Passaggio a Sud Est - supplemento del giovedì

Buongiorno da radio radicale buongiorno da Roberto Spagnoli bentrovati all'ascolto del supplemento settimanale di passaggio a sud-est superamento di giovedì nove febbraio del due mila ventitré
La Turchia è stata colpita da una terribile terremoto il più grave degli ultimi ventiquattro anni un sisma che ha ha colpito anche la Siria le vittime sono migliaia e sono destinate a salire ancora migliaia di Fici crollati in decine di città in particolare nella Turchia meridionale e nella provincia di Aleppo in Siria dove oltretutto si registrano condizioni climatiche difficili con temperature rigide pioggia e neve
Foto e video ci stanno mostrando in queste ore in questi giorni scene terribili con edifici interi isolati urbani e rasi al suolo e continuiamo a vedere le savane circolano tantissimi anche sui che sociale
Da Ankara è venuta la richiesta di aiuto da ogni parte
Di ogni Paese che possa contribuire ai soccorsi
E i Paesi dei Balcani si stanno mobilitando sono mobilitati in queste ore per portare aiuti alla popolazione la Croazia inviato una squadra di soccorso la Croce Rossa curata restituito
Una linea diretta per raccogliere aiuti per le vittime
Anche la Serbia
Ha annunciato l'invio di squadre di ricerca la Bosnia Erzegovina confermato anche da una squadra
Per la Turchia Albania entrato Albania fu colpita da un terremoto molto violento nel due mila diciannove costo in Macedonia del Nord annunciato che proprie squadre di ricerca e soccorso sono stanno partendo sono partite sono per partire sono per la Turchia anche la Macedonia ha dichiarato che l'esercito è pronto Bulgaria Romania negli ATO già due aerei
La Grecia tradizionale avversario della della Turchia insomma e anche ultimamente gli ultimi mesi
I rapporti erano stati molto molto tesi tra Atene e anca tra la Grecia ha annunciato l'invio di squadre di soccorso e anche il Montenegro insomma ha annunciato che farà la sua parte
Vogliamo parlare del terremoto in questo supplemento di passaggio sulla svolgiamo parlare del
Terremoto in particolare per quanto riguarda la Turchia le conseguenze politiche che questo che questo terremoto avrà si si pensi comincia a pesare avrà all'interno della Turchia che tra l'altro andar vuole andrà al voto il quattordici maggio ma anche nelle relazioni che la Turchia avrà con i Paesi vicini anche con la con la Siria con la quale non ha danni rapporti diplomatici
Intanto c'è il problema
Dei danni c'è il problema della catastrofe provocata da questo sisma e
In queste ore l'abbiamo sentito abbiamo letto i commenti così si punta il dito su una edilizia sullo sviluppo edilizio selvaggio che ha costo che ha riempito la Turchia di case ma case fragili
E la smania di costruire un una trappola e la natura ci mostra una staffa agilità il titolo del commento pubblicato sulla stampa commento di Mario Tozzi che scrive e che la civiltà dei Sapiens
Delle civiltà disattese resi esistono solo grazie a un temporaneo consenso geologico soggetto essere ritirato senza preavviso e il terremoto di Ghazi ante per ribadisce questo concetto sul quale non riflettiamo abbastanza che dimentichiamo in fretta
Ci ostiniamo a vivere in regioni pericolose lungo tutto il bacino del Mediterraneo senza quasi tenerne conto e l'immagine simbolo di questo terremoto è quella di palazzi di decine di piani ridotti a una Frittella schiacciata
Di meno di dieci metri
Varrà la pena di ricordare scrive torsi che non è il terremoto che uccide ma la casa costruita male e da questo punto di vista la Turchia e anche la Siria assomiglia moltissimo all'Italia
E invece in Giappone incide Nuova Zelanda in California si supera anche magnitudo otto in questo caso in Turchia le scosse sale sopra i più violente sono stati di sette punto otto sette punto cinque
Ma appunto
In quei paesi scrive Mario Tozzi si supera magnitudo otto ma case infrastrutture reggono complessivamente molto meglio anche perché i devastanti terremoti
Di San Francisco nemmeno cento sei di Tokyo devi novecentoventitré di Valdivia del mille novecentosessanta il più forte finora mai registrato
Furono presi come venti eponimi e come occasione per rifondare un Paese costruire una cultura del rischio sismico da noi e in Turchia si può dire che ciò non è stato ancora fatto e si affida la ricorrenza delle scosse al destino al fatto e non al fatto che il Mediterraneo è fatto così e dunque è solo questione di tempo
Bisogna ribadire prosegue più avanti ancora Mario Tozzi sulla stampa in arriva a dire che quando vediamo palazzi di cemento armato schiacciati in quel modo e magari accanto a palazzi simili perfettamente integri vuol dire che sia costruito male
Già nel mille novecentonovantanove a Isernia
Emersi un Highsmith emerse un quadro preoccupante il buon dell'edilizia turca era avvenuto in maniera incontrollata
E non pianificata con poco rispetto per il rischio sismico e credo una speculazione che aveva trasformato sostanzialmente alcuni grossisti alimentari in costruttori privi di scrupoli
Che hanno innalzato edifici molto alti e poco sicuri pur utilizzando il cemento armato
Conta la progettazione antisismica e l'uso di materiali di qualità nel caso di un terremoto così forte gli eventi naturali diventano catastrofi solo per nostre responsabilità e questo avviene anche in Italia la Turchia nel fatto ma ha anche lamentato la propria popolazione ma la convivenza con i rischi naturali sembra ancora lontana e del resto da questo punto di vista tutto il Mediterraneo è paese
Ecco ho letto questo questo alcuni passaggi di questo articolo sulla stampa firmato da Mario Tozzi di questo commento perché appunto
Sì il terremoto è stato violentissimo ma
Le case crollano se anche perché sono costruite male e soprattutto perché non si fa tesoro dell'esperienza passata e in Italia e noi ne sappiamo ne sappiamo qualcosa detto questo
Questa diciamo è il danno a momenti quello che adesso ha colpito la la Turchia e anche la Siria non lo dimentichiamo ma adesso vediamo però a che che infetti può vivere
Questo sisma questa questa tragedia nella politica interna turca
Questo questo terremoto come la prova più difficile a tre mesi dal voto queste lana e il titolo dell'analisi di Roberto Bongiorni sul Sole ventiquattro Ore
Una catastrofe naturale è un banco di prova per chi governa se l'emergenza viene affrontata di petto e gestita bene i consensi si moltiplicano in caso contrario la popolarità in India i la popolarità inevitabilmente precipita
Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan alla capacità per affrontare con efficacia il gravissimo sisma a sua detta il peggiore degli novecentotrentanove che ha colpito la Turchia provocando migliaia di vittime
E ormai un veterano della politica da nove anni presidente nei precedenti undici anni primo ministro quando la carica di presidente contava meno
è un uomo carismatico volitivo insofferente verso i dissidenti che sa prendere decisioni importanti anche molto controverse in breve tempo
Le norme tragedia che ha colpito la Turchia e la Siria nord-occidentale può dunque rilanciare un capo di Stato la cui popolarità aveva subito dei duri colpi a soli tre mesi dalle elezioni politiche e presidenziali del quattordici maggio quelle più difficili da quando è presidente
Perché se sul fronte internazionale l'immagine di Erdogan si è rafforzata grazie ai suoi successi diplomatici come raccordo sui corridori del grano in Ucraina
E meno diplomatici le le diverse operazioni militari sul fronte interno ha perso terreno nei confronti dei partiti rivali
E questo nonostante dal due mila diciassette in virtù di un controverso referendum costituzionale da lui fortemente voluto sia un presidente con poteri molto più forti di prima
Preoccupato per l'esito non scontato del prossimo voto il presidente turco stava facendo di tutto per rilanciare la sua immagine presso gli elettori a volte anche troppo
Per recuperare i consensi e Rosi soprattutto da una crisi finanziaria che ha mutilato il potere di acquisto delle famiglie è fatto fallire molte piccole imprese ha dato vita ha dato il via ad un'ondata di generose sovvenzioni alle classi misi colta tra cui studenti imprenditori famiglie numerose Roberto Bongiorni passo Sole ventiquattro Ore più avanti parla di misure che sembrerebbero aver sortito in parte l'effetto desiderato e presieduto il presidente turco sapeva che avrebbe gonfiato la spesa pubblica ma questo problema
Non sembra essere mai stato una delle sue priorità il mantra di ardo anni è sempre stato piuttosto la crescita a tutti i costi la sua ricetta non convenzionale per uscire dalla crisi economica e combattere l'inflazione era tagliare i tassi anziché alzarli come sono solite fare le banche centrali
Questo però ha portato insomma c'è una situazione
Un questa guerra contro contro davanti a questa guerra contro i tassi a una crisi economica complessa è una svalutazione galoppante
Diversi investitori internazionali hanno ridotto la loro esposizione svizzera smarcato turco le sovvenzioni pre elettorali sono state ritenute dai mercati internazionali misure che l'economia turca non poteva permettersi anche perché la crisi finanziaria non è affatto finita
Ma insomma questa la situazione ma adesso arriva il terremoto e questo disastroso sisma anche ammesso Igino anche la Turchia ora spariglia le carte
I Paesi stranieri donatori e note guarderanno con occhi più benevoli conti pubblici turchi Erdogan si attiverà per sollevare un paese in ginocchio i soccorsi gli sfollati saranno la prima emergenza poi sarà la volta della ricostruzione
Ma se saprà davvero aiutare la popolazione colpita dal devastante terremoto i frutti potrà raccoglierli tra molto poco alle elezioni del quattordici maggio
Dunque una prova difficile a tre mesi dal voto questa l'analisi di Roberto Bongiorni sul Sole ventiquattro Ore
Un'altra analisi che parte simile è quella di Francesco De Palo sul giornale che penso più breve fa una un rapido insomma
La fotografia del Paese in crisi e parla di un'alta Trial tratti gola sulla fragile economia di Ankara e ora richiesti ardo anch'rischia grosso con l'inflazione all'ottantacinque per cento la lira svalutata i conti sballati e il consenso a picco quindi De Palo è più è più pessimista insomma meno questa in questa fotografia di rispetto a Bongiorni sul sole ventiquattr'ore anche se poi la situazione resta la stessa
La Turchia deserta i perdo hanno scrive De Palo deve affrontare da un lato l'impennata del costo della vita a cui ha risposto con un'impennata di spesa pubblica e dall'altro il deterioramento dei fondamentali dell'economia dopo due anni di crisi
Dopo vent'anni ininterrotti di potere stavolta il clima diverso i sondaggi rivelano una popolarità in calo le opposizioni sono decimate a causa di alcuni leader in carcere come serrati Hindemith tasche leader delle che di Pella partito progressista filo curdo altri sono candidati a non candidarsi sottratte condannati a non candidarsi come il popolarissimo sindaco di Istanbul è creando dei ma volevo senza dimenticare una figura chiave come la quarantacinque ente già a nanna cartaceo Lu condannata per aver insultato il presidente e lo Stato c'è però un'economia in pericolo e sullo sfondo il bivio geopolitico rappresentato dalle presidenziali Di Maggio perché potenzialmente foriere di ulteriori effetti collaterali
Sul sistema già zavorrato dalla crisi della lira e dalla turbolenza dei mercati poco rassicuranti dalle azioni della banca centrale
Un possibile scenario conclude De Palo potrebbe vedere vincere Sultano ma perdere il controllo del Parlamento con una conseguente macro incertezza politica
E annessa volatilità del mercato ma il Presidente continua a spendere per la difesa nel mezzo il dossier energetico con il rischio per la Turchia di restare fuori dal gasdotto Eastman d'che potrebbe collegare Israele Italia passando da Cipro e Grecia
Francesco De Palo sul giornale che inserisce anche questa cosa questa partita che è molto importante quella del dell'Energia è diventata cruciale
A un anno sono anche la la la guerra in Ucraina l'ha dimostrato che le rotte di di degli atrocemente l'energia diventano comincia lì
C'è un altro attore che ovviamente in qualche modo coinvolto nella nella
Terremoto da dal terremoto non è il tema dal terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria ed è Putin russi e occidentali il soccorso che unisce gli aiuti bipartisan
Quanto scrive Marco Ventura sul Messaggero
E Putin si ritrova con l'Unione europea soccorsi anche da Mosca il titolo la corsa agli aiuti supera le barriere dei conflitti dieci squadre speciali dalla Russia Israele invierà
Medicine anche se la Siria nega la richiesta la Grecia ha offerto assistenza ai Stambolov un ruolo centrale l'avrà l'Europa che attiverà anche una serie di bilateralità une ardo Anna insomma si chiama solidarietà
Ma anche diplomazia
Ho adesso vedremo diplomazia della solidarietà le tragiche dimensioni del terremoto in Turchia e Siria scrive Marco Ventura
Innescano una catena transnazionale di aiuti che prevale anche sulle storiche contrapposizioni tra nemici schierati da una parte e dall'altra in un di un confine conteso
Marco Ventura sul Messaggero e lo stesso tema è toccato su quotidiano nazionale nazione Resto del Carlino Giorno da Marta Ottaviani
Appunto
Sì Marco Ventura la l'attacco del suo pezzo era si chiama solidarietà ma anche diplomazia
E Marta Ottaviani Pala della geopolitica della solidarietà le mire di Putin su Damasco
E Israele che vuole uscire dall'angolo la Russia può approfittare della calamità però aumentare la sua influenza nell'aria a scalzare i turchi e anche l'Ucraina e nella partita degli aiuti segnali tra Netanyahu e Assad dopo settimane ad alta tensione
La chiamano scrive
Marta Ottaviani
Su quel piano nazionale la chiamano diplomazia della solidarietà e per quanto forse posso apparire utilitaristico a volte grandi calamità naturali servono a rinsaldare rapporti
Già esistenti bilancia né altri o provare a ripianare fratture fra nazioni che in condizioni normali rapporti diplomatici non ne hanno
E tanto più la tragedia grande tanto che gli aiuti non si possono rifiutare il tragico terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria non fa eccezione se si può trovare un lato positivo in una sciagura del genere è che una volta tanto sono tutti dalla stessa parte sopra
Dalla parte giusta
Persino due nemici giurati come il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zaleski sono stati fra i primi ad inviare ad Ankara la loro disponibilità a mandare aiuti al più presto
Tralasciando le indubbie buone intenzioni di Mosca e Kiev hanno motivi ben più concreti per non lasciare da solo il presidente della Mezzaluna resetta i perdo Anna
Al Cremlino grande alleato di convenienza della Turchia non pare vero di essere dopo un anno quello che può aiutare e che non deve essere aiutato
Per quanto riguarda l'Ucraina è stato proprio ardo Anna sbucare l'export del gran ucraino raggiungendo un accordo con Mosca de grazie ai droni Barrack Tara prodotti dal genero del presidente turco che chi aveva è riuscita a tenere testa alle armate russe nella prima fase della guerra
Considerate le limitate possibilità a causa del conflitto non è proprio il caso di mancare un'occasione del genere
Per quanto riguarda la Siria anche qui per fortuna la lista della generosità e lunga ma altrettanto motivata in prima fila si trova nuovamente la Russia che ha promesso al presidente Bashar al-Assad aiuti consistenti e rapidi
Un atto dovuto
Visti i rapporti stretti tra i due Paesi e il fatto che la Siria diplomaticamente rimane isolata
Ma anche una mossa con la quale la Russia può aiutare Damasco a scalzare la Turchia da quella zona di influenza che si è creata nel nord del Paese dopo l'inizio della guerra civile
E che ad Assad dà fastidio visti anche i rapporti personali molto difficile con il presidente tardo Anna
Non mancano le belle sorprese prosegue Marta Ottaviani anche se la volontà e la spontaneità potrebbe contare solo fino a un certo punto
Ma fra i Paesi che invieranno al più presto aiuti alla Siria cioè Israele con cui ufficialmente non esistono rapporti il premier Benjamin Netanyahu ha dichiarato di aver autorizzato l'invio di soccorsi dopo una richiesta arrivata da fonti diplomatiche
Qualunque sia la fonte o il motivo del gesto certo un piccolo raggio di speranza dell'oscurità delle fredde sere invernali
E lascia sperare in un Mediterraneo con minori contrasti in un futuro più o meno breve
Questa cosa qua della di questa richiede questo invito di aiuti da parte di Israele a dopo la richiesta la Siria
Ne parla Nm palanche Marco Venturi ha parlato che Marco Ventura sul Messaggero anche se però Marco Ventura faceva notare che Damasco aveva smentito che di avere fatto una una richiesta del genere perché anche perché sarebbe arrivata al Governo italiano non direttamente anche perché le non ci sono relazioni diplomatiche ma insomma sia come sia dei conti qualche contatto evidentemente c'è stato e questo appunto come scrive Marta Ottaviani come ha scritto su Nazione Carlino Giorno
Insomma getto un piccolo raggio di sole in un Mediterraneo insomma copre che che vive di di forti contrasti
E la Turchia ecco che arriva l'ultima parte dell'articolo di di Marco Taliani la Turchia dal presidente Erdogan che proprio sulla diplomazia della solidarietà
Ha costruito parte della sua reputazione di mediatore internazionale questa volta tocca fare la parte dell'assistito e probabilmente con non poco fastidio
La mezzaluna non solo sta ricevendo aiuti da decine di Paesi
Questa volta a differenza del passato per motivi economici è costretta ad accettarle il presidente Radovan però può utilizzare la situazione drammatica per ricucire i rapporti con tutti quei Paesi in primis gli Stati Uniti
Da cui si era allontanato a causa della sua amicizia con Mosca
E non è un caso che subito ieri il presidente statunitense by del abbia promesso Erdogan qualsiasi e tutta l'assistenza il che significa non solo nell'isolamento internazionale per la Turchia ma nuovi investimenti nel Paese
Ecco la geopolitica della solidarietà insomma la chiama diplomazia della solidarietà i i a un peso bisogna tenerne conto adesso è chiaro che la nostra mozione la nostra nostri occhi Somalia vengono colpiti dalle immagini devastazione dei morti dalla però ecco ne è chiaro che al di là di ogni di ogni tragedia al di là di ogni di ogni catastrofe naturale poi che soprattutto in catastrofe di questo tipo poi scatta russi scatta la solidarietà scattano gli aiuti internazionali e meno male però dietro c'è sempre c'è sempre anche altri ci sono anche altri interessi che va bene non non è il caso di scandalizzarsi però ecco bisogna considerarle bisogna valutarli anche perché come appunto scrive Marta Ottaviani poi insomma il il tragico terremoto che ha colpito la Turchia insomma potrebbe a apre degli degli scenari quello che scrive atto anche Marco Ventura insomma
Apre degli scenari degli scenari nuovi e la insomma il fatto che si possono ricucire situazioni laddove sono strappate o o o o costruire delle relazioni là dove al momento non ci sono
Centrato perdo Anna questo terremoto è anche l'occasione di fare pace con i vicini e quanto si riporta un'analisi sulla stampa
Che appunto parte dalla dalla dal presidente dalla sfida elettorale quattordici maggio dopo le minacce di invasione di Siria e Iran crea Cipro e Grecia il momento dei toni concilianti somma
Scrive quest'analisi sulla stampa siglata GS sembra tornare e di attualità lo slogan dei primi anni di ardo hanno il potere nessun nemico e confini e invece nell'ultimo decennio le tensioni sono saliti alle stelle con tutti dall'Egeo al Caucaso
E hanno finito per pesare all'interno nel presidenziale del quattordici maggio incombono la Turchia il tasso di inflazione più alto al mondo dopo l'Argentina l'ottantacinque per cento
Il raìs per la prima volta teme davvero di perdere servono politiche di pace e questa tragedia può essere l'occasione di una svolta
Coese toni che sono gli stessi che abbiamo letto nell'articolo di Marta Ottaviani che insomma riecheggiano anche su su su quote azionarie che riecheggiano anche Marco Ventura sul Messaggero e che leggiamo questa analisi sulla sulla stampa
Il il terremoto colpito due paesi che sono confinanti che hanno la quella questione aperta della della guerra dei curdi e che però hanno rotto le elezioni le relazioni diplomatiche parliamo della Turchia
E della della Siria
C'è al al al alla gola l'orizzonte un possibile disgelo
è ancora lontano ma questo è lo scenario prima del terremoto e su questo è interessante l'articolo di Marco Pedone pubblicato su il Giorno al punto net il due febbraio
Le il disgelo ancora lontano però si parte dal vertice che si è tenuto a Mosca il ventotto dicembre tra i ministri della Difesa di Russia Siria e Turchia
Diversi canali d'informazione dove Al Jazeera dopo questo vertice hanno iniziato a parlare di un possibile incontro tra il presidente siriano Bashar al-Assad e quello turco Recep Tayyp Erdogan quindi con vista su un possibile disgelo diplomatico come riportato dal ministro alla Difesa russo Sergej Shochiku
Il vertice nella capitale ha avuto come temi principali la crisi siriana il problema dei rifugiati gli sforzi congiunti per combattere i gruppi estremisti in Siria ma raffreddare l'entusiasmo che aveva fatto seguito all'incontro ci hanno pensato le dichiarazioni di Bashar al-Assad che ha escluso la ripresa dei rapporti diplomatici tra Siria e Turchia affinché anche era non si ritirerà militarmente dal territorio siriano e non cesserà il sostegno a gruppi considerati terroristi ma come si è arrivati a questo giro diplomatico fra i due Paesi
Allo scoppio delle proteste contro Assad in Siria nel due mila undici ricorda Marco Pedone
Perdo hanno aveva condannato con fermezza la repressione del regime siriano dopo dieci anni conditi da ottimi rapporti lo scoppio del conflitto aveva causato le prime crepe nelle relazioni tra i due Stati
Senza ulteriore spargimento di sangue per amore della pace per il popolo e per la Regione per il Paese si dimetta
Rivolgendosi con queste parole a Bashar al-Assad nel novembre due mila undici il padrino delle primavere arabe Ciardo hanno poneva fine rapporti diplomatici tra Ankara e Damasco
A queste parole fece seguito una presa di posizione più concreta nel conflitto dopo aver appoggiato i vari movimenti islamisti nel corso delle primavere arabe anche rotto per schierarsi insieme al blocco occidentale dalla parte dei ribelli dell'Esercito Siriano Libero ospitando nel quartier generale
E le lanciando un programma di addestramento ed equipaggiamento con l'obiettivo di rovesciare il governo di Assad
Il presidente siriano dal canto suo ha potuto contare sul sostegno dell'Iran e di Hezbollah fin dall'inizio del conflitto e su quello della Russia a partire dal due mila e quindici tra gli stravolgimenti più clamorosi della guerra civile che è stato anche l'avvento dell'Isis che arrivato a controllare fino a un terzo del territorio siriano nel suo periodo di massima espansione
Ma l'avvenimento che ha fatto toccare il fondo e rapporti Trancredi Damasco è stato senza dubbio l'occupazione turca del nord della Siria
A partire dal ventiquattro agosto
Due mila e sedici le forze armate turche con il sostegno statunitense hanno dato il via a un intervento militare diretto sul nord della Siria il presidente ardo hanno in quell'occasione
Dichiarò che l'obiettivo delle forze militari fosse la difesa del territorio turco dalle minacce jihadiste dell'Isis e delle unità difesa del popolo IE perché il gruppo armato dei curdi siriani classificata ad Ankara come organizzazione terroristica
Tra le azioni militari turche più eclatanti si annovera l'operazione ramoscello d'ulivo a partire dal venti gennaio due mila e diciotto le forze militari turche con l'ausilio dell'Esercito Siriano Libero
Si poneva l'obiettivo di conquistare il cantore di afa in e le circostanti are all'epoca sotto il controllo curdo l'operazione venne ultimata in pochi mesi e vide la vittoria turca e il conseguente ritiro curdo verso il nord est
Proprio quel Nord Est noto come annunciava
Una regione de facto autonoma a partire dal due mila e dodici l'autonomia del recitava non è riconosciuta da Damasco malamministrazione nell'aria e gestite dalle forze democratiche siriane che accolgono sotto la propria ala lo Ye perché e le unità di protezione delle donne Logli e pesce
Con l'evolversi del conflitto quest'aria sotto l'amministrazione curda è diventata l'obiettivo principale di ardo Anna
Che con il ritiro statunitense del sei ottobre due mila diciannove ha dato il via all'operazione militare sorgente di pace contro le forze curde destando scalpore anche in Occidente visto il contributo curdo nella lotta all'Isis
Questo intervento turco a ravvicinato le forze democratiche siriane e Damasco le cui forze militari hanno occupato dei Basij lasciate dagli Stati Uniti
Le aree attualmente sotto il controllo turco si estendono fino a otto mila ottocentotrentacinque chilometri quadrati e sono sotto l'autorità dell'opposizione siriana e delle forze militari turche una sorta di Stato nello Stato
Ecco se questa è la situazione è possibile una riconciliazione tra Ankara e Damasco trae ardo Anna Bashar al-Assad
Rispondo a questa la domanda che si pone Marco Pedone si giorno appunto nette e vediamo cosa risponde come conclude il suo articolo
Il primo incontro ufficiale fra rappresentanti di Siria e Turchia dopo il due mila e undici avvenuto nell'ottobre due mila e ventuno quando Belgrado il ministro degli esteri turco Merlot già Busolo
Ha avuto modo di dialogare con l'omologo siriano fa esame da da in occasione del summit dei Paesi non allineati in quell'occasione c'ha Busolo aveva parlato della necessità di trovare un punto d'incontro tra le forze di opposizione al regime di Assad per porre fine alle ostilità
La situazione è tornata a farsi piuttosto tesa però nel novembre due mila e ventidue quindi poco tempo fa quando la Turchia avviato operazioni militari contro le forze curde in Siria in risposta all'attentato di stampo del tredici novembre secondo il giornale ufficiale Turchia
Il governo siriano ha posto diverse condizioni per la restaurazione di rapporti diplomatici tra cui il ritorno di Idlib sotto il controllo governativo e supporto contro le sanzioni di Stati Uniti e Unione europea in cambio Ankara sembra chiede un intervento deciso contro le forze curde sarà possibile una riconciliazione tra Air do anni Assad che ruolo giocherà Mosca e quali saranno le reazioni delle forze di opposizione siriane
Iaia aridi membro dell'opposizione siriana l'intervista ad Al Jazeera ha parlato di grande delusione per questo cambio di atteggiamento della Turchia con le elezioni turche alle porte forse arriverà qualche risposta
Le le servitù che sono il quattordici maggio ex si sono vicine ancora per ci sono anch'io un po'di settimane comunque questa era quanto scriveva Marco Pedone sui giornali punto net il due febbraio scorso un disgelo ancora lontano
Tra Turchia di ardua nella Siria di Assad e però ora c'è stato il terremoto che ha colpito in maniera apocalittica entrambi i Paesi tratto Papi alcune delle zone contesa alla confino comunque oggetto di contesa
Vedremo che punto arriverà la diplomazia della solidarietà come ha scritto Marta Ottaviani su quotidiano nazionale nazione nerastre Carlino e giorno a volte grandi calamità naturali servono a rinsaldare rapporti già esistenti a bilancia né altri che insomma erano un po'appannati ad appianare i contrasti vedremo allora se che ne sarà delle nelle prossime settimane e se a questo punto il terremoto
Col tutti gli sconti che tra gli sconvolgimenti sul terreno gli sconvolgimenti della vita persone porterà anche dei cambiamenti somma nelle relazioni diplomatiche e che partita geopolitica si si giocherà vedremo insomma naturalmente ve lo racconteremo da da radio radicale intanto ci dobbiamo fermare qui per questo supplemento di passaggio assodato supplemento di giovedì nove febbraio supplemento
Settimanale dello spazio che ogni settimana radio radicale dedica alle notizia di approfondimenti sulla realtà politica dell'Europa sudorientale
L'appuntamento per la nuova puntata di passaggio a sud-est domenica sera alle domenica dodici febbraio come sempre alle ventuno grazie per averci seguito un saluto da Roberto Spagnoli è una buona giornata all'ascolto di radio radicale