Critica e militanti

Buongiorno da Radio Radicale qui a Matteo Marchesini per la rubrica critica militanti oggi come facciamo a volte in critica militanti vorrei ricordare un anniversario e quindi riproporre la lettura di un testo che ancora molto da dire se non altro
Anche nella sua inattualità magari per stabilire una una distanza con con l'epoca in cui fu scritto e magari qualche
Inquietante somiglianza se non altro culturale vorrei riproporre la lettura della rivoluzione liberale di Piero Gobetti uscita
A Bologna per l'editore cappelli a cui poi fu bruciato il il deposito dai fascisti nel mille novecentoventiquattro
Obiettivi condensato va alcuni dei pezzi straordinari scritti per la la sua rivista la la la rivoluzione liberale che usciva in quegli anni uscito dalla
Ventidue al venticinque ricordiamo negli anni in cui Gobetti
Era appena uscito da
Da da una sua crisi rispetto alla propria formazione eclettica ma sostanzialmente
Idealistica oltre che
Oltre che Salvemini Anna la critica aveva portato alla chiusura della sua prima rivista energie nove fondata appena uscito dal dal liceo
La rivoluzione liberale è un libro straordinario per l'energia per l'energia sintetica
Con cui si Gobetti ricapitola in una forma
Si direbbe vertiginosamente scorciatoie i problemi
Secolare intorno a cui si muove la storia italiana e e per il modo in cui trasforma questa ricapitolazione ovviamente tendenziosa
E in uno strumento di lotta e di pedagogia politica per
Per l'attualità
Non c'è forse tema nazionale che che che sfugga l'attenzione dell'autore chi parla di eredità risorgimentale del famoso Risorgimento mancato di scuola degli affari esteri dei rapporti con la Chiesa
Ma le pagine più memorabili del libro sono sicuramente quelle in cui Gobetti ritrae gli schieramenti politici del dopoguerra nazionalisti popolari fascisti socialisti comunisti
E soprattutto
Alcune figure singole di particolare rilievo Sturzo Salvemini Mussolini e Gramsci
Per questo intellettuale torinese che ricordiamolo morì poco dopo abbiamo appena venticinque anni dell'esilio parigino in seguito alle percosse ricevute dai dei fascisti
Per questo intellettuale torinese Salvemini hanno passato attraverso l'idealismo crociano ingenti Riano e l'entusiasmo per l'esperienza dei consigli di fabbrica dei suoi amici dell'ordine nuovo
La la decisiva arretratezza dell'Italia tutta sostanzialmente nella permanente inclinazione a bloccare imbrigliare quella libera lotta tra le classi da cui soltanto possono emergere delle élite capaci di riformare il Paese nella insistenza sull'élite si sente anche lettore di di Mosca e di Pareto
è in questo senso che per Gobetti l'organicità statalista medievale regime del fascismo costituisce l'autobiografia della nazione c'è un'unione di interessi particolari e che sostanzialmente di falso unanimismo
Nella rivoluzione liberale liberismo e fascinazione leninista ricordiamo liberismo anche imparato da Einaudi sui banchi dell'università l'etica protestante l'entusiasmo per le nuove classi in ascesa
Si mescolano in un disegno che certo precario difficilmente utilizzabile
Ma indubbiamente è indubbiamente suggestivo Gobetti
Tenta per un'ultima volta di far recuperare all'Italia quella modernità che l'Italia aveva perso e di farlo quindi con una specie di di di di di di di di di simultaneità
Per cui la rivoluzione liberale doveva coincidere con una rivoluzione più ampia che portate alla ribalta quelle classi operai che dovevano a suo avviso essere le vere reti del liberalismo quindi con lussi Moro della rivoluzione liberale
C'è dentro questo libro come diciamo un po'tutta la sua la sua formazione c'è il modello della rivista la Voce di Prezzolini
De della parte più seria della voce la voce che si occupava vissuto scuola liberismo Risorgimento che faceva inchieste che diventa la casa editrice che
Tentava di educare integralmente una classe dirigente unendo politica e cultura c'è l'idealismo c'è l'illuminismo Dini della linea Cattaneo Salvemini
Ed è la lezione dell'unità di Salvemini ci sono anche va detto delle
Sintetizzo storico giornalistiche molto disinvolte che Gobetti aveva imparato da intellettuali che umanamente avevano poco che spartire colui come Oriani Missiroli
E c'è la sorella dov'è l'idea di lotta di classe come vitalismo contro un liberalismo è un parlamentarismo inerte
C'è appunto il volontarismo Gobetti hanno quello che aveva anche Gramsci quello che aveva molta cultura di quel primo Novecento insofferente dei determinismo mi
Ottocenteschi l'idea che un atto di volontà e in questo c'era la fascinazione per la rivoluzione leninista potesse
Cambiare le cose al di là del
Del di quello che
Sembrava il il corso storico più
Più probabile tutto questo cioè in un libro che oggi si trova in un'edizione Einaudi ahimè con una
Prefazione un po'sporcata di Paolo Flores D'Arcais
Che ci sembra più interessato a collegare Gobetti a Mani pulite o alla storia degli anni Novanta piuttosto che alla reale tradizione a cui appartiene
Comunque il Consiglio di oggi è quello di rileggersi
La rivoluzione liberale di Piero Gobetti e magari anche
Perché la trovate in biblioteca anche una antologia le sue
Delle sue ridicole curata se non ricordo male da Lelio Basso e magari discutere in questo novantesimo anniversario un tentativo di di sintesi culturale che è stato forse come ha detto un critico uno degli ultimi tentativi di educare gli italiani ed educarli a una modernità che invece in Italia non ha mai attecchito e e che e che ha ha determinato il sostanziale passaggio del nostro Paese da i problemi pre moderni a quelli postmoderni con tutti gli squilibri del caso
Arricchenti ci venerdì prossimo