Rassegna di Geopolitica - Crisi in Iraq, attori regionali e frontiere mediorientali

Buongiorno gli ascoltatori di Radio Radicale venerdì venti giugno due mila quattordici oggi con la rassegna di geopolitica ci occupiamo della crisi irachena dal punto di vista del ruolo degli attori regionali
E la questione delle frontiere mediorientale lo facciamo a partire da una analisi pubblicata da un centro studi americano stretta forte contente anche con sede Agostina Texas
L'analisi intitolata l'intrigo dietro l'insorgenza di sia i dista in Iraq
Per meglio capire gli eventi di questi giorni in Iraq è opportuno guardare una serie di foto realizzate dal Gruppo FI dista i SIL Stato islamico in Iraq levante
Sotto il titolo la distruzione di Saks spicco si vedono dei bulldozer che abbattono dei punti di frontiera tra Iraq tessile
Dal punto di vista degli insorti la linea di frontiera Sykes spicco appunto disegnata almeno centosedici dalle potenze coloniali per dividerla Mesopotamia non è solo il rilevante ma anche distrutti Bilal
Oggi i più ardenti sostenitori e difensori delle vecchie frontiere coloniale sono Hubbard Damasco anca Teheran e Asia mentre europee che americanista anche da un decennio di guerra cercano faticosamente di tenersi ai margini
Dunque il fardello di prevenire l'affermazione di un mini emirato della Jihad ricade sulle spalle degli attori regionali
E dunque dietro questo comune obiettivo c'è però molto molto spazio di manovra per gli intrighi
Vediamo alcuni attori regionali la Turchia con la minaccia e già i dista proveniente da Silvia che in Iraq la Turchia sta cercando di solare se stessa dalla violenza
E nel frattempo di perseguire una propria agenda strategica nel Kurdistan iracheno dove ha dato vita a un'alleanza con la leadership locale curda sfidando il Governo centrale di Baghdad dal Kurdistan iracheno infatti giunge il petrolio che per imbarcato al porto turco risse diciamo
Però anche sostegno turco ai curdi iracheni a un limite Ankara certo interessata alle riserve energetiche nel nord dell'Iraq ma non può sottoscrivere un'indipendenza curda
E con TIR Cocchi principale centro petrolifero nella regione nell'Iraq del nord saldamente in mano delle milizie curde crescono i timori a causa delle aspirazioni secessioniste in Iraq
Dove stanno anche confluendo in queste aree curdi di altra provenienza pena capire quant'è grave poi la minacciate ellissi il bassa ricordare che questa organizzazione il genetista islamica detiene almeno ottanta
Cittadini turchi quali ostaggi
La Turchia nel frattempo crudamente mantiene tremila e cinquecento e due mila militari nel Kurdistan iracheno ed è pronta a rafforzare questa presenza se gli avvenimenti sul campo quali che siano lo riterranno opportuno
Passando velocemente all'Iran innervosito dall'assertiva politica turca nelle politiche curde e nel timore di un'espansione della presenza degli insorti o le sue frontiere
Teheran negli ultimi mesi ha molto rafforzato la sua presenza militare lungo i confini
L'Iran oggi si trova a dover decidere se aiutare militarmente o meno lira crescita e miei mezzi la possibilità certo ma questa strategia comporta enormi rischi
L'Iran ha passato diversi anni cercando di consolidare l'influenza sciita in Iraq attraverso la legittimazione di un Governo centrale uscita
Inviare oggi le proprie milizie a fianco dell'esercito iracheno a reprimere l'insorgenza nella Paese soprattutto nelle aree sunnite rischia di pregiudicare gli obiettivi di lungo periodo di terra
Più risulterebbero decisive le milizie né niente più si indebolirebbe il Governo Maliki più duro per terra nel mantenere i separatisti lontano dal sud dell'Iraq con la prevalenza sciita
Inoltre la presenza di mezzi uscite iraniane galvanizzare ebbe insorti sunniti che il valore
Che assumerebbe questo conflitto che diventerebbe di fatto l'Inter confessionale
Per quanto riguarda l'Arabia Saudita leggo nell'analisi destra è forte
Questo non è stato certo un buon anno per i sauditi un riavvicinamento tra Iran e Stati Uniti un vero incubo per via
A casa anche nella prossima autosufficienza energetica dell'America grazie lo scelga Hassan
I sauditi possono fare poco per sabotare un accordo Teramo Washington sul nucleare ma non mancano certo le possibilità per rendere la vita più difficile ai propri nemici
Siria e Libano sono sempre stati utili come campi di battaglia indiretti ai sauditi anche se un rovesciamento del regime iraniano da qui è improbabile
Diversa la situazione Mesopotamia dove i sauditi hanno mantenuto forti legami con le tribù sunnite di Ambra che Mossul dove si è sviluppata l'insorgenza islamica
Ad essere precisi sottolinea stretta forte non c'è grande affinità tra l'abbia saudita e Lissi gli insorgenti sedici che ricca Andria tra in questo gruppo Riad altri interlocutori nella variegata scena jihadista
Con cui mantiene ottimi rapporti grazie al proprio Intelligence in particolare gli ex esponenti Battisti attraverso i quali può cercare di indirizzare gli eventi sul campo di battaglia
Inoltre come bonus guerra per l'Arabia Saudita il prezzo del petrolio è tornato centotredici dollari al barile per la prima volta quest'anno
E qui entra in ballo ed opportuno segnalarlo perché si chiama in causa anche un altro attore regionale e dunque c'è stato un vertice che si è tenuto a Soci in Russia il mese scorso tra il Presidente russo Putin al ministro di essere esaudita al fine sarà
Vertice nel quale trapelato ben poco ma a quanto si apprende sarebbe stato affrontato il nodo di un accordo di spartizione di potere nel futuro della Siria
Sì è così che i sauditi condivido almeno due obiettivi sabotare l'accordo ira Stati Uniti e mantenere il prezzo del petrolio ben oltre i cento dollari al barile
Washington veniamo a Washington gli Stati Uniti si trovano oggi ad affrontare un altro maestro me Medioriente proprio quando stanno cercando di convincere se stessi e il mondo di avere altre priorità altrove
Vediamo dunque alle conclusioni di questa analisi vuoi per mera coincidenza quater disegno strategico o per il mix dei due fattori oggi nella partita era che era ci sono tanti vincitori quanti perdenti
La Russia conosce bene questo gioco gli Stati Uniti che oggi sono gli eredi della linea Sykes Pico saranno costretti a impararlo
Mentre francesi inglesi cercano un accordo per definire una mappa posto ottomana nel mille centosedici la Russia zarista permise questa demarcazione
Un anno dopo nemmeno centodiciassette la Russia ormai sovietica denuncio la spartizione e inizio a lanciare i semi dell'insurrezione arabe al fine di rendere più difficile possibile il controllo delle potenze occidentali in Medioriente
Dunque oggi camicie azioni americane conscia della trappola che le è stata posta davanti per questo e tenendo a memoria la mappa della Regione
Deve lasciare che siano gli attori regionali ad assumersi gran parte del rischio
Questa nell'analisi ancora della Centro studi di Austine Texas negli Stati Uniti stretta forte intitolata l'intrigo dietro l'insorgenza vj dista in Iraq
E poter ritrovare attraverso il sito internet cioè for punto com'si chiude dunque quella puntata di oggi la rassegna di geopolitica dedicato appunto alla crisi irachena gli attori regionale prima di salutarci vi ricordiamo ancora l'intenso possa elettronica io ascolto chiocciola Radio Radicale punto detti per tutti i vostri commenti e suggerimenti circa nostra programmazione e le rubriche
Una saluto da Lorenzo rende ci risentiamo lunedì mattina la prossima settimana allora sette