Conversazione con Alberto Quadrio Curzio - Cosa può fare l'UE per avere una indipendenza energetica?

Radio radicale abbiamo qui per la nona conversazione per la nostra conversazione le professore Alberto Quadrio Curzio
Economista presidente emerito dell'INCE ai professor Quadrio Curzio la drammatica crisi ucraina la guerra e in Ucraina l'aggressione russa contro l'Ucraina ha rimesso di attualità ammesso di attualità in natalità drammatica la questione dell'indipendenza energetica dell'Europa l'Unione europea che deve fare per l'assicurazione una effettiva indipendenza energetica o per lo meno una maggiore autonomia energetica a suo avviso
Ma nel breve periodo le scelte sono veramente molto poche perché
La Germania ha una dipendenza energetica dalla Russia intorno al cinquanta per cento ricarica intorno al quaranta per cento
E per procedere delle sostituzioni di forniture di tali dimensioni
Ci vuole del tempo e ci vuole non solo perché insomma ci vuole anche una capacità di innovazione definanziamento teller innovazioni straordinaria
Quindi credo che come dire si rivela o verso una soluzione di razionamento all'interno dei singoli Paesi
E l'utilizzo delle fonti energetiche provenienti dalla Russia e questo naturalmente determinerebbe un contraccolpo sull'economia e non solo sull'economia poi parleremo eventualmente dell'inflazione
Oppure in alternativa si dà verso una soluzione di tipo transitorio che significa depositare in un conto vincolato al dovuto sulla base contrattuale con la Russia eventualmente con un plafond dei pezzi come ha proposto il presidente Draghi
Fintanto che questa situazione
Viene aggressione della della Russia e l'Ucraina cessa
In alternativa non c'è altro che andare verso forme di razionamento cercare di accelerare delle fonti energetiche alternative ma ci vuole del tempo
E poi io credo anche quantunque so benissimo che non è popolare parlare di nucleare che se la procedura di innovazione sulla fusione nucleare va avanti con impianti di sicurezza
è una strada tra valutare questa persona sempre soluzioni di lungo periodo ma professor Quadrio Curzio non ci sono fonti energetiche Paesi alternativi e neanche nel medio periodo
Sono potremmo importare semplicemente più petrolio se non i gas da un qualche altro Paese
Ma ipoteticamente dagli Stati Uniti dovrebbero ridare delle forniture
Sia il mais il il gas americano che quello Scheler come è noto uno costa molto di più due polacco dal punto di vista ecologico un
Sembra che sia un vero disastro esattamente ci sono i due aspetti e poi c'è l'aspetto del trasporto della rigassificazione eccetera ecco e allora io io dicevo proprio non si può portare perché suppongo che le centrali che usino
Case possono sarà anche normale Greggio credo
Guardi dal punto di vista tecnico non sono competenti adeguatamente ma credo che non siano problemi insolubili
E tuttavia abbiamo il punto dell'Africa mediterranea maglieria sembra disponibile a darci più grassa
La verifica che come sappiamo la viviamo in un Paese sostanzialmente distinti lato membri appunto dal punto di vista della fornitura dei prodotti energetici Denis siano condotto suo
Certo si potrebbe trovare una soluzione attraverso la Spagna e che ha una un gasdotto forte con l'artiglieria
Diroccato di più l'Europa e altre fonti possibili non ci sono altri Paesi così bisogna sapere se per esempio c'è un Paese che abbastanza emarginato dalla scena politica mondiale che pur tuttavia mi risulta siano i maggiori detentori di riserve di greggio di Galasso operosi e Venezuela
Sempre in regime Antonio prossimo a modo suo però insomma certamente no no Venezuela lo è
Va be'ma anche dei c'è un problema di trasporto ed eventuale rigassificazione su cui l'Italia particolarmente debole
Naturalmente la Germania a sua volta credo che andrà riattivare con molta sollecitudine il carbone incagli astensione sta pensando al carbone
E va bene tutto questo M è una soluzione temporanea che qualche cosa o in un certo qual modo ammortizzare
Pagliuca dietro quindi prevedere Perillo siamo messi particolarmente male nonostante venuta meno che proprio non si trova una una soluzione geniale ma nel medio periodo strutturalmente che cosa bisogna fare
Passi quando vai nel medio periodo da un lato bisogna andare verso le fonti rinnovabili che tuttavia hanno dei limiti ben noti in secondo luogo bisogna diversificare molto le fonti di approvvigionamento trovando degli accordi di lungo periodo con i Paesi maggiormente forniti le risorse naturali sia Gasquet piccolino
E in terzo luogo ripeto secondo me non guardare alla soluzione del nucleare di ultima generazione come lo chiamano quella fusione sia un errore obiettivamente perché da quanto si sente dire anche d'esperti il grado di sicurezza ormai anche la capacità
Di smaltimento meglio di
Come dire neutralizzazione delle scorie fatto dei passi avanti enormi quindi lei dice che bisogna
Levare il tabù sul nucleare è ovviamente la diversificazione va quelle naturale elevare il tabù sullo creare e ovviamente spingere per tante ragioni sulle fonti rinnovabili o però le toghe sulle fonti rinnovabili però bisogna essere chiari perché le fonti rinnovabili hanno una forte legame
Con le terre rare
A certamente e questo è un altro problema e questo questo è un problema di indipendenza sulle terre rare di rapporti con la di cooperazione con la Cino sbaglio perché insomma se no anche questo ma anche con altre parti del mondo
Come lo stesso Sudamerica dagli atti dell'Europa deve darci dance oggetti o degli enti dove le agenzie di natura funzionale molto potenti
Come per esempio la Banca Europea degli Investimenti che fa il suo mestiere non può cambiare mestiere ma la Banca europea degli investimenti che fra finanziamenti a medio-lungo termine
E la più grande banca multilaterale al mondo ora come si fece a suo tempo con una capacità di visione straordinaria la Banca Europea per gli Investimenti bisogna adesso fare
Alcuni suoi oggetti io richiamo enti funzionali che ci siano essenzialmente spera che dieci per l'Europa dei costerà il giudice nel senso produttivo industriale energetico e ovviamente anche dal punto di vista della difesa europea
Io debbo dire che l'idea che i singoli Stati aumentino la propria spesa militare non fa una scala a a livello europeo
E l'Europa che va in qualche modo rifinanziata con la difesa comune europea e allora sì
Oggi come oggi l'Europa che la spesa diretta dei singoli Stati i contributi alla NATO si avvicina ai trecentocinquanta miliardi non è una piccola cifra ma frammentata in ventisette Paesi
è ben poco ed è un poco quindi l'aumento della spesa militare dovrebbe andare di pari passo esso detto con la creazione di un ente funzionale di difesa europeo naturalmente i singoli Stati potrebbero continuare
A gestire anche incrementare marginalmente la loro spesa militare mai parso forte dovrebbe insomma bisognerebbe mi bisogna innanzitutto spendere bene i soldi che già spendiamo per le armi sì per quello che riguarda l'Italia forse mi sarebbe fare addirittura prima questo prima di spendere è un mistero l'efficienza della spedizione bisogna assolutamente creare un ente funzionale europeo per la difesa che sia addotta atto
Ricordo che risorse finanziarie qui io ritorno a un altro mio chiamo così
Forse un po'chi sicuramente ripetitivo quello degli eurobond emettere Eurobond o funzionali come si è fatto nel caso della disoccupazione
Il sole bond perché andato scusi l'espressione alla grande dal punto di vista economico finanziario e c'è stata una domanda chiedersi credo sia stata dieci volte rispetto alla quantità offre
è un passo che va fatto istituzionale europeo di difesa e subito emissione di eurobond per la difesa
E procedere in quella direzione così come per la per le terre rare fare elenchi di cose che l'Europa non ha non varare enti funzionali
Significa perdere tempo chiarissimo ringraziamo come sempre professor Alberto Quadrio Curzio economista presidente emerito dell'incenso lutto da Radio radicale