Rassegna della stampa estera

Buongiorno riesco datori di Radio Radicale venerdì quindici gennaio questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta l'attenzione dei giornali anche oggi incentrata sul terremoto che ha colpito Haiti noi proporremo
Alcuni commenti vi segnaleremo editoriale del New York Times e quello del Washington post entrambi sottolineano che la risposta internazionale deve essere all'altezza del disastro più politici invece
I commenti del Wall Street Journal Europe per di Di Biasio
In particolare il quotidiano francese sottolinea che il popolo di Haiti e anche vittima di dirigenti che hanno lasciato perdurare un apparato dello Stato
Minato dalla corruzione dalle divisioni di una guerra civile endemica l'altro tema
Che ieri è stato particolarmente approfondito dalla stampa internazionale
La decisione di Google di non sottoporsi più alla censura cinese eventualmente abbandonare il Paese
Anche in questo caso riproporremo alcuni editoriali quello
Per lei era al Tribune che saluta positivamente questa decisione
Il Washington post che si chiede se le altre grandi società americane come Apple Microsoft e soprattutto sull'Amministrazione Obama
Si uniranno la loro sfida contro gli abusi della Cina su internet e vedremo anche un editoriale del Times secondo cui la decisione di Google di ritirarsi dalla Cina e quella giusta
Qualsiasi impresa impegnata a favore della libertà di espressione farà fatica a fare affari nei paesi autoritaria a proposito della Cina desidereremmo da del mondo anche un intervento di Thierry Walton storico specialista dei sistemi comunisti
Che si chiede se la Cina non si è minacciata dalla sindrome sovietica cercheremo di capire perché in chiusura poi torneremo
Sulla cronaca meglio la politica italiana gli scontri di Rosarno perché l'Economist che esce oggi nelle edicole europee
Pubblica un'analisi interessante dal titolo miseria al sud un brutto scontro razziale riflette le tensioni sociali problemi economici del sud Italia
El Pais quotidiano spagnolo indicava la vicenda il suo editoriale di ieri dal titolo razzismo in Calabria
Il silenzio del Governo italiano legittima la violenta espulsione degli immigrati stagionali e la xenofobia scrive tra l'altro
El Pais partiamo però dal terremoto a IT nel mondo oggi in prima pagina titola ad Haiti la morte la desolazione e la rovina
E sono diversi i giornali che sia ieri sia oggi commentano quanto accaduto in generale gli editoriali li possiamo sintetizzare prendendo il New York Times Washington post bastano
I titoli e sommari IT Washington deve assicurarsi che l'ondata di generosità si trasformi in un'azione sostenuta per salvare il Paese poi ricostruirlo il titolo
Del New York Times Washington posto
Scrive sarà scrive la risposta internazionale deve essere all'altezza del disastro della calamità che ha colpito IT più politici invece
E per questo forse vale la pena accennare
Anche al testo degli editoriali il Wall Street Journal Europe e Di Biasio scrive il quotidiano economico americano nella sua edizione europea in un editoriale dal titolo la tragedia di Haiti
Il terremoto ci ricorda che se le cavalli calamità naturali non discriminano tra Paesi ricchi e Paesi poveri i loro effetti sì
Per esempio il terremoto di North Ricci del mille novecentonovantaquattro è stato tanto potente quanto quello di Haiti
Ma il numero di vittime fu molto più basso la differenza sta in una società in grado di rispettare la legge per esempio
Le leggi sulle costruzioni
Nel lungo periodo la miglior difesa contro i futuri disastri naturali
E di promuovere le condizioni economiche e politiche che possano tirar fuori la gente dalle baracche
Baracche che possono rapidamente diventare trappole mortali scrive così il Wall Street Journal in euro che in qualche modo si
Ritrova con un
Giornale
Sta dall'altra parte
Politica Libération quotidiano francese progressista sin dal titolo in prima pagina liberazione dire aveva il merito di ricordare che insomma IT stata vittima di molte cose tra l'altro del sue dittature e nell'editoriale dal titolo stato minato
Scrive tra l'altro il popolo haitiano e anche vittima di dirigenti che hanno lasciato per durare un apparato dello Stato
Minato dalla corruzione e dalle divisioni di una guerra civile endemica così
Liberazione nominiamo l'altro tema commentato ampiamente dalla stampa estera l'annuncio di Bruegel di non volersi più sottoporre
Alla censura della Cina
Del possibile
Del stop delle sue attività in questo Paese
Partiamo dagli Ortenzi ieri in un editoriale che dovrebbe essere pubblicato oggi dall'Herald Tribune dal titolo Google in Cina
Ugo
Assunto una posizione dura annunciando la fine della cooperazione con la censura on line cinese la possibilità di abbandonare il Paese
Google ha molte ragioni per ripensare la sua presenza ma la scoperta di essere stata vittima di un attacco contro i militanti di diritti umani cinesi è una ragione
Ancor più forte ci sono limiti al prezzo che un'impresa americana deve poter pagare per accedere a trecento milioni di utenti web quando Google Ventrone mercato cinese nel due mila e sei spiegò che i benefici positivi
Nel dare al popolo cinese un accesso più aperto di internet avrebbero superato le conseguenze negative ma comunque
Disse anche che avrebbe monitorato la situazione incluse le restrizioni imposte nel fornire informazioni
Le politiche del Governo di Pechino da allora si sono dimostrate profondamente deludenti in Cina
Le ricerche su Google sud termini parole che offendono il Governo come
Massacro di piazza Tienanmen sono non funzionano il tubo è stato ripetutamente bloccato le cose non sono migliorate nel corso del tempo anzi
La recente scoperta di attacchi contro Boogie alle altre società sono particolarmente disturbanti uno degli obiettivi sembra essere stato di entrare negli accampi e-mail dei difensori dei diritti umani cinesi
Un gol dice di aver scoperto che gli account di decine di utenti che difendono i diritti umani in Cina sono stati violati
Se dunque si ritirerà traccino ai grandi perdenti saranno i cittadini cinesi
Il motore
Di ricerca di Google fornisce cesso una vasta quantità di conoscenza il Governo cinese che ha pesantemente censurato la notizia della protesta di Google contro
La censura non sembra capire che l'intero Paese che l'intera città soffrirebbe dalla partenza del colosso americano così
Il New York Times più politico possiamo dirlo
Il Washington post di ieri in un editoriale dal titolo Google contro la Cina
La domanda posta è se Apple Microsoft e soprattutto l'Amministrazione Obama si uniranno la sfida contro gli abusi della Cina su internet brava Google scrive il posto la decisione
Della Società di smettere di censurare il suo motore di ricerca cinese probabilmente significherà più la fine della sua attività in Cina che l'abbattimento del fare un gol politico di Pechino
Ma più importante dell'interrogativo relativo alla sopravvivenza di Google punto Channel sito cinese
è il più ampio interrogativo che Google ha sollevato per le altre imprese occidentali e per i governi democratici eccessi crescenti abusi cinesi su internet debbano essere ancora tollerati o meno
Google ha citato un esempio maggiore di questi abusi annunciando il suo cambio di politica un attacco mirato e altamente sofisticato contro Google
E almeno altre venti società volto a rubare codici software un obiettivo primario de L'attacco era di entrare negli accanto gmail dei militanti di diritti umani cinesi si tratta di una notizia scioccante ma che non deve sorprendere avverte al post
Il sì per attacchi contro le imprese americane Pentagono e le altre agenzie del Governo sono diventati cosa comune
Negli ultimi anni così come
Sono diventati comune i le richieste di Pechino alle imprese occidentali di collaborare con i suoi sforzi di censurare i contenuti politici su internet espiare
Lei nel private dei suoi cittadini molti dei quali sono stati perseguiti con e mail fornite da Yahoo
L'obiettivo della Cina non è solo di eliminare la libertà di parola e la libertà di riunione virtuale che sono implicite in internet ma di trasformare internet
In un'arma che possa essere usata contro i democratici e contro le società democratiche
Finora le imprese i governi occidentali hanno in gran parte ceduto alle politiche di Pechino Google però ha compiuto un passo ammirevole di resistenza trasparente e pubblica
I ceti ci dicono che stava perdendo fette di mercato a vantaggio del motore di ricerca cinese by DURC ma Google punto CN continuando attrarre milioni di utenti cinesi che potrebbero protestare con il proprio Governo se la società fosse costretto ta ad andarsene quanto e consumatori americani
Secondo Washington post farebbero bene a chiedere risposte a quelle imprese come è tuo Apple e Microsoft
Che continuano a ad inchinarsi alla censura cinese Microsoft censura le ricerche di Bing in lingua cinese dentro e fuori dalla Cina è polla impedito cinesi di scaricare applicazioni collegata al Dalai lama
Ma l'azione di Google costituisce una sfida soprattutto per l'Amministrazione Obama
Che è stata lenta ad abbracciare la causa della libertà di internet le restrizioni imposte dal Governo cinese
Dovrebbero essere trattate comune
Una questione sì dei diritti umani ma anche comune disputa commerciale dopotutto Pechino sta rendendo impossibili impossibile alle imprese occidentali
Competere con una fetta importante del suo mercato così tra l'altro il Washington post
Altrettanto politico all'editoriale di ieri del Times quotidiano conservatore britannico i conservatori hanno una sensibilità maggiore sulla questione di libertà spesso autorità
Contro libertario il titolo la decisione di Google di ritirarsi dalla Cina è quella giusta
E vediamo perché Confucio scrive il Times viene spesso chiamato in causa dai sostenitori del capitalismo autoritario
Ma il Consiglio di Confucio Zidur su come servire un principe è una sintesi perfetta dell'esatto opposto
Di lì la verità anche se lo Fendi la verità è che il modello di capitalismo autoritario in cui i mercati sono liberi ma i cittadini no pone un serio interrogativo alle imprese occidentali e dunque
Anche se con ritardo
Ha deciso di dire la verità alla Cina anche a costo di offenderla
Una linea più dura di Google sulla questione la libertà e benvenuta non è cosa da poco perché viste le dimensioni
Della Società questa disputa non
è solo su come aiutare i cinesi organizzare internet questa disputa in realtà riguarda molto di più
Lungi dal cedere alle pressioni diplomatiche o commerciali
Il Governo cinese ritiene di essere il costo ode di un modello di capitalismo che è un concorrente del capitalismo fondato nelle democrazie liberali occidentali per i cinesi le libertà e i diritti sono semplicemente dei russi
Che ostacolano la crescita economica
E questa visione cimentato il capitalismo autoritario come via alternativa alla prosperità
Una svolta del modello occidentali modello occidentale modello rientrare sta già avvenendo in Russia insomma per il Times si tratta di una battaglia
Tra due modelli di futuro incompatibili tra loro che non sono destinati a incontrarsi mai
Il ritiro di Google dalla Cina e l'affermazione del modello della libertà sul modello dell'Autorità autoritarismo potrebbe essere commercialmente dolorosa ma è la giusta decisione così il Times
A proposito di Cina lo abbiamo visto nei giorni scorsi questo Paese
Sembra
Nel due mila e dieci essere al centro di serio dibattito sulla sua evoluzione politica ed economica
In particolare in particolare perché i risultati sono sempre più sorprendenti la Cina ha superato
La Germania come primo esportatore mondiale presso sarà la seconda economia al mondo
Dall'altra parte però non è molto cooperativa a livello
Internazionale su tutto questo un ampio intervento rigirare dire pubblicato oggi di le Monde a firma Thierry Wal torna storico specialista dei sistemi comunisti
La domanda nel titolo e se la Cina sia minacciata dalla sindrome sovietica si ricorda che nel due mila dieci scelto Expo di Shanghai manifestazione che chiude un'offensiva di Sharm cominciata con le olimpiadi
Del due mila otto l'evento sarà senza dubbio volto salutare lo straordinario successo di questo Paese
Ma tutto questo fa tornare in mente che cosa l'Unione Sovietica mezzo secolo fa si apriva per l'Unione Sovietica un'era ugualmente trionfale
Il decennio degli anni Sessanta era stato preceduto dal viaggio di Krusciov negli Stati Uniti nel cinquantanove
Nel cuore nel corso di queste operazioni di pubbliche relazioni il numero uno sovietico aveva promesso che il suo Paese non avrebbe tardato superare la potenza americana
Ci fu una vasta campagna di propaganda l'invio del primo uomo nello spazio la pubblicazione di statistiche incredibili sulla produzione di grano acciaio
L'offensiva fu completata da un disgelo sul piano interno e dall'India in occidente di alcuni dei gioielli della cultura sovietica per esempio il coro che l'Armata Rossa
A rileggere la stampa dell'epoca questa era convinta che l'Unione Sovietica sarebbe diventata la grande potenza della fine del ventesimo secolo
L'asino Mania la mania per la Cina attuale è molto più forte della
Sovietico mania di un tempo e si è accentuata grazie a meccanismi che ricordano quelli degli splendori dell'Unione Sovietica
Un importante successo economico sottolineato da statistiche incredibili una progressione sulla scena mondiale favorita se non addirittura voluta
Dalle altre grandi potenze nome dell'equità insomma è diventato banale per dire che l'Impero di Mezzo sarà leader del nostro pianeta prima della metà di questo secolo una credenza rafforzata dal fatto che il mondo occidentale di nuovo in crisi
Il parallelo azzardato eppure
Eppure sistemi della stessa natura possono generare comportamenti politici similari
Il partito comunista cinese può essere capace di volta sì ma resta un partito totalitario che a tendenza irrigidirsi come dimostrano il Tibet lo Xinjiang la repressione dei dissidenti o dei contadini che protestano
Come l'Unione Sovietica la Cina reclamo al suo posto
Nel mondo negli anni Settanta Mosca parlava di distensione oggi Pechino dice che la sua potenza e pacifica anche se poi spende sempre di più in armamenti se si dovesse togliere la parte comunista della Cina al parallelo non avrebbe senso ma la Cina resta governata da un partito unico
Retto da uomini formati da un modello unico che hanno il controllo delle economie anche in questo tipo di regime l'essenziale rimane il potere che decide tutto
E dunque pertinente secondo questo storico chiedersi se la Cina non rischi di essere vittima della sindrome sovietica e sui suoi dirigenti non finiranno per essere colti dagli stessi mali che portarono alla caduta dell'Unione Sovietica
Il gioco di specchi tra i
Comunisti cinesi convinti dalle pro del proprio successo i dirigenti occidentali ossessionati dalla loro bilancia commerciale può far dimenticare Pechino le sue fragilità intrinseche
Un apparato industriale obsoleto la discriminazione razziale lo squilibrio tra domanda offerta l'inflazione le bolle speculative l'invecchiamento dalla popolazione le catastrofi ecologiche insomma tutto ciò che caratterizza da sempre un'economia socialista
Questo accecamento reciproco tra Occidente e Oriente potrebbe spingere la Cina a voler andare troppo lontano proprio come fece l'Unione sovietica così tra l'altro
Chi è rivolto al su le Monde di oggi per chiudere Rosarno e dunque la politica italiana l'Economist che esce oggi nelle edicole europee pubblica un'analisi dal titolo
Miseria al sud un brutto scontro razziale riflette le tensioni sociali problemi economici nel sud dell'Italia il giudizio è molto netto molto duro almeno all'inizio in pochi giorni come se non ci fossero mai stati bulldozer
Hanno cancellato le tracce del luogo dove da dove sono fuggiti e sono stati cacciati più di mille africani che lavoravano nel settore agricolo lasciando dietro di loro sette compagni ricoverati negli negli ospedali
Per colpi d'arma da fuoco pestaggi degli italiani per l'Economist è stata una pulizia etnica di una velocità una cattiveria una completezza balcanica
Che ha scioccato molti italiani e sollevato interrogativi sull'attitudine degli italiani ha proposto di razze colore solo una manciata di immigrati rimasta Rosarno nel giro di ventiquattro ore l'auto di uno di loro è stata incendiata ma non solo
Per l'Economist riscontri di Rosarno in parte sono dovuti al fallimento dell'economia del sud Italia nell'affrontare la globalizzazione
Il settimanale cita al fatto che questi immigrati si sono trovati senza lavoro perché i proprietari dei campi hanno preferito lasciare le arance mandarini sugli alberi
Invece di raccoglierli sarebbe stato troppo costoso rispetto per esempio al prezzo trans arance spagnole brasiliane
Gli scontri evidenziano il fatto che l'agricoltura nel Mezzogiorno è stata mantenuta in vita solo grazie ad esperire
Espedienti dubbi come
I sussidi dell'Unione europea e le frodi collegate e l'uso di forza lavoro illegale mantenuta un costo artificialmente basso
Il Ministro Maroni del partito xenofobo della lega Nord ha dato la colpa della violenza all'eccessiva tolleranza verso l'immigrazione illegale insomma attribuito la responsabilità di africani in realtà chi arriva in Italia in modo illegale
Sostiene ampi settori di un'economia che altrimenti non sarebbe competitiva e di la conclusione dell'Economist che il vero crimine degli immigrati di Rosarno
Non è di essere illegali ma di essere materiale di consumo a basso costo
Io il quotidiano spagnolo El Pais ieri tornava sulla vicenda con un editoriale razzismo in Calabria il silenzio del Governo italiano legittima la violenta espulsione degli immigrati stagionali scrive il Paese
I violenti scontri a Rosarno rappresentano una preoccupante escalation il clima è di tensione xenofoba che vive l'Italia da alcuni anni
L'aggressione contro degli immigrati africani da parte di giovani calabresi ha portato una rivolta e poi un'ondata di razzismo guidato da bande mafiose
Che dominano il luogo come ha detto il presidente da Repubblica Napolitano il programma di Rosarno ha cancellato la legalità per diverse giorni la Calabria
Ha ricordato ai Paesi europei che il mix di imprenditori senza scrupoli mafia mancanza di controllo dello Stato e xenofobia istituzionale
è una polveriera che può avere conseguenze tragiche per la convivenza
Ma forse l'aspetto più inquietante del caso il silenzio complice del Governo che equivale secondo il Paisà una legittimazione e la xenofobia
Con il superministro la testa del mutismo
Il Governo ha scelto di non dare risposta dura contro il razzismo anzi per il Paese ha direttamente cavalcato questo razzismo come forma per ottenere consenso non ci si poteva aspettare altro da un Governo che ha lasciato
La complessa questione dell'immigrazione
Nell'immane nel nelle mani irresponsabili in rete della lega nord i cui leader fondano loro successo sull'intorno l'intolleranza e la paura del diverso così il Paese non ci fermiamo per oggi
David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale