Africa oggi

Pietro nel suo una proroga di un anno con l'occhio ovviamente prossimo governo mentre la relazione annuale dei servizi sulla sicurezza in Italia viene trattata dall'ambasciatore Massolo nell'articolo di fondo della stampa
L'ambasciatore è stato anche uno dei ti capiti essi quindi ci sono diverse questioni che riguardano la giustizia
Radio radicale così all'appuntamento con altri che oggi il programma che si occupa del continente dimenticarlo con seggio Shukri
Su radio radicale curiamo con questa rubrica quindicinale che poi anche degli speciali come è successo questa settimana se l'attualità lo impone
I temi del del continente
E cominciamo vi diciamo subito quali sono gli ospiti di oggi abbiamo in studio
Carlotta Sami che gli ascoltatori di radio radicale che seguono questa rubrica ma non solo già conoscono è la portavoce dell'UNHCR per il sud Europa
Il capo dell'ufficio stampa
Di Roma dell'Alto Commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati ed è stata direttrice di Amnesty International
Per l'Italia come ai tempi remoti un tema di cui si occupano anche non speciali della settimana discusse fu alcuno dei profughi prelevati dai campi in Libia per il corridoio umanitario frasi matte puntualizza situazioni prima però
Abbiamo un collegamento con la Farnesina dove c'è il vice ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale
Bar io giro e parliamo come voi vediamo intento si viceministro è in ascolto ci ascolta buongiorno e con lei vorremmo parlare di questa crisi elettivo per il dopo le dimissioni del primo ministro teso ad AN e soprattutto la complicate questioni tribale che cioè dietro tutta la vicenda in un Paese che già ha avuto tanti problemi prima una dittatura democratico una dittatura militare poi una situazione di un Governo che democratico offerto è difficile definire a che punto a che punto è la crisi più vecchi sviluppi può avere anche sui Paesi confinanti
Ma intanto il governo dopo la divisione del primo ministro
Ha annunciato fu posta di emergenza di sei mesi che continua dimostrare quanto è grave la situazione interna quindi gli sviluppi non sono positivi l'Etiopia è un grande Stato dell'Africa
Orientale naturalmente con grandi legami con l'Italia come voi sapete tutti di tutti ogni tipo storici prima in primo luogo e che sta vivendo una fase di sussulti molto gravi dal punto di vista della relazione tra le varie regioni fra le varie etnie è una Repubblica federale Ilio Europa in particolare che sono la maggioranza relativa
Si sentono vecchi da parte da molto tempo e quindi hanno cominciato da almeno un anno e mezzo a dimostrare col mio voto cementizio pacifiche la loro contrarietà certe scelte del governo federale
Perché questa è stata la ragione delle istituzioni del primo ministro
Ecco e a proposito di no di quella di quell'area dell'Africa naturalmente c'è anche da tenere conto tequila
Presenza con Investimenti presenze militari e quant'altro di forse che di paesi che continente sono estranei ma succo sul continente invece marcare una loro presenza preciso e quindi c'è questo aspetto anche forse no che complica la crisi da un certo punto di vista
Sì la vera complicazione poi viene dalla Somalia frontaliera
Altra parte per cercare di contenere le rivolte quanto manifestazioni Oromo governo di Addis Abeba a un certo punto utilizzato anche le pulizie Velardi dell'altra Regione quella somala e derogate in questa e in quest'ultimi Trinity
Di somali etiopi ci sono ritagliarci un ruolo molto importante all'interno del Paese e in una certa misura si sono autonomica di e hanno avuto anche a che fare con le ultime notizia rottura favorevoli che vengono dalla Somalia cui loro confidano ad esempio il contenzioso tra il Somaliland e gli altri informazioni formale che vorrebbero prefigurare come tu Ballard eccetera
Una sommaria federale che racchette Mogadiscio non è d'accordo quindi è tutto un incarico di
Butta una parte unico ma soprattutto politico
A dimostrazione del fatto che lasciare e in qualche modo non risolta la situazione insomma la polpa avere delle conseguenze sacche di lungo periodo
E questo naturalmente preoccupa moltissimo volante italiano che a ottimo rapporto del genere le corna
Quindi Chioggia senza dimenticarci la guerra fredda tra virgolette con l'Eritrea che continua ad essere un punto doloroso di quell'area del quindi
Come dire è una situazione che si trascina da decenni c'è stata proprio la Antalya indipendentista degli evidenti gli scontri interni alla stessa allora resistenze ride è una storia lunghissima
Però appunto io rilevo anche quello del
Ruolo possibile che in quest'area del Corno tra Duffy che ormai abbiamo imparato che ci sono tutta una serie di interessi anche stranieri che giocano che giocano un ruolo e e in questo caso che ruolo potrebbero giocare
Ma di purtroppo invece di giocare un ruolo pacificatore abbiamo utilizzato noi occidentali in particolare ma poi anche altre forze
Uno contro l'altro per esempio per la guerra in Somalia per esempio racconti chiudo con l'Eritrea adesso di costruire tutte queste fateci vorrebbe molto tempo fa
Racconta sicuramente che non è stata fatta è quella di una forte volontà di pacificazione sistemazione dell'area la prova nere
Che anche dopo il giudizio dato dalla Corte Internazionale dell'Aja sul contenzioso
Tra Eritrea Etiopia sulla che al morso
E questo in qualche modo provoca una diffidenza tra tutte le forze del bene oppure oppure intervento etiopico Somalia durante la fase più calda della lotta contro liscia papà anche quello che succede in Kenya anche a causa della presenza
Etica degli Shabab stessi e poi ultimo ultima cosa gravissima l'influenza che ha nel Corno d'Africa la guerra in Vietnam
E
Reali chiedevo una prova scomparsi voleva entrare perché la guerra in Yemen vede per esempio una forza multinazionale composta da Paesi africani e Paesi arabi mi pare
Che anche l'Etiopia Research aperti o mi spetti
Sì ma il problema della presenta africana in in in guerra con lo Yemen è una presenza molto minori Tassis seguiamo l'ordine è una ecco più che altro una sostegno ma o sostegno virtuale in realtà il braccio di mare idee lo Yemen dal Corno d'Africa è talmente piccolo che ha messo in moto tutta una serie di interessi forti basi militari eccetera proprio perché si intento si sta svolgendo una guerra che non ha adesso nessuna soluzione in nessuna direzione e che rischia di travolgere la già fragile già già fragile equilibrio che c'è
Del Corno d'Africa
Che poi ci allunghiamo dall'altra parte un pochino più verso nord le troviamo il Sud Sudan troviamo un'altra delle situazioni Santisteban applica equilibrio
E finisce venissero Bongiorno non sono note ai volevo se è lei ha qualche minuto a rimanerci con noi coinvolti amo dibattito il nostro ospite in studio o altrimenti io volevo subito chiederle la ho saputo che ci sia imminente un corridoio umanitario
E arriveranno presto con collaborazione e Associazione impianti anche comunità di Sant'Egidio innovi arrivi inviare letale delitti ovvia Eritrea lei conferma questo
Sì aggiorni verso la fine del mese
La terzo al primo se non sbaglio da quell'area
Ci sono centinaia di migliaia di profughi molti sono somali evidentemente
Però poi ci sono anche cittadini di altri Paesi è un nostro modo in modo che il governo italiano accettato e gettato proposto dalle organizzazioni che lei diceva e dalla Chiesa cattolica tentare una una risposta sintesi notare una risposta così come si farà dalla Sicilia pessimismo integrazioni fanno dalle alchimie politiche ma le chiese protestanti tagliare
E che il governo palpi lentamente dalla Libia è un modello che potrebbe prefigurare una gestione diversa di questi fenomeni resta il fatto che ci vuole l'iniziativa politica sul Corno d'Africa
E nessuno in questo momento alla forza o la volontà politica di imporre come comunità internazionale perché non è possibile che lasciamo crisi irrisolte e poi si sovrappongono una all'altra
Ho capito ministro ai rilievi viceministro ringraziamo molto gravi occorre questa sua vertici nazionali siamo in modo puntuale
E l'ultimo è il documento che è stato toccato ci porta diritti al tema proprio debito fondi verrebbe quasi una domanda un po'provocatoria simili
No vicino al suo ospite che è morta se me lo consente in fondo allora
Questa nuova strategia di Minniti molto criticate però sta portando una serie di corridoi umanitari che prima non riuscivano a trovare una loro legalizzazione vera e propria
Anche per vedere insomma tutti gli aspetti di una vicenda complessa
Come come giudica di questi corridoi umanitari queste iniziative che tendono anche crescere dei Verdi che come dice lei è una vicenda complessa il tema dei corridoio umanitario quelli che noi chiamiamo piuttosto preferiamo chiamare canali legali
Di accesso all'asilo è un tema chiave ed è sicuramente la chiave per risolvere questa complessità almeno una parte di questa complessità tant'è che molti mesi fa ormai già nel due mila dieci all'inizio del due mila diciassette nelle chiedemmo ai Paesi europei esattamente quaranta mila posti
Per altrettanti rifugiati che provengano o dal Corno d'Africa o dalla diciamo dalla rotta che parte dal West Africa
Passa attraverso il Niger e poi drammaticamente finisce con la nella trappola libica
Proprio perché sappiamo che da queste due aree
Molte persone tendono anche sotto la spinta di network di trafficanti che comunque li sfruttano e a e incamminarsi e poi trovarsi in enormi difficoltà in situazioni di abuso e di violenza quindi è vero sicuramente questa è una situazione che comunque va vale va gestita non e bisogna provare a intervenire
In una situazione complessa che non ha una soluzione ma ha più soluzioni è anche vero che negli ultimi mesi finalmente si è anche acceso un riflettore su quello che succede in Libia molto più di quanto non accadesse prima
Le violazioni nei centri di detenzione così come discarica ASI documentati dei media di schiavitù vendita vera e propria vendita di essere umani
Erano stati denunciati anche da noi come agenzia anche dall'Organizzazione mondiale prima migrazioni
Ma non avevano mai raggiunto la diffusione a livello globale che è stata raggiunta oggi quindi benissimo non ci siamo stati sempre messi a disposizione per aprire questi canali legali
Anche perché invidia lavoriamo dagli anni novanta ed è sempre stato molto difficile riuscire ad intervenire in maniera radicale fra l'altro non interveniamo in Libia adesso aumentando anche la nostra presenza finalmente abbiamo colleghi internazionali che riescono a permanere nel Paese per diverse settimane
Prima non era possibile
E abbiamo quaranta oltre quaranta colleghi libici che lavorano per fanno diciamo la parte dura del lavoro sul terreno ma abbiamo bisogno dell'internazionali proprio per negoziare le complicatissime
Questioni che sono legate alle evacuazioni da un lato e alle liberazioni dei centri di detenzione dei rifugiati dall'altro
E poi lavoriamo sul territorio proprio in questi ultimi settimane ad esempio ci stiamo prendendo cura degli mille duecento sfollati libici che avrebbero dovuto rientrare nella zona di Tower che sono invece stati fermati dal milizie sono in questo momento in un'area
Hanno bisogno di tutto
Ci sono centonovanta mila rata
In un'area che non è tutelata da nessuno in realtà però pena male noi riusciamo a portargli degli degli aiuti speriamo il nostro lavoro sul campo vere e con le relazioni con l'autorità di riuscire a favorire questo ritorno
Poi ci occupiamo di centonovanta mila sfollati libici sapete che negli ultimi mesi il l'afflusso di libici via mare in Italia aumentato del quaranta per cento
Questo perché perché in realtà la situazione degli sfollati libici è largamente ignorata
E non affrontata adeguatamente però ci sono bambini famiglie che vivono nell'insicurezza
Più totale ormai da anni esistano anche cambi del tunisino che sono vidi vici ci sono la questione della Tunisia si moltissimi nemici sono nati in Tunisia
Però per tornare alla questione dei corridoi umanitari o canali legali noi nel due mila diciassette abbiamo tirato fuori dei centri detenzione più di mille duecento persone oltre settecento solamente all'inutile in questi primi due mesi del due mila diciotto
Ma a novembre
Abbiamo iniziato questa attività di vera e propria evacuazione d'emergenza
In cosa consiste
Nei centri di detenzione libiche lì vicino e riusciamo ad entrare chiedendo dei permessi specifici ogni volta al ministro degli Esteri e riusciamo a tirare fuori però persone solo di sette nazionalità perché la Libia non ha mai firmato la Convenzione di Ginevra
Quindi riusciamo a tirare fuori persone di nazionalità siriana palestinese Eritrea et io prima sono di etnia Oromo sommari
Ma
Altri purtroppo non riusciamo a tirarli fuori in ogni caso quelli che tiriamo fuori e anche quelli che sono ancora già fuori che limite di centinaia Foreign le autorità libiche non ci consentono di considerare rifugiati persone di altre nazionalità
Per cui tutte le persone ne portiamo assistenza a tutti dentro i centri di detenzione insieme da Ivan ai nostri partner
Ma tutti gli altri vengono considerati dalle autorità libiche immigrati illegali
Quindi sostanzialmente
Hanno una possibilità che quella di ritornare a casa e di fare quindi dei rimpatri assistiti con con animali
Gli altri quelli in condizioni più vulnerabile più rischiosa stiamo da quando ne abbiamo evacuati mille duecentoundici la maggior parte verso il Niger inattesa di ripartire verso altri Paesi sicuri la Francia in questo momento ne sta accogliendo parecchi
E ne abbiamo da quanti come dice la vice ministro giro in collaborazione con l'ambasciata italiana a Tripoli che è chiaro in questo senso trecentododici i direttamente in Italia
Perché lo stiamo facendo e nettamente in Italia e non direttamente in Francia perché l'Italia in questo momento è l'unico Paese europeo che ha un'ambasciata a Tripoli e quindi ci consente di fare tutta la documentazione
Cioè chiave per poter portare fuori queste persone per poterle vedere verificare le liste e accordarsi su chi ritagliati il governo italiano vuole accettare adesso il punto chiave è per noi è che in alcuni mesi appunto da novembre a oggi siamo riusciti a evacuare a mettere in salvo mille duecentoundici persone però noi ne vorremmo mettere in salvo molte di più abbiamo chiesto questi quaranta mila posti per tutta l'aria
Ad oggi ne abbiamo ottenuti circa quattordici mila nostro indirizzo fra tutti i Paesi europei quindi la questione a questo punto diventa non tanto umanitaria quanto politica perché il nostro intervento nel paese c'è
E è costante se pur fra mille difficoltà
E continuerà in termini di assistenza ma se noi non abbiamo paesi europei o anche extra europei che mettono a disposizione i posti per questa per raccogliere questi rifugiati non possiamo tirarli fuori dal Paese
Il mio socio di rilievo conosciuti tutti
Io ricordo qualche puntata fa abbiamo già parlato di questo tema della Libia dei dei dei tempi di detenzione
Da quello che lei dice oggi e insomma
Alcuni timori che è proprio l'UNHCR espresse lo dico paiono ridimensionati però qualcosa sostanzialmente simili per esempio l'accesso ai centri di detenzione poi alla fine si si è ottenuto
Nulla allora adesso l'accesso ai intenzione di lo teniamo dietro richiesta specifica ogni volta
E la e questo è sicuramente positivo
I nostri timori permangono nel senso che la situazione non ci consente ancora di come dire modificare per radicalmente il sistema i rischi di abusi del centro l'aveva ecco inevitabile resistergli adesso noi cinefili rischi ridetto questo detto questo detto questo i i colleghi ci riferiscono che sicuramente il fatto che
Non solo noi ma anche tanti altri soggetti Laio Emma
ONG italiane centri il CIR o degli incisivi che e anche ad esempio americane come International Medical Corps la loro presenza nei centri
Sta anche contribuendo sicuramente a dare una sensazione di maggior monitoraggio di mani maggior controllo per cui noi vorremmo aumentare questa accesso quant'è la zavorra c'è anche da dire che nei centri
Ci
In questo momento ci saranno circa quindici diciotto mila persone forse un po'meno perché molti appunto sono stati anche rimpatriati da io Emma però il grosso rimane ancora
Il buco nero di coloro delle migliaia e migliaia che sono nelle mani dei trafficanti è quello il punto che io volevo intervenire in questo questi trafficante allora Lai stima per sentire uno intervista i speciale che pur di incitava li avevamo che sicuramente
A abbiamo parlato di queste ci sono alcuni centri che sono sarà un border line che sono non non accessibili voi sapete che più o meno e stima in questi centri e quanti personale l'unica cosa che possiamo averne non sappiamo dove sono non abbiamo accesso a questi centri
Quello che ci preoccupa molto però è dato da un caso specifico che è avvenuto alcuni mesi fa quando ci sono stati alcuni scontri fra alcune milizia Sabratha
In quei pochi giorni dalle non li chiamerei Centi ma dai dai nascondigli spesso sono veramente dei luoghi orribili anche sotto terra
Che erano organizzati da questi trafficanti sono uscite più di dieci mila persone in pochi giorni quindi questo vi dà lenti in condizioni terribili quindi questo vitale entità del problema l'impunità di questi network di questi criminali rimane comunque per noi ancora un motivo di enorme preoccupazione e non c'è dubbio
No ecco proprio sul quel suo allora forse sicurissimi di decisivo si può inserire un altro tema è ancora mi rendo conto che
Certo l'UNHCR e le organizzazioni non governative hanno questo computer questo fanno e però ecco la questione lei prima citava sconti fra milizie però prima ancora fidava un rapporto con una qualche autorità libiche per passaggi di cartello
Ecco
Dal punto di vista è organizzazione intervento umanitario il problema della organizzazione del potere in Libia e in sostanza del funzionamento di sa come che giudizio se ne può dare
Da da quello che ai nostri colleghi
Ci dicono sulle loro lavoro quotidiano Complesso dall'altra parte per noi per fortuna è l'ordine ringraziamo il governo italiano per questo molto facilitato supportato dall'ambasciata italiana
Che quindi è un un attimo interlocutore che facilita queste relazioni che spesso sono
Difficoltà ad essere difficile giuridico dose e noi lavoriamo con entrambe le autorità comunque perché proprio per me la questione chiave a questo punto nel Paese
E quella della sicurezza sicurezza per me significa ampliare accesso ai diversi luoghi sia nell'aria diciamo governata da Tripoli che da Bengasi e riuscire c'è tutta l'area del Sud che per noi
Non è accessibile e sappiamo che nell'area del sud della Libia di selvaggia abbiamo
Spesso io stessa ho ricevuto richieste di aiuto da rifugiati tenuti prigionieri o da persone che vengono contattate e che parlano di luoghi dove sono tenuti migliaia di persone in condizioni disumane
Quindi per noi in questo c'è la questione chiave è la stabilità del Paese per poter garantire una maggiore sicurezza e quindi riuscire ad aprire dei varchi entro cui ci possiamo infilare noi come accesso umanitario
E alcune persone voi portate anche questo campo cui ti campo Verity fatto della dall'altro loro propri eccessi Tito invece si è iniziato l'abbiamo tanto un campo ne abbiamo individuato grazie al governo del Niger delle
Case semplici case sono delle delle villette molto accoglienti dove riusciamo ad accogliere trenta trentacinque persone
L'ultimo volo è stato l'altro ieri notte di di circa duecento persone
E li abbiamo appunto le persone che possono essere fra l'altro in collaborazione anche con le organizzazioni non governative al non governativa italiana anche lì
Ricevono innanzitutto un supporto psicosociale perché ripeto stiamo e ma quando persone che si trovano in grande difficoltà spesso sono ragazzi giovani anche minorenni già a in gravidanza perché hanno subito violenza sono minori non accompagnati
Noi ci auguriamo che anche l'Italia possano Possa ricevere
Minori non accompagnati persone vulnerabili anche da questi gruppi e sono inizia quindi che non solo la Francia ma anche in Italia perché vogliamo continuare questo lavoro se non riusciamo poi a trasferirli velocemente verso Paesi sicuri
Non possiamo aumentare i numeri invece vorremmo mentali di di diverse migliaia
Soprattutto anche grazie al Governo mi cerino che nonostante abbia sul suo territorio più di duecentocinquanta mila rifugiati dal nord est della Nigeria e dal Mali è una situazione molto complicata diciamo a livello geopolitico
è molto aperto e ci sta dando un colpo un enorme sostegno
Apre il senso di militari in Niger come può essere giudicate del su
In Niger come appunto accennava adesso si trova in una situazione dal punto di vista geopolitico estremamente delicata quindi non c'è solo la presenza dei militari italiani anche gli altri di francesi ci sono anche c'era anche una forte presenza americana
E e chiaramente il Niger un paese in questo momento
E come una un ago della bilancia
Che sta in una situazione pacificata ma estremamente fragile circondato da Paesi che sono in tumulto soprattutto a causa delle infiltrazioni ci ha viste il Ciad in Mali
Il nord est della Nigeria e non dimentichiamoci che al Nord c'è la Libia quindi
E che gli dagli Ger passa un traffico di essere umani ma come passa al traffico di essere umani ci sono anche molti altri tipi di traffici quindi è chiaro che diciamo l'attenzione anche dal punto di vista della sicurezza è altissima non solo sul tema
Delle migrazioni ma anche su altro cioè interrotta e quant'altro
No volevo chiedere se ha come attore è un'organizzazione e insomma delle lezioni unite non eletti la capacità persuasiva per convincere
Per aumentare la vostra un'accoglienza non solo Francia e Italia Manlio Minale stiamo facendo costantemente dimostra l'alto commissario diciamo che non spreca
Però e non risparmia energie con i Paesi europei per chiedere e anche extra europei perché abbiamo grandi esempi come il Canada ad esempio
Certo la situazione a livello internazionale anche col fatto che gli Stati Uniti si sono tirati un po'indietro anche se adesso sembra che siano ricominciando
Aumentando di i livelli di quelli che loro considerano controlli ma stanno ricominciando raccogliere con gli insediamenti però la situazione a livello globale dei canali legali
Non è semplice nonostante questo noi si dica sempre governi guardate che questa è la soluzione in cui tutti vincono vince rifugiato perché a trova sicurezza ma vince anche il Paese che accoglie perché quello è il modo più sicuro
Per gestire un sistema d'asilo a cui comunque tutti gli Stati sono ottenuti
Certo le vecchie mura mentre la presidenza precedente era vecchia di intendo che veri e anche inquietanti questa volta mi sembra che
La la cosa stia sia cominciando sia come qualità noi vogliamo essere moderatamente ottimisti perché ripeto le difficoltà che incontriamo e i rischi Sion per noi ma anche per i rifugiati che ancora sono i libri sono ancora
Tanti per i rifugiati e per i migranti c'è ancora una situazione
Che richiede moltissimo lavoro quindi ci auguriamo che anche nei prossimi mesi
Sì posso continuare qualcosa e lo pensioni milionarie lei dia una bellona rinforza con l'appello che sono la cosa o che noi facciamo il governo italiano da questo punto di vista è stato
Ripeto ci ha dato grande supporto l'appello per noi è quello di convincere altri Paesi europei apprendere rifugiati che noi stiamo evacuando dalla Libia ma non solo perché siamo anche
Chiedendo posti per rifugiati che sono in Ciad che sono in Etiopia che sono in suo danno proprio per evitare che questi rifugiati sì immettevano nel flusso verso la Libia rimangano poi di intrappolati e vittime i trafficanti quindi
Che questi quaranta mila posti che abbiamo chiesto siano effettivamente coperti tutti
Beh quindi
Ci un problema europeo e questo si era già vissero problema di singoli Lissone Desio dove quindi il problema allora è è un problema dell'Unione proprio perché dovrebbe esserci questo tipo di rapporto Novacco nei singoli Paesi
Benissimo allora grazie grazie grazie a voi rappresentante italiana dell'UNHCR che erano tre insieme
Grazie a ciò che sei dei appuntamento a fare quindici giorni salvo speciali che possono sempre prodursi grazie a tutti grazie