Passaggio a Sud Est - supplemento del giovedì

Buon giorno da radio radicale buongiorno da Roberto Spagnoli bentrovati all'ascolto del supplemento settimanale di passaggio su destra supplemento di giovedì diciassette ottobre del due mila diciannove supplemento che come abbiamo annunciato nell'ultima puntata di passaggio a sud-est quella di domenica tredici ottobre è interamente dedicato al premio Nobel per la letteratura due mila diciannove che è stato assegnato all'o scrittore poeta drammaturgo sceneggiatore Austria competere anche una decisione quella dell'Accademia di Svezia e che ha suscitato molte reazioni negative molte polemiche che ha risvegliato ferite dalla Bosnia Erzegovina al al Kosovo dove ci si ricorda punto nei Balcani del sostegno costante dello scrittore al regime di Slobodan Milos cervice
A abbiamo cercato un po'di mercato articoli commenti analisi che sono usciti in questi giorni sia in Rete che sulla stampa scritta appunto a commento del di questo controverso premio Nobel due mila diciannove per la letteratura tenterà anche abbiamo scelto alcune analisi alcuni commenti che ci che ha no ovviamente affrontano la questione di ha anche delle sue posizioni sulla sulla l'ex Jugoslavia Sumiyoshi dice e danno conto anche delle tante reazioni suscitate dall'assegnazione del premio
Ha appunto a Luís ma che parlano anche analizzare anche la questione di quanto l'opera di un
Di un artista può essere sovrapposta paga la persona le idee
Dell'artista siamo una pinna polemica vecchia quanto il mondo quanto quanto l'arte quanto quanto la letteratura e che però torna Arpa appunto attorno alla figura di Nantes che le sue posizioni sull'ex Jugoslavia e torna secondo me anche opportunamente perché vale sempre la pena di di interrogarsi su queste su queste questioni cominciamo tra gli articoli che abbiamo che abbiamo ce l'abbiamo messo da parte di cui vogliamo dare conto che trovate tutti tra l'altro anche Dicati sulla pagina Facebook di passaggio a sud-est
Cominciamo con quanto scritto Licia Nardi nuovo Deren su Corriere barca andrà è il direttore di correre per il camion una articolo pubblicato l'undici ottobre venerdì scorso poi ha pubblicato in italiano lunedì quattordici
Da Osservatorio Balcani e Caucaso
Deraglia inizia con una citazione dello stesso Péter anche so di non sapere non conosco la verità ma guardo ascolto percepisco mi ricordo per questo sono oggi qui presente vicino alla Jugoslavia vicino alla Serbia vicino a Slobodan Milosevic
Spetterà anche era certo di provocare uno scandalo pronunciando queste parole al funerale di Milosevic il diciotto marzo due mila e sei a posare pazza città natale dell'ex presidente serbo dove era uno dei pochi ospiti stranieri
La sua vicinanza con il nazionalismo serbo era già cosa nota nel mille novecentonovantasei aveva pubblicato sulle colonne del sud dove c'è assai Tonga
Un viaggio d'inverno ovvero giustizia per la Serbia uscito in Italia per Einaudi
In questo testo ricorda darà pubblicato meno di un anno dopo il massacro di Srebrenica lo scrittore austriaco intendeva denunciare la parzialità del trattamento mediatico dei conflitti jugoslavi
Definisce ad esempio il Frankfurter Allgemeine Zeitung quotidiano centro europeo divoratore di serbi mettendosi nei panni di chi conta gli errori e le scorciatoie dei media
Di fronte a chi lo giudicherà si pone come colui il quale ha visto ha incontrato i protagonisti di quelle vicende
Che ha parlato loro e che trasmette loro perché trasmette le loro parole colui che possiede l'oggettività
Ovvio commenta andrà come molti altri relatori europee prima di noi Péter anche non ha incontrato che coloro le cui narrative rispondevano alle sue convinzioni
Come logica conseguenza del suo viaggio invernale ha fortemente condannato i bombardamenti NATO contro la Jugoslavia il mio novecentonovantanove e del suo coinvolgimento lo ha condotto negli anni due mila a visitare l'enclave serbe del Kosovo in particolare quella di Velika accorcia la costanza di questo impegno gli è valsa forti critiche in particolare di altri scrittori impegnati nel sostegno della Bosnia Erzegovina e nel denunciare il regime di Milosevic e ha messo in secondo piano la dimensione più letteraria della sua opera
Al di là dell'evidente gusto per la provocazione i legami tra lo scrittore e la Jugoslavia portano lontano Peter Hunt che ricorda Jean Arnaud de Ra è nato nel mille novecentoquarantadue nella Carinzia austriaca da padre tedesco e madre slovena
La Slovenia e attraverso quest'ultima la Jugoslavia di cui faceva parte sino al mille novecentonovantuno ed ha per lui la terra promessa
Una terra promessa di una ruralità idealizzate di una resistenza al nazismo del quale portava eredità attraverso la sua linea paterna
L'annuncio dell'attribuzione del premio Nobel ha suscitato forti reazioni in tutti i Balcani
Gli albanesi del Kosovo sono stati i primi a reagire il giornalista adriatiche calme andiamo
Definito questo premio una vergogna e l'ambasciatrice del Kosovo negli Stati Uniti Flora cita Q ha citato su Twitter una frase attribuita talché che avrebbe dichiarato di aver voluto essere un prete ortodosso per difendere il Kosovo a suo avviso ad avviso dell'ambasciatrice del Kosovo negli Stati Uniti il comitato che attribuisce il premio Nobel avrebbe ricompensato una persona che fa propaganda della peggior specie
L'Accademia delle arti delle scienze del Kosovo in una lettera inviata all'accademia del premio Nobel ha espresso la propria indignazione
Ha definito anche un propagatore di idee fasciste di sottomissione messe a scapito dei popoli un partigiano appassionato di Mila oceanici e delle sue guerre genocidi aria
è stata lanciata anche una petizione on line per chiedere la revoca del premio
Lo Deram scritte cita poi lo scrittore serbo Sasha invece citato da Radio stavo da Slobo ad una Europa
Che che altrettanto severo ritenendo che anche questo premio Nobel soddisferà tutti nazionalisti aggiunge poi alcune istituzioni culturali europee sembrano dunque
Aver voluto separare l'aspetto letterario dell'opera di anche dal suo impegno politico cioè le sue provocazioni a fianco di Milos cervice
E quindi attenzione perché era e citando lo scrittore serbo indice le sue parole appunto tocca tocca il problema dunque l'quanto si possa separare l'opera letteraria dal suo autore e conclude Deren citando un altro scrittore giornalista anche di issare a Mohammed Bury Hatchet
Che ed è quello che si dimostri più misurato ricordando che il premio Nobel non è assegnato secondo criteri politici ed evidenziando che alcuni testi di Péter anche sono dei capolavori due come vedete nel nella conclusione della dell'articolo dicevano da era che ripeto trovate su balcanica o caso punto orga ci sono le due posizioni separare o meno l'opera letteraria dal suo autore
Osservatorio Balcani Caucaso che riporta appunto l'articolo di darà tradotto in italiano ricorda anche che nel due mila e cinque anche quotidiano belgradese Dana c'aveva espresso una dura critica le tesi di Péter antiche uscite sulla rivista internazionale
Literature eh si può leggere questo anche questo articolo del due mila e cinque anche questo lo abbiamo l'incarto
Su l'anno la pagina Facebook passaggio a sud-est radio radicale
Anche il posto sabato dodici ottobre ha fatto una
Ha fatto un po'un'antologia delle delle varie critiche di di di di giornali di scusate scrittori
E politici alla al premio al dopo l'assegnazione del Nobel ha da anche e si citano per esempio Salman Rushdie che definì anche uno dei col Lione internazionale dell'anno nel novantanove e ha ripetuto la la lo stesso concerto dopo l'attribuzione del del del del premio le critiche di Susan Sontag quelle di del lo scrittore britannico vari contro
Che pensa che sia un raffinato scrittore ma crede anche che la sua sensibilità artistica si è accompagnata da una scioccante cecità ittica
Tra le persone che ci che hanno criticato il Nobel c'è il primo ministro dell'Albania e dirama il Presidente del Kosovo Hashim Thaci l'associazione delle madri di Srebrenica ha chiesto che il nobile sia revocato
Emerso voglia agisce sopravvissuto al massacro di Srebrenica autore di un di un libro molto toccante cartoline dalla fossa
Si è detto deluso ci sono naturalmente anche le voci positive che imposta riporta quelle venute dai giornali austriaci mai naturalmente dove autorità serbe a partire dal presidente
E Aleksandar Vučić e il post opportunamente cita che cosa ha detto lo stesso anziché che intervistato il giorno della vittoria del premio ha provato a giustificarsi dicendo io parlo solo da scrittore le mie non sono posizioni politiche non sono una giornalista
Attenzione questa cosa io non sono un giornalista adesso la ritroveremo perché e proprio questa giustificazione altri commentatori ovviamente gliela rivoltano contro come si dicono come se questa fosse una giustificazione
Segnaliamo anche l'articolo di Stefano Giantin sulla uscito lunedì quattordici ottobre sul piccolo il piccolo quotidiano di Trieste tradizionalmente molto attento di tutte le vicende balcaniche ed ex jugoslave l'articolo di Stefano Giantin riporta lede dure critiche venute dal governo croato
Dopo l'assegnazione del Nobel Veterans che egli altrettanto durissima reazione da parte del governo
Del governo serbo si sono scontrati il ministro degli esteri di Zagabria il ministero sa di di Belgrado
I molto interessante l'articolo di Gigi Riva sulla Repubblica de di sabato dodici ottobre Gigi Riva ha che ha seguito da vicino anche come corrispondente di guerra le guerre jugoslave conosce bene quella quella realtà leggiamo la prima parte del suo e del suo articolo quando nel mille novecentonovantasei uscì il libro di Péter anche un viaggio d'inverno ai fiumi Danubio Sava Morava e Drina ovvero giustizia per la Serbia
Lo choc culturale oltre che politico fu enorme come poteva uno degli autori mito del Sessantotto lo sceneggiatore del Cielo sopra Berlino di Wim Wenders lo scrittore del fortunato e osannato prima del calcio di rigore
Difendere un dittatore come Slobodan Milosevic la pulizia etnica il genocidio la guerra non volendo accettare l'enormità in molti pensarono all'efficacia della propaganda di Belgrado
La parzialità dei racconti che aveva ascoltato stando solo sul lato del fronte degli aggressori
Una postura che era un'implicita accusa di superficialità di faciloneria al limite il suo lato il al limite lato snobba di un intellettuale abituato a marciare controcorrente
Le sue successive opere e le prese di posizioni pubbliche permisero di correggere quell'opinione
Spiega Gigi Riva tenterà anche la pensava proprio così a cominciare dal compendio appendice estiva ad un viaggio d'inverno uscito nello stesso anno addirittura indurre il concetto
Disegnando nel Complesso il ritratto di un popolo celeste vessato dalla storia fiero oppositore del liberismo imperante di matrice occidentale e perciò diventato paria della comunità internazionale
Faceva così proprio anche ricorda Gigi Riva tutto l'armamentario dell'epica serba della gloriosa sconfitta di Kosovo Polje del mille trecentottantanove
Da mio ex Brescia vanta nomi in poi condito dalla perenne richiesta di un risarcimento per aver fermato a beneficio del resto d'Europa l'avanzata ottomana aver resistito alle potenze occupa tredici prima l'impero austro-ungarico può il Terzo Reich
Il nome della fierezza di un popolo di contadini guerrieri che non si sottomettono Marzano la testa in difesa della patria dei principi e di una diversità rivendicata con orgoglio
Arrivo ricorda Gigi Riva a proporre un paragone con il genocidio degli ebrei per un'arringa sempre più veemente che costrinse alcuni suoi colleghi a liquidarlo con frasi lapidaria
Poi ecco questo il primo pezzo alla prima parte della del bell'articolo di Gigi Riva sulla Repubblica per prosegue
Ricordando citando varie
Vari giudizi espressi appunto da altri da altri colleghi e e conclude
Citando quanto lo stretto stesso anche a risposto alla al la l'intervista la domanda che gli ha posto sempre per Repubblica Anaïs Ginori
Che lo ha incastrato incalzato sulle sue posizioni prese posizioni imbarazzanti sulle vicende ex jugoslave
E anche ha risposto le mie non erano posizioni politiche sono uno scrittore non un giornalista e parlo da scrittore come se conclude Gigi Riva da scrittore fossero sciolte da ogni responsabilità
Ecco Gigi Riva appunto toccava anche lui tocca la questura la questione de il ruolo dell'intellettuale
è netto su questo il regista bosniaco amari sparso dice che si è scagliato contro nove La Mantia ha parlato di un premio a chi ha fatto apologia del genocidio
Sembra che Jean Paul Sartre dice Patrizio asociale sparsa invece è un una personalità molto importante della cultura
Bosniaca non solo è un regista teatrale pure per premiato cofondatore del Dipartimento di regia dell'Accademia delle arti dello spettacolo di Sarajevo ma durante l'assedio
Produsse un leggendario aspettando Godot di Samuel Beckett diretto da Susan Sontag e fondo
Il mitico Sarajevo film Festival che prosegue tutt'oggi in Italia dirige il Mittelfest le sue dichiarazioni abbiamo trovate sul sito globali spunto Hitman
E are Espada dice non crede alla separazione tra l'artista e la sua opera dice sembra che Jean Paul Sartre fosse profondamente consapevole dell'ipocrisia del Nobel per questo lo rifiutò
Nel mille novecentoquarantacinque sono convinto comunque che non si possa separare l'arte della dalla vita
Il proprio vissuto dall'attività professionale altrimenti dovremmo celebrare Alberto Speyer architetto politico e scrittore tedesco ma anche il ministro per gli armamenti del Raissa
Questa separazione invece è quella che convince Fasoli dice non si può separare separare l'opera dal suo dal suo autore il nell'arte della vita del vissuto dall'attività professionale non la vede così invece mi che erra che sulla Repubblica del dodici dodici ottobre in un articolo anche a questo serve il Nobel a un certo punto scrive che il Nobel per la letteratura Péter anche che riapre riapre certe aspre piaghe ex jugoslave perché l'autore passò per filo serbo
Passò perfido sa comunque passa per filo serbo a causa del suo viaggio in inverno a ritroso lungo le radici slava e materna dello scrittore tedesco
Che poi costruire comandi mandava e non importa comunque di padre tedesco
Di fronte alle veementi polemiche non come autodifesa ma come spiegazione anche dice di avere scritto quel libro da scrittore non da politico da giornalista ecco qui Serra su posizioni diametralmente opposte a quelle di Paso che cerco di Gigi Riva dice
L'accenno poco comprensibile ai più è alla estrema solitudine e al costante rischio della scrittura vera quella profonda slegata da intenzioni Esterna la scrittura spessa
Lessi a suo tempo il viaggio di Nantes che lo trovai bello triste e perdente
Difesi appassionatamente solutore su Cuore ed il direttore dunque non potevo censurare mi sostenendo appunto che era il libro di uno scrittore non di un polemista lo rileggerò anche a questo serve il Nobel ecco sicuramente vale la pena di rileggerlo e di leggerlo anche per chi non l'ha letto il questo il viaggio in inverno di anche se mi posso permettere suggerirei a Serra di rileggere perché gli ha sicuramente eletti anche altri libri sulla ex Jugoslavia sulla sulle guerre degli anni novanta e magari di leggersi
O rileggere perché sicuramente l'ha letto quanto scrisse un altro grande scrittore che però non ha ricevuto il premio il premio Nobel anche se era stato proposto Petracca Matvejević
Un altro che un altro articolo che difende per il Nobel a Peter Handke che sostiene perché un conto è l'opera un conto del suo autore ma in questo caso c'è anche una difesa dell'autore è quello di Giorgio Langella
Schio trovato sulla sito vicenza più punto come Langella ci spiega il sito è figlio e nipote di partigiani dopo aver vissuto da bambino e da giovane in Perù nella caro a cavallo degli anni degli anni sessanta settanta
Tornò poi in Italia negli anni della contestazione si iscrisse al pc ed è rimasto comuniste rimasto ostinatamente coerentemente un militante del Pci lo dice lui stesso e tant'è che è segretario regionale del Veneto
Appunto del partito comunista bene secondo Langella da Angela si dice molto soddisfatto per il nome della letteratura segnato a Peter Handke che ha scritto pagine memorabili
Dice a scanso di equivoci che di ritenere una cosa sbagliata che non sia stato assegnato il Nobel a un poeta come Ezra Pound o o
Che era un grande poeta nonostante la sua ferita col fascismo pure accorga lui sbornia sola jeans giovane Hassan
Il punto è di decidere se quello che ha scritto Péter antiche e qualcosa di notevole profondo delle del nove io penso dissi
E però dice anche Langella criticai personaggi che si mostrano indignati e si scatenano contro questa assegnazione e per le posizioni di marche a favore della Serbia di Milosevic apre e perché
Li critica Langella perché dice a prescindere dal fatto che i bombardamenti sulla Serbia li fece la NATO ha con la nostra partecipazione che quanto è successo nei Balcani non è usando neo femminismo chiarissimo né lineare
Che la dissoluzione della Jugoslavia fu incentivata finanziata dalle civiltà occidentali tra virgolette
Che anche il popolo serbo ha subìto discriminazioni e massacri e che fosse solo per la sua presa di posizione di dissenso dall'opinione comune occidentale
Che mi rende anche degni di attenzione la questione relativa l'assegnazione del Nobel non è se anche sia o meno connivente con il regime di Milosevic o simpatizzante dei serbi ma se anche abbia fatto qualcosa di notevole per la letteratura
Ecco qui c'è una Langella in questo articolo Giorgio Langella tacque avvampa questa posizione equidistante no paritaria dice anche i serbi sono state vittime
Di massacri li hanno fatti tutti noi abbiamo bombardato anche l'abbiamo bombardato la la Serbia e un'opportuna risposta a quanto scrive Langella l'ho trovata in quanto scritto Matteo Tacconi nel sul suo blog Matteo Tacconi punto com Matteo Tacconi un giornalista freelance
Non sa anche saggista conosce molto bene la le realtà dell'Europa centrorientale e dei dei Balcani è uno dei dei fondatori di pura dei gli animatori delle portare centromero e porta
E Tacconi secondo fa una amata dal Coni che abbiamo anche intervistato qualche giorno fa
Fa una considerazione interessante dice esiste e sempre esisterà un partito di giornalisti scrittori e intellettuali
Che stordito da fascinazioni tardo jugoslave si auto con Vito che la Serbia non abbia fatto altro che difendere l'unità della federazione il socialismo messi a repentaglio da forse sei centrifughe manovrate dall'esterno
Sia chiaro scrive Tacconi la costituzione di Tudjman
Cioè la costituzione croata fu un disastro giuridico e certamente di fuochi spinse affinché Zagabria Lubiana cioè la Slovenia diventassero Stati indipendenti eppure affermare che Milano cervice e la Serbia difeso la federazione è assurdo
In Serbia era in corso da anni un processo neo nazionalista costruito sulla tesi per cui la Jugoslavia aveva limitato la nazione serba
Va poi ricordato che uno dei momenti chiave per capire la caduta dalla Jugoslavia e il mille novecentottantanove un anno prima della costituzione croata quando Milosevic tolse l'autonomia al Kosovo una scelta anche essa scellerato un colpo durissimo alla tenuta del Paese di Tito su Srebrenica l'assedio di Sarajevo e altre faccende mistificare da anziché c'è poco da dire
Se non che questa rimozione meschine senza prove tipica di questo partito turbo serbo costituitesi nell'Europa occidentale
E quando non nega equipara che infonde la stessa cosa sarebbe Missae o Lucia hanno lo stesso tasso di gravità non c'è differenza tra l'assedio di Sarajevo e le bombe NATO su Belgrado
Tutti quanti aprirono i campi di concentramento negli anni della guerra e così via
Personalmente conclude Matteo Tacconi
Credo che questa fase degli scrittori giornalisti occidentali che usa le stesse categorie del nazionalismo di Belgrado stia facendo un pessimo servizio alla Serbia sollevando va dalla sollevando la dalla presa di coscienza sulle responsabilità durante il conflitto
Quella e solo quella può aiutarla scrollarsi di dosso l'etichetta di paese orco abitato da orchi attribuita dei conflitti e superficialità da una corrente di intellettuali che al pari di quella di anche si rifiuta di cogliere le tante tonalità di grigio presenti nella foto crudele terribile dei Balcani in tempo di guerra
Io Travo personalmente molto condivisibile questo quanto quanto ha scritto Matteo Tacconi sulla sul suo blog Matteo Tacconi il punto con un articolo anche questo come gli altri che abbiamo l'incarto
Sulla pagina Facebook di passaggio a sud est
Molto molto netto molto netto e molto duro nella nella critica al per l'assegnazione del premia nome la Peters anche e Matteo Zola
Fondatore direttore responsabile di esigevano al punto Netter sapevamo già come all'Accademia di Svezia da un po'di tempo a questa parte si fosse del tutto perso il senno era dunque lecito attendersi uno scatto di dignità ma le cose sono persino peggiorate
Il Nobel per la letteratura due mila diciannove infatti andato udite udite a Péter anche uno che nega il massacro di Srebrenica
Un paio di sentenza internazionali hanno definito quella sera un genocidio
Un altro genocidio in Europa dopo la Shoah non sembrava possibile ma grazie ai serbi di Mladić e Karadzic è stato possibile ma Péter anche Esine intellettuale è colui dice che no i musulmani si sono ammassati da soli
E lo dice così senza una prova in barba sentenze documenti testimonianze la salita ottusa teoria del complotto che se che sei scemo se ci credi ma cosa sei qualora il venti
Anche ha persino negato che serbi abbiano sparato su Sarajevo affermando che si sarebbero uccisi tra loro per fare bosgnacchi per far ricadere la colpa sui serbi innocenti
Ha dichiarato che in Kosovo i serbi erano le vittime non gli albanesi ha detto che Milosevic era un baluardo un difensore della Jugoslavia quando invece l'uomo che ha causato la distruzione piangendo sulla sua tomba durante il funerale queste cose sono note
Tutte dichiarazioni pubbliche di un ometto in cerca di visibilità insomma si poteva ben sapere che anche è un negazionista no
Dunque chi è anche si sapeva ma è un grande scrittore assi
Ma come si può essere scrittori cioè testimoni del proprio tempo coscienza di una società quando si mistifica il vero come si può essere intellettuali quando si nasconde il passato con un velo di falsità
Come si può essere coscienza di una società quando il pensiero e ridotto qualche garbuglio complottista come si fa a dirsi scrittori quando le parole si usano per far germinare male e miseria nella mente delle persone
Non sia scrittori se mai scrivanie e questo è anche uno scrivano
Molto duro molto molto netto Matteo Zola direttore fondatore di giorno al punto net quindi non solo e non solo dice che appunto non si può separare e lo scrittore e la sua opera ma in questo caso considera anche a differenza invece anche di altri che pure criticano la l'attribuzione ad anche anche non la merita almeno per la sua opera letteraria
E allora chiudiamo con un a con la citazione di una scrittrice con quanto ha scritto Elena Janácek su Facebook sul suo sul suo profilo Facebook venerdì undici ottobre
Penso che si possa essere contenti del nove la Pet anche considerandolo uno degli scrittori più importanti della letteratura mondiale del secondo Novecento ma prosegue Elena Jana cieca penso pure che dal quadro complessivo non vada esclusa questa immagine al funerale di Mila oceanici Daloui apprezzato come difensore del popolo serbo
Cerco di fare il punto su questa storia per a come l'asso io non è una storia semplice e proprio per questo penso che vada la pena di esporla
Péter Marche non è German come all'epoca della polemica sul suo primo saggio filo serba titolo non ricordo quale giornale americano
è nato nel mille novecentoquarantadue in un piccolo comune della Carinzia la parte più sudorientale dell'Austria figlio illegittimo di una madre slovena quella madre poi suicida a cui dedica uno dei suoi libri più belli infelicità senza desiderio durante il nazismo quando l'Austria si fece di buon grado annettere al Terzo Reich gli sloveni furono non solo fortemente discriminati ma alla fine addirittura deportati
In Carinzia terra di frontiera come nei territori limitrofi fascisti Friuli Venezia Giulia Istria si organizza una resistenza partigiana slovena in collegamento con quella jugoslava e Titina il cui impulso maggiore era serbo
Ma fine ma fino allo scoppio della guerra della ex Jugoslavia Péter anche non era mai stato uno scrittore impegnato né in qualche modo filo comunista o filo citino anzi al contrario
Era uno che aveva programmaticamente rivendicato di essere un abitante della torre d'avorio infatti i suoi libri tranne gli interventi filo serbi sono davvero privi di segni premonitori di un'ideologia sciovinista differenza gli altri grandi scrittori che si sono schierati da quella parte
Al che viveva e vive tuttora alle porte di Parigi e sembra aver reagito con un'irritazione crescente e poi montata gli estremi alla rappresentazione del conflitto nei media tedeschi dove semplificando gli unici cattivi erano i serbi e non anche i croati che proprio allora cominciavano a celebrare gli ustascia
E loro fondatore ante pale vince molto volenterosi carnefici a fianco dei nazisti molto più attivi a fare strage di ebrei a Roma
A questo si sommava una versione da abitante della torre d'avorio ossia un di uno scrittore che coltivava una visione appartate raffinata del mestiere di scrivere rispetto al gergo giornalistico insomma una polemica
Quasi un po'pasoliniana contro la semplificazione il consumismo regnante in Occidente tutto ciò conclude Elena Jana cerca ha fatto sì che Péter anche diventasse il fiore all'occhiello della propaganda linee oceanici un utile megafono che ripeteva anche le menzogne più terribile deliranti come la negazione del genocidio di Srebrenica e il fatto che i bosniaci avrebbe orchestrato loro stessi l'assedio di Sarajevo
E interessante questo anche questo commento di Elena Janáček perché insomma un un anche se capisco bene che chiuso nella sua torre d'avorio quasi diventa non del tutto consapevolmente uno strumento della propaganda di Milos cervice della propaganda nazionalista serba in nome del il PCI finisce anche per una sua visione del mondo è un altro punto di vista e anche questo è molto interessante ma proprio per questo proprio per chiudere collegandoci a questa analisi che fa Janáček allora e anche
E anche interessante visto che l'abbiamo citato chiudere proprio con le le scrittore che non grande scrittore jugoslavi lo chiamiamo jugoslavo
Che è stato anche candidato al Nobel ma che non ha mai ricevuto il nome Predrag Predrag Matvejević e c'è una sua frase che è stata citata nei giorni scorsi è sempre su Facebook da Elvira Mui cessioni di ramo in Circe
Bosniaca la intervistano anche anni fa radio radicale ha scritto un libro su sarebbe resa perché è differenza e a sorpresa ha perso ha perso suo padre ucciso nel genocidio
Ed era Mui Circe
Ha sulla questione sulla querelle
Attorno al nome la pietra anche città Matvejević che ha scritto bisognava prendere posizione oppure tradire se stessi o poca stima per coloro che pongono lo spirito di parte al di sopra dei principi la nazionalità prima dell'umanità una grandissima responsabilità
Incombe su di loro
Predrag Matvejević l'uomo che commenta l'Iran lui Circe per il suo eccesso di umanità e ben premio una condanna
E con questo chiudiamo questo supplemento settimanale di passaggio a Sud-Est che abbiamo dedicato interamente a il premio Nobel per la letteratura molto controverso che ha suscitato molte polemiche che andato quest'anno ha Petter anziché
Troverete dei potete ritrovare questo questa complemento su radio radicale punto it tutti gli articoli che abbiamo citato li trovate su la nostra pagina Facebook passaggio a sud-est radio radicale dove ritto troverete Licata anche la registrazione di questo supplemento settimanale del diciassette ottobre del due mila diciannove grazie per l'ascolto un saluto da Roberto Spagnoli è una buona giornata in compagnia di radio radicale