario cioè i prestiti
Dattilo ricevuti che ogni banca fa sul mercato interbancario e la condizione di equilibrio quella che vediamo c'è la somma dell'interbancario netto deve essere uguale a zero questo ci consente prima di tutto di avere una funzione di riserve libere indipendente autonomia
Diciamo e non residuale come quella di prima e di determinare una variabile in più del tasso di interesse sul mercato interbancario e questa è
Ciò partendo dalle stesse variabili gli stessi Biden bloccassero una struttura logica
Credo diversa in un senso importante
La chiusura del modello può venire o diciamo per una data base monetaria determinando il tasso di interesse sul mercato dei titoli che questo punto è più ampio non sono solo banche ma c'è anche all'estero e c'è anche il pubblico che detiene titoli prima non c'era
Oppure come noi preferivamo fare in quegli anni
Avendo il tasso di titoli fissato esogena mente ricordiamo che
Si era in un regime di tassi ditta si basi su alle aste dei piloti vincolanti quindi fissati amministrativamente
E quindi avendo il tasso sui titoli fissato esogena mente di la quantità di base monetaria di titoli endogena con l'equazione due che determina sempre il tasso interbancario
Questo il primo sviluppo credo importante il secondo evidentemente la cosiddetta mobilizzazione della
Delle riserve obbligatorie
Cosa in cui l'Italia può assolutamente all'avanguardia oggi tutto lavoro il sistema funziona ogni giorno una mobilizzazione a livello europeo a livello di euro Area
Io mi ricordo la Banca d'Italia comincia a lavorare su mobilizzazione ottantasei ottantasette ci fu un primo rapporto l'ottantotto nel novanta parti
Forse c'era la la metà dei Paesi europei che avevano questi sistema innovativo l'altra metà non ce l'aveva ancora quindi noi fummo
Assolutamente all'avanguardia e le conseguenze di queste sul mercato monetario sono dirompente che scompaiono le riserve libere che sono la variabile chiave diciamo nel modello classico permetterebbe diciamo tipiche canalizzare gli effetti del governo della liquidità
La quantità di base monetaria nel corso del mese è completamente rigida quello che conta non è
Quanta liquidità si dà
Ma quando la Sita nell'ambito nel corso del mese se la Banca centrale
Interviene presto del mese per trattare liquidità e quindi rassicurare gli operatori ovvero se invece come in alcuni casi
Recenti adesso vediamo è stato fatto in Europa si tengono delle si tiene un un comportamento più
Più caro
Chiudo con un paio di esempi ecco forse
Amovibili movimenti più interessanti si vedono proprio nella recente crisi del subprime quindi se guardiamo al controllo della liquidità da parte della Banca centrale europea nel luglio
Agosto e settembre del mille novecento del due mila e sette
Dico subito che la crisi durante la crisi che dopo
Questo è un periodo diciamo un mese assolutamente tranquillo non c'è segno della crisi lo si vede molto chiaramente la riga azzurra con i quadratini e la media cumulata delle riserve
Quindi il valore delle riserve nel corso del mese lo leggiamo alla fine di questa
Riga vedete che esattamente uguale a zero come dicevo prima le riserve sono completamente rigide il tasso di interesse il rosso assolutamente piatto
E nella posizione di ogni singolo giorno la riga gialla
Ecco vedete che questo è un mese in cui la Banca centrale da ogni giorno una frazione uguale dall'inizio alla fine di quello che sa già deve fornire al sistema nel corso del periodo quindi è un po'una situazione assolutamente
Stabile dal punto di vista del mercato monetario
Questo è agosto esplosione della crisi tra l'altro purtroppo all'inizio del privi mantenimento ricordiamo che per loro sistemare i periodi cominciano all'otto del mese finiscono al
Finiscono al
Quindi in funzione vedo dei giorni della settimana funzione intorno al dieci del mitra tra il dieci il dieci all'incirca
Ecco questa è la situazione interessante in cui vediamo che
Larghezza restrizione sul mercato monetario porta in alto i tassi di interessi interbancari linea rossa all'inizio quindi crescono gli spread ho visto in
La Banca centrale cerca di controllare
Questo movimento con l'offerta di liquidità e quindi dà molta liquidità all'inizio
Naturalmente alla fine si ritorna a zero per la ragione che dicevo prima però la cosa importante che denota il tipo di politiche seguite dalla Banca centrale e il profilo
Di questa di questa liquidità non la quantità complessiva che viene data
A settembre
La BCE assunto una comportamento ancora più aggressivo
Con successo vediamo che con una politica di offerta ancora più espansiva riga rossa che sale fortemente all'inizio del periodo riesce a riportare il livello dei tassi verso il basso
Di nuovo vediamo alla fine si arriva a zero quindi è nuovamente il profilo che conta piuttosto che la quantità complessi
Ho concluso vorrei solo dire che
Questi sviluppi due dei quali ho illustrato un qualche dettaglio secondo me rendono
Oggi completamente obsoleti modelli del tipo
Capo se pure
Riconoscendo che hanno svolto un importante ruolo nella
Siamo nella formazione della modellistica però oggi
Non credo che sarebbero proponibile oggi con lo sviluppo dei mercati che abbiamo
Credo che il mercato monetario debba essere analizzato soprattutto dal punto di vista del livello della struttura dei tassi di interesse piuttosto che dal punto di vista dell'equilibrio delle quantità
E quindi studiando famiglie il ruolo delle aspettative nel determinare la struttura dei tassi e la struttura dei treni a rischio fila che lei forse pensiamo in un mondo credo completamente diverso la procedura
Grazie
Grazie
Il professor D'Atena
Governatore
Grazie per l'invito a partecipare al programma di questa giornata
Ministro del Tesoro grazie per la sua presenza qui
Io
Considerato il luogo in cui ci troviamo
Ricordo
Con
Intensa commozione
Andreatta
Come
Grande amico eccome maestro lui avrebbe preferito ad usare questa parola
Ma
Figlio preferisco dire così
Il mio intervento non sarà dedicato
Come posso dire a una discussione vera e propria
I quello che
Angeloni
Appena proposto
Piuttosto
Stava inteso a
Sviluppare
E a indicare il complemento dell'opera che è stata preso in considerazione
Il governo della liquidità
Seguirò un criterio estremamente sintetico mi ero proposto di fare questo avendo chiaro che
I tempi sarebbero stati stretti
E in un certo senso chiedo scusa se seguirò questo metodo molto sintetico
Ma forse è nell'interesse
Del rispetto complessivo dei nostri impegni
Il mio proposito
Per quanto riguarda il primo punto è denunciato chiaramente dal titolo premesso a questa stai dal Governo dalla liquidità ai flussi finanziari
Io credo che
La giornata di oggi con i suoi numerosi interventi
Opportunamente a
Posto l'accento su Andreatta economista dello sviluppo perché io credo che questa
Caratteristica non è soltanto
Presente nei suoi
Primi scritti
Nel libro più volte citato
Scritto sotto pungolo Di Siro Lombardini ma è come un interesse permanente della sua attività di economista e se mi permettete anche di politico
Perché è il governo della liquidità il governo dell'equità ha interessato certamente una questione
Importante
Nella teoria della politica economica
Ma diciamo se vogliamo inquadrare interessi di Andreatta nella
Luce generale io ne economista che ha a cuore lo sviluppo
Io credo che
Ci si imbatte nella politica economica nella sua accezione più vasta
Che naturalmente è fatta di politica monetaria ma è fatta anche di politica fiscale fatta anche di politica industriale
E
Che lei nelle stagioni di Andreatta
Il soffermarsi sopra a ciascuno di questi temi significato la ricerca di un approfondimento che era ritenuto necessario
Anche momenti successivi come il modello econometrico dell'economia italiana
Entrano
In questo filo ideale
E io credo di
Prendervi un momento di tempo per
Richiamare la vostra attenzione a uno snodo che fu importante in quel lavoro fortemente comune che si svolgeva a Bologna
E che proseguì ben presto dopo la pubblicazione del governo della liquidità
Nella
Attilio della costruzione del modello per l'economia italiana ecco vorrei richiamare l'attenzione sulla contabilità integrata reale e finanziaria che naturalmente aveva come proprio
Motivo ispiratore
Diversi contributi in particolare di doping
Perdonerete sei
Di
Trascino per un momento in un lavoro che può
Anche sembrare noioso ma sono sono sintetico si tratta di due gruppi due
Tavole
Che vanno connesse tra loro e sono costretto a presentarmi le
Una dopo l'altra come vedete si tratta nel primo caso di una
Tavola che raccoglie
I flussi reali dell'economia
Distinguendo il settore delle famiglie dall'impresa il settore pubblico e settore estero si potrebbero moltiplicare i settori ma sono naturalmente quelli significativi
è una tavola dove i segni più i segni meno stanno a rappresentare
Entrate e uscite di reddito di potere d'acquisto se maggiormente mi piace
L'ultima riga di questa tavola mette in evidenza per ogni settore
Il risparmio finanziario
Questo è evidente nel settore delle famiglie dove entrano salari profitti dove escano tasse i consumi
Sia dunque la definizione di risparmio finanziario ma con lo stesso criterio sono fatte composte anche le
Successive colonne
Investimenti compaiono nel settore dell'impresa e con il segno più con il segno meno perché Investimenti rappresenta da un lato delle vendite dunque producono nel settore dell'impresa e un'entrata di potere d'acquisto
Ma sono anche indicati con il segno meno perché parte di investimenti sono installati presso le imprese e
Di conseguenza implicano tutto questo
L'ultima colonna la penultima raccoglie il settore pubblico non richiede commenti l'ultima la quarta colonna si riferisce al settore estero
In buona sostanza raccoglie
I dati rilevanti della bilancia commerciale
Nell'ultima riga come dicevo figura il risparmio finanziario secondo le convenzioni contabili non ci sono investimenti reali per le famiglie dunque e immediata alla ditta definizioni di risparmio finanziario
Nel settore dell'impresa e gli investimenti ci sono gli investimenti reali e dunque di Stati finanziario messo in evidenza
Con questi simboli essermi noi
Anche nel caso del settore pubblico
La differenza fra tasse Spesal di fatto corrisponde a un risparmio finanziario che naturalmente può essere negativo
Nel caso del settore estero apparentemente sia un'inversione dei segni della bilancia commerciale siccome
Si sta parlando del settore estere non del Paese
è ovvio che i segni siano questi
Allora sarebbe molto facile non voglio perdonate anche la banalità in un certo senso sarebbe facile
Riassumere questi dati quello che tutti impariamo in un manuale di
Macro economia
Investimenti
Vi risparmio netto degli investimenti di un'economia corrisponde a ciò che viene prestato al resto del mondo
Basta ricordare una semplice definizione di risparmio per avere la consueta definizione di prodotto interno lordo nella contabilità nazionale
La seconda tavola che io vi devo presentare riguarda i flussi finanziari dall'economia
E come voi immediatamente osservate
I totali che figurano nell'ultima riga di questa tavola
Sono gli stessi totali della tavola precedente
è vero che
In questa tavola figurano due colonne dunque due settori in più che nella precedente
Quelli
Relativi alla Banca centrale e alle banche
Ma
Valore zero posto fine della colonna mette in evidenza che
Ci vuole richiamare soltanto la funzione di intermediazione finanziaria e dunque senza alterazione di ciò che caratterizza la contabilità reale
Qui i segni più è il segno meno
Hanno a che fare con
L'incremento di attivi patrimoniali e il decremento di passivi patrimoniali una tavola analoga potrebbe essere fatta come dire per le posizioni
Di capitale netto ma questa è una tavola che deve comunque raccordarsi con la precedente dunque sono messi in evidenza di flussi
Mi limito a leggere la prima colonna perché poi l'estensione del tutto ovvia
In concreto per il settore delle famiglie effettuare nel corso di un dato periodo di tempo un risparmio finanziario implica di a crescere
La propria scorta di base monetaria eventualmente
Dunque di denaro circolante
La propria scorta di depositi di titoli di Stato e di
Complicazioni
Ma può accadere che le famiglie si indebitino in senso netto per acquisti a rate e via di seguito
Risparmio finanziario implica anche incremento di azioni incremento di valute estere
Non occorre e io tenga lungo occupata la vostra attenzione la cosa importante è che
L'ultima riga della tavola riproduce esattamente
I totali della tavola precedente cioè il risparmio finanziario dei medesimi settori
Nel nostro lavoro di costruzione di un modello econometrico complessivo dell'economia italiana
Chiarire
Opportunamente questi concetti contabili era ma cosa tutt'altro che banale
Perché
Si trattava di rendere chiaro che
Non è possibile che avvenga nel settore reale dell'economia ciò che noi chiamiamo ad esempio risparmio finanziario
Senza che
Contestualmente non prima ma contestualmente si sviluppino dai corrispondenti flussi finanziari
E questo naturalmente è vero per ogni settore io ho detto per la formazione firmati di un risparmio finanziario ma potrei dire
Ugualmente bene non è possibile che
Avvengono specie per consumo per investimento per spesa pubblica senza che si sviluppino dei flussi finanziari dunque era necessario chiarire vorrei dire
Concettualmente
Come le cose andavano ordinate per potere costruire un modello econometrico questa tavola si presta molto bene
Nella sua parte diciamo stoccata anziché flussi
A fare corrispondere alle richiede i mercati per le singole attività finanziarie quando si passa alla costruzione di un modello econometrico
E anche a tenere conto dei vincoli di bilancio specifici di ogni settore
Dunque rappresentò per noi un momento importante
Di
Chiarificazione concettuale
Di collegamento
Tra
Come dire il modello reale e il modello finanziario non perché la contabilità sia un modello ma naturalmente è una parte
Essenziale di un modello
A
Quando
Terminammo questo lavoro e divenne chiaro lo schema
Concettuale che vi dicevo
Incidentalmente uno schema che può apparire banale ma che nei manuali
Non figura mai nel manuale di economia ci si imbatte
Nella moneta e
A me studente accadeva
Idolo andar ma perché la moneta piuttosto che i titoli piuttosto che le azioni ma su questo sorvoliamo dicevo la prima volta che arrivammo a concludere chiarificare l'idea a questo riguardo
Nino Andreatta uscì con un
Commento divertente disse che
Fu molto soddisfatto che le cose fossero arrivate a questo livello di pianificazione e disse che se mai avessimo dovuto scrivere un manuale di natura economica
Questa
Queste tavole avrebbero dovuto costituire una pagina del manuale
Ho già detto diciamo quale ho già fatto intuire qual è il significato della corrispondenza fra il due contabilità
Si tratta di illuminare completamente ciò che avviene
Non soltanto dal punto di vista delle decisioni reali di consumo di investimento di Spesal
Ma anche
Dal punto di vista
Dai correlativi movimenti finanziari che accompagnano il realizzarsi di queste decisioni
Qual è lo scopo ultimo lo scopo ultimo è di chiarire del resto nel volume il governo della liquidità compariva anche una sorta di
Esercizio di programmazione dei flussi finanziari ancora incompleto ma compariva un esempio di programmazione dei flussi finanziari
Lo scopo ultimo è quello di garantire
La stabilità dei mercati finanziari
In buona sostanza garantire la
Stabilità dei saggi di interesse
Perché naturalmente un flusso finanziario può sostituirmi è un altro
Una forma di indebitamento può sostituire un'altra forma di indebitamento ma l'esercizio della politica monetaria
Gli aspetti complementari rispetto al governo della liquidità
Implica che queste sostituzioni possono avvenire senza creare tensioni le quali si scaricherà ebbero sui sassi di
Sui tagli scritta se le interessa
In ultima analisi e questa è semplicemente la ripresa di quanto
C'è poi prendendo la parola
Tutto questo la
Politica monetaria il Governo da liquidità alla politica monetaria in questo senso più vasto la stessa costruzione di un modello econometrico
A
Uno scopo ben chiaro che è quello di favorire la crescita con piena utilizzazione delle risorse
Ti ringrazio
Grazie chiamo allora Alberto Giovannini
Per la sua relazione sull'adesione dell'Italia il sistema monetario europeo
Se vuoi realistici Cenci
Dovrebbe esserci una una figura non so se
Non ha importanza natura descritta sono qua
Cioè
Si fa
Pagina dopo prevista
Pagina giù
Vai avanti
Ecco
Signor Governatore signor ministro
Grazie molte vocazione via
Potrà discutere questi problemi dopo
Siamo passati tanti anni sia di contatto con Andrea di ricerca in questo in questo campo io oggi
Voglio offrire un paio di ipotesi intorno a
Quello che ha avvenuto del settantotto negli anni successivi per gioca riguarda
La politica monetaria italiana al
La progressiva convergenza verso l'Unione monetaria
E discutere un attimo un paio di
Mia ipotesi interpretative su il ruolo dei il comportamento di Nino Andreatta
E l'esempio forse anche intellettuale diritti Nino Andreatta intorno intorno a intorno a questi a queste riforme
A
La figura che
O riportate semplicemente i dati Istat dell'inflazione Italia dalla storia dell'inflazione italiana
Storia dal dalla unità d'Italia fino adesso da fare interessante di questi dati che emerge solo il fatto che ci siamo stati due
Importantissimi fenomeni inflazionistici legati alle esperienze belliche molto evidenti uno dei quali esce di gran lunga dal grafico ma chiaramente quando si esce dal grafico in questo modo
Io non le statistici sono così importanti vengono importa stare mentre le cose in scala
La cosa più importante di questo grafico è che
L'esperienza non bellica inflazionistica più importante della storia d'Italia è quella che raggiunse il proprio piccolo intorno agli anni alla fine degli anni settanta forse il picco maggiore all'inizio
Degli anni ottanta mila duecentottanta direi picco più alto successivamente l'inflazione scende
La mia ipotesi che la discesa dell'inflazione da la più alta al più alto livello raggiunto in epoca di pace in Italia
Sia stata non coincidente ma causata
Dall'ingresso dell'Italia nel sistema monetario europeo non coincidente ma causa
E questa è la prima ipotesi la seconda ipotesi naturalmente che non è che non esistessero alternative
A questa strategia di disinfestazione
Ma che e questa è la mia ipotesi che questa strategia di disinfestazione sia stata quella meno costosa dal punto di vista
Dal punto di vista diciamo del welfare del
Del costo per la per la comunità
Questa esperienza italiana ed europea
Riflette un trend a carattere globale
Noi tutti sappiamo che adesso viviamo in un mondo di bassa inflazione se si guarda non sono
Questi ricerche di JP Morgan o altre che tifano liste dei tassi di inflazione di tutti i Paesi del mondo
è difficile trovare un Paese conta sensazione maggiore del dieci per cento
E devo dire che a mio modo di vedere questa diminuzione globale dell'inflazione
Riflette
La diffusione di chiamiamolo un modello di politica economica chiamiamolo me in screening più tardi userò un termine monetari sta per un buon motivo
Ossia un modello che
Un un modo di interpretare la politica economica e di l'economia che tiene conto e da appropriata in fasi
Alle interazioni fra mercato finanziario e
E diciamo iniziative di politica economica e dei vincoli che il mercato finanziario attraverso appunto l'impatto sui cambi e altro impongono politica economica
Avevamo
Io penso che Nino Andreatta nel mille novecentosettantotto avesse anticipato di intuito prima degli altri
La potenza di questo modello mainstream
E
Alcuni dei passaggi logici o dei dei diciamo dei puntelli dodici più importanti di questo modello mensile
Ricordiamoci che
Quando la la l'adesione dell'Italia lo smentì ne discusse nel settantotto siamo in un regime di indicizzazione dei salari
Andreatta era a mio scusate sull'un termine diciamo colloquiale abbastanza fissato dal
Questa dicotomia salari verso che tasso di cambio
Mi ricordo quando ero studente a Bologna io l'ho preso il suo corso di altre economie di politica economica
Cui possono intero semestre
A discutere un paper di Tommaso Padoa Schioppa Franco Modigliani ente perché ho ripreso difficilissima devo dire dalle
Trovo molto difficile da leggere su diciamo il funzionamento di un'economia posizionare indicizzati
Però questa per me riflette il fatto che lui lotta se con questa idea
E si chiedesse all'epoca come facciamo a debellare l'inflazione l'obiettivo di debellare infrazione
Molto evidente nei suoi discorsi io qua ho raccolto varie cose e non sto neanche a citarle
Però il suo punto di partenza e qua bisogna
Combattere questo problema inflazionistico che percepito dagli italiani come fonte di grandi costi incertezza economica
E ci sono come dico varie sue dichiarazioni che chiariscono questo però molto bene che la cosa interessante qua voglio leggere
è una frase che lui dice dice io non riesco a capire come a sinistra non si tenga conto del fatto che se l'obiettivo la stabilizzazione
La sola alternativa ad un cambio relativamente fisso è una politica dei redditi non severa
Ma letteralmente feroce
Quindi parti da il suggerimento dell'utilizzo del tasso di cambio dicendo che l'alternativa che abbiamo una politica dei redditi qua con la situazione attuale non possiamo partire da questo suggerisco di partire dal tasso di cambio
Però guardando questo tipo di ragionamento ex post
Fa molto effetto come questo veramente rifletta molto bene quello che è successo
Nella teoria e nella pratica della politica monetaria negli anni successivi
Per darvi un'idea sono andata ricerca armi chi scrisse di ex centro liberista stabilizza esce nessun ok diciamo cavo Colombia mi venne scritto nel mille novecentottantasei
Don borse scritto qualche cosa di quel genere mi novecentottantadue
Però quelle Rasini trascrizione scritto di queste cose mi novecentottantasette
Qual è l'argomento delle censure liberi stabili session anch'io e giovarsi ne abbiamo parlato Giavazzi pagare non è una
Hanno hanno chiarito queste idee l'argomento era
Di individuare quella che si chiamava
Una tecnologia dell'impegno inglese una commitment technology per le autorità che lei rendesse credibili
E questa Commissione nove
è stata scelta
Tasso di cambio per quale motivo perché tasso di cambio appare più
Visibile
Meno manipolabilità
Se la Banca centrale
Dovesse impegnarsi su una crescita di aggregati monetari
Potrebbe manipolare questo più facilmente che un tasso di cambio per esempio rappresentando osservazione di tutto si vedevano città che non sono velocemente verificabili dal pubblico
Andreatta era molto molto attento sul fatto che un cambio visibile
Forse è uno strumento importante qui cioè il famoso
Inappropriatamente famoso passaggio del suo discorso del settantotto
Dove dice non è forse preferibile in questo campo che sia il Ministro del Tesoro ad assumere pubblicamente le proprie responsabilità
Invece di delegare tattici tacitamente al dottor un uno allora sconosciuto funzionario di banca d'Italia Geronzi della Banca d'Italia che negli ultimi due anni ha svoltato la via del dieci per cento l'anno
Rispetto alle volete comunitarie ma dal Parlamento che si è levata nessuna voce di protesta perché il Parlamento non era informato quindi l'idea del tasso di cambio come qualche cosa di cui qualcheduno abbia la responsabilità
Ecco questo è il punto chiave della commitment tecnologie di cui parlavo prima
Io trovo che un economista come Andreatta che è cresciuto come gli interventi precedenti hanno hanno messo in
Induce bene
Su diciamo modelli di tipo keynesiano classico su modelli di programmazione di allocazione di risorse
Forse capace di intuire
La potenza del messaggio moneta vista chiamiamolo molta viste in senso lato cioè il messaggio che veniva da Chicago che metteva in evidenza l'importanza delle aspettative
Questa però è molto molto impressionante ed è un esempio molto importante per tutti coloro
Che si occupano di politica economica che si occupano
Di
Tentare di usare le idee per migliorare la società in cui viviamo
Un altro aspetto del del dibattito del settantotto
In cui
Andreatta si impegnò molto credo forse non correttamente nel senso che fu un impegno
A cui tutti puntarono ma però se non porto risultati era l'idea
A meno non risultati immediati voi dopo commentano ancora era l'idea diciamo della dell'arco
In natura cooperativa del sistema di cambio la critiche era che il sistema di cambio che era a simmetrico per ciò che riguarda le impegni dei Paesi membri il famoso problema delle nemmeno uno
E che quindi in Paesi cosiddetti deboli o con una propensione inflazione più alta potesse costare troppo
E da cui il grande lavoro della delegazione italiana alle negoziazioni che furono fatte per il sistema monetario europeo di introdurre elementi di coordinamento e di simmetria nel sistema come per esempio l'indicatore di divergenza o altre o altre technicalities di quel genere
Queste cose si è visto ex post
Che non hanno avuto dei veri effetti tangibili
A noi è capitato novità accademici è capitato di tentare di
Valutare la simmetria
Il sistema monetario europeo in maniera molto semplice se c'è tentando di capire la dinamica del differenziale dei tassi d'interesse la volatilità dei differenziali presenta adesso
Questa volatilità le differenziale dei tassi era
Completamente correlata I livello dei tassi dei Paesi deboli
Ossia
Quando c'erano dei dei degli sciocchi portafoglio se vogliamo degli shock delle aspettative questi sciocchi portafoglio aspettative alzavano solo i tassi dei Paesi deboli ma non abbassavano i tassi dei Paesi forte questo
Era l'evidenza più lapalissiana del fatto che il sistema fosse di natura di funzionamento del sistema asimmetrico
Un sistema asimmetrica che però nella sua natura appunto aiutato le aspettative dell'Italia alla quale progressivamente riuscite a passare
Il tasso di inflazione e qua ricordo tra l'altro che questo sistema asimmetrico nonostante i punti di vista e un costo per la Germania perché è un sistema di questo genere
Il Paese al centro si ritrova da vere un trade-off tra inflazione e attività economica chiamiamolo così sfavorevole quando cioè dei Paesi deboli
Che collegano la loro monetaria se stessi
Ho
Un paio di osservazioni su quello che è successo dopo dopo la la partecipazione dell'Italia Cosmet una domanda per me molto interessante
E su molto contento di questa di questo pubblico per poterla porre qua e la il problema se l'unione monetaria fosse figlia dello SME o meno
Voglio proporvi diciamo il mio modo di pensare a sti problemi
Sappiamo tutti che ci furono proposte di unione monetaria ben prima dello SME le diciamo l'Europa sempre girato attorno a questo problema
Io penso che anche guardando all'esperienza delle altre ex senso quei bei stabili Crescenzio intorno al mondo
Penso quasi non tanto che
Lo SME abbia
Aiutato l'unione monetaria anche se c'è stato indiciamo un rapporto causale di cui
Commenterò fra un istante
Ma che paradossalmente l'unione monetaria abilitato lo SME nel senso che
I Paesi che hanno adottato questo regime di cambio i Paesi che si sono impegnati come si sono impegnati
In questa struttura l'hanno fatto perché avevano in mente qualche cosa di più grande
E questo appare nei discorsi del Garatti Andreatta pare discorsi tante altre a fare dei discorsi Pandolfi di tanti altri all'epoca
Ok all'epoca
C'è naturalmente anche il senso in cui lo SME ha portato l'unione monetaria
E questo o
Viene a mio parere dal modo in cui l'ho smesso ATO gestito dal da cosa succedeva nel Comitato monetario somma è andato al Comitato monetario però
Ci andava Mario Sarcinelli che di cui io sono stato consulente del per due anni favolosi al Tesoro accennato Mario Celotto
Tommaso Padoa Schioppa non potrà non dirmi se mi sbaglio uno ma
Mi pare che quello fosse un luogo in cui i Governi
Di fatto prendevano in rassegna le politiche degli altri Governi
Ed è è un luogo in cui si discuteva in comune dei problemi e delle diciamo influenze che le politiche dei Paesi avevano su gli altri Paesi un luogo naturale di coordinamento delle politiche economiche un luogo che era naturalmente
Naturalmente poteva capire e ha capito e compreso il valore della riforma monetaria
Che poi avvenne con come Unione economica e monetaria quindi questo luogo di coordinamento per me è stato estremamente importante come
Nascita con come luogo che la solchi come volano se si vuole delle idee che hanno portato l'unione monetaria quel su questa voglio un particolare sottolineare che e tradizione italiana essere propositivi e costruttivi
In questi luoghi pubblici
Oltre a quella che è l'interesse proprio spesso si dice che italiani vogliono essere cooperativi perché son deboli per cui devono per forza a cooperare io penso che sia qualcosa di più io penso che sia evidente
Negli scritti di Andreatta di tante altre persone in questa stanza in un famoso intervento di Guido Carli all'Ecofin dell'ottanta da ottantotto
Che l'approccio cooperativi italiano fa parte del DNA culturale delle nostre autorità di politica economica e monetaria non è semplicemente dovuto alla debolezza strutturale del Paese vada oltre
Ultima osservazione poi sto zitto
Su diciamo il dopo
Stato lo smercio è stata la di situazione c'è stata l'unione monetaria mio metà è stata una nei Comuni importantissima
Riforma perché è unico una riforma essenzialmente di numerare gli ha eliminato delle distorsioni molto molto rilevanti ha eliminato le differenze i tassi d'interesse reali
Molto importanti con effetti economici quantificabili giganteschi di cui poco si parla
Poco superarlo
Dopo questo periodo chiederci quali sono le prossime sfide fosse in qualche modo tentare di
Interpretare
Lo stile
Intellettuale di Andreatta
Proprio e saremo delle di inflazione ci sono due modelli di inflazione essenzialmente
Il primo
Dice che l'inflazione è causata da deficit persistente di bilancio i quali
Diciamo in un ambiente keynesiano portano a tassi d'interesse alti o deficit di bilancio commerciale e possono venire
Diciamo neutralizzati temporaneamente dalla politiche monetarie espansive e questo è un primo modello di infrazione
Meno keynesiano l'infrazione è una tassa non tanto distorsiva non tanto costoso nel lungo termine e quindi può venire usata se ci sono dei deficit di bilancio persistente
Un secondo modello d'infrazione con la cui Andreatta si rifece nel settantotto dice che nell'economia ci sono dei settori che hanno potere di mercato
Chiuso nel proprio potere di mercato per fissare i propri prezzi in maniera da massimizzare i propri profitti
Che facendo questo se sono dei settori importanti e come se passassero verso dell'economia resto di economia ne soffre per questo la Banca centrale a incentivi
A creare inflazione per tentare di
Ancora una volta neutralizzare queste distorsioni dei settori con il potere di mercato all'epoca di Andreatta questo settore dei sindacati
Che fissava i salari secondo il modello classico forse arrivati troppo alti dovuti a contrattazione diciamo una presenza molto forte dell'economia questo è il mio modo di leggere quello che diceva Andreatta all'ora
Le cose sono cambiate in Italia
Rimane il fatto che
Che dobbiamo chiederci se queste distorsioni non sono sono esistenti e sono o sono scomparse ero finito fornitore
A
A mio parere rimangono queste distorsioni e vanno cercate altrove ci sono altri settori in Italia
Che possono essere economicamente significativi
Che hanno potere di fissare i prezzi sono diciamo i settori chiamiamoli non sull'idea di settori chiamiamoli protetti di cui
Sui giornali leggiamo sempre più di frequente descrizioni ruolo o critiche o altro
Quindi a mio parere quello credo la vera sfida per la politica economica sfida molto difficile e tentare di individuare
Dove sono questi settori tentare di rituale cosa fare per rendere più flessibile più competitiva e per eliminare diciamo delle tasse improprie
Che certi importanti settori dell'economia impongono sul resto dell'economia perché l'inflazione debellata ma probabilmente quelle distorsioni sono ancora presenti
In questo senso per me è interessante pensare alla lezione di Andrea liberarsi del nostro modo tradizionale di guardare i problemi liberarci di quello che per imparate a scuola
Rimboccarci le maniche e tentare di affrontare i problemi che riteniamo sia in importanti per il Paese grazie
Grazie Alberto Fabrizio Saccomanni
Grazie volevo
Iniziare dicendo che io ho conosciuto Nino Andreatta solo quando lui è diventato Ministro del Tesoro nel mille novecentottanta quindi
Non lo conoscevo al momento in cui lui partecipava in maniera così attiva al dibattito sulla partecipazione del della lire al sistema monetario europeo io
Ero in Banca d'Italia e l'ho appena tornato dal Fondo monetario internazionale il team europeo allora era guidato da due da Giovanni magnifico da Rainer Masera
Però naturalmente e in tutto il servizio studi della Banca d'Italia ti fa amavo molto per
Per partecipare al sistema monetario europeo dopo in periodi di grande di grande turbolenza valutaria del degli anni Settanta con
La la la svalutazione della lira poi le esperienze tristi del serpente
Comunque io avevo letto i libri di Andreatta a a data ancora da studente alla Bocconi il governo della liquidità le cronache di un'economia bloccata
Prima che che Mario venisse un po'a modernizzare l'insegnamento
Di economia monetaria certi certi testi bisognava comprarli che così privatamente
Comunque diciamo il il commento che che voglio fare al
Alle all'analisi di di Alberto Giovannini è
Relativamente semplice perché condivido in gran parte insomma la la la sua analisi farò quindi solo alcune e brevi sottolineature sulle cose che lui ha detto e poi forse un commento
Di carattere più generale sulla
Visione di della politica economica di Dini non Andrea
Io credo che crea assolutamente condivisibile la la la la linea di Andreatta che in un momento molto difficile vede chiaramente che lo smette come uno strumento per riportare sotto controllo l'iperinflazione
L'iperinflazione italiana costi complessivamente sopportabili è chiaro che è facile ridurre appunto l'iperinflazione poi ci si scontra magari più tardi con una lo zoppo lo duro di cui parlavamo
Ieri il Governatore Ciampi
Comunque io anch'io condivido la la tesi di e di Alberto che
La la la stabilizzazione del cambio
Fornisce appunto uno strumento visibile e credibile e e soprattutto poi la gestione che della politica del cambio fu fatta da Andreatta al Tesoro e da Carlo Ciampi alla Banca d'Italia
Fu cruciale nello spezzare
La spirale la spirale inflazionistica
Certo a dieci anni dopo Paolo Bassi notava che in realtà il cambio stabile non era stato poi così stabile che avevamo svalutato nel decennio di circa il trentasei per cento la lira però avevamo svalutato meno del differenziale
Del tasso di inflazione quindi
Diciamo questo aveva chiaramente contribuito
A spezzare la spirale inflazionistica
E e credo che è molto importante il punto che fa Alberto nel sottolineare che in questo
Il che iniziano Nino Andreatta si rivelò e certamente molto eclettico e non aveva appunto come era tipico suo di di di di non preoccuparsi di
Cogliere diciamo una una linea più monetari lista sequestra serviva al suo al suo fine
Al Alberto ha parlato anche della della della battaglia che che Andreatta fece insieme con con la Banca d'Italia
Per la simmetria degli obblighi nello SME no io ora rileggendo le lei li i documenti di quegli anni ho l'impressione che che che Andreatta un po'come come Aldo Moro a proposito della battaglia sul divorzio ritenesse il divorzio quello tra persone non tra Banca centrale
E e tesoro ritenesse che la battaglia dovrà essere con
Tutto ma non necessariamente vinta in effetti mi sembra che Andreatta
Era molto contento di accettare di di scambiare un po'di a simmetria nel nello SME per un per una per avere in cambio più stabilità monetaria
Condivido anche la tesi di di Alberto che lo smercio cui precursore dell'unione monetaria e credo che
Nino Andreatta era una di quelle persone
Che
Diciamo vedeva molto chiaro già in quegli anni che l'obiettivo era quello di avere una moneta unica in Europa gestita da una
Riserva federale europea
Però riconosceva al tempo stesso che questo era un obiettivo suggestivo ma poco realistico che si sarebbero solo
Potuto o si sarebbe solo potuto realizzare in tempi in tempi lunghi date le gelosie nazionali delle autorità monetarie
Ecco dove forse sono un po'meno d'accordo con Alberto è
Nella nella nella sua descrizione sul passaggio
Dallo SME alla alla all'Unione monetaria europea insomma lui ha fatto riferimento appunto al ruolo dei dibattiti nell'ambito del Comitato economico e finanziario lo spirito costruttivo cooperativo del del
Degli italiani si questo è senz'altro vero però io credo che la transizione fu caratterizzata anche da momenti di stallo e di grande conclusi confusione intellettuale almeno fino all'istituzione del Comitato dell'ordo ove appunto il ministro Padoa Schioppa
Ha svolto un ruolo importante di affetti e solo in quella sede che a un certo momento diciamo c'è una tale dibattito dite piuttosto strane sull'ECU come moneta parallela
Lei è CUF forte i francesi vogliono un fondo monetario europeo che la Bundesbank oppone un chiaro aut aut cioè o si fa una banca centrale europea con una moneta unica oppure non tanto vale che smettiamo di discutere
E
Diciamo la Banca d'Italia questo sì lo spirito cooperativo
Costruttivo di cui parlava ma Alberto è senz'altro presente diciamo il Governatore Ciampi prese entra un bene per al Comitato dell'ordine su in cui dice una politica monetaria come si fa una politica monetaria basata sull'ECU
Ed era un paper che
Sulla quale lavorammo a lungo Francesco Papadia io stesso
E
Insomma rileggendo si vede che diciamo c'era evidentemente un disegno molto come dire filo tedesco dentro questo questo questo Pepe cioè dice appunto vediamo il bluff della della Bundesbank accettiamo
La politica monetaria unica e soprattutto se lo si contrasta con un paper gemello fatto da
Da dall'allora governatore della Banca di Francia giacché De larosière in cui in realtà parla di uno Fondo monetario europeo che deve finanziare i disavanzi delle bilance dei pagamenti quindi un'ottica completamente diverso
E io sono abbastanza convinto anche se non ho trovato evidenze che Nino Andreatta fosse tutto sommato a favore di questa linea di di appunto di
In muovere verso la Banca centrale europea
Vorrei adesso però fare un commento più generale su
Nel senso che appunto rileggendo questi questi documenti degli del del del settantotto
Sullo sullo Smeriglio e mi è venuto in mente diciamo un documento più recente che che sono appunto gli appunti che Nino Andreatta buttò giù per fare la sua ultima lezione accademica
All'università nel nel nel nel settembre del del del del novantanove proprio alla alla alla vigilia della malattia che Callow lo fece precipitare in coro
E
E diciamo Andreatta abbia era era in quel momento molto colpito dalla crisi dei Paesi emergenti nel appunto da allora
Della crisi asiatica del di quel di quel degli anni precedenti poi c'era stato il default Russo del novantotto il fallimento della Long term Capital Management eccetera e quindi
Diciamo
Prepara butta giù uno sketch di ultima lezione in cui c'è ci sono tutta una serie di spunti estremamente interessanti
E che Giorgio Basevi e e Filippo Andreatta vanno messi insieme questi questi questi appunti e per gli abbiamo poi con un gruppo di amici qualche tempo fa
E sotto la guida di Di Paolo Novelli abbiamo discussi attentamente
E diciamo
Rileggendo adesso anche questo testo si vede come diciamo Nino Andreatta vede
Diciamo
Lo SME come al al sono uno strumento di quell'epoca per diciamo portare avanti una politica economica mirate alla stabilità monetaria stabilità finanziaria in un contesto
Di crescente integrazione internazionale sia delle economie che dei mercati finanziari
E lui diciamo in questi appunti frammentarie mamma molto interessanti lui analizza le cause delle crisi finanziarie
Nota che dice seguono una logica ferrea ma inefficiente cioè molto interessante questo concetto
Della crisi come è fatta di inefficienza
E e lui è convinto che l'instabilità monetaria e finanziaria sia dannosa alla crescita del reddito di occupazione ma non è diciamo che non accade preda diciamo della facile antiglobalista MO
Dei
Diciamo dei movimenti dei movimenti
Diciamo che pure in quell'epoca lui aveva visto a Seattle contro la globalizzazione eccetera
Però è altrettanto convinto che diciamo se la liberalizzazione dei commerci la globalizzazione della finanza è una cosa positiva diciamo un mercato senza regole non è un mercato e quindi diciamo c'è questa tipica insomma
Cosa diciamo contrapposizione che anche Tommaso Padoa Schioppa notava stamattina tra appunto conciliare la concorrenza la liberalizzati IVA ma le regole e
La la come dire le finalità di di politica economica
E quindi in questi questi appunti diciamo frammentari però diciamo Andreatta propone una riforma del sistema fuori finanziario internazionale agendo su tre livelli quello nazionale quello internazionale quello sovranazionale
E devo dire diciamo non non doppi un quadro di tutte le cose che Andreatta proponeva in realtà poi alcuni degli strumenti che lui propone sia pure nel novantanove sono in realtà parte di un armamentario che come ricordava Angelo Tantazzi stamattina diciamo vera realtà superati cioè lui ritiene che in momenti di crisi anche il ricorso ai controlli valutari alle restrizioni possa essere temporaneamente utile
Come dire per tamponare per impedire che che il diciamo ci siano gli over Sciutti in o cose di questo genere naturalmente queste sono superate
Però ci sono alcuni flash molto molto interessanti e pay per esempio lui
Dice che le politiche monetarie devono tenere conto non solo dei prezzi al consumo anche dei prezzi degli asset insomma tema che a quel momento non era ancora nemmeno stato iniziato di a essere esaminato e e lo sarà solo solo un po'più tardi
Lugli dice chiaramente che si devono superare gli ordinamenti giuridici e nazionali per le transazioni finanziarie internazionali e ricordavo Youssou Mercatone umore
Internazionale che deve superare questo tipo di di come dire di frammentazione nazionale
Dice che i piccoli Paesi debbono liberarsi della moneta e supportare superare la frammentazione monetaria chiaramente ha in testa il modello il modello smettere per i Paesi per i paesi emergenti che erano stati
A affetti colpiti dalle crisi e quindi e infine
Propone una riforma del Fondo monetario internazionale sostenendo che deve divenire un vero un vero lender of last risorto
Quindi nel complesso insomma ecco ricordo rivedendo alla alla al alla alla vicenda dello SME si si capisce che lo smetterà parte diciamo era un passo di una visione come dire dinamica
Permanente di Andreatta in cui diciamo la politica monetaria un ruolo alto e e deve appunto coniugare il mercato la concorrenza e creare ad ogni passo diciamo le regole e le istituzioni che orientino poi le scelte degli operatori verso obiettivi di crescita e di di stabilità diciamo in un'ottica appunto sempre
Di
Continuo riesame dell'adeguatezza degli strumenti delle procedure delle regole ma
Appunto mirata a questi obiettivi alti
Grazie
Grazie
Dalla relazione conclusiva
Sul tema del divorzio Banca d'Italia tesoro
Di Maria Teresa Salvemini con la discussione di Mario Monti
Grazie io vorrei ringraziare molto Tommaso Padoa Schioppa Mario Draghi per aver organizzato questa giornata che credo ci abbia molto dato molto anche sul piano del ricordo del sentimento
E sono contenta che si coniuga su questo tema del divorzio che molti hanno evocato come particolarmente significativo
Nell'esperienza di Andreatta ministro e anche nell'esperienza di vita di Andreatta economista
Il nell'autunno del mille novecentottanta quando Andreatta inizio i due i suoi due anni dal Ministro del Tesoro gli indicatori dell'economia italiana segnavano tutti maltempo
è un'inflazione al due per cento mensile faceva temere il peggio
Nel governo prevaleva una visione permissiva della politica economica il fabbisogno del settore statale aveva mantenuto il suo trend esce crescente raggiunto l'undici per cento del prodotto
La politica di bilancio aveva perso ogni o connotato di stabilizzazione per divenire un elemento permanente di redistribuzione delle risorse
Il bilancio pubblico in Italia era divenuto scrisse Andreatta un documento notarile che riflette semplicemente gli effetti contabili di una legislazione approvata nel passato
Ed era stato colto assai poco il significato della nuova normativa sulle procedure di bilancio che voleva invece riportarlo ad essere un momento di riflessione e di decisione sul futuro
Andreatta si rese conto prestissimo di quanto scarsi fossero i poteri del ministro del Tesoro e quanto poco appoggio potesse trovare nella coalizione di Governo nel suo stesso partito per politiche di bilancio più rigorose
Nessuno aveva interesse a contrastare la crescita del disavanzo il cui finanziamento appariva tranquillamente affidato alla Banca d'Italia e i cui costi in termini di interessi da pagare erano assai contenuti
Bisognava perciò togliere dalla sfera della politica monetaria il problema della ripartizione delle risorse tra settore pubblico e settore privato
Il primo passo da fare era autorizzare la Banca d'Italia modificare i termini della sua partecipazione al collocamento di titoli pubblici
Quando a fine gennaio mille novecentottantuno Andreatta consentiva ad una nuova stretta del credito totale interno con scarsa convinzione perché la considerava inefficace
Al giornalista del Sole ventiquattro Ore che gli chiedeva come si saldano queste misure di carattere congiunturale con i problemi e più lungo termine dell'economia italiana rispose la saldatura avverrà mediante un mutamento graduale
Un procedimento che vorrei chiamare di separazione consensuale tra Tesoro e Banca d'Italia
La funzione che la Banca d'Italia svolge come banchiere del Tesoro non dovrà in futuro interferire con quella di regolatore della liquidità monetaria
Il Tesoro cioè dovrà finanziarsi sul mercato senza provocare un ampliamento della base monetaria questo implica una revisione dell'obbligo per la Banca d'Italia di assumere affermo la parte non sottoscritta di botto fine della citazione
La proposta rifletteva una convergenza di vedute tra luglio e il governatore Ciampi
Nella Conferenza che il Governatore tenne il diciotto febbraio di quell'anno dal titolo tra mercato e controlli aspetti operativi della politica monetaria
Il Governatore aveva inserito il tema del cambiamento di ruolo della Banca nel meccanismo di collocamento di titoli pubblici in una riflessione sulla possibilità di abbandonare il sistema dei controlli amministrativi sul credito
Andreatta considerava questo sistema una manifestazione della nostra terribile capacità di inventare meccanismi amministrativi per contenere gli effetti di un'offerta incontrollata di munita
Ma soprattutto riteneva che senza ridare al sistema politico la responsabilità piena delle proprie decisioni nulla avrebbe potuto essere fatto per contrastare la crescita del disavanzo
Sul piano formale l'avvio del divorzio avvenne con uno scambio di lettere tra Andreatta e Ciampi la lettera del ministro e del dodici febbraio quella del governatore del sei marzo
Il ministro espone i limiti che vengono l'autonomia della Banca non solo dall'obbligo di acquisto residuale di botto in sede d'asta
Ma anche dall'abitudine ad appoggiare su una convenzione fra Tesoro e Banca d'Italia il collocamento dei titoli pluriennali e dalla normativa sul conto corrente di tesoreria provinciale
Propone quindi di passare ad un sistema in cui l'intervento della Banca d'Italia all'asta dei Botto sia una libera decisione della banca stessa e in cui l'offerta della banca concorra su un piano di parità con le altre a determinarne il prezzo
Tra i suoi stretti collaboratori io ero quella che maggiormente condivideva la percezione del fatto che il legame tra politica monetaria e politica di bilancio fosse un elemento nodale del problema
Per questo credo affido a me il compito di portare avanti la riflessione sul tema
Fu avviato velocemente lo studio degli aspetti tecnici dell'operazione divorzio costituendo un gruppo di lavoro misto tesoro Banca d'Italia che ebbi l'onore di coordinare insieme ad Antonio Fazio
Il gruppo di lavoro aveva il compito di preparare la modifica del sistema creato nel mille novecentosettantacinque
Allora nell'ambito di una riorganizzazione dei metodi il collocamento dei botto si era stabilito che i titoli venissero offerti all'asta ad un prezzo il prezzo base o di esclusione che spettava al Tesoro fissare
La Banca d'Italia avrebbe partecipato all'asta con una domanda che assicurasse l'intero Collocamento e cioè pari all'importo di titoli offerti
Poiché il prezzo base veniva allontanato dal probabile prezzo di collocamento
Il prezzo offerto dalla Banca di fatto determinava sia il prezzo di aggiudicazione di titoli unico perché l'asta era di tipo marginale sia la ripartizione del volume acquistato tra Banca centrale e operatori
Il potenziamento del mercato monetario era stato l'obiettivo di Gina Rio della riforma del settantacinque e a questo era stato finalizzato l'intervento di acquisto di titoli della Banca d'Italia
In assenza di operatori specializzati come lady scontavo se si inglesi la Banca centrale assumeva su di sé la funzione di intermediario tra Tesoro e mercato
Inattesa che l'allargamento dei soggetti ammessi all'asta e il miglioramento delle loro capacità di gestione della propria liquidità e dei propri portafogli rendesse superflua tale funzione
Occorre ricordare che il mercato monetario nei primi anni Settanta era molto povero di attività e molto limitato come dimensioni e quindi non riusciva a svolgere il suo compito nel meccanismo di trasmissione degli impulsi di politica monetaria
Il sistema aveva ben operato da questo punto di vista i bottoni portafogli privati erano soliti da settecentocinquanta settanta mila miliardi tra i settantacinque lo tanta
Si era ridotto il peso del debito pubblico in mano alla Banca d'Italia dal trentasette per cento al ventitré per cento del totale
Ma era divenuta più difficile la gestione della liquidità nel breve periodo e più variabile l'offerta di munita sempre nel breve periodo
Occorre ricordare che all'epoca prima della riforma delle regole di utilizzo del conto corrente di tesoreria ogni sfasamento giornaliero tra entrate e spese del settore statale si traduceva immediatamente in creazione di base monetaria per il tesoro
L'accumularsi di disavanzi giornalieri determinava perciò livelli via via crescenti di liquidità disponibile sul mercato che all'asta solo in parte venivano riassorbiti attraverso il collocamento di botto nei portafogli degli intermediari
L'altra parte sarebbe stata riassorbita solo quando la Banca d'Italia avesse venduto i titoli acquistati
Come si legge nella relazione del gruppo di lavoro in questo assetto istituzionale non si riesce ad evitare date anche le imperfezioni del mercato un aumento della liquidità
Che in particolari condizioni dell'economia alimenta l'espansione dell'intermediazione bancaria
Era questo un modo per riconoscere la scarsa tenuta del sistema stesso di controllo del credito e insieme la sua stretta correlazione con l'assetto istituzionale dato al problema del finanziamento comunità del disavanzo pubblico
Il sistema del settantacinque non si era peraltro tradotto in un aumento della componente monetaria nella copertura del fabbisogno pubblico
Anzi mentre nella prima parte degli anni Settanta oltre il sessanta per cento del fabbisogno era stato coperto con base monetaria
Creata in gran parte attraverso la sottoscrizione di buoni pluriennali da parte della Banca d'Italia
Nel quinquennio settantasei gli ottanta suo fabbisogno complessivo di centoquaranta mila miliardi appena ventuno mila miliardi il quindici per cento fu coperto grazie finanziamenti nelle varie forme della Banca d'Italia
Il fatto è che il vincolo di portafoglio il massimale sul credito riducevano sensibilmente la necessità di un intervento diretto della Banca centrale
Che gli strumenti di controllo amministrativo fossero usati anche in modo da tenere basso il costo del credito
Derivava da una scelta di politica monetaria a favore della stabilità dei tassi di interesse nominali che trovava le sue motivazioni oltre che nei vantaggi per il tesoro
Anche nella difesa patrimoniale degli intermediari finanziari
E nella convinzione che non si dovesse aggravare dal lato dei costi di produzione un'inflazione già tanto spiegabile su questo versante
Ma nel mille novecentottanta si erano viste le prime conseguenza del cambio di politica della Federal Reserve
I Paesi europei erano stati messi di fronte alla dura alternativa tra accettare una maggiore inflazione attraverso il cambio o perseguire politiche monetarie più restrittive di quanto necessario per motivi interni
Sicuramente Andreatta auspicava un graduale ritorno i normali strumenti di governo della munita
Senza essere un sostenitore di regole di politica monetaria alle quali vincolare l'azione della Banca centrale perché non riteneva possibile fissare in maniera razionale queste regole
Era però sostanzialmente convinto del fatto che la nuova situazione internazionale e la virulenza dell'inflazione interna imponessero il ritorno all'uso degli strumenti normali di governo della munita di tassi di interesse
In questo nuovo contesto il concetto di indipendenza della Banca centrale non aveva quella rigidità monetari sta che Andreatta non aveva condiviso negli anni settanta
Maria entrava nel tradizionale schema logico di allocazione di strumenti obiettivi di politica economica
Il divorzio nasceva dunque dalla consapevolezza del fatto che non era più possibile tenere l'economia italiana il Tesoro al riparo dal rialzo dei tassi di interesse
E che il controllo amministrativo del credito si rivelava ormai inadeguato a contrastare l'inflazione gli squilibri di bilancia dei pagamenti
Il divorzio rappresentava anche in qualche modo il consenso del Governo a un cambiamento di politica monetaria
Nella sua breve relazione il gruppo di lavoro dedico un breve ma significativo paragrafo il controllo delle riserve bancarie e una più estesa riflessione alle tecniche delle aste dei Bot
Sul primo punto fece riferimento alle operazioni di vendita temporanee di titoli compatto di riscatto come lo strumento più efficace per mantenere il controllo delle riserve bancarie
Suggerendo anche di convogliare la chiusura dell'operazione sul momento di regolazione dell'asta
Sulle tecniche di asta il gruppo suggerì l'immediato passaggio dall'asta prezzo marginale all'asta competitiva
All'epoca la prima era stata ritenuta necessaria per facilitare il compito degli operatori partecipanti all'asta inesperti e poco numerosi
Si ritenne che fosse giunto il momento per stabilire un sistema nel quale i titoli vengono assegnati e i prezzi offerti da ciascun partecipante risultato aggiudicatario
Il disavanzo pubblico era però per motivi diversi il principale oggetto di preoccupazione sia per la banca che per il tesoro e quindi per il gruppo di lavoro
Oltre forse più che per la sua dimensione ciò che preoccupava era la sua difficile prevedibilità
Purtroppo le tecniche di previsione del disavanzo erano tutt'altro che adeguate per non parlare della capacità di monito Narni monitorarne gli scostamenti in tempo utile
Il mio principale contributo al gruppo di lavoro fu soprattutto quello di chiarire per quali motivi risultava difficile porre obiettivi quantitativi annuali o mensili e quali soluzioni erano praticabili
Troppo poco noti erano all'epoca i fattori che determinavano in modo automatico la crescita delle entrate e delle sospese
Troppo poco affidabili le tecniche di rilevazione delle variabili esogene alle quali questi automatismi erano legati
Troppo scuro era per gli uffici del Tesoro il campo della finanza degli enti periferici troppo scarsa anche la conoscenza dei legami tra le decisioni di competenza e le realizzazioni di cassa
In questa situazione l'idea base del sistema di controllo amministrativo del credito che era quella di poter fissare poi realizzare un quadro complessivo di grandezze
I veniva un desiderio una speranza perché una delle componenti fondamentali il credito al settore pubblico era di fatto non regolabile nemmeno prevedibile
Il fatto che nella seconda metà degli anni Settanta il sistema pubblico non fosse quasi mai riuscito a mantenere i suoi impegni non era una mancanza di buona volontà
Ma una prova di problemi strutturali che tanto più sarebbe stato possibile affrontare quanto maggiormente fosse stato reso evidente il legame
Tra il fabbisogno pubblico e le sue conseguenze in termini di tassi di interesse e di distribuzione delle risorse
Non era per sibila perciò tranquillizzare la Banca d'Italia sulla possibilità di gestire il problema del fabbisogno in modo tale da evitare col nuovo sistema il rischio di un'eccessiva volatilità dei tassi di interesse
La relazione del gruppo di lavoro ribadì soltanto l'esigenza di vita di irregolari andamenti del disavanzo mensile attraverso alcune modalità di gestione della tesoreria statale dei flussi di cassa del bilancio
è un primo effetto di questa approccio si ebbe nell'agosto quando fu disposto il rientro di tutti le disponibilità liquide degli enti pubblici in Tesoreria
E in tema di previsioni si auspicò la costruzione di un adeguato sistema informativo dei conti pubblici e sostanzialmente si affidò
Il problema di come evitare oscillazioni eccessive nella liquidità in i tassi di interesse a miglioramenti nelle tecniche d'asta dei BOT
Il divorzio fu realizzato con l'asta del Luglio ottantuno la nota ufficiale che rese note gli obiettivi della riforma diceva appunto la maggiore autonomia della Banca d'Italia nella regolazione della liquidità dovrebbe evitare i cali spinte inflazionistiche
Causate dalla dimensione dalla composizione dei disavanzi pubblici si sommino le tensioni derivanti da un eccessivo finanziamento monetario del Tesoro
La graduale rimozione degli elementi di automatismo con la piena riappropriazione della base monetaria quale strumento di controllo del credito sarà in grado di favorire uno smantellamento per tappe del sistema dei vincoli amministrativi
Non fu un apprendimento facile quello del Tesoro
Doveva stabilire quanti titoli offrire complessivamente e determinarne la ripartizione tra le tre scadenze tre sei e dodici mesi la valutazione del fabbisogno da finanziare doveva essere fatta con diversi giorni di anticipo sull'asta
Nei primi mesi dopo il divorzio Andreatta gestì direttamente le aste di titoli con un paio di collaboratori tra cui il dottor piemontese me
La decisione più importante da prendere oltre a quella sull'ammontare di titoli era quella sul prezzo base cioè sul prezzo al di sotto del quale il Tesoro non avrebbe accettato offerte di acquisto
Ogni tipo di titolo aveva il suo prezzo base
Un errore nella fissazione di questo prezzo avrebbe determinato se troppo basso un costo per le finanze pubbliche se troppo alto un insuccesso dell'asta e cioè l'acquisto di solo una parte dei titoli
Poiché il botto maggiormente venduti erano quegli apparecchi e a sei mesi il rinnovo dei titoli in scadenza cresceva enormemente il volume dei titoli offerti ad ogni asta
E il rischio di un prezzo base inadeguato diveniva il rischio maggiore perché impattava enormemente sulla liquidità del sistema
Inoltre si potevano determinare a causa di rinnovi incompleti dei titoli in scadenza sconfinamenti nello scoperto ha messo sul conto corrente di tesoreria
Le cui norme erano calibrate sul volume della spesa di bilancio e non sul volume dei titoli eventualmente non rinnovati
Riuscimmo in quei mesi ad attivare un proficuo contatto con i tesorieri delle principali banche che erano quelli che decidevano la domanda da portare in asta e il cui interesse per un giro di Kuhn ordinato incontro di offerta e domanda di titoli era simile al nostro
Andreatta dominava perfettamente tutti gli aspetti tecnici del problema
Riguardassero essi la previsione del fabbisogno o i fattori di modifica dell'inclinazione della curva dei rendimenti per scadenza o le scelte di portafoglio delle famiglie e degli intermediari
Nella mia memoria le lunghe sedute col ministro per fissare gli elementi del decreto di emissione sono ancora fattore di ammirazione per la sua capacità di visione della complessità dei problemi
Per il suo intuito dei comportamenti economici ma anche per la calma con la quale affrontava decisioni che comportavano oltre che conseguenze economiche anche conseguenze politiche non irrilevanti
Andreatta si trovò a dover giustificare al sistema politico un rialzo dei tassi di interesse reali che determinava reazioni e proteste degli operatori economici
Reazioni che un sistema politico dominato da logiche concorrenziali non poteva che assumere su di sé e amplificare
I tassi reali di interesse che nel mille novecentottanta nei primi mesi dell'ottantuno erano stati ancora fortemente negativi torneranno nel secondo semestre ottantuno ad essere positivi
Il rialzo dei tassi sui Botter assai poco gradito al sistema bancario perché causava una ricomposizione nel portafoglio delle famiglie a danno dei depositi bancari
L'ostilità delle banche sembro ad Andreatta una prova dell'arretratezza del sistema finanziario italiano
Su questo tema già nel gennaio del mille novecentottantuno aveva chiesto una riflessione a una Commissione formata da Mario Monti Francesco Cesarini e Carlo Scognamiglio
Il libro verde sul sistema creditizio finanziario italiano uscirà gennaio mille novecentottantadue
La polemica di Andreatta con le banche fu aperta
Verso la fine del mille novecentottantuno
Erano iniziate a circolare voci su un possibile consolidamento del debito pubblico
Andreatta se mi allarmo moltissimo perché ne poteva discendere un rialzo nei costi del debito e aprì una polemica molto aspra con le banche che arrivo a chiamare i mercanti della casa va
Accusandole di essere loro a spargere voci interessate a difesa dei propri margini di intermediazione di guadagno
Questa polemica si accompagnava però ad una fiducia nella possibilità di fare riforme significative per l'ammodernamento del sistema degli intermediari
La nuova configurazione dei rapporti tra Tesoro e Banca d'Italia fu messa a dura prova nell'autunno ottantadue
Alcuni segnali di ripresa dell'inflazione una flessione delle riserve valutarie
Un livello troppo alto della liquidità bancaria avevano fatto ritenere alla Banca d'Italia che la discesa dei tassi di interesse portata avanti dal Tesoro soprattutto nell'estate
Fosse andata troppo oltre e che fosse necessario offrire botta tassi più alti
Da parte sua la banca aveva alzato significativamente i rendimenti sui pronti contro termine e aveva assorbito parte della liquidità disponibile riducendo il proprio portafoglio di titoli pubblici
Il Tesoro non era convinto del fatto che la situazione imponesse un rialzo dei tassi di interesse
Perché una serie di fatti contingenti tra cui uno sciopero dei bancari avevano reso difficile quantificare la domanda tesa di titoli
Non volle perciò modificare i tassi base dell'asta che erano in ottobre inferiori di quasi un punto i tassi sui pronti termine e registro un serio insuccesso
In quella circostanza il ministro si lascia un po'andare al suo temperamento
E scrissi una lettera dei toni Secchia burocratici al direttore generale della Banca d'Italia chiedendo a titolo permanente una serie di informazioni sulla situazione dei mercati
Non era un ripensamento in tema di autonomia della Banca centrale
Andreatta sapeva benissimo che fissare il prezzo base dell'asta non significava che il Tesoro disponesse di un potere autonomo in materia di tassi di interesse anche se poteva in qualche modo influire sulle aspettative del mercato
Si rendeva invece conto sia pure un po'emotivamente che fissare il prezzo base senza una completa conoscenza degli elementi caratterizzanti la situazione dei mercati non era possibile
Ma che l'alternativa era quella di restituire alla banca la responsabilità della gestione del debito pubblico
La soluzione al problema sarà trovata in un momento successivo quando si eliminerà il prezzo base e si passerà all'asta competitiva riportando nel mercato stesso il potere di stabilire il rendimento dei titoli
Va comunque detto che all'epoca del divorzio il pensiero di Andreatta in materia di indipendenza della Banca d'Italia non arriva la compiutezza con la quale lo esporrà nel mille novecentonovantaquattro nei suoi interventi a difesa della banca dalle mire del Governo
In uno di questi interventi richiamo i principi di indipendenza e di reputazione quali erano stati elaborati dalla teoria economica e a questi collego alla questione della durata dell'incarico di Governatore
Si espresse anche a favore di una riforma della Costituzione che stabilisse come unico obiettivo della Banca centrale il mantenimento della stabilità dei prezzi e Della Monica
Ma nel mille novecentottantuno il concetto di autonomia appare ancora molto collegato a un contesto di necessaria condivisione degli obiettivi di politica economica e di coordinazione degli strumenti
Con il divorzio disse in un suo intervento si è inteso restituire alla banca la piena responsabilità sulla quantità di immunità da creare
E i tassi di interesse diventano una variabile di cui la responsabilità riparte ricade in parte sulla Banca centrale attraverso la decisione sull'offerta di immunità
In parte sul tesoro attraverso la dimensione complessiva del disavanzo e il suo profilo del tempo ma aggiungeva
Nessuna delle due politiche monetarie di Bilancio
Può più considerarsi una variabile indipendente rispetto all'altra
In un altro intervento al Senato in quell'anno stesso aveva già citato il concetto di credibilità della Banca centrale come ragione del divorzio
E avevo osservato che danno voi virgolette vi è un'autorità indipendente dal Governo non per Costituzione come nella Germania federale
Bensì per uso e tradizione di questo nostro Paese che è responsabile dell'offerta di immunità e aveva aggiunto
Ritengo che rafforzare anche nell'immagine che la gente ENEA e che ne ha il Pubblico internazionale indipendenza della Banca d'Italia
Che deve seguire una politica monetaria relativamente indipendente rispetto al corso degli eventi a quello della finanza pubblica
Costituisca un elemento assai importante
La crisi dell'ottobre mille novecentottantadue degli sviluppi molto seri
In primo luogo determinò l'esaurimento del margine disponibile su conto corrente di tesoreria e in dicembre la necessità di un'anticipazione straordinaria la prima dal tempo di guerra
In secondo luogo ponendo all'attenzione del dibattito politico il tema della difficile gestione del debito pubblico indusse un incauto Ministro delle finanze a proporre un grande concordato sul debito pubblico
L'ira di Andreatta per un intervento di cui misurava immediatamente l'effetto sulla domanda di titoli e sul loro costo lo portò ad interventi dai toni assai polemici
L'occasione fu tempestivamente colta dai suoi avversari per decretare con la caduta del Governo anche la fine della sua esperienza come Ministro del Tesoro
Vorrei osservare per concludere che il divorzio fu il momento di avvio di una stagione di grandi cambiamenti nell'organizzazione dei mercati finanziari e nella gestione degli strumenti della Banca centrale
Purtroppo lo fu assai meno per quanto riguarda la politica di bilancio questa si mostrerà insensibile alle conseguenze
Per l'economia e per i conti pubblici degli alti tassi di interesse e al peso del debito sulla fiducia del mercato
Ma in quel lontano mille novecentottantuno le nostre speranze erano tutte intatte grazie
Grazie
La parola al professor Monti
Ricordo i due primi incontri che ebbi con il professor Andreatta
Entrambi determinarono in me emozione gratitudine e una punta di terrore
Tenni nell'istituto di Andreatta Bologna il mio primo seminario
Malgrado la presenza rassicurante Di Carlo dando a che conoscevo già
La presenza le domande i movimenti pendolari del professor Andreatta che non sapevo ancora essere di consulenti
Qui causarono qualche brivido
L'altro incontro mi aprì proprio come avvenne a Mario Draghi le porte del primo incarico di insegnamento a Trento politica economica Facoltà di Sociologia
Perché terrore in questo caso
E il primo giorno a Trento
Ed era Mario ottobre sessantanove non ottobre settantasei come per te
Dovetti particelle partecipare non già al Consiglio di Facoltà ma al plenum dei docenti
Come si chiamava
Il leader del movimento studentesco locale Marco Boato dava del tu ai docenti e ci informo che il giorno dopo ognuno di noi sarebbe stato naturalmente sottoposto ad un esame politico
Per un attimo mi chiesi dove mi avesse mandato Andreatta
Ma poi gli fu doppiamente grato anche per questa esperienza cantante
Io non ho vissuto dall'interno come Maria Teresa
Salvemini
Il capitolo divorzio
Quindi
Anche per me è stato molto interessante leggere la attua relazione Maria Teresa
Ero in prossimità del ministro Andreatta a quell'epoca come è stato ricordato era stato istituito pochi mesi prima del divorzio nel gennaio ottantuno
Quella Commissione di cui facevo parte con i professori Cesarini Scognamiglio che consegno al ministro un rapporto sul sistema creditizio finanziario nel gennaio dall'ottantadue
Quindi io volevo vorrei fare brevissimamente annotazioni su come inviti come mi parve essere essere il ruolo di Andreatta a monte e a valle del divorzio
A monte cioè nel clima di cultura economica in cui indi il divorzio si colloco e a valle cioè come si di panno poi come si sviluppo il nesso tra divorzio e una più ampia riforma
Strutturale della politica monetaria e creditizi italiani
Lo sfondo culturale ci sono tre righe che Maria Teresa ci ha letto
Che sono significative nessuno aveva interesse
A contrastare la crescita del disavanzo il cui finanziamento appariva tranquillamente affidato alla Banca d'Italia e i cui costi in termini di interessi da pagare erano assai contenuti
Era proprio questo il nesso tra assetto della politica monetaria e finanziaria da un lato
E generazione del disavanzo pubblico dall'altro il tema su cui avevo avuto occasioni di discutere con Nino Andreatta nella seconda metà degli anni settanta
E credo che sia per
Questa impostazione che è un
Po'per volta anche per il suo eclettismo trova forse meritevole di attenzione che mi chiese di partecipare a quel lavoro di riforma sul sistema
Creditizio
Nel dialogo con Andreatta
Espositivi quei tempi la mia convinzione
La politica monetaria e finanziaria in quanto determina le modalità di finanziamento del disavanzo influenza i costi politici ad essa collegati
E perciò a lungo termine influisce sulla dimensione stessa della spesa e del disavanzo anche del disavanzo primario cioè al netto degli interessi sul debito pubblico
Se la politica finanziaria come avvenuto in Italia negli anni settanta si caratterizza per l'accondiscendenza finanziaria verso lo Stato
E per l'imposizione di vincoli sulla Banca centrale sulle banche e sul pubblico essa favorisce il formarsi e il persistere di un disavanzo pubblico elevato
La cultura economica prevalente in Italia a quell'epoca
Prediligeva stato anche oggi ricordato orientamenti che negli anni del resto arrivati in Italia e proficuamente ma con un qualche ritardo rispetto ad altri Paesi
E l'orientamento relativo alla scuola di Cambridge l'impostazione Salafia
La Banca d'Italia era come fu prima come sarebbe stata poi
Scuola di rigore e di stile e aveva
A quell'epoca un'eccellenza senza pari nell'analisi economica rispetto al Tesoro rispetto alle università e rispetto alle consorelle banche centrale stranieri
Ma aveva anche la caratteristica
Di prestare relativamente scarsa attenzione alla politica monetaria e all'analisi monetaria leggermente paradossale per una banca centrale
Ogni trentun maggio in questa sala
Si ascoltavano come per esempio professo spaventa più volte noto
Analisi molto approfondite sul comportamento di tutti gli operatori dell'economia nazionale ed internazionale un po'meno
Su quello della politica monetaria non credo affatto per reticenza
Ma per visione culturale che collocava relativamente sullo sfondo questi aspetti
Presto ricordo come artigianalmente negli uffici della Banca commerciale italiana all'inizio degli anni Settanta assi prese calcolare
Aggregati monetari e i tassi di interesse reali che non venivano
Rilevati e pubblicati a quell'epoca dalla banca città
Questo secondo me rende molto significativo il passo culturale del professor Andreatta e naturalmente del Governatore Ciampi che si muove etero parecchio in avanti rispetto all'humus culturale
Del tempo e ogni riferimento al moneta Rismondo era così sospetto il visto con tale ostilità
Nella cultura economica prevalente in Italia che Andreatta e Ciampi furono anche accusati per l'atto del divorzio
Di essere vagamente moneta Ristich si dimenticava che il divorzio tra il tesoro degli Stati Uniti federa reso system avvenne nel mille novecentocinquantuno
Ventotto anni prima che Paul Walker introducesse alcuni connotati di moneta ritmo nella politica monetaria
Americana
Data l'ora
Vengo rapidamente al mio secondo punto cioè a valle del del divorzio
Già nel novembre e dicembre mille novecentottantadue quel periodo al quale adesso Maria Teresa ha fatto riferimento a proposito
Credo di un trafelato commercialista di Bari
In quel periodo il divorzio veniva rimesso in discussione era il periodo della formazione di un nuovo Governo Fanfani
E in quel momento in quei giorni esponenti politici esponenti sindacali esponenti imprenditoriali si chiedevano uso ne ho femminismo se fosse stata tanto una buona idea a fare il divorzio
Avrebbero preferito tornare ad un assetto che di spendesse maggiormente i tassi di interesse ricrearsi un clima più o virtuale e confortevole
Naturalmente
Andreatta e immagino certamente Governatore Ciampi coloro che erano gli autori o i fautori del divorzio erano preoccupati
Intervenni anch'io nel dibattito di politica economica cercando di legare la difesa del divorzio ai passi ulteriori da compiere
Sulla linea del rapporto che era stato consegnato pochi mesi prima al Ministro delle tesoro
Mi ricordo che utilizzai anche nell'occasione una presa di posizione di quei giorni molto interessante
Ti Guido Carli sembra ancora di sentirlo qui il trentuno maggio mille novecentosettantaquattro usare la famosa frase dell'atto sediziose
Che anche i più giovani ricordo all'uopo perché l'hanno studiata quindi non la cito ma in un articolo del trenta novembre mille novecentottantadue quindi in questo momento in cui il neonato divorzio era già sotto attacco
Carli scrisse
Che era ormai convinto che il rifiuto delle autorità monetarie di agevolare il finanziamento del Tesoro a scapito del finanziamento della produzione
Avrebbe indotto più tempestivamente la classe politica a provvedere al contenimento dei diciamo
Ma naturalmente occorreva non solo tutelare il divorzio ma andare oltre andare oltre
E venne sviluppata l'analisi secondo la quale
Molto bene che un coniuge coatto del Tesoro cioè la Banca d'Italia fosse stata appena affrancata dà i suoi vincoli ma coniugi coatti del Tesoro erano in diverse misure le banche
I risparmiatori le impresa
Vincoli quali il massimale sui prestiti bancari del divieto di impiegare all'estero il risparmio
Si traducono si traducevano in ultima analisi da un lato in un finanziamento più facile per lo Stato
Dall'altro in tasse di interesse più bassi sui risparmi e più alti sui prestiti all'impresa
Una graduale attenuazione di quei vincoli
Avrebbe corrisposto non solo all'esigenza di incoraggiare il risparmio e di gravare di minori oneri il settore produttivo ma anche a quella di accrescere il costo politico della spesa pubblica in disavanzo
Fu necessario un po'di tempo è stato ricordato anche questa mattina perché questi princìpi di riforma del sistema creditizio e finanziario in accompagnamento logico al divorzio e naturalmente alla fine ancora molto più importanti del divorzio venissero
Tradotti in atto io ricordo
Discussioni in quell'epoca col Ministro Andreatta e anche
Con Luis sull'atteggiamento delle banche
Anche questo è un aspetto che ci permette di misurare le norme miglioramento che si è verificato nel frattempo i colleghi Cesarini Scognamiglio ricorderanno
Un pomeriggio del nel mille novecentottantadue quando
Venimmo invitati e ammessi ad una riunione ad hoc del comitato esecutivo dell'ABI
In cui presentammo le proposte che avevamo appena presentato al ministro del Tesoro sulle mani
I banchieri più eminenti Co.la.Ri. uniti furono presi da alcuni di loro da una vaga simpatia intellettuale ma anche da qualche sgomento
Perché naturalmente è molto più difficile gestirsi in condizione di libertà che lamentarsi per vincoli che esistono
E molti di loro
Mettendosi nei panni del ministro del tesoro più di quanto il Ministro del Tesoro fosse nei suoi panni diceva non ma
Cari ragazzi ma come usate proporre queste cose sarebbe il sistema politico che verrebbe rimesso in discussione quindi e naturale che sia stato necessario un po'di tempo la
Vorrei dedicare gli ultimi due minuti serio ancora
A una riflessione che mi è stata provocata dall'intervento di Alberto Giovannini
E cioè
Credo anch'io quello mi pare che mi pare d'aver capito
In parte implicito in parte esplicito nelle parole di Alberto
Che dall'inflazione la più iniqua delle imposte
Siamo oggi passati in molti dei nostri Paesi ad imposte ancora più iniqua della più iniqua delle imposte
Cioè le imposte che non il potere pubblico
Ma
Titolare di rendite di protezioni di connivenze impongono ai loro concittadini certo a volte spesso perché c'è dietro un atto del potere pubblico che limita la concorrenza o di altra natura
Tasse
Ecco io credo che parlando di indipendenza della Banca centrale parlando di politica monetaria parlando di cultura della stabilità alla quale questa mattina si è richiamato il Presidente Ciampi identificando nel giustamente nel divorzio il punto di partenza in Italia
Occorra tenere presente che
Forse in futuro un rischio per la stabilità per la cultura del saper la stabilità è proprio questo
Perché è più una società anti protezioni di rendite di condanne e di connivenze frena il tasso di crescita del Paese esclude esclude soprattutto i giovani
Più si alimenta il risentimento contro le leve delle politiche economiche ortodosse che attuano la cultura della stabilità
Concludo con un riferimento alla Francia di queste settimane
Parigi è il punto in cui in questo momento da un lato sì sono avviate
Riflessioni operative per la liberazione della crescita
Dall'altro è il punto dal quale nel sistema europeo con frequenza e anche con un certo rigore promanano rimesse in discussione
Dei criteri del Patto di stabilità e a volte della stessa indipendenza della Banca centrale questa volta europea
Io vedo una relazione tra
La
Capacità che il sistema politico francese Presidente della Repubblica potrà vere anche avvalendosi delle proposte che un
Un'altra Commissione l'ha istituita
Ha messo sul suo tavolo
La capacità di
Liberare la crescita riducendo essenzialmente perché queste sono le cose proposte protezione rendite connivenze
E il quel taxi in futuro di questi periodici sussulti polemici nei confronti dell'ordinamento europeo fondato sulla cultura del della stabilità mi rimane una curiosità personale che voglio confessare
Quando
Venne consegnato al ministro Andreatta il libro verde sul sistema creditizio e finanziario
Ci fu una
Molto ponderata prefazione anonima e quindi attribuibile al Ministero del Tesoro
Che quotidiano sintetizzo un po'brutalmente il rapporto sul credito Andreatta grazie dei consigli Mannoni seguirò a distanza di relativamente pochi anni quasi tutto è stato attuato
Il Presidente della Repubblica francese nel accogliere nelle sue mani il rapporto della Commissione Daloui istituita dopo aver detto al momento di insediare alla
Quello che voi proporrete io farò al momento di accogliere il rapporto ha detto condivido l'essenziale mi appresto a tradurlo in atto
Rimango con la curiosità di sapere in quale dei due casi la percentuale di attuazione sarà stata più alta grazie
Grazie
Grazie per per riportare i tempi almeno in parte a quelli programmati molto a malincuore devo chiedervi di rinunciare allo spazio dedicato agli interventi dalla platea
E di passare senz'altro la tavola rotonda che sarà presieduta da Ignazio Visco qualche secondo di pazienza per avvicinare persone cartellini
Io comincerei subito l'ora è tarda
Il
Questo pannello questa tavola rotonda ha come titolo l'analisi e la politica economica nel pensiero di Andreatta parleranno Paolo Onofri Luigi Spaventa hanno strane
Io trarrò delle brevissime conclusioni cercheremo di
Rispettare i tempi più era previsto il termine delle venti ore diciannove
Non so se ce la faremo le diciannove ma forse diciannove dieci lasciamo andare tutti a casa va bene Paolo comincia
Allora veniamo direttamente alle questioni che se ce ne sono
Rimaste da toccare dopo una lunga mattinata un lungo pomeriggio credo che molte delle cose
Che aveva intenzione di sottolineare sono sono state dette
Io
Vorrei limitarmi ad alcune osservazioni che con riferimento al
Al titolo della tavola rotonda e che
Analisi e politica economica nel pensiero di Andreatta
Credo che tutti si rendano conto che la tavola rotonda è cominciata questa mattina alle dieci e trenta e prosegue in questo ambito
Il punto di partenza credo possa essere
Quello relativo alla all'interrogativo che il governatore si poneva vale a dire se c'è stata una conversione
Nel pensiero di
Andreatta nella riflessione
E né i riferimenti di teoria economica che guidavano le sue valutazioni
Soprattutto quando si è trovato ad essere nelle condizioni di operare di intervenire sul sistema economico
Certamente sì l'abbiamo visto non so se si può parlare di una conversione sul piano
Teorico sul piano teorico ideologico
In realtà credo sia stato un processo induttivo un processo induttivo che ha preso le mosse dalla constatazione
Di come il nostro Paese fosse uscito dalla prima crisi petrolifera
Il primo shock petrolifero senza stare a raccontarle vicende
Che tutti conosciamo ci aveva lasciato con
Un buon livello di riserva internazionali se guardiamo al settantasette settantotto
Ci aveva lasciato con una ripresa almeno temporanea
Della crescita ma con un'inflazione al dodici tredici per cento all'incirca il doppio di quella degli altri Paesi europei
Il punto che preoccupava Andreatta era proprio questo
Come avviare la convergenza parola che allora
Non lo si utilizzava ma che col senno di poi possiamo applicare al alle motivazioni che l'hanno spinto a quegli interventi che ad esempio Alberto Giovannini ha
Commentato nel nella sua relazione
Questa
Innovazione che
Qualcuno può ricondurre
A una conversione di natura teorica in realtà a mio parere nasce semplicemente dalla constatazione non vorrei essere troppo riduttivo ma dalla constatazione che il sistema aveva bisogno di un ancora
Aveva perso L'ancora del tasso di cambio
Aveva perso ancora a maggior ragione dato il il grado di indicizzazione del
Sistema economico aveva perso l'ancora della moderazione salariale se mai c'era stata
E non vi era alcun altro differimento che potesse condurre
Ad una riduzione del tasso di inflazione comincia appunto in quel in conseguenza di queste riflessioni
A
Al la ricerca di una ancora alla ricerca per usare il la terminologia che suggeriva Alberto Giovannini di un
Sistema di pre commitment di una struttura di una tecnologia di pre commitment che consentisse è questo
Queste queste considerazioni che
Hanno trovato seguito nelle nelle politiche che poi
Ha cercato di mettere in atto sono state anche
Simulate con un
Modello econometrico nel tentativo di radicare intellettualmente in uno schema logico il
Il fatto che la politica
Messa in atto e condivisa da molti in quegli anni come reazione al primo so petrolifero in realtà era stata
Una
Io devo farli mento un fallimento perché aveva lasciato il sistema nelle condizioni che ho appena citato
E infatti
C'è un passo nel quale
Prende atto delle riflessioni che lui stesso negli negli anni anche nei decenni precedenti aveva fatto e che è molto significativo dice in un intervento tenuto nell'inverno ottantuno ottantadue
Ricordiamoci che cosa all'impazienza
Di un che inesistente d'accatto
Forse anche di quello alla quale
Lui stesso indetta più giovane sia respirato non dimentichiamoci
Ad esempio che nel corso del mille novecentosessantasei quando l'analisi del ciclo congiunturale
Sollecitava nonostante il tasso di crescita e l'economia fosse tra il tre il quattro per cento uno stimolo alla ripresa ulteriore dell'attività economica criticava pesantemente la introduzione di una
Imposta addizionale sulla benzina per finanziare
I danni del
Dell'alluvione di Firenze dei primi di novembre mille novecentosessantasei e quindi
Non ha timore
Di identificarsi anche in alcune esasperazione del
Che in esilio e diceva appunto ricordiamoci che cosa l'impazienza dunque Inesi ISMU d'accatto ha provocato nel mille novecentosettantacinque prolungando per tre anni
Attraverso errate decisioni di accelerazione della ripresa la debolezza del nostro sistema economico
Ed è da
Da questo tipo di constatazione che
Mentre
è Ministro del Tesoro
Ricerca quell'ancora che prima ho più volte citato la ricerca nel divorzio con la bada alla Banca d'Italia la
Ricerca ad esempio nella prima
Emissione di titoli del debito pubblico in ECU
Che avviene tra
L'autunno e l'inverno mille novecento ottantuno
E
La ricerca nel sotto aggiustamento del tasso di cambio nei momenti di correzione delle parità rispetto alla dinamica dell'inflazione vale a dire accettando un tasso di cambio reale della lira
Che
Fosse in leggero apprezzamento
Tutti questi aspetti non furono criticati
Solamente
Dal mondo industriale per le ragioni che
Abbiamo abbiamo già sentito
Ma anche
Diversi nostri colleghi nell'ambito
Accademico preso delle posizioni decisamente ostili nei confronti di una politica dei tassi di interesse reali positivi
E la ragione non era
Necessariamente quella
Relativa hai alle difficoltà che questo avrebbe imposto all'impresa ma era relativa al fatto che si riteneva che ciò andasse a premiare
Una rendita finanziaria che non era opportuno premiare in in quei momenti e forse mai
Quindi di fronte a questa
Opposizione intellettuale cerca anche una strumentazione
Di natura intellettuale che
Giustifichi
Quello che stava facendo in realtà questa questo esperimento di simulazione controfattuale di cosa sarebbe accaduto nella corso della prima reazione allo shock petrolifero
Del settantatré settantaquattro seggi si fosse seguito a una diversa politica monetarie quindi una diversa politica del cambio avviene successivamente quando ha già abbandonato il tesoro ma
A ripercorrere e a giustificare perché le gli attacchi continuavano anche dopo che aveva abbandonato il il Tesoro produce assieme a Carlo data un un articolo che esce sul numero uno della
Di una della rivista del Mulino denominata politica economica effettive reali o nominali della svalutazione
Una riflessione sull'esperienza italiana dopo il primo shock petrolifero Cetto ci sono
Visto a distanza di ventitré ventiquattro anni quell'articolo presenta alcuni ingenuità Carlo bello ora me lo consentirà
Però
Manifesta un disegno di politica economica che
Nasce e e tra insegnamento dalla dalla esperienza
Ma già prima
In nel momento in cui
Verso la fine della sua presenza al
Tesoro
Organizza una
O chiede di mettere in piedi una simulazione un
Programma triennale per il Governo e per la disinfestazione
E
In un
In un discorso anche questo tenuto in quell'inverno
Per inciso
C'è un libretto uscito poco dopo l'abbandono del Tesoro probabilmente pubblicato dall'Arel non è indicato ma presumo
Che si intitola discorsi di un inverno che
Richiama richiama tanto l'inverno del malcontento del settantotto settantanove in Inghilterra quello che portò poi
Al Governo Thatcher anche se per condizioni completamente diverse ma anche quello al termine di un processo inflazionistico
Significativo
Dicevo in questa simulazione di un programma triennale si interroga è possibile
Riportare il tasso di inflazione italiano a più vicino mettere in atto un processo di convergenza inflazionistica disinflazionistiche
L'economia italiana
E non può che partire da un assunto esogeno in questa simulazione quello di
Poter contrattare la moderazione salariale
E quindi rispetto ad una
Ipotesi inerziale di dinamica salariale cerca di simulare che cosa potrebbe accadere in termini di crescita dell'economia italiana e di
Condizioni del saldo nei confronti con l'estero se si dimezzarsi se questa dinamica esogena della crescita dei salari ora il tempo lo consenti andare
Dentro a questi dettagli ma questo sottolinea
La necessità che ha sempre sentito sin dall'al momento in cui la ciò all'esperienza della costruzione di un modello econometrico la missiva che sempre sentito di quantificare
L'uso
Degli strumenti di politica economica e gli affetti della medesima anche se molte sono state sono tuttora le critiche che in un certo senso i possono fare all'uso dei modelli econometrici per simulare politiche economiche
Diverse
Ci sono
Quindi la ricerca di un ancora
La
La come strumento per la dise inflazione e
In realtà
Va detto l'insuccesso
Della medesima visto col senno di poi l'insuccesso innanzitutto perché poi
In realtà abbandonati il Tesoro nel mille novecentottantadue il
Le setto di riduzione dell'inflazione lo vediamo dal
Grafico che al Berto Giovannini ci ha prodotto e che ancora sullo schermo
Ma potremmo dire che in conseguenza di quella
Situazione che negli anni Ottanta veniva chiamata di anatra zoppa per quanto riguarda il policy
Mix tra politica monetaria e politiche di bilancio quindi politica monetaria restrittiva ma politica di bilancio relativamente
Indisciplinata
Quella riduzione dell'inflazione che effettivamente è avvenuta si è via via
Tradotta in un aumento del debito pubblico abbiamo trasferito quello squilibrio potremmo dire e in dal
In alcuni momenti si rendeva Nino Andreatta perfettamente conto di questo abbiamo trasferito quello squilibrio
Cambiando gli di forma in una dimensione del debito pubblico che
Problema che quindi successivamente si è posto e si è sempre posto
Ricercando anche in quell'ambito un impulso esogeno che potesse ridurne le dimensioni
Proprio perché vedeva una incapacità
Di condurre delle delle politiche
Che avessero un orizzonte sufficientemente limitato nel tempo per la riduzione graduale del debito pubblico
Questo tipo di approccio lo portava disegnare operazioni sugli attivi del settore pubblico che consentisse del anziché una un
Terapia graduale alla medesimo una terapia d'urto
Ultimo appunto che concludo
E che
Può anche essere
Di un qualche insegnamento per l'esperienza attuale
Le sue considerazioni Q riguardo alla storia economica del nostro Paese
L'avevano portato a vedere nei processi di
Destabilizzazione del mille novecentoquarantasette del cinquantuno cinquantadue dopo la guerra di Corea del mille novecentosessantatré nonostante quello che il mensa rinvia allora diceva delle stabilizzazione
Del di quel periodo e del mille novecentosettantasette
Un successo
Proprio per
Come si uscì da quelle stabilizzazioni vale a dire con una
Ripresa significativa cosa che invece nel settantatré settantaquattro non avvenne ed era questo l'aspetto
L'aspetto critico ciò che lo preoccupava era che
La reazione al secondo shock petrolifero messe in atto dagli altri Paesi aveva corretto
Gli errori delle reazioni precedenti non dimentichiamoci che anche lo stesso Modigliani nel mille novecentosettantaquattro suggeriva di usare politiche accomodanti per poterlo neutralizzare l'effetto
Deflazione i stico dell'aumento del prezzo del del petrolio
Ma
Dopo il secondo ciò petrolifero dicevo gli altri Paesi cambiano politiche
Andreatta cerca di farlo ma riesce a farlo solo
Da un lato del mix delle politiche economiche ma si rende conto anche che
E proprio questa all'uscita
Dalla da una fase di difficoltà generalizzata che si vedono le differenze tra i strutturali tra i singoli Paesi
E le differenze strutturali che vede nella economia italiana rispetto a quelle degli altri Paesi stanno nella diversità dei meccanismi di consenso sociale
Consenso sociale inteso in senso lato
E
Un consenso che arrivi fino anche al consenso sulla ripartizione del reddito
Ovvero dei frutti dello sviluppo economico e questa
La considera e ho finito una infrastruttura specifica dello sviluppo grazie
Grazie mille quel famoso l'intervento di Monica nel settantaquattro ci sull'Espresso il proprio per Costanzo scioccante perché era firmato da
Franco Modigliani
Baldassarri Bruni e Draghi
E nel tempo effettivamente questa questa conversione certamente è contagiosa
Luigi
Grazie prima che affidiamo qualcuno il compito di spegnere luci questo convegno intitolato a Beniamino Andreatta economista in altra sede si è parlato stamane di Andreatta uomo di Governo all'inizio ho pensato qua mi manca qualcosa
Un terzo penso che avrei intitolato le idee politiche l'ispirazione politiche di Nino Andreatta
Poi però ho riflettuto
Anche rammentando un antico aneddoto del senatore Croce in una commissione di concorso per Storia della Filosofia
Ho ripetuto che per una persona come Andreatta vi insieme maggiore della somma delle parti però non dimentichiamoci mai che l'Andreatta economista e l'Andreatta politico sono difficilmente distinguibili
Al di là di qualche pubblicazione più tecnica le sue analisi hanno sempre il più delle volte ispirazione motivazione e a volte anche sede politica per converso anche se le sue opinioni espressioni più schiettamente politiche
Conservano il rigore e se vogliamo l'immaginazione delle dell'analisi economica il chierico mantenne sempre lato usura e non tra di mai
Non malizioso ma a ben vedere lusinghiero e veritiero è un ritrattino di Ugo Badoer sull'unità del mille novecentottantadue che ripreso da un libero di Mario Tesini sull'Andreatta
Citazione gli economisti lo giudicano più che altro un politico i politici più che altro un tecnico economico un professore
Uno dei peggiori insulti io oggi possa essere mosso di questo Andreatta in qualche modo si è giovato
Si dava arie da professore quando andavo nelle Commissioni parlamentari e aria di pragmatico politico quando andava i convegni bancari o di economisti
Meriterebbe di soffermarsi sull'ispirazione politica non lo faccio se non per notare l'importanza almeno nel primo periodo dell'ascendenza Bossetti Anna nome che oggi non ho sentito nominare
E del frequente richiamo al gruppo di cronache sociali in quel primo periodo questa questo richiamo si manifestò nell'opposizione all'anima conservatrice del partito dalla Democrazia Cristiana
Che sin dalla linea Pella esprimeva giudizio di Andreatta una stanca saggezza convenzionale
Successivamente questo suo connessione
Con Dossetti prese altra forma ma mai venne meno anche quando rivendico a merito del partito quella saggezza convenzionale che in tempi prudenti aveva criticato e si riconobbe sempre una componente che aveva in mora il suo leader
In quella ispirazione affondare la fiducia di Andreatti una possibilità di ingegneria economico sociale di cui si trova espressione estrema in uno scritto del MIUR del mille novecentosettantadue
Andreatta parla del successo di cito politiche che si fondano sulla concezione dell'economia come una grossa macchina cibernetica
Di cui è possibile conoscerli interne ingegneria soggetta incepparsi quando i suoi servo meccanismi non sono coordinati consapevolmente ma che può anche disincagliare assi se il Governo manovra correttamente i flussi la domanda globale
Questa fiducia
Trova applicazione non meno estreme in una relazione del mille novecentosessantadue
Nella quale Andreatta tracce il disegno di un'economia programmate addirittura comandante quale neppure i più scatenati programmatori di quell'epoca e degli anni settanta sessanta settanta usarono mai concepire
Con la convenzione tuttavia che l'opera di programmazione richiedesse come è stato detto oggi un lavoro di smantellamento dello Stato burocratico
Trova ancora espressioni quella fiducia nella se cedere asserzioni di radicali chinesi Smoke di un primo periodo che durò all'incirca sino alla fine degli anni Settanta certo muro che intende
E a quanto pare leggendo quanto scrivono oggi alcuni economisti americani sui rimedi per impedire un imminente recessione si torna esserlo lasciano perplessi che se la tanto affannato a cercare di capire le nuove cose
Tuttavia la versione Andrea Tiana di quel che inizi istmo che ci permeare a tutti appare a rilettura particolarmente drastica intransigente
Ma pur se quella fede giovanile quei giovanili entusiasmi si temperare uno col tempo
E probabilmente con la constatazione dell'inadeguatezza degli strumenti e dell'incapacità della politica nel settantatré lamentava Andreatta l'ha generata con spera di rassegnazione
E dell'intero e e di dimissione dalla responsabilità di programmare
E dell'incapacità dei partiti sullo cui degenerazione scrisse allora quello che potrebbe scrivere oggi fare niente muta in questo Paese e pur se siete nuovo anche se più gradualmente la sua attenzione al Governo la domanda globale mai venne meno la sua convinzione
Mi pare che i problemi di politica economica del Paese fossero suscettibili di una precisa espressione analitica che aiutasse a trovare le soluzioni magari mutevoli nel corso del tempo
Motivato questa convinzione dalla sua anzi è di rinvenire risposte precise alle questioni che lo assillava no eroso così tenta l'attuale Andreatta puro straordinarie imprenditore organizzatore di ricerche di cultura economica e non lo devo dire bolognesi
Scrive durante gli anni Sessanta anche sotto l'influenza di circostanze particolari che mi hanno coinvolto come consulente di taluni uomini di Governo nell'elaborazione di politiche per il controllo della congiuntura come altri economisti la mia generazione
Ho cercato di dare a questi problemi una base analitica attraverso la costruzione la simulazione di grandi modelli
Gli altri economisti della sua generazioni era un più anziani più giovani con il costituire un gruppo del CNR il gruppo per la
Crescita la distribuzione lo sviluppo che fu un punto di rottura nella
Nell'elaborazione nell'insegnamento economico italiano
L'approvino enti erano foyer Sylos Labini che anch'essi si dedicarono analisi quantitative il modello di Bologna fu la versione più complessa più elaborata e per così dire più industriale di questo indirizzo su cui si forma un'intera generazione di studiosi da lui ha Rovati
è una vera scuola che trova il solo un paragone in una scuola di Ancona di foie anche se FUA era molto più distaccato più
Lieve in questa sua
Il negli sforzi fasce
Andreatta conservo sempre per lo meno sin quando i suoi interessi politici di governo rimasero ancora della politica economica grande e a volte eccessiva fiducia nelle risposte del suo modello a cui frequentemente rinviava nei suoi interventi nelle sue relazioni
Egli aveva sempre in tasca i risultati della più recente simulazione e il modello di Bonera sempre al lavoro per verificare su venti intuizioni vero è che oggi alcuni hanno sempre in tasca i risultati di un sondaggio
E questo è un buon indice dello scadimento da un politico che cerca di governare le cose a uno che si fa a governare dagli umori
Senza cercare di indirizzarli o di Paspardo
Anche le risposte del modello però mutare nel tempo insieme all'idea di Andreatta
Nel settantatré quando la lira abbandono al serpente monetario per fluttuare liberamente
Come diceva Andreatta cito una serie di simulazioni condotto su un modello econometrico Woolsey Bologna
Mostravano la validità di quella soluzione nonostante il parere contrario cito di economisti e giornalisti del generone e facendo rimpiangere che quella soluzione distaccarsi
Non sono non fosse stata presa prima insieme la sterlina dodici anni dopo appunto come ricordava Paolo Onofri nel mille novecentottantacinque Andreatta firma con Carlo
A questo articolo
In cui c'è un esercizio controfattuale condotto con lo stesso modello che mostra come sarebbe stato desiderabile ancora lì cambiano il perito settantatré ottanta mantenendo tassi di interesse reali assai più elevati a parità di saldi di bilancio pubblico
Senza pregiudizio per la crescita del prodotto degli investimenti
E
Questo avrebbe prodotto un'inflazione più bassa io mi avventura eccepire a questo esercizio non per discutere se la sua valutazione avesse
E perché gli avevano ma per osservare che i più alti tassi di interesse non avrebbero arricchiti relative somme portare niente ma avremo prodotto un sentiero del tutto instabile di debito pubblico è un'assoluta esclusione di debito pubblico
Bastava proiettarlo con due o tre anni avanti
Certo fu suo merito come fumi o demerito per il contrario la il suo sostegno lo Sbai non era un discorso convintissimo però quello del Senato
Io penso tuttavia che la sua riduzione
Fu quella corretta spinelliana essenzialmente politica
Perché
Il tal quale garanzie qua senza
Cioè non mi pare che Andreatta pianse troppo nel novantadue quando noi abbandonata fummo cacciati Rexhep dalla dallo smetto né si vede molto da fare
Per spingere a tornarci dopo e novantadue novantasei l'inflazione contigue continuo felicemente
A ridursi e in più
Ci facevo una bella deprezzamento reale diversamente quater evoluto negli anni prima però fu giusto entrate o spese
La svolta di Andreatta appunto avviene sul finire degli anni settanta negli anni ottanta
Forse quando da parlamentare del ministro egli dovette cimentarsi da policy maker con i problemi che si erano accumulati negli anni anche motivo di una gestione tanto disinvolta quanto inefficace la politica fiscale
Alta inflazione disavanzi persistenti Bilancio cresce del debito pubblico
Cito Andreatta da ottantaquattro un'economia dato saggio di inflazione è diversa dall'economia su cui abbiamo
Maturato i nostri modelli e le nostre convinzioni
Troppe volte in passato
Il cerchio dalla Conte o sociale è stato fatto quadrare addossando la finanza pubblica onore impropria debiti dobbiamo ritornare sulla nostra storia ricordarci che cosa l'impazienza dunque riservato attacco rimane ha provocato nel mille novecentosettantacinque
In Europa c'è stato lo spazio per la politica dell'inflazione ma questo spazio non c'è in Italia
A mio avviso fu una svolta imposta dai fatti più che del ragionamento teorico Andreatta non ero un fan di quello che richiamava
Con disprezzo la cosiddetta economia dall'offerta di cui notava le vesti incerte
Ne ho trovato o sono riuscita a trovare in quanto scriveva rinvia effetti nonché iniziali Ettore minore neo Riccardi anni a proposizione di nuova economia neoclassica
Forse più semplicemente
Nella sua frequentazione di partiti e Parlamento e pubblica amministrazione nel suo lavoro di governo
Aveva scoperto che la macchina che da giovane avrei immaginato di guidare era priva di cambio di frizione e che l'uso dell'acceleratore del freno produceva risultati casuali ma comunque destabilizzanti sull'economia e sulla politica
Sottostante a questa almeno apparente volatilità di pensiero macro economico vi fu sempre tuttavia sin dagli inizi che negli anni un supporto solidissimo e per nulla mutevole nel tempo
Al di là della dei suoi iniziale amori per lo sviluppo mi riferisco alla compressione intelligente molto spesso anticipatrice del sistema finanziario e dei suoi problemi
Dell'economia bancaria e dei suoi rapporti con la politica monetaria dei modi per assicurare l'ordinato finanziamento dell'economia e ancora delle sue proposte sul finanziamento delle delizie popolare
E poi la sua analisi del capitalismo italiano sconfortante e delle innovazioni da introdurre nella disciplina delle società per azioni delle società per azioni e nell'ordinamento dalla borsa
E tuttavia
Affannando mia cercare documentazione scritta per dire queste poche cose e banali che ho detto su Beniamino Andreatta economista sono stato colto dal sentimento che questa mia pure onestà ricercherà Pasqua perché mancava il bersaglio io
Esiste il severo pensiero di un articolo di dottrina
Ma esiste anche troppo spesso trascurata la funzione ma gli è utica dell'insegnamento orale della conversazione dei motivi di ispirazione che se ne ricavano
De del G uno scambio anche aspro di opinioni a cui siano estranei valuta mente accademico il rinvio all'ultimo modello pure parte le Bourgeois o per altro verso l'opportunismo politico il far capire che siano cose più importanti da fare
Era in questa sede priva di documenti stampati che meglio si manifestava è meglio si riconosceva la vera dimensione di Andrea The Economist
Un incontro con Andreatta era una provocazione continua anche per i suoi modi di espressione
Una provocazione a cui bisognava resiste nella forma stabilire un terreno
Level playing
A ma che si doveva recepire nella sostanza bisognava ascoltarlo perché gli infiniti fuochi d'artificio ascolta io obbligava l'interlocutore a mettere in discussione le proprie idee così come gli mettere in discussione su
E se ne usciva con una sola granitica certezza di avere incontrato una persona di straordinario e stimolanti intelligenza soprattutto di assoluta onestà per sua personale intellettuale e politica quella un'asta che seppe poi dimostrare con gli atti
In tutto e tutte le volte
In cui si scelse di essere un uomo di Stato piuttosto che un uomo di partito
Grazie
Hanno
Grazie
Dunque Andreatta ci aveva insegnato all'inizio dei giovani collaboratori che
Le stanze della politica monetaria cioè la Banca d'Italia era un'istituzione erano di rispetto erano grandemente rispettabili
Si poteva bis trattare il governatore di turno Rea contestare alcune decisioni ma si trattava di un'istituzione che andava
A cui doveva andare tutto il nostro apprezzamento
Apprezzamento molto minore invece ci insegnava dovere nei confronti delle stanze della politica fiscale tutto sommato per questo motivo io mi sento sempre soggezione quando vengo in Banca d'Italia perché avverto questa sensazione
Che credo che fosse assolutamente sincera dunque oramai tutto è stato detto il professor Spaventa addirittura mi ha rubato le la citazione iniziale integralmente
Letteralmente integralmente che però di cui io
A introduco
Aggiungo l'inizio e alla fine l'inizio di quella citazione diceva che aveva imparato da sarà ce no alcune cose in particolare a valutare le vicende dell'economia con il taglio dell'economista istituzionale poi successivamente c'è la citazione
Lei professor Spaventa
Che sottolinea appunto quali sono le convinzioni di fondo di Andreatta economista e politico
E cioè il rigore da usare ogni volta che si prendono delle decisioni rigore quindi dotazione dei di tutti gli strumenti conoscitivi adeguati per effettuare nulla diagnosi più polo
Vicina e più corretta possibile
Questo era la cifra del suo modo di lavorare
Lo strumento che allora cominciava a ad apparire sulla scena era la erano i modelli econometrici
Da cui l'importo l'importanza che lui dava sia l'informazione statistica che all'uso dell'informazione statistica attraverso la costruzione dei modelli econometrici
In questo scattava una certa invidia nei confronti della minuti rimangiati mila i confronti tra Banca d'Italia che aveva già
O almeno si diceva avesse pezzi di modello econometrico eravamo negli anni Sessanta fatto per cui
Antenna non c'era una documentazione esaustiva dell'esistenza effettiva del modello ente
E comunque e questo per lui era un elemento di vanto per la alla sua banca centrale ma naturalmente l'invito e lo portava a desiderare di avere anche lui lo stesso giocattolo
E l'occasione egli fu offerto a dalla non fu una grossissima opportunità per il gruppo di Bologna dalla partecipazione al Progetto link Progetto link come credo tutti sappiano
Era un proprio progetto ambiziosissimo del professor Klein di costruire un modello econometrico mondiale fatto dalla integrazione di del numero maggiore possibile di modelli nazionali
Tutto questo in un momento negli anni sessanta in cui moltissimi Paesi anche sviluppati come tentava di essere il nostro non disponevano ad esempio di statistiche adeguate
Non parliamo poi evidentemente delle economie più arretrate il Progetto diede stimolo agli Progetto link diede stimolo a alla nostra attività non solo con pochissimi esigui mezzi di finanziamento ma anche come sfide intellettuali evidentemente
Successivamente Andreatta voleva che questo modello a cui faticosamente poi eravamo arrivati nel mille novecentosettantatré avevamo chiuso il modello emiliano centosettantatré avevamo cominciato le prime simulazioni
Consapevole che gestire un modello in un ambiente accademico è un'impresa fallimentare all'INAIL all'origine perché non è possibile
Continuare a mantenere un sistema di equazioni operante documenti effettuarli il lavoro necessario sostenere i costi necessari
Con le risorse di cui dispone la nella ricerca universitaria
Rinvii ricordo per correttezza che
Altri modelli erano già stati costruiti c'era il modello di Sylos Labini il modello di Ancona il modello famoso Monte laccio
Che tuttavia poi ebbero destini diversi successivamente
Andreatta e dell'altra intuizione come fare vivere questo strumento che lui riteneva estremamente importante e creo una perché fu lui l'ideatore
Una un istituto di ricerca senza fini di lucro però di carattere privato che potesse reperire i fondi per mantenere il modello
Questo gli consentì anche un'altra operazione Andreatta per piaceva dice di fare il pedagogo di insegnare a tutti ciò che dovevano fare insegnava le massaie come fare la spesa di studenti come fare la rivoluzione
Questo succedeva a Trento è successa Bologna sessantotto e doveva insegnare agli economisti d'impresa a
Conoscerle economia
E
L'Associazione Prometeia da lui fondata questo score allo scopo di mantenuti costruire un modello di divulgare nei risultati
Consentiva per l'appunto questo nelle sue riunioni trimestrali si presentavano le previsioni lì si discuteva con gli associati chi erano gli associati erano economisti anche di grande livello di uffici studi dell'impresa
Che comunque molti dei molti dei quali per la prima volta sentivano parlare di queste cose quindi qui prendeva i giovani collaboratori di turno all'epoca c'ero anch'io
Anche segnare a questi signori molto più per più grandi di noi come era fatta una funzione di comportamento dei salari come l'ha fatto una funzione di comportamento del consumo eccetera questo era
Una fertilizzare dava luogo una fertilizzazione incrociata fra noi e loro perché loro contestavano certe ipotesi che stavano alla base delle specifiche di alcune specificazioni adottate e così via
Non voglio insistere ulteriormente mente su questa piccoli ricordi di come Andreatta credette sin dall'inizio e modelli econometrici
Il professor trasparente ha detto nutriva una fiducia forse eccessiva name nelle simulazioni dei modelli
Quando si si lavorava vicino a lui si capiva che la sua fiducia non era affatto eccessiva lui non aveva molta fiducia questo nel senso che i risultati erano sempre perfettibili
Occorreva continuamente aggiornare il modello per tener conto di qualche input tradizionale
Questo trasgressive deve immediatamente nel fatto che le simulazioni degli anni Settanta ci costringeva per esempio a fare otto scenari alternativi con otto alternative che si diversifica vanno per pacchetti di spesi non solo perché pacchetti di
Politiche corno me incarna anche per modalità di reazione del modello ai cambiamenti di regime eccetera eccetera eccetera
C'era in realtà una ricerca continua dell'aggiornamento non solo
Dell'informazione statistica ma anche del modello teorico che stava alla base
Nel mille novecentosettantuno Andreatta scriveva ad esempio l'opinione pubblica pubblica è stata troppo sensibilizzata sui pericoli presunti o reali dei deficit dei bilanci pubblici
E potrebbe reagire negativamente a programmi finanziariamente troppo dispendiosi di riduzione di imposte o di espansione della spesa
Insomma il timore che si generino aspettative di ulteriori fatti inflazionistici con la conseguenza di vanificare gli effetti reali sulla produzione di una maggiore spinta proveniente dal bilancio pubblico
Nel mille novecentosettantuno qui c'era già barlume di effetti nonché inizi anni delle politiche fiscali evidentemente la consapevole sa che il complesso gioco degli aggiustamenti nei comportamenti degli operatori può dar luogo a dire a risultati diversi da quelli meccanici del modello naïf
In questo senso Andreatta non è mai stato un keynesiano d'accatto è stato un keynesiano forse eclettico come diceva il professor Quadrio Curzio
Ma sicuramente una persona attentissima a come cambiava la realtà che mi stavo osservando questo spiega il suo motto amento di atteggiamento nelle ricette che lui riteneva utili per l'economia negli anni successivi
Negli anni e mi riferisco non solo agli anni Ottanta ma anche agli anni Novanta
Cioè non lui non è mai stato un keynesiano per ragioni ideologiche per lui il crimine essere keynesiano non vi era un'ideologia assolutamente se può privo di dopo più di qualunque genere
E quindi semplicemente voleva conoscere la realtà che ha di fronte e siccome e
Non appena
Maturava la consapevolezza dei cambiamenti per lui maturava la ricetta da proporre
Ad esempio il professor Spaventa citava prima alla l'assenza di reazione di Andreatta quando noi uscimmo dallo SME
Nella a seguito della crisi valutare nel novantadue novantatré
Ecco in quel caso che cosa era accaduto in realtà non è che ci fosse una filosofia diversa e quindi se prima che lui aver poteva aver creduto nel cambio fisso un cambio diciamo non c'era un atteggiamento diverso si era reso semplicemente conto che c'era in quel momento stava creando un'altra ancora che era la moderazione salariale
Non fu un caso che la maggior parte dei modelli econometrici dell'epoca compreso quello della Banca centrale
E anche il nostro all'inizio sovrastimare uno l'inflazione
Sovrastima erano grandemente l'inflazione perché non avevano tenuto conto dei mutamenti dei comportamenti
Negli anni Settanta noi capivamo già queste cose quando stimava ma il modello continuamente Lucci tempestava di imporre di domande pressanti sulla stabilità dei coefficienti
E cioè ci diceva ma siamo sicuri che i coefficienti stimati siano stabili sono cambiati nel tempo
Abbiamo fatto esercizi senza fine per verificare questo abbiamo addirittura avuto a volte coefficienti endogeni che mondi che davano delle non linearità e si modificavano a seconda delle circostanze
Purtroppo lui ci aveva un po'contagiato con la sua non non direi pigrizia col fatto che non ha non potrò mai concederci pause al nord tutte queste cose che credo che fossero abbastanza
Avanzate come tecniche poi non trovarono documentazione non ritenevamo ordinaria amministrazione e quindi non leggendo commentammo a sufficienza
Per chiudere
Io direi che se ripercorriamo come Andreatta
Le le diagnosi che aveva suggerito via via Andreatta
Più che un cambiamento da keynesiana non keynesiano forse c'è in lui
Non passare un passaggio diverso negli anni settanta vede con maggior favore le terapie graduali e dopo invece ritiene che il gradualismo come ha detto Paolo nostri
Sia meno efficace della terapia d'urto forse questa è un'altra chiave di lettura
Possibile poi chiudo del tutto Group ma
Volevo rubare una citazione a Filippo Cavazzuti che ovviamente è un po'retorica ma alla fine bisogna avere un pochino di retorica ampi
Perché in retorica e indici non può essere eccessiva perché il paragone e che in seconda parla di Marshall quindi insomma
Però siamo consapevoli
Ci sono alcuni aspetti che anche ad Andreatta si possono adottare Cancer dice che il buon economista deve avere un insieme di caratteristiche assolutamente
Diverso e contraddittoria eccetera e dice fra le altre cose cito solo alcuni piccoli da alcuna parte della mezza pagina che dedica alla definizione di buone economista
Deve sapere manchi maneggiare simboli e parlare in vocaboli vedere il particolare nella luce del generale toccare astratto e concreto con lo stesso colpo d'ala del pensiero
Deve studiare il presente alla luce del passato e in vista dell'avvenire
Deve essere poi salto contemporaneamente interessato e disinteressato distaccato incorruttibile come l'artista e tuttavia a volte vicino alla terra come l'uomo politico
Credo che alcune di queste cose a lui si adattasse era abbastanza bene grazie
B siamo arrivati alla fine di una giornata faticosa
Ma molto ricca credo che alcuni di noi hanno preso cosa che non conoscevano ma tutti quanti abbiamo rivissuto
Il ricordo di di una persona che era veramente che occupava con se stesso con il suo essere corpulenti ammacco anche con la sua grandissima acutezza accortezza rincara la stanza l'acqua ci si trovava
Io
Ho pochissime cose da dire le il e le dico ma prima di dirle voglio ricordare a nome di Fabrizio Saccomanni
A Luigi e ad Anna che
Secondo Fabrizio io non posso dirlo perché non non lo ricordo
Nino Andreatta era molto favorevole al rientro nello SME
Perché era una premessa
Per partecipare l'Unione europea questo a Matteo Bartolini del novantasei
Però la Santa Sede voterò a favore
Ma immediatamente nel novantatré
Tutti quanti noi
Se però
Salmaso però il punto di fondo
Per
Più larga
Da tutti quanti a quel momento non non era non c'era più lo si mette
Non c'era più era lo hanno monetarie punto di fondo di Andreatta credo
Che l'abbia però ho detto abbastanza bene Luigi
Lo Smecca forse erano legarsi le mani ma non quella
La motivazione principale Andreatta mozione principale era
Dall'intuizione politica dell'estremismo il Andreatta da come ho vissuto la giornata a me pare possa essere definito della mente come qualcuno definito stamattina una persona tendenzialmente in ossario
Cioè avanti a volte un po'troppo avanti per poter evitare di essere fermato ma era avanti nell'uso dei modelli nella quantificazione
Ha detto ha detto Anna prima anche
C'era qualcosa in Banca d'Italia mi sentivo di dover fare qualcosa per
O per confrontarsi o per
Per beneficio della discussione c'era qualcosa in Banca d'Italia non era completamente legato c'era modello monetario ma non era legato al modello reale c'era un modello di finanza pubblica ma non era legato
Al al modello monetario
Negli anni
C'è stata questa integrazione e la cosa interessante che l'integrazione l'ha fatta prima Prometeia
E il modello fatto negli anni ottanta beh era un tentativo dalla Banca d'Italia di vedere di confrontarsi con quello che c'era Bologna andare un pochino meglio ma insomma ma sostanzialmente
Era la motivazione era sempre in realtà quella di confrontarsi e molto importante questo perché e modello di
Di foie era un modello
Di
Struttura dell'economia italiana voleva capire come funzionava l'economia italiana e anche il modello e sinuoso nero modello previsivo in realtà i nostri modelli per la previsione
Io ricordo che l'ultima volta che ho vissuto nota che ho sentito in realtà è stato il giorno prima che mi sentisse male perché mi chiamo Parigi voleva che io venissi alle Commissioni Bilancio a
Sono essere sentito sul
Sulla giustamente in essere ma la legge finanziaria ma
Fiorella luglio
Novantanove organizzò la presentazione del primo rapporto dell'ISAE
E e in quell'occasione invitò Andreatta Cipolletta già normato che era Ministro del tesoro del bilancio e
E nei come capo economista dell'OCSE a discuterlo
La cosa straordinaria che esiste su internet perché Radio Radicale così brava che riesce effettivamente a mantenere in archivio queste queste interessantissime
Manifestazione non ve la faccio vedere ma l'ho vista ieri
Oggi noi non ci sono ma l'ho vista ieri ed è straordinario Andreatta in quell'occasione è straordinario perché per la lucidità con cui affronta una serie di punti
Per tutto da un sacco di numeri sulle come va l'economia come quali sono i rischi di bilancio come bisogna essere prudenti definizione del bilancio pubblico e tanto che ha
Giuliano Amato un certo punto dice va be io lascio dicono in paese dare i numeri agli economisti
Io io faccio politica sostanzialmente
Ma etto voi parlò della
Delle previsioni bicchieri sa cosa interessantissima le previsioni bisogna che le facciano le istituzioni private
Posso dire deprime promette a supporto a penso ma perché perché c'è un conflitto d'interessi troppo grosse poi per per una istituzione pubblica
Nel fare una previsione di poi viene a essere utilizzata nella definizione di una legge di bilancio Amato
Osservo
Che anche a volte vi sono i conflitti d'interesse con i privati
Il problema usare l'intuizione di consenso siccome
Un tentativo in qualche modo di di avere un po'di oggettività ma la cosa più interessante che mi colpì né con questa chiudo
Fu una sua osservazione sul bilancio pubblico è stato osservato che B caduta l'inflazione
La disinfezione degli anni degli anni
Ottanta lascio come verità debito pubblico ovvero una tassa alcuna tassa venne meno e non fu sostituito in tempo per tener dietro una una spesa che che cresceva
E questo genero generò il debito che ancora ci andiamo
Non abbiamo più fatto crescere ma sostanzialmente fu generato dal venir meno dell'iperinflazione e lui aveva questo problema del debito e una delle questione si dibatteva allora era come utilizzare il patrimonio pubblico sforzo si dibatte ancora adesso
Per
Per abbiano ridurre in parte è in parte è sufficiente questo questo debito non soltanto con le privatizzazioni che Mario Draghi ha ha ricordato essere stante cartario dovuto molto alla sua insistenza
E all'altra situazione ma anche proprio con la vendita dei cespiti immobiliari
E lui disse beh
Io come ministro della difesa nessuna difesa non ci torni sull'economia misure ministro difesa ho provato ho provato a vendere le caserme approvato a vendere
Queste idee mani e avuto difficoltà e non ordini osa difficoltà enormi addirittura dovuto dare non so quante caserme la Guardia di Finanza perché il Ministero dell'economia non solo in qualche modo mi desse via libera su questo questo piano ma dice
L'Italia in fondo un un sistema
Che si basa su due grandi libri economici dell'ottocento
E i Promessi Sposi di Manzoni per la difficoltà che c'è nel contrarre prezzi e i Malavoglia di Verga la difficoltà che c'è di alienare la rotta grazie