09 GIU 1992

Intervento di Alexander Langer sulla situazione nella ex Jugoslavia

STRALCIO | - Parlamento europeo - 00:00 Durata: 6 min 1 sec
A cura di Andrea Maori
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Le iniziative dei movimenti pacifisti.

Registrazione video di "Intervento di Alexander Langer sulla situazione nella ex Jugoslavia", registrato a Parlamento Europeo martedì 9 giugno 1992 alle 00:00.

Sono intervenuti: Alexander Langer (parlamentare europeo, Federazione dei Verdi).

Tra gli argomenti discussi: Asilo Politico, Balcani, Bosnia Erzegovina, Esteri, Jugoslavia, Kosovo, Macedonia, Montenegro, Movimenti, Obiezione Di Coscienza, Pace, Pacifismo, Serbia, Unione Europea.

La registrazione video ha una durata di 6 minuti.

Il contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.
  • Alexander Langer

    parlamentare europeo (VERDI)

    [Intervento in italiano, traduzione simultanea in francese] Langer legge in Aula un documento elaborato da gruppi per la pace e il dialogo provenienti da ogni parte della ex Jugoslavia. Al Parlamento europeo sono frequenti gli appelli disperati che i diversi gruppi che componevano la ex Jugoslavia inviano, invocando aiuti gli uni contro gli altri, ma in questo caso si è riusciti a produrre, su richiesta di studenti e ricercatori dell'Università di Vienna e di altre organizzazioni, un documento comune e condiviso, indirizzato alle Nazioni Unite, alla Comunità Europea, alla Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, al Consiglio d'Europa. La premessa del documento-appello è la considerazione che le vigenti sanzioni contro Serbia e Montenegro non fermeranno la guerra, né impediranno la sua espansione in altre zone del Sud-est europeo, con conseguenze disastrose. Langer elenca le proposte del popolo della pace, articolate in richieste puntuali, secondo cui la comunità internazionale dovrebbe: riconoscere immediatamente la Repubblica sovrana e indipendente di Macedonia; riconoscere come legittimi gli eletti del Kosovo e considerarli partner nel processo negoziale; chiedere al governo serbo di partecipare ad un processo negoziale di pace con i rappresentanti del Kosovo sotto gli auspici delle Nazioni Unite, ottenendo in cambio la rimozione delle sanzioni in caso di successo delle trattative. Sarà necessario inviare osservatori internazionali in Kosovo e offrire sostegno ai movimenti nonviolenti di tutta la ex Jugoslavia e garantire asilo politico a chi si sottrae o resiste alla guerra, prevedendo anche la possibilità di una amnistia. Bisogna inoltre fare ogni tentativo per imporre il "cessate il fuoco" e sottomettere a controllo internazionale ogni forma di armamento pesante dell'ex esercito federale jugoslavo e l'attività militare aerea: queste rappresentano condizioni essenziali per la definitiva smilitarizzazione dei territori della ex Jugoslavia e per la futura pacifica coesistenza. Occorre infine predisporre urgenti misure per i profughi: accoglienza, aiuto umanitario diretto, laico e capillare; sancire il diritto al ritorno, salvaguardando le vite umane contro ogni tentativo di epurazione, sotto l'egida dell'alto commissariato dell'ONU per i profughi e inviando osservatori europei che supportino i gruppi che si impegnano in queste direzioni.
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