"Cooperazione allo sviluppo"

Seconda Conferenza nazionale della cooperazione io a pregare il presidente abili Palma onorevole Bassetti di prendere la parola
Grazie
Credo che apprezzerebbe
La puntualità anche se da tale che
Folto pubblico creerà qualche problema di assestamento a questo proposito voglio dire che c'è un'altra Sallah collegata in transito
Autorità signore il signor Gorrini
Questa conferenza è stata voluta dal Ministero degli Affari Esteri
Per discutere della cooperazione italiana allo sviluppo
Si riunisce a tre anni e mezzo di distanza dalla prima conferenza nazionale sulla cooperazione allo sviluppo
Con la quale anche allora il ministro degli esteri e li palmo cercarono di mobilitare le l'attenzione e l'interesse della società italiana in tutte le sue dimensioni
Per i problemi della cooperazione con i Paesi in disse
In questo contesto la Conferenza nazionale per la cooperazione a prostituite un'occasione di particolare importanza e portata
è stato detto
E concordo su tale affermazione è sempre il ministro Colombo che parla che la cooperazione allo sviluppo riguarda l'intera società italiana
Ebbene sotto questo profilo la Conferenza senz'altro consentito non solo di chiamare al tavolo del dibattito che sta per concludersi esponenti di tutti i settori della società interessati alla cooperazione
Ma di portare la tematica della cooperazione allo sviluppo all'attenzione e alla riflessione dell'opinione pubblica
In condizione interno e internazionale diversi lo scopo oggi non è cambiato
Dal mille novecentottantuno ci sono stati sviluppi quantitativi e qualitativi che meritano di essere almeno sommariamente ricordati
C'è stato l'aumento dei fondi della cooperazione che erano trecento miliardi di lire in cinque anni con la Legge trentotto e che già nel mille novecentottantuno furono portati a mille miliardi
Successivi stanziamenti hanno ulteriormente arricchito la massa di fondi variamente a disposizione della cooperazione fino a tre mila cinquecento miliardi del mille novecentottanta del mondo politico e del Parlamento e di riflesso in un rapporto interagente dell'opinione pubblica
Lo dimostrano le molte proposte di legge alcune anche di iniziativa popolare l'azione è spesso molto energica dei radicali l'indagine conoscitiva condotta dal Senato tra novembre ottantadue e gennaio ottantacinque
E lo dimostra anche l'Acea per me lo dire la partecipazione di oggi
Il dibattito assai impegnato alla Camera dei deputati del mille novecentottantadue imperniato sulla mozione del sei aprile al cui ancora ci richiamiamo come una delle banche e i fondi di sviluppo il problema alimentare in ottemperanza all'impegno annunciato dal governo italiano ottava nel luglio mille novecentottantuno
E infine in molti convegni le molte conferenze anche a livello locale a confermare la diffusione di interessi e di sensibilità nuove
Dal mille novecentottantaquattro mentre entrava nel vivo la discussione per la riforma della legge trentotto il massimo dell'attenzione sia puntato sui provvedimenti contro la fame nel mondo
Che con contributi incrociati di un po'tutte le forze politiche non senza lacerazioni e contrasti col mi davano del commissario
Legge entrata in vigore il ventinove marzo ottantacinque ed ora pressoché funzionante
A differenza del mille novecentottantuno la cooperazione non si presenta dunque il suo ruolo come una prospettiva sì alla prima conferenza la cooperazione era soprattutto una realtà in fieri
In questa seconda Conferenza ci troviamo davanti ad un bilancio
Naturalmente com'è proprio di tutte le conferenze soprattutto se dell'ampiezza di queste che qui oggi inauguriamo
Anche da questa seconda Conferenza nazionale sulla cooperazione allo sviluppo
Ci attendiamo proposte per il futuro vere e opposizione
Come presidente dell'Ipa al mondo voglio esprimere il nostro ringraziamento il nostro compiacimento
Al ministro degli esteri Andreotti che sarà qui da noi alla venerdì per aver avuto fiducia nel nostro istituto
Che ha assicurato assieme al ministero degli Esteri l'impostazione organizzazione e realizzazione di questa conferenza
Sforzandosi di essere tramite tra le diverse istanze della società civile
Arricchendo così contributi più propriamente ministeriali che sono venuti dagli esterni
I contributi dei vertici del dipartimento e personalmente del ministro Giacomelli e del ministro San Leo
Allo stesso modo sento il dovere di ringraziare i membri della Commissione politico-culturale
Che ciascuno nelle proprie competenze e mantenendo ciascuno la propria libertà di giudizio hanno assistito li palmo soprattutto nella elaborazione della relazione generale che è stata distribuita
E che verrà illustrata più avanti dal direttore Giampaolo Calchi Novati
Abbiamo voluto che la relazione
Pur restando responsabilità dell'il palmo
Avesse la Varallo il conforto di un dibattito e di una verifica anche nel corso della sua gestazione
Protrattasi per circa otto mesi in modo da arrivare alla conferenza Cassaro io proprio per la natura composita della cooperazione che non riguarda solo il ministero degli esteri e neppure il solo governo
Ma che passa attraverso una serie di istituzioni di organismi di persone di volontà impegnando fortemente nel suo complesso la società italiana
Che cosa sia la colla per la cooperazione e cosa ha fatto la cooperazione italiana lo sappiamo e lo verremo a sapere meglio nel corso di questa conferenza
Sono previsti gli interventi dei massimi responsabili politici del ministero degli Esteri
E ci sarà la relazione del direttore del dipartimento per la cooperazione al Notizie specifici e per tutti i particolari statistici
Ciascuno aggiudicherà per proprio conto i contenuti del Libro Bianco
Ma mi sembra un fatto di per sé è degno di essere sottolineato la presentazione di un documento così trasparente perché esso consente al limite agli stessi critici di potersi misurare con una documentazione seria
E quindi di poter esibire contro argomenti seri e documentati se lo riterranno e credo che dopo questa conferenza sarà difficile direi che le realizzazioni del dipartimento sono non le testimonianze del ministero degli Esteri integrate da tutti i contributi che verranno presentati in questa conferenza
Soprattutto da coloro che a vario titolo possono dirsi operatori della cooperazione offrono al nostro discorso una piattaforma di giudizio per l'attività svolta benché ai tempi della cooperazione siano di per sé lunghi
E i risultati passano meglio essere verificati in un periodo medio-lungo
Ma soprattutto di Scelta per le strade che dovranno essere invocate per andare oltre nei prossimi anni correggendo quello che c'è da correggere
Potenziando i settori deboli perfezionando ricche
Che potranno più utilmente venire dai lavori delle commissioni nelle quali questa stessa conferenza si articolerà a conclusione dell'attività dei gruppi di lavoro che l'hanno preparata
E un ringraziamento è dovuto ai presidenti a tutti i membri dei gruppi
Quanto di esprimere Acqua alcune considerazioni di fondo partendo da un presupposto
Un'analisi di quello che ha fatto potrà fare il dipartimento come struttura portante del più complesso apparato che imposto gestisce la cooperazione non si può ridurre al quadro giuridico normativo ma ha bisogno di un approfondimento politico atto di criticare la cooperazione restando dentro l'ottica tecnica o tecnicistica rischiano di non afferrare la sostanza della questione
Lo dimostra l'andamento dunque al volatile che mistifica ante del dibattito che si è svolto in Italia in questi ultimi c'è mesi centrato da una parte sulla riforma della legge trentotto e dall'altra sulle disposizioni contro la fame del mondo
Contrapposte quasi si trattasse di un acquarello di un match sportivo tra la canna e il pesce
E che anche di cui oggi mi pare anche qui abbiamo sentito rianimare lo sviluppo
Le immagini del sottosviluppo sono ancora attuali
E di tanto in tanto su di esse tornano ad appuntarsi i mezzi di comunicazione di massa colpendo l'opinione pubblica fino al limite del sensazionalismo
Se creduto di dover mettere sotto inchiesta è sotto accusa la cooperazione attribuendo al suo cattivo funzionamento tutti gli insuccessi della politica di sviluppo
Così facendo però si è finito per proporre un'alternativa solo apparente destinata a quanto meno a incorrere nelle stesse difficoltà
Non è certo riportando la cooperazione a forme cadute in disuso già in passato a compiere quel salto che la gravità dei problemi del sottosviluppo per molti motivi impone se del resto la cooperazione è una politica
Parte integrante della nostra politica estera e per certi aspetti della nostra politica economica i criteri di giudizio critiche comprese si misurano sulle calze queste certamente politiche che possono aver determinato la crisi della cooperazione ecco perché abbiamo integrato nella conferenza punti di vista esterni al nostro Paese
Anche se non c'è sembrata queste alla sede in quanto conferenza nazionale per allargare il dibattito al più vasto su
Il rapporto fra il nord e il sud del mondo ha subito in questi anni una notevole evoluzione subito dopo lo scoppio del problema
In coincidenza con la decolonizzazione la comunità internazionale ha cercato di assumere su di sé gli oneri di un aiuto che per le circostanze spesso in cui veniva l'Egitto non era che la prosecuzione con altri mezzi
Del rapporto coloniale o neocoloniale
Negli anni Sessanta grazie alle elaborazioni critiche soprattutto degli economisti latino americani
Tra cui va ricordato almeno il nome di Raoul plebisciti il problema del sottosviluppo della dipendenza
è stato affrontato in una chiave di ficcare i cosiddetti termini di scambio che penalizzavano pesantemente i prodotti forniti dai Paesi in via di sviluppo
Dall'aiuto si passò al commercio
Ma anche qui senza risultati definitivi
Può così che si impose l'idea di una cooperazione che rafforzasse l'interdipendenza e stabilisse i rapporti mutui in un contesto ormai dichiaratamente post coloniale
Anche sul piano internazionale la cooperazione in una prospettiva di con sviluppo prese il posto del semplice aiuto
E a questo clima che appartiene anche la legge trentotto da cui ha avuto inizio l'azione in questi anni ottanta anni cruciali per molti motivi
Non possono essere tutti imputati al Dipartimento dal governo italiano
Perché ci sono motivi assai più profondi che trascendono la stessa scena politica italiana e che sarebbe improprio non avere presenti
Pur senza farsene un alibi per forme queste sì ingiustificate e ingiustificabili di abdicazione
La gravità del problema nord-sud non è certa passata di moda
Neppure la competitività
Della quale pure il terzo mondo sia esercitato in questi anni ottenendo in certi casi risultati quantitativamente straordinari tali da scaglionare ormai paesi in via di sviluppo il più adatto
Per risolvere le difficoltà del sottosviluppo il ritardo dei paesi più vulnerabili l'emancipazione delle classi più sfavoriti
La vera sfida della cooperazione che questa nostra conferenza del mille novecentottantacinque dovrebbe cercare di cogliere appieno
Fra proprio nell'essere un elemento di cerniera tra i processi internazionali relative ai rapporti tra mondo sviluppato e Paesi in via di sviluppo e gli interventi bilaterali e multilaterali che fanno centro sui rapporti tra distanti
Lo scopo di questa conferenza e dunque di studiare i fenomeni a livello superiore ma anche le modalità ritardi una media potenza come l'Italia
Con una precisa collocazione internazionale
Dotata di un sistema economico che probabilmente non è valorizzato al massimo anche nelle prospettive di una più ampia partecipazione allo sforzo di rinascita del terzo mondo
Perché la cooperazione ricordiamocelo e non sembri un paradosso interessa anche e soprattutto il Nord
E nei bar dei interessa il nord del mondo e nel Nord interessa l'Italia come nazione caratterizzata dal possesso di un'economia industriale che sia avanzata ma tecnologia media
I fatti della cooperazione così come è stata realizzata in Italia in questi anni con mezzi sempre più che saranno esposti dal ministero degli Esteri da tutti gli altri protagonisti della politica di cooperazione il passo in più cui non vogliamo sottrarci è quello di vedere dentro questi fatti ed interpretarli non dibattito critico come si conviene alla crescita della cooperazione e alla contestuale crescita della società italiana
A questo scopo abbiamo apertamente sollecitato la società civile prima della conferenza e la sollecitiamo ora in sede di conferenza potranno affiorare delle contraddizioni perché nella politica di cooperazione alle contraddizioni sono reali
Ma si chiarirà il quadro concettuale e operativo in cui la cooperazione si svolge e dovrà svolgersi
La cooperazione in generale la politica mondiale o non trascurabile sono state adottate procedure anche molto innovative ma gli strumenti si sono dimostrate impari al compito
Se il divario Nord Sud nell'ottantacinque ancora lacerante nelle sue manifestazioni quantitativi
Ed i messaggi che lancia un po'in tutte le direzioni è segno che la politica di cooperazione nel Complesso non solo quella italiana ma quello europeo e internazionale non ha funzionato fino in fondo
Una volta ancora però va ripetuto che non si tratta solo di una carenza tecnica
O addirittura di un approccio malinteso le ragioni di tanta inadeguatezza sono ad un altro livello e sarebbe poco produttivo limitarsi a riportare la cooperazione l'assistenza esperienza e dell'emergenza
Basteranno alcune cifre per fotografare il divario il Nord con il venticinque per cento della popolazione mondiale detiene l'ottanta per cento del reddito
La media del reddito pro-capite dei PTSD ottocento dollari all'anno pari all'otto per cento del livello medio dei Paesi del mondo ci sono Paesi dell'Africa e dell'Asia che conservano redditi irrisori ottanta dollari caccia centoquaranta il Bangladesh in Etiopia centonovanta lo Zaire
Vero è che questi parametri sono stati autorevolmente messi in dubbio come invece di attendere verità assoluta per Paesi che vivono in condizioni diverse dal mondo industrializzato
Ma se si prende come paramenti ridurli le vittime della fame e della sotto nutrizione ma oggi gli organismi internazionali avanzano la cifra di settecentotrenta milioni di persone
Nel Cell una delle regioni più disastrata di ma anche più assistito i Paesi della zona producevano nel mille novecentosettanta una media di cento novantotto kg di cereali per abitante
E nel mille novecentottanta ottantadue solo cento settantadue chilogrammi per abitante
Con una riduzione del tredici per cento l'aumento peraltro modesto della produzione è stato annullato il suo Vecchiato dall'incremento demografico anche le previsioni circa la produzione industriale non sono state mantenute
Nel mille nove per cento del totale avrebbe dovuto raggiungere il venticinque per cento ma nel mille novecentottantadue la produzione dei PDS Cina esclusa era arrivata solo all'undici per cento con una popolazione pari al sessantasei per cento del totale
E se i tassi resteranno immutati arriverà alla fine del secolo al quattordici virgola nove per cento con una popolazione pari al settantuno per cento del totale dati chiari qui molti denunciando gli errori che sarebbero stati commessi
Anche da noi
E anche da noi è possibile che la burocrazia del ministero non abbia reso al massimo che le pratiche si snoda in o troppo lentamente che i fondi non fossero sufficienti che i tassi di il fatto che siamo passati senza cambiare legge
Da un sistema che doveva gestire cento miliardi di lire ad un altro che ne gestisce tre mila o trecentotré mila cinquecento sarebbe certamente stato difficile evitare incertezze scompensi
Anche il lungo dibattito sull'introduzione di una nuova figura giuridica per gestire l'emergenza degli aiuti straordinari ha naturalmente interferito con il normale corso della politica di cooperazione allo sviluppo
Abbiamo una legge riformabile e oggetto infatti che la procedura di riforma ma sufficientemente ampia da inglobare tutte le varie forme di cooperazione
Abbiamo un nuovo strumento la legge settantatré per l'aiuto di un utile supporto per far fronte a situazioni particolari con mezzi particolari
Preparando il suo riassorbimento nella legge quadro la trentotto del domani nessuna contrapposizione preconcetta quindi tra la trentotto e la settantatré consapevolezza del rapporto che le deve collegare ci sono dunque tutte le condizioni per passare ai contenuti tenendo conto realisticamente senza illusioni delle tendenze in atto in Europa e nel mondo i problemi della cooperazione italiana di un Paese lo ripetiamo
Di medie proporzioni e di media e ambizioni ma saldamente ancorato a molte realtà internazionali e sovranazionali cominciando ovviamente dalla Comunità economica europea hanno su tutti certi aspetti donatori
Le Nazioni Unite tutte le istituzioni multilaterali
Pregiudiziale dovrebbe essere perciò la riaffermazione da parte dell'Italia del nostro impegno a sostenere l'azione dell'ONU e la globalità dell'approccio ai problemi del Sud
Non avendo da soli mezzi per agire con la certezza di raggiungere risultati efficaci anche l'Italia dovrà coordinarsi con il treno della cooperazione a livello internazionale
Ci sono opinioni divergenti sull'influenza reciproca fra centro e periferia
Sulle responsabilità storiche presente del sottosviluppo sulle procedure per calmare le disparità possiamo essere tutti d'accordo per Ale della crisi
Credere di poter partecipare al tema della cooperazione uno degli aspetti del più grande tema del rapporto nord-sud arroccati in una visione Italo c'è impreca sarebbe puro provincialismo
Sia che si guardi al sottosviluppo come dramma umano che risale a una violenza connessa al tempo del colonialismo
Sia che lo si giudichi un ritardo di società del cui contributo il mercato mondiale ha comunque bisogno per progredire svilupparsi
Sia che di esso ci si occupi come minaccia potenziale con le sue sperequazioni e le sue contraddizioni per la pace e la sicurezza internazionale
Il rapporto nord-sud non riguarda soltanto i Paesi dei popoli che soffrono le varie espressioni riguarda dunque la società italiana nel suo pluralismo
Non solo quello politico ma anche quello economico sociale e culturale
L'Italia deve considerare la cooperazione con una politica che l'attraversa in tutte le sue spaccato
E deve predisporsi al dibattito sulla cooperazione senza timore di impegnare in esso sentimenti e interessi intuizione politiche risorse umane ritrovati tecnologici contributi culturali
Le carenze di comunicazione di comprensione possono essere altrettanto gravi delle carenze materiali
La società italiana sconta ancora l'approssimazione con cui si è accostata per pregiudizi che neppure la ricerca specialistica universitaria dato del tu azione sono le più varie si è andati dalla filantropia
Dalla della tradizione missionaria alle speculazioni dei mercanti persino dei cannoni
In nessun caso ci si poteva avvicinare al nocciolo del problema orali Lampard sta determinato dallo iato tra le dichiarazioni retoriche
E la realtà concreta dei comportamenti può essere superata solo se la solidarietà per i problemi del sottosviluppo così come viene percepita nel modo nel nord è collocata nel suo giusto significato politico
Il nord lato sensu di cui facciamo parte
Può conciliare la cooperazione con l'indifferenza per le guerre che devastano il all'urgenza della questione rappresentata dal sud non si sfugge
Il Nord può anche compiere scelte drastiche
Decidendo di contendere a qualsiasi prezzo le tensioni che promanano dalle situazioni di insoddisfazione in cui vivono ormai da anni i popoli del Terzo Mondo le loro classi dirigenti o addirittura di sfruttare senza scrupoli le crisi e le guerre le quali può decidere di uscire letteralmente dalla sfera conosciuta dei problemi per investire il proprio futuro nello spazio
Sperando di ricavarne una ricaduta tecnologica e programmi incommensurabili
Tutto ciò rischia però non soltanto di inasprire le contraddizioni e di sancire la discriminazione dei confronti IVA a una degradazione altrimenti inevitabile
Ed è anche per questo che la cooperazione italiana va giudicato nei suoi termini politici secondo le indicazioni politiche che i responsabili del ministero degli esteri oggi sottosegretario Raffaele porto in chiusura il ministro Andreotti
Verranno a dare a questa conferenza
Signore e signori il problema del sottosviluppo come li intendiamo oggi e certo recente risalendo come dicevamo nella sua realtà alla decolonizzazione
E alle idee evidenziazione dell'arretratezza della dipendenza dei Paesi che via via acquistavano la sovranità politica e degli stessi Paesi come quelli dell'America latina che pure indipendenti dando ai centri ormai completa unificazione delle comunicazioni planetarie con i connessi confronti
è risultato esaltato il dibattito in Italia è cominciato in ritardo ma si è andato accelerando negli ultimi tempi ne sono coinvolti gli attori e i protagonisti della società civile
Tutta c'è stato e sussiste un divario tra i diversi livelli istituzionali sociali e culturali perché il coinvolgimento è preceduto dal basso verso l'alto provocando una sposa Tura
Ma dovremo adoperarci tutti affinché il senso di crisi e talvolta di confusione diventi invece causa di arricchimento
Perché il contributo dei mezzi di comunicazione ha per questo proposito prezioso via legge trentotto
C'era ancora la presunzione che la cooperazione può su una materia semplice da tutte le relazioni che sono state presentate verranno discusse in questa conferenza
Come già dal discorso di Colombo la prima conferenza appianare chiaro invece che la politica di cooperazione materia assai più complessa dell'assistenza gratuita ai paesi in via di sviluppo
Le cifre fornite dal Ministero degli Affari Esteri provando l'intreccio fra don credito e commercio
C'è stata una fase in cui un po'speciosa mente sembrava che al centro di tutto ci fosse il dibattito fra cooperazione assistenza d'emergenza
Ma recentemente ha ritrovato spazio un'analisi più sensata ed e tre cioè sanno di essere elementi antagonista ma questa non soluzione di continuità tra gli interventi assolutamente a titolo liberale e gli interventi che rispondono in misura variabile a considerazioni di carattere economico commerciale
Può essere un incentivo a migliorare la cooperazione e comunque era di Carla di più nella società e nell'economia italiana muovendo gli interessi reali
La parte che occupa il terzo mondo del commercio dell'Italia è troppo alta per dover trascurare questa componente i rapporti con i Paesi in via di sviluppo sono uno sbocco per il nostro sistema produttivo comando senza effetti benefici nell'immediato
Vediamo in una situazione di sensibilità e vulnerabilità reciproca
Che tocca tutti gli stati in ragione uniti una strategia è un'ideologia che riuscisse a rendere compatibile il dinamismo dei ritmi di sviluppo con le esigenze dei gruppi e dei paesi più sfavoriti
L'impostazione che è stata seguita non ha risparmiato al Terzo Mondo altre cadute è un peggioramento delle condizioni di base soprattutto negli anelli più deboli del sistema in un mondo gerarchie Zardo che sfrutta la differenza per promuovere sviluppo e in un certo senso fisiologica la permanenza di un tavolo basso
Il problema è di sapere se siamo in grado di tollerare che lo sviluppo del mondo continua a tenere ai margini una parte importante dell'umanità non forse quei due terzi dell'umanità che si identificano con il Terzo Mondo
Perché tra il secondo e ormai articolato Maggi
Alla conferenza dell'ottantuno l'allora ministro degli Esteri Colombo concluse così certamente la cooperazione allo sviluppo nasce dalla solidarietà fra uomini
è un'esigenza di un obbligo soprattutto morale
Ma essa è anche un impegno politico ed economico e il fatto che la convenienza politica ed economica è stato letto esalti quella etica non dovrebbe che confermare la necessità e la bontà dei della bontà della scelta
Se la cooperazione deve limitarsi a sanare le situazioni più drammatiche
Per tacitare la coscienza dei popoli ricchi o per impedire le tragedie più oltraggiose consentendo anche i popoli dei Paesi più sfavoriti un minimo di sopravvivenza e una speranza
Allora la somma di tanti sforzi anche fra di loro che illumina e l'altra hanno come obiettivo di rimediare a delle carenze congiunturali o strutturali
Prendere atto della profondità difficoltà dell'impegno che si impernia sul rapporto nord-sud non significa rinunciare ad affrontarlo
La ristrutturazione del rapporto nord-sud può aiutare anche a noi ad uscire dalla crisi
Questa consapevolezza deve aiutarci a scalare ancora di più della realtà nascosta della cooperazione la cooperazione italiana avrà infatti ha avuto successo non solo se avrà contribuito a risolvere almeno in parte i problemi del sottosviluppo
Ma anche se riuscirà ad operare in un contesto che risulti corrente coerente con la nostra politica estera solo così la cooperazione di Cornale
Una ricerca che dovrà accerto continuare anche al di là dell'insuccesso fin qui registrato dagli sforzi soprattutto del Sud per arrivare a riforme o rimedi assistenziali in tempi brevi
Dicevo all'inizio che la politica di cooperazione italiana ha bisogno di un'analisi di un ripensamento di una nuova carica
Potrà riuscire nell'intento se oltre a far parte dei suoi molti e ricchi contenuti e imporsi e motivi culturali sociali economici e strategici
Saprà ricordarsi di essere un capitolo importante ma pur sempre specifico della più vasta problematica del modo in cui l'Italia vuole porsi nel mondo questa conferenza non è ne ha un'elegia ne è un processo
Ma anche i baratti vado più disteso nella relazione che presenterà al direttore dell'IPAB
Molti degli argomenti sul tappeto ci sono aperti e su di essi non esiste una verità precostituite
Sappiamo che il Parlamento e in esso le forze politiche di cui ai commi palmo ci sentiamo espressione ne stanno dibattendo con crescente attenzione
Possiamo solo auspicare che la Conferenza fornisca altre idee e altre proposte
Per la concreta assunzione nella nostra politica estera di valori in cui vogliamo continuare a riconoscerci grazie
Orario onorevole Mario Raffaelli
Ma io voglio innanzitutto ringraziare i partecipanti così numerosi e il presidente dell'il palmo attraverso il presidente istituto stesso per la collaborazione data a creare questa occasione
Che mi sembra giusto sottolineare subito come un'occasione di straordinaria importanza
Perché a differenza della conferenza l'ottantuno che si svolgeva di fronte ad uno cooperazione italiana in fieri e quindi più che altro attraverso un dibattito sulle tendenze
Da discutere da approfondire
Questa conferenza al contrario si svolge in un momento diverso
Dove siamo chiamati al futuro non in maniera astratta ma di fronte ad una situazione che vede due fatti nuovi e cioè l'entrata in vigore della legge numero settantatré sugli interventi straordinari contro la fame e la revisione da trentotto che come sapete è di fatto già iniziata attraverso i lavori del comitato ristretto
Do questo punto di vista quindi l'augurio che io faccio a questa conferenza e quella per la rappresentatività che sa di forze politiche sociali culturali di avviare un confronto reale non diplomatico sui vari punti in modo da concludersi con delle indicazioni che possono servire da punto di riferimento per i mesi e per gli anni futuri
Per quanto mi riguarda tenterò di seguire questo augurio e quindi fare alcune riflessioni su questo lo stato della cooperazione italiana i presupposti sui quali dovrebbe a mio avviso uniformarsi
Una discorso di riforma della trentotto
Per quanto riguarda il primo punto potremmo essere molto rapidi che limitarsi a prendere atto del fallimento sostanziale
Perché è inutile nascondere della politica internazionale aiuto lo sviluppo al terzo decennio ormai della sua attività
Ancor più sconfortante questo giudizio se paragoniamo i risultati alle aspettative che qualche anno fa erano nate intorno al rapporto Branca al dibattito che i suoi confusi tatto
Risultati sconfortanti non solo perché il riequilibrio non c'è stato ma anche perché all'interno del mondo sottosviluppato Manente
La cosa è stata denunciata nei suoi termini drammatici alla recente conferenza dell'ONU a Ginevra
Con il dato che riguarda ventidue Paesi che vivono in emergenza e decine di milioni di persone condannate al rischio di morte per farlo
Ma posso pensare anche altre zone del mondo nel Sud-Est asiatico nel Medioriente in America Latina dove fatture sottosviluppo si sommano fattori di natura diverso
Ma tutto ciò rappresenta poi in realtà semplicemente l'aspetto emergente emergente perché drammatico di un fenomeno di una realtà molto più vasta
I cui elementi sono poi rintracciabili della congiuntura economica internazionale che riguarda non solo i Paesi arretrati ma anche i Paesi del Nord
Una crisi economica che sta impone inglesi occidentali e nell'Europa con una situazione cioè che se non corretta ci porterà molto presto a parlare di nord e sud in maniera permanente anche all'interno dei paesi avanzati
Ora se tutto questo se questa congiuntura economica difficile sui grandi problemi che esistono crea questi risultati nei Paesi avanzati figuriamoci nei Paesi sottosviluppati
Dove un punto di crescita del tasso d'interesse del dollaro
Porta a vanificare in certi Paesi un anno intero aiuto lo sviluppo
E di fatto è che qui dati basta citarli per memoria l'indebitamento arrivato cifre colossali di questi Paesi il problema le ragioni di scambio che rimangono inadeguate
Il problema del crollo degli investimenti privati nei paesi in via di sviluppo che si è registrato in questi anni il di fronte a questa situazione dobbiamo prendere atto per modificare i nostri atteggiamenti che nelle aspettative di cui parlavo prima
Seguenti il rapporto Brant c'era molto illuminismo c'era se la convinzione che fosse possibile arrivare ad un adeguamento automatico
Di questa realtà sulla base della convinzione che nel medio-lungo periodo data l'interdipendenza delle economie era interesse di tutti fare queste modificazioni in realtà così non è quando si lasciano le cose giustamente automatici
Magari delegati semplicemente alle grandi autorità finanziari internazionali le cose non vanno in questo modo ha molto spesso prevale la logica dell'immediatezza il corto respiro
E allora il dato da cui dobbiamo partire è che modificazioni di questa natura di questa importanza di questo peso sono men che meno in una fase come quella che dura ormai da qualche anno di congelamento nel dialogo est-ovest
Con tutto ciò che questo comporta in termini di riduzione per occasioni di dialogo in termini di riduzione delle risorse prese come sono le superpotenze a concentrare gli investimenti economici economici nelle loro economie e a sviluppare delle reti militari di sostegno questa premessa l'ho fatta non per concludere come potrebbe apparire che quindi la cooperazione è un'arma spuntata rispetto alla vastità di questi temi
Ma al contrario per sostenere che la cooperazione rappresenta forse il terreno più immediato sul quale e possibile portare avanti delle iniziative in grado di contribuire al rovesciamento di questa situazione non solo per la possibilità di intervenire al suo endo
Ad un dialogo Est-Ovest che riprenda contribuendo certamente se l'ottica e che presiede a questa politica non è quella di favorire lo spostamento da campo a Campo dei paesi in via di sviluppo ma è quella di favorire Monreale non allineamento di questi Paesi e mi pare che la politica estera italiana sia stata coerente a questo principio
E su un altro terreno quello di creare attraverso una cooperazione allo sviluppo corretta nelle sedi internazionali e nei rapporti bilaterali un tessuto nuovo nei rapporti fra i Paesi una cultura nuova che possa progressivamente imporsi e che possa essere il terreno sul quale far maturare anche le volontà energie
Per quelle grandi scelte di ordine generale di cui ho parlato un attimo fa mai non si fanno l'unica strada concreta e praticabile e questa di attività bilaterale e multilaterale fatta nella responsabilità dei singoli dei singoli Paesi
Ora rispetto a ciò qual è lo stato della cooperazione italiana e la domanda cui dobbiamo risponde
Sul piano politico credo non servono molte parole
Una semplice osservazione di quanto è stato fatto nel corso di questi anni
Dimostra come la cooperazione italiana con lo spirito di cui parlavo prima si sia concentrata non a caso nelle aree in cui maggiori era i pro erano i problemi di tensione cui rischi di degenerazione delle situazioni politiche
Per quanto riguarda l'Africa per esempio per limitarmi a questa non è un caso con la concentrazione sia avvenuta in Africa australe nel Corno d'Africa nel
Ossia che deve presiedere all'utilizzo di questi strumenti
Ora per quanto riguarda questo secondo aspetto io credo che faremo gran cosa se considerassimo chiuso
Definitivamente un dibattito che è durato anche troppi anni sulla ti principi generali universali della cooperazione sia sul versante della critica
Cioè la consapevolezza che la cooperazione basata per anni sul trasferimento di modelli di sviluppo erano cooperazione sbagliata che ha prodotto i danni che sappiamo bombardamento selvaggio la dipendenza finanziaria tecnologiche bruttura culturali l'abbandono di cultura eccetera eccetera
Sia sul versante la proposta e cioè la consapevolezza che occorre dar vita ad una cooperazione di tipo diverso che si basi sui bisogni dell'uomo sulla a possibilità di Autun sviluppo di questi Paesi e carte della coscienza politica culturale sociale collettiva del nostro Paese
E non a caso è consacrato nella risoluzione parlamentare sempre citata del sei aprile ottantadue e non a caso è presente negli atti di indirizzo che sono successivi acquista risoluzione
Quindi il problema non è quello di aprire un dibattito su queste grandi tematiche ma quello di vedere come affinare i contenuti che devono riempire queste grandi scelte ideali ed è quello di adeguare gli strumenti che abbiamo alla luce dell'esperienza e la luce di questi affinamenti
Ora parlare degli strumenti significa evidentemente parlare innanzitutto del Dipartimento la cooperazione
Di parlare delle sue luci e delle sue ombre
Perché come in tutte le attività umane vi sono evidentemente luci ed ombre sbagliata sul piano generale perché ha contribuito ad offuscare a volte immagine della politica italiana in un quadro dove questa c'è riconosciuta a livello internazionale
Cito semplicemente i due ultimi esempi il ruolo avuto dal nostro Paese per la chiusura della convenzione di nome
Il ruolo avuto nel finanziamento del nuovo Fondo speciale per l'Africa nella Banca mondiale
Ed ingiusta nei confronti delle persone che nella cooperazione hanno lavorato in questi anni fisicamente con grande generosità e grande impegno problema quindi è di togliere dal tavolo
Una polemica estremizzato da e andare invece alla radice delle cose che sono da correggere perché cose da correggere ci sono e su questo io credo che anche il libro bianco che prima veniva citato
Libro bianco steso c'è una ricostruzione di questi anni che sconta la difficoltà e Dipartimento avuto nell'adeguare le sue strutture alla filosofia di cooperazione che mano a mano progressivamente veniva emergendo
Alcuni elementi di sintesi sono importanti
Quando si parla di giudizio da dare sulla nostra cooperazione credo non si possa dimenticare che il dato complessivo
Ci vede certo ancora non in posizione vincente nei confronti degli altri paesi però se partiamo dai dati di partenza da cos'era la cooperazione italiana in termini finanziari qualche anno fa ci rendiamo conto che siamo in testa in termini di incremento
E ci rendiamo conto soprattutto che toccando lo zero trentaquattro quest'anno ed essendo questa l'ottanta Truppo coerente a quello che c'è stato nel corso di questi a un secondo dato significativo e la crescita del rapporto tra stanziamenti impegni ed erogazioni che direi un criterio abbastanza importante per valutare da un certo punto di vista l'efficienza da un altro punto di vista e la qualità ma su questo verremmo fra un attimo
Vi è contenuta questa un'estate Irma azione dei limiti che si son dovuti affrontare nel corso di questi anni
Che credo non debbano essere semplicemente rintracciati nel libro bianco ma siano a portata di chiunque ha un'esperienza diretta in tema di cooperazione italiano sviluppo
Alcuni sono rintracciabili addirittura la stessa riforma settantanove quindi è precedente a quel dibattito che qua dato vita alle conclusioni unitarie rintracciabili nella risoluzione parlamentare
Il fatto che la legge trentotto atto Vito lo strumento il dipartimento appunto che era pensato per gestire delle risorse finanziarie largamente inferiori circa cinquanta miliardi a quelle che poi progressivamente
Sulla base la crescita della sensibilità pubblica su questo problema ci sono invece registrate
Ma oltre a questo vi sono una serie di limiti sui quali bisogna intervenire ne cito alcuni la sovrapposizione per esempio di una serie di centri decisionali che ha creato spesso elementi di confusione
Il ruolo del CIPE esso il ruolo del direzionale del comitato consultivo per la sezione speciale con il comitato consultivo ridotto più che altro ad una serie di dibattito un paio il problema del ruolo degli esperti e del loro status con tutto ciò che ha comportato in termini di reclutamento e quindi di creazione di una struttura efficiente in grado di essere l'altezza dei compiti a cui dipartimento deve corrispondere la mancanza dell'unità tecniche sul campo che forse una delle carenze maggiori e che il Dipartimento ha tentato di superare negli ultimi mesi con interpretazioni della legge abbastanza così fatte caso per caso ma che altra soluzione avrebbe se ci fosse invece la possibilità di essere presenti nei Paesi cucite le viene in maniera permanente
La mancanza di un nucleo di valutazione per cui ecco sappiamo che i progetti magari vengono fatti in un certo periodo ma non siamo in grado di sapere quale sia l'efficacia l'impatto reale di questi progetti questi progetti il ruolo del mortale
Per le sue capacità di arrivare direttamente a coinvolgere le popolazioni
Il problema dell'informazione molte volte giustamente denunciato e al quale anche si è cominciato a dare una parziale risposta con la rivista cooperazione e con l'agenzia settimanale
In cui vengono trattate le iniziative e ministero del dipartimento il problema del ruolo dell'impresa che è un tema che dobbiamo affrontare una volta tanto senza tabù comprendendo che è inutile nascondere
Che esista un'esigenza di profitto che logica è ovvia ma che il problema è vedere come si concilia la logica del profitto con la logica della cooperazione e quindi il problema è quello di far crescere anche qui una mentalità sempre più radicata dove a certe condizioni che debbono essere chiesa fondere dall'altra parte degli strumenti da parte del ministero degli Esteri che siano tali da favorire una politica di questo tipo
I confronti le grandi imprese ma i confronti anche soprattutto delle piccole e medie imprese che devono avere un ruolo in questo in questo senso
Ecco questi io credo sono i punti concreti sui quali è indispensabile intervenire con la riforma e del resto sufficiente guardare velocemente
C'è uno studio fatto da Nomisma recentemente molto interessante quali sono l'esperienze delle cooperazione negli altri Paesi per vedere come molti di questi problemi in questi Paesi che cooperazione fanno danni e hanno avuto anch'essi vicende molto travagliate sia politicamente che come identificazione degli strumenti sono in gran parte risolte
Un dato comune di tutto all'interno o legato al ministero degli Esteri ma fortemente professionalizzato dove all'interno c'è un personale in parte diplomatico in parte di Esperti con la possibilità e anzi molto spesso la previsione della mobilità e della presenza quindi sul campo un dato comune che tutte queste realtà hanno nei paesi significativi delle presenze sul campo venuta tecniche permanenti
Un altro dato è che il problema del rapporto col volontariato
è affrontato in maniera molto precisa c'è grande volontariato attraverso accordi quadro sia il piccolo volontariato che ci sfugge molto spesso alle possibilità e diano col ministero degli Esteri l'acre presenta un potenziale enorme da utilizzare sia per quanto riguarda il discorso del rapporto con per realtà imprenditoriali visto che numerosi di questi Paesi che favoriscono i servizi che devono essere presi in questo senso in tutti i settori in cui questa attività si esprimo
Ed è ovvio quindi che questi problemi concreti vanno affrontati in un ambito più generali un ambito cioè che sia tale e sia in grado di ridisegnare
Le varie responsabilità che sono l'interno per la politica di cooperazione e i vari momenti attraverso cui questa si esprime dal momento politico decisionale al momento diplomatico negoziale al momento tecnico valutativo al momento attuativo e in base a questo ristabilire e riscrivere anche le procedure oltre a tutto questo esistono e arrivo le parti finali tre questioni generali a mio avviso una hanno negli interventi credo che questo fosse sia inevitabile credo però che questo non editti la necessità di concentrare interventi questo in gran parte è stato fatto se si analizzano i dati c'è una tendenza in questo senso non credo però se ancora sufficiente
Credo soprattutto con la concentrazione non sia solo un problema di quantità di risorse ma anche di qualità del rapporto voglio dire cioè che con i Paesi con cui si opera questa concentrazione interventi finanziari sia indispensabile anche a vere una qualità di rapporto cooperazione di cooperazione diverso dagli altri Paesi
E quindi non frammentari non episodico ma in cui discorso della commissione mista o comunque del dialogo fra governi c'è un discorso non casuale ma che nasce con delle fasi ben presente del ministero degli Esteri e del dipartimento
Io credo sia un errore delegare semplicemente al Paese beneficiario il dovere una possibilità di proporre dei programmi credo che c'è questo sia un modo di salvarsi la coscienza senza neanche ottimi risultati che si vorrebbero ottenere mentre invece un dialogo politico reale paritario fra Paesi degli M a mio avviso presupporre anche la capacità e il dovere del paese che do una di fare delle proposte che attraverso queste stabilire Undiano
Ed infine il terzo la terza grande questione generale che la mancanza di una soluzione adeguata del nesso fra emergenza e sviluppo nella trentotto
Un limite che è emerso poi malattia eccetera eccetera hanno colpito giustamente l'animo e la coscienza politica di tutti e qui veniamo discorso alla legge settantatré
Nel corso del dibattito parlamentare e dopo molti si sono chiesti se questo problema del rapporto fra emergenza e sviluppo non fosse possibile risolverlo all'interno della riforma da trentotto
Indi a priori che evidentemente si perché qual è questo problema sostanzialmente e quello non solo di un ritardo nel privilegiare determinate forme di intervento più capaci di incidere nelle condizioni reali delle popolazioni
E quindi anche la volontà e gli strumenti per orientare massicciamente l'intervento in questo modo ma anche il fatto che le procedure del semplicemente l'invito di aiuti alimentari o di strutture sanitarie o comunque interventi più collegati alla calamità
Che non a questo tipo di emergenza tutto ciò che non rientra in questo intervento non a trentotto passa per le procedure tradizionali
Sia che si tratti della grande infrastruttura sia che si tratti invece di questo tipo di intervento molto
Diciamo a metà fra lo sviluppo strutturale e la semplice i semplici aiuto alimentare
Quindi era possibile certamente fanno con la riforma ma il Parlamento e il Governo cento e credo giustamente e credo alto all'unanimità di fatto e quindi semmai una scelta di tutti di creare invece lo strumento straordinario proprio per non attendere
Con l'astensione della sinistra dipendente avesse questo carattere di straordinarietà e quindi adesso un finanziamento straordinario
Mille novecento miliardi ricordiamolo ad ognuno e e avesse quindi la possibilità di ESP sperimentare una serie di potenzialità innovative e sperimentale sul campo perché perché altrimenti se si fosse attese alla riforma organica la trentotto che comporta una serie di problemi di cui ho cenato solo alcuni ma molti altri verranno fuori nel dibattito di questi giorni evidentemente sarebbe mancata questa capacità di dare una risposta immediata e che fosse significativa anche sul piano politico oltre e su quello concreto
Quindi io credo che a questo punto il tema vero sia quello di vedere come queste due strutture debbono impegnarsi in modo da moltiplicare le risorse e la potenzialità la riforma della trentotto
Ora da questo punto di vista io credo che sia inutile per quanto riguarda il futuro
Mettersi di nuovo di fronte una divisione astratta infrastruttura visti e teorici dell'emergenza o mettersi di fronte a così ha delle delle speculazioni teoriche su organigrammi su soluzioni che non siano ancorate
Fermamente ad un presupposto teorico ed è il presupposto teorico che mi sembra decisivo per orientare il lavoro con la riforma è semplicemente questo che mentre l'emergenza da calamità
L'emergenza
Qualora si interviene di fronte un terremoto ad un'alluvione
E un concetto abbastanza semplici che richiede procedure più da protestiamo chiamare emergenza congiunturale
Ciò che accade quando un Paese e di fronte a un blocco assoluto l'incapacità per esempio di importare non solo i medicinali o farmaci manchi pezzi di ricambio per il proprio apparato produttivo ma anche che so le fonti
Di Energia e quindi da recitare intervenire o strumenti finanziari se possibile ordinati nell'Internazionale ma certamente in maniera non scoordinata da una politica di più ampio respiro con lo stesso paese
E l'altra quella che abbiamo definito una brutta parola emergenza endemica che poi più semplicemente significa emergenza permanente che richiede non solo il semplice interventori mentale
Non solo semplice intervento sanitario ma la capacità di legare questi aiuti ad interventi che contestualmente attraverso quelli che si chiamano in gergo i piani rurali integrati riescano più o non solo di terapia
Ma di educazione sanitaria eccetera eccetera tutte cose che dirà molto meglio di me il collega Forte
La conclusione che però traggo da questo concetto se questo concetto è valido se cioè l'emergenza per calamità può andare per conto suo mentre l'emergenza endemiche congiunturale sono l'altra faccia della politica dello sviluppo e quindi debbono essere a questa intimamente connesse
E mi pare che questo sia difficilmente discutibile
Credo che il terreno che abbiamo di fronte tracciato dalla riforma abbastanza come dire scontato
Non a caso la riforma stessa è iniziata e non a caso Varese settantatré si apre dicendo appunto finora entrata in vigore della riforma organica
Con il che si è risolto diciotto mesi allora ci sarà l'obbligo di una proroga una riforma sarà stata fatta prima e avremo di fronte un prodotto diverso Enrico prenderà però entrambe le logiche e certamente non ci sarà soluzione di continuità nei progetti iniziati e questa è la cosa credo che debba essere la più importante quindi credo che il terreno e concludo per arrivare ad una riforma in tempi ragionevoli ci sia se diventerà dato comune coscienza comune delle forze politiche e le forze sociali che la nuova riforma debba comprendere tutti gli aspetti che ho tentato sinteticamente di ricordare che debba fondarsi su due punti fermi
La prima che si deve dar vita la struttura rinnovata che abbia non solo quelle modifiche di cui abbiamo parlato ma all'interno della quale convivano non duplicazioni di struttura sul campo non lo strumento ancora in questi in questi mesi la seconda che questa struttura debba essere collocata
All'interno del Ministero degli Affari Esteri in omaggio a quel principio di unità della politica estera sulla quale il Parlamento è stato unanime
Io credo che nell'ambito di questi due punti fermi tutte le soluzioni siano discutibili da discutere e facili anche da provare
Sia le più come dire concrete quelle che riguardano l'organizzazione le procedure eccetera eccetera sia quelle che riguardano la guida politica perché una volta che si afferma questo punto de la presenza l'internista dagli estri le soluzioni possono essere diverse
Anche qui basta guardare fuori di casa nostra ci sono soluzioni che nell'ambito di questa responsabilità assegnano i compiti politico decisionali al Sottosegretario di Stato quelle che l'assegno al segretario di Stato di definire quindi non voglio che io faccio concludendo è che questi quattro giorni portino hanno voi al ministero degli Esteri forse politico in genere i maggiori elementi di comprensione di convinzione di consapevolezza rispetto a questi temi
Perché si possa avviare non solo una politica di cooperazione rinnovata in grado di incidere ma Traverso questa anche Cydia quel grande
Contributo di cui ho parlato all'inizio verso una cultura della cooperazione che io credo il terreno vincente su cui molte battaglie possono essere costruite se io ho avuto in questi ultimi mesi
Che certamente hanno visto anche le polemiche come ricordava Bassetti ma l'ho visto anche un confronto molto serrato e molto dignitoso c'ho avuto ha tratto un elemento positivo
è accorgermi girando l'Italia in queste serate sul sulla poca tante forze sociali e culturali ma quanto per quanto riguarda soprattutto innanzitutto i giovani i giovani oggi stanno vivendo questa politica di cooperazione veramente come un modo attraverso il quale far rinascere e rilanciare valori come la libertà come la pace comune uguaglianza come la solidarietà questi valori che dobbiamo tutti imparare a rivivere nel che consiste io credo la sfida per la nostra umanità alle soglie del Duemila
A questo punto il nostro programma prevedeva l'intervento del sottosegretario forte che però a anioni omaggio ma non lo è in questo momento per questo io farei una breve inversione all'ordine del giorno e darei senz'altro la parola
A Giampaolo Calchi Novati direttore dell'IBA albo per la sua relazione la cooperazione italiana nel quadro della politica e dell'economia internazionale
Il testo più lungo tempo più lungo della relazione predisposta dall'il palmo è stato distribuito cercherò di luce illustrare i punti essenziali del discorso
Iniziando bello politico che gli sviluppi a livello economico ne abbiano in parte compromessa la realizzazione
Per vedere poi come nella nuova situazione appunto economica e politica internazionale la cooperazione allo sviluppo che resta un elemento portante della nostra politica estera come già ampiamente sottolineato possa essere ride rilanciate adattata alle nuove situazioni
Se prendiamo il momento in cui la politica di cooperazione dell'Italia è stata
Impostata all'inizio degli anni ottanta
Sia perché allora si dotò di una strumentazione legislativa adeguata
Sia perché allora incominciò la allocazioni di fondi sufficientemente consistenti
Si può notare a livello internazionale
Che prevedeva e auspicava spazi maggiori di collaborazione fra il Nord sviluppato e il sud in via di sviluppo
Fatte salve le mediazioni implicite nella diversità dei vari livelli
L'Italia
Nei suoi limiti ma anche con le sue responsabilità di media potenza collegata fra l'altro a livello internazionale con altre strutture dalla CEI fino agli organismi internazionali veri e propri partecipava ad un processo di portata generale
Dal lato dei paesi del Terzo Mondo l'obiettivo dominante era alla ricerca di quello che si chiamava il nuovo ordine economico internazionale
Sul lato dei Paesi industrializzati si fare affermava la convinzione Sogno di una profonda revisione critica per favorire la partecipazione su un piede di sommaria parità gli Stati popoli culture che dopo la decolonizzazione avevano acquistato una degli evoluti attivo senza godere di una corrispondente rappresentatività
Sembravano riunite le condizioni per un rapporto fra nord e sud in cui le convergenze facessero premio sulle divergenze
L'Italia si inseriva così con una robusta cooperazione
Che consisteva essenzialmente nella messa a disposizione dei Paesi più poveri di un surplus di risorse umane e tecnologiche per promuovere lo sviluppo del terzo mondo e per intensificare le relazioni economiche e commerciali e personali
Fra Paesi alieutica di cooperazione dell'Italia appartiene tanto per non citare che un solo documento allo stesso clima che produsse in un altro contesto il rapporto Brant
Che appare appunto dal mille novecentottanta solo cinque anni fa anche se il tempo sembra ormai molto lontano
Non si trattava solo di aiutare il Terzo Mondo ma di gestire l'interdipendenza fra nord e sud di Lula prospettiva di reciprocità
E su questa base qualificata politicamente e politicamente orientata che va giudicata la cooperazione allo sviluppo così come concepita e realizzata in Italia
Quando gli aiuti incominciarono ad aumentare passando dalle poche decine di miliardi di lire previste annualmente dalla legge trentotto agli otto mila cinquecento l'Italia ha rischiato una vera e propria crisi di crescenza non solo per l'aumento vertiginoso dei fondi ma per la coincidenza
Con una brusca inversione di tendenza nella situazione internazionale lasciando in un certo senso allo scoperto a politica italiana proprio nel momento in cui avrebbe avuto più bisogno del conforto di un contesto internazionale favorevole
Le politiche di sviluppo cominciavano a rivelare tutti i loro limiti
E dall'altra parte le intese a livello mondiale cedevano il posto allo scontro
Si spiegano anche con questa specie di contrasto di correnti
Le tempeste polemiche che si sono svolte in Italia in questi ultimi mesi non sempre serene su cui già sia la relazione del presidente Bassetti che la relazione del sottosegretario gente dai primi apparentemente in linea con la concezione più avanzata di cooperazione che si era imposta
Sullo slancio della lotta dei Paesi del Terzo Mondo per riformare il sistema economico internazionale
I secondi più a rimorchio di una fenomenologia del sottosviluppo che sembra perpetuare la marginalità e l'interiorità del terzo mondo
Il contesto in cui è nata la legge trentotto presupponeva presupponeva in estrema sintesi
La coesistenza stabilizzata fra Est e Ovest così da rendere possibile una maggiore attenzione per i problemi dello sviluppo
E dall'altra parte una crescente interdipendenza nei due sensi fa nord e sud
In queste condizioni la cooperazione era tutt'altro che una notazione reggevano gli accordi o gli istituti che si andavano realizzando negli anni più fecondi della distensione fra USA e URSS ed è il dialogo tra nord e sud
Uno strumento perfettamente funzionale alla necessità di moltiplicare i canali di comunicazione possibilmente di integrazione al di là e al di sopra dei blocchi fra i popoli e le nazioni considerata la debolezza strutturale dei paesi in via di sviluppo era ragionevole organizzare la messa a disposizione per il loro sviluppo
Di energie supplementari introducendo se del caso misure di tipo dirigistico o quel Faris dico a favore dei più deboli come del resto si era già iniziato a fare nelle varie conferenze delle Nazioni Unite fin dagli anni sessanta
Molte premesse di quella strategia sono cascami del Terzo Mondo ha subito brusche involuzioni negli ultimi anni
Con la strana pretesa che essendo in crisi il terzomondismo il terzo mondo spesso sarebbe addirittura sparito con i suoi problemi
Invece nessuno stratagemma ideologico può far scomparire i mali del sottosviluppo che sono anzi riapparsi in tutta la loro gravità
Benché il Terzo Mondo si sia andato disaggregando cercando per altre vie il proprio progresso
La distensione come si sa è stata esplicitamente dis dettata dalle superpotenze la crescita economica si è trovata frenata da una crisi di proporzioni mondiali
Il declino di un ipotesi il nuovo ordine economico internazionale ha inevitabilmente riproposto valori e modi di comportamento che sembravano appartenere al passato
E i successi del Micca non c'è stato il previsto riequilibrio fra il Sud e il Terzo Mondo preso nel suo insieme
A domanda di fondo che si deve porre che mi limito a in un giardino e se è possibile mantenere ferma la politica di cooperazione se è vero che il contesto generale della politica e dell'economia mondiale in questi anni è profondamente cambiato naturalmente in senso peggiorativo
In effetti può essere un pura coincidenza si ricorderà la prima Conferenza nazionale sulla cooperazione dello sviluppo italiana si svolse
All'indomani dell'incontro di Cancun l'ultimo tentativo di tenere collegate il nord e il sud in un sistema di negoziato globale
Questi Kato solo un'attenzione distratta e rituali Istica
Come è stato detto malgrado i mutamenti e i progressi il terzo mondo resta un problema con i suoi bassi redditi con le sue sperequazioni con i suoi ritardi con le sue discriminazioni
Per quanto diviso i differenziato il Terzo Mondo continua ad essere il mondo del sottosviluppo dell'arretratezza e del bisogno e cifre sono a disposizione che possono essere facilmente trovati in qualsiasi prontuario statistico da quel dalle banche mondiali in giù
In coincidenza con la messa in discussione dei principi su cui si era fondata la ricerca di un nuovo mi al nuovo ordine economico internazionale come se non bastasse la situazione di arretratezza strutturale dei paesi in via di sviluppo è scoppiato il problema del debito
Che evidenziando la Diesel col suo apice nel mille novecentottantadue fu un richiamo drammatico alla realtà perché la crisi colpì proprio quelli fra i paesi in via di sviluppo che avevano fatto segnare le performance si schiude brillanti
Tutti questi dati occultati che possono essere ripeto ricercati ritrovati messi in fila smentiscono un'illusione sull'emancipazione del terzo mondo e quindi sugli effetti della cooperazione allo sviluppo
Il Sud schiacciato fra la famiglia in massa nei Paesi più poveri e l'onere di debiti inesigibili dei Paesi relativamente più avanzati conteneva in sé stesso una specie di atto d'accusa
Divenne così pressoché inevitabile criticare la cooperazione la cooperazione non era responsabile di aver condizionato le scelte dei gruppi dirigenti dei Paesi del Terzo Mondo e di avere ulteriormente distorto i modelli non era la stessa cooperazione ad aver alimentato
Aspettative che avevano dei mobilitato l'impegno allo sviluppo delle nazioni del Terzo Mondo
Quali che siano le obiezioni e le eccezioni che si possono muovere alla cooperazione come è già stato detto il fallimento non dipendeva però soltanto dall'esiguità o dagli errori dei fondi della cooperazione dalla loro cattiva gestione dalla corruzione che avevano diffuso
Dalle deformazioni culturali che avevano prodotto
La cooperazione come somma di piccoli o grandi interventi per sopperire alle carenze finanziario tecnologiche dei paesi in via di sviluppo non aveva risolto il problema del sottosviluppo perché questo dipendeva da uno squilibrio che da sola la cooperazione sia quelle individuale dei singoli Stati che quella multilaterale degli organismi internazionali non era in grado di debellare bello alto della cooperazione che si dovrebbe agire
Tra le ricadute negative che la cooperazione ha finito per dover scontare c'è stata anche come la crisi della distensione che come dicevo prima era uno dei parametri fondamentali a cui la politica di cooperazione faceva riferimento
Vero è che la distensione aveva avuto i suoi campi preferenziali di esplicazioni in Europa la CSCE pone problemi degli armamenti IVA I Accolti Salt
Trascurando quasi del tutto i problemi del terzo mondo e dello sviluppo al massimo per il Terzo Mondo agiva il riflesso condizionato dell'autodifesa delle superpotenze che per evitare di essere colpiti dalle conseguenze delle crisi che
Delle delle delle conseguenze delle crisi che in mancanza di una soluzione ci si limitava a recintare
Tanto sul fronte del sottosviluppo quanto su quello di una incorporazione del terzo mondo nel sistema internazionale
Questa carenza ha probabilmente avuto una qualche responsabilità forse una poco una forte responsabilità nell'esaurimento della distensione che se trovate impotenti di fronte al problema centrale dei nostri giorni
Certo è che la seconda guerra fredda come si chiama avuto tutte le sue Berlino nel Terzo Mondo in quell'arco della crisi che dall'Africa occidentale arriva al Medioriente all'Afghanistan passando per il Corno d'Africa e l'oceano indiano
Il contraccolpo più gravi ai fini di una politica costruttiva nei confronti del Sud fu il coinvolgimento del terzo mondo nella confronta azione fra Stati Uniti e Unione Sovietica
I blocchi in calo di prestigio a questo punto qualsiasi possibilità per un programma di sviluppo o al limite di stabilizzazione del terzo mondo perdeva di ogni attualità
Il terzo mondo doveva essere o cooptato quando possibile e conveniente o normalizzato
Per certi aspetti era come essere super potenze pur partendo da ipotesi la condizioni oggettive molto diverse
Fossero pervenuti alla conclusione che il Terzo Mondo non esistesse più stessa annullandosi nei blocchi e che i singoli Paesi possono dunque sul punto di compiere il salto decisivo per essere inseriti nell'uno o nell'altro dei due schieramenti
Il terzo mondo e quindi rapporto nord-sud cessava di essere un terreno neutro
Non si trattava solo delle ricadute della pensione esca Ovest con la tentazione di reinterpretare le crisi periferiche secondo l'acqua e America
L'Europa aveva costruito una serie di collegamenti con i Paesi arabi africani dell'America latina cercando di lasciarsi alle spalle i condizionamenti coloniali e di coltivare le complementarietà la stessa c'è stava allargando le maglie del suo sistema associativo interessando adesso sotto forme diverse anche aree in ascesa come il Patto andino e la sei anni
Lo schema ormai collaudato dalla convenzione di Roma è stato mantenuto e affinato quali obbligazioni connesse con la necessità di fare blocco in senso lato in senso letterale
Caricavano di significati controversi le aperture che avevano il torto o in merito
Di attraversare i blocchi
Il bipolarismo meno stringente quando si guarda la dimensione nord-sud ha ripreso così tutta la su quale e divisiva i progressi tecnologici del futuro
Senza i corollari che l'avevano sostenuta la cooperazione faticava a mantenere una propria identità
L'interdipendenza ha subito una battuta d'arresto scontrandosi con la concorrenzialità
Anche l'Europa sia mantenuto come dicevo prima il rapporto sempre importante con i Paesi della convenzione di Lomé non è riuscita di fatto a stabilire con i paesi più importanti per il sue rapporti economici e commerciali
Un vero e proprio scambio mutuo e reciproco
La cooperazione d'altra parte se trovata svantaggiata dalle politiche restrittive
Fra lotta all'inflazione sostegno alle esportazioni per alimentare la domanda
Adozione di misure neo protezionistiche dei maggiori Paesi industrializzati canto invece Solter le invece delle soluzioni istituzionali internazionali
Soluzioni nazionali che nell'ipotesi migliore possono essere fra di loro convergenti ma che spesso sono fra di loro antagonistiche
La ben motivata volontà degli Stati Uniti di de istituzionalizzare i rapporti internazionali vedendone i vincoli che erano stati i tessuti in passato un limite insopportabile per la libertà di manovra della maggiore potenza del mondo non ha incontrato ostacoli seri
Mentre l'Europa subisce la recano mix senza sapere proporre valide alternative
Il terzo mondo scade nella letteratura americana a metafora rispetto alle realtà ben più pertinenti delle aree di sviluppo con cui il Nord può stabilire rapporti proficui
In questo stesso senso vanno interpretate
Le critiche
Spesso anche ai programmi di aiuto multilaterale anche l'ONU ha perso parte il suo parte ogni gran parte suo prestigio
Su questo sfondo un segno sicuramente sicuramente positivo che la Comunità economica europea abbia salvato con la convenzione di nome la sua Scelta multilaterale
Nel settore specifico della cooperazione a livello internazionale il riflusso sia tradotto nella interruzione del negoziato globale avvenuto già interruzione avvenuta già alla fine del mille novecentottanta malgrado sia stato il problema spesso ripreso e rilanciato almeno a livello di dottrina
Si è dovuto peraltro constatare anche di recente al vertice di bond al maggio mille novecentottantacinque che non si sono dischiusa prospettive di nessun genere
Del resto più delle dichiarazioni d'intenti di per sé riduttive contorni processi in atto il mondo non è ancora uscito completamente dalla crisi economica iniziata alla fine degli anni sessanta aggravata sì dopo il mille novecentosettantatré
E continuata senza apprezzabili miglioramenti malgrado la ripresa iniziata nel mille novecentottantatré
Alla crisi ha corrisposto un notevole mutamento dell'andamento economico del Terzo Mondo che va tenuto presente poiché il terzo mondo non presenta solo spettacoli di Fanny di carestia ma può vantare anche esempi di crescita con tassi elevatissimi di sviluppo
Gli effetti questo aumentato i complicati rapporti tra nord e sud perché l'ingresso del Terzo Mondo in un'area prima riservata alle economie dominanti ha portato a una escalation della competitività internazionale
E dislocazioni nella divisione internazionale del lavoro e dei flussi commerciali comporta una quali Paesi tecnologicamente più avanzati abbiamo un vantaggio comparato a concentrazione del business sulle armi
Un simile travaso non è indolore non è un caso che le grandi crisi degli anni Ottanta siano tutte localizzate nelle zone del terzo mondo che potrebbero essere definite Lassini periferia affluente e Marciante
Il Golfo è facile Malvinas il debito dei grandi Paesi dell'America Latina
Erano concentrati qui anche i grandi flussi di armi che dovevano essere una valvola di tipo sviluppista dico ma che hanno contribuito a disseminare e esasperare la conflittualità
Questi conflitti hanno ritardato l'assolvimento completo del terzo mondo dal mercato lasciando capire che sarà comunque un'operazione carica di tensioni
Così come fu traumatico per il sistema negli dimensioni tra nord e sud fra Est e Ovest e linee che come si è detto operano anche all'interno del mondo capitalista sviluppato
Lo sviluppo della fascia alta dei IVS o pecca Asia sudorientale America Latina avuto luogo soprattutto nel decennio settanta
Con il processo che si è chiamato della riallocazione degli investimenti da parte soprattutto delle grandi compagnie multinazionali viste dagli uni come agenti di trasformazione altri come elemento di perturbamento dell'equilibrio interno
I progressi come dicevo sono stati considerevoli anche se resterebbe da definire fino a che punto ci sia stato un vero e proprio sganciamento di questo progresso dalla condizionamento del centro
In realtà i rapporti diseguali che hanno caratterizzato in questi anni rapporti fra nord e sud nati mentre i più forti le aree forti sia all'interno del nord che anche all'interno del sud grave godono di una relativo
Favore
La riorganizzazione dell'economia dei Paesi in via di sviluppo determinato ormai con effetti che sono stati scontati duramente in termini sociali o di repressione politica ricorda le varie rivolte del pane
Da centrali che seguono logiche diverse da quelle che regolano la produzione secondo il fenomeno che sto definito della finanziarizzazione dell'economia mondiale
Tanto che in molti casi i paesi del terzo mondo non siano non sono nemmeno più in grado di acquistare i prodotti offerti dal mondo industrializzato
Rovesciando la tendenza all'espansione per effetto dell'interdipendenza che stava alla base di proposte riformisti che tipo rapporto pranzo
I selezionare secondo un metodo neo darwiniano i futuri partners attivi del sistema
Questa spaccatura in un'economia che pure ha ormai dimensioni limitate economia mondo di cui parla appunto una scuola di economisti e alla base delle scosse che caratterizzano da alcuni anni relazioni nord-sud
Con gli Stati Uniti che s'accontentano di vedere immutati i processi di prelievo e l'Europa più sensibile nella sua visione regionale alla buona causa del Welfare State sempre più impotente di fronte a processi che non ha voluto e che non è in grado completamente di controllare
In effetti ci sono stati solo dei salvataggi ma dei salvataggi selezionati e ad hoc
A parte di chi deteneva le chiavi dell'aiuto dirottando risorse che avrebbero potuto risultare determinanti per i Paesi meno avanzate
Possono essere trovati in modo un po'più disteso la politica di cooperazione così come realizzata in Europa e nel mondo nella quale si colloca la politica di vista cooperazione italiana ha subito una serie di adattamenti
Molto brevemente si può dire che ad Atene di sono stati di due tipi
Da una parte si è passati sempre più dall'aiuto multilaterale l'aiuto bilaterale
Dall'altra parte la cooperazione si è andata modificando sotto l'influenza degli eventi economici
E in particolare di due parenti economici che hanno caratterizzato gli anni settanta a domanda di un nuovo ordine economico internazionale pur fallita e la recessione economica su scala mondiale
No al bilaterale se portare la politica dei grandi organismi internazionali
Potente piccole e medi sono quelli che ritengono di doversi rifugiare quasi completamente nel bilaterale
Il caso italiano rientrerebbe nella regola con una rettifica della proporzione a favore dei canali bilaterali ma l'Italia partiva da un rapporto di dieci a novanta fra bilaterale e multilaterale chi era un'anomalia assoluta
E del resto ha proceduto alla redistribuzione in un momento di forte incremento quantitativo dei fondi per la cooperazione cosicché l'Italia di fatto aumentato i propri contributi agli organismi internazionali consentendo fra l'altro com'è stato detto al il rinnovo dalla convenzione di Lomé aumentando il proprio stanziamento altri
Per quanto la strategia del nuovo ordine economico internazionale non sia andata a buon fine essa ha avuto un'influenza sulla cooperazione
Via derivati infatti aria
Questo riorientamento è tanto più evidente a proposito delle conseguenze della recessione che si sono intrecciate con la politica per il nuovo ordine economico internazionale
Esplicitamente o implicitamente le politiche di cooperazione dei Paesi donatori ci sono venute concentrando sui meccanismi per espandere la domanda nei Paesi beneficiari secondo un'ottica che possiamo definire neo keynesiana
Quando addirittura non abbiamo tentato di espandere le esportazioni in direzione del terzo mondo
è significativo che il termine assistenza sia praticamente scomparso dei documenti ufficiali negli anni settanta nonostante la resistenza dei più deboli dei più Vs in particolare i Paesi africani e gli anni ottanta con la crisi del debito anche la solvibilità finanziaria dei Paesi in via di sviluppo è stata inserita nelle politiche d'aiuto su cui sono aggravate non c'è stata una corrispondente revisione dei criteri della cooperazione tra Paese e Paese o fra gruppi di Paesi col risultato che hanno mantenuto il loro corso le politiche a forte contenuto economico salvo rievocare l'assistenza per i casi disperati al di fuori di ogni prospettiva di sviluppo
L'esito deludente o comunque non proporzionato all'entità delle risorse investite numerosi progetti di sviluppo
Allo stesso tempo indotto un po'tutti i Paesi donatori a una riflessione più attenta sul problema della valutazione dei progetti stessi mettendo in discussione tutta una serie di Progetti di programmi in particolare la questione alimentare
Per quanto riguarda l'Italia come sapeva innova apparato della emergenza con la legge settantatré senza dilungarmi su questo posso solo rilevare come complessivamente al termine del dibattito pur molto controverso e contestato è uscito confermato il postulato che la politica di cooperazione anche quella d'emergenza e parte della politica estera
Ed è dunque il ministero degli Esteri Kenia la responsabilità politica
Sulla attività
Del dipartimento probabilmente riferirà più ampiamente nella sua relazione il ministro Giacomelli
Parte mia posso limitarmi a deplorare come d'altra parte fu già fatto nel mille novecentottantuno e che distanza ormai visse gli anni il regolamento della legge trentotto non è ancora stato emanato e questo prete probabilmente favorito il funzionamento
Del a livello periferico nel funzionamento delle ambasciate che hanno supportato spesso in modo molto generoso ma la struttura dello storico Mattia non sempre è stato all'altezza per la sua stessa composizione per il modo con cui le ambasciate sono dislocate nel Terzo Mondo
La politica di cooperazione adesso si cerca di alleviare i difetti maggiori con le unità tecniche di cooperazione che sono stati realizzati nel cui dei paesi in cui piaga i programmi di cooperazione sono più importanti
Dal punto di vista delle lavorazioni di una metodologia di intervento e di pianificazione il tentativo più compiuto si è espresso nei canti Program
Che peraltro non hanno trovato applicazione in tutto l'arco della progettazione se non nella Somalia ma anche qui in modo soltanto parziale
Adesso al posto dei canti programma dipartimento tende a rilanciare una nuova cali e per la frammentazione del programma in tanti piccoli progetti per evitare i danni della grandiosità
E delle famosi cattedrali del deserto da quello che gli organismi internazionali chiamavano lo sviluppo rurale integrato
Per l'analisi più circostanziata dell'aiuto pubblico nel triennio tantum ottantatré mi limiterò soltanto a dare una cifra ma rivelato va rilevato anzitutto che in genere esso consiste in aiuto legato condizionato cioè all'impiego di lavoro
Non Fou e materiali italiani o all'acquisto in Italia di beni e di servizi
Questo proposito c'è stato di recente un richiamo del Tucker all'Italia perché al di un parziale o totale slittamento del suo aiuto per favorire i Paesi più poveri
Le somme stanziate sono stati impegnate per una quota pari sul piano bilaterale per interventi a dono sono stati impegnate per una quota pari al settantanove per cento del totale
Le somme stanziate per interventi accredito sono stati impegnate per una quota pari al sessantasei per cento e le conseguenti enormi era erogazioni per il quaranta ventiquattro per cento del totale
Il sottosegretario Raffaelli ha detto che il traguardo dello zero settanta fissato ormai vent'anni fa delle Nazioni Unite è alle porte
Personalmente credo che si posso dubitare che lo zero settanta del PNL Rina piglia PS venga raggiunto entro il mille novecentonovanta se si pensa che l'Italia ancora malgrado di poco sotto la media Duck che dallo zero trentasei per cento i dati ultima disposizione sono zero ventiquattro per il mio novecentottantatré zero trentadue ma anche accennato che la duplicazione delle strutture di cooperazione dopo l'approvazione della legge settantatré se come probabile gli aiuti d'emergenza insisteranno sugli stessi paesi negli stessi progetti fin qui
Condotti dal Dipartimento potrebbe introdurre difficoltà supplementari
Del resto la legge settantatré a termine come è stato detto l'emergenza dovrebbe essere riassorbite nella cooperazione come una specie se rispetto al genus
Per la riforma della trentotto sono già state avanzate molte proposte
è prevedibile che le nuove esperienze possono portare a una ripensamento ancora più spinto delle strutture di gestione
Ancora dal DAC giunto intanto un invito pressante Alitalia a virgolette adottare misure tendenti a rafforzare l'amministrazione dell'aiuto al fine di assicurare una messa dato questa conferenza
Da tutti i dati che possono soddisfare la curiosità sulle varie disaggregazioni dall'aiuto e quindi lo do ASP per conosciute comunque mito Giacomelli le illustrerà ho solo alcune osservazioni per fare emergere una linea di tendenza che mi sembra poter influenzare la politica di cooperazione nel prossimo futuro
Come si sa le priorità geografiche settoriali della politica di cooperazione sono state fissate in sede Cites
I ritardi iniziali hanno provocato il proliferare nei primi anni di studi e ricerche più di di programmi operativi e la loro dispersione in un gran numero di Paesi di settori questa tendenza è stata via via corretta con individuazione di paesi e aree geografiche e di settori di intervento futuri tagli arare i con gravi carenze alimentari
E dalle priorità eminentemente politica non dichiarata ma ricavabili da certe scelte si profilano priorità più direttamente collegati con le dimensioni economiche e le potenzialità dei paesi terzi
Anche nell'intento di mettere in contatto la cooperazione italiana con le forze più attive entro il Terzo Mondo
Questo dosaggio con uno spostamento di interesse a favore dei Paesi più vitali dell'Asia e dell'America latina non deve far pensare a un mutamenti di flussi a breve termine stanti le rigidità del commercio internazionale
Ma può tornare vantaggioso per il maggior volume dinamismo dell'economia e del commercio mondiale in generale
Evidentemente la preoccupazione di non accentuare l'individuo amento di paesi che per deboli India peraltro paesi a reddito pro capite molto basso
I crediti e di concentrarmi Paesi più poveri per lo più dell'Africa interventi di cooperazione tecnica o comunque a titolo gratuito
Malgrado il processo di razionalizzazione in atto non sono del tutto finiti i casi di impegni presi in sede politica
Che non tengono conto fino in fondo delle priorità generali della programmazione
Una c'è non lo spostamento cui fatto già riferimento dall'aiuto mi bilaterale talento multilaterale all'aiuto bilaterale
Il rapporto su cui l'Italia sta assestando il proprio aiuto e quello di quaranta per l'aiuto
Multilaterale e di sessanta per l'aiuto bilaterale quest'ultimo a sua volta diviso in un quarantennio alterare in senso proprio e in un la FAO l'Unicef Lundy Pio la stessa Banca mondiale
Finanziando programmi elaborati dagli organismi internazionali che permettono spesso di avviare iniziative in favore di popolazioni colpite da calamità naturali anche di lungo periodo o particolarmente sfavoriti di aree geografiche decentrate
Ho marginali
La separazione fra natura pubblica o privata dell'attività con i due se insieme al cosiddetto elemento di liberalità dell'intervento stesso costituisce il criterio adottato dal DAC
Per individuare l'aiuto pubblico allo sviluppo gli aspetti la cooperazione utilizza strumenti metodo commerciali
Le erogazioni di regolando la natura come ho detto d'aiuto legato e la diffusione del credito d'aiuto dei creditori misto ha ulteriormente in tracciato le varie operazioni
D'altra parte va ricordato che al anche in Italia i flussi privati sono quantitativamente superiori ai flussi pubblici che vengono erogati a favore dei paesi in via di sviluppo
Secondo le ultime cifre gli apporti privati erano circa il sessantasette per cento del totale dell'ottantuno il settantuno per cento nell'ottantadue il cinquantaquattro virgola tre per cento del mille novecento ottantatré
L'esistenza o dirittura all'esigenza di un qualche collegamento ribadita collegamento fra flussi privati e flussi pubblici
Per gli stessi testi legislativi sulla nostra cooperazione con i Paesi in dal Terzo Mondo quella reciprocità di interessi che costituisce un aspetto centrale della cooperazione come viene praticata a livello internazionale
Poiché la maggior parte dell'iniziative che hanno tenuto il sostegno pubblico in questi anni sono relativi a progetti di sviluppo la cui realizzazione di efficacia si pone in un'ottica di lungo periodo
Interessi pubblici e privati dovrebbero coerentemente convergere e al limite coinvolgere coincidere nel tempo
Ciò implica naturalmente molte conseguenze col rischio che si vendano copio a configurare quelle che possono richiamate zone grigie specialmente a proposito dei crediti in cui è difficile collocare la cooperazione ma in cui è possibile stabilire un giusto equilibrio fra la realizzazione da un lato di risultati positivi nel processo di sviluppo economico del Paese beneficiario
E dall'altra il colta dagli obiettivi questi certamente pubblici perché politici coerenti con le grandi scelte della nostra cooperazione e quindi con le finalità dello sviluppo del partner
Benché non prioritarie in certi casi addirittura esclusa per esempio dall'ordine del giorno della Camera dei deputati del sei aprile mille novecentottantadue
Va considerata anche ma la evocò soltanto la componente rappresentata dai benefici della cooperazione per l'economia italiana
I così detti ritorni si tratta di un collegamento che in altri Paesi industrializzati e più esibito che in Italia
Ma è chiaro che sia per la compartecipazione di interessi italiani alla realizzazione dei progetti sia per la ricaduta a medio lungo termine di ogni politica di sviluppo
Sia per i vantaggi recati a RAI e crediti intenzionalmente o meno creano comunque una dipendenza in fatto di tecniche di prodotti di materiali riducendo la libertà di scelta del Paese assistito
I pentiti e dei tentativi per definire in maniera più precisa i ritorni sopra difatti a livello internazionale
Nella relazione ci sono anche alcuni riferimenti alla casistica che è stata studiata i risultati non sembrano essere molto
Chiari
Per quanto riguarda l'Italia alle difficoltà di approccio econometrico si aggiunge anche la difficoltà derivata dalla indisponibilità di serie azioni statistiche sufficientemente ampie
Complessivamente ne discende l'esigenza di battere una via diversa piuttosto che rincorrere inafferrabili effetti di ritorno partendo dagli interventi della nostra cooperazione pile da parte degli operatori economici italiani
Un'indagine di questo tipo consentirebbe di distinguere l'offerta di cooperazione dell'economia italiana per settore per tipo di intervento e per Paese destinatario
Si avvierebbe così un discorso inverso a quello usuale arrivando alle scelte di cooperazione partendo dalle analisi dall'offerta attuale virtuale del nostro sistema economico e produttivo
Tale impostazione passa anche per la messa allo studio di una strategia che saldi lo sviluppo dei Paesi del Terzo Mondo all'espansione dei Paesi industrializzati
Su una linea di riequilibrio e di trasformazione reciproca anziché di contrapposizione o di semplice elusione la sua concretizzazione postula problemi che la società italiana deve ancora affrontare in modo esplicito il problema della riconversione economica indilazionabile in una corretta prospettiva del rapporto nord sud
Da una parte si dovrebbe avviare nei paesi in via di sviluppo iniziative a tecnologia appropriata per la piena valorizzazione delle risorse autonome
Dall'altra parte i paesi industrializzati dovrebbero specializzare le ricerche le produzioni sfruttando le nuove tecnologie in modo da raccordarsi dinamicamente con quelle iniziate con i loro effetti propulsivi
è un'operazione a cui tutto il sistema economico produttivo e anche la ricerca in Italia dovrebbe essere impegnata la riconversione dovrebbe avvenire alzando di continuo la soglia dell'offerta di prodotti e servizi da parte dei Paesi industrializzati quindi dell'Italia
In modo da lasciare spazio alla penetrazione dei prodotti e dei servizi provenienti dal Terzo Mondo mediante un contro un processo sull'orientamento che sulla base di questa analisi qui solo riassunta
Potrebbe essere indicata per la politica di cooperazione dell'Italia partendo da un presupposto che mi sembra emerga anche dagli interventi che sono già verificati
La cooperazione può apparire ad una svolta delicata
Lo è tanto più in Italia
Visto che c'è stato un ampio dibattito c'è stata una riforma abbiamo praticamente due leggi e al di là di possibili recuperi e dei dei convergenze anche due approcci che possono essere DiVersi
D'altra parte della cooperazione si dubita dei pochi risultati raggiunti per la sua inutilità
Sì ai fini dello sviluppo che ai fini della promozione degli interessi anche perché disomogenea rispetto ai processi politici in corsa è senz'altro le relazioni economiche e gli affari
Chi vorrebbe riportarla alla sola assistenza contro gli affetti più drammatici del sottosviluppo
Chi si sforza di riconvertirla in modo da fare emergere soprattutto le potenzialità endogene al fine di una ricentralizzazione delle economie periferiche
D'altra parte di fronte alla perdurante sperequazione tra Nord e Sud dei pericoli che essa proietta sulla stabilità internazionale la cooperazione resta necessaria e insostituibile uno strumento politico a due livelli
Per proporre un'alternativa alla semplice repressione delle crisi locali
E per trovare nuove ragioni di sviluppo in un sistema economico che sta subendo una serie di respingimenti destinati a non essere solo contingenti
Può essere una politica estera nelle nostre scelte economiche anche a costo di misurarsi con quelle contraddizioni a cui facevo riferimento il presidente Bassetti
La comparizione la cooperazione nati in un'epoca storicamente datata ma ormai l'impronta coloniale o neo coloniale d'origine in gran parte superata se non altro perché il terzo mondo si colloca esso stesso in un contesto post coloniale
Il problema è il equilibrio l'equilibrio fra nord e sud ed è sull'equilibrio che la cooperazione deve cimentarsi
L'obiettivo principale di mettere a disposizione dei Paesi più poveri o più vulnerabili risorse in grado di aiutarli ad uscire dall'emergenza
Di contribuire al riequilibrio dei rapporti economici favorendo un riassetto della divisione internazionale del lavoro e in prospettiva un governo dell'economia mondiale più bilanciato
Conserva tutta la sua validità su CP della globalità e della pariteticità
Interdipendenza non è cessata anzi in aumento
E d'altra parte una eccessiva polarizzazione sugli interventi per combattere le manifestazioni estremi più penose del sottosviluppo
Potrebbe far retrocedere la cooperazione verso un rapporto ineguale che non lascerebbe ai Paesi del Terzo mondo altro diritto che quello della fame o al più dell'aiuto
Come è stato detto alla parità la politica di cooperazione c'è un impegno internazionale è un corollario dalla cooperazione dovrebbe essere la valorizzazione della dimensione internazionale multilaterale al limite di andare controtendenza
è contraddittorio il fervore con cui l'Italia aumento agli stanziamenti per la cooperazione e il deperimento dei programmi multilaterale di assistenza reca interventi bilaterali o frammentati di cui si conoscono i gravi inconvenienti
Il nostro impegno potrebbe intanto essere volto la ricostituzione di un fondo cerealicolo permanente di soccorso gestito a livello internazionale dotato delle scorte dei mezzi in grado di garantire insieme tempestività e imparzialità di interventi un forte motivato contributo l'aiuto multilaterale non è meno gratificante dell'aiuto bilaterale che troppe volte rischia di essere sterile e quindi suscettibile di ingenerare frustrazioni
è necessario naturalmente sostenere queste scelte sul piano politico sapendo che esse sono avversate da chi vorrebbe o dice di voler restaurare un sistema libero e spontaneo
Precedenti molto qualificanti in questo senso per la politica di cooperazione dell'Italia possono essere ritenuti i comportamenti tenuti in occasione del rinnovo dalla convenzione di nome
E alla rete precedente alla sua cooperazione ai Paesi a Paesi politicamente importanti ma economicamente di scarso peso
Come ho detto prima si assiste a una riconversione dell'aiuto almeno di quello ma del tipo finanziario creditizio in modo darvi
Mettere nel circolo dall'otto cooperazione anche Paesi a maggiori capacità di solvibilità
Come dimostrano le articolazioni introdotte con l'uso graduale dei crediti non esclusa perciò una evoluzione pur mantenendo valide le priorità basate sulla maggiore povertà o indigenza si potrebbe lavorare così forme di cooperazione più funzionali
Ah il diverso livello di sviluppo dei partners
Ovviamente a secondo delle categorie di Paesi muta anche la proporzione tra motivazioni politico morali dell'aiuto ed interessi del Paese donatore è un punto fermo le fonti politiche sappiano esercitare la necessaria
Egemonica
Quello che se puramente da imitare
Sono le pressioni indebite degli interessi sulla cooperazione col rischio che concentrati gli aiuti nell'emergenza prevalga nel resto dell'attività di cooperazione un'ottica tendenzialmente economicistica o speculativa
A forma più organica di una politica così come descritta è costituito dagli accordi di sviluppo a cui già fatto riferimento
Con cui le correlazioni fra programmi si organizzano attorno a iniziative cardine per lo sviluppo industriale e agricolo dei Paesi in via di sviluppo con la possibilità di definirne il pagamento in materie prime o in prodotti sulla base dei vantaggi reciproci per i diversi programmi
Discorso epico di iniziative sicure si recupererebbe così anche quel dialogo sulle politiche che in prospettiva nonostante le giuste Riserve le difficoltà incontrate da ultimo anche in sede CEE ACP può essere un connotato essenziale della cooperazione a sostanza della cooperazione consiste in un'interazione sociale orientata verso lo sviluppo e quindi verso una più piena autodeterminazione con un'implicita maggiore protezione dei diritti della dignità dell'uomo come individuo e come soggetto sociale
La soluzione della crisi del terzo mondo dell'economia mondiale non avverrà solo a colpi di via aggiustamenti o di speculazioni sui cambio di politiche restrittive
Essa richiede uno sforzo di organizzazione comuni all'interno di ogni singola nazione e poi a livello mondiale
Per relazioni internazionali finché mediante la cooperazione tanto più se raccordata alle altre istanze dalla politica internazionale il rapporto nord-sud non verrà ricollocato al centro come asse tematico principale di un sistema più equilibrato
Ringrazio il direttore Calchi Novati mi rammarico solo che l'ampiezza della Sallah e la dispersione conseguente abbia reso difficile l'ascolto alla sintesi che per la verità riassumeva un lavoro prolungato sì
E frutto della partecipazione anche di molte percento anche per i lavori dei giorni successivi del no della nostra conferenza
Adesso siccome è giunto fra noi e lo salutiamo il sottosegretario forte
Di dare la parola sul tema il contributo dell'Italia per gli interventi straordinari contro la fame del mondo
Care amiche e amici autorità
Ieri anzi oggi al New Yorker ora italiana
Il Fai il Fondo aiuti italiani straordinari
Di cui ho la pelle alcuni raccordi operativi che riteniamo di grande importanza
Il primo di tali accordi
Che abbiamo firmato con l'unico Cescon una lettera congiunta
Riguarda un programma totale di vaccinazione
Dei bambini africani nei ventitré Paesi
Del nostro intervento rispondendo così all'appello della risoluzione un eccesso di questo marzo
E della lettera che proprio ieri il presidente delle Nazioni Unite a inviato al presidente del Consiglio Craxi
Lettera a cui siamo stati in grado Siva con varie consultazioni
Nel siglare questo grande impegno gran ed io molto più modestamente
Abbiamo sottolineato
Che il nostro lavoro in partecipazione con l'Unicef
O meglio dell'Unicef che accetta la nostra partecipazione
Consentirà di salvare un milione di bambini
Con una cifra di circa cento milioni di dollari duecento miliardi di lire
E abbiamo lanciato nello stesso tempo un appello a tutti i paesi di buona volontà per associarsi con noi
Poiché è lo spazio di possibilità concrete operativa e certamente
Tale per dei vari governi a cui noi forniamo supporto di iniziativa ma verso i quali non possiamo né vogliamo sostituirci
Con morso
In relazione all'ufficio dell'emergenza dell'Africa di cui egli è il commissario
E alla United Nation development program abbiamo firmato altre due lettere
Dei intento
Una riguarda una serie di programmi nel Sudan un'altra riguarda una serie di programmi nel Ciad
Abbiamo inoltre ha firmato alcune azioni operative di emergenza sia per il chador che per il Sudan
Un appello mondiale
Si tratta di un programma sanitario svolto con l'Unicef e l'organizzazione mondiale della sanità
Rivolto a impedire
La divisa disidratazione dei bambini
A consentire con vari interventi di tipo medico sanitario alimentare anche culturale se così si può dire la loro sopravvivenza
Nel delicatissimo Periodo dell'epoca post natale programma che si indirizza e che voi conoscete perché è stato lanciato dai vari Paesi delle hits mo'del centro America sì indirizza spesso muoiono in questi drammi alle popolazioni interessate
Anche qui l'Italia
Firmando la propria adesione a questo programma dichiara che rivolge un appello
Agli altri Stati affinché insieme lo possiamo realizzare con quella dimensione globale che non si può dire dal punto di vista tecnico indispensabile
Ma certamente lo è dal punto di vista delle nostre esigenze di giustizia distributiva ossia di essere in grado con una cifra relativamente modesta
In questo caso il programma complessivo è tra i trenta ai quaranta milione di d'quindi ci stiamo muovendo nella direzione che la legge ci ha assegnato questa seconda Conferenza nazionale che riunisce le espressioni più significative del mondo politico
E delle forze cattoliche cattoliche e laiche e laiche tout-court impegnate nella tematica della cooperazione italiana lo sviluppo nei Paesi emergenti
è chiamata a fornire un quadro di riferimento per il Governo e per il Parlamento
Delle opinioni delle idee prevalenti in merito a quel che già si è fatta quello che dovrà e potrà essere fatto nel momento in cui entra in applicazione la legge di cui poco fa parlavo la settantatré che introduce un elemento innovativo di grande importanza a cui noi teniamo in modo particolare
Dispone metti ci auguriamo così interpretare l'animo l'intelletto del legislatore
Di sperimentazione di nuove modalità di azione in vista della necessaria riforma globale della normativa vigente
A questo duplice profilo di analisi intendo fare riferimento in questo mio breve intervento
Basato ovviamente sulle prime impressioni e valutazioni sulle prime conclusioni a un mese dalla mia nomina che peraltro implica tre mesi dalla legge
Una parte molto importante dei mesi che la legge coinvolge
Ho già avuto occasione dichiarare in Parlamento che ho accettato l'incarico di sottosegretario la presunzione di pensare che la scelta sia caduto sul mio nome nella mia qualità di tecnico prestato alla politica a cui tengo molto
Credo che sia nostro dovere morale e civile prima ancora che preciso obbligo politico e giuridico fare quanto è in nostro potere in nostro potere per rispettare la volontà del legislatore dando compiuta applicazione alla legge nell'arco temporale della sua vigenza
E purtroppo debbo dire che di fronte alla vastità dei bisogni e delle richieste anche delle energie vive che si presentano non è difficile spendere e anche spendere molto bene somme stanziate
Quali che potranno essere le soluzioni che il soleggiati poter contare sulla piena solidarietà politica del governo e abbiamo avuto riscontro nella riunione del CIPE e del trentuno maggio scorso che ha consentito di dare sollecita definizione delle ampliare ed ai criteri di intervento ampia
Perché è ampia e la fascia dei bisogni ampio deve essere il braccio del Seminatore che cerca di aiutare i bisognosi nell'immediato e per il futuro
E abbiamo avuto immediato riscontro in questa definizione delle aree e nella definizione dei criteri di intervento
Che sono tipologie micro economiche tipologia dal basso
Tipologie che inseriscono la componente del nuovo che inseriscono l'integrazione degli interventi ma che al loro centro invece che porre
Una sala l'ingegnere in camice bianco pongono un uomo
E intendiamo proseguire nella strada già avviata della Permanente ricerca del dialogo e del consenso
Con tutte le forze politiche così come in Parlamento avvenuto dobbiamo dire nel nostro intervento il giorno prima della delibera Scheepers
Che è stata appresa anche sulla base del consiglio del Parlamento e con tutte le espressioni della società civile e del mondo religioso religioso cattolico e laico
Attente ai problemi dello sviluppo ai problemi della soap
Per nazioni che hanno il dramma del sopravvivere
Parliamo piuttosto della loro rinascita del loro recupero Dell'Oro rivivere per loro sopravvivere per potere rivivere confidando nel supporto di tutte le amministrazioni interessate questo poco più difficile perché l'Italia un Paese giuridico
E in pieno coordinamento con il Dipartimento per la cooperazione e lo sviluppo e con le altre ripartizioni del ministero degli Esteri
Non pensiamo certo nell'avviare la nostra opera di partire da zero per fortuna
Ci giova e ci gioca in modo indispensabile il patrimonio di idee di esperienza che è venuto maturando in questi ultimi anni in Italia anche gli uomini del dipartimento ci aiuterà a sbagliare il meno possibile
Ma dovremo anche avere come dicevo prima il coraggio di innovare se questo apparirà la soluzione più rispondente
Alle finalità della legge non si può fare a meno di riflettere che se sono state spese somme così ingenti nei Paesi cosiddetti in via di sviluppo e abbiamo avuto drammi così rilevanti in questi anni
Sbagli ne devono essere stati fatti
Dal punto di vista ideologico generale dal punto di vista progettuale dal punto di vista operativo sbagli colossali
Perché oramai il dramma che lì si sta consumando è dei proporzioni veramente colossali e risolta nella mia modesta esperienza di questi i fabbisogni aumento con un dramma che succede all'altro
Credo sia ormai diffusa la convinzione che dopo fasi alterne in cui si è posto prima di tutto nel dopoguerra l'accento su impostazioni keynesiane che puntavano su piani di intervento di tipo macroeconomico
Basate sul rapporto capitale prodotto
Poi su impostazioni che richiamandosi alla teoria marxista più o meno puntavano su una industrializzazione forzata grandi balzi
Rifiutando anche e questo è un'aggiunta l'economia di mercato
L'approccio corretto ai problemi del sottosviluppo almeno delle nelle are in cui disperazione dei questi Paesi che hanno bisogno di rinascere
Vada ricercato con Marshall in un tipo di intervento basato sulla micro economia
E sulla evoluzione graduale anziché ai grandi balzi
Un intervento che Bartha dal basso
E Poggi sulla gradualità sulla continuità dei progressi che permetta alle popolazioni meno favorite di passare Mammano attraverso le fasi di sviluppo dell'agricoltura di base dell'artigianato
è ovvio che questa è una strada difficile perché richiede un grossissimo impegno umano oltre che culturale microeconomico vuol dire guardare di fino in questi comincia a muoversi il meglio della cooperazione internazionale
Su questa strada mi pare dagli esempi più recenti che si sia incanalata anche la nostra cooperazione gestita dal dipartimento
Su questa strada ci siamo mossi senza esitazione nel chiedere al CIPE est di determinare are criteri programmatici
Del nostro intervento è noto il testo della delibera del CIPE e del trentuno maggio su cui pertanto non mi soffermerò
Richiamerò però gli aspetti essenziali poiché questa delibera fondamentale per noi che dobbiamo operare ovviamente rivolta interpretare specificare la legge no non modificarla
A entrare nel suo spirito mi sembra per tutti indispensabili o le aree di intervento c'è sembrato impossibile dopo avere comparato secondo le precise disposizioni della legge più significativi indicatori statistici
Capace di porre in evidenza i paesi del Terzo meglio del quarto mondo caratterizzati dalle più gravi situazioni di emergenza endemica per usare l'espressione del legislatore
Operare in sede di delibera del CIPE se in motivate discriminazioni a priori tra Stati
Che appaiono colpiti in misura analoga dai flagelli dell'insufficienza alimentare
O dall'assenza di condizioni minime di sicurezza sanitaria
Quindi dagli alti tassi di mortalità
Dagli alti tassi di mortalità e non potremo intervenire con la stessa intensità dappertutto nei ventinove paesi indicati dal CIPE sono alcuni dei quali peraltro sono molto piccoli
E quindi non bisogna pensare che ventinove voglio dire una enorme massa di popolazione purtroppo molto più grande della popolazione su cui gli indicatori che ho detto si potrebbero applicare per fare emergere le aree di bisogno disperato
Non basterebbero gli stanziamenti disponibili neanche per le nostre ventinove are per risolvere i problemi fondamentali di base
Ne potremmo trascurare il tenere nella debita considerazione da un lato il quadro complessivo della distribuzione degli aiuti altro la disponibilità dei Paesi destinatari degli aiuti a concordare modalità di intervento e di controllo dei risultati questo è un tema molto delicato
Che ci consentono di assicurare il legislatore il cittadino italiano del buon uso del pubblico denaro questo è un tema molto delicato
Sapere se il Paese destinatario
Beneficiario si potrebbe dire il gestore dell'intervento in ultima istanza vuole consentirci il controllo che il programma vada a destinazione
Sceglieremo dunque le specifiche aree nelle quali concentrare il nostro intervento con una rigorosa analisi dei benefici e dei costi di ogni singolo programma
Ma cercando anche di indicare senza nel più vasto ambito territoriale nostro e del mondo bisognoso
E ci consentano di raggiungere il maggior numero possibile di persone con la nostra azione eccolo stimolo del nostro esempio
I programmi di cui vi ho detto il tipo di messaggi che abbiamo cercato insieme di lanciare mirano proprio a questo a costruire programmi significativi per loro impatto
Emblematici per il loro contenuto stimolatori di entusiasmi se possiamo usare l'espressione in altri paesi quindi programmi moltiplicativi
La cosiddetta dispersione degli interventi in temi come questi quello della sopravvivenza dei bambini di e le subiscono perché non hanno la vaccinazione
Quello della cecità di questi bambini che diventano adulti o dalla loro paralisi
Per mancanza di vaccinazione ecco questi temi mi sia consentito di dire rendono la parola concentrazione degli interventi assurda e strana
Qui si tratta di sapere che ci sono milioni di persone che hanno diritto al nostro aiuto
E quindi che il principio distributivo del massimo bisogno
è quello più giusto e questo porta se vogliamo disperdere a cercare se è possibile non è facile certamente in ogni area del mondo i più bisognosi
A cercare quindi non di concentrarsi Cioce dispersione intendiamo disperdere gli interventi per essere in grado di aiutare il più possibile persone bisognose col solo limite delle capacità organizzative nostre o delle organizzazioni internazionale questo messaggio va lanciato in una cultura che vive di continuo tra messaggi diverso
Ricordiamoci che la povertà si misura in gradi di bisogni e che quindi disperdere vuol dire essere più attenti ai gradi diviso
Ricordiamoci che non esisteva economia di scala
Nel mercato delle vaccinazioni o degli interventi per i bambini o delle micro unità ospedaliere ha detto della dispersione qui
Ha un solo senso quello di essere capaci di fare di più
Capaci di andare a cercare di più coloro che hanno più bisogno
Certo poi è importante creare reticoli di supporto elementi di collegamento
Dire che è un progetto un progetto pilota per cui potrà essere duplicato
Queste possono essere le economie di scale di sistema
Ma in linea di principio nostro programma si basa sulla mano larga del Seminatore dobbiamo andare a cercare dove ci sono il bisogno nelle grandi aree che abbiamo individuato ben sapendo che queste sono una parte limitata ai né del mondo pieno di bisonti somme come le nostre gli interventi sarebbero modesti
Rispetto ai bisogni
Molti straordinari anche fuori dalle aree espressamente indicate
Per tenere conto di situazioni di crisi che toccano specifiche regioni all'interno di Stati che nel complesso non denotano indici di gravi emergenza
Ecco appunto ne parlavo poco fa nel preambolo certe regioni dell'America Latina l'etimo dove ci sono tutte queste situazioni di bambini
Ecco se guardiamo gli indici del reddito sono alti se guardiamo di questi bambini lo squilibrio economico geografico la guerra altri fattori hanno determinato questi fenomeni la delibera del CIPE ex si dice di intervenire anche all'interno di chiare pensare apparirà ebbero non bisognose interventi con azioni mirate
Ed è quello che intendiamo fare rivolgere anche un appello mondiale ad esempio per quanto riguarda Rizzo per la questione dei bambini della maternità delle madri
E le aree di frontiera caratterizzate da consistenti concentrazione di profumo purtroppo non si possono definire una volta per sul o le aree in cui si determinino condizione di gravi emergenze il pesce era già incluso nelle nostre aree di intervento a marzo e per i parametri di mortalità mortalità infantile livello direi tutto carenza di nutrizione e così via non non posso è stato incluso perché stava bene usando il termine tra virgolette
Ecco sarebbe rientrato in base alla norma che dice che noi dobbiamo intervenire ovunque si manifesti le emergenze
Secondo punto qualificante della delibera CIPE sull'individuazione della tipologia degli interventi venivamo a questo moltissimo come dicevo poco fa
Per un'esigenza profondamente sentita di chiarezza non è che la legge obblighi a scrivere queste tipologie dalla legge ci è sembrato indispensabile precisare principi e criteri operativi proprio per facilitare la distinzione di ruoli e di competenze fra la struttura nuova voluta dalla legge settantatré una struttura preesistente
Assai importante e insostituibile creata dalla legge trentotto che deve continuare ad operare anche nelle aree previste per l'intervento straordinario in redazione alle sue competenze
Cosa vuol dire intervento straordinario che è il nostro come dire tipo di
Non vuol dire solo che poté la configurazione dura per un certo periodo di
Ma che la problematica straordinari ulteriore a quella normale fare la straordinarietà delle difficoltà
La parola emergenza qui non sarebbe giusta perché certo ci sono situazioni straordinarie perché c'è un'emergenza
Vedi Bangladesh ci sito sono situazione straordinaria perché c'è una di quelle che con un termine abbastanza come dire tragico nel suo umorismo involontario viene chiamato dalle Nazioni Unite emergenza endemica è qualcosa che sembrerebbe emergere e non certo a metà ma emerge da sempre allora in queste difficilissime sta situazioni l'azione straordinaria è il concetto che ci caratterizzazione delle industrie importanti e delle monocolture importanti che riguarda la problematica per lo sviluppo
E che quindi è di competenza del dipartimento e lo è innanzitutto nelle aree dove l'intervento straordinario non appare prima facie necessario quindi non incluse nella nostra delibera
Cioè nelle aree di quello che per semplificare possiamo chiamare terzo mondo anziché è quarto mondo
Inoltre anche nelle aree del quarto mondo caratterizzate da quella straordinarietà in cui ci troviamo a operare in relazione al fatto che la grandissima centrale elettrica la grossa opera stradale
L'iniziativa di grande industrializzazione fuori competenti
Celerità e flessibilità dei programmi di intervento esclusione delle grandi opere di infrastrutture ad utilità unicamente differita
Orientamento dell'azione tendente alla sicurezza e autosufficienza alimentare sanitari
Utilità immediata anche se non solo immediata ma anche differita cioè concretezza di azione pur con effetti differiti con preferenza perciò che dura nel tempo
In questo quadro chiamiamolo microeconomico flessibile
Sono questi i nostri principi vivace
La risposta cui pensiamo di fronte all'emergenza miniera non emergente emergenza indurre le basi affinché non si debba non riprodurre nel futuro situazioni altrettanto drammatica
Non possiamo nasconderci che in molti casi il nostro lavoro di ricostruzione un lavoro di tamponamento un lavoro per evitare il peggio che sta drammaticamente avanza
La delibera del CIPE sarà John veduta parla poco dei aiuti alimentare nel senso tradizionale
E molto di più di creazione di scorte di sicurezza di potenziamento di infrastrutture di stoccaggio distribuzione di attivazione dell'interscambio di paesi di prodotti alimentari fra paesi in via di sviluppo ma soprattutto di interventi volti all'incremento della produzione alimentare locale i sostegni o della pesca dei
Artigianale di rafforzamento delle infrastrutture di trasporto
Di quello che ho detto vorrei adesso sottolineare un tema di cui varie volte ho parlato in vari convegni e che è contenuto nella legge quello
Degli aiuti alimentare infatti non già utilizzando le nostre risorse ma utilizzando le risorse di altri paesi del terzo mondo
Ad esempio aiuti alimentari di carne utilizzando la carne cotta o la carne secca dei Paesi dell'America Latina
Aiuti alimentari dichiarano le sementi utilizzando
Il sorgo e meglio il granturco e le sementi relativo scibile e desiderabile questa idea di triangolazione dell'aiuto ai presenti sì ma nella legge
E vuol dire non solo l'operazione di triangolazione in sei vuole anche dire individuare nella schematica degli aiuti i prodotti che comunque appartengono alla cultura all'interesse e alla possibilità tecnologica del Paese aiuta
Di modo che questo prodotto che arriva lì
è anche un elemento complementare un esempio visibile del farlo in loco quindi poniamo la carne secca se in loco si potrà fare la carne secca utilizzando il bestiame locale
E così via cioè questa impostazione di un programma che alimentare ma mira a un'autosufficienza da un lato e angolo perverso per cui esistono
Paesi ricchi come inoltre che fanno il protezionismo agricolo
E quindi sono autosufficienti
Paesi poveri che non hanno nessun denaro quindi hanno i bisogni ma non hanno la domanda di beni agricoli
Paesi che hanno l'Offerta agricola
E sono desiderosi di espandere la ma sono in grave difficoltà come l'Argentina dura guai e così via perché non possono vendere al primo gruppo di Paesi
Che fa il protezionismo agricolo pur avendo la domanda nel secondo gruppo di Paesi perché ha il bisogno manovra la domanda cioè il potere d'acquisto
E la nostra legge interviene proprio a consentire questo triangolo virtuoso il cosiddetto food for work
Il cibo per chi lavora poniamo costruire la vita ma cerchiamo di non essere utopici o perfezionista
O astratti e rendiamoci conto che in molti casi questo cibo è semplicemente per sopravvivere però anche come insegnamento per fare l'anno dopo in questo momento in Africa
Si abbattono decine di migliaia di capi
Che vengono buttati via e quindi il discorso che ho fatto poco fa non è certamente irreale
Ecco credo che questo assieme di indicazioni sia quelle concettuali che esemplificative facciano capire
Che non c'è un problema di duplicazione tra il Dipartimento della cooperazione e quest'altro servono consentire al veicolo divorare bene con una sfida che è molto grande
Lo sport in cui ci troviamo ad approntare particolarmente consistente in termini quantitativi e qualitativi
Ecco bisogna dire che
Comporterebbe quanto meno il raddoppio degli stanziamenti dedicati nell'ultimo anno a finalità analoghe
Ai criteri di determinazione delle priorità stanziamenti e non parlo di
Erogazioni
Di Bilancio ai criteri di determinazione delle priorità fissati dall'articolo cinque della legge trentotto il legislatore ha sostituito per questi mille novecento miliardi
Di lire intervento a tassativi indicatori obiettivi
Sono quelle che noi abbiamo utilizzato che come dico e chiunque li può vedere
Se fossero utilizzati un pochino di più
Diciamo considerando tassi di mortalità
Un poco meno distanti dai nostri tassi di denutrizione o desertificazione
Un poco meno anomalia drammatici includerebbe no non Giant di tre Paesi
Ma credo forse più di un miliardo di persone quindi questo per capire che noi abbiamo mille novecento miliardi giornalista Torelli dice che io sono Creso
Sì ma non è vero perché c'è un miliardo e più dicevo sono stati determinati con quegli indicatori obiettivi questo c'è a molto esonerato nella coscienza
Dal fare una scelta piuttosto che l'altro
E non si creda che il fatto di avere individuato questi Paesi implica che alcuni sono nella lista ma niente succederà
Perché come abbiamo detto prima le azioni orizzontali
Invece li coinvolgono tendenzialmente tutti poniamo le vaccinazioni
Certo le azioni di recupero idraulico o di rinascita Idraulica autosufficienza alimentare e così via non abbiamo i mezzi nell'intelligenza nelle forze per moltiplicare questa Micara progettualità quale ricevette selezione delle priorità cioè in alcuni casi potrà anche essere utile la parola concentrazione per immaginare che da ciò ne nasca una sinergia in altri casi la verità è che dobbiamo concentrare per evitare di disperdere la nostra capacità organizzativa la nostra attenzione cose di questa natura
Negli strumenti di azione è stata esclusa ogni forma di credito
Il nostro è un intervento di aiuto disinteressato
Impegno di slancio sincero di solidarietà dell'opinione pubblica italiana anche qui è chiaro
Che esistono interventi del dipartimento che implicano il credito agevolato i nostri sono agli otto nei meccanismi decisionali nei meccanismi decisionali intervento straordinario meccanismi abbreviato in modo straordinario
Al governo e specificamente al sottosegretario delegato viene affidato un amplissimo margine di discrezionalità nella scelta dei concreti programmi di intervento
E delle modalità della loro realizzazione mettendo da parte l'intero sistema dei filtri e concertazione obbligatoria previsto per l'ordinaria azione del dipartimento
è quasi una sfida la capacità operativa il Governo è nostra che trova un precedente comparabili
Solo nei poteri straordinari conferiti con correttezza incisività anche mediante tutte queste semplificazioni correttamente ci pare che la legge abbia da un lato concentrato in un membro del governo la piena responsabilità e politica della gestione
Abbia dall'altro previsto un intenso meccanismo di controllo successivo non solo in via amministrativa
Ma anche e soprattutto in sede politica attraverso le relazioni quadrimestrali al Parlamento
E nella delibera accipiens abbiamo inserito che in questa relazione quadrimestrale Cassarà sottoposto al CIPE c'è un consuntivo ma evidentemente indica anche come si opererà in seguito ci sarà l'indicazione con parametri oggettivi in clima di trasportarli intensissimi ex post
Invece ampia capacità di operare Elisa
Di fronte a questo schema fortemente innovativo la domanda che dobbiamo porci pensando a una riforma globale della legislazione sulla cooperazione tema su cui il mio collaboratore il direttore generale straordinario del nostro servizio Moreno interverrà naturalmente avendo anche discusso gomme penso nell'ultima seduta dopo che il tema qui sarà stato più ampiamente dibattuto
Iniziando adesso dire qualche cosa e pensando alla riforma globale della legislazione sulla cooperazione
Si pone il quesito se una tale agilità di azione l'opportunità di mantenere in vita anche per il futuro due diverse modalità di intervento
Per le ordinarie forme di cooperazione altri meglio di me potranno indicare le modifiche legislative più opportune
E gli esuli alimenti procedurali più appropriati che certe o possono anche prendere a riferimento la nostra legislazione anzi debbono io penso e la relativa prassi comunque non necessariamente per ripetere lo schema anzi dico io non per ripetere lo schema
Ma per introdurre alcune significative innovazioni
E invece sarebbe eccessivo ipotizzare una generalizzata estensione a tutte le forme della cooperazione del delle straordinarie però credito agevolato e così via
Tali procedure queste di cui sto parlando di cui io sono incaricato gravato trovano la loro giustificazione nella drammaticità dei problemi
Dell'emergenza Hindemith ovvero delle situazioni straordinarie
Nella precisa caratterizzazione diciamo micro economica e micro sociale della tipologia degli interventi nella diretta responsabilizzazione dell'autorità politica
Sarebbe però ingenuo pensare che in pochi mesi di massiccio intervento con le formule di cui noi siamo investiti possono valere a risolvere ogni problema
Dobbiamo essere coscienti della necessità di agire celermente
E come vi tanto profonda a richiedono decenni di paziente costante azione
Richiedono un affratellano entro permanente il paradigma che in termini religiosi soprattutto ma anche di azione umana
Gruppo di Paesi che fa il protezionismo agricolo pur avendo la domanda nel secondo gruppo di Paesi perché ha il bisogno Manara la domanda cioè il potere d'acquisto
E la nostra legge interviene proprio a consentire questo triangolo virtuoso il cosiddetto food for work il cibo per chi lavora poniamo costruire arabica ma cerchiamo di non essere utopici o perfezionista
O a strati e rendiamoci conto che in molti casi questo cibo è semplicemente per sopravvivere però anche come insegnamento per fare l'anno dopo in questo momento in Africa
Si abbattono decine di migliaia di capi
Che vengono buttati via e quindi il discorso che ho fatto poco fa non è certamente il reale
Ecco credo che questo assieme l'indicazione sia quelle concettuale che semplificative facciano capire
Che non c'è un problema di duplicazione tra il Dipartimento della cooperazione e quest'altro servono consentire al velivolo di volare bene con una sfida che è molto grande
Lo sport in cui ci troviamo ad affrontare particolarmente consistente in termini quantitativi e qualitativi
Ecco bisogna dire che comporterebbe quanto meno il raddoppio degli stanziamenti dedicati nell'ultimo anno a finalità analoghe
Ai criteri di determinazione delle priorità stanziamenti e non parlo di erogazioni
Di Bilancio ai criteri di determinazione delle priorità fissati dall'articolo cinque della legge trentotto il legislatore ha sostituito per questi mille novecento miliardi
Di lire intervento tassativi indicatori obiettivi
Sono quelle che noi abbiamo utilizzato che come dico e chiunque li può vedere
Se fossero utilizzati un pochino di più
Diciamo considerando tassi di mortalità
Un poco meno distanti dai nostri tassi di denutrizione o desertificazione
Un poco meno anomalia drammatici includerebbe no non Jai ventitré Paesi ma credo forse più di un miliardo di persone quindi questo per capire che noi abbiamo mille novecento miliardi giornalista Torelli dice che io sono Creso
Sì ma non è vero perché
C'è un miliardo e più dicevo sono stati determinati con quegli indicatori obiettivi questo Acea molto esonerato nella coscienza
Dal fare una scelta piuttosto che l'altra
E non si creda che il fatto di avere individuato questi Paesi implica che alcuni sono nella lista ma niente succederà
Perché come abbiamo detto prima le azioni orizzontali
Invece li coinvolgono tendenzialmente tutti poniamo le vaccinazioni
Certo le azioni di recupero idraulico o di rinascita Idraulica autosufficienza alimentare e così via non abbiamo i mezzi nell'intelligenza nelle forze per moltiplicare questa Micara progettualità quale ricevette selezione delle priorità cioè in alcuni casi potrà anche essere utile la parola concentrazione per immaginare che da ciò ne nasca una sinergia in altri casi la verità è che dobbiamo concentrare per evitare di disperdere la nostra capacità organizzativa la nostra attenzione cose di questa natura
Negli strumenti di azione è stata esclusa ogni forma di credito
Il nostro è un intervento di aiuto disinteressato
Impegno di slancio sincero di solidarietà dell'opinione pubblica italiana anche qui è chiaro
Che esistono interventi del dipartimento che implicano il credito agevolato i nostri solo agli otto nei meccanismi decisionali nei meccanismi decisionali intervento straordinario meccanismi abbreviato in modo straordinario
Al governo e specificamente al sottosegretario delegato viene affidato un amplissimo margine di discrezionalità nella scelta dei concreti programmi di intervento
E delle modalità della loro realizzazione mettendo da parte l'intero sistema dei filtri e concertazione obbligatoria previsto per l'ordinaria azione del dipartimento
è quasi una sfida la capacità operativa il Governo è nostra che trova un precedente comparabili
Solo
Nei poteri straordinari conferiti con correttezza incisività anche mediante tutte queste semplificazioni correttamente ci pare che la legge abbia da un lato concentrato in un membro del governo la piena responsabilità e politica della gestione
Abbia dall'altro previsto un intenso meccanismo di controllo successivo non solo in via amministrativa
Ma anche e soprattutto in sede politica
Attraverso le relazioni quadrimestrali al Parlamento
E nella delibera CIPE s'abbiamo inserito
Che in questa relazione quadrimestrale Cassarà sottoposto al CIPE c'è un consuntivo
Ma evidentemente indica anche come si opererà in seguito ci sarà l'indicazione con parametri oggettivi in clima di tra Spolli intensissimi ex post
Invece ampia capacità di operare Elisa
Di fronte a questo schema fortemente innovativo la domanda che dobbiamo porci pensando a una riforma globale della legislazione sulla cooperazione tema su cui il mio collaboratore il direttore generale straordinario
Del nostro servizio Moreno interverrà naturalmente avendo anche discusso gomme penso nell'ultima seduta dopo che il tema qui sarà stato più ampiamente dibattuto
Iniziando adesso dire qualche cosa e pensando alla riforma globale della legislazione sulla cooperazione
Si pone il quesito se una tale agilità di azione l'opportunità di mantenere in vita anche per il futuro due diverse modalità di intervento
Per le ordinarie forme di cooperazione altri meglio di me potranno indicare le modifiche legislative più opportune
E gli esuli alimenti procedurali più appropriati che certo possono anche prendere a riferimento la nostra legislazione anzi debbono io penso e la relativa prassi comunque non necessariamente
Per ripetere lo schema anzi dico io non per ripetere lo schema ma per introdurre alcune significative innovazioni
E invece sarebbe eccessivo ipotizzare una generalizzata estensione a tutte le forme della cooperazione delle straordinarie pro credito agevolato e così via
Tali procedure queste di cui sto parlando di cui io sono incaricato gravato trovano la loro giustificazione nella drammaticità dei problemi
Dell'emergenza Hindemith ovvero delle situazioni straordinarie
Nella precisa caratterizzazione diciamo micro economica e micro sociale della tipologia degli interventi nella diretta responsabilizzazione dell'autorità politica
Sarebbe però ingenuo pensare che in pochi mesi di massiccio intervento con le formule di cui noi siamo investiti possono valere a risolvere ogni problema
Dobbiamo essere coscienti della necessità di agire celermente
E come dei tanto profonda a richiedono decenni di paziente costante azione richiedono una frate lamento permanente il paradigma che in termini religiosi soprattutto ma anche di azione umana e civile hanno i missionari di andare in un luogo e vivere lì
Per sempre a contatto con il bisogno di un certo gruppo sociale idealmente e con i limiti del fatto che noi non siamo
Missionari il paradigma che si deve pensare cioè questo non è qualcosa che si può fare per un anno e mezzo tre anni cinque anni
No in questo modo contraiamo degli impegni
Complessi fermo restando che la nostra azione dura una con miliardo di persone e che non si risolve certo coi nostri mille novecento miliardi anche se le cifre che vi ho letto fanno capire
Quanto duecento miliardi possano essere significativo poniamo un milione di bambini che vivono anziché morire
Vorrei concludere quindi con un caldo appello a mettere da parte ogni polemica superflua
A lavorare tutti insieme per la piena applicazione di questa legge e dalla legge trentotto che certamente deve essere perfezionata come sappiamo nella convinzione che solo l'esperienza potrà consentirci una serena valutazione dell'efficacia di questi interventi
Quale base per l'impegno permanente
Ringrazio il sottosegretario forte
Credo che tutti gli auguriamo sul gesso e buon lavoro nel suo quasi nuovo lavoro e dà la parola per l'ultima relazione quella del ministro Giacomelli
Tre anni e mezzo fa quasi giorno per giorno quando sono stato chiamato ad assumere per la seconda volta la guida della struttura incaricata dell'applicazione della nostra politica di cooperazione allo sviluppo
Ho avuto il privilegio di esordire sottoponendo alla prima Conferenza nazionale per lo sviluppo le linee programmatiche che mi ripromettevo di seguire
E di disporre come punto di partenza di un panorama che pur nella sua necessaria eterogeneità
Rappresentava la sintesi delle più qualificate opinioni allora prevalenti sulla problematica della cooperazione allo sviluppo
Le circostanze mi offrono ora l'opportunità di ripercorrere tale fase sto per passare la mano
Si tratta di una continuità che riguarda anche naturalmente gli aspetti attuativi
Ma essa è soprattutto una continuità di linea politica che mi sembra rilevante soprattutto sotto un triplice aspetto
Innanzitutto nell'approccio di tipo paritario nei riguardi dei Paesi in via di sviluppo
In secondo luogo nelle finalità essenziale di progresso comune stabilità e pace della nostra politica estera
In terzo luogo nella scelta istituzionale del ministero degli affari esteri
Quale struttura centrale dello Stato chiamata ad assicurare unitarietà di indirizzo e coerenza attuati
Ciò è avvenuto con la legge numero mille duecentoventidue
Con la legge numero trentotto e recentemente con la legge numero settantatré per gli interventi straordinari contro la fame nel mondo
Nella giornata di apertura di questa seconda Conferenza nazionale
Mi sembra importante richiamare questo aspetto di continuità non solo perché rispecchia una coerenza di fondo dell'attività legislativa e di governo
Ma anche perché ci si trova oggi
Così come è avvenuto alla fine dell'ottantuno
In un momento di transizione
Tra i settantanove l'ottantuno si trattò di passare da una fase in cui le scarse risorse finanziarie destinate all'aiuto pubblico e solo in misura marginale da limitati interventi di assistenza tecnica
Ad una fase di politica organica di cooperazione allo sviluppo caratterizzata da una pluralità di strumenti sorretta da cospicue disponibilità finanziarie
E finalizzata ad una ben diversa complementarietà di ruolo della cooperazione bilaterale rispetto a quella multilaterale
Oggi stiamo vivendo gli inizi di una nuova fase sollecitata dalla tremenda realtà di fame e di povertà assoluta che grava sui Paesi più sfortunati del terzo mondo
Ma siamo soprattutto alla vigilia di un processo che dovrebbe portare ad una riforma organica della legge numero trentotto
Nella convenzione chieda puntuali periodiche revisioni e memore dei risultati ottenuti con la prima Conferenza nazionale
Il mystery o delle affari esteri ha ritenuto di riaffidare a lì parliamo che già in quell'occasione era stato autorevole ed efficace gestore della conferenza l'incarico di organizzare questo secondo incontro
Quest'ultimo quadriennio rappresentato un periodo di lavoro che per molti versi mi ha ricordato quello mio precedente dell'organizzazione del servizio
Per la cooperazione allo sviluppo
Esaltante e gratificante anche se non sempre sereno a causa delle numerose difficoltà obiettive e dei dibattiti anche accesi che hanno tutto da una totale quanto ambigua e a volte strumentalizzata centralità del dipartimento
E da un'evoluzione repentina
Tanto quantitativa quanto qualitativa dell'impegno italiano rispondente a un'evoluzione obiettiva della situazione internazionale
è noto infatti che se la legge numero trentotto era stata varata fin da settantanove
E con essa era già nato il dipartimento
E solo a partire dall'ottantuno del nostro Paese ha fatto la scelta di dare un impulso particolarmente significativo ai propri stanziamenti per la cooperazione in ottemperanza ai propri impegni internazionali e in risposta hanno situazione particolarmente grave che si è andata affermando di numerosi Paesi in via di interessati alla cooperazione
Ma se proprio di un'esigenza sistematica logica dell'uomo organizzare in cicli in capitoli la storia questa ivi compresa la mini storia della cooperazione va vista piuttosto come un fiume come un continuo
E pertanto in un'ottica dinamica che credo questa seconda Conferenza nazionale debba concentrarsi sulla problematica della cooperazione
è pur vero però che anche in una visione di divenire ogni riflessione o decisione sul taglio futuro da dare alle nostre azioni deve prender le mosse da un bilancio quanto più preciso possibile di quelle passate
Questo in cori tenuto di assolvere predisponendo anche questa volta un libro bianco
Nel quale abbiamo cercato di fornire con il massimo di completezza compatibile con delle dimensioni ragionevoli
Un quadro d'insieme dell'attività svolta in quest'ultimo quadriennio
Assieme al libro bianco abbiamo anche ritenuto utile predisporre un volume
Contenente un'analisi comparativa delle soluzioni istituzionali adottate dai maggiori Paesi industrializzati in materia di organizzazione e gestione della cooperazione allo sviluppo
Ma prima di affrontare questi temi specifici e concreti
Mi si consenta di esprimere l'auspicio che una conferenza del livello dell'ampiezza di questa squadra mento dei temi specifici dell'azione concreta e quotidiana della cooperazione in senso stretto
Nell'ampia cornice dello sviluppo inteso nel senso più lato
Se infatti è solo del genio avere a fuoco contemporaneamente e i temi specifici e la problematica universale
E tuttavia dovere di ciascuno usare lo zoom di cui è dotata la nostra mente permettere periodicamente a fuoco la foresta è meglio quindi percepire gli alberi di Puglia composta
In questa stessa ottica non sfugge che per aver significato la cooperazione allo sviluppo in senso stretto deve essere collocata nel più ampio contesto delle relazioni internazionali
Le politiche agrarie
Il sistema finanziario internazionale il problema delle fonti d'energia eccetera
Senza un suo collocamento in tale più ampio contesto la cooperazione allo sviluppo rischia infatti di esaurirsi in una fatica di Sisifo nel tentativo di riempire un secchio bucato
Va da sé che Natale riflessione non deve indurci ad incrociare le braccia di fronte a un compito che allo stato dei fatti potrebbe apparire scoraggiante
Ma deve darci la consapevolezza che un tale sforzo per poter avere un senso dovrà essere al più presto affiancato integrato da ben più ampie misure di altra natura
è infatti evidente che l'umanità si trova attualmente di fronte Lorusso
Delle vere e proprie mutazioni della natura umana che a seconda del prevalere dell'uno dell'altra potranno portare a un vicolo cieco al disastro è un regresso
Come tante volte si è verificato nell'evoluzione del vivente
A dispetto magari dell'apparente successo o ad un nuovo salto di qualità
Sono questi temi tutt'altro che filosofici ma assai concreti
E tanto per chiarirli con un semplice esempio basti pensare all'alternativa costituita dall'apparente progresso indotto dalla corsa agli armamenti
Anche se sostenuta da intenzioni difensive
E quella costituita dall'ipotesi che l'umanità imbocchi la strada della solidarietà e si sente il prevalere della prima ipotesi infatti a parte gli evidenti pericoli di distruzione materiale che comporta
Presenta quello forse più grave di un'esaltazione di quel principio polisti con chi ha avuto finora forse ragione di esistere come strumento di sopravvivenza della specie
Ma che oggi rischia paradossalmente di conseguire il risultato opposto
Suo corollario non banale
E d'altra parte quello di una divisione permanente dell'umanità in una minoranza ricca avanzata Teocoli tecnico logicamente sempre più agguerrita in una maggioranza che dovrà essere esclusa
Quasi contenuta in una immensa riserva con qualcosa di equivalente a una muraglia cinese
Affamata azione per l'insieme delle azioni che devono essere intraprese per favorire un equilibrato sviluppo del nostro sempre più piccolo e interdipendente pianeta
E in questo contesto alla cooperazione spetta un ruolo determinante
Mantenendo se possibile continuamente a fuoco un tale sfondo questa conferenza potrà cominciare le sue riflessioni dunque partendo dall'esame di quanto è stato finora concretamente realizzato
Il libro bianco che vi presento si articola in tre parti
Nella prima viene descritto un quadro d'insieme delle norme delle direttive delle modalità procedurali
Delle condizioni operative poste alle strutture chiamato un'analisi dell'utilizzazione delle risorse finanziarie stanziate per la cooperazione fatta in relazione naturalmente al quadro di riferimento normativo ed operativo precedentemente descritto
La terza parte è formata da schede di sintesi delle iniziative varate nel corso del quadriennio con l'indicazione degli aspetti quantitativi e qualitativi di maggior rilevanza
Ad essa seguono una serie di elenchi relativi agli enti alle società e alle imprese italiane interessate alla realizzazione delle attività di cooperazione nonché i principali testi normativi che disciplinano la nostra cooperazione
In questo ampio contesto
Vorrei in primo luogo indicare lo di riferimento normativo che ha costituito il canale obbligato delle nostre azioni
Sia che si tratti della normativa di primo grado
Legge trentotto del settantanove legge numero tre dell'ottantuno
Sia che si tratti di successivi atti del Parlamento vincolanti con valore di interpretazione autentica della legge basti pensare all'ordine del giorno del sei aprile dell'ottantadue
Sia infine che si tratti di quella normativa per così dire di terzo grado costituita dalle delibere del CIPE
Va da sé inoltre che nel valutare tale operato non si potrà prescindere dal tener conto delle strutture
E delle procedure che tale normativa normativa e le concrete disponibilità esistenti fornirne solo alcuni particolarmente significativi ed emblematici di una evoluzione
Nel quadriennio ottantuno ottantaquattro sono stati stanziati complessivamente per la cooperazione pubblica lo sviluppo sette mila trecentoventinove miliardi
Di questi quattro mila trecentonovantasette per la cooperazione bilaterale e due mila novecento trentadue per quella multilaterale
In quattro anni gli stanziamenti sono aumentati dunque del centootto per cento
Gli impegni amministrativi del centotrentaquattro le erogazioni del duecentoquaranta per cento
Le variazioni più significative sono state quelle relative alla cooperazione bilaterale
Dato il modesto livello gli impegni decretati del Duecento ventisette per cento e le erogazioni del Quattrocento ottantacinque per cento
Dei due mila centocinquantadue miliardi da destinare a Doni stanziati nel quadriennio ne sono stati impegnati in mille ottocentotrentotto e non sono stati spesi mille quattrocentocinquantatré
Dei due mila duecentoquarantasei miliardi destinati a crediti d'aiuto ne sono stati impegnati in mille novecentoquarantasette
Ed erogati ottocentosessantatré
Sotto il profilo attuativo sono state varate oltre settecentocinquanta iniziative di cooperazione finanziate condoni con crediti di aiuto
In tale attività sono acquisto e l'invio di beni e attrezzature destinate ai Paesi in via di sviluppo si è fatto ricorso a quattrocentottantatré di sessantaquattro enti sono stati impegnati nella realizzazione di corsi di formazione professionale
Nel solo ottantaquattro i corsi sono stati centocinquantacinque quanto quattro mila novecento borsisti
Cinquantadue enti sono stati sostenuti finanziariamente per svolge l'attività di informazione e dibattito
Oltre mille tecnici sono stati impiegati direttamente dal dipartimento per attività di assistenza tecnica di valutazione e controllo delle iniziative
Sono stati realizzati programmi di cooperazione con ventiquattro istituzioni internazionali tra le tue il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo
L'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale il Programma alimentare mondiale l'Organizzazione mondiale della sanità
L'Alto commissariato per i rifugiati
Comunque tali dati vogliono essere giudicati tanto sul piano quantitativo quanto su quello qualitativo da essi emerge credo una realtà tangibile di cui si dovrà tener conto
E dalla quale dovrà necessariamente partire qualsiasi strada s'intende imboccare per il futuro
Quanto ai giudizi di valore se ne vorranno dare mi si consenta di aggiungere un altro elemento
Caratteristica propria della cooperazione dalle molte anime
Per citarne solo alcune
Basti ricordare quella volontaristica
Quella missionaria quella umanitaria quella politica quella economica quella più squisitamente mercantile
E via dicendo
è pertanto evidente come in un Paese democratico e pluralistico come il nostro nell'operare delle scelte sia indispensabile
Vorrei dire doveroso
Tener conto della risultante di tutte queste anime della cooperazione che si risolvono in altrettante forze spinte e controspinte se si vuole poter sostenere un movimento in avanti
E imboccare una strada che non finisca fatalmente in un vicolo cieco
Una serie di cerchi concentrici di diversa ampiezza
Quello internazionale quello interno e infine quello del dipartimento stesso
Partendo dal presupposto generalmente accettato secondo il quale la cooperazione allo sviluppo fa parte integrante della nostra politica estera
Presupposto che ha sempre orientato le scelte finora effettuate dal nostro legislatore
Credo in primo luogo che quanto è stato finora realizzato vada valutato sulla base della sua valenza internazionale
A tal proposito
Mi pare di poter rilevare come in un assai breve arco di tempo
Grazie alla sua azione di cooperazione il nostro Paese abbia assunto un ruolo e delle responsabile sempre infatti in particolare in materia non opinabile
Che per almeno una ventina di Paesi l'Italia sia diventata un partner rilevante e particolarmente gradito
E non sono mancati i numerosi espliciti riconoscimenti di tale fatto
Mentre si affollano numerosi gli aspiranti a far parte di tale gruppo
Fenomeno questo che tra l'altro rende particolarmente difficile quella concentrazione che ci viene suggerita a gran voce
E che d'altra parte si impone tanto come condizione di efficacia quanto come scelta angosciosa
Orbene questo risultato questa nuova dimensione della nostra politica estera
è il frutto di un'intensa azione che soprattutto in questa fase di scelte di conoscenza degli interlocutori di messa a punto di metodologie
Di conclusione di accordi di stavo razione di appropriati canali di comunicazione la cui rilevanza non deve sfuggire
Si tratta di un'attività che trova un riscontro assai marginale nei dati di gestione
Ma che eri specchiata nel numero dei contatti a livello governativo diplomatico e tecnico svoltisi in Italia e all'estero
Nel corso del solo ottantaquattro sono stati pari in media a venticinque trenta gli incontri internazionale di varia natura alla settimana
Un impulso analogo a quello impresso alla cooperazione bilaterale è stato dato alla cooperazione multilaterali
Porre in evidenza e la nuova presenza che l'Italia si è progressivamente assicurata e l'asse conseguente posizione di cui gode attualmente presso le maggiori e più qualificate istituzioni internazionali
Pensiamo ad esempio a ruolo dell'Italia per la creazione del fondo speciale per l'Africa
Al determinante contributo dato per la conclusione della convenzione di Lomé all'accordo quadro con la Banca mondiale
Ai programmi pluriennali concordati con l'Unicef l'OMS e con la fa
Ugualmente rilevante e sostegno finanziario assicurato dall'Italia alle istituzioni finanziarie a vocazione universale come la banca mondiale l'idea e a vocazione regionale Nizza azioni internazionali di cooperazione come l'Unicef
Il Programma alimentare mondiale e CGA R.
In parallelo con questo sforzo si è cercato anche di migliorare il livello della presenza italiana presso le organizzazioni internazionali sia attraverso l'acquisizione di posti di particolare responsabilità e prestigio
Sia attraverso l'inserimento di giovani funzionari alla base di quelle organizzazioni
Centotrenta circa attualmente rispetto alle poche unità del mille novecentottantuno
Anche per quanto riguarda la cooperazione multilaterale non si deve dunque credere che la nostra funzione si sia esaurita nel puro e semplice aumento dei contributi finanziari all'attività dei partivo in un momento in cui il sistema multilaterale
Pur restando insostituibile attraversa la sua più grave crisi di credibilità
Pratica attuazione le nostre scelte di politica estera devono basarsi su una loro compatibilità impegolare ricorso a quelle che meglio si prestano al perseguimento dei fini proposti
Non può sfuggire quanto sia questo un compito complesso con dei risvolti particolari soprattutto sul piano dell'informazione e della formazione tanto sul piano della presa di coscienza quanto dello stimolo delle capacità
Di ispirazione è stato per il dipartimento quanto emerso in merito in occasione della prima Conferenza nazionale sulla cooperazione dove particolare accento era stato messo sull'esigenza di sempre maggiori contatti Travaglia detti e lavori e l'insieme della società civile con particolare riguardo a cui settori potenzialmente interessati e capaci di contribuire incontro e di riflessione sia prendendo nell'iniziativa sia da do appoggio e sostegno a quante fra le iniziative proposte ci ci sono sembrate utili al raggiungimento di tal fine sia inoltre fatto maggior ricorso a pubblicazioni e filmati anche destinati ad uso scolastico per sempre più diffondere fare conoscere la vasta tematica connessa ai problemi dello sviluppo non può sfuggire infatti come il più ci tali problemi che fronteggia anche in Italia quella vera e propria nuova dimensione dell'economia che è la cooperazione allo sviluppo siano di natura culturale
Il principale di essi essendo proprio quello di meglio fare conoscere a farne venir meno la disponibilità e l'impegno condizioni indispensabili per un'azione sempre più sostenuta e ben orientata della nostra politica di cooperazione
Ma scendendo all'ultimo piano di questo esame deve ricordarsi che le concrete possibilità di azione solo funzione dei metodi di lavoro e delle strutture disponibili uno dei compiti invisibili che hanno perciò parti
Coralmente impegnato in questa prima fase il dipartimento sono stati infatti quelli connessi allo stabilimento delle procedure all'adattamento e riorganizzazione delle strutture Acco TT sempre nuovi di crescenti dimensioni alla programmazione alla messa in opera di metodologie costosa mente nei limiti del quadro di riferimento normativo sopra ricordato
Non spetta certo a me esprimere un giudizio sui risultati conseguiti in questo lasso di tempo ritengo però di dover ricordare come l'Italia abbia superato le due occasioni internazionali di controllo ufficiale di questioni i quattro anni costituite dagli esami del DAC del Comitato per lo sviluppo dell'OCSE l'ultimo dei quali si è concluso la settimana scorsa con riconoscimenti espliciti e credo al di sopra di ogni sospetto
E con l'unico significativo richiamo ad un più equilibrato rapporto tramontare degli stanziamenti e dimensione delle strutture debbo anzi dire a questo proposito in sede
OCSE si guarda con particolare interesse alla soluzione organizzativa adottata in questi ultimi due anni dall'Italia e consistente nell'avere una struttura centrale il dipartimento che si avvale da un
Lato della consulenza di istituzioni esterne dotata di particolari competenze specialistiche in materia di valutazione ed analisi perché economica dall'altro di unità tecniche collocate nei paesi in via di sviluppo a supporto delle nostre rappresentanze diplomatiche
Per quanto riguarda i risultati conseguiti oltre ai dati tecnici sintetici più sopra forniti
E a quelli più analitica di del Senato sulla nostra cooperazione nel Sahel e in America latina ritengo utile attirare l'attenzione su alcuni elementi qualificanti che hanno del resto in sede Duck ricevuto esplicito generale riconoscimento
Sul piano quantitativo in primo luogo va tenuto presente che in un arco di tempo straordinariamente breve partendo da percentuali irrilevanti con la fine dell'ottantaquattro abbiamo raggiunto lo zero trentadue per cento del prodotto nazionale lordo e abbiamo buoni motivi di credere che entro il corrente anno ci attesteremo sulla media Dacca dello zero trentacinque aggiudicandoci con ciò il tasso di crescita più rapido
Mai sostenuto sa di Parigi sui Paesi meno avanzati l'Italia ha progressivamente aumentato la percentuale dei propri aiuti destinati a tali Paesi fino a raggiungere il trentotto per cento dell'intero aiuto bilaterale
Che lo colloca in una delle posizioni più elevate tra i maggiori Paesi donatori
Va infine ricordato che partendo dalla parziale e ambigua trattazione fatta dalla legge trentotto del problema dei crediti d'aiuto dei crediti misti
Trattazione che con il suo puro e semplice recepimento di una parte delle norme contenute nella legge Ossola offriva il fianco a interpretazioni sfavorevoli delle vere motivazioni dei nostri crediti d'aiuto
La nostra cooperazione ha successivamente azione assai articolata e coerente che ci allinea sulle posizioni dei Paesi donatori più avanzate
Detto ciò
E tuttavia ben lungi da me l'intenzione di tracciare un quadro eccessivamente roseo molte sono infatti le difficoltà incontrate sul nostro cammino molti gli sforzi frustrati e i risultati non so di straccetti spesso si è trattato di limiti obiettivi contenuti nella normativa vigente tra i più vistosi dei quali citerà seguenti che auspico possano essere tenuti presenti in vista della riforma della legge trentotto che è già all'esame del legislatore
In primo luogo l'articolo quattro della trentotto attributi altro stabilire meccanismi e attribuirgli poteri che consentano di sporgere concretamente tale azione
Di fatto si deve riconoscere che allo stato della normativa attuale è possibile coordinare solo chi di buon animo intenda lasciarsi coordinati
In secondo luogo credo sia chiaro a tutti come per sua natura l'attività di cooperazione richieda una programmazione pluriennale
Tanto è vero che la legge trentotto nella sua originale formulazione prevedeva la propria copertura finanziaria per un arco di quattro anni
Tale norma come è noto è stata tuttavia abolita dalla legge numero tre
Del sette gennaio dell'ottantuno ha reso di fatto vanno e inadeguato qualsiasi tentativo di programmazione
A lunga scadenza in terzo luogo la specialità delle regole amministrative previste dalla trentotto
E il carattere fuori bilancio che ad esse si è inteso attribuire si sono dimostrate inadeguate e larghissima misura velleitarie e ciò non solo sul piano della parzialità di tale specialità
Quanto per il fatto che le regole di controllo previste sono tali per i tempi e le incertezze che caratterizzano da indurre fatalmente gli amministratori so toh pena di gravi rischi a far rientrare dalla finestra quelle restrizioni e quei freni che si era cercato di far tra organizzazione e improvvisazione
Di fronte all'esigenza quotidiana di operare scelte tra le contraddittorie esigenze della trasparenza ai della celerità abbiamo imparato alcune lezioni fondamentali che credo debbano essere tenute in debito conto per il futuro
Il terzo mondo di per sé è concetto di comodo e astratta generalizzazione sta via via sempre più perdendo ogni significato
E soprattutto sul piano operativo va sostituito con una divisione dei paesi emergenti in piccoli piccolissimi gruppi omogenei che fronteggiano problemi tanto diversi
Da richiedere interventi affatto diverso
E ciò non solo parziali cui fare ricorso nei singoli casi
Una importante suddivisione mi pare soprattutto quella tra Paesi che per vari ordini di motivi che non è il caso qui di analizzare sono abbastanza avanti sulla via dello Sri gruppo da essere in grado di autogestire la propria programmazione e Keanu pertanto solo bisogno di essere assistiti nell'applicazione dei loro programmi
E altri Paesi che versano invece in difficoltà gravissime e che pertanto oltre che degli aiuti hanno bisogno e del resto richiedono pressantemente anche di De e di programmi nonché di
Un sostegno delle loro stesse strutture amministrative va da sé che ne constatata la gravità l'urgenza e la dimensione del problema del sottosviluppo e anche però evidente
E le risorse sulle quali realisticamente si può contare saranno assolutamente insufficienti a raggiungere risultati apprezzabili qualora non possano essere raggiunte delle
Modalità di coordinamento tra Paesi donatori e tra questi e i Paesi riceventi sotto la guida o quanto meno grazie alla mediazione di appropriati organismi internazionali
Al momento in cui l'aiuto allo sviluppo da modesto esercizio assistenziale diventa così ampio impegno anche sul piano finanziario è non solo lecito
Ma doveroso prendere in considerazione anche l'aspetto di come un aiuto valido e sostenuto possa essere basato solo su una reciprocità di interessi
Ciò è vero tuttavia
A condizione solo di un'assoluta chiarezza e mancanza di equivoci occorre infatti parlare di Vittorini per il sistema economico del Paese donatore nel suo insieme in
Con degli interessi delle singole imprese che non necessariamente coincidono con quelli dei paesi riceventi né con quello stesso più generale a più lunga scadenza
Del Paese donatore
Il ritorno deve essere cioè visto in senso squisitamente politico come contributo complessivo la creazione con il in via di sviluppo di aree sempre più care il ruolo della cooperazione come aspetto costitutivo della politica estera del nostro Paese
Giacché in quest'ottica che può effettivamente trovarsi da appropriato momento di sintesi e di governo della cooperazione tra approccio mercantili distico approccio umanitario
Tra istanza di concentrazione e necessità di flessibilità tra l'azione diretta dello Stato e azione degli organismi non governativi degli enti locali delle imprese private
Ma oltre alla sopramenzionata articolazione per gruppi dei paesi in via di sviluppo sia andata recentemente profilando un'altra suddivisione macroscopica
Di ben maggior momento quella tra i paesi che sia pur sia di sottosviluppo di quei Paesi cioè che in base alla legge della relatività
Si stanno pericolosamente allontanando all'indietro avvicinandosi forse è un critico punto al di là del quale non vi è possibilità di recupero
Non vorrei marcare una nota ad eccessiva o pessimismo ricordando i casi tristi a noi ancora assai vicini di interi gruppi etnici che di fronte a un'eccessiva distanza dalle società più avanzate
Turbati dal contatto con queste né i loro equilibri naturali si sono letteralmente lasciate morire quanto meno come entità etniche autonoma tale fenomeno del quale si è preso forse
C'è più lucidamente coscienza in questi ultimi tempi impegno a restituire reattività e volontà di sopravvivere a interi gruppi di uomini che rischiano altrimenti lo scoraggiamento e l'abbandono
La constatazione di tale grave dato di fatto ha indotto da ultimo molti Paesi donatori e molti organismi internazionali a prestare particolare attenzione agli interventi di emergenza
Ma non va dimenticato che al di là di questo movente positivo
Tale atteggiamento è anche gravido di una componente negativa forse inconscia basata sulla sfiducia nei confronti della cooperazione come finora concepita
Sfiducia probabilmente più giustificata dalla delusione delle aspettative cestini anche rilevanti non sono mancati anche prescindendo dai paesi produttori di petrolio ed ai cosiddetti Nick che cominciano addirittura ad essere per noi pericolosi concorrenti
Basti pensare a solo titolo di esempio ai progressi compiuti in generale in materia di alfabetizzazione in campo sanitario
Ai successi della rivoluzione verde in India
Al raggiungimento della usufruì dell'autosufficienza alimentare in Cina ai progressi compiuti dall'Indonesia dalla mala Isiah dalla Colombia e ai sensibili passi in avanti compiuti dalla Tunisia ed alla Jordan
Non sfugge che una tale sfiducia e carica di pericoli in quanto fatalmente ma senza tuttavia lo stimolo necessario a intraprendere la cura clinica che dovrebbe eliminarne le cause
Di qui deriva l'esigenza di un giusto equilibrio e di uno stretto collegamento tra l'un tipo di intervento e l'altro tanto per quanto riguarda la distribuzione delle risorse che il ricorso ai diversi strumenti
Ciò ci porta a ricordare l'insostituibile ruolo degli organismi non governativi
L'Italia pur nella modestia del suo sforzo iniziale nel campo della cooperazione è stata come noto tra i Paesi che per primi hanno privilegiato le attività di volontariato
Tuttavia è solo molto più tardi in questi ultimi anni che adeguata attenzione in vista dell'insostituibile funzione che possono svolgere a livello delle radici dell'erba come suona una vice Spresiano anglosassone al fine proprio di stimolare la capacità e la volontà di sopravvivenza e di SEL pro Lions dell'uomo destinatario ultimo vorrei dire unico della cooperazione
Dovuto spazio si dovrà dunque dare come si è cominciato a dare a questo tipo di attività ponendo sì tuttavia il problema assai delicato di quale sia la dimensione che tali enti e le loro azioni possano raggiungere senza snaturarsi e perdere quindi della propria efficace
E infine un cenno a un Conchita strutture metodi di lavoro e procedure appropriati
Nel corso del quadriennio ottantuno ottantaquattro vi è stato un netto squilibrio tra questi fattori da un lato e l'entità e la qualità degli adempimenti da soddisfare dall'altro i risultati ottenuti ma
Grado questi limiti obiettivi mi fanno ritenere che i miglioramenti anche marginali sul piano strutturale procedurale possono consentire un adeguato e proficuo impiego di risorse crescenti occorre però che quest'
I miglioramenti del resto già individuati da tempo si realizzino in concreto e con la dovuta tempestività giacché la Real
Sta della nostra cooperazione ha raggiunto ormai una soglia quanti qualitativa e di rinnovati i meccanismi operativi
A conclusione del mio intervento mi si consenta in primo luogo di rivolgere un ringraziamento a tutti coloro che sul piano personale come su quello istituzionale hanno contribuito e confido che continueranno a contribuire alla realizzazione di questa attività che come è stato giustamente sottolineato esige il coinvolgimento di tutto il complesso della società nelle sue più diverse espressioni
Vorrei ricordare in particolare le amministrazioni dello Stato i grandi enti pubblici economici le associazioni di categoria le strutture produttive le società di consulenza di ingegneria le organizzazioni i centri di ricerca e di formazione professionale
Ma poiché per me questo è anche un commiato mi si consenta di rivolgere un saluto euro che è un riconoscimento particolare
Ai collaboratori che hanno come creduto in questa impresa e che ad essa si sono dedicati senza economia di energie scusandomi se ho tanto spesso abusato della loro disponibilità
E ricordandolo uomo di commiato che la vera soddisfazione quella della propria coscienza e che in pochi casi come in questo vale il principio secondo il quale non vi è limite a quanto può realizzare un uomo se non si cura di chi ne riceverà il merito
In secondo luogo con un salto di qualità nel tipo di approccio politico culturale alla tematica della cooperazione allo sviluppo come tematiche integrante della politica estera del nostro Paese che sta dimostrando la volontà e la Ca'la città di dare un sostanziale originale contributo a questo gravissimo problema i rapporti tra i Paesi forti e i Paesi deboli sono stati nella storia sempre rapporti di dominazione fonte di gravi confronti
Da ultimo per un lungo periodo storico questi rapporti sono stati ufficialmente riconosciuti come tali ed hanno dato vita al colonialismo
Con l'affermarsi dei movimenti di indipendenza e di rifiuti la stessa cooperazione allo sviluppo negli anni cinquanta sessanta e settanta se in gran parte tradotta nel trasferimento di modelli propri dei Paesi ricchi ai Paesi poveri
Senza verifica e senza l'attenzione dovuta ai bisogni reali e alle caratteristiche culturali storiche sociale Agli ed economiche dei destinatari e tuttora il pericolo di tale approccio unilaterale continua ad essere presente
Tanto nelle tendenze umanitarie solidaristiche quanto in quelle prettamente mercantile
Solo un più completo superamento di tale approccio potrà fare della cooperazione allo sviluppo un valido strumento per il miglioramento della condizione dell'uomo
Mi fa molto piacere che l'applauso
Dica chiaramente anche uno stato d'animo che in una conferenza che rischia di essere formale certamente non guasta e lo stato d'animo di compiacimento e cordiale saluto al ministro Giacomelli conta conferenza nazionale di cooperazione allo sviluppo io credo che gli vada dato atto ha fatto un lavoro difficile anzi difficilissimo di per l'ho fatto senza pretese di bellezze DR ore percorso la strada del montaggio graduale di procedure tutte da impiantare e soprattutto di vada dato atto che per quel The scelte probabilmente non ha avuto direttamente la soddisfazione vinto raccogliere tutto quello che avrebbe potuto raccogliere quindi noi lo lo salutiamo e lo ringraziamo personalmente io lo ringrazio perché sono sicuro di poter dire che la cooperazione avuto funzionari augurio Perkin del dorso le io lì subentra
Se al ministro e
Prima al ministro San Leo per agenti larga con la nostra riunione è conclusa domani i lavori riprenderanno alle nove in quest'la sede le diverse commissioni saranno distribuite nei locali Acciaro predisposti grazie dell'attenzione e arrivederci