Speciale Giustizia

Buonasera a tutti ha Lorena D'Urso benvenuti all'ascolto lo Speciale giustizia in che misura il diritto penale contemporaneo può conciliare la funzione rieducativa con l'esigenza di riparare il danno alle vittime alla società e quali sono le sfide da cogliere nella bilanciare la giustizia riparativa con il principio di certezza della pena
Se ne è parlato nel corso del convegno che si è tenuto a Palermo il venticinque ottobre scorso presso l'aula magna del dipartimento di Giurisprudenza convegno dal titolo il diritto penale tra punizione riparazione e premio
Abbiamo già assentito la prima a parte del dibattito lunedì scorso nella puntata dello speciale giustizia con le considerazioni introduttive del professor Bartolomeo Romano ordinario di diritto penale all'Università di Palermo già componente laico del consiglio superiore della magistratura e attualmente consigliere giuridico
Del ministro della giustizia e dalla prima sessione l'abbiamo ascoltato gli interventi del professor Francesco Palazzo emerito di diritto penale all'Università di Firenze
E del professor Domenico puritano emerito di Diritto penale all'università a di Milano o Bicocca
Il convegno poi andato avanti con agli interventi di Stefano Anastasia associato di filosofia del diritto presso l'Università degli studi di Roma la Sapienza con l'intervento di Luciano Eusebio ordinario di diritto penale all'università una cattolica del Sacro Cuore di Milano e ancora con l'intervento del giudice della Corte costituzionale Francesco o Viganò c'erano poi gli interventi programmati di Paola a maggio
Associata di diritto processuale penale e Francesco Parisi associato di diritto penale e Dalila Mara Schirò ricercatrice di diritto penale
Da presso l'università di Palermo e poi ci sono state le considerazioni finali del professor Giovanni Fiandaca emerito di diritto penale presso l'università di Palermo insomma una una riflessione a più voci sulla funzione e sul ruolo
Del diritto penale sui limiti e sulle potenzialità di un sistema che non si può limitare a punire ma che si deve interrogare sul valore e sugli scopi della riparazione e della a premi Anita noi stasera in particolare dalla a seconda sessione di questo convegno dal titolo ricordiamo ancora una volta il diritto penale tra punizione riparazione premio
Vogliamo proporvi gli interventi di Stefano Anastasia e del professor Luciano Eusebio introdotti dall'intervento della professor Bartolomeo romano
Buonasera a tutti riprendiamo dopo la pausa
I lavori del convegno si apre questa nuova sessione sono particolarmente lieto di dare il benvenuto ai ragazzi di intesa di rispondenza foro di giurisprudenza e futura giurisprudenza che hanno collaborato
A l'organizzazione di questo evento
La sala stamattina era strapiena anche ora piena e quindi siamo perfettamente
In linea con quello che è avvenuto stamattina siamo molto contenti è possiamo comunque iniziare questi nostri lavori con
Lo stesso entusiasmo di questa mattina inizieremo con il professore Anastasia che non soltanto è ordinario di Filosofia del diritto ma è anche garante dei detenuti quindi ha una sensibilità che gli deriva dall'attività svolge sul campo
Lo invito quindi a tenere la sua relazione grazie
Bene grazie
Devo solo per correttezza precisare che
Sono anch'ancora associato di filosofia del diritto ma diciamo
Ma giusto per per dovere allora e il e ovviamente la la relazione che io avevo preparato inevitabilmente diciamo sì turbata la dalla intensa sessione mattutine che abbiamo avuto quindi riuscire a fare una relazione come se non avessi ascoltato mi viene mi viene male e quindi inevitabilmente cambierò diciamo sì quello che avevo pensato e dirò quello che che mi è stato anche sollecitato dalle presentazioni di questa
Di questa mattina
E parto da il punto di vista che il professor Romano ora in qualche modo richiamava citando il l'impegno di garante delle persone private della libertà personale della Regione Lazio che ormai da molti anni e che per molti anni io ho condiviso con il professor Fiandaca condiviso come
Giovanni sa bene meglio di me condiviso con una frequentazione diciamo telefonica di incontro e di confronti proprio ma pagare attacca una frequentazione diciamo costante per misurarsi con i problemi della pena detentiva alla sua la sua realtà
E e quindi io vengo a discutere di queste cose e vengo diciamo sì al alla riflessione alla ricerca sul diritto penale
Insieme per
Questa esperienza istituzionale appunto di cui vi dicevo e per un ancora più antica esperienza di impegno civile con l'associazione Antigone di cui sono stato ormai più di trent'anni fa uno dei fondatori
E quando devo sintetizzare il il mio modo di vedere diciamo il diritto penale io dico che il diritto penale lo vedo dal fondo della bottiglia
Lo vedo dal fondo della bottiglia forse diciamo presupponendo
Un
Un vino di non eccelsa qualità in cui si depositano scorie diciamo ecco io vedo il diritto penale dal fondo della bottiglia vedendo né diciamo solo botte vedendo nei depositi vedendo alcuni posti cioè vedo quel che ne rimane imprigionato e ed questo certamente un punto di vista parziale perché sappiamo che gran parte del diritto penale
Non arriva al fondo della bottiglia
Se di un vuole non arriva al fondo della bottiglia e però diciamo
è un punto di vista che e capace di luminare aspetti che è troppo spesso sono trascurati della realtà del diritto penale
E come diceva questa mattina Aldo Schiavello fin generale del diritto più in generale del diritto perché le riflessioni sul diritto penale ovviamente riflessione su sul diritto soprattutto quando si mettono insieme
Quelle quelle parole che abbiamo messo insieme che sono nel titolo di questo nostro incontro punizione
Riparazione premio sapendo che attengono alle modalità di reazione del diritto alla come dire
Alla manifestazione delle circostanze prefigurate dalla norma giuridica è questo
Come diceva
Preso Schiavello questa mattina questa è una cosa diciamo così che e l'essenza del diritto nonne
E nel non solo nel campo del diritto penale ma evidentemente in ogni in ogni campo essendo il diritto questo prefigurazione no di
Una realtà
Come si vorrebbe che fosse
O come non si vorrebbe che fosse ovviamente tutto questo e discutere di queste cose
è molto complicato diciamo in questo in questo tempo storico
Che anche qui credo sia importante diciamo contestualizzare il tempo in cui discutiamo
E e cioè e difficile discutere
Delle ragioni e dei limiti del diritto penale quando esso sembra perdere limiti e quindi perdendo limiti anche perdere ragioni cioè perdere le ragioni giustificative diciamo
I nuovi reati o diciamo sì le nuove previsioni diciamo sì di reati già esistenti le nuove ridefinizioni specificazioni diatesi degli stenti sappiamo dalla dall'inizio della legislatura sono stati quanti non mai probabilmente nello stesso tempo di legislatura si dice proposito
E in un tempo così breve appunto dice granitica da Kamai si dice chi li ha contati dice quarantotto nuove previsioni o specificazioni di reati già esistenti
Altre ventiquattro si dice in itinere in un solo provvedimento di legge che attualmente all'esame del Parlamento il cosiddetto disegno di legge disegno di legge sicurezza
E quindi è difficile discutere dei limiti e delle regioni del diritto penale in questo contesto ed è un contesto che oggi diciamo in qualche modo sembra farsi più marcato ma non è incerto per questo
Vi ha fatto più volte riferimento il professor pulita no questa mattina facendo riferimento al al populismo penale all'uso populista del rito penale
Non ne in assoluto per quanto più marcato che in passato non è una novità del tempo
Diciamo presente e diciamo sì una tendenza in corso una tendenza che del nostro contesto nazionale ma non è solo del nostro contesto nazionale anche di questo evidentemente bisogna discutere
Che a che fare anche qui con la trasformazione delle istituzioni in senso più ampio
Della della forma dello dello stato contemporaneo e quindi della funzione che il diritto può aver rimesso e non solo è anche più in genere della delle responsabilità che
Le leadership politiche hanno dentro i contesti e di di Democrazia di democrazia costituzionale
In cui appunto come chi studia queste cose diciamo ha potuto mettere in evidenza l'uso populista del diritto penale e il riflesso di una debolezza
Delle leadership politiche interne che è una debolezza sua volta dell'ordinamento giuridico nazionale
Nella capacità di rispondere a domande di giustizia
Che secondo diciamo sì il modello del diritto penale i liberali andrebbero affrontati in altro modo in altri spazi che in altri tempi e con altri strumenti che non sono del diritto penale
E quello di fronte a cui ci troviamo e dunque Mussi una crisi del diritto penale liberale come Effetto di una crisi della democrazia costituzionale
Come crisi e di una capacità di risposta ai bisogni alle domande
Di sicurezza in senso lato non solo di sicurezza della dal rischio di vittimizzazione che quella di cui tipicamente si occupa la materia penalistica ma di sicurezza rispetto alla propria identità al proprio futuro a poco percorso che la vera sfida che hanno oggi degli Stati gli Stati democratici
E da qui che viene diciamo quello che poi giornalisticamente si chiami il Pampena divismo cioè la risposta penalistica per ogni e qualsiasi questione che in qualche modo interroga la convivenza la convivenza civile
Ed è questo che noi oggi in particolare stiamo vivendo e che quei quarantotto più ventiquattro diciamo CD reati ci chiama e ci ci richiamano
E e cioè il fatto che e diventato in qualche modo forse più evidente e palese finanche rivendicato il fatto che la risposta alle domande dei cittadini quali che esse siano e deve essere una risposta e di tipo autoritativo Querci Tivo disciplinare
E questa cosa si vede non solo noi oggi qui parliamo di diritto penale non solo nella materia penalistica ma lo vediamo diciamo sì in ogni aspetto della nostra vita sociale abbiamo molto discusso ci tornerò anche io
Sulla questione della rieducazione ma anche sulla questione della educazione e del funzionamento per esempio del nostro sistema scolastico uno degli oggetti di discussione più rilevanti degli ultimi due anni è stata la disciplina
Dei ragazzi che frequentano la scuola
Quindi
La come dire la l'autorità politica risponde alle domande su un versante di tipo disciplinare sostanzialmente di tipo disciplinare usando il diritto penale quando può usare il diritto penale
Un Sando altri strumenti diciamo appunto di regolamentazioni Interna delle delle istituzioni scolastiche per esempio oppure strumenti di diritto
Amministrativo per esempio nella materia delle politiche dell'immigrazione in cui lo scenario diciamo così bella
No del in qualche modo del del disciplinamento della
Delle persone diciamo svolge una funzione essenziale dal punto di vista della rassicurazione
Che ricca del dell'opinione pubblica della Società rispetto alle domande che ebbe la Società pone tutto questo punto visto dal dal punto di vista del del fondo della bottiglia di cui dicevo prima è quello che vediamo rappresentato nel sistema dell'esecuzione penale nel nostro Paese
Un sistema dico cosa che ovviamente per alcuni saranno note però è bene ripeterlo per averlo diciamo sì in qualche modo tutti insieme presenti
Un sistema che al trenta settembre del due mila ventiquattro gli ultimi dati pubblici ci diceva di sessantuno mila ottocentosessantadue persone negli istituti penitenziari
Per quarantasei mila novecentocinquantasette posti regolamentari effettivamente disponibili che diciamo sì il famoso tema e quasi purtroppo l'unico di cui si parli quando si parla di carcere
Del sovraffollamento c'è una sproporzione circa quindici mila presenze più di quanto diciamo le istituzioni non punto istituzioni penitenziarie non possano diciamo garantite con le conseguenze evidentemente che questa proporzione produce in termini di degrado e di invivibilità delle strutture penitenziarie
Ma appunto questo aspetto che l'aspetto più noto diciamo sì del dell'esecuzione penale in Italia perché ogni tanto raggiunge gli onori delle cronache non deve farci dimenticare che poi il sistema di esecuzione penale italiano poi conta su al quindici di ottobre del due mila ventiquattro
Conta su novantadue mila centosettantaquattro persone in carico agli uffici di esecuzione penale esterna
Compresi in questi novantadue mila cento settantaquattro persone
Circa venti mila persone messe alla prova quindi non in misura diciamo propriamente esecutiva penale ma in misura di sospensione processuale penale però altre novantadue mila
E poi si dice perché qui poi magari diciamo c'è il professor Rignano a fonti diciamo istituzionali più certe delle mie ma io qui vado nel mondo dei si dice e poi si dice che ci siano circa novanta mila persone in Italia
Cosiddette libere sospese cioè persone che sono state giudicate responsabili di di un reato dal dal giudice naturale che attendono dal giudice di sorveglianza la decisione se possano essere ammesse a un'alternativa alla detenzione o se debbano scontare la pena
La pena in carcere
Perché vi dico tutto questo vi dico tutto questo perché tutto questo
Fa una somma di duecentoquaranta mila persone che a diverso titolo nel nostro Paese sono soggette a provvedimenti di natura penale
Provvedimenti di strada oggi
An intra carcerarie destra carceraria sto sommando diciamo così questi sette concerti ah sì sì sì sì sì sì certo i liberi sospesi sono in attesa di di sapere dove andranno a finire se in carcere o in misure alternative alla detenzione
Però il totale diciamo sì delle persone in carcere delle persone in esecuzione penale esterna e delle persone che attendono di sapere se andranno dall'una o dall'altra parte fanno circa duecento quaranta mila persone
Allora qual è il punto il punto è che queste questo totale
è ci dice di una trasformazione epocale che il nostro Paese ha vissuto negli ultimi trent'anni
E che va affrontata e riflettuto in quanto tale negli ultimi trent'anni diciamo grosso modo se la periodizzazione
Può diciamo corrispondere diciamo gli anni della cosiddetta Seconda Repubblica
Il nostro Paese è passato da vere circa trentatré e trentacinque mila persone sottoposte a provvedimento penale
Primi anni novanta all'indomani di un provvedimento di indulto ma di amnistia indulto ma il precedente non era molto molto dissimile
è passata da vere duecentoquaranta mila persone sottoposte a provvedimenti di di esecuzione pena è una trasformazione gigantesca e di cui bisogna interrogare le ragioni ragioni che non sono io old delle slide che purtroppo non vi posso far vedere perché ho dimenticato di caricarle prima dice ragioni che non si possono rapportare all'andamento degli indici di delittuosità
Che sono tendenzialmente rimasti stabili
Sia nell'horror novero di carattere generale sia nelle previsioni dei reati dei più gravi reati contro la persona in modo particolare
E quindi con diciamo così una una discrasia tra diciamo l'andamento dei tassi di devianze di criminalità e diciamo sì la puniti vita concreta
Che viceversa è sostanzialmente raddoppiata più che raddoppiati ecco questo allora ci
E quello che credo diciamo ci dovrebbe ci dovrebbe interrogare sul rapporto fra appunto domanda di giustizia che ed entro diciamo sì la società e risposta affidata solo esclusivamente prevalentemente al diritto penale con quello che questo consegue come Effetto sul sul diritto penale e quindi anche sulla capacità del sistema penale in modo particolare di esecuzione penale di rispondere a quei principi e quei valori quei criteri di orientamento tessono nella costituzione e che sono condivisi come abbiamo sentito anche oggi
Dalla cultura giuridica dalla cultura penalistica il divieto dei trattamenti contrari al senso di umanità
La possibilità di un come dire un impegno nell'esecuzione penale volta al reinserimento della della persona condannata in condizioni come scrive
Giovanni Fiandaca di probità legale no
Limitando diciamo così le aspettative della della rieducazione a quello che né si può effettivamente chiedere diciamo no quindi quello di contribuire a un reinserimento nella legalità della persona condannata con una prospettiva diciamo così di autonomia nella legalità della persona condannata al termine dell'esecuzione penale e questo è quello che gli si può chiedere ovviamente messo in grave difficoltà da questa dimensione perché le dimensioni ovviamente fanno sono da una parte i indice
Di qualità della pena e dall'altra parte producono qualità della pena
Sono indice di qualità della pena perché in qualche modo ci rappresentano una domanda di pena che non è orientata nel senso finalistico della Costituzione
Ma è orientata piuttosto nel senso della disciplinamento del controllo degli attori e dei soggetti della pericolosità sociale
E quindi già in questo modo diciamo si viene tradita la missione la missili rieducativa della della Costituzione ma poi diventa anche un indice di qualità dell'esecuzione penale perché ovviamente lei istituzioni penali non sono in condizioni di garantire quella Offerta di opportunità di reinserimento per un così ampio numero di di persone che vi sono soggette guardate che in questo caso non faccio riferimento soltanto alle persone in esecuzioni penali intramuraria
Faccio riferimento anche alle persone in esecuzione penale extra muraria
In cui a partire dal fatto che c'è una consistente quota di detenzione domiciliare che è in gran parte se senza diciamo scopo che non sia il mero controllo diciamo anche di impegno diciamo del dovuto impedire
Esatto
Quindi diciamo sì anche l'esecuzione penale esterna finisce estere essere semplicemente una forma di di controllo morbido diciamo ecco per cui tu sai che quella persone a casa che fa quelle attività ai controlli di polizia e poco più diciamo ma non hai un diciamo sì un percorso di di accompagnamento e diritti diversi e quindi in questo modo è la pena vada Jeanne dosi sempre più vengo alle nostre parole chiave diciamo sulla sua natura
Meramente punitiva natura meramente punitiva e Sud delle funzioni è di degradazione di neutralizzazione delle persone pericoloso disturbanti dell'ordine pubblico e della sicurezza
Vi faccio due esempi che sono agli estremi della del mondo del mondo penitenziario dell'esecuzione penale intramuraria che sono gli esempi dei detenuti in regime speciale di cui al quarantuno bis la cui diciamo sì la cui pena a esclusivamente funzioni diciamo sì di neutralizzazione
Nonostante diciamo Xi conosco bene la la la forma del prodotto non esiste alcuna fuori del nonostante diciamo perché penso sarebbe
E e quindi diciamo quello è un estremo l'estremo della massima pericolosità sociale verso cui diciamo la pena rinuncia diciamo sì a una funzione propositiva e si limita a quell'azione di incapacità azione delle persone pericolose
Ma la stessa cosa succede sull'estremo opposto l'estremo opposto di quei quasi venti mila secondo i calcoli dell'ufficio del Garante nazionale resi pubblici recentemente venti mila persone in esecuzione penale con pene inferiori ai tre anni e senza reati ostativi
E che sono in carcere perché non hanno la possibilità di accedere a misure alternative alla detenzione
Per mancanza di risorse proprie per mancanza di risorse territoriali
Per mancanza per ragioni legate evidentemente in qualche caso alle conflittualità intrafamiliare alle mille storiche ci sono dietro questa cosa qui ma che cito agricoltori
Che significa però di fatto diciamo persone che restano in carcere perché non possono essere mandate fuori diciamo sì e quindi il carcere svolge una funzione diciamo sì ancora una volta di neutralizzazione di persone che pure hanno una minima pericolosità sociale ma che la cui presenza sul territorio ovviamente non sarebbe non sarebbe accettato e quindi questo è il
La situazione in cui siamo e questa cosa ci pone
Una domanda credo è che e questa e della domanda riguardo a quando eccome diciamo sì
Fino a che punto un modello teorico in qualche modo può prescindere dalla realtà che intende conformare queste è un grandissimo problema
Il il nostro amico Luigi ferraioli tante volte diciamo citato ovviamente risponde sempre alle sue alle obiezioni che vengono fatte le sue costruzioni teoriche dicendo
La teoria e teoria poi la realtà e la realtà ma io non rinuncio alla Teoria attenerci evocazioni ideologico e va be dice
Però mi chiedo questa cosa non si riproduce per esempio sul tema è la questione della rieducazione seppure come probità legale
Se pure limitata entro quegli asset quella dimensione che tu giustamente dice come unica dov'è diciamo il punto che ci pone la storia diciamo sì nella realtà penitenziari italiana
Ripeto degli ultimi trent'anni al di là degli eccessi che possono essere di oggi o di domani diciamo questo
E quindi io credo che questo ovviamente diciamo sì ci richiama al punto da cui son partito diciamo e cioè che e il carcere che il diritto penale non si salvano da soli
Possono stabilire diciamo si limiti principi ispirati alle teorie e quant'altro ma poi se non stanno dentro un contesto che di e diretto alla possibilità direi
Veri effettive quelle tirreniche rischia appunto di restare no una una costruzione di riferimento culturalmente stimolante ma in effettivo nella sua nella sua realtà e quindi il problema che abbiamo il problema più grande credo
è quello di liberare il penale dalle sue responsabilità indebite che sono così enormemente cresciute nelle trasformazioni dei nostri sistemi di di Democrazia costituzionale o di democrazia immediata come si giustamente si dice questo per
E rimettendo in moto evidentemente un'idea diversa di governo della complessità sociale fondato su quella universalità dei diritti di partecipazione democratica di redistribuzione delle risorse cioè di tutte quelle condizioni che possono consentire al diritto penale di essere liberale limitato nelle sue nelle sue manifestazioni e certo anche io credo sperimentando forme di io la chiamo così per tirarmi fuori da alcune polemiche che sente ogni tanto intorno al tema della giustizia riparativa per cui ogni tanto si aggiunge un nuovo diciamo oggettivo per diciamo sì definire queste forme di giustizia altra diciamo
Io chiamo giustizia relazionale diciamo sino allora forme di giustizia relazionale diciamo comprendendo di natura io penso essenzialmente naturalmente extra penalistica se parliamo appunto
Guardando alle alla giusta alla fondamentale distinzione che ci ha proposto il professor Palazzo questa mattina diciamo sì tra le due forme di giustizia riparativa
è a con le forme di giustizia riparati a di tipo soggettivo fondate sull'incontro delle persone
Che però diciamo io credo debba essere essenzialmente una modalità di giustizia che deve potersi svolgere non sotto il governo del giudice ma fuori dell'occhio del giudice non so come dire e nei e il l'istituzione penale il procedimento penale istituisce con ruoli sociali
Condiziona la partecipazione degli attori
E inevitabilmente produce atteggiamenti funzionali a quel che c'è di Etro poi nei codici si può scrivere dappertutto che non ci saranno conseguenze dall'incontro tra autore e vittima di reato
Ma non ci sarà mai uno torna vittime di reato che non penserà
Al l'architettura penalistica Esterna da cui è inevitabilmente condizionata l'esperienza più più significativa di cui si dice spesso in Italia giustamente diciamo del Pd
Di giustizia dell'incontro quella raccontata nel libro dell'incontro
Fatta portata avanti da applaude Mazzuccato Adolfo Ceretti e padre Bertagna è è un'esperienza che ha avuto quel valore che ha avuto sia dal punto di vista esemplare per ciascuno di noi che l'ha letta l'ha studiata diciamo così sia dal punto di vista delle persone che vi hanno partecipato
Perché è un'esperienza che maturata quando il diritto penale non aveva più nulla da dire
Le pene erano i procedimenti erano chiusi le pene erano state scontate ed è vero c'era una insoddisfazione delle parti di tutte di chi aveva diciamo chi la la propria vita l'aveva vista sconvolta in quanto parente di no di di vittime di reato e di chi la propria vita la boutique la pista sconvolta in quanto autore di reato ma quella cosa ha funzionato perché era fuori da questo dal dal cono d'ombra del del diritto del diritto penale però appunto su queste esperienze io credo che sia giusto
Sia giusto scommette e allora se appunto il il penale viene liberato delle responsabilità indebite in qualche modo la politica riesce a riprenderla sua parte nella risposta ai bisogni dei cittadini che non sono necessariamente declinabile
In materia penale se sperimentiamo altre forme di giustizia fuori dei Circuiti penalistici se tutto diciamo questo diciamo
Si riesce a fare io credo che ha poi poi dopo si può lavorare sulla penalità diciamo limitando diciamo il le forme della punizione cambiando le forme della restituzione del debito in questo caso si anche attraverso ogni forma di potenziamento della riparazione informo oggettivare non in forma soggettiva diciamo ma appunto in questo modo e allora se questo
Oltre al appunto a modalità punitive che possano fondarsi su forme riparativa e rispettose della dignità del condannato come contenuto della sanzione
Io credo che poi vanno affermati anche alti principi limitativi dell'uso del dello strumento penale e quindi in questo caso in modo particolare della pena della pena detentiva
Se non possiamo fare a meno di forme coercitive e quindi di fatto violente qualche giorno fa è venuto a mancare un uno dei più grandi studiosi di Psicologia sociale che ricorderete Philip Seymour Bardo a delicato diciamo sì
Uno studio fondamentale su la natura violenta della coscrizione che non si manifesta necessariamente nella commissione del reato di tortura Lippoli nell'esperimento al semaforo anzi arrivo anche diciamo alla violenza fisica
Ma si manifesta già diciamo sì nella coalizione della della persona
Allora se diciamo sì la
La forma della punizione e coercitiva qua IVA e naturalmente violenta io credo che si debba fermare il il principio che ai
Essa si possa applicare il solo agli atti e casi violenti nei confronti delle persone
Secondo principio di proporzionalità nella prospettiva giustificato Oria del diritto penale come forma di minimizzazione della violenza se il diritto penale diciamo si si giustifica in quanto forma
Di minimizzazione della violenza che in sua assenza si manifesterebbe diciamo nelle relazioni nelle relazioni sociali il diritto penale non può tollerare diciamo sì
Esercizio di punizione che in qualche modo vada oltre
La la violenza causata dal dal fatto da reato da reato commesso allora bisogna riflettere se sia legittimo l'uso della coercizione fisica
E della pena detentiva per reati che sono di natura non violenta la gran parte dei nostri presente in carcere sono in carcere per reati di natura non violenta questo è un tempo diciamo che in termini diciamo così
E di filosofia del della pena evidentemente bisogna bisogna porsi e io su questo solo solo un riferimento al critico al alla relazione
Di questa mattina del professor pulita hanno su questo credo che la questione dell'ergastolo resti un tema di eccesso di minaccia punitiva non solo nella prospettiva dell'educazione ma anche nella prospettiva della dignità della persona
E quindi io la critica era il più sotto questo versante che sotto il versante della prospettiva del reinserimento
E soprattutto se riprendiamo la giustificazione dell'ergastolo che ne diede Beccaria quando la sosteneva diciamo la pena dell'ergastolo contro la pena di morte
E cioè come la riduzione della persona bestie del servigio
E nella previsione di una pena che più dura della pena di morte perché non si consuma in un momento ma dura dunque tutto lo spettro della sua della vita della persona
Io credo che nella prospettiva della
Del diritto penale come minimizzazione decide la violenza
Il l'ergastolo diciamo sì qualche modo debba essere contestato in radice diciamo come espressione di una pena più violenta di quella che vuole di quella che vuole contrastare e quindi questo è diciamo quello che andrebbe pensato innanzitutto per ridurre il il campo della penalità detentiva e poi certo a quel che resterebbe del carcere
Oggi in Italia sempre per darmi i numeri credo non più di venti trenta mila persone cioè gli autori di reati violenti gli autori di reati in associazione criminale
Allora sì diciamo
A chi dovesse restare sottoposto a una modalità politica di questo genere
Riconoscere tutti quei quei diritti che sono compatibili con la privazione con l'applicazione di Bertagna e diciamo quell'offerta
Trattamentale diciamo così per il reinserimento e per il conseguimento della probità legale a cui Giovanni Fiandaca fa riferimento quando propone diciamo sì di circoscrivere l'idea l'idea educativa
In questo modo la politica criminale la politica dell'esecuzione penale può diventare effettivamente sussidiaria di una politica dell'effettività dei diritti costituzionali che credo l'auspicio verso cui ci si debba muovere grazie
Grazie al collega alcuni piccolissime fulmine considerazioni su quello che ha detto
Innanzitutto il problema del quarantuno bis
è un problema io sono convinto che è una misura al limite della legittimità costituzionale
Ma sono anche convinto che la finché ci sarà una pressione della criminalità di stampo mafioso
Così forte mente presente la Corte costituzionale non avrà in concreto
La possibilità il coraggio di incidere
Molto interessante anche riferimento ed è dato reale di circa venti mila persone che potrebbero uscire dal carcere perché già mature per le misure alternative
Ma ci sono problemi pratici talvolta alto anche banali per esempio molte di queste persone non hanno una casa dove andare
E quindi se devono uscire da dal carcere bisogna siccome bisogna avere un domicilio certo non hanno dove andare e questo rende impossibile
Che possano essere al momento si sta cercando di immaginare soluzioni alternative ma non è non è semplice
E poi la suggestione che ci dava se la risposta alla reato
Reato non non violento in quanto tale
Pensate reati contro il patrimonio però il discorso è delicato reati dei colletti bianchi certo non sono reati violenti non credo che sarebbe un discorso
Gradito quello di dire
Mai il carcere perché non sono reati violenti quindi bisognerebbe ragionare meglio su questo e poi in prospettiva cioè il tema dell'ergastolo
Che
Un problema soprattutto per quanto riguarda l'ergastolo ostativo perché per il resto diciamo
E certamente
Un un una pena teoricamente perpetua ma sappiamo tutti benissimo che in concreto non lo è affatto
Lo quando lo diventa lo ha detto la corte costituzionale tedesca lo ha detto la corte costituzionale italiana e lì sorgono i problemi
A questo punto darei la parola alla professore Luciano Edusei B che è ordinario di diritto penale all'Università Cattolica del Sacro cuore
E che ha avuto diciamo anche la enorme cortesia visto che ieri si celebrava il centenario
Della della del suo ateneo
Di venire molto presto la mattina e di ripartire stasera molto tardi quindi siamo molto grati anche per lo sforzo anche fisico che ha fatto al grazie Luciano
Ovviamente sono io gratis scemo a voi di essere qui in questa compagnia di colleghi di cari amici e soprattutto in questa sede universitaria davanti a voi ricercatori studenti Grazia
Vorrei muovere da una constatazione concreta
Io dirò
Parole buone rispetto alla giustizia riparativa anche intesa in senso stretto come programmi di giustizia riparativa
Però ho sempre detto con molta chiarezza che i programmi di giustizia riparativa non devono essere utilizzate come pretesto per mettere la pietra tombale sulla riforma del sistema sanzionatorio penale gli abbiamo dato perfino la giustizia riparativa non veniteci più a domandare altro
Questo è molto importante
Perché a mio avviso
Il problema cardine resta quello della ostinata
Non apertura a pene principali o sostitutive di natura prescrittiva anche se abbiamo un'esecuzione penale di fatto di natura prescrittiva superiore alle novantadue mila unità naturalmente quando parlo di pena prescrittivo secondo quello che danni vanno vado dicendo di una pena Progetto di una pena programma
Non parlo assolutamente della Pina fai da te
Cioè mettiamo iniziamo subito di dare una bollatura
Di indeterminatezza quando si parla di qualche cosa di diverso dalla piena corrispettiva i mezzi i criteri devono essere definiti dalla legge
Nuovo da un'esemplificazione concreta tutti sappiamo che non è stato accettato l'inserimento dell'affidamento in prova del servizio sociale tra le pene sostitutive e uno degli assurdi
Più difficilmente comprensibili
Ma per quale motivo per quale motivo noi dobbiamo dire la frequenza di un primo grado un secondo grado un terzo grado un quarto grado di giudizio e poi liberista spesi che diceva il dottor Bortolato
Siccome molte tantissime domande inviate dai pm non sono ancora messe in ruolo in realtà secondo il loro calcolo siamo a centotrentacinque mila non si amano a novanta novantadue mila penso lui dice centotrentacinque mila
Ecco e
Il fatto di aviere una pena prescrittiva cioè avere il coraggio di dire l'applichiamo dal primo grado ma se la pena prescrittiva la applichi dal primo grado soprattutto usufruendo di quella
Di quella novità significativa
Che è quella piccola per turare la bifase città che ha introdotto la legge cartaria per le pene sostitutive
Per la prima volta si può discutere con il giudice della pena per la prima volta anche la persona condannata può dire qualche cosa circa la sua pena
Beh in molti casi probabilmente neppure si farebbe appello avremo un risparmio di energie processuali straordinarie e la magistratura di sorveglianza sarebbe riportata all'idea originaria
Del mio caro
Con le amico bresciano scomparsi da anni Giancarlo Zappa che fu allora un po'all'origine insieme con Malgara del nuovo ordinamento penitenziario cioè la magistratura di sorveglianza si occupa dell'esecuzione delle pene lunghe
Per far sì che queste stesse pene lunghe possono a vere un significato se possibile di re integrazione sociale
Io sono convinto che che
Non si va oltre tutto sommato le venti mila persone
Per le quali
Un progetto orientato come vuole la Costituzione a finire educativi non sarebbe credibile senza una limitazione della libertà personale perché si tratta di recidere i legami con la criminalità organizzata che in libertà non sarebbe possibile recidere e perché magari c'è effettivamente la
Il timore della ripetizione di reati particolarmente gravi
Perché continuare autorizzare il carcere anche nelle situazioni che lo rendono palesemente controproducente solo per un messaggio politico elettorale solo perché non si si vuole Schio dare dà l'idea di proporre il cittadino che la pena è un corrispettivo
Ebbene
Visto che questo muterebbe anche il significato della pena detentiva come dicevo allora la pena detentiva non è più la pena giusta in sé
La pena giusta quella che corrisponde ma diventa anche lei una pena conforme all'orientamento costituzionale dovendo prendere atto che quel perseguimento della finalità costituzionale non è possibile senza una limitazione della libertà personale
E
Come piena prescrittiva sanzione prescrittiva chiamiamola come vogliamo
Ci riempiamo nel solco già stretto s'era stato detto molte volte
Dell'idea riparativa o forse meglio restaura attivavo ricostruttiva che può essere in senso lato in senso stretto
No perché non vorrei che adesso la giustizia riparativa diventino solo i programmi di giustizia riparativa
Giustizia riparativa in senso lato
Sono tutte quelle modalità in cui la risposta sanzionatoria ha un contenuto non meramente corrispettivo a un contenuto almeno in prima battuta se viene raccolto di fare di ripristinare di agire secondo una modalità in qualche modo significativa onde ricostruire un rapporto con la società possibilmente con la vittima
Perché c'è niente da fare
Quell'immagine della bilancia secondo cui Sedai la pena si rimette tutto in equilibrio
E hai ottenuto giustizia e chi è morto a quel punto dorme sonni tranquilli è un'immagine assolutamente fuorviante irrealistica che continua purtroppo a venire proposta
E
Un passaggio di questo genere
E poi naturalmente porrebbe il problema che punì tu deve essere tutto penale
Un grande penale non detentivo ecco così però questo passaggio secondo me va fatto
Perché non ci possiamo dimenticare dei settantasei settantasei non so se son diventati settantasette sui cd
Certo
Appena retributiva corrispettiva ti chiede solo di soffrire
Non ti chiede niente
Ah ecco è molto garantistica perché non ti chiede niente ti chiede solo di soffrire sia un posto collaterale settantasei omicidi tre o quattro volte in più tentati suicidi pro e molto garantistica perché lei non ti chiede niente così questa cosa qui francamente non lo mai capita
E il passaggio a un modello diverso di risposta sanzionatoria vuol dire liberare anche la vittima da una seconda vittimizzazione
Perché
Il nostro sistema penale
Offre la vittima un solo strumento per rispondere alla sua legittima esigenza del dire quello che è accaduto non sarebbe dovuto avvenire
Quello che è accaduto è stato grave e noi cosa gli offriamo devi chiedere il massimo della pena il massimo della ritorsione il massimo di conseguenza negativa
Questa è una seconda vittimizzazione
Io ricordo sempre le parole le cito sempre del papà di uno dei bambini uccisi a Foligno da Luigi Chiatti che dice dei primi tre o quattro mesi la mia lite era l'attesa della ritorsione da parte dello Stato
Poi mi sono accorto che quel modello punitivo mi stava dite imitando una seconda volta perché mi sta facendo diventare una persona peggiore di prima quale non ero
Con mio figlio
Non certo che dicesse che Luigi Chiatti che poi aveva anche una seminfermità insomma ecco così no non dovesse ovviamente vero una conseguenza
Ma diceva che quella conseguenza non deve essere una ritorsione
C'è chi mi aspetto la la prevenzione dalla ritorsione del male ecco così e questo credo che sia molto importante
Non dimentichiamo che il modello corrispettivo pure così
Così esaltato no ecco nel passato ma anche tutto oggi così innanzitutto ignora un capitolo fondamentale e purtroppo negletto
Che dovrebbe ritornare al centro dell'interesse dei penalisti perché i penalisti sono coloro che vogliono affrontare il problema criminale non sono i cultori della pena fine a se stessa cioè ignora la prevenzione primaria cioè ignora il modello corrispettivo la politica criminale perché riduce la politica criminale alla sola minaccia della pena detentiva se l'ufficio legislativo del mille del ministero e fatto da pur bravi magistrati i magistrati però
Hanno solo la competenza su uno strumento che è quello della pena detentiva
Mentre noi per affrontare la criminalità abbiamo bisogno di ben altro sul piano educativo culturale ma anche sul piano normativo
Io dico sempre fanno molto più prevenzione i colleghi di diritto dei mercati finanziari di diritto amministrativo quando fanno una buona legge sulla parte quando cercano di eliminare i paradisi bancari a livello internazionale voi pensate che non ci sia che che che la mafia potrà essere eliminata finché non ci saranno i paradisi bancari a livello internazionale
Prevenzione primaria
Pensiamo
Anche sui reati brutti quelli sui quali non è nemmeno immaginabile che la minaccia di pena abbia abbia un'incidenza voglio dire i reati di rabbia quelli che abbiamo visto negli ultimi mesi così ecco
Pensate che si possa trascurare l'effetto di emulazione
Anche diserta filmografia anche disse per primo filmografia sulla macchina se mi permettete l'effetto di emulazione
Il modello avviene stigmatizzato sì e però
Una donna è stata su è stata sfregiata con l'acido e quel modello poi è stato seguito proprio perché se ne è parlato tantissimo paradossalmente
Ed ecco che allora
Quel modello corrispettivo riduce la politica criminale alla politica penale e la politica penale lamiera minaccia detentiva attuata la politica criminale è stato detto anche stamattina pressoché esclusivamente per Randy premialità
Quindi una premialità ancillare la pena corrispettiva io faccio politica criminale attraverso le cause di non punibilità le diminuzioni di pena e quant'altro mentre non si presta nessuna attenzione al premia al premio vero
Che non consiste in una rinuncia alla pena ma al fatto se mai che l'onesto trovi vantaggi nell'essere onesto e non sia come oggi troppo spesso accade l'UI in realtà punito
L'onesto di fatto punito
Perché la sua onestà non paga
Va beh lo corrispettivo non tiene conto dell'intervento sui profitti
Ma soprattutto soprattutto
Implica una visione negativa della prevenzione generale della prevenzione speciale altro che retribuzione che limita l'intimidazione la neutralizzazione
Proprio l'idea di una piena corrispettiva nel negativo non può che immaginare di Avvenire un effetto dico azione esterna un male può essere oggetto soltanto di timore
E sul piano dell'esecuzione può
Realizzarsi soltanto in termini di neutralizzazione
Ed ecco giacché si diceva che poi in versioni moderne la prevenzione generale sfocia nell'idea della soddisfazione dei bisogni punitivi della stabilizzazione sociale secondo quella idea capolavoro secondo cui tutti noi saremmo dei potenziali delinquenti
Ma tabù iniziamo
Il comportamento conforme al diritto
Che però una persona si permette di infrangere allora noi abbiamo bisogno di vedere quella persona punita perché altrimenti poi lo infra diciamo anche noi e allora la pena
Fungere ebbe da stabilizzazione sociale bellissima cosa bellissima idea di socialità
Bene bene
In realtà a me sembra ma qui lo sapete meglio di me e quindi faccio solo due accenni sappiamo benissimo che la prevenzione generale Intini dati Iva funziona molto poco funziona molto poco non solo né i reati di rabbia ma perfino nei reati economici dove non è tutto
Anche lì non è tutto calcolo costi-benefici ma soprattutto Beccaria ci insegnava che
Conta molto di più della entità della pena
Il fatto
Di essere scoperti che reato non paghi però c'è la cifra oscura c'è la cifra oscura
Unitariamente per la gran parte dei reati premente quasi tutti tranne l'omicidio poco altro la probabilità unitaria è comunque elevata
Di non essere scoperti certo se fai rapinatore per vent'anni prima o poi Berti ti beccano ecco così ma allora se non c'è nessun fattore di motivazione
Nel progetto di prevenzione generale
Allora tanti tante persone
Sul per hanno l'opportunità concreta di delinquere ottenendo risultati
E del resto poi lo insegnava Beccaria con il suo esempio della pena di morte
Ma la prevenzione
Dipende essenzialmente dalla capacità della democrazia di tenere alto il consenso
Intorno ad alcune scelte comportamentali lo diceva Paolo Borsellino pochi mesi prima di morire se pensate che la prevenzione generale sia l'intimidazione dovete mettere un carabiniere a fianco di ogni persona perché la prevenzione generale essenzialmente il consenso
Perché la prevenzione generale una partita che si gioca costantemente con l'autonomia della persona
Non con la coartazione meccanicistica della persona attraverso l'intimidazione
E questo diventa ancor più chiaro nella prevenzione speciale perché apparentemente la prevenzione speciale ottiene il suo risultato se lo uccidevano d'un popolo del popolo dei porti nelle colonie certamente certamente
Non fa più reati ma il problema qual è pieno di misura non diminuiscono i tassi di criminalità
Come abbiamo visto negli Stati Uniti con le norme politica di neutralizzazione di fine anni settanta non moltiplicato per cinque la popolazione penitenziaria e lo vediamo noi con le nostre 'ndrangheta e mafia eccetera eccetera
E non è che non si siano sempre riprodotte anche se abbiamo come dire
Incarcerato negli ultimi quarant'anni migliaia e migliaia di appartenenti alla criminalità organizzata
Ed ecco che allora anche qui credo che dobbiamo comprendere che il fulcro della prevenzione e la motivazione
Per
Che una persona motivata a re impostare la sua vita
è una persona che sul territorio chiude posti di lavoro criminale
Perché diventa un testimonial contrario all'attrattività della scelta criminosa e può portare altri a mettere in discussione la scelta criminosa compiuta
Si va al di là anche del discorso del pentito perché quello che viene temuto forse ancor di più
E quello che davvero mette in discussione in maniera convinta e anche con rischio personale perché riduca arsi non è un cammino tra rose e fiori
Il un certo percorso compiuto
Dicevo che la
Prevenzione così intesa
è un'unità di prevenzione generale prevenzione speciale io non ho mai creduto la distinzione prevenzione generale prevenzione speciale per questo mi piace parlare di prevenzione generale reintegra trecce
E secondo me quello è il modello della Costituzione
Perché la Costituzione aveva capito che la prevenzione che paga nel tempo certo nessuno ingenuo dobbiamo tener conto delle situazioni dove lo dicevo prima
è necessaria una privazione della libertà personale ma la prima la prevenzione che paga nel tempo e quella che gioca la carta della motivazione
Ed è questo che
Davvero così diceva questa mattina ancora
Riconosce lo statuto morale della persona
La prevenzione motivazionale è sempre un appello all'autonomia individuale
Perché forse l'intimidazione e la neutralizzazione valorizzano l'autonomia individuale
Le modalità di quotazione esterna valorizzano forse l'autonomia individuale
O per carità a meno che non si voglia arrivare dire che la comunità sociale e democratica e pluralista non posso a condividere indicazioni orientamenti di condotta
Ma la democrazia illuministica non nasce affatto
Sulla negazione
Del poter condividere anzi nasce sul dire arresto sole nel nostro il pluralismo saremo capaci di individuare punti di vista
Che non sono d'interesse di parte e la scommessa delle dichiarazione dei diritti dell'uomo
E la scommessa delle stesse Costituzioni
Avrei dei dubbi di bollare a priori come moralismo
Tutto questo perché allora aboliamo il diritto aboliamo il delitto se lo Stato non lo Stato la comunità civile non può proporre nulla aboliamo il delitto
E attenzione che noi abbiamo
Scusate purtroppo Francesco Palazzo è stato costretto a sentire e anche in altre occasioni richiedo pazienza ecco così noi abbiamo anche una funzione culturale cari amici questo modello e il modello che rischia oggi di portare l'umanità la catastrofe il modello della corrispettivi età
Non riguarda solo il diritto penale e noi come penalisti abbiamo il dovere di dirlo questo al mondo di oggi l'idea secondo cui la giustizia e la bilancia cioè se io giudico l'altro
Una realtà negativa per me
E il più delle volte poi diventa perché non corrisponde né interessi perché non corrisponde alle mie visioni
E allora il mio BN stand nel vincere l'altro sotto metterlo o distruggerlo questa la giustificazione della guerra
E le giustificazioni della pena nel corso della storia della guerra sono state le medesime
Auschwitz i gulag non sono nati come funghetti
Senza un humus
E purtroppo questa idea della corrispettivi età
è la loro base e non è l'idea della Costituzione
Perché la ricostituzione ci dice a quello splendido
Primo comma dell'articolo tre
Che il rapporto con l'altro non si fonda su un giudizio sulle sue condizioni personali e sociali al quale fai corrispondere un agire
Speculare
Ma secondo comma
E dovuto alla penna di Lelio Basso
Dice che la giustizia e in qualche modo sempre liberazione il giusto ha in qualche modo sempre un liberatore
Colui che rimuove le cause i fattori che non consentono il pieno sviluppo per la persona umana
E qui c'è anche un incontro importantissimo a mio avviso fra culture di ascendenza diversa chi mi conosce sa che mi sono cimentato anche attraverso un libro a
A fare emergere come
Quei dati religiosi richiamate anche stamattina
Utilizzati a favore dell'idea della corrispettivi sta sono assolutamente indebiti l'idea cardine della Bibbia al di là della utilizzazione di categorie che sono quelle che poi che vengono dalla cultura l'Esopo tanica dalla quale viene il popolo ebraico è che la giustizia di Dio la giustizia salvifica cioè che l'incontro con Dio non è per essere schiacciato ma è per fare verità e per guadagnare la strada della salvezza
Ma voi pensate quanto abbia inciso qui non c'entra il nostro atteggiamento religioso personale quanto interviene inciso la cultura nella cultura occidentale l'idea per cui anche nella Chiesa si è detto
Complice
Anselmo d'Aosta Cristo e Salvatore perché ha pagato il prezzo bel discorso religioso allora vorrebbe dire che il Criterium mano il criterio salvifico che ci saliamo attraverso la risposta al male con il male solo che in quel caso la data addirittura il figlio di Dio quando il messaggio cristiano esattamente l'opposto cioè ci arrivi tu a credere che fosse questa la speranza laica dell'umanità
Che la spendita del bene dinanzi al male la fedeltà al bene dinanzi al male anche dinanzi a una minaccia anche dinanzi a una ritorsione anche se ti può costare
Nel momento in cui perfino ti costasse la vita non è una vita buttata via Mac pienezza della vita in via quella che non è un discorso banalmente religiosa questa una sfida ma è l'esatto contrario l esattissimo contrario dell'idea
Pensate nella nostra cultura occidentale si parlava delle torture
In nome religioso così e il tradimento più totale ecco capite idea Cristo e Salvatore perché ha pagato il prezzo allora il criterio effettivamente giusto certo bisogna ripagare il male con il male
E questo credo che io non debba essere un capitolo alla Luciano in sede deve essere un capitolo di cui noi giuristi o oggi sappiamo dire qualcosa all'umanità
Perché
Da
Quasi ottant'anni abbiamo gli strumenti da distruzione totale
E il portare avanti questo modello di giustizia vuol dire andare alla distruzione totale
Bene si è parlato del superare allora giustizia
In che senso non del dare il contraccambio ma del rendere i giusti anche con lo strumento sanzionatorio per quanto è possibile o tornare a rendere i giusti in tutti i rapporti coinvolti
Rapporti che per l'appunto non sono stati giuste
Si è parlato del superare una discrezionalità giudiziaria ampia sulla penalità manager ma la discrezionalità giudiziarie che conosciamo
E solo tutta all'interno della pena detentiva quanto pena detentiva do o dell'ambito di rinuncia alla pena detentiva ecco quella premialità di pura rinuncia mentre la discrezionalità
Dovrebbe essere tutt'altro che arbitri un po'come nel diritto amministrativo dovrebbe significare applicare al caso concreto la strategia delineata per tipologie dal legislatore
Io non ho mai capito perché sarebbe più garantista
Una pena che si disse che ineffabili mente corrisponda al reato commesso rispetto invece a una risposta sanzionatoria che sia motivata come sufficiente a rappresentare un percorso che può dire significato dire integrazione sociale
Mai capito perché sarebbe garantista diano questa è la pena giusta la pena giusta in sé avviene ho capito era piena giuste
Ma anche sul piano della prevenzione generale attenzione se si propone la pena come un mero prezzario detentivo
Il messaggio eh
Che si punisce
Si tratti di omicidio
O del furto di un grappolo d'uva
Che si punisce per la mirra disobbedienza
Se si prevedono invece già nel momento della costruzione delle delle sanzioni
Sanzioni che
Indicano il disvalore che in gioco il messaggio cambia
Adesso faccio un esempio eccessivamente banale sciocco
Se si dicesse ha inquinato dei di modifica dei dovrai dovrai chi lo avrà fatto dovrà bonificare io do già un messaggio molto orientati vola società e non dico semplicemente se inquini come se rubi la barbabietola al mercato questo è il prezzo
E
Se questo riguarda la prevenzione speciale poi tanto più riguarda la
L'apprensione generale tanto più riguarda la prevenzione speciale
Nulla rafforza di più dicevo prima l'autorevolezza della norma trascritta che un recupero sociale ottenuto l'articolo ventisette terzo comma aveva ragione nel delineare quella strategia unitaria
Di prevenzione generale Speciale che io chiamo reintegrò attrice e quindi se ricchi ritengo l'esigenza di una ripresa di centralità della vituperata prevenzione speciale
Intesa come ne abbiamo parlato che non non non annulla non ha nulla a che fare con Arancia meccanica con la manipolazione della personalità col positivismo
Al contrario
Mentre
La finzione retributiva considera l'aut la libertà l'autonomia al passato in maniera irrealistica
Tu Henry libero nel momento in cui è commesso il reato e quindi ti meriti la pena
Io sono convintissimo che la libertà ce ma l'unica cosa che noi possiamo conoscere sono i fattori che hanno inciso sulla libertà non l'utilizzo della libertà mentre la pretesa retributiva dice tu eri libero cioè e quindi ti meriti la pena
Invece se io mi permetto di parlare
Di prevenzione speciale positiva motivazionale rieducazione guardo la libertà al futuro
Qualsiasi cosa sia successa nel passato c'è ancora una libertà da giocare e questo a che fare con la dignità umana questo a che fare con la dignità umana questo onora il condannato altro che il taglione di canta con la retribuzione diede Peters
E forse io ho spesso detto tante volte che la
Costituzione fosse ha scelto allora un termine un po'con moralistico l'ho detto anch'io rieducazione
Ma forse non ha neanche sbagliato
Io rimessi
Tengo anche un corso per la facoltà di Scienze dell'educazione
E vi garantisco che se c'è una disciplina dove è chiarissimo che educare è l'esatto opposto che manipolare la personalità di qualcuno è proprio l'ambito delle scienze dell'educazione trovatemi voi un educatore oggi
Che pensa l'educazione secondo il modello positivistica
La Costituzione tratta naturalmente
Di delineare percorsi idonei ad assumere pregnanza re integrativa non la si può obbligare e e rispetto a cosa a quella che Giovanni chiama la probità legale e questo di cui si deve occupare lo Stato
Ma credo che sia tempo di superare il luogo comune
Per cui chi parla di rieducazione o chiamiamo la reintegrazione non esclusione sociale sarebbe intrinsecamente uni liberale non ci sto la Costituzione non è illiberale
Sarebbe liberale lo ripeto quella piena intesa come Marlon da soffrire che certo non chiede nulla ma che provoca la disperazione di settantasei suicidi e speriamo che non diventi no
Va be
Attenzione perché criminalizzare qualsiasi atteggiamento solidaristico nel penale
Secondo cui la pena liberale e quella della sofferenza disperante in solitudine nel carcere
Criminalizzare qualsiasi espressione di concreta corresponsabilità sociale perché solo in una pena programma che anche la società deve restituire qualche cosa atti condanna non certo nella pena corrispettivo ciò vorrebbe dire delegittimare più in generale la centralità di quei diritti sociali che oggi sono bistrattati
Magari in favore di un po'di retorica per diritti individuali a costo zero o anche a saldo positivo per lo Stato
E complessivamente vuol dire delegittimare lo Stato sociale
Attenzione a dire che in quel luogo delicatissimo che è il penale qualsiasi atteggiamento solidaristico o orientato recupero sociale avrebbe dietro disse una sorta di immagine illiberale di manipolazione
Questo non è assolutamente vero
Con l'intervento del professor Luciano Eusebio ordinario di diritto penale all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Emiliano ci fermiamo qui con l'ascolto di questa sintesi del convegno dal titolo I dà diritto penale tra punizione riparazione premio che si è tenuto a a Palermo il venticinque ottobre scorso presso l'aula magna del Dipartimento di giurisprudenza
Una riflessione a più voci lo abbiamo detto all'inizio di questa trasmissione sulla funzione e sul ruolo del diritto penale e sui limiti e sulle potenzialità di un sistema che non si può limitare a punire ma che si deve interrogare sulla valore sugli scopi della riparazione della a premialità ma continueremo ad ascoltare
In questo
Convegno che è iniziato con le considerazioni introduttive del professor Bartolomeo Romano e si è concluso con le considerazioni finali del professore Giovanni Fiandaca il merito di diritto penale
All'università di Palermo dicevamo continueremo ad ascoltare ancora questo convegno la prossima puntata dello Speciale giustizia che per questa sera
Termina qui quindi grazie a tutti per l'attenzione da Lorena Durso lavora ascolto ori successivi programmi di radio radicale