Con Piero Ostellino (giornalista), Renato Altissimo (PLI).
La conferenza stampa è stata organizzata da Partito Liberale Italiano.
Sono stati trattati i seguenti argomenti: Pli.
La registrazione audio della conferenza stampa dura 20 minuti.
09:30
21:00 - Milano
9:30 - Roma
giornalista
PLI
Ciò lo deciderà lui stesso
Morelli è stata chiamata prima se viene non c'è perché sta preparando un documento seguirla parlerà dopo De Luca
Cari amici
Ho ascoltato con molto interesse gli interventi che mi hanno preceduto ieri oggi
Tutti improntati a un forte patriottismo di partito
E ne ho tratto una conclusione che il Pli
Entrato in uno stato di fibrillazione precongressuale
Che ha finito con influenzare anche questa Assemblea nazionale che forse avrebbe dovuto avere un respiro maggiormente strategie
Tutto questo era inevitabile comprensibile e giustificabile
E di fa anche onore
Ma permettete la franchezza
Non mi riguarda
E sarebbe molto scorretto da parte mia se mi riguardasse
Per la semplicissima ragione che io non sono un iscritto al Partito liberale e non parteciperò al suo congresso
Vi prego quindi di prendere il mio intervento come semplice contributo di un liberale non iscritto
Che non sposta pacchetti di voti congressuali
E non può e ne vorrebbe stipulare alleanze politiche in vista del congresso
Ma che si augura di essere ugualmente utile spostando qualche idea
E rimuovendo qualche luogo comune
Altissimo ha ragione quando dice che questa Italia non gli piace
Non piace nemmeno a me questa Italia
Ma dire che non ci piace non basta
Occorre fare qualche cosa per cambiarla
E per cambiarla occorre soprattutto conoscerlo
Oggi è di moda dirsi liberali si dicono liberali solidaristica cattolici
Si dicono liberali neo riformisti socialisti
Si dicono liberali i collettivi stipendi TT comunisti
Certo se pensiamo che il liberalismo sia soltanto lo Stato costituzionale è un fatto che tali idea è largamente accettata
Ma se pensiamo invece al liberalismo come alla dottrina delle uguali opportunità
Non possiamo non convenire che molto c'è ancora da fare
Che il liberalismo è ancora fortemente minoritario come sottolineava molto giustamente Zanone ieri e che al Pd si aprono ragionevoli prospettive di espansione
Purché però lei sappia cogliere vorrei precisare che io uso l'espressione dottrina delle uguali opportunità non come una espressione retorica ideologica ma come una espressione programmatica e politica
Proviamo allora a fare un piccolo viaggio nelle malattie culturali politiche sociali degli italiani
Per vedere quali spazi si aprono agli ideali liberali nell'Italia degli anni novanta
Li elenco
Una cultura dominante eviti Istica e intimamente autoritaria
Conformisti che è provinciale
Nazionalistica e al tempo stesso afflitta da un complesso di inferiorità nei confronti dell'estero
Anti industriale ma anche anti solidale
Una cultura politica ideologica ma povera di autentici valori
Di gotta e antiriforma mistica clientelare fondamentalmente pre moderna
Una classe politica spesso culturalmente inadeguata arrogante arraffona Italo Centrica demagogica che si auto perpetua per cooptazione
Una classe dirigente corporativa è chiusa
Una classe intellettuale servile cinica
E settaria
Un capitalismo iper protezionista socialmente primitivo feudale complice del mondo politico
Un sistema finanziario chiuso predatorio nei confronti del risparmiatore poco e male regolato riserva di caccia di poche famiglie una folla patinata di nuovi ricchi di potere e di denaro volgari immorali presidenzialisti arrogante
Un sistema informativo espressione fedele della cultura dominante di quella politica della classe dirigente di quelle intellettuale di cui ho detto del grande capitale della lottizzazione partitica
Mi rendo perfettamente conto che il quadro che qui gli ho esposto rischia di essere persino caricaturale e quindi almeno parzialmente inverosimile
E so benissimo che la realtà è fatta di chiaroscuri ci sono anche degli intellettuali che vengono all'Assemblea del Partito liberale
Ma resto dell'opinione che all'analisi dei valori liberali questo è il quadro di insieme del nostro Paese
Se è consentita una parabola di tipo culinario
Il nostro paese è una pentola a pressione sulla quale agisce un coperchio strutturale culturale decisionale un tappo che ne comprime il libero sviluppo compito dei liberali è quello di far saltare questo Papa
A me pare che l'Italia si trovi oggi pur nelle mutate condizioni sociopolitiche in una situazione simile a quella in cui si trovò fra il mille novecento e il mille novecentoventicinque
Che vide fallire il Progetto giolittiano di associare i socialisti al governo liberale
E l'incontro tra liberali e cattolici il sorgere di un azione a Lismore Toriko e di facciata che ci portò la prima guerra mondiale la reazione della grande borghesia conservatrice di fronte alle prime avvisaglie della questione sociale
E la sua illusoria convinzione che Mussolini potesse rappresentare l'antidoto non autoritario all'incontro fra liberali socialisti fra liberali e cattolici
L'argine dei confronti dei supposti sopravvalutati eccessi della classe operaia lo strumento di affermazione del mondo del ruolo dell'Italia come grande potenza
Allora l'interprete di questa cultura dominante eletti Istica anti giolittiana nazionaliste provinciale anti riformista e bigotta fu dalle pagine del Corriere della Sera Luigi Albertini
Oggi l'interprete più fedele di questa stessa cultura e dalle pagine di Repubblica Eugenio Scalfari
Entrambi accomunati nella convinzione
Di essere con i propri giornali una sorta di super partito che determina i compiti dei vari partiti
In vista della realizzazione di un programma neo borghese nell'accezione autoritaria del termine e tecnocratico nell'interesse delle grandi oligarchie economiche
I tempi sono diversi e l'Italia d'oggi non è quella dei tempi di Albertini
Ne farò il torto a Scalfari al grande capitale dicendo che anche l'esito sarà lo stesso cioè la nascita di un totalitarismo istituzionale
Ma il pericolo di una forte omologazione culturale e politica al progetto e alla cultura che esso rappresenta c'è ed è tanto maggiore in quanto è ammantato di efficientismo manageriale di progressismo politico nonché protetto da una rete di mass media al suo servizio
Rispetto alla dinamica culturale politica sociale
Propria di una democrazia articolate pluralistica
Prevalgono le spinte all'unanimismo la criminalizzazione delle minoranze l'indifferenza ai valori di libertà democrazia giustizia mascherata da tramonto delle ideologie
Trionfano l'apparenza sulla realtà il cinismo sugli ideali il dogmatismo sul dubbio
I liberali italiani commetterebbero perciò un gravissimo errore se si richiude esserlo dentro il ghetto di etichette di destra di sinistra di alto di basso
In un momento in cui le classi sociali tradizionali vanno scomparendo si formano raggruppamenti che attraversa un orizzonte al mente tutti i partiti di volta in volta a seconda delle nuove domande di libertà
Che si affacciano sul mercato politico
E le divisioni infra partitiche
Sulla base del principio di appartenenza la propria classe sociale stanno diventando antistoriche
Dirò che sentendo qui alcuni interventi
Ho trovato concettualmente molto singolare
Questi idea di un pluralismo verticale la destra la sinistra eccetera
Sulla base del quale le domande di libertà che provengono dalla destra le soddisfano i liberali quelle che vengono dalla sinistra le soddisfa Partito comunista e via di seguito
Il pluralismo liberale è un pluralismo Rizzon tante
Che attraversa tutte le classi sociali tradizionali
E obiettivo liberale dovrebbe essere quello di operare delle scorribande sul terreno altrui non quello di chiudersi dentro il proprio che
A sua volta la cultura liberale rischierebbe di apparire élite Istica riduttiva
Se si limitasse editi e identificare lo Stato liberale come lo Stato minimo la proprietà privata dei mezzi di produzione con le libertà politiche
La riduzione indifferenziata dello stato sociale con l'efficienza della pubblica amministrazione
Tale identificazione oltre che antistorica a me sembra la manifestazione
Specularmente opposta al Palio marxista marxismo di un padre o liberismo anacronistico traduzione provinciale terra viva di una sorta di Reagan Isma'd'accatto all'italiana
Oltretutto diciamolo brutalmente lo Scalfari Isma'con la sua rete di complicità economiche politiche e a riparo dell'etichetta liberal lo sa fare assai meglio di quanto non lo saprebbero fare i liberali con la i finale
Storicamente lo Stato liberale sia identificato con la Rolo con il governo della legge con lo stato capace di imporre le regole del gioco a tutti non con il governo dei privati
La proprietà privata dei mezzi di produzione pur così preziose care alla tradizione liberale non è da sola garanzia di libertà politica come dimostrano i Paesi autoritari e regime capitalistico
La riduzione puramente quantitativa dello stato sociale penalizza i più deboli accentuando né il divario tra i più fortunati
Insomma non credo che il moderno liberalismo possa fare molta strada semplicemente semplicisticamente invocando meno Stato più privatizzazioni meno garanzie sociali per tutti
Sta emergendo nel nostro Paese una cultura politica che chiamerei darwinismo economico e sociale
Sull'onda di una malintesa rivincita del privato sul pubblico dell'economia sulla politica del mercato sullo stato essa tende a riproporre come modello di Stato lo stato di natura precontrattuali sta in cui la soggezione del più debole al più forte la sua sconfitta
Sono il tributo storicamente culturalmente persino geneticamente necessario al progresso
Identificato con la produzione di ricchezza e di potere
Quel che è peggio confondendo pericolosamente i mezzi il potere e la ricchezza con i fini le libertà politiche economiche sociali tutto ciò e contrabbandato per liberalismo per parte mia non credo invece che il liberalismo moderno solo perché è contrario agli eccessi di interventismo pubblico debba e possa ignorare il problema di fissare i limiti alla trasformazione delle risorse economiche in risorse politiche
In uno stato di democrazia liberale è del tutto fisiologico che le risorse economiche siano distribuite in modo diseguale
Ma se si consente che risorse economiche diseguali si traducano in risorse politiche diseguali la democrazia e la libertà muoiono
La cultura liberaldemocratica non considera l'interesse collettivo eticamente superiore a quello individuato
Essa però e assai attenta al processo attraverso il quale si passa dall'interesse individuale a quello collettivo Allo scopo di evitare le distorsioni politiche
Che possano derivare dalla diversa forza
Dei gruppi sociali in competizione
Tali distorsioni nel nostro Paese sono sotto gli occhi di tutti
Prima una situazione di ineguaglianza fra i diversi interessi che partecipano al processo decisionale
Seconda l'esclusione pura e semplice dall'elenco delle decisioni da prendere di quelle non gradite a gruppi o categorie professionali interessati allo statu quo
Terza l'appropriazione di alcune funzioni pubbliche da parte di gruppi di interesse meglio organizzati e potenti
Quarta la scarsa consapevolezza dell'interesse collettivo rispetto alla forte consapevolezza degli interessi settoriali
La stessa questione morale
Che sottolinea gli aspetti morali o immorali dei soggetti del processo politico partiti e uomini politici mette in secondo piano un problema fondamentale cioè l'amoralità delle scelte collettive
Io mi chiedo se sia più immorale un ministro un uomo politico che ruba per il quale vale il codice penale o non sia più immorale una politica pubblica chi privilegia fiscalmente economicamente e industrialmente eccetera certe categorie sociali rispetto ad altre
Come liberale ritengo che è molto più immorale questa seconda con
Il blocco sociale e il sistema di potere che hanno governato l'Italia negli ultimi quarant'anni non hanno corretto tali anomalie perché ne hanno tratto un beneficio economico elettorale
A sua volta il partito liberale ha potuto formalmente farvi parte a livello di maggioranza parlamentare e di governo solo al prezzo di una sua progressiva socialdemocratici stazione cioè della rinuncia a farsi interprete dell'elettorato potenzialmente liberale penalizzato dal blocco sociale dominante in cambio della modesta partecipazione alla spartizione delle spoglie
Sono perciò convinto che al liberalismo organizzato si aprono oggi nuovi spazi di consenso solo a condizione che esso sappia guardare senza illusioni
E senza riflessi condizionati di tipo pale o liberi sta ai reali meccanismi di distribuzione delle risorse economiche e politiche nel nostro Paese
Ciò non vuol dire peraltro che il Pli debba rinnegare le sue tradizionali alleanze parlamentari e di governo
Il mio non è un discorso di opposizione se mai è un discorso di minoranza è solo un invito a prendere atto realistici realisticamente che l'insediamento sociale e quindi elettorale del Partito liberale
è solo più in piccola parte quello che appartiene alla sua memoria storica
Amici liberali
Credo sia venuto il momento di dare contenuti concreti empirici politici alla parola libertà
Ad evitare come già in parte purtroppo succede che si dica che i liberali hanno scoperto le libertà ma non sanno che cosa farsene grazie
Non c'è ombra di dubbio
Non solo per loro ma perché non ho nessuna intenzione di fare una replica
Questo non è un Consiglio nazionale non ci sono delle mozioni in discussione voglio soltanto quindi prende la parola per concludere i lavori
Lasciatemi concludere i lavori di queste due giornate
Io ho trovato
Buone di qualità
Piero ci frequenta troppo poco
Per aver colto fibrillazione in questa assise
Ho avuto assise in cui ci brillavano molto di più Piero di quelle che vi ho avuto in questi due giorni c'è stato questo nei giorni un buon dibattito politico
La buona ricerca
Ricorre chiudere i lavori di questa conferenza innanzitutto il dovere
Sincero
Di ringraziare gli amici napoletani che hanno organizzato la conferenza per tutti noi
Franco per primo
Ed anche i robot di Gianni Marone che non vede il sale
Sto partito se ti senti un minuto
Volevo ringraziare tutti voi che avete partecipato in maniera intelligente e credo avendo capito lo spirito di questa conferenza
Vola graziare vera Otello
Per le cose che ci hanno detto ieri
Ringraziare anche molto un grande liberale non iscritto
Piero Ostellino
Che arrivando dagli o delle orfane
Dove io lo conobbi quando faceva il capo ufficio stampa della sezione liberare il partito liberale di Torino
E venuto portare oggi una sua attenta lucida intelligente meditazione fra di noi
Ho detto non faccio nessuna replica ma consentitemi soltanto però alcune osservazioni su alcune questioni che sono state poste
La replica non la faccio anche
Perché come è stato ricordato questa è l'ultima assise probabilmente in cui tutti assieme ci troviamo prima del congresso
E quindi le definizioni conclusiva le faremo al congresso e fare una Roma
Alcune cose che volevo puntualizzare perché hanno fatto parte
Nostro dibattito di questi anni
Stata risollevata ancora stamattina
Questo problema
Della visibilità esterna dei liberali
Franco ha ricordato giustamente le battaglie che abbiamo fatto
La quelle sulla tassa della salute avete pagato tutti quanti di meno mese fa
Merito beh coi tempi che corrono Amicone
Ed è stata una battaglia fatta dai liberali la riduzione dell'IRPEF
Per la quale facemmo addirittura la crisi lo scorso anno nell'alternativa tagli omento d'imposta
Però come diceva Franco giustamente
Non riusciamo a trasferire
La memoria
Della nostra battaglia all'opinione pubblica tra la vuol dire che una colpa nostra
Che in qualche misura sbagliamo fa la battaglia
Non riusciamo a portarla fuori nel metodo corretto non riusciamo a diffonderla immagini in maniera giusta
Ebbene questo sarà uno
Degli argomenti di lavoro
Che dovremmo darci per correggere questi
Ma non vorrei che riprendesse in una questione nel governo fuori dal governo perché non è questo il problema abbiamo già risolto
Abbiamo risolto nel consiglio nazionale
Ancora a luglio
Quando dicemmo che una fari transizione come quella che stiamo vivendo incerti rapporti politici
Ricordava Paolo poco fa
Sappiamo che siamo in fase di tradizione
Ma non sappiamo dove porta quanto dura
Abbiamo soltanto
Che siamo in mezzo
E siamo attivi personali tradizione allora il riferimento e come stare nel governo
Io voglio dire a Paolo
Ad Antonio Di così da un po'
A Paolo dico che ha ragione quando mette in evidenza il fatto che l'abrogazione del voto segreto
Toglie
La funzione dei marginali come quelle che fanno in economia si chiami marginali e quindi anche la possibilità di
Usare vero la tecnica dell'emendamento qualche misura ti toglie potere contrattuale ma attenzione
La grande rivoluzione del voto segreto
E che noi abbiamo tolto a Democrazia Cristiana ed al Partito socialista
L'alibi di non realizzare i programmi scritti sottoscritti firmati come quando avvenne lo scorso anno durante la legge finanziaria
Un eccellente programma di governo stravolto completamente al Parlamento dietro la scusa del voto segreto anonimo e quindi nessun colpevole
Colpevole genere generalizzato in tutto il Parlamento no da domani nomi e cognomi di coloro che non condivideranno gli impegni presi dal Consiglio dei ministri che seguono gli impegni presi la formazione del governo e che vanno portati in Parlamento i nomi e cognomi di coloro che non sottoscriveranno quel patto c'erano pubblici perduti gitane
E non ci sarà più un alibi mascherarsi dietro al voto segreto per fuggire alla propria responsabilità politica
La grande forza che ci deriva da questo
Perché la sfida ancora ieri ricordavano la mia relazione da portare a Democrazia Cristiana
Da portare al Partito socialista
Sfidando le a rendere questo Paese più moderno non soltanto a parole ma coi fatti tagliando con il proprio voto palese i cordoni coi sistemi della clientela e dell'assistenzialismo
Grazie
E un'altra riflessione riprendendo ancora le cose che diceva Piero che stamattina
Sulla proposta liberale
Questa riflessione
Io l'ho fatto
Che c'ha fatto lucidamente Dahrendorf a Pisa
Le società
Del cosiddetto welfare Stay
Che sono nate per aprire grandi opportunità tutti
Che hanno avuto anche certamente grandi meriti
Ma ci sono poi risolta
Con le sue invece società chiuse
Un tapis roulant
Su cui stanno
Coloro che hanno fatto il patto delle grandi corporazioni coloro che sono tutelati e difesi da questa società
Ma quelli che stanno fuori dal tapis roulant sull'impossibilità di avvalerci è quel meccanismo Rizzon tale a cui si riferiva Piero
Aprire la Società vero togliere le barriere architettoniche a chi sta fuori dal tapis roulant questo è il compito dei liberali
E se questo appare
Concetto troppo vago
Possiamo invece nella battaglia politica nell'azione politica
Fare degli esempi Piero già chiesto
Riempiamo la parola libertà
Con battaglie con fatti
Pensiamo ad uno il primo che mi viene in mente
Ma che riguarda un fatto importante
Dei mesi passati la scuola
Contratto pesante oneroso
Per un milione di insegnanti
Poi vediamo della frodi con gli altri Paesi europei
Che in Italia sarebbe stato sufficiente avere probabilmente la metà del numero di insegnanti secondo gli standard in Europa
Ma noi manteniamo il milione di insegnanti
In un patto di nuovo di grande corporazione senza dare significato spregiativo a questo
Destiniamo quindi le risorse a cinquecento mila famiglie ulteriori rispetto a quelle che servirebbe per far funzionare bene la scuola
Ma quelle risorse che sottraiamo a migliorare complessivamente la qualità della scuola
I lavoratori in aule
In palestra il che significa per un liberale
Che chi ha più mezzi più possibilità può mandare il proprio figlio
Ad una scuola più qualificata
Chi non ha i mezzi non ha le possibilità pagherà l'inefficienza di questo grande importante fondamentale servizio pubblico perché il prezzo dalla corporazione non con non consente di migliorare la qualità per tutti ecco un classico caso
Di tapis roulant che esclude qualcuno
E quando un classico caso quindi d'importanti battaglie che dobbiamo fare noi
Un'altra osservazione riguarda
Quello che diceva Battistuti poco fa
Voto segreto non risolve affatto il problema della riforma delle istituzioni
è un primo piccolo passo se volete propedeutico al resto
Questa rimanete
La modernizzazione dello Stato la grande battaglia liberale
Che noi dobbiamo fare le cose scritte ricordate la bozza
Nei prossimi mesi Paolo però fare in modo che non si perda pure la casa il voto segreto non si perda il senso invece di quella che la grande scommessa di modernizzazione dello Stato proprio sulle riforme istituzionali
E su queste
C'è problema la riforma
Istituzionale anche del partito
Si è discusso in questi due giorni han discusso gli amici che se ne sono occupati rettamente ieri sera
Come torno sottolineare non si tratta di una riforma organizzativa
Invece il collegamento con una forte proposta politica esterna
Che apre il partito
Alla società
Che in qualche misura riesca inserire la società in maniera più attiva più dinamica
Più rappresentativa dentro al partito che deve diventare sempre di meno ha ragione Batistuta sequestro il partito delle anime morte il partito delle tessere
Tali partito degli elettori
Di chi paga di persona
Per quanto
Fa
Credendo nelle deliberato
Voglio ringraziare Egidio per i contributi importanti da parte per avermi supportato con grande lealtà per questi due anni e mezzo per il grande contributo di riflessione che ha fatto proprio su questa materia
Io mi auguro che potremo portare al congresso un progetto
Intelligente moderno qui se volete anche un po'provocatorio rispetto alla tradizione degli altri partiti
Un'ultima riflessione
Sulla questione degli schieramenti che sono fatti non posso che condividere quello che l'affare lo ha detto con molta lucidità pochi minuti fa rispetto a questo problema rispetto a prospettiva che ha indicato
Voglio soltanto dirò a Costa
Che
è vero non userò per non dar fastidio Raffaello il termine Utopia
Ma lo sostituisco con quello più terreno di speranza
E vero Raffaele che immagino non sia presente
Raffaele Raffaele
è vero
Che il mio progetto
Che spero sia il nostro progetto
E legato alla speranza
Ma quello che trovo nel suo Progetto
E che legato alla conservazione dell'esistente
Alla rinuncia a sperare
Che questo Paese possa avere un sistema politico migliore diverso un sistema politico liberale nel modello nel metodo
E questo quindi preoccupa delle proposizioni di costo
Vecchi senza fiducia senza speranza
Senza avere il coraggio di sfidare il Paese a cambiare
Speranza utopia la nostra se questo è soglie che sia agganciato alla speranza utopie non è certamente un'accusa
E invece un atto di fiducia innanzitutto inespresso
Mi ha chiesto Raffaele ieri
Quo vadis Renato
Io avrei potuto rispondergli come mi aveva sollecitato a fare sono
Con la traduzione testuale
Della Sacra Scrittura
E dicendogli vado a Roma
A farmi crocifiggere una seconda volta
E invece gli dico
Vado avanti
Vado al congresso
Vado
Cercare di realizzare quello che come prima dichiarazione feci da segretario
Il compito principale era quello di ricucire uno strappo
Che era venuto fra gli amici liberali a Genova
Qualcuno mi avrebbe voluto decisionista
Avrebbe voluto
Più rapido nelle decisioni su capisco
Cercato sempre di ricucire
Quando fosse stato possibile
Il consenso
Quando il dissenso non fosse stato soltanto
Politico
E credo che abbiamo fatto
Da luglio in poi un buon lavoro
Certo ancora insufficiente
Certo ancora lontano
La quello che tutti noi ci auguriamo posso diventare un momento di maggior potenziamento per tutto il partito
Nei prossimi giorni dovremo mettere mano definitiva un documento a cui abbiamo lavorato in questa settimana
E che sia un documento di convergenza che serva anche all'assemblea precongressuale per indicare le cose che sono emerse da questa Assemblea di Napoli
E in chiusura e voglio rivolgermi a quelle componenti interno che convergono per superare assieme questo momento di emergenza e di difficoltà del partito
Può leggere un invito
Ai leader di queste componenti per realizzare insieme il rilancio del partito
Una gestione più collegiale
Che sa di utilizzare la migliore energia disponibile per un lavoro comune
Questo dovremmo fare
Questo è un appuntamento
Dobbiamo darci a scadenza immediata
Per ritrovarsi tutti assieme al congresso di Roma grazie
Simone né
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