28 NOV 2001

Centromarca: «Crisi internazionale e riflessi su mercati e consumi» (con D'Amato)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 3 min

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I brand per ora resistono alla crisi, ma resta il rischio «no logo»Milano, 28 novembre 2001 - «Le aziende di marca rappresentano una certezza per i consumatori, che, insofferenti all'eccessiva informazione sulla crisi e sulla guerra si rilassano con la pubblicità.

La gente cerca continuità e l'unico segnale forte cui lega la speranza di prosperità è la marca».

Considerazioni contenute in uno studio svolto da Eurisko e presentato oggi nel corso dell'assemblea di Centromarca, quest'anno dedicata al tema: «Crisi internazionale e riflessi su mercati e consumi».

La relazione del presidente
di Centromarca Ernesto Illy spiega che per ora l'industria di marca esce indenne, o quasi, dalle minacce di crisi economica internazionale.

I consumi degli italiani si sono mantenuti stabili, dopo l'11 settembre, con una crescita del venduto in prodotti di marca pari al 2,1% nel triennio tra ottobre '99 e ottobre 2001.

La leggera flessione rispetto ai ritmi di crescita dello scorso anno, quando si registrava nel triennio tra ottobre '98 ed ottobre 2000 un +3%, deve addebitarsi più che altro alla congiuntura e non ai tragici eventi di settembre.

La marca, dunque, non perde quota nell'andamento generale dei consumi.

Anzi, nella crisi economica mondiale, acquista un nuovo ruolo.

Il marchio noto, infatti, come spiega lo studio di eurisko, rassicura i consumatori, in quanto rappresenta continuità in un momento di grandi incertezze.

Meglio ancora, poi, se si carica di nuove responsabilità, come quella di coniugare economia ed etica.

Risultati, tutto sommato, rassicuranti almeno nel medio periodo.

C'è però un rischio con cui la marca deve fare i conti.

Lo dichiara qui a Milano il presidente di Confindustria: «L'industria di marca può e deve dare risposte responsabili per rassicurare i comportamenti dei consumatori e contrastare i movimenti antiglobalisti, che creano sfiducia nelle industrie, facendo leva sulle preoccupazioni lecite dei cittadini».

Secondo l'industriale napoletano, «da una politica di prodotto si deve passare ad una politica di azienda e su questo si devono tenere informati e coinvolti i consumatori».

«a marca - conclude D'Amato - non è solo una firma di qualità, ma è garanzia di sostenibilità.

E i consumatori devono conoscere gli sforzi che l'industria fa per realizzare ciò.

Occorre, in definitiva, assumersi responsabilità e comunicarlo».

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  • Ernesto Illy, presidente Consiglio Direttivo Centromarca

    <strong>Indice degli interventi</strong>
    0:00 Durata: 9 min 37 sec
  • Remo Lucchi, amministratore delegato Eurisko

    0:09 Durata: 27 min 49 sec
  • Daniel O'Connor, presidente Ceo Management Venture

    0:37 Durata: 18 min 5 sec
  • Guido Barilla, delegato Confindustria per le attività di education e conoscenza, presidente Barilla

    0:55 Durata: 11 min 2 sec
  • Livio Buttignol, presidente Società Autogrill

    1:06 Durata: 10 min 53 sec
  • Antonio D'Amato, presidente di Confindustria

    1:17 Durata: 23 min 6 sec
  • Ernesto Illy, replica

    1:40 Durata: 5 min 39 sec
  • Mario Valducci, sottosegretario Ministero Attività Produttive

    1:46 Durata: 17 min 45 sec