Critica e militanti

Buongiorno da critica militanti nella rubrica di oggi anziché recensire un libro vorrei affrontare una questione che riguarda la letteratura in generale
E vorrei farlo a partire da una discussione che si è svolta nei giorni scorsi in convegni su giornali
E su trasmissioni radio culturali molto seguite ad esempio fare Knight di Radiotre la discussione ha preso spunto dal dizionario Battaglia il più importante dizionario storico della lingua italiana frutto di un lavoro torinese durato quarant'anni
Dal mille novecentosessantuno al due mila e uno e
Dal mille dal due mila diciannove grazie a un accordo tra utente l'Accademia della Crusca consultabile in Rete in un'intervista rilasciata al quotidiano la Stampa il quattro novembre scorso il Presidente dell'Accademia nella crusca Claudio Marazzi
Sollecitato sull'ipotesi di aggiornare questo dizionario
Risposto che cito non è necessario perché negli ultimi cinquant'anni gli scrittori italiani non hanno avuto la funzione letteraria sulla lingua propria dei tempi precedenti
Credo che nel discorso si mischiano più problemi diversi da un lato magazzini dice una cosa
Quasi ovvia ovvia che io parafrasa lei così nell'ultimo mezzo secolo la letteratura è divenuta via via meno importante nella cultura generale e quindi anche come terreno di formazione dell'immaginario di Lodi linguistici nel frattempo di conseguenza gli scrittori hanno allentato il loro rapporto con la tradizione quindi non ho particolari obiezioni alla sua risposta ma questa risposta un rovescio che sarebbe interessante indagare credo il rapporto che oggi gli studiosi hanno con la letteratura
Viene da domandarsi la conoscono davvero credono soltanto di conoscerla centrando il panorama un po'falso che viene offerto a loro come a tutti dall'industria culturale
Perché cinquant'anni fa o meglio sessanta anni fa è successa anche un'altra cosa si è
Cioè fermata una vera spregiudicata industria della cultura in Italia e in parallelo si sono affermate le giurie della letteratura e poi in fasi meno
Trionfalmente fiori cistica hanno vinto gli studi specialistici iper settoriali sulla letteratura cioè in fondo dei pacchetti nozioni mistici più facilmente trasmissibili nella nuova università di massa ora questi due fenomeni hanno contribuito credo in maniera determinante a rimuovere un autentico dibattito critico
Dunque tramonto di una letteratura critica cioè di una letteratura che ha un rapporto solido col passato e che si nutre di un dibattito non banale sul presente e insieme emarginazione della letteratura all'interno della cultura generale
Sono due processi che hanno fatto sì che oggi sembrino spesso più autorevoli linguisti dei critici o comunque vengano che interpellati sulla letteratura
E hanno fatto sì anche che alcuni ex critici con una gran paura di perdere al solito il treno della storia si siano dati
A vaghe teorie Neuro biologiche sulla letteratura
E sono due modi per cancellarne mi pare ulteriormente l'identità fingendo o cercando velleitaria mente di portarla in un territorio ostile mentre se ne tradiscono le ragioni dubito che in genere i linguisti abbiano infine intuito critico se manca loro la bibliografia alle spalle perfino un grande e compianto studioso come Serianni quando ho scelto poesia italiana del secondo Novecento da commentare
Proponendo un cannone senza soluzione di continuità con quello che si forma dalle origini della letteratura italiana si è soffermato ahimè su testi introvabili probabili privi di tenuta
Accettando direi in sostanza il si dice della chiacchiera accademico editoriale sugli autori di oggi
La linguistica da una parte e le teorie Dio neurologiche dall'altra sono in questi casi cattivi surrogati di una critica che spesso manca o che a volte va detto dopo un indottrinamento conformistico di cinquanta o sessanta anni ci si rifiuta semplicemente di leggere
Infine ci sarebbe un'altra questione laterale ma non troppo i linguisti e filologi storici della lingua per deformazione professionale ma anche per alcune scelte adesione alle più influenti poetiche moderna intendono di solito a identificare la letteratura migliore e più originale con quella che innova linguisticamente soprattutto lessicalmente in modo vistoso un po'espressiva mente gastronomico più in generale gli studiosi della nostra letteratura hanno riempito
Ad esempio un po'inutilmente le biblioteche di pletoriche analisi su Gadda o Sanguineti le cui cosiddette infrazioni della lingua comune spesso a costo zero possono essere colte da un lettore qualunque quindi non hanno poi bisogno di venire continuamente chiosata e con prolissi spiego ritirerebbe uno studente di oggi con
Parola che viene non dalla letteratura ma che forse alla letteratura sta andando
Ci si chiede perché i tecnici non si prendono in carico dei compiti un po'più difficile dato che tecnici sono e si dicono ad esempio perché non ci spiegano invece il miracolo per cui in Sandro Penna una lingua Lisa
Stancamente Pascoli andammo anziana sembra invece totalmente altra luminosa quasi mai sentita o perché Moravia sceglie con in apparente ma infallibile precisione i suoi aggettivi perché riesce a inventarsi quella meravigliosa lingua di plastica una lingua pop da molti nemmeno sospettata di cui diceva Luigi Baldacci
Ma già per farlo ci vorrebbe appunto lo spirito critico che spira dove vuole e spesso non sui ruminanti degli studi di settore e siamo daccapo
A risentirci venerdì prossimo