Rassegna stampa estera

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale anche se oggi non è un Buongiorno nel primo giorno di radio radicale senza Massimo Bordin
Lo vogliamo ricordare
In un modo un po'particolare in questa rassegna della stampa estera
Recuperiamo un articolo
Che era uscito su l'avanguardia quotidiano spagnolo il sette gennaio del due mila diciassette più di due anni
Fa
Che racconta cosa siamo cos'è la radio che Massimo Bordin insieme a Marco Pannella insieme a molti altri ha costruito e lo ha fatto come direttore per diciannove
Anni
Il titolo di questo breve commento di avanguardia un lusso per i buongustai dell'informazione
Roma scrive questo giornale spagnolo scriveva più di due anni e mezzo fa Roma per molti aspetti emana un aroma danni settanta del secolo scorso per il bene e per il male
Questa è la sensazione che si ha quando si entra nella redazione di Radio Radicale
Un monumento al giornalismo serio e rigoroso un caso forse unico nel Panorama informativo internazionale
Ai piani occupati dalla leggendaria radio italiana in via Principe Amedeo vicino alla stazione Termini
Regna un caos accattivante passeggia perfino un cane
Alle pareti sono appesi alcuni poster di vecchie battaglie civili
Gli archivi molto preziosi conservano ancora migliaia e migliaia di ore di programmazione registrate su nastro
Lì possono essere trovate sessioni storiche del Parlamento
Processi giudiziari o congressi di partitiche ormai sono scomparsi
Radio radicale nata nel mille novecentosettantasei per mano del partito radicale
è un organo di informazione molto particolare una stazione radiofonica nata come organo di partito
Ma anche e soprattutto sempre a vocazione di servizio pubblico per aiutare i suoi ascoltatori a conoscere per deliberare
I suoi ascoltatori scrive ancora l'avanguardia
Sono una comunità di buongustai che amano approfondire le notizie e le analisi senza fretta senza sensazionalismo i con il contributo di tutte le angolazioni ideologiche
Con una forte contestualizzazione culturale a Radio radicale non ci sono pubblicità non c'è musica commerciale
è una radio molto artigianale una reliquia deliziosa la sostanza prevale sulla forma la conversazione prevale sul rumore
Questo scriveva all'avanguardia il sette gennaio del due mila e diciassette questa e la radio radicale che Massimo Bordin che ci ha lasciato ieri
Ha costruito e che noi cercheremo in qualche modo di conservare al meglio
Gli altri temi di di oggi la Libia rimane in primo piano vi proporremo un analisi da del mondo dal titolo crisi libica Roma teme una perdita di influenza Tripoli e nuove partenze di migranti il quotidiano
Francese evidenzia il ricatto non troppo velato
Di Faye serraggio il capo del governo riconosciuto dall'ONU sostenuto dell'Italia ottocento mila migranti che potenzialmente potrebbero partire Enimont ricorda che lo stesso ricatto era stato
Utilizzato da Muammar Gheddafi poco prima della sua caduta soprattutto il quotidiano francese sottolinea quanto il governo italiano sia impotente anche perché alle due
Componenti la Lega Movimento cinque stelle hanno fatto tutto il possibile per allontanarsi dai loro alleati tradizionali compresi quelli europea i poi parleremo di Sudan e Algeria le due rivolte chi nelle ultime settimane hanno portato alla caduta dei due dittatori Bouteflika e Bashir
Vedremo un'analisi abbastanza cupa di David Gardner del Financial Times la caduta degli uomini forti da false speranze su una nuova primavera araba
Le rivolte contro Bouteflika e Bashir non hanno forza sufficiente per cacciare le autocrazie in Algeria e Sudan torneremo anche soubrette District più in particolare le elezioni europee verso cui si avvia anche il Regno Unito malgrado il referendum di quasi tre
Tre anni fa c'è un sondaggio che fa molto discutere e da il Breaks partì il nuovo partito lanciato da Nigel Farage nettamente in testa con addirittura al ventisette per cento delle intenzioni di voto
Chiederemo con la Cina è un anniversario un po'dimenticato quello di piazza Tienanmen che in termini di repressione
Deve ancora venire era tre quattro giugno del mille novecento ottantanove non dubitiamo che
Tra un paio di mesi qualcuno se ne ricordi però le modo ricorda già Tienanmen per quanto per l'evento che aveva scatenato la la la la protesta dei degli studenti e cioè la morte dell'ex segretario generale del partito comunista cinese fu Yaobang è un riformatore il quindici aprile del mille novecentottantanove trent'anni dopo Tienanmen la Cina si mostra politica mente offensiva il titolo dell'editoriale
Di oggi di le monde da cui paglia partiamo però per parlare di Libia con un'analisi di già conduttore il corrispondente da Roma
Crisi libica l'Italia teme una perdita di influenza Tripoli e nuove partenze di migranti Roma sostiene il governo diretto da strage destabilizzato dall'offensiva di a star
Scrive le Monde
Almeno l'avvertimento è stato chiaro interrogato dal quotidiano la Repubblica al capo del governo libico riconosciuto dalla comunità internazionale Farias Rashid lunedì ha detto se l'esecutivo che lui dirige che controlla a malapena la regione di Tripoli dovesse cadere
Non ci sarebbero solo ottocento mila migranti potenzialmente pronti a partire ci sarebbero anche i libici che fuggono da questa guerra nel momento in cui nel Sud
Della lite provvisti dell'organizzazione dello Stato islamico hanno ripreso le loro azioni
Le truppe dirette dal maresciallo Khalifa Haftar minacciano Tripoli prosegue nel mondo Tripoli colpita la scorsa notte da bombardamenti che hanno fatto almeno quattro morti
E serrare dice scommette su sul suo alleato più solido il governo italiano
Per ottenere l'arresto di questa offensiva lanciata il quattro aprile scorso
Il modo migliore per farsi più pressante risvegliare lo spettro di una ripresa delle partenze di migranti dalle coste africane favorita dal ritorno dell'Anarchia in Libia
In realtà spiega l'Hammond la minaccia sembra abbastanza lontana secondo i servizi segreti italiani in caso di aggravamento della situazione di sicurezza Tripoli
Sarebbero da prevedere circa sei mila partenze c'è un livello molto inferiore rispetto ai picchi della primavera due mila e diciassette prima dell'entrata in vigore degli accordi tra Roma e diversi capi locali libici che avevano provocato un crollo immediato dell'attività dei trafficanti di esseri umani
Il ricorso a questa minaccia migratoria da parte di serraggio
Appare in realtà come una confessione di debolezza da parte di un governo libico in ginocchio che cerca devi correre Allo stesso ricatto che era stato usato invano dall'ex capo di Stato Muammar Gheddafi nel due mila undici nelle settimane precedenti alla sua caduta
Di fronte a questa richiesta di soccorso di serraggio d'di quali lei leve dispone il governo italiano al Governo presieduto da Giuseppe Conte a dire la verità spiega le monde i suoi strumenti d'azione sembrano più deboli che mai
Ex potenza coloniale l'Italia ha sempre cercato di far riconoscere dai suoi alleati una forma di preminenza sulla zona
Al di là della storia della prossimità geografica della Sicilia con le coste libiche gli interessi economici italiani in Libia in particolare attraverso il gruppo energetico Eni sono considerevoli
Così ogni minaccia al fragile equilibrio che esiste a Tripoli viene letta alla luce dei rischi di perdita di influenza che questo implicherebbe per Roma ma secondo le Monde anche se volesse l'Italia non è in grado di agire da sola
Inoltre in molteplici attacchi del governo Conte nei confronti dei suoi alleati tradizionali in questi ultimi mesi hanno considerevolmente indebolito la sua capacità di unire i partner dietro agli interessi italiani in questi ultimi giorni prosegue le mondi governo italiano ha cercato di convincere
Sia gli Stati Uniti che sono più che mai reticenti a intervenire sia la Germania
Da cui però non ho ottenuto risultati diversi secondo la stampa italiana il numero due dei servizi segreti italiani sarebbe attualmente a Tripoli per cercare di negoziare una tregua tra i belligeranti
Con la Francia per contro le tensioni sono più vive che mai accusato d'anni di cercare di cacciare ENI dalla Libia a vantaggio di Total il governo di Parigi viene denunciato a Roma come il principale sostegno del maresciallo ascoltarlo ma come rivela un diplomatico il problema quale degli italiani che nella vicenda libica sono intrappolati nelle loro contraddizioni in questi ultimi mesi le due componenti del governo lega Cinquestelle
Hanno fatto tutto il possibile per allontanarsi dei loro alleati tradizionali e avvicinarsi alla Russia
E dunque
E meglio cioè l'obiettivo e far dimenticare all'opinione pubblica italiana che il maresciallo star è
Prima di tutto l'uomo di Mosca come insistendo sull'attitudine francese nel momento in cui l'isolamento crescente dell'Italia provoca inquietudini anche i vertici dello Stato italiano
Il ministro dell'Interno numero due del governo Matteo Salvini ha cercato di sdrammatizzare la situazione martedì sera in un'intervista televisiva affermando non c'è la guerra e lavori lavoriamo affinché non diventi una guerra
Questa affermazione di Salvini tuttavia sembra innanzitutto voler
Difendere una nuova direttiva che lui stesso pubblicato martedì per riaffermare in nome della sicurezza nazionale del rischio terrorista il principio della chiusura dei porti
Questa direttiva a sollevato dentro il governo opposizioni crescenti in particolare da parte del ministro della difesa Elisabetta trenta del Movimento cinque Stelle
Molti considerano che Salvini abbia oltrepassato le sue competenze
Ma per il dirigente della lega questa posizioni di principio quella dei porti chiusi non è negoziabile
Non potendo influire sul corso degli eventi in Libia l'Italia rischia di perdere il controllo della situazione nel Mediterraneo così
Comunque oltre legge legge l'attitudine dell'Italia sulla questione sulla guerra civile un rischio di guerra civile
In Libia in questo momento
Mettendo il dito dove forse la stampa italiana dimentica di farlo più spesso cioè la trappola in cui questo governo si è infilato
Più di quelli precedenti
Rinnegando attaccando il partner tradizionali
In Europa e altrove scegliendo la strada come dire della delle delle alleanze con la Russia e con la Cina
Spostiamoci geograficamente al Sudan è all'Algeria alle due rivolte popolari contro Bouteflika e Bashir che hanno avuto Successo alla caduta dei due dittatori ma non nella caduta del regime almeno non ancora
Lo ricorda David Gardner del Financial Times in un commento dal titolo la caduta degli uomini forti da false speranze su una nuova primavera araba
Qual è il punto è che queste rivolte non hanno la forza per cacciare le autocratici in Algeria e Sudan
La forza popolare delle proteste appare evanescente secondo David Gardner innanzitutto soprattutto l'esercito i servizi di sicurezza sia in Algeria Siria Sudan hanno ancora il controllo del potere secondo l'Algeria in Occidente del Sudan a oriente sono probabilmente troppo lontane geograficamente
E politicamente marginali
Per innescare una reazione a catena terzo l'esito delle rivolte del due mila undici
Ha avuto un effetto controproducente la Libia avviene nella Siria sono piombati in una guerra civile ancora in corso l'autocrazia è stata restaurate rafforzati in Egitto e Bahrain
Solo la Tunisia è riuscita a produrre un qualche tipo di democrazia insomma del Garner non è ottimista su come andrà a finire
La primavera algerina e quella sudanese torniamo in Europa brevemente una segnalazione fa molto discutere un sondaggio che è uscito su sui giornali britannici di YouGov in vista delle elezioni europee prendiamo il Times in partito di Faraggi prende la testa alle elezioni europee il Breguet sì parti di Nigel Farage potrebbe diventare il primo partito
Nel voto del ventitré di maggio si vota durante la settimana del Regno Unito
Secondo questo sondaggio di YouGov malgrado lancio sia avvenuto solo in gennaio il nuovo partito mi farà Giacon il ventisette per cento ha un vantaggio di cinque punti sul labour
E di dodici punti sui conservatori tra l'altro altri
Giornali sostengono una tesi e cioè che se labour non sosterrà apertamente Lapo l'ipotesi di un secondo referendum o di una permanenza nell'Unione Europea
Beh perderà voti a favore del dei libri Demme deliberato il democratici ma un tema su cui abbiamo modo avremo modo di di tornare nei prossimi nei prossimi giorni per chiudere noi invece vogliamo parlare di città
Trent'anni da piazza Tienanmen non la data del massacro ma l'inizio della rivolta lo ricorda le monde nel suo editoriale di oggi trent'anni dopo Tienanmen la Cina si mostra politicamente offensiva
L'anniversario passato praticamente inosservato trent'anni fa il quindici aprile mille novecentottantanove moriva a Pechino l'ex segretario generale del Partito comunista cinese U di Oba anche all'età di settantatré anni il piccolo diavolo rosso com'era stato soprannominato
Era stato licenziato due anni prima per la sua attitudine giudicata troppo conciliante nei confronti delle manifestazioni di studenti
Con la sua politica riformista o io banche aveva saputo guarire alcune piaghe della rivoluzione culturale
Riconciliano dei quadri e gli intellettuali che avevano duramente sofferto in questo periodo di follia rivoluzionaria lanciata da Mauro tra il mille novecentosessantasei mille novecentosettantasei
Il giorno dei funerali organizzati al Palazzo del Popolo in presenza di tutti i militari centinaia di migliaia di studenti resero omaggio a Coupé nera vicino a piazza Tienanmen
E alla fine di si installarono si accamparono a piazza Tienanmen per reclamare più libertà e meno disuguaglianze il resto del Paese divenne preda di manifestazioni simili al punto da far vacillare il regime più di dieci anni dopo il suo lancio la politica di riforme apertura continuava a suscitare scontento in una pool può Lazio Norman esasperata dall'inflazione
E dalla corruzione mentre i conservatori del Partito comunista erano inquieti volevano tornare un'economia strettamente controllata come negli anni Cinquanta
Quella primavera di Pechino aveva perfino eclissato la riconciliazione sino sovietiche l'incontro storico tra Deng Xiao Ping e l'uomo delle riforme cioè l'uomo delle riforme e Mikhail Gorbaciov l'uomo delle riforme invece in Unione Sovietica
Alla fine i duri del regime cinese ebbero la meglio Deng si schierò con loro l'esercito intervenne nella notte tra il tre e il quattro giugno mille novecentottantanove per sloggiare i manifestanti con una repressione feroce che suscitò l'indignazione in Occidente nessun bilancio ufficiale ma è stato dato mali storici avanzano la cifra di due mila ottocento morti attorno a piazza Tienanmen
All'epoca fu sua metterò reagì in modo duro un regime che per sopravvivere si riduce a sparare sulla gioventù che ha formato che si rivolta contro di lui in nome della libertà non ha futuro quello delle ironie della sorte sono passati trent'anni il regime non solo è sopravvissuto ma si è rafforzato la scelta della repressione ha permesso il Partito comunista cinese di evitare la sorte del suo omologo sovietico
I Paesi occidentali si sono a lungo bio cullati nell'illusione i convinti che l'arricchimento delle classi medie e l'arrivo di internet avrebbero spinto la Cina democratizzare assi
Secondo loro Tienanmen era stato un tentativo mancato ma non solo la potenza asiatica non ha seguito la strada dell'Unione Sovietica
L'arrivo al potere DC Jinping nel due mila dodici ha segnato il trionfo di un è autorità risma che si pone in alternativa al sistema occidentale e a Borra i valori universali i critici giornalisti avvocati blogger professori di università sono ridotti al silenzio
La storia è sotto controllo al servizio di un romanzo nazionale
Alla gloria dell'onnipotenza del Partito comunista cinese cosa più inquietante Pechino forte del suo successo economico si mostra politicamente offensiva proponendo una soluzione cinese per risolvere i problemi del mondo e seducendo perfino alcuni paesi europei come l'Ungheria
Trent'anni dopo Tienanmen la situazione si è rivoltata
E la lotta per la democrazia ormai si gioca anche in Europa così le mondo con cui però oggi ci fermiamo e ci fermiamo anche per questa settimana fino fino a martedì prossimo ricordando ancora una volta Massimo Bordin una buona giornata all'ascolto di radio radicale