"Kuwait: l'urlo della notte"

Questo
Allora
Carica
Si sente ecco allora la preoccupazione
Cari amici anzitutto voglio rivolgere un saluto e un ringraziamento a voi che siete qui
Sono le fasi finali di questa nostra festa e debbo dire che non era stato possibile ritagliare un altro momento un alto spazio ma forse tutto sommato e anche un'occasione buona
Quello di ritagliare proprio questa ora prima della chiusura del segretario politico per la presentazione di un avvenimento culturale cioè di un libro
Scritto da un democratico cristiano da un dirigente del nostro partito Alberto Candini
Che ha vissuto una singolare esperienza in questi mesi di rapporto con una Regione balzata agli onori delle cronache purtroppo per le drammatiche vicende del Kuwait presentiamo infatti io e l'amico Gustavo Selva che non ha bisogno di presentazioni prima di tutto perché è un grande giornalista e poi perché
Anche lui ha intessuto la sua vita da un rapporto forte col giornalismo e con la politica questi due fatti sono stati intrecciati sempre presentiamo questo libro cubetto l'urlo nella notte è la cronaca di un dramma umano personale e collettivo di una famiglia
Della provincia di Bologna che si è trovato a vivere questa straordinaria singolare drammatica esperienza in uno stato che era preso di mira dall'invasore
Iraq Eno gli avvenimenti ormai sono diversi mesi che ci distanzia hanno da questo fatto però gli avvenimenti s'che sono riportati in questo libro
Mantengono una straordinaria attualità io debbo dire anche che è importante che Alberto Candini abbia scritto questo libro perché è importante che la società attuale
Impari a ricordarsi delle cose noi abbiamo un grosso impatto giornaliero cui mass media
Un impatto giornaliero che è foriero anche di enormi contraddizioni perché i mass media ci porta notti in tempo reale delle nostre case tutti gli avvenimenti anche i più drammatici
Direi che l'invasione del Kuwait i bombardamenti americani di risposta su Baghdad sono tutti i fatti che ci sono giunti quasi impresa Diretta nelle nostre case a casa però allo stesso modo i mass media
Questa grande invadenza dei mass media alle infetto di farci dimenticare rapidissimamente i più grandi fatti anche i più sconvolgenti lo abbiamo visto per la guerra
Drammatica e per l'invasione del Kuwait lo abbiamo e lo continuiamo a vedere in questo momento per infatti Ugo slavi per i fatti della somma io voglio fare solo tre considerazioni rapidissime la prima Alberto Candini
E che è un giornalista e che è un politico ha sintetizzato questa esperienza dal punto di vista del popolo Iraq e del popolo come ti hanno c'è stata una resistenza che forse non è arrivata agli onori delle cronache nell'Occidente il Kuwait è stato messo al bando ai giornalisti occidentali mazze stappa una resistenza clandestina
Nascosta ma non per questo meno efficace del popolo cubetti hanno per cui questa ricostruzione e valorizza una pagina di storia patriottica di un popolo che
Agli al al Direi all'antitesi rispetto a noi per tante ragioni per ragioni culturali per ragioni di costume per ragioni religiose razziali però questa pagina è una pagina che a comunque una grande una grande rilevanza
Poi
Direi la secondo il secondo fatto
Noi viviamo in un contesto internazionale che è cambiato
Gustavo Selva e qui con noi è stato parlamentare europeo
Ma la vicenda dell'Iraq è stata forse il pool invasioni Rucker in Kuwait il primo banco di prova di un ordine internazionale che si confrontava con problemi diversi rispetto al grande bipolarismo che divideva il mondo negli anni passati
è caduto il Muro di Berlino ne abbiamo parlato tanto anche in questa nostra festa dell'amicizia nel mille novecentottantanove ma la stagione di politica internazionale che stiamo incominciando a vivere è una stagione più difficile da vivere
O è una stagione che ci porta certezze risolutive non vi è dubbio che è una stagione più difficile da vivere
Il nuovo ordine mondiale
Il ruolo dell'ONU la difficoltà a confrontarsi con problemi inediti diversi dal tradizionale ha avuto un banco di prova
Nell'invasione del Kuwait e devo dire che questa vicenda eh emblematicamente all'ordine del giorno di questo libro
Ci porta
A una riflessione di carattere politico generale questa riflessione la dobbiamo fare noi il mondo è cambiato ma viviamo in un mondo che ci porta nelle nostre case in ciascuno di noi più rischi del mondo del passato
E allora dobbiamo attrezzarci a viverli questi rischi dobbiamo anche alzare la qualità del nostro interesse nei confronti della politica internazionale l'ultima cosa che voglio dire la terza considerazione
Alberto Candini da buon politico
Io dico spesso che ai politici si può rimproverare tutto ma i politici se non hanno cuore non possono essere politici almeno come io l'intendo
Da buon politico e cioè da uomo di cuore porta anche la sua riflessione l'attenzione di questo libro su un aspetto umano su una vicenda di una famiglia come tante altre che si trova in un contesto molto più grande di quello che forse poteva mai essere stato solamente immaginato da questa famiglia
La il radicamento di questa famiglia e nell'Emilia Romagna
Ma la vicenda avventurosa che si vive è in questo piccolo paese io devo dire che l'aspetto umano è non un corollario ma un punto di forza
Di questo libro che proprio per questo è un tentativo originale e serio
Di dare un contributo per tenere aperti all'attenzione verso questa
Direi vicenda politica che così tanto si è intrecciata con la vicenda di singole persone edicole di una collettività
Io concludo anzitutto ringraziando gli amici che sono qua vedo l'amico Luciano radi là in fondo anche lui è politico mai giornalista ha fatto libri molto interessanti e lo ringrazio vedo sì con Rolfi segretario regionale della DC Miliano Magnolia Garagnani segretario provinciale del C Bologna e vedo anche e non è un caso la sua presente il presidente della commissione Difesa della Camera l'onorevole Savio credo che anche la politica di difesa del nostro Paese oggi
E anche del dell'Occidente si deve confrontare e la vicenda come tiara lo ha dimostrato con problemi diversi che quelli tradizionali del passato
è una vicenda che anche sotto il profilo della politica di difesa ci assegna nuovi compiti e nuove responsabilità
Io mi auguro che Alberto Candini voglia in questo momento che forse ha allentato un po'l'impegno politico rafforzare l'impegno politico ma nello stesso tempo darsi anche nei prossimi mesi dei nuovi contributi intellettuali
E culturali come questo che credo possano essere di grande interesse per ciascuno di noi
Allora do la parola Gustavo Selva e poi all'autore
Devo dire
Devo dire che
Devi stare vicinissimo
Devo dire che con grande piacere ma anche con grande sorpresa che io partecipò a questa incontro perché sostituisco nientemeno metto fra virgolette sostituisco nientemeno che il ministro degli Esteri Colombo che avrebbe dovuto essere qui presente
E quindi per quanto siano grandi Vito o almeno sufficienti le mie conoscenze di politica internazionale è chiaro che non ho nell'autorità
Nella capacità di di dire quello che avrebbe detto il del ministro Colombo
Però sono lieto sono lieto intanto perché siamo numerosi e vedo che l'argomento interessa sono lieto di dire all'autore Adalberto Candini che ha intrecciato questo suo documento questo suo libro diario lo ha intrecciato nel quadro generale dei riflessi che in Italia e fuori d'Italia e nel mondo avuto la vicenda dalla guerra del Vietnam anche con una storia umana che come rilevava molto bene l'amico Casini umanizza
Anche ciò che sembra restare qualche volta sterile e legato soltanto ad agli accadimenti internazionali
Anch'io voglio sottolineare il fatto
Che la caduta dei & regimi comunisti nell'Est europeo e il fatto che gli Stati Uniti d'America rappresenti no oggi l'unica potenza mondiale ha cambiato evidentemente molto il panorama il partito della Democrazia Cristiana
Che sia detto fra parentesi
Nelle scelte di politica internazionale le azzeccate tutte questo lo dobbiamo sottolineare nel modo più chiaro e più preciso si trovò oggi confrontata
Con una visione
Di un nuovo ordine mondiale che ancora non abbiamo ben chiaro e ben disegnato ma in cui è non l'Italia soltanto ma l'Italia è inserita nell'Europa a il dovere di essere presente io sono vice presidente dalla Camera di Commercio italo araba e ho avuto occasione di visitare nel mese di febbraio scorso il Gauleiter
E voglio sottolineare anche qui l'osservazione che è stata fatta dall'amico Pier Ferdinando Casini
Come ci si appresta a parte del popolo di questo piccolo popolo in cui noi ci siamo riconosciuti per l'aggressione vile e spaventosa per le conseguenze che poteva vere l'aggressione da parte di Saddam Hussein del Kuwait questa resistenza fatta veramente con un sacrificio personale di famiglie di giovani di giovanissimi
Ha dimostrato come quando è in gioco la libertà anche il popolo che noi consideriamo forse che il comasco osserviamo credi
Qualità diverso da noi terrazza per tradizione per cultura per religione ha avuto una empito di reazione che ha determinato appunto la vittoria una vittoria e Pier Ferdinando Casini ha colto il punto centrale
Che è stata determinata dalla prima grande prova che la comunità europea insieme con gli Stati Uniti d'America si sono trovati a dovere affrontare non è ignoto a nessuno di voi che c'è stata anche in Italia una certa discussione se valeva la pena
Che noi ci impegnassimo che i soldati italiani che i marinai italiani si impegnassero in una lontana regione
C'è stata anche qualcuno che ha voluto sminuire questi impegno dicendo che si trattava soltanto di un fatto petrolifero e ci sono stati peggio gli ultrà pacifisti ad oltranza
Di cui non mancano qualche esempio anche nelle nostre file
Hanno addirittura condannato questa nostra presenza io dico che invece noi nel quadro di una politica che resta una politica di pace
Tendente proprio a bloccare colui che è stato l'invasore vale a dire a Saddam Hussein perché non abbiamo mai mai da dimenticare questo elemento fondamentale
Abbiamo tenuto fede ai nostri diritti ma anche ai nostri doveri
Che sono essenziali quando si sta in una alleanza comunitaria
Quindi non abbiamo fatto qualche cosa che andasse contro la pace o contro quei valori così importanti che ci sentiamo come democratici cristiani della fratellanza universale
Ma abbiamo invece combattuto
Abbiamo invece lottato abbiamo ci siamo anche sacrificati lasciato anche qualche vittima per un obiettivo così così importante questo diventa ripeto una
Linea direttiva Fini noi dobbiamo
Accentuare sempre di più la linea direttiva dalla cooperazione fra l'Europa fra i Paesi della Comunità europea
Voglio ricordare anche io qui la presenza dell'onorevole Gastone Savio il quale presidente della commissione difesa del nostro dalla nostra Camera dei deputati abbiamo anche noi da affrontare proprio nel quadro
Di quel tema che viene dibattuto così ha certamente in Francia ma anche fuori dalla Francia pari a dire il Trattato di Maastricht
Dobbiamo in questo quadro vedere anche la Bozzo non soltanto di una politico di una politica monetaria europea che ha delle scadenze ben precise
E ben determinate ma che nel preambolo contiene anche quella visione
Politico-militare di una difesa comune di una traiettoria comune
Di una elaborazione di una politica estera il più possibile comune e noi sappiamo inutile che cioè non nascondiamo quante siano grandi ancora le difficoltà
Pier Ferdinando Casini prima ricordava un altro dramma sul quale abbiamo parlato in questa festa e sul quad e dobbiamo continuare ad occuparci di un altro dramma che CE
Geograficamente molto vicino qui l'amico segretario regionale
Della
Friuli-Venezia Giulia l'amico Longo potrebbe darci una testimonianza
Diretta di come le popolazioni di quella regione sentano direttamente ma lo sentiamo anche noi che siamo distanti un po'più geograficamente illa Cerar assi di questa EXE stato in una composizione che noi vogliamo armonizzata con i principi anche federali della stessa Comunità europea
E allora il Trattato di Maastricht diventa una linea direttiva
Anche in questa lungo questa strada diventa una
Legge alla quale noi dobbiamo psicologicamente e culturalmente politica mente prepararci e da adattarci per far sì che questa Europa così scomposta oggi e fortunatamente scomposta per la caduta del comunismo del muro di Berlino per la caduta
Di quel ideologia che tanto male ha seminato ma che si deve ricomporre ad un'unità
Ad un'unità che deve avere il supporto dei popoli noi vogliamo questo vogliamo che di Stati grandi o piccoli medi o otto piccoli possono godere della loro autonomia a trovarsi alla Slovenia l'Ucraina della loro autonomia ma creare contemporaneamente sul modello di ciò che noi siamo riusciti a fare perché amici miei ricordate di sempre anche qui non per patriottismo di partito va per verità storica dobbiamo dire che sono stati democratici cristiani
De Gasperi Adenauer Schuman
Che negli anni quarantasei quarantasette hanno avuto la grande intuizione di come si doveva costruire il futuro del nostro continente
Ora questo futuro oggi non riguarda più soltanto l'Europa cosiddetta occidentale ma riguarda l'intera Europa
Dall'Atlantico agli Urali in una composizione insieme di Stati nazionali e di Stati che si possono e si debbono federare fra di loro
Ecco queste poche rati rapidissime osservazioni che naturalmente non sono che dei titoli di capitoli che andrebbero sviluppati
Danno a noi democratici cristiani la consapevolezza che dobbiamo andare avanti per la strada che i grandi dell'Europa tracciarono e i grandi la tracciarono in nome dei principi del cattolicesimo e del cristianesimo
Ma noi politicamente dobbiamo essere presenti nella Comunità europea non soltanto perché economicamente non abbiamo nessuna voglia di finire né in serie Pinè in serie C
E questo è il tema contingente che ci occupa e ci preoccupa ma perché è politicamente vogliamo essere proprio i continuatori
Di quella formazione unitaria europea che comprenda tutte le razze tutti i popoli che armonicamente debbono trovare una loro composizione ed un loro accordo nel nuovo ordine nel nuovo ordine mondiale perché in questo modo
L'ultima delle riflessioni che voglio fare
Ai suscettibili io non sono fra di questi preoccupati o dell'egemonia della Germania o dell'egemonia degli Stati Uniti d'America io non appartengo
Io appartengo semmai un po'ai Germano affini se volete per l'esperienza che ho fatto ma non sono certamente un demonizza attore della Germania più unità
Anche perché per principio abbiamo perseguito questo ideale dobbiamo raggiungerlo così come non sono per un passo solitario della Comunità europea staccata dagli Stati Uniti d'America
Io che ho i capelli bianchi ormai posso permettermi di parlare in questo modo differente del mio amico Pier Ferdinando Casini
Debbo ricordare che la liberazione e quindi la democrazia nel nostro Paese e nella Germania stesse è stata possibile
Perché gli Stati Uniti d'America hanno collaborato hanno impiegato e sparso il loro sangue perché nella ricostruzione
C'è stato non quell'operazione che hanno fatto i regimi comunisti di sfruttamento degli stati che avevano dominato ma c'è stato esattamente il contrario cioè l'aiuto del Piano Marshall l'aiuto di qui tutto ciò che poteva
Determinare in noi anche con la nostra libera iniziativa determinare i noi per la grande ripresa quella grande trasformazione
Che al di là delle crisi temporanee credo che sia temporanea anzi mi auguro che sia temporanea anche questa assegnato per il nostro Paese il più grande progresso della sua storia unitaria
Quindi questo è quello che noi dobbiamo continuare a costruire e documenti che sembrano geograficamente portar CIA a a elementi lontani ma che invece spiegati come Pier Ferdinando Casini e Dio abbiamo cercato di fare nel quadro di ciò che è la responsabilità europea e nazionale italiana
Ci ricordano che è soltanto attraverso questa strada
La strada della Comunità europea la strada della collaborazione fra Comunità europea e Stati Uniti d'America e altri paesi di veri che noi pozzi potremo costruire questo nuovo ordine mondiale che vogliamo
Lasciatemi usare l'espressione tanto frequente Di Giovanni Paolo secondo che voli diamo fatta nel motto di aprire le porte a Cristo per non aveva paura di Cristo
E noi che ci onoriamo di un titolo che è tanto importante quanto impegnativo anche manto impegnativo anche e forse qualche volta ci verrebbe la tentazione di attenuare questi impegno per la impossibilità di essere pienamente coerenti
Ma vogliamo essere coerenti però con i valori ti Degasperi che gli Adenauer c'hanno lasciato e questo quindi è un documento che va letto che va pensato va inquadrato proprio in questa visione prospettica
Di una costruzione di un nuovo ordine mondiale in cui i valori democratici e cristiani non possono essere parte secondaria
Ma insieme con gli altri liberaldemocratici sono dei valori essenziali per la creazione di questo ordine mondiale
Grazie a Gustavo selle allora concludiamo questo incontro che anche l'ultimo la nostra festa dell'amicizia dando la parola all'autore c'è Alberto Candini
Ma in questi quindici minuti
Penso che i vengono assegnati
A conclusione della serie degli incontri con l'autore io debbo dire anzitutto che non solo mi sento onorato ma sono molto lieto perché la solidarietà che io ho voluto esprimere con il libro con questo racconto ai come piani
Beh oggi è la democrazia cristiana mi sembra Pier Ferdinando che vuole esprimere questa solidarietà ero Gustavo Selva ai kuwaitiani
Perché il libro al centro
E io rapidissimamente voglio voglio ricordare quello che c'è nei capitoli in cui che c'è in questi capitoli perché il libro non è in in distribuzione libro risata stampato anche inno molte copie
E allora perché è interessato probabilmente qualche copia si riuscirà anche ad aver lei a distribuirle in attesa di eventuali nuove nuove ristampe ma nei capitoli
C'è un ce n'è uno che quello è un po'alla base di tutto di tutto il libro è il racconto di Maria Gallerani qui abbiamo Pier Ferdinando citava prima autorevoli
Amici che sono presenti io ne cito qualche altro che sono che sono non sono miei amici ma sono amici dei come piani dei di italiani naturalmente
Di ci sono i Gallerani i fratelli di Maria Gallerani Ali Ibrahim è la moglie
Dell'ingegner cupa Attigliano che insieme a questa italiana
Vent'anni fa hanno
Si sono sposati si sono incontrati in Germania poi sono spronati in Italia e hanno costruito una famiglia a Kuwait City
E hanno quattro figli che parlano numerose lingue naturalmente parlano anche italiano questi ragazzi è un anno fa
Subito dopo la liberazione del Kuwait questa famiglia escluso il marito ma la
Maria Gallerani la signora con i quattro figli erano ospiti
Di sei fratelli che vivono a Bologna tutti democristiani fra l'altro qui abbiamo Marco con suo figlio Matteo altri miti dalla sezione democristiana di San Matteo dare decima del comune di San Giovanni della Provincia
Di Bologna e questa signora raccontando i sette mesi dell'occupazione non è fatto venire in mente che forse era il caso proprio per quindi dicevo all'inizio Pier Ferdinando Casini per aver visto soltanto una massa di informazioni che riguardavano soprattutto la guerra riguardavano beh forse era il caso di raccontare anche quelle che erano le vicende dei kuwaitiani che erano rimasti nel Kuwait durante i sette mesi di occupazione
Ire che nero non sono molti quelli che sono rimasti in Kuwait
L'emiro con buona parte del piccolo esercito nero riusciti a riparare rapidamente gara abbia saudita per fortuna perché altrimenti
Sarebbero stati sicuramente uccisi sarebbero stati un'altra parte di Quartiani sono rimasti
Insieme poi a tanti altri compresi
Quei palestinesi che
Non nel seguito del del dell'occupazione non hanno dimostrato poi molta almeno una buona parte molta riconoscenza nei confronti dei kuwaitiani perché in parte si sono schierati con con gli occupanti di qui poi voi avrete letto
Sui giornali anche questa politica dell'allontanamento dei Palestina oggi sono molto pochi palestinesi che sono rimasti nel Kuwait un momento dove c'è invece un gran bisogno
Di lavorare e di per non solo rimettere rimettere in sesto quel Paese anche per dare più forza all'unità di questo Paese che mio modo di vedere rimane sempre in pericolo fino a quando questo terribile diciamolo pure questo dittatore fino a quando Saddam sei sarò ancora capo delegati noi dobbiamo augurarci che ci sia un cambiamento nel governo
Di cui il Paese bene dicevo il racconto di questori e racconto anche di quei ragazzi
Musulmani i ragazzi
Maria Gallerani rimaste cattoliche il marito è è musulmano ma vanno molto d'accordo a famiglie molto unite e mi colpì sopra ad un fatto che lei poteva benissimo ma poi confermato successivamente Marco Colombo quel valoroso ambasciatore italiano che è rimasto fino all'impossibile a Kuwait City quando gli iracheni se cambi far sloggiare studia presentanti Dalmazia a Trieste ebbene mi confermava che lei poteva a venire in Italia
Ma è rimasta a qua i siti è rimasta nel Kuwait con la sua famiglia con la sua con i suoi figli con suo marito i quali volevano rimanere attiene nel quei e non sapevano bene a quello sarebbero andati incontro meglio immaginavo ma conservano atipico le sofferenze sono state tanti io racconto la sua storia
Pensate lo dico su pronto per gli addetti fra virgolette i lavori mi si perdoni ecco questa espressione per quelli che scrivono ma non abbiamo predisposto nessuna scaletta Gustavo
Grazie me l'ha raccontata agone io lo ricordate poi ho voluto un giorno c'è c'è Marco Gallerani chi perché lo può confermare
Ho voluto aprire il registratore allora o o raccolto due ore di testimonianze mai non c'è stato da parte sua proprio di intendimento di voler fare un racconto per narrare una una una sua dicendo la protagonista no era un'informazione che voleva dare che io ho trasformato in un piccolo racconto nel racconto em ci sono delle cose
A mio parere eccolo il Pala Galardi Ferdinando del cuore proprietà sono raccolte con il cuore i uno dei figli il più piccolo di Maria Gallerani il più piccolo che a quattro anni
A un certo momento del racconto da un pezzo di pane un soldato iracheno il quale affamato morirà Lorenzo da dire che negli vedevano duramente come noi da bambini quelli che allora erano bambini vedevano
E o o da adulti vedevano le truppe di occupazione in Italia i tedeschi vedevano ecco li vedevano come occupanti cattivi duri
Con i loro conigli adulti era un duri soprattutto con i soldati Quartiani che siamo andati Casson abbia la macchina erano dure erano
Molto molto cattivi questo lo dicono i ragazzi e lo dice anche Maria Gallerani
Anche con gli altri tutti civili
è con queste con questo racconto gli ho voluto poi successivamente io non visto il racconto è composto da sette capitoli i titoli sono questi eravamo ben lontani da pal sarà dal pensare alla guerra dalla radio apprendono che oramai i soldi i carri armati e gli elicotteri di Saddam stanno invadendo stanno invadendo il loro Paese ma loro ero mai immaginato perché quelli erano quasi dei fratelli per loro
Con loro c'erano dei rapporti è vero stavo di di di di di fratellanza molto consolidati
Poi succede che il padre oggi è diventato il viceministro delle comunque delle telecomunicazioni ha del al Ibrahim
Vive nella clandestinità si dà si dà alla macchia ricercato dagli iracheni perché era responsabile del centro saltelli dicendo staterelli di Kuwait City era già allora uno dei più importanti del mondo era oggi lo stanno ricostruendo e sicuramente se non sarà il primo mancherà poco
Poi ecco loro nella notte il titolo voglio dire questo perché l'urlo l'urlo nella notte
Con queste Torri del Kuwait è stato nel quei quesiti ha subito in mente che sono un po'come San Pietro a Roma le due Torri a Bologna la la la Madonina Milano e via e via discorrendo
In queste torri ci sono anche ristoranti e sale da intrattenimento
E be'queste torri che ha disegnato Raffaele fatti che qui presente con noi
Che è un professore di Antropologia ti però si diletta anche ed è bravissimo nel nel disegno adesso nascosto
è insieme al rappresentante Pierre dei giovani democristiani della Cecoslovacchia è lì in terza fila nascosto ebbene questo bravissimo di di disegnatore Tegra copertina blu il buio no alla del momento
E poi a alla base
Disegnato le scritte Keiko vaticani scriveva sui muri gridavano nella notte
Ma quando gridavano i kuwaitiani questo nessuno l'ha mai raccontato perché è maschile che ha lavorato me ma la stampa non italiane internazionale lo sapeva sui terrazzi
Da mezzanotte alle mezza a mezzanotte e un quarto
Di ogni mese dopo l'occupazione e quindi dopo il due di agosto i due di settembre i due di ottobre i due di novembre dicembre gennaio
E di febbraio perché poi la liberazione è come sapete il ventisei di febbraio del novantuno ebbene loro sulle terrazze gridavano alla Ford bar gridavano
Dio è grande e viva l'emiro è i dirà che ENI sparavano sui terrazzi perché non volevano sentire gridare Quartiani questa ero quindi una forma di protesta
Ed è un inedito del vi posso dire cosi questo e allora l'uno è notte ed è il capitolo il Capitolo terzo poi il quarto visto una camera di tortura Lescoeur Petilia noir per i ragazzi Quartiani
Lavorare era era quasi un qualche cosa che gli avrebbe disonorata i ricchissimi tutte le famiglie Quartiani
Con numerose un personale numerosi di servizio i domestici mai ad Acqui devono anche lavorare e e quindi la figlia che a diciannove anni oggi va all'università si mise a fare l'esca le scarpette perché se vicino al tempo del freddo
Dopo il caldo il grande caldo c'era anche dopo l'agosto e settembre cominciava anche il tempo di arrivavano i mesi freddi
La guerra intorno ad esso l'ultima giornata libera a sette giornate dal terrazzo vedono quello che succede loro sono alla periferia
Di quei CD dalla della città vecchi sono i in un in una parte nuova dalla città la zona a residenziale però vedono tutto quello che sta succedendo poi vi sono altri due
Capitoli che riguardano il terrorismo abbia ambientale le distruzioni saccheggi è una raccolta di di documenti alcuni anche inediti la seconda e la terza parte
Ho riproposto il dibattito che si è stato nel mondo dalla cultura della politica
E anche nell'aria e soprattutto Irene l'area cattolica sulla pace e sulla guerra e sul pacifismo
E vi sono anche opinioni di autorevoli come Democrazia Cristiana e cominciare dal segretario
Del partito e e via via tutti gli atti e ministro
Al Presidente del Consiglio al ministro degli esteri di consiglio Andreotti ministro degli esteri De Michelis poi gli altri esponenti democristiani che io non sto a Merate ma su numerosi Indre ottimi
Cioè c'è parti se che Bobbio bocca Biffi Cacciari Fanfani Gilmozzi anche due due due scrittori del popolo Timossi e e pellegrini che sono spetti politica estere robusta
E si chiude con la parte terza il libro con una documentazione
Sono le lettere di Maria che le altre lettere che ha mandato dal Kuwait in modo abbastanza avventuroso attraverso chi partiva dal Kuwait e poteva ritornare nei loro paesi di origine sono dei tedeschi che tornano in Germania che poi fanno arrivare queste lettere ai ai ai ai fratelli che abitano a Decima sono tre tre tre lettere trovate anche sulla stampa
Italiana che hanno un a mio parere un un significato molto profondo sono importanti quelle prego ci fan capire proprio qual era ecco fede di cioè
Il secondo documento sono i messaggi e le preghiere di Giovanni Paolo secondo del Papa
Poi le risoluzioni De Longhi su tutte le risoluzioni dall'ONU la crisi giorno per giorno la cronologia dei fatti che sono successi le cifre unico dare anche un po'di cifre anche se ultimamente poi
E chiudo così perché l'altra è la di biografie nudo stanza riguarda il numero di libri brutti indicare parla un quasi tutti dalla guerra comunque voluto indicare anche questi libri ma dicevo è
Aver ecco letto
Quello che è avvenuto in cifre e aveva visto con i miei occhi fra pochi mesi fa le distese di Carmati di Saddam Hussein alle porte di Kuwait City in un padiglione fieristico lo questo qui di di peso mi facevo un po'a sorridere
Perché pur non essendo un esperto in armamenti presidente io non sono tale ma a chi era con me e vi erano degli operatori un gruppetto di operatori come si era una missione di carattere economico mi dicevano che poi non era un armi molto sofisticati io l'ho visti chilometri e chilometri e chilometri
Di cannoni di carrarmati gli ancora
In tattiche sono oggi mano quotidiana ecco io penso che loro forse stelle deboli di poter rivendere a qualcuno ma è un'impresa
Vi siano depistare questi chilometri e chilometri carrarmati di Saddam che Luino sappiamo oppure forse sappiamo da chi li ha da chi li ha ricevuti
Ecco questo egli brutto concluderei ecco con questa
Piccola piccola nota nota di cronaca desidero davvero ringraziare Pier Ferdinando Casini non è Pier Ferdinando Casini perché qui rappresenta il partito Democrazia Cristiana che ripeto
Io credo abbia voluto a conclusione di questa festa prima del discorso
Di chiusura dell'onorevole Forlani Rina la rinnovare con noi
Una solidarietà che non è fatta
Io penso solo di parole ma come può essere anche di gesti con un piccolo popolo
Che ha non solo bisogno della nostra solidarietà mio a mio modo di edera bisogna anche di nuove relazioni di carattere economico e culturale per proseguire
Sul suo cammino di libertà di giustizia e di pace