Corrispondenza di Augusto Sainati dal 75º Festival del Cinema di Cannes

Al Festival di Cannes è giunto a metà percorso il film del giorno eccoli Spider di Ali Abbasi intenso rigoroso film di denuncia del cineasta danese di origine iraniana atto terzo lungometraggio presentato in concorso
Thriller ambientato ammassate la città santa luogo di pellegrinaggi o di Spider si ispira a una storia di cronaca nera tenute in quella città tra il due mila e due mila uno
Un serial killer uccideva le prostitute mosso da un impeto morale per togliere dalla strada replica attrici sei d'è un tranquillo capo famiglia attento ai figli e la moglie e apparentemente in pace con se stesso
Questa facciata tranquilla nasconde però un'altra realtà fatta di uscite notturne in modo che hanno sempre un'unica destinazione miliardi della prostituzione dove si spaccia anche molta droga
Ogni volta Said carica sulla moto una ragazza ma porta in casa e la strangola e riesce a nascondere tutto all'ignara famiglia
E scoppia una mente l'identità dell'assassino si scopre quasi subito il fulcro del firma infatti non è questo ma è quello dell'inchiesta che la giornalista indipendente Raimi
Conduce avventurandosi nelle zone oscure della società a rischio della propria pelle
Da un lato la banalità del male concretizzato in forma seriale dall'altro la volontà della donna di ribellarsi al sottile muro di omertà che circonda l'efferatezza arricchire dei delitti parlano infatti i giornali ma la polizia non sembra veramente impegnata in una spietata caccia all'uomo
Cominciano qui le implicazioni politiche del racconto già basi quando la giornalista va alla polizia invece di trovare supporto trova un atteggiamento ambiguo del poliziotto che incomincia a farmi delle avances
L'opacità dei comportamenti sembra la regola questo sottobosco metropolitano in cui peraltro la presenza femminile è sempre sottoposta al potere del maschio
Premi dunque da doppiamente scandalo sia perché vuole perforare questo velo opaco sia perché è una donna e si permette azzardi che nemmeno gli uomini tenta no
D'altra parte le regole sono manipolabili e il concetto di giustizia stanti le Sibille in una società dove sopra le leggi degli uomini impera la legge di Dio in nome della quale anche le più aberranti mostruosità possono essere giustificate
A base di sviluppa un racconto asciutto e teso come una corda senza sbavature con una forza di denuncia che raramente si vede nel cinema mediorientale
E il suo racconto moltiplica la sua forza di denuncia nel finale
Fatto di ripetuti colpi di scena che confermano infine l'immutabilità delle regole che sostengono di sottile equilibrio tra legge per religione Duncan Hunter radio radicale Augusto Sainati