14 AGO 2025
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Postsovietika. Intervista ad Anna Zafesova

RUBRICA | di Ada Pagliarulo - RADIO - 08:33 Durata: 6 min 21 sec
A cura di Delfina Steri
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Il vertice di Ferragosto tra Trump e Putin in Alaska.

L'esclusione di Zelensky.

I media e la propaganda russa lo considerano già di per sé un successo, dopo anni di isolamento della Russia da parte della comunità intenazionale.

Putin raggiunge finalmente l'obiettivo perseguito invano con la presidenza Biden: di Ucraina devono occuparsi le due grandi potenze.

Manifesti e meme rievocano lo slogan "l'Alaska è nostra": forse l'amministrazione Trump non ha colto a pieno la valenza di questo richiamo al passato di una colonia russa ceduta da Alessandro II.

Un tema che ritorna anche attraverso le
canzoni del gruppo rock preferito da Putin, Ljubé: 'America, non fare la stupida, ridacci l'Alaska'.

L'ipotesi di una tregua farebbe comodo a tutti: l'Ucraina si sottrarrebbe all'orrore dei bombardamenti sui civili e Trump lo celebrerebbe una grande vittoria.

Il conflitto verrebbe ridimensionato ad una guerra locale nel Dondass, nelle altre zone del Paese si potrebbe ipotizzare l'inizio della ricostruzione.

E l'invio di armamenti come i Patriots diventerebbe meno urgente.

Nulla garantisce che Putin riprenda i bombardamenti, nessuna garanzia di sicurezza.

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