Scuola di Politiche 2022. Come raccontare le guerre oggi

Come all'una della spari politiche e per questo ringrazio anche grazie io darò la gran massa fantastica direttrice ma ci sono anche felice di poter introdurre diciamo il primo panel della giornata da da giornalista
Ieri abbiamo parlato del ruolo della disinformazione abbiamo parlato anche della Novo penso che essi dovrebbe ridare alle parole e oggi parliamo invece arco del ruolo del giornalismo
E da giovane giornalista e anche voi insomma da da da da lettori sappiamo benissimo entrambi le sfide del giornalismo e che sta attraversando una fase diciamo di grandi trasformazioni io direi che è un'altra sfida
è iniziata anche o per lo meno è diventata sempre più evidenti anche a partire dal venti febbraio scorso con Lollo scoppiare del conflitto russo ucraino che ha posto di fronte a noi diciamo un nuovo interrogativo
Come come puoi il giornalismo in una diciamo in una nuova dimensione che ormai permeata dai sociale dove le informazioni ci arrivano come dire siamo siamo pieni di informazioni fare a raccontare una guerra raccontare il conflitto e farlo sia diciamo come dire
Rispettando il nostro lavoro da da turisti e allo stesso tempo attardando rispetto anche a quella che è la dimensione umana del dolore della sofferenza perché ovviamente a raccontare e anche entrare a pieno contatto come dire con la dimensione umana di chi vive personalmente insomma pure queste situazioni e ovviamente non certo immenso ma piacere più grande che rappresentare su questo palco una giornalista autrice che aveva collaborato con Al Jazeera con dei Guardian che ha fatto molte vincesse sulle spesso e che è stata in prima linea proprio diciamo né il di con tassi di guerra D'Antoni diciamo nel Medioriente e da ultimo anche in Ucraina quindi ed ho il benvenuto sul palco a Francesca Mannocchi
Il giorno grazie Valentina grazie a grazie
Buongiorno
Sbagliate Hangover
Allora io vorrei fare il contrario vorrei partire dalle vostre domande e andare a ritroso perché ogni comunità che incontriamo ogni comunità che incontro spesso a delle
Quelle sì cardinalizia dei dilemmi di Varzi dei dubbi in Iraq sì allora io era era coi è un po'delle nostre domande un po'dei vasti dubbi un padre Wasser suggestioni e poi parlare io serviva
Tra viva
Buongiorno
Grazie si perfetto buongiorno allora la mia domanda legata diciamo anche dato comunque la tematica come raccontare le guerre a quella che un po'alla dinamica del rispetto nel senso che io ho letto un libro molto bello che affrontava questo tema e spiegava come alle volte oggi
Questa distanza venne proviamo nei confronti di questi racconti di storie brutali delle guerre ci porta vedere diciamo più l'aspetto narrativo del racconto in meno il fatto che comunque dietro ci sono delle persone vere con delle storie di sofferenza vere
E quindi mi chiedevo come si può scrivere un articolo una storia che va da a esprimere non solo anziana aspetto insomma di reportage ma anche magari emotiva della guerra sempre però
Ne rispetta evitando la commercializzazione di cose comunque brutali quali le guerre sono
Come ti chiami Francesca allora facile
Al night già un buon giorno grazie di essere qui con noi io ti volevo fare una domanda forse per un po'
Personale però io non sono un giornalista però nel quando leggo come raccontare alle guerre mi vien da dire come raccontare la sofferenza e in generale
Nel due mila diciassette era in Grecia decisi di andare a vedere i campi profughi
Della periferia di Salonicco sono entrato in questi campi profughi ho visto qua sofferenza di quel tempo che era quella diciamo che ancora c'è però era sulla cresta dell'onda ricordo alcune immagini alcuni flash
Tra cui questi bambini che giocavano
Fuori al freddo con le piante dei piedi sporche di sangue visto che avevano ma non se ne rendono conto ma
L'unica diciamo ma ho pensato io in quella situazione ho guardato osservato ho fatto di quell'esperienza
Non messa nel cassetto però se mi avessero dovuto chiedere racconta me la fammi un video fammi una foto documenta la non so non penso che sarei mai stato in grado a prescindere dalla mia mancanza del di giornalista
Come come si vive l'idea di andare a vedere dentro la sofferenza Polla de di comunicare come come si metabolizza questa fase
Ne ne raccolgono mi via colgo intanto e quattro fai cominciavano a pegno avanti sei mila RAI la mia molto rapida più che altro vorrei sapere una sua opinione sulla dammi del tu
Una d'opinione riguardo alla possibilità che il modo che abbiamo oggi tramite social network in in primis
Inno di raccontare le guerre posso portare a una ad una decisivi le aziende sensibilizzazione dell'opinione pubblica su questi temi e quali possono essere gli affetti
Di un'opinione pubblica che cede sensibilizzata su queste cose ricordo per esempio reazioni anche di molti giovani su tic toc
Quando la guerra in Ucraina è scoppiata quasi si percepiva come qualcosa che avrebbe toccato l'Italia dopo qualche giorno e invece adesso ci si convive tranquillamente quindi più che altro una domanda che per comprendere l'emotività di questi fenomeni
Allora
Domanda sul diciamo un ruolo del del giornalista o del giornalismo che in particolare nei in scenari di guerra dove la prima vittima si dice la verità
Verità però è anche sostantivo femminile plurale e quindi la domanda è
Uno del giornalista raccontare i fatti o raccontare una verità
Allora partirei e poi andiamo avanti quello del giornalista a raccontare la verità fattuale cioè quella che abbiamo di fronte
E che possiamo testimoniare quando siamo dei cronisti siamo in un luogo ora se io sono qui di fronte a voi accadere qualcosa a questa platea io descrivo
Come testimone quello che sono in grado di vedere nella misura in cui vedere implica la capacità e la possibilità di verificarlo
Cari
Quindi nessuno di noi ha chiamato alla
Verità assoluta che per definizione non può esistere nel lavoro il giornalista nel lavoro del cronista
Siamo chiamati a rigore di raccontare la verità fattuale cioè quella che siamo in grado le nostre capacità e le nostre fonti di poter verificare
La prima vittima la verità sì
Procediamo per distinguo sì eh no procediamo per i distinguo la guerra nelle schede le guerre nelle loro diversità geografiche sociologiche dei differenti paesi in cui naturalmente siamo chiamati con difficoltà a raccontare quello che accade
Ha però spesso degli schermi
Dei paradigmi più che degli schermi quando dico paradigmi dico che ha
Cause sempre uguali corrispondono conseguenze sempre uguali faccio un esempio banalissimo se tu lasci un ragazzino a crescere dentro una tenda
Per dieci anni
Senza andare a scuola senza potersi lavare i piedi non sapendo quando mangia se mangia
C'è stato cinquanta gradi in un campo profughi iracheni o con la possibilità che se va male il cibo si muore di diarrea se non va male il cibo non muori resti comunque un ragazzino che cresce ignorante marginalizzato
Senza accesso alla costruzione degli strumenti per avere una capacità critica oltre che avere strumenti per inserirsi nella società
Che adulto sarai sarai un adulto sfruttato se va bene
Radicalizzato se va male questo schema se tu lo metti in Pakistan o in Uganda o in Libia o in Iraq funzionano spesso ed è lo stesso schema che ne possiamo applicare le nostre periferie ghetto
Cioè più o meno se tu nasci in un luogo in cui il tuo destino e
Un destino di marginalizzazione sociale disuguaglianza mancato accesso alle possibilità di crescita e di sviluppo della personalità sei naturalmente incline
è una forma di devianza che nel peggiore dei casi prende la forma della appunto dell'estremismo politico ideologico o prenderà forma già molti in un'altra parte del mondo di una devianza
Di esposizione alla ma la vita o quant'altro questo pare di è un paradigma dato ai quindi noi sappiamo che se lasciamo
Come stiamo lasciando per esempio dimenticando se ne cinquecento mila ragazzini nel nord dell'Iraq e della Siria
Figli di miliziani dell'Isis o presunti sostenitori dell'Isis sottolineo dodici volte la parola presunti sappiamo che li abbiamo lasciati cinque anni fa quando erano ragazzini
E stanno diventando più recenti e che comunque una probabilità purtroppo non saranno degli adulti
Che hanno seminato nella loro
Biografia
Degli elementi per essere parte costruttiva della società era terra o siriano questo lo possiamo prevedere perché perché è già successo
Perché succede sempre così perché esistono dei luoghi di elezione del radicalismo e li sappiamo quali sono sono le prigioni dove finiscono gli oppositori politici non è un caso che
Al Baghdadi venisse da una delle prigioni statunitense in Iraq non
E i campi profughi dove siciliane facile
Raccontare
Le cose un tanto al chilo ci sono cinquecento mila persone campi profughi siriani iracheni senza raccontare
Mai perché per noi campo profughi è una locuzione data cosa significhi veramente vivere in un campo profughi non
Perché proviamo a ricordarcelo vivere in un campo profughi significa e da appunto come raccontare
E raccontare non dando per scontato che
Chi è a casa e osservo che a casa della legge sappiamo cosa significhi vivere in un campo profughi perché quando tu entri un campo profughi vedi cosa vedi le tende e va bene
Vedi quello che c'è
Le tante
Lo vediamo quello che non sa
Non ci sono scuole
Non ci sono giochi non ci sono bagni
Non c'è l'acqua pulita
Spesso non c'è elettricità
Secondo passaggio del racconto e questo cosa significa
Se c'è un bagno ogni cento persone al di là della disumani d'azione della essere umano che ha costretto per anni a usare delle latrine come dei bagni ma questo diciamo per un attimo dimentichiamolo se c'è una doccia ogni duecento persone
E un bagno ogni cinquanta persone significa che tu cresci sapendo che per andare in bagno devi fare la fila
Che non si può mai andare se sei una donna olio o una ragazzina dopo una data ora della sera perché se abiti
Vicino se la tua tenda e vicino ad una latrina vivi in mezzo
A un a un acqua diciamo un'aria evidentemente tossica
Se la tua tenda il lontano era latrina quando fa buio Tonon ci puoi andare una meglio che non ci vai perché non lo sai che cosa ti può succedere se sei una donna o una ragazzina sola in un campo profughi
Se non è l'elettricità non puoi in diciamo in un posto come in Iraq con la Siria dove restate fanno anche quarantotto gradi
Non quali conservare il cibo
Quindi sei destinato a mangiare
L'epitelio di pane o il rischio da cuocere se ha in acqua pulita
Se non hai l'acqua pulita e
Fa fanno quarantotto o anche cinquantadue gradi e ai tre anni
Poi morire
Perché ha mangiato una cosa che è andata male ma non morire
Questo significa vivere in un campo profughi
Significa non poter uscire e non poter entrare liberamente se fai parte di alcune specifiche categorie
Significa spesso essere privati dei documenti di identità
E quindi non avere accesso alle scuole il caso dei ragazzi alla mobilità dentro e fuori un checkpoint per spostarsi all'interno del tuo paese men che meno la possibilità di accedere al lavoro allora perché vi dico
Questo perché tutte le volte che diciamo e usiamo delle locuzioni che ci sembrano essere esaustive ci dobbiamo ricordare che quelle definizioni non sono esaustive
Ma che dobbiamo spiegare a chi ci legge perché chi ci legge probabilmente e per sua fortuna dentro un campo profughi non ci ha mai messo piede né mai ce lo metteranno a la nostra responsabilità è quella di raccontare
Nella maniera più asciutta possibile asciutta pattuiamo si questa parola per chi di voi vuole fare il giornalista asciuttezza la realtà è già sufficientemente tragica non ha bisogno di essere imbellettare a un altro orrore nella maniera più assoluta possibile quello che abbiamo di fronte
Cosa significa il nostro esercizio di scrittura non deve essere un esercizio
Per formativo per far vedere
Quanto sappiamo scrivere bene o quante cose abbiamo imparato come dobbiamo scrivere dobbiamo dovremmo essere in grado di scrivere delle cose estremamente complesse in una maniera estremamente simpatica
Che non significa semplice semplificata significa simpatica dobbiamo sintetizzare un'esperienza che per noi è un esperienza gigantesca e probabilmente l'esperienza durata giorni settimane anni
Partendo da un presupposto molto semplice
E se noi stiamo in un luogo due settimane una settimana ma forse anche un giorno
La persona che ci legge che leggere nostre quattordici mila battute le nostre belle quattro pagine sulla grazia in settimanale ci legge una volta la one shot e quella volta deve essere chiara per una che ci si rilegge perché abbiamo una scrittura raffinata e complessa sembrano la scrittura troppo complessa non elettore lo respingiamo
Perché è come se gli stessero dicendo guarda come so guarda dove sto io
E do una cosa atte che sta e qui eh no lettore sta qua
E quindi io le cose le devo spiegare a lei o a lui nella maniera che per lei o per lui sia immediatamente accessibile e significa fare ricorso a degli esercizi di scrittura secondo me assolutamente necessari
Vivere in un campo profughi significa che due punti
Significa che non hai acqua significa che non puoi decidere quando la parti
Significa che se non arrivano i pannolini come fa un bambino significa che sei appena partorito e non sai dove tenere il latte non hai il latte
E il latte in polvere chi va male a cinquanta gradi come fai
Significa che tuo figlio o tua figlia accrescono per anni senza la possibilità di avere un solo gioco e che cosa c'è
Intorno
Accrescere questi bambini l'oralità del risentimento l'oralità del risentimento G. crescono bambini vendicativi esposti alla radicalizzazione e credo come potrebbero crescere altrimenti
Questo è come si racconta
Nella storia del singolo inserita in un contesto perché ci si stanca perché rischiamo l'associazione nel racconto delle guerre perché raccontiamo
Spesso non sempre ma spesso la storia del singolo come se fossero creata dal col testo
Per cui ci troviamo di fronte delle storie apparentemente tutte simili
Per cui tu prendi la storia della dell'anziana quella casa distrutta della madre col figlio morto in guerra del padre che accompagna scusate diciamo il il cinismo ma così ci capiamo
De del padre che ha portare all'ospedale dello N G X Y Z il bambino amputato e tu hai un
Un affresco di dolore ma non sai dove collocarlo questo affresco di dolore per cui lo potresti mettere serenamente in Pakistan come in Uganda come in Iraq come in Cina come in Venezuela
Ma non sai quali sono le condizioni che hanno determinato quella tragedia vetuste raccontando con tutti i canoni della tragedia madre padre piangente bambino sfortunato e quant'altro
Ecco dobbiamo uscire da questa gabbia perché le storie senza contasse non servono a niente
A niente
L'emozione del lettore emozionano lo spettatore dell'emozione l'opinione pubblica quindi l'elettorato non se ne fa niente nel lungo termine
Ne abbiamo ampia drammatica dimostrazione se pensiamo al alle recenti foto iconiche che avrebbero dovuto
Scuotere le nostre coscienze come la foto del piccolo Elian pure di sulla spiaggia di Bodrum che determinò un cambio di passo
Veloce rapidissimo nella politica europea dell'era marcare in Germania
E tuttavia diciamo ancora qui a sei anni di distanza
A continuare a pagare uno stato terzo affinché tre milioni e mezzo di bambini si di di rifugiati siriani non barchino le le soglie della Turchia non arrivino quindi a confine terrestre con la Grecia
Ci siamo emozionati non abbiamo risolto niente ma sempre al di là del risolvere che diciamo un processo che richiede anni se non generazioni forse non abbiamo capito niente opzionando sì ecco io credo che l'emozione sia un ingrediente
Importante naturalmente la sua conto sarebbe stupido negarlo
Emozione quanto basta no delle ricette mozione quanto basta più con il tasto l'emozione più analisi e meno Pato al suo
Non so se risposta rispetto a quello che dice di Francesca
Le io diciamo riavvolgere il nastro sempre ai fondamentali testi e qui bisognerebbe fare riferimento ivi compresa Susan Sontag che ha scritto un libro conto straordinaria interrogandosi sulle medesime cose
Il libro si chiama davanti al dolore degli altri
E e ed è una riflessione veramente molto attuale tale proposito al di al di là di de della Sontag che va be'neppure comunque di consiglio
Vi consiglio di leggere un brevissimo saggio che è uscito per nottetempo
Sette otto anni fa di un professore si chiama Daniele Giglioli libro si chiama critica della vittima non piccolissimo saggio che inizia così
La vittima l'eroe del nostro tempo
Potremmo cioè io vi consiglio di leggerlo tutto ma comunque potremmo riassumere il senso del libro in questo incipit secondo me straordinario acqua la vittima è l'eroe del nostro tempo era esattamente precisamente la ragione per cui noi raccontiamo le storie in maniera sempre così Dorante piangente perché
Perché raccontare la storia di una persona che ha subito un trauma o una tragedia
Come una vittima esorcizzata possibilità che noi possiamo un giorno ritrovarci nella sua posizione perché raccontare uno stato di minorità è un po'un balsamo perché scrive perché il Gepi che ha come dire
Quanta beh quanta pena quanta pietas provo per tema tanto a me non non succederà mai
Sbagliato
Il racconto il giornalismo la presa in carico di un tema politico come i flussi migratori il diritto alla cittadinanza
Il diritto alla mobilità dovrebbero partire da un racconto che rende pari chi racconta chi ha raccontato
E invece no
Invece noi siamo inclini a raccontare le persone che attraversano i conflitti i rifugiati profughi gli sfollati le persone migranti
Le persone a
Che vivono una condizione di minorità e allora minorità fisica che hanno una malattia che all'unanimità
Avete mai sentito raccontare una persona affetta dalla sindrome di Down antipatica
No
Perché chi ha un danno deve essere per forza per forza un poverino per forza simpatico perché le vittime sono dolenti non è per le vittime sono esseri umani e come tutti possono essere simpatiche antipatiche più o meno intelligenti aspre ruvide
Non
La vittima l'eroe del nostro tempo la vittima l'eroe del nostro tempo
Perché perché la vittima ci mette in una posizione di misericordia verso l'altro
Si fa sentire migliori l'idea di provare compassione
Provare compassione non cambia la realtà
Tragico
Però così
Provare compassione
Quasi non serve a niente se non cambiano le cose
Quasi non serve a niente
Quindi usciamo dalla da della compassione rientriamo con grande difficoltà e vigore
Invece in un percorso che è assai più complesse o che è quello del tentativo di rendere pari le persone che raccontiamo vi faccio un esempio poi con qualche vostre domande
L'anno scorso quando per i talebani sono entrati a Kabul
Con una grandissima difficoltà con su quei non vi sto a tediare siamo riusciti a far salire su un volo di evacuazione un nostro amico che era direttore del Dipartimento di relazioni internazionali di una nota università privata di Kabul fine Sadat è un giovane ragazzo chiara talentuosi Simo non ancora talentuosi stimo ma non è più diciamo capo di alcuni dipartimento adesso a un rifugiato afgano che vive in Germania
Quando sono andato a trovarlo in Germania attuarle Germania qualche mese fa
Gli ho fatto quelle domande che si fanno sempre agli esiliati
Con invece di rifugiati proviamo acchiappa a cominciare a chiamarmi un'altra maniera chiamarli esiliati
E qui a Chiasso come vivesse l'esilio e qual era la cosa che gli mancava di più
E lui mi ha dato una risposta che in tanti anni di lavoro non aveva mai dato nessuno
E mi ha detto
Mi manca la mia reputazione
Non mi manca mia moglie mio figlio appena nato
Le colline innevate dell'inverno di Kabul agli aquiloni dell'Estate di Kabul che si stagliano Sante dalle stesse colline i panzerotti fritti di mia madre no mi ha detto mi manca la mia reputazione
Perché sono stupirebbero racconto perché io stessa eppure mi sento depurata dai dai pregiudizi
Mi sono detta
A piedi
Lui è un rifugiato
Quindi mi era perfettamente nella gabbia del rifugiato cioè quello ha colto Fortunato e in Germania vive in una casa popolare va al corso di Tedesco alla tessera sociale nella si può muovere dentro i confini
Cosa vuole
La sua vita la sua reputazione quello per cui ha studiato quello per cui ha speso gli ultimi vent'anni
Per me che pure mi sentivo stupidamente perché poi diciamo i luoghi comuni lavorano in maniera carsica dove non ce ne accorgiamo ma quando diciamo è un rifugiato afgano già l'abbiamo messo dentro una gabbia per cui in linea di principio lotti spetta quasi più il diritto di sognare di essere in campo di un dipartimento di università e invece è proprio lì che dobbiamo disinnescare il pregiudizio
è lì che dobbiamo disinnescare il luogo comune
Non chiedere
A fine Sadat da quale tragedie arrivi la vittima è l'eroe del nostro tempo ma chi cittadino europeo vuoi a essere
Non il passato il futuro
E se non dici inneschiamo questa roba qui
Continueremo a provare una monumentale compassione per le persone che arrivano se siamo buoni
Paura dell'invasione se siamo cattivi ma nell'un caso e nell'altro non saremo capaci di integrarli
Fino
Cioè a Francesca io sono Margherita volevo tornare sulla raccolta di storie in contesti di guerra o comunque in contesti molto difficili ricordo un po'reportage per L'Espresso in cui accogliesse una voce di una persona a cui era stata sterminata la famiglia e che viveva comunque in uno stato di grande timore per il futuro e per quello che sarebbe accaduto l'indomani
In Ucraina la stessa raccolto tantissime storie
A volte raccontare anche per queste persone significa andare incontro ad un rischio esporsi in qualche modo tu come fai a diciamo fare in modo che questo rischio sia il minore possibile anche e se ti è mai capitato di non raccontare una storia perché ti sembrava magari che raccontando ora avresti potuto esporre questa persona un po'troppo
Dopo tanti
Perché intanto grazie molto per questa tua per la condivisione della tua esperienza
Allora per me io volevo concentrare di più sul concetto delle doppie misure molto spesso le guerre non sono uguali ecco come ci stava dicendo
Alcune guerre che sono forse un po'più lontane le vediamo in maniera diversa rispetto a quelle più vicine esempio cambiamo al giorno d'oggi la guerra in Ucraina quella così l'Afghanistan ogni era o in altre zone del mondo
La mia domanda e primo quali secondo lei sono le cause secondo te secondo me no se con la seconda linea se permette secondo secondo per poi dopo come possiamo affrontarle anche nella nostra comunicazioni quotidiano perché si ci sono anche i giornali da una parte i giornalisti che vanno gli e ci riportano informazioni ma poi dopo tra la diffusione che noi abbiamo trentuno anni in tutta la società quindi come possiamo noi nella nostra nostro racconto affrontare queste doppie misure
Senta e risponda rapidamente se no non mi perdo chiaro al mattino per tutti anche per me
Allora parto da qui e poi arrivo alle storie chiedervi
Allora possiamo possiamo da un po'di ipocrisia
Ci sono più simili ci ci sembrano più simili i rifugiati che arrivano dall'Ucraina sì perché lo sono più simili ok quindi partiamo da un presupposto lo sono
Ed è naturalmente giustamente è più facile integrare nelle nostre società delle persone che ci sono culturalmente più simili alla scoperta dell'acqua calda
è per questo e l'esercizio dell'integrazione che la politica è chiamata a fare un esercizio difficile perché se fosse facile non ci sta non staremmo qui ad interrogarci questo conflitto però
Una cosa l'ha fatta
Gigantesca secondo me
Ha dimostrato e quindi ha creato un precedente da quale che ormai diventa pietra angolare di questo continente e si può fare
Si possono raccogliere sette milioni di persone in otto mesi si può fare
Questo è un Paese che per cento mila persone via mare
Temeva per la tenuta democratica dell'interrogazione
Si può fare
Si possono accogliere delle persone con degli strumenti che l'Europa aveva vent'anni fa e aveva chiuso in un cassetto che si chiama protezione straordinaria che cosa implica impiega una cosa molto semplice è fondamentale per l'integrazione che se tu arrivi in Italia e hai la famiglia in Portogallo
Io tirando facile la possibilità di raggiungere la tua famiglia in Portogallo perché un conto è se Francesca arrivare a Kabul e deve stare in Italia da scuola
Un conto è se Francesca arriva da Kabul e a Lisbona a sua zia suo fratello sua cognata una casa
Una comunità
Dove si integrerà più facilmente in un luogo in cui esso ora un un luogo in cui ha una radice culturale
Evidentemente la seconda cari ci sono gli strumenti per farlo sì facciamolo
Facciamolo anche scardinando alcune ipocrisia che sono dell'ipocrisia regate a delle parole che sono giustamente delle parole tabù
Perché il rifiuto delle persone che arrivano dal Nordafrica e un rifiuto
Nazista al rifiuto negato largamente al colore della pelle non ce n'è
Perché i numeri lo diciamo da anni lo diciamo da anni con una frustrazione inaudita non giustificano il terrore che cessa che è stato seminato sul flusso migratorio
In nessuna maniera
Il cominciamo a ragionare la serie A e la serie di delle persone che fuggono dalle guerre resiste esiste e Comense esiste
Bach nel due mila quindici due mila sedici al tempo di era un cure di abbiamo raccontato con un'ansia
Il flusso migratorio che ha portato novecento mila persone ad attraversare in pochissimi mesi i Balcani
Quanti di voi si sono chiesti perché un milione di persone varcano i confini dal terrazzo di della Grassi tra la Turchia e la Grecia tutte insieme mentre mesi presa richiesti
No però dico io
Novecento mila persone varcano i confini terrestri e marittimi ancorché alla Grecia tutte insieme perché erano quasi tutti i siriani perché la guerra civile poi diventata guerra per procura in Siria iniziata nel due mila undici
Anzi
Premessa metodologica
Quando funziona una guerra cosa fa la comunità internazionale
Grida all'emergenza giustamente dice diamo soldi all'emergenza e quindi le agenzie delle Nazioni Unite Leo NI gi
Organizzano un sistema immediato di supporto per far fronte all'emergenza quindi c'è una crisi risposta emergenziale bene
Pesano un mondo molto molto bravo a rispondere alle emergenze molto molto molto meno bravo a rispondere alle situazioni in cui le guerre le crisi si cronicizza no
Perché diciamo per rispondere a una crisi cronica devi avere una visione
Siccome opporsi manca non siamo in grado di vietare delle pronte risposte a una situazione di crisi cronica detta in termini molto pragmatici quando una guerra di vanta una crisi cronica
I governi che sono i principali finanziatori delle agenzie delle Nazioni Unite si distraggono
E quindi se prima mandavano via sia euro del due mila undici due mila dodici in piena crisi
Quale Londero otto
Passa la crisi in Venezuela a farmi mandare un po'di soldi qua un po'di soldi della poi c'era la crisi in Bangladesh farmi mandare un po'di soldi di qua allora ai il gioco di vasi comunicanti quali metto quali tolgo
E questo è il Macro nel micro che significa se tu invece di dieci Euro alla crisi siriana viene dai cinque
Che le famiglie che prima mangiavano o quattro dollari al giorno mangiano con tre
Ma mangiano con due
E i soldi di Unicef per aprire le scuole
Non ci sono più tanto come prima allora settima sarà il doppio turno delle scuole nei campi profughi patito però se n'è uno tu sì tu no
Tu impari a leggere scrivere tu no tu impari a leggere scrivere tuba a lavorare nei campi a raccogliere patate per tu dollari al giorno tu impari a leggere scrivere e tu ragazzina mi a dire di sposare a dodici anni
Allora quando la guerra diventa cronica
Le famiglie al
Guerra iniziare il due mila undici passa al due mila dodici sono i soldi due mila tredici un po'di meno due mila quattordici un po'di meno al quarto inverno
Da scollato in Libano in Iraq in Giordania in Turchia la famiglia siriana dice sai che c'è
Io forse mi organizzo e me ne vado
Perché tra far crescere i miei figli
Posta l'impossibilità di tornare a casa almeno nel breve periodo perché il primo anno che fai sta nella tenda spetti il secondo pure stare la tenda spetti sono passati undici anni e mezzo da quando è iniziata la guerra in Siria ci sono ancora
Ci sono quindici milioni di sfollati sette all'interno della Siria otto fuori la Siria
Tre milioni e mezzo sono in Turchia
Quasi due milioni sono in Libano
Sono undici anni che vivono nelle tende
Ci sta che uno dopo un po'dice quanti soldi mi sono rimasti mille Auro qual è il rischio vado in mare sempre Mario per vivere così
E comincia un flusso che viene amplificato da che cosa da quel meccanismo classico che accade sempre quando c'è una situazione di crisi e di necessità da parte di un gruppo sociali di fuga arrivano i trafficanti e speculano
Ma non è che questi per novecento mila persone arrivano
Perché ci sono dei gruppi di trafficanti cattivi libri in Turchia i gruppi di traffico e e precisamente il contrario i gruppi di trafficanti si mettono in moto in Turchia e in Libano
Perché c'è una massa di persone che tranne per andare via da una situazione che lo cito da cui l'Occidente si è distratto
Nonostante le Nazioni Unite dicessero guardate che
Non sappiamo come far di mangiare
Non c'abbiamo più soldi per garantire due pasti al giorno a queste famiglie inascoltati e poi arrivano ma arrivano e noi per sei anni ci diciamo cavolo un milione di persone non ci chiediamo perché
Questo è perché
Questo perché ci siamo distratti dal Libano
Vediamo ci siamo distratti dal Nordafrica ci siamo gravemente distratti dal Nordafrica
L'Egitto vada dimentichiamolo no abbiamo capito come funziona la Libia non ve lo dico a fare in Tunisia c'è stato un processo di restaurazione morbida
Di una di un presidente Sayad che non è un presidente sanguinario ma un presidente che ha
Tolto una dopo l'altra tutti
La la possibilità di libera stampa ma di vera diritto alla manifestazione del dissenso a eroso la capacità del Parlamento di fare il Parlamento e tuttavia resta un nostro interlocutore privilegiato in Nordafrica
E però la stragrande maggioranza di persone che arrivano quelle imbarcazioni fantasma in questi ultimi mesi non arrivano dalla Libia arrivano dalla Tunisia
Perché perché la vostra generazione in quella restaurazione di un regime di fatto non ci vuole vivere giustamente
Non so se ho risposto però
Sì ci sono delle storie che non racconti per due ragioni una perché spesso si può capitare che le persone
Abbiano voglia di raccontarti le loro storie ma non si rendano conto di quanto raccontarle le posso esporre e quindi alla nostra la responsabilità o di non dire la loro identità o di non mostrare i loro volti no perché magari
Trovi la
Una madre nel piano del suo dolore un padre il piano del suo dolore che a Bogliari raccontarti una storia di arresto arbitrario con un figlio che magari è in carcere
I in un in una fase della
De dello sfruttamento dell'informazione e della disinformazione in cui tutti controllano tutto in un conflitto come quello determinato dall'invasione russa in Ucraina e li deve essere nostra cura il nostro attenzione
Saper maneggiare le identità delle persone sapere quando non farlo quando non mostrare i volti dei bambini no i volti dei ragazzini Perrone spurie all'ulteriore rischio visti come agitazione
E e rispetto ad alcune altresì altre storie o più queste storie ad alcune altre
Analisi e valutazioni io credo fermamente che ci sia un tempo perché le cose
Che non è sempre quello in cui le cose accadono
Perché il il tempo di dire le cose si deve misurare col tempo
Con la capacità di ascolto di Titti lager di tutti guarda e devi intercettare una temperatura emotiva
Se io adesso mi metto a raccontare come penso che finirà in Ucraina tra dieci anni
Finirei per fare la Cassandra un po'un po'un po'la vedo come finisce non bene
Rispetto all'esposizione alla i sentimenti per nazionalisti o al destino delle armi che stiamo dando inevitabilmente perché è giusto aiutare un paese a difendersi ma di cui rischiamo di perdere le tracce
E su cui ci dovremmo interrogare oggi ieri forse non domani perché lo sappiamo come va a finire quando diamo le armi e quale perdiamo di vista mai bene
Allora non dobbiamo dire non diamole
Dobbiamo dire occupiamo sì oggi del destino di quegli armamenti
Perché in Libia avevamo detto vediamo le armi di Ribera de di Gheddafi parcelle ridate
Stanno ancora lì
Un governo non c'è mai stato il Paese sta come sapete che si sta paradigmi causa Effetti lo sappiamo come va a finire allora occupiamo sere oggi invece di occuparcene domani se io scrivessi questa cosa qui sembrerebbe lunare non oggi sembrerai Paracoi paracadutata Plutone
Non è il momento
Siamo pronti a interrogarci su questo no
Siamo in pieno controffensiva
Però chiediamo se lo perché arriverà un momento in cui dovremmo interrogarci su questo
Arriverà il momento in cui dovremmo chiederci va bene sostenere un popolo doveroso necessario di più inevitabile giustamente inevitabile giustamente nei
Abile però
Tra sostenere un popolo e alimentare i suoi più problematici istinti nazionalisti c'è una via di mezzo nel quindi più supporto più sobrietà meno ostentazione
C'era temperatura per dire queste cose qui in questo momento secondo me no
Buongiorno mi guardavo potrebbe sono Anselmo allora prime ripetuto una frase che o c'è ovviamente di impatto importante la vittima l'eroe del nostro tempo regole lei retta mi è venuto in in mente un'altra domanda cioè vediamo ancora nel tempo degli eroi nel senso quando pensa un eroe penso solitamente una persona singola no quindi storie storie di singoli che hanno fatto malore qualcosa di grande gli è successo qualcosa di molto importante come magari più probabile in una situazione di guerra
Viste le deroghe se ne leggono molte storie di collettività un po'meno
è quello che mi chiedo è nel raccontare le guerre né più importante raccontare la storia di un eroe e quindi di un singolo o di una collettività e poi cioè mi piacerebbe anche estendere in generale a tutto a tutto il giornalismo non solo quello di guerra e importante raccontare storie di collettività magari aiutano a non lo so sviluppare un senso di collaborazione fra le persone almeno questo è quello che mi è venuta in mente
No Francesca grazie di di essere qui anche se personalmente mi hai schiaffeggiato
Perché per quanto abbiamo intravisto attentati no no no no
Ma non ci sono sono molto emozionato nel senso che per quanto io ci abbiamo sempre seguito sia sulla carta stampata che che in tv però diciamo c'è sempre un Oscar modi marzo c'è sempre un qualche cosa che per quanto ci siano le immagini però mi porta a distrarre
Oggi invece su un manto e mi facevi semplici amanti marginale una donna non campo profughi con il ciclo con tutte le le migliaia di cose che possono capitare
Personalmente mi sta salendo tutta la colazione non dico che diciamo mi mi viene da piangere però ho perso tutto il mio cinismo nel corso degli anni visto vergognandosi visto vergognandosi di di quando diciamo nel soprattutto negli ultimi cinque anni ho detto si va be'ma c'abbiamo il problema anche in Italia perché ci devono stare Santo a preoccupare
Del del di fuori eccetera e e quindi talvolta ho pensato sino ma forse Minniti ha ragione tutto e tutto il resto
Ora la cosa la domanda che mi facevo il punto sul sul lato emotivo della corsa innanzitutto tu
Siamo nel momento in cui sei diciamo a lavoro durante un reportage
Vai avanti come un treno diciamo come se nulla cadesse intorno a te o vivi diciamo la la la realtà con emotività con tutto quello che c'era saggia io sola manto ascoltandoci immagino tu badando Kjaer
I dando ascoltando gli odori santo dei rumori cosa possa dire dall'altro lato il fatto che tu racconti tu e tutti gli altri colleghi raccontate determinate cose
E talvolta l'opinione pubblica diciamo è è disinteressata e distratta è un qualche cosa che ti insegna ok ormai diciamo ti stimola a a lavorare meglio
E dall'altro lato l'ultima domanda è questa come di diciamo la polarità che esiste nell'informazione io oggi diciamo dato uno sguardo ai giornali quanto meno le prime pagine
Vedo Repubblica il fatto quotidiano che mi danno sempre diciamo le due campane si parlava della distruzione del ponte chiamanti ma era totalmente opposta
Diciamo voi che ci dite dall'interno divieto e questa cosa con sofferenza ormai c'avete fatto il callo
Ma rispondo se non mi par dove tutto tantissimo vado voi arrivaste
Allora stampa che
Perché qui le le due domande mi impongono alcune cose che a me stanno molto a cuore sulla nostra professione la prima è questa
Ovviamente non è facile maneggiare la frustrazione e il dolore degli altri e questa è la ragione per cui vado dall'analista
Ok perché questo è il mio lavoro e quindi no ognuno Paesi smorza le difficoltà che ci sono nel lavoro e che fanno capo al fatto che questo è un lavoro emotivamente effettivamente un po'complicato fine di quello che riguarda Francesca perché chi se ne frega coi di Francesca Cai
Ma soprattutto perché io ho capito
Con fatica che diciamo un il livello forse più tossico degli ultimi anni del nostro lavoro è che molti colleghi hanno
Frainteso confuso l'attivissimo con la professione
Ti sembrerà cinico ma appunto ci son voluti anni per processare questa cosa
Io lo devo sostenere una causa quando vada in un luogo io la devo raccontare è una cosa molto diversa
Radicalmente sideralmente riversa questo in maniera indipendente da quello che nel profondo del mio cuore io ritengo essere giusto o sbagliato usciamo dall'ipocrisia della neutralità del giornalista nessuna di noi neutro cosa si esista un essere umano neutro ma no e non esiste una se Romano neutro
Esiste un asse Romano competente vigoroso
è un'altra cosa
Io sto da una parte del mondo in maniera di RAI evidente questo non toglie niente al rigore che metto quando lavoro alla competenza che metto quando lavoro ed è la ragione per cui Milan quello a destra e a sinistra
Perché si fidano del fatto che dico la verità delle cose che vedo
Indipendentemente dal fatto che ritengo che i centri di detenzione in Libia vadano chiusi che bisogna sostenere militarmente l'esercito Ucraino eccetera eccetera eccetera
Pur sostenendo queste cose qui se io vedo una fossa comune come lobbista di soldati russi uccisi dagli ucraini della racconto
Questo fa di me una persona competente e una giornalista di cui un lettore di destra si può fidare
Questo deve essere la nostra professione se io firmassi una petizione
Per
Difendere il diritto delle ONG in mare e andassi in piazza a manifestare
Sarai una giornalista meno credibile e infatti non ci vado perché non si fa
Perché attivismo e giornalismo sono due cose distinte perché i giornalisti sulle navi dell'ONG non si devono mettere magliette delle ONG
Devono prendere il Taccuino lavorare
Perché non sono dei volontari delle ONG sono dei giornalisti sennò il lettore non capisce Issei quando sei lì
Cosa fai quando sei lì
E il lettore si deve fidare del fatto che turno stai esagerando e lo stai omettendo e se tu scendi in piazza e ti fai titolare di una causa attivista di una causa sta facendo un altro lavoro interfacciando un'altra cosa
Ci siamo molto confusi in questi anni su tante cose sui diritti civili su la sulla questione migratoria io penso che diciamo la nostra professione è andata proprio in corto circuito
Totalmente in corto circuito
Noi dobbiamo essere così sinceri scomodi diciamo scomodi da dire che quando saliamo su una nave dell'ONG amici fratelli mangiamo insieme facciamo le vacanze insieme ma se io salgo su una nave nel Mediterraneo non posso decidere io che intervistato
Tutti hanno un'agenda ragazzi i buoni e meno buoni
Se ci sono quattrocento persone sulla prua di una nave
Duecentottanta sono uomini centoventi sono donne un è incinta
I giornalisti intervistano la donna incinta
è rappresentativo di quello che c'è sulla nave no
è un'altra forma dell'essere embedded
Sì
A usciamo dall'ipocrisia che sia embedded solo con i cattivi possono coi militari che è il verde ogni volta e qualcuno Attraverso la testimonianza che ti mette a disposizione vuole raccontare la sua agenda
E questo vale per l'esercito dei buoni e per i gruppi di cattivi
E glielo dobbiamo dire al lettore perché se no non siamo credibili
Come non saremo credibili se andassimo a Damasco seguiti dagli scagnozzi di Bashar al-Assad senza dire che le persone che incontriamo sono controllate non sono libere di parlare ovviamente a un'iperbole paragonare le due cose però in scala
Non sarà la stessa maniera
E rigore a informare i nostri lettori lucidità
La capacità di criticare quelli che ci sono più prossimi criticare quelli che ci sono più prossimi
Una nota organizzazione di persone che mi sono fraterni
Sorelle fratelli e sorelle ha pubblicato due giorni fa una
Dichiarazione
Piuttosto sconnessa dal principio di realtà in cui si sostiene e bisogna smettere di sostenere militarmente l'esercito Ucraino e in cui in trenta righe non c'è una distinzione tra aggressore aggredito
Inimmaginabile
Inimmaginabile mi pesa criticare delle persone che mi sono così tanto prossime accidenti ma questo siamo chiamati a fare se non più giornalisti siamo
Italiano
Allora
Per dare una nota di ottimismo se non lo dice giustamente le dieci e mezza di mattina solo morti professione disintegrata vi racconto delle guerre Eur racconto anche di grande solidarietà
Di grande resistenza però la resilienza la diamo al gatto vediamo proviamo a non usarla
Di di grande spirito di comunità di grande capacità di sopravvivenza nonostante tutto
Il diciamo io negli anni ho sperimentato che il racconto della storia singola mi dà due possibilità mi dà la possibilità di inserire quella sera singola nel contesto e quindi nell'idea di comunità
E di far in qualche modo immedesima Red il ce che è fondamentale agganciare il lettore
A qualcosa che lui può a interessare il lettore su qualcosa che lui può agganciare capito
Se io rapporto a voi a chi mi legge da Trapani o da osta i con dovizia di particolari e rumore di una bomba
Voi non ve lo figurate rumore di una bomba giustamente perché non l'avete mai sentito
Non
Quindi io vi vi posso descrivere con cinquanta aggettivi e quaranta righe su ottanta di un pezzo cos'è la paura la paura di una
La parete che paragona perché Cina la voragine di un missile accanto alla costanza dell'Otello maturo altera figuri
Perché non l'hai multe non Mk esperienza
Ok allora dovete aggancio per danzo se ti dico arriva al missile nella
Nel parcheggio dello tali nel parcheggio della casa della signora li Ubaldo e lei scappando può prendere una sola busta di oggetti e di cibo e non tornerà mai più dentro casa sua
Questo pezzettino di racconto ognuno di noi se lo può figurare nella testa ognuno di noi può immaginare di dover scappare improvvisamente da un luogo e poter prendere una sola busta di plastica per non tornare mai più
Quindi la storia del singolo ma
è funzionale al racconto di un contesto per esempio se io entro dentro casa di
Gli ruba che ha diciamo livello zero della storia ha perso suo figlio mentre cercava di scappare
Da abusiva ucciso su quella dei militari chiamano la strada della morte gli hanno sparato i soldati russi livello zero tragedia tragedia a livello zero
Tragedia a livello ampio
Io bar settant'anni che significa che ha visto l'Ucraina sovietica
L'Ucraina del novantuno
L'Ucraina post-sovietica
E suo figlio ha visto solo l'Ucraina post-sovietica e questo piano del racconto mi ha fondamentale per far capire di cosa stiamo parlando per far capire che questo è un conflitto
Tra un'idea di imparare un'idea di democrazia tra un regime dittatoriale una democrazia fragile ma una democrazia ma tra generazioni
Tra chi ha vissuto un Paese sotto il regime sovietico e chi invece è nato in una in un tempo che ha già post-ideologico e qui se se io la storia singola la inserisco in questo contesto il mio lettore conoscevo una storia di tragedie a livello zero ma sa dove la deve mettere nel tempo e nello spazio e questo esercizio no che noi abbiamo un po'disatteso
Negli ultimi negli ultimi anni e che invece
E concludo
Perché le storie dei civili sono secondo me
Più funzionali al racconto della storia quella S grande
Perché i civili non
Quasi sciarpe
Italo delle formazioni che non sono filtrate da un'agenda politica che non sono filtrate
Da dall'agenda di altri e da nelle voci dei civili che tu trovi tutte le contraddizioni della guerra
Di persone che vivevano accanto verso dico sinteticamente per categorie ma insomma ci capiamo filo ucraine filo russi che vivevano vicini
E che improvvisamente esattamente come nella guerra dei Balcani il tuo vicino di casa con cui facevo il barbecue fino al diciannove febbraio è diventato il macellaio dei due figli
E questa roba qui la racconti quella stare dei civili nessun'altra maniera
Ok diciamo Francesca ti volevo domandare
Come cambiato il modo di raccontare la guerra nel tempo
Spiego mi viene in mente
La guerra del Vietnam no alla guerra più raccontata dicembre dove il giornalismo riusciva veramente a infiammare gli animi della Società no
Cos'è cambiato secondo te nel modo di raccontare la guerra o semplicemente cambiata la società e poi appunto come dicevi tu sembra che si sono guerre di seria e guerre di serie B erano perché cambia la narrazione o cambia la nostra percezione per cui se scoppia una guerra in Ucraina siamo pronti ad aprire le frontiere ad accoglierli mentre al contrario come dicevi tu
Se la guerra in Africa scattano altri meccanismi di cui al razzismo e quant'altro insomma cosa che cambia è un qualche cosa dove dove i dobbiamo farci diciamo un esame di coscienza
Oppure quindi quanto il giornalismo ci influenza ecco ripeto ho studiato sono nato e cresciuto durante la guerra del Vietnam io ricordo bene la società come reagiva
Rispetto a quelli che erano i racconti
Quindi come è cambiata la RAI la narrazione quindi quali sono le responsabilità del giornalismo grazie
Ciao io sono Linda
Ho visto che lei gli ha chiesto in ambito cioè sotto il punto di vista storico io ti chiedo sotto il punto di vista geografico
Le differenze di narrativa diciamo perché mi ricordo quando è scoppiata la guerra in Ucraina io ero con altri ragazzi europei e sono rimasta molto colpita dalla differenza
Di tignoso che ci sono arrivate e e quindi anche come ci influenzava no e quindi cioè come me lo posso spiegare solo in ambito solo per ragioni culturali
Per intendersi o quanto influenza il giornalismo la cultura e viceversa e e di conseguenza credici sia abbastanza cooperazione tra i giornalisti dei vari Paesi
RAS tutte domande in proposito c'erano ampie che
Dovremmo fare trenta ore per la vita del sinistro Andrea tutta vera
Cioè rispondere bene però ci proviamo
Allora parto dal presupposto che io non credo non sono una di quei giornalisti che pensa del giornalismo è morto tutt'altro penso che questo sia un momento veramente molto fertile per la nostra professione come lo sono in generale tutti i momenti di
Di di crisi e quindi di necessario ripensamento di una professione e necessario ripensamento della professione la nostra che dovrebbe essere molto più artigianale di quello che era dovrebbe aiutarci a fare un po'di pulizia da alcune
Alcuni scivolosi pericoli della società in generale quella politica figuriamoci quella giornalistica diciamo vanno spesso a braccetto sano la MiTo mania
E e l'improvvisazione ecco queste due grandi categorie le le troviamo parimenti nella vita politica mito mania improvvisazione giornalismo uguale identico
Lo vedevamo anche negli altri conflitti devo dire che questo accostato
Le guerre sono dei palcoscenici ragazzi
Brutto cinico tra così perché perché perché la guerra all'elmetto e giubbotto antiproiettile no intercetta questa incredibile adrenalina
Vi dico come noi
Donne quando siamo tra
Al in zone di di conflitto chiamiamo i gruppi di fotografi film medicare corrispondenti uomini che vanno al fronte e chiamiamo quelli della macho Camacho Bantu Band
No davvero ma questi con tutti i colleghi stranieri internazionali perché è una categoria proprio del giornalismo son di quelli che si in guerra si mettono lei metto pure per andare a comprare le sigarette luoghi non succede niente
E che però ha tuttavia tu vedi queste corrispondenze esagitati Issime da luoghi dove dice me stavo lì prima c'era raggiante hanno a coltivare le violette
E per cui questa colpa nostra
è assolutamente colpa nostra della categoria anch'quei per perché pensiamo
Che si può seguente e riflettete oggi a otto mesi dall'inizio dell'aggressione militare russa in Ucraina quanto è stata raccolta da questa guerra tantissimo come mai prima d'ora forse dalla guerra del Golfo
Ma quante volte voi in in in prospettiva avete visto il faccione con l'elmetto dei giornalisti e quante volte avete visto quello che ci stava dietro
Quante volte questa è stata una guerra raccontata col surfisti
Nella il paragone tra quanto i giornalisti si sono raccontati e quanto i giornalisti hanno raccontato il terreno
è veramente imbarazzante veramente imbarazzanti quindi come si racconta
Facendo un passo indietro
Dieci
Rispetto a a quello che
La gestione dell'emotività eccetera vi voglio raccontare buona cosa ma perché secondo me importante dirla del nostro lavoro e anche un po'a spiegare a chi si legge quali sono le condizioni date in tutti in praticamente tutti i luoghi qui lavoriamo che sono luoghi dove per necessità abbiamo bisogno di permessi di diciamo trovare i passaggi burocratici eccetera
Noi lavoriamo con delle persone che le solite categorie giornalistiche definiscono Fix arcano avrà la che non significa niente ma neanche traduttore significa niente sono persone a volte giornalisti assai più spesso no
Che a sono dei traghetti e dei ponti culturali e linguistici per noi sulla società che stiamo raccontando
E che ha qualcosa che travalica di moltissimo la capacità di prendere un permesso scrivere una lettera al ministero della Difesa avere un calcio quell'esercito super annuncia Point
E sono persone con le quali dormiamo mangiamo abbiamo paura piangiamo
Ci divertiamo
E e e soprattutto siamo destinati a delle attese infinite in tutti i i luoghi dobbiamo raccontare
Quando noi arriviamo in un posto
Camminiamo in mezzo ai morti non sono i nostri morti
E sono i loro morti e loro stanno accanto a nomi senza fare una grinza continuando a lavorare
Quando arriviamo di fronte alla fossa comune
Per noi è una notizia per loro sono i loro morti
E di fronte ai loro morti loro continuano a tradurre le cose che io ho bisogno di sentirsi tradotte
Senza manifestare un'emozione un cedimento una lagrima una stanchezza un appetito niente
Quando arriviamo di fronte a un filo russo che dice è tutta colpa degli Ucraini se qui ci buttano giù le case
E io sto con Dimitri che mi tradusse quella frase imiti è ucraino e non fa una grinza
Quindi tutte le volte che mi viene in mente di dire certo perché è un po'difficile sentire tutte queste fasi io penso all'Hui
E penso che mai una volta ha fatto quello che io avrei fatto la sua posizione per farmi partire un destro
E mai Luís ha perso la Parma Luís matti potrei dire come mille altre persone in cui ho lavorato in mille altri posti
E quindi tutte le volte che dico cavolo però è difficile penso a Dimitri House Anna accumula
Una volta suona mi è capitato ve la racconto a titolo di cronaca che è una mia amica
Ma con cui stavo lavorando in Iraq perso la pazienza e l'aveva perso il fratello ucciso da Leasys
Siamo riusciti ad entrare in una prigione dove saranno i ragazzi perché erano stati addestrati Dry da dall'ISI se c'era questo ragazzino di sedici anni che aveva perso una gamba in un campo d'addestramento suo padre era uno dei capi
Dell'Isis di Kirkuk loro erano seduti uno di fronte all'altra io stavo riprendendo lei aveva la lista di domande
E lui ha cominciato citando Al Baghdadi citando i sermoni di alate Dani a spiegarle perché era giusto uccidere gli federali e lei si è alzata e gli atti o sta mente allungato non la Scala sole sulla faccia è stata l'unica volta in tanti anni e però pensate cosa significhi per una persona chiamata tradurre quelle cose per noi che poi torniamo a casa nostra
Sentire un terrorista che dice è stato giusto uccidere tuo fratello perché poi stringe anzi questo parliamo no
Quindi ecco io tutte le volte che pensate che pensiamo certo che lavoro complicato fare
L'inviato raccontare le guardie pensate a tutte le persone che lavorano con noi che non vengono quasi mai menzionate
La con la collettività la comunità di cui sopra e senza le quali noi non faremmo un passo un passo figuriamoci se artisti
Aride rispetto a quello che dicevi in Serbia TAN per esempio mai colera che scritte dispacci che è una delle cose più belle scritte sulla guerra in Vietnam messo dieci anni a scrivere quel libro dieci anni io vi invita a guardare nelle nostre librerie
A otto mesi dall'inizio della guerra quanti libri sia stati scritti sull'Ucraina
Penso diciamo non so se sintetizzando la risposta alla domanda
Ciao ciao Francesca Bongiorno
Hai detto che sono qua ha detto che le vittime sono gli eroi del nostro tempo no aggiungo io tendenzialmente quando i tempi hanno bisogno di eroi non non sono mai in vari campi
Riprendo un passaggio di detto Thea
Quanto è necessario interrogarsi profondamente anche a livello personale su quello che sta succedendo
E posso al ruolo dell'informazione quanto attualmente di informazioni impedisce questa cosa penso al conflitto russe ucraine quanto si è assistito a una no
Polarizzazione del discorso nel senso io ora se voglio dire che forse e inviare le armi al grana si devo alzarmi dire però Putin ha un carnefice però io sono totalmente d'accordo con quello che stiamo facendo però per e alla fine arriva a dire però forze alla fine queste armi no lindi mandiamo l'abbiamo andare abbastanza mandiamo quelli di lunga gittata
Siamo invasi da da questa sorta di impossibilità di ragionare e riflettere
No perché poi se uno dice una cosa che è un po'fuori dal coro viene tacciato Yala Bellora filo Putin o dall'altra parte quando si io vedo insieme Skin maglietta militare
Nel senso bravo o quando li quelli che ritornano nel battaglione alzo vengono tributati come eroi nazionali nel senso quindi se non anzi listino non capisco come come si possa fare una cosa del genere insomma quindi è è proprio la capacità di riflettere sui temi quanto viene ostacolata poi dal dal dibattito pubblico te l'abbiamo visto abbia visto col Covi d'in un tavolo ventotto ci sono quattro persone di cui i due erano Novak sarà e rappresentano quindi cinquanta per cento la serietà
Questo è un po'alla domanda unico locale suolo dell'informazione quanto questo impedisca
Il il dibattito e riflettere sulle sui tagli IRAP allora ti ti rispondo subito così non mi Pardo le suggestioni parto da battaglione Zoff loro sono nazisti allora
Fare una doverosa premessa e dirvi che io sono cresciuta in una sezione di partito quindi diciamo questo diciamo credo che elimini alla base ogni forma no di mio giustificazionismo nei confronti del battaglione Zoff lo dico perché siccome da febbraio mi dicono che sono serba della NATO diciamo ci tengo a
Fare dei distinguo minimi
A cosa serve il giornalismo
Serve a dire a il battaglione Zaffa delle sul suggestioni un'ideologia razzista neonazista
Quello che fa il giornalismo e dire perché non quanto sono brutti e cattivi questi del battaglione Zoff il giornalismo serve a dire perché questi ragazzi sono considerati degli eroi
Perché questi ragazzi hanno così tanto consenso perché questi ragazzi che hanno combattuto la battaglia della Sox dal probabilmente
A un certo punto chiederanno un tornaconto politico per questa battaglia
Perché sono stati l'oggetto del più grande poderoso scambio di prigionieri che c'è stato proprio nei giorni in cui Putin annunciava i referendari l'ammissione delle quattro regioni di idonea Spruance scherzavo ricerche ci sono perché questa è la domanda
Della nostra professione e che dovrebbe essere anche la domanda della politica e dunque la domanda dell'opinione pubblica e per rispondere a queste domande bisogna riavvolgere il nastro e capire
Perché Bandera è diventato
Una un'icona di una forma di nazionalismo
Perché c'è un così forte spirito nazionalista perché le cose non è che accadono i simboli una che cascano dal pero Vadori assumendo in una maniera criminale ma giusto per intenderci
Mandare a diventa diciamo si associa alla causa razzista ed e diventa di fatto un personaggio da dalla truce biografia e prossimità quel regime nazista perché l'Ucraina era uscita dalla sua
Esperienza più tragica che oggi è ancora un tabù che hanno lodo Moro la carestia indotta da Stalin che ha ucciso tre milioni e mezzo di persone e costretto intere aree dell'Ucraina al cannibalismo
Alla necrofilia la gente andava di seppellire i morti per mangiare
Ok questo accadeva nel mille novecentotrentadue nel mille novecentotrentatré per banda è per quelli come lui qualsiasi cosa andava bene pur di scappare da quella roba lì
Noi non lo dobbiamo giustificare lo dobbiamo sapere e lo dobbiamo capire perché se non lo capiamo e se non capiamo che quelli che oggi hanno ottanta novant'anni si svegliano la notte pensando alla tragedia del loro domatore
Che ha una parola che non si può pronunciare in alcune zone dell'Ucraina se non capiamo questa roba qui non capiamo come si è costruita la macchina simbolica dell'altro offre dell'altro stallo se non capiamo questa roba qui non capiamo le radici di questa cosa qui
E noi non siamo chiamati a giustificarlo siano chiamate a comprenderlo è una cosa molto diversa
Perché le guerre sono delle gigantesche macchine mitologiche delle gigantesche macchine mitologiche e la macchina mitologica Furio Jesi ce l'ha insegnato tanti anni fa si costruiscono su questa roba qui
Su corpo di chi questa roba qui la combatte e se tu
Disponete controlli la macchina mitologica dispone controlli il consenso
Questo era vale per l'intero pensate alla fotografia dell'Imam della morte di Daria tubino
E sposta come se fosse una vergine morta nel sonno
E le immagini dei combattenti del battaglione Zoff dello siamo chiamati a dire ma sono buoni o cattivi questi ragazzi siamo chiamati però a chiederci perché questi ragazzi trent'anni abbracciano un'ideologia nazionalista
Perché le cose non nascono dal pero
Questo rende complessa doverosamente complessa una discussione pubblica se no il braccio di ferro tra mi sta simpatico zelanti Ski Murder husky però basta parlare a Cannes a quella un presidente di un Paese che è stato aggredito militarmente ma che deve fare il gioco delle parti
Da chi ci deve stare simpatico dobbiamo capire perché lo fa
Noi non siamo noi non siamo chiamati a commentare le sue foto su Vogue siamo chiamati a capire perché ne fa che è un altro esercizio intellettuale ragazzi un altro esercizio intellettuale
Parziale piaceranno farseli piacere lasciava una chiacchiera da bar chiedersi perché lo fa è quello che siamo chiamati a fare noi
L'ultimo di fare una domanda ora perché non abbiamo tempo
Allora uno interessa sapere come vive il rapporto con le immagini di immagini di guerra c'è un prima e dopo l'ancor dice un prima e dopo Monet ma decisi e c'è un libro faccio riferimento che si chiamati Valentina cicche
Dice
Nome in un menu in navi c'è una legge del Pavarotti immagino assolutamente tutti paura riflette nuvolette
Quindi ovviamente per una persona che racconta ce un attor Trinità e un grande limite nell'immagine che magari per semplificare la narrativa
Seconda domanda
Mi piaceva molto a quel punto sulla temperatura emotiva
E diceva sì da un lato il il chi fa cronaca deve raccontare i fatti però dall'alto e quindi deve aspettare la temperatura della stanza che si affronta dall'altro neanche il ruolo del giornalista cercare di preparare a quella temperatura per far sì che quelle le domande che ci dobbiamo porre non ce lo poniamo sempre quando è troppo tardi
Teniamo anche la la squali e poi McCoy rapidamente risponda tutta se non mi mi dispiace perché la punti
Buongiorno purtroppo le farò una domanda che sembra banale ma RAI mai banali le domande mai mai doma
La e la paura di morire se si come ci pensa quando svolge il suo mestiere come questo possa avvenire per la caso Rita od oppure può venire per una volontà altrui per mettere a tacere magari idee scomode come è successo a suoi colleghi le sue colleghe grazie
Grazie
L'immagine o molto è una una cosa lavorando con le immagini video e quelle fotografie è una cosa su cui io mi interrogo costantemente se dove dove fermarsi dove andare e cosa mostrare sono arrivata ad una
A un a un equilibrio di risposta che questo io sono a per mostrare tutto
Il mio tema
Il etico non è cosa mostrare è come firmare è un'altra cosa
Quindi i diciamo ho addestrato mi sono addestrato ad una forma di rispetto e di e di una enorme gigantesca cautela quando firmo le le persone
So quando devo spegnere la telecamera sor rispettare il loro dolore
Ma sono
Coccoli disclaimer necessari per i per i ragazzini sono per mostrare tutto delle guerre perché le guerre sono questa cosa qua sono corpi spappolate i di bambini case distrutte
Strade infuocate ponti che saltano quindi
Diciamo quando si dicono è però e tanto no ecco perciò proprio il grado zero di quello che succede durante i conflitti morti feriti teste che saltano case che vengono giù io credo che il il vero distinguo non sia su quanto lui mostriamo ma i veri distinguo sono
Quanto conta esto riusciamo a spiegare mentre possiamo le cose assolutamente necessario
Quanto rispetto abbiamo della parola parlata per esempio della loro lingua sotto tiro l'ARNI invece di esercitare con un doppiaggio la loro testimonianza
è il suo Erchie in questo racconto lo strettissimo necessario il meno possibile perché la realtà parla già sufficientemente da sé
E la vera acquisizione di riscatto secondo me è nel saper e quello è un esercizio che viene col tempo sul campo
Sapere come maneggiare
La nostra presenza è dunque la presenza del mezzo che chi produce della telecamera all'interno della vita degli altri
Sapere con quale ordine cautelare a fare le domande
E sapere che l'unica cosa che noi possiamo restituire alle persone che ci consegnano un dolore
E ce lo consegnano con un patto di fiducia
Che è per me ogni volta stupefacente perché noi chiediamo delle persone addolorate sofferenti traumatizzati
Di consegnare a noi che siamo dei perfetti sconosciuti una storia di cui loro non sanno che usano i faremo quindi diciamo un patto di fiducia
Eccezionale che le persone fanno nei nostri confronti che noi abbiamo il dovere di rispettare e l'unica cosa che possiamo dare loro in cambio è il campo e l'ascolto il campo e l'ascolto e questo le persone poi lo vedono e lo schianto noleggiando
Sì ho paura di morire ma ce l'ho anche quando non vale in guerra perché perché diciamo Pansa lasciamo finiti purtroppo e quindi
Sì se non avessi paura pressoché c'è purtroppo molti colleghi purtroppo a proposito dell'improvvisazione all'osso che forse perché pensano che si possa arrivare dappertutto e invece no
Bisogna sapere proprio dove fermarci perché la guerra è anche fatta di cose che non vediamo perché pericoloso
Perché giornalisti di grandissima esperienza sono morti mettendo un piede su una mina perché
Era troppa la curiosità di aprire una porta che non andava aperta
Grazie
Grazie ragazzi
Mandarino mondana ragazzi continuiamo allora abbandonare la prossima plenaria della giornata via lirica merenda ci siamo già connesso di ieri ero qui come sesto del