Presentazione del libro di Adriano Fabris "La fede scomparsa. Cristianesimo e problema del credere" (Morcelliana)

Radio radicale Nuovo appuntamento con le nostre conversazioni filosofiche oggi siamo in collegamento con Adriano Fabris insegna filosofia morale all'Università di Pisa e chi è in libreria da qualche tempo con il suo nuovo libro
La fede scomparsa sottotitolo cristianesimo e problema del credere pubblicato dalla Morcelliana ben trovato professore
Grazie di questa opportunità e un saluto a tutti voi
Viviamo in un mondo secolarizzato che non perde occasione di per sostenere per affermare l'inutilità della religione
Ci troviamo ad affermare ora che la fede un approccio troppo debole per affrontare il mondo
Ora invece troppo forte per affrontare in maniera pacifica e a contatto con le differenze culturali il libro di Adriano Fabris la fede scomparsa parte da un dato di fatto
Nell'antropocentrismo moderno al centro della vita umana sono poste le esigenze materiali e così la fede la richiesta di senso sbiadisce scompare di fatto di un senso abbiamo sempre bisogno e così ci abbandoniamo a credenze INAIL sopravvissute privatamente che di fatto poi si rivelano insoddisfacenti
La domanda che guida Fabris in questo libro e che Fabbris sì e Cippone
Che cosa significa avere un rapporto con Dio che cos'è la fede come nasce e come matura che cosa ad una alla vita
Questo è il quadro in cui si inserisce questo libro
Quindi oggi viviamo in un mondo largamente secolarizzato in cui riserviamo alla fede religiosa
Perché non sono un santo soste do
E specifico una fede religiosa perché come diceva un mio vecchio maestro Emanuele Severino non esiste davvero l'attivismo ogni nostra posizione sul mondo
Presuppone un qua una qualche componente fideistica rispetto ad aspetti che umanamente non possiamo conoscere
Fin dalle primissime battute lei professore mettendo è chiaro che c'è una differenza tra fede e credenza dove la seconda mi pare sia usata in senso diminutivo in senso sì diminutivo rispetto alla fede qual è la differenza e che cos'è la fede che lei dice in questo libro essere scomparsa qualifiche abbiamo perso
Sì queste domande sono le domande centrali e rispetto a cui cerco anche io di comprendere la situazione attuale una situazione in cui propriamente non è scomparso l'atteggiamento umano che riguarda un affidamento una fiducia una credenza
Ma non sappiamo più bene che cosa vuol dire credere
Non riusciamo più a distinguere precisamente quelle che sono le credenze a cui tutti dobbiamo necessariamente affidare ogni giorno da quella che invece è una scelta una scelta più impegnativa che alcuni esseri umani fanno gli essere umani e religiosi e che appunto la fede
Ci crede quotidianamente non si può non avere fiducia quotidianamente per poter ridere perché non abbiamo il controllo di tutto non conosciamo tutto non sappiamo tutto e quindi ci dobbiamo affidare a chi ne sa più di noi
Esageriamo magari anche ad affidarci a chi riteniamo che ne sappia più di noi
Pensiamo ad esempio alla nostra fiducia in determinati programmi
Ci affidiamo Google Maps anche se stiamo vedendo che ci sta conducendo in strade sterrate abbastanza improbabili per raggiungere la nostra destinazione
Ne la fede è qualcosa di diverso
La fede e una la fede religiosa
Voglio dire e qualcosa di più Complesso che vale la pena approfondire etica vale la pena non confondere con queste altre
Forme di cadenza perché anzitutto ne vale la pena viviamo in un'epoca in cui si può anche vivere come se Dio non ci fosse
Sicuramente legittimamente secondo la mia opinione sì rinuncia ad alcune possibilità che sono proprie dell'essere umano ed alcune esperienze dell'essere umano
Fa affatto potrebbe fare se si incammina in una prospettiva difesi
Sempre nelle primissime battute del suo libro lei parla di uno scontro fra civiltà in cui a scontrarsi intagli in cui a scontrarsi sono l'Occidente secolarizzato e globalizzato e dall'altra parte le posizioni di chi intende rifarsi fondamenti della religione
C'è chi invece potrebbe ribattere che lo scontro è proprio dovuto all'elemento della fede che si rende indiscutibile e quindi motivo di scontro mentre la secolarizzazione consisterebbe proprio nello sforzo di sottrarsi allo scontro fra religioni cosa ne pensa
Ma vede il punto è davvero questo è l'argomento che cerco di affrontare nel mio libro abbiamo perso la fede
In che senso non sappiamo più davvero che cosa vuol dire fede non sappiamo più che cosa vuol dire credere nel senso che
La confondiamo con altre forme di esperienza deteniamo ad esempio pervenire alla sua domanda che Fede sia qualche cosa di intransigente vi sia un possesso
Che sia qualche cosa chiesi possiede e che ci permette attraverso suo possesso di possedere la verità se ritiene che le affermazioni della sede siano qualche cosa di assolutamente indiscutibile
Invece se noi andiamo a ad approfondire il modo in cui l'esperienza religiosa credente è stata vissuta ci accorgiamo che tra sede dubbio c'è un reciproco rimando c'è un intreccio fondamentale che la fede non è un possesso che se mai
Un affidamento appunto quindi quanto di più potremmo dire la dichiarazione della propria debolezza altro chiede la propria forza
Da questo punto di vista i cosiddetti fondamentalismi religiosi ci sono qualche cosa sono un vero e proprio tradimento
Della esperienza religiosa della esperienza credente
Proprio perché anzitutto dimenticano esattamente questa spetti ma non si tratta soltanto di fondamentalismi religiosi c'è un atteggiamento fondamentalista dico in generale che è esattamente opposto a questa debolezza del credere a questo riconoscimento che non siamo al centro di tutto non siamo padroni di tutto non possiamo fare tutto
Perché perché siamo coinvolti in una dimensione redatte relazionale la fede è il riconoscimento di questo essere coinvolte dell'essere umano la dimensione relazionale
Il fondamentalista fondamentalista religioso ma anche fondamentalista laico ritiene invece secondo suo atteggiamento di a vere l'ultima parola su tutto che si tratti dell'ultima parola che si ammanta di tolleranza o chi si tratta dell'ultima parola tese amante di entrambe intransigenza religiosa
Nell'uno e nell'altro caso in però la intransigenza c'è e c'è il tentativo di zittire l'altro cosa che il vero credente non fa perché è il primo a stare zitto in molti casi
Sa di essere l'unico
Lei adesso ha ricostruito il diciamo il rapporto tra fede è indubbio c'è un legame molto stretto lei dice però ieri non va confuso con un altro
Lei in questo libro è dichiaratamente critico nei confronti della fede come il pensiero debole
E anzi intende la fede come principio d'azione irriducibile a semplice credenza un'opposizione da Condi coltivare solo nel proprio foro interiore nel mondo plurale multiculturale in cui viviamo il rispetto della differenza passa dall'indicibili invece inibita
Delle cosiddette questioni ultime dei concetti di Benigni e dei valori di ciascuno si parla spesso del silenzio di Dio come di un'opportunità
Per l'uomo di assumere le redini del proprio vivere il terreno lei Fabris parla della fede come un principio forte di decisione invece dio è silenzioso riguarda le nostre vite terrene o ci parla e ci dice una verità e in quale verità ci dice e come fare dialogare le diverse e divergenti verità chiudiamo
Garanti sono tutte domande molto belle faccio un mezzo passo indietro perché dobbiamo stare attenti a evitare un errore cioè a ritenere come viene ritenuto e creduto da molti che la fede sia una forma incompiuta in completa della conoscenza questa è la credenza non è la sede la fede se mai offre un'altra forma di rapporto rispetto a quella forma che la forma della conoscenza ora la nostra società occidentale l'Occidente globalizzato nei suoi sviluppi scientifici e tecnologici si è basata esattamente su una idea
Di conoscenza di una conoscenza che a volte intransigente come nelle prospettive centriste a volte invece sa di essere sempre rivedibile progressiva e necessità a approfondimento
Però quella della fede è un'altra strada non è la strada della conoscenza la sera della conoscenza e quella della opinione e quella della credenza è quella di cui i greci
Sperimentato hanno le opportunità quando parlavano di Dozza
Cioè appunto una specifica opinione la sala della fede e diversa il che non vuol dire che la via della certezza
Vuol dire semplicemente che una anticipazione vale a dire la relazione della fede è una relazione che funzione nella misura in cui
Le mie esperienze
Nella mondo che vivo le mie relazioni ci sono tutte poste e eroi c'è devono la loro il loro spessore loro qualità oserei dire il loro colore grazie ad una apertura preliminare di fiducia
In una dimensione che mi viene data dalla relazione con una realtà altra con la realtà divina
Ora un potremmo dire appunto che non si tratta puramente e semplicemente in maniera orizzontale di mettere in relazione essere umano e mondo essere umano altri essere umani ma di far passare questa relazione prese romane mondo Teresa Romano e altri essere umani
Da questa ulteriore relazione con una dimensione divina la quale offre una serie di opportunità offre una serie appunto di qualità o di colori come dicevo magari ne parlerò poi dopo distinguendo bisogno il desiderio e ciò a cui viene incontro la fede
La pagamento di determinati desideri entro certi limiti
Appunto per questo però la fede non non non deve essere intesa appiattita in un contesto intransigente per questo salto anticipativo ad una dimensione divina appunto
è un salto Mai garantito mai definito si parla appunto nella sua della filosofia di di rischio di salto della fede propriamente e quindi le questioni ultime restano invece i debiti restano sempre rivedibili incerto poi determinate decisioni devono essere prese e queste decisioni devono essere anche ovviamente coerenti a quello che risulta la interpretazione della rivelazione di una determinata sfera religiosa che viene appunto data agli esseri umani
Però la prima cosa delle due e voglio dire appunto questo che questo salto non è mai garantito e non è mai un appresa rispetto al divino cioè l'uomo religioso non si mette al posto di Dio e chiunque lo fa
Appunto non è realmente
Un essere umano religioso e la seconda cosa ne deriva direttamente quale verità lei mi chiede un
E qui bisogna riflettere attentamente e proprio da un punto di vista filosofico su quello che vuol dire verità perché noi siamo legati a un'idea di verità che è penetrata anche nella mentalità comune
E che ha una grande tradizione filosofica per cui verità e corrispondenza di quello che io penso di ciò che è di quello che io dico di e di ciò che
Ma questo tipo di verità non funziona nella dimensione della relazione della della fede perché io non ho a che fare con dei fatti non ho a che fare con degli oggetti
Se io dico qualche cosa della sfera divina non sono mai sicuro che corrisponda a quella che è
La realtà potremo al massimo con una battuta dire va bene lo verificheremo in un'altra vita se tutti quanti crediamo se quello che ho detto è vero o non lo è
E allora cosa vuol dire verità nella maniera del credere vuol dire quello che diceva un grande filosofo ebreo Franz Rosenzweig all'inizio del Novecento
Diceva che la verità e mettere in opera realizzare coerentemente ciò in cui io credo cioè e qualche cosa che non è ma che si cerca di fare e che trova la sua conferma proprio perché e feconda di altre relazioni ed è seconda di bene
Da questo punto di vista abbiamo anche il criterio per rigettare Dinoi fondamentalisti che sicuramente più condividere non solo
Uno dei sintomi che segnalano la scomparsa dello sbiadire della fede
Secondo secondo questo libro Ling la sua individualizzazione non viene meno semplicemente la fede viene meno il senso di comunità
Si direbbe che l'esperienza religiosa è intesa in senso privatistico
Ora anche mi mi vien da pensare che una lunga tradizione filosofico politica
Indica proprio in questa direzione la soluzione ai conflitti che la fede immette nella sfera pubblica la fede e si dice la sia sia vissuta come un fatto personale senza la pretesa che issa influenzi le scelte e le decisioni in ambito pubblico
Il cittadino moderno pretende ambisce di qualificarsi come ragionevole quando riesce a scindere la propria convinzione privata dall'ambito della scelta da prendere da intraprendere in nella sfera pubblica questo significa non tanto rinunciare al proprio apparato valoriale
Ma riconoscerlo come proprio come non universalmente estendibile qual è il problema di questa impostazione quali sono i punti deboli di un credente autonomo come lei lo chiama
Non è l'autonomia un punto a favore del pensiero moderno
Ma ha sicuramente assolutamente allora anche qui una piccola premessa mi rendo conto che
In alcune tesi che sostengo vado contro quella che è la mentalità comune magari si possono anche suscitare le reazioni di chi ha questa mentalità è affezionato nessun problema la Filosofia scandalosa bastati insomma non si rischia di fare la fine di Socrate o di altri filosofi
Che che magari a cui magari non è andata bene ora
Qual è il punto qual è il problema che vediamo in una compreso in una realtà in cui è tacitamente ha colto il fatto che le nostre relazioni le costruiamo noi
Vale a dire siamo noi al centro di ogni relazione non solo siamo noi coloro che anzitutto fondano se stessi attraverso la relazione con sette la propria autenticità la propria intimità e poi le relazioni con gli altri vengono a partire da questo che è implicita partire da questa intimità istituite e fondate
Possono anche non esserlo naturalmente allora io mi rinchiudono investe adesso mi rinchiudono nella mia solitudine mi rinchiudono nella mia stanzetta e divento un hikikomori filosofico come quelli che appunto
Vivono semplicemente
Reclusi nel loro nella loro dimensione on line
Questo è il modello e rivendica fino in fondo o il che Yang fino alle estreme conseguenze e anche fino ad una estremizzazione che porta a una serie di problemi
Quella che invece una grande guadagno della modernità cioè appunto l'autonomia e il riconoscimento intoccabile dell'autonomia
Del soggetto ma se questa autonomia diventa il fondamento di tutto la la causa alla condizione di ogni nostro relazionarci allora si trasforma esattamente in qualche cosa di altro un
La prospettiva della fede esattamente una prospettiva diversa per cui in principio nella relazione
Per cui tutto quello che noi facciamo è perché siamo già sempre coinvolti in una relazione una relazione che ci è portata e aperta da qualcosa di altro o da qualcun'altro cioè da una sfera religiosa
O da un Dio che in qualche modo ci chiama e ci mette
Come nelle tradizioni monoteistiche principali all'interno di una relazione con lui etici Oriente che orienta
Il nostro vivere nel mondo il problema è proprio questo antropologicamente siamo noi al centro del tutto e istituiamo dove le relazioni con il mondo con gli altri esseri umani o siamo già dentro un sistema di relazioni se siamo noi al centro del tutto be penso che determinate conseguenze come quelle che abbiamo sotto gli occhi per cui tutto finalizzate funzionale al soggetto umano tipo le emergenze ecologiche tipo
Le guerre tipo tutta un'altra serie
Di esperienze che che che vediamo siano conseguenze in qualche modo inevitabili forse è bene iniziare dall'altra parte in un altro modo
Per quanto riguarda una battuta sul fatto della scelta pubblica e della comunità non mi sottraggo a questo giusto
Questa giusta sollecitazione
Se davvero si tratta di relazione si tratti di relazione anche tra gli essere umani e quindi la la la la fede e la dimensione religiosa il rally gamme che vuol dire appunto relazione religioso si svolge sia con una sfera interiore con la sfera divina sia con una sera di esseri umani tra esseri umani e quindi dire la sua credenza o la tua fede deve rimanere rinchiusa nella tua soggettività
E qualche cosa non solo di indulto ma che non comprende che cosa vuol dire appunto la relega ammenda religioso
E che comporta appunto un serie di conseguenze perché le se Romano religioso si trova in qualche modo bloccato e magari si ribella e quello che avviene in molte società
Ad esempio nei contesti francesi in cui è ammessa
La la la la professione della propria fede ma soltanto in contesti privati
Non si possono esibire già al termine insomma è indicativo simboli religiosi in luoghi pubblici bene rispetto a ciò abbiamo visto quali sono state le reazioni
Io credo che
Ci siano dei problemi veri Mathieu debbano essere governati secondo quel senso di libertà e di libertà religiosa che è proprio delle grandi società occidentali
Diciamo personale c'è un fondo precompressi vota a cui ognuno di noi legge il mondo se questo viene inibitoria né sedato viene soffocato in qualche modo come fa e può anche riemergere con la violenza è questo quello che mi sembra CGIL ieri contesto per esempio francesi laicismo francese
E però e però rimettere la il discorso di fede nella sfera pubblica non significa immettere un discorso irrazionale la fede non è un abbandono all'irrazionale non è completamente sovrapponibile alla dimensione della ragione ma non è per questo irrazionale
Il primo ho parlato di di di fondo pre comprensivo diciamo la fede è un po'il fondo pre comprensivo che si può ridurre apposizione privato che può essere portato in evidenza nel dibattito pubblico a seconda delle scelte
Che il regime politico si si si fa adottare con il rischio di mettere posizioni inconciliabili o con la modestia di immettere una surplus di dubbio
Dove la ragionevolezza non parliamo di ragione non parliamo di irrazionalità non parliamo di Russel la ragionevolezza nella scoperta di scoperta forte della fede lei parla perfino di una logica della fede
Certo e lo faccio consapevolmente e volutamente un e giusto sottolineare questo carattere non il razionale della fede perché perché irrazionale vuol dire non razionale e se si definisce qualche cosa razionale o no Orazio anale attraverso la logica della opposizione noi dobbiamo avere un'idea chiara di che cosa vuol dire ragione la domanda allora è che cosa intendiamo per ragione
E qui di nuovo immediatamente senza permettetemi a ragionare va a finire che nel dibattito pubblico nella mentalità comune si intende per ragione la ragione Centi fico tecnologica vale a dire senza usare slogan quella ragione che ritiene di poter spiegare il mondo spiegare vuol dire disse spiegare
Cioè rendere semplice e definibile nei suoi specifici passaggi ciò che il Complesso complicato in volto in sei questo è
Nello spiegare letteralmente il togliere le pieghe
La ragione scientifica e suo braccio tecnologico che adesso
Guida molto spesso anche la ricerca scientifica con le sue esigenze con i suoi sviluppi intende svolgere questa attività di spiegazione attraverso quegli strumenti che dall'età moderna in poi sono stati sviluppati dagli strumenti matematici agli strumenti della verifica ad una certa idea di esperienza come esperienza fare sensibile
A una serie di calcoli e di procedure che ne troviamo adesso incarnate negli algoritmi e che troviamo realizzati in quei dispositivi dotati di intelligenza artificiale
Che in qualche modo ci stanno anche sfuggendo di mano questo è ragione se questo è ragione qualche elemento di irrazionalità magari in questo modello di ragione c'è perché e proprio questi dispositivi dotati di intelligenza artificiale spesso sorprendono i loro stessi programmatori perché sono delle Black Box Sesa
Delle scatole nere i cui passaggi è nei dettagli molto spesso non vengono comprese neppure dai programmatori e quindi c'è una irrazionalità anche in questo modello di ragione questo voglio sottolineare
La fine
è un altro modello c'è una logica una logica certamente diversa altra così come c'è una logica nell'esperienza creativa artistica così come c'è una logica anche nella esperienza di creazione letteraria e della creazione dei mondi letterari un grande artista così come c'è una logica nella manifestazione della creatività poetica che crea davvero dei modi attraverso parole intese il manifestate ed esplicitate in un certo modo
La logica specifica della fede tra virgolette ovviamente non si tratta di logica formale
E quella per cui come accennavo prima
Questo rapporto privilegiato con una dimensione altra mi offre un punto di riferimento mi opero d'orientamento
Non mi interessa tanto il soltanto spiegare non è questa la cosa più importante mi interessa orientarmi nella vita mi interessa sapere
Qual è il posto che ho nel mondo qual è che senso ha la mia vita
Cosa ci sto a fare all'interno di un discorso di Olanda narrazione se vogliamo usare questo termine
Più ampia qual è il ruolo che devo in qualche modo giocare o che sto giocando che posso invocare appunto il senso non la spiegazione questo è ciò che offre la fede e questa è la logica della fede
Non è tutto quantificabile non è tutto misurabile non è tutto frutto di un calcolo logico
Un rapporto con il mondo esclusivamente quantifica tipo lascia fuori molto lascia fuori nell'orizzonte di senso in cui l'esperienza umana si svolge
Che cosa da la fede alla vita umana lei prima faceva riferimento a desiderio bisogno che cosa offre al alla vita umana un'esperienza di fede
E con esperienza di fede alla vita umana offre altre possibilità
Questo lo sottolineo però sono altre possibilità
Difficili da da sperimentare
In certi momenti magari si può anche ritenere che queste altre possibilità servano ed entra Rino in il gioco
In un momento in cui io non ho più carte in cui io non ho più punti di di riferimento ad esempio nei momenti di grande dolore ad esempio nei momenti di disorientamento più profondo ecco allora che questa dimensione ulteriore la relazione lanciano il rilancio di questa dimensione ulteriore in grado di offrire mi ciò che una riferimento pure e semplici ai dati di fatto non va in grado di di di offrirvi faccio un esempio banale
Se il medico mi dice hai un cancro al pancreas e ai sei mesi di vita questo è certamente un fatto ma ovviamente l'essere umano non è che si accontenta di certificare questo fatto ma magari si domanda anche perché e e si chiede che cosa può e deve fare nei sei mesi di vita che gli rimangono detto questo
Però questa possibilità o queste possibilità ulteriori questi scenari ulteriori non sono certamente in molti casi facili da da utilizzare per sperimentare perché perché la fede rimanda proprio alla affidarsi a qualche cosa che controfattuale
A qualche cosa che non si vede quali cosa che non si sperimenta nel senso della dell'esperienza sensibile di cui si parlava e quindi io devo affidare anni devo credere a qualche cosa di impossibile per vedermi aperte determinate possibilità e questo ecco certamente e complicato e difficile difficile da da da assumere dei difficile da sperimentare però funziona così proprio questa condizione di impossibilità questa esperienza dell'impossibile
Se io riesco in qualche modo ad agganciarmi ad essa mi apre delle possibilità che danno senso alla mia vita
Abbiamo terminato il nostro tempo professore abbiamo parlato con Adriano Fabris professore di filosofia morale all'Università di Pisa e abbiamo parlato del suo libro la fede è scomparsa
Cristianesimo il problema del credere pubblicato da Morcelliana
Ringrazio molto il professor Fabris per la sua disponibilità alle sacre chiarezza grazie professore
Grazie a voi davvero per queste domande per il vostro sconto
è un caro saluto a chi ci ascolta oltre alla prossima