Intervista a Michela Marzano autrice del libro "L'amore che mi resta" (Editore Einaudi)

Buongiorno a tutti in questo spazio di programmazione presentiamo l'ultimo libro di Michela Marzano mica Marzano conosciuta non ha bisogno di grandi presentazioni ricordiamo che Professore ordinario di filosofia morale
Alla all'università di Parigi dei cartelli teorizzare la Repubblica scritto numerosi liberi
Ed è un parlamentare deputato attualmente scritta al gruppo misto questo nuovo libero di di Michela Marzano si chiama l'amore che mi razzista
L'amore che è necessaria una è un romanzo la storia drammatica perché la storia di di una perdita una figlia una sfida che si che decide di togliersi la vita
E
Questa madre che poi appunto capiamo sin dall'inizio a fare una madre adottiva quindi in una madre biologica di questa di questa ragazza che continua a un dialogo con con questa figlia che non c'è più
E a ritroso tenta di ricostruire quello che poi è un mistero insondabile perché tentare di capire perché qualcuno sta chiarita diciamo è un'impresa che
Non è sicuramente destinata ad avere ad avere successo
Un libro bello un libro denso
Un libro commovente ecco si fa prima si fatica a dirlo con le parole e S se Michela è d'accordo io penso che
Tutto l'impianto di questo di questo racconto
Parta dall'idea che l'amore ed è il pensiero della protagonista di Daria
La mamma adottiva che l'amore possa salvare tutto e tutti a colmare ogni Boato metterò
Poi alla fine attivamente lo si capisce sindaci inizio
Che questo chiaramente l'amore non non è salvifico non magari non è sufficiente
E non basta però è sicuramente ciò da cui tu sei partita nella costruzione di questa di questa vicenda
Ed è poi anche ciò che alla fine come dire tenta di rimettere insieme i pezzi di un PASER questo concetto del PASER lei è una figura che torna stessa sia nel racconto retrospettiva
Della vita di questa di questa prima bambina poi ragazza Giada
E poi anche nel racconto di quanti l'hanno conosciuta
Filo conduttore la legge sull'accesso alle origini perché questa ragazza arrivata venticinque anni decide senza dirlo ha i suoi genitori adottivi
Di diritti cercare sua madre sua madre che l'aveva abbandonata alla nascita
E che aveva appunto firmato per non assistere riconosciute quindi ritrovata
E poi il suicidio apparentemente inspiegabile aggiornate è una bella ragazza intelligente a un compagno o fidanzato con cui vive cambiano moltissimo
Un fratello biologico perché poi a questa coppia come tra l'altro foste capitano a molto spesso dopo l'adozione nasce un un altro bambino
Giacomo sarà poi tra l'altro proprio quando la mamma varia spetta Giacomo che che già da viene sapere di essere adottata perché chiede mamma anch'io ero nel pancione
E lì c'è anche una domanda da cui io invece volevo partire proprio la domanda che che
Che già da fa la mamma e diciamo a tutti quando stavano trattando Ernie volevi una bambina unico levi bene
E quindi si torna al discorso dell'amore Michela
Allora intanto grazie per tutto quello che ha detto perché si è riuscita in pochissime parole a riassumere tutto
E i io lo riassumo ancora di più con tre parole chiave che poi cercherò di spiegare perché in realtà ci sono secondo me tre parole chiave intorno e qua ai intorno alle quali ho cercato di costruire questo romanzo
Perdita amore in maternità
Effettivamente la frase che che pone Giada a sua mamma quando
La madre lì dice che era stata adottate quindi non era stata sul suo palinsesto pancione può essere una frase
Tipica di una bambina adottata ma in realtà
Quello che io ho cercato di raccontare e come ognuno di noi in realtà si pone questa domanda indipendentemente dal fatto chi stia parlando culla madri biologica una madre adottiva
Perché poi cercherò di spiegare i
Temi conta poco il fatto che Giada sia stata adottata in realtà
Questo mi permette di fare quel discorso di accesso alle origini ma l'aspetto con la coesione della maternità che mi interessa
Quando già radice ma quando si mise avvenuta prendere era perché mi volevi bene o perché volevo una bambina è in realtà una domanda
Che tutti noi figli figlie ci poniamo opponiamo un certo punto cioè noi cerchiamo disperatamente di capire dai nostri genitori
Se il bene che ci vogliono è legato al fatto che non siamo figli loro il quindici vorrebbero bene indipendentemente da come siamo oppure legato acciocché noi siamo
Cioè specifici cioè altro rispetto a quello che si possa rinvii potuto essere cioè noi con le nostre fatture per le nostre fragilità con i nostri vuoti mamma ma tu gli voglio bene perché io sono Michela potrei dire io
O perché sono tua figlia e quindi avresti voluto bene a qualunque bambino attuali si è avuto
Ecco io ho voluto raccontare in realtà il dramma del riconoscimento che viviamo tutti partendo certo da un fatto radicale estremo che il suicidio di Giada
Questo però e legato in realtà alla mia storia
Nel senso che il romanzo una fiction è inventato io non sono stata adottata io sono ancora viva
Ma vent'anni fa esattamente nel mille novecentonovantasette io feci un tentativo di suicidio io avevo già raccontato la mia storia come Moana volevo essere una farfalla
In cui avevo raccontato quella che era stata la mia sofferenza per tanti anni che si era manifestata attraverso il sintomo di disturbi del comportamento alimentare
Ma quello che io raccontavo quello che c'era dietro cioè il bisogno appunto di riconoscimento io sono io guardami riconoscimenti
E smettila di proiettare su di me delle cose che non mi appartengono quindi cessata c'era questo dolore c'era questa sofferenza
Io sommesso vent'anni di psicanalisi per venirne fuori e vent'anni fa in mezzo a questo dolore stavo talmente manuali talmente tanto male
Che avevo pensato che l'unico modo per sbarazzare mi di quel dolore era quello di staccarmi della vita
Dopodiché
Quando pian piano cominciato ad allontanarmi dalla mia sofferenza
Ho cominciato a a pormi un'altra domanda cioè cosa sarebbe successo alla mia mamma se io nel mille novecentonovantasette era un giorno di settembre
Morta
E la prima risposta che mi sono data e mamma non ce l'avrebbe fatta
E poi riflettendo quindi questa domanda me la sono portata dentro tanto nel frattempo ci sono stati dei saggi ci sono stati altri libri e ho capito che l'unico modo per affrontare questo tema era quello della fiction di un romanzo
E io ho cercato di scrivere il libro
Che avrei voluto che mia mamma leggesse sì
Dopo di che è diventato un romanzo è diventato un romanzo che mia mamma ha letto più volte chiaro dicendo tutte le volte
è diventato anche un romanzo avesse più voi un mese che uscito che hanno letto delle mamme che hanno perso un figlio una figlia che mi hanno scritto
è diventato un romanzo che hanno letto delle persone che mi hanno scritto dicendo io ho pensato di mettere fine ai miei giorni ma leggendo il tuo libro mi sono accorta di quello che poi succede intorno
è diventato quindi un libro ormai non più solo mio macchie mi permette poi di dialogare con i lettori
Quindi questo è il punto di partenza
Trattando lo col filorusso il tema della perdita quindi della maternità Marcus filorusse effettivamente dell'amore
E tu hai già praticamente detto tutto perché effettivamente se proprio vogliamo parlare di erronee ma non c'è perché non ci sono responsabili non ci sono colpevoli realtà questo è anche un libro per cercare di spiegare
Chi è inutile sentirsi in colpa non si è incolpazione in colpo genitore che per di figlio Sideri sentire colpa perché anche se ci sono delle vittime c'è la sofferenza
Non ci sono mai di colpevoli dietro perché ognuno a sua volta
Il frutto di una storia esattamente come Daria
Che cerca di riparare torniamo al tema della mole cerca di riparare la sofferenza di Giada dando a Giada quello che lei non aveva ricevuto essa porta la sua madre
Quindi il tema chiave quello dell'amore e io metto in scena attraverso un romanzo quello che così bene aveva detto giacché la cava parlando dell'amore
E dicendo chiamare significa dare ciò che non sia a chi non lo vuole in che senso
Nel senso che quando noi amiamo abbiamo sempre la sensazione che siamo dando quello che abbiamo chiamiamo ma in realtà quando noi amiamo cerchiamo di dare alla persona che noi amiamo quello che vorremmo ricevere
E quindi quello che non abbiamo a chi essendo altro da noi perché noi abbiamo sempre una persona che altra rispetto a noi molto probabilmente vorrebbe ricevere altro rispetto a quello che noi cerchiamo disperatamente di dare il we o di dare lei senza averlo
è il dramma di varia
Dare a sua figlia quello che avrebbe voluto molto probabilmente ricevere da sua madre ma che in realtà non corrispondeva a quello di cui forse
Forse già fatta aveva bisogno infatti questo questo biglietto che che già da lascia accanto accanto a sé nel momento in cui sceglie di sceglie di di suicidarsi e che tra l'altro dice dita mamma che lei è perfetta
Il che da una parte
è una sorta di pietra tombale sulla possibilità che la povera madre non si senta in colpa perché per sentirsi delegasse perfetti
Quasi un atto di accusa non di siti si fa fatica a credere che nel sentirsi dire se perfetta ci sia poi una sorta di
Di di comprensione di quello che sei effettivamente perché poi Daria forse più che perfetta aveva un'ansia di perfezione porre avrebbe voluto con tutta se stessa dare a questa figlia come dicevi tu prima quello che lei non aveva ricevuto dalla sua di madre
E nello stesso tempo però io o almeno alcune quello con l'atto nel nella tua costruzione del personaggio tagliate lei però non ha proprio consapevolezza la sanzione la consapevolezza l'acquisisce
Ma Mammano che ricostruisce quello che questa figlia che andava cercando perché
Nel momento in cui trova
Lobby dello psichiatra da cui la figlia andava e lei non aveva idea che la figlia avesse intrapreso questo percorso viene a sapere attraverso lo psichiatra che quella filiera fa tutto la documentazione non aveva registrato queste queste sedute con lo psichiatra
Viene a sapere della richiesta al tribunale di avere accesso al alle appunto alle pratiche origini
La negazione per cui tutte le altra cosa bellissima tutte le notazione a margine che questa ragazza scrivere di nuovo abbandono abbandono e c'è un passaggio dove dove tu dici che
Che nell'usare un termine piuttosto che un altro
E spesso c'è la chiave di volta allora adoperare il termine abbandono non è uguale a usare il termine
Lasciare perché chi abbandona abbandona qualcosa o qualcuno che non considera degno di detenere
Chi lascia non è detto magari si lascia proprio qualcosa o qualcuno così care talmente tanto ci si sente incapacità depurati questo pathos troppo stesse anche il dramma delle madri che uccidono i propri figli e poi si uccidono a questa
E che spesso Vianello abbiamo letto nelle ricostruzioni sono persone che
Vogliono il bene sommo fece per questi i propri figli tant'è che dice meglio meglio morti che continuare a stare in questa situazione allora
La la richiesta di essere scelti per tornare all'al discorso che facevi tu primato la richiesta di essere scelti
Quanto
Poi in realtà non ha non ha trovato rispondesse o all'ENEL nel personaggio di Daria perché poi alla fine è vero che Giada
L'elemento centrale però
In realtà tutto trovandosi si si basa su sudario su quello che lei pensa su quello che lei prova
Sulla relazione con questo marito che usa tanto bene le parole con questo figlio che si capisce e non si capisce l'avere comunque un crudele fragilità
Forse un patto fra Carlo come tutti stiamo dicendo fragilità come tutti nel senso che si o che si è costruito
Di personaggi non fragili molto probabilmente avrei commesso come dire qualcosa di
Un operazioni di falsità
Detto all'inizio dicevi non si scoprirà mai fino alla fine il motivo per cui già persiste citata anche qui
Se io avessi immaginato poter dare delle spiegazioni legate alla sofferenza al suicidio avrei anche lì commi su qualcosa di in appropriato
In questo romanzo io circoli parole circoli parole per raccontare da un lato il dolore di una madre che perde il tutto
Si divarica abisso di dolore il mondo si sbriciola
Come le spiega Andrea la difficoltà ma e anche quella che manca la parola il marito Andrea Andrea il marito si
Ci manca la parola per chiamarsi per nominarsi quando ne perdiamo un genitore siamo orfani se perdiamo un marito una moglie siamo Vito idee dove se perdiamo un figlio come siamo
E Andrea dice Daria manca in italiano ma anche il francese ma anche incisi ma anche in qualunque tutte le lingue
Non c'è termine per designare questo qualcosa
Di quasi inconcepibile tant'è vero che l'unico termine che noi abbiamo è tutt'altro da un vecchio termine caduto in villette Udine che significa contro l'ordine delle cose e contro l'ordine delle cose congenito ritarda un figlio il punto di partenza trovare le parole tre raccontare quel dolore
E già da scusa Belloli lapsus e Daria perché poi arriviamo anche già da metterà degli anni
Prima di trovare le parole adeguate per rendersi conto di quello che lei resta di quell'amore che le resta ancora vivo nonostante la perdita della figlia
Ma
Avevo anche necessità di trovare le parole giuste per raccontare quello che in parte è già fatta ha vissuto ora Giada è una bambina nata da madre che non consente di essere nominato
E quindi una bambina che scopre a cinque anni e mezzo di essere stata adottata
è una bambina che comincia a me chiedersi chi è
E perché è stata abbandonata dopodiché le si cercherà anche di spiegare chiunque volte l'abbandono del conte lasciare ma nella sua testa lei non aveva forse valore in ogni caso cercar vari perché
L'immagine che torna spesso in questo romanzo è il Paser
All'interno del quale manca un pezzo ma perché dal piccola scusa se ti interrompo perché piccola
Giarda
Se lo costruisce da sola questo pazzo che i bancali perché è insopportabile il buco Trapp da grande invece va alla ricerca e no anche traccia sempre quell'altro quello ma perché qui il problema per certi aspetti
Di Giada ma anche in parte di ognuno di noi e che non accettiamo che manchi il pezzo del puzzle che non si trova
Mentre in realtà ognuno di noi c'ha un perché senza risposta ognuno di noi Chaco il buco
E vivere significa con vivere con quel buco allora c'è un po'di Giada c'è un po'di mi in giada sia un po'di mi in Italia anche se io non sono madre quindi stato
Tradotto lo sforzo di mettermi al posto di una madre
Esattamente come in Giacomo c'è ovviamente un po'di mio fratello anche se il nome che io ho dato che per me particolarmente calde particolarmente importante
è l'italiano di giacca a mio marito io avevo bisogno di questo personaggio qui attaccarmi e devo dire che il passaggio alcuni passaggi in cui si parla di Giacomo io non riesco a leggere in pubblico
Perché ci sono ancora quelli dove mi si strozza la voce quindi vuol dire che ci appiccico un pezzo di me perché nel nel biglietto e qui veramente la lettrice che fa domande perché nel biglietto poi forse non dovremmo dire tutto no
Soprattutto a lire come finisce salutare
Perché nel biglietto già da scrivere
Che Giacomo lo sa
A San Giacomo che già da non non sa ettari a chi
Allora
Giacomo sa allora questo biglietto Cosimi Xstrata mi ricollego anche a quello che vi ho detto all'inizio è un biglietto che Giarda scrive prima di suicidarsi
Ed è un biglietto per chiedere a tutti scusa per chiedere scusa e nel proprio modo di pensare di vivere è un modo di dire voi non c'entrate
Giada è un personaggio che arriva nel mondo in punta di piedi
E tutti i partiti in punta di Chieti e cerca di farlo nel modo più leggero possibile
Quando lei scrive questo biglietto al padre che considera forse la persona più capaci di sopportare
Egli dice di dire
Di a Giacomo che lui lo sa
Di a mamma che lei è perfetta è un modo per chiedere scusa a tutti anche se in realtà ovviamente Daria come ogni madre non è perfetta e Giacomo come ogni fratello nonostante le canne fortissimo che possa avere con la sorella
Non può sapere fino in fondo quello che già da vissuto
Quindi è il suo modo di congedarsi e il suo modo di dire voi mi conoscete voi forse lo sapete voi siete stati perfetti il problema è mio per togliere la colpa
Calcolando che ovviamente invece sia d'aria
Che Giacomo saranno schiacciati dal senso di colpa da un lato Daria quando si renderà conto che tante cose non le aveva viste non le aveva capite non le aveva sapute e si era illusa che col proprio umore avrebbe potuto riparare il tutto
Esattamente come il piano di senso di colpa Giacomo chi si pone la domanda che si pongono tanti sorelle tanto ti fratelli tanti sorelle di figli che sente insomma
Vic divisi fratelli e sorelle che se ne vanno dicendo ma perché io vivo ancora il lei no
Che cosa ho fatto io che cosa non ha fatto lei che cosa ha fatto lei che cosa non ho fatto io per poi
E l'idea poi attraverso la narrazione topo quella di sciogliere questi nodi
E soprattutto di sciogliere questa col questo senso di colpa quindi per questo dicevo romanzo la maternità sulla mole sulla perdita ma anche sul senso di colpa che non ha ragion d'essere
Allora non diciamo ovviamente poi lo sviluppo dell'intreccio anche se a me ha colpito che nello sviluppo dell'intreccio le figure maschili sono un po'
A me in una particolare quasi assenti
Ma questo padre le parole del padre fare brevissima usare le parole mentre la madre stava i colori accodare usa i colori anche questo anche nella scelta del nome Giada il giallo questi bellissimi occhi verdi questa bimba
Poi ovviamente anche lì la stessa come dire nello stesso modo di
Di Giacomo di affrettare il dolore e quelle soluzioni che lo stesso Giacomo
Attiva neanche nei confronti della madre quindi non credo ovviamente non raccontiamo se no vi diciamo tutto e non c'è non c'è nessuna poi voglia cambiarla comprare invece veramente andate perché merita
Io farei un passaggio in questa parte finale di presentazione alla l'alla legge sull'accesso alle origini che nasce appunto da una tua proposta di legge
In una legislatura come questa che ha visto sicuramente i diritti non non farla proprio davvero dagli attori principali
Però qualcosa è stato è stato come dire qualche risultato è stato portato a casa
L'accesso alle origini lascia come dire nasce predetta questo ce lo spiegherà meglio che nella nella tua idea originaria per spiegarlo a chi ci sta ascoltando ha sicuramente due due forti come dire due forti Apollinaire no esatto cioè da una parte il diritto della donna
L'autodeterminazione della donna che decide di non
Volere questo questo figlio e quindi di non riconoscerlo e quindi di sparire di scomparire anche dalle dalle carte ufficiali
Ricordiamo ancora oggi giustamente si può partorire negli ospedali e lasciare il bambino senza dover dare nessun tipo di giustificazione nessun nominativo questo
Invece io ci tengo a dirlo perché si è ancora oggi si legge di bimbi abbandonati nelle discariche
Che è una cosa che insomma francamente non si fa fatica a pensare no quando poi andare in una struttura essere oltretutto anche aiutata perché ciò insomma
Non foss'altro da un punto di vista medico sanitario
Sette vaglio portoricano struttura che non in una stanza o per strada
E dall'altra il diritto di questi bambini una volta diventati adulti a sapere chi sono da dove vengono
Il quale dei due diritti e più pesante
Nessuno dei due prevale sull'altro ovvero nessuno dei due dovrebbe prevalere sull'altro tant'è vero che nella mia proposta di legge che poi è stata votata insieme ad altre abbinate
Alla Camera da più di un anno e che purtroppo giace al Senato l'idea la procura di contemperare lì
Cioè di riconoscere
Accanto al diritto all'anonimato da parte delle madri biologiche il diritto alla possibilità di accedere al proprio richiede da parte dei bambini
E come fare per contemperare
Ma in realtà in maniera molto semplice riconoscendo la possibilità per le donne di revocare
L'anonimato cioè dare la possibilità nel momento in cui i figli siano maggiorenni di chiedere al Tribunale di poter avere accesso in modo che il Tribunale possa contattare le donne chiedere loro se vogliono meno tornare indietro sul proprio nominato
E in questa proposta di legge che col tempo era quindi questi due diritti perché se poi la donna decide di restare anonima appunto finisce lì
Io mi sono anche ispirata a quello che è accaduto in Francia questa legge sarà introdotta in questo modo un modo simile perché poi c'è una struttura che si chiama CNA otto
Chi funge da mediatore a differenza di quello che succederebbe in Italia dove la funzione mediatrice verrebbe giocata di ruolo sarebbe giocata dei tribunali per i minorenni
Ebbene nel due mila due viene approvata questa proposta di legge in cui appunto
Attraverso questa struttura si chiede
Il fatto che siedono in Francia
Se vogliono revocare l'anonimato e ormai consta certo numero di anni quindi si comincia ad avere le prime ricerche le ultime statistiche si sa che il novantanove virgola nove per cento delle donne hanno voluto togliere l'anonimato
Perché loro stesse erano dilaniati dal non sapere che fine avessi fatto quel bambino quella bambina quindi in realtà qualcosa che permette di ricucire il proprio passato
Che permette di ricucire dei ricavi certo ad impossibilia nemo tenetur di fronte all'impossibile dobbiamo bloccare tutti ma questa è la vita la realtà ci sono dei perché senza risposte ci sono delle barriere insormontabili
Ma per quale motivo non dare la possibilità eventualmente di togliere un anonimato che pesa Ai fini e che pesa alle madri biologiche non perché
I genitori adottivi non salire in titoli dirigendomi sono loro
Mamma adottiva è la mamma
Ma la domanda che c'è dietro eh perché
Perché sono stato abbandonato perché sono stato lasciato in che condizioni era la donna che mi ha messo al mondo che cosa è successo famoso pezzo del Paser
Che poi probabilmente non sarà mai accesso alla verità ma chi ha accesso di nuove alla verità chi di noi sa
Il desiderio che ci ha messo al mondo il non desideri ove che c'era Verona non so se addirittura un'auto draga solidale esatto esatto però ecco riconoscere l'importanza di queste domande
E qualcosa che permette di riconoscere a tutti la dignità umana che ci caratterizza in quanto esseri umani
Michela Marzano
L'amore che milanista edito da Einaudi
Grazie per averlo scritto
Posso permettermi
Certa dopo il tuo grazie di leggere un pezzetto finché non svela la trama
Ma il messaggio che poi vorrei lasciare
Ora
E tutto diverso
Ora in toni ricordi e che aspetto
Entro
E dopo un po'attuativi sorridente come quando di piccole Permira serio linea rossa dove ti siedi di quando ci racconta voli fiabe mi ascoltavi spalancando gli occhi attentissima
Gara diari persino si dimentica un dettaglio cambiamo qualcosa nella storia intero
E dopo un po'attuativi e tutto torna come prima la trovo uscito sul risultato duri quello solo tuo Giada quello che la mamma assaporava quando ti prendeva in braccio e ti stringeva assi e tredici di Kissinger purtroppo non ce la facevi nemmeno a respirare entro
Tu arrivi
Senti battiti del tuo cuore il conto mentalmente gli annoto sul foglietto tesoro Scotti cosa questo Fibronit provvisori intero
Tu arrivi
L'amore senza confini
E per questo che è perfetto
Mica la Marzano l'amore che mira sta