"La politica economica alla ripresa autunnale" organizzato dal Centro Studi della Confindustria (c/o Confindustria - Viale dell'Astronomia, 30)

Come come sempre io mi limiterò a indicare alcune alcune delle cifre fondamentali lasciando poi il compito come di consueto al dottor Galli degli USA che l'apporto e poi la parola ai Kiska Assante della tavola rotonda le considerazioni conclusive come sempre saranno il presidente Fossa
Sì potessimo cominciare
Allora
Lo scenario globale oggi leggermente più favorevole di quanto si potesse prevedere prima dell'estate
Le situazioni di crisi che erano esplose nel novantasette novantotto appaiono in via di superamento e il commercio mondiale sta dando segni di accelerazione in italiano ha cominciato a manifestarsi segnale di ripresa che inducono a ritoccare verso l'alto le previsioni di crescita del prodotto interno lordo
Che noi avevamo collocato nel giugno scorso allo zero nove per cento che nella previsione che oggi formuliamo è quella di una crescita del prodotto interno lordo per il novantanove all'uno virgola uno per cento
Per quanto riguarda il Duemila nostra previsione che era dell'uno virgola nove viene ritratta oggi al due punto due per cento quindi poi rimane pur rimanendo un rilevante divario coi tassi di crescita degli altri paesi dell'euro
Indubbiamente però a nostro giudizio si sono concretizzate quelle aspettative di pur modesta ripresa che avevamo segnalato inizio della
Migliorano le prospettive dell'occupazione anche se una parte notevole dei nuovi occupanti registrati dall'Istat dal novantasei ad oggi
Riguarda lavori in qualche modo sussidiate dallo Stato
Principalmente a lavori socialmente utili lavori di pubblica utilità tirocini formativi e borse di studio
Dai nostri dura dati risulterebbe che inquadrabili in queste fattispecie
Che mia moglie
Lavorative sono circa trecento mila
La rimanente parte intimamente attribuibile all'ampliamento del lavoro a tempo parziale e dei contratti interinali o a tempo determinato
Ed è risultato delle poche e timide riforme finora introdotte nella direzione di una maggiore flessibilità
è evidente che colpisce l'evidente sproporzione tra la pochezza dei cambiamenti normativi effettuati i risultati ottenuti
Il che suggerisce l'esistenza di un notevole potenziale di occupazione che potrebbe emergere con misure di liberalizzazione e semplificazione del mercato del lavoro
Sono una decisa politica volta ad attuare misura di questa natura potrebbe consentire di raggiungere a fine legislatura gli obiettivi occupazionali
Preannunciate dal presidente del Consiglio se non in termini di input di lavoro a tempo pieno quanto meno in termini di occupati anche a tempo parziale
L'inflazione in aumento per via del rialzo del prezzo del petrolio fondamentalmente dovrebbe collocarsi intorno all'uno punto sette per cento nella media di quest'anno
A fronte di un valore inizialmente programmato dell'uno punto cinque e potrebbe raggiungere l'uno punto nove del due mila contro l'uno virgola due per cento programmato in base all'ultimo Documento di programmazione economico-finanziaria
A differenza che in passato in rialzo il petrolio non dovrebbe innescare un processo inflazionistico ma momenti una tantum dei prezzi che peseranno per vari trimestri sui tassi d'inflazione tendenziale
Più che il livello dell'inflazione preoccupa il differenziale rispetto agli altri paesi dell'area dell'euro l'Italia costituisce un caso anomalo perché cresce poco e nonostante ciò a un'inflazione superiore alla media degli altri Paesi dell'euro
Il divario riflette una divergenza nei costi per unità di prodotto e comporta una progressiva erosione della competitività del nostro sistema industriale
Tra i novantacinque novantanove il costo del lavoro per unità di prodotto dell'industria manifatturiera è cresciuto dell'undici per cento in Italia
Mentre è sceso dell'uno punto sette nell'area dell'euro
L'avanzo della bilancia commerciale accumulato nel periodo novantadue novantacinque si contrarrà ulteriormente quest'anno al due per cento del prodotto interno lordo
E la pari al quattro virgola tre per cento nel novantasei l'aumento dei costi interni congiuntamente al rialzo il petrolio e all'apprezzamento del dollaro sull'euro nei primi sei mesi tendono a comprimere i margini dell'impresa
Nelle industrie Mariano operativi siano già ridotti nel novantotto e l'aumento dell'utile netto registrato anche da
Ad esempio dei dati Mediobanca e quasi in chiaramente imputabile al calo dei tassi d'interesse nominale
Negli ultimi mesi i tassi d'interesse hanno ricominciato a salire nel comparto a lungo termine
Riflettendo gli andamenti sui mercati internazionali il tasso è salito al cinque punto due da un minimo del tre punto nove gennaio scorso per i tassi a breve termine continuiamo a ritenere probabile un aumento da parte della Banca centrale europea
Nell'ordine di un quarto di punto verso la fine dell'anno cui dovrebbero seguire ulteriori aumenti per circa un punto nel corso nell'anno successivo
I conti pubblici conti pubblici vanno bene dal punto di vista dei saldi sia cresce però il peso dello Stato sia dal lato delle entrate che delle spese correnti al netto degli interessi
Secondo i programmi formulati nel novantotto le prime avrebbero dovuto ridursi nel novantanove zero punto quattro per punti percentuali al proprio interno
Saliranno invece verosimilmente dal quarantasei virgola cinque per cento al quarantasette per cento
Le seconde aumenti anni mi sono ancora più rilevante Dust trentasette virgola sei per cento al trentotto virgola due per cento
La manovra annunciata per il due mila e teoricamente sufficiente non è chiaro però se vi siano le condizioni politiche per realizzare tagli di spesa effettiva per quindici mila miliardi
Appare del tutto condivisibile ancorché ambizioso nelle attuali circostanze l'obiettivo enunciato nel DPF di comprimere le spese correnti al netto degli interessi al trentasette virgola due per cento del prodotto interno lordo
Un punto sotto il valore stimato per questa solo con interventi incisivi sulla spesa si può risolvere il conflitto che si sta generando tra l'obiettivo per il saldo complessivo e l'impegno a restituire ai contribuenti in maggiori proventi derivanti dall'allargamento della base imponibile
I pronti copre novanta nove indica che quei proventi si sono già tradotto in maggiori spese
Quanto agli interventi per lo sviluppo si registra che i Grandi Progetti iscritti nel DPEF dello scorso anno con aumenti delle spese in conto capitale
Di oltre il dieci per cento all'anno nel triennio novantanove due mila e uno sono stati ridimensionati nel DPF di quest'anno
Che confina la crescita delle spese in conto capitale al sei per cento
Non è chiaro se questo valore possa essere coerente con gli ambiziosi progetti annunciati nello stesso DPEF il per lo sviluppo del Mezzogiorno
Il welfare non è condivisibile l'opinione affiorata nei giorni scorsi secondo cui il buon andamento del gettito crea spazi per un ampliamento della spesa sociale
Permane infatti il problema delle prospettive la spesa pensionistica la cui incidenza sul prodotto interno lordo è destinata a crescere non di uno due punti ma purtroppo più probabilmente di quattro cinque punti
Le riforme finora attuate se hanno apportato una notevole correzionale tendenze non hanno però stabilizzato l'incidenza della spesa che ha continuato a crescere di circa un punto ogni quattro cinque anni come nel periodo precedente la riforma
Non appare del tutto convincente la visione del Welfare State che si è affermata nel dibattito italiano in seguito al peraltro ottimo lavoro dalla Commissione uno
Ed in particolare l'opinione secondo cui in Italia vi sarebbe un eccesso di ammortizzatori sociali le industrie e quasi nulla negli altri settori
Occorre in realtà considerare che nel nostro Paese viene istituto del trattamento di fine rapporto che riguarda l'universo dei lavoratori dipendenti e che garantisce dei benefici superiori a quelli dei sussidi di disoccupazione
è evidente che il trattamento di fine rapporto la presenta sotto il profilo economico un importante elemento del Welfare State italiano
Il sostegno al reddito anziché essere posta a carico dello Stato come avviene in quasi tutti gli altri Paesi posto a carico dell'impresa
Nell'ipotesi che esso venga messo in busta paga per usare un termine giornalistico
Oltre a creare notevolissimi problemi all'impresa
Si elimina uno strumento importante di sostegno al reddito in caso di risoluzione del rapporto di lavoro e di altri eventi previsti dalla normativa
Conseguentemente diventerebbe inevitabile un consistente aumento dei sussidi di disoccupazione con costi elevatissimi per lo Stato e problemi di azzardo morale tipici di questo tipo di misure assistenziali
Che non a caso anche negli altri Paesi laddove esse esistono stanno ridimensionato
Questo è più o meno diciamo per grandi temi
Quello che noi oggi presenteremo come previsione del Centro studi di Confindustria
Io lascerei ora la parola al dottor Gardi
Per invece per la parte intelligente della relazione subito dopo subito dopo faremo subito dopo in Viscas anche pregherei di restare quindici minuti
Giampaolo
Nulla di intelligente un po'di numeri come di consueto su
Livello di attività preoccupazione
Inflazione competitività qualcosa sui conti pubblici
Livello di attività il motivo per cui andiamo un po'più sono vari motivi per i quali siamo Oggiano sfoci leggermente più ottimisti di qualche un mese fa per cui abbiamo rivisto leggermente verso l'alto le nostre previsioni di crescita innanzitutto gli indicatori per l'Italia
Vedete qui il dato di produzione industriale che include in cui c'è una ripresa misurata dall'Istat a giugno
Nell'ordine dell'un per cento e un altro due per cento che emerge da i dati della indagine del Centro Studi Confindustria ed è coerente con i dati elettrici il prossimo grafico
Mostra Olanda multicolori mostra l'andamento dei degli ordini rilevati presso le intese e vedete qui che da vari mesi c'è un aumento una ripresa degli ordini che erano fortemente calati soprattutto nella seconda metà del novantotto la ripresa eh particolarmente sensibile o diciamo il più rilevante per gli ordini che vengono dall'estero il prossimo grafico ancora
Mostra come stiano migliorando da qualche mese lei aspettative delle intese misurate presso l'impresa nell'indagine dell'ISAE
Riguardo agli ordini e alle tendenze della produzione
Secondo motivo
è che c'è un miglioramento che analoghi grafici possono essere analoghi andamenti possono essere misurati sono misurabili per gli altri paesi europei un terzo motivo che come dire sottostante a questi la ripresa dell'Estremo Oriente quasi tutti i Paesi dell'Estremo Oriente che erano avevano avuto la crisi
O comunque avevano sperimentato una recessione degli ultimi due anni dovrebbero avere quest'anno un tasso di crescita positivo del prodotto interno lordo
Qualche dato positivo riguarda anche il Giappone che forse quest'anno con tutta probabilità quest'anno anch'esso metterà a segno una crescita positiva del PD
Gli Stati Uniti stanno continuando a crescere oltre ogni previsione
Infine va detto non ci sono state nuovi crisi e quindi cominciamo a pensare man mano che passa il tempo che il sistema finanziario globale funzioni non funzioni poi così male i fondi stanno cari affluendo verso i Paesi erano in crisi con notevole rapidità
Il miglioramento del clima economico internazionale
Congiuntamente negli ultimi mesi al rialzo dell'inflazione da petrolio si riflette sui tassi a lungo termine qui abbiamo la media dell'euro undici
E il tasso a dieci anni italiano vedete che ovviamente dal inizio dell'Unione monetaria e due tassi vanno assolutamente insieme abbiamo un aumento che notevolissimo nel corso del novantanove
Più di un punto quasi un punto e mezzo dai minimi raggiunti all'inizio dell'anno
Ci sono rischi notevoli ancora nello scenario internazionale gran parte dell'America latina che è stata danneggiata dalla svalutazione del Real
Gli Stati Uniti colpiscono a proposito degli Stati Uniti le parole estremamente dure delle inusuali delle autorità monetarie Federal Reserve USA e Fondo monetario
Che parlano di squilibri insostenibili e usano il termine inevitabile per la frenata più o meno brusca degli Stati Uniti con tutto il carico di determinismo che a questo termine che di solito non viene utilizzato per fa previsioni e specialmente dalle autorità quali sono i dati dello squilibrio americano
Il primo è quello delle partite correnti la quindi la bilancia dei pagamenti corrente
Che in percentuale al PIL secondo le previsioni nel novantanove dovrebbe arrivare
Quasi al tre e mezzo per cento del PIL questo è un livello che fu raggiunto solo questo è un grafico che va dal mille novecentosettanta nella ottantasei ottantasette in seguito alla straordinaria sopravvalutazione del dollaro quando il dollaro raddoppio di valore Colmar così arrivò a tre
Ha un valore di tre quello che poi dette luogo agli interventi concertati del plaza fino all'usura e così via
Quindi il primo elemento di squilibrio cui si accompagna un elevato anche se difficilissimo da misurare debito estero degli Stati Uniti il secondo elemento di squilibrio
Riguarda la borsa questo è un grafico che va dal sessantotto della rapporto prezzo utili vedete che siamo negli ultimi anni e soprattutto nell'ultimo anno siamo arrivati
Ha un rapporto che è assolutamente al di fuori di qualunque norma
Storica
Infine il consumo sta sopra il reddito disponibile le famiglie hanno risparmio negativo
Nel nostro scenario l'atterraggio americano e morbidi fossimo dal due mila viaggerebbero gli Stati Uniti a un ritmo circa vicino al potenziale non l'abbiamo messo il due quattro per cento
Taluno per esempio Modigliani dice che questo è impossibile che quando ci sarà il crac sarà ultrachic padre
Rimane
Ponga molto forte fra la crescita dell'Italia e quella dell'Europa nella media dell'anno degli anni novanta il gatto è stato dell'un per cento nel novantotto è stato dell'uno e otto per cento
Nel novantanove si prospetta qualcosa
Di meno dell'un per cento nelle nostre previsioni e zero otto
Uno andando avanti noi lo riduciamo un po'il gatto ci sembra ragionevole che questo gatto si riduca nel due mila sarebbe nell'ordine nella nostra previsione dello zero sei per cento
Ma il gatto rimane di questo abbiamo parlato spesso nei nostri pare nei nostri rapporti le inefficienze del sistema Paese dalla pubblica amministrazione ai servizi e al lavoro della ditta liberalizzare e quant'altro
Oggi ci sono due fatti nuovi da analizzare uno riguarda l'occupazione e l'altro riguarda la bilancia commerciale
L'occupazione abbiamo avuto una forte revisione delle statistiche sulle forze di lavoro che venuta fuori a luglio
Vedette l'ultima colonna destra di questa tabella fa vedere che fra la vecchia sede la nuova serie ci sono duecento e rotti mila occupati in più
I quali dipendono da una revisione complessiva
Ma principalmente dal fatto sembra di capire che il motivo fondamentale sia che cambiata la misurazione della struttura per età della popolazione si è scoperto che ci sono quasi ottocento mila giovani in meno e quindi più anziani e poi che nel campione dell'Istat
Quello delle forze di lavoro i giovani sono quelli che hanno un tasso disoccupazione più elevato quando si riproporsi è unica ampio né all'universo viene fuori che c'è un maggior numero oggi di occupati perché ci sono meno giovani nell'universo
La differenza è notevole che dire se non fare i complimenti Akita trovato errori tanto rilevanti nelle precedenti statistiche
Da queste statistiche risulta che negli ultimi cinque anni negli ultimi tre anni sono stati creati oltre cinquecento mila posti di lavoro di cui ben duecento quaranta mila negli ultimi dodici mesi ci siamo ovviamente chiesti il perché in estrema sintesi ci pare che ci siano due ordini di motivi
Uno
Una parte di questi lavori difficile dire quanti perché non sono misurati in queste statistiche quindi bisogna usare statistiche che abbiamo solo in maniera frammentaria e che riguardano solo lì visto che non i flussi
Una parte di questi lavori sono lavori del tipo come ricordava prima Guidi lavori socialmente utili i lavori di pubblica utilità eccetera che raggiungono complessivamente
Uno stock nell'ordine dei trecento mila uno stock qui parliamo invece di flussi nell'ordine del trecento mila a fine novantotto in gran parte questi lavori sono
Si sono sviluppati nel corso diciamo dal novantasei in poi
L'altro motivo ed è un motivo valido è solido che e lo sviluppo del part-time e dei lavori a tempo determinato tutti i nuovi lavori sostanzialmente hanno questa caratteristica
Questi due sviluppi positivi ci sembra che siano principalmente ascrivibili nell'ultimo anno alla partenza della lavoro interinale già negli anni precedenti al fatto ad alcune misure per esempio è stato tolto lo svantaggio contributivo che prima c'era sul part-time
E ed è stata non dico liberalizzato ma leggermente depenalizzato il lavoro a tempo determinato
Sono pochissime cose nessuna rivoluzione
Nessun cambiamento radicale sul mercato del lavoro siamo ancora lontanissimi non dico dal modello spagnolo ma anche solo da quello olandese ma questi numeri
Pur non è Tatti come dire dei lavori assistiti ci suggeriscono che davvero c'è un grande potenziale di occupazione solo che in Italia si liberalizza si è un po'
Po'di coraggio
Bilancia commerciale
Questi sta la linea rossa la bilancia commerciale dell'Italia in percentuale del PIL stava alla picco del Nord nel novantasei stava al quattro virgola tre per cento
Scendiamo secondo i preconsuntivi di quest'anno al due per cento si è dimezzato il surplus mentre come vedete c'è una tendenza crescente della bilancia dei pagamenti del del commerciale dell'area dell'euro undici
L'analisi che facciamo nel rapporto ci dice che la differenza rispetto agli altri Paesi europei
Non è tanto nelle importazioni quanto nelle esportazioni esportiamo meno degli altri esportiamo meno delle di quanto importiamo perdiamo stiamo perdendo quote di mercato
E questo è uno dei motivi importanti contabilmente come dire della bassa crescita del prodotto interno lordo perché avviene questo ci sono buoni motivi come dire ci si può può esserci una lunga lista di di motivi alcuni di ordine congiunturale altri strutturali
Il confronto è fatto con novantasei quindi abbiamo gli effetti ritardata contemporanee ritardati dell'apprezzamento del cambio dopo l'anomalia diciamo del novantacinque
Le la composizione merceologica del nostro export pare dalle analisi che abbiamo fatto che l'orrenda parlo abbia reso particolarmente sensibile alla crisi dell'Estremo Oriente e ora se si riprende l'Estremo Oriente e questo dovrebbe un po'correggersi
Ci sono i motivi strutturali le inefficienze del sistema Paese dei trasporti le infrastrutture e quant'altro
C'è una struttura probabilmente anche cominciamo a riflettere su questo particolarmente frammentata delle imprese italiane
Su questo punto abbiamo delle considerazioni del rapporto che sono stati tratte da una ricerca che presenteremo il mese prossimo a Genova
Curata da Fabrizio terrore che mostra sostanzialmente come ovunque in quasi tutti i Paesi la dimensione di media di impresa è scesa dagli anni dall'inizio degli anni settanta
Forse perché è fortemente aumentata l'incertezza e quindi il bisogno di flessibilità l'incertezza da petrolio da crollo di Bretton Woods incertezza da conflittualità sindacale
Questo processo è stato più intenso in Italia dove forse come dire l'incertezza del quadro macroeconomico era anche maggiore
E dove forse erano maggiore le rigidità cui la piccola dimensione doveva dare risposta
E quindi il processo è stato più intenso di riduzione della dimensione aziendale più intensa in Italia dove pure si partiva da
Dimensioni più piccole il sospetto che abbiamo e che questo che è stato un punto di forza fino adesso dell'Italia possa come dire diventare in qualche modo un problema
Quindi non diamo una risposta come dire completa alla domanda di perché sta peggiorando illa la nostra bilancia commerciale ma avanziamo una serie di ipotesi ognuna delle quali probabilmente a qualche cosa a che fare con la realtà
C'è anche un problema di inflazione rispetto agli altri Paesi
Sull'inflazione ovviamente rivediamo leggermente verso l'alto in seguito al rialzo del petrolio le nostre valutazioni
Per quest'anno anziché l'uno e cinque programmato verosimilmente nella media novantanove si arriverà attorno all'uno e sette
Per il due mila di pesa di più se il petrolio rimane a questi livelli è probabile che si va dall'uno al nove qui la differenza rispetto al programmato e più rilevante perché nell'ultimo diffidenti PF
Il l'inflazione programmata avrebbe dovuto scendere all'uno e due per cento nel due mila ma come dicevo più che il livello di inflazione preoccupa il differenziale con gli altri Paesi l'area dell'Eurostar l'uno e uno per cento Francia Germania zero sei zero quattro
Ci sono anche altri Paesi dell'Unione europea
Che hanno inflazione uguale o maggiore dell'Italia Paesi virtuosissimi peraltro l'Olanda l'Irlanda la Spagna ma questi sono Paesi che crescono molto
L'Italia in qualche modo è un caso a sé perché non crescere tuttavia a un'inflazione più alta della media
In buona misura a nostro avviso questa più alta inflazione riflette
Una questa è la più questo è grafico dei prezzi al consumo che fa vedere diciamo l'impennata degli ultimi mesi e che si riflette però sul tendenziale solo per che è la linea rossa
In misura piuttosto modesta per ora il costo del lavoro per unità di prodotto qui abbiamo idea ti concentriamoci sulla e due colonne industria manifatturiera Italiae euro
Queste sono le variazioni percentuali anno dopo anno
I piatti novantanove sono una previsione fondo monetario internazionale e tutti i dati di quelle due colonne manifatturiere sono di fonte Fondo monetario
Cumulando le variazioni abbiamo dal novantasei novantanove abbiamo un più undici per cento per l'Italia abbiamo un meno uno virgola sette per l'intera Area delle euro
La differenza è per un buon cinque punti attribuibile al novantasei dove c'erano buoni motivi per a vere o comunque si può discutere perché c'era stata l'inflazione al novantacinque eccetera
Ma anche se togliete quei cinque punti rimane un differenziale notevole rispetto agli altri Paesi
Qual è il nodo del problema
A me sembra che sia questo che un Paese che cresce all'uno uno e mezzo per cento
Ahi noi non può distribuire salari allo stesso ritmo dei Paesi che crescono altre al cinque o addirittura al dieci per cento come nel caso dell'Irlanda
Deve distribuire di meno perché all'una e mezzo per cento inevitabilmente si fa meno produttività che al cinque per cento
Per risolvere i nostri problemi di bilancia commerciale
La svalutazione dell'Euro PA mente serve a poco questo grafico
Fa vedere il cambio effettivo del l'area euro undici quindi dell'Euro da gennaio di quest'anno vedete che siamo scesi in particolare sul dollaro all'incirca dell'otto per cento
Cambio effettivo della lira è ovviamente è sceso di molto meno del
E anche del due per cento per l'ovvio motivo che la lira fluttua assieme a questo punto è accorata le altre valute europee quindi si svaluta sul dollaro ma non sulle altre valute europee quindi le fluttuazioni
Del lei euro sono molto meno importanti come dire di quanto non fossero le fluttuazioni della lira una volta e non bisogna confondersi alla fine l'Europa è un sistema relativamente chiuso
Rispetto a quello che sono del singolo di singoli stati nazionali o
Dirò infine qualcosa sul tema dei conti pubblici
Che come avete come sapete vanno meglio del previsto
Mi pare che al ministero delle Finanze stiano ancora cercando di capire da dove venga tutto quel gettito giusto mi aggiuntivo in particolare sull'IVA allorché cresce all'otto per cento
Non c'è nessuna base imponibile misurata dall'Istat perché posso giustificarla forse sono gli studi di settore forse il modello unico
Chissà forse quelle misure di liberalizzazione del mercato del lavoro che stanno facendo forse emergere lavori irregolari possono anche aver contribuito se così fosse sarebbe evidentemente un'ipotesi molto interessante da perseguire un motivo in più per proseguire sulla strada della liberalizzazione del mercato del lavoro
A nostro Pignone che nei ministeri del distesa si pongano molte meno domande che al ministero delle finanze e spendono fra il DPEF di inizio luglio
E l'assestato di bilancio alla legge di assestamento di bilancio di fine luglio
Riguardante il solo bilancio dello Stato sia le entrate che le spese sono state aumentate di con un ammontare non è rilevante circa dieci mila miliardi
Conseguenza di tutto questo non cresce
Leggermente non facciamo non grande ma ma cresce il peso dello Stato sia dal lato delle entrate voi vedete
Entrate della Kia in percentuale del PIL l'ultimo dato novantanove il nostro è la nostra nostro preconsuntivo
Che fa tesoro della Dellas è stato di bilancio vedete che c'era stata una riduzione nel novantotto rispetto al picco del novantasette quest'anno c'è un leggero slittamento verso l'alto
Che noi
Con misuriamo in circa mezzo punto percentuale del PIL la crescita del peso dello Stato lo si trova anche questa no nell'andamento delle uscite correnti al netto degli interessi
E come vedete raggiunge un picco nel novantatré si riduce leggermente nel novantaquattro scende molto significativamente nel novantacinque
Perché nel novantacinque queste spese crebbero solo dell'uno e otto per cento il PIL ed una crescita notevole anche sia reale che per l'inflazione
E poi a una modesto ma visibile slittamento verso l'alto negli anni successivi e in particolare nel novantotto in cui cresce di zero otto punti percentuali del PIL
Nel DPEF dell'anno scorso tutte queste cose dovevano diminuire alla luce di questi dati
A me non è chiarissimo
Dove sia lo spazio per restituire il maggior gettito ai contribuenti può darsi che nella previsione che ci sia un aumento ancora di gettito un ottimo andamento di gettito per l'anno prossimo però fino adesso diciamo se uno dovesse come dire restituire questo zero cinque per cento che c'è stato quest'anno al contribuente credo che questo dieci mila miliardi credo che questo creerebbe un problema al bilancio
Nemi pare
Che alla luce di questi dati ci sia molto spazio per aumentare la spesa sociale né nel breve periodo
Né a maggior ragione nel lungo periodo per via delle tendenze e delle spese pensionistiche questo tema abbiamo parlato a lungo nel nostro precedente rapporto io volevo solo far vedere qui un grafico fa mi sembra faccia riflettere
Questo è un grafico in cui ci sono i Queen qui ENI dal settantacinque al due mila e quarantacinque
La prima parte della curva in rosso
L'andamento effettivo sino al due mila sulla base del preconsuntivo della fatto dal nucleo di valutazione della spesa pensionistica
Come è andata questa spesa pensionistica ma a me sembra che la pendenza di questa curva nel periodo novantacinque due mila sia sostanzialmente la stessa dei precedenti quindici vent'anni che sono in questo grafico
Grosso modo siamo aumentati in realtà siamo aumentati già oggi di circa un punto rispetto al novantacinque
Novantanove su novantacinque valutazione del nucleo siamo aumentati di circa un punto e al ritmo degli ultimi vent'anni circa un punto ogni quattro cinque anni
A nella seconda la seconda il secondo tratto della linea rossa
E la previsione della dell'ufficiale del ministero del Tesoro che noi abbiamo analizzato e studiato anche grazie alla collaborazione della ragioneria
Queste previsioni ci sembra che siano fatte con serietà perizia tecnica tuttavia abbiamo l'impressione che diciamo le prospettive siano quelle non di un aumento di uno o due punti da qui al due mila e trentacinque quella è la famosa gobba
Di cui si parla nostra impressionano la gobba che ci portiamo nuovi è un pochettino più po'più inclinata abbiamo l'impressione che si possa arrivare più verosimilmente prevedere il futuro trenta quarant'anni è difficile farlo a due mesi ma insomma a noi sembra che una previsione prudente sia più nell'ordine
Di quattro cinque punti anche perché vedete gli istogrammi quello è il tasso di dipendenza che cos'è quell'affari sono e popolazione sopra i sessanta anni
Diviso popolazione in età di lavoro intesa come quindici cinquantanove anni fino a oggi questo rapporto è stato assolutamente è invariato
Dal settantacinque a oggi non è cambiato il baby boom comincia andare in pensione fra qualche anno ed è questo rapporto questa è la scala sinistra passa da qualcosa come il venti per cento a qualcosa come sessanta settanta per cento cioè c'è una questa un aumento colossale del rapporto fra numero di anziani e popolazione in età di lavoro
Tal per cui a noi sembra difficile è vero le riforme hanno corretto le tendenze in maniera anche significativa
Abbiamo il sospetto che diciamo ai nostri Conticini indicano che
Insomma ci sia ben altro che un piccolo problema di transizione una gobba dopo la quale tutto ritornerà pressione che dovremmo piuttosto metterci nell'ottica di lavorare tutti fino a settanta anni
Infine nel rapporto e concludo abbiamo alcune
Non era concordato
In punto d'analisi a Bormio tragga le sue conclusioni infine nel rapporto abbiamo alcune considerazioni in materia di
Welfare e TFR che sono state sintetizzate da Guidi che sono basate su una ricerca in via di pubblicazione a cura di Giulio de Caprariis fatta dal centro studi Confindustria non già si sono sono state dette le cose principali quindi io concludo con un invito a comprare il libro che sarà in edicola in libreria nei prossimi giorni grazie
Allora ringrazio dottor Galli io comincerei quindi il il giro di interventi dando la parola al professor cantante Angelo
La mentre io tutti se possibile i quindici minuti
Grazie grazie
Allora tre commenti
Uno su quadro internazionale situazione congiunturale poi gli aspetti strutturali che sono stati lungamente ricordati da Giampaolo Galli
E sul piano internazionale molti rischi
Si concentrano sulla sull'evoluzione chiaramente l'economia americana insomma è scritto anche nel rapporto va ricordato l'attuale dinamica non è sostenibile
Ora qual è il punto senza ora comincia a discettare sulla se Wall Street e Altofonte crescerà ancora coerente con le aspettative degli utili eccetera
Gli elementi di squilibrio si riscontra altrove si riscontra un tasso di disoccupazione troppo come sapete intorno alla quattro per cento quattro due per cento
Si riscontrano nel fatto che
Questa crescita finora che non ha generato inflazione a tratto notevole vantaggio anche dalla situazione asiatica nel senso del calo forte dei prezzi soprattutto e prodotti manufatti e che ha creato moltissimi problemi alle imprese manifatturiere anche nostre fine novantotto di inizio novantanove
E quindi il fatto che ci sia una certa ripresa in Asia modesto modeste eccetera Pa fa sì che i prezzi dei manufatti internazionali stanno crescendo cioè tassi di variazione negli ultimi tempi cominciano a essere positivi questi si tradurranno
Inevitabilmente maggiori prezzi all'import sulla situazione del dell'economia americana già piuttosto tesa e su questo andrà a incidere anche chiaramente come Effetto parte dell'indebolimento del del dollaro
Tra l'altro segnalo che questi devo elemento del dollaro tenete presente avviene in un momento di tassi americani in aumento quindi è del tutto anomalo ma comincia a pesare molto probabilmente anche nelle percezione degli operatori
Quello che diceva prima appunto Galli cioè le lei partissimo e crescente disavanzo della bilancia commerciale americana
Ora prima di suonato la campana a morto per gli Stati Uniti è è chiaro che tutto dipenderà molto dalla posizione relativa di quell'economia rispetto a quello europeo
Perché se in Europa dovesse mantenersi in una situazione di crescita lenta modeste soddisfacente e chiaro che tutti continuiamo a guardare
Dal punto di vista e mercati finanziari eccetera continue devo guardare al faro al fare americano
Il problema che si pone in questi momenti di passaggio eh
Se si può scendere da un tasso di crescita che ancora il quattro per cento quest'anno ha un tasso come qui indicato così a due mezzo qualcosa del genere senza in realtà mettere in atto degli aggiustamenti più violenti e che possono anche come dire portare fuori fuori rotta quello che l'andamento dell'economia
Allora ognuno qui può aver le proprie valutazioni ricordo un elemento anche di tipo politico generale ricordiamoci che nel l'anno prossimo negli Stati Uniti si vota e che quindi non c'è come dire nessun interesse a creare delle condizioni difficili appunto sul piano economico e finanziario nell'avvicinarsi a degli appuntamenti elettorale punto così importanti
Ancora un riferimento un curioso ma solo per quanto riguarda gli Stati Uniti guardavo proprio l'occasione di questo incontro i dati per vedere che il surplus commerciale nostro nei confronti degli Stati Uniti dall'inizio del novantasei i dati sono su base annua passa da undici mila miliardi a oltre diciannove mila miliardi dati ultimi di di luglio
Diciannove rotti insomma c'erano i tre ed è qui nettamente crescente e questo va messo anche in relazione a questo scopo il fatto che il saldo complessivo della bilancia commerciale tutti i dati ci fu fonte naturalmente
Dato complessivo da nostra bilancia commerciale a giugno era di trentotto mila miliardi quindi la metà se volete fare questa costa metrici fra la metà di questo avanzo complessivo è concentrato oggi come oggi nei nostri rapporti commerciali con gli Stati Uniti
E oggi del nostro sport azioni Pesaro le esportazioni
Verso gli Stati Uniti sul totale pesano per più del nove per cento questo per dare alcune indicazioni a misura di quello che potrebbero essere contraccolpi qualora la certe cose andassero in un modo diverso
Sul piano congiunturale sono personalmente condivido
Tutte le analisi del rapporto c'è una ripresa che si consolida appunto nel corso dell'anno ma che da dati modesti insomma della media anche se per realizzare quei dati modesti occorre che a fine anno la crescita sia tranquillamente avviata dei tassi superiori al al due per cento e poi diventa come dire più corposa più significativa l'anno prossimo
Anche in relazione al fatto che finalmente son previsioni quindi questo finalmente deve essere preso
Con questa avvertenza tutti i paesi europei dovrebbero crescere a un tasso nettamente più elevata appunto del due per cento e quindi consolidare il il il contesto europeo le i caratteri sono quelli che teste sono già stati indicati e a crea più occupazione ma questo è un fenomeno comune comunque a tutte le situazioni europei
Tutti i Paesi europei in questi hanno preso delle misure per aumentare il contenuto di di occupazione della
Della della crescita e quindi da questo punto di vista varrebbe la pena anche di riflettere un momento
Anche sul fatto che alcuni dei provvedimenti presi con mille difficoltà mille ritrosie mille mille conflitti ideologici piccoli miglioramenti sul contratti lavora fianco determinato sulla volontà renale eccetera eccetera hanno dato nell'immediato i risultati forse al di là di ogni aspettativa è probabilmente senza probabilmente con ulteriori modifiche ma senza stravolgere idee ma migliorando naturalmente quello che sono i nuovi istituti che sono stati introdotti in modo più flessibile questo potrebbe accrescere notevolmente il contenuto dello occupazionale anche della crescita nel corso dell'anno prossimo
Ma i problemi seri
Sono quelli che anche qui già accennati però li vorrei ribadire sono gli aspetti strutturali insomma che emergono da questo contesto gli aspetti strutturali l'inflazione chiaramente
Perché l'inflazione ma una volta quando si si cercava di vedere quale alle segnali della febbre si andava a vedere il cambio cani non c'è più serale dei tassi d'interesse sono uno identici per tutta l'Europa quindi oggi di i sintomi di come dire di malessere dove sono sono innanzitutto dell'inflazione l'inflazione rimane come di una misura propria dei comportamenti nazionali
E qui siamo messi non bene come è stato detto prima io ricorda ancora senza parla di previsione di altro che l'anno scorso novantotto
L'inflazione armonizzata al netto delle componenti più volatili cioè gli alimentari e l'energia da lui è stata del due e mezzo per cento
Quando in Germania e in Francia è stata sotto l'uno per cento ora un anno va bene due anni va bene però chiaramente allunga andare questo Nina
In modo forte quelle che sono gli elementi generali di competitività almeno per quanto riguarda per quanto riguarda i prezzi e poi c'è l'altro aspetto che anche questo è già stato come dire evidenziato ma tornarci sopra c'è il fatto che il mercato nazionale attiva poco produzione nazionale ma attiva molte e importazione e quindi questa è una storia che non è iniziata negli ultimi due o tre anni una storia che va indietro la seconda parte degli anni ottanta
Praticamente da ottantacinque
Perché a memoria
Ricordo che si sta delineando una situazione simile a quella che si delineò tra l'ottantasette e il novantadue ottantasette fu l'ultimo
La penultima variazione del cambio della lira nello SME poi seguirono cinque
Anni praticamente di stabilità del cambio che toccando legno ferro eccetera si conclusero come si conclusero
Dal punto di vista della insostenibilità del fatto che un pezzo detenere un pezzo del colon italiana era in Europa l'altro pezzo era rimasta in Italia dal punto di vista delle dinamiche dei costi
E così via
Quindi
Stiamo perdendo appunto
Competitività il minor credo della minor crescita della nostra economia proprio il costo rappresenta proprio costo di queste perdite di competitività nel senso Piatti o del termine cioè la perdita delle produzioni che sono localizzate ancora all'interno di quelli che si chiama dei confini nazionale quindi è un discorso che va a radici nel tempo è un discorso che chiaramente che oggi il contesto competitivo le regole del nuovo contesto competitivo son diverse e noi siamo un po'nudi insomma di fronte a queste regole competitive non c'è più la nebbiolina alla nebbiolina del cambio che come dire mascherata anche seguiti insomma cose del genere consumano siamo nudi e qui e questo questo costa in funzione del fatto che potuto sistema ecco che deve essere adeguato rapidamente tra l'altro il discorso del rapidamente si porta dietro un'altra considerazione CEO che occorre farlo
Fare di più di quello che stanno facendo gli altri proprio perché partiamo da delle condizioni di
Un maggiore arretratezza insomma rispetto agli altri
Di col mondo economico mondo sindacale e così via
Quindi questa minor crescita del del del nostro Paese dal punto di vista del prodotto non fa altro che misurare il ritardo nel nell'adeguarsi a questo nuovo contesto concorrenziale
Quindi e concludo sul piano della politica economica
Il problema non è aiutare la domanda non è aiutare una bianca Arlacchi casa comprare il motorino Hall Authors frigorifero eccetera
Se ci sono delle risorse disponibili si investano nella dipende arrendere più competitive le condizioni generali di produzione
Riducendo anche la tassazione incidentalmente manda un andando a sollecitare singole voci di spesa perché sollecita le singole voci di spesa ripeto il beneficio
La gran parte del beneficio va fuori appunto dei confini ed inoltre questo non contribuisce a risolvere quelle che sono inefficienze ed efficienza in senso lato ripeto sia dal punto di vista dei costi che non di costo direttamente ma che caratterizzano tuttora la nostra economia grazie
Grazie quattro cantanti e la parola ora al professor Domenico Siniscalco grazie volte anche per l'invito a questo evento sempre interessantissimo
Concordo anch'io col punto di partenza dell'analisi di Confindustria che la congiuntura mondiale va meglio probabilmente meglio anche di quanto dicono
Gli stessi numeri del rapporto l'abbiamo visto anche su questi dati del Fondo monetario scappati anticipo ieri sera i rischi a proposito di questa situazione non sono soltanto quelli connessi a mio parere all'andamento dell'economia americana ma ce n'è uno di più
Se noi guardiamo come mai è andata così meglio delle aspettative la congiuntura mondiale il PIL mondiale vi ricordate che l'altra non si pensa a un punto in meno addirittura che si cresce sempre su al due o sotto il due anziché vicini al treno
I motivi sono sostanzialmente tre il primo c'è stato una colossali iniezione di liquidità da parte del Fondo monetario per salvare i famosi cinque Paesi
La somma delle degli aiuti che sono stati concessi centottantadue miliardi di dollari nel corso dell'anno
Come poi abbiamo visto molti son tornati in America addirittura subito e sostenendo anche per quella via le cose non mi aspetto ovviamente che questo bell'out continui perché tanto per fortuna non ci son più i cinque Paesi da salvare
La seconda cosa i tassi che sempre più anche per questo motivo sono stati molto bassi
Nello stesso rapporto Confindustria si vede che i tassi sono destinati a crescere se uno si guarda come ho fatto ieri tassi forward e se li ricalcola vede che sono peggiori di quelle che Confindustria dice e soprattutto il Forum che veniva calcolato a giugno era molto migliore di quello che viene calcolato inizio di settembre quindi questo mi sembra un secondo fattore certo che non aiuta al persistere
Nella ripresa terzo fattore che ha aiutato la ripresa mondiale l'effetto disinflazionistiche generale delle campi quel cambio dei Paesi del far East mutata Regione Camber fareste anche lì certo che non si valuteranno
Molto di conseguenza somma va meglio io ritengo che vada meglio esistono però non va preso come un trend frammenti indefinito come molti organismi invece dicono soltanto perché la crescita tendenziale del decennio precedente a livello mondiale è stato del quattro per cento
Questa ripresa arriva in Europa adesso ci arriva sempre secondo il Fondo monetario informale diffuso ieri ci arriva in maniera molto più debole di quanto sia a livello mondiale
Quando ci sto manda cosa succederà in Italia esattamente come fa rapporto la risposta evidentemente dipende anche dalle politiche economiche che adotteremo
Attraverso due canali per un affetto da libro di testo le politiche economiche come funziona lo e poi per un affetto sulle aspettative che io credo che come mostra anche il caso francese giochino un ruolo fondamentale nella decisione di consumo le decisioni di investimento
Per quello che riguarda le politiche economiche io mi trovo in sintonia perfetta con quello che diceva Angelo Tantazzi con quello che pensa Confindustria da sempre che il problema non sia un problema di domanda di stimolare la domanda nel particolare settore nella domanda aggregata
Ma sia soprattutto un problema invece di riforme strutturali e non di qualsiasi riforma strutturale
Ma rispetto a quanto pensano altre anche riforme proprio che c'entrano più col mercato che con altri settori come per esempio la finanza pubblico alti e provo a spiegarmi il perché
Io vedo quattro grandi aree di intervento per la politica economica su cui intervenire appunto la prima sono i prezzi relativi se voi guardate cento che però al costo del lavoro rispetto al costo del capitale di altri fattori
Se voi guardate i dati per esempio di quel rapporto di Mediobanca RSA sulle multinazionali vedete che il la di torsione del costo del lavoro dovuta a tutti questi oneri che c'entrano con la finanza pubblica è tale per cui l'Italia il Paese in cui alle imprese fanno utile quando licenziano mentre negli altri Paesi le imprese fanno utili quando metro la produttività non solo del lavoro ma di tutti i fattori gli altri paesi sono gli Stati Uniti in mezzo ci sono molti paesi europei
Io credo che abbiamo questo problema di per eccessivo costo lavoro non in assoluto ma rispetto al costo degli altri fattori credo che la finanziaria di cui si discute non affronti le risolva questo problema
Mi spiego e non ho nessuna notizia di prima mano sulla finanziaria prima volta vengo a Roma dopo l'estate Massina si parla e c'è una leggenda metropolitana che dice che si farà il Tfr in busta contro il contributivo pro-rata
Per tutti ora luna come l'altra misura non alterano il peso dei contributi i contributi saranno sempre gli stessi quindi questo problema dei prezzi relativi rimane uguale
Il con il Tfr in busta che peraltro se non destinato ai fondi pensione secondo me sarebbe una iattura ma non importa
Chi può rilanciare la domanda dei settanta ottanta mila lire al mese per lavoratore non vedo di lì venire grandi problemi seppure qualcosa magari sì contributivo pro-rata va benissimo per le gobbe di cui stiamo parlando quindi una misura che c'entra magari con controllo della spesa futura ma non affronta il problema degli oneri contributivi attuale
Secondo problema che vedo quello della liberalizzazione del mercato dei prodotti
L'avvocato Agnelli a Cernobbio ha citato dati molto precisi sul costo di molti servizi all'impresa rispetto a quelli dei Paesi concorrenti facendo vedere che costano più cari
Questo costano più cari dipende evidentemente dal permanere di amplissime aree di monopolio nel nostro Paese
La mia esperienza personale da osservatore evidentemente che le autorità di regolamentazione per quanto si danni non sono sempre molto più lenta e inefficiente la concorrenza
Fate il confronto tra settore regolamentati come l'elettricità e settori liberalizzati come alle telecomunicazioni cioè la concorrenza non è una grande proposizione funziona meglio del regolatore spinge di più perché non ha bisogno di sapere tutte le cose
E quindi io credo che una botta la liberalizzazione dei mercati vada data e di nuovo la cosa che deve fare la politica economica sebbene non la legge finanziaria ma non è che la politica economica coincida con la legge finanziaria
Terzo problema ha a che fare con la diffusione delle tecnologie io non credo che lo Stato debba occuparsi di diffondere tecnologie con meccanismi reciproci l'informazione scusa
Con meccanismi piuttosto strani tipo promuovere l'hardware o fare queste cose credo che però alcune cose ne possa fare sul piano della formazione e sul piano altrettanto diciamo della del tutto il meccanismo tariffario che sta dietro la trasmissione dati che per moltissimi anni adesso meno è stato molto più caro degli altre che che negli altri paesi questo della mancanza di manodopera relativa a questi settori è un problema piuttosto serio si stima che manchino cinquanta mila lavoratori costare anche lì vorrei chiarire che non è che manchino ingegneri informatici che è un altro problema mancano lavoratori
Normali in grado di usare anche con le tecnologie
Qualcuno mi raccontava con Corriere Espresso UPS Petrosino chi non assume i camionisti devono saper usare queste macchinette con cui controllare se arrivano non arrivano i pacchi in tempo allora non si tratta di cose stratosferiche ma si tratta di un'alfabetizzazione informatica di base quarto tema che apparentemente non c'entra niente con la politica economica
E quello del riassetto del sistema bancario industriale e così via io ho la sensazione guardando quello che si legge sì su immagina che anche l'Italia come la Francia o altri Paesi stia come puntando verso sistema di National Champions cioè a Grady all'interno non solo delle dei confini ma addirittura l'intero settore pubblico
Ora anche qui ritengo che l'idea che la politica economica non c'entra un po'lei c'entra eccome ritengo che quindi anche se la politica economica prestasse un po'd'attenzione
Invece ad aggregazione crossborder forse farebbe qualcosa di molto utile per il nostro Paese morale
Per concludere io credo che la politica la finanziaria sia ovviamente un passaggio importantissimo credo che se facessimo una Finanziaria debole
Ora finanziare malfatta sarebbe una iattura per i conti pubblici e soprattutto per le aspettative credo però che la politica economica debba incidere al di fuori della Finanziaria ma in fretta
Su questi nodi che hanno a che fare appunto con i prezzi relativi con la liberalizzazione dei prodotti delle tecnologie fornisce tecnologie questa storia campioni nazionali
Anche perché e qui chiudo come raccontava Angelo Tantazzi basta fare poco sul piano strutturale come se fatto nel caso del mercato del lavoro per aver apparentemente risultati enorme questo dimostrazione che non si tratta di demagogia
Neoliberista ma di cose che probabilmente funzionano molto in un sistema altrimenti compresso da tutte le parti da questo tipo di vincoli strutturali grazie
Grazie a Domenico Siniscalco nello però loro penultimo intervento ritrova il professor Cipolletta Fiorella Padoa Schioppa
Grazie
Ma le previsioni
Congiunturali che sono contenute in questo rapporto il preconsuntivo per il novantanove le previsioni per il due mila
Mi trovano molto concorde direi che sono oggi più simili di quanto non fossero quelle che prima dell'estate fra giugno e luglio la il Centro Studi Confindustria da un lato Elisa dell'altro avevano dato
E concordo anche con molte delle valutazioni migliori delle ragioni che si danno per queste televisioni e queste preconsuntivo in particolare su tutta la parte la componente che riguarda lo scenario internazionale indubbiamente oggi le notizie sono migliori
Di quanto non fossero
Paio di mesi fa e nonostante che rimangono tutti rischi già ricordati da altri su cui non voglio tornare per non ripetere
Sono forse un po'meno d'accordo diciamo sul generali ottimismo che mi sembra sottostare sottendere queste queste previsioni di oggi
E il fatto che in sostanza esse sono da parte della Confindustria quasi tutte riviste verso l'alto per quanto riguarda la situazione italiana ciò che vediamo di veramente positivo nella situazione italiana sono degli indicatori anticipatori anzi li vediamo
Circa a partire da maggio sia dal lato dell'impresa e che dal lato delle famiglie attese PRI successivi mesi di grandi miglioramenti ma gli ultimi dati osservabili
In Italia dopo giugno da giugno in poi non mi sembrano tutti andare nella direzione di revisioni verso l'ottimismo faccio qualche esempio
Il il prodotto interno lordo che come è stato ricordato dal dottor Guidi era stato stimato dalla Confindustria crescere dello zero nove per cento nel nell'anno corrente
Oggi si presume che posso arrivare a una crescita reale dell'uno e uno per cento
I segnali rilevati di miglioramento sarebbero riguarderebbero l'ha ricordato il dottor Galli nella sua introduzione per esempio è l'andamento della produzione industriale che a giugno ha fatto un passo in avanti
Gli ordinativi e così via tuttavia se guardiamo la produzione industriale vediamo che nel secondo trimestre
La dinamica della produzione sia nel secondo trimestre e è stato una dinamica ribasso c'è stata una diminuzione nel secondo per trimestre dell'uno per cento perciò se anche andatevene a giugno la il secondo trimestre non si è chiuso particolarmente bene
Cento possiamo immaginare stimiamo che altri settori in particolare i servizi e le costruzioni possano andare meglio le ore lavorate dovrebbero essere cresciute il risultato che possiamo attenderci sul prodotto
Sul prodotto interno lordo può non essere negativo nel per questo molti per questi motivi nel secondo trimestre
Ma ci aspettiamo che sarà intorno allo zero forse molto debolmente positivo se ricordiamo che il la crescita del prodotto interno lordo italiano nel primo trimestre è stata osservabile dello zero due per cento
Probabilmente non sarà superiore nel secondo trimestre questo significa almeno nelle nostre dal nostro punto di vista che non possiamo rivedere al rialzo le le previsioni oltre consuntivo su novantanove sul prodotto interno lordo
Possiamo al massimo tenerci all'ipotesi che avevamo fatto prima ama perso verso giugno luglio in particolare noi avevamo il nostro istituto l'istituto Elisa aveva previsto un livello che al massimo arrivava all'uno due per cento nell'anno novantanove possiamo dire che questo rimane un massimo forse caso mai qualche cosa di meno
Per quanto riguarda l'andamento della della bilancia delle partite correnti nel nel nel rapporto si Siss sostanzialmente si dice che l'andamento della la dinamica delle esportazioni dovrebbe essere migliore
Ma anche quella delle importazioni dovrebbe essere più alta di quella di quelle inizialmente prevista fondamentalmente credo che i dati osservabili ultimi disponibili non lascino intendere altro che ci sia un aumento delle importazioni sulle esportazioni non non non sono certa che si possono interpretare nel senso che mistico nel PLIS ottimistico della Confindustria vado al terzo esempio all'esempio del deficit del rapporto deficit PIL l'indebitamento netto della Piario spento il pile era stato previsto dalla Confindustria a a giugno superare quello che il governo aveva ipotizzato del due virgola quattro per cento
Oggi invece si danno previsioni anche alla luce delle delle Good News che arrivano da ultimo stamattina anche dal ministro delle Finanze si ipotizza un rapporto deficit PIL del se non sbaglio del due due per cento
Ora a parte il fatto che forse si può immaginare che c'era qualche cosa già all'inizio dell'estate che poteva lasciare intendere che l'andamento del rapporto deficit-PIL fosse migliore del previsto dal governo a causa del fatto che la dinamica dei tassi di interesse era stimata valutate in modo molto prudenziale come forse è bene che sia nel documento governativo
I documenti governativi le notizie che arrivano in particolare per quanto riguarda le entrate fiscali sono di difficile interpretazione effettivamente e ci si domanda perché la crescita dell'IVA sia superiore a quanto ragionevolmente attendibile ci si domanda se la crescita delle imposte dirette che osserviamo ossia diciamo così un un dovuta a semplicemente fenomeni di anticipazione oppure sia un fatto più sostanziale
D'altra parte le stesse fonti governative in alcuni casi ci dicono che le cose vanno talmente bene che forse potremmo arrivare a un rapporto deficit PIL quest'anno come quello inizialmente convenuto nel Patto di stabilità
Interno con i partners europei altri altre fonte sempre governative ci dicono che questo non avverrà il problema comunque fondamentale che mi sembra di poter sottolineare a questo proposito è che se anche fosse che l'andamento della della finanza pubblica e per quanto riguarda le entrate tributarie decisamente migliore di quanto potevamo attenderci
Ci si dovrebbe ancora domandare se è questa mandamento debba dar luogo a a una riduzione di pressione fiscale forse opportuna perché già prima dei migliori andamenti dove da ultimo rilevati sappiamo che la pressione fiscale nel novantanove in linea di massima almeno noi prevediamo dovrebbe essere più alta che nel novantotto ed è già molto alta e quindi si potrebbe decidere
Di indurre una riduzione fiscale si potrebbe decidere di aumentare alcune spese pubbliche indubbiamente ci sono spese che vanno aumentate dalla formazione la scuola la ricerca e lo stesso campo dell'assistenza
Oppure si potrebbe decidere di non ricorrere alle deroghe richieste ai partners europei per chiudere l'anno novantanove al al livello del del rapporto deficit PIL due virgola quattro per cento anziché di quello originariamente previsto
Del del due per cento
Io personalmente
Ritengo che comunque prudenzialmente per il momento bisognerebbe aspettare di vedere se la finanza pubblica vada effettivamente tanto meglio di come molte sostengono anche autorevolmente anche lo stesso ministro delle finanze quali sono i punti più critici che sono emersi nelle ultime settimane nella situazione italiana e anche in alcuni casi non solo italiana
Ma io ne avevo anch'esso per cominciare due il il fatto che i prezzi stiano crescendo l'abbiamo già detto l'hanno già detto le persone che mi hanno preceduto più di quanto ci si potesse immaginare e i tassi i tassi d'interesse e in particolare quelli a lungo termine stanno aumentando più di quanto si potesse prevedere ora sulla crescita dei prezzi va sottolineato che non solo probabilmente bisognerà rivedere al rialzo l'inflazione sui prezzi sui sui prezzi al consumo
Che dovrebbe attestarsi anche secondo noi verso l'uno e sette per cento nell'anno novantanove
Quello che preoccupa di più dal punto di vista della competitività la dinamica dei prezzi alla produzione
I quali non sono la cui dinamica non è stata rallentata sufficientemente quando l'andamento dei costi lo consentiva mentre adesso sembrano essere estremamente elastici all'aumento dei costi delle materie prime in particolare del petrolio si assisterebbe in altri termini
A una simmetria pari a rialzo rispetto a quanto si era potuto vedere al ribasso
Qui ci sono problemi come anche sui tassi di interesse dove negli ultimi quattro mesi abbiamo assistito sui Btp a da un aria crescite maggiori di un punto nei tassi problemi che sono comuni
Ad altri paesi europei
In particolare questi prezzi e tassi sono andamenti congiunturali mente comuni ma purtroppo ci sono poi i problemi che non sono comuni anche questo è già stato è già stato detto ci sono problemi quindi congiunturali comuni
E problemi che invece sono strutturali e non comuni
Non comuni ad altri Paesi europei e questi preoccupano di più cioè il fatto che noi abbiamo livelli di partenza dei tassi d'inflazione è già stato ricordato ma lo voglio sottolineare anch'io che sono rispetto ai nostri concorrenti
Effettivamente molto maggiori in certi casi addirittura doppi
E questo lede la competitività come già è successa nei precedenti dei precedenti anni noi sappiamo che l'hanno novanta immaginiamo tutti concordiamo sul fatto che l'anno novantanove chiuderà con un contributo delle esportazioni netto negativo e che appare oggi dopo gli incrementi dei prezzi che che osserviamo e non solo però per ragioni di mancanza di complicati pezzo ancorché negativo
Allora diciamo quali sono le diagnosi strutturali che si possono possono fare
Ma diciamo il nostro è un Paese che rispetto agli altri
Non solo a minore compie perde di competitività l'ha perduto negli ultimi anni ma cresce poco
Cresce poco ed è molto diviso fra regioni fra regioni diverse anche altri Paesi vita in Europa hanno questi problemi ma non ma ma nessuno come il nostro
Cresciuti il per esempio la Francia e per l'anno corrente prevede un aumento del del prodotto interno lordo che il doppio del nostro la Germania prevede un aumento che è del trenta per cento superiore al nostro
E inoltre noi abbiamo delle divisioni interne molto molto sostanziale abbiamo la disoccupazione che nonostante le revisioni statistiche che rimane alta e stabile abbiamo un debito pubblico che e più alto di quello che dovremmo è molto più alto degli altri paesi tutte cose note su cui non vale la pena di
Di dire altro che
Fondamentalmente che cosa la politica in questo potrebbe potrebbe fare anch'io darò qualche qualche elemento di su questo aspetto
Contro questi problemi strutturali ma secondo me la politica può fare può cambiare
Quella che Amalia chiamava la rule of Rose si può cambiare sostanzialmente le regole di funzionamento del per del mercato
In particolare le regole per la per la il la flessibilità erano aumentare la flessibilità dei mercati non solo del lavoro ma anche negli altri mercati e abbiamo già osservato in Italia che
Laddove le regole
O l'applicazione delle regole cambia per esempio nel caso del mercato del lavoro l'introduzione del part-time del contratti a tempo determinato ha creato tutta l'aumento aumento del eccezionale aumento dell'occupazione che si osservato in Italia
Nell'ultimo anno seconda cosa la la poi la politica avrà i policy makers possono cambiare le regole di comportamento della pubblica amministrazione sappiamo tutti che molti dei problemi diciamo anche della stessa mancanza di competitività italiana sono legati al al a una serie di regole di funzionamento della pubblica amministrazione che impediscono di agevolare il sistema e anzi gli creano lacci e laccioli terza questione
La politica economica può intervenire con lo strumento del Bilancio evidentemente quello è lo strumento di cui più si parla e personalmente credo che se il vincolo del Patto di stabilità viene preso sul serio come deve essere preso e se si cerca di evitare deroghe qualunque manovra di Bilancio dovrebbe cercare di essere coerente con questo obiettivo per esempio
Si potrà decidere ed sarebbe opportuno per ridurre la pressione fiscale ma contemporaneamente va ridotta qualche voce di spesa perché non non non si può non credo che sia opportuno accettare
Di ridurre la pressione fiscale lasciar crescere il deficit
Allora è ovvio che in tutto questa la voce la prima che va toccata per molti motivi
Sicuramente di squilibri interni e anche dei confronti internazionali e quella del le pensioni la voce sulle pensioni può essere toccate in tanti modi io credo che al molti dei modi di cui si parla in questo periodo in modo in termini molto accesi per esempio il contributivo pro rata per tutti sia solo un palliativo
In un sistema che rimane a ripartizione la cosa che conta per il il riequilibrio del sistema pensionistico è il rapporto come si evince anche da quanto detto più volte dalla Confindustria il rapporto fra attivi e non attivi in un sistema in cui la popolazione invecchia
Questo rapporto può essere aumentato in primo luogo alzando l'età pensionabile per quanto riguarda invece il secondo pilastro sì molto si parla
Del TFR e dello smobilizzo del TFR affini affini DiVersi
Alcuni sostengono piuttosto la tesi che si debba utilizzare per incrementare i salari altri per incrementare i fondi pensione sono d'accordo
Con coloro che sostengono inattesi anche qui su questo tavolo prima chi mi ha preceduto la tesi che bisognerebbe soprattutto utilizzare lo smobilizzo del TFR per affine di fondi pensioni complementari ma credo che per la pensione complementare ma credo che andrebbe giudicata con una certa coerentemente anche se il bisogna in una certa misura a modificare le norme che riguardano l'ex i fondi pensione complementari perché ci sono l'utilizzo del TFR a fondi pensioni ferme restando le norme esistenti creerebbe a mio giudizio
Costi pelle intrise di eccessivi perché di natura molteplice cioè da un lato le imprese alle intese verrebbe tolto finanziamento
A basso a basso costo questo potrebbe anche essere accettabile nella misura in cui il confronto internazionale ci induce a credere che non è non è più opportuno che così avvenga ma dall'altro lato
Lei norme sui fondi pensione implicano che a questi fondi debbano contribuire sia i lavoratori che i datori di lavoro
E per ragioni diciamo di deducibilità fiscale questo implicherebbe probabilmente che si arriverebbe a quote del tipo due per cento
A carico dei lavoratori il due per cento a carico dei datori di lavoro sa escono in aggiunta un cosiddetto Contributo di solidarietà del dieci per cento
Della contribuzione dei datori di lavoro e fondi pensione che andrebbe invece ai fondi alla alla alla previdenza obbligatoria e tutto questo veramente chiedere alle intese un costo molto forte che non è opportuno in nessun modo a mio a mio giudizio chiedere grazie
Grazie anche all'andata lo schiocco la conclusione degli interventi di commento al rapporto al protocollo
Grazie io ho sarò breve perché ho un paio di osservazioni lacrime una sorta di piccolo enigma quasi un mistero buffo che vi vorrei nel presentare
Che riguarda la il giudizio sulla manovra che abbiamo avuto di riduzione del disavanzo pubblico nel corso degli ultimi due anni c'è
Con grafico una tabella che forse disponibile ma comunque viene proiettata
Allora
Credo che sia appurato da tutti quanti di noi nell'arco dei due anni novantasei novantotto abbiamo fatto un grosso aggiustamento di finanza pubblica abbiamo ridotto il saldo nella pubblica amministrazione di oltre quattro punti in due anni
Che non è poco anzi poi l'abbiamo fatto quasi in un anno soltanto quindi in realtà un aggiustamento estremamente rilevante decisamente superiore a quello della Francia e della Germania che hanno avuto riduzione di un punto
E e mezzo
Ci saremmo dovuti aspettare una crescita del prodotto interno lordo più bassa in Italia che negli altri Paesi e questa è la giustificazione che spesso viene data al rallentamento abbiamo pagato un prezzo di aggiustamento
E che quindi dovevamo scontare e questo ancora ce lo ritroviamo il prodotto interno lordo è cresciuto del due otto in Italia e come è stato ampiamente detto in questo tavolo
A livelli ben inferiori a quelli della Francia della Germania cinque sei e quattro uno
Come ha ripetuto agire uno aggiustamento di un'economia attraverso una riduzione del disavanzo pubblico
Beh a questo punto ci saremmo dovuti aspettare una riduzione dalla domanda interna
E come era nel passato chi faceva studi econometrici se lo ricorda quando si facevano questi aggiustamenti c'era minore domanda eterna sul pompano le esportazioni
Perché il Paese aveva maggiore capacità disponibile per esportare è interviene il mistero buffo
Nel senso che invece ci ritroviamo con una domanda interna italiana che è cresciuta
Ben oltre quello che è la Germania e la Francia
Un tasso di crescita delle importazioni che se correlata al prodotto interno lordo è alto e quindi come se avessimo avuto un eccesso di importazioni ma se correlato con la domanda interna
è normale anzi forse è un tantino più basso di quello che avviene negli altri Paesi e in genere le importazioni sono più correlate alla domanda interna che non alla prodotto interno lordo è invece un livello di crescita delle esportazioni
Che infiniti segmenti inferiore a quello degli altri Paesi un terzo grosso modo degli altri Paesi ne siamo cresciuti del sei tre dal titolo cresciuti quasi del venti per cento nell'arco di questi due anni
Se ne dovrebbe concludere che la manovra di aggiustamento dei conti pubblici ha finito di pressare sulle esportazioni e piste sa un mistero perché noi non abbiamo tolto reddito spendibile agli stranieri e quindici hanno comprato
Meno prodotti allora abbiamo tolto reddito spendibile agli italiani o meno
Sulla Visan
Quale sta il una parte una parziale risposta a questo a questo mistero
Sicuramente c'è una componente esterna l'abbiamo detto tutti quanti
La composizione la domanda estera italiana la caduta dei mercati asiatici ha sicuramente contribuito in parte credo abbastanza grande di questa differenza ma sicuramente anche
Giocato un piccolo ma significativo ruolo il fatto che l'aggiustamento che abbiamo fatto è stato un aggiustamento che per non pesare sui redditi degli italiani ha finito per sé per pesare essenzialmente il termine di costi di produzione
Anche se e si sono momentanee ma tutti sappiamo che quando si perde per uno due anni un certa capacità finanziaria e una capacità di competizione poi diventa difficile comunque Sarlat recuperare
Ricordo che la manovra che noi abbiamo nel fatto che noi abbiamo sempre giudicato come Confindustria diciamo convenuto sull'ammontare della manovra stessa ha portato alcune critiche sulla sua composizione è stato una manovra essenzialmente centrata nel novantasette in incremento delle imposte e dei contributi spesso a carattere transitorio alcuni dei quali
Quelli alle famiglie
Restituiti negli anni successivi
Nell'anno appresso dopo il novantasette la manovra si è autofinanziata da solo attraverso una riduzione della spesa per interessi che quindi abbia è venuta sostituire interventi di carattere temporaneo sta di fatto una manovra quindi molto intelligente sul punto di vista tecnico politico perché ha consentito un aggiustamento del Paese senza pensare sui redditi degli italiani ma una manovra che ha lasciato qualche strascico in termini di competitività e questa ce la ritroviamo dei dati che Galli vi ha presentato il fatto che il gruppo italiano
Sia cresciuto a quei livelli a due componenti essenziali nella sua natura da un lato ci ha il peso dei contributi sopra che è stato comunque rilevante perché ricordo che la prima manovra del del governo nel novantasei fu un aumento di un punto della contribuzione quando venne fatta credo nel mese di giugno
E la seconda componente ce l'hanno il TAR nella produttività nostra produttività e più bassa non perché noi licenziamo meno lavoratori
Ma perché il tasso di crescita dell'economia italiana è più basso e quindi ci troviamo con un tasso di produttività più bassa si compiliamo insieme dei costi che continuerà a crescere e una produttività che invece rimane relativamente contenuta c'abbiamo un costo del lavoro per unità di prodotto che cresce ci spiazza dal punto di vista competitivo rispetto a i nostri stessi di concorrenti più vicini che sono quelli dei Paesi europei
E quindi da questo questo discorso ne deriva chiaramente un rafforzamento e il nonno non intendevo fare altro delle tesi che sono state portate qui da tutti
I relatori in termine di un'attenzione alla competitività del nostro Paese attenzione che oggi non può che essere fatta non sul tasso di cambio che non è un aggiustamento sbagliato
E la competitività di un Paese ma sui fattori interni che sono i contributi sociali che si pagano le tasse e come diceva Fiorella Padoa Schioppa evidentemente questo ci riporta al discorso sulla spesa
E in termini poi di maggiore capacità di elasticità del Paese li discorsi che hanno fatto
Tantazzi Siniscalco mi trovano del tutto d'accordo
La seconda considerazione che volevo fare riguarda questi aspetti di rigidità e a che vedere con una elaborazione che
Come Confindustria come centro studi Confindustria abbiamo presentato almeno credo se non vado errato quattro anni fa a Napoli nel corso di un convegno sulla mobilità
Ed è una tabella che entra dentro quelle che sono i fattori della disoccupazione Italia le motivazioni e la disoccupazione
Non c'è scritto nella tabella ma è ovvio una fonte dell'Istituto centrale di statistica non sono elaborazioni
Di Confindustria non sono indagini speciali la fonte ufficiale quella che giustamente il primo ministro ha detto se non si crede all'Istat non si crede a nessuno e quindi noi crediamo all'Istat
Bene
Questi dati sono anche revisione
Della occupazioni di cui ha parlato Galli la revisione riguarda il totale della disoccupazione non abbiamo i dati disaggregati però la disoccupazione dopo la revisione invece di dodici e tre come segnato in questo tabella per l'Italia e undici otto quindi la differenza c'è ma e minima rispetto al totale
Ebbene questa tabella vita una
E ipotesi di tasso di disoccupazione cominciando a togliere coloro che nel essendo pur dichiarandosi disoccupati pongono delle condizioni a svolgere un'attività di lavoro
Ricordo per chi non è uno statistico che la definizione di disoccupazione quella ufficiale e quella che le Nazioni Unite hanno stabilito è è molto semplice
Ha bisogno di tre condizioni se non vado errato la prima ecco non non si lavori sembra banale
Ma è così la seconda
E che si siano fatte delle azioni positive per cercare lavoro cioè non basta dire io non ho lavoro e se ne sta a casa tranquillo la terza è che si sia disponibile ad accettare il lavoro
A qualunque condizione esso venga presentato queste sono le tre condizioni a attraverso il quale gli uffici di statistica mondiali dovrebbero rilevare il tasso di disoccupazione pari evidentemente quando andiamo sulle che accettano qualsiasi condizione
è anche giusto e umano normale sociale ogni paese c'ha la sua interpretazione delle condizioni ebbene se ne cominciamo a togliere le persone che non accetterebbero un lavoro sotto un milione e mezzo di lire al mese nette che se non vado errato corrisponde grosso modo a due milioni e due due milioni e tre l'ordine di retribuzione in basso tasso di disoccupazione scende al sette virgola otto per cento
Esso scende al sette cinque per cento
Se si escludo tutti coloro
Che non vogliono lavorare al di fuori del loro comune di residenza noi abbiamo credo otto mila comuni qualcosa del genere nostri comuni non sono delle megalopoli per cui uno le dopo io uscire prende il treno per andare in altre parti comunque
Allora abbiamo ridotto al sette cinque per cento
Sì e poi vogliamo esclude tutti coloro che non accettano
Che vorrebbero esclusivamente a tempo pieno esclusivamente a Partanna cioè pongono delle condizioni dall'uno all'altro senso il nostro tasso disoccupazione otto e quattro
Evidentemente quello più bizzarro è coloro che sono disposti a lavorare ovunque e questo si riduce al tre per cento se noi facessimo riferimento alle statistiche dell'ONU questo tre per cento sarebbe il tasso di disoccupazione italiano
Non non facciamo questo discorso perché evidentemente non si può accettare che uno possa e debba potersi spostare dappertutto però questo tre per cento banalmente non va sottovalutato
Esso rappresenta la quota di disoccupazione che un Paese ragionevolmente riesce a ridurre quando spinge l'economia al massimo
Nel senso che fa una politica keynesiana
Di vecchio stampo spinge sulla domanda limiti meccanismo di produzione parte
A questo punto i posti di lavoro si determinano non in funzione lì dove sta il disoccupato ma si determini in funzione di come la domanda si ripercuote sull'offerta e quindi si cominciano a cercare i lavori nei posti dove ci stanno le imprese che producono
E quindi presuppone che questo tre per cento della nostra riserva entro cui noi potremmo
Rilanciare l'economia dopodiché troveremo delle grosse difficoltà perché avremmo delle difficoltà di trovare mano d'opera cioè abbiamo un
Uno punto di strangolamento della della domanda che deriva dalla disponibilità di mano d'opera
Questa situazione qui rappresentata centro nord e sud evidentemente al sud la situazione peggiore quindi le cifre sono maggiori rispetto a tutte quante quelle l'altro Paese però poi vedete che comunque se si riducono in maniera sensibile
Qual è la conclusione di questa
Tabella a conclusione di questa tabella a mio avviso è che per un rilancio di politica dell'occupazione noi dobbiamo evitare politiche che pratichino le persone alla alloro luogo di residenza e che politiche errati che non le loro le persone nelle loro aspettative le condizioni perché se accettiamo queste condizioni evidentemente le politiche per l'occupazione hanno solo fallimenti
Faccio un esempio molto
Banale
Oggi si discute di un indennità di disoccupazione nei confronti di chi perde il lavoro e anche di un reddito minimo perché si trova ad una vera occupazione
Se noi non le chiamo la fruibilità di questi indennità alla disponibilità della persona a accettare un lavoro anche fuori del comune di residenza magari
Abbinando il fatto che se accetta di andare in un altro comune si porta appresso la sua indennità per loro dimessi definito per un anno in maniera tale che possa contribuire alle sue spese di si
L'incanto in una nuova realtà noi avremo dei fallimenti perché le misure di indennità finiscono per consolidare le persone nei luoghi dove si trovano dove difficilmente riescono a crearsi le condizioni che derivano dalla loro dal dalla dalla loro attese ancora più forte e credo che sia il problema di coloro che non accettano di lavorare a remunerazioni che sono inferiore a un milione e mezzo nette mensili la retribuzione italiana
Sta vicino a queste cifre in una qualche maniera ed è evidente che se c'è un salario di riserva così elevato il paese si trova in situazione di flessibilità molto ma molto ridotta di qui le necessarie misure di flessibilità e come diceva Fiorella Padoa Schioppa la constatazione che se danno dei risultati se uno riesce ad applicare ad applicare meglio
Il Paese ha quindi bisogno
Più utili interventi di carattere strutturale all'interno di quelle che sono i meccanismi di funzionamento che di politiche generali di rilancio della domanda
O delle condizioni che senza alcune di queste modifiche finirebbero per incontrare degli ostacoli
E magari produrre anche delle tensioni desiderati grazie
Con il professor Cipolletta abbiamo concluso il giro degli l'intervento di commento la chiusura dell'incontro di oggi al presidente di Confindustria Giorgio
Ma io devo dire che forse
Oggi certe volte ringraziando gli economisti presenti abbiamo visto una certa coincidenza
Delle loro posizioni salvo alcune sfumature una forte coincidenza sulle posizioni del Centro Studi di Confindustria
Sulla l'ultima dichiarazione le ultime l'ultimo intervento professor Cipolletta mi permetto solo di aggiungere una mia interpretazione ai dati che lui ci ha dato una mia spiegazione
Per la verità vera è che fino a questo quando questo Paese non capirà quanti sono i dati di sommerso non saranno validi quei dati perché se la gente non si muove non si muove per tanti motivi ma non si muove anche perché trova lavoro sommerso
E questo è il motivo per cui noi continuiamo a parlare di flessibilità ma forse abbiamo detto troppe poche volte che la flessibilità tra le altre cose e uguale lotta al sommerso
Queste uno dei motivi perché forse si giustificano alcune
Cose che ha detto la
Dottoressa Padoa Schioppa quando dice ma non si riesce a spiegare il perché
Di una crescita così forte del delle entrate fiscali sono né fattori sicuramente anche perché è una certa operazione attraverso una certa flessibilità incominciato a dare il premio anche da quel punto di vista comunque cerchiamo di cerco di andare con ordine
Che cosa mi sembra
Vi siano un po'i due punti di fondo su cui le coincidenze è stata ancora più forte nel nell'incontro di oggi il primo punto riguarda la congiuntura
Sembra superata la situazione critica lei dovuta a vari fattori
Per quanto riguarda la situazione internazionale
Una cosa diverse l'Italia giustamente è stato detto sì la situazione sembra miglioramento ma ma ma ma poi ci arriviamo
Non possiamo dimenticarci che lo scorso anno nel mezzo di crisi finanziarie importanti soprattutto per l'Estremo Oriente ma anche di altri Paesi
Alcuni anche con un mi stimano sono alcuni economisti sembravano dare per spacciato il capitalismo perlomeno come l'avevamo inteso negli ultimi negli ultimi dieci anni
C'era chi prevedeva un crollo a breve e molto pesante delle Borse
Che addirittura ricordava depressione del ventinove chi vedeva e questo quello che mi preoccupa di più
O che mi preoccupava di più la fine dell'era della globalizzazione e a tiratura c'era chi invocava e da più parti interventi sui movimenti finanziari
E addirittura su quelli commerciali
Questo ci avrebbe portato sicuramente indietro almeno di un quarto di secolo per fortuna nulla di tutto questo si è poi ha realizzato
I Paesi dell'Estremo Oriente
Lascia ancora qualche perplessità
Il Giappone
Perché a mio giudizio dire che il Giappone fuori dalla crisi mi sembra eccessiva però è vero che una certa ripresa incomincia ad esserci però non abbiamo ancora ce Penzo Giappone gli altri paesi direi che sono che hanno superato sicuramente questa fase
E anche il Brasile sembra esso si è avviato seriamente sull'uscita da questa situazione
Rimangono comunque alcune aree di rischio che dovremo ancora continuare alla da monitorare ma la lezione vera e che la globalizzazione comunque nel suo complesso ha funzionato e sta funzionando
Oltretutto non possiamo dimenticarci questa forte crescita sulla quale poi discuteremo dirò ancora qualche cosa degli Stati Uniti non possiamo dimenticarci che una parte del prolungamento di queste piste perché tutti noi e soprattutto gli economisti sono mesi vedere qualche anno che prevedono questa questa caduta che prima o poi si vedrà però non dimentichiamoci che abbiamo sbagliato puntiamo sbagliare danni ormai è certo più più all'Altemps o più abbiamo possibilità di indovinare
Però non possiamo dimenticare che poi alcune cose alcuni Paesi quando vanno in crisi vanno ad alimentarne altri perché alcuni capitali che sono usciti dall'Estremo Oriente sono andati poi di alimentare
Gli Stati Uniti hanno fatto sì che questo prolungamento della crescita sia stato più forte gli Stati Uniti a loro volta non possiamo dimenticarli e ce lo ricordavo non mi ricordo più
Chi degli intervenuti ricordando per esempio per il nostro Paese le forti percentuali di esportazione verso quel Paese cosa molto più importante di quella che noi avevamo nei Paesi del far East
Hanno sostanzialmente tra in atto la locomotiva la Luca motiva mondiali ora sicuramente abbiamo detto c'è in atto un equilibrio i capitali incominciano a quindi risale si verso Paesi che erano in crisi
E anche verso all'Europa che incomincia a dimostrare nel suo complesso
Una certa ripresa perlomeno della della sua moneta non possiamo Ethical situazioni in cui eravamo qualche mese fa e la situazione in cui siamo negli ultimi negli ultimi mesi
Per cui e l'altro punto è che complessivamente la il rallentamento dell'attività mondiale come ci ricordava Siniscalco anche per gli ultimi dati di ieri sicuramente modesto rispetto a quanto avevamo tenuto e allora che cos'è
Cosa voglio voglio ricordare
Che il Fondo monetario internazionale
Dopo alcune incertezze
Tutto sommato al suo interno è riuscito a riequilibrare una certa partita che sia migliorabile che sia da
A rivedere le regole del Fondo monetario internazionale però non possiamo non riconoscere che un anno fa tutto dicevamo al Fondo monetario traccia e non va il fondo modalità nazionale bene o male è riuscito a riequilibrare queste parti
Il libero commercio e la mobilità dei capitali che è la cosa più preoccupante sono stati preservativo malgrado le formidabili alterazioni dei tassi di cambio e dei flussi
Di merci a favore dei Paesi che hanno svalutato e queste libertà hanno o sono a mio giudizio la migliore garanzia di sviluppo per quelle aree del mondo in parti pare in Africa in Asia e in America latina che sono rimasti fino adesso ai margini dei grandi processi di trasformazione di quest'ultimo secco
Il sistema abbiamo detto non è comunque esenti da rischi ed è crisi anche intense che sono possibili ma mi sembra che il peggio sia superato da questo punto di vista e mi sembra al di là di quello che delle
Precauzioni dato se volete da tenere su questa caduta degli Stati Uniti che comunque tutti abbiano stabilito che se ci sarà caduta non sarà una caduta probabilmente così forte come si poteva paventare
Il secondo punto sul quale invece mi sembra ci tocchi ancora più direttamente i sui quali si è un certo consenso e che purtroppo l'Italia rimane sostanzialmente il fanalino di coda della crescita europea
Il rallentamento è stato più intenso che negli altri paesi negli ultimi anni e la ripresa continua ad essere più debole nel mille novecentonovantanove la cresta italiana sarà appunto secondo le nostre previsioni poco sopra l'uno per cento adesso dire l'uno e uno l'uno e due mi sembra che sia
Non fondamentale quello che è fondamentale sul quale continuare riflette la purtroppo stiamo riflettendo da molto tempo non riusciamo uscire e fatto che degli altri paesi ed euro crescono grosso dopo modo il doppio di noi dovrebbero perseguire per cento quest'anno e nel due mila forse anche noi arriveremo al due per cento ma quando gli altri staranno probabilmente tra il due e mezzo tre si conferma dunque in nelle valutazioni del centro studi il ritardo strutturare che ha caratterizzato l'economia italiana degli ultimi anni
L'altro problema grave questo fatto che da tre anni le nostre esportazioni crescono meno delle importazioni al punto che l'Italia vi ho visto ha dimezzato il proprio avanzo commerciale siamo passati dal quattro virgola quattro per cento del PIL nel novantasei al due per cento del novantanove
E quello che è preoccupante che questo è avvenuto in un periodo di crescita più bassa che del resto non d'Europa perché se fosse venuto in un periodo di crescita più forte che del resto d'Europa sarebbe stato abbastanza nella nella normale procedendo di questo passo rischiamo di rimangiarsi l'avanzo commerciale non quindi forza di una maggiore ripresa ma ho causato di quella minore competitività di cui si è parlato abbiamo detto molte volte che la moneta unica era un obiettivo essenziale un obiettivo che però comportava per il nostro Paese una sfida di competitività ma per il nostro e se per l'intero sistema sistema Italia occorre quindi a nostro giudizio riprendere un po'in mano molte delle cose che sono state dette increduli Siniscalchi gli abbia segnalate
Molto puntualmente quando ha parlato di costo del lavoro quando ha parlato di costo e servizi all'impresa di investimenti maggiori nella formazione per quanto riguarda e nuove tecnologie dico sistema bancario eccetera
Ma bisogna ricordare che il discorso delle infrastrutture delle liberalizzazioni delle flessibilità nel mercato del lavoro della riduzione processi scale occorre sostanzialmente modernizzare questo Paese
Se ciò non avverrà le conseguenze saranno appunto quelle di una ancora bassa crescita e sopra tori pare di non andare a innescare o a disinnescare questa mina della disoccupazione vera o non vera vera o non vera che sia e questo è uno dei motivi per cui io non sono d'accordo con quello che molti anche negli ultimi mesi hanno detto all'esterno quando dicono la politica dei rinvii o quella dei cosiddetti piccoli passi ci sono infatti tesi sostenuti dal Coni
Secondo cui il Governo dovrebbe non attorno a questo tavolo ovviamente dovrebbe concentrarsi sulle piccole cose dato che non ha i consensi necessari per fare le grandi riforme invece sono necessari appunto interventi maggioranze più forti questo è vero ma ci sono alcune grandi riforme che sono assolutamente necessarie perché le piccole cose vanno comunque fatte ma solo nella normalità noi non siamo in una situazione di normalità per diventare un Paese normale a che motivo c'è bisogno di interventi interventi pesanti non possiamo rimanere in quella lunga fase di transizione tutti italiana e si vede
Dal mille novecentonovantadue bisogna mettersi dei paletti delle date precise in cui sia esso un impegno chiaro della politica ad arrivare ad alcuni risultati
E non voglio ripeto qui fare nel dettaglio l'elenco di tutte le cose da fare perché tutti sappiamo più o meno quali sono essa diamo anche che
Lo sanno in particolare il governo e l'intera classe politica voglio solo fare alcuni esempi
E ritorno su quello che pane quotidiano per noi
Il discorso della flessibilità del lavoro
Noi abbiamo fatto alcune cose a mio giudizio pochissime secondo altre un po'più di pochissime comunque abbiamo fatto degli interventi parziali sul fronte appunto della flessibilità siamo intervenuti sull'interinale che con un continua a essere ancora pieno di vincoli siamo intervenuti con una leggera depenalizzazione Prix lavorate in polizia nominato delineazione dello svantaggio con riduttivo sul part-time pochissime cose ripeto ancora insufficienti che pure hanno prodotto risultati apprezzabili in termini di posto di lavoro
E la flessibilità quindi da noi sempre invocata che incominciato a produrre risultati anche superiori alle aspettative e quello che mi preoccupa è che non si capisce perché ci siano ancora tanti ostacoli ad andare avanti
Su questa strada o peggio ancora vogliamo addirittura fare dei passi indietro perché non momento in cui noi facciamo un seminario di previsione non possiamo non tenere in considerazione che cosa sta succedendo in Parlamento
Noi abbiamo tutta una serie di
Normativa in discussione che tendono a irrigidire il mercato del lavoro e questo deve essere chiaro perché poi non accetto alcune provocazioni come quelle fatte dal vicepresidente del Consiglio questa mattina in cui dice in un in l'ha vista che le imprese guadagnano troppo e che imprenditori nonostante alcuni vantaggi non investono ricordo che con il patto di Natale noi abbiamo ottenuto alcuni vantaggi per investire ma ricordo al vicepresidente del Consiglio
Ancora una volta ripeto avevo ricordato molte volte che riprese hanno questo vantaggio nel momento in cui fanno d'investimento perché alcuni abbattimenti con la Visco o super ditta ombre super Dit sugli investimenti
Ci sono solo al momento in cui faccio l'investimento se no non ci sono questo il punto primo il punto secondo si dice che non facciamo occupazione ma se l'occupazione salita dei numeri che ha detto D'Alema e ribadisco qui la battuta se non s'crede all'Istat non si creda nessuno dico anche che depurati di quei due o trecento mila posti di lavoro tra virgole ecco te effettivi perché sappiamo che non sono così gli altri bene o male piaccia o non piaccia le ha fatte il sistema imprenditoriale
Che poi l'abbia fatto la insisteva manifatturiero l'abbiano fatto i servizi questo è tutt'altro discorso punto terzo ricordo che anche ora lo dice bene peraltro rapporto Giampaolo Galli che smontiamo questa favola degli utili crescenti o troppo elevati gli utili delle imprese italiane sono mediamente più bassi di quelli delle imprese europee
Punto secondo noi partivamo da una da un da un livello talmente basso per cui abbiamo avuto ma attenzione come si è generato questo e questo è merito del Governo ma ritengo che sia i vari tutto merito di tutto il Paese dei sacrifici tutti gli italiani nell'ingresso nell'Euro sono dovuti soprattutto all'abbassamento del costo del denaro questo è il motivo perché se andiamo a prendere poi nello specifico anche il il l'indagine di Mediobanca vediamo che le imprese manifatturiere che sono quelle più numerose che noi rappresentiamo la presentiamo anche parte di altre ma soprattutto le manifatturiere non hanno avuto queste esplosione per cui dico bisogna che prima di fare queste dichiarazioni di voler sempre mettere l'impresa sul banco degli imputati ci si renda conto che cosa ha fatto anche imprese italiane se ci si renda conto che senza l'impresa nessun Paese va da nessuna parte noi abbiamo bisogno di potenziare i servizi ma sia chiaro che sono di servizi non viviamo noi abbiamo bisogno di potenziare la finanza ma sia chiaro che questo non è un Paese che puoi fare solo di finanza ci vuole un mix di cose e dobbiamo anche tenere
Presente e in corretta attenzione il ruolo che riprese hanno svolto in questi anni bisogna decidere
Una volta per tutte se ai tavoli di alcune trattative si dicono alcune cose o in alcuni interventi si con alcune cose e poi se ne fanno altri noi dobbiamo dare all'impresa la possibilità di crescere liberamente questo è il punto perché in un altro passaggio Giampaolo Galli
Ricordava comunque ci sarà un incontro a Genova tra qualche settimana il problema essere piccoli è un vantaggio non è più un vantaggio eccetera ma ripeto l'ho detto forse due anni fa nell'assemblea di Confindustria questo è un Paese in cui gli imprenditori non sono con prettamente libri di crescere ci sono dei vincoli bene ha detto poi sul come si poteva discutere il presidente D'Alema alla Borsa di Milano sei mesi fa quando ha detto tagliamo alcune soglie diamo la possibilità per un certo prima di te un po'di crescere oltre i limiti dello Statuto dei lavoratori che allora era i quindici dipendenti bene la sua maggioranza in Parlamento fa passare l'articolo uno della
Della normativa su questi problemi che cosa dice abbassiamo lo Statuto dei lavoratori anche a quelli sotto i quindici dipendenti
Sono tutte lavoratori possiamo discutere finché vogliamo può essere giusto può essere sbagliato avremo sempre posizioni diverse tra noi il sindacato il la politica ma sia chiaro che logiche sotto certe dimensioni certi vincoli non è possibile metterli perché se no i non sono di quelli che dice che ama sia un'impresa ma facciamo scomparire l'impresa andrà verso il sommerso per sopravvivere questo deve essere molto chiaro e questo pare che la tutta una serie di danni e di disfunzioni al nostro Paese le soluzioni ci sono ci sono a mio giudizio il cui successo soluzioni che sono anche state proposte da Confindustria ai primi mila ai primi di maggio forte date a tutti i partiti erano in un libro bianco che è stato appunto consegnato alle forze di governo e
Tutte le forze politiche queste risposte a nostro giudizio sulle quali siamo in attesa di aprire un tavolo mi pare continua ad essere valide si devono discutere ma soprattutto si deve cercare di portarle avanti con atti concreti infine vorrei chiudere una volta per tutte poi taccio il discorso della nostra posizione sulla questione del TFR che sostanzialmente è emersa anche qui ma vorrei chiudere una volta per tutte de los l'occhio accumulato ritengo che non si possa discutere perché metterebbe in crisi l'intero sistema produttivo italiano sul maturando
E da oltre un anno e mezzo forse due anni fa ad un convegno ad un incontro dalla business community italo americana a villa d'Este che con D'Antonio ha aperto il problema e ho dato la disponibilità ad affrontarlo ma solo nell'ambito di una riforma complessiva della previ pensa obbligatoria il contributivo pro rata da solo non basta si deve discutere di tutta la previdenza e soprattutto nell'ambito di questa riforma della previdenza obbligatoria che consenta di alleggerire la pressione contributiva
E fiscale sui lavoratori e sull'impresa in parallelo alla crescita dei fondi a capitalizzazione se invece si volesse eliminare il Tfr senza affrontare i
Problema con complessivo a questo punto non potrei che ribadire nonostante tutte le sollecitazioni al referendum che qualche ministro si può inventare la nostra indisponibilità grazie
Bene si conclude quindi il seminario ripreso comunale l'appuntamento come di consueto era a dicembre fra tre mesi
Grazie a tutti al prossimo appuntamento
Va bene
Nella