Il cinema non è solo il cinema - Film, politica e libertà: "Il concerto" di Radu Mihaileanu

Un saluto da Gianfranco Cercone
Il film il concerto del regista rumeno Radu Miai Dianu
è un piccolo caso cinematografico è un finché non presentatori di richiamo i due nomi più noti sono forse quelli di due attrici francesi Miu Miu che però è anche dirittura in un ruolo secondario
E me la lì Lovanio vista recentemente in un Fini Tarantino bastardi senza gloria
Ma insomma non solo due nomi che come si dice richiamano il pubblico
Il regista Minai le annue noto soltanto a i cinefili e per un film di parecchi anni fa prendevi
Eppure il concerto che è uscito nei cinema italiani all'inizio di febbraio continua a essere programmato sia pure nel circuito ristretto delle sale destinate a ella cinema di qualità
E questo certamente grazie alla forza del passaparola tra gli spettatori
Il clima ottenuto recentemente un riconoscimento e premi David di Donatello come miglior film dell'Unione europea
E tale riconoscimento Corona e probabilmente forse rilancerà il suo successo
Il clima un antefatto storico che risale all'Unione Sovietica degli anni ottanta
Per decisione dell'allora Presidente Bresso e mezza furono licenziati dall'Orchestra del Bolscioi il grande teatro di Mosca consacrato alla musica i musicisti ebrei
Nel film si immagina allora che un celebre direttore d'orchestra Russo si sia rifiutato di obbedire a questo diktat razzista
E per punizione la sua orchestra comunque composta per l'appunto anche di musicisti ebrei sia stata interrotta durante una serata di gala al Bolscioi
Dove si suonava un congruo concerto di Chaikovsky per violino e orchestra per intervento diretto sul palcoscenico di un potente funzionario del KGB
Alcuni dei musicisti avrebbero poi denunciato l'accaduto a una radio libera anglo americana e per questo sarebbero stati confinati in Siberia dove alcuni di loro sarebbero anche morti di stenti
Direttore d'orchestra avrebbe perso il posto e dal dura sarebbe stato degradato a un uomo delle pulizie del teatro
Questo l'antefatto come si vede altamente drammatico addirittura tragico
Ma la distanza del tempo trascorso quasi trent'anni consente all'autore di guardare i protagonisti di questa vicenda quegli almeno sopravvissuti
Più che con il pathos della tragedia
Con lo spirito lieve
Della farsa o della satira
Ecco allora che il potente funzionario del KGB e ora è oggi und nostalgico patetico del vecchio partito decade del comunista ormai decaduto
E per organizzare manifestazioni comuniste in piazza è costretto ad assoldare delle comparse
I musicisti di un tempo si arrangiano vivere fantasiosa mente tutto sommato allegramente con vari espedienti
E soltanto un ex direttore d'orchestra appresso al carrello delle pulizie continua a vagheggiare in modo struggente quel concerto di Chaikovsky interrotto anche per ragioni private che non vi sto a dire
Ma lo spirito positivo della farsa vuole che anche per lui giunga il momento del riscatto infatti con l'inganno riunisce la sua vecchia orchestra e riesce ad eseguire quel concerto di Chaikovsky in un grande teatro di Parigi
Il concerto è un fin piacevole raccontato con brio
Però mi ha lasciato almeno due riserve la prima
E che nella piccola folla di musicisti russi che Carlo a Parigi
Con me la gioia di vivere che
Si associa convenzionalmente agli salari ma anche con la frenesia degli affamati che si ritrovano in un ricco banchetto ecco in questa folla in realtà nessun ritrattino nessuna caricatura
Resta davvero a incisiva acquista la forza di un personaggio
La seconda riserva è che la satira sia dice ai potenti quando è rivolta contro di ormai ha perso il potere ed è stato smentito dalla storia come appunto ex funzionario del KGB la satira resta forse legittima
Ma è più povera di mordente insomma piove un po'sul bagnato
Ma il concerto a un colpo d'ala nel finale la vecchia Orchestra del Bolscioi ormai sgangherata senza aver potuto fare nemmeno un giorno di prove
Alle prese con strumenti musicali a raccattare i di contrabbando ottiene al teatro di Parigi un successo trionfale fa riscoprire al mondo l'attualità di Chaikovsky e parte in tour de per tutta Europa
Allora chi regista Burgo dirci che miracoli possono davvero accadere
Che i sogni quando sono a lungo e così appassionatamente sognati finiscono per realizzarsi sempre e comunque
No io non credo che sia caduto in questa retorica inviato fine del film ma è apertamente paradossale costruito apposta perché lo spettatore non possa crederci
E finisce invece per significare con ironia amara
Che non è per nulla garantita una giustizia che
Alla lunga premi giusti e punisca i colpevoli
E anzi le discriminazioni come quella contributi cisti Ubu e da lei nell'Unione Sovietica di Breznev fra
Vengono addirittura dimenticate a meno che magari
Non venga fatto un film per rievocare le