16 MAR 2008
rubriche

Conversazione settimanale con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - RADIO - 17:24 Durata: 1 ora 58 min
A cura di Guido Mesiti e Pantheon
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Puntata di "Conversazione settimanale con Marco Pannella" di domenica 16 marzo 2008 condotta da Massimo Bordin che in questa puntata ha ospitato Massimo Bordin (direttore di Radio Radicale), Marco Pannella (eurodeputato e presidente del Senato del Partito Radicale Transnazionale, Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa), Marco Pannella (parlamentare europeo, Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Elezioni, Politica, Politiche 2008.

La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 1 ora e 58
minuti.

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  • Introduzione

    Massimo Bordin

    direttore di Radio Radicale

    Marco Pannella

    eurodeputato e presidente del Senato del Partito Radicale Transnazionale (ALDE)

    La manifestazione radicale per il Tibet di fronte all’ambasciata cinese. IL Satyagraha mondiale e la delegazione radicale in India. La campagna elettorale: l'iniziativa nonviolenta di Marco Pannella, la giustizia, l’informazione.
    17:24 Durata: 3 min 31 sec
  • I fronti italiano e transnazionale del Satyagraha per la Pace, la Democrazia, la Libertà. Una visione d'insieme.

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    “Ormai credo che, anche soggettivamente per molti compagni, siamo entrati nella campagna del 2008 per il Satyagraha mondiale per la pace, la democrazia e la libertà. Lo sento in giro, lo capisco dalle e-mail che ricevo. Ricordiamo che il manifesto base ‘dalla Sinagoga di Firenze’ è dell'autunno 2006; l’incubazione è stata lenta, un po' tormentata ma ormai ci siamo”. “Per esempio vorrei ricordare che in realtà l’inizio è stato quando abbiamo risposto con la forma della 'non collaborazione' all’invito del Presidente della Repubblica per le consultazioni. Lo abbiamo dichiarato allora: ‘E’ il primo gradino della nonviolenza’. Questa storia della ‘parola data’ e dei ‘patti’. Se approfondiamo la nostra storia di questi anni: ad esempio, all’inizio degli anni ’80 chi parlava di ‘diritto di ingerenza’ era sospettato di essere un tremendo neocolonialista, mentre noi già praticavamo ed insistevamo per il ‘dovere di ingerenza’. Anche con una attenzione alla lettera dei regolamenti ONU ed altro”. “Alla base è l’obiettivo, negletto devo dire – non sentiamo molte voci di intellettuali e giuristi su questo –, del rispetto della Carta dei Diritti dell’Uomo e 20-25 tra convenzioni, trattati e patti che pongono il rispetto dei diritti umani e civili come costitutivo della comunità internazionale. Sta accadendo nel mondo quello che in Italia denunciamo da tempo: l'assoluta impermeabilità tra legge scritta e legge materiale, la pratica, come si direbbe in Italia. Abbiamo l’ONU che quasi ideologicamente ha dimenticato il problema della legalità, il problema dei patti, della parola nei confronti della Storia stessa da parte di questa organizzazione che dovrebbe tornare ad essere qualcosa di diverso dalla Società delle Nazioni”. L'iniziativa radicale è iniziata con la risposta ai compagni del Partito Democratico, “ma non era cosa unicamente italiana. Abbiamo dunque incontrato gli eventi, non solo quella cinese, ma anche altre che stiamo curando”. “Nel momento di questa drammatica involuzione della situazione tibetana, ci siamo trovati naturalmente pronti. Proprio in quelle ore, soprattutto grazie a Marco Cappato, abbiamo ottenuto che il Parlamento Europeo votasse a maggioranza assoluta una mozione da noi proposta”, sulla situazione degli Uiguri, “sottoposti a repressione molto forte”. “Quindi mentre ci occupavamo di Tibet”, “in quel momento il PE votava a favore di una mobilitazione per le libertà civili minime del popolo uiguro, che con la presidentessa Rebya Kadeer, membra del Partito, che ha sposato totalmente la linea nostra, non nazionalista ed indipendentista, ma – direi – quella del Dalai Lama. Il popolo uiguro occupa un territorio enorme, grande come quello del Tibet. Abbiamo ottenuto pure che il PE votasse a grande maggioranza una risoluzione di Marco Cappato e mia sul ragazzo iraniano omosessuale; ed il Parlamento ha approvato questa nostra risoluzione in contemporanea con l’arrivo al Ministro degli Interni britannico di una lettera di oltre 70 Lord. L'Iran, il popolo uiguro, ed adesso – da dove si trovano - Sergio D’Elia, Marco Perduca e Matteo Mecacci hanno inviato documenti al Presidente del Consiglio, al Ministro degli Esteri, al Presidente della Camera, al Presidente del Senato. Noi intanto, per il 26 marzo, abbiamo chiesto la convocazione d’urgenza del Parlamento Europeo a proposito del ‘genocidio culturale’ in corso di cui ha parlato il Dalai Lama”. “Poi oggi la manifestazione di fronte all'ambasciata cinese”. Un ulteriore appuntamento sul Tibet promosso per mercoledì pomeriggio da Radio Radicale ed il Riformista.
    17:28 Durata: 11 min 42 sec
  • Il regime cinese teme come la peste non tanto la linea indipendentista anti-cinese, quanto l'approccio radicale e del Dalai Lama della libertà per tutti i cinesi e dell'autonomia.

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    La posizione del Dalai Lama, contraria al boicottaggio delle Olimpiadi. “Oggi alla presenza della comunità tibetana ho riaffermato una diversità d’impostazione, essendo noi 'gli ortodossi' rispetto alle posizioni del Dalai Lama. Se il CIO potesse disdire le Olimpiadi, in molti a Pechino potrebbero fare un sospiro di sollievo. Si lamenterebbero, si vendicherebbero. Mentre questa situazione tibetana ci dà l’occasione per accelerare la fase di precisazione del Satyagraha per la Pace, la Libertà e la Giustizia che è molto importante, visto che il Dalai Lama continua a dare dolori ad una parte che teme come la peste non tanto la linea indipendentista anti-cinese, ma proprio quella del Dalai Lama, della libertà per tutti i Cinesi e dell’autonomia”. “Siamo arrivati al punto nodale; occorre discutere bene su una questione che ha le sue contraddizioni”, come ad esempio le posizioni più nazionaliste che vogliono uno stato nazionale per il Tibet. “Però, da quello che sento, fra la nostra prima visita di dicembre ed oggi, l’atmosfera iniziale della marcia risentiva di anime più intransigenti, ma mano a mano che si camminava e si andava avanti ci si rendeva conto della ‘convenienza’ della posizione del Dalai Lama anche da parte di molti di costoro. E’ in corso un dibattito, come è in corso tra l’UNPO – associazione dei popoli oppressi - e la piattaforma generale e più ampia, perché ufficiale, dei popoli indigeni che si riuniscono annualmente in sede ONU”. “Barbara Spinelli si è accorta anche lei di questo problema, che per 'motivi familiari' avrebbe potuto prendere come chiave di lettura anche prima di ieri sera. Occorrerebbe rendersi conto che l'Europa delle patrie sta facendo dei progressi distruttivi enormi; ora si vuole imporre anche il Mediterraneo delle patrie”. Ancora sul fronte internazionale, la situazione turca. “Era quanto, di fatale, prevedevamo, con questo comportamento vile dell'Europa delle patrie, che ha sottoposto ad atteggiamenti offensivi della dignità della Turchia. C'era da temere una reazione. Quest'ultima è consistita nel fatto che Gul non si sia dimostrato particolarmente felice, sul piano almeno tattico, con la storia dei veli. Adesso c’è il Procuratore Generale che vorrebbe sciogliere il partito, in nome – forse – del laicismo che viene tradito”. Le difficoltà della situazione alla frontiera irachena. “Sono rammaricato. Io è un anno che avrei voluto avere contatti formali con i leader militari turchi e quelli laici. Urge capire se anche loro possono essere sensibili al nostro taglio del Satyagraha e dell'intervento strutturale del paese”. L'atteggiamento della Turchia verso Israele e le nuove vie delle armi: “Questo è il miracolo di ottusità di Bruxelles e dell’internazionale socialista e democristiana. Sono molto grato che quel pezzettino di mio intervento in assemblea sul PD ed il PS che rifiutano qualsiasi rapporto con me ed altri come Viale e D'Elia, abbia portato alla luce qualcosa di cui occorrerà prendere atto”. “Ci auguriamo che siano pronte le risposte delle autorità istituzionali italiani, come di coloro che – soprattutto Emma – ha contattato la notte scorsa, per evitare che le ferie pasquali lascino maturare una tragedia”. “Quello che abbiamo paura è che da una Lhasa senza giornalisti possa accadere anche un mezzo massacro”. “Ora i monaci, esasperati, avrebbero ammazzato alcuni commercianti cinesi. Poi si parla di 'cricca del Dalai Lama', del 'mentitore Dalai Lama'. Siamo nei periodi più brutti della politica e del linguaggio stalinista”.
    17:40 Durata: 21 min 2 sec
  • Il doppio veto, da parte del PD e del PS, su Pannella, D'Elia, Viale. L'iniziativa radicale “per il Partito Democratico, per un partito democratico”. La reazione dell'elettorato alla conduzione, da parte del PD, dell'accordo con i radicali.

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    La campagna elettorale italiana. “E' successo questo: io ho proposto formalmente, in regola con lo statuto ed i patti, e tutto quanto, anche se ancora loro – i nostri compagni - non sanno cosa sia un Partito democratico nella vita quotidiana, che non avendoci potuto togliere l'elettorato passivo – a me, D'Elia, Viale ed altri – a questo punto noi siamo liberi ed esclusi dalla possibilità di dare un apporto alla costituzione del PD, che a noi sta a cuore da più a lungo, di dire ai socialista: noi siamo pronti anche a fare le liste di socialisti e radicali”. “Ho dovuto constatare una furbizia: Boselli ci invitava, via agenzie stampa, a candidarci nel PS, come individui”. “Altro sono degli individui esclusi, ed altro è fare un accordo con esponenti radicali, lo ha detto subito Boselli. Ed è bene che questo si sappia”. “Sempre nell'ambito del nostro statuto, non ritengo di essere obbligato alla scelta pro-Veltroni. Sono per il momento sempre più determinato a cercare di muovermi, se i buoni a niente di ieri e di oggi lo capiranno e lo consentiranno, per dare un apporto – ahimé – determinante, ma senza le possibilità del 2006, per farli prevalere”. “Che qualcuno che non ha piegato la testa, dica che possiamo scegliere solo il minor male, vuol dire che la maggior forza l'ha scelta. Se viene da qualcuno vietato, con tutta la storia che c'è stata, che dice che può fare un elenco enorme - in senso negativo - del PD, ma che proprio per questo dice che questo è il minor male, penso che questo possa essere molto più efficace rispetto alla gente che non credo sia tutta mobilitata dalla campagna veltrusconiana. Questo è come cercherò di muovermi. Dubito che Bettini lo capisca”. La battuta di Martinazzoli: “Questa è una rappresentazione, non una rappresentanza”. Le strategie di Veltroni e Berlusconi. “Non riesco a rinunciare ad osservare che ci troviamo di fronte a due campagne mediatiche di regime”. “Ho l'impressione che ci avviciniamo al momento in cui il Partito Democratico, un partito democratico, può forse davvero incardinarsi nella vita del nostro paese. Ponendosi il problema della riforma anglosassone della baracca. Il problema può porsi non solo ai prodiani, ma anche a molti altri. Su questa storia secondo la quale l'affare dei radicali gli avrebbe fatto riscontrare una battuta d'arresto, io potrei anche essere d'accordo. Io sono convinto che, non solo nell'elettorato DS ma anche in quello della Margherita, il comportamento nei nostri confronti abbia allarmato ed allontanato elettori”. “Dove sta scritto che sarebbero stati allontanati i cattolici? Dai sondaggi, tra i credenti e praticanti, solo il 33% sarebbe contrario”. “Ho più l'impressione che alcune persone abbiano condiviso la posizione così bene espressa da Gianfranco Pasquino”.
    18:01 Durata: 13 min 42 sec
  • Politica economica e giustizia nel programma del PD. Informazione e campagna elettorale: “L'authority, ispirandosi al proprio della giustizia dei TAR, è capace di dare per 30 volte ragione a noi, ma senza poi arrivare a dire che occorra una compensazione per la vittima”.

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    L'intervista di Valeria Manieri alla Madia (PD). “Viene con molta spontaneità una condivisione dell'impostazione di Emma e nostra, non solo sul piano dell'equiparazione dell'età pensionabile per le donne, ma anche parlando di articolo 18 ed Ichino. Quest'ultimo poi insiste”. La situazione MedioOrientale e l'intervista a Fiamma Nirenstein. “Io mi augurerei che Martino, che è ottimo predicatore liberale e liberista, desse voce alle sue posizioni liberali. Altrimenti devo dire che è, troppo spesso, un liberale in sonno. Si sveglia quando ha incarichi istituzionali da ricoprire”. “Io ritengo che il diritto al sonno esiste per tutti e dunque non dirò che non credo lui sia un liberale”. Il tema della giustizia in campagna elettorale. “Ho notato un rinsavimento perfino in Beppe Grillo. Dopo quelle tre cretinate che aveva ripreso dal mio conterraneo Tonino Di Pietro, ora fa tre referendum che sono stati già fatti dai radicali. Sicché mi pare probabile che li firmerò molto volentieri. L'altra robba, quella del limite delle legislature o della fedina penale, è robba da sottosviluppo”. “I nostri compagni del PD sanno che devono essere per la divisione non delle carriere ma delle funzioni”. L'efficacia, anche semiologica, della campagna di Veltroni. “Si punta sulla coralità, sul capo, che ha atteggiamenti molto ragionevoli da fratello maggiore, dicendo cose generiche”. “Dall'altra parte Silvio Berlusconi un po' stanco, che fa gaffe, gaffette e gaffine”. Il tema dell'informazione. “L'authority, ispirandosi al proprio della giustizia dei TAR, è capace di dare per 30 volte ragione a noi, ma senza poi arrivare a dire che occorra una compensazione per la vittima”. In settimana “una piccola perla nera”. “Nel momento in cui mi si propone, con sincera insistenza, una intervista per esprimere il perché di una iniziativa nonviolenta, io accetto, ma avviso la gente ma dico: 'State attenti, accetto un minuto di elemosina dal Tg1'. A questo punto questa premessa mi viene cancellata”. “Malgrado le assicurazioni date dal collega, malgrado io avessi parlato meno del tempo attribuito, abbiamo fatto un richiamo pubblico al Presidente Petruccioli, con alcune inequivoche definizioni ed anche considerazioni sul comportamento giornalisticamente corretto sulle interviste”. “Intendo farne un casus belli. Si torna ad un famoso decalogo, di 25 anni fa, della Corte di Cassazione”.
    18:14 Durata: 18 min 34 sec
  • Pannella ed i media: “il grido di allarme sul Tg2” e l'appuntamento a Porta a Porta di lunedì sera.

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    Il grido di allarme al Tg2 sul Tibet. “Emma si è scatenata, ha raggiunto governi ed altri. Perché se non si monitorizza attraverso dei satelliti la realtà di Lhasa ci sarebbe una certa incitazione a continuare il massacro”. L'appuntamento a Porta a Porta con Marco Pannella, Franco Giordano, Anselmi e Mario Giordano come giornalisti.
    18:33 Durata: 4 min 38 sec
  • I radicali alle elezioni comunali a Roma

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    La presenza dei radicali alle elezioni comunali a Roma. “Rutelli ha accettato un simbolo con la parola 'radicali'. Faccio molta fiducia ai compagni di Radicali Roma. Sarà una campagna difficile, però ben venga. Il ragionamento – anche se non mi espongo perché non conosco ancora bene la realtà - del 'minor male' come scelta più impegnativa di quella 'è bene' potrà riproporsi qui a Roma”. La presenza di una lista socialista che punterà molto sulla laicità.
    18:37 Durata: 4 min 19 sec
  • Anche in caso sconfitta del PD, resta “la nostra volontà di procedere ed integrare il processo di costituzione del PD, offrendo qualche consolazione a tanta parte dell'elettorato”.

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    Gli scenari nel PD dopo una eventuale disfatta alle elezioni. “Anche se perde, la nostra volontà di procedere ed integrare il processo di costituzione del PD, offrendo qualche consolazione a tanta parte dell'elettorato”, rimane. Il problema dei morti sul lavoro. “Ho sentito rinominare in questi giorni l'INAIL da parte della Sinistra Democratico”. La nomina del Commissario UE dovrebbe avvenire ad opera del governo. “Il Presidente del Consiglio si ricorderà che lui fu eletto al posto della Bonino, con il sostegno di Berlusconi e D'Alema”. Per ora non si pensa ad una candidatura della Bonino, anche perché “se vince Veltroni, lui vuole tra i 12 ministri Emma Bonino”.
    18:42 Durata: 9 min 40 sec
  • Il trentennale dell'assassinio di Aldo Moro.

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    Il trentennale della vicenda Moro. La vicenda di Eusepi, come possibile segno che ci fossero, già prima del rapimento, alcuni elementi delle BR contrari al rapimento. “La sera del rapimento, vennero date molte foto al Tg1. E quasi tutte erano foto di persone ancora processate o poi condannate”. “Riemerge poi che Faranda e Morucci avrebbero avvisato che Moretti stava per uccidere Moro, senza esito”. “Io dall'inizio dissi che secondo me, all'interno delle BR, c'era chi voleva un altro esito, che si fidava di alcuni interlocutori istituzionali”. “Noi dal primo giorno dicemmo che occorreva guadagnare tempo per consentire alla polizia di beccarli. Poi c'è stata Via Gradoli, lago della Duchessa. Questo insieme di cose suffraga la mia convinzione che i rapporti non fossero solo quelli di Faranda a posteriori, ma anche altri”. “Non sono riusciti in 50 giorni a beccarli”. “D'un tratto abbiamo solo gli americani allora che lasciano ammazzare Moro e Dozier no?”. “Io vado avanti con il ricordo delle convinzioni che avevo in quel momento. Continuo ad essere convinto che vi fosse nell'apparato dello stato chi aveva interesse che Moro fosse ammazzato”. Il dispiacere di Zaccagnini per il fatto che Moro viene ucciso nel momento in cui Parlamento e Consiglio Nazionale della DC potevano essere convocati”. “L'amico Francesco Cossiga sono sicuro sappia molte più cose di quante lui ne voglia dire. E non le rivelerà. Perché si ritiene in qualche misura moralmente assolto”. Il tentativo di stabilire “la forza della verità, la forza delle verità”. “Come farà sicuramente parte del Satyagraha una inchiesta – che non interferirà, magari deliberatamente, con le elezioni USA - sulle responsabilità di Bush, Berlusconi, Aznar e Blair per aver sabotato la nostra proposta dell'esilio”. Il ruolo di Pieczenik. Pannella, allora, inascoltato dalla Commissione Parlamentare. “Credo che abbiamo l'interesse di tenere compatte la vicenda Moro e quella del P2”. “L'ho ricordato precedentemente. C'è un edificio in cui molti stati maggiori democristiani erano. Una persona che si occupava fra portinerie ed effetti domestici, trovò una marea di bottiglie di champagne che erano state consumate. Lo seppi il giorno dopo e lo dissi a Radio Radicale”.
    18:51 Durata: 20 min 55 sec
  • Conclusioni. Le difficoltà del "radicale ignoto". "Contro Giuliano", il libro di Sofri sulla crociata di Ferrara.

    Marco Pannella

    parlamentare europeo (ALDE)

    “Tu sai quanto io sia stato convinto che la difficoltà dovuta alla situazione tranquilla di non informazione, metteva questa volta il radicale ignoto, ma anche il cittadino non radicale in buona fede, lo sottoponeva ad un tormento, una prova ulteriore quasi impossibile da superare”. “Credo che ora, il Satyagraha sicuramente, ma anche la vicenda con i socialisti ed il PD, abbiano iniziato a diffondere un barlume di luce. E' cosa che sentivo davvero in modo un po' tormentato. Si poteva pagare un prezzo, lo scoramento definitivo di radicali da 30 o 40 anni”. Il mancato cenno, nel discorso domenicale del Papa, sul Tibet. “E’ scontato che Ratzinger si schieri. Ormai da tre anni, dal Conclave, sto dicendo che l’operazione Ratzinger è un’operazione militare, come militare è la sua comunicazione ‘verticale’. Le organizzazioni militari tendono anch'esse ad una certa burocratizzazione: non hanno fatto in tempo a scrivergli la cosa su questo argomento”. Infine un commento su Giuliano Ferrara e sul libro di Sofri. “Questa cosa di Giuliano la vivo con il senso di una cosa così vecchia, così povera, da dire: 'Vabbè, quando ho un momento di tempo gli rispondo. Ancora una volta il caso – apparentemente, il caso – fa bene le cose. Ferrara fu il ministro che maggiormente si oppose alla nomina a Commissario UE di Emma Bonino. Però ci ama. Lo psicologo ce lo potrebbe spiegare benissimo. Ho proprio l’impressione che esista un meccanismo, in Giuliano Ferrara, di colpire quello che ama. E di colpirlo gravemente, nei comportamenti pratici”.
    19:12 Durata: 10 min 53 sec