Notiziario Antiproibizionista

Il comitato promotore referendum presenta
La legalizzazione dimostrata
Agli adulti un italiano su tre e ha fumato cannabis almeno una volta nella vita i consumatori abituali sono oltre tre milioni più o meno come chi segue il calcio allo stadio poi ci sono i fan delle droghe pesanti vietatissimi darmi ma semplicemente anche nelle scuole così la criminalità organizzata incassa decine di miliardi di euro un se invece lo Stato legalizza se la cannabis come i tabacchi incasserebbe circa otto miliardi all'anno in più
Come due Imola sulla prima casa quanto basta per costruire trenta nuovi ospedali o comprare i sessanta F trentacinque
Solo un esempio ogni anno si risparmierebbero anche i due miliardi della repressione per fare segni l'ASI limito per centottanta mila bambini creando quaranta mila posti di lavoro anche la giustizia si svuoterebbe polizia magistratura avrebbero più risorse contro i crimini che fanno vittime sono quasi ottocento mila i processi per droga che intasano i tribunali contribuendo al sopra fa ha vinto delle carceri un detenuto sopra infatti è dentro per reati legati alle droghe
La legalizzazione la trasformazione delle tossicodipendenze in farmaco dipendenze avrebbero un effetto stupefacente sulla giustizia sulla sicurezza sull'economia sulla sanità la cannabis si anche rivelata una straordinaria terapia naturale un aiuto perché soffre di cancro glaucoma parchi insomma di sclerosi multipla i Dislane insomma la guerra alle droghe non ha proprio senso il proibizionismo non funziona fa molte più vittime della droga stessa i risultati sono sotto gli occhi di tutti e sulla pelle di troppi Olanda e Portogallo l'hanno capito danno e hanno depenalizzato il consumo senza vedere aumentare i consumatori una mossa efficace sotto ogni punto di vista
Anche gli italiani vent'anni fa cambiare un approccio con un referendum radicale ma nel due mila sei Fini-Giovanardi con la scusa del doping alle Olimpiadi di Torino decisero di tornare a rimanere for credo
Che facciamo cambiamolo
Con un nuovo referendum che depenalizzati il possesso e il consumo e la coltivazione fai da te
L'obiettivo è una riforma che permetta di legalizzare il regolamentare le droghe aiutarci a cambiare la legge vieni su cambiamo noi punto it firmai fai firmare il nuovo referendum radicale
Lunedì sedici settembre del due mila tredici un saluto da Roberto Spagnoli bentrovati all'ascolto del notiziario antiproibizionista di Radio Radicale
Abbiamo voluto iniziare anche questa puntata con lo spot sul referendum ma sulla legge Fini-Giovanardi sulle droghe
Uno dei dodici referendum ma promossi dai radicali abbiamo iniziato anche oggi con proponendovi
Questo questo sonoro questo spot che naturalmente il Claudio Del del video che trovate su aiuti hub avuto molto successo in queste settimane
Realizzato così perché siamo alle battute conclusive siamo ormai in dirittura d'arrivo per quanto riguarda la raccolta di firme sui dodici referendum
Ma proprio il sei referendum sull'ideata diritti civili sono a rischio il i due referendum sull'immigrazione quello sul divorzio breve quello sull'otto per mille alle chiese quello sul finanziamento pubblico dei partiti e quello appunto sulle droghe
C'è il rischio di non raggiungere le cinquecento mila firme necessarie per depositare poi questi serie ferendo mina Cassazione di questo parleremo in questa puntata dello tesserati previste lista nella quale cominceremo anche a proporvi
Alcuni momenti della Summer School due mila e tredici
Che si è svolta a Firenze il cinque sei e sette settembre
Quindi alla fine della scorsa settimana Summer School organizzata da una serie di organizzazioni che quest'anno ha di più dibattuta discusso analizzato la questione del
Ripensare le città i contesti urbani di inizio di inizio secolo alla luce del fenomeno
Dell'uso e dell'abuso di sostanze psicoattive e anche degli stili di vita che si accompagna questo fenomeno tra aziende site nel titolo di questa Summer School molto interessante trovate già la registrazione di tutti i momenti di di lavoro plenario comune su Radio radicale punto ITI
Vogliamo però aprire questa puntata del notiziario antiproibizionista parlando di un'altra raccolta di firme che ha raggiunto un primo importante successo prima importante traguardo
Parliamo della raccolta di firme per la proposta di legge d'iniziativa popolare per la legalizzazione dell'eutanasia
Che è stata sottoscritta da oltre cinquanta mila cittadini italiani sessantasei mila e rotti per la precisione e venerdì scorso venerdì tredici settembre le firme sono state depositate
Alla Parlamenti italiano alla Camera dei deputati c'è stata anche una
Manifestazione davanti a Montecitorio vogliamo iniziare con con questo perché è sicuramente un primo passo importante per quanto riguarda
Questa questa iniziativa in particolare per la legalizzazione del dell'eutanasia
Ma vogliamo entrare con questo soprattutto perché questo appunto il notiziario antiproibizionista ne parliamo solamente solitamente di di droghe di politica delle delle droghe
Però l'antiproibizionismo è un concetto molto più molto più vasto che investe proprio tutti gli aspetti del del vivere comune del vivere sociale antiproibizionismo e pensare che
I divieti fine a se stessi non serve una che dice che
Di fronte a certi fenomeni che coinvolgono anche le libere scelte dell'individuo
Più che la proibizione serve invece la l'informazione serve la la responsabile assunzione di responsabilità
Personale e servono dunque leggi capaci di governare i fenomeni capaci di dare risposte razionali intelligenti e cittadini
Tutto quello che non avviene appunto per quanto riguarda la politica delle droghe ma che non avviene anche in altri settori e in quello per esempio delle scelte personali di vita delle in questo caso delle scelte di fine vita
Una un ambito nel quale purtroppo nel nostro Paese
Prevale il il il divieto prevale la posizione lo scontro ideologico prova prevale il diktat l'autoritarismo di chi pretende
Di fare delle proprie rispettabili opinioni personali contrarie il al all'eutanasia volontaria di farne però una legge che deve valere e per tutti
Così non deve essere in un Paese democratico in un Paese in cui vige lo stato di diritto in un Paese
Che vuole essere liberale ogni cittadino deve essere poter libero di disporre della propria vita nel rispetto ovviamente e delle della vita e delle scelte degli altri
La proposta di legge per la legalizzazione dell'eutanasia va proprio in questa direzione e corrisponde anche a una domanda che viene a una a un ha un'idea una posizione che ha maggioritaria tra i cittadini italiani
Venerdì dunque c'è stata la questo primo passo importante al quale però dovrà adesso seguire la mobilitazione perché la legge non resti sepolta nei cassetti del Parlamento ma vada in discussione e il forze politiche vengano messe di fronte alla loro responsabilità responsabilità del loro scelte
Prima della consegna delle firme alla Camera dei deputati c'è stata una manifestazione davanti a Montecitorio da questa manifestazione di vogliamo proporre adesso una parte dell'intervento di Gianfranco Spadaccia
Non è in discussione
La morte
Spara alziamo il campo
Dalle falsità e dal fanali dai fanatismi
Ciò che è in discussione è la libertà era autonomia della persona e dell'individuo
Con questa legge ecco nel testamento biologico per il quale ci imbattiamo pronti partiamo ottengo no note ci imbattiamo nella libertà di scelta per il malato che è l'anziano
Per malato terminale
E spara chiama in campo
Finalmente nell'era di Bergoglio
In cui
Sembra tramontato la idee Garrisi MO
Della lotta
L'Illuminismo e al
Che al
E al relativismo sbarazzina ma il campo
Da
La volgarità Ray Giovanardi che richiamano l'eutanasia di Hitler
Quella non era la libertà di scelta dell'individuo quello era l'oblio eutanasia obbligatoria per i malati i veri gli indizi indi
Per gli handicappati Mapelli scomodi per gli zingari per gli ebrei era eutanasia di Stato non ha niente a che vedere
Con la battaglia di libertà che si sessantaquattro mila cittadini
Hanno
Combattuto raccogliendo le firme
E qui voglio dire pensando oltre al loro ringraziando lì a tutti quelli che ancora oggi stanno
Stanno
Dava con i banchetti nelle piazze o stanno raccogliendo le firme nei Comuni
Stanno facendo questa battaglia difficilissima tutta in salita per i dodici referendum
Ringraziandolo e ringraziando i fortemente non so se ce la faremo
Ma per il Dio non c'è democrazia se non ci sono minoranze sacrificandosi mettono a disposizione degli altri e delle maggioranze
Gli strumenti della democrazia senza di essi senza queste volontà senza questa partecipazione la democrazia
In arrivi esce muore diventava miserabile democrazia italiana con la quale dobbiamo purtroppo fare i conti ogni giorno
E allora questa battaglia
Non è una battaglia per la morte come già accusano Marco dice con ogni giorno
La tua sciò dal suo censurata uscirò però della fame della sete contro la criminalità ormai professionale di uno Stato aver torto ora non solo
Non solo i detenuti ma anche coloro che in queste condizioni
Sono costretti a tenerli
A controllarli
I direttori delle carceri la Polizia penitenziaria
Accusava Nicolò Scuderi e aver ideologia dominante
è per
Questa legge contro quella regola Guidonia e quindi concluderò leggendo FI va evviva Luca Coscioni è attiva
Piergiorgio verbi e private
Il lascito che ci hanno lasciato l'eredità che ci hanno
Che corre il nostro che ci hanno
Il concerne investito della cui responsabilità ce l'hanno investito
è viva l'Associazione Luca Coscioni è priva il Partito Radicale
Era una parte dell'intervento di Gianfranco Spadaccia venerdì scorso venerdì tredici settembre prima della consegna alla Camera dei deputati delle oltre sessantasei mila firme di cittadini
Che hanno sottoscritto la proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell'eutanasia
Un primo passo cominciamo importantissimo al quale trova adesso seguire la mobilitazione perché la legge non resti
Nel nei cassetti del Parlamento ma vada in discussione e metta le forze politiche
Di fronte alla responsabilità delle loro scelte e soprattutto metà le forze politiche di fronte alla necessità di dare risposta a quei cittadini che è in maggioranza in Italia e lo dicono in tutti i sondaggi sono a favore della legalizzazione del dell'eutanasia
Questa questa depositò il deposito del firme per la proposta di legge
Di disattiva popolare per l'eutanasia legale è una primo successo della RAI della raccolta di firme che dimostra come in Italia i cittadini vogliono far sentire la propria voce lo hanno dimostrato con i referendum
Sull'acqua e gli atti su cui abbiamo votato qualche tempo fa
Lo hanno lo sull'anno dimostrato in altre situazioni c'è la possibilità di far sentire la propria voce attraverso le leggi iniziativa popolare attraverso i referendum ma se ci si scontra anche con la realtà
Di un di un sistema di un di un regime che fa di tutto per ostacolare questa questa volontà soprattutto fa di tutto per non rendere effettivo poi il diritto sancito dalla
Dalla costituzione di intervenire da par direttamente da parte dei cittadini sulle leggi sulla formazione delle leggi con proposte di legge ma anche con l'abrogazione di leggi che si ritengono che la maggioranza ritiene non essere non essere positive
E questa questa proposta di legge d'iniziativa popolare sul sull'eutanasia legale ha sicuramente fatto da apripista da battistrada
Hai dodici referendum radicali come ha detto Mario Staderini nella corso del conversazione settimanale
Andate in onda sempre venerdì scorso a Radio Radicale
Oggi abbiamo consegnato queste sessantasei mila firme
Di una iniziativa in cui bisogna subito dare atto e ringraziare l'associazione Coscioni a partire da Filomena Gallo e Marco Cappato che hanno creduto da subito in questa ripresa
Di tavoli su iniziative popolari in questo caso si è trattato di una proposta di legge poi sono venuti i referendum e non è un caso che sono venuti proprio perché si era avuta una conferma
Delle difficoltà ovviamente del tutto quello che la macchina di raccolta firme di come
Di come si può fare in assenza di autentica tumori di Comuni efficienti di informazione
Al tempo stesso però
Ha dato la consapevolezza di quello che si sta
Est e il nostro Paese cioè noi avevamo dei sondaggi che dicevano che al sessantacinque per cento lo dall'Asia era favorevole da parte degli italiani e e poi abbiamo voluto confrontarci con il tavolo il tavolo confermo anzi va oltre quel dato cioè tutti i partiti italiani bisogna dirlo tutti
A parte mi sembra di fondazione all'ultimo salvo essere stata su una posizione sono terrorizzati
Sono specialmente alla parola Tana sia terrorizzati credo perché hanno paura del Vaticano terrorizzati credo perché non conoscono il Paese non sanno che i cittadini invece correvano appena mettevamo una bandiera sul tavolo lo scritto dalla sia legale senza neanche fare il volantino allora
Questi sessantasei mila firme raccolte tutte anche attraverso una forma di partecipazione e grazie al lavoro che ha fatto anche Mihaila Occo su internet i volontari on line
Quelli i cittadini che sono andati i Comuni ad attivarmi loro proprio proprio perché
Non c'erano i mezzi i militanti anche dire da associazioni consulenti radicali italiani che
In giro per l'Italia e le associazioni hanno contribuito a fare il cadavere questo successo credo che lanciano
Un significato hanno un doppio significato da una parte la conferma che ci sono alcuni temi
Rispetto ai quali la politica lontana mille miglia
Dai e cittadini e anche la conferma che il metodo dell'iniziativa popolare cioè della spinta popolare di rivolgersi ai cittadini per
Inserire per imporre nell'agenda politica questioni che altrimenti non verrebbero affrontate e ancora
L'unico metodo per potere scardinare insieme le iniziative non violente insieme alle battaglie di diritto quelle che sono le paludi partitocratica italiane e devo dire che su questo abbiamo
L'altra l'altra partita in corso che quella referendaria è che
Trai linfa anche da questo io spero tragga linfa da questo
Da questa consegna di firme
Sapendo che noi alla fine sia della campagna referendaria comunque vada sia anche di questo
Di questa proposta di inserire uguale sulle donne sia abbiamo anche un altro obiettivo con l'obiettivo di legalità di democrazia di riforma da ottenere così come bisognerà ottenere la riforma
Di regolamenti della Camera e spero che il Movimento cinque Stelle su questo
Batta forte il pugno come avvocato come ha dimostrato in alcuni casi di saper fare affinché vengono cambiati i regolamenti della Camera e del Senato perché le proposte di legge d'iniziativa popolare siano calendarizzate discusse obbligatoriamente
E al tempo stesso però
Abbiamo anche la necessità di far fare quelle riforme legislative
Perché è impensabile che si continui non i radicali che abbiamo un know how abbiamo comunque una capacità abbiamo Marco Pannella siamo riusciti con difficoltà a mettere in moto una campagna referendaria che adesso
Può giocarsela su tutti quanti ma la realtà è che oggi un cittadino
Tra Comuni inefficienti tra impossibilità di autenticazione tra costi da sostenere per stampare i moduli mandando in giro carta copiativa
Non potrebbero organizzarsi e non potrebbe organizzarsi anche forse meno meno forti di noi e allora
Noi siamo pronti già con un articolato che proporremo comunque vada questa campagna referendaria in Parlamento perché si modifichi le procedure di raccolta firme perché è impensabile
Che non si possa ad esempio riuscita a trovare un modo per poter firmare Sempre mantenendo le garanzie di notificazione on line insomma battaglia ancora una volta di contenuto battaglie di metodo battaglie di democrazia
Diciamo così la fabbrica radicale che sforna ancora ma credo cose molto utili per il Paese
La fabbrica radicale sforna cosa molto utili per il Paese di ha detto il segretari di radicali italiani nell'intervista settimanale Radio Radicale venerdì scorso
Ma nonostante nonostante questo a praticamente due settimane dal termine
Per il deposito in Cassazione molto forte il rischio che non venga raggiunta le firme necessarie per i referendum sul sull'invertita e diritti civili vale a dire
Il finanziare il referendum sul finanziamento pubblico dei partiti quello sull'otto per mille i due sull'immigrazione quello sul divorzio breve e quello sulla legge Fini-Giovanardi sulle droghe
è venuto meno il l'impegno di Rifondazione Comunista su queste sere ferendo ma che sia ritirata dura seguito della decisione di Silvio Berlusconi di firmare quelli sulla giustizia ma anche quelli appunto su libertà diritti civili
Non c'è stato il grande la grande mobilitazione da parte del Partito socialista e di Sinistra ecologia e Libertà
è mancato l'impegno da che pure era stato preannunciato della CGIL e soprattutto è mancato l'apporto del Partito Democratico nonostante per esempio quelli sull'immigrazione avessero avuto
L'appoggio del foro migranti immigrazione del partito democratico ma evidentemente nel PD è prevalsa una linea anche referendaria che ha radici antiche in quella parte
Ma della politica italiana e anche di questo ha parlato il Segretario di radicali italiani nell'intervista settimanale a Radio Radicale venerdì scorso con Cristiana Pugliese
Sin dall'inizio noi stiamo cercando di
Abbiamo cercato a lungo pubblicamente e privatamente
Di superare
Un un ostracismo nei fatti
Da parte di diciamo una gamba del regime italiano e cioè la parte il Cotral cosiddetta progressista che è fatta del Partito Democratico è fatta di grandi sindacati come la CGIL che è fatta di una stampa
Progressista
Che ha scelto da subito la politica dello struzzo dell'indifferenza rispetto ai dodici referendum
E che a un certo punto ha tramutato ben presto questa politica dello struzzo indifferenza in un vero e proprio ostracismo silenzioso in modo che non ci potesse neanche essere la polemica è questo
è un fatto assolutamente da darsi da sottolineare da sottolineare perché nel nostro Paese nel momento in cui stupore raccogliere le firme alla radicale cioè secondo la legge solamente se è un'autentica Torre
B quest'anno in cui diciamo gli utenti odori sono cento degli aventi odori veri quelli che non costano soldi sono i centoventicinque centotrenta mila consiglieri comunali e provinciali
E questi consiglieri comunali provinciali per più dell'ottanta per cento in realtà sono consiglieri o del PdL o del PD
Se uno di questi due gruppi non non non si mette a disposizione praticare le firme
Tu praticamente
Agli impedito ai sequestrato il diritto dei cittadini italiani a poter firmare allora il PDL avendo scelto di puntare tranne qualche rara eccezione sui serie ferendo un della giustizia sta consentendo cittadini italiani firmare queste referente
Ma sui dodici referendum radicali
C'è diciamo il singolo non c'è una scelta di movimento ci sono esponenti del Cinque Stelle ci sono esponenti di selle anche esponenti del PD singoli esponenti è che si vanno a offrire per qualche tavolo
Ma in realtà la scelta di ostracismo che viene da la parte progressista del nostro regime italiano a di fatto sequestrato i diritti degli italiani che volevano andare a firmare
E la scelta anche di media di totalmente ignorare anche quei seri ferendo un male
Che dovrebbero essere naturaliter della sinistra o dei progressisti quelli che non dovrebbero secondo la loro vulgata far cova muscolare Berlusconi comunque
Hanno visto hanno visto disimpegno allora persino sui referendum immigrazione dove il Forum immigrazione del Partito Democratico con Presidente Livia Turco con Marco Paciotti e con Khalid Chaouki
Era stato a questo punto credo costretto dalla nozze iniziativa dare un appoggio è un appoggio formale pensando poiché qualcosa
Ma
Non si sentono più gli ho scritto li ho cercati non mi rispondono neanche neanche una firma si è visto da quella parte allora
Di fronte a questo io preferisco Paolo Ferrero di Rifondazione Comunista che ci ha chiamato già quando diciamo era entrata ci ha chiamato e ci ha detto guarda Mario
Te lo dico chiaramente io avevo già dei problemi all'inizio sul fatto di fare una cosa con i radicali perché comunque ma siamo sempre comunisti
Che voi siete sempre radicali
Poi però quando diciamo
Liberisti c'è stato secondo la sua lettura il contabile ciò Berlusconi hanno allora ha chiamato diciamo si sono chiamati fuori lo hanno detto con fra che preferisco questa franchezza all'ostracismo
Da parte invece progressisti a democratica
E e oggi l'appello l'appello e a questo punto direttamente ai cittadini
Che magari si riconoscono nel voto nella parte progressista di questo Paese dia di correre loro ai Comuni e ai banchetti a firmare per disobbedire a questo ordine ante referendario di sabotaggio vero e proprio
E ai consiglieri che in queste ore possono ancora dare una mano cercare i nostri chiamarci al Comitato cercare i nostri compagni per prendere dei moduli raccogliere le firme anche loro e anche i media
Perché no potrebbero fare qualche cosa Cetto si aiutati da qualche Vittor anche parlare di quelli che ha la possibilità di parlare al Paese ed RNC a chi è ingenuo insulti che andassero a firmare c'è potrebbero dare un segnale però
Credo che c'è molto poco in questo momento da aspettarsi e c'è quindi da provarle tutte quindi rivolgersi ancora una volta direttamente gli unici che possono essere in sintonia con noi perché non hanno convenienze
Come una gamba o l'altra del regime che sono quindi i cittadini quindi questo è il il il il momento e speriamo anche che
La spesa pubblica dell'immagine che ha fatto Nichi Vendola andando a firmare quella che sta facendo Riccardo Nencini possa permettere di recuperare il ritardo comunque
Che da parte organizzativo li capisco dall'altro però anche in parte capiamo di cosa se ti interrompo e non sa ascoltatori nel sino al Partito Socialista entrare Nichi Vendola con Sella nella
Affinché appunto queste due proprio questi due soggetti politici che hanno voluto invece dall'inizio
Appoggiare
Almeno un pacchetto di referendum possono non dico avvicinarsi all'obiettivo di cento mila firme che avevano ottimisticamente avevamo detto già subito preventivato ma perlomeno appunto non arrivare con le miserie
Così l'ex segretario di radicali italiani Mario Staderini venerdì scorso a Radio Radicale dunque di fronte a quello che oggettivamente si configura come un ordine anti referendario che viene da parte di quelle forze politiche che invece naturalmente avrebbero dovuto appoggiare almeno essere ferendo una su libertà diritti civili quelle sul sulle immigrazione sulle droghe sul divorzio breve sull'otto per mille
Di fronte punto a questa situazione che mette invece questi sei referendum a rischio di non raggiungere le firme necessarie a due settimane dalla dal termine per il deposito in Corte di Cassazione prosegue
La mobilitazione dei radicali e di quelle forze politica che invece hanno mantenuto il loro impegno pur tra tante difficoltà
Ricordiamo che non si può più firmare nei Comuni nelle segreterie comunali o per me non per meglio dire ci sono delle dei Comuni dove sarà ancora possibile per qualche giorno a firmare grazie all'impegno volontario di militanti radicali
E non solo tra sarà invece poi continua continueranno invece
I tavoli ci saranno postazioni fisse in varie città saranno organizzati dei veri e propri referendum Dese
Trovate tutte le informazioni necessarie per sapere dove è possibile firmare quindi acqua dove ci sono i tavoli e quali sono invece i Comuni dove ancora per qualche giorno
è possibile recasse fermare
Sul sito internet www punto referendum radicali punto ITI
E parliamo adesso di droghe e di città in questi ultimi dieci quindici anni in Italia le politiche delle droghe hanno pagato un prezzo altissimo a causa della eccessiva semplificazione
Che i politici che hanno avuto responsabilità di Governo sia a livello nazionale che a livello locale
Hanno troppo spesso dato di un fenomeno che invece a contrarre molto complesso etiche ed è cambiato e anche sottoposto a continui cambiamenti
Le politiche delle droghe si trovano ad affrontare delle delle sfide molto importanti
E se le regole restano troppo rigide poco attente alla specificità degli interventi rischiano rischia di mettere in crisi tutto il sistema di servizi rischiano di
Irrigidire il il sistema dei servizi ridendo non rendendolo inadeguato poi
Ad affrontare una realtà alla realtà di una di una domanda di un fenomeno che invece è in continuo cambiamento
E così si rischia anche di penalizzare di annullare quelle azioni sperimentali e innovative che invece potrebbero individuare nuove strade come è stato fatto in alcuni Paesi fuori dall'Italia come si sta cominciando a a fare appunto fuori dall'Italia
In la verità la realtà è che in questi anni questi ultimi anni gli operatori soprattutto quelli che lavorano
In strada si sono trovati a gestire una domanda sempre più diversificata sempre più complessa
Un fenomeno sempre più articolato con strumenti che diventavano sempre più sempre meno flessibili e con mezzi che diventavano sempre più scarsi
Ecco PON questo e altri naturalmente sono
I presupposti da cui attorno al quale si è sviluppata la Summer School due mila e tredici organizzata da Forum droghe coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza
Cordone coordinamento toscano reputa di accoglienza e collaborazione con la Fondazione Michelucci e con il c'è sta grazie and siti ripensare le città attori e contesti urbani di inizio secolo era il titolo della di questa tre giorni di dibattito e di confronto che si è svolta a a Firenze dal cinque al sette settembre scorso
E che ha messo a confronto naturalmente gli operatori del del settore ma anche questa volta architetti urbanisti sociologi dunque
Studiosi ed esperti che non sono
Direttamente coinvolti nella questione del del fenomeno delle droghe
Tre giorni di lavoro molto molto intenso che si è chiuso che si sono chiusi sabato mattina scorso con una tavola rotonda cui hanno partecipato operatori amministratori locali
Radio radicale a registrato le parti diciamo così le sedute plenarie diciamo così di questa Summer School
Le trovate già disponibili su Radio Radicale punto detti noi nel prossime settimane nei prossimi mesi
Di proporremo vari momenti di dibattito di analisi e dire di confronto intanto oggi vogliamo comma cominciare con l'intervento in introduttivo quello di Susanna Ronconi del comitato scientifico di Forum droghe
Che illustra così le il senso della Summer School due mila e tredici e diciamo così gli assi portanti sulle quali è stato sviluppato il programma su cui poi si è articolato il lavoro dei tre giorni
Ce l'abbiamo fatta anche quest'anno a fare questa Summer School
Siamo molto felici
Dire del di qui di avere questa nuovo opportunità
Non voglio qui fare la consueta lamentazione dell'operatore sociale a cui le cose vanno sempre male
Ma devo dire che sono felice di vedervi qui anche perché so
Che l'anno che è passato dall'ultima Summer School è stato un anno decisamente difficile per noi per i nostri servizi per le nostre organizzazioni quindi insomma
Essere quindi insieme a per voglia di rimettersi in pista di pensare di immaginare
Sviluppi futuri qualche cosa di secondo me importante e e gratificante quindi cerchiamo di usare bene questo questo momento insieme
Deroghe città
Un titolo su quale devo dire che tra noi organizzatori abbiamo discusso molto
C'è stato un vivace confronto prima di come dire decidere come impostare questa formazione e alla fine abbiamo preso una decisione che credo
Positiva ma questo poi ce lo direte voi insomma alla fine di questo percorso ma credo importante
E come avete visto dal programma abbiamo aperto i nostri lavori a amici ed esperti che hanno voluto essere qui con noi
Che non appartengono tradizionalmente al nostro mondo appartengono a mondi sicuramente vicini
Ma non direttamente al nostro mondo cioè abbiamo voluto parlare di droghe città rilanciando alcune domande larghe sperano lo non troppo larghe
Su che cosa sono diventate cosa sono le nostre città oggi quindi non focalizzando immediatamente sui nostri mestieri
Anche se sui nostri mestieri ci staremo sicuramente a cominciare da domani mattina
Ma chiedendo a chi ci dà una mano a riflettere una cornice più ampia
E dico questo perché se da un lato il nesso droghe città è un nesso addirittura ovvio e qui in questa mia introduzione breve proverò a ricapitolare due-tre punti di questa ovvietà
E anche un rapporto tradizionalmente difficile
E soprattutto credo all'ordine del giorno perché
Come dire in questo nesso citai però che siamo travolti da una serie di cambiamenti che si intrecciano
Perché nel nostro mondo gli stili di consumo di sostanze le persone che usano sostanze i contesti in setting di uso le culture
Non la faccio lunga perché lo sappiamo tutti sono in continuo movimento in continuo cambiamento ma è in continuo movimento in continuo cambiamento anche lo scenario urbano
E quindi queste due parole
Droghe cita sommano una complessità con cui noi insomma ci scontriamo tutti i giorni
Od accennato all'ovvietà di questo rapporto tra droghe città cioè se noi pensiamo alle nostre pratiche
La vediamo questa questa questa ovvietà lo vieta di questo rapporto io ho pensato sostanzialmente a tre aspetti di questa relazione forte tra consumi di sostanze in città
Il primo se se mi permettete non riguarda tanto solo dire o direttamente le pratiche ma proprio un assetto teorico
Questa Summer School lo sapete insomma lavora dentro il solco dell'approccio della riduzione del danno
E la riduzione del danno per noi questa è la proposta che vi abbiamo fatto tutti gli anni
Insieme sicuramente un modo di lavorare sicuramente una serie di metodologie di servizi ma non ci siamo mai stancati di affermare il fatto che la riduzione del danno e anche un approccio
Alcuni di noi e io sono un mutante si spinge fino a dire che la riduzione del danno e un paradigma è un modo cioè
Di leggere osservare analizzare descrivere interpretare il fenomeno dei consumi di sostanza
Ebbene in questo approccio il così detto contesto
è per noi fondamentale
Noi abbiamo sempre prodotto uno sguardo critico lo sapete verso i due paradigmi dominanti sui consumi di sostanze che sono qui il modello medico e il modello ma morale e o
Penale
Quindi quelle quei due paradigmi che ci dicono che il consumo di sostanze una malattia o è una una devianza o come accade per entrambe le cose
Abbiamo sempre proposto un altro modo di vedere questo fenomeno un modo
Per cui questo fenomeno eterno è un fenomeno sociale un fenomeno culturale
E allora il problema non sono solo le molecole no le chimica la chimica delle sostanze e il problema non è neanche solo singolo individuo c'è questo famoso terzo Apicella del triangolo
Che è quello che noi chiamiamo né i nostri linguaggi anche tecnici il setting ho detto in maniera molto più semplice il contesto in cui il consumo avviene
E noi abbiamo sempre detto che i contesti hanno una rilevanza enorme
Nel determinare quella che è la vita di un consumatore di sostanze sei consumare sostanze un tragico destino o è
Un normale consentitemi la brutta parola comportamento umano dipende da tantissime variabili il contesto Duse una variabile fondamentale
Io uso spesso questa immagine che mi sembra un po'ancora convincente nonostante gli anni che passano
E cioè l'immagine di un consumatore che ha qui sulla sua testa una piramide rovesciata insomma c'è questa questo vertice della piramide che gli batte in testa
E ma mano che si sale verso la base di questa piramide noi troviamo di tutto no troviamo dalle politiche dell'ONU a come si muove il vigile di quartiere
Entrambi determinano
La qualità della vita del consumatore troviamo la nostra legislazione nazionale così come troviamo come funziona il centodiciotto nella nostra città
Troviamo il sistema dei nostri servizi così come i mass media lavorano su questa tema e producono una certa immagine del consumo
Quindi noi abbiamo di fronte un consumatore assediato da una numero da una complessità di variabili infinita
Bene la città
Cioè il contesto ordinario e quotidiano di vita di questo consumatore
è una variabile o meglio una serie di variabili fondamentali per capire quale sarà il destino di quest'uomo o di questa donna
Quindi nel nostro approccio per quello dicevo è ovvio parlare di città
Perché il contesto è importante perché la città può o potrebbe essere anche quell'insieme di relazioni dentro cui viaggia una comunicazione
E questo è l'altro aspetto su cui su cui noi tradizionalmente in questa scuola come dire puntiamo
Perché la comunicazione e le relazioni sociali fondano la possibilità di costruire delle culture delle culture delle droghe e quindi fondano la possibilità di costruire dei meccanismi di regolazione sociale dei consumi
Laddove c'è un contesto dove e possibile produrre una cultura di regolazione autoregolazione
Sociale dei consumi forse gli strumenti della patologia e gli strumenti della legge penale risulterebbero meno rilevanti meno incisivi quindi la città vista non solo come contesta in generale ma vista anche come trama di relazioni e come possibilità di fondare delle culture e su queste anche dei comportamenti
Sicuri meno rischiosi dei comportamenti che non costruiscano un destino
Negativo o tragico del consumatore quindi la prima la prima ragione per cui ragioniamo di città è una ragione larga grande e importante e ma direi
Che sia un po'la base di tutti i nostri ragionamenti poi ci sono le nostre pratiche
Le nostre pratiche avvengono nelle città vengono sul territorio la riduzione del danno e molte cose dal punto di vista dell'intervento ma voglio ricordare che in Italia ma non solo in Italia insomma è nata come lavoro di strada
Allora noi abbiamo cominciato a lavorare in questa prospettiva andando sulle strade
E andare sulle strade cosa ha voluto dire ha voluto dire occupare uno spazio urbano
Occuparlo con restino stessi con i nostri servizi con la nostra presenza perturbante quando un operatore va sul territorio e
Resta una strada crea una perturbazione di quella di quel contesto
Siamo andati e strada perché perché perché volevamo incontrare i consumatori nei loro contesti quotidiani
E quindi abbiamo avuto a che fare con la città immediatamente
Abbiamo avuto a che fare con l'impatto con la popolazione generale e abbiamo avuto a che fare con la città per come la città viene veniva e viene attraversata dai consumatori vissuta e utilizzate usata dei consumatori
Questa è stata una partita importante su cui mi piacerebbe che in questi giorni noi ragionassimo perché le cose sono molto cambiate
Perché noi durante tutti gli anni Novanta i primi anni del due mila
Ci siamo scontrati ogni operatore lo sa con
L'approccio securitaria o quindi per noi andare in strada ha voluto dire fare i conti con un modello di governo
Della città e soprattutto di governo di alcuni gruppi che nella città
Dividevano
All'insegna della legge ordinaria pressione vive quindi noi abbiamo cercato di lavorare secondo le nostre la nostra mission Intermarc quella del promuovere cittadinanza oltre che salute e benessere
E ci siamo scontrati con una setto con una modalità di governo del territorio che invece quello che tendeva a fare era espellere questi gruppi
Quindi per noi è la strada è qualcosa di molto concreto ma anche una metafora no di uno un modo di lavorare
Di relazione disagi di lavoro con i gruppi di lavoro con la popolazione per
Passatemi il termine accreditare cittadinanza
Per chi consuma droga al consumo di droga nel non c'è il suo stile di vita e ci siamo trovati non raramente a fare i conti con dei mandati istituzionali in totale contraddizione con questo
Allora quello che ha caratterizzato la nostra presenza nel tessuto urbano è stato spesso una un elastico sempre teso
Tra un mandato interno che sentivamo nostro
Farsi che le persone abitassero la strada con aggio i tenendo basso l'impatto con altri gruppi e strati della popolazione
E il fatto che invece qualche istituzione spesso ci chiedeva di sgombrare la strada da questi soggetti o quanto meno di contenerli
Di portarli da qualche altra parte di costruire dei contenitori in cui
Se ne potessero andare tranquillamente liberando le strade quindi per molti anni noi ci siamo confrontati con un discorso di che cosa vuol dire stare
Ma intanto su che cosa è uno spazio pubblico di una città perché la strada uno spazio pubblico
Ma noi ci siamo accorti che la nostra esperienza che non è vero per tutti no uno spazio pubblico non è non tutti hanno il diritto di attraversarlo e di abitare
Quindi gli anni Novanta i primi anni Duemila sono sono stati sono stati questo poi le cose sono anche cambiate credo che noi dovremmo ragionare non di quello che è stato ma di che cosa sta cambiando
Personalmente l'unica esperienza forte molto d'impatto frontale
Con questo discorso dell'uso dello spazio pubblico rispetto al consumo io vengo da Torino ed è stata tutta la partita ne avrete letto insomma di di e della Parco Stura di tossiche Park
è stata l'ultima esperienza che personalmente ho vissuto di scena aperta della droga quindi una porzione di città uno spazio pubblico perché era un parco
Occupato questa era la piaccia azione
Che
è stato anche vero
Perché c'erano momenti in cui questo parco c'erano centinaia di persone che compravano USA vanno
Occupato da questo gruppo sociale con questo tipo di comportamento con un grande impatto con il resto della popolazione
Oggi non è più così e questa è tra l'altro una delle cose si cui su cui noi ragioneremo perché non credo che oggi l'emergenza nelle nostre città
Sia la scena aperti tali
Che c'è poco
Non c'è quasi più
Il consumo è frantumato in mille luoghi differenti il consumo e molto nelle case perché il consumo è molto di persone virgolette norma inserite
Il mercato si è attrezzato funziona su flussi differenti credo che sia esperienza comune no al fatto che non c'è più una piazza ma si usa il telefonino e si viaggia il mercato delle sostanze viaggia sui bus sui tram si sposta sita dei ganci grazie alla tecnologia insomma voglio dire c'è un uso della città totalmente diverso quindi io credo che su questo
Ci troveremo a ragionare terzo aspetto la faccio breve e tutta la partita del welfare
Welfare municipale noi lavoriamo tradizionalmente con il welfare municipale
Noi dicevo prima abbiamo passato un un nuovo hanno difficile
La questione delle risorse è certamente importante insomma nell'abbiamo denunciato tante volte chiudono i servizi quelle che ci sono vanno ritmo
Dimezzato il precario il nostro precariato stipendi ridicoli quando arrivano insomma
Tutto quello che che sappiamo
Però credo che non sia sufficiente a ragionare in questo modo
Credo che il problema sia nato molto prima molti anni fa
E sia ancora una volta un problema della città nel momento in cui la città Ceglie ci vale la pena supportare e chi no allora nel un welfare più che selettivo con cui noi oggi lavoriamo
Che premia quando ce la fa non ce la fa neanche sempre a fare questo ma
Quando ce la fa diciamo che tra virgolette premia quelli che vengono chiamati i poveri meritevoli
Lasciando fuori tutti gli altri qui non c'è solo una questione di risorse limitate qui c'è una questione assolutamente sociale assolutamente politica
Che è quella di quali relazioni quale curarsi coesione quale tipo di solidarietà dentro la società che abita la città
Io su questo poi come le politiche della città si innesca no
Abbiamo delle esperienze dure e difficili
Da questo punto di vista
Abbiamo solo nel tempo avuto anche come dire storicamente degli degli stimoli degli imputati inventare altro
Ma mano che il welfare locale si si restringe
Si mettono in moto
Altre idee ma sta di fatto anche comunque rispetta i soggetti che le persone con le quali noi lavoriamo la selettività del welfare è molto elevata
E noi sappiamo che il welfare oltre a essere qualcosa che è stato creato dalle lotte delle persone che quindi risponde a dei diritti il welfare è anche uno strumento di governo delle città
E quindi quando i suoi meccanismi suoi dispositivi che sono anche di tipo negoziale
Vengono meno e non funzionano lì si apre uno scenario difficile no
Noi diciamo spesso è stata un'alta anche delle Campagna delle associazioni che promuovono
Questa formazione quella di dire più sociale meno penale perché noi sappiamo che quando il welfare e il sociale si restringe il penale si è allargata è una
Processo assolutamente reciproco
Allora per questo dicevo ovvio Parma che lavoriamo su questo tema per queste almeno per questi tre motivi ma credo che poi in questi tre giorni mentre vorremo molto altri
Parlare di città è fondamentale se voi avete dato un'occhiata al programma quindi avete visto che abbiamo cercato insomma di tenere un equilibrio
Tra
Continuare a dare parola noi stessi insomma lo dico così quindi a raggio a fare un muro insieme un ragionamento che continui a partire dalle nostre pratiche
Ma non solo dalle pratiche anche dei nostri osservatori questo io lo sottolineo perché
Fare l'operatore nei nostri ambiti non vuol dire solo a vedere la concretezza della della relazione dell'intervento
Vuol dire anche avere un po'tra le mani un potente osservatorio di di vuol dire possa imparare a conoscere vuol dire ricercare su questi fenomeni quindi
Mettere come dire continuare a tenere i piedi nelle nostre pratiche però alzare lo sguardo
E interrogarci su cosa più complessivamente al di là di noi al di là dei nostri utenti o clienti stanno diventando le città quindi l'input che noi abbiamo chiesto
Degli amici Asperti oggi cominciamo da questo
Sulla città deve essere un input che poi noi facciamo dialogare a partire dal nostro sguardo anche sui nostri mestieri quindi se avete visto il programma alterniamo insomma dei momenti in cui
Qualcuno ci aiuta a riflettere ci chiediamo poi questo succederà già oggi avete visto che dopo questa sessione abbiamo già un primo momento di lavori di gruppo
A queste io lavori di gruppo le chiediamo sostanzialmente di
Per almeno uno di noi che vi partecipa di tirar fuori che cosa degli input che ci vengono forniti risuona
Rispetto alle nostre pratiche cosa ci stimola cosa dici costringe a riflettere quindi nei lavori di gruppo mai creeremo un buon corto circuito insomma tra alcuni input che ci vengono dati
E la nostra quotidianità e questo avverrà anche domani con modalità diverse fino alla giornata conclusiva di sabato in quella mattinata invece ci saranno delle domande alle politiche locali
Perché e qui chiudo uno degli aspetti io credo importanti con cui noi facciamo i conti
E anche la progressiva mi viene da dire e relativa debolezza dei governi locali
E io voglio qui ricordare che proprio l'approccio con cui noi lavoriamo la riduzione del NARS del danno e nato a livello europeo dalle città una riduzione del danno non è nata né da consessi di Asperti illuminati
Né dai Governi centrali è nata dalle grandi municipalità non a caso perché le città si dovevano smorzare i problemi e dovevano trovare delle come dire delle sedi di negoziazione di mediazione e di e di governo di una serie di cose
E quindi voglio qui ricordare anche se è vero che una storia passata sono d'accordo ogni tanto bisogna voltare pagina però non mi sembra secondario ricordare
Che le sono state prima di tutto le città europee a scontrarsi con i loro Governi nazionali
Sottoponendo a critica l'approccio penale al consumo di sostanze sono state le città a mobilitare le loro polizie locali e a farne a volte questo soprattutto nel nord Europa
Un soggetto di mediazione per esempio un soggetto che cercava di limitare l'azione penale per lasciarsi che ci fossero strumenti e terreni diversi no su cui lavorare
In Italia questo è avvenuto poco in meno e questa è un'altra domanda interessanti hanno gli stessi perché è in Italia avvenuto così poco questo processo per esempio rispetto al Paese come la Germania Danimarca
I e via elencando anche la Spagna è che non che che c'è piuttosto vicina ma anche la Spagna ha funzionato molto meglio di noi da questo punto di vista
Perché l'Italia che è il fatto verso il Paese dei Comuni delle città
Su questo terreno almeno Nona saputo esprimere una critica pratica più incisiva questa
Forse anche un'altra una buona domanda però dicevo prima
Anche questa stagione finita il protagonismo delle città complessivamente molto più debole credo che questa non sia una questione che riguarda la politica delle droghe credo che questa sia una
Come ci
Diranno gli amici che sono attorno a questo tavolo sia una questione molto più generale ma
Questo e chiudo davvero qui uno dei problemi grandi che abbiamo nel fatto di non avere un interlocutore politico
Sufficientemente forte percezione è che le politiche dei Comuni
Anche qualora ci fosse il massimo dell'apertura della buona volontà hanno forse poche risposte da darci questa una percezione ma questa è anche una domanda attorno alla quale poi lavorare
Era Susanna Ronconi del comitato scientifico di Forum droghe l'intervento che ha inaugurato la Summer School due mila e tredici che si è svolta il cinque sei e sette settembre scorso a Firenze
Organizzato da Forum droghe CNCA citi sia in collaborazione con la Fondazione Michelucci e il Cerra
Sana sul canna consueto appuntamento di fine estate è un appuntamento di formazione rivolta agli operatori dei servizi delle dipendenze sia pubblici che privati
Quest'anno è stato dedicato al rapporto tra consumi consumatori città il titolo infatti era trans Ande siti ripensare le città attori e contesti urbani di inizio secolo rea a discutere in questi tre giorni
Non c'erano solamente operatori del settore ma anche architetti sociologi urbanisti
Oggi abbiamo proposto l'intervento introduttivo trovate già su Radio radicale punto it ti molti altri momenti di questi di questa sana scusi questi tre giorni
Le scuole estiva vi proporremo poi nelle nelle prossime settimane prossimi mesi
Vi daremo conto punto dei vari momenti di di dibattito di confronto e di analisi
Che hanno animato questi questi tre giorni su un tema molto molto importante perché come dicevamo le il
Il fenomeno dell'uso dell'abuso di sostanze è in una in continua evoluzione soprattutto in questi primi in questo inizio secolo inizio ventunesimo secolo
è cambiato radicalmente rispetto a quello che come eravamo abituati a conoscerlo fino anno moltissimo tempo fa
Purtroppo l'eccessiva semplificazione del di lettura del fenomeno che troppe stroppo spesso
La politica sia a livello centrale che a livello nazionale adatto a a pesato pesa sulle politiche per le politiche delle droghe che poi diventano incapaci diventano rigide incapaci di
Per affrontare davvero il fenomeno mettono in difficoltà agli operatori soprattutto bloccano anch'evita di di tentare strade nuove di sperimentare approcci diversi ecco questi erano
Dei temi e al centro appunto anche nel dibattito di questi tre giorni che come abbiamo detto vi proporremo poi continueremo proporvi nelle prossime settimane
C'è anche il modo però di cambiare questo approccio alla politica uno di questi modi sicuramente l'iniziativa diretta dei e cittadini uno degli strumenti possibili e il referendum c'è un referendum ma dei dodici promossi dei radicali che riguarda proprio
La legge Fini-Giovanardi sulla droga e per dei carceri Zare i fatti di lieve entità previsti
Da questa normativa siamo alle ultime negli ultimi giorni si ultime due settimane di raccolta firme c'è il rischio concreto che questo referendum come gli altri referendum
Su libertà e diritti civili non riescono a raggiungere il numero dei cinquecento mila firme necessarie importante dunque
Che chi non ha ancora fatto vada a firmare ancora possibile farlo
I nei tavoli che verranno organizzati in questi giorni e in alcune segreterie comunali trovate tutte le informazioni su www punto referendum radicali punto Hilti
Termina qui questa puntata del notiziare antiproibizionista la potete già ritrovare riascoltare su Radio radicale punto i tiri cercate nella Sezione delle rubriche la pagina
Della del notiziati previste vista in onda invece ci ritroviamo fra sette giorni lunedì prossimo alle tredici grazie per l'ascolto saluto da Roberto spagnoli