"Radio Carcere" rubrica di informazione sulla realtà carceraria e sui diritti della persona detenuta

Popolo italiano il tribunale
Venticinque del codice di procedura penale via italiano l'appello di Palermo seconda sezione
Cinque aprile mille novecento
Buonasera bentrovati all'ascolto di radio carcere da parte di Riccardo Arena questa puntata di Radio Carcere durerà un pochino di meno per consentire giustamente a Radio Radicale
Di trasmettere indiretta il dibattito politico che si terrà tra poco durante la festa della Margherita che è in corso a Porto Santo Stefano
Una puntata dicevo più breve di Radio Carcere che dedicheremo interamente alle lettere che le persone detenute ci hanno scritto dalle carceri di tutta Italia in queste settimane infatti nome di radio carcere siamo stati letteralmente invasi da centinaia e centinaia di lettere che ci arrivano dalle carceri tutte Italia
Queste lettere sono per noi i radio carcere dei documenti che testimoniano in che modo da Trapani ad Aosta
Il carcere in Italia lungi dall'essere luogo dello Stato il luogo di giustizia il luogo di legalità sia divenuto purtroppo luogo di non rispetto della legge luogo di ingiustizia
Luogo di non rispetto della persona
Apriamo allora idealmente il cancello delle patrie galere
Entriamo con queste lettere nelle carceri italiane
Un gruppo di persone detenute ci scrive dal carcere di Santa Maria Capua Vetere
Cara radio carcere anche sul finire dell'estate noi qui nel carcere di Santa Maria Capua Vetere siamo in piena emergenza acqua nelle celle l'acqua che esce dal rubinetto non è potabile e spesso non c'è
La mancanza di acqua nelle celle ci crea tantissimi problemi primo fra tutti quello che non riusciamo a mantenere la nostra igiene personale e una giusta pulizia della nostra cella
Per questi motivi spesso siamo costretti a comprare l'acqua minerale
Che come sapete bene in carcere costa il doppio che fuori
Un altro problema che abbiamo qui sono i colloqui con i nostri familiari che sono costretti ad aspettare sette otto ore per poter fare un colloquio con noi che dura solo quarantacinque minuti
Per non parlare di del modo in cui vengono trattati dagli agenti penitenziari come vedete le nostre lamentele non riguardano problemi di difficile soluzione eppure qui nel carcere Santa Maria Capua Vetere
Nulla viene fatto l'acqua in cella resta poca e non potabile e i nostri familiari restano maltrattati
Solo perché vengono a trovarci in carcere
Domenico e un gruppo di persone detenute nel carcere Regina Coeli di Roma
Cara radio carcere vi scrivo a nome dei miei compagni di sezione per informarvi sui problemi che abbiamo qui nel carcere di Regina Coeli
Prima di tutto qui non c'è un servizio medico tempestivo inoltre per riuscire a parlare con persone tipo educatore o psicologo si deve aspettare si sia fortuna più di quattro mesi
La sporcizia nel carcere di Regina Coeli regna sovrana le docce sono vecchie e maleodoranti
In diversi bracci del carcere come il quinto e il sesto i muri sono neri e pieni di muffa le celle invivibili
Addirittura al terzo braccio ci sono problemi di acqua fino a tutto il giorno
Quando sono fortunati esce un po'd'acqua dai loro rubinetti intorno a mezzanotte
In questo desolante panorama di Regina Coeli non potevano di certo mancare i topi che girano indisturbati nelle cucine e nelle sale colloqui
Noi sappiamo bene che le carceri sono luoghi di dannazione e non di detenzione ma come può uno stato un Parlamento tollerare un simile degrado non è giusto firmato Domenico Roberto Stefano Max Andrea e tutti i loro compagni di detenzione del carcere Gina Shelley di Roma
Poi ci scrive un gruppo di persone detenute del carcere Terni caro Riccardo ti scriviamo per informarti che nel mese di agosto si è ucciso si è ucciso un ragazzo qui nel carcere di Terni aveva solo ventiquattro anni
Era in carcere da tre anni egli mancavano solo tre mesi per finire la sua pena
Purtroppo non ha resistito e si è tolto la vita
Nessuno ha parlato di questo grave episodio e noi speriamo che arrivi questa nostra lettera perché siamo sicuri che la diffonde Rete un caro saluto dai ragazzi del carcere di Terni
Poi ci scrivono tante persone detenute della sezione di alta sorveglianza dedicarci di Trapani che ci comunicano un'iniziativa non violenta per chiedere un atto di clemenza scrivono questi ottanta persone dica SITRA Panikkar radio carcere
Noi detenuti che abbiamo sottoscritto questa lettera vi informiamo che inizieremo ad oltranza una protesta non violenta per chiedere in modo pacifico e civile
Un atto di clemenza al fine di porre rimedio al sovraffollamento che c'è nelle carceri italiane compreso il carcere di Trapani dove i detenuti sono costretti a vivere
In modo disumano ed incivile seguono le ottanta firme delle ottanta persone detenute
Che hanno così scritto questa legge dette RAI sono detenute del carcere
Di Trapani
Lella ed i suoi compagni di detenzione nel carcere di Messina
Cara radio carcere la situazione nella sezione femminile del carcere di Messina è molto grave pensa che le celle fatte per due detenute sono invece occupate da sei o sette detenute
Abbiamo un piccolo lavabo dove dobbiamo farci di tutto visto che nel bagno c'è solo la tazza e non il bidet
Inoltre viviamo tra topi e scarafaggi che spesso troviamo proprio dentro i nostri letti forse inutile dirti che passiamo in cella tutto il giorno
Per noi detenuti nel carcere di Messina non c'è nulla noi vorremmo solo poter vivere in modo più dignitoso e pensare che una delegazione del ministero della Giustizia dichiarato le nostre celle inagibili strano perché noi
Dentro quelle celle ci continuiamo a stare
Ti salutiamo con l'affetto Raffaella Francesca Giovanna Maria e Carmela detenuti della sezione femminile del carcere di Messina
Luciano dal carcere di Foggia caro Arena il dieci agosto qui nel carcere di Foggia si è impiccato si è impiccato un ragazzo che ancora non aveva compiuto ventidue anni
Era in misura cautelare urlava la sua innocenza nessuno lo ha ascoltato per questo ha scelto la strada più semplice prendere una corda e a soli ventidue anni dire basta la vita
Caro Riccardo credimi nel carcere di Foggia è più facile morire che vivere noi siamo chiusi in uno scantinato quindi su di noi ha mai visto la luce del sole da quando è in carcere
Il panorama che vediamo dalla finestra della nostra cella è un muro
L'ora d'aria la facciamo in una gabbia e ti lasci immaginare
Per noi rinchiusi nel carcere di Foggia non c'è rieducazione non c'è lavoro siamo in cella per ventidue euro al giorno abbandonati hanno gli stessi firmato Luciano dal calci di Foggia
Salvatore dal carcere di Bollate quello che dovrebbe essere un carcere modello almeno così dice il ministro Castelli scrive Salvatore
Cara radio carcere come sapete un anno fa il magistrato di sorveglianza mi ha rigettato il permesso per recarmi in ospedale a vedere per l'ultima volta mia madre che poi è morta il motivo era che io sono pericoloso
Già io pericoloso perché in carcere sono qua a scontare una condanna a due anni e dieci mesi per estorsione in merito all'ingente somma di venticinque euro commessa tra l'altro nel mille novecentonovantadue
Un criminale pericoloso vero
Vi ricordo questo episodio solo per per dare un nome a una delle tante ingiustizie che si devono subire in carcere ingiustizie esistenti anche in carcere il cosiddetto modello come quello di Bollate
Grazie per quello che fate e lasciatemi dire ai detenuti italiani tenete duro firmato sabato dal carcere di Bollate
Nicola e Gennaro dal carcere di Secondigliano caro Riccardo ti scriviamo dal carcere di Secondigliano dove sono già morti tre detenuti qui la situazione gravissima tra sovraffollamento abusi e carenze nell'assistenza sanitaria
Dicevamo tre ragazzi morti nel calcistico nicchiano dove si abbandonati a se stessi la nostra celle proprio davanti all'infermeria del carcere e dovessi sentire i lamenti
Le urla di persone detenute che soffrono senza poter ricevere aiuto firmato Nicola e Gennaro dal cacci Secondigliano
Un gruppo di donne detenute nella sezione di alta sorveglianza del carcere di latina credo sia la prima volta che ci scrivono le ragazze detenute Carcina Tina
Caro Riccardo ti scriviamo dal Calcide latina un carcere tanto piccolo quanto dimenticato
Noi donne detenute calci latina siamo chiusi in celle che hanno delle finestre con delle reti talmente fitte che non entra neanche la luce del sole
Figuriamoci un po'd'aria
Anche quando ci portano in cortile per l'ora d'aria il cielo ci viene negato una Rete anche lì ci impedisce di vedere lo molti di noi sono costretto a dormire per terra perché hanno difficoltà a salire al terzo piano delle etto a Castello
Inoltre le celle doveva siamo la maggior parte del nostro tempo sono piccolissime e dal bagno hanno tolto anche la porta
Non abbiamo sì senza sanitarie il medico non c'è mai e i farmaci introvabili l'unica cosa che c'è nel Cascilla Tina sono i tranquillanti quelli sì
Molte di noi hanno problemi con la droga ma anche se chiamiamo il SerT dobbiamo aspettare mesi e mesi per avere una risposta
Quindi a calci la Tina diverse donne hanno minacciato più volte di togliersi la vita noi donne di Scarci latina ci sentiamo ormai delle bestie e non più delle persone
Massimo e Luciano dal carceri lanciano
Caro dottor Arena
Tra le tante difficoltà che abbiamo qui nel calci lanciando la prima è sicuramente l'acqua che ci viene razionata per quattro ore al giorno due ore la mattina e due ore al pomeriggio così ci ha impedito di fatto di andare in bagno la notte
Ho poterci rinfrescare con il caldo che fa per non parlare dell'assistenza sanitaria qui nel carcere lanciano se ti senti male in un orario sbagliato puoi anche morire perché non c'è neanche un infermiere per soccorrere arti come si può chiamare un carcere fatto così
Bartolomeo dal carcere Don Bosco di Pisa
Caro Riccardo solo una riflessione chi è in carcere sa bene che l'ingiustizia che si verifica in un luogo poi minaccia la giustizia ovunque renderà sa cosa così la galera da luogo di giustizia è diventato un luogo di ingiustizia ma c'è di più
Nei tribunali sia i cittadini liberi che quelli detenuti hanno subito e subiscono gravi danni gravi ingiustizie
Purtroppo non ci resta che constatare che siamo tutti vittime di un sistema che non funziona più Bartolomeo dal carcere Don Bosco di Pisa
Salvatore dal carcere Pagliarelli di Palermo che insieme alla sua lettera c'ha mandato un pezzo di stoffa piena di ruggine almeno sembra ruggine scrive Salvatore caro Riccardo questo è un pezzo di stoffa
Che ho messo nel rubinetto della mia cella del carcere Pagliarelli di Palermo vedi da solo
Il risultato e Russo di ruggine è questa la qualità dell'acqua che ci fanno bene qui nel carcere Pagliarelli di Palermo
Tra l'altro questo problema della sia dell'acqua razionata sia dell'acqua non potabile nelle nelle carceri non è un problema che riguarda soltanto Pagliarelli vedremo dopo che riguarda anche altre carceri
Vito dal padiglione Venezia del carcere Poggioreale di Napoli caro Riccardo mi trovi in calce da tre anni e da sempre ascolto radio carcere me la prima volta che ti scrivo o una condanna all'ergastolo fine pena mai
E sono sottoposto a regime di e i V elevato indice di vigilanza
Io come i miei compagni detenuti nel Padiglione Venezia dobbiamo solo stare in cella per ventidue ore al giorno e per giunta da soli
E a parte le due ore d'aria nient'altro ci ha concesso di fare ora io chiedo che senso a condannare un uomo al carcere a vita e soprattutto fatto in questo modo
E questo scritto dalla nostra Costituzione
Credimi ricadono nostre veramente una situazione invivibile e se qualcuno di noi non ancora commesso atti contro la propria persona è solo perché abbiamo vivo l'orgoglio di non dargliela vinta
Caro Riccardo di saluto con una forte stretta di mano Vito al Padiglione Venezia del carcere Poggio Reale di Napoli Vito condannato all'ergastolo sottoposto a questo regime che in una legge perché lei V previsto solo in una circolare
è un quarantuno bis mascherato
Un'altra vergogna
Un gruppo di persone detenute Paci scrive dal cosiddetto penale del calcite diviso carissimo Ricardo tra le tante cose che non vanno qui nel carcere viso te ne vogliamo dire una che ci sembra significativa
In cucina ci sono dei topi più grandi di un gatto che girano indisturbati
Tutti sanno della loro esistenza ma nessuno fa nulla per eliminare questo gravissimo problema che c'è nel calcite Davis
Ora noi siamo in un carcere in un luogo dello Stato ma se trovassero un topo in una cucina di un ristorante cosa farebbero chiuderebbero certo ma in carcere non caccia si può fare tutto
Inoltre scrivono ancora questi persone detenute da Treviso inoltre devi sapere perché al peggio non c'è mai limite
Che quando arrestano un corriere della droga lo mettono in cella di isolamento e lo costringono a fare i suoi bisogni in un secchio
Per poi trovare i loculi con la droga
Sai dove lavano un po'il cui il secchio nel lavandino della cucina del carcere lassista cucina dove girano indisturbati topi grandi come gatti per ora questo è quanto dal carcere di Treviso
Maurizio Akashi Secondigliano caro Riccardo Di scrivo perché conosco il vostro impegno nei confronti dei bambini che sono in carcere con le loro mamme
Noi in famiglia abbiamo vissuto un'esperienza simile ti posso dire che è stata terribile sia per la mamma che per il bambino otto mesi di carcere per loro otto mesi di pianti e di perché
Poi la sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto
Ma chi mai toglierà dalla mente di quel bambino quegli otto mesi di galera per quanto riguarda gli adulti bene credo proprio che questa politica non si renda conto di quanto grave sia la situazione nelle carceri italiane
Luca dal carcere Montorio di Verona caro Riccardo qui nel carcere Montorio la situazione al limite questo è un carcere che potrebbe contenere quattrocento detenuti e che invece ne ospita ottocento tra poco ci troveremo di nuovo la quarta branda in cella
La cosa peggiore che noi detenuti del carcere montoni di Verona anche se viviamo in condizioni pessime non siamo tra noi uniti e questo toglie forza alle nostre richieste
Per poter espiare con decenza la nostra pena
Io sono di destra ma questa politica del gogna USA e ora ora spero tanto nell'alleanza tra radicali e socialisti
Quindi il carcere Montorio in tanti aspettiamo una tua visita ancora stima Luca Luca grazie io appena potrò vedere verrò insomma
Non non è facile per me
Potere ad il permesso di recarmi all'interno di un carcere
Stella stelle le sue ventuno compagni di detenzione ristretti ai calci di Potenza noi donne detenuti ai calci di Potenza ci rivolgiamo a radio carcere perché diffondono nostra domanda
Che cosa ne è stato dell'emergenza carceri tanto declamata dei politici prima di agosto
E delle dichiarazioni del presidente Pecorella sull'esigenza di un indulto e quelle del presidente Pera così come di tanti altri politici cosa ne è stato nulla non è successo nulla e come ogni anno si è ripetuta la grandissima prese in giro dei detenuti e della Costituzione
Caro Riccardo aiutaci a divulgare la nostra voce sperando che arrivi al cuore di chi è al potere e saluta ci con l'affetto il grande Pannella con stima le donne detenute in carceri Potenza
Roberto della sezione di alta sorveglianza del carcere di Prato caro Riccardo non mi dimentico che a fine luglio un ramo del Parlamento ha approvato il disegno di legge ex Cirielli
Ora a me più che una legge sembra un OGM organismo igienicamente modificato per salvare uno Previti roviniamo migliaia di persone
Ovvero i recidivi ma non sanno che già oggi in Italia un recidivo prende il doppio della pena di uno che non lo è come si può usare il Parlamento per se stessi
Credetemi noi detenuti che siamo gli ultimi della società siamo i primi ad accorgerci di una politica sbagliata un caro saluto Roberto dal carcere di Prato
Un gruppo di persone detenute ci scrive ancora dal carcere Poggioreale di Napoli cara radio carcere siamo dei detenuti ristretti nel padiglione Roma questa volta del carcere Poggioreale e volevamo denunciare lo stato di sovraffollamento
E di abbandono che regna in questo carcere
Noi per esempio siamo in dieci in dieci detenuti dentro una piccola cella dove manca di tutto il vitto è scadente e siamo trattati come bestie
Come mai il signor Berlusconi ha trovato il tempo per fare leggi che servivano a Luís in una per fare l'amnistia
Nel campo
Stefano Andrea e Giovanni dal padiglione Milano del carcere Poggioreale in un altro padiglione avrete notato che il carcere Poggioreale la vergogna a Poggioreale
è diviso in padiglioni che hanno il nome diverse città Venezia Roma vediamo cosa succede Paglione Milano
Carissimo avvocato Arena le scriviamo dal padiglione Milano del famigerato carcere di Poggioreale nostra cella non è più grande di sei metri quadri e sarebbe fatta per una sola persona ma dentro siamo in tre
Ammucchiati uno sull'altro senso lo spazio per poter camminare
Noi ci siamo soprannominati i sepolti vivi qui infatti manca tutto dai detersivi per pulire la cella al medico per farci curare
Solo un mese fa è morto qui a Poggioreale un nostro compagno aveva soltanto ventisei anni
Aveva un tumore che è andata avanti più veloce dei medici anche noi
Di inviamo un pezzo di stoffa sporco per i residui che escono con l'acqua del rubinetto dalla nostra cella e solo un esempio della nostra condizioni di vita firmato Stefano Giovanni Gius due ristretti nel padiglione Milano del carcere Poggioreale
Poi ci scrivono un gruppo di persone detenute nel secondo Reparto quarto piano del carcere opera di Milano
Caro Riccardo nel nostro reparto del carcere di Opera la situazione sardi incredibile ti dico solo che qui ci sono sei persone detenute disabili
Uno anoressico ed è arrivato a pesare trenta chili uno e malato di Parkinson
Da notare che la nostra è una sezione comune e non è un reparto d'infermeria inoltre tanti anziani completano il panorama pensa che tutte queste persone devono dividere la cella o con persone sane o addirittura con malati di aizza che spesso e per disperazione si tagliano le braccia al fine di autolesionarsi
Se il nostro reparto vedi un detenuto che cammina con la mano che tocca sempre il muro bene Monti stupire quello è un nostro compagno di detenzione cieco
Questo e altro è opera di Milano firmato un gruppo di persone detenute del secondo Reparto quarto piano del carciofo di Milano
Un gruppo di donne detenute ci scrive questa volta dalla sezione di alta sorveglianza del carcere di vigevano
Caro Riccardo ci siamo decisi a scriverti dopo tanto tempo che ascoltiamo radio carcere per fare ascoltare anche la nostra voce dal carcere di vigevano
Qui la situazione è simile a tante altre carceri educatori sono una cosa rara e la magistratura di sorveglianza per noi è come se non ci fosse visto che rigetta tutte le nostre istanze il lavoro poi non c'è e i corsi di scuola i corsi di istruzione sono solo per poche detenute insomma per noi donne detenute nel carcere di vigevano esiste solo il fine pena e basta
Una cosa però ci teniamo a dire l'unico aiuto qui in carcere a vigevano ci arriva dalle agenti di custodia che sono brave e comprensive
Noi donne del carcere di Germano ci auguriamo che questa lettera venga letta radio carcere che a noi tanto cara ciò Riccardo iscriveremo ancora Billie dal carcere di Avellino caro Riccardo come sai sono nordafricano e sono in carcere da quattro anni la mia esperienza detentiva in Italia non può dirsi certo buona infatti stando in carcere mi sono preso anche il diabete
Come se non bastasse ora che si avvicina il mio fine pena il magistrato ha ordinato la mia espulsione dall'Italia
Ma io sono sposato da vent'anni con una cittadina italiana e un figlio che addirittura arruolato nella marina militare italiana
Come possono farmi tutto questo
Riccardo salutano il grande Pannella e ringrazia da parte mia Giuliano Ferrara per radio carcere sul foglio
Una persona detenuta pace scrive al carcere di Monza che preferisce mantenere l'anonimato in ogni lo rispettiamo
Cara radio carcere mi vorrei rivolgere ai cittadini onesti che non sono mai incappati nelle maglie della giustizia per chiedergli siti sicuri che sia giusto non difendere quei norme panorama umano che si nasconde nei sessanta mila
Detenuti nelle carceri italiane credete vi dia sicurezza infondere in questi detenuti rabbia rancore e disperazione
Forse
Una diversa riflessione si dovrebbe imporre da chi
In carcere non ci sta
Dopo questa lettera di queste persone detenute del carcere di Monza salutiamo non abbiamo più il tempo purtroppo di Egl tre salutiamo Gianni che ci Skira caccia Oprah di Milano Antonio dal carcere Ucciardone di Palermo Francesco dalla quarta sezione del carcere Secondigliano Alfredo dal carcere Poggio Reale di Napoli
Ferdinando recarci Tolmezzo Giovanni dal calci di Piacenza
Mario Enzo Daniele Antonio dal calci termini Imerese ecco in ultimo volevo segnalare
Un tra l'altro due lettere tra delle tante che ci sono arrivate da parte di persone libere cioè non ristretti in carcere le ho lasciate alla fine però per dare più spazio le persone detenute c'ha scritto Antonio che è un commerciante di Padova
Antonio scrive caro Arena mi chiamo Antonio sono un commerciante di Padova per caso l'altra sera ho ascoltato radio carcere vi devo dire che mi è venuta la pelle d'oca
Io anche se sono un cittadino libero e per di più di destra ritengo per niente vergognosa questa politica che nulla fa per risolvere il problema delle carceri firmato Antonio grazie signor Antonio
E poiché Rossana da Sassari caricato su una città via libera che ascolta e apprezza radio carcere e come cittadina ritengo l'atteggiamento di questo governo sia sul carcere che sulla giustizia quanto meno vergognoso
Mi auguro che faccia un'amnistia quanto meno per alleviare le sofferenze di tanti poveracci che sono in carcere gente spesso senza soldi e senza lavoro
Riccardo di saluto e ti ringrazio per quello che fai firmato Rossana da Sassari anche a lei signora grazie per la sua attenzione e ringrazio anche chi tra cittadini libri
C'ha scritto ecco non ho avuto modo per menzionare i bene questa puntata di radio carcere più breve del solito finisce qui vi ricordiamo i nostri recapiti innanzitutto il numero di telefono dove poter richiamare qui a radio radicale che rimedi Riccardo Arena il numero è zero sei
Quattro otto otto sette otto uno per chi volesse invece mandarci un'e-mail a questo indirizzo di posta elettronica radio carcere chiocciola radio radicale punto it e poi alle persone
Detenuti soprattutto ma non solo loro ricordiamo l'indirizzo dove scrivere lettere a Radio Carcere queste l'indirizzo radio radicale
Rubrica radio carcere via principe Amedeo due zero zero uno otto cinque Roma
Grazie ad Alessandro Teodori per l'assistenza in regia grazie alle persone libere che hanno avuto il senso di responsabilità di ascoltare radio radicale radio carcere e grazie di cuore a tutte le persone detenute che anche questa sera hanno
Acceso una radio per ascoltare una voce la loro voce la voce di Radio Carcere a tutti voi un caro saluto da Riccardo Arena
Io avrei popolo italiano il tribunale
Venticinque del codice di procedura penale già l'Italia l'appello di Palermo seconda sezione
Cinque aprile mille novecento