Registrazione audio di "Commento all'attualità politica", registrato lunedì 13 febbraio 1984 alle 00:00.
Sono intervenuti: Sergio Turone (rad).
Sono stati discussi i seguenti argomenti: Governo, Partito Radicale, Partitocrazia, Politica, Varie.
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11:00 - CAMERA
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11:15 - Camera dei Deputati
12:30 - Camera dei Deputati
13:00 - Camera dei Deputati
19:00 - Camera dei Deputati
11:30 - Roma
rad
Buona giornata da Sergio Turone al microfono per il consueto editoriale del giovedì
Bisogna riconoscere che i campioni imbattibili sono sempre loro i democristiani
Gli altri al confronto sono dilettanti mediocri
L'ultimo colpo fatto alla RAI è stato addirittura magistrale
Proprio la DC il partito che della lottizzazione ha sempre fatto uno strumento vitale attraverso cui simulare una spartizione di potere concedendo agli altri qualche poltrona per poter garantire a se quelle che contano di più
Stavolta ha sorpreso tutti in contropiede sventolando la bandiera dell'anti lottizzazione e della moralità
Madame Pompadour si fa Vergine e proclama d'essere Giovanna d'Arco
In definitiva sul consiglio d'amministrazione della RAI dopo la smaccata procedura di spartizione adottata e le polemiche sorte in merito
I democristiani hanno detto altre hanno aspettato che il Presidente del Consiglio Craxi una volta di più maldestro dichiarasse che l'operazione era stata correttissima
E subito dopo hanno proclamato che bisogna rifare tutto e congelare la situazione inattesa di varare una riforma della riforma nella quale siano previste norme precise per un corretto rinnovo dei consigli d'amministrazione Rai eccetera eccetera eccetera
Insomma il verbo lottizzare
Che fino a ieri nell'esiguo democristiano era sinonimo di governare e a cui davano un significato negativo legittimamente soltanto coloro che avevano scelto di stare fuori da quella logica
Di fatto soltanto i radicali con buona pace di Giorgio Bocca
Il verbo lottizzare veniva improvvisamente ripudiato dalla DC
Con grande scorno degli altri partiti di governo eppure del PC che soltanto pochi anni fa aveva ottenuto di partecipare alle divisioni del bottino
Non impropriamente Adelaide Aglietta nel dibattito in Commissione vigilanza RAI ha parlato a proposito dell'improvvisa conversione democristiana di cultura del pentitismo
Infatti la DC è una lottizzato vice pentita credibile non più di quanto lo sia una Savasta quale terrorista pentito
Ma al di là della diabolica maestria con cui il partito di maggioranza relativa ha saputo muoversi in questa circostanza
La vicenda penosa nel consiglio d'amministrazione RAI potrà servire di lezione per il futuro
Solo a patto che si colga la matrice vera delle storture venute vistosamente alla luce
Altrimenti dovremmo concludere che il presidente dell'IRI Prodi si è squallida mente prestato a una sceneggiata per offrire a Ciriaco De Mita in vista del congresso democristiano l'opportunità di vibrare una bacchettata sulle dita a Craxi
E la matrice vera delle storture che questo clamoroso episodio ha reso visibili è nella partitocrazia
Non nei partiti nella partitocrazia
Cioè nella degenerazione che ha fatto dei partiti politici gli arbitri di ogni rapporto sociale di ogni interesse di ogni problema ed ha alimentato l'opportunismo di quanti ormai in massa
Scelgono di iscriversi ad un partito di potere solo per utilizzare la tessera come lasciapassare verso chi verso privilegi clientelari
A rigor di logica il ragionamento secondo cui la lottizzazione garantisce il pluralismo non è un ragionamento in sé immorale
A rigor di logica per ottenere che ai posti di responsabilità vadano esponenti di posizioni culturali diverse non sarebbe sbagliato ricorrere alla mediazione dei partiti
Ma il guaio è che non di mediazioni si tratta bensì di imposizioni vincolanti decise da burocrazie politiche sviluppatesi nel culto esclusivo del potere
Queste burocrazie hanno occupato ogni spazio
All'ombra del loro arbitrio può persino accadere che ad un posto di responsabilità sia designato a volte un uomo di valore ma soltanto se ha il padre in atto di uno dei partiti abilitati
Giorni addietro abbiamo letto su Repubblica una lettera scritta da un da un giornalista membro della giunta di segreteria della Federazione nazionale della stampa
Prendendo le difese della libertà d'informazione quel collega metteva in guardia contro il rischio di una generalizzazione della formula RAI ossia del criterio lottizzatore io
Però dimenticava quel collega che anche la Giunta della Federazione stampa di cui fa parte è strutturata esattamente secondo quel metodo col bilancino delle tessere di partito
L'inquina inquinamento partitocratico insomma è sceso in profondità
E non ha senso davvero scandalizzarsi né quando la magagna diventa vistosa per accodarsi a quella stessa logica nella pratica dei rapporti quotidiani
Dalla peste della partitocrazia non si guarisce per decreto né per legge ci si può avviare alla guarigione se l'opinione pubblica insorge contro questi abusi con l'arma del voto o del non voto
Che le cose possano cambiare sia pure a fatica è dimostrato dal dibattito parlamentare di ieri sulle limitazioni alla detenzione preventiva
Il passo che si sta compiendo è estremamente modesto ma va nel senso di una legislazione finalmente più civile
E non l'avremmo avuto questo modesto passo se il ventisei giugno l'elettorato non avesse visto nella candidatura di Toni Negri per quanto discutibile fosse il personaggio e quali che siano stati i suoi comportamenti successivi
L'opportunità per imporre alla classe politica il problema della carcerazione preventiva
Ebbene dovremo trovare una via simile
Col coraggio della fantasia che il pr ha più volte mostrato di possedere anche per affrontare la peste della partitocrazia in termini democratici ed efficaci
Sergio Turone vi saluta evita la risentirci a domenica mattina alle otto e quarantacinque per la consueta rubrica della corrispondenza con i lettori a risentirci dunque domenica
Buona giornata da Sergio Turone
Al microfono per la consueta rubrica domenicale della risposta delle risposte a lettere degli ascoltatori
Da Brescia Ernesto ma sa scrive seguo con simpatia il partito radicale pur essendo un comunista
La cosa caro Turone ti stupisce
Io lavoro a Brescia ma sono di Trento e una cosa che ho ascoltato e visto oggi al telegiornale mi ha indignato per la scorrettezza della RAI nei vostri confronti
A Trento voi radicali avete un consigliere provinciale
Eletto in una lista verde ma notissimo come radicale è Roberto Franceschini detto bistecca
Nelle ultime elezioni politiche il ventisei giugno è stato candidato nella lista del Partito Radicale ebbene nei giorni scorsi continua Ernesto Mazza da Brescia
Trentino di Brescia ebbene nei giorni scorsi il bravo bistecca ha avuto una iniziativa meritoria essendo un ottimo alpinista si è arrampicato in tutti quei posti dove mesi fa
Certi inqualificabili razzisti avevano tracciato scritte antimeridionali come il famigerato forza eterna armato di pennelli e vernice Roberto Franceschini ha cancellato tutte quelle miserabili scritte
E ora ti dico perché il telegiornale mi ha indignato ha dedicato un servizio all'impresa di Franceschini e ha riferito tutti i particolari fuorché uno non ha detto che Franceschini è un radicale mi è sembrata una mascalzonata degna della nostra radio televisione e ho sentito l'impulso di scriverti per dirtelo
Bene grazie caro Ernesto purtroppo fossero tutte qui le mascalzonata della Rai
Avevo notato anch'io la velenosa omissione
La regola di via Teulada è che dei radicali bisogna parlare il meno possibile e soltanto quando si riesce a dirne male se si è costretti a dirne bene
Come nel caso di fare Franceschini che ha cancellato i criminosi forza Etna nel Trentino
Si fa bene attenzione a non dire che sono radicali
Quanto al fatto che tutti segua con simpatia pure essendo comunista caro Ernesto non mi stupisce affatto
Mi fa piacere ma non mi stupisce perché so che nell'elettorato di sinistra sono molti coloro che fanno paragoni fra la linearità del loro partito e quella di questo ma dove il povero Partito Radicale
E il paragone va spesso a favore nostro
Saluto Ernesto Mazza restiamo in Lombardia da Varese scrive il signore Luigi Covella dirigente d'azienda il quale esprime nei nostri confronti parole insieme di critica e di adesione riferendosi alla risposta da me data domenica scorsa gli ascoltatori che si erano soffermati sull'ultima riunione del Consiglio federale a Chianciano il signor come afferma
In fin dei conti anche lei Turone dice che all'interno del partito radicale non c'è democrazia
Ebbene qui interrompo la lettura della lettera perché su questo punto vorrei rispondere subito le critiche che io ho formulato a Chianciano verso il gruppo dirigente
Partono dal presupposto che i rapporti democratici siano sempre perfettibili
Ma si fondano quelle critiche sul convincimento che in questo partito ci siano abbondantemente le condizioni perché il dissenso possa essere Espresso e venga accolto
Per quanti rilievi si possono fare sulla democraticità interna dei radicali una cosa è certa da noi almeno si fa ogni possibile sforzo perché l'apertura democratica sia massima
Negli altri partiti le logiche di potere lasciano ogni decisione incondizionatamente nelle mani di piccole oligarchie incontrollate
Luigi Cova nella sua lettera aggiunge peraltro un suggerimento interessante
Scrive fra tanti abusi partito Htc perché in occasione di elezioni politiche non ricorrete almeno voi radicali al sistema delle votazioni primarie
Ebbene Caro signor cova questa è un'ipotesi che è già presente nel nostro dibattito la proposta di elezioni primarie certo in un Paese che non ha strutture organizzative a ciò destinate presenta grosse difficoltà pratiche però non è escluso che prima o poi proveremo la chiave per affidare all'elettorato la scelta dei candidati
Da Firenze una lettera
Di Alessandro Bertini
Caro Sergio sono un compagno neo iscritto e adesso mi sto impegnando nella campagna di autofinanziamento del partito cercando cosciente dei miei limiti
Di far conoscere il più possibile la nostra politica diversa e spiegando le ragioni principali delle nostre lotte annuali
Innanzitutto vorrei ringraziare tutti gli amici e conoscenti da me contattati
Per aver contribuito alle nostre battaglie pure essendo tuttora assai diffidenti e chiusi verso il nostro modo di far politica addirittura una mia amica continua Alessandro Pertini ha diritto a una mia amica non ha voluto contribuire parcheggi considera dei fanatici
Vi sarei molto grato se con parole semplici tu riuscissi a far capire a questi miei amici che i soldi del contributo che hanno versato e che verseranno al partito radicale non sono gettati al vento
E che in fondo le nostre azioni non sono affatto dettate dal fanatismo
Perché si può essere radicali pur non condividendo appieno la nostra politica e avendo ognuno i propri ideali e la propria fede
Inoltre a nome mio continua Alessandro Pertini da Firenze ti rivolgo alcune domande che spesso sono oggetto di diverbio nelle conversazioni con gli amici
Perché il pr non si occupa o si occupa poco di alcune battaglie a loro giudizio più concrete e popolari vede disoccupazione costo del lavoro tassa sui patrimoni sindacati eccetera eccetera
Ancora è possibile che a breve termine sia modificato il codice di comportamento degli eletti giudicato inutile ed incoerente
Ancora è vero che molti membri della Giunta federale del partito radicale sono travolti inconsapevolmente o meno dall'eccesso di carisma di Pannella
Con questo chiudo ringraziando tutti augurandoti ancor più successo a questa rubrica eccetera ciao ciao a ne c'è un po'scritto in cui Alessandro Bertini
Chiede di sapere il nome di un iscritto al partito radicale in provincia di Belluno ebbene Caro Alessandro
Tu dovresti telefonare direttamente al partito radicale e io ti do il numero probabilmente puro conosce la sede del partito radicale di via di Torre Argentina diciotto
Uno dei numeri sei cinque quattro uno sette tre due ripeto sei cinque quattro uno sette tre due naturalmente col prefisso zero sei poi chiederei di Micaela o di qualunque altro
Che possano avere sottomano l'elenco degli iscritti e farti dare gli estremi per rintracciare questo iscritto in provincia di Belluno
Quanto al contenuto della lettera
Scusami caro Alessandro se non accoglierò la tua prima richiesta quella
Di trovare le parole adatte per convincere i tuoi amici io sono convinto che tu lo possa fare altrettanto efficacemente e che anzi già lo faccia come dimostra l'impegno
Che stai esprimendo nella tua militanza di radicale
Vengo invece alle altre domande
Il pr non si occupa in maniera tradizionale dei tradizionali i temi economici disoccupazione costo del lavoro eccetera eccetera
Ebbene questo non non è non dipende dal fatto che noi giudichiamo poco rilevanti questi temi i quali sono anzi essenziali
Ma piuttosto perché rifiutiamo il modo tradizionale di far politica con le parole
Noi con le nostre forze che sono non non irrilevanti ma modeste siamo consapevoli di non poter affrontare tutti i temi della società come presuntuosamente fanno gli altri partiti che elencano in programmi onnicomprensivi le loro ricette di felicità noi ne scegliamo alcuni volta a volta
Per esempio adesso uno dei temi sui quali ci stiamo impegnando e poco si tratta di temi concreti immediati che hanno immediato riflesso sulla vita della gente è quello delle pensioni minime di un aumento delle pensioni minime
E su quei temi andiamo avanti ponendoci un obiettivo preciso concreto
Oggi d'altronde c'è a nostro giudizio un nodo nodo politico che è prioritario a tutto ed è la corruzione del potere politico
Vedi caro caro Alessandro finché la partitocrazia terrà sotto sequestro il Parlamento come fa da alcuni anni
Un partito come il nostro
Se entrasse nel fasullo dibattito sui temi economici
Finirebbe col dare copertura a un gioco di vertice senza minimamente poter influire sulle scelte
E assai più utile svolgere il ruolo dei guastatori ma in chiave propositiva
Anche se apparentemente corriamo come suol dirsi da isolati e qui rispondo anche alla tua domanda sul Codice di comportamento
I compagni che hanno deciso alla Camera
Compagni eletti il ventisei giugno che hanno deciso di astenersi sistematicamente dalle votazioni per polemica verso la partitocrazia
Ritengono che questo Astoi astensionismo polemico rappresenti uno schiaffo per il potere è questa una tesi che io rispetto a cui riconosco grande dignità
Tuttavia
Ritengo come ho già detto e continuo a ritenere che votare alla Camera
Votare contro sottolineo votare contro costituirebbe una posizione polemica assai più incisiva contro la partitocrazia
Si tratta in ogni modo di uno degli argomenti che stiamo dibattendo che dibatteremo anche nel prossimo congresso
Al quale mi auguro di incontrate riconosciuti parlo del congresso uno ordinario annuale perché ancora non si sa se e quando ci sarà un congresso straordinario spero che anche di questo tema
Riusciremo a discutere tutti senza ripetere stancamente argomenti stanti
E ciascuno accogliendo le argomentazioni degli altri
Concludo con l'ultima lettera che Breve e incisiva la scrivono da Roma Paolo e Filippo Bernardi o Bernardi Paola e Filippo Bernardi
Caro Sergio che cosa pensi di un Presidente del Consiglio come Bettino Craxi
Che manifestando irritazione contro la stampa di mezzo mondo dichiara in un'intervista a un settimanale stopper rompe il mitico Joni
Ebbene né penso esattamente quello che pensate voi cari Paola e Filippo
E con questo concludo anche per oggi abbiamo finito le lettere ricordo che le lettere vanno indirizzate a Sergio Turone presso radio radicale
Via principe Amedeo due zero zero uno otto cinque Roma
Vi saluto heavy dollari sentirci a domattina ricordo infatti che come ormai gli ascoltatori abituali dovrebbero sapere
Sicuramente sanno i miei editoriali vanno in onda due volte alla settimana il lunedì mattina e il giovedì mattina alle otto tra le otto e quindici le otto e trenta risentirci dunque a domattina
Buona giornata da Sergio Turone al microfono per il consueto editoriale del lunedì
Quando all'inizio della scorsa primavera si apprese che a Trento un magistrato stava indagando su un ampio traffico internazionale di armi valuta e droga
Non furono molti gli osservatori che abbiamo subito la percezione esatta di quanto si sarebbe rivelato grave lo scandalo e di quali profondi agganci avesse col mondo politico il primo a parlarne senza ovatta menti la sera stessa in cui le agenzie avevano diffuso i primi dispacci da Trento fu Marco Pannella
In un commento politico da Tele Roma cinquantasei intervistato da Carlo Romeo l'allora segretario del partito radicale disse che attraverso la bianchissima Trento di Flaminio Piccoli
Passavano il flusso mortale delle armi destinate al Medioriente e in senso opposto il flusso mortale della droga orientale destinata ai mercati clandestini d'Occidente
Aggiunse Pannella che un traffico tanto diffuso e opulento non poteva certo essersi sviluppato senza alte protezioni politiche adeguatamente retribuite
Il giudice di Trento il dottor Carlo Palermo andò avanti nella sua indagine
Convocò anche esponenti autorevoli del mondo politico nazionale come Flaminio Piccoli e il ministro socialista Loris Fortuna
Che era stato avvocato di uno dei personaggi più compromessi Massimo Pugliese trafficante piduista
L'inchiesta era delicatissima intricata come un romanzo giallo pieno di personaggi sfuggenti potenti spregiudicati
Il giudice Carlo Palermo si mosse per quel che se ne può sapere con coraggio e prudenza ma naturalmente fra tante iniziative difficili che ha dovuto prendere è possibile che qualche errore marginale lo abbia commesso
Ora esistevano ed esistono ambienti che temendo gli approfondimenti cui lavorava quel magistrato scomodo
Non aspettavano altro che un suo pur modesto errore per inguaiare uno e costringevano a chiudere la scottante inchiesta
Mi sembra che in questa chiave vada per esempio interpretata l'azione promossa contro il giudice di Trento da quei due avvocati che il magistrato aveva fatto arrestare mesi addietro
Ciò che invece appare inaudito eh che nella medesima direzione e con l'obiettivo dichiarato di procurare una memorabile e severa lezione al giudice si sia mosso il presidente del Consiglio Bettino Craxi
Ho l'impressione che finora pochi abbiano colto l'estrema gravità di questa interferenza
Ci sono state due interrogazioni parlamentari al ministro della Giustizia Martinazzoli ci sono stati i giudizi di pertinente critica a Craxi con un certi eri mattina a questo microfono da Massimo Teodori
Ma l'evento è ancora troppo recente perché se ne possano misurare con compiutezza il peso morale e politico
Al di là dei contenuti giudiziari e persino degli eventuali errori in cui può essere in corso un magistrato
L'iniziativa di Bettino Craxi esprime una così arrogante maniera d'intendere il potere che il mondo politico si troverà necessariamente obbligato sempre che non sia disposto ad arrendersi o a vendersi per male inteso realismo
Che si intitolerà necessariamente obbligato dicevo a mettere in discussione il pesante comportamento del Presidente del Consiglio
Riassumo in breve i fatti poche settimane addietro Bettino Craxi viene a sapere
Per canali per canali ignoti e in barba al segreto istruttorio
Che il giudice di Trento ha raccolto indizi in base ai quali intende convocare anche lo stesso Craxi e suo cognato Giampaolo Pillitteri deputato socialista milanese
Per interrogarli in merito al traffico su cui sta indagando
Detto fra parentesi le conclusioni cui il magistrato era giunto non sono poi tanto sorprendenti per chi conosca per esempio l'intensità dei rapporti anche commerciali
Che il governo somalo grande importatore di armi italiani intrattiene col Pillitteri sotto il patrocinio di Craxi
Ma anche ammesso che i sospetti del giudice fosse o cervellotici e privi di qualsiasi appiglio
E che la decisione di ascoltare in proposito il presidente del Consiglio fosse come ha scritto lo stesso Craxi inconcepibile
Ciò che sgomenta e che è davvero inconcepibile è che il capo del governo anziché prepararsi a smentire con argomentazioni documentate i dubbi del magistrato e a fronteggiarlo e magari con sdegno le domande
Abbia innanzitutto pensato al modo per evitare l'interrogatorio
E con un esposto al procuratore generale presso la Corte di Cassazione
Abbia denunciato presunte intenzioni persecutorie del giudice Carlo Palermo sollecitando provvedimenti punitivi nei suoi confronti
Per il momento la mossa di Bettino Craxi è riuscita visto che il troppo ardito magistrato trentino ha dovuto precipitosamente chiudere la propria inchiesta ed ora è nei guai
Ma chi può non vedere l'ombra oscura che d'ora in poi ma chi era in decentemente la figura morale e politica di un capo del governo costretto a usare in questo modo il potere per sottrarsi a una scomoda indagine giudiziaria
Sergio Turone vi saluta evita la risentirci a giovedì mattina come di consueto
Buona giornata da Sergio Turone al microfono per il consueto editoriale del giovedì
Se io cominciassi questa conversazione politica dicendo che intendo analizzare i comportamenti di tre personaggi quali Ronald Reagan Mario Capanna e Bettino Craxi
L'ascoltatore sobbalzi avrebbe stupito per l'accostamento di soggetti apparentemente così poco omogenei fra loro
Tutt'al più qualcuno dirà passi per il confronto fra Craxi e Reagan accomunati dall'essere entrambi uomini di potere ma Capanna che c'entra Mario Capanna
C'entra c'entra
Beninteso sul piano della simpatia umana e anche della sintonia politica
Il solo dei tre personaggi citati che inviterei volentieri a casa mia per usare lo slogan Spadolini hanno è proprio Mario Capanna anche perché sono certo che regala non ci verrebbe mai mentre Craxi preferirebbe invitarmi lui
Per offrirmi un risotto alla milanese cucinato da Claudio Martelli con l'arsenico al posto dello zafferano
Partiamo dunque da Mario Capanna e dalla relazione con cui martedì ha aperto il congresso di Democrazia proletaria
Quindi ascoltatori conoscono quel discorso perché Radio Radicale trasmette indiretta i lavori del congresso o in gran parte tramite questa emittente ciascuno ha potuto ascoltare
Anche i giudizi abbastanza velenosi e liquidatori
Manifestati da Capanna sul partito radicale
Mario Capanna ha detto che il governo Craxi il peggiore dei governi possibili e in questo io sono in buona misura d'accordo con lui
Ha aggiunto che il PSI di Craxi punta alla trasformazione neo corporativa della società italiana in concorrenza con la DC
E su questo concordo senza riserve
Il leader di Democrazia proletaria ha poi parlato del craxismo come Rega animismo di sfondamento e ha molto insistito nella similitudine Craxi uguale Reagan
E qui mi sembra che il discorso di Capanna per altri versi così sottile denunci un cedimento verso il gusto della polemica sbrigativa Herold za diretta più a suscitare l'applauso emotivo che ad agevolare la riflessione critica
Accomunare in un giudizio pesantemente negativo Craxi e a Reagan è legittimo purché non si dimentichi che vi sono settori in cui l'arroganza del potere è molto più pericolosa il Reagan e settori in cui almeno per noi italiani
L'arroganza del potere è più pericolosa in Craxi ed è la tesi che cercherò di dimostrare smentendo Capanna nella conclusione di questa chiacchierata
Ma prima soffermiamoci brevemente sul discorso congressuale di Mario Capanna al quale beninteso risponderà per il partito radicale il segretario ciccione sere che dovrebbe intervenire oggi al congresso di DP
Le mie sono riflessioni di un radicale che vive la politica soprattutto come un fatto di militanza culturale
L'aspetto francamente più antipatico delle critiche mosse da Capanna al pr è che desse traspare una meschina concorrenzialità elettoralistica
Come già Berlinguer un anno fa anche Capanna si costruisce una teorema di comodo
Secondo cui il partito radicale sarebbe in via di estinzione e la sua eredità elettorale dovrebbe andare per Berlinguer al pc e per Capanna ADP
Al di là di questo se un concorrente politico ci muove una serie di critiche e noi le respingiamo tutte resta il dubbio che siamo dei fideistico incapaci di metterci in discussione
Se invece su dieci critiche ne accogliamo una conferiamo serietà e peso alle no con cui respingiamo le altre nove
A mio parere Capanna ha ragione su un punto
Ha ragione quando afferma che il Codice di comportamento adottato dai parlamentari radicali che rifiutano di votare in Parlamento per protesta contro la partitocrazia si traduce in un indiretto appoggio Obiettivo al governo in carica
è questo il convincimento che d'altronde alcuni compagni e Dio esprimemmo prima del congresso di Rimini al Congresso medesimo e anche dopo
Il fatto che su questo tema come su altri
Sia in corso nel pr un dibattito dove la tesi maggioritaria sostenuta da Marco Pannella trova non pochi oppositori
Dimostra di per sé quanto sia logora la stucchevole sciocchezza ripetuta la capanna secondo cui il pr sarebbe un partito monarchico
è stucchevole francamente anche l'accusa secondo cui i radicali non si occuperebbero dei lavoratori che il leader dei popoli pario vede ancora circonfuso di di mitiche glorie rivoluzionarie
Ed è priva di ogni logica nella strategia demo può letteraria la pretesa di mescolare l'industria Nismo operai spicco con l'improvvisazione ecologista
Con tutto questo io rimango convinto che di PG EPR possano efficacemente lavorare insieme al rinnovamento della sinistra perché hanno in comune una caratteristica fondamentale
Sono i soli partiti che non rubano e che rifiutano fatta salva la compromissione di DP nel unità sanitarie lottizzate
La deteriore logica della partitocrazia
Con Mario Capanna dunque la mia polemica e insieme dura e amichevole
Gli do ragione solo sul famoso Codice di comportamento anche perché spero che il pr abbandoni quel codici assenteista e tolga così a capanna l'unico appiglio cui può attaccarsi per accusarci
Di cedevolezza verso il governo
è questa una accusa peraltro del tutto ingiusta e anzi assurda appena si è visto di che pasta era fatto il governo Craxi l'opposizione radicale si è dimostrata nei fatti costante e intransigente
Non a caso quando il Presidente del Consiglio ha dato l'ultima prova di arroganza autoritaria pretendendo martedì sera
Un comizio televisivo di ottanta minuti i soli a protestare per fare abuso sono stati i radicali
Capanna vuole atteggiarsi a primo della classe e spara bordate contro Craxi accusandolo di Reagan istmo
Ma non si accorge di sparare a salve infatti paragonarlo a Reagan per uno come Craxi è il massimo complimento come mai Capanna rende questo servizio al Presidente del Consiglio
Avverte forse anche lui il fascino della sirena craxiana
Direi Carlo si può dire tutto il male possibile ma quando il Presidente degli Stati Uniti ha voluto annunciare dalla massima rete televisiva americana la decisione di ricandidarsi ha pagato migliaia di dollari i suoi cinque minuti
Craxi non soltanto ha preteso ottanta minuti gratis ma li ha utilizzati per un'auto pompaggio impudico commettendo anche la scorrettezza di attaccare gli assenti
A infatti fornito la sua versione del tutto soggettiva delle offensive da lui recentemente scatenate contro il Corriere della Sera e controllo Hammond
E ha concluso la sua duplice polemica con un impudente peana sull'autonomia della magistratura
E dei cinque autorevolissimi giornalisti presenti
Non uno ha usato domandargli quale autonomia è stata lasciata a quel povero magistrato di Trento
Il quale avendo osato indagare sullo Ski traffici né i quali sembrano coinvolti un cognato di Craxi e fosse lo stesso presidente del Consiglio
è stato prontamente bloccato da Palazzo Chigi con la richiesta di provvedimenti disciplinari a suo carico
Se Reagan avesse fatto qualcosa di analogo come avrebbe reagito la stampa degli Stati Uniti
Tutto sommato dunque sentirsi paragonare a Reagan per Bettino Craxi e musica musica di violino ed è almeno curioso che sia stato Mario Capanna ad assumersi la parte del Paganini
Sergio Turone vi saluta evita la risentirci a domenica mattina come di consueto alle otto e quarantacinque per la rubrica della corrispondenza a risentirci dunque domenica
Buona giornata da Sergio Turone al microfono per la consueta rubrica domenicale della corrispondenza
Consueta ma come saprà chi ci segue domenica scorsa per un disguido
La rubrica è saltata ed è stata trasmessa il lunedì successivo
Questa rubrica peraltro mi sembra un po'in crisi fino a un paio di mesi fa arrivavano anche dieci dodici lettera la settimana ora ne arrivano due o tre stavolta sono due e ce ne qui una terza anche ancora non ho visto che appena arrivata
Ora mi guarderò bene intendiamoci dalla recriminare se una rubrica viene seguito almeno un certo momento la colpa non è certo degli ascoltatori un anno fa abbiamo pensato di instaurare questi dialoghi epistolari
Perché molti amici si erano lamentati che i fili diretti telefonici con le inevitabili restrizioni cono metriche
Non lasciassero sufficiente spazio a riflessioni ragionate da parte degli interlocutori
Ebbene l'iniziativa ha avuto per vari mesi un successo superiore alle previsioni ora però la rubrica della corrispondenza si è ammoscia Ata e non ci resta che prenderne atto
Io direi se siete d'accordo di tenere in vita questa rubrica ancora per due o tre settimane e verificare se il numero degli interventi aumenta oppure se è preferibile chiudere la rubrica e pensare a qualcosa di diverso
Per il momento comunque tiriamo avanti
Ti ho minando se come scrive un simpatico ascoltatore Angelo lei di dall'Emilia nella dedica del bellissimo libro che mi ha mandato in regalo
Il volume illustrato su Ligabue di cui lo ringrazio
E veniamo al contenuto delle lettere la prima riguarda il problema della droga
La scrive Pasquale Iacopino da Roma il quale facendo riferimento alle proposte di liberalizzazione sostenute da molti anni dai radicali e recentemente dal direttore di Paese Sera Piero Pratesi
Dichiara di condividere senza riserve ed esprime il convincimento che sia questo l'unico modo per combattere con qualche efficacia il problema della droga
Leggo dalla lettera di Pasquale Iacopino non v'è dubbio che la liberalizzazione della droga creerebbe problemi molto seri tuttavia qui si tratta
Di scegliere tra l'adozione di una diga precaria costituito da provvedimenti repressivi e puntellata da un numero sempre crescente di drogati di criminali di cadaveri di genitori impazziti per la disperazione
Oppure l'apertura di canali di sfogo che consentano lo svuotamento graduale e controllato del bacino infetto
Certo i canali lascerebbero il segno del proprio passaggio e talvolta anche drammatico
Ma si tratterebbe di drammi continua Iacopino che potrebbero essere fronteggiati o quanto meno alleviati
E che comunque sarebbero nulla rispetto alla tragedia attuale a questo terribile circolo vizioso nel quale drogati criminali si rincorrono e si alimentano a vicenda stringendo come in una morsa tutta la Società
Leggo ancora dalla lettera di Pasquarelli a copino
La proposta di chi ritiene possibile stroncare il traffico della droga eliminando la coltivazione del prodotto oltre che avveniristica è a mio avviso priva di uno sbocco contro concreto altri Paesi aiutati consigliati spinti dagli industriali del crimine provvedere abbiamo a rilanciare le vecchie culture e si andrebbe così all'infinito
Dal dibattito in corso sulla droga altre proposte serie non mi pare siano emersi perciò non rimane che la proposta Pratesi come la definisce Iacopino o Iacopino ossia la proposta
Della di una dosa da liberalizzazione della droga c'è poi una domanda per il partito radicale nella lettera di Iacopino perché il pr non riprende la lotta per la liberalizzazione della droga
Ebbene mi sembra che il signor Pasquale Iacopino le cui osservazioni peraltro sono in generale a mio giudizio del tutto pertinenti sia un po'ingiusto nei confronti del Partito Radicale quando formula il suo interrogativo finale
Infatti la sensibilità dei radicali sul flagello della droga e sulla necessità di combattere o non con presuntuosi interventi repressivi ma con intelligenza non è mai venuta meno
Proprio nei giorni scorsi un deputato radicale Massimo Teodori
Ha ribadito con rigore questa che queste tesi
Io non so quali meriti abbia o quali titoli un giornale come Paese Sera ma così a occhio mi sembra che il mio amico Pratesi sia arrivato abbastanza tardi alla tesi della liberalizzazione come unico serio argine contro la diffusione della droga
E credo che il Paese Sera non potrebbe permettersi di sostenere oggi la linea della liberalizzazione
Se non avessero cominciato quindici anni fa i radicali a mettere il dito sulla piaga sostenendo la necessità di liberalizzare il commercio della droga leggera
Ed è esponendo sì agli insulti di quanti li bollavano ricorderete come drogati froci cappelloni eccetera
Lo stesso Paese Sera è stato ed ecco la verità uno dei più feroci critici dei radicali
Comunque ben vengano articoli come quello recente di Piero Pratesi che è piaciuto tanto al nostro ascoltatore Pasquale Iacopino
Tuttavia la verità storica vuole che si dica quali sono le forze politiche che si sono esposte di più in questa battaglia e quali sono gli ultimi arrivati
Uno che non è ancora arrivato ahimè è il Presidente del Consiglio Craxi il quale nel tribuno né politico di poche settimane fa alla televisione
Ad una domanda sull'eventualità di combattere la droga mediante una razionale liberalizzazione
Ha risposto sprezzantemente e grintosa mente che non ci pensa nemmeno e che il governo combatterà la droga con la maniera forte
Alle solite
Viene spontaneo un paragone con gli Stati Uniti degli anni trenta e del proibizionismo
Se ci fate caso fino a quando negli Stati Uniti non prevalse la ragionevolezza della liberalizzazione
Che permise poi gradualmente di superare il problema il proibizionismo americano Como i suoi massimi sostenitori e nella classe politica americana e nella malavita organizzata
Passiamo oltre un alto copre un altolà interrogativo contenente un implicito rimprovero al partito radicale
è in una lettera che giunge da Milano la scrive Eugenia Consalvi o Consalvo è una lettera a breve ma incisiva
Caro Turone sbaglio of me mentre Bettino Craxi si prepara a firmare il nuovo Concordato
Ripromettendosi di apparire insieme il difensore del laicismo e il difensore della fede
Voi radicali staterelli dedicando
Al tema dei rapporti fra Stato e Chiesa solo un'attenzione distratta
Non sarà per caso perché sperati ancora nella benevolenza del Papa sul tema che mi sta a cuore della fame nel mondo e non osate temi scottanti
Avete messo da parte il vigoroso anticlericalismo di un Ernesto Rossi un caro saluto Eugenia Consalvi
Ebbene care Eugenia mi si mi sarebbe facile risponderti
Ricordando di che poco ieri la tua lettera è stata scritta una decina di giorni fa anzi dodici giorni fa mi sarebbe facile ritorno risponderci che proprio ieri qui a Roma come gli ascoltatori sanno che il partito radicale
Ha tenuto una importante manifestazione anti concordataria con discorsi di Marco Pannella e Mauro Mellini
Ma stavolta mi sembra che il tuo rilievo critico diversamente da quello dell'ascoltatore signor Iacopino non sia del tutto infondato
Forse su questo tema del concordato che fino a pochi anni fa era stato un cardine fondamentale delle battaglie radicali bene forse stavolta ci siamo mossi un po'tardi
Ma cara Eugenia l'importante che non ci siamo mossi troppo tardi
Anche se avessimo mobilitato prima le nostre forze su questo tema il governo Craxi che ha avuto su questo concorda Tino il sostegno dell'intera partitocrazia sarebbe comunque riuscito a firmare nel giorno previsto la sua caricatura di concordato o impatti ma da Mensi come li ha definiti sarcasticamente ed efficacemente ieri Marco Pannella
L'importante è che si riesca a tenere desta sul tema nel Paese una seria e costante opposizione politico culturale
Abbiamo cominciato a farlo con la manifestazione di ieri già prima con alcune prese di posizione con gli interventi dei nostri parlamentari in alla camera al Senato e nel tener desta nel nello sforzo di tener desta questa opposizione politico culturale tutto giova possiamo cooperare tutti anche tu
Care Eugenia con la tua lettera di calorosa esortazione a non dimenticare Ernesto Rossi di sfuggita dirò che ieri Marco Pannella proprio su Ernesto Rossi a impostato gran parte del del suo intervento in termini umanamente commossi ma soprattutto politicamente significativi
E anche per oggi ho concluso
C'è una lettera che ho appena visto stamattina l'ho vista solo di sfuggita risponderò domani tratta il tema del forza Etna della rapporto fra nord e sud
Risponderemo volevo dire la domenica prossima
Ricordo che terremo aperta questa rubrica solo se constateremo nelle prossime settimane che il livello quantitativo della corrispondenza la manterrà vitale le lettere vanno indirizzate a Sergio Turone presso Radio Radicale
Via Quinci per Amedeo due zero zero uno otto cinque Roma
Ci risentiamo domattina per il consueto editoriale del lunedì buona giornata
Buona giornata da Sergio Turone al microfono per il consueto editoriale del lunedì mattina
Tutto il PSP si Bao Bao che sta accompagnando in questi giorni le cronache evanescenti delle trattative sulla revisione del Concordato mi ha fatto tornare alla mente una poesia di Giuseppe Giusti
è una poesia famosa intitolata lo stivale il poeta immagina che l'Italia ossia lo stivale racconti la propria storia densa di avventure di furti subiti di angherie
La prima volta che io lessi lo stivale ero ragazzino all'inizio degli anni Quaranta
Ancora c'era il governo fascista e i libri di scuola dovevano avere il benestare in virtù del Concordato risalente al mille novecentoventinove anche delle autorità vaticane
Ebbene l'antologia italiana che avevo in prima media portava la poesia di Giuseppe Giusti ma alcune strofe erano sostituite da puntini di sospensione
Lo spray il libro a mio padre il quale mi disse l'hanno censurato
A quel punto ricordo io pensai che le strofe censurate dovevano parlare di faccende sessuali e conclusi che certo mio padre non me ne avrebbe fatte leggere
Invece il Papa cercò nella sua biblioteca
Le poesie di giusti sfoglio il volume topo lo stivale nella versione originale
E mi lesse i versi tagliati dalla mia antologia
Appresi così che lo stivale Italia dopo aver elencato le innumerevoli nefandezze che le erano state procurate nella storia da nemici invasori tiranni diceva
Ma il più gran male me l'han fatto i preti razza maligna e senza discrezione
Io domanda e mio padre come mai questi versi nel mio libro non ci sono e nel tuo sì
Rispose scuotendo la testa con un sorriso a fra ironico e amaro
Il mio libro disse è stato stampato prima del concordato
Ecco da allora forza dei ricordi infantili nella mia memoria il tema dei Patti lateranensi e rimasto collegato a Giuseppe Giusti e a quei due versi censurati
Intendiamoci qua non voglio asserire che Giuseppe Giusti avesse ragione al cento per cento quando scriveva parlando per conto dell'Italia ma il più gran male me l'ha fatto i preti razza maligna e senza discrezione
E certo però che l'ignoto monsignore il quale eliminò quei versi da un'antologia scolastica doveva a vere in fatto di razza maligna una gran coda di paglia
Ora riflettiamoci un attimo non mi sorge il dubbio che l'intera storia dei Patti lateranensi
Da quelli del mille novecentoventinove firmati da Mussolini e dal cardinale Gasparri all'odierna mediocri si la revisione cui apporranno la firma Craxi e il cardinale Casaroli
Sia tutto un intrecciarsi di code di paglia
Nel mille novecentoventinove la chiesa dopo quasi sessant'anni di sdegno oso appartarsi in polemica verso lo Stato
Aveva dovuto prendere atto che il suo ostentato sdegno nel mondo intero non faceva più notizia e desiderando uscire dal Cul di sacco in cui si era ficcata
Col se al volo l'occasione offerta della Mussolini nominandolo Uomo della Provvidenza
Anche il regime fascista aveva la sua brava coda di paglia perché era giunto al potere come noto con la violenza l'abuso e l'omicidio e aveva bisogno di crearsi di inventarsi una verginità
E quale miglior copertura poteva essere offerta al partito degli squadristi che avevano assassinato don Minzoni se non quella autorevolissima del Pontefice
Ecco l'intrecciarsi delle code di paglia si riscontra uguale oggi nei colloqui tra la cosiddetta revisione del Concordato
La Santa Sede il cui integralismo clericale ha subito nell'ultimo decennio due sconfitte clamorose
Come quella della legge sul divorzio e quella della legge sull'aborto
Ha bisogno di cancellare il più in fretta possibile l'ultima vergogna
Quella permanente dei loschi traffici finanziari
Per per tratti da monsignor Marcinkus e dall'Istituto per le Opere di Religione
Il pretesto della revisione offre a Casaroli lo spunto ideale per nascondere la sporcizia sotto il tappeto di un concordato nuovo
Quanto al governo italiano quale convenienza a nell'operazione
Ebbene quella di restaurare un'immagine di efficientismo che gli apologeti di Craxi avallavano entusiasti quando il segretario del PSI divenne presidente del Consiglio
Immagine che i primi sei mesi di governo costellati di brutte figure hanno decisamente logorato
Che il PSI ormai si sia posto sulla strada furba di fare concorrenza elettorale alla democrazia cristiana
è provato senza possibilità di dubbio dalla disinvolta gestione del potere in cui si sta ormai distinguendo il partito del Garofano
I vecchi privilegi che il Concordato mussoliniano accordava al Vaticano stavano scricchiolando sotto i colpi di inesorabili dalla storia
Il governo Craxi col pretesto della revisione
Da a quei privilegi un aspetto esteriore soltanto un po'più presentabile così li restaura e li rafforza alla faccia di Giuseppe Giusti e anche di Ciriaco De Mita concorrente scavalcato
Pare che in cambio col prossimo ventuno giugno festività di San Luigi papa Wojtyla UA farà a Bettino Craxi un grosso favore
Invece del Giglio San Luigi d'ora in poi porterà il garofano
Sergio Turone vi saluta ma prima devo comunicarvi una variazione di programma ieri per un disguido tecnico la rubrica della corrispondenza che io avevo lasciato registrata non è andata in onda i compagni d'radio mi assicurano che andrà in onda con le risposte agli ascoltatori che hanno scritto la scorsa settimana andrà in ogni
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