Convegno dal titolo "La sicurezza del Mediterraneo"

Che questa condizione continuerà io vorrei allargare un attimo la riflessione ai temi propriamente della sicurezza nel Mediterraneo che sono l'oggetto di questo convegno badate mediterraneo si trova ad essere al centro
Delle relazioni internazionali come forse non accadeva da secoli
Si è teorizzato che il fulcro delle relazioni internazionali si spostava e si è spostato verso l'Atlantico verso il Pacifico
Paradossalmente oggi meriteranno si trova di nuovo al centro delle relazioni internazionali al centro di grandi traffici economici che comunque pongono problemi di sicurezza
Pensiamo al crescente traffico di merci che attraverso il canale di Suez arriva in Europa nel Mediterraneo dall'Asia
Ma anche al centro di tensioni ecco che religiose
Che fanno del Mediterraneo il partito il teatro forse fondamentale oggi di quel potenziale conflitto di civiltà fra l'Occidente e l'Islam che costituisce il principale fattore di pericolo e destabilizzazione delle attuali relazioni internazionali
Io credo che di fronte a questo problema che si è aperto drammaticamente con l'undici settembre l'attacco
Ma gli Stati Uniti da parte del terrorismo internazionale
L'Europa
In generale la comunità internazionale ancora non è stata in grado di mettere in campo una strategia efficace
Dopo la caduta del muro di Berlino l'Europa ha avuto una strategia efficace
Perché ha saputo reagire a questo grande evento con una politica aperta e generosa di stabilizzazione
E di inclusione euro-atlantica dei Paesi dell'Europa orientale
Largamente o della NATO l'allargamento dell'Unione Europea sono stato una strategia efficace di stabilizzazione della democrazia e di stabilizzazione dell'Europa
Di fronte ai rischi di instabilità si potevano determinarsi con la fine del blocco sovietico
La crisi aperta dall'undici settembre è stata a mio giudizio sino ad oggi priva di una risposta strategica efficaci
La risposta strategica che non significa soltanto con la lotta al terrorismo certamente è una componente essenziale
Ma contemporaneamente appare sempre di più evidente che la lotta al terrorismo per essere vincente ha bisogno anche di una strategia inclusiva
E cioè della capacità di costruire un sistema di alleanze nel Mediterraneo capace di mobilitare anche tanta parte del mondo islamico proprio nel contrasto al terrorismo
In realtà questa strategia che si è imperniata sull'idea che l'espansione della democrazia avrebbe costruito questo schieramento ha dimostrato tutta la sua fragilità
La lotta al terrorismo ha generato una sostanziale crescita dei movimenti di tipo fondamentalista
La stessa espansione della democrazia ha fatto sì che questi movimenti vadano al governo democraticamente per la forza del consenso popolare
Questo vale anche per Hezbollah in una certa misura che è un partito politico che raccoglie più del trenta per cento dei voti lituano con un gruppetto terroristico
Opera Hamas o domani non sappiamo cosa potrà accadere in Egitto ma mano che si allargano le maglie della democrazia come sollecita l'Occidente cosa potrà accadere in Marocco
In realtà non ci troviamo di fronte al fatto che i regimi i cosiddetti moderati certamente più amici dell'Occidente appaiono via via più in difficoltà
Incalzati da una crescente radicalizzazione di che senso antioccidentale di grandi masse lui di persona
Il terrorismo appare tutt'altro che isolato mentre l'esperienza di costruzione di una nuova democrazia in Iraq incontra enormi ostacoli io non so
Quale sia il calcolo più realistico sul numero delle vittime riusciamo ma certamente mettiamo che si ponga a metà strada fra le valutazioni
Delle università americane e quelle ufficiali si tratta comunque di un prezzo enorme a fronte di una situazione che è ben lontana dall'apparire stabile o in via di stabilizzazione
Io mi ha impressionato la dichiarazione non di un gruppo pacifista fate il capo di stato maggiore delle forze armate britanniche il quale ha detto prima ce ne andiamo e meglio è perché noi siamo lì un fattore di instabilità e non di stabilizzazione
Direi che come dichiarazione di fallimento considerato anche la fonte autorevole forse era difficile pensarne una più impressionante
Io credo che tutto questo ci mostra un un quadro di stabilità e di pericoli nel Mediterraneo
Estremamente estremamente complesso
è una sfida di grandissima portata per un Paese come il nostro che nel Mediterraneo si trova
Noi siamo nel cuore del Mediterraneo
Siamo un Paese attraversato da tutte queste tensioni siamo un paese di frontiera inevitabilmente questo ci attribuisce una grande responsabilità
Io credo che i Paesi mediterranei dell'Unione europea abbia una grande responsabilità
Cioè quella di guidare una nuova strategia
Così come la strategia dell'allargamento ad Est fu guidata dalla Germania e che aveva una prima una grande responsabilità in questo senso dell'Europa segui la linea tedesca
Furono i tedeschi con la decisione dell'unificazione del tedesca dare il segno di un processo di integrazione dell'Europa centrale e orientale
Io credo che qui sin qui è mancato dico come riflessione diciamo una capacità dei grandi Paesi mediterranei dell'unione di dare il segno di una politica efficaci
Per questo è stato importanti che è stato il primo segnale di una possibile svolta
Di una combinazione di azione politica militare certamente per arginare un conflitto chiaro
Quello che è accaduto sin qui questo è fermare una spirale di violenza tuttavia evitare che in Libano ci fosse una nuova tappa di quello scontro di civiltà che esattamente lo scenario più favorevole alla crescita del terrorismo fondamentalista
Io credo che il successo
Politico vero sin qui con tutte le incognite del futuro del Libano è il fatto che in Libano si è schierato una grande forza multinazionale che comprende militari europei i militari di grandi paesi islamici
Come la Turchia e guai io direi in un momento come questo passo sbattere la porta dell'Unione Europea in faccia da tutti
Questo sarebbe un gravissimo errore
Dal punto di vista generale della sicurezza nel Mediterraneo e di una politica verso il mondo islamico in grado di isolare le forze fondamentaliste di rafforzare
Le forze più aperti alla cooperazione con l'Occidente
Che non vuol dire che la Turchia domani potrà entrare in Europa un processo lungo ma guai a dare la sensazione che noi non li vogliamo diciamo sarebbe un gravissimo errore
Quindi il problema vero
E come mettere in campo una strategia efficace
In grado di dare forza a quelle componenti del mondo arabo e del mondo islamico che vogliono qua cooperare con l'Occidente in grado di isolare
Le forze fondamentaliste e di contrastarne la crescente influenza
E questo badate a mio giudizio passa attraverso una azione coerente
Nulla e disastroso nel rapporto con questo mondo come la sensazione di avere un doppio standard nella
Da una parte io penso che la questione che oggi appare via via più delicata e importante
E come contrastare la crescente influenza del fondamentalismo di marca scita
Nel Mediterraneo
La crescente influenza del fondamentalismo di ma crescita nel Mediterraneo determina per la prima volta uno scenario strategico nuovo nel quale c'è una comune convenienza dopo la guerra in Libano
Disse pelle e dei grandi Paesi arabi della regione
A trovare un accordo tra di loro anche per contenere la crescente influenza iraniana
Che appare un potente fattore di destabilizzazione della regione mediorientale
Libano
Siria per certi aspetti
Cambia il quadro delle convenienze
E si determina la necessità di un'azione volta ad affrontare la questione che rimane la chiave
Si potrebbe dire la madre di tutti i conflitti in quella regione
Che è il conflitto israelo palestinese
Perché non c'è il minimo dubbio vedete che anche l'esito della difficile missione in Libano è legato
Alla all'avvio
Verso una soluzione positiva del conflitto israelo palestinese
Perché non c'è dubbio che la questione palestinese il fattore di maggiore destabilizzazione delle società arabe
E non a caso viene da questi Paesi e la Giordania ed Egitto Arabia Saudita Paesi alleati dell'Occidente e alcuni alleati preziosi perché oltre a essere alleati sono per i che ci forniscono il petrolio diciamo
Viene il messaggio che io ci sono passi in avanti rapidamente
Tra Israele e Palestina oppure all'interno di queste stesse società diventerà difficile contenere la crescita di una radicalizzazione in chiave antioccidentale
Di quella che loro chiamano la strada araba e che noi chiameremmo l'opinione pubblica comunque i cittadini
Io credo quindi che
La vicenda libanese oltre a essere un testo cruciale per la prima volta una grande forza multinazionale dispiegata nella regione ci sono migliaia di soldati europei
E io sono convinto che quando si hanno migliaia di soldati sul terreno si conta di più anche politicamente c'è poco da fare
L'Europa è stata un grande pagatori si diceva l'Europa Peyer mentre gli americani erano gli unici player politici nella regione ma oggi noi abbiamo la possibilità di esercitare un ruolo politico
Molto più che nel passato
E l'Europa
Sino a quando l'Europa Potter tollerare questa crescente instabilità
Ma date la questione islamica non non non è soltanto nella frontiera mediterranea attraversa le nostre società nelle quali vivono oramai milioni di musulmani
Questa instabilità è un lusso che non ci possiamo consentire a Luca con questo richiede fermezza contro non soltanto un'azione efficace contro il terrorismo ma anche fermezza contro altri pericoli io penso per esempio che
Ed è giusto che la comunità internazionale reagisca alla violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza anche da parte iraniana nel momento in cui la questione inevitabilmente sarà riproposta di fronte al Consiglio di sicurezza
Noi abbiamo incoraggiato l'Iran ad accettare l'offerta negoziale lo abbiamo fatto in spirito di amicizia ma qualora dovesse per permanere un rifiuto è inevitabile che la comunità internazionale assuma delle misure non spetta a noi farlo diciamo però io credo che questo diventerebbe inevitabile
Ma dall'altra parte io penso non è più sostenibile una situazione come l'attuale a Gaza
Dove il rischio di un tragico collasso umanitario dice porta con sé veramente il pericolo di un elemento di instabilità che esplode in tutta la regione in tutta la regione e che inevitabilmente arriva a toccare anche o
Dunque una strategia per la sicurezza comporta io ritengo fermezza
Capacità di iniziativa disponibilità all'uso dello strumento militare per il peacekeeping è mia profonda convinzione per esempio che un processo di pace accelerato
Passa tra palestinesi e israeliani non soltanto attraverso un'accelerazione di un vero e proprio accordo di pace
Ma anche attraverso un impegno della forza internazionale per garantirlo
Io penso che l'esempio libanese debba essere considerato con molta attenzione
Perché la mia opinione è che difficilmente un accordo possa reggere tra palestinesi e israeliani senza dispiegare una forza internazionale in quella regione in grado di prevenire gli attacchi contro Israele
Così come l'UNIFIL deve fare il Libano e nello stesso tempo in grado di garantire la sicurezza dei palestinesi
Questo io credo da questo punto di vista importante rivivono per la prima volta israeliane hanno accettato non dico di affidare la loro sicurezza di una forza internazionale ma perlomeno di condividere con una forza internazionale
La garanzia della sicurezza di Israele è un fatto importante è un segnale anche forse di una più matura riflessione politica nella società israeliana
Ed è la comprensione che se non si arresta quella spirale di radicalizzazione di odio neppure la forza dello strumento militare è una garanzia di sicurezza
Ebola messo Israele di fronte ad un quadro nuovo cioè per la prima volta hanno fronteggiato un movimento di guerriglia efficace non è un esercito
Io penso che Israele sia in grado di sconfiggere qualsiasi esercito nel mondo arabo
Ma un movimento di guerriglia armato in modo moderno non è un esercito
è un nemico molto più complesso da affrontare perché è un nemico che per poter dire ho vinto è sufficiente che non sia sconfitto che non si elimina
E alla lunga movimenti di guerriglia si sono rivelati dei clienti assai scomodi anche per Stati più potenti di stare
E per la prima volta l'esistenza di questo rischio ha spinto la classe dirigente israeliano ad una riflessione nuova importante perché è mia opinione che senza un coinvolgimento attivo della comunità internazionale una vera sicurezza
In quella parte del mondo non ci sarà
Dunque non ci troviamo di fronte a scenari nuovi
Pieni di rischi
Ma anche con nuove opportunità
E questi scenari richiedono una partecipazione attiva dedita
Sia sul piano della politica estera cioè dell'iniziativa politica io credo che noi dobbiamo concorrere ad un piano europeo oltre che naturalmente ad una stretta collaborazione con gli Stati Uniti d'America
Gli Stati Uniti sono stati essenziali
Nella svolta libanese
E non non non credo di poter essere smentito che se dico sì e senza la spinta che è venuta dagli americani sarebbe stato anche più difficile trovare le condizioni per l'unità e l'impegno dell'Europa
Perché l'Europa quando è è d'accordo con gli Stati Uniti
Molto più facilmente si ritrova unita e quando si vedevano un conflitto con gli Stati Uniti è molto difficile che anche l'Europa si è unita
Il che denota anche da parte americana la ricerca di nuove soluzioni e forse anche la consapevolezza che l'esperienza unilaterale
E stata apportatrice di problemi e difficoltà più che di soluzione
E quindi la necessità di collaborare con l'insieme dell'Europa magari di un'Europa in grado di prendersi di più le sue responsabilità
La mia opinione e che anche nella regione palestinese gli Stati Uniti siano alla ricerca di nuove soluzioni
E ne sono testimonianza recenti emissioni del segretario di Stato Condoleezza Rice affermazioni importanti la fermezza con cui in diversi momenti l'amministrazione americana ha rilanciato l'idea di una soluzione dei due Stati
Come soluzione su cui lavorare
A a breve e non come prospettiva lo butta
Io penso quindi che ci sono le condizioni per una rinnovata azione politica
Europea
Per un dialogo con gli americani che certamente potrà farsi più stringente dopo le elezioni americane di un iter
Ed anche per
Predisporre scenari nei quali inevitabilmente anche lì lo strumento militare sarà alla fine importante per garantire accordi di pace è un quadro di stabilità
Penso che dobbiamo fare in fretta
Mi ha colpito l'ho ripetuto più volte concludo un'affermazione del re di Jordan che è una personalità politica di grande spessore grande lucidità certamente una delle personalità più amiche del mondo occidentale che vivano in quella parte del mondo
Quale ha detto dice negli incontri privati ma ho visto che ha detto anche in una in una intervista pubblica
Abbiamo il tempo che abbiamo del due mila sette
Se nel corso del due mila sette non nasce uno Stato palestinese non nascerà più
Perché la realtà palestinese si disgrega era e a quel punto l'infezione del fondamentalismo del terrorismo sarà inarrestabile in tutta la regione
è un messaggio molto allarmato
Ma se l'Occidente non sa ascoltare i messaggi allarmati dei suoi amici credo non saprà neppure difendere la sua sicurezza grazie
Ringrazio ringrazio
Il ministro D'Alema che dovendo come accennato prima partire per il Lussemburgo non parteciperà al secondo turno di interventi non voglio certamente riepilogare voglio soltanto porre l'accento sulla sua affermazione
Dopo la caduta del Patto di Varsavia del comunismo del muro di Berlino l'Occidente ebbe una strategia dopo l'undici settembre
L'incidente lo cedente non ha più avuto una strategia devo dire
è facile avere una strategia quando cessa una minaccia è più difficile avere una strategia quando ne appare una nuova e comunque condivido l'importanza del Libano
Come luogo dei punti di collaborazione fra forze armate
Europee e forze armate dei Paesi arabi l'importanza dell'intervento europeo
L'emergere della minaccia città che fa certamente da coagulante
Sulla base della paura
Nei confronti degli altri Stati
E sulla base delle convenienze
Da parte degli Stati arabi l'importanza della soluzione arabo-israeliana la nuova politica USA certamente peccato che se ne vada ma ha gettato comunque nella discussione una serie numerosa ditemi ai quali reagire nei confronti dei quali trovare lo spunto per intervenire
E adesso la parola
Al commissario Frattini ha del ministro Frattini
Che ringrazio doppiamente per essere venuto anche lui preso da mille impegni è riuscito comunque ad arrivare puntuale alle quattro
Che dire del ministro Frattini credo di aver trovato un buon modo
Un buon modo per presentarlo e faccio riferimento
Alla vostra coscienza al vostro pensiero
Prima che Frattini diventasse il commissario per la sicurezza europea eravate mai accorti che ci fosse un commissario per la sicurezza europea
Francamente no
Devo dire che me grande merito di Frattini
Quello di essere stato presente sulla scena europea nelle problematiche per la sicurezza
Di far sì che oggi in Europa quando si parla di sicurezza si continui a parlare di Solana che però mi sia consentito
Si agita molto nel momento in cui emerge la minaccia libanese poi nel momento in cui l'Europa deve intervenire come tale
Scompare
E
Si parla
Frequentemente del commissario per la sicurezza degli interventi europei nell'Hummel confronti dell'immigrazione servirà selvaggia
Dei problemi della frontiera europea
Cioè da quando comandavo la Guardia di Finanza ritenevo essere uno dei problemi fondamentali che riguardava la sicurezza europea
E la lotta non solo l'immigrazione selvaggia
Per cui devo voglio dare atto pubblicamente come italiano al ministro Frattini che come commissario vicepresidente dell'Unione Europea
Ha saputo mettere sul tappeto con grande incisività
Il tema di cui alla responsabilità inaudito europeo grazie
Grazie molte senatore Ramponi detti ringrazio molto di avermi invitato oggi
Qui io sono rientrato un'ora fa da Belgrado per un in portante riunione proprio dedicato alla sicurezza dei Balcani occidentali sulla quale vi dirò una parola nel corso di queste mie riflessioni ho avuto modo di ascoltare chi mi ha preceduto e debbo dire che oggi c'è una grande occasione
Quella
I riportare in primo piano il ruolo dell'Europa in una strategia di sicurezza che certamente oggi non immagina nessuno immagina più che sia affrontata a livello nazionale
Ed è evidente essendo voi chiediamo al cosiddetto uomo della strada se immagina che la lotta al terrorismo si possa
Vincere o comunque sostenere
Con le sole forze anche del più forte tra gli Stati europei otto il più forte tra gli Stati del mondo credo che il cosiddetto uomo della strada dice ma certamente sei non c'è una strategia internazionale
è inutile anche pensare di vincere questa sfida e allora
Cosa può fare cosa può fare come l'Europa può affrontare questa sfida
In primo luogo coniugando il concetto di sicurezza Interna con quello di sicurezza Esterna
Sono due aspetti direi tanto intrinsecamente legati
Che solamente se l'Europa è in grado di esprimere una strategia ben coordinate ben integrata tra i due
Solo allora l'Europa diventa un vero attore politico sulla scena internazionale ed è quindi lo sforzo di dare più visibilità più concretezza di contenuti
E direi un maggiore coordinamento alle azioni che gli stati membri svolgono e che le istituzioni dell'Europa svolgo quando parlo di coordinamento all'interno
Parlo di una politica
Che mi è affidata nell'Unione Europea
E che ovviamente ha delle implicazioni totalmente collegati alla Sicurezza Esterna
Come il senatore Ramponi ha ricordato se parliamo di immigrazione o di lotta al terrorismo
O di frontiere di un'Europa che si sta allargando sempre di più parliamo di temi tipicamente transnazionale non partiamo di temi limitati allo spazio interno dell'Unione Europea
E allora lì
C'è un tema da affrontare che come far sì che l'Europa possa decidere decidere più in fretta e decidere con decisioni e soluzioni meglio coordinate questo è il tema del giorno che prescinde dalle materie della decisione ma che dice oggi a venticinque domani mattina a gennaio a ventisette
Una decisione che tocchi la sicurezza interna dei cittadini da prendere col diritto di veto di ognuno degli Stati membri e non è più possibile
Allora il tema per la sicurezza interna è anzitutto rimuovere il diritto di veto e superare l'unanimità nella preso delle decisioni che tocca la sicurezza
Io ho formalizzato questa proposta nel mese di giugno scorso c'è una discussione in corso ma questa discussione ha lasciato fortunatamente una porta aperta
Perché tutti intorno al tavolo del consiglio dei ministri dovunque esso si svolga al Lussemburgo a Brussel
Condividono che decidere a ventisette non è decidere
Perché o non si decide affatto o si decide dopo mesi di defatiganti discussioni e comunque abbassando il livello di ambizione per arrivare al compromesso a tal punto che la decisione non è più un valore aggiunto questo è il tema sulla sicurezza interno
Che ripeto prescinde dalle materia qual è invece il tema sulla sicurezza esterna dell'Europa
Il tema è a mio avviso ricreare e un un argomento toccato dal ministro D'Alema poc'anzi e prima ancora dal presidente Fini
A come l'Europa può essere attore capace di ricreare legami forti con i principali partners internazionali
E tema nel tema e l'Alleanza euroatlantica che abbiamo un po'dato per scontata fino a che non ci siamo trovati ad una divisione senza precedenti sulla crisi dell'Iraq
Abbiamo scoperto quanto questo valore dell'alleanza euro-atlantica dovevamo difenderlo
Quanto oggi lo dobbiamo rilanciare non dico ricostruire perché non si è mai rotto
Ma rilanciare con forza quale può essere il ruolo dell'Europa in questo il ruolo dell'Europa può essere a mio avviso
Geograficamente direi per dimensioni geografiche e poi vengo subito al Mediterraneo a
Quello di un ponte politico tra gli Stati Uniti d'America e quelle aree del mondo dove gli Stati Uniti d'America trovano per una molteplicità dei problemi che conoscete assai meglio di me più difficoltà adoperare
E sul terreno delle materia delle grandi sfide
Laddove il bilanciamento tra sicurezza e libertà individuali deve essere fortemente riaffermato
Noi non possiamo limitarci a puntare il dito contro gli Stati Uniti per la strategia internazionale antiterrorismo
Dobbiamo impegnarci sempre di più con gli Stati Uniti affinché sia chiaro a tutti che la lotta al terrorismo non deve non può significare il sacrificio dei diritti individuali delle persone
Ma è chiaro che la via più facile condannare puntare l'indice e prendere i titoli di giornali perché si accusano gli Stati Uniti molto facilmente
E si trovano anche gli applausi ma io credo che ad esempio il negoziato
Che abbiamo condotto e per le e per il quale ho speso molto tempo personalmente per rinnovare una corda Europa Stati Uniti sul trasferimento dei dati passeggeri dell'intero traffico avuta reo
Europa Stati Uniti in funzione
Di prevenzione antiterrorismo quell'accordo raggiunto dopo notti di negoziati e giorni di negoziati non è stato un cedimento è stata l'affermazione che l'Europa parla con una voce sola
In materia di lotta al terrorismo propone una soluzione negoziale la contratta con gli Stati Uniti con parità di diritti e sigla un accordo questi sono esempi che purtroppo nella grande stampa non passano per il valore che hanno immaginate cosa sarebbe successo se non avessimo siglato un accordo che permette al traffico aereo dai per gli Stati Uniti con l'Europa
Di continuare con regolarità con la garanzia che il trasferimento dei dati sui passeggeri viene usato in funzione antiterrorismo non viene abusato per fini diversi
Ma c'è un serio scambio di informazioni su eventuali sospetti a bordo degli aeroplani dai per gli Stati Uniti d'America questo è un esempio di come l'Europa può avere un ruolo se parla con una voce sola e che si e si è ispirata ad un obiettivo di partenariato sincero con i grandi partners internazionali
Ma gli Stati Uniti non sono il solo partner con cui l'Europa si può e si deve confrontare
Accennerei allora al Mediterraneo l'oggetto di questa discussione di oggi credo che l'alternativa ancora una volta sia chiara o il Mediterraneo diventa una polveriera sempre più pericolosa per la nostra sicurezza perché noi ci siamo sul Mediterraneo oppure diventa la grande occasione politica per ridare slancio ad è un Europa che francamente è stato già accennato ha guardato molto moltissimo a nord e a destra con il grande impegno sull'allargamento ha guardato troppo poco a sud a perché ha guardato troppo poco a sud perché mi permetto di dire
Molte volte si è oscillato tra un lasciar fare ad altri e gli altri erano spesso gli americani
E uno svolgere un ruolo che non è apparso ora al di là del chi avesse ragione o chi avesse torto che non è apparso bilanciato tra le ragioni di tutti e il caso tipico eh l'azione l'impegno dell'Europa in Medio Oriente sullo scacchiere mediorientale
è stato già detto ancora ma se io dovessi ricordare e sottolineare
A quale il vero valore aggiunto de il successo della missione europea in Libano al muro almeno per come è partita
E che per la prima volta entrambe le parti erano d'accordo compresi gli israeliani non è una soluzione messa sul tappeto come all'inizio Vito si poteva temere
Dicendo agli americani israeliani prendere o lasciare questa è la decisione che abbiamo preso
Ma si è cercato un accordo allora se questo accordo dimostra che l'Europa può essere bilanciata tra le ragioni di una parte e le ragioni dell'altra
Mi chiedo
Se non dobbiamo ripensare ha degli atteggiamenti del nostro passato europeo in cui l'Europa è parsa sempre molto attenta
Alle sole ragioni dei palestinesi ai soli torti degli israeliani e non anche anche alle ragioni degli israeliani e ai torti dei palestinesi e perché
Spesso era in questi momenti che gli americani occupavano il terreni no
Perché evidentemente se una parte non si sente sufficientemente garantita si rivolge all'altro attore presente sul terreno in questo caso gli Stati Uniti dal quale si ritiene più garantita
E se l'Europa ha giocato un ruolo e vuole giocare un ruolo la ricetta è quella giusta quella che abbiamo iniziato a sperimentare in Libano cioè crisi israelo palestinese si risolve non imponendo agli uni o agli altri una soluzione elaborata altrove
Ma promuovendo dall'interno le forze favorevoli al dialogo in modo che israeliani e palestinesi possano insieme concordare lì l'Europa ha un ruolo di facilitatore ha un ruolo di promotore della pace a una sfida davanti a sé che può vincere e quindi siccome abbiamo dimostrato che se c'è fu l'onta politica forte si può fare io credo che questa è la strada per riprenderci un ruolo che dell'Europa nel Medio Oriente sul Mediterraneo
E che possiamo a mio avviso usare come la ricetta politica per lavorare verso la pace
E per lavorare verso la pace lavorare in Mediterraneo io credo anche
Un richiamo serio sarà utile
All'uso della forza lo ricordava D'Alema ma come risultato di una ricetta politica condivisa questo attenuerà
Il criticismo pregiudiziale verso l'uso della forza perché se l'uso della forza è frutto di scelte politiche condivise l'uso della forza serve non ad imporre scelte ma serve a persuadere con la serietà degli argomenti coloro che sono contro qualsiasi politica
Perché vi saranno sempre coloro che saranno contrari alla politica americana quella europea a qualsiasi politica gli estremisti e i terroristi non accetteranno mai nessuna soluzione condivisa perché la soluzione condivisa è esattamente l'opposto dell'obiettivo dei terroristi e degli estremisti allora l'uso della forza come parte di una strategia politica condivisa è un altro terreno su cui l'Europa credo posso sapere Successo
Se dovessi usare un'espressione per dire come io vedo il modo di riferirsi ai nostri interlocutori mediterranei io credo che si possa dire passiamo cerchiamo di farlo dal partenariato tradizionale che era già un passo avanti a una vera e propria congestione dei processi politici perché voi ricorderete quando i lavoravamo insieme nell'ambito del partenariato NATO Unione europea sul Mediterraneo
La cosiddetta dimensione politica della NATO sul Mediterraneo ebbene lì
Le richieste dei nostri interlocutori mediterranei furono quelle non solo di non imporre la forza decidendo altrove ma di non imporre soluzioni politiche anche quelle che loro potrebbero accettare se frutto di una cogestione condivisa
Parliamo di promuovere la democrazia parliamo di promuovere i diritti fondamentali facciamolo con gestendo il processo politico e avremo più possibilità di successo che non trasferendo al loro modelli che a noi piacciono moltissimo come la Carta europea dei diritti
Ma che per loro sono comunque un'imposizione non sono la Kohner scissa per usare un termine inglese che rende molto bene l'idea questo è un altro terreno su cui l'Europa può fare la differenza
Parliamo ancora di Mediterraneo mediterraneo non vuol dire solo sicurezza ricordiamoci tutti lo sapete meglio di me
Che nei grandi vuole della strategia di Barcellona quello che veramente folli fallito è stato il volet con nomi e non c'è sicurezza e stabilità delle istituzioni se non c'è capacità di promuovere la ricchezza e lo sviluppo allora
Parlando di sicurezza creiamo le precondizioni per un terreni no di sviluppo economico della regione mediterranea ad esempio rilanciando l'idea che soprattutto italiana Gianfranco della Banca europea per il Mediterraneo
Questa è una sfida che tutti i partner mediterranei ci chiedono fortemente e che se non affrontiamo e vinciamo
Farla ready sola sicurezza non sarà accettato dai nostri interlocutori che ci chiedono sicurezza cosa vuol dire creare condizioni favorevoli per lo sviluppo
Allora allarghiamo un po'il tema del Mediterraneo
E vediamo
Come inserire il tema economico come inserire il dialogo interculturale come dare una voce più forte i parlamenti
Perché qui ci sono autorevoli parlamentari il ruolo dell'Assemblea parlamentare ha avuto euromediterranea
è un ruolo al di sotto delle aspettative che noi avevamo quando l'abbiamo lanciata sotto presidenza italiana è un ruolo al di sotto va potenziato
Se vogliamo che veramente l'assemblea dei parlamenti dei Paesi euromediterranei sia un fattore di dialogo politico
E poi non dimentichiamo come rafforzare la cooperazione parlato addetti ai lavori
Tra e Unione europea è nato ho ricordato la dimensione politica ma voi che siete
Più addetti ai lavori di me in questo tema e il ministro pari Parisi che è il responsabile lo sa ovviamente meglio di me la dimensione mediterranea della NATO che parte dal vertice di Istanbul e rilancia un processo che è ancora in corso credo che meriti
Di essere approfondita è continuata per la prima volta abbiamo sul Mediterraneo come voi sapete un impegno persino della federazione russa allora questo è un altro punto su cui credo ci dobbiamo concentrare cosa stiamo facendo noi Europa in concreto
Primo stiamo promuovendo una strategia comune arrivano Order riva sud diciamo così
Per prevenire la radicalizzazione violenta il reclutamento del terrorismo questa è una delle sfide politiche che ci accompagneranno per i prossimi decenni
Se noi non castrati chiamo insieme ai nostri interlocutori del sud del Mediterraneo questa diffusione della radicalizzazione violenta e del reclutamento
Noi non taglieremo una delle radici profonde
Della diffusione del terrorismo fondamentalista e lì
Io sottolineo un tema il tema è l'Africa nel suo complesso se noi non avremo una strategia europea IPPA un'africana per affrontare la radicalizzazione il reclutamento noi daremo una risposta incompleta
Voi sapete perfettamente che oggi la polveriera del reclutamento di terroristi si sposta a sud si sposta verso l'Africa subsahariana verso la Somalia verso il Sudan verso l'Etiopia allora lì bisogna lavorare e solo una strategia Pane africana con l'Europa ci può permettere di dare una risposta al tema
Della prevenzione contro il radicalismo io sono un grande fautore di una strategia euro africana per la sicurezza
E posso dirvi che me ne sto occupando a fondo per l'immigrazione con qualche successo voi sapete probabilmente che dopo qualche sforzo significativo
La Libia accettato la nostra proposta di tenera è il ventidue novembre prossimo la prima conferenza pane africana
Ed europea sotto l'egida dell'Unione europea e dell'Unione africana sull'immigrazione
Sarà un'occasione per provare non solo la volontà concreta della Libia che per l'Italia il Paese partner chiave nella sud del Mediterraneo ma anche per testare diciamo così una politica pare africana ed europea insieme sull'immigrazione perché il traffico di esseri umani uno dei veicoli per portare nelle nostre terre nei nostri Paesi
Estremisti sospetti terroristi predicatori di violenza non è soltanto un modo orribile per trafficare in esseri umani vedete il modello europeo di sorveglianza mediterranea marittima che è stato approvato dal Consiglio dei ministri dieci giorni fa sulla mia proposta
Questo è un modello sperimentale che però per la prima volta darà all'Europa una ricetta europea su come in modo integrato
Creare una rete di centri di comando mediterranei con l'uso di strumenti satellitari con tecnologie è il primo modello europeo che individua un tipo di frontiera
Quella marittima e un tipo di frontiera marittima quella mediterranea
Questo direi che è un successo su cui noi dobbiamo lavorare anche perché le nostre forze armate i nostri corpi di polizia la Guardia costiera italiana si stanno distinguendo debbo dirlo con orgoglio da italiano tra tanti altri interlocutori di altri paesi nella capacità di essere protagonisti nella vigilanza e nella protezione
Del Mediterraneo
Possiamo usare meglio di come stiamo facendo i modelli che ci sono modelli come il cosiddetto cinque più cinque possiamo aiutare quei Paesi del Nordafrica del Maghreb che lavorano contro il terrorismo voi sapete forse che ad Algeri cioè il primo centro africano
Di ricerca e di prevenzione contro il terrorismo l'Europa lo finanzierà
Lo aiuterà per farlo crescere perché è un centro ad Algeri nel centro del Maghreb che si occupa istituzionalmente di training
Dei Paesi africani contro il terrorismo e per la prevenzione credo che sia interesse nostro investire molto
Dove ancora vedo un'azione per l'Europa l'Europa trovi un'unica parola
Per persuadere i nostri interlocutori mediterranei a convergere sulla definizione europea di terrorismo e a tradurla nella convenzione delle Nazioni Unite sulla quale si discute da molti e molti anni senza successo
L'Italia va in Consiglio di sicurezza questo sarà un obiettivo io credo importante e certamente se l'Italia riuscirà a giocare un ruolo nel convincere i Paesi arabi ad accettare la definizione europea che ad esempio non immagina l'idea di resistenza o cose del genere per giustificare il terrorismo sarà un passo avanti
Gli ultimi due pensieri e concludo non dimentichiamo i Balcani occidentali
Vengo da da Belgrado
Invitato dal Presidente età dice attorno ad un tavolo oggi c'erano gli otto presidenti dei Paesi dei Balcani presidente La Repubblica dei Balcani occidentali e chi vi parla e l'Unione europea
E abbiamo ottenuto
Un accordo complessivo su una richiesta di quei paesi all'Europa
Di creare
Un'area di cooperazione per la sicurezza tra il Mar Nero e l'Adriatico quella fascia chiave per la criminalità organizzata per il terrorismo per i traffici otto presidenti la Repubblica hanno chiesto all'Europa di lavorare strutturalmente insieme credo che l'Italia abbia un grande spazio di investimento
E l'ultima parola è tutto questo non lo faremo senza il settore privato
Io ho lanciato una piattaforma di dialogo permanente pubblico-privato sulla sicurezza
Abbiamo un miliardo e quattro di Euro da spendere nel prossimo Budget per la ricerca sulla sicurezza
Abbiamo degli obiettivi ambiziosi che credo richiederanno l'ottimizzazione delle risorse e fare dell'Europa un centro di promozione di soluzioni tecnologicamente vincenti la sicurezza è anzitutto politica ma è politica e tecnologia grazie molte
Grazie bravo Frattini e posso dire storie epilogo perché francamente siamo un po'a corto
Con i tempi
Voglio soltanto adesso dare l'avvio ad un secondo giro di interventi il ministro Parisi poi presidente Fini e infine Frattini se vuole concludere
Va be'ma noi vogliamo così
Allora io io non rinuncio a voglio fare un assist a Parisi casi dopo alle natura no no ma tanto il pallone Minuetto guarda un minuto per siamo davvero convinti che D'Alema lo ha detto chiaramente mi spiace che sia andato via però
Il ministro della difesa gli gira la domanda siamo davvero convinti che la diffusione così massiccia dell'integralismo islamista sia in qualche modo la conseguenza del fatto che l'Occidente anzi gli anglo americani
Hanno deciso di far cadere il regime dei talebani hanno deciso di intervenire in Iraq o siamo davvero così convinti che la diffusione dell'integralismo milanista sia la conseguenza del fatto che non si risolve la questione israelo palestinese
Io non sono così convinto non sono così convinto non dico che non sono concause ma sono concause non sono i il motivo scatenante
Ed è la ragione per la quale io non condivido quello che D'Alema ha detto circa l'analogia con l'ottantanove
Caduto il Muro di Berlino una strategia vincente certamente ma vincente perché perché i popoli che erano assoggettati a regimi comunisti erano in qualche modo popoli che avevano la nostra stessa identità avevano le nostre stesse radici erano europei quanto noi
E caduta un'imposizione ideologica si sono riunificata i il problema dell'Islam è tremendamente più complesso perché sono altro l'anno non sono come noi divisi da una barriera ideologica
Io sono convinto che l'integralismo musulmano islamista per precisione
Posso avere benzina sul fuoco per la decisione dell'Occidente di combattere il terrorismo ma vorrei vedere come non dovremmo combattono come non potrei ma la benzina sul fuoco viene dal fatto ahimè che l'undici di settembre ha rappresentato per le masse musulmane
Una grande storico occasione di riscatto
Dopo decenni se non secoli in cui si sentivano in qualche modo i paria della scena internazionale dico una cosa grave ma sito si sentono di nuovo protagonisti
E l'odio e il fanatismo che alimenti in qualche modo l'integralismo e l'idea del califfato mondiale
è l'idea della CIA contro l'infedele
Allora attenzione prima di dire perché politicamente corretto ma attenzione prima di dire Emma la lotta al terrorismo può determinare conseguenze ancora più gravi
Mancherà sempre la controprova però mi piacerebbe che un centro studi si diretta se di questo se tutto il terrorismo di matrice islamista non si fosse concentrato in Iraq perché di questo si tratta
O non trovasse nel conflitto israelo-palestinese un'occasione di confronto quanti altri undici di settembre ci sarebbero stati mancherà sempre la controprova la mia domanda è una risposta che non esiste ma riflettiamo prima di dire
L'intervento militare alimenta il terrorismo perché il terrorismo non è alimentato dalla presenza numerica è alimentato dalla presunzione di superiorità dal fanatismo
Se qualcuno e purtroppo è così si è messo in testa di avere una rivincita nei confronti della battaglia di Lepanto nei confronti della sede di Vienna non è che senza intervenire in Iraq avremmo tacitato con il tricolore quel pericolo ci sarebbe ancora perché ricordiamocelo una banalità l'undici settembre viene prima dell'intervento angloamericano in Iraq
Parla nell'allora
Grazie al perfetto posso solo dire non è roba da due minuti
Possiamo almeno alleggerirsi delle contrapposizioni su che cosa viene prima che cosa avvenne dopo accettare come riferimento il riconoscimento di diversi fattori come concause quanto al tempo avrei difficoltà
A immaginare e descrivere il periodo che va dall'ottantanove all'undici settembre come un periodo tranquillo in quanto governato tra popoli che si capiscono e viceversa il secondo un periodo drammatico i Balcani sono lì a ricordarci che non sono dopo l'undici settembre quindi evidentemente c'è qualche possibilità di non capirci anche tra di noi quanto all'Islam una lezione che Abe abbiamo appena iniziato da prendere
Anche la la semplice distinzione tra sciiti e sunniti è una conquista collettiva la maggior parte o meno nome conoscevano ancora esistenza sostanzialmente degli sci dei sunniti degli Sciti e mai avrebbe immaginato un uno scenario nel quale appunto l'Islam si sarebbe diviso e la divisione dell'isola sarebbe stata il crinale lungo il quale sì sarebbe scatenata la seconda ondata di violenze invece che quella più semplicemente discutibile come lo scontro tra Lisma l'Islam e la cristianità perché questo quello a cui assistiamo comunque ripeto non è roba
Da due minuti il mio mestiere in qualche modo è più facile del reso facile
Dalla dagli interventi
Che mi hanno preceduto lo dico in forma come dire ironica sostanzialmente nel senso che tutti hanno riconosciuto
I limiti inevitabile nel quale le forze armate la difesa sono chiamate a svolgere da questo punto di vista l'approccio duale concretamente che tu hai mi riferisco affini ma I che è stato condiviso da tutti ricordato della inevitabile reazione che chiama
L'iniziativa sentiva delle forze armate lo svolgimento dentro un contesto multidimensionale dentro il quale evidentemente la cooperazione e la è l'economia deve
Fare tutta la sua parte che sia di gran lunga superiore a quella che è affidata alle forze armate detto riconosciuto questo resta che comunque alcune proposizioni per quello che riguarda le forze armate fanno messe a verbale
La prima è proposizioni che ci accomuna la prima è che senza pur in questo tassello del
Piccolo per quanto si voglia senza un intervento armato l'azione
Ho litica
E priva di una dalla la possibilità di un intervento e priva di una riconoscibilità e direi soggettività perché questo è lo stato della questione nel mondo
Secondo
Che
Senza
La disponibilità di una politica di difesa coerente continua concretamente di qui la fatica e anche il senso di un incontro come questo l'azione de militare priva di affidabilità perché chiamata è costretta a ridefinisce continuamente quindi inevitabilmente quasi preferibile astenerci piuttosto che infilarsi in una situazione che dovesse chiamarci arride fine continuamente obiettivi e modi dell'azione
La terza è che senza la disponibilità di uno strumento militare
Non sono possibili missioni e azioni militari di alcun genere quando dico la disponibilità allo strumento militare dico la disponibilità prima del ventinove agosto
Quella di scuole da che ha consentito appunto di volgere la prua allargò lo dico qui guardando evidentemente la marina sostanzialmente nell'arco di poche ore a pochissime
Ora è come avevamo detto dall'approvazione del provvedimento che autorizzava la missione ma questo è la storica alla quale dobbiamo affidarci alla storia del lunedì non la stura della domenica perché appunto e nei giorni feriali che nel decidiamo se esiste uno strumento militare se esistono strumento militare pronto
E capaci di svolgere una missione detto questo vorrei però affidare giusto così a a un dibattito ulteriore che senza la disunita di uno strumento militare nel suo complesso le missioni non partono ma senza la disponibilità di un personale adeguato le missioni non arrivano
E al alla loro conclusione e vorrei quindi sfatare questo tema che sento ricorro su lo anch'io lo svolgono naturalmente della naturale propensione degli italiani a svolgere le funzioni di peacekeeping una proposizione che noi lasciamo a verbale come se fosse un fatto di natura prima ancora che il risultato dalla storia no
No vorrei che fosse chiara do They questo è il risultato di di un equilibrio complesso in cui il reclutamento la selezione e la formazione la retribuzione le progressioni di carriera sono componenti tutte determinanti di un equilibrio che oggi noi siamo in condizione di garantire ma che è sempre a rischio
Quindi
Ripassiamo c'era tutta prima di rimetterci in cammino ed è anche pensando a tutti questi aspetti che a proposito della missioni Libano dissi sarà lunga attenzione
Doverosa
Sì
Ma lunga costosa rischiosa
Lunga costosa e rischiosa che chiede un intervento con radici e con un presso male capace di portarla a termine nel tempo con quella continuità e affidabilità che noi oggi vantiamo ma che è una conquista quotidiana grazie
Allora
Conclude concludo ringraziando tutti ringrazio voi che avete dato sostanza al discorso che abbiamo fatto per tutta la giornata ringrazio i protagonisti che hanno parlato ringrazio la Fincantieri che mi ha sostenuto e arrivederci al prossimo convegno grazie
Assise
Allora signore buongiorno per cortesia riprendete posto
A Roma
è arrivato va bene alto
Nella prima sessione abbiamo o vesto
Abbiamo sentito una serie di interventi di grande interesse di grande spessore che hanno in qualche modo inquadrato il tema di questa nostra di questo nostro convegno dal punto di vista generale adesso in questa seconda sessione
E cercheremo dei a affrontare una serie di temi particolari che ovviamente si ricolloca hanno in questo quadro generale
Questa seconda sessione l'Inter relatori di questa se sono seconda sessione che ringrazio fin d'ora per la loro partecipazione
Vanno quindi io un grande vantaggio che sarà quello di potersi esimere dal dover ripartire dalla quadro generale dal e quindi potranno spero entrare nel tema specifico che col che abbiamo concordato con loro
Dal punto di vista organizzativo vi dico solo che avremo una leggero cambiamento al programma come anticipato prima
A un certo punto darò la parola all'ambasciatore Sessa per il suo intervento e comunque poi Enrico seguiremo il programma che è stato predisposto sarò un po'teutonico nella gestione di questa presidenza come mia consuetudine gli amici che stanno al tavolo commesso o che non me ne vorranno se in ragione della l'incarico che sto svolgendo sarò costretto a essere piuttosto fiscale nel rispetto dei tempi
Quindi diciamo che ciascuno di loro a un quarto d'ora di tempo per il suo intervento tre minuti prima della fine io le farò vedere questo foglietto
Su cui ori ricordo loro che mancano tre minuti e quindi a quel punto li pregherò di concluderà bene
La dare quindi subito la parola alla dottor Giuseppe Bono l'amministratore delegato della Fincantieri che anche lo sponsor di questa nostra iniziativa e che a nome del Che studi se degli organizzatori voglio nuovamente ringraziare il dottor Bono ci parlerà del sul tema libertà del traffico navale
Del Mediterraneo prego grazie Presidente buongiorno a tutti
Vorrei innanzitutto ringraziare il presidente del Centro studi difesa e sicurezza senatore Ramponi
Per avermi invitato a questo convegno che come vediamo Audi unisce altri rappresentanti del mondo politico delle forze armate dell'industria
E che mi dà l'opportunità di condividere alcune considerazione circa il contributo che l'industria nel caso specifico l'industria cantieristica può offrire per garantire la sicurezza e la libertà del traffico navale nel Mediterraneo
Molte cose sono state già dette
Forse ci sarà qualche ripetizione però penso che sia opportuno inquadrare un po'tutta quello che vorrei dire in una premessa generale che con la cosiddetta globalizzazione del terrorismo sappiamo tutti che il trizio avalli concetto tra difesa e sicurezza di divenuto sempre meno nette distinguibile
Soprattutto per il manifestarsi di alcuni tipi di minacce nuove minacce che non sono direttamente organizzate da uno Stato nazionale
E che quelle rivolte anche ad uno Stato nazionale certe volte possono esplicare i propri effetti destabilizzanti nei confronti di più Paesi o ma a livello addirittura di un'intera pagina regione ciò determina un'accentuazione della dimensione regionale delle minacce rende particolarmente delicata
La posizione di un paese come l'Italia che si trova anche fisicamente al centro di un'aria che oggi si caratterizza come uno dei maggiori punti di accumulazione delle tensioni e dei conflitti internazionali
Allo stesso tempo il mare Mediterraneo rappresenta un'aria di vitale importanza non solo per l'economia nazionale e per quella europea ma per tutta l'economia globale
Basti pensare ai traffici di materie prime energetiche non il sessantatré per cento delle quali proveniente o diretto a paesi esterni all'aria a quelli di merci contenne Rizzato è che non per non parlare delle decine di migliaia di passeggeri che transitano ogni giorno nel bacino sui traghetti e sulle navi da crociera
Se poi consideriamo che il contesto geopolitico di riferimento in effetti quello del Mediterraneo allargato che comprende niente anche il marchio nero notiamo che si sono dati impressionanti in un certo senso che in questo grande bacino si affacciano ben venticinque Paesi appartenenti a tre continenti diversi compiuti ottanta porti internazionali
Dove si concentra come detto un'intensa attività di traffico commerciale
Dai suoi porti infatti si dipartono due mila collegamenti giornalieri serviti da più di due mila e cinquecento navi mercantili di cui duecentocinquanta test
Ci Sterne che trasportano il venti per cento del greggio mondiale
Due aspetti pertanto almeno emergono penso in modo molto chiaro
Da una parte garantire la libertà e la sicurezza del traffico navale rappresenti stretta un'esigenza strategica direi vitale non solo per il nostro Paese e per tutti quelli che su questi mari si affacciano
Ma per la stessa economia globale
Dall'altra un attività marittima così intense strategica rappresenta in se stessa un obiettivo ideale per le organizzazioni terroristiche criminali le quali potrebbero infliggere danni economici sociali e ambientali gravissimi
Anche senza l'impiego di risorse prettamente militari contando per vip di più sugli effetti mediatici delle loro azioni
Da questa impostazione discente
Un duplice ordine di conseguenza
La prima e che nessuno Stato nessuno razzisti nessun sistema di sicurezza e di difesa nazionale è in grado da solo di garantire la sicurezza della navigazione in teatri così ampia ed eterogenea
Sia sotto il profilo politico che operativo e così densi di minacci di minacce convenzionali e no
La seconda conseguenza consiste nel fatto che la sicurezza dell'aria non può prescindere dalla disponibilità di un adeguato sistema di sorveglianza e prevenzione
Da realizzarsi soprattutto attraverso l'attività coordinata a livello sovranazionale di presenze di controllo sistematico e capillare degli spazi ero marittimi
Si sta affermando quindi l'idea di un sistema di difesa dinamico fondato sul principio della sicurezza collettiva di una reazione globale e strutturata multinazionale multipolare
Nel quale cooperazione integrazione presenza sul campo diventano le parole chiave per far fronte a un'esigenza vitale alla quale stiamo cercando tutti di dare una risposta efficace
Quanto all'aspetto della cooperazione osservo innanzitutto che essa da una parte presuppone l'esistenza di sedi dedicate a coordinare a livello sovranazionale le politiche e gli sforzi che è necessario mettere in campo a più livelli
Evitando duplicazioni e inefficienza
Dall'altra richiede la disponibilità di studi di strumenti integrabili basati su standard di interoperabilità e con modalità definiti a livello internazionale
E d'altra parte è evidente che una efficace cooperazione internazionale deve essere preceduta a livello nazionale
Da un dialogo altrettanto serrato fra istituzioni civili e militari opinione pubblica industrie per definire gli obiettivi e le priorità
Lista le strategie e gli strumenti di prevenzione risposta ultimo non meno importante l'entità delle risorse finanziarie dalla carie
Il convegno di oggi mi pare possa rappresentare senz'altro momento ideale non solo per confrontarci su sui primi due aspetti
Ma anche per sviluppare qualche considerazione sul terzo che molto spesso per pudore viene opposto tralasciato
Quanto al tema della disponibilità di sistemi di sorveglianza e prevenzione basati su strumenti operativi sensori piattaforme reti di comunicazione
Interoperabile di ed integrabili e s'osservo che suppone problematiche di alta complessità politica e tecnologica
Dal momento che i domini di a presidiare il territorio a quelle zone costiere acque internazionali e spazio aereo sono molteplici e creare dei sistemi di sicurezza tocco sarebbe estremamente lungo e soprattutto troppo costoso
Un importante passo avanti in questo senso è stato compiuto con il progetto di monitoraggio del traffico marittimo
Mercantile virtuale regional ma Marita intatti che consenta proposto dalla Marina Militare Italiana
E formalmente accolto da tutte le varie mediterraneo
Tale progetto detenuto pienamente operativo in questi giorni nel corso del simposio che ha radunato a Venezia significativa direi meritorie dalla Marina italiana oltre trenta marine di altrettanti Paesi e al quale ho avuto modo di intervenire su invito la stessa Marina che formalmente ringrazio come rappresentante dell'industria nazionale
Ma la varietà dei possibili obiettivi della minaccia terroristica pone anche all'industria il problema di selezionare le tecnologie e i sistemi più adatti
A svolgerle profili di missione anche molto diversi fra loro
Dico questo nella consapevolezza che le industrie ad alta tecnologia e quella della difesa in particolare dispongono già di gran parte delle tecnologie necessarie a soddisfare i requisiti di sicurezza
E degli strumenti necessari a presidiare monitorare controllare e difendere la totalità delle aree che potrebbero costituire l'obiettivo di un'azione terroristica
Consentire di portare riguardo l'esempio Fincantieri abbiamo anche sponsorizzato quindi un ritorno all'azienda penso che sia dovuto l'azienda che rappresenta progettato realizzato negli ultimi anni
In in piena collaborazione con la Marina una gamma completa di unità in grado di svolgere tutte le azioni le funzioni legate al controllo del mare
E delle vie di navigazione marittima dai mezzi più complessi e costosi quali portaerei fregate e sommergibili a quelle dedicate al porto le menti in mare ed è alla proiezione di forze Siena Rieti e fuori aria abbiamo una tipologia
Di s'dimezza i diari che sono sicuramente adatto allo scopo altre le stiamo studiando alcune sorgenti dotazione della Marina
Grazie a questi mezzi infatti la Marina e l'Italia hanno potuto svolgerà una capelli capillare di intensa attività di pattugliamento e prevenzione in mare
Li comprendo nel contempo un ruolo centrale nelle innumerevoli operazioni internazionali cui il nostro Paese chi è stato chiamato
L'ultima delle quali non certo impotenza impegno e Lipton il Libano nell'ambito e missione UNIFIL due Bellone e che vorrei fare
Ora fu riconosce dare un riconoscimento a alla difesa le Forze armate le marine
è un po'l'Italia non ci piangiamo spesso addosso dal momento della decisione politica di intervento il Libano
Mi pare che in otto giorni siamo stati in grado di portare le nostre forze alle frontiere del Libano con il gli sbarchi e via dicendo non è stato fatto direi
Semplice e ha dimostrato ancora una volta che quando vogliamo siamo paese molto efficiente
Occorre però costata un impegno meritorio e quindi ma anche molto gravoso per una flotta in gran parte realizzato pensionate nell'ambito della legge Novale del mille novecentosettantacinque
E quindi non solo concepito per far fronte a un contesto geostrategico completamente diverso dall'attuale ma soprattutto costi Tita e mezzi che in alcuni casi sono giunte limite della loro vita utile eludere il soffermarci
Sulle continue lamentele direi giustificate Kent questi anni ogni da ogni parte si sono levate per la scarsità dei mezzi assegnati all'ammodernamento delle nostre forze armate
Credo che un contributo alla soluzione di questa difficile equazione che lega crescenti esigenze strategiche ed operative e risorse sempre più scarse
E dalla quale peraltro dipende la nostra sicurezza possa avvenire da una Seat da una serie di iniziative coordinate innanzitutto le diverse istituzioni coinvolte civili militari governative non dovrebbero operare in maniera coordinata e sistemica
Integrando le rispettive competenze non solo a livello nazionale ma anche soprattutto sul piano internazionale
Infatti solo attraverso un razionalizzazione del quadro di riferimento e dura omogeneizzazione dei requisiti e possibile ottenere le economie di scala sia il diverso dire di ricerca e sviluppo che in fase produttiva necessaria liberare quelle risorse finanziarie che come visto rappresento l'elemento di maggiore criticità nel contesto in cui di cui stiamo discutendo
Indubbiamente un passo avanti tra le in tale direzione è stato compiuto con la costituzione delle dall'Agenzia europea della difesa
Che come è ampiamente noto ha tra i suoi compiti proprio quello di gettare le basi per la creazione di un mercato europeo degli acuti equipaggiamenti per la difesa favorendo in tal modo il necessario consolidamento alla base industriale tecnologica della difesa
Credo che un riferimento un indirizzo utile per muoversi in tale direzione sia per quello di perseguire a livello europeo un mix ottimale fra specializzazione come complementarietà specializzazione complementarietà in termini di strumenti operativi nazionali
Da ottimizzare in relazione alle specifiche caratteristiche ti contesto ma anche specializzazione complementarietà in termini di struttura industriale che dovrebbe traguardare la creazione di una rete di centri di eccellenza nazionali
Ciascuno specializzato nelle varie famiglie di prodotti e sistemi intendo dire che in una prospettiva di integrazione europea sempre più spinta
Anche in tema di Seat difesa e sicurezza ogni bit paese dovrebbe assumere degli impegni precisi
Discendenti dalla propria dislocazione geografica e dalla propria capacità economica industriale ciò per evitare come è avvenuto finora
Che ogni Paese e anche per il nostro Paese ogni paese diceva e quindi anche il nostro finisca per fare un po'di tutto essenza fare molto
Questo vale anche per l'Italia come dicevamo as io credo che questo convegno potrebbe essere l'inizio di un grande dibattito
Circa il ruolo che vogliamo giocare in futuro tenuto conto dei nostri interessi della nostra localizzazione che di fatto dovrà portarci a controllare e garantire al resto d'Europa una buona parte come abbiamo visto del flusso in entrata delle materie prime energetiche di beni di consumo
E in uscita di tutti i mali infatti che la stesso Rope sport era soprattutto verso Oriente
Ciò è ancora più vitale data la scarsità delle risorse che non possono più essere impiegata pioggia ma necessariamente concentrate
Credo che se al termine di questo dibattito si potranno effettuare scelte chiare ciò sarà un bene anche per l'industria che potrà contare su programmi precisi su cui impostare il proprio sviluppo
E creare quindi quelle eccellenze di prodotti e processi che consentiranno anche di meglio competere sui mercati internazionali grazie
Grazie al dottor buono per la contributo che c'ha portato grazie anche per aver rispettato i tempi senza chiamarmi in causa una sola osservazione mi sembra importante
Quell'appello che ha fatto poi alla fine del suo intervento dottor Bono sul fatto di cercare di riportare l'attenzione del nostro Paese sulla importanza della politica mediterranea
E nello stesso tempo
Il
Immaginare lavorare affinché da questa maggiore attenzione che noi stiamo cercando di dedicare al tema del Mediterraneo Possa discenderà anche una maggiore consapevolezza all'interno del nostro Paese
Che i temi della sicurezza e della difesa
Sono temi che impongono delle scelte
Anche anche pesanti sono temi e che impongono al nostro paese di aumentare il suo sforzo nel campo della sicurezza della difesa perché dal dall'analisi che noi stiamo facendo che portiamo avanti sulla minaccia in quest'area in cui il nostro Paese è inserito deve discendere anche conseguentemente una risposta in termini di aumento di quelle che sono le capacità di sicurezza e difesa
Il
Profittando della arrivo della ambasciatore Sessa io a questo punto interromperei il il programma de della seconda sessione per dare allori la parola
Ringraziandolo per la sua partecipazione Hill ambasciatore Sessa ci parlerà del Mediterraneo nella politica estera dell'Italia prego
Massimo
Buongiorno io chiedo scusa di questo ritardo settore un attimo solo voglio ringraziarlo pubblicamente perché come le ho accennato prima l'ambasciatore appena rientrato dall'Egitto
Cerrato questa mattina debbo anche dire che tutti assieme di facciamo le congratulazioni perché è stato nominato ambasciatore in Cina credo che sia
Vuol dire che mi faccio promettere che la prossima volta quando faremo un convegno sull'importanza dei rapporti collage all'ambasciatore ci verrà a trovare cercando questa volta di dire e arrivare primo grazie ancora complimenti prego
Grazie io mi scuso ancora per questo ritardo che dovuto a
Il funzionamento del dei nostri delle nostre ieri quindi ha un ritardo che non era non era previsto perché avevo preso l'impegno di arrivare di arrivare in tempo
E mi dispiace soprattutto di non aver potuto ascoltare le relazioni che mi hanno preceduto non solo e non tanto per per evitare magari di di di ripetermi di dire cose che già sono state dette ma anche per trarne io degli enti
Delle ispirazioni su su su come presentarvi al meglio l'argomento che mi è stato affidato cioè il mediterraneo della politica estera dell'Italia
Devo comunque dire che senz'altro dirò delle delle cose ripeterò dei concetti che sono stati molto autorevolmente già già espressi perché certamente nel parlare del Mediterraneo nella politica estera dell'Italia Mediterraneo un mare vedo tanti amici marinai che saluto con molta cordialità come saluto ovviamente tutte le altre persone che che riconosco
Ai marinai una menzione particolare perché parliamo del mare quindi sono certo che gli amici dare un addio non si offenderà hanno ma insomma è un mare nel quale l'Italia è profondamente geograficamente immersa è calata e quindi questo
Porta e ha portato da sempre una attenzione particolare del nostro Paese storicamente dei dei dei governi che si sono succeduti dei sistemi e che si sono succeduti nel nostro Paese a a dedicare a questo mare un'attenzione particolare questa tensione come tutte le attenzioni da parte del mondo politico delle istituzioni ha avuto degli alti e dei bassi
In funzione di cicli di di di ad attenzioni che sono state rivolte verso altre regioni del mondo ma certamente per noi e per noi italiani
Il Mediterraneo sempre rimasto al centro delle delle nostre priorità
Diventando la stabilità del Mediterraneo la cura dei rapporti tra l'Italia e i Paesi che insieme a noi si affacciano in questo mare una costante della nostra politica estera
E direi un interesse nazionale preciso obbligato una scelta obbligata noi non avevamo Novell mai avuto alternative non abbiamo mai alternative ad una attenzione particolare nei confronti del Mediterraneo di quello che il Mediterraneo significa
In questi ultimi anni questa attenzione nei confronti del Mediterraneo si è andata rafforzando e si è tra l'altro direi abbastanza felicemente sposata con quelle che sono state le altre grandi direttrici della politica estera italiana in questi ultimi anni non
Inutile stare a ripercorrere percorsi storici che sono che sono tutti a tutti noti ma certamente in questa Italia
Del del dopoguerra
Accanto alle
Direttrici fondamentali dell'azione di politica estera dell'Italia e che sono state la scelta atlantica la scelta europea sulla quale peraltro giallo la verso la fine degli anni settanta si era raggiunto un consenso unanime tra tutte le forze politiche
Vedo qui anche autorevoli rappresentanti del Parlamento ovviamente
Su su queste due direttrici fondamentali si era registrata una convergenza unanime di tutte le forze parlamentari a fianco insieme
Contemporaneamente perché poi il Mediterraneo si inserisce perfettamente si sposarmi ma unicamente con l'asceta transatlantica il rapporto forte con gli Stati Uniti e la nostra partecipazione a dei meccanismi di di sicurezza e di difesa
Quali l'alleanza atlantica
E al tempo stesso la scelta dello della Comunità europea poi dell'Unione Europea si sposano perfettamente con il Mediterraneo perché per ovvi motivi
Per quella importanza che noi per primi italiani per scelte obbligate abbiamo dovuto attribuire al Mediterraneo
Ed è anche queste altre organizzazione che poi ci sono costituite e che hanno alimentato queste due direttrici fondamentali della politica estera italiana
Hanno dovuto anche esse dedicare un'attenzione particolare al Mediterraneo
Il meriteranno io oggi noi i
Normalmente così a detti addetti ai lavori e ma non penso soltanto a nuovi diplomatici penso in modo particolare alle forze armate che certamente in questi ultimi anni e lo dico con con grande orgoglio di di di italiano hanno reso un lustro particolare alla politica estera del nostro Paese
Diventando uno strumento essenziale dell'azione di politica estera dell'Italia
Il Mediterraneo oggi noi sosteniamo è ritornato ad a vere il posto che è il suo nella storia delle relazioni tra i popoli che si affacciano nel Mediterraneo
E certamente nella storia e nella politica del nostro Paese
Che cosa vuol dire vuol dire
Che in questi ultimi anni le le istituzioni i governi hanno cercato di affrontare di porsi innanzitutto il problema della sicurezza del Mediterraneo e della stabilità del Mediterraneo
In maniera più più responsabile più organica inserito in un contesto di sviluppo di una regione nella quale si affacciano paesi e popoli
Con tradizioni culturali religiose diverse con istituzioni diverse
E tutti però con la consapevolezza che la sicurezza di questa regione la sicurezza di questo mare per la stabilità
Di del del della Regione intere quindi dei paesi che si affacciano su questo mare una condizione essenziale è un destino che lega in maniera
Direi inevitabile inesorabile i paesi che si affacciano nel Mediterraneo e quindi poi in modo particolare i Paesi dell'Europa che Man mano in un ambizioso
O politico è cresciuto ed aumentata e dai sei del mille novecentocinquantasette siamo passati oggi come sapete ha ben venticinque ai Paesi della sponda sud fino
A arrivare a un punto
In cui i è prevalsa nei governi e nei governanti delle due sponde del Mediterraneo l'esigenza di istituzionale di istituzionalizzare addirittura il rapporto tra le due rive del Mediterraneo
E allora ecco che nel
Mille novecento
Novantacinque novantasei nasce a novantacinque
Nasce a Barcellona o meglio viene consolidato a Barcellona un processo che prende appunto il nome dal dalla citata processo di Barcellona che lancia il concetto di partenariato
Tra i Paesi delle due sponde del Mediterraneo come si è arrivati al partenariato il del partenariato è una forma più avanzata di rapporti tra gli Stati e tra i governi
è un po'una ciliegina che
Si mette sul su una torta che è quella del rapporto normale che intercorre tra degli stati e che alimentato da rapporti di carattere politico economico culturale cioè da una collaborazione abbastanza sviluppata suddetti anni che però rimangono
Sia pure sullo stesso piano ma con rapporti
Non particolarmente intensi e profondi
Mentre il partenariato è un qualche cosa che porta che presuppone il concetto anche se come obiettivo a medio lungo termine di integrazione
Ed è considerata una forma quindi più sviluppata di di collaborazione
è la forma sulla quale noi oggi e con la quale noi oggi conviviamo all'interno di questa Regione del Mediterraneo
La forma attraverso la quale si è articolato e in maniera sempre più intensa questo processo di partenariato che prende appunto il nome di processo di Barcellona
E che vede riuniti oggi insieme i venticinque Paesi dell'Unione europea e i dieci Paesi dieci Paesi della sponda sud del Mediterraneo
Con una
Particolarità estremamente interessante
Perché l'unico organismo nel quale a parte le Nazioni Unite le agenzie delle Nazioni Unite ovviamente ma qui stiamo parlando di un foro molto più ristretto
E l'unico organismo nel quale siedono i Paesi arabi della regione e Israele
Quindi questo è di per sé un fatto che politicamente ha una grandissimo rilievo
Perché mette insieme israeliani e arabi che purtroppo come come sappiamo sono caratterizzati da un conflitto storico che in questi ultimi cinquant'anni
Ha subito andamenti altalenanti senza però purtroppo ancora arrivare a dare delle forme concrete a quelle che sono le speranze di tutti non solo dei popoli dei Paesi ma anche della della Regione ma anche nostra europea noi le nostre italiana
Però è pur sempre un ambito all'interno del quale si è sviluppata una una collaborazione tra i Paesi arabi paesi europei e Israele
Allora dicevo il partenariato e il partenariato per
Rimanere a un momento ancora sulle tematiche di sicurezza che voi avete affrontato stamane si muove da una considerazione molto molto semplice molto ovvia
Che è quella che peraltro ricordato prima la sicurezza la stabilità degli umani strettamente legata alla sicurezza e alla stabilità degli altri
Questo è un fenomeno che
Costante che
Ovviamente tipico non soltanto di di di di di questa aggregazione euromediterranea ma anche di altre organizzazioni a cominciare ovviamente dalla dall'Alleanza atlantica e dalla e dalla sua struttura militare
In un concetto sul quale ormai è anzi con il quale tutti abbiamo convissuto e direi siamo addirittura cresciuti
Che la sicurezza non è più un fatto individuale degli Stati dei governi
Ma è un meccanismo collettivo che passa attraverso la messa in comune di risorse di strumenti non solo militari ma soprattutto politici
E allora se se questo assunto è vero e è la storia di questi anni l'esperienza di questi giorni ce lo ce lo dimostra continuamente se questo spunto è vero
Da qui l'esigenza dei governi di porre in essere delle iniziative che traducano in fatti concreti
Questa questo questo assunto in fatti concreti che siano e possono essere percepiti
Specialmente oggi con la diffusione delle informazioni con la crescita delle opinioni pubbliche
Che possono essere percepiti anche dalle opinioni pubbliche non soltanto dagli addetti ai lavori dai diplomatici o dai o dai militari
E allora ecco che
Questa dimensione che è nuova nelle relazioni internazionali
Si è tradotta in una serie di iniziative che sono state adottate alcune con delle intuizioni
Anzi direi tutte probabilmente con delle intuizioni felici alcune con delle applicazioni poi sul piano pratico
Che hanno alimentato delle incomprensioni né editabili tra chi nasce da posizioni diverse da chi sia ispirato è cresciuto
Con punti di riferimento soprattutto di carattere culturale ma anche politico religioso diverso
Queste questi strumenti nuovi sono degli strumenti che sono stati concepiti
Originariamente come finalizzati a irrobustire questo bacino naturale del mediterraneo
Un'area nella quale che che ci piaccia o no siamo tutti costretti a vivere
Con uno degli obiettivi più ambiziosi quali quelli di cercare di arrivare come
Si è cercato di fare in altri modelli istituzionali in altre aggregazioni di Stati cercare di arrivare là dove possibile a delle condivisioni di istituzioni e di valori
Questo
è un obiettivo che in realtà nel Mediterraneo si è dimostrato estremamente difficile da realizzare
Ha purtroppo alimentato delle ulteriori tensioni
Che sono quelle che caratterizzano questa aria e che sono quelle che rendono peraltro particolarmente instabile l'aria e giustificano richiedono un'attenzione particolare di tutti i governi
L'area del Mediterraneo
E come è noto alimentata in termini di tensioni da dalla dai da quell'attenzione o da quella crisi che viene considerata la la madre di tutte le crisi la madre di tutte le tensioni cioè il conflitto
Che impropriamente si chiama israelo palestinese ma che più corretto chiamare non perché la scienza lo lo lo giustifichi ma perché la rivalità il conflitto che oppone Israele ai Paesi a
E allora ecco e
E mi avvio a concludere queste queste mie osservazioni gli sforzi che tutti i Paesi della regione ma in modo particolare quelli che hanno delle vocazioni maggiori di attenzione quindi insieme a noi altri Paesi nostri amici come nuovi media vocazione mediterranea come la Francia la Spagna e il Portogallo ma anche altri che non sono direttamente immerse nel Mediterraneo dalla Germania
Regno Unito e non cito non cito gli Stati Uniti
A guardare
Ai modi attraverso i quali si può veramente creare questa aria di stabilità e di sicurezza e perché no perché poi questo è l'obiettivo anche se ovviamente
Ambiziosissimo di pace all'interno meriteranno creando un'aria di convivenza
E qui gli sforzi come come sapete
Talvolta sono stati premiati talvolta molto spesso si sono accese delle grossissime speranze
è sembrato che fossimo sul punto di aver finalmente trovato la chiave giusta per sblocca aree certi meccanismi e poi improvvisamente tutto e ripiomba alto nel nelle tensioni nella violenza sborsando le speranze
Oggi noi riteniamo come come istituzione oggi pomeriggio ascolterete il ministro quindi mi mi guardo bene dal dall'anticipare nulla anche perché il ministro BBB darà sicuramente delle ibridi vivi riporterà delle delle riflessioni molto più autorevoli di quanto non posso far bene io ma certamente oggi ci troviamo in una situazione in cui
Un unanimemente riconosciuto che ci ci sono delle ulteriori quelle che noi chiamiamo finestre di opportunità
C'è stata in questa estate questa avventura libanese che a riportato
Poi spiegherò il termine riportato perché non voglio essere frainteso ha riportato
In maniera fortissima
Con una esposizione elevatissima il nostro Paese a svolgeva un ruolo particolare nella crisi mediorientale non che non l'avessimo mai fatto noi noi l'abbiamo sempre fatto se c'è una costante in Italia e io sulla base della mia modesta esperienza sostengo che che non si può riconoscere obiettivamente se se lo si guarda con obiettività se c'è un fatto un elemento che sul quale c'è sempre stata una grandissima continuità nel nostro Paese la politica estera
E all'interno dalla politica estera per i motivi che ho molto sommariamente ricordato certamente la regione del Mediterraneo e certamente
Gli sforzi per cercare di dare un contributo originale arrendere questa Regione meno problematica e meno conflittuale
E quindi questo per dire che trovano l'Italia è sempre stato uno dei paesi più attivi in nel Mediterraneo e nella regione mediorientale
Quest'anno
Accogliendo delle opportunità anche anche tragiche quale quali è stato il il conflitto le azioni militari se vogliamo anche chiamarle così nella maniera più neutrale possibile che hanno coinvolto il Libano un paese al quale noi siamo sempre stati particolarmente vicini al punto che noi siamo il primo partner economico del Libano
Ma anche insieme alla Francia il partner più importante dal punto di vista politico culturale
Bene quello che
Grazie a un'azione tenace coraggiosa in alcuni momenti rischiosi in politica anche in politica estera volte come come in politica si deve anche giocare a carte rischiare noi abbiamo abbiamo rischiato credo di poter dire che abbiamo vinto
Abbiamo soprattutto riportato l'Europa non non non ci siamo mossi soltanto nella nell'ottica e nell'esigenza di riportare l'Italia in Medio Oriente perché ripeto l'Italia in Medioriente c'è sempre stata
Noi abbiamo riportato l'Europa il Medioriente abbiamo riportato il multilateralismo cioè lo sforzo dell'Unione Europea ma una forte responsabilità della delle Nazioni Unite in in Libano
Accendendo nuove speranze soprattutto alimentando possibilità che questo modello che abbiamo sperimentato nel nostro nella della situazione in Libano Possa possa riprodursi
Possa riprodursi debba riprodursi perché certamente ho detto prima sono cinquant'anni che la Regione nel Mediterraneo la Lare la regione del Medioriente sono caratterizzate da questa grossa tensione la questa grossa instabilità
E allora sì è vero quello che sostenevo prima che sicuramente sarà stato già detto altre volte
Nel corso di questa giornata che la stabilità del Mediterraneo è un interesse strategico nazionale forte non solo nostro voli tutti i paesi che si affacciano in questo bacino
Allora
Diventa per forza di cose obbligatorio compiere tutti gli sforzi possibili possibilmente per ridurre le tensioni ma auspicabilmente per eliminare questa attenzione e se queste tensioni poi passano tutte attraverso il conflitto
Arabo israeliano
Ebbe di le la lesse la scelta è obbligata
Noi noi riteniamo e non solo noi i nostri principali partners europei ma anche gli stessi arabi che siamo effettivamente arriva e anche gli stessi israeliani che siamo effettivamente arrivati a un punto ormai quasi di non ritorno
Cioè è assolutamente necessario che la politica la diplomazia
Abbiano il sopravvento sulla sulla violenza in su logiche di contrapposizione militare
Non è facile perché in questa regione dove
Tutto sembrerebbe portare alla comprensione e alla convivenza non fosse altro se si pensa a ai secoli che tutti i Paesi che si affacciano nella regione hanno alle loro spalle in realtà
Cessi convivenza ma forzata ma soprattutto manca totalmente la fiducia che l'elemento principale del potere mettere in modo qualunque dinamica e certamente la mancanza di fiducia
Quello che caratterizza la impossibilità di riuscirà a convincere gli uni e gli altri a fare quei sacrifici che sono necessari per trovare una composizione di contrasti conflitti differenze e diffidenze che oppongono arabi e israeliani
Nel tentativo dicevo di entrare in una fase nuova non non è facile perché in una situazione come questa questo significa ovviamente che ciascuna delle parti deve fare delle concessioni
Questo è molto difficile perché le concessioni
Sono ovviamente sempre molto dolorose ne sono state fatte tante da una parte come dall'altra l'Europa l'Italia i Paesi del Mediterraneo le hanno sempre accolte con grande entusiasmo le hanno sempre sostenute
Le le sollecito l'ancora ma siamo lontani
Siamo lontani ma tutti consapevoli però che
Per la sopravvivenza del del del sistema geopolitico del Mediterraneo del ragione merito meglio orientare occorre assolutamente fare uno sforzo perché ce lo chiedono le le le popolazione ce lo chiedono le opinioni pubbliche ce lo chiede una popolazione che nei paesi della sponda sud del Mediterraneo
Caratterizzata da un non meno del settanta per cento della popolazione in età molto giovane
E allora disinvestimenti su questa popolazione sono degli investimenti sul futuro sono degli investimenti sulla stabilità di quell'aria e c'è un senso di frustrazione
Che
Richiede delle risposte forti da parte dell'Europa
Certamente in questo un paese come l'Italia non può non fare la propria parte noi ripeto l'abbiamo fatto in Libano insieme ad altri partners europei stiamo cercando oggi di trovare non delle formule magiche perché se ognuno di noi fosse in grado di poter individuare la formula magica saremmo diventati tutti dei milionari luglio
Come ha ricordato il senatore Ramponi sono tornato questa mattina dal Cairo dove abbiamo fatto una consultazione per la prima volta in un formato molto strano
Noi francesi e gli spagnoli e gli egiziani
Proprio per dare un contributo in vista di scadenze multilaterali a breve a breve termine a a questo sforzo se ci riusciremo
Avremo
Senz'altro dato un un ulteriore speranza e avremmo certamente rafforzato quegli sforzi finalizzati a a fare di quest'aria di questo mare di questa Regione un'area di stabilita grazie
Grazie grazie ambasciatore Sessa voglio rassicurarla perché le riflessioni che lei ha voluto condividere con voi ci hanno portato degli ulteriori elementi rispetto al dibattito di questa mattina quindi è riuscito nella difficile impresa avendo seguito i lavori che ci sono stati di riuscire a dire lo stesso qualche cosa di nuovo grazie primo
Bene a questo punto la parola al ritorniamo posso cui temi più specifici di questo nostro convegno e e dopo aver parlato col dottor Bono del problema del traffico navale della libertà il traffico navale
Tocchiamo ora un secondo aspetto che è stato accennato questa mattina che ritengo di grande rilevanza e che quella del problema dell'energia in particolare della sicurezza del trasporto di energia
Se ne parlerà l'ingegner Gian Luigi Savio che il direttore del trasporto estero nella direzione Eni Gas&Power regolazione grazie
Ringrazio innanzitutto senatore Ramponi per l'invito che se ha rivolto partecipare questo convegno e vuole passare subito a trattare l'argomento della sicurezza del trasporto energetico per il quale siamo stati invitati
In particolare parlando di sicurezza del trasporto energetico direi che la nostra a nostro intervento ha focalizzato innanzitutto su quello che un tema che oramai si dibatte e che è sulla bocca di tutti da molto tempo che quello del trasporto soprattutto del gas metano
E gas metano soprattutto per quanto riguarda l'area del Mediterraneo
L'importanza di gas metano credo che lo conosciamo tutti Italia è il terzo mercato del gas in Europa dopo la Gran Bretagna la Germania
Nel due mila cinque il consumo del gas ha raggiunto gli ottantasei miliardi di metri cubi
Con un aumento rispetto al due mila e quattro del sette per cento e si prevede che questo consumo questa fabbisogno continua a crescere
Circa il quattordici per cento della domanda pari a dodici miliardi di metri cubi è stata soddisfatta con gas prodotto in Italia purtroppo questo gas destinato a calare quindi le importazioni saranno destinate a crescere
Il restante ottantasei per cento è coperto da importazioni
Ma il numero di ottantasei miliardi non rende l'idea se non si pensa a quanto vale a livello di fabbisogno energetico il gas in Italia
In casa coperto nel due mila e circa nel due mila cinque il trentasette e mezzo per cento del fabbisogno energetico italiano
E come fonte pulita di inerzia ed economicamente valida soprattutto per la produzione del Coni di energia elettrica questi questo fabbisogno è destinato a crescere
Questo caso importazione da dove viene e viene attraverso novantasette per cento viene importato attraverso gasdotti internazionali
Mentre per il restante tre per cento da marine paniere che approdano all'unico re che rigassificatore
Presente in Italia dislocato Panigaglia nel golfo di la Spezia
Parliamo del sistema di gasdotti sistema dei gasdotti a composto sostanzialmente da quattro gasdotti due da nord
Da due direttrici una nord-sud dall'Olanda dalla Norvegia attraverso la Germania la Svizzera e l'altro dalla Russia
Che attraverso l'Ucraina attraversa la Slovacchia l'Austria per arrivare in Italia
Parliamo più specificatamente invece di quello che la Remedy terraneo perché questo il tema del convegno
Tra l'area mediterranea le importazioni arrivano sostanzialmente la prima dall'Algeria
Attraverso un sistema che chiamato al gasdotto Trans mediterraneo che risale al mille dagli anni ottanta il primo gasdotto Trans mediterranea stato posato nel nel mille novecentottantuno entrato in funzione l'ottantatré all'epoca fu record perché posando delle linee a quattrocento metri di profondità
Sono a questo sistema composto da due tronconi un troncone che attraversa lo Stato tunisino al territorio tunisino
Dalla frontiera algerina sino alla a estremo punta Ovest della Tunisia Capo Bon
Con due gasdotti direi di dimensioni notevoli quarantotto pollici per chi non è ad uso il pollice che è normale nella nell'industria petrolifera approviamo di due condotte di più di un metro di diametro
Lunghe trecentosettantuno chilometri
Il sistema poi include stazioni di compressione come dicevo fu ha entra in funzione l'ottantatré fu raddoppiato nel novantaquattro
Ad oggi da questo sistema transitano ventisette miliardi di metri cubi all'anno
Ma e sono previste previste un'espansione Duster ulteriore sei miliardi e mezzo che entrano in funzione nel due mila otto
L'altro troncone passo sotto il mare petto sono cinque condotte
Circondo te che attraversano il nel canale di Sicilia e approdano a Mazara del Vallo
Sono lunghe centocinquantacinque chilometri e hanno una capacità come dicevo tale da raggiungere
Con l'espressione previste i trentatré trentaquattro miliardi di metri cubi
Il questo gasdotto ha portato nel due mila cinque circa il trenta per cento del consumo nazionale
La seconda gasdotto più recente
Ma non meno importante quello chiamato Greenstream che arriva dalla Libia
A parte dalla costa libica nei pressi di Mellitah dove vengono convogliati cassa deve come gli altri gli altri due giacimenti in Libia una terra una mare
E viene immesso in Italia presso Gela ha
è una condotta estremamente importante la più profonda nel Mediterraneo mille metri di profondità raggiunta
E ha ha una capacità di circa otto miliardi
Otto miliardi quindi il cinque per cento del consumo nazionale
Quindi se guardiamo i due gasdotti nel loro insieme stiamo parlando di un fabbisogno del trentacinque per cento copertura del trentacinque per cento del fabbisogno nazionale
Che è una una quota rilevante
Ora
Parlando
Di quello che può essere la Security di questi gasdotti voi vi rendete ben conto che per quanto riguarda la parte a terra e soprattutto gli approdi costieri
Non si può fare a meno di avere accordi con le autorità nazionali che locali quindi tunisine idriche che devono assolutamente garantire quelle che sono i sicurezza di quelli che sono i tratti a terra per quanto riguarda il tratto via mare ogni approda in Italia è chiaro che le autorità nostre autorità
Militari e civili sono assolutamente coinvolte in quelli che sono due direttrici estremamente importanti ed essenziali per la copertura di un di un fabbisogno energetico che è sempre più importante
La seconda via per il quale il caso viene trasportato ad oggi ancora in Italia abbastanza modesta come quota stiamo parlando in due per cento che il trasporto via mare
A trasporto di questo gas la sera naturali per fatto oggetto CNL
Un processo relativamente nuovo prevede una liquefazione del gas a monte di gas che viene prodotto presi produttori che viene portato attraverso il caso navi mentre nere
Particolarmente sofisticate dal punto di vista di costruzione di sicurezza in condizioni come si disse criogeniche ovvero a temperature estremamente basse molto basse per mantenere i cassa al allo stato liquido
Ma
Per darvi un'idea del fenomeno perché questo è il fenomeno che più si prevede in crescita nel futuro
Oggi elementi mar Mediterraneo sono presenti sei terminale di liquefazione ovvero terminale dove il gas viene liquefatto
Ce ne sono tre in Algeria
Due in Egitto Willy Pia
Complessivamente hanno una produzione di trentaquattro miliardi di metri cubi all'anno
Mentre dall'altra parte cioè di Paesi che devono ricevere questo Gazzetta spot dottori oggi sono dotate di gridi come dicevo dire classificatori
E di questi ce ne sono sette nella nel bacino del Mediterraneo uno in Italia uno in Francia trendy Spagna un in Grecia e uno in Turchia con una capacità ricettiva di trentotto miliardi di metri cubi all'anno
Le navi che oggi transitano nel Mediterraneo per soddisfare questo traffico di me di di di di Galasso sono oggi circa diciassette
Se pensiamo però l'importanza che questi ragazzi ficca attori cominciano ad a vere o hanno cominciato davvero soprattutto per una differenziazione
Nell'approvvigionamento oggi
Non dimentichiamoci che l'Italia dipende praticamente per l'ottanta per cento da gas russo ed a casa algerino quindi le fonti sono due sostanzialmente ora la diversificazione del delle delle fonti di approvvigionamento
In gran parte dipendente da quello che può essere la costruzione di nuovo rigassificatore sì in Italia che o l'Europa
E i progetti che oggi sono Allo studio sono numerosissimi in Italia penso che riconoscono tutti stiamo parlando di tre quattro cinque sei rigassificatori posizionati in diverse a re della nostra penisola pur con tutte le difficoltà che oggi abbiamo nella nella realizzazione e questo cosa significa significa che il traffico marittimo e il traffico di metà nere quale assisteremo nei prossimi anni aumenterà in modo esponenziale
Per darvi un'idea di quello che vuol dire gestire queste queste traffico il piccolo esempio dell'ENI che oggi ha quattro navi metta nero e sostanzialmente che che usa per a apportare grassa dall'Algeria o dalla Gerry italiota la Gerini Francia
A diciamo che le la flotta perché dell'ENI composta da quattro navi oggi nell'anno due mila e cinque ha percorso circa ottanta mila miglia incarico ovvero a pieno carico
E stiamo parlando solo di quattro navi nel momento in cui in Italia ci saranno a questi rigassificatori ecco che questo traffico sarà estremamente pesante da gestire per tutti i problemi che esso comporta ovviamente
Lascerei ora da parte quello che oggi va be uno qualche cosa di normale cioè il traffico
Petrolifero il traffico dell'ora il Dell'Oglio del petrolio che è oramai un traffico direi gestito in modo quasi routinario anche se gli ultimi eventi hanno chiaramente aumentato i sistemi di sicurezza però ha dato un'idea anche di questo traffico nel due mila e cinque solo l'ENI ha commissionato mille cinquecento viaggio di petroliere
E ha trasportato quarantatré milioni di tonnellate di petrolio per l'Italia perse per la raffinazione o per l'uso per il consumo
E qui vorrei passare a quello che dopo aver ridato questo quadro quello che è un po'il sistema di Security per affrontare un po'il tema specifico di questo convegno è chiaro che il trasporto via mare soprattutto nel un ambito futuro avrà un ruolo determinante dal garantire l'approvvigionamento delle risorse energetiche che in questo in questo ruolo il Mediterraneo rappresenta un un crocevia di interscambio commerciale
Estremamente importante ed essenziale fra l'Italia Resto del mondo
è un tratto è un settore sicuramente strategico per l'economia del Paese ed un patrimonio essenziale
Per quello che è il core business non solo dell'Italia dell'ENI soprattutto quanto necessita di essere organizzate protetto affinché venga garantito in ogni momento il flusso dell'approvvigionamento a è evidente che è ovvio che dopo l'undici settembre tutti noi la percezione del rischio e della collega vulnerabilità dei sistemi di trasporto est cambiata la che oggi a da allora diciamo lei mi che già era dotata di sistemi di sicurezza per garantire il flusso energetico al Paese aumentato ancora di più quelli che sono i sistemi di Security Governance e tutte le politiche materie non solamente di Security ma anche dissesti e di ambiente
Ricordiamo che i prodotti che noi trasportiamo sono estremamente sensibili a quelle che possono essere disastri ambientali disastri che possono espresse procurati anche la gente comune
Il gruppo ENI quindi in linea con i propri principi di Security
Governasse le politiche in materia di HS
Ha sin dall'inizio dato attuazione a principi contenuti sul tutte le norme internazionali dotandosi di un'organizzazione di strumenti operativi adeguati alle caratteristiche la funzionalità degli assennato ITC marittimi
è oggetto di tale azione è stata l'intera flotta ENI
Che è composta non solo dalle quattro metà Aniene ma anche da tutti i mezzi di perforazione che sono oggi anti proprietà dalla Saipem come anche poi di tutto tutto quanto riguarda le infrastrutture portuali intese come interfaccia nove porto sia in Italia che all'estero adibiti prevalentemente l'attività di carico e scarico di prodotti petroliferi
I stoccaggio di costruzione e manutenzione di impianti nonché destinate cambi equipaggi delle piattaforme off-shore
Dispositivo di Security adottato dall'Enea necessariamente tenuto conto necessita di applicare accanto la già collaudata normativa in materia di sicurezza ambientale
Piani e procedure strettamente adeguate la diversa tipologia dei mezzi
Della criticità intrinseca dei prodotti trasportati e delle caratteristiche pericolosità delle rotte percorse come anche delle auto e gli impianti portuali dello di stato degli insediamenti urbani ed industriali
Un ulteriore impegno è stato rivolto alla formazione di un numero consistente di personale destinate ruoli di responsabilità previsti dalla normativo per i compagni Security Office dodici posseduti officer riporta siti officer cui affidare la gestione in sicurezza
Tutti gli assetto aziendale in raccordo con le funzioni societarie
Il piano di intervento che è stato complessivamente realizzato e che ha reso necessario un forte impegno anche in termini di Budget di adeguamento tecnologico di cavi di infrastrutture mantiene comunque un elemento imprescindibile
Che è nella stessa nell'essenza stessa della disciplina e senza il quale l'intero sistema è pressoché inefficace e cioè l'effettiva e continuativa collaborazione di interazione tra impresa istituzioni marittime e territoriali competenti per l'ordine e per la pubblica sicurezza cui spetta il compito ultimo di prevenzione per e repressione dei reati
Senta le interdipendenze ancora più vedete nella conduzione dello sicuri degli impianti portuali normalmente inglobati nel contesto del territorio urbano o negli insediamenti industriali tanto da essere definiti nell'ambito delle infrastrutture energetiche critiche individuate da ciascuna nazione ed oggetto di ampio dibattito sia in ambito nazionale che internazionale
In termini di componente chiave della sicurezza nazionale e di sicurezza e continuità degli approvvigionamenti energetici
Poche rispetto di tale centralità sarebbe auspicabile che anche in ambito nazionale come già avviene in altri Paesi si favorisce la creazione di un tavolo di condivisione tra stato e imprese rilevanti
Con l'obiettivo evidente di definire gli strumenti idonei per salvaguardare l'incolumità delle persone delle infrastrutture strategiche del Paese
Ma anche per garantire realizzare una sinergia funzionale tra gli operatori del settore e le autorità nazionale specie per la gestione delle grandi emergenze grazie
Grazie necessario per questa analisi questa sua queste sue riflessioni sul problema del trasporto energia mi ha colpito particolarmente credo certo con un dato sul quale dobbiamo riflettere
E il fatto che un terzo del Gasquet noi consumiamo in Italia arriva attraverso il cast doti del Mediterraneo
E questo dato che poi è andato come ci ha detto ingegnere ci ha ricordato tendenzialmente in crescita ripropone l'urgenza e l'importanza di del Desk dedicare una maggiore attenzione ai problemi della Security
Di questa dette al trasporto di energia che come sapete per un Paese come l'Italia rappresenta sempre in fondo il vero tallone d'Achille
E terzo tema che abbiamo indicato abbiamo anticipato nella presentazione di queste nostre di questa nostra analisi del problemi del made della sicurezza metteranno è quello della controllo della immigrazione clandestina
Se ne parlerà il prefetto Pasquale Piscitelli che al direttore centrale immigrazione polizia delle frontiere prego
Grazie buongiorno a tutti
Desidero ringraziare senatore Ramponi che credo mi abbia chiesto di di poter essere qui oggi perché il Mediterraneo viene in evidenza anche quando ci si occupa di immigrazione
E questo perché su di esso sono tracciate alcune delle rotte dell'immigrazione clandestina
Perché bagna paesi di origine e di transito dei maggiori flussi di immigrazione
Perché era presente una delle frontiere Esterne dell'Unione Europea
Anche per questi profili il Mediterraneo va dunque vissuto interpretato in termini di sicurezza in un'ottica nazionale ma soprattutto in una prospettiva come vedremo europea ed internazionale
Come loro sanno l'Italia e medita di Rembrandt da qualche anno di rilevanti flussi migratori provenienti per la maggior parte dai Balcani e dall'Europa orientale in misura minore dai paesi del bacino del Mediterraneo dal Corno d'Africa all'Africa occidentale
Qualche dato al trentuno dicembre dello scorso anno erano due milioni duecentosettantuno mila gli stranieri adulti regolarmente soggiornanti sul nostro territorio
Il diciotto per cento in più rispetto al due mila e quattro
Quelle rumena albanese marocchina Ucraina cinese le comunità più numerose
I motivi più ricorrenti di soggiorno dei cittadini non comunitari il lavoro subordinato motivi familiari il lavoro tono
A fronte di quella legale si registra un'immigrazione illegale anch'essa in crescita come si può rilevare dal numero degli stranieri rintracciati in posizione irregolare
Nel due mila e cinque il quattordici virgola sei per cento in più rispetto all'anno precedente
Grazie
Ancor più accentuato risulta il flusso di immigrazione clandestina via mare
Il sessantotto virgola due per cento in più nel due mila e cinque rispetto al due mila e quattro sono giunti infatti sulle coste italiane quasi esclusivamente su quelle siciliane di Lampedusa ventidue mila novecentotrentanove persona a fronte delle tredici mila seicentotrentacinque del due mila e quattro
Il fenomeno interessa ormai unicamente la Sicilia destinazione naturale dei flussi di immigrazione clandestina che originano o transitano dal Nordafrica
E soprattutto dal territorio libico mentre i flussi provenienti dall'Albania e dalla Turchia diretti in Puglia in Calabria sono pressoché azzerati
Va rilevato che l'immigrazione clandestina via mare caratterizzata da condizioni di maggiore pericolosità e di forte disagio
Rappresenta soltanto circa il quindici per cento dell'immigrazione illegale che viene alimentata soprattutto da io Castaignos sessanta sessantacinque per cento
Ovvero dagli stranieri che entrati regolarmente in Italia
Vi permangono dopo la scadenza del visto dell'autorizzazione al soggiorno ed a coloro restante venti venticinque per cento che giungono da altri Paesi dell'area Schengen approfittando dell'abolizione dei controlli alle frontiere interno
I primi nove mesi del due mila e sei confrontati con lo stesso periodo del due mila e cinque fanno registrare un numero ancora maggiore di persone sbarcate in Sicilia sedici mila novecentotrentaquattro contro le quindici mila duecentonovantadue del due mila e cinque
Ma con un incremento percentuale certamente inferiore rispetto al sessantotto per cento verificatosi tra il due mila e quattro due mila cinque
L'immigrazione clandestina di amare desta particolare apprensioni manifestandosi come la forma più disperate più difficile da affrontare
I trafficanti che gestiscono i viaggi non hanno scrupolo a caricare molto oltre le loro capacità le carrette del mare
Che navigano in condizioni di estrema pari precarietà e che in qualche caso hanno procurato naufragi e purtroppo la perdita di vite umane
Le organizzazioni criminali lucrano grandi profitti secondo alcune risultanze investigative il viaggio sarebbe arrivato a costare tra il due mila e il due mila e cinquecento dollari americani
L'Italia come nessun altro paese rivierasco del Mediterraneo e impegnate in una continua e intensa attività di soccorso
Solo nel due mila e cinque L'Unità delle capitanerie di porto la Marina militare della Guardia di Finanza e delle altre forze di polizia hanno tratto in salvo circa quindici mila persone
La risposta delle forze di polizia sul piano investigativo ha fatto registrare dal novantanove al due mila e cinque l'arresto di quasi mille trecento scafisti
E il sequestro di mille duecento natanti nell'immediatezza degli sbarchi e l'arresto la denuncia soltanto nel due mila e cinque di sei mila ottocentosettantotto persone per favoreggiamento dell'immigrazione illegale
L'attività di contrasto dell'immigrazione clandestina nel Mediterraneo si sviluppa attraverso forme di cooperazione interistituzionale che da qualche anno poggiano su specifiche misure normative la legge trenta luglio due mila due numero otto centottantanove I istituito presso il Dipartimento della pubblica sicurezza la direzione centrale di cui ho la responsabilità con compiti appunto di impulso di coordinamento delle attività di polizia di frontiera e di contrasto dell'immigrazione clandestina
Su questa base con un decreto interministeriale del due mila e tre
è stata affidata la direzione centrale il raccordo degli interventi operativi in mare e i compiti di acquisizione analisi delle informazioni connesse all'attività di vigilanza prevenzione e contrasto dell'immigrazione clandestina via mare
Svolte dalla Marina militare dalle forze di polizia dalle Capitanerie di porto
Le modalità e le procedure di coordinamento delle diverse attività di contrasto dell'immigrazione clandestina via mare sono state definite con l'accordo tecnico operativo sottoscritto il quattordici settembre dello scorso anno
Per la gestione centralizzata degli interventi operativi in mare presso la mia direzione dei reali centrale è stata realizzata una sala operativa che vedrà la partecipazione di tutte le stime istituzioni artifici delle attività in mare
Entro il due mila otto la sala operativa dovrà potrà valersi di terminali periferici lungo i quali si svilupperà un sistema di sorveglianza del Mediterraneo centrale provvisto di tecnologie di assoluta avanguardia
Ma le misure interne non potranno esprimere tutte le loro potenzialità sino a quando non si sarà consolidato un fronte più avanzato di cooperazione sulla linea dei rapporti internazionali
La connotazione transnazionale del fenomeno migratorio le sue scaturigine il suo impatto diffuso pretendono risposte allargate nella direzione dell'armonizzazione delle politiche degli Stati degli di destinazione
E lei l'affermarsi di sinergie con i Paesi di origine e di transito
Che devono essere coinvolti nella gestione del controllo delle migrazioni e sostenuti completa concretamente nei loro sforzi di sviluppo
Tale impostazione sembra finalmente ispirare la politica comunitaria che ha raccolto le sollecitazioni italiane degli ultimi anni e che potrebbe prendere spunti dalle esperienze fatte dall'Italia nella collaborazione bilaterale
Possono infatti rappresentare un riferimento ai ventinove accordi di riammissione sottoscritti dall'Italia dal novantasette ad oggi
Così come i numerosi accordi di cooperazione di polizia tra i quali vanno ricordati quelli con i Paesi africani di origine e di transito dei flussi migratori che seguono la rotta mediterranea
Con Egitto Tunisia e Nigeria Libia sono state raggiunte intese che prevedono programmi di assistenza tecnica con la cessione anche di beni a titolo gratuito
Distacco di ufficiali di collegamento degli e Sperti formazione addestramento del personale scambio di informazioni investigative assistenza in materia di rimpatrio facilitazioni delle procedure sempre più difficili devo dire di identificazione di rilascio dei lasciapassare per i rimpatri
Tutto ciò sembra riproporsi con prospettive di concreta
Evoluzione verso il riconoscimento della crescente importanza delle questioni migratorie per l'Unione europea
Nelle più recenti linee di indirizzo delle Borat dalle istituzioni comunitarie che hanno trovato una sanzione ufficiale nel documento del Consiglio dell'Unione europea nel dicembre dello scorso anno
In esso si afferma la necessità di un approccio equilibrato globale e coerente alle questioni migratorie e si prospettano azioni trio prioritarie incentrate sull'Africa e proprio sul mediterranea
E di controllo delle frontiere marittime del Mediterraneo si è discusso negli ultimi Consigli Ghiaie di Tampere in Lussemburgo
E di esso sulla base di uno specifico Dom documento si dovrebbe discutere nel consiglio dell'unione europea del venti ottobre prossimo
Ma in questa dichiarazione si sono già fatte concrete esperienze di collaborazione tra i Paesi membri come le operazioni di pattugliamento congiunto del Mediterraneo l'ultima delle quali è ancora in corso in questi giorni
L'acquisizione più significative però la istituzione del maggio del due mila e cinque dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne Frontex che ha assunto il coordinamento di tutte le forme di controllo delle frontiere esterne dell'Unione
Frontex in attuazione delle decisioni assunte dal Consiglio europeo nel dicembre due mila e cinque sta elaborando uno studio di fattibilità per lo sviluppo di un sistema europeo vinto grato per il controllo delle frontiere
Marittime
Che potrà rappresentare una prima concreta efficace risposta alle esigenze di controllo dalla frontiera mediterranea grazie
Grazie Prefetto Piscitelli devo dire che nonostante sia stato molto concentrato e quindici ringraziamo anche per averci fatto recuperare qualche minuto
è riuscito lo stesso a darci alcuni input di particolare importanza non solo sul problema dell'immigrazione ma anche sull'attività che viene svolta dalle nostra amministrazione al fine di garantirne un controllo bene affrontati questi tre temi così che abbiamo scelto come tre temi empi emblematici del perché nel campo della sicurezza mediterraneo
Adesso per concludere questa seconda sessione e la parola va ai due responsabili dalle due forze armate è evidentemente sono più impegnate nella garantire il controllo la sicurezza del Mediterraneo e cominciamo subito con il generale Enzo Camporini e capo di stato maggiore dell'aeronautica che ci parlerà del sistema di controllo aereo del Mediterraneo
Grazie ringrazio di cuore il c'era un po'lì per l'invito che mi ha rivolto a parlare per la prima volta nella mia nuova veste di capo di stato maggiore d'Oro nautica del contributo che la mia forza armata Dai può dare ad un sistema di controllo del Mediterraneo
Sarebbe tuttavia essa ingenuo fuorviante non considerare il tema che stiamo analizzando nel suo aspetto strettamente integrato
Sia perché si parla di un'area in cui si che si sviluppa in uno spazio multidimensionale
Sia perché sarebbe gravido di conseguenze esiziali parcellizzare le responsabilità tra tutti gli aventi causa
Per salvaguardare un interesse strategico assolutamente evitare come questo dell'Italia o si lavora tutti insieme dando ciascuno il proprio specifico contributo
Ma in un quadro di integrazione strutturale o si sprecano risorse preziose senza conseguire il risultato che si vuole
Ottenere scopo del mio intervento sarà quindi quello dello stare per sommi capi il ruolo che può essere giocato dalla terza dimensione che costituisce l'ambiente operativo ovviamente non esclusivo dell'Aeronautica militare
Innanzitutto il controllo dello spazio aereo
Riguardo al quale il problema per un verso più semplice e per un altro verso più difficile e per quanto riguarda la superficie più semplice perché da quando è nata la navigazione aerea
Qualsiasi mezzo volante di dimensioni significative e controllato dall'istante in cui nuove dal parcheggio per tutte le fasi del volo fino a quando giunge l'atterraggio
Oggi poi potuto per quanto concerne l'area del Mediterraneo la copertura offerta dei dei sistemi radar civili e militari e pressoché totale quanto meno alle quote di interesse
A questo sistema capillare possono sfuggire soltanto velivoli di ridotte dimensioni e capacità che possono costituire minaccia soltanto in circostanze particolari
Il problema però è più difficile perché i tempi per reagire sono estremamente ridotti
Un velivolo commerciale in crociera percorre oltre sette milioni Nuto
Il che e si vuole davvero esercitare una funzione efficace di Ercoli Saint richiede prontezza elevatissime
Prontezza e che sono necessarie se vogliamo conseguire risultati come quello di qualche giorno fa in cui nostro F sedici decollato da Trapani ha potuto scordare l'atterraggio in pericolo turco dirottato
Ovviamente non è sufficiente controllare i movimenti aerei
Occorre utilizzare la terza dimensione al fine di avere una piena e dettagliata consapevolezza di quanto avviene sulla superficie
E per questo la tecnologia disponibile offre una varietà di strumenti davvero ragguardevoli
E si va arricchendo di giorno in giorno
Innanzitutto sistemi di ricognizione controllo a lungo raggio
E fin qui non siamo che la dotazione di piattaforme se vogliamo tradizionali con sensore lo stato dell'arte in grado di fornire una molteplicità di dati
Che può sempre poiché possono poi essere fusi insieme in modo da ottenere un'immagine affidabile di tutto ciò che sta avvenendo
Vorrei a questo proposito lanciare un grido d'allarme
Fino ad oggi le forze armate italiane hanno potuto disporre di una capacità di pattugliamento significativa impiegata con successo riguardino dei tempi della dirottamento dell'Achille lauro
Costituita dal trentesimo mai ormai passato in in posizione quadro quarantunesimo Stormo
E qui poggiati con velivoli Atlantic gestiti in forma integrata dalla marina e dell'aeronautica da tempo però questo sistema non può più fornire risposte adeguate loro vetustà e tale che nonostante ogni sforzo l'efficienza della flotta è ridotta a poche unità
Sicuramente insufficienti a fornire la copertura necessaria anche per brevi periodi
Non solo ma gli equipaggiamenti di bordo che sono stati installate a suo tempo per contrastare una minaccia sommergibili Istica da guerra fredda
Sono del tutto inadatti alla missione di oggi
Ne vale la pena di sostituirli con apparati dello stato dell'arte proprio per la vetustà della piattaforma prossima la scadenza della vita tecnica cioè della capacità di levarsi in volo
La pianificazione dello successore dell'Atlantic finalizzata da tempo è stata accantonata per ovvie motivazioni finanziarie
Ma io credo che non vi possono essere dubbi sul fatto che per l'Italia una capacità di pattugliamento lungo raggio con sensori moderni ed integrati in una rete informatica robuste capillare
Costituisca un'esigenza strategica di elevatissima priorità parlo per la posizione geografica del nostro Paese i cui destini dipendono in gran parte come abbiamo sentito per tutta la giornata da quanto avviene sui mari che ci circondano
è ovvio che la sorveglianza può anche essere assicurata da altri mezzi in primis quelli satellitari
Si apre più un capitolo di straordinaria valenza che richiede investimenti colossali
E non sono il punto di vista finanziario l'investimento più importante infatti a mio avviso e quello in cui scelte non ottimali provocano danni di gran lunga più gravi e difficilmente rimediabile Vittorio e quello delle risorse umane
E anche per questo motivo perché nel settore non considero praticabili altre strade se non quella della cooperazione intra nazionale e internazionale
Internazionale perché fra tutti questo il settore dove più agevoli naturale parlare di applicazione duali
Un rapporto strettissimo deve simbiotico tra mondo civile mondo militare diventa quindi prerequisito concettuale prima ancora che operativo
Per conseguire capacità da utilizzare in strutture e con finalità eterogenei
Ma tutte accomunate dall'esigenza di monitorizzare con accuratezza queste definizione con versatilità questione della analisi molti spettrale e con continuità questione dei tempi di rivisitazione e quindi del tipo di orbita e del tipo di costipazione prescelto
Altra area dove il concetto di uso duale si impone con forza e quello delle comunicazioni operative o di servizio
Dove coesistono requisiti forse diversi nella forma ma non nella sostanza in termini di sicurezza passiva e attiva in termini cioè di protezione dell'integrità del segnale e protezione della riservatezza dei contenuti dello stesso
In tutti questi settori mi preme sottolineare il ruolo da pioniere della difesa
Che da tempo avviato iniziative che oggi possono apparire ovvie
Ma che allora apparivano lungimiranti se non velleitarie e ovviamente parlo del Sicral
Si tratta di un approccio volto a cercare ogni possibile sinergia con operatori civili e volto anche soprattutto ricercare collaborazioni come dicevo prima internazionali
Che oltre a ridurre in termini compatibili gli oneri mediante la condivisione delle spese
Garantisce il pieno ma l'intendimento del requisito di interoperabilità
Senza la cui implementazione Van vanno sarebbe ogni sforzo di partecipare al consesso dei paesi che in un modo o nell'altro determinano le vie della politica internazionale
Varrà altresì la pena di seguire con interesse l'evoluzione di altre tecnologie più o meno esotiche come quelle dell'impiego sempre più esteso di uovo che ormai stava entrando in servizio sono entrati in servizio con ottimi risultati
O vuote come quello della rinascita del più leggero dell'aria con aeronavi che possono stazionare per mesi se non per anni a quote fra sessanta e settanta mila piedi dando prestazioni pseudo satellitari a una frazione del costo
Tutti questi strumenti devono però essere tra loro coordinati nell'impiego
Sussiste quindi irrinunciabile l'esigenza di un efficace sistema di comando e controllo
Efficace perché affidabile tempestivo
Ma anche e soprattutto perché dovrà utilizzare al meglio ogni sensore ogni piattaforma ogni segnare sia che provenga da mezzi di superficie che l'oggetto in volo
Una struttura di tal fatta non potrà trovare collocazione diversa da quella del sistema di comando interforze
Mi aspetto quindi che il coi il Comando operativo interforze assuma prima o poi la responsabilità diretta del sistema pur con l'uso del potere di delega nei confronti di chi il mezzo conosce impiega
E con questa certezza che per ora è solo un auspicio
Vi ringrazio per l'attenzione non perdendo tutto nell'occasione di evidenziare come il tema della sicurezza nel e sul Mediterraneo
Abbia finalmente guadagnato un elevatissimo livello di priorità testimoniato dalle numerose test iniziative in materia
La settimana scorsa si impose delle marine organizzato a Venezia dalla Marina militare
Oggi questo importante e autorevole dibattito e il mese prossimo l'appuntamento con la fondazione Liberal grazie per l'attenzione
Grazie il generale Camporini
A parte le riflessioni interessanti che ci ha portato mi sembra di Colle dove sottolineare anche l'aspetto propositivo sul quale andrà appunto compiuto qualche ulteriore col qualche ulteriore pensiero qualche ulteriore analisi
Quello che devo dire rispetto alla proposte che noi ci siamo prefissati nell'organizzare questo convegno e che appunto non volevamo semplicemente fare un convegno che in qualche modo in quadrasse i problemi sul tappeto ma anche portasse qualche proposta operativa per cercare di risolvere questi problemi per cercare di
Dare al nostro Paese una maggiore sicurezza del Mediterraneo e mi pare che in questo senso il l'intervento del generale Camporini ci ha dato
Degli elementi importanti di riflessione
Bene ultimo intervento di questa nostra sessione della mattinata quello della ammiraglio Paolo la Rosa capo di stato maggiore della Marina
Che ci parlerà del ruolo della Marina militare nella sorveglianza marittima della regione mediterranea
Tre grazie
Ringrazio il presidente senatore Ramponi per l'opportunità di presentare il ruolo della Marina per la sicurezza nel Mediterraneo
E in particolare come la sorveglianza marittima sia un caposaldo della sicurezza dei nostri mari e come la nostra Marina sia attrezzata per garantirla
Lo farò evidentemente con questioni che si andranno a intersecare con quanto è già stato trattato ma nella mia ottica con la volontà di dimostrare come queste questioni diventino pratica quotidiana nell'azione della nostra marina
Mi avvalgo di alcune diapositive per re
Dare alla mia trattazione
Un una certa organicità dunque
La responsabilità della Marina e sul mare il mare rappresenta da sempre un ambiente naturale di comunicazione collegamento tra popoli civiltà e culture differenti e lo è anche oggi
In una società che pur caratterizzata dalla globalizzazione tecnologica informativa
Affida il proprio benessere ad attività economiche che si svolgono per la maggior parte attraverso traffici via mare e relazioni di interscambio marittimo
In realtà alle nuove tecnologie
Se da un lato offrono alla libertà di non muoversi dall'altro aumento hanno la necessità di muovere le merci è stato ricordato le statistiche confermano che si muove via mare oltre l'ottanta per cento del commercio mondiale
Con una elevatissima aliquota di materie prime e fonti energetiche
Non solo ma si registra anche un trend positivo particolarmente rilevante nel due mila cinque il commercio marittimo globale ha registrato un incremento del quattro per cento rispetto all'anno precedente
La garanzia del libero e pacifico utilizzo degli spazi marittimi rappresenta pertanto un'esigenza vitale per lo sviluppo e quindi per il benessere generale
L'importanza della sicurezza marittima e determinata dai connotati fisici ed a quelli giuridici dell'Alto Mare
Con la sua ampiezza in virtù del principio di libero utilizzo sancito dal diritto internazionale il mare si presta anche e purtroppo ha una vasta gamma di attività illecite spesso connesse con criminalità organizzata terrorismo internazionale proliferazione di armi di distruzione di massa
Il rischio che infrastrutture costiere mezzi di trasporto marittimo i gasdotti oleodotti possano divenire bersaglio di azioni ostili e anche di natura terroristica determina dunque la necessità di disporre di efficaci misure di difesa
L'attuazione di tali misure tuttavia e resa difficile dalla deregolamentazione e dalla cresciuta libertà di movimento correlata con l'economia globalizzata
Dal momento che le regole e limitazioni per aumentare la sicurezza incidono negativamente sull'efficienza dell'economia e se devono essere adeguatamente bilanciate
Secondo la logica che regola il rapporto fra i concetti di sicurezza da un lato e di libertà dall'altro
La nostra realtà geostrategica
Classicamente definita mediterraneo allargato ossia l'estensione del Mediterraneo propriamente detto
Al Mar Nero al Golfo Persico e al mare arabico
Questa realtà per concentrazione di Stati e di popolazioni nonché per la rilevanza dei traffici marittimi che l'attraversano offre molteplici opportunità di sviluppo ma altrettante difficili sfide
In termini di sicurezza di crescita economica e di equilibrio ecologico per i Paesi che vi si affacciano e per la stabilità generale
Anche per l'Italia la rilevanza del Mediterraneo include molteplici elementi che contribuiscono significativamente al PIL nazionale
Basti pensare al turismo alla pesca al diporto
Questa vasta fonte di ricchezza e di sviluppo per il nostro Paese deve essere adeguatamente protetta attraverso un sistema di sicurezza
Di cui l'integrazione e la condivisione costituiscono requisiti principali e in questo quadro che la risposta militare dei Paesi mediterranei
Prima che ha la capacità di contrasto delle possibili minacce si concentra sullo sviluppo di adeguate capacità di monitoraggio degli spazi marittimi
La nostra Marina svolge un'intensa attività di questo tipo in un quadro giuridico ben definito di fatto e di diritto la sorveglianza marittima rappresenta un nostro compito fondamentale
Su base annua dedichiamo alla sorveglianza dell'Alto Mare oltre il venti per cento dell'attività della squadra navale
E l'ottantacinque per cento della componente aerea per il pattugliamento marittimo con compiti di localizzazione identificazione
E ombreggiamento Dina tanti sospetti di traffici illeciti via mare fra cui quelli di migranti clandestini finalizzati al successivo intervento nelle acque territoriali delle forze di polizia
L'impiego dei mezzi aerei o navali nell'attività di controllo dei flussi migratori ha permesso di intercettare più di ventun mila clandestini nel due mila cinque e circa sedici mila nei primi nove mesi di quest'anno
Fra le funzioni di sorveglianza della Marina desidero ricordare anche l'attività continuativa di vigilanza pesca
Con compiti di polizia marittima e giudiziaria nei confronti della flotta peschereccia nazionale ai cui equipaggi viene anche fornita assistenza medica in caso di necessità
Sono queste attività ed altre sia più generiche
Tutti i bastimenti navigazione naturalmente fanno comunque sorveglianza sia più specifiche
Quando chiamati a rispondere a particolari esigenze configurano la cosiddetta funzione di sorveglianza integrata degli spazi marittimi che insieme all'altra funzione di proiezione di capacità sul mare e dal mare costituisce l'elemento basilare dell'attuale visione strategica della nostra Marina
Ci concentriamo sul primo concetto
Sul mare la sorveglianza in tre che Arata si estrinseca in un'azione di presenza e monitoraggio delle aree di interesse nazionale in concorso
Per le aree costiere con le altre componenti dell'amministrazione dello Stato e per l'alto mare con tutte le marine operanti in Mediterraneo
Il conseguimento di una adeguata capacità di sorveglianza integrata degli spazi marittimi investe dunque due diversi livelli complementari quello internazionale quello nazionale
Sul piano internazionale registriamo l'impegno della Marina sostenere iniziative di tipo bilaterale e multilaterale nonché di promuovere nuove forme di cooperazione finalizzate alla crescita della conoscenza reciproca
A livello nazionale trova applicazione il tradizionale ruolo di polizia dell'Alto Mare
Delle forze marittime e si realizzano progressivamente un adeguato sviluppo dello strumento marittimo nonché collaborazioni fra i diversi dicasteri e le agenzie a vario titolo interessate alla sicurezza marittima
Anche nel settore della sorveglianza la Marina sta sviluppando iniziative nuove e rilevanti
Innanzitutto un progetto denominato dispositivo integrato di sorveglianza marittima mirato non solo a migliorare la capacità di raccolta informativa della componente aereo navale cioè navi aerei elicotteri e della Rete radar costiera
Ma anche ad integrarla con tutte le altre fonti di informazioni fra cui il sistema automatica identification system
Il Vessel Traffic service della guardia costiera e sistema sempre ai DS della NATO presso un'unica centrale operativa di sorveglianza
Che in corso di realizzazione nella sede protetta del comando della squadra navale a Roma
Il centro
Permetterà è già in gran parte permette di disporre di una conoscenza ai esaustiva del dominio marittimo
In chiave di integrazione e di interdisciplinarità e pertanto rappresenta uno strumento fondamentale per la sicurezza marittima
Il successo di una tale azione di integrazione richiede lo sviluppo di una sinergica cooperazione Inter Agenzia vi abbiamo un valido esempio nella collaborazione della Marina con la Confederazione italiana degli armatori Confitarma
Che ha subito un notevole impulso nell'ultimo anno attraverso la realizzazione di un tavolo tecnico a cui partecipa anche la il comando generale della capitaneria di porto
Ricordo per inciso che questa collaborazione con la Confitarma si è mostrata particolarmente utile nella attività di protezione dei traffici marittimi nazionali dalla pirateria marittima
In ambito internazionale lo sviluppo di una capacità di sorveglianza e perseguito ampliando l'interazione tra i paesi e le organizzazioni impegnate nel settore marittimo a quest'ultimo aspetto
Richiede come già detto uno sviluppo costante della conoscenza reciproca
Attività danni al centro delle relazioni condotte della Marina in attuazione del proprio storico ruolo di supporto alle relazioni internazionali e più in Generali
Alla politica estera
Si pensi a ruolo guida che la Marina svolge per il rinnovamento e l'addestramento di numerose marine mediterranee e all'impegno per il conseguimento di una decisa e riconosciuta leadership regionale
In particolare negli ultimi cinque anni sono state avviate vari e importanti iniziative
Con
I paesi che si affacciano sul Mediterraneo finalizzate soprattutto Adda attività addestrative congiunte sia sul piano bilaterale che sul piano multilaterale come Alberione e l'iniziativa cinque per cinque
Forte dell'esperienza maturata nel promuovere attività che favoriscono una maggiore convergenza di tutti i paesi rivieraschi è consapevole che una collaborazione transnazionale
è un sistema che consenta la condivisione delle informazioni siano elementi essenziali per la sorveglianza marittima
La Marina promosso un nuovo progetto di grande rilevanza denominato virtuale un regional Maritan eccessi sento è già stato ricordato ma vale la pena sottolinearlo perché si tratta di una iniziativa
Che fa compiere un vero e proprio salto di qualità alla cooperazione tra le marine di Paesi molto diversi e di diversa collocazione anche dal punto di vista politico militare e strategico in grado di associare agli aspetti di confidence building un connotato realmente operativo
Basato sulla realizzazione l'impiego di una rete di scambio informativo sul traffico marittimo mercantile
La disponibilità di informazione offerta da un'architettura snella e innovativa come quella degli IR mettici Oltretevere un ritorno sensibile sullo sviluppo della cooperazione multinazionale permette di operare nel rispetto di quella già richiamata logica di bilanciamento tra le esigenze di Fini sicurezza economicità e salvaguardia della libertà di navigazione nella regione mediterranea la scorsa settimana venerdì scorso
Nella sesta edizione del si impose regionale delle marine dei paesi del Mediterraneo e del Mar Nero a Venezia
Con la partecipazione di trenta marine a livello di capi di stato maggiore della Marina abbiamo sottoscritto io per il nostro Paese un accordo operativo che impegna le marine alla partecipazione a tale progetto via REM meticci
Particolarmente importante questa firma perché riferita a un progetto concreto e realizzato in un contesto di tanta e tale ampiezza
In particolare questa sesta edizione del simposio avuto quale filo conduttore la trattazione ad ampio spettro dei vari aspetti che concorrono alla sicurezza marittima primi fra tutti il dialogo e la sorveglianza quali capacità finalizzata contro gli spazi marittimi
A conferma che quello della sorveglianza marittima è riconosciuto come fattore primario di sicurezza per tutti i Paesi del Mediterraneo
E prima di concludere non possiamo dimenticare che la Marina impegnata in prima linea in Libano
Dove la pronta disponibilità delle forze marittime nazionali a supporto dell'operazione UNIFIL
Ha garantito la possibilità di deridere la fase iniziale dell'operazioni e di supportare dal mare le operazioni su terra tale attività è stata resa possibile attraverso l'impiego congiunto delle componenti aeronavale e da un fibbia
Nonché
Grazie alla realizzazione di un efficace sistema di monitoraggio del traffico marittimo dell'area basato sulla stessa architettura software del guerre mettici rimodulato in chiave tattico operativa per le esigenze locali e firmato un da un protocollo fra me fra il sottoscritto quindi fra l'Italia e il Libano
Ma più ancora rispetto al Libano desidero sottolineare come la capacità di sorveglianza marittima della nostra Marina messa al servizio delle Nazioni Unite
Con l'invio di un gruppo navale guidato da nave Garibaldi nel pieno del mese di agosto abbia conseguito un risultato di straordinaria valenza tra strategica ben al di là del trasporto delle nostre truppe della nostra brigata anfibio sulle ter Reno libanese proprio la presenza di tale dispositivo apprezzato per le sue capacità di controllo e di sorveglianza del mare
Si è rivelato fattore essenziale per la rimozione del blocco navale israeliano consentendo così la ripresa dei traffici marittimi commerciali e turistici essenziali per l'economia libanese l'impiego di tale dispositivo navale in Libano si è concluso proprio ieri con una cerimonia di Wendover fra la Marina italiana e quella tedesca a bordo di navi Garibaldi
Alla quale cerimonia ho presenziato insieme al mio omologo tedesco
Questa cerimonia
E tutti gli interventi che sono stati fatti nel corso di questa cerimonia hanno sottolineato in tutta importanza ed evidenza la funzione della sorveglianza sul mare
E la capacità della nostra Marina militare della nostra squadra navale di assolvere ma grazie
Bene grazie di nuovo alla ammiraglio la rosa penso che possiamo chiudere questa seconda sessione in cui abbiamo posto un'altra serie di problemi ma abbiamo anche potuto sentire tutta una serie di iniziative che sono in corso nel campo della sicurezza mediterraneo
Io venditore mente tutti a riprendere posto entro le ore quindici per la ultima sessione la tavola rotonda con i nostri responsabili politici offre
Proposte
C'è un momento di perplessi evidentemente o impressionato l'uditorio pure ma io li
Grazie presidente
Nuovamente
Tutti
Do la parola al dottor Robert
Dicevo
Nazionale che parla sul tema riflessi della crisi mediorientale sull'aria medica
Dottore
Gli USA
Si sente
Allora io vorrei innanzitutto salutare da parte mia e da parte del sostituto
Le autorità le signore e i signori presenti e ringraziare
Il cioè Sturgis il senatore Ramponi per avere chiamato lo me
Il mio istituto a contribuire a questo convegno
Come ha appena detto l'ambasciatore il tema che mi è stato assegnato quello dei riflessi della crisi mediorientale sull'area del Mediterraneo
Non c'è dubbio che il Mediterraneo abbia un suo profilo geo politico autonomo tuttavia raramente negli anni nei decenni passati abbiamo visto una connessione così importante fra il Mediterraneo e l'insieme del Medioriente
E ed è quindi giusto cominciare una riflessione sul Mediterraneo dalle connessioni che oggi ci sono fra il più vasto Medioriente e l'Area che
Il nostro giardino il nostro cortile di e di casa il nostro vicinato
Cioè il mediterraneo
Non sto qui a sottolineare evidentemente quanto gli sviluppi recenti abbiano messi in luce
Che esistono importanti cambiamenti nella regione
Diceva il senatore Ramponi che quello che accadeva in cinquant'anni oggi accade in cinque anni forse bisogna dire che gli anni sono anche meno di cinque
In questi pochi anni cioè dal due mila e tre dall'invasione dell'Iraq ci sono stati molti cambiamenti e i più recenti sviluppi in nel vicino Oriente hanno di nuovo cambiato una situazione che era fortemente cambiata già nei pochi anni passati
Questi cambiamenti sono indubbia contengono indubbiamente dei grandi rischi per l'Occidente dei nuovi rischi dei rischi aggiuntivi rispetto a quelli che già sono in ballo a partire da da da da da dall'invasione del del dell'Iraq ma al tempo stesso proprio gli avvenimenti più recenti c'è la crisi che c'è stato fra Israele e il Libano la guerra di questa estate
Per una valutazione che molto comune che è molto diffusa questi eventi recenti aprono anche alcuni spiragli
Opportunità
Se le opportunità non verranno afferrate e questo dovrebbe avvenire anche in tempi molto brevi relativamente brevi se queste opportunità non verranno ferrate sì proprio si profila una arretramento o degli interessi delle posizioni dell'Occidente ma anche delle forze moderate della Regione che sono numerose che sono quelle sulle quali contiamo perché prima o poi si arrivi a
Età ci potrà essere addirittura una sconfitte certo non una sconfitta
In termini disastrosi
Clamorosi ma una sconfitta anche solo politica quindi è necessario precisare riflettere su i termini
Nel cui ambito è possibile o non è possibile afferrare questa opportunità sappiamo che il nostro governo col governo italiano è al lavoro esattamente su questo terreno a mio giudizio fa bene non potrà fare da solo è un problema europeo un problema occidentale e quindi è un grosso sforzo diplomatico perché da una parte
Nella arrivare a a qualche conclusione politica su che cosa fare io inizierei da una Breve
Valutazione della situazione in Medioriente in questa situazione che ha un impatto sul Mediterraneo aveva come evoluta questa situazione ovviamente non posso dilungarmi perché mi è stato dato poco tempo vedono al programma molto brevemente cercherei di fine vorrei fissare due punti che mi sembra che illustrino bene la l'evoluzione di questa situazione
Soprattutto secondo me li ho citati
Facciamo
Lavora da un governo radicale questo governo radicale e impartito con
Ma a Torino spunto e il programma abbastanza semplice cioè fatto proprie tutte le bandiere e tutte le cause antioccidentali e radicale la reazione ci mette sopra il suo cappello o se vogliamo dirla in termini più eleganti lei egemonizzata
Il governo radicare inviteranno a influenzato in senso radicale gli sciiti iracheni questo è accaduto nel momento in cui ci sono state le elezioni c'è stato il referendum per la costituzione saporiti da una gestione
Abbastanza amichevole fra agli alleati di usciti guidati dal dall'Ayatollah Sistani si è passati a una cambiamento a buon molto molto evidente gli Sciti hanno cambiato politica nei confronti dei sunniti iracheni e del problema iracheno in generale oggi gli sciiti sono una forza radicale
Che con banche alla testa del del della della lotta contro gli americani contro l'Occidente contro gli Sciti contro gli incontri sunniti scusate
Il governo iracheno Al lanciato a tutta la regione è un forte segnale di volontà di potenza e di sfida agli americani all'Occidente con il suo progetto nucleare
E ha mobilitato il mondo musulmano lo arrivò bili Tato ricompattato
Su uno sulla questione di Israele con le dichiarazioni che che tutti che tutti conosciamo
In un certo senso nel
Io attirare e compattare il consenso di tutta la regione i radicali ma anche di moderati dell'uomo della strada del consenso meglio della Regione l'Iran
A un po'sostituito Al Qaeda un certo senso nessun musulmano o pochi musulmani sono perfettamente allineati con l'Iran oggi come non lo era non sono mai stati con Al Qaeda domani però quello che fatto che faceva Al Qaeda è oggi quello che fa l'Iran indubbiamente riscuotere il il cuore del del della della dell'opinione pubblicare Aba dei vari movimenti e li ricompatta
Che cosa consente
In più in particolare questo è il mio secondo punto che cosa consente all'Iran
Di trasformare il suo input di interessi Sciti in uno prodotto di interesse generale che cosa consente di fare sì che farà apparire come interesse generale quello che in realtà sono i suoi che i suoi interessi nazionali
Qual è il trasformatore di Potenza si potrebbe dire ma secondo me che tra trasformatore di Potenza
E il so e la sua alleanza innanzitutto con la Siria e in secondo luogo con il movimento con il partito di Dio in in Libano queste due entità sono collocate
Non il Golfo Mann nel vicino Oriente quindi nel Mediterraneo e sono queste due entità che hanno consentito e che consentono oggi una presenza Compart tante ed egemonica dell'Iran anche in questa regione che fra l'altro secondo me oggi diventata più importante
Del della del del Golfo stesso della della situazioni in Iraq che qui che almeno in questo momento si sta giocando la partita
In un certo senso solo la l'in Mediterraneo il vicino lente è diventato un po'una cerniera
Fra la politica egemonica dell'Iran nella direzione del grande movimento musulmano che oggi ha in mano all'Iran e il e l'Occidente
Questa situazione questo processo a mio avviso ben testimoniato ben rappresentato dal fatto che come sapete come avete abbiamo tutti quanti visto subito dopo la conclusione della guerra
Fra Israele e Hezbollah in Libano
Il capo di del Partito di Dio lastra alla è stato salutato come il nuovo Nas questo secondo me rappresenta molto bene il fatto che l'Iran oggi ha preso in mano le bandiere che sono state progressivamente
Agitate prima dal nazionalismo arabo di Nas poi dall'islamismo dagli anni settanta ottanta
Poi dalla dall'islamismo rinnovata almeno l'islamismo negli anni novanta e poi da Al Qaeda oggi alla testa di questo grande movimento cioè ce l'Iran ci sono gli Sciti
Qual è l'impatto sul Mediterraneo di questi di questi eventi che io molto sommariamente ricordato cercato di analizzare
Lei nel Mediterraneo i regimi arabi sono sunniti spesso sono fra i più secolarizzati e spesso sono moderati
Questi regimi sono indubbiamente messi in grave pericolo dagli sviluppi in corso
Tanto che come abbiamo visto hanno reagito in modo un po'atipico alla crisi israelo libanese la Giordania l'Egitto e la rabbia sudditi saudita hanno criticato il Partito di Dio in quanto Stati sunniti rappresentanti una forte tradizione politica araba si sono sentiti diminuiti
Hanno avvio a a a hanno a a sentito il pericolo che viene dato l'egemonia
Acidità dall'egemonia iraniana sul movimento musulmano
E addirittura ci sono stati dei contatti vengono regolarmente negati ma sicuramente ci sono stati dei contatti fra l'Arabia Saudita e Israele parlo troppo
Semplice
Ecco quindi questo questo dal secondo me è una misura della percezione di rischio di minaccia che questi regimi sentono di fronte agli sviluppi che vengono dal Medioriente
In secondo luogo importante sottolineare il fatto che il né questo sorta di neo radicalismo al regime di Teheran
Ha resuscitato una posizione antisraeliana che a partire dall'inizio degli anni novanta era praticamente scomparsa
Nessuno più se non in qualche piccola cerchia parlava di buttare a mare Israele di eliminare Israele questa visione è invece tornata in modo prepotente
Non l'ha inventata Teran
Per Anna la sottolineata la ripresa la fatta esplicita sapendo che la dirigenza di Teheran con democraticamente sapeva che avrebbe avrebbe riscosso riscosso successo quindi ci troviamo di fronte a una visione del rapporti del conflitto arabo israeliano che è di nuovo non è più avviata verso un negoziato né più scontata
Come non c'è più una soluzione scontata ma c'è una una visione radicale in terzo luogo i movimenti democratizzare anti di ispirazione religiosa che erano soprattutto priority negli ultimi dieci anni sono soprattutto più ricchi negli ultimi dieci anni proprio nel Mediterraneo come il partito democratico e della giustizia in Marocco
Il partito moderata dei Fratelli Musulmani in Giordania e via dicendo questi partiti sicuramente interromperanno la loro marcia moderata il loro interesse per la democrazia in un contesto di dialogo con l'Occidente e probabilmente torneranno arrivi a radicalizzarsi
L'indebolimento dei fattori di moderazione musulmano esistenti nel Mediterraneo potrebbe anche avere come possiamo facilmente immaginare un impatto negativo
Sulle sulle comunità musulmane che sono numerose ormai in Europa e si sta sicuramente una relazione fra radicalismo moderazione del grande movimento musulmano e il i riflessi i riflessi in Italia in Europa credo che le conseguenze invece sia non meno dirette meno probabili sul terrorismo il la direzione scita
Un movimento è radicale ma non non non esiste un movimento terrorista sciita questo non significa che il terrorismo
è finito significa semplicemente questa nuova direzione non va in quella direzione non va in quel senso ore accusato
Devo finire e Bess bene allora cosa fare di fronte a questi questi eventi
Come afferrare la finestra di opportunità
Salto una serie di passaggi che chiarire ebbero meglio questo questo punto mi limiterò a menzionare che cosa a mio avviso
Utile fare nel Mediterraneo in termini di politiche io credo che sia importante rafforzare la compagine nazionale libanese in tutti i modi possibili
Hamas scusate Polla il Partito di Dio è un partito fortemente legate allo sciismo è parte integrante dello sciismo
Ma e anche una partito che ha una forte componente nazionale quindi bisognerebbe fare ogni sforzo per integrarlo nella politica libanese
In secondo luogo necessaria una ripresa in mano della questione palestinese
E l'integrazione di Hamas in questo processo inutile tergiversare non si può fare politica in questo contesto rifiutandosi di riconoscere la realtà di Hamas riconoscerla potrebbe avere un effetto positivo di integrazione in terzo luogo è necessario che ci siano dei negoziati tra Israele e Siria per la restituzione del Golan è un trattato di pace fra i due Paesi in Siria questa prospettiva accettata
E accettata a una condizione importante che è la politica che ci sia una politica europea e possibilmente occidentale di inclusione degli della famiglia Assad simile a quella che gli americani hanno fatto con la famiglia Gheddafi non voglio dirlo in termini per esplicito Irma
L'idea di un regime Cenci alla quale si è rinunciato in Libia credo che debba essere anche messa da parte
Per quanto riguarda la Siria ora queste politiche hanno delle difficoltà a comprare navali inizio perché debbono essere fatte con un'Europa divisa e debole
Non c'è un a una divisione transatlantica forte come c'è stata negli anni passati al contrario in fondo gli Stati Uniti sono deboli però non è nemmeno facile farla
Cold non si può fare contro gli Stati Uniti quindi occorrerà fare la battaglia diplomatica su quei fronti da una parte il fronte europeo in Transatlantico dall'altro il fronte mediorientale un compito veramente
Gigantesco grazie
Ringrazio il dottor Galli Boni per la sua analisi complessiva della situazione mediorientale e per i suggerimenti Catanzaro otto
E ora ho il piacere dare la parola il generale Rolando Mosca Moschini presidente del Comitato militare che parla sull'importanza del Mediterraneo per la sicurezza dell'Europa generale alla parola
Grazie ambasciatore
Buongiorno a tutti buongiorno
Gigi Ramponi a capo di stato maggiore della Difesa a tutti e mi fa molto piacere
Questa opportunità
Di avere di fronte a me tanti amici
E gli amici sono molto importante io li considero un po'tutti i miei maestri
Perché nella vita noi costruiamo il nostro bagaglio professionale morale
Di carattere grazie alla alle relazioni con i nostri amici quindi mi fa molto piacere essere qui per questo sono grato AGCI ramponi per questa opportunità che evita di intervenire su su un tema quanto mai attuale e quanto mai importante
Lui lo ha introdotto molto bene ha introdotto molto bene l'importanza del Mediterraneo nello scenario
Sicurezza internazionale di oggi è io cercherò di a tirare un po'la vostra attenzione su quelli che considero
I principali rischi con i quali abbiamo a che fare
E questo al fine poi di potere individuare una sorta di strategia di intervento per a garantire la sicurezza la stabilità e la pace da noi e presso chi ci è vicino
Non mi soffermerò su non mi soffermerò sulle iniziative particolari prese dall'Unione Europea
Processo di Barcellona e quant'altro lascio questo
Nel contenuto a parte che è stato già accennato da Gigi Ramponi lascio questo nel contenuto del testo che poi consegnerò
Al generale Ramponi
Io spero con questa mia conversazione
Di offrirvi qualche stimolo nuovo di riflessione di dibattito perché io penso che questo debba essere l'obiettivo di un relatore in occasione di un seminario
Ramponi ha già detto che il il mediterraneo
Un epicentro è un epicentro che di degli equilibri internazionali
Cuccia Ale che rischia di diventare un crocevia estremamente pericoloso per molte delle problematiche e delle insidie che caratterizzano questo ventunesimo secolo la povertà il malgoverno
La proliferazione di armi di distruzione di massa traffico di essere umani immigrazione clandestina traffico di stupefacenti
Il crimine organizzato in genere
Ma soprattutto questo
Emergente pervadente
Io definirei movimento eversivo
è dell'ordine internazionale che in primo luogo si esprime attraverso quello che noi definiamo terrorismo transnazionale
Ora gli elementi di rischio quali sono secondo me in questo contesto i principali elementi di rischio prima di tutto la potenziale progressiva affermazione del movimento eversivo transnazionale
Che è un
Un fenomeno che interessa
Tutto il pianeta ma che trova motivi di particolare rilevanza in corrispondenza dell'area mediterranea
E poi il secondo fronte
Sul quale è necessario muovere con incisività è quello della riduzione della disuguaglianza
Questo non solo per evidenti ragioni di natura umanitaria e di sviluppo ma perché è questo sforzo è concorrente almeno in prospettiva con il contrasto a quel movimento eversivo che ho prima citato
Anche se
Non si pone o perlomeno non si pone sempre in stretta relazione connesso quindi la crescita della disuguaglianza indubbiamente un ulteriore fondamentale elemento di rischio che anche esso è giro strategicamente convergente in particolar modo dall'Africa e questo è già stato detto questa mattina
Sul Mediterraneo in quanto sfogo di tre continenti e ponte tra il sud del mondo e l'Europa
Il terzo grande elemento di rischio che gravita sul Mediterraneo e a mio avviso quello ambientale delle risorse primarie
La progressiva desertificazione le carestie la fame quindi tragedie che premono sul Mediterraneo
è un elemento che si può attribuire in parte a causa inaugura naturali ma che io ritengo sia anche molto collegato a mancanza di istituzioni pubbliche affidabili e a un inefficace non corretto approccio al problema dello sviluppo
Quindi tre grandi elementi di rischio eversione transnazionale disuguaglianza fattori ambientali
E sulla base di questo scenario vediamo come si potrebbe impostare
Una possibile strategica di intervento logicamente questo il frutto del mio pensiero pensiero maturato anche attraverso la mia recente esperienza che sta per concludersi nell'ambito dell'Unione Europea
Io ritengo che una possibile strategia di intervento debba essere impostata sulla base della European Security Strategy per quale motivo perché la European Security Strategy
Contiene dei capisaldi concettuali condivisi da tutti che costituiscono una vita chiara e dettagliata
In relazione a quanto stiamo discutendo oggi
Ora io cercherò dire capitolare qualcuno ricco richiamare qualcuno di questi capisaldi e mentre io li richiamo voi pensate alle problematiche del Mediterraneo
E allora vi renderete conto quanto questi capisaldi siano validi se messi in relazione con le problematiche di oggi nell'area mediterranea
Il primo caposaldo concettuale della European Security strategie il concetto di sicurezza inclusiva
Se noi vogliamo garantire e rafforzare la nostra sicurezza
Dobbiamo
A cercare di coinvolgere nella massima misura chi ci sta vicino
Condividere i valori con i nostri vicini allargare l'area di condivisione dei nostri valori dei nostri interessi dei nostri meccanismi
E principi di sviluppo democratico così facendo più allarghiamo quest'area del coinvolgimento e più rafforziamo la nostra stessa sicurezza
E questo è il principio ispiratore se ci riflettete del processo di allargamento dell'Unione Europea
E e deve essere anche il principio ispiratore delle missioni di stabilità e di pace condotte in varie aree di crisi
Un secondo importantissimo
Caposaldo concettuale della European Security Strategy la interconnessione tra sicurezza e sviluppo
Se noi vogliamo avviare in un'aria di crisi un processo di sviluppo questo non lo possiamo fare se non garantiamo prima minime condizioni iniziali di sicurezza
E allo stesso tempo mano a mano che il processo di sviluppo procede e si consolida la sicurezza viene rafforzata il livello di sicurezza viene rafforzata
Ed è qui discende la necessità ogni qual volta si interviene in un'area di crisi di intervenire con una vasta gamma di componenti delle quali la componente militare deve essere una di tante
Ovviamente all'inizio dell'intervento la gravitazione
Sarà in corrispondenza della componente militare perché perché dobbiamo prima di tutto garantire quei livelli minimi di sicurezza iniziale che consentono un corretto avvio del processo di sviluppo
Ma allo stesso tempo devono intervenire quelle componenti tipiche dello sviluppo di carattere sociale economico
Di polizia giustizia e quant'altro in modo da procedere alla alla ricostituzione rafforzamento delle istituzioni
Ma la mano che questo processo di sviluppo va avanti quindi che la situazione sul terreno e polveri in modo positivo la componente militare potrà essere gradualmente alleggerita ed eventualmente anche ritirato
Questo è l'approccio molti disciplinare vitale per il successo che discende dalla stretta in cui interconnessione tra sicurezza e sviluppo
E la storia recente insegna consentite di dirmelo consentitemi di dirlo che quando questo approccio multidisciplinare non è messo in atto in maniera corretta il successo non si ottiene e ci si trova nei pasticci
Quindi in questo quadro nel nel nel sostegno del quello che possiamo definire un ciclo virtuoso sicurezza sviluppo
L'uso della forza militare in un'area di crisi non è il volto a distruggere ma recuperare l'aria spessa e le sue risorse umane e materiali al patrimonio comune
Ecco in tutto questo noi possiamo vedere è una interpretazione moderna di quello che secondo me deve essere il ruolo primario delle forze armate nello scenario di oggi
Un altro
Concetto
Basilare della European Securities tredici
E il concetto di gestione preventiva
Del rischio nelle aree e nei contesti dove questo si materializza ad evitare che poi la situazione Possa deteriorarsi e quindi richiedere interventi massicci costosi onoro numerosi sotto ogni aspetto
Quindi la gestione preventiva e l'intervento tempestivo il pronto intervento da questo discende la necessità di avere una efficace conoscenza operativa dell'ambiente in modo da poter analizzare tempestivamente le varie situazioni e decidere
Interventi mirati per quantità e per qualità laddove e più necessaria
E questo è anche legato ovviamente alla alla generale carenza o limitatezza delle risorse disponibili e alla necessità di operare con incisività nel contesto internazionale
Ricordate la frase della European Security strategie finché globali e a locale cioè analizza tutto in maniera globale e attenta per poter intervenire laddove è strettamente necessario nella misura commisurata nella quantità commisurata alla situazione di quella particolare area
Questo per grosse viene questa per Rossellini e la base concettuale della European Security Strategy
Alla quale secondo me si deve ispirare una possibile strategia di intervento per fronteggiare gli elementi di rischio anche e soprattutto nell'area mediterranea
Ecco io ritengo che sul piano delle direttrici gelo strategiche questa strategia si dovrebbe sviluppare mediante due grandi sforzi multidisciplinare i concorrenti è una visione schematica ovviamente quella che sto per fare
Uno sforzo a più ampio raggio
Che potremmo Dina definire di natura prevalentemente difensiva rispetto alle conflittualità quindi con gravitazione sulla componente militare
Perché si tratta di quelle aree dove è necessario garantire la iniziale sicurezza per avviare lo sviluppo
E quindi
Ci sarà quindi la gravitazione sulla componente militare ci saranno ingaggio regole d'ingaggio ovviamente robuste
Perché l'azione primaria sarà il contrasto alla conflittualità eversiva che in nelle aree più lontane e generalmente preminente
Poi uno sforzo più ravvicinato dove in quelle aree dove le condizioni di sicurezza sono tali per cui si può più gravitare sulle componenti dello sviluppo dell'approccio multidisciplinare che ho prima cercato di illustrare
E quindi
Pur se in un quadro di necessaria sicurezza
E lo sforzo deve essere il volto in corrispondenza di quei settori e con quelle componenti che servono per rafforzare le istituzioni per consolidare il sistema socio economico e quindi stabilizzare definitivamente in queste aree
Dove è possibile già gravitare quindi le le aree più vicine a noi dove è possibile gravitare
Nel nel nel sulle componenti volti allo sviluppo potremmo applicare in maniera abbastanza consistente il concetto della sicurezza inclusiva quindi procedere alla all'allargamento dei nostri valori dei nostri interessi di non dei nostri principi di sviluppo democratico e consentire così il coinvolgimento delle aree a noi vicine e la stabilizzazione
Ora se in questa situazione
Noi
Guardiamo a questo schema
Con questo cerchio esterno dove la prevalenza sul contrasto alla conflittualità e invece al dove la prevalenza dell'intervento sullo sviluppo l'obiettivo quale deve essere l'obiettivo deve essere il progressivo consolidamento del centro del cerchio interno la progressiva espansione del cerchio IST interno Berzo quello esterno
La sua sovrapposizione con le aree esterne in modo da allargare progressivamente
L'area della dove si può pienamente applicare il concetto della sicurezza inclusiva del coinvolgimento della condivisione dei valori
Se noi guardiamo alla situazione di oggi
Dell'area mediterranea
Guardiamo a quello che potremmo definire il cerchio interno scorgiamo subito la necessità intanto di accelerare
Nella massima misura possibile ma con i tempi ovviamente dominati il processo di accesso all'Unione europea dell'area balcanica e poi in prospettiva anche dalla penisola anatolica
è il consolidamento di quella sicurezza inclusiva di cui prima ho parlato
E poi vediamo anche che in questo cosiddetto cerchio interno dove la prevalenza e sullo sviluppo c'è un pericoloso saliente
Che è un saliente del cerchio esterno dove ancora la conflittualità prevale e lo sviluppo non si può attuare in maniera in maniera sufficientemente intensiva e questo è costituito dall'area mediorientale in Libano il problema israelo palestinese lo possiamo considerare come un saliente
Di quel cerchio di conflittualità esterno all'area mediterranea che noi con la nostra azione e la missione in Libano anche questo scopo dobbiamo eliminare al più presto per poter passare alla gravitazione sulle componenti dello sviluppo
Questa è una visione è una visione schematica di questa possibile strategia di intervento che però può costituire un motivo di buona riflessione
Ho detto che
Lascio da parte i dettagli relativi alla European
Allo Iulm di terreni a partnership processo di Barcellona che poi va visto in parallelo con il netto ma di terreni andare a un'altra iniziativa della NATO sempre nei confronti della cooperazione nel Mediterraneo e quindi nel rafforzamento di quella strategia di coinvolgimento della quale ho parlato ampiamente e potrete trovare qualche dettaglio nel testo e poi probabilmente anche gli oratori successivi potranno espandere
Questo aspetto
O prima di concludere vorrei toccare un problema importante generale che il problema della coesione delle alleanze
Cioè signori e molto importante individuare i problemi individuare e le strategie d'intervento all'interno di Edward le linee d'azione ma poi dopo il tutto cade se non c'è
Unicità di intenti e unità di vedute nella comunità internazionale
Bene devo dire che a questo riguardo
L'Europa ha fatto un grosso passo avanti con l'impostazione della dell'operazione il Libano dove c'è stata una unità di vedute una comunione di intenti e una partecipazione è determinante di Paesi europei Italia prima di tutto e questo è stato un buon segnale di questioni internazionale a livello europeo
Io spero che il tutto possa evolversi migliorare ancora
Si possano vedere un giorno l'unione europea come tale con le sue strutture i suoi meccanismi di controllo operare per il processo di stabilizzazione di quell'area con quell'approccio multidisciplinare che la linfa vitale della European Securities strabici
Io mi avvio alla conclusione anche perché pressato giustamente dal moderatore vorrei soltanto
Focalizzare ancora la vostra attenzione su quella visione schematica che ho cercato di enunciare e sulla stretta in cui interconnessione tra quello che ho definito cerchio esterno che certo interno
E su quello sforzo che noi attraverso i meccanismi di cooperazione di intervento multidisciplinare dobbiamo fare affinché il cerchio interno possa consolidarsi espandersi e sovrapporsi sino a eliminare la fascia di conflittualità esterna
Io mi fermo qui questa valutazione globale ovviamente è anche molto importante per poter definire le priorità e per poter utilizzare le limitate risorse disponibili come ho detto prima
Nei modi è né nei tempi più opportuni
Spero di avervi dato qualche nuovo stimolo di riflessione vi ringrazio per la vostra attenzione
Lascio la parola all'ambasciatore e credo
Grazie o vivamente a nome di voi tutto il generale Mosca Moschini per il respiro che ha dato al tema che ha trattato
Rendendoci collegati perfettamente con quelle che erano gli intenti di questo convegno esposti all'inizio presidente Ramponi
Ora ho il piacere di dare la parola all'ambasciatore Alessandro Minuto Rizzo dice il segretario generale della NATO
Il quale ci parlerà sul tema nato a Mediterraneo e Medioriente allargate ambasciatore a lei la parola
Suono
Molto onorato di essere qui oggi per discutere questo tema che a me personalmente molto caro ma che è anche di grande importanza come abbiamo come sappiamo come abbiamo sentito sia per la NATO che per l'Italia
E vorrei ringraziare senatore Luigi Ramponi per avermi invitato e la carne deputati per l'ospitalità
La mia partecipazione a questo convegno
Perché io vengo come a Mosca così appostata precisa e per questo e quindi come dire vedo un po'ha come dire
L'alleanza rispetto all'Italia quando vengo qui mi consente di accennare anche un tema di cui non si parla molto perché cioè quello della nuova NATO cioè l'alleanza grazie alla quale le popolazioni della Bosnia del Kosovo della Macedonia oggi dell'Afghanistan
Hanno la possibilità concreta di costruire a mio avviso un futuro migliore
Nel corso degli ultimi quindi dai quindici anni l'Alleanza ha intrapreso un profondo processo di trasformazione come lo sappiamo bene dopo la caduta del muro di Berlino
E l'H e la e la fine dalla guerra fredda
Davanti aveva una come si dice a davanti a una una una una pubblico così così specializzato come questo non ho bisogno di di di andare a descrivere in dettaglio quali sono
Le attuali sfide la sicurezza sappiamo bene però che il mondo è caratterizzato dalla globalizzazione da una parte quindi anche da una globalizzazione delle minacce alla sicurezza
E quindi come ha detto d'altra parte anche Gian Mosca Moschini da trovare ma è una maniera per combattere il terrorismo la proliferazione di armi istruzione di massa
Allora gli Stati falliti insomma eccetera per varie varie sfide traslazionale
Come rispondere a queste sfide naturalmente molto difficile non c'è una ricetta precisa che ci serva risolvere questi problemi però forse ci sono alcuni aspetti metodologici almeno come dire ad accennare brevemente
Il primo direi e che se non li vogliamo affrontare una strategia di sicurezza seria del mondo civile nel mondo occidentale deve essere la strategia di impegno diretto io credo che un approccio passivo solo reattivo forse era possibile in altre in altri momenti storici ma oggi è a mio parere assolutamente insufficiente
E soprattutto nel nostro interessa perché è chiaro che noi o siamo capaci di affrontare i rischi e le minacce alla sicurezza da dove provengono oppure c'è ritroviamo sulla porta di casa
In secondo luogo presso che dobbiamo guardare alla sicurezza oggi in maniera olistica come si dice
Cioè dove le minacce sono multidimensionali anche le risposte devono essere multidimensionale
Questo vuol dire che lo dobbiamo applicare strumenti politici economici e militari insieme in un approccio coordinato e coordinato niente di nuovo però dirlo una cosa fanno è un po'diverso
E questo mi porta al mio terzo punto e cioè che ogni strategia di sicurezza oggi deve essere la strategia si può dire di gruppo sia stata già affrontata la tu
Non esiste una sola singola istituzione e non esiste ancora meno una singolo a un singolo Paese che possedeva tutti i mezzi necessari
Per affrontare le sfide la sicurezza e solamente attraverso la cooperazione che si riesce ad affrontare partite e negli ultimi anni è quello che la NATO ha cercato
Soprattutto di fare attraverso diciamo una maggiore cooperazione una svolta dall'interno al suo interno ma anche con altri Paesi anche con altre organizzazioni
E la più visibile dimostrazione della nuova nato dalla NATO di oggi è molto diverso e ripeto ancora una volta da quella guerra fredda cui ancora molti pensano sono le nostre missioni le nostre operazioni
Io penso al Kosovo anni fa all'Afghanistan all'appoggio perfida insieme all'Unione Europea all'Unione africana del Darfur all'operazione anti terrorista al Mediterraneo anomale riprenderlo
E vorrei ancora una volta sottolineare come ho detto prima che anche da un punto di vista pratico e non soltanto nella teoria la NATO cerca di fare queste cose insieme agli elementi più importante la comunità internazionale io penso alle Nazioni Unite e all'Unione Europea in particolar modo con cui si cerca di sviluppare la massima possibile cooperazione
C'è un questo interni diciamo così di Capello d'ordine generale se poi andiamo un po'a vedere
Diciamo come questa quel come questo questo sviluppo è avvenuto io vorrei ricordare perché questo non viene spesso che proprio Roma qui nel novembre del mille novecentonovantuno i capi di stato di governo hanno impresso per la prima volta una svolta a questo processo di trasformazione mediante la revisione della strategia politica militare che aveva caratterizzato i primi quarant'anni della sua vita
C'è un nuovo scacciato strategico della NATO
Un po'dimenticato oggi una realtà molto importante approvato al vertice di Roma in quell'anno che sancisce il passaggio da una strategia di contrapposizione
Ad una strategia di cooperazione finalizzato a costruire un nuovo ordine di sicurezza e di stabilità in Europa mediante la cooperazione tra la NATO e a quel momento quello che sembrava la cosa più importante soprattutto le democrazie emergenti dell'Europa centrale e orientale
Mediante l'istituzione di un Consiglio di cooperazione ci darà vita durante questo vertice di Roma ad un nuovo contesto di consultazione politica
E alla dotazione i piani di lavoro con un'ampia gamma di attività di cooperazione pratica proclamato e allora ripeto la priorità erano i Paesi dell'Europa orientale
Da questo nasce quella che noi oggi come la patta ci fu Peace lanciata nel gennaio meno centonovantaquattro
Che è stato molto uno strumento estremamente importante di avvio un processo di democratizzazione di inserimento nel mondo occidentale per una seria soprattutto di repubbliche dell'ex Unione Sovietica diventavano indipendenti in Europa
Nel Caucaso nell'Asia centrale
Continuando in questo processo di trasformazione dopo solo qualche esempio così al passaggio per non per sentire troppo discorso noi vedremo nel dicembre del mille novecentonovantasei in Bosnia una manifestazione concreta di questo concetto di interoperabilità al servizio alla comunità internazionale
Vuol dire quindi quando i sedici Paesi membri della NATO di allora nove ti sei come oggi riusciranno su mandato delle Nazioni Unite a creare un contesto di sicurezza nel quale operando insieme con successo
I principali attori internazionale finalmente per consentire la ricostruzione politica sociale ed economica della Bosnia cosa che sta succedendo e che una cosa molto importante
Per quanto riguarda diciamo un pochino no la parte un po'più a sud invece abbiamo parlato dell'Europa dell'Est
Vorrei ricordare che era stato proprio il Presidente del Consiglio italiano Ciampi all'epoca prima di diventare presenta la Repubblica naturalmente a suggerire nel mille novecentonovantaquattro Hassan al segretario generale della NATO Karaman frattura all'epoca
Grande segretario generale de inserire nella dichiarazione del vertice di Bruxelles nemmeno centonovantaquattro un richiamo forte allegano era la sicurezza dell'Europa è quella della regione del Mediterraneo
E quindi e in quell'anno nel mille novecentonovantaquattro che l'alleanza decida di lanciare quello che e viene come contravviene denominato dialogo mediterraneo con sette Paesi della regione cioè Egitto Israele il Marocco Mauritania la Tunisia la Giordania e l'Algeria
Gli obiettivi di questo dialogo erano allora e lo sono anche oggi collo di contribuire alla sicurezza e la stabilità regionale
Promuovere una maggiore fiducia
Con questi Paesi che mancano in cargo molto spesso per cercare di risolvere in comune le sfide la sicurezza ed è chiaro che se le sfide la sicurezza sono affrontato in comune le possibilità di risolvere sono molto maggiori
Nel due mila e uno è stata aggiunta una dimensione di consultazione politica
Che vuol dire praticamente che i rappresentanti permanenti dei paesi membri
E i rappresentanti dei ventisette paesi del dialogo si riuniscono periodicamente a Bruxelles per scambiarsi informazioni di carattere politico sulla situazione internazionale e questo è un elemento importante perché vuol dire che nello stesso contesto cioè sia Israele che gli altri Paesi e questi accettano di parlare insieme
Ed è una ogni volta un piccolo miracolo ma ogni volta si riesce a verificarlo sono delle piccole cose ma solo dei passi avanti verso la comprensione reciproca
Negli ultimi cinque anni io stesso
Quale vice segretario generale della NATO e questa è una mia tra l'altro una delega specifica precisa nel qui non è una cosa di cui parlo diciamo che che fanno altri ho avuto modo di seguire da vicino gli sviluppi di questo dialogo
E dal due mila e tre in poi è iniziata una riflessione interna molto profonda sugli sviluppi da dare come passare da questa prima fase poi cercato proponenti delineare a qualcosa di più ambizioso
In questo contesto appunto perché mi piace ricordare sempre un po'il ruolo che l'Italia anche queste cose qui poiché appunto rapidamente dimenticato valgono per l'altra vorrei ricordare che proprio qui presso la Camera i deputati
Che rappresentanti permanenti della NATO insieme agli ambasciatori e rappresentanti dei paesi del dialogo
In un in un in un convegno organizzato dall'assemblea parlamentare della NATO fu lanciata per la prima volta l'idea di un'evoluzione va dialogo a partenariato
Io fui incaricato di Concudu condurre delle consultazioni politiche nel due mila e quattro con i governi della regione
Per verificare il loro atteggiamento ha concluso alla al vertice di Istanbul del giugno del due mila quattro
Al termine di questo processo di consultazione con i capi di stato di governo dei sette Paesi al dialogo mediterraneo ma anche vorrei ricordare una dimensione che si aggiunge a questo
E che è propria della NATO cioè dei sei membri del Consiglio di cooperazione del Golfo l'Arabia Saudita il Bahrain e gli Emirati Arabi Uniti cupa et lo manda di Qatar
Gli ho riferito al Consiglio atlantico che a mio parere questa è una cooperazione che poteva essere avviata ed effetti questa dimensione veniva aumentata
E il Conseil il vertice di Istanbul approvava la l'avanzamento del dialogo mediterraneo a parte esce da una parte Sicil lancio sia di questa dell'iniziativa di cooperazione di stampo quella rivolta ai paesi del Golfo Persico
Non ho bisogno anche qui di entrare separato metà di entrata di parlare dell'importanza dei paesi del golfo perché credo che sia una cosa intuitiva per tutti un'area in cui passa non so sessanta settanta per cento
Di tutto la diciamo il petrolio che che passa nel mondo sono degli Stati da una parte fragilissimi dall'altra però estremamente importanti per la nostra sicurezza in un contesto estremamente potrei dire quasi drammatico per le bici avvicini all'Iran che avanza addirittura delle rivendicazioni territoriali nei loro confronti nei confronti di alcuni di essi conviene estremamente sensibile come parte del mondo e me assolutamente meritevole di un'iniziativa di cooperazione nel campo della sicurezza
E quindi vorrei ricordare anche questo aspetto qui che secondo me e altrettanto importante di quello del Mediterraneo
Abbiamo avuto anche comunque delle attività pratiche io vorrei parlare un po'anche adesso di questioni pratiche spero di non annoiarmi perché s'per non dare l'impressione che tutto costa molto concettuale vola molto alto ma quelle cose non succedono
E invece credo che bisogna un pochino anche parlare di quello che succede praticamente per misurarlo e prevedere cosa va bene cosa va male
Noi abbiamo avuto per la prima volta nel dicembre due mila e quattro una riunione dei ministri degli esteri dell'alleanza con i sette Paesi al dialogo
Quest'anno a Taormina in febbraio
Sotto quindi una presidenza italiana è stata fatta la prima riunione dei ministri della Difesa
Che è passato un po'come dire inosservato ma sono un appuntamento molto importante perché per la prima volta abbiamo avuto i ministri la difesa dell'alleanza Kunis sette ministri la difesa dei Paesi arabi d'Israele
Alla fine Marocco il sette aprile quest'anno piovuto per la prima volta una riunione del Consiglio Atlantico se in sessione permanente con i paesi del dialogo che ho avuto io stesso l'onore di procedere in novembre di quest'anno si terrà la quinta riunione dei capi di stato maggiore
Piccoli e ce ne sono già state già quattro dei paesi membri dell'Alleanza con i sette Paesi del dialogo e presto anche i paesi del golfo e quindi questo vuol dire che il camion capito perché lo si incontra ogni sei mesi che c'è un'attività che ha luogo
Tutto
Il signor Callas
Siamo vicini alla fine al bene allora sì siamo invece la fine io salto il resto di quello che volevo dire
Perché credo che lo troverete tutti nel testo che vi darò vorrei soltanto dire che non bisogna dimenticare che questo tipo di cooperazione funziona solo se i singoli Paesi contribuisco io parlo come Segretariato di un'organizzazione internazionale
Le cose vanno avanti se i Paesi membri fardello danno il loro contributo l'Italia in passato lo ha dato
Ha dato un buono ottimo contributo a questo tipo di dialogo io credo che debba continuarlo di a a darlo ed era soprattutto credo continuare a darlo cercando se possibile di contribuì ad iniziative dove ogni piccolo diciamo contribuito di persone o di denaro o di attività dia un reale valore aggiunto che quindi non sia qualche cosa che si vada a disperdere
Perché se noi andiamo a fare operazioni di cooperazione in cento mila settori diversi c'è il rischio che queste coppe operazioni alla fine un po'si perdono proprio perché si fanno tante cose quindi io concludo qui
Ma di vorrei comunque lascia non dare l'impressione che questa cosa siano trattate in maniera superficiale danno voglio che siano secondarie
Quest'anno vorrei semplicemente darli come come cifra perché credo che sia importante nel quadro la cooperazione militare con questi Paesi il dato che quest'anno nel due mila sei mille ufficiale
Dei Paesi arabi frequenteranno le scuole della NATO e parteciperanno ad attività previste nell'ambito dalla perché mi sembra già all'inizio di una cooperazione e di uno sviluppo molto importante significa
Ambasciatore la ringrazio però il suo intervento e per aver ricordato il loro no
E concetti dubbi bilateralità un po'diverso Brahms bilateralismo
Con un programmato affrontando nuove aree di crisi che si presentano grazie ancora adesso ho il piacere dare la parola all'ammiraglio Giampaolo Di Paola capo di stato maggiore della Difesa il quale città arriverà degli impegni delle forze armate italiane per la sicurezza del Mediterraneo annullavano aveva la parola
Grazie grazie ambasciatore grazie anche al senatore Ramponi per quest'invito grazie tutti quanti voi per essere qui naturalmente un saluto affettuoso a a Rolando che è venuto da Brussel perché sta anche questa occasione
Per per le cose che
Beh anche l'amico Alessandro Antonio è che anche perché molte delle anzi forse quasi tutto al di là delle cose pratiche poi le forze armate italiane fanno ma per dire che il quadro generale della sicurezza e dà centralità emetteranno è stato trattato
Anche a mente sia da Rolando che D'Alessandro oltre che da dal Bonetti prima
Bocchino
Tuttavia forte mi piace ricordare che
Che questa centralità de de nel Mediterraneo
E in qualche modo il frutto degli eventi
Che hanno veramente cambiato il nostro quadro di sicurezza
Una vera e propria rivoluzione lo dico spesso quindi molti di voi avranno già sentito dirmi queste cose quindi non sempre tutto e assolutamente nuovo anzi spesso non lo è per fortuna forza ma ha sostanzialmente di alcuni degli elementi fondamentali che hanno cambiato questo quadro proprio innanzitutto una profonda e crescente mi e questo lo ha ricordato dialogando e non riguarda solo la vendita Rania ma profondo e crescente su differenza di sviluppo che sta creando tra tra fasce tre tram aree vaste del mondo che questa se questo sotto un fenomeno del del del differenziazione differenziali sviluppo molto ampio si si somma il fenomeno della globalizzazione che un fenomeno una tendenza ormai
Solida e che permea ogni aspetto della nostra della nostra vita
Con tutto è tutto col problema della perdita
Di sovranità in molti Stati che stanno dando luogo a a a forme di disorganizzazione me negativa da un lato di forme invece di ed esso validazione per aggregazioni positivo dall'altro e l'Unione europea fabbricato più evidente di questa aggregazione di ordine superiore ecco tutto questo
Questa rivoluzione lo scialle sicurezza alla fine a un'implicazione profonda perché crea una vera e propria
Zona grande fascia di contatto dove queste due realtà da una parte il mondo sottosviluppato dall'altra quello sviluppato da una parte del mondo fortemente
Integrato globalizzato attraverso anche l'informazione la la tecnologia l'informazione dall'altra invece un mondo sempre più disconnesso da questa realtà della della della digitalizzazione e
Da un lato un mondo che si va organizzando in forme di di delegazione superiori quale le quella europea e dall'altro mondo in cui la la personalità dà luogo a fenomeni al contrario proprio di di Stati falliti o in via di fallimento o e quindi in cui la non c'è più l'elemento aggregante della sovranità a reggere le condizioni umane in quelle aree tutto questo
Fa sì che si creino delle Sissi Mazzone di di una grossissima fascia di di di contatto e di instabilità dove le crisi hanno luogo certamente questa fascia riguarda certamente il Mediterraneo ma imiterà né in un senso molto più anche come già detto Alessandro cioè mi Cragno
Il Lula chiamato mediamente allegato non lo chiamiamo la mentre allargato ma alla fin fine sempre della stessa area del mondo parliamo cioè di quella vasta area che abbraccia il punto di contatto tra tra tre continenti conti europeo qualità africano il continente asiatico
E in quest'area guardate il caso ma non è il caso proprio il prodotto di tutto questo si hanno luogo questi fenomeni di di delle nuove crisi delle nuove delle crisi di tipo sia violento
Ma anche crisi strutturali profonde quelle che ha che ha citato Rolando che riguardano la pressione ambientale che riguardano la la la la disperata ricerca da parte di di popolazioni che sotto l'effetto di questi fenomeni fanno cercando sbocchi verso la parte più si Lou
Fate dove possono trovare o sperare di trovare forme di vita migliori
Quindi in tutto questo contesto naturalmente si crea il terzo fenomeno che ha citato Rolando quello della terrorismo sovranazionale che trova da queste tensioni da questi contrasti
Da questi instabilità trova il terreno ideale fare e allora è abbastanza evidente quello e qui non c'è niente di nuovo
Perché è stato già detto ripetutamente che la risposta non può che essa risposta di tipo inclusivo c'è una risposta che si lega a sul sul multilateralismo o multilateralità come ha detto abbracciato a meno di prima c'è un contesto in cui le organizzazioni internazionali
Hanno
Cominciano
Hanno un ruolo assolutamente crescente quindi noi che abbiamo come Italia la fortuna di essere membri anche membri attivi di queste grandi organizzazioni internazionali
Dalle Nazioni Unite alle europee all'Alleanza atlantica dobbiamo sempre più lavorare perché siano queste organizzazioni multinazionali a dare la linea di lotta la linea direttrice della nostra azione
L'altro considerazione che appunto la sicurezza proprio sotto la spinta della globalizzazione questo qualcosa che è un po'sopra trovo che a casa nostra non sempre sia per cercare altri con l'Italia dicono noi ci teniamo un po'troppo essere
In più Italo eccentrici ciance andiamo conto non sempre ci rendiamo conto che la sicurezza ormai è un bene
Che non ha dimensioni e un continuo lo dico sempre questo interno esterno cioè non c'è la sicurezza anche volendo anche volendo guardare e sarebbe un errore ma anche volendo fare ha soltanto la sicurezza di casa mia
Mi devo rendere conto che la sicurezza di casa mia non la garantisco curando casa mia non c'è sistema non è possibile e quindi anche la sicurezza dell'Italia la sicurezza del Mediterraneo
è possibile soltanto se la affrontiamo le cause della insicurezza che si trasmettono attraverso i fenomeni prima Rolando li affrontiamo
In maniera ampia ce n'è anche nel cerchio esterno non soltanto le ricerche interno sempre cerca interno
Volendo né dare una interpretazione ancora più restrittiva di quella data trovando s'intende ricerche unità non ho qui il cerchio che ami bisogna andare verso il cerchio esterno perché è lì che ci sono i problemi
E bisogna quindi allargare il cerchio intendo il cerchio alla sicurezza interna il cerchio della maggior stabilità interna per per ridurre la zona del sottosviluppo ridurre la zona della disconnessione ridurre il quei terreni di cultura che poi producono le crisi e il terrorismo internazionale quindi è un approccio che deve essere multinazionale
Attraverso le organizzazioni internazionali un approccio che deve riconoscere che il teste che il la sicurezza è una è una è un continuo ma non c'è possibilità di separare la sicurezza in tenera sicurezza esterna è un approccio che richiede quindi un Walter è stato già detto e questo siamo ormai tutti profondamente convinti un approccio che richiede una grande sinergie molti vicine penalità cioè l'approccio in cui tutti gli aspetti tutti gli strumenti della della a disposizione della comunità internazionale devono essere messi in giuoco per produrre un risultato
Efficace certamente e in questo contesto che c'è il ruolo per la per la dimensione militare che non è
Che è molto più ampio di quanto si pensi non è soltanto il ruolo certamente essenziale del l'intervento nelle gestioni delle crisi
Quelle che trattate Chailly prima l'intervento e Balcani d'intervento in Alina
In Libano l'intervento in Afghanistan
Lo stesso intervento in Iraq pur con tutte le sue critiche con tutte le sue luci ombre o comunque con giudizi politici che si possono fare di esso ma sono tutti interventi che sono stati fatti per cercare di
Cercare di contribuire allo sforzo alla comunità internazionale per portare una una
Tamponare certe critiche e mettere le condizioni perché e questo è quello che
Io credo molto giustamente ricordato l'anno permette le condizioni per passare dalla fase diciamo più caldo dalla fase più ti per il più tipicamente Security oriented verso la fase successivo che la fase dello sviluppo
Ma alle forze i italiane che attualmente
Non soltanto sono quindi impegnati in questo tipo di intervento concorso degli Sforza come notazione ma hanno completa sì inseriscono a pieno titolo in tutto quell'altro insieme di
Di azioni di cooperazione di cui parlava Alessandro Minuto Rizzo prima
Cioè di quelle azioni di cooperazione che tra l'arte implementano in qualche modo usando un attimo di una terminologia che io trovo no
Molto efficace che hanno se non sbaglio coniato gli inglesi quella della
Della
Della diplomazia militare cioè l'uso degli strumenti militari per come strumento di diplomazia come strumento di concorso all'operazione
Alla alla alla più ampia azione interazione comunità internazionale fanno parte fanno parte di questi esercizi di cooperazione internazionale fanno parte l'azione di presenza delle forze militari
Nel nel mondo che sono anche vorrei ricordare uno strumento importante di
Attraverso la presenza si testimonia l'interesse attraverso l'interesse si dimostra l'attenzione attraverso l'attenzione si creano le condizioni perché anche la società civile quindi lo cita economica Possa condurre le sue attività commerciali quindi anche la presenza in aree
Vicine o lontane sono uno strumento importante che le forze armate giocano per consentire all'economia agli strumenti industriali agli strumenti Comercio di avere rapporti non è soltanto quindi non sono soltanto interventi di tipo militare ma anche la stessa
Presenza attenzione è fondamentale
E poi gli strumenti della della cooperazione e l'Italia
Sia nell'ambito delle organizzazioni dell'Unione europea e alleanza atlantica dove certamente una delle nazioni più impegnate in questo tipo di dialogo questo tipo di partnership con i paesi dell'aria Demetra allargato e del mio e del quindi anche incluso Medioriente il Golfo Persico
Ma anche sul piano bilaterale svolge un'azione di cooperazione notevole e forse una un'azione di cooperazione che non è pienamente conosciuta ma che giorno per giorno viene svolta qui noi teniamo rapporti con i paesi di questa Reconta tutti i Paesi UE con tutti
E attraverso questi Paesi de dell'aria a volte diamo luogo ad attività acquisisce iniziative di tipo subregionale che con che ci in questo senso finché globali Act locali esercizi tipo il cinque più cinque cioè che riguardano i Paesi dell'area centro emigra nel centro occidentale
In attività di cooperazione tipo quella dell'Adriano uccide riguardano i Paesi dell'area balcanica cioè delle del del dei paesi che acchiappa ciò sull'Adriatico dalla parola Marione e sullo sul e sul Mar Nero
Esercizi come quelli Season volti in questi giorni a Venezia diritti
Che riguardano le marine di tutta l'aria e non solo varia il fatto che a questi simposi che riguarda la sicurezza nel cranio siano potuti Paesi come l'India come il Messico come il Messico che strettamente parlano dei poteri e ma che cosa c'entra il Messico mediterraneo
Stava dimostra l'interesse che questi Paesi hanno nella centrale dei queste aree per questo ruolo di aggregazione di inclusività
Esercizi in cui sono presenti per la prima volta appunto come è stato detto attivamente con accordi sia Israele che i Paesi paesi dell'aria
Arabe dell'aria africana
Tutto questo e poi un grosso sforzo che noi facciamo
Ha anche per la per la formazione più uno sforzo impegnativo non solo in risorse intellettuali ma anche risorse
Finanziarie che la difesa
Come si dice zitta zitta però in sostanza conduce ilare ambasciatore Minuto Rizzo ha ricordato che sono stati mille mille
Frequentatori dell'aria
Diciamo degli aumenterà neo presenti nella nei corsi di alla NATO a parte il fatto che è nato il pesco legge che è un collegio nato comunque al luogo a Roma e anche questo non ha una sua ma
Non è marginale che questo avvenga ma l'Italia per esempio
E impegnata da sola l'Italia da sola con oltre seicento diconsi seicento frequentatori stranieri che a vario titolo est di circa settanta Paesi sono coinvolti nelle nostre accademici strutture questo è un lavoro che si fa in profondità non lavoro
Che costa è un lavoro che pesa ma che noi siamo convinti darà frutti nel tempo settecento seicento persone all'anno che fanno corsi di varia natura di settanta Paesi alla fine come si dice qualcosa
Rimane e rimane innanzitutto l'attenzione per acquistare rima l'attenzione per l'Italia rimane l'attenzione per quella che è la nostra cultura dal nostro modo di esse quindi direi così come con una un altro attività fondamentale che si è creata in questi in questi mesi grazie in questo caso devo dire all'azione della Marina
Questa creazione del virtual Brie migliora Marita infatti Center che son talmente è una è una è un sistema che mette
Tutti i Paesi li mette in una rete gli consente adesso su base inclusiva punto uno su base volontaria punto due ognuno mette ciò che vuole mettere mette le informazioni su tutto
Che de io metto sul traffico mentre Errani quindi attraverso l'insieme di situazioni locali sia un quadro complessivo del traffico mercantile nel Mediterraneo che è un punto io credo molto importante sia perché è una è una è una consente a noi di costruire un quadro globale della realtà del traffico nel mettere traffico mercantile evitare quindi anche per evitare la lotta eventuale alle forme illegali di traffico
Punto uno ma due consente di mettere in questa stessa Rete Paesi che altrimenti non avrebbero mai collaborato tra di loro ognuno i e la Rete aperta a tutti e a Venezia l'altro giorno proprio venti Paesi dell'area mediterranea hanno firmato
Questo accordo questa rete già esistente funzione per esempio
In connessione con l'operazione in Libano con l'operazione Leonte anche lì è stato possibile
Abbiamo firmato un accordo con il con Libano per cui la la marina libanese che fino a ieri non è assolutamente in grado di poter controllare i proprio spazi marittimi adesso in correlazione sia prima con la forza multinazionale
E interinale guidata l'Italia adesso con la forza
Guidata di UNIFIL guidata dalla Germania
E in questa rete ma vorrei ricordare e questo il valore delle cose che anche adesso che non c'è più l'ammiraglio italiano ma c'è l'ammiraglio tedesco non ci sono più una vita emozionale tristi il sistema che usano e sistema quello italiano questo è una cosa che rimane le navi passano ma i sistemi rimango quindi in conclusione e finisco io credo che le forze armate italiane stanno dando un contributo molto importante
Lo stanno dando perché ne sono assolutamente nessuno per prime convinte che questo il nostro ruolo questo nuovo ruolo anche delle forze armate e per questo ruolo che noi ci stiamo trasformando secondo i concetti
Che ho più volte richiamato e
Vorrei che ci fosse una profonda convinzione da parte di tutti gli italiani delle forze politiche che
Il contributo che le forze armate danno alla realtà al ruolo dell'Italia in questo contesto internazionale e di primo Piano e va preservato grazie
Grazio al nome di tutto a di tutti il il capo di stato maggiore della Difesa per il suo intervento
E per avere sottolineato come le forze armate italiane non solo in pronto non la loro azione al di là del che di un concetto di sicurezza applicato ai confini nazionali ma al di là anche dello strumento prettamente militare cosa di cui posso dire di avere constatato la perfetta capacità in altri settori geografici e per come questo strumento si integra in una visione moderna di cooperazione di simbiosi con lo strumento economico militare e diplomatico grazie ammiraglio sarebbe sul adesso
Allora ho il piacere di dirvi che vi sarà un mi preme Brake dopodiché riprendiamo questa sessione con l'intervento dell'ambasciatore Sessa diceva bene voglio dirvi siccome espressa
Viene viene da fuori e mi ha pregato di anticipare l'intervallo perché lui atterrato alle dieci e mezza mi pare ci riferisca sul momento allora facciamo fino a timori alle undici adesso sarà undici ciò fino alle undici e trenta fino alle undici e trenta un intervallo il premio di essere puntuali grazie per
Trasferirà
Caravà
Accomodatevi
Diamo inizio alla sessione pomeridiana
Foglio anche oggi pomeriggio ringraziare tutti voi
Credo che sia estremamente confortante vedere una platea così ricca
Di persone da una parte di altro livello e dall'altra così numerose
Questo confortarlo sforzo fece studi e credo procuri anche soddisfazione a coloro che molto cortesemente rispondono sia le mie richieste
Sapete che oggi pomeriggio è prevista la presenza il ministro Parisi segretario Fini del ministro D'Alema del ministro Frattini
I quali naturalmente hanno tutta una serie di impegni che come consente loro magari di essere presenti in tempi diversi per cui cominciamo anche se non è ancora arrivato
E D'Alema né Frattini per la verità Frattini mi aveva detto sarebbe arrivato un po'più tardi
Devo però dire che vi ho presentato un parterre de Rua di cui sono decisamente orgoglioso e vi ringrazio
Questa mattina abbiamo preso atto Grande dica texani tutta la problematica nell'area mediterranea
Per la volubilità della sua sicurezza
Dell'importanza che ha sulla sicurezza e la stabilità del Mediterraneo
Per i riflessi
Della sicurezza e della pace nel mondo
Questo è il luogo dei punti questa è un'area direi la più nevralgica
Di tutto il continente
Abbiamo anche ascoltato la grande rilevanza del Mediterraneo a sul piano economico
Sul piano dei traffici non soltanto dei traffici di materie prime di manufatti
Ma anche di Energia ma anche sui traffici che hanno ripercussioni sul piano sociale con il grande problema dell'immigrazione
E anche dei traffici di carattere culturale perché certamente ancora una volta si conferma che l'area culla
Delle più grandi religioni monoteiste
Culla di un'infinità di grande civiltà
Ha ripercussioni e interesse su tutto il mondo basta pensare tre religioni monoteiste hanno miliardi di seguaci sparsi in tutto il mondo
Abbiamo inoltre constatato l'aumento dato interesse direi finalmente per fortuna
Da parte dell'Unione Europea
E quindi della sua politica di sicurezza e difesa da parte della NATO
Con l'apertura ad un partenariato più intenso da parte dei paesi rivieraschi
Delle stesse Nazioni Unite
E infine abbiamo avuto la conferma che la giacitura geopolitica dell'Italia
Induce la stessa considerare assolutamente prioritaria
La politica di sicurezza del Mediterraneo
L'odierno scambio di idee che come al solito era assolutamente come voi ben sapete frequentatori di questi convegni
Assolutamente bipartisan in questo credo a per questo credo ha una grande valenza
Con protagonisti di assoluto vertice nella politica italiana
Il dibattito di oggi dicevo verterà sul tema che mi sono permesso di suggerire pur lasciando poi liberi
I protagonisti degli interventi di spaziare attorno al discorso mediterraneo
Il tema che ho proposto e spazzi obiettivi per una ancor più incisiva politica estera e di sicurezza italiana nell'area
Interventi saranno
Previsti
Un primo intervento dieci minuti un quarto d'ora da parte di ciascuno e un secondo giro in replica sempre da parte degli stessi protagonisti se Frattini arriverà con un po'di ritardo magari farà un intervento finale o germinale
Inizio
Contrariamente a quanto previsto dal programma con l'intervento il ministro Parisi
Non è necessario naturalmente che io lo presenti però qualche cosa al ministro Parisi voglio dire
Come uomo che ormai per cinquant'anni ha fatto parte delle istituzioni
In maniera assai dedicata come moltissimi di voi come cittadino italiano
Per vuol dire che
Riconosco con grande soddisfazione
La prontezza con la quale il ministero della Difesa e quindi per l'UI
Il suo ministro ha risposto all'esigenza di Calibano con grande prontezza con grande solidità
Questo mio riconoscimento va al ministro e vale nostre forze armate
E vuol dire che è stato fermo
Sulle missioni di pace
Quando vi sono stati nell'ambito della sua formazione politica anche tentennamenti riferiti all'Afghanistan
O anche incertezze sul Libano
Incertezze non solo sul piano nazionale ma anche sul piano internazionale tutti ricorderete il comportamenti per esempio della Francia
E in confronto la fermezza dell'Italia
Debbo poi
Compiacermi e forse con un certo rammarico ma lo faccio perché io sono abituato a dire le cose come sono
Debbo fogli
Tribù tardi i miei complimenti perché è riuscito in un momento economico assai difficile
A garantire
Al bilancio del ministero che la difesa
Una quantità di risorse che rispondono
All'urgenza costituita dalla necessità finalmente di capire che i soldi spesi per la difesa sono soldi spesi per il prestigio nazionale che portano grandi ritorni
Devo dire che è difficile molto questo l'ho sperimentato in cinque anni e l'abbiamo sperimentato anche in cinque anni
Perché la situazione economica difficile certamente crea un problema un grande problema
E creato dalla scarsa sensibilità che la classe politica di cui io faccio parte mi assumo tutta la responsabilità
Ha nei confronti dell'esigenza difesa
Ho detto tante volte non credo che la Francia la Germania l'Inghilterra
Gli Stati Uniti siano Paesi discutibile sul piano democratico forse hanno qualcosa da insegnarci
Eppure hanno un'altra ripartizione di priorità per quanto riguarda lo sforzo che si deve fare per la difesa qui uno che voglia lavorare in ambito politico per la difesa ne sa qualcosa i presidenti Fini che per cinque anni è stato vicino ed è stato protagonista di un'infinità di sforzi la classe politica italiana
E più sensibile mi consentitemi la battuta alle notti bianche che non alle operazioni di pace
Allora
Calore debbo dare atto
Che il ministro Parisi
è stato capace di garantire la difesa
Una decorosa
Sì quantità di risorse che io apprezzo molto
Ci divide solo una cosa forse il giudizio sull'Iraq
Secondo me a torto lui e
Ma
Però o però devo dire
Però devo dire che
Piano piano Luís sta venendo dalla mia parte
Perché luglio ogni volta adesso che saluta qualcuno dice contento quelli dell'Ira anche state conducendo un'azione di pace e poi perché quando si è trovato davanti ad Al Maliki che lo ha ringraziato
Tutto quello che hanno fatto i nostri uomini in Iraq ecco non è che lui come fa con me Sacco il dito e dice no non era una missione di pace quindi secondo me piano piano il ministro Parisi vedrete che piano piano operata la nostra ma al di là dello scherzo grazie per essere qua parola per
Grazie
Ma io non l'ho sentito quello che vi siete detti stamane ma son sicuro che sono destinato a ripetere siamo destinati a ripetere le cose che andiamo ripetendo civili
Da molto tempo che tuttavia non lo considero un limite né un rischio io credo che noi abbiamo bisogno di cose
Ripetute
Che attraverso la ripetizione diventino dei solidi punti di riferimento comuni
La politica
Il luogo
Del confronto
Della scelta dell'alternativa io in particolare o
Sono guidato da una idea che appunto una democrazia governante quale quella per la quale ci siamo spesi qui passo dal
Dal singolare al plurale perché so che da questo punto di vista dico cose che sono condivise
Da
Dal presidente Fini
Sono portato a sottolinea le differenze perché solo in nome delle differenze che il cittadino può fare una scelta tra alternative
E tuttavia riconosco che
Le differenze intanto possono essere proposte come differenza
Nella misura in cui dispongono di un quadro di riferimento comuni
E che anche all'interno di differenze che di definite all'interno di un quadro di riferimento comune
Ci sono luoghi che debbono essere tenuti per quel che è possibile al riparo delle differenze
In modo da assicurare alla politica di un Paese quella continuità senza la quale un Paese non riesce a riconoscersi in quanto tale questo campo evidentemente il campo delle relazioni internazionali
All'interno
Delle relazioni internazionali il campo della
Difesa
Ed è perciò che nono non sono preoccupato dal rischiare di ripetere cose già dette
E le cose
Che non sono preoccupato di ripetere sono innanzitutto dunque in parte lo sentite affacciarsi nella breve nel breve rendiconto qui non punì
Del presidente Ramponi
Poco prima
La prima è la consapevolezza che la sicurezza è un bene indivisibile
è un bene indivisibile
La
Insicurezza di uno non può non tradursi primo Boy più prima che poi in insicurezza degli altri
è un dato solido al quale dobbiamo
Aggrapparci per costruire il nostro ragionamento
Quel ragionamento che non solo deve essere condiviso da persone che in quanto addette ai lavori si danno appuntamento ogni il lunedì
Alle tre anche con il lutto di ritardo ma soprattutto devono essere condivise
Tra la cittadinanza nel suo insieme perché io provo ad accogliere il complimento Kemp mi ha proposto al passato
Come se fosse già una cosa passata
Il il presidente Ramponi per quello che riguarda il riconoscimento della difesa all'interno della Finanziaria
Lo dico al passato perché sappiamo che siamo nel nel pieno anzi all'inizio di un itinerario che ci chiama come dire a a dare radici a queste scelte
Lo dicono mentre
Annuncio l'assoluta determinazione però quel queste radici intanto possono approfondire sì nel terreno nella misura in cui dispongono di questi riferimenti comuni e io so e l'ho ripetuto per sin dalla mia prima
Audizione parlamentare che purtroppo questi riferimenti
Comuni tra i cittadini qui non sto facendo riferimento ai ai riferimenti comuni tra il centrodestra e centrosinistra non sono altrettanto disponibile entro paese nel nostro Paese così come nei paesi che sono stati appena citati
Nel nostro Paese manca una adeguata cultura della difesa e della sicurezza quella cultura e quella
Della difesa quella cultura della sicurezza che appunto consente ai cittadini sostenere politiche che mettano le notti bianche sostanzialmente dopo le notti
I in bianco con mi riferisco a rischio delle notti in b le notti bianche ecco in bianco quelle che potessero e si trova sola deve essere come animate dalla paura della insicurezza questo è e il problema non c'è Bilancio più indifeso che quello della difesa concretamente ed è appunto difeso indifeso nella misura in cui dispone di questi riferimenti comuni il primo come dicevo era questo della indivisibilità della
Della sicurezza
E quindi della preoccupazione io uso la metafora
Della dell'incendio nel del nel campo del vicino
Quando dico ma come un contadino qual è il contadino che se ne starebbe a mani in mano quando vede che il campo del vicino va in fiamme viceversa non si precipita a dare una mano per o per metter fine all'incendio oppure si limita ad attendere che qualcuno intervenga questo è il un concetto di disponibile in un contesto tradizionale e in qualche modo perso di vista nella nel nostro tempo nel nel nel nostro Paese il secondo punto è
Che questo tema della sicurezza
Assume un rilievo tutto particolare se collocato nel Mediterraneo non voglio ripassare mi di tutti i punti il Mediterraneo è la linea di faglia allora lo ripetiamo nella quale vengono a Como a confronto tensioni vengono che scarica tensioni su tutti i livelli maggior flettere passato
Linea regia la demografia la cultura la religione il tema sul quale insistiamo più di tutti negli ultimi tempi ma comunque la linea di faglia dentro questa linea di faglia Alitalia ci nostro paese si chiama si sente si trova chiamata una responsabilità
Praticamente unica
Una responsabilità a nome proprio una responsabilità a nome dell'Europa
Questo me
Il punto ogni volta che mi è stato posto il problema sia per quello che riguarda i Balcani sapere qua per quello che riguarda e il Libano detto qui la risposta può essere anche come inadeguata ma la domanda per capire la domanda basta guardare la carta geografica quale che specifiche un tempo no erano appesi in tutte le nostre aule scolastiche fin dalle elementari una guarda e la domanda è chiara e dobbiamo metterci d'accordo sulla risposta questo è
Il punto
E
De quei che noi ci troviamo chiamati evidentemente a svolgere a trasformare quello che il rischio che queste tensioni si trasformino in uno scontro
Affinché SDO nullo o all'incontro sostanzialmente alcol confermo della sicurezza all'interno Mitterrand qui collochiamo il rendiconto dell'azione di governo e anche delle linee programmatiche riconoscimento dalla centralità assoluta
Dalla centralità assoluta
I il immagino anche il
Oggi si sia dato conto della del cammino che ha fatto il nostro Paese sia per quanto riguarda i rapporti bilaterali con tutti i Paesi del Mediterraneo quali ai quali per i quali manca all'appello sostanzialmente la Libia per quello che riguarda i rapporti bilaterali sia per quanto riguarda gli accordi multilaterali abbiamo comincio dall'ultimo evidentemente qui o l'ammiraglio la Rosa che Malino stamane abbia dato conto del nostro lavoro del fine della scorsa settimana che ha visto quindici Paesi sottoscrivere
Appunto un accordo finalizzato al governo dei traffici marittimi ma ancor prima evidentemente il dialogo mediterraneo nella NATO il cinque più cinque vario quei sono i principali
Diciamo a curdi multi
Laterali
E il a questi sono le linee sulle quali dentro queste linee naturalmente noi abbiamo una logica di intervento che sostanzialmente guidata da una sequenza
Riconoscimento dialogo cooperazione sicurezza
Una linea che riconosce che la sicurezza intanto è possibile se fondata sulla cooperazione che la cooperazione intanto il possibile se fondata sul dialogo che il dialogo è tanto intanto possibile se fondato sul riconoscimento riconoscimento di che cosa e qui l'unico concetto ecco voglio affida riconoscimento dei soggetti della sicurezza i soggetti della sicurezza sono per definizione gli stati quindi quando noi diciamo
Incendio quando diciamo insicurezza noi dicevamo crisi della statualità questo è il problema
Capacità o incapacità degli stati esistenti di governare il proprio territorio assenza di un soggetto che
Abbia titolo e capacità di governare il proprio territorio
Iscrivete evidentemente le situazioni di allarme ora è un una ora nell'altra di queste categorie ed questo è il problema ed è perciò che a partire da queste premesse noi ritagliamo quello che il perimetro per la riflessione sull'azione della difesa che evidentemente deve farsi carico di un'azione che sempre un'azione militare e qui
Il problema un'azione militare la difesa non svolge azioni umanitarie quell'unico problema sul quale ci siamo divisi per quello che riguarda il vero
Il l'intervento in Iraq io sono del parere come quella stessa è stata sempre da sempre sin dall'inizio un'azione militare invece altri hanno pensato che all'inizio che quella iniziativa forte avesse fosse nata come un'azione umanitaria
Di reazione militare civile azione militare per la pace evidentemente
Ma tuttavia un'azione pienamente militare Unasca aperta al rischio dello scontro caricata della responsabilità dell'uso della forza evidentemente questa è l'azione mi militare
Con tutti i vincoli e limiti naturalmente che l'azione militare
Pone e questo e solo questo fu naturalmente è una proposizione messa lì che sembra una proposizione neutra ma dalla quale inevitabilmente derivano delle conseguenza
Ebbene
Se la difesa è caricata di questa responsabilità di svolgere ed portare avanti questa linea che fa capo a un'azione militare naturalmente quando intanto questa azione c'ero e per possibile e adesso prudentemente praticata nella misura in cui è consapevole della sua parzialità
Della sua parzialità della sua provvisorietà inevitabilmente dei suoi limiti e quindi nell'essere collocata dentro un'azione multi
Dimensionale
Che a chi ama alla consapevolezza del limite
Nel momento in cui si esprime ma anche del termine
Il limite il termine sono due connotati specifici dell'azione militare della sua straordinarietà
E tuttavia una populo ribadita la natura militare dell'azione nella quale la difesa porta la responsabilità
E pur
Sottolineati quelli che sono i limiti di ogni azione militare resta il fatto che nella misura in cui la sicurezza è fondata sul presupposto dell'esistenza dello Stato e direi del rafforzamento della statualità ovunque soprattutto nel Mediterraneo questo chiama in causa la l'impegno della difesa perché quello che il corollario principale della statualità che la capacità dieci a recitare in modo esclusivo monopolistico
La forza in un territorio dato sia attribuito Allo stato e solo allo Stato
In questo c'è un compito specifico della difesa intanto l'azione della difesa approva in questo contesto il suo senso nella misura in cui assume a presupposto e obiettivo questo
Quello che ho appena definito questo è il punto
Dico
Questo per mettere in ordine alcune categorie e per comprendere come la queste categorie derivi l'azione quotidiani anche le scelte che abbiamo fatto nel corso di questi mesi l'azione quotidiana significa
Quello che di cui immagino abbia dato conto abbiano dato conto i relatori di stamattina cioè quelle che sono le forme di cooperazione le forme di cooperazione che abbiamo in corso
In quei e che abbiamo sviluppato le forme cooperazione nella nell'addestramento le forme di di e di cooperazione nella formazione la le forme di cooperazione nel campo degli armamenti le forme le forme di cooperazione nel campo dell'interoperabilità che sono gli aspetti principali evidentemente ma
In questo contesto tutti i punti in quali il nostro Paese grazie anche a una continuità crescente di azione
Ha camminato moltissimo se poi esce oggi appunto dando conto diciamo che solo la Libia si sottrae un rapporto ancora che speriamo che sia superabili in un tempo breve di carattere bilaterale sappiamo altrettanto che la Libia comunque coinvolta è coinvolta in altre forme di cooperazione per cui nessuno si sottrae al potere alla potenziale
Collaborazione e se questo intanto e e può essere detto D'Aloia e perché in abbiamo lavorato sostanzialmente abbiamo lavorato come Paese
Abbiamo lavorato come governi pur nelle differenze disperazione abbiamo lavorato innanzitutto come forze armate guidati da una linea coerente da cui coerenza si va manifestando nel tempo il secondo punto e le scelte da questo punto di vista
La scena letta per il Libano e la scelta nel Libano eh
Trova la sua spiegazione la scelta per il Libano la scelta che scelta innanzitutto Scelta di rafforzamento della statualità libanese perché qui sta la nostra scelta a favore del rafforzamento dell'esercito libanese e allo stesso tempo lo dico concludendo perché non eccedere in il come in consenso anche le nostre come dire le nostre incertezze divisioni occasionali
Polemiche sfrucugliate enti li possiamo chiamare in qualche modo faccio riferimento anche ad alcune tue battute che mi hanno raggiunto mentre ero atti Bini
L'altro giorno con le imprese è che mi dice ma il prete il ministro poco il meno eh no ha risposto perché mi sembrava doveroso rispondere anche a uno si procuri amento
Concretamente ecco no mai no ma dove ero no ma ed ora è doveroso cioè la l'antica questione della
Che cosa fanno o il le nostre i nostri soldati esplosi soldati sei incontro agli Hezbollah concretamente ecco perché tasse dal puntino formale questo mi spinge nel rispetto dell'impostazione complessiva dire chiedono al loro comandante cioè ripercorrono la linea che non sono io
Che non siamo noi perché sono dentro una missione ONU lungo la linea di comando che noi tutti assieme tutti assieme abbiamo contribuito a definire e a costruire ma per quello che riguarda il merito
E se il comandante fossi tu cosa faresti farei esattamente quello che stanno facendo dite
Rinvierei a rapporto con l'esercito libanese e perché riporto rinvio al rapporto con il perché appunto perché l'obiettivo
Della nostra azione il primo obiettivo notazione rafforzare la statualità libanese e non si può rafforzare la sua teoria del barese con una mano mentre la si distrugge con l'altra sostituendosi adesso questo e solo questo il problema ecco
Come partendo da alcune premesse concreta condivisione della sicurezza
E riconoscimento e costruzione si Caressa come collaborazione tra gli Stati all'interno dello spazio ne diverranno azione
Inviata pronta pronta
Di tutto qualche mette a suo avviso lo strumento militare per spegnere il fuoco non appena si accende a causa della destabilizzato nel coniare io colloco concretamente quelle che sono scelte i dettagli in un quadro che mi ha poco coerente un quadro coerente per l'azione di governo ma anche un un quadro coi c'è pensato e cercato come coerente per il paese ed è in nome di questa coerenza interna l'azione di governo ma anche a un'ispirazione più ampia socie
Mi ha fatto piacere mi fa piacere confrontarmi con la Conte le le posizioni che muovono da altre scelte e anche da altre storie quale quelle che oggi noi qui
Svolgiamo in questo nostro confronto grazie
Ringrazio il ministro ministro Parisi ristoro Guglielmetti lasciamo lasciamo perdere fanno parte di una dialettica
Quello che oggi credo sia interessante sono un paio di punti che lui ha toccato il primo è proprio che hanno anch'esse una certa novità il primo è quello che la statualità cioè un riferimento costante nell'ambito della definizione di una politica di collaborazione collaborazione e cooperazione in ambito mediterranea
Alla struttura istituzionale lo stato questo sì impronta certamente l'azione che l'Italia svolge nel campo della sicurezza come lui ha ricordato anche nel rispetto di quest'idea
Atteggiamento all'ostile nei confronti
Del Libano ha seguito questa linea
Solo dal cordone siamo tutti d'accordo però è una puntualizzazione che trovo interessante
Adesso prego
Ministro Fini di prendere la parola ma prima voglio porgere mio saluto il benvenuto al ministro D'Alema il nostro ministro degli Esteri che cortesemente ha voluto essere fra di noi
E che poi prenderà la parola dopo il presidente Fini presidente Fini è stato ministro degli Esteri perché e qui presidente Fini che è stato ministro degli Esteri lasciatemi dire un ministro degli esteri che ha improntato di sé ha dato una dinamica è una spinta eccezionale al ministero
Io posso dire anche per aver vissuto personalmente accompagnandoli alcuni viaggi
Un dimostrando una capacità di dialogo eccezionale uscendo instancabile facevo molta fatica a stargli dietro
E che ha posto l'Italia al al centro del Mediterraneo Benedetta va be'quella detta non c'è dubbio che quella per qualche ora eretta però sono stato altre volte dietro ad altri
E così lire che a volte era anche perché non c'era l'ascensore questo è vero per esempio in Bosnia in corsa o eccetera però non c'è dubbio che credo gli vada giustamente riconosciuto con entusiasmo e un impulso
Che ha posto certamente l'Italia al centro del del Mediterraneo
E che lo ha visto sia nel dialogo
In ambito
Il mondo arabo
Sia nei confronti di Israele sia nei confronti de de dei Paesi balcanici
Come ha ascoltato rappresentante di una politica italiana sempre più penetranti
Oltre che dagli atto di questo adesso desidero sentire che cosa vuole dirci sulle prospettive a suo modo di vedere future della politica mediterranea dell'Italia grazie
Ringrazio innanzitutto generale Ramponi non solo per le parole molto belle che ha pronunciato
Siamo amici credo di poterlo dire da tanti anni ma anche per aver organizzato ancora una volta un convegno che sia per la qualificata presenza delle autorità militari che saluto sia per la possibilità di incrociare dialetticamente le lame con i ministri competenti il ministro degli Esteri ministro della difesa certamente uno dei convegni
Importanti di questa stagione politica
E
Dico soltanto
Cogliendo l'occasione della presenza del ministro D'Alema che ammesso che sia vero quello che ha detto Ramponi
E le sue erano certamente parole in qualche modo viziate dall'amicizia e l'affetto
Chiunque abbia avuto o abbia delle responsabilità politiche si trova alla guida dalla Farnesina immediatamente comprende che è l'incarico più impegnativo ma al tempo stesso più affascinante almeno a mio modo di vedere che possano gravare sulle spalle di chi dedica in qualche modo se stesso all'impegno politico e quindi anche alla possibilità se gli elettori lo decidono di avere delle responsabilità istituzionali
E avendolo detto pubblicamente non ho alcuna difficoltà a ripeterlo anche qui al di là di valutazioni diverse che ci sono ovviamente direi
Circa il ruolo che attualmente il nostro governo ha e quindi circa il ruolo che ha il nostro ministro degli esteri credo che sia doveroso riconoscere e l'ho fatto nei confronti del ministro D'Alema che la titolarità della Farnesina presuppone certamente un grande dinamismo non si fa il ministro degli Esteri da casa e presuppone una volontà e capacità di studio Tenaris di confronto di propensione al dialogo che poi diventano per un Paese come il nostro essenziali proprio perché non siamo non siamo mai stati forse ma certamente non siamo una potenza che possono muoversi con le diverse rispetto a quelle della presenza della capacità di ascolto e soprattutto di una certa strategia fatta questa brevissima premessa
Vorrei partire da una considerazione apparentemente banale ma che spero poi tanto banale non è almeno nelle sue
Conseguenze logiche la legislatura è cominciata da poco viviamo uso un'espressione che non è mia ma che rende l'idea in una fase in cui il confronto bipolare e aggettivato con il termine muscolare
è indubbio che le ragioni della contrapposizione tra le due coalizioni sono molto profonde ed emergono quotidianamente
C'è anche una certa propensione reciproca a premere l'acceleratore della polemica partendo per l'appunto dal fatto che ci sono visioni diverse programmi diversi
Eppure nonostante questo dato di fatto che oggettivo in una legislatura
Iniziata da poco ma già caricati di motivi di polemica di confronto di scontro di manifestazioni di reciproche accuse EDISU Julia menti come dice Parisi fatica Ramponi
L'unico momento anzi gli unici due momenti in cui in Parlamento c'è stata una convergenza tra maggioranza e opposizione soli due momenti relativi al rifinanziamento fino al trentuno dicembre di quest'anno la missioni in Iraq e successivamente il via libera da parte del Parlamento alla presenza italiana nella missione UNIFIL
Non credo che sia un fatto casuale
Non mancavano altre occasioni di confronto che potevano determinare convergenze non ci sono state sulle questioni connesse al ruolo delle forze armate e al ruolo che le forze armate oggi hanno in una politica estera che sia consapevole non solo della dimensione dell'Italia del ruolo dell'Italia ma anche delle esigenze dell'Italia
In queste due occasioni il Parlamento ha votato con una larghissima maggioranza
Lo dico perché siamo maestri forse campioni del mondo né l'autodenigrazione
In certe occasioni credo che occorra anche l'onestà intellettuale di ammettere che poi quando si tratta per davvero di garantire quello che è l'interesse nazionale autentico strettamente collegato al tema della sicurezza è strettamente collegato al tema
Dal ruolo che l'Italia deve avere nelle organizzazioni internazionali e soprattutto in un ambienti in un bacino quale quello del mar Mediterraneo si trovano dei momenti e dei punti di sostanziale convergenza perché è accaduto
La prima considerazione va al di là del giudizio che permane diverso circa la natura della missione irachena
Dico soltanto senza polemizzare al ministro Parisi che almeno a noi era ben chiaro che si trattava di una missione militare non ho mai aggettivato con nessun umanitario missione civile la presenza dei nostri soldati in Iraq
Missione militare
Volta a rendere possibile un obiettivo indicato anche dalle Nazioni Unite stabilizzare quella situazione combattendo quella che era insorgenza e quindi anche combattendo quelli che erano Ricucci di tipo terroristico
Ma al di là dicevo della valutazione che permane diversa circa l'opportunità quel voto parlamentare che diede via libera alla invio dei nostri soldati in Iraq e tutti ricordano che l'allora maggioranza
Non ebbe il consenso dell'opposizione aldilà dicevo di questa legittima diversa valutazione non tanto sul ruolo militare di quella presenza quanto sull'opportunità di quella presenza perché
Il decreto di rifinanziamento è stato avallato dalla centrodestra che ovviamente agire in continuità con quello che ha fatto in precedenza e è stato sostenuto dal nuovo governo di centrosinistra che ha posto com'era per certi aspetti legittima in coerenza con l'impegno elettorale il punto del trentuno dicembre come data per un arricchire di un disimpegno perché questi accaduto
Perché credo ecco la prima valutazione che faccio che oggi il ruolo delle forze armate nella società italiana
Tranne alcune aree molto rumorose ma per fortuna limitate come consenso
Il ruolo delle forze armate sia un ruolo molto diverso e per fortuna percepito più positivamente rispetto a quello che era non trent'anni fa quando ho fatto il servizio militare ma dieci anni fa
E sempre rischioso perché la retorica può essere in agguato ricordare i momenti tragici ma credo che proprio le vicende successive alla strage di Nassiriya abbiano dimostrato chiaramente come oggi
Le forze armate italiane siano percepite dalla quasi totalità della nostra popolazione come un motivo di vanto
Ci sono stati anni e chi veste la divisa lo sa meglio di chiunque altro in cui il rischio di una percezione errata del ruolo delle forze armate da parte di fette consistenti della Società italiana era un rischio reale
Oggi
Usare l'espressione forze armate motivo di vanto del popolo italiano credo che significhi usare un'espressione che può essere condiviso non soltanto da chi
Tradizionalmente riteneva le forze armate un elemento di vanto ma anche da chi nella passato non proprio remoto aveva nei confronti delle medesime forze armate accenti non propriamente così adesivi come altri se questo è vero e credo che lo sia
B e poi naturale sviluppando il ragionamento essere coscienti del fatto che se le forze armate sono un motivo di vanto non è perché l'Italia con un governo di centrodestra o con un governo di centrosinistra vuole sviluppare politiche di tipo nazionalista
è unicamente perché nello stesso momento in cui si ravvisi al ruolo centrale delle forze armate
Nella organizzazione della società italiana e si ravvisa una ruolo che non è finalizzato soltanto alla garanzia di sicurezza internazionale
Ma anche alla capacità alla professionalità di queste donne di questi uomini per onorare al meglio un mandato e per diventare costruttore di pace
Voglio dare atto a Parisi a D'Alema che sì abbiamo votato a favore della missione UNIFIL e anche perché vi è stata pubblicamente da parte di entrambi seppure in momenti diversi la accettazione di un concetto che per qualche ragione era a nostro modo di vedere essenziale vale a dire il ruolo positivo che avevano avuto seppure in una valutazione diversa sull'opportunità dell'Iraq i nostri soldati nel costruire nel tentare di costruire un percorso di libertà di democrazia per quei Paesi dicevo se si parte dal presupposto che le forze armate su un motivo di vanto se si registra con soddisfazione che c'è un affetto popolare
Se in qualche modo si Rita alle forze armate nella memoria storica ruolo
Che le forze armate hanno conquistato e che in certi momenti di lacerazione della coscienza nazionale erano stati se non strappati in qualche modo offuscati
Se come abbiamo detto mille volte si riconosce al capo dello Stato Ciampi all'epoca questa capacità di ricco collocare anche nel cuore del nostro popolo con un accento positivo
Il lavoro la professionalità l'impegno militare dei nostri soldati be'poi è chiaro che di conseguenza
Si determinano anche in termini politici delle scelte quasi obbligate
Ad esempio lo dico ad a beneficio
Di chi cerca sempre e comunque un elemento per farsi magari un piccolo titolo giornalistico ad esempio siccome è vero quello che era un po'mi ha detto Parisi in una finanziaria che non piace non all'opposizione non piace quasi a nessuno
Non c'è ombra di dubbio che gli stanziamenti per la politica di sicurezza sono stanziamenti che non possono essere giudicati negativamente
Per cui a beneficio dell'eventuale titolista noi ci accingiamo
I colleghi parlamentari sanno che un obbligo a presentare emendamenti indicando delle coperture
Non indicheremo alcuna voce di bilancio della finanziaria due mila sette relativa alla politica di sicurezza come possibile copertura per interventi volti a modificare la Finanziaria in altri comparti
In altri settori altrettanto importanti
è la voce chiedo scusa ma la voce è è rimasta poca il microfono che
Il microfono
Mi piacerebbe poter dire la stessa cosa per tutto il comparto sicurezza anche per le questioni relative alla sicurezza in terra non voglio fare polemiche tra l'altro sarebbe motivo materia non attinente alla con degno sapete che non potrei dire la stessa cosa insomma sicurezza e certamente grande attenzione a tutte le questioni relative alle questioni internazionali ma la sicurezza interna e altrettanto se non più importante positiva l'attenzione nei confronti della difesa negativa la disattenzione nei confronti delle forze dall'orto ma chiudo la parentesi perché materia del tutto estraneo dicevo se le forze armate torna ad essere avvertite come motivo di vanto di un popolo
Se si ravvisa in una politica estera attiva la necessità di un ruolo delle forze armate perché queste secondo me è l'elemento di sostanziale continuità politica estera non può significare oggi unicamente l'azione ai vari livelli bilaterali o multilaterali tra l'altro convegno capita
In un momento importante l'Italia si accinge a diventare membro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
L'Italia ha un ruolo importante nell'Unione europea ministro Frattini ci dirà sicuramente presente perché inciderà sicuramente che cosa a tale riguardo l'Unione europea si attende in continuità come arma di centrodestra e centrosinistra dall'Italia è altrettanto vero però che al di là dei ruoli multilaterali o dei forum in cui l'Italia agisce è altrettanto vero dicevo che il rapporto tra gli Stati
Continua ad essere un rapporto centrale e che quindi una politica estera che sia capaci di avere un ruolo attivo presuppone necessariamente un ruolo delle forze armate
Credo che l'elemento di continuità
Nel passaggio tra una maggioranza politica di un altro si è sostanzialmente questo
Le forze armate sono motivo come dicevo prima di vanto del nostro popolo al di là di poche e rumorose ma per fortuna il tenente minoritari fasce che purtroppo hanno rappresentanze parlamentari a volte importanti ma non rappresentano certo la larga maggioranza del popolo italiano secondo elemento è che non si può fare una politica estera se non c'è la capacità delle forze armate di assumere delle responsabilità
Perché la politica estera non è e non può essere soltanto una politica declamata all'interno degli organismi internazionali
Non può essere soltanto la capacità di individuare scenari di intervento e di sviluppare politiche coerenti soprattutto nel Mediterraneo
E non mi riferisco solo alla questione mediorientale penso al Mediterraneo e piace ai Balcani
Senza la capacità delle forze armate di onorare degli impegni assunti a livello internazionale si perde qualsiasi credibilità come attori di politica estera
Siccome agli atti del Ministero non spero che i segreti
Ero convinto alla Farnesina
E per certi aspetti
L'attuale Governo lo ha fatto che vi fossero due leve essenziali per una politica estera italiana
Nel filone dei tre grandi
Orientamenti il multilateralismo l'europeismo l'atlantismo all'interno di questi tre grandi canali obbligati di azione una politica estera si dovesse reggere
Sulla capacità delle forze armate di assumere responsabilità
E quindi un un raccordo sempre molto stretto tra Difesa ed Esteri e l'altro aspetto ecco perché dicevo l'attuale Governo lo ha fatto una valutazione
Più alta del ruolo dalla cooperazione
Si parla tanto di riorganizzazione dei ministeri il fatto che agli estri ci sia un viceministro detta la cooperazione un fatto positivo
Al di là di chi c'è ovviamente non non giudico perché perché è una politica estera di un paese come il nostro
Sì si fa in seno all'Unione Europea cercando di chiedere maggiore attenzione verso il Mediterraneo ci siamo riusciti lo abbiamo fatto direi che è un luogo comune pensare che Bruxelles guardi soltanto a destra Brooks si è accorta che deve guardare al sud
è importante sottolineare l'aspetto multilaterale ho già detto e ripeto
E l'Italia non può avere la presunzione di convincere i cinque grandi coloro che sono detentori del diritto di veto
Della opportunità o meno di approcci multilaterali nello stesso momento in cui qualcuno tra di loro e di avviso contrario
Giusto ribadire che multilateralismo europeismo e atlantismo però è altrettanto vero che ferme queste coordinate se poi non si dispone della capacità della professionalità
Dimostrata in tanti teatri delle nostre forze armate di onorare gli impegni si rischia di essere meno credibili quando nelle sedi internazionali si sottolinea certi aspetti e l'altro quello relativo alla cooperazione
Proprio perché chiudo così nel Mediterraneo essenziale quello che le forze armate fanno stabilizzare laddove la comunità internazionale ritiene doveroso farlo dico subito che sulla vicenda Libano non potevamo certo chiamarci fuori
Ma quella risoluzione delle Nazioni Unite talmente ambigua
Da fare presupporre che non soltanto vi siano dei rischi ma da far presupporre che l'unico vero obiettivo non sia tanto quello di costruire la pace quanto di protrarre il più lungo possibile la tregua
In questa sede la differenza tra una pace tregua tra un accordo consolidato un armistizio credo sia talmente evidente da non necessitare di molti approfondimenti ma che proprio per la impossibilità oggettiva di disarmare gli Hezbollah
Impossibilità che deriva dal fatto che le autorità militare libanese non sono in grado di farlo non lo vogliono fare
E dal fatto che gli Hezbollah hanno detto chiaramente che non sono disponibile a farsi disarmare di fronte a questa oggettiva impossibilità alla risoluzione mille settecentouno è importante perché ha garantito il cessate il fuoco è importante perché inevitabile la guerra incendi uno scenario che già di per sé turbolento ma non credo che sia disfattismo dire
Non confondiamo quella che è una situazione tutto sommato di tregua estremamente fragile con una situazione di pace stabile e duratura per cui il rischio anche per i nostri militari rischio drammaticamente presente
E devo anche dire non siamo in vena di complimenti ma se si cerca di ragionare occorre farlo dicendo la verità che non mi hanno mai convinto quelli che dicevano le regole d'ingaggio sono frasi problema non era delle regole d'ingaggio il problema era dell'oggettiva fragilità del contesto in cui siamo chiamati ad operare ma dicevo in uno scenario come quello mediterranea mediorientale sì forze armate che stabilizzano situazioni pericolose se la comunità internazionale da quel mandato ma e questo è evidente
La capacità dell'Italia di farsi carico del dialogo del confronto con tutti i Paesi che come noi si affacciano sul mar Mediterraneo e questo chiama in causa l'altra leva che quella della cooperazione la politica di aiuto una politica di sostegni una politica che non sia soltanto un volta abita accogliere nei limiti della nostra possibilità di integrazione degli immigrati ma una politica che sia di cooperazione di dialogo
Già questo accenno porterebbe a tantissime altre considerazioni andrei un po'fuori tema ma una considerazione finale la voglio fare perché quando si parla di dialogo
Sì
Batte come dire un tasto che ormai negli spartiti di tutti ma io ho l'impressione che qualche volta si evochi con questo concerto così largo nobile positivo di dialogo degli approcci sostanzialmente diverso
Il dialogo
Presuppone ed è una banalità il rispetto
Ma deve essere ben chiaro che rispetto o è reciproco o rischi in qualche modo di essere non elemento di forza bensì di elemento di debolezza mi spiego
Nei confronti di quella mondo musulmano
Che in qualche modo
Il grande protagonista dei tempi che stiamo vivendo
E uso il termine protagoniste per un termine neutro si può essere protagonisti positivi o negativi ma non c'è ombra di dubbio che ai nostri figli a scene Emo
Temo in eredità anche il problema del rapporto tra l'Occidente e l'Islam dell'Europa e l'Islam per mille ragioni che vanno al di là delle vicende contingenti
Perché è una grande questione che forse è tornata di attualità
In modo
Più evidente di quel che era lecito prevedere ma la grande questione che si trascina nel tempo nei confronti di questo protagonista che è l'Islam e sacrosanto dire rispetto è sacrosanto dire dialogo è sacrosanto dire
Capacità di ascolto volontà di cooperazione ruolo attivo per stabilizzare immagino che il ministro D'Alema lo fa sempre fa bene a farlo sottolineerà l'importanza della risoluzione della questione israelo palestinese come garanzia di stabilità tutto vero e tutto detto però però io ero convinto che o si è ben coscienti del fatto che il dialogo presuppone il rispetto reciproco oppure si rischia di mostrare non il volto della fermezza ma il volto della debolezza
Nel senso che se continuiamo anche quando non ce n'è necessità a scusarsi di colpe che non abbiamo determiniamo agli occhi di questi interlocutori non la certezza di una volontà di ascoltare e di una capacità di dialogare positivamente ma in generiamo loro
Nella loro mente
La sua il sospetto forse la certezza di una nostra debolezza
I piacerebbe ma andrei fuori tema parliamo di sicurezza e la intendiamo come sicurezza militare sicurezza delle frontiere sicurezza del mar Mediterraneo è un aspetto della sicurezza ma oggi la sicurezza che dobbiamo costruire è innanzitutto la sicurezza che dobbiamo a vere delle nostre buone ragioni
Voglio concludere provocatoriamente
Potremmo avere forze armate ancora più professionale ancora più capaci ancora più impegnate
Potremmo avere organizzazioni internazionali ancora più attive nell'affermare la pace con l'assunzione di responsabilità sconfiggendo il terrorismo aiutando i popoli che sono vittima del terrorismo ma se avessimo questo scenario e non avessimo la sicurezza che hanno coloro che sono orgogliosi legittimamente della propria identità e delle proprie radici
Beh non saremmo più sicuri del nostro romani in apparenza lo saremmo ma continueremo ad essere minati all'interno da quello che forse il vero rischio dei tempi in cui viviamo
Che troppo spesso avvertiamo il dovere di scusarci anche quando questo dovere non c'è perché non c'è nella storia e non c'è in quello che l'Europa ha fatto e fa in quello che l'Italia ha fatto e fa un nel mar Mediterraneo
Mi pare mi pare l'intervento del presidente Fini intervento di estrema chiarezza lungi da me ci vuole lo sintetizzare soltanto mi piace porre l'accento sulla ribadita individuazione dei due grandi pilastri della politica estera rappresentata oggi
Per la capacità di intervento in operazioni di pace
Ed è la capacità di un Paese di essere presente nella cooperazione entrambi queste due linee finiscono fuori per sfociare nel tentativo continuo della soluzione politica che è la vera conclusione del discorso
In questo contesto la situazione precedente devo dire l'azione attuale del ministero degli Esteri
Da quello che io vedo come osservatore
Costituisce una Contini Continuum
Improntato alla centralità del Mediterraneo che anche lo stesso Parisi ricordava ora do la parola al ministro degli Esteri onorevole D'Alema
Che
E rappresenta qui
Il ministro che si è trovata alla testa del suo ministero in un momento di grandissimo impegno con l'emergenza Libano
Impegno che avrebbe fatto tremare le vene ai polsi
A qualsiasi neo-ministro un impegno una situazione che ha rappresentato anche una grande opportunità per la nostra nazione
Credo di poter dire che tale impegno è stato assolto con prestigio
Con tempestività
Con capacità di persuasione estremamente efficace nei confronti
Interlocutori non facili
Come ho detto prima lo era stato per il ministro Fini
Oggi qualcuno l'ho anche ricordato Italia entra nel Consiglio di sicurezza
L'Italia entrò nel Consiglio di sicurezza perché le spetta
Di turno come Stato europeo
Ma certamente grazie agli accadimenti al protagonismo
Al senso di dedizione e di partecipazione
Portati avanti dal ministro degli esteri e dal ministero degli Esteri oggi l'Italia entra nel Consiglio di sicurezza con ben altro peso con ben altro prestigio voglio farvi fare una riflessione
Fossimo entrati al Consiglio di sicurezza
Senza i precedenti che richiese atteggiamento che ha caratterizzato la nostra azione nei confronti del Libano
Senza la fermezza per quanto attratto con le operazioni di pace segnatamente per quanto riguarda l'Afghanistan il nostro ingresso che il nostro peso politico nell'ambito del Consiglio di sicurezza
Sarebbe stato a mio parere molto molto meno incisivo
Questo per merito dell'attività del nostro ministero degli esteri prego signor ministro
Grazie ringraziare il senatore Ramponi per queste parole e per l'invito questa importante
Convegno
E ringraziare gli autorevoli interlocutori
Tutti voi che sta presentate qui in modo così significativo istituzioni e centri di ricerca io in in ragione di quel dinamismo che imposto i ministri degli Esteri purtroppo dovrò abbandonare questa riunione abbastanza presto e chiedo scusa interlocutori perché devo prendere un aereo per andare in Lussemburgo ma
Tuttavia
Intendo offrire qualche considerazione a questa riflessione comune
Muovendo da una premesse la prima di affrontare il tema della sicurezza
La premessa riguarda la questione affrontata sia da Parisi che da Fini del
Dell'impegno delle forze armate quale componente oggi essenziale di una politica estera di sicurezza e di pace
Io penso che in questo il nostro Paese abbia dimostrato un grado assai elevato di capacità e di affidabilità ora non c'è dubbio che
Un momento in cui è finita la guerra fredda
Qualcuno avrebbe potuto coltivare