"Quale futuro per l'informazione in Italia?"

E Morris che vogliamo evidentemente ringrazia
Nella scritta che vedete alle nostre spalle
C'è una parola che ci è particolarmente chiara cara ed è la parola libertà
E proprio quell'insopprimibile voglia di libertà che abbiamo deciso di riprendere la nostra battaglia
Con l'obiettivo di spezzare la cappa di conformismo di ipocrisia di partigianeria ed arroganza
Che è stata stesa su Dinoi nel tentativo di ridurci al silenzio
Noi oggi ci riprendiamo un diritto al quale non abbiamo mai rinunciato
Il diritto a pensare
A parlare ad agire
I nostri avversari con lo stile di sempre
Diranno che siamo dei riciclati che ci manda Picone
Useranno ancora l'arma della criminalizzazione
Ma noi non ci lasceremo intimidire poiché rivendichiamo la nostra storia e le nostre idee insieme il nostro coraggio di cambiare di rinnovare cinque
Non abbiamo mandanti se non la nostra caparbia ed allegra voglia di esistere
Ai colleghi che faranno le comunicazione
Spetterà illustrare quali sono le nostre idee
Sulle grandi questioni che attraversano il sistema dell'informazione in questo momento
A me premeva solo nel darvi Bongiorno
Dire con la sinteticità che io amo che cosa siamo da dove veniamo e dove vogliamo andare
Mi perdonerete se nel corso del dibattito dovrò essere molto noiosa nel richiamare tutti
Innanzitutto ai colleghi che fanno le introduzioni relazioni introduttive
Ha una forte sintesi ci sono molti colleghi che vogliono parlare ci sono molte cose di cui dobbiamo discutere grazie la parola ad Arturo diagonale
Agli amici
Cari colleghi vedo tante facce
Sono molto contento di vederle
Perché c'è stato un periodo in cui la vedevo molto poche
E allora questo ritrovarci insieme
è un conforto e anche uno sprone
Per riprendere una battaglia che non abbiamo mai lasciato
L'abbiamo condotta
Nelle condizioni peggiori
Nelle più gravi difficoltà
Sotto la spinta di una criminalizzazione costante continua quotidiana giornaliera
Sotto la pressione di un tentativo di emarginazione
Che non era soltanto professionale
Che non era soltanto culturale
Ma alcuni casi è diventato addirittura fisico
E allora
Che siamo ha detto Giuliana
Chi siamo cosa voglia dove andiamo
Beh chi siamo
Basta guardarci in faccia
Lo sappiamo tutti chi siamo
Ci sono dei riciclati può essere
Può essere
C'è una storiella
Che serpeggia per tutto quanto il Novecento italiano
Ed è una storiella ambientata furbi
E in questa storiella cambiano i personaggi ma la sostanza è sempre la stessa
Guardo
Francesco Storace
E allora
Non lo so che non c'eri ma per questo guardate
Quando Francesco Storace mi viene voglia di fare un po'di revisionismo
E allora la storiella ambientata
A Forlì
Racconta che un giorno
Subito dopo il mille novecentoventidue Mussolini va a Forlì e dice
Ma dove stanno quelli che qualche anno fa combattevano contro Dinoi
E insiste con la sua foga oratoria fino a quando un signore dalla piazza in fondo Cimo Benito possiamo tutti qua
E allora la storiella cambia perché cambiato il personaggio che arringa la folla
Non si chiama più Benito si chiama Pietro Nenni oppure Palmiro Togliatti la stessa cosa oppure Aldo Moro chiunque esso sia chiunque
Sono sempre tutti la siamo sempre duttilità questo è un Paese dove il riciclaggio
è una necessità
E allora io non mi scandalizza affatto
Se tra di noi ci sono anche i riciclati
Molti di questi sono stati costretti
A vivere in un determinato sistema e chi
Lavora nelle redazioni
Sa
Come troppo spesso
La casacca all'etichetta è stata una conditio sine qua non per poter lavorare
Quindi
Niente esami del sangue
Chi vuol fare esami del sangue faccia il biologo o l'analista
Credo che gli esami del sangue non debbano essere fatti
Piuttosto bisogna fare gli esami degli delle idee e delle necessità e delle esigenze
Perché il problema vero che si pone in questo momento
Non è quello di vedere chi c'è chi non c'è all'interno di un determinato schieramento che si propone come obiettivo quello di spezzare
La cappa di piombo che ha soffocato l'informazione italiana in tutti quanti questi anni
Soprattutto nell'ultimo periodo
Io credo che possano essere utili tutti nelle loro diversità con le loro peculiarità a condizione che abbiano
Come minimo comune multiplo la volontà di rompere il meccanismo perverso che ha bloccato ha cristallizzato e ha provocato
La crisi del sistema informativo italiano
Che ci sia questa crisi è un fatto indubbio
Qualche cifra abbiamo avuto al corso nell'ultimo anno più di mille tra prepensionati
Tra cassa integrati e tra licenziati all'interno del settore
E questa cifra è una cifra destinata ad aumentare oggi leggo un'intervista su Repubblica dell'amministratore della Rai Paolo muri Aldi collega
Esimio
In cui si preannuncia che
Dei diciassette mila dipendenti della RAI buona parte dovrà andare a casa
E e allora
Questa crisi va affrontata
Questa crisi va affrontata immediatamente
Perché non si può pensare che ancora una volta come già è successo in passato la soluzione della crisi passi attraverso il taglio dei livelli occupazionali scusatemi se faccio questa digressione uso queste parole da vetero sindacalista ma mi piace usarle
E mi piace a usarle perché non è con il taglio dell'occupazione
E con la cacciata e l'espulsione
Dei giornalisti dalla redazione che si risolve la crisi una crisi via ragioni molto più profonda che non dipende soltanto dall'incremento del costo del lavoro questa è una sciocchezza lo sappiamo tutti
Quella crisi dipende dal fatto che questo è un sistema informativo che ha sempre vissuto in un regime protezionistico e assistenziale
In cui i deficit dei costi della carta stampata venivano ripianati
Dalle proprietà che non avevano interessi di tipo editoriale ma con interessi tipo politico e quindi potevano permettersi di ripianare le perdite
Che ottenevano operando su un mercato libero e lo stesso vale anche per la RAI
L'altro grande soggetto
La cui crisi è un po'al centro
Del problema informativi italiano di adesso
I debiti della RAI venivano tranquillamente ripiegati di ripianati dallo Stato
Decretando così una stortura totale in tutto quanto un sistema
Allora bisogna liberalizzare il sistema
Bisogna rompere tutti i guanti quei meccanismi di protezione e di assistenzialismo passivo negativo
Che ci sono stati fino adesso
Ma non basta fare queste dichiarazioni di principio
Bisogna anche trovare gli strumenti per rompere questi meccanismi
E lo strumento non può essere
Come sento
Ossessivamente ripetere ormai da mesi forse anche da qualche anno
La semplice riforma della legge Mammì questa è un'ossessione un feticcio una forma di paranoia
Che all'interno e all'esterno del mondo dell'informazione ha colto alcuni nostri amici e colleghi che non la pensano come noi che credono che una volta abolita la legge Mammì qui si risolva tutto quanto
è che tutto si riequilibri la gente venga riassunte
Il mercato che funzioni
E no non funziona così
L'abolizione dei giorni come la interpretano loro è semplicemente il ritorno
Alla
All'unico
All'egemonia alla presenza soltanto di un soggetto in un sistema
Che sarebbe il soggetto pubblico in un sistema che ormai è diventato fatalmente misto è che non può essere
Ricondotto
A vent'anni fa
Allora la legge Mammì va superata sicuramente
è stata la legge di una determinata di un determinato periodo è stata quella che ha sancito e non poteva non sancire non poteva non riconoscere l'esistenza di un sistema misto ma adesso bisogna superare quel tipo di legge
E necessario dare vita a una legge quadro dell'informazione che da un lato
Innovi
La legge per l'editoria la famosa quattrocentosedici quella che nel mille negli anni ottanta ha consentito
L'uscita dalla crisi che si era verificato in quel periodo attraverso le ristrutturazioni tecnologiche e ma non si può più fare adesso la la ristrutturazione tecnologica già avvenuta
E adesso bisogna trovare altre soluzioni
è necessario che in questa legge quadro la parte dedicata all'editoria abbia innovazioni di rilievo di fondo
Preveda una riforma del sistema distributivo
Perché fino a quando non si blocco di meccanismi del sistema distributivo della carta stampata è chiaro che il mercato sarà bloccato
Fino a quando non si risolve questa anomalia che tutta quanta italiana
I giornali continueranno a vendere i quotidiani conti dovranno è vendere le stesse copie che vendono da cinquant'anni a nessuno è saltato per la testa il fatto che nel mille novecentotrentotto si vendevano
Praticamente le stesse cose che si vendono nel mille novecentonovantaquattro
Ma allora c'erano dieci milioni meno gli italiani un tasso di alfabetizzazione grazie alla mente ridotto eppure
Allora come oggi si leggono gli lo stesso numero dei giornali e allora vuol dire che c'è qualche cosa che non va
E questo qualche cosa che non va riguarda il sistema distributivo
Ma nella legge bisognerà trovare altre formule per sostenere la microeditoria che si sta sviluppando che può essere una delle soluzioni per riassorbire quella disoccupazione che è stata provocata dalle grandi concentrazioni industriali proprietaria dei giornali
Che hanno risolto brillantemente i loro problemi
Ricorrendo ad una legge quattrocentosedici che scarica esclusivamente sull'in PG l'Istituto dei giornalisti il peso dei prepensionamenti e delle casse integrazioni anche lì bisogna ricorrere Angelo ritoccare
Dovremo trovare soluzioni per impedire che è una legge di garanzia dei giornalisti diventi invece uno strumento per cacciare dalla redazioni giornalistiche
Ma come superare la legge Mammì
Ebbe è qui il punto
Perché è inutile che noi parliamo dei giornali dei quotidiani in maniera strati il nodo centrale rimane questo
E quello su cui al limite possiamo anche dire che si è svolta la battaglia elettorale negli ultimi mesi
Che fare della RAI che fare del sistema radiotelevisivo come sistemarlo
Ebbe
Qui le idee si stanno moltiplicando
I professori
Sanno riciclando vecchie ipotesi
Di come sistemare la RAI allora una Rete la
Diamo alle Regioni così la lega è contenta
Un'altra rete la diamo non si sa bene chi è l'altra ancora non si sa bene a chi
Poi spunta fuori
è notizia di anche in qualche giorno fa famoso
Gruppo Evelina
Che propone una cosa
O più diversa ma
La cui sostanza è una sola
Garantire la sopravvivenza dei componenti del club Evelina
E Severina mi fa venire in testa Fogazzaro le piccole cose di pessimo gusto
E trovo decisamente di pessimo gusto che si organizzi tutta quanta questa baraonda semplicemente per garantire a quelli che fino adesso hanno gestito in maniera feudale
I canali pubblici
E parlo ai grandi signori dell'audience
Parlo ai feudatari
Dello share
Parlo dei Santoro dei Costanzo dei Pippo Baudo
Che si possa consentire operazioni di questo genere
Loro puntano di perpetuare il loro predominio attraverso l'uso del mezzo pubblico
Che mi sembra una riproposizione di quel meccanismo assistenziale che ovviamente per loro che invece va combattuto
Se vogliono stare sul mercato lo facciano ma lo facciano con i soldi propri
Si compì in una rete
Il problema vero e centrale per vedere se il servizio pubblico e ancora un servizio pubblico
Questo è un problema che si è posto nel corso dell'ultimo anno
E che si ripropone anche oggi
Noi abbiamo visto che nel corso dell'ultimo anno il servizio pubblico non è stato un servizio pubblico
è stato in servizio privato legato di interessi politici privati
Al punto da ipotizzare una trasformazione del servizio pubblico in un soggetto politico autonomo
Che ha operato in maniera autonoma confini Autonomie con intenti autonomia
Però con i soldi di tutti quanti i contribuenti
L'occupazione
Delle reti RAI
Delle testate RAI
Da parte di una minoranza
Che era convinta di avere una successiva legittimazione
Dal risultato elettorale
è stata una autentica occupazione militare e quello che è stato realizzato da questa minoranza
All'interno le testate RAI è stata un'autentica pulizia etnica
Rivendico questo termine
Perché la denuncia di questo di di di il l'uso di questo termine la denuncia di quello che avveniva in RAI
Risale a qualche mese fa
Io personalmente sono stato costretto a non partecipare più ad attività sindacali a ritirare la lista dell'Associazione stampa romana in segno di denuncia di quello che avveniva in RAI
Credevo che fosse un atto di denuncia fortissima quella di non partecipare più alla vita sindacale per dire che in RAI avvenivano queste nefandezze naturalmente il sistema informativo ora talmente occupato che non se n'è accorto nessuno
Io ho partecipato al congresso dell'Associazione stampa romana da segretario uscente
E dopo aver ritirato la mia Lissa ed ero solo
Solo
Purtroppo non avevo tutte quante queste tracce che mi stavano ascoltare le uniche facile mi stavano ascoltare erano i miei avversari ho parlato da solo ad una platea di centoventi persone spiegando le mie ragioni ovviamente
è servita a poco
Un hanno voluto sentire
Allora il problema di fondo e chiarire se il servizio pubblico ancora un servizio pubblico o se un servizio privato
è il fatto che
Ad esempio
La nascita del governo venga ripresa dal servizio pubblico al di là delle polemiche che sono ci sono state in questi giorni beh è un segnale inquietante e preoccupante non perché il governo sia un governo amico
Ma perché il ruolo del servizio pubblico deve essere quello di dare
Anche informazione di tipo istituzionale se non la dà che servizio pubblico e
Oppure il servizio pubblico è diventato
Quello privato
E radio radicale svolge un servizio pubblico
E lo fa mille volte meglio
Del servizio pubblico sesso
Bisogna dirlo e certe volte Emilio Fede
Pensate un po'che Burke buffo no il campione del per la Fininvest di Berlusconi svolge per costruirsi servizio pubblico che non
I canali della RAI
Sulla RAI semmai sono giorni che sistematicamente io ahimè che
Ogni tanto mi capita di accendere la televisione ha sede di fare un po'di zapping
Sono giorni che sistematicamente RAI tre con Milano Italia discute della crisi della sinistra come se in questo Paese la sinistra fosse ancora egemone
E chi no né di sinistra un povero disgraziato che fosse in margine
E non si può continuare in questo modo
Non si può continuare in questo modo io credo che di fronte a quello che è avvenuto ieri
Con l'assenza della ripresa della RAI
Delle immagini della fiducia del della firma del giuramento del governo
Un minimo di sensibilità
Avrebbe dovuto spingere che so io il direttore generale qualche membro del consiglio di amministrazione a prendere coscienza del fatto
Che se gestiscono in questo modo il servizio pubblico fanno male
Io non chiedo dimissioni perché tanto non si dimettono lo sappiamo bene
Però se avessero un minimo di sensibilità
Credo che gli attuali vertici della RAI dovrebbero uscire di scena
Ne deriva la necessità
Che si realizzi un vero e proprio servizio pubblico
Ora molti parlano che la nuova legge
Di sistema di di di riforma del sistema dovrebbe prevedere un taglio di una rete da una parte un taglio di una rete dall'altra
Essa è sempre la cultura della punizione
Chissà perché
Certi ambienti politici sono portatori di una cultura della punizione
E dimenticano che siamo nel pieno della rivoluzione tecnologica
Ma come si fa a ipotizzare il taglio di una Rete alla RAI o alla Fininvest o a chiunque altro
Nel momento in cui
I satelliti
L'applicazione delle fibre ottiche ed altre innovazioni tecnologiche
Ci danno la prospettiva di una rivoluzione totale di un allargamento totale di una moltiplicazione totale dei canali e delle possibilità
Ma lo sapete che ad esempio
Attraverso il filo del telefono e possibile inviare filo del telefono quello normale inviare segnali a colori
Lo sappiamo
Bene che lo sappiamo tanti altri lo saranno però quelli che dovrebbero decidere di queste cose
Significa significa che in questo modo i gli attuali i sei canali network sì se si moltiplicheranno significa che tutti quanti i soggetti che si vogliono fare una loro microstruttura se la potranno fare significa che se io mi voglio fare la televisione privata di casa mia e del mio caseggiato me la potrò fare
Significa che si allarga il mercato in una maniera spaventosa
Significa che rispetta quest'allargamento del mercato pensare di a un semplice taglio di reti è folle
Significa restare nella quale oggi via
La cui invece bisogno uscire
Allora credo che la prima cosa da fare sia quella non di tagliare una lei per alla RAI ma se ma è di aggiungerne un'altra ancora
Una quarta rete istituzionale
Prima ancora di rivedere come fare all'interno delle tre attuali fissare la necessità di una rete istituzionale
Magari a capitale misto pubblico e privato magari a capitale misto tra pubblico privato e regioni che garantisca
L'informazione istituzionale
E poi rivedere ciò che avviene all'interno della Rai con un criterio che non può essere più quello della pulizia dell'occupazione
Della pulizia etnica e dell'occupazione ma quello della libertà del pluralismo
Non possiamo più permettere che le voci vengano spenti
Non possiamo più permettere che i colleghi vengano emarginati
Ho sentito una delle proposte dei colleghi dell'Usigrai
Che sono poi stati gli artefici
Di questa occupazione di questa pulizia etnica
La bella idea di fare dei tre telegiornali la stessa roba che è stata fatta delle dei tre giornali radio un telegiornale unico
Ne
Chi ci mettiamo come vice leader direttori severi e Morrione a tutele a garanzia
Che l'equilibrio della monocultura non viene più spostato
Eh beh questo bisogna che ce lo diciamo
C'è anche un altro problema c'è il problema della tutela
Del pluralismo e della democrazia all'interno della RAI e nel sistema complessivo perché quello che avviene in RAI è avvenuto anche fuori
E continua ad avvenire anche fuori
Come fare
Può la Federazione della stampa tutelare
Diciamo le minoranze o anche le maggioranze perché poi le minoranze alle volte diventano anche maggioranze il che può dispiacere a qualcuno
Ma questo qualcuno dovrà prendere purea no e se ne dovrà fare una ragione delle minoranze da minoranze possono diventare diventano maggioranze allora bisognerà creare uno strumento di tutela e di garanzia
Ma di tutela di garanzia non solo delle minoranze del momento ma anche delle maggioranze
Uno su tutte uno strumento di tutela democratica del pluralismo
Non può essere l'ordine perché purtroppo questo ordine che noi abbiamo va riformato dalle fondamenta
Una legge del sessantatré va rivista completamente
Perché era rapportata ad un'epoca
Completamente antiche passata
E questa legge dovrà essere riformata non può essere l'ordine non può essere la Federazione della stampa erbe
Si parla tanto di autonomia dei giornalisti il segretario alla Federazione alla stampa ha fatto un gemellaggio tra giornalisti e giudici
Siamo tutti quanti a combattere per l'autonomia ovviamente l'autonomia degli altri
Perché
Questa questa visione è sempre la visione antica secondo cui la stampa deve essere uno strumento finalizzato a la conquista da parte di certe forze politiche il Vermeer determinate posizioni
Allora se ci deve essere piena autonomia dei giornalisti si crei un consiglio superiore dell'informazione
Autonomia
Un'autorità di garanzia
E questo Consiglio Superiore dell'informazione venga formato non il con il criterio lottizzato odio
Con cui è stato formato faccio un esempio
Che non è a caso
Il consiglio di amministrazione della RAI
E venga formato ad esempio applicando il criterio con cui si creano le Alte corti di giustizia
In Inghilterra cioè con professionisti che abbiano più di cinquant'anni e che abbiano capacità e meriti professionali riconosciuti
Non voglio più essere giudicato da Giulietti preferisco se mai essere giudicato da Panza perlomeno è un professionista nonché Giulietti non lo si ha un bel professionista dalla politica
Ma è un'altra cosa
Allora credo che questo
Sia un punto centrale
Su cui ci si debba battere
Ci si debba battere arrivo subito
E per batterci
è necessario avere uno strumento
E questo strumento anche in vista del fatto che questa categoria c'ha un appuntamento che non può eludere che quello del rinnovo del contratto nazionale di lavoro che avverrà
Alla fine dell'anno rispetto al quale bisogna essere portatori nuove idee perché la liberalizzazione non deve essere soltanto della struttura del settore ma deve essere anche del meccanismo contrattuale che esiste all'interno del settore
Credo che poi i colleghi parleranno delle innovazioni da portare la struttura contrattuale che va liberalizzata
E allora lo strumento per portare avanti queste battaglie non può essere che il sindacato
Io sono stato accusato di essere uno scissionista
L'accusa non mi ha fatto né caldo né freddo probabilmente
Se
Fosse continuata
La caccia alle streghe all'interno del mondo dell'informazione
Probabilmente avrei dato vita la scissione
Come atto di legittima difesa
E credo che rispetta la legittima difesa tutte le accuse
E tentativi di criminalizzazione comici sioniste
Sarebbero cadute
Ma le condizioni sono cambiate
Perché spaccare il sindacato
Quando esistono le concrete possibilità
Di ricostruire all'interno del sindacato rapporti e di un clima
Diversi da quelli del passato
La nascita di questa nuova componente nazionale
è motivata da questa esigenza
Riconquistare il sindacato dei giornalisti italiani
Riconquistarlo dall'interno
Ricompensarlo con la forza delle idee riconquistarlo con la piena autonomia
Con la piena autonomia è importante il concetto di autonomia non non dobbiamo essere i referenti
Delle forze politiche che hanno vinto le elezioni
Certo
Non è che possiamo nascondere le idee
No
E dire nono non abbiamo idee di quel genere
Molti di noi hanno idee di quel genere molti altri si riconoscono in altre formazioni
Ma non siamo il terminale
Di nessuna forza politica
Per questo credo che non dobbiamo essere legittimati e siamo legittimati a riconquistare il sindacato
Per riconquistare il sindacato abbiamo fatto e riproponiamo una richiesta
Che non si può più eludere che è quella del congresso anticipato straordinario dalla Federazione della stampa
Che non può essere un congresso su un modello che vorrebbero fare i nostri colleghi dell'Usigrai
Un congresso che con regole antiche
La cui conclusione sarebbe
Stabilite a priori
Per quanto riguarda l'Usigrai
E credo che questa posizione sia stata espressa con grande chiarezza nel convegno che si è tenuto nei giorni scorsi all'Hilton ne hanno tenuto i colleghi del Gruppo dei Cento è il congresso
Straordinario deve essere fatto con regole che garantiscano l'effettivo pluralismo
è il rispetto delle regole della democrazia
Per quanto riguarda la Fnsi
è necessario che il congresso venga fatto al più presto
Molti dicono che
Alla vigilia del rinnovo contrattuale il congresso non deve essere fatto perché rischia di portare alla categoria spaccata rinnovo contrattuale be'più più spaccata di così
Non si può
La categoria è già spaccata
La categoria è già lacerata
Da una realtà che nei fatti può essere dipinta come quella con un'immagine
Di questo genere c'è una minoranza che si è arroccata dentro il bunker
E che vuole rimanere ad ogni costo dentro questo boom
E non dal bunker i dobbiamo fare uscire
Perché la guerra sta finendo
E loro non possono continuare a pensare che si Coppo continuare a combattere come si combatte i propri si debbono togliere al metro
E debbono riconoscere che le condizioni sono cambiate escano dal bunker
Nessuno di noi
Vuole fare le decime azioni
Non si debbono fare dieci nazioni
Beh un po'di correzione bisognerà pure farla però no
E quindi
Siamo pronti a dialogare con tutti
A trattare con tutti ma nella consapevolezza
Nostra ma che deve diventare pure la loro
Che abbiamo fatto la Resistenza
E dopo la Resistenza viene la liberazione
Lungo come si suol dire ma efficace
Questo convegno come dicevamo non è dedicato soltanto la RAI
Parleremo dell'intero sistema radiotelevisivo
Dell'informazione scritta della comunicazione d'impresa e della pubblicità
Purtuttavia il servizio pubblico è la più grande azienda di informazioni di questo Paese è un'azienda sana
Seppure Majestic
Ma la sua riforma la sua ristrutturazione il suo rilancio è una questione che non riguarda soltanto chi nella RAI lavora credo che riguardi tutto il mondo
Per questo iniziamo le comunicazioni proprio sulla riforma della Rai Angela Buttiglione
Ecco subito una rassicurazione mio intervento sarà molto più breve di quello di Arturo diaconale anche perché penso che la mattinata come detto Giuliana sarà dedicata ad esaminare un po'tutti quanti gli aspetti dei nostri problemi
Io credo che oggi sia un giovanotto intraprendente volesse fare soldi passerebbe lanciate sul mercato il nuovo gioco la riforma della RAI
L'esercizio su questa riforma viene sta assumendo aspetti addirittura credo ad un certo punto preoccupanti preoccupanti perché crede nel servizio pubblico perché c'è un dato che accomuna tutte le ipotesi e il dato è la distruzione della RAI lo smembramento dell'azienda RAI
Io vorrei cominciare facendo un passo indietro un passo indietro che è una domanda ed un'affermazione siamo tutti convinti che la stessa potenza del mezzo televisivo richiede un servizio pubblico
Cioè richiede un garanzia per tutti quanti coloro che ricevono messaggi da questo mezzo io credo che la risposta sia affermativa altrimenti
Non capirei perché nella stessa Fininvest e il problema si pone nel momento in cui si parla per quello che riguarda l'informazione di pubblico servizio che semplicemente invertire i termini del problema
Un'altra premessa vorrei fare noi spesso parlando confondiamo servizio pubblico ed azienda RAI accomunando lì nello stesso destino senza renderci conto che l'esperienza tutta italiana
Ha dato origine ad una ad un unicum ma io credo nel panorama informativo
Anche negli altri Paesi cioè ad una azienda che sta sul mercato e stando sul mercato veicola il servizio pubblico
I due dati sono strettamente legati perché una servizio pubblico una informazione dunque intrattenimento di servizio pubblico non veicolati da un'azienda
Che sta sul mercato rischiano di vivere ai margini dell'attenzione del pubblico porto
Porto per esempio l'esperienza americana dove noi vediamo che il servizio pubblico vive intorno alla sei per cento dell'attenzione della gente quindi e necessario ed indispensabile che l'informazione e l'intrattenimento di servizio pubblico siano veicolati da un'azienda che sia in grado di stare sul mercato
Questo ci porta un problema ed è il problema del finanziamento il cittadino può certamente pagarsi ciò che il servizio pubblico non necessariamente deve pagare ciò che non è servizio pubblico
Quindi il problema è riuscire a distinguere le due fonti di finanziamento quella che viene dalla riscossione del canone per quanto riguarda la RAI e quella che viene dalla pubblicità e utilizzarle nei due settori in maniera separata
Perché io sono fermamente contraria ad un'ipotesi di smembramento della Rai a tutti gli esercizi dialettici e non che ho sentito fare fino a questo momento
Sono contraria perché sono convinta che l'azienda RAI non solo anche oggi ancora oggi e un'azienda sana ma sono convinta che è un'azienda ricca ricca innanzitutto di professionalità e dite non solo ma l'azienda RAI e la memoria storica di questo Paese non sono mai favorevole a costruire il futuro tagliando i legami con la propria memoria
Possono sembrare semplicemente idee ma stiamo attenti che le idee poi sfondano fondano le scelte e e rinunciare a dei patrimoni e qualcosa che costa e può costare molto
E chiaro che negli ultimi tempi e forse non solo negli ultimi tempi il servizio pubblico di cui la RAI è stata concessionarie non è stato un servizio pubblico
Allora ragioniamo su come garantire un servizio pubblico al Paese ma ragionare su questo non vuol dire distruggere l'azienda che ha dimostrato di sapere stare sul mercato che a tutt'oggi nonostante le dichiarazioni di alcuni suoi dirigenti dichiarazioni che io ritengo improvvide e sconsiderate a tutt'oggi ha un patrimonio al suo interno di professionalità che sono non esito a dirlo fra le migliori del mondo
La soluzione del problema
Secondo me è semplice
Faccio anch'io questo esercizio le aree la Rai oggi possiede tre reti
Possiede tre reti che sono replicanti fra di loro
Il grande grande fallimento della riforma che doveva partire con la regia dai errati e proprio qui
Nella per tenuto in piedi un'azienda che replica sui suoi tre canali lo stesso tipo di informazione lo stesso tipo di intrattenimento
Non credo che sia una ipotesi sconsiderata indicare in una rete non dico se la prima la seconda e la terza questo
A terra poi la discussione indicare in una rete il luogo di intrattenimento da servizio pubblico e vi spiego che cosa intendo dire
Intendo dire che un Paese non può rinunciare ad offrire alla gente un intrattenimento di alto livello
Di alto livello che come può essere un concerto come può essere una grande rappresentazione teatrale come può essere un importante rubrica di libri di economia o di altro
Solo perché questa questa offerta non tira sul mercato
Non può rinunciare perché allora veramente rinuncerebbe al servizio pubblico
Quindi per me una Rete prima ancora di stare a pensare ad ipotesi
Federate regionalistica e che non corrispondono assolutamente alla attuale esigenza politica italiana perché signori mutuare un modello da un Paese che ha un una storia una tradizione una organizzazione completamente diversa dalla nostra mutuare questo modello e portarlo pari pari nel nostro Paese secondo me e mettere le premesse per un fallimento clamoroso e forse per danni
Clamorosi anche perché l'informazione regionale
E se non vogliamo che diventi una informazione localistica sconnessa da quelle che sono le problematiche nazionali non deve secondo me essere veicolata su una rete apposita
Deve continuare ad essere dei ricordi veicolata sulle reti nazionali nello più stretto collegamento possibile con l'informazione nazionale e solo così che si valorizza se poi i nostri intenti sono sono corretti e sono giusti che solo così che si valorizza la ricchezza locale la si fa diventare fermento per un di battito nazionale altrimenti la si condanna ad una ghettizzazione lo si condanna ad una chiusura che può essere rischiosa e pericolosa per il Paese quindi dicevo una rete che veicoli quella intrattenimento di servizio pubblico quell'intrattenimento
Di di riferimento come qualità
Che indispensabile ed Inter quale c'è richiesta nel Paese nel quale c'è forte richiesta nel Paese questa rete può essere tranquillamente finanziata dal canone come a mio avviso deve essere finanziata dal canone l'informazione
L'informazione che andrà sulle tre reti differenziata editorialmente
Noi molto spesso rinunciamo ad idee che sono valide ed è che sono ricche solo perché abbiamo delle difficoltà oggettive a realizzarle o perché non siamo capaci in un primo momento di realizzare la divisione editoriale le scelte editoriali sono fondamentali in un'azienda scelte che a tutt'oggi non sono state fatte
Quindi un'informazione finanziata dal canone che va indifferentemente sulle tre reti con linee editoriali differenziate e su questo poi si potrà ragionare su quello
Che debbono essere queste linee editoriali e due reti finanziate dalla pubblicità che stanno sul mercato
E che veicolano questa informazione per farla stare sul mercato perché l'importanza l'interesse che ti devi avere ad un servizio pubblico e l'importanza e l'interesse ad avere un punto di riferimento per l'intero sistema
Un punto di riferimento di qualità un punto di riferimento di serietà un punto di riferimento di equilibrio altrimenti cade la stessa necessità del servizio pubblico
Ancora due parole quindi quindi io credo che noi dovremmo cominciare a ragionare in in questi termini per quello che riguarda la RAI convinti al di là delle campagne di stampa al di là di dichiarazioni improvvide che questa e un'azienda sana non foss'altro per la volontà di chi ci lavora dentro per la capacità di chi ci lavora dentro di dare ancora il meglio possibile al Paese
E veniamo alla situazione attuale io ho detto prima che a mio avviso ad avviso di molti la legge radi è fallita
Ed è fallita per un motivo fondamentale era nata per dare autonomia e autorevolezza agli amministratori della generale un'autonomia è un'autorevolezza che consentisse di procedere ad una riforma proprio nella direzione del servizio pubblico
E proprio per questo forse la legge non prevedeva un punto di controllo dell'operato degli amministratori fiducioso del fatto che nominati dalle massime cariche dello Stato avrebbero avuto anche il massimo avrebbero esercitato anche il massimo dell'autonomia questo non è accaduto
Questo consiglio di amministrazione della RAI non ha esercitato non solo il massimo ma non ha esercitato l'autonomia io credo che nei primi cento giorni famosi cento giorni che ormai diventano riferimento per tutti
Questi amministratori avessero la possibilità di agire in piena libertà in piena coscienza questo non è stato fatto abbiamo visto quello che è accaduto io condivido parecchie delle cose che ha detto di diaconale altre non le condivido ma ci sarà modo ci sarà modo di parlarne più tardi
E quindi oggi ci troviamo di fronte ad una situazione di sofferenza dell'azienda che in questi mesi lungi dall'essere migliorata si è fortemente aggravata
Io non non sono mai favorevole alla
Al taglio delle teste
Politico non lo sono mai stata favorevole per una storia personale per convinzioni personali ma soprattutto perché lo ritengo profondamente sbagliato e portatore di successivi errori e non di e non di miglioramenti soprattutto perché lo ritengo un alibi il polverone politico che si alza oggi attorno alla Rai lo considero il peggiore alibi che oggi si possa fornire agli errori che sono stati commessi
Io credo che oggi in piena coscienza a distanza di quasi un anno
Dalla partenza di questa riforma non riforme
Quali sono i criteri che hanno portato a dare alla stessa ora
Della sera dalle undici a mezzanotte un approfondimento giornalistico su tutte e tre le reti
Ecco questi sono alcuni dei piccoli esempi io credo che oggi bisogna chiedere conto agli amministratori dell'azienda se il progetto di riforma che loro avrebbero dovuto attuare
è andato avanti è fermo regredisce voglio sapere da loro quanto si discostano i risultati da quelli che erano le aspettative
Voglio insomma chiedo oggi come lo chiedevo un anno fa un discorso manageriale sull'azienda che non vada ASS esser seppellito dai fumi della politica
Facciamo molta attenzione lo ripeto e con questo chiudo il mio intervento io non vorrei che accada ciò che ho paura stia accadendo
Che l'alibi politico copra quello che era un impegno gestionale un impegno manageriale che io ritengo oggi disatteso sull'azienda RAI
A a sempre qualche problema al microfono grazie ad Angela
Sono molte e credo che le domande che un sindacato avrebbe dovuto in quest'ultimo periodo
Fare pretendendo risposte vere
Ai dirigenti della RAI ma anche io credo a molti editori imprenditori privati
Il sindacato in questi ultimi due anni lo ricordava molto bene Arturo è stato troppo occupato
A condurre
Una battaglia di consociativismo il collateralismo
Questo non gli ha evidentemente lasciato il tempo per fare il proprio mestiere
E di sindacato e di contratto di lavoro dei giornalisti noi vogliamo parlare
Per dire quali sono le ipotesi sui quali ci sembra possibile lavorare per dire come noi crediamo che un sindacato possa essere Paolo Cantore
Dopo questi interventi come dire di carattere strategico io il compito di riportare un po'i colleghi con i piedi per terra cioè portarle a ragionare
Un po'sulla studiosa Paolo vi posso pregare di sedervi o perlomeno di stare zitti grazie
Allora ragionare un po'sulla storia recente del nostro sindacato su quello che ci aspetta
Credo che sia chiaro che noi quanti siamo qui abbiamo come di un imperativo con categorico voltare pagina
Abbiamo il problema di colmare questo abisso immenso che si è creato tra le esigenze della categoria cioè dei colleghi e le risposte vecchie burocratiche che vengono invece dai vertici del nostro sindacato
Devo premettere che non tutti i gatti sono bigi che non tutti i componenti del Consiglio nazionale ma soprattutto della Giunta federale come dire meritano e fino in fondo le cose spiacevoli che io dirò
Però come dire quello che conta poi nella sostanza è la sintesi
Del governo
Allora noi qui tutti quanti siamo più in questa sala
Vogliamo dire basta con un sindacato vecchio con un sindacato gestito come diceva Arturo da una minoranza che rappresenta una minoranza della categoria
Retto da uno oligarchia di mandarini sempre più lontani dai giornalisti da chi fa i pezzi da chi fa i titoli da chi cura i desk che da chi fa i giornali i telegiornali i notiziari radio
Basta con un sindacato che ha inesorabilmente
Lentamente ma inesorabilmente fatto una scelta di campo politica
Che teorizza il giornalista militante
Basta con una linea politica sostenuta da una lobby della sinistra Scalfari Ana e non che ha tentato e tenta ancora oggi di Solari emarginare e in alcuni casi criminalizzare chi non si adegua
Basta con un sindacato che ha lasciato cadere tutte le istanze di libertà che venivano dalla categoria alcune anche come dire utopistiche
Sto pensando al diritto d'autore sto pensando all'orario di lavoro flessibile sto pensando a tutta una serie di tentativi
Tutto questo per contribuire al disegno editoriale cioè degli editori
Di impiegati Zare il giornalista
Credo che possa bastare un solo esempio
Nell'ultimo integrativo RAI
Che il nocciolo duro di questo tipo di sindacato di cui parlavo prima
L'Usigrai
è riuscito laddove era fallita nell'ottantotto
Cioè a fare un integrativo
Che puntava sullo straordinario forfettizzato esteso a tutti dico tutti i mille cinquecento giornalisti Rai
Quelli che lavorano e quelli come si dice a Roma sbattono l'aria
Beh noi non siamo d'accordo con questo modo di fare sindacato non siamo neanche d'accordo con il modo di fare gli accordi
Ho qui per caso e vede in sale dottor Celli il capo del personale un accordo sui precari
E
Sicuramente utile discutere e trovare gli accordi sui precari in RAI ma c'è un piccolo come dire giochino dell'oca per individuare il precario giusto dal quale leggo
Che deve essere utilizzato in ciascuna delle ultime tre stagioni quindi basta che i direttori recentemente nominati non trovandoli di loro gradimento non li hanno più utilizzati
Il gioco è fatto vedo mi sembra di capire che si continua col vecchio sistema
Allora
Torniamo un attimo le questioni generali il segretario della Federazione stampa l'altro giorno è intervenuto alla prima assemblea nazionale del Gruppo dei Cento che è un'associazione che nasce da un'esperienza RAI con storie aree culturali
Opinioni diverse su molte cose
Poi ci sarà ovviamente un collega che spiegherà meglio come dire
Che significa questa esperienza che straordinaria per la RAI ha detto Santerini che noi siamo degli eretici e che questa nostra eresia in qualche modo vari assorbite
Beh io vorrei essere chiaro su questo il Gruppo dei Cento non è eretico
Noi in questa sala non siamo degli eretici siamo solo dei giornalisti che non sono d'accordo e che intendono rivendicare il loro diritto al dissenso
Però dobbiamo dire ciò non basta più mugugnare nelle redazioni dire che così non si va più avanti e bisogna aver il coraggio di dire chiaramente che cosa non va e che cosa invece si può fare
Allora intanto prova dirla io una cosa che si può fare questo sindacato va rifondato
Completamente dobbiamo costruire un sindacato capaci di abbandonare la logica dell'iper garantismo e dell'assistenzialismo
Per esaltare invece la professionalità e la libertà
Dobbiamo rifondare un sindacato che ha vissuto applicando
Una logica che ieri un mio amico grosso Cirillo sintetizzato in maniera così splendida che io mi permetto di rubargli una si teorizzava con una battuta tu fai finta di pagarmi e io faccio finta di lavorare
Sì lo sì lo sapevo che finiva come ricomincio da tre anche dopo uno scialle allora
Lo sapevo però io l'ho sentita soci lo in uno fino a rileggere i classici
Perfetto allora dicevo
E io l'ho citato per quello
Non è la prima volta che qualcuno cerca di cambiare questa situazione che nasce oggi per la prima volta questo dissenso danni si tenta di cambiare profondamente il nostro contratto di renderlo più attuale e rispondente alle esigenze vere della nostra categoria
Beh nello scorso l'ultimo decennio alcuni tentativi sono stati fatti su singoli aspetti ne citerò un paio per esempio l'orario di lavoro
L'orario di lavoro la manovra sull'orario tendeva
A cercare di togliere il giornalista da una condizione sempre più vicina a quella di addetto al terminale
Cioè per impedire che diventasse solo una pedina dell'editore un soggetto tecnicamente capace solo di tradurre nel linguaggio specifico del mezzo radiofonico televisivo carta stampata le informazioni prodotte da fonti primarie
All'inizio degli anni ottanta un altro mio amico Piero Vigorelli questa volta è vero una situazione deve proprio di Piero Vigorelli ci metteva già in guardia poi sta lì è vivo e
Le nuove tecnologie diceva possono costituire il terreno dell'emancipazione del giornalista oppure finiranno per sancirne la emarginazione la colonizzazione e oggi purtroppo ci siamo pericolosamente vicini
Si è tentato di intervenire anche sulla struttura della busta paga ipotizzando uno stipendio a più velocità lo stipendio di base minimo più contingenza quello professionale scatti e qualifiche e quello di impresa cioè gli integrativi legati al profitto dell'azienda tutti i tentativi falliti non tanto queste importante falliti non tanto per la resistenza degli editori che pure c'è stata
Quanto per l'atteggiamento conservatore e diciamolo pure tardo operai sta di una parte della categoria
Quella parte che dicevo prima è minoritaria ma all'egemonia anche attraverso la proprietà dei giornali e che oggi governa la Federazione e la stampa governa o meglio ne condiziona pesantemente il governo
Per carità non voglio riaprire vecchie polemiche su queste proposte queste proposte potevano anche essere le soluzioni peggiori ma certamente avevano il pregio di tentare di cogliere l'esigenza vera di dare risposte ad un contratto che era già decrepito
Nel frattempo che è successo nel frattempo il mondo attorno a noi è cambiato cambiata l'Italia è cambiato tutto
Faccio un esempio nel luglio scorso governo sindacati confederali imprenditori hanno firmato un accordo noto a tutti noi come patto sociale
Be'questo patto sociale ci ha costretti a subire quello che non abbiamo avuto il coraggio di fare due contratti fa cioè rinunciare alla scala mobile strumento tipicamente operaio in cambio di un rinnovo annuale del contratto per la parte economica
Il patto sociale poi non ci ha neanche visti non solo protagonisti ma addirittura solo soggetti passivi
Ed è da questa passività del sindacato dei giornalisti al di là
Al di là delle cose di facciata e da questa passività che a mio avviso discende il successivo attacco portato all'Inpgi dal governo Ciampi con il prelievo forzoso attacco plaudito va detto da Achille Occhetto dal PDS da Bertinotti perfino tra CGIL
Allora ora non è più tempo di ritocchi ho finito il contratto così come non regge più
Sicuramente al prossimo rinnovo la tenesse in ci proporrà quello che altri hanno già deciso cioè un contratto quadriennale per la parte normativa è biennale per la parte economica ovviamente entro il tetto dell'inflazione
Un contratto diranno che difende il potere d'
Visto che i giornalisti ma quale potere d'acquisto come se il potere d'acquisto dalla busta paga di chi vive in una grande città Roma Milano Napoli fosse lo stesso di chi invece vive in un piccolo centro
Per carità voglio essere chiaro non sto parlando di gabbie salariali
Però devo dire
Però devo dire che non mi pare più il momento di avere tabù su nulla tanto meno su questo aspetto
Allora il modo di lavorare
Nei giornali né i grandi giornali dei quotidiani locali nell'agenzia di stampa nelle emittenti radiotelevisive nazionali e locali è diverso
Non è mai stato uguale e lo sarà sempre meno
Non cogliere queste differenze significa solo non vuole vedere far finta di non capire allora è il contratto unico che non regge più
Le faccio un esempio l'integrativo orari e chiudo prego pro poche righe
è inapplicabile nelle emittenti private grandi o piccole che siano ed è anche un comodo alibi per tutti quegli editori che continua a far finta di non capire appare contratti i più fantasiosi possibili a giovani che vanno in realtà i giornalisti
Allora bisogna avere il coraggio di pensare a un contratto quadro
All'interno del quale ci dovranno essere contratti di settore
Agenzie quotidiani eccetera ma anche la libertà per il singolo giornalista che voglia fare questa scelta non dell'editore del giornalista di rinunciare ad alcune garanzie contrattuali in cambio di un diverso trattamento economico e normativo che ne riconosca finalmente le capacità professionali
Va da sé che il dottor Celli che ringrazio di essere qui se vuole può intervenire anche perché immagino che a lei non si applichi la circolare della RAI che impedisce ai dipendenti di parlare in pubblico
E forse qualche volta che privati quindi se le vuole intervenire saremo felici di ascoltarla
Però ora vedo qualche segno di insofferenza tra i colleghi che alla RAI non appartengono credo che sia giunta l'ora di parlare dell'informazione scritta Alessandro Capretti
Cari colleghi
Giusto un paio di giorni fa l'Istat ha diffuso
Le cifre che concernevano l'informazione cifre relative ahimè solamente al novantadue
Da cui si poteva delineare quasi un quadro roseo si parlava di un aumento delle testate sei quattro per cento in più e di una diffusione che godeva anch'essa di un segno positivo in quattro per cento
Dicevo cifre che potevano apparire Rose per le quali mi sono cominciato ad interrogare andandomi a rivedere un pochino quelli che erano i dati offerti dal garante dell'editoria nella sua ultima relazione anche sei metri ferita novantadue
E quello diffuso da data report media perché proveniente conoscete come un supporto di Prima Comunicazione
E allora in realtà emerge una situazione di sofferenza piuttosto diffusa qualche dato numerico per farvi capire qualcosa gennaio dicembre novantadue il Corriere della Sera perde sulle venti mila copie Repubblica passa da settecentotrentasei mila seicentosette mila il Corriere dello Sport del lunedì che di solito non Successo da duecentoventitré mila copie a duecento mila
E via dicendo con un paio di eccezioni che riguardavano il Messaggero e l'indipendente
E poi c'è la relazione garante dell'editoria è ancora più significativa
In Italia noi vendiamo centoquindici copie ogni mille abitanti
Che è una cifra superiore solamente a Spagna Grecia e Cipro
Meno di un terzo rispetto la Gran Bretagna dove ogni mille abitanti si vendono trecentosessantadue copia un quarto rispetto alla Svizzera un quinto rispetto alla Svezia un sesto delle Tura rispetto la Norvegia
Ecco immaginate questo dai dati Istat disaggregati emerge che la Liguria è la regione dove si legge di più
Ci sono milioni di copie riferisce listati in materia ma se uno si mette a far due conti scopre che ogni cittadino ligure
Compra un giornale ogni sei giorni
Per la situazione io ritengo che sia molto più preoccupante di quella a cui poc'anzi accennava Arturo dice ma in fondo la situazione
Per carità lo diceva naturalmente premi negativi ma è rimasta quella del trentotto ancora più grave di quello che possiamo pensare e allora naturalmente ci dobbiamo interrogare sui perché magari non nascondendosi dietro un dito e assumendoci anche noi le nostre colpe forse non tutti sono capaci a fare informazione nella maniera in cui gli italiani vorrebbero fosse fatta
Però ritengo e promette che ci siano anche altre cause che bisogna esaminare e allora intanto così un pochino a memoria questi giornali fotocopia un po'veline di se stessi forse non molti di voi lo sanno ma ci sono cinque quotidiani italiani tra i maggiori cui direttori la sera si fanno un bel giro di telefonate
Per suggerirci che cosa mettere in prima pagina
è una cosa abbastanza normale abbastanza diffusa
Eh già probabilmente questo pone poi dei problemi alla lievitare di una stampa davvero libera e meno asfittica dell'attuale
Poi naturalmente ci sono dei problemi accennava diagonale che riguardano la distribuzione asfittica di questo Paese non una via tutta italiana e poi naturalmente ci sono i problemi pubblicitari e però probabilmente il vero problema su quale lo dobbiamo cominciare interrogarci è un altro e qui veniamo ad un discorso che si è fatto soprattutto in relazione alle televisioni
Ecco io mi domando e vi domando ma perché mai io mi devo preoccupare che Silvio Berlusconi si trovi un garante
E non mi devo invece preoccupa che De Benedetti o Agnelli non lo forniscano ma pretendano invece soldi con i quali magari dallo Stato coi quali manca magari finanziare la loro cassa integrazione
Io non riesco a capire perché lo Stato e ne parleremo foraggio abbondantemente ripeto Agnelli De Benedetti possiamo dire due nomi
I quali si possono poi permettere a spese dei contribuenti di mandare la gente in cassa integrazione invece che vendere Gemina o l'editoriale L'Espresso che sono di loro proprietà
Allora intanto cominciamo a fare un discorso serio sulle proprietà
Ieri è nato il governo
Ma non molti forse si sono accorti che in una certa via centrale di Milano si chiama filodrammatici il solito gnomo della finanza italiana il dottor Cuccia insieme a Giovanni Spadolini Giuliano Amato e Antonio Maccanico andavano
Ideando chissà che sui problemi che riguardano probabilmente proprio l'informazione
E allora se un discorso sia da fare innanzitutto è sulla proprietà dei giornali ma certo per carità di dio facciamola su Berlusconi sulla RAI sulla proprietà delle televisioni ma è un discorso proprietario sull'informazione nel suo complesso che deve essere fatto
E non è cosa da poco
Perché vedete e passiamo al problema pubblicitario è certo che la televisione interessata attivamente
A risolvere i suoi problemi
E però sempre dalla relazione Granta editoria ne veniamo a scoprire che nel novantadue
Lo Stato attraverso tutte le sue organizzazioni ha foraggiato con trecentotrenta miliardi di lire l'editoria italiana anche quei qualche anomalia ad esempio da segnalare c'è io non capisco bene perché la Cassa di risparmio di Firenze
Ha investito in pubblicità ventitré miliardi quando Bankitalia ne ha investiti solo quattordici e cioè la metà
Stranezze che magari qualcuno un giorno si vedrà a spiegare non riesco a capire perché ad esempio la provincia di Catanzaro è quella che in tutta Italia speso di più per pubblicità e non si capisce bene a che titolo
Ma la cosa più divertente e a chi sono andati questi soldi e cioè questi famosi trecentotrenta miliardi di pubblicità e noi scopriamo che tredici sono andati a Repubblica e cioè al dottor De Benedetti
Undici al Sole ventiquattro Ore perciò alla Confindustria se vogliamo
Sette occorre dalla sera esser la stampa
E quindi tredici addotto Ranieri per andare poi al gruppo Ferruzzi Messaggero che ne ha presi cinque al cavalier Monti che ne ha trovati otto e sette e al giorno quindi all'ENI che ne ha presi tre
E allora qui c'è una partita di giro gigantesca in cui però i soggetti sono sempre esattamente gli stessi
Ed è materia io ritengo sulla quale bisogna interrogarsi affondo per cercare di rescindere questi questi lacci anche perché proprio il sistema pubblicitario anch'esso ha bisogno d'una profonda revisione noi diamo sentito parlare a lungo ecco notevole peso del problema degli spazi pubblicitari che la tv ruba alla stampa
Però guardiamoci anche nel resto d'Europa e del mondo
Guardiamo l'America dove i canali sono centinaia è certo traggano pubblicità in maniera piuttosto notevole
La domenica sulle pubblicazioni americane in carta stampata
Sono ricchissime di piccola pubblicità una cosa qui nostri editori hanno da tempo rinunciato
A tutto vantaggio parlato di pubblicazioni su cui bisognerebbe un minimo indagare vista la fioritura norme che sta che sta avvenendo in questo Paese
Allora non c'ero perché perché per una pubblicità istituzionale o di compagnia di giro
Sempre le grandi industrie che facevano pubblicità dall'una e dall'altra parte
Poi naturalmente
C'è problema distributivo abbiamo accennato
Anche qui bisogna sempre col sindacato moderno cominci ad avviare una una sfida nei confronti di una distribuzione migliore di una distribuzione vincolata non tanto e non solo
Alle edicole che sembra un'anomalia ormai solo tutta italiana
Ma anche a tutta un'altra serie di passaggi quale distribuzioni Porta a Porta e così via
E a questo punto mi preme sottolineare una cosa facevo cenno prima alla creazione di questo governo
Ecco io credo che proprio la costituzione di questo Governo con le forze politiche che ne fanno parte
Presuppone la creazione un sindacato forte
Che sabbia fare da contraltare efficacemente ma sono altrettanto sicuro che questo tipo di governo è forse il più interessato a mettere le mani in una seria riforma del settore informazione e questo no naturalmente perché chiamiamoli dal nome Berlusconi per primo credo che abbia la possibilità l'interesse di intervenire per mettere le mani su quella che è la Mammì e credo che anche gli altri abbiano interesse a una riforma del di tutta la struttura editoriale quindi l'ordine la quattrocentosedici e via dicendo
Quindi paradossalmente è un momento in cui un sindacato forte può ottenere effettivamente dei risultati concreti dopo anni di attesa qui è una grande sfida che ci attende ma è una grande sfida che lo dobbiamo intanto anche lanciare da un lato al governo e dall'altro agli editori
E qui io non voglio intervenire a un campo di lavoro che efficacemente spesso Paolo Cantore ma due parole lasciatemele dire
Non è una situazione di sofferenza come dicevamo poc'anzi in campo editoriale allora è vero premette che l'aumento del costo del lavoro non è l'elemento decisivo per il taglio dei posti eh però siamo in presenza di una situazione ripeto che di grande sofferenza io immagino allora di lanciare una sfida agli editori fatta sostanzialmente di un anno di moratoria
Alla fine dell'anno scade il contratto la mia ipotesi è che noi si possa dire agli editori rinunciamo ad un rinnovo immediato in cambio di una certa cifra in busta paga non mi vergogno a dirlo magari ndr
Qualcuno potrebbe sollevare obiezioni ma io sono convinto che la strada ma agli editori dobbiamo chiedere ed ottenere l'istituzione di due Commissioni paritetica delle quali la prima si occupi immediatamente del problema occupazionale
E attenzione non semplicemente per i disoccupati che circolano intorno nel Paese problema occupazionale vuol dire anche controllare il flusso d'accesso
Noi ogni anno abbiamo ottocento persone che fanno un esame professionale di cui solamente trecento hanno un posto di lavoro
Questa un problema serissimo che va affrontato in qualche modo e risolto o con la liberalizzazione completa l'abolizione dell'ordine
Possiamo anche discutere non c'è nessun problema o appunto mettendo dei paletti dei picchetti la seconda commissione invece si dovrebbe occupare di una revisione complessiva e globale
Di questo vecchissimo e mese che il contratto di lavoro
Io penso cari colleghi che al momento buono siamo a un bivio
Dobbiamo capire se il giornalismo diventerà o solo un mestiere sempre di più o se invece rientra una professione io naturalmente sono per questa seconda ipotesi
Tant'è vero che non mi piace molto il titolo dicevo ad Arturo diagonale poc'anzi sindacato due mila sindacato intanto evoca una cosa vecchia non so se ci avete fatto caso sembra partito a livello politico e non a caso ormai nessuno più vuole chiamarsi Partito
Io credo invece in un'attività naturalmente sindacale che sia fatta su diversi canoni diversi schemi rispetto al passato che rispetti l'autonomia la libertà il pluralismo ma che appunto veda al centro di tutto
Una sola realtà e cioè la professione giornalistica
Niente non si può cambiare anche il titolo della nostra componente direi che ora dobbiamo parlare però abbiamo parlato tanto chi anche l'operato di carta stampata credo che ora si debba parlare
Del resto dell'altra metà del mondo dell'emittenza privata Carlo Maria Lomartire
Io credo che
Angela Buttiglione abbia ragione quando da per scontato anche nessuno
Mette in discussione
L'esigenza assoluta di un efficiente valido servizio pubblico
Radiotelevisivo in questo Paese come probabilmente in tutti i Paesi tutti i Paesi occidentali
Come d'altra parte è presente in quasi tutti i Paesi occidentali un efficiente servizio pubblico Angela Buttiglione ha ragione
Poi è chiaro che come sempre quando si fanno delle non c'è azione di principio fra l'enunciazione di principio e i criteri di applicazione nella realtà dibattito e ampissimo
Io però devo dire che nella mia esperienza in Rai fin dalla mia esperienza in RAI
Una cosa che ho trovato un po'sempre un po'fastidiosa è quella che già allora e i colleghi
Della sede delle azioni di Milano possono testimoniare una cosa fatta dopo sempre fastidiosa è stata per quella che definivo la mistica del servizio pubblico
Allora la mistica del servizio pubblico
Consiste secondo me in questo
Nel fatto di rivendicare continuamente un ruolo esclusivamente non in considerazione di quello che si è che si sa fare che si può fare che si ritiene di dover fare ma in relazione a quello che si
All'azienda la quale si appartiene in sostanza
Questa mistica del servizio pubblico e e quindi e quindi si citava continuamente il servizio pubblico come
Presupposto per un certo tipo di azione politica per un certo tipo di azione sindacale eccetera
Questa mistica e servizio pubblico per esempio ha secondo me fastidiosamente contaminato gli ultimi Nesi gli ultimi anni di gestione della Federazione nazionale della stampa
Veste di persone che se ne ha ricavato dall'esterno
La Federazione sembrava almeno apparentemente occuparsi prevalentemente se non esclusivamente dalla Rai
La Federazione sembrava attenta soprattutto ai problemi della comunicazione radiotelevisiva dell'informazione radiotelevisiva in generale ma in particolare ai problemi della RAI dimenticando che in realtà il mondo dell'informazione in questo Paese fatto da migliaia di piccole realtà che sommate assieme costituiscono probabilmente dieci RAI
E all'incirca esattamente quello che è accaduto in questi ultimi anni di grande trasformazione socio economica
Che stranamente sfuggita poi proprio a un'analisi marxista dei partiti di sinistra queste molto strano è quello di questi anni presepe nel mondo dell'industria
Il mondo dell'industria sempre così attento così puntuale osservatore di quello che accadeva
La sinistra il mondo il mondo sindacale da Pietro secondo di quello che aveva nella nella grande industria e non si rendeva conto che stavano sorgendo decine di migliaia di piccole e medie aziende
Queste decine di migliaia di piccole e medie aziende hanno prodotto poi la grande trasformazione sociale che ha prodotto le trasformazioni politiche alle quali stiamo assistendo è questo in questo momento
Questo sbigottimento di fronte a questa trasformazione era sulla faccia di giova di Giovannini ride l'avvocato Agnelli a Verona quando tre mila piccoli medi imprenditori prevalentemente veneti lo hanno quasi fischiato
C'è stato e rimasto sbigottito per qualche secondo bene la stessa cosa stava
Accadendo nel nel nostro sindacato
Allora questa del questa mistica del servizio pubblico è diventata poi un un tabù sindacale e non a caso proprio l'altro giorno
Santerini parlava di eresia addirittura no quando pensava la possibilità di mettere in discussione il ruolo di ruolo dell'Usigrai che si fonda
Sul su questa mistica del servizio pubblico
La mistica del servizio pubblica prodotto quasi una sorta di una certa per lo meno limitazione del diritto di sciopero perché accettare la lì la la a citare il ruolo dell'informazione come servizio pubblico
Presenza di Rocco controparte di un'utenza
Comporta inevitabilmente poi la limitazione del diritto di sciopero
La mistica del servizio pubblico ha come corollario la centralità dalla RAI nel sistema dell'informazione
Da parte del sindacato accettare la centralità della RAI nel sistema dell'informazione
Comporta evidentemente una sorta di aziendalismo sindacale che ha secondo me per l'esperienza che ho potuto fare io nell'Usigrai la sua massima espressione
Ecco
Sulla base di queste esperienze probabilmente probabilmente meglio la discussione sul servizio pubblico deve partire proprio dalla dalla ridefinizione del ruolo
Del ruolo del sindacato all'interno all'interno della RAI
Dopodiché è chiaro che il sistema della comunicazione e dell'informazione in Italia comporta una serie di anomalie
E che sistema la comunicazione televisiva in Italia comporta una serie Gordiano Maria ancora più evidenti
Eh ma dobbiamo però
Partire dalla dall'inizio come al solito dare per scontato che queste anomalie sono il derivato della grande anomalia del sistema dalla comunicazione in Italia cioè la presenza dello Stato nel sistema storicamente la presenza dello Stato nel sistema dalla comunicazione dell'informazione e in particolare il servizio pubblico radiotelevisivo
Monopolistico fino a un certo punto e con
Tre reti comunque da un certo momento in poi
Da questa grande anomalia discende anche secondo me l'anomalia dell'informazione e la comunicazione radiotelevisiva
Privata
Quindi pensare di mettere di ridiscutere il sistema dell'informazione televisiva
Senza partire dall'anomalia madre dalla madre di tutte le anomalie e cioè tre reti al servizio pubblico
E senza inserire questo dibattito all'interno del sistema globale della comunicazione
Secondo me
E velleitario è in malafede nel senso che c'è una componente di mala fede che pence sapendo benissimo che questa discussione sarebbe inutile la porta avanti tanto sa che non porterà nessun a nessun esito
La mistica del servizio pubblico ha prodotto anche protagonista sindacale un altro
Un altro grave un altro grave danno
L'impossibilità di costituire una
Un sindacato di specializzazione
Un gruppo di specializzazione del quale chiunque lavori
Per una radio per la televisione sa quanto bisogno abbiamo
Perché innanzitutto perché l'Usigrai non aveva oggettivamente comprensibilmente interesse a far nascere un sindacato un gruppo di specializzazione
Pubblico privato diciamo trasversale come si dice con un brutto termine
E poi perché da parte degli altri non poteva esserci Teresa la nascita di questo sindacato che sarebbe stato chiaramente evidentemente egemonizzato dall'Usigrai
Il fatto che non sia nato un sindacato di specializzazione radiotelevisiva ha comportato l'appiattimento poi dei criteri ad esempio di selezione di formazioni di accesso alla perfezione alla professione sui criteri adottati dalla carta stampata
Per cui dovete spiegarmi per quale ragione sono dei miei giovani colleghi che in questi giorni stanno facendo l'esame di due dita per quale ragione questi colleghi devono andare con una macchina da scrivere
Ci sono dei miei colleghi venticinquenni che non hanno mai usato la macchina da scrivere per quale ragione devono andare come una macchina da scrivere a qui a lungotevere de'Cenci a scrivere delle cose
A a a riferire su questi fogli di carta di cose che delle quali non non si sentiranno mai durante la professione per poi tornare in redazione mettersi al computer scrivere venti righe andare in una sala di montaggio montare un servizio fare delle macchie ecco
Che senso ha che rapporto c'è a questo punto fra l'accesso alla professione così come realizzato adesso la professione che effettivamente si svolge tutto questo è un un e l'esito è la conseguenza del mancanza di un sindacato di specializzazione
Ecco io credo che la nascita
Di un di un di un sindacato di specializzazione o il diciamo meglio di un gruppo professionale di specializzazione radiotelevisiva non può essere rimandato
Non può essere rimandata
Da questo gruppo deve essere messo in discussione devono essere messi discutono i problemi dell'accesso
Soprattutto per quanto riguarda poi la informazione radiotelevisiva io sono sempre più convinto
Che l'esame sia ormai al di là delle riforme più o meno riuscite l'esame se ormai uno strumento
Da buttare
Perché non si riesce a a concepire un esame di Stato che per definizione deve essere uguale per tutti che posso però tenere conto di tutte le realtà professionali assolutamente impensabile
è giornalista chi fa il giornalista quando uno smette di fare il giornalista non è più giornalista se torno a fare il giornalista torna essere giornalista
E gli esami non servono a niente
C'erano gli esami
Quotidiani che essi che si fanno in redazione
Il gruppo di specializzazione oltretutto consentirebbe anche alla sindacato
Dei giornalisti di evitare
La tentazione che mi rendo conto è che fortissima di tener conto soprattutto della realtà organizzata più forte anche se fortemente minoritaria della realtà organizzata più forte che in quella dell'Usigrai d'altra parte voglio dire anche qui fra noi oggi inevitabilmente la la la la tentazione di riferirsi soprattutto alla realtà organizzata più forte è fortissima
Quindi io mi auguro che da questa esperienza
Posso proprio nascere la possibilità di ristrutturare il sindacato secondo linee di specializzazione non secondo linee aziendali
Perché legno aziendali continueranno a portare all'aziendalismo che ai conflitti
Secondo linee di specializzazione in queste righe di specializzazione dovrebbero poi portare di fatto alla dissoluzione dell'ordine
Per quello che noi oggi lo conosciamo grazie
Grazie Carlo Nania è sicuramente vero che esami professionali sono da buttare purtuttavia
C'è qualcuno che dimostra la sua storia professionale che aver imparato a scrivere sulla macchina meschine non gli ha impedito di essere un ottimo giornalista televisivo Arturo Gismondi
Un'avvertenza Giuliana mia pregato di essere breve io gli ho spiegato un po'le dei cosa volevo dire lei mi ha guardato con occhio spento e m'ha detto brevità
Le ha riportato indietro di un paio d'anni va benissimo
Seconda avvertenza è che Giuliana dice e qui verranno fuori le nostre idee quelli che parleranno eccetera io non so se sono le nostre idee sono le mie
Riflessioni sulla sulla sulla RAI date dall'esperienza dall'osservazione eccetera
Che io come dicevano una volta i comici dell'arte
Sottopongo alla vostra benevolenza
Quindi dirò anzitutto che sono d'accordo con Condò martire
E non mi piace il termine di servizio pubblico
No non ho mai amato le anche quando stavo alla RAI adesso come sapete non ci sono non ci sono più
Perché mi faceva sentire un po'pubblico ufficiale lei non sa chi sono io eccetera e ricordo una polemica gustosa pizza Pulli che fece allora contratte di in e nella quale Zappulla iscrisse
Noi non siamo pari perché se tu mi insulti io mi prendo gli insulti se invece di insulto io
Faccio oltraggio a pubblico ufficiale quindi possono essere arrestato quindi questa cosa del servizio pubblico effettivamente è un equivoco io preferisco parlare della RAI come azienda di proprietà pubblica da ricostruire da riformare coerentemente con questa sua natura proprietaria perché questa è la peculiarità della RAI come proprietà e ma non come funzione nel senso che poi anche altri che operano in questo campo fanno servizio pubblico
Io credo che per esempio sia stato una vergogna per la RAI il fatto che il Governo abbia dovuto stanziare dieci miliardi poi lasciamo perdere la polemica che ne è nata dopo per radio radicale
Perché radio radicale faceva il servizio di trasmissione Diretta
Diciamo de de de la camera dei congressi eccetera eccetera perché lo Stato che pochi mesi pochi giorni prima aveva dato un certo numero di miliardi alla RAI per ripianare i bilanci poi doveva pagarne ad una radio che molto bene faceva la funzione che però avrebbe dovuto fare la RAI e che la RAI non era in grado di fare
Ma occupiamoci della RAI perché poi è il centro diciamo di tutta la crisi dell'informazione al centro del sistema dell'informazione basta pensare al problema della pubblicità per capire che rilievo una soluzione o un altro può a vere per tutto la il nostro sistema dell'informazione
La crisi della RAI ha avuto ancora un'accelerazione in questi giorni ed è ormai una crisi drammatica anche se molti giornali se ne occupano con tono frivolo senza cercare di coglierne i motivi più profondi
Ed è sedia questa crisi anche se quelli che più di altri dovrebbero averne coscienza e cioè il cinque amministratori cinque professori sembrano paralizzati dal grande dilemma se dimettersi o no essendo mutati peraltro i referenti politici i presidenti delle due Camere che li nominarono e il quadro politico che li aveva portati alla testa dell'azienda
Ma del resto questi professori non si sono accorti di nulla
Lo diceva prima diagonale quello che è successo
Neppure di avere coperto con la loro presenza se non una lottizzazione a senso unico monocolore certamente una modifica profonda degli equilibri e dei poteri interni alla RAI
E la situazione del consiglio di amministrazione che galleggia nel vuoto che non risponde a nessuno né a una proprietà azionaria ne ha una proprietà politica di governo eccetera
è il segno più evidente più palmare diciamo della crisi dell'azienda
E del suo assurdo giuridico istituzionale proprietario nel quale è piombato in questi anni
Lo stato di crisi al quale è arrivata l'azienda esemplificata in questi giorni però da un fatto importante e cioè dalla rottura di quel blocco monolitico fra sindacato gruppo dirigente e quella che potremmo definire la tecnostruttura che in un'azienda come la RAI non può essere che politica formatasi nell'azienda negli ultimi anni è la storia di questi giorni c'è un sindacato Usigrai o quel che ne resta
Che si mi sia da una parte per tutelare dice
I lavoratori dell'azienda fin qui sacrificati per la verità interessi politici dirò poi perché
Mentre da un'altra parte si riuniscono le grandi firme quelle che il giornale l'opinione in una inchiesta profetica di qualche mese fa chiamava i signori della guerra quelli del Evelina sono i Santoro i minori Baudo eccetera
I titolari dei programmi di maggior audience
Che si organizzano forti della notorietà acquisita dell'audience alla quale della quale si tengono i perpetui portatori lanciano a referenti politici vecchi e nuovi e nuovissimi che sono anche qui i loro progetti di sistemazione o addirittura di liquidazione dell'azienda
Il conflitto che rientri i giornali fra diciamo il gruppo Santoro alcuni dirigenti di RAI tre e le firme della RAI da una parte e però anche Izzy e il sindacato l'azienda i lavoratori dall'altra
è il dato più appariscente di questi giorni
Era nell'origine era nella logica delle cose
Cerchiamo di capire perché è scoppiato perché questo è un problema che ho l'impressione diventerà centrale nei prossimi mesi
Non è un mistero che la Rai negli ultimi anni è profondamente cambiata anche se i cambiamenti sono venuti alla luce per chi abbia voluto vederli
Negli ultimi mesi senza che i professori facessero mostra di accorgersene perché poi nella realtà il processo che ha provocato questo cambiamento era cominciato già con la direzione generale di Gianni Pasquarelli
La RAI si è negli anni scorsi schema Pizzi diamo come sdoppiata da una parte l'organizzazione tradizionali tredici quattordici mila dipendenti mille seicento giornalisti e poi le reti telegiornali le sedi periferiche
E cioè il gran carrello carrozzone pletoriche politicizzato messo su ai tempi di Biagio Agnes con la collaborazione attiva dei vari partiti a questa struttura col tempo però se n'è andata contrapponendo e sovrapponendo un'altra
Quella delle grandi firme abbiamo detto e dei programmi di maggior audience queste grandi firme titolari di programmi di maggiore successo hanno finito per assumere nell'azienda un potere sempre maggiore anche perché sostenuto questo potere
Da forze esterne ben più protetto tenti della burocrazia la RAI
In particolare il PDS il gruppo editoriale di Scalfari
In modo consapevole e la gran parte dei giornalisti e dei cronisti che si occupano di televisione per mimesi per conformismo per in preparazione culturale
Dietro certe clamorose ribellioni contro la direzione generale già ai tempi di Pasquarelli fatte passare in qualche caso per battaglie liberali contro la censura si è consumata in realtà la formazione all'interno dell'azienda di poteri autonomi
Sottratti ad ogni vincolo di lealtà e di disciplina aziendale che sono riusciti a raccogliere attorno a loro la Sint la solidarietà di un sindacato politicizzato e di un'opinione pubblica abilmente
Manipolata
Siamo arrivati al punto di direttori che rifiutavano di sospendere certe trasmissioni durante le lezioni parlando di censura
O di conduttori che chiedevano garanzie politiche prima di cominciare il loro programma siamo arrivati al punto che un altissimo dirigente ha potuto dichiarare in un'intervista non solo di essere favorevole alla vendita della sua rete
Ma di a vere
Indifferenza uno nella impotenza che poi è la stessa cosa dei dirigenti dell'azienda
Mentre da una parte si andava delineando questo processo di autorizzazione o di autonomizzazione di singole parti dell'azienda di singole reti di singoli TG di singoli programmi
Dall'altra parte entrava in crisi
Una crisi accentuata se nell'ultimo anno il grande carrozzone della RAI ufficiale con tutte le sue burocrazie le sue gerarchie in gran parte fasulle anche perché moltiplicate sì
Per generazione spontanea e per quello che Augusto Frassineti chiamava il coefficiente di ministeriali tanti poiché la RAI ha un coefficiente di politicizzazione
Ma torniamo al conflitto esploso in questi giorni la RAI si è andata sempre storicamente organizzando per la sua storia secondo la logica di un'azienda
E per essere monopolistica doveva essere in grado di produrre tutto in modo autonomo autarchico dall'informazione programmi giornalistici in senso lato ai taccio alle alle alla fiction dal Samarcanda e varie eccetera
Ma negli ultimi tempi questa pretesa diventata poco più di una finzione perché l'azienda diminuito sempre più le proprie capacità di produzione autonoma ricorrendo sempre di più e non solo per ragioni illecite magari ci saranno anche queste
Ad appalti esterni dalle produzioni di piccione ai programmi di varietà a quelli giornalistici alle scenografie persino alle sigle dei TG dalle alla alla all'alloro studio come deve essere organizzato eccetera
Chiunque abbia curato qualche produzione Pelleriti sa di che si tratta e non sto qui a dire ad esemplificare ecco in più e partendo da questa incapacità della RAI di essere come dire autonoma e autarchica come struttura di produzione è nato il fenomeno nuovo quello del quale parlavo
E cioè che si sono andate formando attorno alle firme che fanno audience alle trasmissioni strutture separate e autonome credo che abbia cominciato Biagi quando fece quella sua trasmissione pretese non so se venti o trenta redattori
Dotate di loro redazioni anche numerose di apparati e di organici giornalistici amministrativi e tecnici
In qualche caso distaccati dall'azienda in altri casi numerosi chiamati dall'esterno come collaboratori a contratto a tempo eccetera
E avvenuto sempre più spesso che ogni nuova trasmissione oppure o programma pretendesse e ottenesse di fatto di costituire un suo organico facendo ricorso talvolta professionisti indispensabili e non esistenti nell'azienda talaltra facendo ricorso
A collaborazioni di natura più clientelare
Questi nuclei produttivi teorizzato in quanto tale rispetto ad un'azienda affetta da elefantiasi burocratica e facenti capo a quelli che l'opinione definì a suo tempo come ricordavo i signori della guerra
I Santoro per Samarcanda rosso e nero di Minoli per Mixer e poi le strutture di Milano Italia di Chi l'ha visto dei vari processi dei Talk show dei blog anche degli spettacoli di varietà e Simini sganciati dalla organizzazione dalle gerarchie della RAI hanno finito per acquistare sempre maggiore autonomia di gestione e anche di potere politico anche e soprattutto per le protezioni che si sono andate procurando all'esterno dell'azienda e che hanno fatto valere nei loro conflitti con la gerarchia dell'azienda come ricordavo prima
A provocare oggi la crisi e la Derfflinger deflagrazione fra le due strutture quella ufficiale e quella costituita sì in modo parallelo per intenderci
Sono stati due eventi
A provocarlo oggi il primo la crisi finanziaria la RAI non sarebbe stata comunque in grado di mantenere nonostante l'ingente flusso di risorse finanziarie il cannone la pubblicità le elargizioni del Governo due strutture parallele da una parte ripeto un apparato mastodontico e per gran parte inutilizzato
Regolato secondo il principio che diceva prima il collega cantore io faccio finta di pagarti tu fai finta di lavorare
E dall'altra parte l'altro apparato dei singoli programmi che si sono costituiti come se la RAI fosse un'altra cosa cioè fosse una finanziaria che delegava ad altri la costruzione la la la produzione di programmi ma ad accelerare la deflagrazione proprio in queste settimane principalmente con le iniziative di Michele Santoro e del suo gruppo è stata anche la sconfitta elettorale della sinistra
Il PDS è riuscito fin qui a mantenere unita la struttura classica
Soprattutto attraverso il controllo del sindacato come cinghia di trasmissione in particolare quello dei giornalisti Usigrai e l'organizzazione parallela dei signori della guerra in gran parte legati al PDS al formidabile combinata culturale edificato con l'apporto di gran parte della stampa ma sono stati proprio ecco questa è la novità i questi signori della guerra o le velina chiamatelo come volete
Abbiamo visto a mettere i piedi sul piatto a proporre la soluzione più radicale
Che secondo me prefigura da vicino la dissoluzione della vecchia RAI sono stati loro a prendere i contatti politici
Santoro riceve i nuovi potenti lo fa ufficialmente in una parodia di crisi politica che fa ridere che però poi per i suoi risultati non fa tanto ridere si tracciano piani di assetto dell'intero settore televisivo quante reti acché quante Lidia me
E qualcuno Costanzo
Propone di costituire il famoso terzo polo non già attorno a un eventuale gruppo finanziario ma torno un gruppo di grandi firme capaci per loro forza di attirare investimenti pubblicità finanziatori
Cioè il grande corpo della tv quella pubblica e quella privata dovrebbe essere costruita attorno in funzione
Di una tecnostruttura politica garante verso il mercato siamo d'davvero alla pelle Grazia
Ma d'altra parte c'è un esempio ricordate che quando Guido Rossi è andato alla testa di Tele Monte Carlo B. noi abbiamo avuto una specie di clonazione della Terza Rete in Telemontecarlo ieri guardavo un un un telegiornale di Telemontecarlo e la cosa era abbastanza impressionante quindi questo disegno non è tanto come dire velleitario ecco lo scontro delle grandi firme o dei signori della guerra secondo che si preferisca col sindacato con i lavoratori che sta naturale anche per la crisi di leadership del PDS è diventato inevitabile
Santoro assume la leadership di coloro che in qualche modo dalla crisi dell'attuale RAI possono salvarsi al sindacato resta un resterebbe la difesa dei tanti posti di lavoro
Di una struttura che così come è stata messa insieme appare difficile da difendere ed è questo il punto
Di maggiore difficoltà del sindacato di qualsiasi sindacato anche di un sindacato nuovo che può trovarsi a difendere
Ragioni indifendibili
Pena l'abbandono diciamo di questa Massa di laboratori ai loro dichiarò pregare benissimo allora questo però sarà il il problema del sindacato e credo che farà oggetto di una di un'altra
Di un'altra riunione quello che io volevo segnalare è un po'questa situazione che si è venuta a creare nella quale per un sindacato per un'associazione di lavoratori sarà è sempre più difficile muoversi tenendo presente degli interessi e degli interessi che bisogna difendere ma anche il fatto che questi interessi data la natura il modo come è stata costruita l'attuale Rai
Diventano difficili diciamo da ordinare in un quadro di riassetto
Produttivo della televisione che sia un quadro razionale e pluralistico
Avrei delle cose ha premuto delle cose da dire anche su questo la faccenda della riforma almeno sui principi ai quali si dovrebbe ispirare ma io spero che il sindacato offrirà l'occasione per parlarne ancora una prossima volta grazie grazie
Credo che ormai siete tutti consapevoli che la RAI non è un'azienda ma un'ossessione collettiva tentiamo di distrarci parliamo di comunicazione d'impresa di come gli uomini della comunicazione d'impresa videro il sistema di informazione come pensano
Che debba essere riformata Giampaolo Segala
Dopo di che torneremo a parlare della RAI con Giampaolo Sodano non c'è scampo
Ah scusa Fontana
Buongiorno io voglio fare solo un brevissimo intervento
Come è stato caldamente raccomandato per porre l'attenzione su quello che è uno dei problemi più importanti sia per il sindacato che anche per noi diciamo giornalisti che operano nel mondo dell'impresa sia pubblica che privata e per tutta la problematica
Nella comunicazione d'impresa
La presenza come dire la necessità di essere presenti ad un convegno di giornalisti non deriva solo dal fatto che io come tanti altri siamo giornalisti che operano nel mondo della comunicazione d'impresa ma deriva dal fatto che anche all'interno della comunicazione d'impresa si sente il bisogno di un cambiamento il cambiamento che è stato espresso qui
In modo abbastanza evidente
Dahan
Da parte di tutti i colleghi che sono intervenuti prima in che senso un cambiamento le imprese fino ad oggi hanno sempre
Come dire hanno usato la stampa in modo che sappiamo tutti che non occorre non non non è certo questa una platea per spiegare o per dire
Quella che la stampa oggi in Italia
Credo che l'esempio più clamoroso di come un'impresa sia stata rappresentata nella stampa sia la Ferruzzi con il Messaggero
E io credo che questo questo modo
Di presentare le aziende nella stampa e e nei media in generale non sia dannoso soltanto per la stampa non sia da non soltanto per i giornali e per i giornalisti che scrivono ma sia dannoso soprattutto per l'impresa quindi quello che io volevo sostanzialmente direi che è importante che il sindacato ci aiuti ad aprire un dibattito perché anche noi come uomini di comunicazione d'impresa abbiamo bisogno di legarci a questo cambiamento
E cioè anche anche il mondo dell'impresa ha bisogno di cominciare a cambiare il modo di comunicare di uscire dalle secche di quello che era il vecchio modo di fare comunicazione e di aprirsi a questo
Come dire a questo cambiamento a questo
A questa necessità di un rapporto diverso tra impresa e stampa i i mass media in generale
Un ultimo appunto io credo che io faccio parte di una categoria come in molti altri e non sono come dire né carne né pesce l'altro giorno io ormai sono da più di dodici anni che ho lasciato il giornalismo che mi occupo appunto uffici stampa o relazioni esterne
Quando valido nelle aziende mi chiamano il giornalista e i colleghi giornalisti giustamente mi chiama nonna energie cioè siamo una categoria che anche da un punto di vista sindacale
Inteso in senso più lato ha bisogno di una classificazione migliore che però deve partire dai contenuti e non evidentemente da un discorso un tecnico organizzativo tutto qui grazie
E adesso tocca davvero assolutamente
Un brivido di terrore percorre la presidenza ci leggi tutte quelle carte che c'ha in mano questa rassegna stampa abbatte a
Notoriamente utile per essere riciclata come block notes
Qualche privilegio abbiamo mantenuto noi lottizzati
Dunque io partecipo volentieri ai lavori di questa mattina
Lo faccio nella mia veste
Di membro del direttivo
Della Dry l'associazione dei dirigenti dell'azienda RAI
Che nei giorni scorsi ha approvato un documento che cercava di come dire di mettere un punto fermo
Necessariamente polemico
Su questo gioco di società che impegna molte persone molti professionisti molte associazioni molte categorie molte lodi
Che è quello del futuro prossimo venturo della RAI
Lo abbiamo fatto per molto tempo in modo pacato e responsabile come è nel nostro stile
E anche la nostra funzione
Che sentiamo primaria nella vicenda del servizio pubblico radiotelevisivo
Perché siamo consapevoli consentitemi di dire
Che se la RAI in questo nostro Paese nello scenario internazionale e
Il rimane
Una delle più grandi aziende di comunicazione del mondo
Se si è potuto dire per decenni che la Rai era il centro del sistema della comunicazione di questo Paese
Questo è dovuto in grande misura la capacità professionale
Accumulata in tanti anni dal management della RAI
Io ricordo ancora i tempi
Certo migliori di quelli di oggi
In cui al vertice dell'azienda siedeva un management cui ESO
Compatto
Forte
Che difendeva quotidianamente gli interessi e l'immagine dell'azienda
Certo è un patrimonio che si è disperso perché le generazioni si avvicendano
Cambiano in mare i metodi costumi lo stile con cui si gestisce un'azienda
Ma ciò che sempre utile non dimenticare nella vita di un'azienda e ciò che questa azienda l'ha fatta grande e forte
Ieri sera con alcuni colleghi a cena
Si ragionava su questi come li chiamava Gismondi signori della guerra
Immaginate per un momento se oggi fosse vivo Enzo Tortora
A cui questi signori di oggi devono almeno un pezzo della loro vita
Pensate per un momento alle idee ai progetti che animano danni la programmazione di una rete della RAI RAI tre
E quante di quelle idee di quei progetti di quei programmi che vanno in onda da anni sono riconducibili all'ideazione alla creatività all'intelligenza di Enzo Tortora
Oggi fosse vivo forse non so se sarebbe andato al convegno delle Telestar
Una cosa è certa gli avrebbe fatto da padre avendogli praticamente insegnato come si fa un prodotto televisivo
Ma voglio dire con questa battuta semplicemente una cosa e cioè che la forza di un'azienda
Non televisiva non stanno il successo di un programma
Non è il successo di un conduttore
Giornalista uno che sia
La forza di una programmazione di un palinsesto sta nel progetto editoriale di una Rete
E consentitemi di dire che lo dico sulla base di una esperienza di sulla sulla mia pelle per quattro anni
Avendo preso una Rete quattro anni fa
In crisi in crisi di ascolto in crisi finanziaria in crisi di immagine
E villa riportata con molto lavoro e molta pazienza
Senza aver mai condotto un programma senza aver mai fatto il conduttore di nulla
A degli equilibri ragionevoli
Nel quadro delle compatibilità di un'impresa che lavora offrendo al pubblico tre reti di distribuzione
Ed è un'esperienza che mi consente di dire di aver assistito in questi mesi recenti
Un po'sbigottito
A ciò che accadeva davanti ai nostri occhi
Un anno fa
L'associazione dei dirigenti della RAI disse in una Assemblea
E produsse un documento che sottopose al vecchio consiglio di amministrazione
Correva il mese di aprile
Dello scorso anno all'indomani di una riunione del consiglio di amministrazione che dichiarava un preventivo di disavanzo del conto economico di quell'anno in ottanta miliardi
Dicemmo
Perché noi dirigenti della RAI la RAI la conosciamo e la conosciamo bene
Che il disavanzo preventivo era di trecentocinquanta miliardi
E che la previsione che il consiglio di amministrazione ormai alla vigilia della sua uscita dall'azienda aveva dichiarato in una cifra di ottanta per ragioni
Come dire di esclusivo tentativo di rimanere al proprio posto
Mentendo all'azienda
Mettendo al Parlamento mentendo all'azionista
Dicemmo la previsione di disavanzo e trecentocinquanta miliardi
Arriva un po'il nuovo consiglio di amministrazione
Guardo le carte
Esamino i bilanci
Verificò le condizioni in cui l'azienda si trovava nel maggio giugno di quell'anno
E riconobbe che la previsione che la Dry aveva fatto rispondeva al vero
Poi
Per ragioni che esulano dalla gestione di un'impresa
Per ragioni politiche ritengo
Si pensò bene di denunciare un disavanzo del conto economico
Di circa cinquecento miliardi
Vedete a me è capitato non più tardi di
Due mesi fa
Di dover predisporre il bilancio consuntivo e preventivo di una delle società della RAI la sa Cis e mi sono trovato esattamente di fronte al problema al quale probabilmente si trovarono i professori lo scorso anno
Guardate le carte notai che la sa ascissa aveva
Nessun disavanzo
Nel consuntivo novantatré
Che i conti diciamo così tornavano
Il presidente della RAI mi disse
Ma siccome noi vogliamo rilanciare questa società
Vogliamo metterla in condizioni sul mercato di recuperare il terreno perduto e le quote di mercato perduto in questi anni
Io ti invito a fare
Una come dire un un esame più approfondito della consistenza patrimoniale dell'azienda per vedere se facendo una pulizia
Dei diritti acquisiti i diritti non più spendibili sul mercato ma che costituiscono una parte degli ammortamenti dell'azienda questo può consentire all'azienda di diventare più agile più funzionale al nuovo e certo
Operazione utile ed io l'ho fatta e il conto economico è andato in rosso di cinque miliardi
è chiaro cioè che nel bilancio di un'azienda e chi fa questo mestiere lo sa benissimo
Un conto economico di un azienda può finire in pareggio può finire con degli utili può finire con un disavanzo dipende dalla politica che tu puoi fare su quell'azienda
Se io voglio dismettere cinque miliardi di diritti acquisiti perché li ritengo non più funzionali alla mia proposta sul mercato posso fare un'operazione di questo genere perché ritengo di alleggerire il mio patrimonio perché questo me funziona l'altra politica un piano triennale che descrivo successivamente
Contestualmente successivamente
Ed allora questo mi serve per dire che i miliardi che in effetti manca ora Rai quelli che erano veri hanno trecentocinquanta certo è che se poi voglio mandar via cento dirigenti un po'di personale fare degli esodi io spendo cinquanta settanta ottanta miliardi è una scelta politica che faccio nella gestione dell'azienda le aggiungo ai trecentocinquanta
Non era come dire un atto dovuto è una scelta legittima che il nuovo consiglio di amministrazione ha fatto portando il disavanzo a cinquecento miliardi con una propria scelta non perché stava dentro l'azienda
Ma ora vediamo questa azienda disastrata che la RAI così come si descrive nei convegni nelle riunioni nelle dichiarazioni
Nelle stesse dichiarazioni di alcuni esponenti importanti del vertice dell'azienda
E che è stato oggetto di tutte le denigrazione impossibili e anche quelle inimmaginabili della RAI
Allora si chiude il conto economico del novantatré con cinquecento miliardi di disavanzo
Si dice in un documento aziendale il piano triennale che mille novecentonovantaquattro si chiuderà con un disavanzo di circa trecento miliardi
Vado a gli ha fatto notare in una riunione con i vertici dell'azienda che le cose non stavano così
E giustamente il vertice aziendale circa quindici giorni fa in una dichiarazione che è passata attraverso l'ufficio stampa della Rai
E alcuni giornali hanno pubblicato ha detto no Del Piero il disavanzo novantaquattro preventivo forza di centottanta miliardi
E siamo scesi di centoventi
E noi ADRAI gli abbiamo detto
E qualche giornale ci ha fatto la cortesia di pubblicarlo che il disavanzo secondo noi è cento
Allora la domanda che legittimamente credo di un qualsiasi persona onesta
Onesta intellettualmente si debba porre e come mai
L'abbiam disastrata
Ai limiti di portare i libri in tribunale soltanto sei mesi fa
L'agenda di tredici mila dipendenti con un bilancio di quattro mila miliardi
Che per settimane e settimane sottoposto a un fuoco di fila secondo la quale i suoi amministratori se non si fanno certe cose deve portare i libri in tribunale
Pensi tu che sei mesi si risana di soli sei mesi si risana e si presenta con un disavanzo di cento miliardi
Ma è semplice
Consentitemi è semplice la verità è quella di sempre
E sempre vuol dire che la RAI è un'azienda sarda strutturalmente sarda
I cui problemi sono problemi marginali che possono essere affrontati se si vogliono affrontare i e che la drammatizzazione che si è fatta sulla RAI e sulla sua condizione finanziaria ed economica
è il risultato di una scelta politica
Di una scelta pisana smembrare l'azienda a svendere la RAI
Così come si spendete Lofaro Meo in questo Paese
Qualcuno è interessato
Per un disegno politico
Allevare dal quella centralità che c'è nel sistema della comunicazione del nostro Paese eliminare il servizio pubblico radiotelevisivo dei Länder marginale
Perché così stanno le cose perché altrimenti non si capisce per quale ragione
Soltanto sei mesi fa torno a dire erano cinquecento i miliardi che mancava un'impresa sull'orlo del fallimento ed oggi si è costretti a riconoscere si è costretti a riconoscere
Che il disavanzo programmato del novantaquattro e soli uscenti miliardi e che se forse si facesse una politica accorta rigorosa coerenti di gestione i cento miliardi
Probabilmente diventerebbero cinquanta
Con un po'di presunzione se mi è consentito qualche giorno fa in una riunione all'interno dell'azienda dicevo mi piacerebbe essere direttore generale non per quello che hanno scritto i giornali ma per questa ragione per un mese soltanto
Per dimostrare come la RAI potrebbe portare i conti del novantaquattro a cinquanta miliardi di disavanzo cosa possibile facilmente possibile
E dimostrare che questa azienda malgrado i problemi che ci sono che è altra questione
è un'azienda talmente sana che malgrado tutti i problemi che ha al suo interno
Problemi seri e gravi che che come dire che devono essere affrontati
è una Z talmente sana è talmente forte è in grado di recuperare una situazione di difficoltà finanziarie in sei mesi quale altra azienda pubblica
Quale altra azienda del sistema delle partecipazioni statali di questo Paese
Dopo decenni e decenni in cui ha investito in botte in CCT come succedeva ancora i tempi Zavoli presidente
Dopo decenni di gestione giunge a queste condizioni
Simone che è stato aumentato in una misura tale da considerarsi fuori dal mercato
Che discute setto se c'è un regalo del tutto faccia abbia un disavanzo di mille miliardi ma che discorso è il finanziamento certo ma il finanziamento di un'impresa come la RAI è un finanziamento da pubblicità e da canore finché non si stabilisce con una legge un metodo diverso di finanziamento a condizioni date è un'azienda sana
Voglio dire non è che dico con questo che l'azienda così come va bene
Ma sono altri i problemi
La domanda che ho posto Arthur semplicemente dire perché sia drammatizzata la situazione
Perché strumentalmente le si abbonda descrivere immaginare come un'azienda sull'orlo del fallimento
E disegno politico c'era dietro
Era casuale questo
Tu pensi che per caso per mezzi eschimesi siamo andati avanti dicendo che questa azienda era sull'orlo del fallimento e che la colpa era della lottizzazione dei partiti che la volontà Paolo devo purtroppo richiamarci al tempo scusa
Posso due minuti
Scusate
Allora faccio rapidamente un'altra considerazione che in
Mi interessa portare alla vostra attenzione
Un sistema in un Paese democratico
Occidentale non può che essere regolato da leggi
La legge posso aiutare un sistema o deprimersi dipende da come la legge descrive il possibile sviluppo di un'impresa
Ebbene nel nostro Paese a partire dal mille novecentosettantasei ad oggi sono state prodotte numerose leggi sulla Rai
Dalla centotré passando per la Mammì per la duecentosei ultima per il decreto Berlusconi ognuna introdotto qualcosa nella regolamentazione di questo sistema di questa impresa
Ma c'è un cancro
Che appartiene come dire c'è un filo rosso che lega tutta questa legislazione perché risponde a un principio
Il principio è separazione tra azionista e gestione
E da ultimo con la duecentosei separazione
Dal potere legislativo
Attualmente la RAI che in una condizione tipica di quella barca senza pile senza timone in mezzo al mare
Perché non ha riferimenti in termini di azionariato e non ha riferimenti in termini di proprietà
Pensate che possa vivere un'impresa in queste condizioni
Allora la prima cosa da fare ancor prima di pensare a cosa fare per la RAI sarebbe quella di costruire un quadro legislativo in condizione di rendere questa cosa un'impresa cioè quelle cose tipiche dell'impresa chi è l'azionista a chi risponde il gestore
Quali sono le leggi che regolano il suo conto economico perché voi sapete non so se avete mai notato probabilmente sì per ma me continua a meravigliare che in tutta questa legislazione c'è sempre
Un una cosa tra le virgole un inciso
Che dice
Salvo provvedimenti adottati dal Parlamento
E questo salvo provvedimenti adottati dal Parlamento sapere cosa riguardano le decisioni sugli investimenti
Questa piccola cosa
Che per un'impresa è la vita
In questi venti anni è stata delegata al Parlamento alle forze politiche ai partiti
Si è parlato di lottizzazione perché
Il direttore di questa rito di quella testata veniva nominata nessuno ha pensato mai per un momento che la vera autentica mela marcia della lottizzazione
Era quella di costruire un'impresa che fosse della sua natura fondamentale cioè la sua identità di impresa messa in discussione dalle leggi che la regolano
Mi scuso con voi se voi fatto perdere un po'di tempo in più ma mi sembrava utile portare questo contributo grazie
Nel governo c'è un nuovo ministero è un nuovissimo ministro il ministro della famiglia credo che nelle opinioni ma penso che il ministro si è d'accordo credo che le questioni di cui questa ministri e questo mistero si dovranno occupare abbiamo bisogno di un rapporto forte con informazioni
Abbiano bisogno delle informazioni si mette a disposizioni la battaglia civile per porre al centro delle questioni di cittadini dei cittadini i loro problemi onorevole Guidi
Ma
Io per vecchia legge psicologica mi dedico per l'intervento che mi ha preceduto
Mi ha lasciato un po'perplesso Giampaolo parlato molto della salute fisica della RAI
Io essendo psichiatra mi pongo un problema
Sulla salute mentale la RAI
Io
Accetto anzi sono lieto qui si attende che l'Atm era al tante potenzialità così pochi sprechi
Boh speriamo che sia vero
Sicuramente c'è una salute mentale e uno sprone spreco ideologico mostruoso
Proprio nelle fasce che in qualche modo cercato di rappresentare e cercherò indegnamente di rappresentare non so per quanto tempo nel ministero
Che stiamo formando
A me sembra che l'erario di un certo tipo di informazione
E non voglio rubare il mestiere quindi parlerò un attimo solo delle fasce cosiddette deboli paio di Vogel e alcuni giornali
Hanno fatto a queste fasce di persone Pessi
Semplice
Dobbiamo avere il coraggio di dirlo
Ci sono molto affezionato alla RAI ma la RAI che io ho lasciato qualche anno fa con tutti i difetti
Di un monopolio una RAI il dispetto
Alle insofferenze
Al disperazione
Difficoltà
Magari in maniera mai
Gianni versino o in maniera distratta a livello straordinario come quell'udienza Aprea ad alto degli esempi molto grosso
Di stimolo culturale
A me sembra che negli anni successivi Giampaolo nonostante splendidi esempi mediamente come alcune testate giornalistiche ha sfruttato tra virgolette
Il dolore e la disperazione per utilizzarlo a livello politico in che non c'è niente di male ci mancherebbe altro vale solamente detto
Cioè passare far passare la RAI lottizzata solo a livello di Bombacci e non è livelli ideologico mi sembra che non ci sia completo negli annali che faccia torto alla ragione io capisco che la cosa più importante è che un'azienda funzioni a livello D. Baggio
Spero che anche a livello di comunicazione in faccia al massimo e ho detto che la RAI in questi ultimi anni pur contante degnissime iniziative non ce l'abbiamo fatta
A gestire le problematiche dei diritti proprio perché a livello politico qualcuno attentato riuscendoci purtroppo solo in parte adatti opera adatte Chianti della problematica dei diritti
I diritti sono solo ad una parte politica
I diritti sono solo di alcuni giornalisti i diritti sono solo di alcune trasmissioni guarda caso in qualche modo mono ideologici
Perché dico questo figura Lionel mia mamma quindi perché a rischio perché credo nel e credo però che alla difesa il corpo fisico aziendale ripeto fino alla nausea va difesa anche l'identità menta secondo me in questo momento è un po'schizofrenica è un po'prevenuto idea molto Moro tematica molto meno monocolore se possiamo usare questo io credo
Che i diritti non possano avere colori
Non possano essere gestiti in maniera di monopolio all'ammasso perché faremmo un torto a chi già soffre molto io credo che la formazione di un sindacato nuovo della comunicazione libero più svincolato più moderno io non dico più nuovo nome in sé vuol anche dire confusione nuovo a livello di voglia di fare io credo che sia fondamentale
Però spero un diavolo giorno scelto per le persone che lo compongono che l'idea di formare sia proprio quello il pluralismo delle idee ma abbiamo il coraggio di dirlo sta agendo così ad una banalità infinita ma per quello che rappresento devo ripartire da zero purtroppo rispetto ai diritti pluralità non c'è non c'è c'è gente crede di avere il monopolio salvifico della sofferente e io non ci sto
Quindi io non voglio far polemica non c'è polemica voglio dire che quello che ha detto è giustissimo va collegato però anche alla parte mentale e non solo fisica dell'azienda e questo è un che dispetto ad alcune testate giornalistiche che sbatte sempre il mostro in prima pagina se parla dei bambini quando da bambini killer se parla di donne quando sono stuprate separato handicappati quando sono vittime non Santi c'è quell'estremizzazione della sofferenza che a me pare di Blix
Che cosa vengo ai piedi
Tanti auguri
Perché avevamo bisogno
Di un sindacato nuovo di stimolo di libertà perché per chi come me che vede nella comunicazione l'ha utilizzata e si è fatto utilizzati
Per mandare avanti di messaggi
Per dire anche che ne avvertirà con l'handicap può anche occuparsi di altre cose
Io un Locatelli quand'era direttore
In due minuti
Creando all'interno di argento e orecchino storie mica perché riguarda ormai un trasmissione all'interno di una trasmissione io parlavo di bambini
Tutti Italia tutti da giova parecchie persone distrarci peggio la persona con handicap che non parla di handicap parla di bambini questo è fondamentale invece al cuore per l'impiego che parla di Negri da donne di donne handicappate handicappati Bartha euro e dirci di non avere più in generale ecco io credo che lo stimolo che può nascere da un sindacato nuovo se anche quello di dare voci a chi non ce la senza strumentalizzarlo ma anch'essi che attendo nuovi chi conosco lo ha capito guardato anche modo di dirlo esprimermi in altra sede fare in modo che queste voci
No strumentalizzate ma all'interno di un coro Hurricane siderurgia non è forse una parte settoriali non ci deve essere opporsi è solo di servizio chiederò come ministero lo spazio per ci sarà anche questo
Ma io medico ad una cosa se uno vede
Un una meravigliosa opera d'arte magari fatta di piccoli Castelli no e lo vende da vicino magari vedere un pezzetto scheggiato rotto imperfetto
Se non risolviamo il dolore
Lo vediamo in perfetto
Come forse inutile estraneo se ci allontaniamo di dieci metri
Ci accorgiamo che quella tesserina fa parte meravigliosa opera da così nel coro una voce dal sole inutile sale facciamo cantare tutti insieme diventa un'opera meravigliosa ecco io credo che il vostro compito membri sono c'è perché siete uno stimolo forti e nuove prevedo dovrà obbligare chi fa comunicazione pubblica o privata a far diventare le voci delle singole diversità sofferenze difficoltà non fuori dal Toro no fuori dal contesto no l'altro da gente ma all'interno di una musica all'interno di un palinsesto no come voce questa ecco io stamattina non mi sento voci estranee spero che tutti quelli che hanno il diritto di cittadinanza
In uno spazio nuovo che questo sindacato intende ottenere da tutti bene questo questa non è implementata che io oggi non l'ho proprio chi rappresenterà le varie difficoltà di ringrazio dello spazio che mi avete dato e veramente infiniti auguri
E vero agevolino abbiamo bisogno vorrei dare la parola Oliviero Beha supplicando Lodi non parlarci qiraji anche se immagino che avrebbe anche lui delle cose da dire sul
Beh intanto mi unisco all'applauso per quindi perché ha detto delle cose molto sensate in questione questo è un buon segno per l'avvenire
Dunque sarò brevissimo per un paio di motivi uno per l'emorragia della sala vista l'ora
E l'altro è perché in due ore sono state dette una serie di cose per lo più interessanti forse fra le cose principali ognuna di esse meriterebbe un una convocazione a sì in modo da discutere di RAI da un punto di vista dall'altro cercando di metterli insieme magari ma insomma il la materia di cui discutere e tanta non parlerò di RAI ma mi rifarò a una cosa una serie di cose che ha detto diaconale prima e forse soprattutto all'appuntamento che ha preceduto la riunione di questa mattina se non ricordo male ci siamo visti eravamo un po'di meno tre mesi fa occorrono qualche giorno più qualche giorno meno ma insomma circa all'inizio di febbraio
Eravamo un po'di meno alla la stampa estera quando si è parlato di in discussione c'è soprattutto l'unità sindacale
Vedere se fosse ancora un tabù userà la prima cosa quanto bisognasse investire su di essa che prezzi richiedeva e via dicendo
C'era un po'di gente poca gente certamente meno della gente c'era fino a a mezz'ora fa in questa sala
Io sarei curioso e fare un piccolo teste fra tre mesi sei mesi per vedere in una riunione di questo genere quanta quanta gente verrà sapete che sono strano Paese magari capisce al volo
Fiuta il venti dunque se fra l'altro se non ricordo male quando proprio in quei giorni nel giorno di questa riunione di cui parlo tre mesi fa era sui giornali lo scandalo Cusani e le quello delle penne pulito sporche che siano e beh non mi pare che la categoria questo è un anticipo del del mio breve intervento sulla sullo stato dell'informazione
Non mi pare che la categoria abbia dimostrato una sensibilità straordinarie nei confronti del caso si son venuti fuori quei tre nomi per disperazione
Molti altri ne circolavano nomi circolano c'è qualcuno che sostiene che si è appena appena alla televisione e sui giornali si facesse un po'di mente locale un po'di ricostruzione
Su coloro che hanno parlato dei potenti per esempio della famiglia Ferruzzi forse forse non sarebbe così difficile restringere
Nell'Elenco dei sospetti ecco per esempio però a me non mi pare che ci sia stato su questo una grande curiosità una grande sensibilità da parte mia categoria forse a categoria si era arreso all'idea e adesso viene colpita dall'idea che quello non fosse irreversibile
C'è quello stato da categoria ben tradotto da Penne da per ben testimoniato ben interpretato da Penne pulite o sporche non non non ecco ah forse adesso ha il dubbio che non non fosse e non sia irreversibile
Dunque la formula che ho sentito più spesso
Enrico
Ma conservandone il gusto di rimettere in discussione tutto da questo punto di vista
Mi identifico molto poco l'attuale dicevo all'epoca si parlava di carro del vincitore perché il fronte giornalistico progressiste stava facendo le prove generali del maggioritario in anticipo
Aveva dato già un segnale di come di come potevano andare le cose in un certo senso e si parla quindi di carro dei vincitori mi ricordo che quella mattina
Uno dei dei temi in discussione era ma quanti in realtà sono stati cooptati dal PDS e dalla fronte progressista e quanto invece sono arrivati per conto loro naturalmente fra i giornalisti RAI uno RAI questo è un teme un interrogativo che lascia ai posteri
Adesso si parla di Caroli vincitori perché avendo vinto l'altro fronte ogni tanto si legge si sente dire son tutti pronti a salire su questo fare
Benissimo allora parliamo di parliamo di trasporti
Che cos'è questo carro dei vincitori
E si sale gratuitamente
La stampa
Tanta o poca che sia che vuol salire su questo carro e disposta a pagare un biglietto diciamo delle delle immagini e metafore quarto prima che rendono le idee qual è il biglietto che paga un giornalista un giornale un editore a salire su questo
Benedetto maledetto Carré vincitori e signori evidentemente non può essere il biglietto all'origine grano sto professione che è quello di fare informazione senza domandarsi a chi serve poi sicuramente viene strumentalmente usata qualcuno questo è un rischio una realtà che rischio che si corre la realtà che si prevede insomma di partenza credo che dal dall'editore e quindi faccio parte sinteticamente di utilizzando la polemica sugli editori puri e impuri questo momento problema serissimo naturalmente in questo Paese ai direttori di giornale ha modo di sceglierli e via via a scalare nei giornali e nelle televisioni telegiornali docente ecco dicevo c'è da porsi il problema di che cosa direbbe di che cosa sia questo biglietto da pagare la rinuncia
La all'origine la persona una disponibilità interrompa informare senza senza partiti presi e senza pregiudizi
Ebbene secondo me oggi c'è un'esigenza straordinario c'è una necessità fenomenale di un sindacato chiamato il sindacato chiamato lo movimento chiamato lo punto di ritrovo che metta il pluralismo e la libertà d'informazione alla base di questa necessità perché certamente un sindacato che per anni ha difeso il posto di lavoro stipendi fra un qualche come dire con qualche ad ma non è stato
Da questo punto di vista eccezionale se dovessimo giudicare il sindacato per quello che si proponeva negli ultimi anni anche da questo punto di vista pratico ma come dire forse prenderebbe quattro cinque in pagella
E ma forse c'era domandarsi se per una una professione come la nostra un sindacato possano espone soltanto alle esigenze materiali peraltro sacrosante di questa professione
E cioè se invece si sia posto e si debba quindi porre se non l'ha fatto prima il problema di un deficit di democrazia straordinario all'interno e all'esterno dei giornali della RAI dei telegiornali non c'è non c'è non c'è assolutamente democrazia
E c'è un deficit di chi di professionalità termine ormai abusato e quasi poco dignitoso nel modo in cui viene usato sempre più spesso a carattere dal versante totalmente venditori di Lupini con la tessera o senza testa in tasca parlarmi professionalità cosa che mi fa rabbrividire
Ma dicevo usiamo il termine meritocrazia io vorrei sapere se all'interno dei giornali all'interno della RAI all'interno del sistema informazioni a meritocrazia ancora un senso in che cosa consista
Perché riaffaccia Anna riallacciandomi al discorso sul biglietto da pagare per salire sul carro vincitore può essere ma allora dobbiamo concordarlo può essere che la meritocrazia consiste nel dar prova di abilità a disposizione del caro i conci Toni qualunque esso sia bene ha fatto stamattina
Diaconale a premette ragazzi qui non si tratta di difendere noi
Opposti a loro e potevano vince non hanno vinto qui se non si perde tutti
Se l'informazione continua così perdiamo tutti come Paesi una delle cose che mancano il senso dello Stato collegate la mancanza di senso Statham alla mancanza di abitudine alla democrazia informativa che spaventoso secondo me in questo Paese
Che altro dire intanto come qualità d'informazione bisognerà rimettere gerarchicamente prioritariamente in discussione il motivo di questa professione cioè per esempio prendiamo la notizia
I saggi e le notizie che io sappia giornalisti e leggono sui giornali
Ormai da un sacco di tempo nessuna l'ha cercata nessuna parte
Non so per esempio succedono fatti enormi come Tangentopoli come il processo Cusani tutti affascinati dagli aspetti esteriori
Ma questo processo cambia in corso d'opera la sua natura da concussione a corruzione nella parole stesse del PM
Questo fatto passa assolutamente in secondo vince nessuno fa caso che forse cambia il panorama cambia lo scenario se loro stessi
Partiti con la dazione ambientale di Di Pietro adesso parlare di corruzione sistemica forse sono delle risposte delle responsabilità di ad a rimettere in discussione almeno in termini di gravità
La Corte dei conti
C'è una richiesta di rinvio a giudizio per la corte dei conti ebbene nuovi noi giornalisti non spieghiamo e non spieghiamo nella maniera migliore né con la evidenza dovuta a un tema come questo lo spieghiamo ai lettori e ai cittadini di che cosa si tratta
Naturalmente questo qua è un discorso Genet che generico per per natura quindi chi lo fa quei pochi che lo fanno tanto di cappello ma insomma non fanno non fanno statistica
Ecco allora io mi chiedo se a questo punto si è d'accordo nel
Nel gonfiare nell'investire il la propria voglia di una democrazia diversa di un recupero di democrazia di professionalità di meritocrazia
Per l'informazione in un sindacato con le questo che nasce sulla desiderio di non di non starci più di non accettare lo stato delle cose stato delle cose che non cambia di molto se ha vinto Berlusconi
Da come sarebbe andata è come se avesse perso d'se vogliamo considerare l'importanza delle regole cambia perché e mi rifaccio storici Zanda braccio perché tre mesi fa
L'aria che si respirava la stampa estera era quella di ostaggi ostaggi del nuovo potere ecco adesso forse le cose vanno un po'meglio grazie
Io chiamerei abbiamo ancora quattro cinque interventi
Volevo chiederti una cortesia per bilanciare un attimo gli interventi perché molti fuori mi dicono che qui si parla solo di RAI perché non parliamo anche di qualche altra cosa hanno allora prego
Però vi prego ecco scusami vi prego di essere essenziali perché altrimenti rischiamo di in quest'ultima fase di di non rientrare nei tempi
Sono Giorgio Viscardi e sono candidato alle elezioni europee per la lega
Sono regista dipendente della RAI
Diciamo che al monopolio democristiano le alla fine degli anni settanta si
Sostituì il monopolio craxiano
I craxiani arrivavano come cavallette furono assunti a centinaia nello stesso tempo nello stesso tempo ciò mentale non lei importazioni e si aumentar non gli appalti il colpo di grazia fu dato dalla presa del potere dei craxiani vorrei parlare della politica
Fatta da Giampaolo Sodano una politica di produzione di mini serie dei mini serie sono assolutamente anti Prodi urtante produttive perché vengono a costare un miliardo un miliardo e mezzo allora
Se non si arriva la produzione di serie industriale parlo di centinaia di ore quindi di prodotto
Siamo fuori dal mercato questo voglio citare Glisenti en amministratore delegato dell'RCS video
Che non è certo leghista il quale a lungo all'ultima edizione di Umbria fiction disse alla RAI siete fuori dal mercato avete si prodotto anche il film di qualità e chi lo può negare
Ma non producendo le serie industriali vi siete definitivamente squalificati a parte il fatto che siamo il Paese in Europa che importa maggiori prodotti di fiction
Mentre i tedeschi i francesi gli inglesi anche gli spagnoli riescono ad esportare fiction noi ci limitiamo alla politica delle miniserie
Una politica improduttiva e suicida poi in due parole vorrei parlare di alcuni programmi
Sto parlando di Combat film dove non c'era non dove alla faccia della probabilità non è stata assicurata la presenza a nessun leghista
Si è riprodotta la contrapposizione tra fascismo e antifascismo senza la possibilità di un discorso critico su quello che è stato quello che dice Giorgio Bocca arrivavano incursore di marina arrivavano paracadutisti si infilavano i gruppetti di estrema destra di estrema sinistra
Arrivavano con pacchi di dollari arrivavano con armi ancora con l'olio di fabbrica con pacchi di cocaina tenevano questo dentelli di estrema destra di estrema sinistra sotto pressione finché non arrivava al botto finché non arrivava la bomba finché non arrivava
La gambizzazione questo controllo del territorio questo antifascismo dichiara ogni mattina intinto la brioche nel cappuccino dell'antifascismo è stato voluto per controllare il territorio
E questo è riconosciuto da molti compreso Giorgio Bocca da molti giornalisti da molti politologi che analizzano questi anni di controllo del potere voglio dire spendere due parole per il gioco del locale sulla Rete due
Un gioco dell'oca con delle gags in cui c'è una fanciulla che scappare un mostro che la segue con lascia spacca una porta spacca una seconda porta spacca una terza porta la fanciulla fugge
Il buon Gigi Sabani dice la prenderà o non la prenderà ovvero la stupra era o la stupra era questi sono i livelli non parliamo di Milano Italia in cui si parla di mentre la Rai e Berlusconi ci sparano addosso cioè cigno Renault come se non esistesse Sivo come se la lega fosse un'invenzione di Bossi e di quel pazzo di Miglio
E vi voglio dire che farò tutta la campagna elettorale e al suolo
Della canzone di John Brown morto per la libertà perché uno dei padri del poeta e del federalismo Toro scrisse indifesa del capitano nero John Brown e non a caso Toro fu ispiratore di Gandhi
Fu ispiratore di Martin Luther King e scrisse un altro
Testo storico in cui definisce la battaglia di Alamo la guerra degli Stati Uniti contro il Messico la California per l'annessione di questi territori una vergognosa campagna imperialista e colonialista
Questi sono i padri del federalismo la RAI e la Fininvest e cinte discolo di spiegare agli italiani che cosa il federalismo e federalismo è riportare tutti i poteri al basso
Ecco operazione autonomia e quindi applicato i programmi televisivi significa autonomia e chiesto della pubblicità gestione della pubblicità significa riportare il telespettatore cittadino al primo piano in primo piano cioè significa non che la RAI deve fare un passo indietro nonché voglio la lega vuol fare un passo in avanti deve essere il cittadino che attraverso il canone la RAI se ne compra per dieci volte a diventare protagonista più libertà per gli autori
Più libertà per il pubblico è uno dei vecchi temi del sessantotto perché non c'è stato solo un Sessantotto bombarolo e un Sessantotto leninista vorrei chiedere agli occhi gli dava i soldi per pubblicare
Regolarmente Lotta continua
C'è stato un Sessantotto libertario sessantotto che già allora con combatteva la burocrazia di partito sessantotto di individui che hanno portato avanti il federalismo e che furono cacciati con ignominia da Occhetto accusati di essere delibera Ugo Betti anni
Dei radicali dei piccolo borghesi queste la storia e mentre noi eravamo cacciati dall'università entrava Ottaviano Del Turco a fare la sua brillante carriera di burocrate nel nella CGIL
CGIL che appartenuto nel passato anche a molti di noi
Per quel che
Dà quindi la RAI io non ci starò a tediare con me il programma della Lega
Ma vi voglio far osservare che esistono del esiste un modo nuovo di affrontare i problemi quindi azioni al azionariato diffuso dei telespettatori
Trasformazione del canone inazione azionariato parziale dei dipendenti
E con un'attenzione particolare perché l'azionariato non si riunisca nelle mani di pochi e quindi no contest non costituisca un'ennesima centrale di poter
Grazie
Lo prendiamo come un augurio il tuo invito
Grazie
Mario Petrina vicesegretario dalla Federazione della stampa
Molto brevemente
Io ringrazio
Giuliana Arturo diagonale Paolo Cantore
Per quanto hanno hanno detto
Come per relazione tra la stampa italiana
Nella quale siamo stati assieme siamo assieme
Condi Uliana con Paola con Arturo
Devo dire che i risultati
Diversi interventi
Fra poco li porterò nella riunione della giunta che si terrà
Credo che ci sia bisogno
Di dibattere di discutere in modo Aspin rimo anche
All'interno
Di un sindacato
Che grazie anche a queste iniziative forti
Può rivitalizzarsi
Io sono un giornalista RAI che non vi parlerà di RAI perché quando si dice che ne senese che si parla tanto di RAI di Usigrai la dimostrazione anche qua oggi il tema centrale per molti versi alla RAI certo però è un tema centrale importante all'interno di un sistema che va ridisegnato certamente con problemi enormi che riguardano tutti gli istituti dalla categoria dall'indice all'ordine dei giornalisti
Che riguardano l'emittenza privata
E Carlo Maria Lomartire lo ha detto
Un sindacato complessivo anche come gruppo rispecializzazione magari all'interno di una struttura che è una sigla forte ancora
E che la Fnsi
Allora il dibattito
Tanti hanno detto la loro
Credo che personalmente non non mi commuovo ha mai per le riunioni dei club chiamiamoli così che si svolgono all'interno dalla Fnsi come quella di Santoro l'altro giorno l'altro ma l'altra mattina le star le stelle non ci interessano
Quella di oggi lo dico da quindici giorni in seno la Fnsi e una tappa importantissima
Penso che avrà dei risvolti in un lavoro comune
Dove
Ci sono colori a volte forti avvolta estinti
Io non mi dilungherò molto anzi ho chiuso
Dico che corno Arturo diagonale
Con Giuliana con Paolo con gli altri con Sandro da cretini abbiamo fatto un lavoro comune di anni all'interno del sindacato
Io desidero voglio che questo lavoro comune torni a essere il frutto di intelligenza quali ho visto certamente ancora oggi e quale conosco da anni grazie
Grazie Mario so che questo è una volontà sincera per la quale lavora in Rai
Abbiamo parlato tanto stamattina il Gruppo dei Cento entrava tutte le parti in modo anche quello possessivo forse è giunto il momento di sentire questo gruppo di centro che cosa vuole e chi è
Saverio Terruso
Allora io parlo ovviamente a nome di tutto l'esecutivo provvisorio di questo gruppo che è formato da Paolo Cantore che avete già ascoltato da Bruno mobilifici Del Piero Pasquetti re Massimo Nesi Niedda Gianni Scipione Rossi permettetemi innanzitutto una
Un discorso di soddisfazione insoddisfazione per come è andata la nostra riunione di ieri che abbiamo tenuto all'Hilton
Proprio mentre Santoro nel salotto buono della sinistra presentava la sua iniziativa noi abbiamo riempito una sala e permettetemi questo come connotazione personale in quanto segretario amministrativo nello spazio di tre loro raccolto oltre otto milioni di quote questo per dirvi che cosa per dire che questa è la migliore risposta che potevamo dare infatti alle critiche che ci venivano dall'Usigrai alle critiche di chi voleva aprire i nomi quando ancora i nomi non volevamo darli
Per ben noti motivi che poi vi dirò e che metteva in dubbio la nostra consistenza
Parlava di sedicenti cento scordandosi tra l'altro che il la proprio la denominazione del gruppo Gruppo dei Cento nasce in risposta a una sua frase
Quando a chi nei corridoi di Saxa Rubra di quella che è diventata la cittadella dell'informazione che forse sarebbe meglio che Marella che della RAI
A chi li muoveva critiche lui rispondeva quando sarete cento via ascolterò bene non solo siano cento siamo molti di più siamo quasi duecento
Ma perché siamo nati siamo nati proprio per rispondere a quell'attacco che veniva all'azienda da una monocultura diffusa che praticamente ad maturava l'esigenza stessa il la stessa ed a ragion d'essere del servizio pubblico
Siamo nati in un momento difficile siamo nati all'indomani delle elezioni amministrative quando sembrava che questa monocultura dovesse essere trionfante nel Paese siamo nati prima delle elezioni politiche anche perché non volevamo che nessuno potesse dire che aveva messo il cappello su di noi
Siamo nati quindi con un atto di coraggio e siamo nati soprattutto dall'incontro di tante persone
Che venivano da esperienze diverse e sotto il profilo politica sotto profilo sindacale ma che si riconoscevano in quello che era lo spirito in base al quale nasceva questa associazione questo spirito è ovvio quale sia e lo stesso spirito che vedete riproposto nel nello striscione che sta alle mie spalle pluralismo e libertà non sono parole vuote per noi sono parole che hanno un profondo significato
E che devono trovare di conseguenza attuazione anche all'interno della RAI proprio perché la RAI e e deve essere il servizio pubblico
Rispondere cioè le esigenze di tutti i cittadini di tutti gli utenti che oltretutto ci pagano per questo attraverso della canna
Ebbene mentre la nostra presenza si va facendo sempre più forte
E la esperienza di ieri all'hotel Hilton e ci conforta perché accanto al nucleo originale che è nato a Roma abbiamo avuto tante partecipazioni dalle sedi contemporaneamente l'Usigrai si sta delegittimando da solo
L'uso l'Usigrai che in federazione usurpa un ruolo che non è suo l'Usigrai che in Federazione pretende di rappresentare un gruppo di specializzazione qui rispondo a Carlo ormai Piero Martire che purtroppo è andato via
E che e questo è il il l'aspetto più grave in RAI con gestisce con il consiglio di amministrazione l'azienda parliamo di cogestione a ragion veduta ne fanno fede in questi ultimi tempi le tragicomiche vicende della meccanismo delle opzioni
E della riforma della radiofonia quella riforma dei risultati fortemente negativi che l'Usigrai come ricordava Arturo diagonale come ricordavano un po'tutti ora vorrebbe riproporre anche a livello televisivo
No se no è stata una battaglia di resistenza di difesa dell'integrità e del ruolo della RAI una battaglia nella quale gli ho già parlato anche Angela Buttiglione ed è una battaglia che fa breccia tra le coscienze dei colleghi
Che portano avanti questa battaglia anche perché anche noi siamo convinti come diceva Giampaolo Sodano che la drammatizzazione dei conti dell'azienda risponde a criteri che valicano quella che è la realtà delle cose
Noi non parteciperemo al congresso dell'Usigrai congresso che si farà dopo l'estate questo convesso arriva con ritardo ne avevamo chiesto entro febbraio non c'hanno voluto ascoltare
Forse perché pensavano a un diverso risultato delle elezioni
E noi non vogliamo partecipare anche perché non vogliamo con una semplice operazione matematica sostituire l'attuale gruppo dirigente con un altro non troppo sbilanciato a sinistra come l'attuale
Il vero obiettivo del Gruppo dei Cento e quello invece di costruire con l'appoggio al contributo di esperienze di quanti si riconoscono nelle nostre e posizioni un sindacato nuovo un sindacato che riscopre quei principi di liberalismo
Di professionalità quelle ai quali faceva riferimento Paolo Cantore quei principi che non a caso come dicevo prima campeggiano nello striscione alle nostre spalle
E per far questo occorre ovviamente rifondare questa azienda uno dei primi obiettivi una delle prime richieste avanzate dal gruppo di cento e proprio la riforma della dei gelati
Vi ringrazio
Grazie Saverio colleghi io ho ancora cinque iscritti a parlare ammesso che siano sopravvissuti siccome dobbiamo necessariamente chiudere alle due perché se non ci chiudono dentro la stanza
Mi devo appellare a questi colleghi all'ONU buon cuore gli iscritti sono Pompili de Jorio Quaglia rotti campane Vigorelli resistente Pompili
E per gli eroi che saranno rimasti fino alla fine ci sarà anche l'aperitivo
Perché
E da quindici anni che non si parlava pensava che era uno di questi convegni
Solo che è un fatto tipicamente tipicamente della RAI e che quindi noi ambivano nove a Milano penso nell'arco di una quindicina di giorni faremo un convegno che parve e parleremo di Rifondazione del del sindacato dove dove da quattordici anni cioè dal giorno che è stato ammazzato Tobagi e non si fa non si faceva più politica sindacale
Il venti sei proprio sarò se sarò brevissimo il ventisei il ventisei di dire di maggio a Milano due mila disoccupati due mila disoccupati faranno un convegno e che a questa gente
Cioè secondo me M il sindacato due mila dovrebbe cominciare a dare una risposta cioè qualche tipo di risposta per esempio la chiusura delle scuole di giornalismo che sono che sono che sono non so un un un un qua il cervo qualche eco di disoccupati disoccupate che che che ogni anno ogni anno escono fuori
Quindi cioè venivano a quarantasette mila iscritti e e andremo andremo nei limiti nemesi avvenire appunto atta a chiedere delle risposte chiare semplici a quelle dalla lombarda
Speriamo di avere da parte vostra descrive da Roma e da dal nuovo dal dal nuovo gruppo cioè quella quella quella quell'alleanza e quella è quella e quella unità che ci servirà per andare avanti grazie
Grazie a te credo che tu possa contare su questa che non è solidarietà ma è comune impegno De Iorio
Vedo che tu Iorio non ha resistito Quaglia rotti
Confesso ed allora chiaramente non è che sia molto
Posso dire euforico per l'intervento cerco di essere breve perché ovviamente a quest'ora
Ti ringrazio no magari un suggerimento così tecnico magari visto che magari non intendiamo fare modo diverso di fare sindacato forse sarebbe le quella proposta così positivamente senza né ovviamente nessun accenno polemico ma di fare Mary un paio di giorni di questo convegno perché forse diamo pure spiega tutti quanti sia di parlare d'intervenire
E cercano diciamo di essere sintetico possibile cioè io penso che la crisi della del settore formazione chiaramente ch'è così cari componente sorrisi anche della nostra professione allora
E questo qui a sua volta si ritorce sulla sul modo di fare il sindacato cioè per dirla in pillole la la crisi di questi ultimi anni durante il fatto
Che la certe pratiche lottizzatore diciamo no se sono care sono calate complemento all'interno dei giornali e tutto questo ha provocato chiaramente anche un modo di fare sindacato scusate colleghi io parlo per voi perché però se se ne interessano dire io di Lucio da quella mente
Scusate
Stavo dicendo che lei quel uno dei modi per cui questo questo essere in crisi ed è in crisi anche il sindacato e per la pratica diciamo della lottizzatore alibi partitica blu all'interno dei giornali
Orario Tizzano le ha provocato un cordone ombelicale tra partiti e sindacati interregionali per cui successi accaduto che quello che diceva prima Behar tergiti di democrazia deficit di informazione e via discorrendo e anche i codici ai carrettini
La la la mortificazione la professionalità e quindi mancate diciamo di meritocrazia abbia comportato chiaramente che gli spazi per i per per i veri professionisti sono ridotti al lumicino allora
Secondo me è uno diciamo di modi nuovi di fare sindacato e anche quello di creare le strutture chiede di rappresentanza e del modo di fare sindacato diverso dalla dal passato quali potrebbero essere potrebbero essere esempio diciamo di carillon quel quello di garantire sempre interno dei giornali che garantisce pagano personalità cioè voglio dire Tigra reagito dei sistemi che tutti erano effettivamente
Ecco ma in qualche modo sua dobbiamo cerca di garantire anche Giori Steel non tesserati e non lottizzati di fare di fare questa professione visto che mi sembra che il e Arturo esattamente il contrario quest'ultimi anni
Cioè dobbiamo sforzarci di insegnarci qualche sistema nuovo per fare in modo che la la la la meritocrazia comincia carrettini e le professionalità torneo estivo così prevalenti su altre cianosi motivi no che tutti conosciamo
E tra l'altro vorrei anche per esempio fare un caldo invito a agli amici colleghi del buffo delle scorrendo
Di pensare anche per il nuovo contratto a un sistema di tutele
Che sia molto più efficace garantistico mi spiego quando l'abbiamo affidato in tutti questi anni il potere alle mega struttura del giornale chiamiamolo chiaramente il direttore o chi per loro Cabret attori
La possibilità di poter emarginare per anni giornalisti e tutti noi abbiamo accettato questo modo tribù a fare non so come definirlo forse dello tribale
Di eliminazione diciamo di di di di cordate o di gruppi di persone davano fastidio il nove con molta disinvoltura abbiamo tutti quanti accettato questa che che ci fosse il dio dei colleghi che diventasse dei desaparecidos
Cioè che perché ci fosse un annientamento colonnello at etnico di categorie professionali di di di persone che in pratica forse non biasimo di difendere con forza questa professione e forse evitare anche una un contributo ai giornali tale da poter montare queste crisi possono verificare perché signori miei
Ci sono le crisi dei giornali come diceva carrettini e perché c'è la crisi anche dei giornalisti
Altri è il discorso è completamente legato allora se vogliamo certo un toccate sapete si inoltra coda se vogliamo rilanciare le aziende giornate già giornalistiche dobbiamo rilanciare anche la professionalità ma in che modo non è certo punto ridisegnando diciamo mappe di potere o spartizioni di potere perché altrimenti stiamo sempre le solite stiamo ma cercano di gradimento degli strumenti Die libertate l'informazione tali per cui faccio un esempio molto concreto non deve esistere discorso che all'interno del giornale
Il come alle aspirazioni che Pablo che in pratica decide a a volte le politiche e anche le carriere diciamolo chiaro i diritti del giornalista sia un comitato di controllo
Tipo Soviet per cui esiste il giornalista che viene tutelato ecco che invece non c'ha coperture politiche non mi ha tutelato perché questo mi abbiano i giornali spesso e volentieri
Allora a signorine di bisogna che dobbiamo ridisegnare forme di difesa di garantismo dei giornalisti tali per cui tutti si sentono garantiti e tutti hanno costi da partiti partecipare a quel grande Coro che è un giornale otto mass media qualunque non so se ho detto delle cose
E così velleitarie utopica e non lo so io
Vorrei trovare conforto anche il voto leghi perché visto che vogliamo non ci lanciano insieme un discorso costruttivo un discorso resto Pretato verso il futuro ecco io mi senta impegnato una battaglia di questo dico scusate
Grazie anche noi mi spiace che tu come gli altri colleghi Abbiati dovuto parlare di fronte a una sala non più piena come prima purtroppo tutti voi anche per il mestiere che facciamo
Conosciamo la dinamica dei convegni un grande affollamento all'inizio e poi via via la gente si perde però io vi vorrei rassicurare sul fatto che le cose che ci diciamo anche tra meno persone sono cose importanti
Che vengono ascoltate e che saranno come dire alle idee sulle quali questo nostro Progetto dovrà camminare
De Iorio
De Jorio rappresenta Fabrizio il suo nome scusate rappresenta un'esperienza importante
E anche per lui come per il collega preciso ed è un peccato che ce la debba raccontare arranchi così ridotti
Perché lui l'associazione che lui rappresenta sono la prova che la cappa di piombo non è stata non è riuscita a spingere la voglia di partecipare e di esserci Fabrizio
E mio più che un discorso vuole essere un'esperienza che vorrei condividere con voi i pochi effettivamente eroi che sono rimasti fino all'ultimo
La nostra esperienza è questa noi l'anno scorso praticamente nel mese di agosto in quattro persone
Delle quali vi porto anche il saluto il presidente Stefano canzone il segretario generale che non sa associazione Leonardo Metalli e dei vicepresidenti Francesco Pira Rodolfo Martinelli abbiamo pensato che l'esigenza era sempre più pressante e cioè di quei pochi
Di quelle tante anime che poco avevano avuto e cioè di tutti quei giornalisti che lavorano nelle redazioni dei giornali nelle televisioni
In tutte quelle tutto il sistema informativo che oggi in Italia è marcio marzo non solo dalla base manchi fino ai vertici e ci siamo resi conto che dovevamo in qualche modo unici affinché potessimo creare una forza necessaria per scalfire questo maledetto sistema
Perché io lo chiamo maledetto perché è effettivamente uno dei sistemi creati dalla oltre dalla che dalla dall'oligopolio politico anche dal fatto che la lottizzazione è sempre stata imperante pochi hanno alzato una voce contro lottizzazione
Altri si sono naturalmente schierati con il carro vincente che era quello diciamo di essere in una redazione per conto magari di un padrino politico allora io naturalmente rappresento l'associazione e sono pubblicista
Come me ce ne sono tanti di pubblicistiche lavoro nella maggior parte delle redazioni di giornali o di televisioni e di radio
E il messaggio di Orange oggi a questa Assemblea
Che naturalmente anche il compito di affrontare il problema di coloro i quali lavorando
Non hanno adeguata tutela né economica né tanto meno previdenziale perché si oggi io vengo licenziato la mia uditore non avrà un po'non ho la possibilità di accedere mi alle liste di disoccupazione e né essere cassa integrato e questo è un'ingiustizia
Palese alla quale chiedo naturalmente anche il vostro supporto ai colleghi che hanno quel famoso tesserino rosso
Che se io l'avessi lo strato butterei alle fiamme fintanto che l'ultimo pubblicista non abbia un'adeguata tutela economica e previdenziale
Quindi io più che parole vuole lanciare diciamo degli appelli e soprattutto anche una proposta che chiedo anche a Capetti
Allora
E alla collega Giuliana e a Paolo Cantore a diaconale se poi vorrete farli presente questa esigenza di creare una commissione che sbagli naturalmente le proposte che vengono dal dalla nostra associazione ma anche da altre associazioni giornalisti affinché ci sia una una sanatoria per tutti coloro i quali oggi lavorano hanno il tesserino verde sono pubblicisti sono iscritti all'ordine dei giornalisti lavorano e dalla sette quaranta se ne deduce che deriva la maggior parte del reddito dalla professione giornalistica
E questa proposta che noi come associazione abbiamo presentato anche a tutti i parlamentari
Farassino dovrebbe anche comunque diciamo portare acqua al mulino della giustizia che tutti coloro che lavorano esclusivamente nel campo del giornalismo lo siano a pieno titolo quindi accedano il senso occupazione e possano essere cassa integrati sperando che non accada mai
Questa Commissione secondo me carrettini Giuliana Paolo Arturo dovrebbe essere da voi comunque proposta
E tutti i rappresentanti delle associazioni
Debbono essere rappresentati in questa situazione e avere un potere di poter gestire tutte quelle situazioni chi oggi devono avere giustizia e mi riallaccio riallaccio al discorso che ha fatto il ministro Guidi della solidarietà
Perché se di solidarietà si deve parlare oggi io non ho sentito una parola spesa nei confronti di tante migliaia di pubblicisti che oggi lavorano a tempo pieno sono molto più professionale di quelli che hanno il tesserino rosso e l'hanno preso perché erano in ufficio stampa di Martelli di De Mita
E di altri papabili
Perché se oggi qualcuno che è diventato professionista perché era nell'ufficio stampa di Martelli quello di deve esser top stolto il tesserino per la giustizia nei confronti di tutti gli altri
Se voi siete d'accordo grazie
Se voi siete d'accordo anche se siamo pochi da quei pochi che siamo mi sembra che siamo persone abbastanza influenti in questo campo
Lanciate questo appello affinché non ci siano più discriminazioni tra pubblici se professionisti tant'è vero che la soluzione si chiama associazione nazionale giovani giornalisti alla quale appartengono tutti anche coloro che giornalisti non sono perché sono aspiranti
Ma che lavoro nero ed azioni era solenne riconosciuti dall'Ordine né tanto meno agli editori
E siccome di lotti noi vogliamo naturalmente che questo vento di cambiamento soffia anche sulla categoria e su e sull'intero sistema dell'informazione
Vi chiedo di aderire intanto come soci la nostra associazione quindi naturalmente di fare anche un fronte comune noi abbiamo duecento soci in tutta Italia perché la nostra è una associazione nazionale al fine di aderire a questo nuovo sindacato due mila dove ci sono le parole scritte pluralismo e libertà
L'unica condizione che mi poniamo anche una pregiudiziale alla quale noi non rinunceremo mai e che si tolga finalmente questo muro di gomma e questo veto nei confronti di tanti provvisti pubblicistiche lavorano come di professionisti e che non hanno avuto padrini politici o non ne hanno voluti a vivere
Perché tante volte sono mediamente io mio padre un deputato
E quindi poteva inserirmi in qualche ambito giornalistico
Non l'ho mai chiesto anzi quando sono entrato così puramente poi per aver mandato un curricolo mi hanno cacciato via perché mi hanno chiesto dopo nove mesi ma tu da chi sei sponsorizzato dico io nessuno lavoro cogenza allora vattene
Ho dovuto far ricorso ed ero al tempo Marzio Lambertini mi disse purtroppo sa e non posso fare niente il nostro editore e però mi sono rivolta al Consiglio dell'ordine sa che cosa che risposta ne ha avuta la firma sotto al rigetto della mia ricorso che facevo per il praticantato d'ufficio non è lavoro giornalistico mi dissero questo l'ordine dei giornalisti cioè l'organismo che deve tutelare la professione
E questo è veramente io lo chiamo una una un'aberrazione non solo giuridica perché naturalmente di fronte al fatto che uno a testimoni che dichiaro che uno svolge attività giornalistica oltre che ha seguito l'operazione giurista giuridica due anche a livello umano
Perché un giornalista nega un altro giornalista di svolge la professione rovinando la carriera per anni e quello che è successo a me è una è un caso emblematico perché tanti altri sono nella mia stessa condizione quindi invito tutti i pubblicisti oggi a fare fronte comune affinché non ci sia più una discriminazione e non voglio più sentir parola la parola pubblicisti
Rispetto diciamo a coloro i quali oggi svolgo la professione e sono chiamati professionisti quindi o lo siamo tutti o non lo è nessuno altrimenti diedero anche quel tesserino verde alle fiamme e mi dedicherò un'altra un'altro per mestiere all'altra professione grazie
Io vorrei dire a Fabrizio che quello chi
Giudicare chi è e chi non è giornalista sulla base di cognome viene formata la maggior parte del reddito
Non solo è un nostro antico e mai abbandonato l'obiettivo peraltro il sistema francese come voi sapete per dire che non è una rotta un'utopia irraggiungibile
Come voi sapete in Francia c'è una commissione composta di editori e giornalisti che rilascia la card presso che è come la nostra tessera professionale sulla base dei rispettivi non si chiamano sette quaranta ma insomma delle rispettive dichiarazioni diretto quando una persona vivi sostanzialmente e il ricavato epilettici dalla professione giornalistica e questo è l'unico civile e moderno forma di controllo della sua condizione professionale quindi io credo che questa sia una battaglia che deve essere condotta con grande forza
Parlerei avremo altre occasioni per approfondire il discorso l'accesso a produzione e della riforma dell'ordine giornalisti
Alcuni di noi io Arturo Piero
Paolo Cantore per anni ci siamo battuti per una radicale riforma dell'ordine più in ordine che fosse ricondotto alla tutela rispetto per l'articolo due quello sulla deontologia professionale
E che abbandonasse per sempre l'arcaico istituto del portiere di questa professione
Mi sembra più difficile invece che io mi posso iscrivere all'associazione dei giovani giornalisti purtroppo ma ritengo che la strada insieme sia già disegnata e che la percorre Remo con grande forza campane Vigorelli avete due minuti e mezzo ciascuno prima che ci chiudano dentro fate come quel che potete
Come diceva di Opel Sintra in maniera beati gli ultimi orientarono lesti andiamo un minuto insomma anche se devo dire che sono molto
Molto perplesso circa la conduzione di questi lavori perché in effetti
Si è parlato molto come qualcuno ha sottolineato molto di RAI mentre invece ci sono altre realtà come Lanza che non sono da meno rispetto alle situazioni di altri di altre testate
Io comunque voglio porre un problema
Che ho messo per iscritto e poi vi lascio se volete anche a futura memoria
E se questo problema se questo interrogativo
Al quale io penso poi mi riferisco al tavolo della Presidenza
Penso si debba dare poi una risposta
Io ho avuto la sensazione forse qualcosa di più che è una sensazione tenuto conto anche degli interventi che io con molta attenzione
Ho ascoltato che la componente di cui oggi si inaugura la nascita voglia creare le condizioni di una situazione speculare a quella esistente tra mi si dirai e la Federazione della stampa
E per certi versi l'associazione della stampa a Roma
Io ritengo che il sindacato sindacato due mila non può ne deve essere
Nei confronti del gruppo dei cento
Quello che attualmente la federazione di Santerini
E nei confronti dell'Usigrai
Un rapporto starei per dire di sudditanza se volete
Che si riflette inevitabilmente sull'azione del sindacato sulla tutela e la difesa di tutti i giornalisti adesso scritti
Alla componente appena nata
Ritengo si offra da subito
Una buona occasione per fugare qualsiasi dubbio perplessità
Che sensazione
Sulla sua capacità di essere la forza propulsiva
Per rifondare il sindacato dei giornalisti
Mi riferisco appunto alla pesante vertenza in atto della s'i colleghi sanno questi pochi colleghi che sono rimasti sa passando ritengo che l'azienda ha predisposto l'azienda dell'Ansa ha predisposto un piano di tagli all'organico
Redazionale
Che il piano si fa per dire non è accompagnato da nessun Obiettivo di sviluppo
Che il cosiddetto piano nasce dalla volontà
Alla pervicace volontà di un gruppo di editori dell'agenzia
Il cui referente politico e da individuare quella che si definisce aria progressista uscita sconfitta dal nel Paese
Ora non entro certamente nel merito non avrei il tempo fra l'altro di una situazione finanziaria oggettivamente non rosse
Anche se altrettanto oggettive sono le responsabilità del vertice aziendale dell'Ansa
Chiedo dunque a voi colleghi che la componente sindacato due mila faccia sentire con chiarezza la sua voce su questa vicenda
Cioè dica chiaramente che al di là di tagli che possono essere fatti in applicazione dell'articolo trentatré del contratto nazionale del lavoro
Siano garantiti
Il lavoro dei giornalisti il ruolo della funzione dell'ANSA anche attraverso un nuovo assetto societario
E ritengo che vada subito dico subito
Sventato il tentativo della federazione di Santerini
Di accettare la manovra degli editori dell'ansa di trasferire la trattativa a livello nazionale scavalcando le procedure previste come voi sapete secondo le quali sono le controparti aziendali esperite esperiti inutilmente i confronti previsti a chiedere l'intervento delle rispettive rappresentanze nazionali
Segretario della Federazione dalla stampa ha già posto
Se così possiamo dire le premesse per una simile eventualità in una sua dichiarazione giorni dei giorni scorsi ha detto che le la proprietà sostanziale dell'ANSA e dalla figlia al di là della forma cooperativa quindi la competenza e sicuramente della federazione
Quella di Santerini è sembrata una sorta di sollecitazione che gli editori dell'ANSA non hanno mancato ti accogliere in tempi normali cari colleghi si poteva anche sorvolare su quello che si potrebbe definire lo strappo delle regole dei rapporti sindacali oggi non siamo in tempi normali osservo
Osservo che la federazione di Santerini si trova di fronte alla non piccola falla che si è si è aperta in quel bastioni che l'Usigrai
Le sorti fondamento e cinghia di trasmissione della minoranza che regge le sorti perché leggere sorte dalla stessa federazione
Cavalcare la vicenda Ansa potrebbe se non altro distogliere l'attenzione dalla vicenda RAI mentre quanto ai risultati lascio immaginari coi colleghi
Tra gli editori che dimostrano dell'Ansa che dimostrano di avere gran fetta di chiudere o di giungere al fatto compiuto prima che si consolidano in termini di governo i risultati scaturiti dal voto degli italiani
Ed una federazione smaniosa di trovare alibi alla sua inefficienza
Anche per questo cari colleghi anche per questo
Voi vertice del sindacato due mila ritengo che la componente stessa del sindacato due mila alla quale io do la mia adesione e spero facciano altrettanto non pochi colleghi dell'Ansa debba scorgere un ruolo
Rimprovero
Che
Che la proposta che il collega cifrari accogliamo perché ci sembrano ambedue giusti pur tuttavia
Vorrei
Sottolineare se me lo consentite
Che quello che è accaduto stamattina
Cioè una anche se non totalizzante ma sicuramente preponderante
Presenza nel dibattito
Di donne e uomini della Rari di riflessioni di critiche e di proposte sulla RAI
Non si hanno prodotto solo di come dire
Ci fu una disattenzione
Credo come dicevamo prima come abbiamo già detto che la partita che si sta giocando oggi sul orari sia una partita dalla quale discende intendo assetto del sistema informazione in questo Paese
Perché sarà in quella sede
Legislativa normativa
Che si getteranno le basi per il nuovo assetto il sistema di informazione
Però io credo di poter assumere
A nome di
Di questa componente
Legno con il collega campana e con tutti i colleghi della carta stampata di darci un nuovo appuntamento attenti ravvicinatissimi
Perché si ragioni si elabori una strategia sull'ANSA e sulle altre questioni gravissime che attanagliano la carta stampata e che sono state qui portati da molti colleghi ma in particolare D'Alessandro Capretti io credo che entro
Spero troppo se dico che entro la fine del mese riusciamo organizzare un incontro ecco Capretti che se ne prende la responsabilità Hince sì M insieme anche a te però perché qui non c'è un vertice di Campana qui ci sono cui schizofrenici come dice Guidi che non riescono a fare a meno della dose
A piedi infelice compito di concludere grazie
Poche parole per pochi intimi soltanto per ricordare che ci sono due modi di porsi di fronte al nuovo nuovo professionale ma è anche il nuovo politico della Seconda Repubblica una la chiamerei una via ideologica sindacale l'altra una via più professionale sindacale
Appartengono alla prima via quelli che si sono riuniti alla Federazione della stampa tanti Telegatti Telegatti mi che erano lì riuniti come se fossero nel foyer del Teatro Bolshoi di Mosca Santoro & Company che sono quelle persone che propongono di rilanciare come il nuovo i vecchi tabù oppure di riverniciare il vecchio con le strategie della politica spettacolo con un'operazione grandi firme per po'poter negoziare da posizioni di forza spunta spostando sempre più in avanti gli appuntamenti dance i siti per salvare la loro argenteria sul piano sindacale mi pare evidente l'operazione che è iniziata e che è un'operazione che si studia nei classici della strategia non solo militare e non solo all'Università Lomonosov marciare DDT divisi sì per colpire uniti ecco che si è creato un nuovo gruppo di Telegatti per marciare poi insieme all'Usigrai e ad federazione della stampa questi sindacati che purtroppo ci governa no per marciare di nuovo uniti nei momenti decisivi queste queste persone che erano riunite alla Federazione della stampa sono le persone che hanno già fatto il pieno nell'ultimo anno sono le persone che come rivela l'altro giorno Milano Finanza hanno portato i dirige la dirigenza della RAI fascia uno e fascia due dal della dirigenza della RAI fascia uno sfascia due dal circa il diciotto per cento che avevano primi dirigenti etichetta il PDS del ventiquattro che avevano etichettato sinistra democristiana al quarantasette per cento di dirigenti targati PDS mentre la sinistra democristiana è rimasta la stessa più dieci per cento di cosiddetti tecnici
Che sono quelli portati dei nuovi professore facendo fuori le professionalità interne della RAI sono anche le persone che hanno cambiato tutte le direzioni dei TG e dei telegiornali nonché delle reti
Con il utilizzando il cappio il cappio di Locatelli e dello scandalo Lombardo Film quando scoppiò lo scandalo l'Usigrai chiese le dimissioni e sulla base di questo cappio da impiccato a o organizzato la normalizzazione della RAI tant'è vero che adesso delle dimissioni non se ne parla più nonostante la censura dell'ordine dei giornalisti sono le persone che hanno fatto il pieno che stanno continuando a fare il pieno no perché in questo mese di maggio che si sta organizzando il palinsesto delle tre reti che va avanti andrà avanti fino al maggio del mille novecento novantacinque quindi siti esteri stabiliscono i Budget il mille ottocento persone a tempo determinato che costituiranno le le redazioni tutti i conduttori e tutti le le trasmissioni di attualità o anche di varietà e chi le conduce quindi questi a parte venti
Alla primaria sono i normalizzatore che adesso invece dicono nel di confronti della Seconda Repubblica attenzioni signori noi siamo i più corretti noi siamo i più pluralisti non siamo qui trattate con noi discorso fatto dei professori che non si dimettono perché sono avvinti come l'edera dopo aver chiesto a tutti le dimissioni non appena sono entrati ed è direttore dei quotidiani che si riciclano con la perché formula delle tribune aperte dove un articolo non si nega a nessuno la seconda strada che è quella che noi preferiamo e quella professionale sindacale qui c'era c'è ancora la truppa di chi lavora e anche di chi non la la più perché nel frattempo è stato epurato ce n'è uno qui di fronte a me ci sono molti combattenti non reduce
Non reduci ma io vedevo di fronte il direttore del Radiocorriere che è stato fatto fuori non perché Radio corriere aveva fatto trenta mila copie in più ma soltanto perché probabilmente le sue idee politiche non combaciavano con i normalizzatore qui c'è soprattutto c'era sindacato due mila chi crede primo nell'individualità della professione già Istica che vuol dire che non deve essere provate Rizzato secondo nel fatto che l'informazione è sempre un contropotere erano e non ci spaventa affatto che un uomo dell'informazione sia diventato anche presidente del Consiglio anche perché bontà degli elettori c'è diventato contro ottantaquattro giornali su ottanta sette e contro un telegiornale è una rete mezzo su sette grandi rete nazionali c'è anche chi crede né l'organizzazione professionale nelle varie organizzazioni professionali e sindacato ordine Casagit vintage come strumenti di innovazioni per garantire a tutti quanti anch'che ai non iscritti l'autonomia e per garantire una cosa che forse può sembrare ridicola dirlo la felicità nel lavorare ora io non so se basterà
Una nuova corrente o ci vorrà una nuova organizzazione professionale sindacale vedo che il dibattito e già aperto da nove io ero nemico del vecchio quando il vecchio era ancora giovane resto nemico o del vecchio consociativismo cattocomunista che è rinato nella Federazione della stampa che può rinascere serie for rafforzerà con questa operazione camaleonte esca che già si sta organizzando da arte di chi credeva prima del ventisette che ormai la vittoria era vicina e che invece ha perso e non si rassegna ad aver perso non mi voglio porre comunque nei confronti del nostro nuovo con le vecchie regole per flessionale sindacali che hanno guidato la la Federazione della stampa e l'Usigrai e negli ultimi due anni quelli della normalizzazione prima c'era la lottizzazione indico soltanto e di assumere anche un po'al dibattito che c'è stato qua
Le che devono essere le nostre linee guida primo individualità nella professione giornalistica secondo io direi fine del contratto unico quindi tre tipi di contrattazione una per la radio per il
Sì o nel un'altra per agenzie di stampa una terza per la carta stampata terzo punto tre tipi di livelli retributivi e
Quarto punto una federazione o un ordine che vigila e coordinato la deontologia la professione e la contrattazione grazie
Soprattutto grazie a voi perdiamo un aperitivo insieme visto che avete fatto trenta facciamo trentuno grazie ancora e a prestissimo