09 MAR 2017
intervista

Intervista ad Amina Crisma autrice di "Confucianesimo e Taoismo" (Ed. EMI)

INTERVISTA | di Emiliano Silvestri - Bologna - 17:06 Durata: 16 min 6 sec
A cura di Alessio Grazioli
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Un ricordo di Pier Cesare Bori: l'universalità dei diritti umani; l'influenza confuciana nella dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, del 1948.

Il richiamo al testo di Max Weber e alla mutazione antropologica paventata da Paolo Prodi.

Com'è cambiato il mondo cinese nella percezione occidentale? L'egemonia di un ordine confuciano del mondo che porta in sé una concezione totalitaria, tradizionalista e contraria a qualunque cambiamento, ma anche potenti anticorpi che richiamano al senso dell'umanità e della giustizia cui anche il sovrano deve obbedire.

Nell'interpretazione di Mencio,
una sorta di dovere a quella che i nonviolenti hanno chiamato in occidente disobbedienza civile.

L'incontro di Voltaire con il confucianesimo, attraverso i maestri gesuiti che educarono molti illuministi; la sprovincializzazione del concetto di "umanità" e l'impulso all'idea di laicità.

La nonviolenza come frutto di elaborazione interculturale nella quale confluiscono fonti differenti: l'esempio di Laozi (il vecchio maestro), molto letto da Simone Weil e fonte ispiratrice di Tolstoj, che intratteneva rapporti epistolari con Gandhi.

La sapienza antica e la contemplazione dell'ordine cosmico in opposizione alla hybris (tracotanza ma anche, nell'antica Grecia, orgogliosa e presuntuosa sfida al volere divino) degli umani.

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  • Amina Crisma

    professoressa

    Docente a Contratto di Filosofie dell'Asia Orientale all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna
    17:06 Durata: 16 min 6 sec