Presentazione del libro di Carlo Felice Casula, Claudio Sardo e Mimmo Lucà "Da credenti nella sinistra. Storia dei cristiano sociali 1993-2017" (Il Mulino)

I numeri parlano e non è non è il piano no no no
Volevo anche spiegarla
Bene allora possiamo cominciare diamo il benvenuto a tutti i presenti numerosissimi
Abbiamo qui al nostro tavolo Paolo Corsini ex dello storico e docente universitario che tutti conoscete David Sassoli che il presidente niente
Invece forse sì lo devo mettere più vicini ai nostri uffici perfetto
Sì
Allora Davide Sassoli che il presidente del Parlamento europeo il segretario del partito
Democratico Nicola Zingaretti è con noi al tavole anche Mimmo Lucà che uno degli autori di questo libro su questa sera diciamo ci siamo un po'convocati un libro tra l'altro interessantissimo
Scritto da Carlo Felice Casula Claudio Sardo e appunto Mimmo Lucà è un libro devo dire che nonostante fo ha anche il tempo che ormai ridottissimo no quello che abbiamo spessa davanti però letto davvero tutto d'un fiato
Perché davvero attraversa in qualche modo quella che è stata una storia che ci appartiene un po'la nostra storia di quelli siamo qui presenti
Ed è una storia che è rivissuta no attraverso non non sono le tappe ma le spinte ideali i documenti le i i momenti più significativi della trasformazione anche della politica nel nostro Paese
A partire da quella che è stata la fine della cosiddetta Prima Repubblica termine non accettato in maniera unanime tra l'altro ma diciamo da quel momento in cui si va a ricomporre un po'tutto l'arco costituzionale
E in cui si sente fortemente la necessità di portare nello schieramento riformista anche un patrimonio che è un patrimonio fortissimo come quello appunto dei credenti nella sinistra quindi da credenti nella sinistra e il titolo che ha una prefazione
Di Romano Prodi altrettanto interessante
Io faccio una breve introduzione per e poi passare la parola ai nostri ospiti
Mi pare che questo libro abbia un sia di una attualità incredibile perché le parole chiave che e i contenuti forti di quel periodo che furono quello di coniugare la giustizia sociale con la nostra Democrazia eccome punto fondante della nostra democrazia
Per una garanzia di diritti quindi una la giustizia sociale supportata da un welfare attivo una giustizia sociale che significa
Dare a ciascuno una possibilità di percorso ma a ciascuno il diritto di partecipare in maniera piena alla vita democratica
Oggi sia la vera questione del democratica del Paese non è certamente per un diciamo un segreto dire che che oggi il vero problema della nostra democrazia e sono la nascita e la nascita dei populismi la nascita del suo pianismo un virus che si trasforma nelle varie poi dimensioni dei Paesi europei in si trasforma in antisemitismo e il razzismo e l'intolleranza in parole di odio
E e probabilmente teniamo forse anche poco in considerazione il fatto che molti di di di quei dei malumori che attraversano il Paese poi si condensano intorno desideri forti desideri di uomini forti di di soluzioni
Spiccio alle veloci perché c'è molta insicurezza questa insicurezza probabilmente nasce dal fatto che i percorsi che una volta la nostra democrazia garantiva c'è una e qua redistribuzione del reddito
E al tempo stesso anche nato pari opportunità per tutti per potere Diderot e continuità
In tutti i Paesi occidentali ormai non è un giudizio mio ma di molti economisti
Dopo la crisi del due mila otto e si è via via frantumata lasciando appunto spazio ha un enorme divario sociale che si va via via allargando
Queste la questione chiave ed è probabilmente la sfida più grande perché oggi fa politica
E e tenuto a non solo a gestire la cosa politica ma fare delle proposte credibili che all'interno anche della della vita democratica
Possano raccogliere consenso e al tempo stesso garantire una giustizia insomma diciamo è una
Partecipazione per tutti
Questo è il tema e e coniugato con tutto il tema delle distribuzione dei resti tirare dei redditi delle fisco giusto eccetera tutto questo me nel mette in questione
Le nostre democrazie perché ormai all'interno di questa nostra casa comune l'Unione Europea questa forte spinta anche a diciamo a a a a sopravvivere insomma queste queste da questi a queste spinte a a soprattutto a ad un capitalismo che sottrae sempre più denaro provocando queste divaricazioni denaro si sposta verso la California viene risucchiato dalla Cina rimangono i ceti medi sempre più indeboliti
E e tutto questo mette in questione le nostre politiche la la la tenuta democratica le scelte da fa da fare soprattutto a livello europeo
Allora la prima domanda diciamo inevitabilmente va a Paolo Corsini di quella patrimonio che in qualche storico che è rappresentato dai cristiano sociali piccola minoranza ma che dopo il Concilio e sulla spinta anche del vinto tutti fece la scelta di
Far vivere quei valori all'interno dell'alveo riformista pur da minoranza pur nel momento in cui il nella Chiesa cattolica in particolare italiana le parole chiavi continua cominciavano a rafforzare il tema dell'identità piuttosto che quello della contributo globale laico la vita del paese
Ecco che cosa rimane oggi e eccome e possibile insomma raccogliere quell'eredità tra traducendo la nell'oggi
Sì la la la tue introduzione molto preziosa
Che suscita in me e il senso del rimpianto Nostalgia per molti versi
E quindi sono molto grato qua Mimmo voi a Claudio Sardo per questo invito che peraltro mi consente di ritrovare vecchi colleghi parlamentari conosciuti da mesi alla Camera che al Senato
Che cosa dire di questa vicende di questo libro
Io confesso innanzitutto una qualche difficoltà perché nella introduzione di Carlo Felice Casula
Che delinea diciamo così il percorso complessivo dei cristiano sociali sulla base dell'utilizzazione di un'amplissima documenti e documentazione
Si fa riferimento a un passo del libro di Marlowe
Che cita Agostino
Nemo Nisi per amicizia è un cognome ci Tour nessuno si può conoscere se non attraverso l'amicizia
Ecco in me forse ce un eccesso di amicizia e di immedesimazione rispetto questa vicenda che mi ha coinvolto e che per un'intera fase ho potuto vivere direttamente
Per taluni versi abbastanza periferico quando ho fatto il sindaco a Brescia dal novantotto due mila otto e poi invece più direttamente partecipando soprattutto i convegni di Assisi
Innanzitutto sottolineerei tre temi di fondo
Il primo tema è le ragioni della nascita dei cristiano sociali
è un tema sul quale ho riflettuto perché prima di fare il sindaco fatto il vice sindaco con Martinazzoli
Io seguito da vicino come dire la la rottura
Rottura dentro apporti dentro rapporti molto cordiali tra Martinazzoli e Scoppola sulla interpretazione dell'evoluzione del sistema politico italiano
Mentre Mino sostanzialmente ribadiva con la fondazione del Partito popolare una lettura del sistema politico che assegnava i cattolici in modo particolare nuovo partito una funzione mediatori a compositiva di centro
In scopo l'indice era evidente e chiara per Scoppola che il sistema si sarebbe voluto in termini bipolari tendenzialmente in forme maggioritarie in vista di una democrazia dell'alternanza c'è un'intervista di scopo l'alcol e la sera in cui questo insigne storico
Del del movimento cattolico il maggior studioso di De Gasperi proprio individua diciamo così in questa prospettiva gli sviluppi che seguiranno e quindi sostanzialmente teorizza che non tutta la democrazia cristiana può essere portata la nuova fase e testualmente scrive dobbiamo trasferire la nostra identità all'interno di un più vasto schieramento riformista e progressista
Quindi il primo dato è la sintonizzazione sullo sviluppo del sistema politico
Il secondo dato se pensiamo i due Dioscuri diciamo così fondatori dei cristiano sociali
Il passaggio che va grosso modo dall'aprile novantatré al al novantaquattro tra la la la l'assemblea autoconvocata e poi la Convenzione costituente emergono sostanzialmente due figure che sono corrieri
Che non casualmente l'unico del Cinquecento che partecipava sempre dall'aprile novantatré di definizione programmatica della del del passaggio da DC al PPI che vota contro e appunto carni
Il leader storico insomma della CISL
Qual è il tema di fondo che loro agitano è il tema dell'uguaglianza
Questo tema lo interno tuttavia in una chiave che diventerà anche critica poi nei confronti degli sviluppi di certa politica della sinistra
Oserei dire persino che certi sviluppi più recenti non quelli Zingaretti anni del partito democratico e cioè l'idea che l'uguaglianza non è semplicemente in termini lei ariani
La valorizzazione delle delle opportunità ma l'uguaglianza è soprattutto giustizia redistributiva
C'è un passo bellissimo di un'Assemblea dei cristiano sociali che voglio leggere perché chiarissimo sotto questo profilo e e che motiva le grandi battaglie vedo qui ci sono colleghi Donata Lenzi Danieli ed altri
Che ha fatto le battaglie sul lavoro sulla sanità che ha fatto le battaglie per il terzo settore per l'Europa della pace che ha fatto insomma le battaglie che caratterizzano insomma la la vicenda dei dei cristiano sociali
In cui Gorrieri sostanzialmente che cosa dice
Le differenze di qualità naturali e soprattutto dalle condizioni familiari nonché alle vicende della vita non permettono a tutti di ottenere con le proprie forze accettabili condizioni di esistenza
Direi che questo è un altro tema che secondo me definisce uno dei fattori di riconoscibilità identitarie cristiani sociali Mimmo meneghine sicuramente il testimone più che ha evitato visto il ruolo che ha avuto dal due mila due due mila tre fino al due mila diciassette edizione il ruolo di pungolo di stimolo di coscienza critica anche nei confronti dei DS a cui cristiani sociali aderiscono fino a partire dal Congresso degli Stati Generali di Firenze del novantotto
Perché anche a me in certa sinistra e poi per tutta una fase del partitocratico lo posso testimoniare il risultato in Parlamento fino al marzo del due mila e diciotto
In realtà la sinistra in qualche misura su questo profilo questa identità che costituisce uno dei fattori fondamentali dalla sua battaglia del suo impegno
Infine richiamerei un terzo elemento
Cristiano sociali quindi come dice il titolo credenti nella sinistra che operano all'interno della sinistra naturalmente in vista di una sinistra plurale di una sinistra che vada al di là dei confini che la socialdemocrazia raggiunto nella fase del suo compimento
Il fallimento del comunismo diciamo così è la smentita ginecologia la fine della Democrazia Cristiana è lo sradicamento da una vocazione la socialdemocrazia direi entra in crisi perché raggiunge il suo compimento le sue promesse la possibile sintesi fra democrazia mercato capitalismo con politiche redistributive i cristiani sociali che cosa propongono invece propongono fino al congresso di Firenze e poi a Pesaro quando dopo Twente in segreterie
In segreteria una sinistra plurale una sinistra in cui sia riconoscibile una presenza cristiana attive radicata nella cultura e alle realtà appunto del paese peraltro anche in conformità alla loro estrazione se guardiamo al ceto diciamo pure questo termine che a me non piace
Della classe dirigente dei cristiano sociali non è ceto politico all'inizio
E soprattutto come dire espressione di quel mondo del sociale bianco
Le anatidi l'AGESCI la CISL e il terzo settore il volontariato le colleghe motore cooperazione il mondo del circo università
Qui fare una piccolissima parentesi per ricordare un parlamentare a me carissimo un pastore protestante che si chiamava Domenico Maselli e che ha fatto delle cose straordinarie sul tema del attacca la tolleranza
Religiosa
E dicevo sono dunque dei cristiani e qui a mio avviso si apre la loro attualità
Si apre sia come recupero del significato loro storico allora nasconda novantatré novantaquattro poi fanno una serie di battaglie che si che si prolungano fino al due mila diciassette l'ultimo convegno è sulla radicalità cristiana perché Bergoglio in riferimento nel novantacinque si tiene il famoso convegno di Palermo e inizia l'età di Ruini l'età di Luini all'età della estromissione del ruolo della il Catto cattolico nella vita pubblica di questo Paese
è il periodo della qui clericali iniziazione della chiesa
è il tempo dei principi non negoziabili che mettono in discussione come dire l'idea della laicità democratica che uno dei temi che ricorrono continuamente nei convegni di Assisi e così via
Che cos'è la laicità democratica è il fatto che le leggi ciascuno di noi risponde la propria coscienza vanno rispettate le sedi ideologia e le passioni le convinzioni filosofiche di ciascuno
Ma le leggi debbono interpretare riserva sono erga omnes e quindi la laicità non è la rinuncia alla signoria il primato dei principi alla signoria dalle idee
Ma è in politica il punto diciamo così della mediazione della ricerca della composizione conciliativa in media storia tra posizioni anche divergenti e contrapposte
Di fronte al Duomo vini che sostanzialmente propone la chiesa come il protagonista dell'unità morale dell'unità morale della nazione
Che propone diciamo così una distanza che per dalla politica che però non è equidistanza mi sia permesso di fare una battuta quale equidistanza se persino monsignor Fisichella Riva contestualizzare Libè stemmi di Berlusconi
Quale quale equidistanza era evidente che c'era una propensione verso appunto quell'area e beni cristiani sociali sono come dire l'espressione di una coscienza cristiana profondamente inquieta che si interroga che come dire trae la propria fondamentale ispirazione dalla radicalità evangelica e la traduce in politica e la fra due la traduce sul piano della laicità che l'obiettivo appunto da perseguire che è la chiave di volta della soluzione dei problemi
Penso ad esempio alla battaglia che fu fu fatta sulla questione alla fecondazione assistita in modo particolare sulla fecondazione eterologa
Ho penso ad altre battaglie in cui questa radicalità cristiana si traduce in opzioni politiche che vengono proposte al giudizio del Parlamento e della coscienza dei parlamentari penso ad esempio la la proposta che tu facesti Mimmo una moratoria di bombardamenti su Belgrado
Sulla in poi la non condivisione dell'intervento appunto della NATO e su necessità di restituire alla politica il ruolo di soluzione appunto del conflitto
Ecco io credo che siano questi temi che oggi a ancora appunto ci interpellano ci interpellano per chi come me si ispira alla tradizione cattolico liberale cattolico democratica e che ha una storia dentro la sinistra e di governo e riformista
Ma diciamo così a un'attualità anche rispetto alle scadenze che si pongono oggi
Da un lato vigneto nato a proporre diciamo così una versione riaggiornata ha riproposto il passato di una Nostalgia l'evocazione di una illusione
Che non si è mai sostanzialmente realizzata perché di cattolici inquieti di cattolici adulti per dirla con Prodi
Questo Paese ha tuttora appunto bisogno
E ha bisogno e qui concludo ma sono molto curioso di ascoltare Nicola Zingaretti che credo dovrà toccare toccherà a questo tema
Ha bisogno di questa comunità politica diffusione che e che era nelle mie aspettative quando ti ho aderito il Partito Democratico
Direi che questa Mixité insomma questa comunità politica di fusione per dirla con Sartre
Perché se leggiamo questa storia che ripeto Casula ma poi per quanto riguarda la lettura politica Claudio Sardo in modo molto avvertito è molto lucido come sempre fa Luigi ricostruisce che cosa sostanzialmente emerge che i cristiano sociali sono stati i più fervidi e convinti
Sostenitori e promotori dell'Ulivo già nel due mila e due c'è una relazione di Mimmo che parla esattamente di un patto federativo tra le forze del riformismo italiano
E poi sono stati fondamentali nella promozione di questa grande speranza per il nostro Paese che è stato il mi auguro possa continuare a insistere il Partito Democratico
Grazie Paolo allora adesso diciamo passiamo la parola a David Sassoli e mi pare un po'che dai vari spunti e tanti che sono stati un po'lanciati da nell'intervento precedente e ce n'è uno forse che tocca un po'anche tutto il contesto europeo in cui viviamo perché in maniera precisa Paola detto nel e novantotto ci fu un po'una frattura tra quello che era un po'tutto il tema della giustizia
Diciamo fiscale dunque degli tutto ciò che era e distributiva e dall'altra parte invece diciamo c'è stata una frattura secca perché se ha messo più l'accento sui diritti e sì lasciati in secondo piano questo tema ora io non vorrei però vorrei integrare con una cosa nel novantotto il tema si pose e questa frattura fu necessaria perché furono gli anni in cui la sinistra si fece carico del risanamento dei conti pubblici
Il vero il vero punto quello perché fino a quel momento forse anche tutto il tema della gestione anche della spesa pubblica in chiave redistributiva era stato possibile ma da quel da quel momento in poi
Non si riuscì più perché quelle regole europee chiamate Patto di Maastricht in qualche modo hanno condizionato tutto il percorso successivo
E quei quattro soldi che ci sono tutte le volte disposta da un punto all'altro del tavolo
Ma il grande tema è che forse anche l'Europa deve cominciare a affrontare questo tema e probabilmente anche non dico a rivedere un patto ma è stato già detto no
è stato fatto in altri la lettura che Gentiloni credo ieri oggi il patto è stato innato insomma in un altro periodo va rivisto e può essere rivisto ma deve essere rivisto con la logica
Della giustizia redistributiva perché non possiamo come democrazie europee continuare a pensare di Tay nere dentro tutti in una democrazia partecipativa se non c'è giustizia sociale
Sì grazie buonasera
Devo dire Ho letto con libro
Con un po'di malinconici
Però anche con un po'di
Sottofondo di divertimento perché in realtà alla sinistra spesso è sempre uguale a se stesse
E questo nelle pagine del libro emerge molto
Chiaramente nella sua vocazione a dividersi
Ad esempio
E credo che un po'il sottofondo dell'esperienza che viene raccontata
Dei
Cristiano sociali appartenga esattamente questa incapacità della sinistra di
Poi riuscire a fare una sintesi apportare tutto unità
Anzi spesso c'è
Un dividersi per eccesso di dati contrastanti
Intelligenza e magari cocciutaggine
Oppure narcisismo
Credo che siano delle costanti nel nostro nel nostro campo
Libero
Ci racconta un periodo di transizione ma di una transizione che continua anche oggi
La fine delle grandi formazioni politiche
Che avevano trovato però terreni comuni
Non solo per andare a braccetto ma per difendere beni comuni
Mi colpì molto
Quand'ero ragazzino la lettura per il Mulino di un saggio di Giorgio Amendola che forse era il più sovietico di tutti
Che per i trent'anni della morte di Alcide De Gasperi racconta di questa straordinaria figura
Importante per la democrazia italiana
Sostenendo che il Partito comunista non aveva mai scommesso sulla divisione della Democrazia cristiana ad esempio alla fine degli anni Sessanta sostenendo le posizioni delle ACLI che volevano diciamo
Dividere
Quel partito
E sosteneva che questo non era possibile farlo
Se non a costo di uno scivolamento a destra dell'asse politico del Paese
L'attenzione al quadro politico
E alla natura
Del Paese
Credo che l'esperienza che noi abbiamo parte vissuto e che poi si è interrotta abbia
Costituito una forte cesura nell'attenzione delle classi dirigenti alla natura del paese
E credo che quello che sia venuto dopo nelle tante esperienze che abbiamo conosciuto
Ci porti alla mera CONSAP consapevolezza che
Questa attenzione non solo è diminuita ma che i pericoli sono aumentati
E sono aumentati soprattutto e lo vediamo in questo periodo così particolare della vita del dell'Italia in tentativi di non solo spostare a destra l'asse politico del Paese ma di confidarle degli umori inquietanti
Penso che questa transizione si concluderà quando effettivamente ci sarà un terreno comune di scontro e di dibattito e di confronto di lotta politica
Ecco perché sono convinto
Ma lo ero anche dopo le elezioni che forse
Andava in Parlamento sollecitato un confronto parlamentari subito
Per mettere al riparo questo Paese fare in modo che
Una leadership come quella del partito democratico riuscisse ad essere li evito
Per qualcosa che deve proteggere la casa comune
Nel libro si racconta
Di un gruppo di intellettuali di politici che non nascono dal nulla
Non solo per le figure che hanno partecipato a questa esperienza ma anche per il temperamento la
Sensibilità
In fondo li ritroviamo quasi tutti quelli più anziani naturalmente
Nell'esperienza dei cattolici Perrino al referendum sul divorzio
Ritroviamo Pietro Scoppola ritroviamo Pierre Carniti
è quello il momento in cui ci si rende conto che il mondo cattolico può produrre quel confronto con la sinistra che vada oltre diciamo esperienza del referendum ma che prende a prestito quell'esperienza
Non è un caso che da lì nascano anche delle dei cenacoli molto importanti che hanno avuto anche un riflesso
Interessante utile per i partiti ad esempio quello della lega democratica
Nella lega democratica c'erano due anime
Ed è strano diciamo che poi alla fine si perde anche la memoria di questo perché c'erano due anime quella del professor Scoppola che era un cattolico liberale quella di Achille Ardigò che invece era molto più sociale
Veniva direttamente dall'esperienza del Dossi etilismo cioè del confronto con
Lo Stato democratico e la necessità di imporre logiche di stato sociale
Allo Stato democratico
Il Welfare nasce con quel flauto Cenacolo nel dopoguerra
Sono due anime molto importanti del cattolicesimo democratico italiano e non sono la stessa cosa nonostante le amicizie nonostante le relazioni umane
E sentimentali che naturalmente erano i legami che erano fortissimi ma sono temperamenti profondamente diverso
In realtà la crisi del sistema italiano riporta Ria nulla un po'di queste differenze
Dentro molto future leggere in questo libro come si forma questo
Questa esperienza e quali riferimenti a quali riferimenti fa faccia riferimento
Mi chiedevi
Del lasci la nell'orizzonte europeo cosa può entrare in realtà c'entra molto
Perché se è vero che le esperienze del cattolicesimo democratico
In Italia nell'attenzione soprattutto alla sinistra
Hanno avuto
Nello stato sociale
E nel modello che in realtà si è
Si è formato si è sviluppato per circa un secolo
Prendendo spunto proprio dal
Dal mondo cattolico
Beh oggi abbiamo un altro
Paradigma di fronte a noi
Che può essere utile
Perché questa transizione
Si è di
A concludersi ed è
Lo sguardo di papa Francesco sul mondo sulla globalizzazione e su l'ambiente la natura il nostro rapporto con il pianeta
Modello sociale
E sguardo
A quello che oggi il nostro essere non soffro
Dentro la scena italiana europea ma dentro un contesto ancora più ampio
è questo può essere utile
Credo in questo momento
Non solo per difendere il nostro modello sociale ma permettere anche
Un'assicurazione
Alla prospettiva che i nostri paesi devono avere
Che è quella di riflettere su
Dinamiche che hanno bisogno di regole che oggi regole non hanno
A cosa siamo utili a cosa possiamo essere utili
Penso
Che sui meccanismi di una globalizzazione senza regole dovremmo cercare di essere molto utile
Ecco perché quello sguardo è interessante dentro e continua a una uno sguardo che
In questo il mondo cattolico la Chiesa hanno e che può essere utile anche per noi
Possiamo utile anche per costituirne la nostra autonomia e la nostra indipendenza
Perché è vero negli anni che Paolo Corsini descriveva il tentativo non solo di ritorno indietro mi ma di toccare l'autonomia del cristiano in politica non solo era forte ma si è in qualche modo consumata
Credo che questo sia lo sguardo che in questo momento dobbiamo avere abbiamo
Per il nostro Paese in questo momento rispetto alla vicenda europea
Sono molto d'accordo con quello che oggi via
Indicato ma anche Nicola lo sta dicendo lo sta sostenendo da tempo ma che oggi anche l'andini ha messo in chiaro
Abbiamo bisogno di allineare la nostra agenda l'agenda europea
E credo che questo sia un passaggio decisivo
I cui riflessi naturalmente saranno anche molto importanti per il sistema democratico italiano grazie
Segretario ci sono stati diciamo tutti diversi spunti
Che che che arrivano insomma da da da ambedue
Sia Sassoli che Corsini hanno posto da una parte in primo piano la necessità di ferite ricreare come dire in qualche modo
Una presenza e riallacciare dei rapporti con quello della parte del mondo cattolico quello che dice Sassoli
E che fare un po'da contrappeso a quanto ha riferito era la prima Corsini non abbiamo più davanti la chiesa di Ruini no fondata più su i valori non negoziabili
Abbiamo invece la Chiesa di Papa Francesco che apre diciamo su su alcuni fronti con cui è possibile riallacciare questo rapporto anche perché si tratta in qualche modo di a riportare a galla quelli che sono valori forti valori costituenti valori che sono dentro la nostra Costituzione la prima parte Costituzione italiana ampiamente condivisa
Dai grandi gruppi democratici che l'hanno costruita coi votata sono lì i valori che che dovrebbero oggi essere tradotti a lei la parola
Grazie in primo luogo dell'invito del libro e anche di questa domanda è una domanda come è stato detto all'inizio che conferma una grande attualità di intuizioni che sono state poi alla base del movimento dei cristiano sociali
E che in qualche modo ci consegnano una situazione della politica nel nostro Paese è ancora in gran parte irrisolta
Io ho vissuto questa esperienza
Da osservatore esterno
Che però
Sì anche arricchito nella sua vita politica di queste suggestioni di questo contributo intellettuale di questo stimolo che nel ricordo percorrendo poi la mia storia ritrovo in alcuni accenti del tema
Della pace della giustizia fiscale eccetera eccetera quali sono
Il campi sui quali si deve tornare
E riscoprire l'attualità e la necessità urgente di tornare a a riempire questi campione vedo tre
Ci sono stati a mio giudizio molto dentro la storia e quanto il movimento dei cristiani sociali Espresso e che oggi ripeto sono ancora oggi non solo campi aperti ma probabilmente campi all'interno dei quali la situazione addirittura notevolmente peggiorata invece possiamo trovare delle risposte
E il primo io non credo che noi oggi ci troviamo di fronte solo un problema di confronto tra cattive politiche
Sul tema sociale al tema fiscale
O il tema dell'UE al faro volte
Purtroppo c'è qualcosa di più profondo
E questo qualcosa di più profondo sono i motivi stessi che popolano respingono le persone a occupare lo spazio della politica
Io faccio da dodici anni l'amministratore solo da sette mesi il segretario del partito democratico
Ottenuta per faccio l'amministratore tentando di fare fino in fondo il mio dovere quindi in questi anni sono anche stato un po'fuori dall'agone della battaglia politica ma il mio ritorno dopo molti anni
Dentro il campo della politica per alcuni aspetti permesso dato sconvolgente
Perché ho trovato al di là appunto delle differenze politiche una mutazione genetica di coloro che affollano il campo della politica sia nell'altro campo ma purtroppo anche del nostro campo dentro un gigantesco equivoco
E quello non della politica come servizio verso il bene comune verso una missione
Ma invece una pratica della politica come servizio a chi in politica la fa
E quindi un uno misunderstanding
Per ritrovarsi ripeto al di là di Rick Tura di punti di vista dentro una competizione dove c'è un equivoco NI questo equivoco
E dobbiamo invece svelarlo riportarlo dentro il conflitto per rimettere al centro il bene comune un'idea di partecipazione finalizzata a ottenere
Una
Balzo in avanti non di chi politica la fa ma della comunità cui appartieni le piazze di queste settimane
Di questo grande movimento sono piene perché forse aver coprono proprio un vuoto di questo impegno su questo punto dell'idea della partecipazione
E questo è fondamentale perché se perché la politica e la partecipazione agisce sia un motore
E agisce nei confronti di alcuni individui anch'invece che altri proprio a seconda di quale motore di spingere la partecipazione e quindi ne abbiamo un grande bisogno di ritornare ripeto ha un'idea come fu per i flussi hanno sociali di scelta
Di militanza di partecipazione finalizzata a una grande visione una grande missione chiamiamola
Come come volete io questo
Lo dico perché vedo appunto in questo momento della storia
Un urgentissimo bisogno
Per la ricostruzione di un progetto collettivo che dia fiducia a questo Paese questo è il grande assente di questo della Senna dobbiamo farci una doma anzi dobbiamo dare una risposta a una domanda
E che è la più difficile ma si può avere fiducia nel futuro in questo momento ecco che non possiamo eluderlo perché questa è la domanda che si pongono milioni
Decine di milioni di cittadini europei si può avere fiducia in un futuro diverso e migliore
E noi dovremo esistere per dire a questa domanda si si deve avere fiducia si può avere fiducia perché delle forze economiche e culturali sociali differenti si mobilitano per rendere e costruire una prospettiva democratica nella quale vivere il proprio futuro
Quando questa prospettiva è assente ed è qui il tema dei populismi dei nazionalismi inevitabilmente la persona
Guarda al passato e qui c'è un grande fallimento dalla politica europea delle sinistre europee dei movimenti progressisti europei quello cioè di aver trascurato e l'ammissione stessa
Che la politica ha un senso se politica di liberazione umana la storia della democrazia italiana è stata una storia di conflitti
Ma il cuore dei conflitti erano idee diverse su come allargare la sfera della cittadinanza che ha portato a grandi riforme grandi conflitti e ecco io credo che
Questo tema questo tema di ritornare a un'idea della politica come contributo alla costruzione di un grande attore
Grande progetto collettivo di di di di di
Di indicazione di un futuro possibile e praticabile sia lì il grande assente e il grande diciamo compito oggi tra perché altrimenti lo dico
Con molta franchezza a me non è che preoccupano molto l'idea di per sé di Matteo Salvini ovviamente non condivido a me preoccupa moltissimo il consenso creando queste idee
In fasce incredibile e perché colgono
Un consenso perché risolvono quel problema di discutono ma li rappresentano in qualche modo dando una risposta che spesso uno sguardo al passato ne possiamo anche fare l'elenco centocinquanta miliardi di volte del perché quelle idee sono sbagliate
Ma se non costruiamo un'alternativa di speranza che oggi non c'è ancora endo e non distruggere mo'mai
Quella quel corpo indistinto il nuovo che si organizza in Europa intorno alle idee più reazionario
E dobbiamo combattere perché non è che combattere non serva
Io glielo dico sempre sono felice di David e della sua presidenza che figlia della sua storia e della sua anche autorevolezza dentro il consenso del Parlamento europeo ma anche del fatto che insieme abbiamo lottato per evitare che al suo posto ci fosse che sola Marie le Pen perché se guardiamo i sei mesi precedenti a al voto del Parlamento europeo non è che io era era una delle ipotesi praticabile
Si è lottato ha cessato il conflitto cessata la politica che li occupano degli spazi ci sono riequilibrati i rapporti di forza e abbiamo conquista dopo il primo il primo terreno che io vedo di urgenza è questo
Questa battaglia culturale per un ritorno a un'idea della politica ripeto come possibilità e politica ovviamente europea almeno europea altrimenti non ha alcuna speranza di essere credibile che però la rimette al centro l'urgenza di costruire una prospettiva credibile deliberazione delle persone
Il secondo campo che io vedo
Di grande attualità e anche qui
Non con preoccupazione perché sono pessimista ma perché anzi sono concentrato a a a combattere su questo fronte beh se penso alla storia dei cristiano sociali penso a una storia
Come tante altri filoni culturali che hanno popolato il campo della sinistra dei progressisti e democratici come un simbolo di ricchezza di approccio culturale e creativo di politiche quello che abbiamo ascoltato no
E la differenza rispetto ad oggi qual è che della loro storia e in quella stagione questa
Differenza gli approcci di culture e di sensibilità
Era vissuta ed è stata vissuta come un elemento di ricchezza di scambio io ho diretto alcune fasi di di una federazione
C'era una presenza di una comunità
Che arricchiva che si identificava in un punto in una criticità e quindi
L'essere comunità portatrice di valori di punti di vista era dentro un'idea anche qui di partecipazione come scambio tra differenze come possibilità di arricchirsi ma non possiamo rimuovere dal tavolo di quello che è diventata la politica anche nel nostro campo per cui oggi le differenze solo solo ed esclusivamente vissute come scontro come aggressione come l'idea dell'oppressione dell'idea più forte sull'idea del più debole e addirittura della volontà di esistere per eliminare l'altro perché questo spopola il campo perché poi la gente io lo dico sempre scherzando
E vive come se tu decidi di fare una gita al mare con quattro amici perché condividi un percorso verso il mare può accadere che litighi può accadere che se è felice
E questa è una storia altra cosa che tu fai un percorso con questi quattro amici alcuni dei quali dicono esaminiamo avverso al mare poi forse aveva caricato ti uccido perché gli ho solo diversamente sono portatore di un pensiero che non ti do non prevede la tua esistenza
E ma questo è un è un grande
Io credo fra necessità di di di valorizzare
Anche quello che è stata un'idea ripeto di comunità fondata sulle differenze sulla ricchezza culturale e poi sulla ricerca ovviamente di una di una sintesi perché questo io credo
Invece sia uno dei punti irrisolti della cultura politica che si è affermata
E noi lo dobbiamo fare non per far sopravvivere messo qualcuno ma perché dobbiamo continuare a credere anzi a credere molto di più ha un'idea di democrazia come luogo della partecipazione delle varie dei vari elementi critici e quindi la democrazia è tale se è una democrazia partecipata delle varie forme
La seconda parte dell'articolo tre della Costituzione dice la repubblica rimuove gli ostacoli di ordine economico e sociale che si frappongono a ridosso dell'individuo e poi dentro questa missione ognuno ha trovato e trova le forme per inverare quella parte lì portare il proprio contributo e qui invece cessato un elemento di subalternità
Nell'idea invece
E del capo e del popolo indistinto senza attori sociali assenso attori culturali e la delega al capo e poi ci meravigliamo se nelle ricerche viene fuori la voglia dell'uomo forte
O quando l'uomo forte si propone troviamo una democrazia fragile senza attori o corpi intermedi
Il tema della subalternità un'idea di democrazia come senza corpi intermedi e figlia anche di un atteggiamento che si è avuto di fronte alla crisi di questi corpi intermedi
Rispetto ai quali certe occorreva un grande spirito sforzo di innovazione per ridargli una funzione invece spesso è stata trovata la scusa per dire bene ne possiamo fare a meno ma non è vero ne abbiamo bisogno di arricchire la la società non arrendendosi all'idea di una comunista pronta fatta solo di persone sole che diventano popolo appunto indistinto e qua il ruolo che ha svolto per una fase storica che hanno svolto i cristiano sociali rispetto alla politica conferma questa urgenza di ritornare a una democrazia popolata popolata
Di punti di vista anche diverse che non solo convivono ma che fanno della ricchezza della diversità un elemento non negativo ma di arricchimento se poi punto cioè la forza di produrre
Una sintesi terzo il finisco ma è stato detto
E non c'è dubbio che l'altro grande elemento di contributo è stata la centralità oltre se ricordo bene al tema della pace
Della lotta alle disuguaglianze alle disuguaglianze sociali e tutto quello che è stato ma qui anche molto attuale perché e la situazione in questo decennio quindicennio è e degenerata non è che è peggiorata e degenerata in maniera drammatica e e anche abbastanza e pressante e non cerchiamo per cortesia la giustificazione
Che le disuguaglianze sono aumentate perché
La economia globale ha distrutto il welfare perché questo s'dubbiamente vero
Ma accanto a dei processi violentissimi violentissimi dell'economia globale cessata anche una pigrizia una subalternità nel non capire
Quanto rispetto ad alcuni grande questioni non solo non bisognava arretrare ma bisogna avanzare la prima sicuramente l'idea del salto in avanti dell'Europa come attore politico a difesa della condizione umana e personale di fronte alla violenza dell'economia globale seconda un'idea a mio giudizio e non corretta dell'idea del riformismo inteso troppe volte non come quello che a mio giudizio deve essere nella democrazia conflitto per difendere dei principi ma come strumento per edulcorare la violenza che poi l'economia globale
Ha ha ha prodotto cioè né a volte abbiamo passato più tempo a spiegare le classi subalterne il perché delle ingiustizie che non a mettere in campo strumenti per per evitarle quelle giustizia già queste la sinistra io
Prima di fare quello che sto facendo fecero la responsabile Esteri quindi io ricordo tanti congressi appunto che tu citavi e guerra il tema era un po'questo cioè come edulcorare processi che sembravano inarrestabili in alcuni accenti addirittura liberatori
Dell'indipendenza dell'individuo e qui c'è stato un pallone dobbiamo invece tornare a un'idea nella quale si riscopre la forse è una funzione politica
Che rimetta al centro una battaglia continentale che ovviamente e il tema dello sviluppo
E e della con lo sviluppo sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale perché vogliamo riequilibrare quelle disuguaglianze ora e e anche qui io trovo un aggiornamento di una grande missione perché questo è un tema drammaticamente attuale la rabbia popolare e figlia dall'insopportabile penso che a sunto l'hanno rappresentanza del del della volontà di combattere le disuguaglianze sociali e il livello di espulsione dalle possibilità di di sviluppo dell'individuo
Per chi ne aveva in qualche modo beneficiato e per chi nuove generazioni
Non lo vede assolutamente alla propria alla propria portata le proprie dimensioni
I valori costituzionali ma quello del fare un figlio o di avere un percorso di studio o di avere accesso alla sanità pubblica ma addirittura al trasporto pubblico sono per milioni di individui
Di questo Paese oggi dei miraggi soprattutto non a caso questo coincide con le mappe del voto elettorale ad esempio nei piccoli comuni delle aree interne che sono in un paese di ottomila
Comuni peraltro la parte centrale delle persone del i doveri del popolo sono dei miraggi
E quando fuggono dei propri comuni non è che rientrano o arrivano a Roma degli anni sessanta la Milano degli anni settanta la Torino operaia degli anni Sessanta dove trovano abbandonando la propria identità comunale
La metropoli che si riorganizza
Comunque con la parrocchia con l'oratorio con la sezione di partito con il PCI no
Trovano abbandonando essere abdicando sì dalla propria identità del piccolo comune in non luoghi delle nuove periferie delle prime cinture extraurbane e quindi c'è una doppia umiliazione dell'individuo abbandono alla mia terra e mi strappi alla mia identità emiri collochi non per avere un'altra vita dove lavoro in fabbrica e mi ricostruiscono non abbandonando le mie Radice l'orgoglio e le mie radici un'altra vita no otto un mix traditi dalla mia condizione sociale culturale mi convochi
E in una terra di nessuno dove io combattendo contro tutti anche contro la politica e anche contro la democrazia che a me non ha dato nulla
E combatto e se passa il primo ritorno che mi indica come il principale responsabile l'Europa restituzioni
Ci credo perché comunque non ha un'alternativa ecco e chiudo io perché combatto
Combatto perché credo che se è questa la portata de del della ricostruzione di un Progetto alternativa alle destre e ma solo dentro un grande nuovo soggetto collettivo
Si può sperare di ritrovare la credibilità di una risposta a a alla alla pervasività di questa situazione
E trovo velleitarie qualsiasi fuga in avanti che invece ripeto fugge dalla drammaticità di queste questioni infatti per questo checché se ne dica noi viviamo oggi in una situazione della quale
Si combatte e e malgrado tutti piccola non si sta lì a combattere una situazione di grande fragilità però poi si combatte per tentare di affrontare questi nodi che sono nodi profondi sui quali non bisogna cedere sui quali bisogna andare avanti con grande fatica e io dico anche poi con grande speranza e questo è ovvio che lo dico da segretario del PD che
è stato criticato perché dico ero una persona mite come se essere miti vuol dire essere arrendevoli no non è non eque agiva adesso tutti elogiano le piazze che sono piazze che ricercano la passione il dialogo no io lo dico perché invece vedo l'urgenza di combatte non con le urla ma con la forza del pensiero e del cambiamento possibile che io penso sia assolutamente
Possibile realizzare grazie
Grazie Segretario è e allora adesso la parola finale un po'a Mimmo Lucà mi pare di capire che ci sono un po'tutti gli elementi per poter dire potere dire che
Lei intuizioni che sono all'origine dei dei dei dei cristiano sociali ecco c'è Corsini che lo sta già dicendo
Rifondiamo il movimento cioè diciamo fatta allora società casaccio c'ero ecco allora prego
Allora io ovviamente
La ringrazio tutti i partecipanti ringrazio voi tutti noi non stiamo celebrando un funerale oggi no l'avrete capito naturalmente anche se c'è ovviamente come è giusto che sia che ci sia una vena di malinconia e di tristezza ecco perché è chiaro che quando si decide che si esce nella condizione di chiudere una esperienza
Insomma si si deve anche valutare lo si fa anche tenendo conto del vissuto della storia che c'è dietro delle passioni delle delle degli investimenti anche motivi e che ci sono compiuti delle tante persone che magari non ci sono più e che e che hanno donato una larga parte della propria vita delle proprie del proprio impegno per il successo di questa esperienza
E però io debbo naturalmente fare i ringraziamenti intanto gli autori del in particolare dal professor Carlo Casula e a Claudio San Claudio Sardo senza i quali questo lavoro di ricostruzione
E di rielaborazione di messa in sicurezza anche di un percorso non sarebbe stato possibile farlo e quindi io non posso non ringraziare lì e così come non posso non ringraziare le tante persone che sono qui e che hanno che hanno fatto questa storia l'hanno costruita l'hanno interpretata concretamente credendoci fino in fondo dedicandolo tempo impegno generosità
E devo anche naturalmente il pensiero va ai padri fondatori
Nel non lo faccio con spirito retorico
Però e una politica fatta attenzione
La storia di cui abbiamo parlato e di cui parliamo non è una storia di persone non è una storia di tanti individui anche di personalità
è una storia di radici
è una storia di idee è una storia di culture politiche di pensiero è una storia di grandi movimenti
Di grandi comunità che hanno messo in gioco se stesse tensioni una piccola comunità quella dei cristiano sociali una minoranza si è detto certo una minoranza che ha in qualche modo inverato la parabola del lievito no
O del sale nella pasta ecco ma non non tragga in inganno questo riferimento ad una minoranza i cristiano sociali partono non per iniziativa di un ceto politico nel novantatré
Scaturiscono da una da un sommovimento politico culturale e sociale che trova i suoi referenti protagonisti nella CISL
Nelle atti negli scout nel mondo del terzo settore del volontariato nella Fuci nel mobili
Cioè interi gruppi dirigenti si staccheranno per compiere la missione il tema all'epoca molto avvertito con cambio di paradigma del sistema politico era quello dalla rappresentanza
Alcuni valori alcune idee alcune istanze di cambiamento vivevano in una dimensione civile e sociale prima ancora che politica io ricordo una bellissima relazione di Giovanni Bianchi al Congresso delle ACLI e novantatré e in cui lancia Romano Prodi
Come candidato per il cartello democratico
Cioè una proposta che diventerà la diciamo invenzione politica più significativa dei decenni successivi viene lanciata in una dimensione civile e sociale associativa dal presidente di un'associazione di cristiani di chiodi di cattolici quasi senza percepirne la portata
Allora una proposta politica nasce da ciò che politico non era ancora e quindi il tema dalla rappresentanza è un tema molto percepito in quel mondo alcuni si incaricano di interpretare quell'esigenza quella istanza è di dare una risposta
Ora naturalmente Alice tutta questa discussione ai popolari che invece Martinazzoli si qualche forse non aveva colto appieno le dinamiche del bipolarismo e della legge elettorale
Maggioritaria che di lì
A poco ci sarebbe incaricata di risolvere questo grande interrogativo è con quella percentuale collocata al centro intermedia equidistanza tra la destra la sinistra non abbiamo regalato il Paese a Berlusconi non dimentichiamocelo ex
Ecco e
Cristiano sociali pensano invece che sia necessario di particolare naturalmente lo pensano i due artefici principali poi verrà anche Scoppola successivamente che sono che sono Gorrieri e Carniti che sia giunto il momento sulla base del processo di globalizzazione del foto politico dei cattolici di costituire non un partito di cattolici di sinistra ma una componente cristiana dello schieramento progressista attenzione le parole hanno un senso
Cioè non c'era l'idea adesso noi facciamo un'operazione politica e facciamo un altro partito
L'idea è nasce da una diciamo e viene generata da una grande vocazione unitaria
La tensione è un'intifada del movimento dei cristiano socialista e dei suoi padri fondatori
Ci sono anche delle madri fondatrici ecco a questo profilo fin dall'inizio ed è sempre stata una storia di tensione uniti fa no per me per per segnalare un po'anche la tua
Preoccupazione per per tornare sulla sua preoccupazione assolutamente legittimo
Oggi la sinistra torna a celebrare storie di lacerazioni di divisioni di separazioni sulla base dello del del dell'idea che la cosa più importante preoccuparsi Dinoi
Badare al nostro futuro essere diciamo auto compresi nella propria funzione e naturalmente cosa volete che dica la gente
Quando vede un partito che più diciamo propenso ad investire le proprie energie per risolvere i suoi problemi tra i suoi leader tra la sua classe dirigente piuttosto che occuparsi dei problemi del Paese dice ma se non vi preoccupate
E voi dei problemi del Paese chissà perché noi dobbiamo preoccuparci di voi
Ed ecco la perdita di senso la perdita di senso la perdita del senso di quel che si è della propria missione dell'orizzonte che tutto Corriere nelle le le parole oggi di Nicola mi hanno offerto davvero il cuore da questo punto di vista no cioè
Si torni al senso della missione è un tema che vale per la sinistra europea non vale solo noi non siamo solo quelli che devono regolare i conti dello sviluppo della crescita
Perché se siamo percepiti così non c'è bisogno di un grande partito politico bastoni funzionari
Per far tornare i conti la funzione di un grande partito di un grande partito riformatore di un grande partito del cambiamento è quello di far sognare e in qualche modo di restituire la fiducia dare sicurezza dare sicurezza è una parola centrale deve tornare centrale una volta la chiamavamo sicurezza sociale
Ma che cosa è stato il tema della socialdemocrazia l'ammissione del modello europeo se non questa
Dare sicurezza ai popoli
Europee ai sistemi europee lo sviluppo la crescita ma anche la redistribuzione le garanzie
Processi di diciamo così progressiva avvicinamento al tema dell'uguaglianza
Questo è stata naturalmente per per per il non solo per i primi è stato un po'la preoccupazione di di di di di di tutto al nostro percorso
Si è votata la fiducia su una legge elettorale si è votata la fiducia su molte leggi che riguardavano i diritti civili vivaddio
Non si è mai votata una fiducia su una riforma della sostengono le responsabilità familiari una legge sulla famiglia sulla natalità sulle famiglie con figli sul disagio delle famiglie italiane non si è mai posta la fiducia sulle cose di questo genere
Ora deve questo fa la differenza
Questo viene percepito
è una e e qui che naturalmente nasce una disaffezione
Una perdita diciamo di orizzonte nelle possibilità che la sinistra
Riparta propriamente dalla propria identità e quando tu a sinistra hai un problema di identità in genere ai quasi sempre a questo è un problema di strategia
Il contenuto
L'identità non è un problema che tu risolve con soltanto con alcuni accorgimenti pur importanti ed attenzione
Dello Statuto
Con alcuni accorgimenti di riforma
No delle delle delle delle dalle forme anche del modello dell'impianto di partito del soggetto che
Questa l'idea del pluralismo come risorsa anche qui sono contento che che che Nicola l'abbiano l'abbia ripreso alla grande questo questo tema cosa poteva per noi il tema del partito plurale
Era non era il problema delle identità separate
Delle rappresentanze separa dei compiti allora tu sei cattolico rappresenti quella gente lì ogni tanto fa me l'omelia sulla questione del del delle dell'uguaglianza o tu sei socialdemocrazia sei liberale devi rappresentare quei ceti avanzati università e questo tu sei quello che arriva dal sindacato quindi tutti degli occupati no questo questo queste le è una ma è un è un impianto assolutamente
Nel esplosivo perché poi è chiaro che questo impianto viene devastato gradi ma da dinamiche ricorrente
Perché se non sono Sella diciamo le differenze non vengono vissute e non perimetro vitale come risorsa
E come
Dialogo potenziale
Che produce un'identità diciamo più ricca di quella che c'era prima senza senza di essa senza le differenze appunto bella differenza cosa cosa diventa nonna troppo poco per volta poco alla volta del de de periscono sì sì sì appassiscono
Si trasformano diventa una qualche cos'altro diventano persino diciamo così un ma rivalsa e tu non mi dai la possibilità di crescere e di di dare il mio contributo di di di non mi valorizzino mi mette in evidenza bella sa che c'è
Meriti va be'che devo fa cerco da qualche altra parte un'altra soluzione e fine della trasmissione
Vivere le differenze in una dimensione in cui il partito diventa un campo accogliente
Vasto aperto in cui si riscopre l'idea di partito come associazione in cui si riscrittura si revisione il patto associativo che lega che tende a mettere insieme comunità non solo singoli ma in cui il patto associativo può essere scoperto anche nel momento in cui ti relazioni con l'esterno cioè quindi la sinistra la sinistra democratica che è un campo nel quale si possono riconoscere non solo quelli che prendono la tessera
Gli individui ma anche le le formazioni sociali le organizzazioni prescinda Calì le organizzazioni del volontariato quelli che fanno buone pratiche che derivano in un campo un punto di riferimento prima culturale
Si sintonizza una con quel campo perché diventa naturale
Perché quel campo è attraente perché accessibile perché contendibile ma se il campo si fa inaccessibile infrequente abile perché quando ti avvicini ti chiedono di scriverti alla corrente poi se mai si discute
Guardate che diventa un problema
E quante volte è diventato un problema
E io ebbi una discussione non io personalmente ma tutti noi facciamo delle discussioni molto impegnative con Walter
Veltroni
è qualche mese fa Walter Veltroni ha fatto sulla questione dell'adesione a titolo collettivo
Dei cristiano sociali ai DS non so sotto non ricorrono complesso di Torino mi fece una grande secondo me fece una grande operazione di coraggio no come anche don Milani nel nel Duemila
Ma lui chiuse questa discussione molto aperta noi tenevamo molto a questa idea dell'adesione a titolo collettivo
Nei Democratici di sinistra perché perché questo ci consentiva di segnalare all'esterno che lama all'autonomia dei cattolici democratici della sinistra era in qualche modo valorizzata
Ci permetteva di poter dire che non solo a destra dello schieramento politico c'erano delle formazioni che aderivano a quel campo a titolo collettivo e non nella diaspora individuale
Non era possibile sostenere che solo a sinistra dei cattolici si scrivevano uno uno
Alla alla al partito che stava nascendo e ci permetteva in qualche modo di segnalare l'elemento di novità perché questa è l'altra novità un movimento collettivo che non si scioglie
Veltroni dice e ma noi abbiamo bisogno della fusione calda
E la fusione calda che cosa significa che ad un certo punto della liquefazione degli elementi e delle componenti originarie non si distingue più l'una dall'altra
è la fusione fu in quel punto c'è un tutt'uno ma se tu fai un tutt'uno anche sotto il profilo proprio della della dinamica progressiva cioè anche da un punto di vista strategico anche come prodotto finale
Ed è la differenza non fu così cessano di produrre
Ecco perché noi abbiamo sostenuto l'idea di un pluralismo delle culture e non solo di un pluralismo delle componenti
Poi è prevalso definitivamente il pluralismo congressuale delle mozioni è il pluralismo delle correnti blindate su cui Nicola sta facendo un ripensamento secondo me molto importante forse persino un po'sottovalutato
Ecco la discussione con Veltroni fu fu molto importante da questo punto di vista io la ricordo perché lui l'accentramento sul Corriere della Sera torna su questo punto dicendo beh nel campo della sinistra dovrebbe diventare un campo in cui si riconoscono anche voi menti culture circoli realtà di quartiere comunità ecco meno
Questo il partito moderno che avevamo in mente che pensavamo di ovviamente diffuso poi pensiamo di sollecitare un percorso è una è una è una è un cammino sono su cui abbiamo cercato di portare il nostro contributo
Naturalmente la storia la storia di questo movimento
Ha potuto camminare non appunto su nucleo esiguo di parlamentari di amministratori locali che pure c'è stato alimentato liste civiche ci sono state realtà sul territorio molto significative da questo punto di vista ma anche vissuto e si è alimentato su una base di un rapporto molto ravvicinato con il suo mondo di riferimento culturale associativo sindacale
E sociale cioè noi abbiamo non abbiamo mai pensato i cristiano sociali come una categoria della podi della rappresentanza politica no sganciata dà i suoi referenti natura
Ma il mondo del cristianesimo sociale fatto di queste di queste soggettività
Vitali vivaci capaci di elaborare pensiero di realizzare buone pratiche di sostenere cultura politica di produrre soluzioni proposte nel campo delle politiche sociali del lavoro e di quant'altro bene noi abbiamo mantenuto questo abbiamo cercato di mantenere questo rapporto in maniera molto ravvicinata è abbiamo pensato di fare un servizio al partito in questo senso da questo punto di vista perché tenere tenerci noi ad una distanza ravvicinata con quel mondo consentiva a quel mondo di considerare un po'di più
Quel partito anche un po'come casa propria
C'abbiamo c'abbiamo investito molto naturalmente fino ad un certo punto questo rapporto si è mantenuto vita
E si è tenuto anche referti Somaglia è stato sia Rizzato intermedi fertilità
A un certo punto c'è stata come una svolta e la svolta sono stati se ricordate bene lo ha detto molto bene Rooney Nismo imperante e poi la svolta di Todi uno e Todi due i convegni nei quali
Un un pezzo significativo delle classi dirigenti
Di sindacato è associazionismo di ispirazione cristiana decidono de innamorarsi prima di Luca di Montezemolo e poi di Mario Monti ecco un approdo definitivo sull'agenda Monti
E non è non è stata poca cosa capite per noi è stato OPA Penati
è stato un lo strappo non indifferente perché sei a quel punto ti manca ti manca l'ossigeno no
Ecco questo è stato un punto su cui vale la pena di su cui vale la pena di tornare perché insomma
Sai tu puoi sopportare notare la fiducia ad un governo ovviamente preceduto da da da da da Mario Monti
Perché pezzo è un passaggio delicato un passaggio in un'emergenza importante nella vita del Paese di salvare il Paese veri esprimere la responsabilità che si deve una grande forza viene chiamata ma una visione europea deve poter esprimere ma altra cosa è Bari incentrarsi e portare un cumulo di patrimonio cristianesimo sociale sulla agenda Monti
In termini strategici
E questo questo e su questo è stato bisogna tenere conto di questo io ve lo dico anche per ragioni di carattere ovviamente storico anche in questo caso mi mi mi mi mi improvviso una competenza che no
Però insomma questo ha dato un colpo a a alla realtà del movimento la sua possibilità di quindi nella decisione anche di diciamo di concludere questa questa esperienza questa missione ci sta la soddisfazione e l'orgoglio
Per aver raggiunto lo scopo
Unire e avere dà un contributo abbiamo dato un contributo solo per carità
Dare un contributo importante per la Costituzione della unità di un partito riformista unitario della sinistra moderna della sinistra democratica
Sono arrivati dopo sulla base di questo anticipazione anche il grosso dei popolari e questo un ulteriore elemento per noi
Di orgoglio e di soddisfazione perché insomma forse siamo stati un avamposto come diceva Gorrieri non del tutto fuori
Fuori misura fuori campo stonato
Ecco
Abbiamo il rammarico di non aver sfondato sul secondo punto che era nell'anima nel intenzioni sia di corrieri che li Carniti cioè quello di porre al centro del programma della questo partito riformista del centro sinistra e la coalizione riformista il tema
Della uguaglianza e della redistribuzione
Delle delle della redistribuzione del reddito e quindi della crescita no anche del del io del mondo che fa più fatica insomma no di di di una di un sistema che in qualche modo riconoscesse il valore dell'ascensore sociale che porta verso l'alto anche le classi subalterne e non soltanto quelli che sono più abili e capaci ecco Terzo c'è questo problema ovviamente a un certo punto quindi noi decidiamo di chiudere la cosa non per una sconfitta della storia c'è no perché abbiamo pensato che che forse il compiuto insomma il grosso della missione fosse sostanzialmente
Raggiunto
Comunque il rammarico con quella problema che ho detto sulla questione sociale ma a un certo punto è chiaro che se tu
E riesce e nasci come rappresentanza politica di un mondo che vide quei valori del cristianesimo sociale in una dimensione civile
E sociale ma poi quel mondo lì decide che si acconce in un altro modo Bettona che resti a dispetto di qualcuno e prendiamo atto e dici probabilmente altri si incaricherà hanno perché non è che chiude il cristianesimo sociale
Chiude una forma di rappresentanza di quelle istanze di quel mondo di quelle realtà
Di quelle idee e altri magari in futuro si incaricherà no vi prenderà il testimone e di rilanciare
In termini di nuovo orizzonte questa vicenda
Tutto qui grazie ancora per
Grazie per il contributo analista scalate vana di partenza cioè non ci ha detto
Se ad esseri rinascono i cristiano sociali le Marina diciamo in qualche modo un po'il mistero della serata si accettano volontari ecco allora grazie a Carlo Felice Ka Casula
Claudio Sardo e Mimmo Lucà che ci hanno offerto la possibilità di riflettere insieme in questa serata e buona serata a tutti