"Fattori e strumenti della politica estera italiana"

Abbiamo
Si erano che forse Andreotti che sta presiedendo la Commissione con il bilancio ce la faccia finire ci è sembrato
Dovuto
Aspetta ma invece
La notizia più recente che in questo impegno dei presidenza della Commissione estere che non era contestata convocata in sua assenza per la scadenza di stamattina
Creato questo inghippo
Per quanto riguarda l'onorevole Andreotti
Invece io mi si ringrazio i presenti che sono Giampaolo Calchi Novati Giuliano notare gli anni e Rizzo
E
Darei senz'altro inizia senza ulteriori aggiunte ai nostri lavoro
Voi sapete che la ragione del nostro incontro stamattina è di dibattere il numero della rivista fattore strumenti della politica estera italiana prima
Sentivo da qualcuno dire che nelle biblioteche dato di Cile trovarla sì
Direi che per chi non è abbonato il modo migliore per trovarla letargo perché malgrado sa malgrado sforzi per poter risolvere il problema della distribuzione Italia un Paese dove la distribuzione di questo tipo di riviste non ha ancora trovato una soluzione sistema quindi fatta questa premessa
La terra è di tipo organizzativo
Io darei senz'altro la parola ai componenti il TAR nel nell'ordine che è stato concordato cioè parlerà prima Calchi Novati poi grezzo poi nota negli anni e poi Giulia la parola a Carlo direttore
Proprio perché parlo quindi la mia veste di direttore di politica internazionale non voglio dilungarmi non voglio togliere spazio al dibattito in un certo senso il prodotto è uscito da una discussione all'interno della redazione della rivista a cui ho dunque dato un qualche contributo e sono curioso piuttosto di avere giudizio osservazioni da parte degli amici che hanno accettato di partecipare a questo dibattito mi limiterò dunque a dire che questo numero nasce da un'esigenza che abbiamo sentito che continuammo sentire di approfondire una dibattito sulla politica estera italiana che tanta parte ha ormai nella conduzione anche quotidiana non solo delle scelte strategiche
E la conduzione quotidiana della politica italiana questa volta senza nessuna delimitazione perché le interconnessioni fra politica estera e politica interna sono frequenti ripetute e continue c'è addirittura in alcuni casi una vera e propria
Sovrapposizione
La nostra impressione è che molte di queste scelte anche delicate cruciali avvengano al di là di quello che può essere poi lo sbocco il giudizio sullo sbocco avvengano senza una adeguata partecipazione il quelli che dovrebbero essere le normali espressione domani forme per arrivare a un consenso comunque a delle scelte motivate politicamente motivato
Anche le ultime decisioni che hanno riguardato più da vicino la politica estera italiana la questione degli euromissili l'invio dalla forza
Nel Sinai
Sono avvenuti in realtà in maniera abbastanza concitata senza una mi di Tata e una giustificata la base a differenza in fondo di quanto è avvenuto in altri in altri Paesi
Questo numero della rivista dunque
Questo a scopo di sollecitare un'ulteriore dibattito mini questo incontro e anche un'occasione strettamente collegata alla nostra scelta voglio anche aggiungere che abbiamo tentato di coinvolgere nella preparazione di questo numero non solo Autori personaggi individualmente competenti ed esperti ma anche gli istituti i clienti i centri di studio che in Italia si occupano di politica internazionale naturalmente non c'è una rappresentanza totale perché qualche difficoltà pratica la si incontra sempre però chi di voi potrà leggere questo numero potrà rendersi conto come anche istituzioni che in Italia si dedicano all'esame all'analisi all'elaborazione di temi di politica estera sì o no in qualche modo rappresentati
Ancora due parole sul sui contenuti fattori strumenti hanno intitolato il numero per indicare non solo quelli che sono gli interessi gli oggetti della politica estera italiana
Le scelte e gli orientamenti indirizzi sia quelli in qualche modo strategico già consolidati sia quelli più contingenti legati ai vicende che via via si presentano ma ha voluto dedicare anche molto molto spazio
Agli strumenti la politica estera
Infatti questo è un argomento forse poco conosciute poco dibattuto come tradurre in atto la politica estera dove si traduce in atto la politica estera naturalmente tutti pensano al ministero degli Esteri
Abbiamo però in questo tuo numero dato spazio anche a forme a istruzioni istituzioni che diverso del ministero degli Esteri partiti industria per esempio che svolgono la loro politica estera
E ci siamo anche preoccupati di questo problema ricorrente della nostro dibattito politico che sarebbe la riforma del Ministero degli Affari Esteri su cui molto si parla e che apparentemente potrebbe essere un nodo fondamentale proprio per fare delle scelte di politica estera poi i sul piano operativo degli e rispettare alle scelte dei risultati più concreti e più corrispondenti anche agli obiettivi che si vogliono raggiunge
Questo è un po'il l'iter attraverso cui ci siamo mossi
Questo fascicolo naturalmente un primo tentativo di di razionalizzazione di una tematica molto vasta molto complessa e siamo quindi vieti di questa occasione vogliamo ringraziare anche l'Unioncamere che ci ha dato questa sede per questo dibattito in vista di un approfondimento di tutta la tematica relativa grazie allontanata dalla dove
Ma anzitutto con un riconoscimento doveroso ma sincero
Al volume che siamo chiamati a dibattere l'interesse alla complessità e la varietà degli sforzi delle di analisi che esso racchiude non è un di maniera
Politica internazionale di palma del resto non si prestano a questo tipo di riconoscimenti di giudizi proprio per dar concretezza che ha sempre manifestato il loro impegno
Io mi limiterò a da alcune considerazioni su uno o due temi
Su uno soprattutto c'è il rapporto tra la politica estera e la
E il sistema interno
Italiano arriva volevo dire alcune cose brevemente sulla
Sull'aspetto più strettamente
Diciamo tipo di testa diplomatico che e la scelta europea una delle tre grandi scelte o delle due grandi scelte della politica estera storici scelte nella politica italiana scelta atlantica una scelta europea poi nell'altro lato via dei tre cerchi sarebbe anche quella però più problematica
Discussa
Mediterranea di placenta europeo perché appunto mi sembra tutta la scelta essenziale della politica estera italiana e averla fatta averla mantenuta e comunque credo un merito
Di base della nostra politica estera è un merito che va riconosciuto di fronte a molti rilievi a molte critiche che nel volume per esempio
Si incontrano penso per esempio alla all'assaggio di Marcello Dell'Omo darmi l'europeismo
Dimezzato nel primo dimezzata perché perché sempre praticato e visto come subalterno rispetto alla scelta americana
Ma questo credo che fosse un po'inevitabile passo impone ai fanatici a conciliare la la scelta europea con la scelta americana era essenziale per un Paese come l'Italia nella misura in cui poi quella lascia troppe restava diverse insufficiente
Sufficiente ai fini della sicurezza strategica ed è di una più generale Scelta di Campo de's'impose
Nel dopoguerra in particolare mi ha colpito nello stadio dopo darmela
Il rilievo di non aver l'Italia sfruttato diciamo l'occasione rappresentata dal gollismo cioè dalla Europa europea di cui del dopoguerra
Schierato pugni attore ma è sceso per sapere se è vero che il gollismo era certamente una scelta miope ma non c'entra però profondamente contraddittoria per cui secondo me fu giusto da parte italiana prendere tutte le distanze sappiamo e cioè del governo delle grandi intuizioni europee però il modo in cui le articolava era profondamente contraddittorio nel senso che vedeva in funzione poi della di una politica estera nazionale che era quella della Francia
Non politica che si opponeva a tutte le forme di integrazione politica della tutte le implicazioni politiche e della del mercato comune
Europeo e quindi in qualche modo condannava l'Europa una situazione di stallo nel momento stesso in cui meritoriamente ne sottolineava il bisogno
Di autonomia
E d'altra parte le scelta pro europea italiana ma è rimasto soltanto il podistica alla quando se ne ha dato l'occasione si è stata ribadita in termini anche concrete penso per esempio dallo smercio estrema
La versione italiana al Sistema monetario europeo Los meno per avere anche una politica comune verso il dollaro verso gli Stati Uniti è un Fondo monetario europeo cosa che poi non si sono date nella pratica ma forse non per colpa
Italiano certamente non soltanto
Per colpa italiana per quanto riguarda l'acqua dalla subalternità agli Stati Uniti ma io penso che per esempio a Ottawa quando è insorta la questione degli tassi d'interesse americani non solo smetto mance Spadolini ebbe parole
Abbastanza esplicite di distacco di riserva e di critica della politica monetaria
Di Reagan
è vero tuttavia che una divaricazione crescente oggi si intravede tra Stati Uniti ed Europa sul piano commerciale sul piano del dell'Appio monetaria sul piano prevedeva rapporti
Piano cruciale rapporti col Terzo Mondo è a questo punto certamente conciliare la scelta da fare una scelta a a americana diventa meno facile e meno comodo di un tempo ma di nuovo questo vuol dire però lavorare per una unità effettiva dell'Europa per un'integrazione maggiore dell'Europa perché esse
A questo non lo si arriva la la una politica di indipendenza o di maggiore autonomia fatta sul piano nazionale credo di nuovo che sia insufficiente e comunque
Anche una unità maggiore politica europea resta da conciliare con una più generale generica scelta americana lo stesso Smith viene considerato ha ragione uno dei nuovi campioni di una certa autonomia europea ancora ieri a Monaco al congresso del Spd ricordava che comunque faremo strategie all'asta della sicurezza
L'alleanza con sapendo America resta fondamentale
Comunque se nonostante certi meriti generali che mi è parso giusto
Adesso ricordare la presenza dell'Italia Capote nazionale è risultata spesso carente scarsa non non sufficientemente fantasioso provvista l'iniziativa
Se questo è vero nonostante tutto la cosa deriva e preso il secondo tema appunto spalle un momento soffermarmi cioè il rapporto tra sistemata qui resta e il sistema interno
Italiano
Naturalmente c'è sempre un rapporto di questo tipo ostruzione ogni politica estera
è strettamente connessa alla politica interna c'era già Chabod nella sua famosa prefazione
Alla storia della
Politica estera italiana bensì un settanta per cento novantasei là dove c'era la musica estrae solo un momento di un più ampio processo storico che abbraccia la vita intera ad una azione suoi aspetti morali economici sociali
Religiosi più magra più brusca più giusto ciò logica si può dire che un Paese addotta certi comportamenti e non certi altri contrae certe alleanze
O certe altre per tutelare certi interessi interni che possono essere un modello sociale un sistema di potere
Una maggiore disponibilità di risorse e così via quindi questo criterio diciamo
Questa questa relazione fra pregressa pratica interna questa concatenazione un po'fisiologica o biologiche perché non ci sono gli euro all'anno biologia della politica fai vedere però se in Italia
Questo rapporto questo processo si articola in maniera
Corretta e come sempre in Italia questo criterio diciamo esatta l'assunto invece in chiave riduttiva
Dal primo all'ultimo momento le scelte di politica estera sono state assunte come una discriminante
Per le alleanze interne quindi temi di quell'Italietta erano stati a enfatizzati senza approfondirli pensa ugualmente alla alla momento al tempo della guerra fredda il tempo dalla contrapposizione frontale quando un giudizio il giudizio sulle sugli verso gli avvenimenti internazionali sulle grande crisi est Ovest raramente venivano analizzati e discussi
Di per sé non meno spesso utilizzati invece a fini di politica interna
Cioè per ribadire una certa scelta una certa esclusione di di certe forze dal dal sistema di governo e questo quello era un un processo anche qui senza cioè nel senso che scelta di campo c'erano molto rigorosa molto rigide sia per la parte diciamo governativa sia per la parte dell'opposizione in un secondo momento quando si è passati dalla dalla fronteggiamento dalla confronto a spasso a una formula a forme più più più morbide forme intermedie per forme di cooptazione di di partite di e di e di forza che erano prima al all'opposizione
Di nuovo la politica estera e è stata assunta diciamo in nel dibattito interno in chiave di nuovo
Riduttiva cioè quanto più si questi si aggregavano forse che aveva c'erano o erano state eterogenee tanto più era inevitabile fermarsi alle intese generali senza di nuovo approfondire bene questa la politica del basso profilo di cui parla coi specificamente Panebianco nella nel suo saggio è stato vero nel centro sinistra stato verrà già nel periodo dell'unità nazionale anzi forse sono ancora più vero del periodo dei governi di solidarietà nazionale perché in quel periodo se è vero
Non è un Andreotti che non è ancora arrivato giustamente si si si vanta del fatto o riconosce uno dei motivi di merito maggiore già sospeso il governo il fatto che
Fu possibile arrivare a una mozioni sulla politica estera sulle grandi scelte quelli della politica estera che comprendeva i sei partiti dell'arco
Nel cosiddetto arco costituzionale dei comunisti ai ai liberali è anche vero che è quella intensa quella quel documento era estremamente generico e quando poi si passò dalla dalla dalle formulazioni generali ai temi specifici e concreti tipo gli euromissili
Se piove tale europeo quella unità mostrò subito crepe profonde anzi la politica il segretario nazionale cominciò in qualche modo la a rompersi a spaccarsi proprio in proprio in quell'occasione
Quindi mi sembra che è una certa genericità della politica estera italiana all'interno delle grandi scelte la cui importanza resta si sposi direttamente con le carenze le anomalie del sistema politico
Interno
è presente quando nell'ultimo appello saggio quello di diplomazia ottanta appunto delle persone non si ottanta le alternative possibile quando Geronzi ottanta vice
Che fondamentale un discorso sulla pretesa italiana è l'assenza di un progetto le prime parlare di altri fattori gli altri e degli strumenti e c'era e resta il fatto che stava di Castellana dice Pelonzi ottanta non ha un progetto complessivo
Ora questo credo che sia vero ma questo è vero perché
Manca
Non solo un progetto nazionale ma manca anche un progetto complessivo di interno di politica interna e quindi in questo senso
La la la genericità della della politica estera italiana è il risultato di una anomalia ad una carenza del del della sistema interno ma e al centro un caso così un po'facile se vogliamo ma comunque
è significativo in qualche modo emblematico l'economista in uno degli ultimi numeri addirittura celebrato il nostro Presidente da Repubblica Sandro Pertini come uno degli o forse il maggiore statista addetto europeo
E ciò con tutto il rispetto voglio dire per il nostro Presidente della Repubblica è un po'una sul suo su scala europea spaventa nazionale e un po'un'esagerazione una semplificazione tenendo presente anche nella
Relativo scarsa incidenza politica che per ragioni costituzionali
In Italia l'azione di un Presidente da Repubblica però questo sembra dire che quando c'è uno uno soggetto riconoscibile con una identità riconoscibile quindi e con doti di leadership
Allora il il tutte del tutto questo a sulla scena internazionale un rilievo un rilievo e immediato l'altra pattuglia dire anche l'azione di Pertini pur con tutti i suoi limiti costituzionali
E ha dato credibilità rilievo alla presenza italiana più di quanto l'abbiano fatto molti anni di governo penso ultimo episodio analisi del presente
Negli Stati Uniti ma penso anche alla prima delle sue visite ammesso che fu nella Germania di Bonn dove di nuovo
La Pertini rilancia una certa immagina una certa ma presenza
Dell'Italia in termini più generali e meno personale per visto che quelli Pertini un esempio Limited è sempre anche se vogliamo di una supplenza di un potere politico frammentato e carente i temi più generali si può dire che la politica estera quindi sconta l'assenza
Di una di una maggioranza omogenea blocco politico o sociopolitico o socio economico anche omogeneo capace di governare capacità su un progetto capace di portato avanti cono strumenti democratici moderni senza estenuanti mediazioni al suo interno
Di fronte a questa maggioranza fino a filo finora incerta litigiosa in questi giorni
Se ne vediamo
Certi certe manifestazioni limite e si è collocata storicamente un'opposizione a sua volta allenta contraddittoria
Condizionata da da da ritardi o da
Incertezze
Persino arcaica
Spese per certi aspetti fino fino a un certo momento quindi la carenza d'aprile ripeto da pochi resta italiana come risultato anche se non veri non dei minori dello stallo italiano del sistema italiano bloccato se il sistema arriverà a sbloccarsi per merito di una maggioranza che si riconosca e si cementi al suo interno su certi temi essenziali
E per merito di una opposizione che si costruisca a sua volta come un credibile blocco alternativo è forse allora anche la politica estera si sblocca cioè avremo un progetto riconoscibile un progetto riconoscibile di una maggioranza e un conto Progetto eventualmente altrettanto riconoscibile dello opposizione quindi tutto questo i due progetti naturalmente nell'ambito della rispetto diciamo di quell'ambiente internazionale dopo il nostro Paese si muove che
Chissà i il quadro generale fissa i limiti esterni di ogni azione di ogni azione
Tuo marito e quindi per concludere direi ci sono delle carceri leggasi italiana a il merito d'aver fatto di aver mai eluso le grandi scelte
Politici la collocazione di campo e anche di aver mai e poi gli è stata poi puntuale agli appuntamenti successivi appunto mi riferisco di nuovo alla citiamo età europeo è vecchio argomento sia certo più discutibile due data dibattito anche la scelta
Strategica delle Belli euromissili
Una certa genericità all'interno di queste scelte fondamentali una mancanza d'incisività una mancanza di di di di di iniziativa e di fantasia e e secondo me riconducibile imputabile alle carenze del sistema politico interno del sistema frammentato che non riesce a esprimere come le democrazie consolidate
Una maggioranza omogenea è un'alternativa
Altrettanto omogeneità visto che ci sono i segni che
Forse tutto questo non sia destinato a durare per l'eternità ci sono forze dei segna meno a mio avviso ance se non probabilmente in termini immediati che qualcosa stia cambiando penso delle
A dei fatti nuovi come l'aggregazione del Polo laico socialista come la maturazione crescente sia in termini culturali e politici del del Polo comunista penso che da questo maturarsi di condizioni possa in un futuro non immediato ma si spera prossimo aversi anche in Italia una situazione sistema interno che consenta anche una razionale efficiente e riconoscibile politica estera
Grazie
Adesso la parola a Michelangelo tuttavia
Credo che abbiamo da tutti apprezzato
Io certamente
Sul suo
Chi ha inizia anche di raccontarlo
Informazioni
Rappresentato
Rappresentato da questo numero di politica internazionale
E
Caratteristicamente in un momento in cui i temi della politica internazionale in generale
E anche finalmente della politica estera italiana di conseguenza tendono a uscire
Dal
Confronto puramente propagandistico elettorale tra i partiti e il dalla discussione ristretta inevitabilmente degli addetti ai lavori devo aver letto ieri forse su settimanale americano di larga diffusione uno slogan del movimento della pace americano che diceva qualcosa come la politica estera la politica internazionale è una cosa troppo seria per lasciarla ai politici mi pare che
Questo sia un po'dando
Di coscienza di coscienza sviluppata
Di questo momento storico diciamo di quest'anno
Se pensiamo che nel giro di pochi mesi
L'opinione pubblica degli Stati Uniti ha subito un cambiamento
Il tuo quasi radicale a sentire almeno i sondaggi di opinione ma anche le manifestazioni pubbliche a cui Illy assistiamo se pensiamo che nell'ambito di questo mutamento dell'opinione pubblica si è rotto qualcosa che nella sostanza
Era durato per qualche decennio cioè la sostanziale unità bipartitica della politica estera degli Stati Uniti
E oggi esplicitamente e da una parte e dall'altra si riconosce che non c'è più tra lasciati bipartitismo della politica a estera degli Stati Uniti se vediamo che paradossalmente mentre l'amministrazione Reagan può essere considerata il proseguimento e l'estremizzazione
Di tendenze presenti nella politica internazionale degli Stati Uniti anche sottolinea che certo grosso salto di qualità dobbiamo constatare però che la politica estera sostenuta in questo momento dai maggiori esponenti
Del partito democratico cioè del partito che ha fatto la polis
E a inventato costruito i presupposti e radicalmente mutato
Le e dunque iniziative simboliche questo nuovo corso sulla proposta di moratoria che questa sia curiosamente villa
Che ne dice
Perché infine un senatore repubblicano anche se certamente non d'accordo con l'amministrazione
E la proposta che nanne Gamarra sul impegno degli Stati Uniti annusare per primi
Le armi nucleari sono due proposte che contraddicono non già la politica dell'amministrazione Reagan ma in particolare la seconda contraddicono di fondamenti tradizionali la politica internazionale
Degli Stati Uniti e forse non è un caso che chi elabora in questo momento questa nuova posizione un uomo come George Kennan sia in qualche modo creatore
Prime premesse su cui si è costruita fa politica internazionale gli Stati Uniti e conviviamo questo volevo dire questo mi pare che sia il punto di partenza è inevitabile in un momento di trasformazioni molto radicali che vanno anche al di là dei movimenti di opinione investono i ceti dirigenti
Le premesse teoriche e culturali
Della politica internazionale questo ci riguarda ovviamente non è solo un fatto degli Stati Uniti se è vero che sostanzialmente la nostra politica internazionale è stata in tutti questi decenni non solo condizionata ma in qualche modo inserita dentro il contesto categoriale
Costruito dalla politica estera
Degli Stati Uniti e ci riguarda in modo particolare diretto se è vero che uno dei grandi temi su cui si costruisce il confronto
Sul mutamento tra politica internazionale e quello certamente anzi forse il più attuale il più difficile
E quello del confronto Europa Stati Uniti
Se pensiamo a un altro dei protagonisti tradizionale della politica internazionale americana senatore mensili il quale ha sostenuto che sia ormai a riva o in un'ottica di coloro che hanno sostenuto che si è arrivati ormai alla soglia del paradosso nel momento in cui la difesa del continente europeo affidata agli Stati Uniti nel momento in cui l'Europa occidentale e più ricca più popolosa
Più forte economicamente in qualche modo degli Stati Uniti e questo tema dell'eventuale il ritiro delle truppe
America dal continente europeo è un tema vero di discussione gli Stati Uniti a livello delle forze politiche a livello degli analisti e se è vero che questo tema
Acquista parallelamente un rilievo singolare nuovi fuoco che rompe un tabù
Un altro più significativa che l'opinione pubblica tedesca in cui si parla ormai più non soltanto di presenza difensiva degli Stati Uniti ma di presenza occupanti degli Stati Uniti e sì ricomincia a mettere in discussione qualcosa
Chi era davvero tabù per tutti noi cioè il risultato finale della seconda guerra mondiale
Per vediamo che il problema ci riguarda e riguarda in particolare
Proprio i fattori gli strumenti le tradizioni della politica estera italiana direi che se c'è un menu elemento che mi lascia un pochino perplesso
E che come dire augurerei venisse integrato nella ricerca futura magari in un nuovo numero speciale della rivista e che mi pare che in qualche modo questa dimensione storica della politica estera italiana sia un poco in secondo piano
Nel nella ricerca voglio dire ma non credo che sia casuale
Voglio dire che e c'è c'è stata una tradizione anche una cultura tradizionale della politica internazionale italiana e che per esempio questo elemento affiora e ripreso nel saggio interessante l'ambasciatore
Carruccio ma direi che quel passaggio che Carruggio segnalato tra una posizione tradizionale
Che io alla politica dell'equilibrio delle forze in senso dinamico che era l'attrazione tra politica e
Italiana tra i fascisti dai anche fascista ma qui bisognerà
Tornare e invece la posizione dell'equilibrio delle forze statico che non teorizzato a prevalso ed è stato l'elemento caratterizzante della politica internazionale italiana nel corso di questo dopoguerra che bisognerà pur sì decidere che finito perché il dopoguerra un po'appurare indefinitamente o aspettare semplicemente che ci sia la prossima la guerra cosa che ci auguriamo tutti che dovremmo fare anche qualcosa in città per evitare
Ecco questo passaggio non è forse è stato così insignificante il dolore e senza strascichi profondi dentro anche la coscienza nazionale italiana o quei rimasugli di coscienza nazionale
Che pure rimangono io ricordo per esempio i capelli bianchi e quindi in qualche modo queste cose di queste cose ho ancora un ricordo come dire fisico non solo libresco io ricordo
E che per esempio qualcosa che era sano nella memoria popolare diciamo così un evento come la firma del trattato di pace Trattato di Parigi non fu qualcosa di tanto liscio in questo Paese e io ricordo un discorso di una personalità che ira in quel momento tutto ciò che di simbolico dell'unità nazionale si potesse immaginare cioè Benedetto Croce
Che tenne un discorso famoso è uno dei più bei discorsi politici di Benedetto Croce devo dire di forte e dura
Protesta contro quella figlia e fu un discorso che fu considerato dalle forze politiche quasi come il discorso delle ragioni di fondo Italia
Messo da parte per ragioni di realizzi ma sembrava fu vissuto quel discorso all'ora del ceto politico italiano quasi come la rivendicazione di un di un problema che avrebbe dovuto restare aperti atto
E di questo la classe politica italiana del dopoguerra nelle sue varie componenti aveva qualche cosa
Che poi si è ma mano io ho l'impressione che si sia per tutto poco
O sia stato fortemente represso ecco io ricordo certi tentativi
Del segretario del partito comunista italiano Palmiro Togliatti di richiamare le tradizioni della politica estera italiana nome di Contarini per esempio che Togliatti fece più di una volta come un richiamo a una politica estera
Il tradizionale italiana che aveva ancora qualche ragione da spendere c'è una cenno all'ultimo sussulto di questa l'iniziativa della tradizione in questo numero e de l'accenno all'uso che il governo italiano monarchico fece del riconoscimento sovietico nel mille novecentoquarantaquattro che fu un'iniziativa singolare isolata e che non avrà uno sviluppo in seguito bisognerebbe ricostruire e qui sia il saggio di Carruccio che quello di Panebianco accennano delle possibilità di ricerca in questo senso quanto di
Importante che ci sia in questa rottura anche per individuare le carenze dell'amministrazione
La politica estera italiana noi lamentiamo
Un inesistenza una debolezza una mancanza di progettualità
Della amministrazione del ministero degli esteri in sostanza in altri Paesi dove pure problemi di questo genere e ci sono si lamenta piuttosto il contrario una
Eccessiva prevalenza dell'amministrazione che rappresenta la continuità appunto oppure i partiti anche
Di una politica internazionale in continuità con un progetto nazionale qui quei fenomeni di occupazione dello Stato da parte dei partiti
Questo fenomeno che ha dato le caratteristiche del sistema politico italiano questa doppia legittimità statunitense sovietica che ha che imprime suo tratto sul sistema politico italiano ha in qualche modo
Disperso una possibilità di tipo oggetto
Nazionale e quindi di continuità di una anche di un'amministrazione senza qualcosa di questo genere non può crescerà non può svilupparsi ora
Dico questo non per rivendicare una tradizione che forse persino Togliatti sopravvalutata che era tutt'altro che una tradizione brillante se la tradizione della nostra difesa ha la sua pagina brillante a Vittorio Veneto ma nel ricordo nazionale soprattutto le pagine finiti chissà e diatribe di Caporetto beh la tradizione diplomatica italiana ha conosciuto disastri ti proporzioni non noi
Dei disastri militari a cui lo Stato internazionale italiano andato incontro basta citare Versailles commenta momento di massima
Debolezza della politica internazionale italiana che il punto d'arrivo dopo il quale c'è più soltanto l'impazzimento fascista cioè ridurre il portare all'estremo quella politica punto di equilibrio delle forze dinamico che si è rivelato storicamente un potente fattore di destabilizzazione e di guerra l'aspirazione dei nuovi film muti a concorrere a ruoli né di politica di potenza entrare nel cuore
Delle potenze su questo bisognerebbe soffermarsi naturalmente
Dico che
La rinuncia all'equilibrio di forze dinamico ma la continuità del realismo che ha caratterizzato la politica internazionale italiana nella
In quello che qui viene chiamato l'equilibrio di forze statico e forse
Entrato in crisi oggi in questo periodo che viviamo e non funziona e non funziona più da un lato perché e i rapporti tra Europa e Stati Uniti conto peraltro tra nord e sud di due aspetti non sono totalmente separabili che è entrato in crisi quindi il presupposto fondamentale su cui si reggeva tutto questo ma contemporaneamente e per le stesse ragioni ciò che è entrato in crisi e il sistema politico interno con
Un evidente accentuazione degli aspetti collocazione internazionale dei singoli partiti di questa crisi è interessante
Che
La tradizione del dopoguerra abbia toccato il suo punto di massima perfezione
Diciamo nel documento comune dei partiti dell'unità nazionale sulla politica estera ricordata un momento fa e considerata giustamente dal suo punto di vista come il capolavoro
Del presidente Andreotti e però che subito dopo questo documento così significativo e importante che concludeva in qualche modo un percorso omogeneo di di omogeneizzazione delle forze politiche
Su un certo terreno Beppe immediatamente dopo si apre per la prima volta un processo del tutto divaricano tutte rispetto
A questo tradizione del dopoguerra
Tutti credo siamo consapevoli che il primo e più importante di questi dati di novità in Italia è rappresentato dalla rottura sostanziale del Partito comunista italiano rispetto sovietica
Questo è forse ancora sottovalutato come
Fenomeno reale non si tratta di del fatto che ci fosse una stata una sudditanza dei Comunisti italiani non credo che qui nessuno potrebbe sostenere qualcosa di simile ma severa certamente
Nelle premesse culturali e politiche dell'iniziativa dei Comunisti italiani corso di tutti questi anni uno forte fortissimo essenziale elemento di solidarietà di campo di legame con il campo socialista e questo era un elemento fondamentale nel sistema degli equilibri in tema questo fai perché come esisteva la solidarietà di campo dei comunisti così esisteva la solidarietà di Campo dei partiti governativi nell'altro campo e l'Italia era un luogo dose riconosciuta la prevalenti prevalente interesse del campo occidentale regnava lo ska
Perfettamente direi riconosciuto da entrambe le forze lo schema dichiarata lo schema della divisione del mondo su questo
Si reggeva la stessa legittimità sistema
Politico italiano la rottura di uno dei due grandi partiti con questa premessa non per niente ha preoccupato forse più sul terreno analitico
Gli americani di quanto forse non abbia preoccupati sovietiche se l'aspettavano da e e i primi commenti americani a questo strappo soprassalti B finché il Partito comunista italiano aveva una posizione legata all'Unione Sovietica da un lato era fuori dagli equilibri governativi e dall'alto doveva tener conto delle compatibilità degli equilibri internazionali nel momento in cui questa rottura si verifica il Partito comunista italiano sarà inevitabilmente trascinato verso quelle posizioni in Glatter Alistair
Neutraliste pacifiste che sono vanta prefazione principale
E un processo del tutto iniziale non direi che esista ancora una cultura dei Comunisti italiani
Così elaborata come è stata la cultura internazionale dei Comunisti italiani fino diciamo all'altro giorno cioè stato una politica estera dei Comunisti italiani che uno degli aspetti più brillanti della presenza internazionale
Dell'Italia
In questi anni vorrei ricordare un piccolo dato tempo il modem nel movimento comunista internazionale per esempio e i Paesi del Terzo mondo la presenza della cultura comunista francese era dato schiacciante
Direi che la presenza della Internazionale comunista o di ciò che restava dell'Internazionale comunista passava che gran parte attraverso la mediazione culturale per Partito Comunista Francese in questi anni
In molti di questi Paesi la mediazione e saltata questo tipo di anche per la decadenza specificare per comunista francese ma influenza il rayon ma per la cultura comunista italiana è stato un dato o reale in America Latina in altri Paesi
Del mondo in Europa stesse io conosco molta gente
Fuori di tali conosce l'italiano quasi solo per interesse specifico alla politica della sinistra italiana e dei e dei comunisti
Ma
Questo cambiamento dicevo non è ancora qualcosa di compiuto nella cultura dei Comunisti Italia così come non sono compiuti i processi in corso paralleli in qualche modo dipendenti anche da questi cambiamenti oggettivi e da questo spostamento
Della forza che ha sempre avuto una maggiore sensibilità ai temi della politica internazionale come quella dei comunisti paralleli negli altri due partiti fondamentale del sistema politico il Partito Socialista Italiano la democrazia cristiani
La anche qui che analizzata la tendenza del Partito Socialista Italiano en come dire appropriarsi di una tradizione
Filoamericana
Chi è caratteristica di una tradizione esistente in questo Paese il partito americane in Italia non lo dico perché se qui l'onorevole Bassetti lo dico perché no otto non è mai stato fondamentalmente la democrazia
Il Dipartimento di Stato soprattutto con le amministrazioni democratiche a notoriamente sempre puntato semmai sulla terza forza laica
Socialdemocratici sui liberali sui repubblicani come le forze più omogenei al Progetto mondiale culturalmente anche al progetto mondiale degli Stati Uniti
Oggi il Partito socialista anche in virtù del progetto dell'area laica ma non solo per questo tende a sostituirsi in qualche modo a queste forze e ha collocarsi come partito americano con una differenza importante
La differenza consiste nel fatto che negli Stati Uniti esiste un'amministrazione che non è democratica ma repubblicana che non è facile europea ma tendenzialmente antieuropea
Che non è legata quelle tradizioni
Di cui parlavamo e contemporaneamente che in Europa quasi silenziosamente è avvenuto un altro processo di grandi rilievo che il cambiamento di posizione dei partiti di governo rispetto all'alleato americano
Tutti ricordiamo che negli anni del dopoguerra di nuovo il partito americano in Europa era rappresentato dalla socialdemocrazia fondamentalmente il partito più americani in Inghilterra e progressivamente anche in nella Germania di bronzo
Come in altri paesi
Mentre i partiti conservatori continuerà finissime accentuazioni nazionali com'è naturale
E Ivano tendenzialmente i partiti non di quanti americani ma più decisamente autonomi rispetto rispetto agli Stati Uniti tutti ricordiamo su due tutti abbiamo nominato generale De Gaulle e così figlia ma si potrebbe di si potrebbe ricordare che anche in quel
Non è tra agli Stati Uniti e l'Europa ecco oggi i partiti conservatori in Europa si sono più strettamente vicini alla politica dell'amministrazione Reagan mentre i partiti socialdemocratici che vivono una grande crisi di identità e una ricerca di vi è nuove
Sono però caratterizzati dall'essere in prima fila nella contraddizione più o meno da città con
L'alleato
Americano ecco e in questo quadro di trasformazione che mi pare un tono silenziosamente in questo Paese
Sì vengono sgretolando le premesse di sistema su cui si è retta questa politica estera italiana di questi anni o non politica estera italiana ma non non è molto importante adesso
Decidere perché una politica estera c'è poi sempre anche se non è teorizzata da questo punto di vista mi pare che
Questo numero sia di grande interesse e susciti molte riflessioni così come ulteriori ricerche che ripeto forse dovrebbero essere centrate oltre che sugli elementi come dire strutturali della politica estera italiana anche un pochino sugli elementi storici potrebbero di esserci di grande aiuto
Grazie adesso la parola Giulia
Ritengo anch'io cella
L'iniziativa delli Talbot
Di questo numero dedicandolo ai problemi dei fattori e problemi
Della politica estera sia stando molto forte
Induce a una riflessione
Sugli
Le questioni fondamentali della politica estera a un ripensamento molte cose del passato
E soprattutto militare che essi inserisca quella
Che è stata sempre pollo rientra mento e forse anche la ragione della sua nascita
Dell'imbarco di quest'istituto che è stata appunto di trovare gli elementi che potessero costituire un terreno d'intesa tra le diverse forze politiche in materia di politica estera in particolare la cosa
Consiglio in ufficio questo tentativo fu fatto nel momento in cui la decolonizzazione
Poneva
Le diverse forze politiche di fonte
Ai grossi problemi di una società di internazionale profondamente trasformata
Praticamente con numero triplicato i membri e quindi con un numero anche di membri
Enormemente accresciuto di membri di Stati in via di sviluppo quindi problemi nord-sud sorsero appunto allora e sono io ritengo sono uno dei problemi più
Tram ATC e più assillanti della politica internazionale dei nostri giorni
Dicevo che questo
Questo numero della rivista politica internazionale e il proposito che è stato dietro alla direzione
è l'attuarlo
Spinge a un ripensamento molte
Respinge tra l'altro un ripensamento proprio se sia possibile nel campo della politica estera di trovare una un terreno più largo di trovare
Non dico delle uniti on sacre tra le forze politiche a trovare degli elementi unitari che colleghi non le diverse forze
Dico subito che a mio parere al mio parere personale
Questo elemento unificante coagulante dovrebbe esserci perché a mio
Parere sempre personale ma di cui sono profondamente convinto anche sulla base delle mie esperienze
Studioso politica estera e di problemi internazionali
La
Su questi problemi determinanti assolutamente determinanti e quindi da sempre a seguire
Sono soltanto determinati interessi e più precisamente interessi
Economici finanziari anche sociali del Paese non parlo degli interessi strategici perché per il nostro Paese hanno una rilevanza evidentemente molto
Migliore di quelle che possono avere
Le superpotenze
Stati Uniti Unione Sovietica
Quindi esiste un terreno di interessi concreti una realtà concreta di cui non si può non tener conto nessuna forza politica secondo me
Nazionale può trascurare questi interessi perché sono la base sono quelli che sostengono tutto il resto della costruzione
Ora
Con un approccio di questo genere
Affrontando le cose su un terreno molto realistico partendo dagli interessi
Da quelli che sono gli interessi economici finanziari sociali
In una certa misura anche strategici
Del nostro Paese nell'arena internazionale ovviamente bisogna tenere conto di quelli che sono gli interessi di altri paesi interessi concorrenti
E da questo punto di vista
C'è il problema di scelte di campo effettuate
Dall'Italia già effettuate all'Italia
E che oggi come oggi nessuna delle forze politiche italiane discute disconosce mette in dubbio mette in forse
Le scelte fondamentali a questo proposito
Sono state diciamo l'organo della Organizzazione del Trattato dell'Atlantico settentrionale la NATO
Da una parte e la comunità europea le Comunità europea talaltra
Sì ci potrebbe essere una scelta di campo ancora diciamo
Più fondamentale da un certo punto di vista che la scelta di campo quando
Termino l'atmosfera del della fine della seconda guerra mondiale
Le speranze si accesero con la creazione dell'azione unite parve che in sostanza
Si può fosse creata una nuova struttura internazionale una nuova organizzazione a carattere universale capace veramente
Di avviare il Bondo verso una errata nuova ora quando questa situazione si crea un abbastanza presto
Troppo praticamente quattro cinque anni dalla creazione delle Nazioni Unite
E insorse quello stato di tensione diplomatica che viene normalmente chiamato guerra fredda
Allora la scelta di ci fu anche da parte del nostro Paese che poi si riflesse nella partecipazione
A terra sono trattati così una scelta tra le due superpotenze
Tensione tra di loro a scelta occidentale diciamo così la scelta
Queste scene e
Indubbiamente condizionano in qualche modo quelli che a mio parere come accennavo poco fa sono gli elementi determinanti
La politica estera no può essere guidata da
Da aspetti emotivi aspetti ideologici
Da spetti umanitari intervento di farlo rilevare anche questo aspetto è chiaro che per chiunque
Debba interessarsi di problemi della politica estera
Le preferenze tra i diversi tra diversi governi di cui uno rispetti i diritti umani è un altro non li rispetti affatto
Sono ok sono indiscutibili ma ripeto sì a mio parere queste preferenze non dovrebbero in nessun modo influenzare
Lei gli orientamenti decisioni le scelte di politica estera perché queste scelte sono guidate da altri interessi
Sono anche interessi sociali almeno questo altro interesse interessi ideologici o umanitari perché nel campo della politica estera questi elementi non dovrebbero a mio parere avere un peso decisivo
Allora dicevo queste scelte
Già fatte scelte di campo fatte al nostro Paese pongono hanno delle degli aspetti contraddittori
Basti rilevare poco fa accennava
Da persone che mi ha preceduto in queste questo confronto ah c'è dava agli alti tassi di interesse degli Stati Uniti i quali indubbiamente hanno creato per la situazione
Finanziaria europea grazie
Lo stato di cose estremamente difficile
Non c'è stato verso né ottavo a lei altre sedi meno sul piano bilaterale di modificare la politica dell'amministrazione recano a questo riguardo
E ferma
Un altro aspetto contraddittorio e gravemente contraddittorio sono le tendenze neo protezionistiche che si si manifestano nel e la Francia
Sono manifestate in modo clamoroso e
E scenografico direi per quanto riguarda i problemi
Delle esportazioni italiane divino in Francia ma abbiamo anche altri aspetti che sono molto preoccupanti che sono del tutto contraddittori per esempio gli impegni assunti con il Trattato di Roma
Istitutivo la comunità europea
Quindi ci sono
In questi momenti indubbiamente l'atteggiamento della politica estera
L'atteggiamento quindi del
Persone preposte del ministero preposto alla condotta alla conduzione degli della politica internazionale e molto delicata perché si tratta
Ottocento di far valere quelli che sono gli interessi nazionali di fronte a un partner di una comunità che in quel momento appare tutt'altro che una comunità
Peraltro
E qui
Passo considerato il problema degli strumenti
Della politica estera secondo che era la tematica alla quale dedicata fattori e strumenti a politiche
Peraltro questa siamo questa realizzazione di un raccordo tra quelli che sono gli interessi determinanti o per lo meno che dovrebbero determinare la politica estera e
La condotta effettiva gli strumenti con cui la politica estera di realizzata non serve appare soddisfa c'e incendi ce ne sono ci sono anche in uno degli articoli
Della del numero della polis di politica estera di cui parliamo in cui si analizza per esempio
Come funziona il controllo parlamentare della politica estera si rivelano alcune notevoli le accuse ma
Desidererei del desidererei far rilevare che ci sono aspetti ancora a mio parere più seri più gravi io ritengo e dal punto di vista del mio approccio mi pare che sia del tutto
Naturale di ritenere in questo senso ritengo che proprio perché la politica estera dovrebbe essere condizionata e determinata è condizionata da interessi economici finanziari sociale del nostro Paese
Non solo tutte le forze politiche dovrebbero più largamente interessarsi dei problemi delle politiche della politica estera ma anche le forze sociali
A mio vedere
Non è del tutto
Corretto
Chiede le questioni di politica internazionale
Si interessino soltanto determinate
Determinati settori della vita nazionale
Specialistici per così dire
I quali indubbiamente hanno la condotta delle relazioni internazionali richiede indubbiamente U un alto
Ho efficiente di professionalità
A cominciare dalla conoscenza perfetta delle lingue evidentemente
Ma i contenuti della politica estera
Dovrebbero essere materia di ben più larga diffusione e discussione dovrebbero essere soprattutto a mio avviso discussi oltre che del Parlamento da parte tutte le forze sociali interessati queste problema quindi le forze le le grandi organizzazioni sindacali dei lavoratori
Dell'industria
L'organizzazione degli di natura economica i gruppi di pressione che certamente esistono nel nostro Paese non molto
Questo in particolare
Vorrei fare voi vi farlo rilevare in particolare in base a quelle che sono
Vengo dalla discussione che stavamo facendo alla Commissione esteri del del bilancio di previsione dello Stato per la parte che riguardava l'amministrazione degli esteri
Chi aveva fatto in assenza delle presidente Andreotti della commissione la relazione generale diciamo così sulla discussione
Bilancio di previsione relativa agli esteri
Era stato il collega alcuni nella
Il quale nella sua introduzione alla discussione aveva ammesso
Il dito sulla piaga rilevando le carenze le profonde carenze delle strutture del ministero degli Esteri sia per quanto riguarda il numero del personale addetto a questo ministero sia da altri punti di ebbene
Io credo che proprio tipo quando di questo genere che presenta queste
Carenze profonda che sono particolarmente delicati in un momento in cui
Si tratterebbe di fare delle scelte importanti
Dovrebbero avrebbero dovuto indurre cioè
Il Consiglio dei ministri
A fare
Ad appoggiare quelle istituzioni quegli enti che si occupano collateralmente a ministero degli Esteri di questi problemi
Tra questi enti c'è anche l'Italia
Ce ne sono anche altri anzi c'era tutto un gruppo
Gli enti otto enti sovvenzionati dal ministero degli Esteri
Senza dei quali a mio parere il ministero sarebbe oggi in una crisi quasi completa
Perché non ha appunto le strutture per poter funzionare
Adeguandosi alla situazione attuale
Alle esigenze attuali con dunque no
Ha cresciuto di stati di organizzazioni internazionali la necessità di avere rappresentanti ciascuna l'attività delle grandi conferenze internazionali per esempio
Come la conferenza internazionale la conferenza delle Nazioni Unite sul diritto internazionale del mare
Di cui si sta concludendo una sessione non so quale sarà lo sbocco
Ad attualmente a New York
Dico tutta questa insieme di attività internazionali in cui il nostro Paese
è impegnato e comunque deve continuare ad essere impegnato
Credo che a di riflesso delle insufficienze nelle strutture
In Italia diciamo del ministero degli Esteri amministrazione italiana
Molta delle attività
Il ministero degli Esteri è stata quindi assunta da parte di alcuni di questi
Ebbene proprio nel momento in cui queste cose avvenivano lo stessi Palma è stato incaricato dal ministero degli esteri che svolge la conferenza sul
Sullo sviluppo nel dicembre scorso nel momento in cui questo avveniva viene
Stranamente la sovvenzione che era prevista da parte del ministero a questi eventi e spadista sappiamo tutti che la situazione
Di Bilancio è il problema del tesoro problema delicatissimo eccetera però e curioso perché nel momento in cui si trattava di continuare diciamo una strada e di sopperire alle carenze delle strutture il ministero degli Esteri
E venuto a mancare sembra che si potrà risolvere la cosa all'ultimo momento speriamo spera sempre in bene
Ma è venuta a mancare o per lo meno non c'è stata uguale previsione specifica di bilancio per questo appoggio per questo aiuto agli enti dei quali il ministero degli Esteri oggi si serve abbondantemente non potrebbe fare a meno altrimenti tutta una parte della sua attività non potrebbe essere svolte
Vorrei concludere la via perfetto con due ultimi Age uno
E che tra gli strumenti della politica estera
Io sono portato
A considerare
Come uno strumento non solo
Lo staff dei nostri diplomatici e tutto il personale ha detto al servizio esterno rese
Ma sono portato a considerare ho fatto un accenno prima all'intrecci sociali del nostro Paese
Anche la nostra emigrazione
E diversi testi non solo nei nei grandi Paesi dove ci sono centinaia di migliaia o milioni di etica ma anche la nostra indicazione
In piccoli paesi dove ci sono dei nuclei
I nostri connazionali che hanno spesso posizioni notevoli nel campo di attività imprenditoriali
L'esecuzione di opere pubbliche
A mio parere
Gli emigrati italiani emigrati all'estero sono un aspetto del nostro Paese
Accanto a rappresentante diplomatico accanto ai consoli del nostro Paese il indubbiamente la la collettività la comunità italiane all'estero
Da un'immagine anche del nostro Paese e quindi anch'essa dovrebbe essere curata in modo particolare
E
Bene ha fatto la Commissione esteri che ha creato nel suo seno un comitato per l'emigrazione appunto per curare questo aspetto
Soltanto che purtroppo anche qui i tagli la scure scure del bilancio
Ha imposto dei tagli notevoli che sono appunto a mio parere molto gravi proprio perché io ritengo che
Le collettività italiane all'estro rappresentino un un elemento un elemento delle delle della nostra rappresentanza ai Paesi stranieri
L'ultimo punto che voleva accennare era quello che io personalmente sono portato sempre di più
Ad attribuire una enorme rilevanza anche per la politica estera italiana oltre che per la politica internazionale ai problemi dei rapporti tra Paesi industrializzati e Terzo Mondo
Vie capitato anche recentemente la settimana scorsa di incontrare delle persone
Dei dei giovani imprenditori milanesi
Della zona attivissima
Nel fare sotto
Che erano andati cavalli seduto per un paio di mesi
Dell'Africa
Alcuni Paesi dell'Africa
L'Africa occidentale nel che abbonda il Camerun nel Niger nell'Alto Volta
E che mi hanno raccontato
Delle cose veramente interessantissime sempre partendo da quella base che io ritengo sia una base fondamentali da tener sempre presente dal punto di vista
Cioè della simpatia
Profonda trovato tra più popolazioni locali nei confronti dell'Italia del desiderio
Di affrancarsi in qualche modo anche spiritualmente anche culturalmente
Dalle antiche soggetti ogni coloniali e quindi una simpatia un'apertura verso di noi una richiesta di essere più presenti gli italiani
Purtroppo anche talune carenze notevoli da parte delle nostre rappresentanze in quei paesi che non so perché imposto per esempio
Di rappresentante diplomatico del Camerun era momentaneamente scoperto quindi non c'era quel supporto anche ufficiale all'azione dei nostri operatori economici che si recavano in quel Paese
Quindi
A mio parere i rapporti con il terzo mondo in particolare i rapporti con l'Africa
E comunque con l'America Latina sono per il nostro Paese di un'estrema importanza ed anche da questo punto di vista la riflessione a cui ci induce il ripensamento che ci dice il fascicolo di politica internazionale mi pare estremamente utile ed estremamente produce
Grazie
Mi pare che questi quattro interventi abbiano da un lato sottolineato l'interesse del numero di questo io come presidente palmo sono grato al tandem
Ma dall'altro abbiano anti la di quanto non abbia fatto il numero
Posto
Il problema dei tagli
Coi quali si potrebbe ulteriormente riflettere sul tema che il l'oggetto di questo numero cioè la politica estera italiana
A conferma del fatto che perfino un numero diciamo riassuntivo e poliedrico come questo
Può lasciare non toccati degli aspetti importanti di riflessione io posso senz'altro dire che credo di poter dire lo dico al direttore che il noi faremo seguito agli spunti che sono emersi in questa sede
Perché ci sembra che questo dibattito abbia messo in evidenza la centralità del tema in fondo un Istituto di politica estera
Ho centrato su temi di politica estera e per di più espressione di forze politiche non può non riflette di tanto in tanto e far riflettere su qual è la politica estera del nostro Paese perché in fondo si arriva al vero
Nucleo del problema cioè parlare di politica estera in una versione sintetica che è la cosa che meno si fa nel nostro Paese dove semmai se ne stralciano degli aspetti e se ne fa una trattazione specialistica
Esoterica secondo la tipica dicotomia tra la nostra cultura nazionale cioè la specializzazione e la superficialità lo sforzo era quello di trovare la dimensione intermedia che sia di sintesi senza essere di superficie Letta e che sia precisa senza essere tecnicistica
Quindi io credo che si possa ringraziare già dopo questo primo round chi ha portato il contributo stamattina peccato che l'assenza di chi doveva essere il protagonista e cioè il protagonista sua veste anche di presidente della commissione Esteri
Abbia tagliato un po'le gambe al nostro dibattito ma ripeto questo era imprevedibile adesso hanno chiesto la parola
Quattro persone che sono reti Castriota Alessio De Pascalis e gli orli e la dalla darei Volontir ieri dicendo che poi il l'iscrizione si considera chiusa perché queste istituzioni sono pervenute adesso i tempi ci suggeriscono di non limitarci ai di baita nell'istinto ma di aprire con un certo limite per poter considerare per poter consentire ai pannelli visti una breve replica sulla base anche degli stimoli che sono stati forniti da questi quattro interventi peraltro tutti e quattro o qualificati allora la parola a reti la raccomandazione
Di tenersi entro i cinque minuti ecco perché la materia induce a a dilagare ma mi affido alla saggezza degli intervenuti
No venga al microfono così anche per la registrazione
Volevo dire che è un'ora un'ora per me dei parlare gli esperti italiani io
Perpetrata de presentarmi sono responsabile per la stazione di tali Italia Mediterraneo dall'Istituto Affari Internazionali di Budapest
Mondo
Io il nostro presidente ha parlato dalla dai problemi della distribuzione io devo dire anche non ho ricevuto questo numero nelle a Budapest che non è un una cosa a tremenda ma i più tremenda scusate per la mia lingua rotta italiana ma spero che non corrotta volevo dire che ho cercato di trovare in te tre Libreria di Roma
Non poteva a trovarlo perciò non posso parlare dal dal di codesto numero ma posso parlare o scritto anche sulla nostra rivista internazionale internazionale un articolo dalla politica estera italiana
Qualche conclusioni non non voglio qui leggere tutte la trenta trenta pagine ma qualche con casi conclusione che mi pare sono più o meno o parallele
Con cui al dalla rivista molto stimate ma purtroppo così non ricevuta
In tempo
Volevo dire che
Io Warrior
Due o tre considerazioni soltanto dalla porta dalla correlazione troppo litica interno politica estera italiana
Mi scusate
E sterlina dire immodestia di parlare a voi chi secondo soverchie sia per molto più esperti di questa cosa ma se mi hanno provocato e io ho provocato anche direttore qualche parola ancora vuol dire anche nell'isola anni Settanta perché io ho fatto questo no indagine sulla politica estera italiana mi pare che che
Era una simmetria tra la politica interna
Politica a estera
Io di cui ha chiesto
Che mentre la politica estera italiana non ricava relativamente tranquillante sulle acque atlantiche
Il mare dalla politica interna era disturbato da enormi tempeste come l terrorismo culminata né al assassino di Moro la crisi dalla formula della centrosinistra i tre scioglimenti eccetera quasi e io non ci sto cercavo di spiegare questa simmetria mi pare che che questa simmetria fra la tranquillità dalla politica
Sterrata è la in tranquillità dalla politica interna neppure essere spiegate che quella in in Terna
E logorata un po'da tanti anni di governo della DC
E nello stesso tempo dalla politica interno dalla linee generali dalla politica interna non si discute anche il PCI a a accertato questa linea
Questo è la prima considerazione a forza di dico a voi con parole comuni mi scusate
E l'altra cosa che che voleva dire vi dalla
Che
Uno dalle dai fra la storia e io il Signore
Rizzo ha parlato dal dalla scelta già alla politica italiana non non menzionava e non mi pare che che è giusto giustamente non menziona vecchie la scelta dalla scenetta principali era anche la di stile distensione perché come sapete questa distensione a molti tensioni adesso
Io volevo qui citare mi pare che l'Italia il più favorevole alla distensione oggi come la politica estera italiana come quella americana che
Non è un granché
Insomma di essere più favorevole ma volevo accettare qui
La dichiarazione a dal non presente Giulio Andreotti uno dei protagonisti della politica estera italiana dalle dalle anzi anni settanta
Che non s'non si può non prendere in considerazione
Chiusi nell'area europea la crisi informa formate sino al mondo negli ultimi anni visto che allora distensione dappertutto e unica è indivisibile
Nello stesso tempo ci vuole un chiarore sincero cambiò di idee di opinioni con i sovietici e con i loro alleati senza ipocrisie Resia ipocrisia e senza ulteriori e pensieri
Bisogna pure evitare che Madrid serva solo ad arrancare alla possibilità lasciate perdere
Lei la possibilità lasciata perdere alle offese annunciata perciò vi più importante mi pare perciò bisogna a
Preparare dalla concreta proposta per poter promuove promuoverà la politica dei salafiti citato dallo popolo
Perché dico questo per io dico che sono d'accordo che un i Paesi piccoli è meglio di come Hungaria io e Italia potrebbero fare di più per far promuovere questa politica di distensivo distensione e infine vorrei la leggere perché per me è più facile leggere le mie conclusioni sulla politica estera italiana della settanta
Se si può dire anche ad di dai principi dal ottanta mi pare che la politica estera italiana dagli anni settanta dal primo dal inizio dall'acqua tanta cioè e io avrei caratterizzate da una parte dal rispetto dal da da dalla rispetto dalla posizioni da Iaia alleati più forti e dall'altra parte
Passi cauti realizzati con l'obiettivo di rendere più Antimo lo spazio né alla quale si muove Italia tra le due tendenze mi pare la prima era sempre determinante
L'armonia dalla dove la tendenza era aiutate dalla distensione ed era ostacolate dalle attenzioni dalla distensione
Che ha sono andata in prima linea verso la fine degli anni Settanta io auguro a a d'Italia
Alla politica estera italiana che queste due pensa tendenza sia siano almeno fifty-fifty
Grazie grazie
Apra la destra Castriota
Cogliendo un fallimento giusto nostro presidente di limitarci interventi ad un periodo di tempo ridotto e e anch'io mi limiterò
A pochi osservazioni dagli interventi che relazioni abbiamo ascoltato tutte molto interessanti alcune osservazioni
Mi hanno colpito particolarmente
E cioè quelle del amico Rizzo e Notari anni niente hanno mi sembra fra l'altro ma posto l'accento su una stretta con la correlazione tra la politica interni e la politica estera
E sugli elementi nuovi che sulla scena internazionale si son sono apparse in questi ultimi tempi
E chiaro che la politica interna e l'assetto delle forze non può nona vere un un riflesso immediato anche nel nostro se mi conosci passi la definizione provinciale paese sulla forse anche per questo sulla politica estera fatti nuovi abbiamo assistito a due fasi oltre adesso stiamo entrando nella terza fasi storiche possiamo chiamarle una prima fase del primo dopoguerra in cui le tensioni
Direi anzi a livello militare erano fortissime e in cui sono state fatte delle scelte ben precise di campo ed è stata mio modesto parere
Il periodo più felice periodo della scelta atlantica
Il periodo della scelta europea Istica
A quel punto non seconda fase che era stato la fase di gestione diciamo così a un livello basso
Delle scelte precedenti caratterizzata dall'avvento del d'una formula politica di centro sinistra
In cui il tono si è abbassato ma si è abbassato anche perché alcune forze a mio sempre modesto parere avevano ancora delle remore
Della scelta di campo fatte in precedenza nella prima fase
Dopodiché sia stiamo entrando nella fase possiamo entrati nella fase della confusione
In conclusione che si ripercuote
Cioè che è un riflesso in una confusione generale a mio modesto parere
In campo internazionale
Presso gli altri Paesi cioè cosa si vede ci sono delle forze c'erano due tendenze neutraliste che in Paesi come la Germania l'Olanda del campo occidentale ci sono anche delle tendenze mi sembra sommesse perché il tallone sovietico non consente altro anche in campo
Orientale
Abbiamo viste parte la Romania la Polonia in un certo periodo ovviamente adesso è rientrata
E gli Stati Uniti i quali sul con la gestione Reagan avevano assunto all'inizio una posizione abbastanza chiara di durezza
E adesso di fronte alla realtà
Non sanno bene
Forse che pesci prendere come si suol dire
C'è un fatto nuovissimo in Italia
Ed è
La l'allontanamento del Partito comunista
Dalle quelle posizioni
Io direi di sudditanza che ha avuto fino adesso
Nei confronti dell'unione blocco orientale
Sono fatti nuovi sono elementi che possono portare anche a scelte sbagliate a me preoccupa molto con la certa tendenza nutro Istica che è presente nel nella Repubblica Federale germanica
Perché io sono convinto atlantista ritengo che si debba perseguire un processo di distensione perché nell'interesse di tutti basti pensare alle spese enormi spade
Di bilancio per militare che non sono né nell'interesse del Gobbo il gruppo del del campo occidentale né tanto meno di quello orientale
Sul quale le crisi economica mondiale grava forse il maggiore misura che da noi
Ora detto questo però io sono sempre anche fervido assertore del del della formula romana che si vis Pacem para bellum perché presentarsi imposizioni debole non certo non facilita i negoziati condurre
Nel negoziatori e politici quali sono i sovietici
Detto questo io ritengo che se si permane in Italia questa situazioni di confusione Interna
E chiaro che una politica estera sarà ben difficile seria sarà ben difficile che si possa realizzare quindi la condizione che sia abbia una sento di maggioranza
Forte
Durevoli nel tempo
Ciò non secondo punto che vorrei trattare e ma questo direi del futuribile se terminò presidente ed è l'analisi sugli strumenti
Ora
Sugli strumenti quello che appare che analizzato che ha vissuto come è stato nel caso mio
Comunque la politica estera certa misura rispetta politichese italiana è la confusione OPA confusione cioè non ci sono non c'è un lucido programma
Da parte del nostro governo
E non ce non ci sono direttive chiare a chi lo deve seguire ci sono si va in ordine sparso molto spesso ci sono detti so enti di Stato che fanno una loro politica estera in misura minore
Che è importantissimo nel senso approccio industriale del penetrazione e poi c'è il mistero del fare si fa quello che può
Ma in realtà non c'è questa coesione ma non c'è perché non abbiamo una all'interno non c'è una coesione perché la pubblica amministrazione se è stata lasciata allo sbaraglio
Anche se si è indebolita perché avendo una una cattiva una una amministrazione non efficiente forse non si fanno delle scelte serie ma si farà così del piccolo cabotaggio per interessi e forse anche di parte o di fazione
Questo è il discorso dei temi enormità che potrebbero essere affrontati ma neanche non è tanto una questione di bilancio a questo e di utilizzo ho cumulato delle risorse che esistono perché si è si è cenato con questo termine perché se potere porti continuare a lungo si è accennato ad una continuità di politica esserci altri Paesi ho presente la Francia
La Prensa malgrado
Le crisi talora semestrali che avevano era prima dell'avvento di deporlo
Aveva una politica estera continuata avere più o meno la stessa politica e te che sia valida che o meno io ho moltissime Riserve sulla politica estera francese comunque c'erano perché l'amministrazione funziona in Francia
Perché cioè ci sono dei funzionare che vengono vengono istruiti a tal fine che hanno anche i poteri esige quindi se non si crea questo su questi strumento mossi ripristino certi strumenti o l'apporto di organizzazioni esterne validissimo cominciata di palme sempre no
Io ritengo che si debba vedere un'amministrazione una distrazione che funzioni cui dare direttive chiare
Questo sono e non lasciare per esempio enti pubblici fare una loro politica eccetera coreografi le guardie grazie Alessio
Quasi proseguendo ed esploso dei Castriota
Per approfondire un po'e concretizzare è un problema degli strumenti
Sembra logico che si parli insieme di fattori strumenti perché
Si presume a certi fattori a certe finalità
A certe analisi devono corrispondere certi strumenti i quali quindi sono come una una variabile dipendente no
Rispetto alla variabile indipendente dei fattori però invece se ne parla sempre separatamente dei fratelli e secondo me è meglio che se ne parli separatamente perché gli strumenti sono burocratici
Sono
Stabili
Lo Stato la continuità
E in tre ore imitatori le finalità sono politiche
Sì valgono
E molto più rapidamente e soprattutto sono opinabili
Io ho le mie opinioni
Sulla politica estera
In altre sedi ne parla ma tengo ben distinta sempre giusto sugli strumenti nei quali tra l'altro mi trovavo a operare professionalmente
Perché ritengo che uno strumento statuale adegua almeno quello pubblico cioè il ministro degli Esteri
Debba avere una sua funzionalità abbastanza indipendente dall'alternarsi dei fattori e delle finalità voglio dire che se cambia il Governo cambiano ministro
Con nel lavoro con idee un po'diverse non per cui adesso debba trovarsi un altro metto tutto da rifare specialmente in una in uno stato organizzato come il nostro
Dove la pubblica amministrazione ha una una diciamo solidità istituzionale e giuridica ben maggiore presente che negli Stati Uniti
Dove effettivamente il Dipartimento di Stato cambiano quasi tutti e quindi anche le strutture oltre che le persone quando arriva il nuovo presidente in Italia purtroppo per fortuna non è così quindi
Ho pensato agli esteri
Secondo me ci si può già mettere d'accordo al di là delle diverse opinioni su quella che può o deve estrapoli estera
Però ci sono delle delle requisiti minimi di efficienza su quei si può già essere tutti d'accordo
E allora nella rivista nel numero che stiamo come
Il Santoro quello di diplomazia ottanta
E ne condivido pienamente la le conclusioni solo ritengo che debba essere un po'più concretizzato in tutte e tre il discorso perché non si capisce bene allora
Che cosa si oppone cosa si è opposto finora a queste riforme che sembrano tanto ovvie
Chi ha letto la rivista sommaria presenti quindi
In particolare l'innovazione tanta fa una critica interessante più però si applica a tutta la pubblica amministrazione mi sembra in Italia cioè
No il ministro degli Esteri
Non interessa tanto fare politica estera quanto col tirarsi una sola immagine
Quindi procurarsi voti per il proprio partito per la propria coalizione in pratica rendo più esplicito il discorso di come nel testo no quindi lascia che la struttura si Degradi da questo era l'idea di fondo perché in realtà non interessa tanto la politica quanto l'immagine quanto ecco ora questo orale mi pare un po'per tutta la pubblica amministrazione è un modo di gestire lo Stato
Non diamogli etichette c'è chi dice in modo democristiana ma mi sembrava troppo riduttivo comunque voglio chiesto lo stato in cui contenuti spesso passano in secondo piano rispetto a l'immagine gli effetti elettorali e altre cose cioè
Va be'una disgregazione dello stato allora se è questo il quadro è chiaro che ministro degli esteri conclude in questa degenerazione ma a mio avviso proprio perché ci lavoro ritengo che ci sia un discorso più specifico a lavorare per il ministro degli Esteri
Perché il ministero degli esteri queste caratteristiche a cui sono dei connotati veramente particolare
Nel sessantasette forzata una riforma che letteralmente assurda
Cioè perché da un lato si abolirono le specializzazioni
Delle delle carriere direttive cioè economica emigrato a arriva politica e altre che c'erano e contemporaneamente si lasciano la divisione della struttura ministeriale per materia affari economici a fare i politici emigrazione eccetera il che è semplicemente un paradosso cioè quelle più questione di disinteresse per per c'è un interesse cioè
Ricapitolando cioè il il generale disinteresse della classe politica verso lo Stato
E che vale anche per il ministero degli Esteri ma in particolare nelle sequenze c'è un interesse specifico che accresce i templi di questa degenerazione equivale questo interesse bisogna duraturo non emerge da nessuno degli articoli che ho letto solo rimesso solo politiche su quel numero
L'interesse del personale che lavora al ministero degli Esteri cioè a dire questo personale
Però una tendenza che è questa
Comune in quanto si sa quando non c'è un la chiara finalità politica prevalgono lo storico operatore prevalgono interessi settoriali con Prodi due sindacati di gruppo anch'io faccio parte quindi una specie di autocritica assecondato queste tendenze
Ma credo che in nessun campo dall'Ente nazionale quanto ministro degli esteri sia evidente che
C'è però un num tentativo di adeguare le strutture ai compiti istituzionali ecco non parlo di finalità politiche parla dei compiti istituzionali stabili e quindi avere strutture adeguate ai compiti e Paolo selezionare il personale
In base a quelle strutture tutta invertito dal sessantasette ciò che questa presunta riforma
Lei strutture sono state fatte su misura per gli interessi dal personale che ci lavora
Mi spiego subito perché mantenere la divisione per materie se dedicata a moltiplicare gli uffici ognuno dei quali fa le stesse cose da un punto di vista leggermente diverso quindi buona norma spreco di di tutto cioè distruttore perché ci sono dove c'è l'ufficio che tratta dello stesso paese dà appuntamento riversi oppure e che trattano la stessa materia prima per poi muoversi diversi ma vicini quindi collega c'è quindi una moltiplicazione degli uffici una moltiplicazione della struttura burocratica
Che è nell'interesse la giovane età e di chi ci lavora perché c'è più possibilità in particolare i diplomatici come hanno più di possibilità di diventare capufficio più poveri che non significa solo una soddisfazione ma significa anche una certa fetta di potere significa che privilegi divario di pace
Da una parte dall'altra parte abolire o specializzazioni che sarebbero state tragiche perché se c'è la la direzione affari economici perché non ci doveva essere degli Esperti ma invece serve sempre hanno perché così perché prima quando erano era specializzata fa regalandoci non poteva andare a fare l'ambasciatore dove andare sempre a fare l'addetto commerciale cos'era immigrazione deve andare a fare il console invece adesso
Pensavo ognuno di voi
Va a fare qualsiasi lavoro all'estero come si riesce secondo le sue raccomandazioni ora dal suo capacità qualche volta anche capitano immediatamente le acque da lavoro che hanno fatto diec'anni quindic'anni quello che che passa al ministero e quindi siamo tutte vergini competenti altro che tuttologi dell'incompetente perché è un possibile seguire una realtà così composita come quella che noi trattiamo e quindi altra notazione sempre su questo laddove un attimo la divisione per materie sia andata Chris salendo secondo me è un fatto naturale senza dall'inizio Asia Argento alla cooperazione allo sviluppo una nuova direzione generale anzi per molti una direzione generale un dipartimento che adesso ha venduto duecento impiegati letteratura le relazioni culturali che prima erano marginali è diventata una cosa cosa che gestisce il listino di cultura le scuole all'estero mondiale ritardi per sono insegnanti di ruolo nuovo una cosa complicatissima latta cosa logica se c'è una divisione per materie si giustifica perché quando è nato e dove vive
Sì a pagina sei barra dei tecnici a degli esperti e dalla gente che sta lì fissa a occuparsi delle perché non voglio provare a tutto che è stato fare egli addetto stampa dovrebbe arrivare a denuncia giudice economista i tre mila professori conoscendo tutte le leggi che in Italia quando la carriera eccetera è un possibile e poi ce sta due anni qualche volto nuovo anno fare quel lavoro
Quindi la queste ritardatari è giusto che ci siano ma se sono affidati ai tecnici agli esterni agente specializzata fissa in non c'è sempre indosso etico agli interessi esplosioni del personale interno e in particolare della categoria diplomatica comunista ora organizzato campeggi ormai le persone chiedo se lo volesse fare apposta non c'è luce purtroppo adesso non posso spiegare del poema in altre serie un po'giallo grazie De Pascalis
Ma sia risultata evidente la utilità culturale prima ancora che politica del numero che la rivista dell'il palmo politica internazionale ha dedicato a una riflessione sulle direttive sugli sviluppi della politica estera italiana nel quadro internazionale sui sui strumenti però a mio giudizio è questa una prima tappa perché ciò che risulta da questa da questa occasione che ci è stata fornita di rifare la storia criticamente anche dei trentacinque anni di politica estera italiana è che ci sono poi le novità profondo rispetto alle quali bisogna portare alla politica estera del nostro Paese nel quadro internazionale delle modifiche di fondo delle modifiche sostanziali
Reso parlava di una nuova progettualità di un nuovo progetto di politica
Resterà per il nostro Paese questo risulta questa esigenza risulta con evidenza dalla lettura di questo numero e quindi l'invito che ne possiamo rivolgere anziché dobbiamo rivolgere ah Calchi Novati che dirige la rivista è quella di continuare
Questa è una prima tappa c'è una statua successiva bisogna guardare al nuovo che c'è nel mondo e rispetto a questo nuovo fissare e nuove linee di sviluppo della politica estera del nostro paese di nuovo c'è molto
Basterebbe pensare solo male alla rilevanza che ha assunto oggi che assume oggi che a oggi il dialogo nord-sud
Basterebbe pensare agli agli effetti e le conseguenze che sulla politica internazionale in termini di sicurezza di cooperazione e quindi anche distinzione pone la politica nucleare la politica economica
Basterebbe pensare a questa fase di passaggio dal bipolarismo al multipolarismo per vedere che tutto è rimesso in discussione
Mitterrand parlava della necessità di uscire dagli altri alla politica alla resterà italiana la politica estera europea la politica mondiale deve uscire dai alte quindi c'è tutto una discussione una riflessione da fare
E quando parliamo di strumenti della politica estera e che ero
Che dobbiamo avvertire in Italia questa profonda carenza la politica estera è affidata soltanto al ministero degli Esteri mancano in Italia di grossi centri di cultura di elaborati non è di approntamento di materiale su cui poi la classe politica la classe diplomatica può definire le linee della politica estera italiana mancano in Italia quei grossi centri di elaborazione
Culturale e politica che di cui sono forniti altri Paesi penso la Germania penso alla stessa Inghilterra penso all'America da questo punto di vista il richiamo che Giuliano faceva l'importanza degli istituti politico-culturali in Italia erede Dante ed è rilevante il fatto che noi siamo così attaccati all'il palmo che può essere in questo nuovo contesto uno strumento importante per fornire sul piano politico e sul piano sul piano culturale sul piano politico elementi
Su cui elaborare questo nuovo progetto del e il riferimento al nuovo che io pongo una serie di considerazioni la politica brevemente
La politica estera di un Paese quindi la politica estera dell'Italia è sempre finalizzata a due obiettivi di fondo e questo è sempre stato ieri oggi sarà domani il primo obiettivo è quello di garantirsi la sicurezza
Il secondo obiettivo di creare le condizioni per assicurarsi un pacifico sviluppo economico e sociale
Come ha risolto da affrontato l'Italia questi due problema il problema della sicurezza il problema di garantirsi uno sviluppo economico sociale
Con l'adesione al Patto Atlantico e con l'adesione del processo di integrazione economica
E però c'è una considerazione di fondo a questo riguardo a fare che spiega è quanto poi è accaduto agli sviluppi che questa che queste due direttive all'occulto all'interno del nostro Paese
Subito dopo la guerra prima ancora che si ponesse il problema della sicurezza in termini adesione all'Alleanza atlantica
E dalla conseguente a suo conseguente lo strumento militare che era la NATO in Europa girava a l'ipotesi illusione il secondo di realizzare l'unità politica europea fu chiesto fu il primo passo e questa spinta all'integrazione all'unità politica dorata
Che potesse crescere senza frontiere questa spinta era determinata da due dati di fondo che hanno giocato pesantemente nella storia dell'Europa di questo dopoguerra da un lato e mi ricordo ricordo ricordo addirittura dell'aggressività tedesca la necessità di riportare la Germania è un discorso comune europeo e dall'altro lato il timore la paura di tissutali la paura e la paura che la politica vestali potesse coinvolgere con l'imposizione di un di un unico modello di sviluppo anche l'Europa occidentale caduta questa per l'insorgenza dei nazionalismi basta pensare all'azionismo francese basta pensare la caduta della c'è l'ipotesi la strategia di realizzare una vendetta politica dell'Europa agli europei si sono rassegnati a a realizzare la unificazione economica rimettendo al tempo lo sviluppo della integrazione economica l'avvento di unità politica ma quale è stata la conseguenza la conseguenza che ciò è stata che l'Europa ha affidato a delegato agli Stati Uniti d'America la gestione
Deve fare i politici dell'Occidente
E quando oggi si dice che la politica estera italiana non ha strumenti quando si dice che la politica estera italiana è sempre stata di basso profilo la conseguenza di questo aver delegato agli Stati Uniti e poi agli Stati Uniti d'America le cose Gwen se gli effetti dei vediamo ancora oggi per quando si ricomincia ai problemi del Medio Oriente la gestione degli interessi politici europei resta e la
Conseguenza da allora è il problema che sono cioè ciò che di fronte a tante novità che l'Europa vuole riappropriarsi
Per la gestione degli affari politici e questo pone due problemi che sono che portano a che dovranno essere oggetto di studio che io suggerisco il dibattito al dibattito di politica culturale che bisogna rifondare e questa è una richiamo che ci viene il parlar interrotte rifondare la CEE perché noi abbiamo creato sotto un supermercato non una super nazione rifondare la CEE e qui si corre si tariffe si confronteranno tesi di ipotesi diverse è una mera illusione quella di garanzia di Colombo il potere supplire a questa mancanza di coordinamento politico con il coordinamento all'interno degli strumenti di essere quanto dietro invece
La politica economico comuni non c'è una politica unitaria non c'è una politica di difesa e l'altra esigenza è quella di rifondare l'alleanza atlantica
Rifondare l'anno e di questo ne parlano abbonda e parlo la Pavesi era un fantasma e parlo soprattutto le forze socialdemocratiche europee
Rifondare ventenne vi garantirà l'Europa quell'ambito di autonomia di poter gestire autonomamente i propri destini politici
E gli strumenti li faremo alla luce di queste scelte di queste decisioni di questa nuova progettualità un'ultima considerazione
E mi riferisco adesso concordando cono Tajani col fatto che queste novità derivano dal fatto che finito il dopoguerra e noi siamo in una fase nuova va ai sortire da Yalta significa vogliono uscire dal dopoguerra creare un nuovo sistema politico mondiale riferendo Marisa voglio dire questo non è vero
Che c'è stata una politica estera di basso profilo durante il centro sinistra
E la presenza di una componente socialista non voglio discutere se se se se che si poneva il problema di assumere il ruolo del partito americano in Italia son problemi che avremo luogo di discutere con loro reali in qualche altra occasione ma certo l'inserimento
I socialisti nella politica governativa italiana ha dato alla politica estera italiana in quel momento con appropriazione di alcuni temi di politici una nuova dimensione basta pensare al contributo che l'Italia ha dato alla ricerca di un clima di distensione Europa basta pensare ha la visione nuova che l'Italia ha avuto nei rapporti con la Cina nel mondo che andava creandosi multipolare multipolare queste erano le considerazioni che voleva fare e con questo augurio sollecitazione tipo
Ritengo internazionale discuta il nuovo rispetto al nuovo indichi proponga alla classe politica alla classe diplomatica al ministero il nuovo progetto per la politica estera italiana negli anni ottanta novanta
Grazie
Adesso visto anche i tempi e il rischio che la riunione si sbaglia io rimetterei agli amici del panel eventuali puntualizzazioni credo che non possiamo andare oltre quello rimandando assenti proprie che poi verranno potranno essere raccolte nella stessa rivista approfondimenti di serietà adeguata alla serietà del tempo quindi chi
Di voi desidera fare una puntualizzazione
Se vogliamo evitarla tutti i verbali verso vogliamo vogliamo alimentazione sabato diventa rimandando abbiamo tutti sollevato dei problemi non credo esistano in poi continuare confronto e pretese lo faccio senza quanti
C'era perché fa tenuto conto allora
Va bene allora io posso se mai rifare due considerazioni e appunto di assumere alcuni impegni anche per conto della direzione delle riviste e le due considerazioni sono queste sono proprio due la la prima credo che il contributo del numero e del dibattito e anche degli interventi ci sia stato in una direzione nel richiamarci
La non formalità del tema politica estera ecco credo che uno dei delle frontiere che dobbiamo superare è questo odore di iniziatico
Che le due parole politica estera evocano nel nostro Paese secondo me le ragioni sono profonde de e sono legate alla Rick scende maturazione democratica la politica estera posso sbagliarmi nella cultura del popolo italiano considerata problema del principe
E il principe essendo ritenuto ho interni addirittura distrae estraneità storica o in termini di aristocratici tali od Tura elitaria o al limite di classe è considerato qualcosa di altro dai fatti nostri questo
Questa esperienza di qualunque politico italiano fa dell'immediato calo d'interesse appena si dice si vuol parlare in politica estera fa pensare che gli italiani pensino che la politica estera è qualcosa che riguarda gli altri quasi che in un certo senso non li riguardi credo che lavorare
Nel direzione dello spezzare il pane
Della politica estera mostrando concretamente più di quanto abbia fatto la cultura tradizionale anche arrivando a Annoni famosi come lo stesso scialbo cioè si si si riesce come mi pare che sia stato fatto qui nel nome ero a far capire che politica estera è un modo di guardare ai problemi del Paese piuttosto che una problematica altra da quella di tutti i giorni secondo me il modo principe in questo valgono quello che diceva
Giuliano
Di far capire che le nostre scelte del quotidiano sono dipendenti e nello stesso tempo produttive di risultati di politica estera questa è una prima considerazione
La seconda considerazione è conseguente è che forse dovremmo riflettere sulla tematica degli strumenti
Perché anche questa mattina secondo me abbiamo visto l'esempio classico con tutte le migliori intenzioni Alessi era partito dicendo che c'è il rischio che la politica estera sia in funzione della problematica di chi la fa cioè in fondo del ministero degli esteri evidente ai suoi protagonisti ma involontariamente caduto nel richiamo ad essere sensibilizzati ai loro problemi del ministero degli Esteri
Ecco io credo che quando in Italia si capirà che in realtà gli strumenti della nostra politica sono già oggi altri e che il ministero degli Esteri ne fa una parte proprio anche informalmente
Che molte volte non è la più importante anche se in quella più legittimata cominceremo a capire che per esempio le nostre sia pure poche multinazionali fanno concretamente politica estera
Che molti nostri ministeri fanno politica estera è il caso di quanto si vede adesso nei rapporti tra Tesoro e esteri sul tema della cooperazione in cui o nel caso o anche che a volte fanno politica estera le forze politiche in presa diretta
Prima chiedevo o cumuli diversi da quelli formare prima chiedevo io stesso non non lo so con sicurezza Andreotti è mai stato ministro si dice sterili
Non è mai stato mi pare di ricordare su quel che ci dice che a volte anche il modo come le persone o le forze si inserisca nel discorso la politica estera
Può prescindere notevolmente dai ruoli formali che sono essi si il retaggio di quando dopo le funzioni estero interna erano le funzioni del principe che essendo dentro e fuori evidentemente te divideva i suoi organi né sulle strumentazioni ma nel caso delle democrazie avanzate come la nostra sicuramente in cui principe e semmai di il popolo italiano nella sua cefalica il problema del definire gli strumenti è un problema enormemente più complessa di quello di pensare al ministero degli estintori più il Ministero della difesa eventualmente a qualche dipartimento di altri
E ministeri per includere chip voi al limite appunto non so le camere di commercio internazionale o i comitati di di emigrazione o la nostra stampa voler proprio farne una pelle oppure se se ci sono le strutture di propaganda
Io credo che la cosa sulla quale dovremmo riflettere è il le interconnessioni appunto tra interessi sì reali e risvolti di politica non domestiche che stanno rendendo la tematica dalla politica estera veramente difficile in sede di definizione ancor prima che in sede di riflessione commenti anch'io mi fermo qui perché non voglio assolutamente ne assumono un ruolo nono né violare la la la convenzione temporale che ci siamo a otto Tatti
Era concludo dicendo che su queste linee sta lavorando lì palmo
Nel senso che stava lavorando per sua struttura intorno ai temi di politica estera apposti alle forze politiche e le forze politiche hanno evidentemente uno stress uno spessore una complessità quando sanno essere tali che va al di là del puro taglio istituzionale
E in quanto si accinge in un travaglio faticoso a cercare di riscoprire l'implicazioni dell'armamentario struttura struttura strumentale che caratterizza oggi la politica estera di una democrazia di massa
E a reggimenti economia pluralistica capitalistica oltretutto sovranazionale come quella del della Società italiana quindi impegno un appuntamento ulteriore un ripensamento tira
Partecipato e ci ha seguito l'invito ad arricchire in anche di altre forme di partecipazione il nostro colloquio tenendo presente che la rivista è per parte nostra il nostro modo di espressione
E la rivista può ricevere interlocuzione che non sono legati necessariamente a dibattiti formali ma sono e possono essere legati al quotidiano alla presenza allo scrivere eventualmente intrattenere in sé di Palermo rapporti con le persone che della rivista amministrazione poi grazie arrivederci