"Verso il Mercato Unico Europeo del 1992" Festa Nazionale de l'Unita'

Discutere non gli sono sicuramente
Ignoti e di conseguenza potrà intervenire nel corso del dibattito il quale a a il suo centro
Come lei tutti sanno coloro che hanno accettato di partecipare a questa occasione didattico sicuramente sanno una questione diciamo pure una scadenza
Che variamente richiamata nel
Il confronto nella polemica politica ormai da tempo
Una data quasi mitica al mille novecentonovantadue il titolo del nostro dibattito e appunto mille novecentonovantadue verso il mercato unico europeo
Una data una scadenza che viene spesso richiamata fonti more indicata con paura
Altre volte mitizzata con facile propaganda
Come qualcosa che di per sé attraverso un puro processo di liberalizzazione risponderebbe al bisogno di Europa la domanda di Europa
Che indubbiamente viene avvertita per vari motivi ormai da più parti in maniera sempre più diffusa
Si tratta comunque credo si possa dire di una data più citata con generosi con genericità o con intenti di propaganda che vista nelle implicazioni che ha nelle condizioni che richiede nei mutamenti che innesca o che implica e anzi possiamo dire che ha innescato che già ha implicato
Perché porsi l'obiettivo la creazione di un mercato unico tra dei dodici Paesi della Comunità significa in fondo riprendere un obiettivo che era già alla base dei trattati istitutivi della Comunità or sono più di trent'anni da quando sono stati firmati dal mille novecentocinquantasette
Riprendere quell'obiettivo ma certo in condizioni profondamente diverse quando molti sogni molti progetti sono falliti
Molti discorsi anche molte concrete azioni politiche relative all'Unione Europea hanno rivelato da un lato la loro suggestione dall'altro per gli ostacoli verso cui sono stati sono andato incontro anche la loro fragilità la loro debolezza oggi secondo noi di porsi il problema dell'Europa significa certo in primo luogo misurarsi con i temi le questioni che sia gruppo hanno attorno a questa data simbolo cioè alla questione del l'unificazione del mercato
Significa forse lì dal punto di vista dell'economia
Che cosa significa creare un mercato unico ad esempio per economia nostra per l'economia italiana sia nel settore pubblico che in quello privato
C'è una versione di questa scadenza ad esempio che tutta si incentra sulla competitività su una accresciuta competitività e una cresciuta concorrenzialità entro l'Europa
Che di per sé creerebbe una situazione più forte più fluida un aumento del prodotto interno lordo un aumento dei posti di lavoro oggi sappiamo in quale crisi strutturale
L'Europa si trovi al riguardo al Pd sono dieci milioni di disoccupati
C'è un ci sono però anche rischi e preoccupazioni che sono legate a questa scadenza che affiorano in maniera sempre più puntuale ad esempio da parte soprattutto delle forze della sinistra
Sì richiama non solo della sinistra italiana non solo di noi comunisti ad esempio della Spd e anche nel recente congresso in maniera molto attenta
Al fatto che se questo processo di ulteriore integrazione non viene accompagnato con delle politiche che creino un vero e proprio spazio sociale europeo comune
Si rischia probabilmente certo che perché alcuni per i più forti per i più intraprendenti il novantadue mille novecentonovantadue sia un'occasione anche di sviluppo anche di irrobustimento ma che al tempo stesso che oggi si trova in una situazione sfavorita continui a trovarsi anche domani che realtà il processo di integrazione sia un processo formale non riguardi solo grandi gruppi molti nazionali non la Società europea nel suo complesso
E qui che nascono allora gli altri grandi temi di una politica sociale di una politica di intervento strutturale non solo nelle regioni sfavoriti e ma anche nelle aree che pure esistono
Squilibri difficoltà e sono tante in Europa che crei una maggiore coesione sociale
E da questo punto di vista come sappiamo esistono come dire delle norme dei punti di riferimento
Formali istituzionali il recente Atto unico con cui si sono riformati trattati del cinquantasette che qualche chance in più che qualche possibilità in più offrono ma ancora noi riteniamo insufficiente nonostante certi passi in avanti sono fatti anche degli ultimi vertici europei ma è inutile nasconderlo insieme a queste questioni
Direi più propriamente economiche comunitarie esistono tutta un'altra serie di temi che riguardano più direttamente il nostro paese diceva giustamente
Ieri nell'intervista rilasciata all'Unità il compagno Occhetto come si presenta all'Italia con quale modernità con quale governabilità
Con quale capacità di dominare i processi economici di ristrutturazione in atto di intervenire verso gli Stati deboli della Società ad un appuntamento che richiede una presenza diversa in Europa che cosa significa per il nostro Stato non solo per la spesa
Pubblica per il deficit pubblico di cui tanto si parla ma per lo Stato come istituzione questo appuntamento che accentua la necessità di una presenza sovranazionale di una politica che sia programmata è riferita non solo rispetto a scadenze o a obiettivi e tutti chiusi all'interno
Della nostra situazione nazionale ma sia piuttosto definita su un orizzonte più vasto intanto un orizzonte europeo l'orizzonte della comunità ed è possibile è un altro interrogativo e ci poniamo
Pensare a questo processo di ulteriore integrazione di creazione appunto delle premesse delle condizioni del mercato unico e non si farà soltanto attraverso questa o quella direttiva questo quel Regolamento certo anche attraverso questi strumenti ma ho molti altri atti con una volontà reale costante che cosa significa crearsi questo mercato unico per l'Europa se non si accompagna tutto questo con un rilancio
Del progetto di Unione europea
Che sia in grado di dotare l'Europa di quelle sedi politiche
Di un vero e proprio governo che per alcuni temi per alcune questioni ampia capacità di intervento
Sovranazionale secondo il progetto di disegno che è ben Altiero Spinelli il suo ispiratore e di cui i comunisti italiani sono stati tra le forze nel Parlamento europeo l'unico istituto che abbia una legittimazione democratica dell'organizzazione istituzionale della comunità
Il proprio motore il proprio centro di proposta
Le elezioni europee sono il prossimo anno prima del novantadue ci sarà il confronto politico il dibattito il risultato del mille novecentottantanove la richiesta ad esso collegata di un potere da apportare al Parlamento europeo perché si possano costruire le condizioni per dare per finalmente un assetto istituzionale
All'altezza dei tempi all'Europa che nel attuale assetto si trova non solo stretta ma spesse volte impotente più incapace di rispondere che pronta a dare le risposte necessarie queste sono alcuni degli interrogativi soltanto che possono essere enunciata in modo quel molto frettoloso e schematico e possono dar luogo ad un dibattito ad un confronto dello ci auguriamo interessante del ricco di spunti e di utili
Motivi di scambio vite proposte e valutazioni
A introdurlo il compagno
Gianni Cervetti
Deputato al Parlamento europeo il presidente del gruppo comunista e apparentati del parlamento di Strasburgo e da Luigi cedola
Attivamente
Tutti parlano di questa scadenza del mille novecentonovantadue commedia ora ricordato
Roberto Barzanti
E credo che molti sappiano
Che il mille novecentonovantadue non è una data
è un processo e un Periodo che già cominciato i che appunto si dovrebbe prolungare fino a quel momento nel quale si dovrebbe realizzare
Un abbattimento delle barriere
Fisiche quelle che stanno le frontiere delle barriere tecniche cioè delle diversità che ci sono le produzioni
Tra i vari paesi delle barriere fiscali anche delle diversità appunto nei sistemi fiscali e si dovrebbe
Punto garantire questo periodo
Una circolazione libera
Di manodopera di merci di servizi e di capitali come con una frase ormai divenuta una sorta di ritornello si fa ripeti
Si tratta di un'impresa di grande portata
Perché nella prima volta per la prima volta nella storia e non soltanto nella storia di questa Europa una integrazioni economica anche soltanto un'integrazione economica
Dovrebbe avvenire con
Diciamo mezzi pacifici non è mai accaduto nella storia del mondo che una uno stato si sia formato attraverso un concorso di forze pacifiche o di intenzioni L'Unità d'Italia come si sa è avvenuta
è stata una grande impresa però avvenuta attraverso delle guerre
E il Piemonte a garantito la forza militare per questa unità
Si dovrebbe verificare questo processo pacificamente o meglio senza l'uso delle armi
Si dovrebbe dar luogo a un grande mercato appunto come si dice unico unificato senza frontiere
Di trecento venti milioni di persone
Le quali sono tutte consumatori e le quali sono anche in parte almeno produttori e produttori in una delle zone più sviluppate del mondo
E sono queste tre tre questi trecentoventi milioni di persone messi in un mercato unificato
L'insieme più consistente dal punto di vista sia numerico rispetto ad altre zone di grande forza economica gli Stati Uniti o l'Unione Sovietica che sono punto entità con abiti con numero di abitanti inferiore a quello di questa Europa dei dodici oppure
Sono questi trecentoventi milioni di persone una grande forza produttiva superiore anche a quelle di entità
Statali nazionali continentali come l'uno la Cina e e l'India che tuttavia appunto sono superiori il numero di abitanti
Sarebbe questa la più grande potenza commerciale mondiale
Sarebbe questa una potenza commerciale che supera anche gli Stati Uniti e il Giappone questa è la dimensione dell'impresa
Tutti di questa impresa ne parlano
E sembra che non ci sia grande discussione sul valore di questa impresa
Non ci sia cioè grande contrasto
Né tra le forze politiche o né tra la maggioranza delle forze politiche né tra la maggioranza delle forze sociali ci sono forze politiche forze sociali e sono anche contrarie ma si tratta di forze di minoranze le quali hanno legittimamente
Motivo di esprimere le loro opinioni ma sono forze politiche di minoranza le quali in questo momento almeno non appaiono decisive nel contrastare questo processo sembrerebbe dunque
All'apparenza che tutto si possa sviluppare secondo i piani prestabiliti per usare una vecchia espressione militaresca in realtà non è affatto così
E guardando un po'al di sotto della superficie si vede come nascano dei problemi molto seri e dei contrasti anche grazie anche molto acuti intanto c'è una diversità di interpretazione delle conseguenze di questa grande costruzione economica
C'è ci sono forze che dicono si deve mettere in moto questo processo e poi si vedrà durante il cammino si potranno
Adottare delle misure le quali in qualche modo correggeranno
Le più madornali distorsioni del processo medici
Ci sono delle altre forze tra le quali noi che diciamo che non si può ragionare in questo modo nessuna forza responsabile può ragionare in questo modo bisogna conoscere esattamente quali sono le conseguenze di tutti questi processi
E bisogna che sulla base di queste conseguenze si eserciti immediatamente un'azione un'azione politica o un'azione sociale vi è una diversità relativa a grandi scelte a grandi opzioni che si devono fare in questo in questo processo per esempio ci sono forze tra cui nuovi
Che dicono che un processo di questo genere non può avvenire se contemporaneamente non si modificano altre cose per esempio se non si costruisce una banca centrale
Se non si dà una moneta unica a questo o se non si avvia un processo verso la costruzione la costruzione di una moneta unica in questo grande mercato perché altrimenti i processi economici non avrebbero nessuna regolazione non avrebbero altro che la forza selvaggia
Delle espressioni economiche la quale può certo essere anche di costruzione ma anche può essere anche di distruzione
La signora Thatcher è presente invece tra coloro i quali che dicono che non bisogna avere nessuna banca e che non bisogna avere nessuno non è anzi l'Inghilterra non è neanche parte del sistema monetario attuale a tutti gli effetti e soltanto
In questo sistema monetario a
A metà insomma in in maniera in maniera non del tutto completa io vorrei appunto chiedere dispiace che non sia ancora arrivato per esempio al dottor Patrucco che cosa ne pensa della posizione della signora Thatcher
Che cosa dice esattamente di questa posizione della signora Thatcher
Lulli e la Confindustria che si dicono europeisti e che si dicono favorevoli a un azione di integrazione anziché auspicano questa azione di integrazione vi è poi una diversità sugli orientamenti
Sugli orientamenti anche concreti da assume per esempio noi riteniamo che a questo mercato non si possa andare se non si va contemporaneamente alla costruzione di politiche che siano di avvicinamento delle varie parti così diverse dell'Europa c'è una questione che ci riguarda poi
Noi italiani in maniera molto seria che è la questione del Mezzogiorno d'Italia
Non si può mettere sullo stesso piano
Il Mezzogiorno d'Italia e l'Olanda sviluppata e neppure come si può non si può mettere sullo stesso piano mezzogiorno Italia con
Con Mila insomma non non sono entità che non reggono il confronto che non reggono la competizione bisogna dunque che ci siano delle politiche adeguate che non possono essere soltanto quelle che pure sono state ottenute per le quali ci siamo battuti negli anni passati che sono
Le politiche di incerto aggiustamento di una certa come dire fornitura anche di mezzi finanziari alle zone meno sviluppate del continente il Mezzogiorno d'Italia la Spagna il Portogallo
La Grecia
No ci vuole una politica più complessiva cioè ci vuole un coordinamento dell'impegno
Politico di politica economica non soltanto degli Stati ma dell'insieme della comunità e poi c'è un'altra grande questione e quella del
Come dire la questione della condizione sociale di questa parte d'Europa che non è per noi scindibile dalla questione dello sviluppo economico su questo punto mi pare
Che si potrà più in maniera più adeguata di quanto non posso fare io soffermare
Il compagno Militello ci sono quindi delle grandi questioni di fronte c'è una questione che riguarda il movimento sindacale ma non solo il movimento sindacale dei lavoratori anche la Confindustria
Come parte contraente nel nel nel determinare le condizioni
Di vita e di e di lavoro dei lavoratori la Confindustria si oppone
Finora o almeno la Confindustria europea per essere più precisi si oppone finora dei negoziati veri e propri con il movimento sindacale europeo per la stipulazione
Di qualche cosa che se non è chiamato un contratto vero e proprio si almeno una indicazione di Udine uniformità di condizioni la Confindustria sinora quella europea si è dimostrata soltanto disposta addossare dei colloqui
Ma a dei colloqui che non ha arrivassero a delle conclusioni che fossero in qualche modo delle indicazioni precise
Per lavoratori e imprenditori bisogni appunto uscire a questa situazione sapere che cosa si deve fare si deve fare e quindi vedete che e in realtà non c'è
Quella grande unità di cui si parla dietro la facciata c'è qualche cosa da altro c'è una diversità di impostazione una diversità di opinione sulla quale è giusto di battere e sulla quale
E giusto anche il confronto il confronto polemico io appunto
Già esposto una mia posizione sono molto lieto di poter sentire quella del del dottor Patrucco al quale mi pare che attualmente compagno Barzanti Possa riferire delle di alcune delle chiamate delle chiamate in causa vi è poi un'altra questione una questione molto specifica italiana diciamo così e tuttavia per noi di grandissimo rilievo come entra l'Italia in questo mercato è pronta non è pronta il programma di governo del governo dell'onorevole De Mita è un programma che in qualche modo affrontato questo problema
L'onorevole De Mita anzi si è presentato al Parlamento italiano dicendo il mille novecentonovantadue il tema del mille novecentonovantadue il fondamento del programma di governo
Io rivolgo una critica subito a questo a questo modo di impostare la questione
Di De Mita cioè De Mita in sostanza ha parlato
Di un adeguamento dell'Italia ma c'è un problema a monte come mi sono sforzato di dire fino adesso senza risolvere il quale anche il problema dell'adeguamento
Non non potrà essere risolto qual è il problema molto il problema mode di definire prima quali sono le politiche europee che si devono che si devono fare e qual è il contributo quindi dell'Italia
Alla costruzione di queste politiche europee perché è difficile pensare per esempio a una
Difesa dice a una politica anzi non Virone anche a una difesa a una politica fiscale italiana ormai quando
Le politiche europee dovessero essere fiscali dovessero essere decise altrimenti rispetto alla politica che si costruzione si costruisce in Italia quindi c'è una nostra critica di fondo a questa impostazione del programma di governo ma prescindendo da questa critica
Veniamo alle questioni dell'Italia dell'Italia in grado di appunto affrontare decisamente questa questa scadenza oppure non è in grado ma noi no noi riteniamo che il Paese sia il nostro Paese sia un Paese che per quanto riguarda irretito per quanto riguarda le capacità di lavoro per quanto riguarda le forze produttive sia in grado di stare in un mercato europeo unificato che tuttavia non è in grado di stare in questo mercato europeo inizi unificato per altre caratteristiche intanto per la funzionalità dello Stato
Poi ancora per i servizi che vengono dati anche al al sistema a sistema economico è più altre ragioni ancora
è difficile per esempio
Affrontare con gli altri Paesi della Comunità la questione della liberalizzazione degli appalti pubblici o degli appalti in generale
Quando
Las la
Condizione di intere zone del Paese è una condizione fatta soprattutto in questi campi dalla criminalità organizzata
è difficile non subire la critica degli altri paesi e non ha vere qui una una decisa azione per modificare lo stato attuale delle cose quindi il problema
Specifico dell'Italia questo problema di entrata
Dell'Italia nel mercato comune non è cosa indissolubile perché non ci sono le condizioni diciamo così oggettive di partenza no l'Italia è un Paese in e industriale sviluppato d'altra parte appunto in questi anni è stata fatta anche molta Rep retorico su questo su questo tema l'Italia però
Bene
Affrontare il tema in termini diversi in termini innanzitutto di strutture e di politica dello Stato ma poi
Vado alla conclusione
Beh come si entra si entra o no con una visione generale
Per
Affrontare anche altre questioni che non siano puramente e semplicemente economica
Barzanti chiedeva prima ma è pensabile un mercato unificato senza un governo
Senza un governo
Dell'insieme della vita sociale e politica di questo di questo continente noi riteniamo che non sia pensabile una cosa di questa natura ci può essere come dire un punto di partenza della integrazione economica ma se non segue poi anche la struttura politica se non segue la costruzione di un mercato di un di un mercato che sia anche guidato da regole precise che non possono che essere date da un Governo
Da una struttura politica e istituzionale da una unità politica anche beh l'impresa sarà un'impresa che nel migliore dei casi resterà a mezza strada con tutte le conseguenze che hanno le imprese cominciate e non mai
Terminate quindi noi riteniamo che si debba andare anche a una riforma istituzionale vero e proprio c'è oggi questo termine viene usato all'interno della comunità sempre più spesso
Un grande deficit democratico nelle i russi istituzioni sovranazionali perché il gli Stati nazionali di Parlamenti per meglio dire nazionali vengono sempre di più svuotati delle loro capacità di intervento
Recentemente il presidente dalla Commissione esecutiva delle comunità detto che tra dieci anni l'ottanta per cento
Delle decisioni di politica economica non potranno essere più assunte dai Parlamenti nazionali saranno assunte da altri organi
Io sono anche
Questa incombenza ma lo va bene lasciamolo stare gli avverbi e aggettivi parlamentare italiano vi assicuro che spesso assistendo alle discussioni che vengono fatte
Ho l'impressione proprio netta uno ha la sensazione e dopo quindi
Un giudizio preciso che si stia discutendo di cose sulle quali non si decide le decisioni sono state assunte altrove sono state assunte appunto a livelli sovranazionali e questi livelli
Sovranazionali non sono mai però livelli democratici perché il Parlamento non ha ancora i poteri insufficienti
I governi dicevo i Parlamenti scusate nazionali vengono svuotati dei loro poteri i poteri non vengono trasmessi a un'istituzione democratica parlamentare sovranazionale ma solo nelle mani
Del Consiglio dei ministri
Che un insieme di
Di esponenti di governi e non di Parlamenti quale spesse volte sono nelle mani di burocrati che possono essere anche burocrati Valenti ma non sono controllati da un potere democratico e non c'è appunto nessuna garanzia di democrazia bisogna andare a una grande profonda riforma delle istituzioni noi dopo diciamo che si deve lavorare su una triadi
Bisogna avere una banca per quanto riguarda le questioni
Monetarie che non sia una banca dominata da alcune forze nazionali dalla banca tedesca
Per esempio ma che sia appunto una banca fino in fondo e nella sostanza europea bisogna avere sì un governo anche della comunità bisogna però avere anche un Parlamento che sia in grado di decidere
Fino in fondo ecco su questa crisi anni si deve basare
Una riforma una riforma istituzionale che possa garantire assieme efficienza e democrazia ed è a questa efficienza e a questa democrazia che noi chiamiamo
Le forze sociali e le forze politiche ha una coerenza di azione per questa efficienza e per questa democrazia ed è di queste efficienza e di questa democrazia che voi noi vogliamo parlare nel nostro Paese come parliamo da tanto tempo e che vogliamo parlare per l'intera Europa ed è su questi obiettivi e sono rimasto alle questioni soltanto interne non ho voluto affrontare assolutamente quello quelle il più ampio di valore internazionale di con l'attuazione
Dell'Europa
Nel nel mondo ed è su questi obiettivi che noi ci stiamo impegnando anche per preparare la campagna elettorale nostra e per chiamare gli elettori a un giudizio sulla nostra azione
Nel Parlamento italiano e anche nel Parlamento europei
Ha ora la parola il dottor Carlo Patrucco vicepresidente della Confindustria
Le introduzioni di il la relazione di una relazione si è trattato del compagno Cervetti hanno
Già chiarito molte interrogativi molti questioni su cui più volte
Si è servizi sono sollecitate risposte punti di vista per questo l'intervento del testo Patrucco in sovrappeso ma voglio ringraziamo raccolto il nostro invito di aver partecipato a questo contro prego
No io
Vi ringrazio del dell'invito che avete voluto pormi peraltro io credo di essere ancora uno dei pochi romantici industriali che partecipa ai festival dell'Unità non soltanto quelli nazionale ma anche quelli periferici sono un po'un habitué diverse
Ma
E questo perché secondo me avete voluto chiamare questo dibattito idee per la sinistra
E mi pare che sia doveroso perché crede in un sistema pro leghista partecipare a fornire delle idee poi so che vedermi e son diverse da vedere vostra
Ma credo che sia proprio doveroso confrontarci su quelle che sono io spero delle idee
La prima cosa che voglio dire parlando del mercato unico europeo
E che io finora ho sentito soltanto fare delle panacea del mercato unico europeo
Sentito soltanto sempre parlare benissimo vedo che vince il rapporto di Tommaso Padoa Schioppa se dovessimo andare a prendere gli altri rapporti che sono stati pubblicati dalla comunità
E devo dire che non ho ancora sentito alcune note negative che potrebbero pure essere dentro questo discorso del mille novecentonovantadue
Io questa sera essendo europeista convinto avendo le mie aziende che lavorano quasi non dico al cento ma al settanta per cento tutto sul mercato internazionale avendo delle imprese piazzate all'interno del mercato europeo voglio dirvi quelle che sono alcune cose che io vedo con come si può dire con preoccupazione da una parte
Alcuni moniti dall'altra
La prima cosa che secondo me non è ancora per nulla chiarita
E che noi abbiamo fatto un'affermazione politica
Di grandissima rilevanza e cioè la comunità dei dodici ha deciso che era necessario marciare insieme io sono convintissimo di questo fatto
Quello su cui mi pare che il dibattito sia tutto per e su cui ancora non si è arrivata una risposta
Marciamo insieme a che velocità
Perché se io dovessi individuare nella degli ultimi dieci anni
La dinamica della ricchezza dell'Europa rispetto alla dinamica della ricchezza degli altri due grandi blocchi non prendo blocco dei Paesi socialisti coprendo il blocco dei paesi occidentali cioè da una parte l'Europa dall'altra gli Stati Uniti dall'altra parte il Giappone
E se volete il Giappone con i suoi satelliti il che sarebbe ancora peggio
Scopro che il tasso medio di crescita dell'Europa è un tasso di crescita più basso
Rispetto al tasso di crescita che si è avuto negli Stati Uniti al tasso di crescita del Giappone
Se dovesse andare a vedere un altro tipo di riscontro che il dato occupazionale scopro che mentre negli ultimi dieci anni negli Stati Uniti d'America sono stati creati
Poi si dirà lavoro precario tutto quello che volete ma sono stati creati venti tre milioni di posti di lavoro in Giappone nello stesso periodo di tempo sono stati creati otto milioni e mezzo di posti di lavoro in Europa il saldo decrescita occupazionale uguale a zero
Allora la domanda che io mi pongo qual è la velocità
Con cui l'Europa dovrà crescere nel corso dei prossimi anni
Perché la politica economica europea così come essa viene vista ecco ho colto l'ultimo accenno di Cervetti quando dice Banca europea sì purché non sia dominata dalla da qualche banca nazionale e si riferiva credo specificatamente la Bundesbank
E che in questi anni l'Europa si è mosso a ritmo di crescita del vagone più lento
E cioè si era mosso al ritmo di crescita del vagone tedesco il quale ha rinunciato a crescere attraverso per carità una fenomeno molto comprensibile di contenimento del tasso d'inflazione di preoccupazioni del tasso d'inflazione
Ma io credo che questa velocità di crescita adeguata al tasso di crescita del vagone più lento cioè la Germania non sia sufficiente per risolvere i problemi che alcuni Paesi tra cui il nostro tra cui la Francia tra cui la Spagna tra cui il Portogallo tra cui la Grecia devono ancora risolvere primo fra tutti o se volete il problema occupazionale
Perché sarà ancora che io sono un romantico ma io credo che crescita economica e crescita occupazionale abbiano ancora un referente un referente diretto la dimostrazione più bella
E che passato il grande periodo di ristrutturazione che ha caratterizzato l'industria italiana guarda caso ormai dal mille novecentottantacinque sia pure in misura insufficiente il tasso di crescita del pub nostro paese cioè quando si è consolidato
Un tasso di crescita sufficientemente elevato sull'ordine del duo mezzo tre per cento tasso di crescita che io considero ancora relativamente insufficiente ma doppio rispetto al tasso di crescita della più forte nazione europea che la Germania degli ultimi tre anni
Il tasso di crescita dell'occupazione è ritornata ad essere positivo e non negativo
E allora la domanda è amici abbiamo deciso tutti quanti insieme con quale velocità vogliamo il re i responsabili politici da una parte le forze sociali dall'altra deciderà qual è il tasso di crescita con cui vogliamo far marcia alle l'Europa nel momento in cui saremo mercato unico e in cui saremo piccolo particolare il mercato più grande e più ricco che si offre rispetto alla potenzialità del mondo produttivo perché è un mercato di trecentoventi milioni circa di persone il quale complessivamente parlando
A un tasso di ricchezza media pro capite sicuramente superiore rispetto a quello presente negli altri due blocchi
Allora la mia risposta è che in questo momento se vogliamo fare una politica seria all'interno dell'Europa il primo elemento su cui dobbiamo mettere l'accento è quello del come si può dire del confronto politico vero del confronto politico sovranazionale
Perché non si può pensare che il tasso di crescita cui oggi sostanzialmente siamo costretti se un tasso di Creta sufficiente per risolvere i problemi nostri e problemi dei Paesi a noi vicini dell'area mediterranea questo è un problema che si pone e perché non basta fare delle affermazioni che bisogna marciare insieme ma occorra fare l'affermazione che bisogna marciare in insieme a un tasso più forte
All'interno di questo dibattito però c'è un rischio
Rischio esiste rischia il rischio che stiamo vivendo in questi giorni e cioè il rischio che poi nel momento in cui si aprono spazi e ISPA se non li prendiamo noi mani prendono altri
Perché se andate a vedere che cosa sta succedendo in questi giorni all'interno della bilancia commerciale che pure secondo le stime pubblicate l'altro ieri a sta dimostrando nell'ultimo mese un sensibile miglioramento rispetto ai mesi precedenti scopriamo che la nostra bilancia commerciale
E il deficit di circa sette mila miliardi cioè in deficit di non hanno come questo di quasi mille settecento miliardi in più rispetto dei diritti si riscontrava nell'anno precedente
Ecco questo io credo che però sia una riflessione che così come che che come si può dire l'altro corno del problema
Cioè l'altro corno del problema ed è ma allora di fronte ad un'economia come quella italiana che sta crescendo un tasso relativamente elevato
Rispetto agli altri che stanno crescendo ancora come la Francia come la Spagna come il Portogallo che iniziano sicuramente gli ultimi due paesi in questo momento la loro grande corsa verso tassi di sviluppo elevati ma chi è che poi coglie i riscontri di questa maggiore crescita dell'Europa
E allora qui si apre tutto il dibattito al nostro interno perché altre menti parlare dell'Europa e di questo fantomatico mille novecentonovantatré
Si corre francamente il rischio da un lato di di chiuderci gli occhi rispetto alle scadenze intermedie e ve n'è una essenziale
Ve n'è una essenziale che nel gennaio del mille novecentonovanta
è una data essenziale perché era una data su cui io personalmente i miei colleghi di Confindustria la Confindustria stessa si è battuta strenuamente
Ed è quella della liberalizzazione del movimento dei capitali che prima di essere un fatto importante in termini di libertà economiche è un fatto importante intermedi libertà civile
Perché non ci può essere un risparmio come il risparmio italiano che vive in una condizione praticamente di come si può dire libertà vigilata
E dove si mettono i soldi o in banca chi le ha metti i soldi in banca ometti soldi in botte nella borsa io credo che neppure i figli dei miei figli ci ritorneranno più visto le scopre che si sono prese meno che mai si ritornerà a investire in Borsa all'estero e allora voglio sapere
A questo punto come per faremo a prepararci alla scadenza non del novantatré ma la scadenza del gennaio mille novecentonovanta dopo e l'Italia accettando di essere considerato paese di seria come io credo che dobbiamo farci considerare
Paese di seria accettato di
Come si può dire di porsi a parità con gli altri otto partner più forti della comunità all'interno dei quali poi c'è ne sono quattro che vengono riconosciuti più deboli e ha deciso di liberalizzare il movimento dei capitali anticipando una delle scadenze fondamentali
Che è compreso nell'atto unico del mille novecentottantacinque e che diventerà regime per tutti i dodici partner nel mille novecentonovantatré cioè al trentun dicembre mille novecentonovantadue e con questo Stato e anche qui adesso però il problema vede Cervetti
Problema è che io ho colto la sua affermazione dice con questo Stato non ce la si fa con questi servizi non ce la si fa
Io sono perfettamente d'accordo
Sono perfettamente d'accordo ma dopo che dico che sono perfettamente d'accordo mi stupisco allora nel momento in cui
Si imposta un piano di risanamento della finanza pubblica
Che partito comunista discute dibatta sui tagli
E dove e qui mi rivolgo al mio amico Giacinto Militello dove questo piano di rientro del ministro Amato e non per chiederlo
Ma non ha nulla a che vedere con la distruzione dello Stato sociale ma ma siamo seri
Cioè qui si sta soltanto cercando di rimettere ordine in alcuni elementi che sono splafonato i in misura clamorosa nel corso dei questi ultimi due o tre anni
E si cerca di rimettere sotto controllo almeno una dinamica di tipo virtuosa
Affinché quello che il deficit delle partite correnti
Non ritorni a a a a come si può dire a sovrapporre sette di cento mila miliardi all'anno su una torta che ha raggiunto il milione di miliardi cioè ha raggiunto l'entità del del reddito prodotto dall'Italia in un anno
Allora
Siamo d'accordo con questo Stato non si entra io ho letto anche ieri sull'Unità
La lunga intervista che il segretario Occhetto rilasciato quando dice questo stato non ci interessa anzi bisogna socialmente intervenire affinché esso si modifichi
Ma socialmente intervenire perché questo Stato si modifichi significa innanzitutto accertare quello che un piano di rientro che qualunque imprenditore che abbia un minimo di di di sale in zucca intenderebbe portare avanti
Per risanare la propria impresa e credo che qualunque governante che abbia un minimo di dignità di di esser chiamato con questo nome deve rimettere in sesto
Perché altrimenti questo Paese con questo debito e con queste fette di cento mila miliardi all'anno esplode coi Paesi non falliscono mai per carità
Però
Come si può dire si depauperano al loro interno diventano Paesi deboli e fanno la fine dei paese che non sono più in grado di reggere alla sfida con quelli che sono i loro concorrenti dirette
E diventano i Paesi di serie B
Ecco allora
Se con questo Stato non si può entrare nell'Europa e non si può entrare nell'Europa perché le condizioni del debito pubblico e le condizioni del deficit di ogni anno ci portano ad una situazione di grande difficoltà per affrontare la liberalizzazione del mercato dei capitali mille novecento novanta
E io credo che indipendentemente dalle collocazioni ideologiche dalle col dalla dalle posizioni culturale dalle posizioni partitiche io credo che sia una battaglia di libertà civile da fare
Quella della libertà del movimento cioè dove ognuno va a mettere i soldi dove reputa più opportuno se non rendono
Se se è più opportuno mettere i risparmi degli italiani questo Paese che risparmia il quindici per cento del suo prodotto interno lordo e quindi non credo che siano soltanto l'impresa di grandi imprenditori che fanno questo tipo di operazione
Ma allora è la possibilità di quote diventa la tre Viotti italiani piuttosto che i i titoli emessi dalla Bundesbank piuttosto che a me i titoli emessi dal Tesoro francese a seconda delle opportunità
E a seconda delle libertà e e del pensiero quindi uno ha in termini di fiducia tra uno Stato e l'altro
E questo io credo che se una battaglia civile
Non è più la battaglia come si può dire per poche la battaglia per tutti affinché tutti abbiano le stesse possibilità di godere degli spazi di mercato europeo che sono offerti
E allora o dire
Ragioniamoci bene io porto un mio contributo a questo dibattito
Io sarei preoccupato se di fronte o dietro questo piano venissero messe in crisi quelli che sono le normali condizioni di solidarietà sociale
Machete voi stessi o perlomeno io prendo l'intervista
Rilasciata ieri dal segretario di questo partito cede voi stessi che oggi vi chiedete se abbia ancora un senso uno stato di questo tipo che dite non essere neppure funzionale più al vostro partito ma essere funzionale diciamo alla concorrenza tabelle in termini di mercato
Allora se così è
E occorre rimeditare anche al ruolo dello Stato sociale in questo Paese nella logica del novantadue mi consentirà Giacinto Militello di dire che io ho letto con attenzione perché poi domani la vedrà pubblicata su Repubblica la risposta alla sua intervista che ha rilasciato non più tardi di sabato mattina
Quando dei c'ero contrario un piano di riforma sul sistema pensionistico italiano messo in atto dall'allora ministro del Lavoro Gianni De Michelis perché quel piano era una mina nello stato sociale
Allora e si voleva con quel piano smantellare lo Stato sociale virgolettato allora io mi chiedo ma signori
Ci siamo davvero sicuri che lo stato sociale che ci fa entrare in Europa è quello Stato e cioè è quell'insieme di garanzie fornite dallo Stato
Di questo livello
Cioè uno Stato che offre sempre tutto salvo poi non essere in grado di mantenere le sue promesse e di fornire i servizi in maniera inaccettabile per un paese in cui devo dire gli imprenditori almeno i lavoratori pagano le tasse
Cioè questa è la domanda che io mi pongo o non è meglio a questo punto non dire lo smantellamento dello Stato sociale qui nessuno fa la politica Thatcher non è in grado questo è un Paese che non regge nella politica thatcheriana nella politica reaganiana non lo non lo regge in termini di condizioni sociali interne di composizione non non lo regge sotto mille punti di vista non regge neppure culturalmente con due porte egemoni come
Come si può dire partito comunista da una parte e e la democrazia che stiamo con Pola componente marxiana da una parte e la componente cattolica dall'altra non lo regge perché entrambi fanno della solidarietà sociale il tessuto di confronto
E allora quello che io mi chiedo e vi chiedo ma siete sicuri che riusciamo a entrare in Europa
Non dalla porta di servizio ma dalla porta principale con questo stato sociale o non è meglio rimeditare invece uno stato che fornisce quello che è la solidarietà sociale cioè quello di cui tutti hanno bisogno
Lasciando poi la competizione tra stato e mercato il fornire quella soglia di garanzia sociale superiore rispetto a quella che deve necessariamente essere offerta a tutti indipendentemente dalle proprie condizioni
Oppure in questo caso non stiamo invece pagando uno stato sociale al cui interno
Si annidano una quantità di sprechi di parà sentirmi di clientele che potete chiamare stato sociale perché sta nelle spese sociali che poi sono banalmente spese correnti che fra l'altro non sono che non la spesa per salari e stipendi e un po'di trasferimenti
Ecco allora lo vogliamo fare questo salto di qualità tutti insieme
Noi da una parte per carità anche all'interno nostro ci di ci campa su questo stato sociale per carità ma io credo che sia doveroso che in questo momento in cui bisogna fare un salto culturale
Cercare direbbe guanciale condizione degli altri paesi europei non lo sa bene non c'è nessun sistema pensionistico in Europa come quello che è il sistema pensionistico italiano
C'è un sistema a ripartizione che rappresenta la solidarietà e c'è un sistema capitalizzazione poi mi si può dire che dà le garanzie che non dà le garanzie ma i fondi pensioni il pensiero Fund americani sono falliti non hanno dato buone per porte alterità pronti
Fusione e che come aliquota di equilibrio e prendo da tutti favorevoli questa sera sono particolarmente buoni che dovrebbe portare tendenzialmente al trentaquattro trentacinque per cento trentasette come aliquota di equilibrio
E tu sai bene che c'è qualcuno che parla del cinquantaquattro come aliquota di equilibrio nel due mila dieci per intenderci quando le persone che sono seduti qui dentro dovranno andare a riscuotere le pensioni beh io mi chiedo se questo sia
E come si può dire funzionale a un'entrata dell'Europa del nostro Paese e queste sono le domande che io credo dobbiamo porci
Perché altrimenti il dibattito sul novantadue diventa un dibattito sterile in cui tutti quanti fanno la chimera del novantadue ma io credo che tutti quanti parlo del novantadue per non parlare di di quello che bisogna fare nell'ottantotto nell'ottantanove e nel novanta senza dimenticare piccolo particolare che avremo
Nel mille novecentonovantuno le elezioni europee
E su cui queste cose si andranno a misurare seconda riflessione e questo lo dire una riflessione tutto interno seconda riflessione
Guardate
Noi industriali nel novantadue ci siamo andati nel cinquantotto
Quando han deciso di cancellare le frontiere
Cioè quando hanno aperto le frontiere per votare no vivere in Europa è una cosa di tutti i giorni per noi non è un problema
Anzi semmai voglio dire che per la facilità molte cose
Non ci saranno meno pratiche doganali meno pratiche burocratiche riusciremo a recuperare i finanziamenti senza tante storie senza tanti vincoli della banche eccetera eccetera tutto va tutto bene
Il dramma vero su cui vorrei portare a riflettere e che noi e quando dico noi intendo dire l'industriale da una parte e i lavoratori delle industrie dall'altra
Sono la minoranza di questo Paese sono una minoranza netta eretto le industrie pubbliche le industrie private sono la minoranza netta di questo Paese perché la stragrande maggioranza
Dei datori di lavoro e dei lavoratori di questo Paese non sono invece né pronti né hanno mai fatto i conti con la concorrenza internazionale mai
E nel novantadue c'è un giochino che tutti quanti si dimenticano perché cosa vuol dire ma credo che l'abbia de l'abbia sia stato detto il nostro presidente nell'introduzione
Vuol dire libertà di movimento delle merci vuol dire libertà di movimento delle persone vuol dire movimenta morì
Possibilità o libertà di movimento dei servizi euro e movimento dei capitali
I servizi cito soltanto i servizi e pensate che cosa vuol dire la fornitura di servizi all'interno di questo Paese i servizi che vanno dal commercio alle banche e alle assicurazioni alla pubblica amministrazione
Non sono mai stati immessi in concorrenza internazionale
Che vuol dire che in questo Paese c'è il rischio di un appalto per folle perché le condizioni ieri pensate se arrivassero i tedeschi a fornire i servizi dell'unità sanitarie locali
Io ogni tanto prego che questo avvenga perché magari poi un po'di efficienza in più nelle nostre unità sanitarie locali pure lo mettono in atto
Ma voglio dire ma vi rendete conto che cosa vuol dire la libertà di movimento dei servizi delle banche
Le banche che fino a oggi hanno goduto di rendite di posizione del commercio
E vuol dire un cambiamento radicale a trecentosessanta gradi per la stragrande maggioranza dei datori di lavoro dei lavoratori di questo Paese
La domanda che io pongo Eva che pongo hanno gli stessi e che pongo e responsabili politici e questi settori
Su cui per tra l'altro si favoleggia il terziario il terziario avanzato la crescita il terzetto sono in grado oggi così come essi sono con le rendite di posizione di cui essi hanno goduto
Con la scarsa propensione alla competitività così come essi hanno vissuto fino a oggi sono essi in grado di reggere la concorrenza del mille novecentonovantadue
E queste sono le domande che io credo dobbiamo porci
E vedete quanti difficili sono i tentativi per esempio delle banche italiane di muoversi in una logica internazionale di andare acquisire partecipazioni all'estero
Delle assicurazioni italiane non ultimo il caso della generale di andare ad acquisire partecipazioni all'estero mentre in questo Paese sono molto presenti da tempo banche straniere e sono presenti molte compagnie di assicurazione straniere
E per intenderci le quote di mercato gli altri se ne sono già presi
E chi ha pensato di potere nelle rendite di posizione o delle rendite di posizione oggi si trova in grande difficoltà di fronte alla sfida che parte o che porta al mille novecentonovantadue su queste cose io credo dovremo necessariamente meditare
Così come dovremmo meditare
Dell'altro grande passaggio
E noi abbiamo avuto una prima scadenza fondamentale io credo che è stato quello della dell'entrata all'interno del sistema monetario europeo certo
Ne potremo discutere dell'opportunità di avere una banca unica una banca una grande banca europea potremmo discutere della moneta europea potremo discutere tutte queste cose
Ma vedete
L'entrata nel Sistema monetario europeo presupponeva come condizione di base
Che ci fosse
Quello che allora si chiamava una sintonia
In termini di alcune variabili chiavi di politica economica
Primo fra tutte
La politica dell'inflazione
La politica della dinamica monetaria la politica dei deficit
Noi ci siamo riusciti
A conquistare un grosso successo sul piano della riduzione del tasso di inflazione
Devo dire anche un po'per la testa dura che molte volte gli industriali
Spesso definiti arroganti poi li abbia chiamati con tutti gli epiteti nei momenti della lotta dura sulla scala mobile su queste cose qui
Beh però pensate a che cosa ha voluto dire
La riduzione della scala mobile al livello attuale non ha voluto dire soltanto la riduzione dell'automatismo salariale
E non la riduzione delle retribuzioni ma dell'automatismo salariale all'interno delle retribuzioni
Ho voluto dire ed è indicizzato all'economia italiana
Che è una cosa ben diverso
Che è una cosa ben diversa e senza questa deindicizzazione delle economie italiana oggi sicuramente non avremmo avuto quindi non era una battaglia per la scala mobile to cure una battaglia per una condizione diversa dalla politica economica in termini dei decibel
In cui non ci fosse un continuo Automotive solo in termini di prezzi tariffe dell'energia eccetera eccetera che si adeguava sempre rispetto al tasso di inflazione
Allora voglio dire se sul piano dell'inflazione abbiamo ottenuto risultati positivi non mi pare che risultati altrettanto positivi altrettanto adeguati rispetto a quelle che erano le indicazioni di coloro che fondarono il sistema monetario europeo le abbiamo raggiunto
Allora di fronte a noi abbiamo ancora un percorso molto difficile da compiere
E poi scusate con questo concludo perché credo ci sia la possibilità di fare ancora un giretto magari dopo io mi voglio portare un attimo a
A considerare
Quello che secondo me poi il tema centrale
Della nostra entrata in Europa in condizioni tale da creare sviluppo all'interno di questo Paese
E sono essenzialmente due il primo e il tema della competitività
E secondo il tema delle esternalità rispetto all'impresa cerco di dirlo in maniera più semplice così almeno ci capiamo tutto
Io sono convinto che oggi nonostante gli sforzi che il mondo produttivo a patto che ci siano ancora condizioni complessive di competitività relativamente basso
E questo non tanto all'interno del modella singoli impresa
Quanto rispetto al contesto esterno che influenza l'impresa cito uno per tutte le regole del mercato del lavoro
E io non ho capito bene
Perché oggi per esempio una storiella che funzionava bene poi ci si dichiara gli abusi è una vecchia RAI gli abusi ma si dice che i contratti di formazione lavoro
Hanno portato un milione e mezzo di nuovi posti di lavoro di giovani che sono entrati all'interno del mondo del lavoro nell'arco di due anni e mezzo
Io non so se un milione e mezzo a voi facciano proprio schifo
Di nuovi posti di lavoro creati e in questa regione qui in Toscana oltre il novanta per cento confermati da contratto di formazione lavoro a contratto a tempo indeterminato
E allora la domanda che io mi faccio mai possibile
Che è una roba che funzionava una volta tanto all'interno di questo Paese che ha creato un milione e mezzo di giovani avviati al lavoro da un lato il sindacato mi disdette all'accordo firmato l'otto maggio e dall'altra parte il ministro del lavoro fa di tutto pur di scassare i contratti di formazione lavoro
Ma andando a vedere come la la la logica dell'avviamento al lavoro dalle altre parti
Eppure dalle altre parti si creano e si incominciano a creare nuovi posti di lavoro anche nelle regioni più deboli
E ma allora cos'è noi viviamo un'isola più o meno felice in cui i problemi li abbiamo risolto in cui possiamo permetterci di fare
Come si può dire i percorsi formativi adeguati metro per metro e e controlli quando poi le nostre imprese hanno una dimensione media o meglio i contratti di lavoro fatte dalle nostre piccole imprese hanno avuto due virgola cinque né due virgola cinque
Giovani avviati al lavoro con i contratti di formazione lavoro
Allora bisogna fare delle strutture burocratiche di tale dimensione per controllare un andamento di questo tipo che francamente altro che è stato sociale altro che è stato burocratico ma qui diventa il regno della burocrazia
E questo è un primo proprio secondo problema
E noi abbiamo discusso perché non è vero Cervetti su questo non è vero questa Commissione ha un po'cambiato il suo modo di operare
Sarà vero che oggi può il Parlamento ancora molto spossessato di potere che è necessaria una grande riforma istituzionale per un merito di questa Commissione principalmente del suo Presidente e CEO di Giarda e loro la fa
Ed è stato quello di non parlare solo con i ministri ma di parlare anche con le porte sociale
Ed è ormai da due anni dall'altra parte da da da una parte ci sono io ci sono gli imprenditori tedeschi ci sono gli imprenditori francese dall'altra parte per l'Italia
C'è Antonio Pizzinato c'è benvenuto c'è Marini Chicchi e ci sono i sindacalisti in tutti i Paesi da due anni con grande regolarità e ormai stiamo arrivando alla conclusione ci stanno mettendo a punto due grandi i documenti su quello che si chiama lo spazio sociale europeo
Perché non è pensabile che ci sia un'armonizzazione a livello economico a livello di moneta livello di libertà di movimento eccetera eccetera senza che ci sia un'armonizzazione di quelle che sono le condizioni sociali
E stiamo arrivando ad una conclusione su due documenti congiunti
Sia sul documento macro
E devo dare atto della responsabilità con cui tutti quanti hanno affrontato questo tema così del livello micro
Ed è un un problema non facile perché c'era il rischio che un sistema di relazioni industriali impostato a livello europeo potesse essere un altro livello di negoziazione e invece definendo alcune linee guida e alcune carte e alcuni come si può dire le menti cardine
Su cui può impostare le politiche delle relazioni industriali in ognuno dei propri Stati cogliendo le specificità le legislazioni le modalità contrattuali che da Paese a Paese sono diversi
Va be'io credo che si riesca a fare a a far fare un salto anche nel nostro Paese su sul tema di relazioni industriali più moderno
C'è un sistema di relazioni industriali che da un lato sudisti quelle che sono le esigenze completamente diverse rispetto al passato dei lavoratori
E dall'altra tenga fermo il concetto della compatta delle compatibilità
Ecco io credo che su queste cose lavorando di più approfondendo su questi temi rispondendo talune domande che mi pare che siano ancora domande relativamente
Senza risposta
O perlomeno con risposte che molte volte vengono dibattuto e su cui non c'è in questo momento mi pare la necessaria tensione
Per tendere alla soluzione ma io credo che a questo punto la marcia di avvicinamento rispetto all'Europa rispetto a questa scadenza del mercato unico europeo rispedì a scadenze intermedie ci posso vedere un po'più preparati e se mi consentite anche un po'più cocenti di quello che significa e non sono solo cose belle non sono solo cose piacevoli laddove le condizione non siano raggiunte nel
E gare e correre verso il mille novecentonovantadue questa legislazione legislazione importanti lo dico spessissimo questa è la legislazione in cui noi entriamo dettagliarne dovremmo uscire da europee ma non perché ce l'hanno imposto altri perché siamo riuscite a raggiungere e siamo riusciti adeguare le nostre condizioni rispetto alla condizione di coloro che ci stanno avanti perché eri adeguarla rispetto a coloro che ci stanno indietro purtroppo devo dire che non è una cosa che ci piace fare
Come è chiaro il mille novecentonovantadue suscita una folla di interrogativi che si va facendo sempre più fitta
Certo più domande che risposte da Giacinto Militello dai compagni Giacinto Militello presidente dell'INPS non pretendiamo sicuramente risposte ma molte questioni
Proprio di carattere sociale che questo tipo di scadenza prospetta investono direttamente anche il suo lavoro oltre che la sua riflessione Guido sì io vorrei subito dare un riconoscimento a Carlo Patrucco
Nel senso che Cervetti Barzanti e Dio
Eravamo assai preoccupanti che Turi Cardassia oltre
Oltre misura
Perché un dibattito solo tra di noi sarebbe diventato
Un po'diciamo
Meno brioso e meno carico di attenzione di quanto invece ogni confronto reale tra opinioni diverse tutte rispettabili in genere introduce il riconoscimento che voglio fare a Carlo Patrucco e che introdotto sin dalle prime battute due questioni vere da cui io voglio partire
La prima
Dire apertamente
E noi come comunisti questa cosa io credo che l'avvertiamo molto
Dire apertamente che ci sono diversi modi di volere l'integrazione europea
E per esempio uno una delle questioni decisive che ha sollevato
E a quale velocità e con quale politica si vuole fare l'Europa cioè per dirla in termini più concreti più materiali con quale tasso di sviluppo con quale tasso di crescita si vuole costruire l'Europa
E questo è tema di grandissima importanza
Su cui rapidamente mi fermerò per fare le mie osservazioni a quanto Patrucco ha detto e secondo tema che introdotto anch'esso di grande interesse e in fondo ci ha spiegato in termini molto efficaci penso che rispondere a questa domanda
Con quale tasso di sviluppo si vorrà costruire un'Europa non significa soltanto proporci le cose da fare a Strasburgo a Brussel ma significa in primo luogo decidono le cose da fare al nostro Paese
Cioè questione nazionale Cristiano europea sono strettamente legate
Ecco io voglio seguirlo in questo ragionamento
Per fare delle rapide puntualizzazione può arrivare quello che vuole essere il carattere il contenuto principale del mio intervento le questioni relative allo spazio sociale europeo
Quale tasso di crescita ma noi comunisti tu lo sai
Da sempre
Abbiamo affermato da affermiamo che se si procede all'integrazione economica europea con i tassi oggi correnti nel nostro paese del due due virgola cinque per cento
L'integrazione europea accrescerà gli squilibri territoriali e settoriali o di distribuzione del reddito che esistono oggi in Europa
Quindi l'integrazione europea
Dovrà fare i conti come tutti gli e Sperti ammettono dovrà fare i conti con un sovraccarico di tensioni di lacerazioni sociali che certamente contrasterà hanno con il processo di unificazione
Su questo non siamo perfettamente d'accordo ma io domanda Carlo Patrucco chi ha voluto il tasso di crescita bassa in Europa
E attenzione che il tasso di crescita bassa mica è stato
Un effetto un regalo del destino ma è stata una politica coscientemente scelta dalle forze dominanti chiamiamoli monetarista e chiamiamolo neoliberiste chiamiamole più semplicemente conservatrici loro hanno scelto di procedere a questi tassi di sviluppo contenuti
Per potere da una parte aumentare la disoccupazione
La scelta da disoccupazione e indotta da processi oggettivi ma è stata cercata anche soggettivamente per esempio per abbattere il potere di contrattazione dei sindacati
E il tasso di crescita bassa è stato teorizzato e voluto
Per potere anche regolare i rapporti di forza tra Paesi sviluppati e paese del terzo mondo
E nella misura in cui la crescita è bassa il commercio mondiale si arresta il prezzo di del petrolio cade sempre di più le ragioni di scambio dei Paesi del Terzo Mondo sono sempre più deboli
Cioè il contesto recessivo in cui avviene o comunque di basso sviluppo
Dunque viene processo unificazione europea è stata scelta dalle forze dominanti non certamente dalle forze del movimento sindacale europeo dalle forze della sinistra europea o tanto meno in Italia dal Partito comunista italiano questo come prima questione
Seconda questione seconda questione
E abbastanza giusto legare politica europea politica nazionale perché questo noi comunisti perdonatemi se se lo dico in termini forse discutibili forse non l'abbiamo ancora afferrato bene
L'unificazione europea che noi in qualche modo vogliamo
E nello stesso tempo giustamente abbiamo le preoccupazioni di cui anche Patrucco parlava il processo l'etica sono Preah non dobbiamo vederlo come un processo di omologazione
Che fatto l'Europa non ci saranno più spazi
Per
Le specificità nazionali noi il processo d'unificazione europea è un terreno su cui si può accrescere la competizione o la cooperazione il processo unificazione europea premierà univa i singoli Paesi
E all'interno dei singoli Paesi le singole regioni i singoli settori le singole classi a secondo di come il Paese si prepara all'unificazione europea a secondo la politica economica che abbatta a secondo gli interventi concreti con cui costruisce questa integrazione
Bene quindi questo collegamento è giusto ma se giusto si può Patrucco seconda domanda che io pongo
Francamente dire al di là delle polemiche correnti che l'attuale governo e in esso l'attuale ministro del Tesoro
Sta preparando la finanziaria del mille novecentottantanove programmando una politica economica in cui vediamo all'orizzonte non dico beatamente un tasso di crescita del quattro quattro cinque per cento
Di qui parlano gli esponenti della Banca d'Italia che hanno coordinato questi studi a livello europeo
Possiamo vedere nel Piano Amato nel piano del governo De Mita
Tendenze che si possono fare intravvedere questi o vittime di sviluppo che poi significa anche ritmi di crescita dall'occupazione perché legame anche se in termini diversi rispetta passato rimane io francamente non lo vedo
E attenzione non è vero io ho letto questo può affermazione dell'intervista in un'intervista che fatto recentemente non è vero che il Partito comunista o il movimento sindacale di fronte all'amante preoccupato soltanto sui tai-chi e parla soltanto sui tagli
In Italia c'è molto a tagliare un'acquisizione della nostra nuova cultura di governo e che non è vero che aumentandola spesa
Di per sé aumenta la giustizia sociale o si creano posti di lavoro perché siamo abituati
In quarant'anni di governo democristiano di governi di pentapartito siamo abituati al monumento dalla spesa che produce più ingiustizie o che produce più disoccupazione quindi non è vero che noi siamo la ripetere sui tagli gratuiti che abbiamo fatto anche nel passato
No osservazione che facciamo ad Amato sono diverse
E tu avevi annunziato tu Amato aveva annunziato che per prepararsi all'Europa
Dovevamo abbassare i tassi d'interesse che provocano poi sempre l'accrescimento del debito pubblico e quindi non ci sono risorse per gli investimenti non ci sono risorse per lo sviluppo e poi Maya aumentare i tassi d'interesse
E gli aumenti i tassi d'interesse in un contesto europeo in cui prevale ancora una volta una politica di alleanza o di subordinazione agli interessi egemone degli Stati Uniti d'America che siccome non vogliono alla vigilia la campagna elettorale
Abbassare i loro deficit perché abbassare erogatrice significa meno spese per il riarmo e significa far pagare più tasse agli americani
Siccome non voglio fare queste loro tesi ci sono fanno finanziare dall'Europa che rallenta lo sviluppo proprio perché le fa questa scelta e non fa l'altra di aumentarle allargare gli spazi di cooperazione ora malata aveva promesso l'abbassamento dei tassi d'interesse non l'ha più fatto
Aveva promesso insieme ai Time di una politica delle entrate che non mantiene la riforma fiscale non si fa
Quella di cui si parla che si annunzia e francamente un'aberrazione di cui voi industriali dovreste essere preoccupati
Perché lo scambio in per figli IVA così come ci viene proposto non abbassa il costo del lavoro perché comunque mantiene sempre il settore produttivo primario il carico fiscale maggiore lasciando libere altre categorie
E allora dove nel nel programma di questo governo la preparazione all'Europa
E non mi riferisco soltanto a questi temi di politica economica a Santo Ciro lo ricordava Cervetti
All'Europa l'Italia deve arrivarci tutta intera
Non può arrivarci soltanto con le aziende competitive io sono per la competitività certamente il novantadue accresce la competitività e noi dobbiamo sorreggere l'industria nazionale l'economia nazionale
Ma dobbiamo sorreggeva tutta deve arrivarci tutta l'Italia l'appuntamento con l'Europa mentre è stato così le cose ci arriva con mezza Italia o con un terzo d'Italia il resto ne subirà tutta conseguenze negative
E senza continuare
Con queste osservazioni sono una terza che poi riprenderò nella parte finale del mio intervento anche qui pubblico-privato attenzione lo ricordava
Barzanti dell'introduzione l'intervista di occhi poi lo ammettete anche tu nel tuo intervento nell'intervista di Occhetto ieri
Sul rapporto pubblico privato è stato il mercato ci sono accenti nuovi che penso vanno valorizzati noi non teorizza siamo più
Laddove nel passato l'avessimo teorizzato ed in parte l'abbiamo teorizzato lo Stato pigliatutto siamo contrari allo statalismo
Perché lo statalismo produce non soltanto conseguenza sul mercato ma produce conseguenze anche rispetto alle libertà che noi abbiamo sempre difeso non siamo perché lo Stato gestisca tutto chiediamo allo Stato di fissare delle regole in cui i singoli soggetti sociali liberamente possono operare quindi cogliete questi aspetti nuovi della elaborazione comunista o dell'elaborazione del movimento sindacale
Detto questo io vorrei la seconda parte breve del mio intervento invece in centrarlo a sui problemi
Dello spazio sociale europeo assai brevemente senza andare per le lunghe e ricevendo anche qui qualche sana provocazione che ha fatto Carlo perché
Ma attenzione
Io sono di questi colloqui in corso tra il presidente della Commissione europea
Le organizzazioni dei sindacati dei lavoratori da una parte prevede sono datore di lavoro dall'altra
E naturalmente
Io ritengo molto importanti
Queste forme di dialogo tra le parti sociali favoriti dalla Commissione europea
Ma attenzione qui dobbiamo dirci la verità tutti la mettono lo spazio sociale europeo non SIS
Non esiste
La scelta stessa di costruire il mercato unico europeo abbandonando l'ipotesi di Spinelli dell'unificazione dell'Europa su base politica
La dice lunga su questo
Il problema che sollevava Cervetti su cui mi permetterei di ricordarlo Patrucco
Perché ci dia una replica nel suo secondo intervento ma questa Europa che si va formando senza una sede democratica di indirizzo e di controllo deve preoccupare solo noi comunisti
Hotel preoccupare tutte le forze sociali
E come se evitare noi decidessimo che il Parlamento viene tagliato fuori nelle grandi decisioni tutto si decide in conferenze ristrette i capi di governo o dei governatori delle banche centrali di cui non si conoscono nemmeno i verbali e un'Europa fatti in questo modo qualche preoccupazione a far nascere uno
Questo non ci tira fuori dalla nostra aspirazione europea perché ci sono i posti anche della nuova Europa e perché viviamo in un'epoca di interdipendenza però qualche preoccupazione ce la fa nascere
Ora spazio sociale europeo non c'è perché se passava la l'ipotesi di spinelli in cui si davano potere irreali al Parlamento europeo c'era una sede di indirizzo e controllo democratica avendo scelto di costruito d'Europa
Unificando il mercato è questa garanzia non ci viene data intanto prima questione
Seconda questione avendo fatto questa scelta non c'è e non a caso non c'è una direttiva comunitaria mettiamola così sullo spazio sociale europeo
Direttiva comunitaria che la Confederazione europea dei sindacati chiede e la chiede sulla base di un argomento capitalistico
Sono passate dal momento che se non c'è una legislazione sociale di base a livello europeo
Che contenga principi Munini dei diritti dei lavoratori
E ci può essere il dumping sociale
Cioè forme sleali di concorrenza
Anche con questa motivazione capitalistica noi denunciamo l'assenza di uno spazio sociale europeo capitalistica ma democratica denunciamo l'assenso l'assenza di uno spazio giudiziario europeo mandiamo nel concreto cosa chiediamo noi
Ma io vorrei porre
Soltanto tre questioni assai concreto
Prima questione che sono questioni italiane ma sono questioni anche europee
Prima questione
Noi viviamo in un'epoca
In cui le differenze sociali non soltanto tra ricchi e poveri
Ma all'interno vorrei dire dei poveri come all'interno dei ricchi all'interno de la società all'interno di tutte le categorie di tutte le classi in cui le differenze si accentuano
Occhetto diceva ieri nell'intervista
Non dobbiamo demonizzare queste differenze le differenze sono connaturate col processo di trasformazione che viviamo
Dobbiamo però rispetto a questa differenza e dare ai ai più deboli delle garanzie minime di base
E allora una richiesta fondamentale che noi facciamo in Italia ma che ha valenza europea
E quella di dire
Assicuriamo a tutti con loro
Che non per loro responsabilità non trovano lavoro e quindi non hanno un reddito da lavoro quindi assicuriamo ai giovani disoccupati
Come agli anziani che non hanno i contributi sufficienti per costruirsi una pensione come gli invalidi
Come alle donne che non per loro responsabilità sono costretto a fare le casalinghe ma dentro le mura della casa fanno lavori socialmente utili come i lavori di cura di riproduzione eccetera
Assicuriamo a tutti coloro che non per loro responsabilità non riescono a trovare lavoro perché se qualcuno invece che lavativo questo va punito non va premiato
Assicuriamo a tutti questi
Un reddito minimo garantito
E proponiamo questa nostra idea in Italia come sostitutiva
Della massa enorme di provvidenze che oggi ci sono non sulla base di diritti certi ma sulla base di leggi clientelari che sono stata approvate o sulla base della politica assistenzialistica che ha dominato il nostro Paese s'
Ora tenete presente che in Europa alcune di queste forme esistono esistono in Francia il minimo degli Yes esistono in Belgio insistono in Germania
E qui in Italia si è cominciato a introdurre in maniera che personalmente a me non persuade con minimo vitale
Ecco chiediamo questo reddito minimo garantito al di sopra delle quale poi ci sono tutte le differenze salariali o tutte le differenze previdenziali
Questo è un problema di grande portata perché sapete quando si dice due tesi per fare l'Europa in concreto significa questo
Che rispetto a questo crescita delle differenze si possono seguire due strade diverse
La prima strada e di chi dice
I diritti competono a chi se li può comprare chi ha soldi si compra i diritti per ritornare alla questione De Michelis io mi sono opposto al progetto De Michelis si per questa ragione
Perché lui mentre abbassava progressivamente i livelli di protezione
Dello stato dell'INPS per i più deboli attraverso la deindicizzazione delle pensioni e attraverso l'introduzione del tetto contributivo poi invece lasciano mano libera la previdenza integrativa con questa filosofia
Lo Stato assicura il tuo
Più del minimo chi ha più soldi si compra più diritti
Chi non ha solo e c'è la tesi liberista o c'è il modello americano chi non ha soldi non può comprarsi i diritti e quindi diritti si comprimono
E allora spunta una connessione tra liberismo ed autoritarismo che quella che noi combattiamo perché la Puglia una connessione tra liberismo e socialismo
Cioè tra differenze uguaglianza non invece che lo Stato assicura quando rassicura qualche cosa sempre più bassa i poveri e gli altri si hanno i soldi hanno diritti se non hanno soldi
E devono starsene zitti in questa impostazione ci sono rischi di involuzione autoritaria della società
Quindi questa è una questione fondamentale vogliamo stabilirli questi zoccoli di diritti uguali
Vogliamo far risorgere la cultura della cittadinanza sociale
Per noi è una battaglia di sinistra l'Europa è questa che facciamo vinca da soli queste cultura della socialdemocrazia tedesca queste cultura dei laburisti inglesi questa è la storia del movimento operaio in Europa
Sviluppiamo i diritti di cittadinanza sociale aperto la prima questione
Seconda questione
Queste provvidenze si chiamino un reddito minimo garantito si chiama nell'ultimo di chi le paga
E quindi noi avanziamo la richiesta
Di una modifica del sistema di prelievo contributivo
Parliamo d'una modifica non parliamo d'un aumento perché in termini assoluti noi sosteniamo che in Italia il datore di lavoro pagano più contributi sociali che non nel resto d'Europa e questo non è giusto
Questo è un peso per la competitività italiana che va rivista non a caso proponiamo di sostituire i contributi sociali per la malattia l'aumento dell'Iva quindi non parliamo di un contributo dei di un aumento dei contributi e oneri sociali pagando una revisione del meccanismo
Perché dentro il mondo dell'impresa si stanno verificando cosa che noi non riteniamo giuste non riteniamo eque
Si verifica che le aziende che occupano meno manodopera
E due ad Agnano di più pagano meno contributi all'impressi perché i contributi alle imprese sono collegate al numero di dipendenti e in una fase di grande innovazione tecnologica avviene questa cosa curiosa
Che io che mi sono organizzato che automatizza otto tutto o meno lavoratori o più protetti ma pago di meno la collettività e non non ci sembra giusto
E allora allora noi proponiamo una modifica del sistema contributivo io sabato parlando alla festa de L'Unità a Milano lanciato questa
Certamente una battuta ma e anche
Il bisogno di una riflessione se la FIAT vuole collegare una parte dei salari dei lavoratori alla all'andamento complessivo delle aziende io come presidente dell'INPS con Rai collegare una parte dei contributi
Della figlia dall'andamento complessivo dei contributi all'INPS che paga la FIAT all'andamento complessivo tra FIAT e e qui bisogna ripeto
Seguire
Qualche criterio che tenga conto delle trasformazioni che avvengono sede italiana e che problema europeo discute a tutta l'Europa della riforma il sistema contributivo nella nostra richiesta di spazio sociale europeo c'è queste terza ed ultima questione
Relazioni sindacali
Badate bene all'Europa per noi significa questo voglio dirlo per chiarezza l'Europa per me significa anche rinunziare ad alcuni privilegi su cui non possiamo attestarci
Cinquantacinque anni per le donne e sessanta anni per gli uomini come
Momento in cui si entra in pensione eccesso rincari negli altri Paesi europei non c'è
E proprio perché si allunga il tempo della vita si allunga la spesa pensionistica misure di risanamento ci vogliono
Attenzione che non possiamo concepire l'Europa come un acquisto un additiva a tutto quello che abbiamo aggiungiamo no tutto deve cambiare tutto deve trasformarsi attenzione
Terza ed ultima questione relazione sindacale democrazia economica
E Patrucco diceva che l'Europa può essere un'occasione
Di migliorare le relazioni industriali sulla sindacali io me lo auguro
Ma attenzione in Europa Patrucco sa bene che dentro la sua organizzazione mi riferisco alla Confindustria europea per intenderci
E e ci sono settori come la Confindustria francese che dice con nettezza
Dialogo
Sì
Accordi o e considera l'ipotesi di eventuali accordi europei cito testualmente la frase come un'ambizione funesta da parte del movimento sindacale europeo
Ora
Questo è un problema che veramente è una grande Pistone mo'pratica l'Europa vogliamo farla fare solo ai governi ai e ai governatori o o le forze sociali come sempre nella storia di tutta la società debbono rivendicare il proprio ruolo
E proprio Ron rivendicano
Se dialogano tra di loro se fanno accordi gruppo ispirano direttive indirizzi di governo
Ma l'Europa per noi significa per noi Comunisti italiani questo è un tema che non posso approfondire stasera ma è di grande spessore di grande valore
Però significa fare i conti con il concetto dalla democrazia economica
Io vi confesso questa per la dico come opinione del tutto personale
Che la vicenda FIAT che è stata talmente amara io l'avrei vissuta diversamente
Cioè gli avrei accettato la sfida di Agnelli di collegare una parte
Dei salari
All'andamento complessivo dall'azienda dicendo però come del resto molti commentatori dicono se voi fare questo se vuole creare una parte del mio salario l'andamento complessivo l'azienda per favore mettimi in condizione di capire come va all'azienda prima e non solo posto fesso tubo
Metti in condizione di partecipare in qualche forma alla gestione dell'azienda rivediamo i rapporti di forza
Questo è un terreno o rivediamo le forme della relazione sindacale questo in treno su quel movimento sindacale in Europa si spende da tempo su cui noi in Italia
Avendo dei rapporti sindacale una concezione conflittuale solo conflittuale ci siamo spesi poco ecco su questo credo che l'approccio europeo
Può portare anche a svecchiare alcune nostre posizioni e a farci camminare con velocità adeguata ai grandi problemi che dobbiamo affrontare
Il nostro incontro prosegue perché
Si vedeva
Come del resto
La prevedibile arricchendo non solo di domande ma anche
Come dire di elementi di confronto assai ravvicinato io non so se il dottor Patrucco vuole intervenire a questo punto magari sarebbe
Credo nel sei per esempio il poi pozzi fare un milione
Rapido l'intervento nel complessivo riunioni missioni conclusive d'acqua prego la ringrazio ad avermi dato la parola perché credo che poi subito il il il contraddittorio dalla magari poi spazio anche all'onorevole Cervetti di fare una conclusione più di natura politica ma
Perché le cose che ha detto da cento Militello su cui
Spesso sono state sottolineate da vostre applausi
Mi lasciano parecchio perplesse e cerco di spiegarmi perché non ho capito perché ogni tanto avete battuto le mani ma poi allora invece
Non siamo stati noi
Questo è stato l'esordio
A determinare un basso tasso di sviluppo ma sono state le forze dominanti
Ma guardate
Che poi ci siano le forze dominanti in genere connesso a quello che la come si può dire la cultura economica del Periodo
La cultura economica del periodo che noi abbiamo vissuto non vorrei che ci dimenticassimo e quello in cui ci sono stati almeno due dei tre è sciocco petroliferi
Era la logica che mi pare che poi seguo questo Paese
E cioè quello che l'obiettivo prioritario condizione necessaria per rilanciare una politica di sviluppo fosse la riduzione del tasso di inflazione
E poiché purtroppo soprattutto nel nostro Paese la riduzione del tasso di inflazione non la si fa con una politica di bilancio
Non la si fa con una politica fiscale
Resta soltanto l'altro strumento che si chiama la politica monetaria se voi ne conoscete dagli altri dicevano perché oppure non era quello l'obiettivo verso il quale dovevamo andare
Perché non vorrei dimenticare di
Che non ci dimenticassimo che cosa sono stati tre anni ed è questo
Scorcio degli anni ottanta
L'ottanta l'ottantuno ottantadue ottantatré soprattutto gli ultimi tre
E non vorrei che ci dimenticassimo che nel mille novecentottantatré noi noi italiani abbiamo avuto un tasso dis come si può dire di dinamica del reddito negativo
Nel mille novecentottantatré la ricchezza prodotta di questo Paese è stato il meno virgola venti uno virgola venti per cento
Però vedete questo è stato fatto per indebolire per incrementare la disoccupazione e per indebolire il potere sindacale
Io non lo so
Se voi ragionate un attimo e potete pensare che questo ragionamento sia stato una logica per io aumentare la disoccupazione quando poi la disoccupazione che era invece la paghiamo tutti
La paghiamo noi con le tasse e la pagate voi con le tasse
Ha pagate la paghiamo
La paghiamo con le cassa integrazione guadagni in cui noi paghiamo Natalia
Che vanno a tutela giustamente del reddito dei lavoratori e non a favore dell'impresa
Vanno con quella roba che si chiama la politica attiva del lavoro che altro non sono che l'agitazione di denaro e su questo posso essere d'accordo di tipo assistenziale
E ma allora non mi pare che sia un'operazione non per azione a somma positiva per chi produce reddito in questo Paese o per chi ha come obiettivo centrale quello di essere più competitivo
Il dramma vero è che in questo Paese la ristrutturazione che negli altri Paesi è stato un periodo di tempo molto lungo la ristrutturazione per acquisire competitività e durato circa dieci anni noi l'abbiamo fatto nell'arco di tre anni perché altamente saltava il sistema industriale italiano
E se l'avesse fatto nello stesso periodo anche lo Stato probabilmente non ci troveremmo oggi nella stessa situazione
Perché vedi
Miritello quando poi lo dice
E qui che io trovo alcuni elementi
Antagonisti cit ma quando poi dodici che il ministro Amato aveva promesso la riduzione del tasso d'interesse ma sapessi quanto son contento io
Che il ministro Amato riduca il tasso d'interesse ma io so anche conoscendo i conti dello Stato che ogni mese ogni mese
Questo buco senza fondo che è lo Stato italiano deve incamerare il bilancio consolidato della FIAT ogni mese cinquantacinque mila miliardi ogni mese mai ma non siamo mica stati noi
Nella legge finanziaria mica passata con il nostro abbiamo ci siamo prese le urla e gli strepiti di del ministro Goria che ci ha accusato di incomprensione la legge finanziaria del mille novecentottantotto
E mica passata con il nostro consenso noi non votiamo in Parlamento
Voi sì
Ma voi avete votato contro perché non bastava
Perché ne volevate di più perché avete fatto l'articolo ventuno che ha fatto saltare i tetti pensionistici allora non venirmi a dire che c'è un nuovo rapporto tra Stato e mercato ma dove sta al nuovo rapporto tra Stato e mercato
Ma allora siamo seri
E il non vogliamo tutto ma come il tetto il tetto che è saltato copriva il novantasette virgola quattro per cento dei lavoratori dipendenti italiani
Ma chi è questo la livello di sussistenza il tetto pensionistico nel mille novecentottantacinque quando si parlava della riforma delle pensioni allora copriva
Le prestazioni pensionistiche del novantasette per cento dei lavoratori dipendenti italiani
Non mi pare insomma che qui stiamo parlando del livello di sussistenza minimo dello swing del salario minimo garantito di natura Franceso dello smisi
Di più di di di caratteristiche belga non stiam parlando di Puerto stiam parlando di un'occupazione sistematica dello stato di ogni spazio di mercato ma che come dire e poi guardate cari amici che quando li avete battuto le mani
Quando ha detto che i contributi per la previdenza
Devono essere progressivi rispetto agli utili
Può anche darsi che voi e batte Atene mano perché la Fia paga di più
Ma dato che nel sistema pensionistico parliamo noi e voi pagati di più anche a voi
Allora mettiamoci d'accordo
Se necessario rivedere lo stato fiscale
Se è vero che
E noi paghiamo dieci punti in più
Rispetto alla media del nostro Paese concorrenti e mi pare che Militello l'abbia detto allora fammi capire che cosa vuol dire la progressività delle aliquote
Perché io francamente non ho ancora capito l'unico concetto che riesco a capire sulla progressività delle aliquote e che tu mi scarichi
Tutto quello che la solidarietà o quello che tu nel tuo bilancio parallelo chiami l'assistenza me lo scarichi dai miei costi e da quello dei miei lavoratori e lo porti alla fiscalità generale allora capisco la progressività
Perché non è giusto che siamo noi
Datore di lavoro e voi lavoratore industriale se ce ne sono prepara che non ce ne siano più che paghiamo l'intero sistema sanitario nazionale dieci nove punti virgola sessanta noi è un punto sessanta voi
Allora la progressività vuol dire che noi paghiamo di più e voi pagherete di più
Voto sequestra la riforma dello Stato fiscale che volete non ci stiamo
Né mi pare che questa sia la strada su cui movimento sindacale avendo fatto due incontri
Sui temi e e venti incontri di carattere tecnico sui temi di una revisione del sistema fiscale di questo Paese non mi pare proprio che il movimento sindacale si muova su questa neve allora se ogni giorno e dobbiamo inventare una nuova perché perché la politica dei tagli non la volete
E quindi anziché la politica dei tagli volete la politica delle maggiori entrate e allora mi dovete spiegare perché fino a un anno fa politico fino a un minuto fa Mili
Mi pare che questo sia un Paese da matti
Francamente scusate in questo Paese da matti perché se vogliamo ridurre la progressività la riduciamo ma la non andiamo poi a recuperare la progressività sul piano para contributivo visto che la pagano i datori di lavoro i lavoratori
Ma insomma oppure la battaglia che state facendo sul piano fiscale veramente su queste cose qui mi pare che non ci sia un minimo di nesso il neanche biologico sul piano della politica economica siamo favorevolissimi
Siamo favorevolissimi a che si riduca nel limite del possibile la progressività delle aliquote ma diamine ma sappiamo che questo è un fenomeno di grande ingiustizia sociale sappiamo benissimo che per noi questo è un dramma perché come si può dire
Diventa una cancrena intermedio relazioni industriali perché ogni lira che noi eroghiamo
Costa duecentodieci lire a noi e in tasca vostra levano finirà settanta
E questo non ci funzione lo sappiamo bene
E ma allora non potete dirmi che mentre siamo d'accordo nel sostenere la una una politica di revisione delle aliquote IRPEF in modo da dal diminuire
La fiscalità sull'imposizione di retta dall'altra parte volete inserire voi comunisti del credo sono l'ho sentito dire Giacinto Militello l'ho sentito dire dal ministro del lavoro giovedì notte
E devo dire che quando ha fatto questa affermazione lasciare martedì fino alle undici per capire che cosa voleva dire
E mi dovete spiegare come da una parte volete diminuirà dall'altra volete aumentarle appare un discorso da ma scusate ma pare un discorso da Mark e allora dovete spiegarmi ecco perché poi si fa lo sciopero generale contro il fisco se queste sono le vostre posizioni allora facciamo la battaglia per l'evasione ha su questo ci stiamo anche noi
Facciamo la battaglia contro l'evasione perché io so che qualunque somma di investimento qualunque miliardi di robot metta all'interno della mia azienda io non sarò mai in grado di recuperare in termini di competitività chi evade l'IRPEG e chi evade in quella contribuzione sociale
A son d'accordo anch'io perché so che questa è concorrenza sleale e io non ce la faccio a recuperare contro questi e ma a questo punto allora andiamo fare davvero la politica dell'allargamento dalla base contributiva e anche qui io chiedo ma è d'accordo il Partito Comunista affinché a determinati gruppi sociali e determinati gruppi economici vengono tassati mentre fino a oggi non sono stati praticamente esenti in termini per esempio di contribuzione previdenziale
Quei gruppi sociali che in un certo momento storico della storia di questo Paese era giusto tutelare ma che oggi invece sono con sono guarda caso gli unici con cui non si confrontano sul mercato internazionale
Mi pare che ci sia delle dichiarazioni e poi delle politiche a contrariis ora per carità voglio dire
Io sono sono un po'
Preoccupato di questo perché io credo che o noi oggi abbiamo lasciamo perdere le ideologie
Che pure hanno una componente fondamentale io credo ancora molto nel confronto ideologico all'interno proprio tra le persone credo che sia un fenomeno arricchente c'è trattamenti non vorrei mica qui a a a discutere con lo trovo importante
Ma in questo momento
E non più non si può dire no ai tagli perché non ha ridotto i tassi di interesse non ha ridotto i tassi di interesse perché ogni giorno in cui deve fare un'emissione e avendolo vissuto in prima persona o in una delle tante volte in cui ora Ministero del Tesoro
Qui non raccoglieva i soldi e non raccogliendo i soldi e non pagava gli stipendi
Ah ho per carità non è un problema che mi riguarda sono ma voglio dire è un problema che riguarda invece quei quattro milioni di dipendenti pubblici quale guarda caso oggi hanno livelli di reddito superiore a quelle dell'industria del dei lavoratori dell'industria privata italiana
Sconvolgendo quello che era uno degli elementi cementati ancora nell'epoca giolittiana e poi lo sa già qual è lo l'opinione di tenero verso tutti da non è vero
Cioè non è vero che son tutti da democrazie che stare che questo porta una politica clientelare non ebbe cioè è differenziate un fatto è un fatto Ritz un tale insomma ma questo messo in crisi uno delle componenti fondamentali in cui si reggeva il patto sociale di questo Paese ancora all'epoca di Giolitti
Nel momento in cui come si può dire si fondavano no le le tradizioni democratiche di questo Stato se poi Giolitti si può dire tradizione democratica se lo Stato mini il preconsiglio dei Presidente Consiglio dei prefetti ma insomma e allora e vedete i tassi di interesse si riducono e qui francamente non capisco la vostra posizione sulla politica economica attuale
E perché i tassi di interesse si possono ridurre nel momento in cui lo Stato ogni mese non avrà l'assillo come ha in realtà di raccogliere con la massa monetaria enorme cioè qua i cinquantacinque mila miliardi al mese
Allora cos'è e deve essere che atti sul mercato
E pensare che altri sul mercato ha solo una strada fa aumentare i tassi di interesse
Sperando che le banche che le famiglie che gli investitori esteri guarda caso quella bilancia dei pagamenti non è così drammatica come la bilancia commerciale
Vengano a sottoscrivere idioti o i CCT emessi dal ministro del tesoro
Guardate che se non riduciamo l'entità delle necessità mensili e allora bisogna fare i i tagli
A questo punto il probabilmente il Tesoro avrà meno esigenze potrà fare una politica graduale di tasso di interesse che io stesso
Che sono uno dei più fervido sostenitore del piano di rientro matto ma proprio perché mi pare una una cosa necessaria non e e non c'è niente di quello che spesso sento dire nei dibattiti alla demolizione dello stato sociale tutte queste cose qui aveva una riduzione dei tassi minimale
Perché se tu ti ricordi pensava di ridurre i tassi di interesse reali dello zero virgola cinque per cento in cinque anni che è una cosa che fa morir dal ridere se pensiamo qual è il costo del denaro a cui oggi apprendono denaro altro che tasso Fia le piccole e le medie imprese
E allora e e questo è un primo passaggio secondo passaggio a me pare che se c'è un interesse su cui voi dovete converge e su quale convergiamo anche noi
è quello di trovare una politica economica che oggi rilancia l'occupazione allora essendoci un vincolo che quello del deficit io credo che l'unica strada su cui oggi si può rilanciare l'occupazione quello di un grande progetto di Investimenti delle grandi reti dell'infrastrutturazione ma per a vere dimensioni sufficienti
Per avere dimensioni sufficienti questo piano deve andare a ritagliare spazi all'interno delle spese correnti
Non si può fare mantenere questo livello di spese correnti e nel contempo lanciare un grande programma di infrastrutturazione tale quello di cui il nostro Paese e in particolare le aree più deboli del nostro Paese hanno bisogno per poter entrare in Europa
D'altro canto scusate ma abbiamo anche fatto un po'di analisi abbiamo fatto anche un po'di studi ma guardate
Che laddove si potessero varare circa cinquanta mila miliardi di investimenti
Dello stato all'interno delle aree
Delle aree deboli per esempio del Mezzogiorno e così via dicendo
Si potrebbero creare ogni anno centonovanta mila posti di lavoro
E poiché io credo che il divario di infrastrutturazione complessivo del nostro Paese rispetto a quello dei Paesi nostri concorrenti più forti sia assolutamente basso
Ma io credo che questo sia un operazione doveroso da fare soltanto che tutti quanti ci dichiara dichiariamo d'accordo salvo poi ne risolvere il problema delle competenze e questo è un problema istituzionale
Né dall'altro canto recuperare l'entità di Spesal per poter varare rapidamente questo tipo di Progetto
Ultimo punto e con questo concludo che sono perché
Io credo che qui davvero si è anche necessario una riforma forte dello Stato fiscale
In fin dei conti qui abbiamo uno Stato in cui sostanzialmente si tassa la produzione
E noi sappiamo bene che uno dei passaggi fondamentali
E quello della normalizzazione o quello del riallineamento dell'aliquota Iva
A livello europeo si sta marciando verso le due aliquote si spera tratterà di decidere quali sono le aliquote e così via dicendo
E però vedete quando io ho detto non più tardi del venti di luglio al Presidente del Consiglio
Che toccare le aliquote Iva
Senza toccare gli oneri sociali avrebbe portato ad una crescita dell'inflazione ma necessariamente ma necessariamente perché se ha da un lato mi dai un aumento garantito del più uno del più due per cento dell'IVA dall'altra parte non fai qualcosa per ridurre i costi delle imprese e questo si tramuta immediatamente in un incremento dei prezzi al consumo
E è che allora in eccesso
E quindi l'inflazione guarda caso l'inflazione di qualche centesimo ma dal quattro e sette è scattata al cinque
L'inflazione ufficiale e a questo punto voglio dire o noi riusciamo a fare un'operazione che riesca a incrementare il gettito dell'Iva da una parte ma dall'altra che questo maggiore gettito in tutto o in parte venga portato a riduzione di quel differenziale di dieci punti in oneri sociali che contraddistingue le imprese italiane rispetto alle imprese nostre concorrenti e più precisamente rispetto alla media europea oppure voglio dire le condizioni competitività non si recupereranno mai
Poiché vero a livello europeo lo spazio sociale
Debbo dire non esista beh allora voglio dire probabilmente la colpa è di coloro che siedono quel tavolo non per parte nostra diciamo impegnato se il sindacato sta marciando il sindacato a livello europeo con tutti gli esponenti del sindacato italiano sta marciando verso la definizione di un protocollo di di un protocollo di intesa comune beh io credo che questo rispetto al momento in cui le parti sociali non erano per niente attrici di una creazione di uno spazio sociale europeo che forse la vera nella testa di qualche ministro del lavoro credo che sia comunque un passaggio fondamentale
Quello che io credo che sia però doveroso dire
E che
All'interno di questo spazio sociale
Mi pare che ecco che qui alcune affermazioni che ha fatto Giacinto Militello
Non tengono conto di quella che è la realtà
Sindacale europea
Perché in pochi paesi al in pochi Paesi dell'Europa esiste un livello di relazioni industriali collettive
Così forte come nel nostro
In altri paesi ci sono modelli di relazioni industriali probabilmente diverse rispetto al nostro cito uno per tutti il modello tedesco in cui ogni due anni si va a discutere l'adeguamento delle retribuzioni ma in cui grande spazio
è lasciato alla cosiddetta uso un termine non corretto contrattazione individuale
Cioè io credo che anche qui da parte del movimento sindacale italiano non momento in cui si parla tanto forse troppo di rappresentanza di rappresentatività
Il voler risolvere tutti i problemi e tutte le esigenze tutti bisogno dei lavoratori a livello di contratto collettivo di lavoro sia esso nazionale sia esso categoriale ossia esso aziendale francamente non fa parte più della storia delle esigenze di una società che è una società matura come la nostra
E allora io credo che se da un lato deve restare uno zoccolo importante perché poi del nostro sistema industriale in gran parte formato da industria ad alta intensità di lavoro
Perché anche questa polemica sul conto sui contributi sui robot voglio dire mi pare una polemica un po'sterile tanto più che poi ci riempite le scatole tutti i giorni dicendo che il dissolti si parla ormai di deindustrializzazione che la strada nuova e il terziario avanzato se esiste un settore ad alta intensità di lavoro è proprio il terziario avanzato all'ora dei TG o non è vero che noi ormai siamo nel periodo post industriale
O non è vero che il terziario avanzato contribuisce in termini di entrate e allora forse lì si apre un'area in cui andare a verificare certe cose
Quindi voglio dire mi pare che sia quanto meno contraddittorio rispetto alla ricerca di una maggiore competitività quello di andare a tassare il il TAS so di di innovazione tecnologica all'interno di un'impresa e il tasso di innovazione nei processi di produzione all'interno di un'impresa
Perché se andate a vedere qual è il rapporto tra lavoratori dipendenti industriale in Italia e quello che esiste in Germania cari amici dovremmo dire che abbiamo di fronte un periodo d'ristrutturazione selvaggia cosa che quanto meno non mi pare stante l'attuale situazione economiche perdono e abbiamo ancora una occupazione industriale Diretta
Che dici e circa del venticinque per cento mentre oggi negli Stati Uniti siamo al sette e in Germania siamo poco sopra del diciotto e non mi pare che nessuno abbia mai pensato di andare a tassare li novazione di processo l'innovazione tecnologica allora voglio dire se parliamo di adeguamento rispetto all'Europa cerchiamo di fare anche un una politica che non sia come si può dire
Storicamente arretrata rispetto a quello che capita negli altri Paesi anti cerchiamo di salvaguardare una specificità delle industrie italiana che è quello di essere una specificità ad alto ad alto tasso di occupazione del fattore lavoro io credo che su queste strade probabilmente ecco insomma
Qualcosa di più e qualcosa forse di un po'più pragmatico scusate se a un certo punto mi sono anche lasciato prego ma io sono uno che era è molto freddo molto pragmatico credo di avere le mire sul piano culturale e sul piano ideologico ma ma quando poi trovo confusione sul piano ideologico allora mi arrabbi
Sul serio grazie
Pregherei Giacinto Militello sì un due sole tutte e due sole battute perché
Intanto noi comunisti abbiamo
Il gusto di essere di essere ospitali e quindi non è il caso di prolungare ulteriormente il Conf tutto certamente interessante che stasera si è avuto con Patrucco e poi anche per l'ora tarda
Il perché sarà Cervetti attirare la conclusione generale del dibattito quindi due sole battute
La prime Cuesta io francamente
Non accetto
Questa semplificazione della posizione comunista
Noi siamo contro i tagli
E quindi non è vero che perseguiamo una politica di crescita
Non accetto questa semplificazione per due ragioni
La prima
Perché in fondo se ci pensi il modello che tu hai proposto stasera già è stato verificato dei processi economici concreti e avete tagliato i salari avete tagliato l'occupazione avete tagliato la crescita ma il nostro paese
Mi permetto di identificarsi Carlo non con la Confindustria occorre tua azienda mi permetto identificati con quelle che ho chiamato posizioni dominanti che certo sono più vicino a te che non ammette
E questa politica in concreto la sia perseguita ma i problemi dell'Italia e dell'Europa hanno poi quelle ragioni e che hanno indotto anche per esprimere preoccupazioni nel concreto noi siamo contro i tagli ingiusti Massiah o per dettagli giusti per esempio siamo contro chi vuole tagliare l'aggancio dei trattamenti pensionistici alla dinamica salariale must diamo per esempio però aumentarle età pensionabile ossia o per tagliare l'enorme massa di miliardi che va verso i falsi invalidi solo per fare qualche esempio quindi non è vero che difendiamo tutto e vogliamo in più
è vero che mentre distinguiamo sui tagli vogliamo una politica delle entrate giuste perché se non si fa una politica delle entrate
A rimetterci saranno sempre e solo i più deboli qui potremmo entrare su come intendiamo del podio dall'entrata ma non è il caso di farlo questa sera
Secondo battuta
Ma scusami Carlo io non ho parlato di progressività delle aliquote questa è una proposta del ministro del lavoro no no no no no c'è c'è ci arrivo subito no no no un momento momento io non ho parlato di progressività delle aliquote questa una proposta del ministro del lavoro che tra l'altro la propone
Per il reddito in medio alti non per i redditi bassi cioè la media di retribuzione gli operai non sarebbe toccata dall'aumento progressivo dell'aliquote io ho parlato di un'altra questione ho parlato di correlazione di una parte dei contributi sociali all'andamento complessivo dall'azienda
No no no un un momento ho detto di una parte dei contributi all'andamento complessivo dell'azienda questa può non significa necessariamente progressività delle aliquote questo può essere composto da mille le provvedimenti che in qualche modo tassa sui robot ma non è tassa sui robot che rivedere la fiscalizzazione degli oneri sociali che modulare diversamente tutto una serie di versamenti contributivi che vengono fatti su cui oggi c'è una giungla enorme ho parlato di una cosa completamente diversa cioè rivedere il meccanismo contributivo senza gravare il livello del prelievo contributivo
Ho parlato un problema di giustizia se voi dentro il mondo delle imprese per rendere più giusta la nostra società me chiaro che attorno a questi temi non è possibile a questo del dibattito approfondimento prolungamenti c'è solo prendere atto che comunque alcuni punti di riflessione di preoccupazione di intenti comuni ci sono
Anche compra trucco e con la Confindustria insieme a dissensi che animeranno certamente lo sviluppo dei nostri dibattiti e dei nostri confronti
Do la parola ora comparve Gianni Cervetti per
Io ho seguito con molto interesse le considerazioni che ha fatto Patrucco e anche le repliche che gli sono state date vuole considerazioni che a sua volta ha fatto Militello mi vorrei soffermare nel concludere farlo rapidamente soltanto studi due questioni che del resto mi pare che siano state al centro della della polemica del interessante polemica
Voglio fare all'inizio prima di entrare nel merito di queste due questioni una brevissima presi precisazione
Faccio questa precisazione anche per non usare soltanto la polemica nei confronti di Patrucco mi parrebbe anche questo esercizio di Dino ospitalità insomma mi parrebbe e e invece la precisazione la faccio a mo'di difesa dice io non ho detto assolutamente che la Commissione esecutiva ed è loro
Non abbiano introdotto nessuna novità nelle relazioni sindacali
Assicuro anzi Patrucco che nel Parlamento europeo quindi è testimone imbarazzanti
Noi siamo stati i più coerenti i sostenitori di Dell'Orco nella intanto in questo intanto in generale e poi in questo campo
Voglio qui dire che per esempio la fiducia che abbiamo dato a dei loro ancora
Qualche settimana fa ho qualche mese fa ormai ci sono di mezzo ci sono state di mezzo anche le vacanze è stata basata anche sulla su questo argomento insomma dei passi in avanti che erano stati fatti in questo in questo campo aggiungo a questo proposito che poi noi tra l'altro abbiamo dato questa fiducia senza essere in nessun modo presenti nella commissione esecutiva e aggiungo ancora un'altra cosa riteniamo che nella per nella commissione che esecutiva Alitalia sia presentata in modo
Prescindo in questo momento dal dal dal giudizio sulle persone in modo sbagliato dal punto di vista proprio rappresentativo della sostanza rappresentanti noi proponiamo vorremmo che la Confindustria ci Conf portasse con suo autorevole parere anche su questa questione che la rappresentanza italiani due rappresentanti italiani la Commissione esecutiva europea non fossero più uscenti in base a spartizioni partitiche
Non avanziamo noi aprioristicamente nessuna candidatura diciamo semplicemente che devono essere scelti con un dibattito ampio con le forze sociali anche e in Parlamento in maniera tale che costoro assiste stanno effettivamente i rappresentanti del paese e che svolgono naturalmente con animo europeistico un'azione a favore del Paese non come non come rappresentanti di questa o di quell'altra parte politico comunque sia noi non rappresentati in quella Commissione abbiamo sostenuto la commissione anch'
E sulla base di questo argomento riconoscendo cioè chiederò ha svolto una funzione per stabilire nuove relazioni industria tuttavia ecco il punto sul quale gli omissis questo tentativo di stabilire nuove relazioni industriali finora
Si è scontrato con un atteggiamento della Confindustria europea contro il quale atteggiamento dalla Confindustria europea
E volto sia dire beni i colloqui di Valduce connessi con come si dice continuino
Arrivino anche a delle conclusioni se si vuole e qualcuno del resto non vuole neanche questa conclusione per la verità ma comunque la maggioranza dice arrivino anche a delle conclusioni tuttavia queste conclusioni non possono essere considerate
Delle conclusioni che in qualche modo configurino non un contratto di lavoro perché nessuno qualcuno che richiede questo tanto più che anche
Noi siamo i primi a riconoscere che ci sono tali diversità che oggi non si può parlare di contratti di lavoro europei ma configurino
Linee di intervento che siano non vaghe affermazioni
Di principio ma che siano indicazioni concrete su un piano nazionale per avvicinare le varie audizioni di lavoro naturalmente lo sforzo dei sindacati sarà uno sforzo per avvicinare queste condizioni di lavoro al meglio al a a livello al livello più alto ma qui c'è come dire vale la dialettica normale del confronto tra le parti tra le parti sociali ecco è questo punto che viso mi ha sbloccato e questo atteggiamento della Confindustria europea che va sbloccata per arrivare a una conclusione io tra l'altro ho letto qualche tempo fa una una presa di posizione
Dell'ex governatore presidente della Confindustria Carli e del ministro Goria a proposito di questa questione e chi era in questa presa di posizione era con queste prese per erano contenuta una sollecitazione ai sindacati e io adesso non rispondo per i sindacati ma anche a indirettamente al Partito Comunista perché sì
Perché si facessero parte come dire sollecita attrice di una unificazione di condizioni di condizioni di lavoro a livello europeo altrimenti si diceva e io ritengo giustamente veniva meno una una base per una competizione vera benissimo adesso non voglio entrare nel merito di quegli articoli di quelle prese di posizione eccetera dico soltanto che questa sollecitazione non è assolutamente da rivolgere a noi perché noi sollecitiamo a nostra volta che ci sia una posizione di questo tipo noi riteniamo che si debba andare a una uniformità di di trattamento naturalmente tenendo conto di tutte le tradizioni di tutte le condizioni di partenza diverse eccetera
Eccetera e quindi non è su questo punto perché ci si può rivolgere a noi al contrario siamo noi che ci rivolgiamo alla Confindustria europea è diciamo che bisogna
Risolvere questo problema e smuovere ci Horse muoversi la Confindustria dal da quel punto a cui e giunte su quale e su su quale dal quale invece non fa
Non va avanti ecco non non si tratta appunto di stabilire un contratto sindacale ma delle indicazione di dare dare delle indicazioni perché siano che siano che siano valide in sostanza appunto
Facendo una precisazione a proposito di delle ore della commissione ho cercato anche di affrontare questo questo problema dello stato sociale sono anch'io d'accordo che bisogna modificare
Lo stato sociale che bisogna meditare sullo Stato sociale che ci sono molte cose dello stato sociale che vanno smantellato usiamo pure questa parola non non abbiamo nessuna nessun timore ad usarlo ma contemporaneamente bisogna costruire e costruire delle relazioni i sindacati di livello europeo è assolutamente necessario anzi è il punto di partenza sul quale bisogna mettersi d'accordo per appunto non avere
Soltanto lo smantellamento ma vere a anche una costruzione in positivo vengo alla seconda grossa questione che è stata quella
Posta innanzi in primo luogo innanzi in prima istanza da patto diceva bene bisogna aumentare la crescita il tasso di crescita io sono totalmente d'accordo e su questo punto abbiamo fatto
Una battaglia in questi anni anche nel Parlamento europeo bisogna aumentare il tasso di crediti abbiamo parlato di una diversa combinazione tra tasso di crescita inflazione politiche tra politica
Appunto di crescita e politiche deflazione istituisce per abbiamo puntato al tasso di crescente io personalmente ritengo che non si possa star sotto un tasso di crescita del
Del quattro e mezzo per cento per l'Europa se si vuole affrontare la questione fondamentale della occupazione dico anche che non è soltanto col tasso di crescita con l'aumento del tasso di crescita che si risolvono i problemi dell'occupazione e dell'economia in generale ma questo è il punto di partenza e de in una certa misura il punto decisi
Ecco io francamente non accetto che si
Critichi le forze della sinistra per una scarsa una scarsa attenzione a questa questione a tutti gli argomenti portati qui da Militello ne voglio aggiungere un altro ma in fondo e non si tratta di di di storia antica l'ESP rientra delle dal del del Governo di sinistra in Francia che amo stare alcuni errori che sono stati sicuramente commessi da chi ha partecipato a quell'esperienza sta in questo momento a me mettere in rilievo quegli errori beh ma in fondo quell'esperienza però è fallita soprattutto per una ragione perché alcune forze dominanti è innanzitutto la Bundesbank in un sistema ormai in gran parte economicamente integrare do al di là delle prospettive future del mercato unico perché appunto la Bundesbank e altre forze dominanti si sono opposte proprio a che in quel momento quella esperienza potesse in qualche modo esprimersi i in un quadro economico diverso che contemplava per forza di cose se si volevano risolvere i problemi alcuni problemi sociali e i problemi dell'occupazione anche in Francia contemplava per forza di cose un diverso più e è fatto tasso di inflazione la politica deflazione Istica della Bundesbank innanzitutto è stata di ostacolo alla alla a quella a quell'esperienza qui mi nessuna forza di sinistra per ragioni anche politiche non sto soltanto a dire per ragioni sociali ma per ragioni politiche può essere come dire indifferente o o persino contraria a una aumento del tasso del tasso di crescita no devo le forze di sinistra per loro natura in questo momento poi in in particolare devono essere favorevoli a un aumento del tasso del tasso di crescita e e problema del vero e di vedere visto che lato ma da c'è stata posta e quindi si presuppone che Patrucco sostenga decisamente anche Luís questa tesi cioè la tesi dell'aumento del tasso di crescita benissimo il problema di vedere
Che come si fa questa è la questione vera sulla quale si deve discutere va be la mia opinione che se ascoltando la discussione mi sembra che si proponga un modello che dica programma di investimenti
E poi
Auto come dire colpi si programma di investimenti sostanzialmente e non intervento diciamo così su sul fisco in modo tale da pesare sulle aziende che già pagano per il fisco
Va be'ma io non io non ho nulla contro un programma di questo genere e una soluzione di questo di questo tipo a una col dizione che si consideri tutto ciò insufficiente o comunque irrealizzabile se non si determinano altre condizioni
Lei su le altre condizioni sono indubbiamente la diminuzione del tasso di interesse non si può ma io sto parla no non soltanto del e non tanto del tasso di interesse italiano io sto parlando di un tasso di interesse europeo la politica della Bundesbank
Non è una politica che sostenga che sostenga il il come dire che sostenga la crescita e non la sostiene la crescita perché i tassi di interesse non sono non sono adeguati cioè sono eccessivi non sono non so no non sono reali e quindi sul tasso di interesse si dell'Inter c'è un problema specifico italiano credo di sì che ci sia un problema specifico italiano è evidente che bisogna intervenire anche sul deficit pubblico ma questo no nessuno lo mette lo mette in discussione e tanto meno una forza come come la nostra ma qui la via da seguire ecco effettivamente quella dei tagli di qualità tali selezionati no
Fa parte anche la politica degli investimenti non può che essere una politica di investimenti selezionata io voglio ricordare a questo proposito che non è vero che nell'esperienza italiana sto alla storia dei politica della politica economica di questi decenni non s'
Vi sia diminuita l'inflazione intervento sul bilancio dello Stato l'esperienza del settantasei e del settantasette è un'esperienza di questa natura e noi allora abbiamo lavorato per una diminuzione del deficit del
Lancio dello Stato o meglio anzi per una diminuzione dell'inflazione proprio attraverso una diminuzione del del deficit del bilancio dello Stato e quella manovra di quel governo tanto criticate criticato anche da noi quella manovra è una mano
Che è riuscita e allora si diminuì il tasso di inflazione attraverso quella manovra quindi non è vero che impossibile diminuire il tasso di interesse e al tempo perso diminuire il deficit dello Stato queste sono operazioni che una politica economica basata appunto sulla selezione sulla selezione dei tagli e sulla selezione degli investimenti è una politica economica che può
Che si può che si può effettivamente attuare e che può avere successo ed è per questo che noi critichiamo la politica del governo ed è poi per per un motivo europei io che critichiamo questa politica del governo perché
Il tasso di interesse deve essere diminuito con un'azione più generale la pole il programma Amato è un programmare ristretto che non ha nessun respiro europeo ma il programma ormai di politica economica anzi di politica di bilancio di un paese come l'Italia non può non porsi inquadro in un quadro europeo di altre naturalmente misure di politica economica non può essere una cosa isolata
Fatta in casa questo non corrisponde a nessuno spirito europeo e non risponde neppure alla possibilità di riso o
Vere di risolvere i problemi naturalmente e termino proprio questa nostra occasione questo incontro di questa sera è stato motivo di riflessione io credo che sia stato motivo di riflessione utile e e questo di questo va dato atto riorganizzato il dito ateo naturalmente ma poi alla alle provocazioni che come ha detto che come ha detto Militello sono state provocazioni sane Di Carlo Patrucco
Conclude così nostro incontro ringraziando
Quanti hanno seguito fin qui tutti coloro che hanno partecipato il proprio modo lo sproloquio dottor Carlo Patrucco grazie