CGIL 2030. Il lavoro crea il futuro - Assemblea organizzativa della CGIL (3ª giornata)

Colgo l'occasione
Per
Estendere i ringraziamenti anche alle compagne e compagni che hanno seguito i lavori da remoto che non sono potuti essere qui a a Rimini
Anche quindi alla nostra struttura che acconsente consentito loro di partecipare ai lavori e quindi a tutto lo staff della direzione di futura la vecchia reso possibile questa operazione la parola al nostro segretario generale Maurizio Landini per le conclusioni
Ringrazio il presidente anche perché ha ricordato che in otto minuti si possono dire tante cose
E ho capito imparando in questi giorni ad ascoltare ho capito che era un bel messaggio a tutta la platea ma anche segretario generale del ragazzo
Lo ringrazia
Ma io penso davvero che siano state giornate belle interessanti che abbiamo fatto bene a fare e a fare qui in presenza perché credo che non solo ne avevamo bisogno di rivedersi
Di di diciamo così anche dis di stringersi la mano di poter vivere indiretta anche le mozioni che da una discussione come questa
E credo che sono state belle giornate
Perché è stato una discussione vera
Che ha evidenziato una voglia di essersi e che ha riconfermato come la CGIL sia davvero una bella organizzazione di uomini e di donne libere che non rinunciano però ha un'idea fondamentale e cioè che siamo insieme perché noi godiamo cambiare per davvero
La condizione sociale e la condizione materiali delle persone che per vivere ha bisogno di lavorare
E credo che questo sia un punto molto importante
E proprio perché in questo percorso
Che fondato sull'ascolto ma molti l'hanno detto negli interventi
Ci dobbiamo anche dare un metodo di assumere una responsabilità che deve valere a livello nazionale ma deve valere come regola in qualsiasi luogo ognuno di noi è chiamato a dare il proprio contributo e utilizzare la propria intelligenza che quello naturalmente
E l'ascolto la riflessione la discussione la presa di decisioni che alla fine di questo percorso
Si deve determinare deve naturalmente diventare come regola il fatto che verifichi ti dai dei tempi
Al limite ti trovi anche a discutere del perché non sei riuscito a fare quello che hai fatto perché non l'hai fatto oltre a valutare positivamente quello che eventualmente il fatto e quello che positivamente è stato fatto
In un territorio a livello nazionale in una Camera del lavoro c'è socializzato
E fatto conoscere
Diventi realtà un elemento anche di esempio e di possibilità di lavorare assieme
Passarsi la palla essere un'organizzazione che non ha paura delle differenze
Perché la nostra forza essere fatte di tanti uomini e donne che usano la loro teste che hanno anche loro differenze significa naturalmente
Essere in grado di fare i conti di far diventare questo non un elemento di cui aver paura ma un elemento che dà forza perché è un processo di cambiamento e anche un'organizzazione come quella che noi siamo e che vogliamo essere
Capace anche come si dice adesso di essere innovative di essere all'avanguardia
Significa naturalmente avere anche il coraggio di sperimentare di provare sapendo che quando sperimenti poi anche correre il rischio di sbagliare ma devi avere l'umiltà di sapere ascoltare di poter capire al limite anche di cambiare idea
Rispetto sostanzialmente i processi che mette in campo e credo che questo sia un punto molto importante
Questa discussione che abbiamo fatto
Io vorrei partire innanzitutto ringraziando le persone che abbiamo invitato ottiche qui sono venute a darsi un saluto in alcuni casi anche a farsi dell'elezione mi riferisco in particolare al presidente dell'Anpi a Lucio Caracciolo di Limes a Linda Laura Sabbatini perché metto assieme queste tre cose
Perché
Mentre gli ascoltavo
Io ho collegato i loro interventi le cose che ci hanno detto
A quello che è successo a noi il nove di ottobre
E il collegamento era proprio perché e successo perché hanno attaccato la CGIL ed è un fatto solo locale o è un segnale più generale che interezza anche quello che sta succedendo in Italia e nel mondo
Io penso la seconda
Penso cioè che se noi guardiamo a quello che sta succedendo ma quello che è avvenuto
Anche in Europa di quello che sta succedendo pensiamo alle cose che ci ha raccontato anche il presidente dell'Anpi agli incontri che ha avuto ho pensato alle discussioni che noi come CGIL abbiamo fatto con il sindacato europeo anche a Lisbona nella discussione proprio pochi poche pochi mesi fa su il fatto che in giro per l'Europa
Ci sono oggi situazioni simile analoghe a quelle che sono successi nel nostro Paese
Se pensiamo a quello che ci ha raccontato Caracciolo in modo molto lucido preciso lui ha usato il termine di mondo accelerato ma che c'ha posto il problema del ruolo che l'Europa deve giocare di che cosa significa essere un Europa accogliente ci ha ricordato
Che siamo nel Mediterraneo ci ha ricordato quello che sta succedendo in Africa ci ha fatto guardare i migranti non solo alle persone che vengono qui da noi a lavorare quindi noi proviamo rappresentare chi c'è ma anche ai processi che sono dietro alle persone che pur sapendo che corrono il rischio di morire non rinunciano ad attraversare il Mediterraneo a cercare una vita migliore anche da altre parti
E allo stesso tempo
La descrizione che Linda Laura Sabbatini già fatto
Delle diseguaglianze tema che conosciamo ma che messo tutto assieme si dà una dimensione del problema e ci ha ricordato essendo lei qui alla sede a un'assemblea della CGIL
Di come sia importante rilanciare una nuova stagione dei diritti che sia in grado di unificare
Allora io penso e credo che dobbiamo lavorarci che se ascoltiamo tutto questo
E ripensiamo a quello che è successo e l'attacco che c'è stato alla sede erano altre CGIL
Anche qui a proposito di ascoltare di riflettere ma poi di prendere decisioni io mi permetto di avanzare un'idea è un percorso noi non possiamo arrivare al nove di ottobre di quest'anno semplicemente per fare un'iniziativa che poi il nove di ottobre ricordi quello che è successo il nove di ottobre di un anno fa
Penso che all'opposto noi dobbiamo definire fin da adesso un percorso
Che ci faccia arrivare anche al nove di ottobre non semplicemente per ricordare quello che è avvenuto ma per costruire delle iniziative nel Paese anche in Europa che facciano vivere in modo militante cosa vuol dire essere oggi antifascisti costruire una rete
Dare diritti alle persone
Rimettere al centro il ruolo del lavoro
E questo allora vuol dire
Pensare che ad esempio non soli nove ma anche prima
Quando ci sarà il venticinque aprile quando ci sarà il primo maggio noi dobbiamo vivere questo periodo e così come abbiamo fatto il nove quando c'hanno attaccato
Che abbiamo aperto tutte le camere del lavoro non abbiamo avuto paura non ci siamo rinchiusi anzi
Abbiamo aperto alle nostre sedi abbiamo accolto tutti quelli che volevano venire con noi abbiamo chiamati tutti ad uscire a mobilitarsi a non stare fermi io credo che questa cosa non la dobbiamo fare ridere tutto quest'anno
E dobbiamo pensare a quel punto lì che il nove deve essere insisto una giornata di mobilitazione dentro un percorso che ti porta naturalmente a mobilitarsi in questa direzione in questo contesto vuol dire andare nelle scuole incontrare i giovani essere in grado di mettere in campo un'azione di far vivere sostanzialmente la necessità della ricostruzione di una cultura
Che fare che rimette al centro i valori fondamentali dell'antifascismo della solidarietà della giustizia sociale
E penso
Che dentro questo percorso
Sì ad esempio anche giusto
Cogliere l'occasione
Per ricordare una persona che per la prima volta noi non abbiamo potuto vedere a una nostra iniziativa mi riferisco a Guglielmo Epifani
E credo che il modo migliore
Per ricordare e anche qui far vivere
Quello che è stato il suo contributo le sue idee la sua vita dedicata alla CGIL sia importante e ci stiamo lavorando
Che dentro questo percorso nei prossimi mesi ci siano una serie di iniziative da un libro che raccolga
I suoi interventi
Ad un'iniziativa in cui si discuta del suo pensiero e della sua azione sindacale fino anche ad utilizzare in questo caso questi iniziativa per pensare anche a un rapporto con il mondo degli studenti da borse di studio altre iniziative che noi possiamo mettere in campo in cui altri al centro dello studio torni la condizione l'attenzione alla vita
Delle persone e al mondo sostanzialmente del lavoro
Io credo che anche questo sia
Un modo per quello che ci riguarda non solo di non perdere la memoria ma di essere in grado di attualizzare sempre
Quella che è la nostra storia con quello che sta succedendo
E oltre a descrivere quelli che sono i cambiamenti che stanno avvenendo noi ci dobbiamo porre il problema di mettere nelle condizioni le persone che questi cambiamenti direttamente stanno vivendo
Di poter essere protagonisti di questi cambiamenti di poter capirà per uno spirito critico anche rispetto a quello che sta succedendo
E dire in modo molto chiaro che il sindacato e proprio quello strumento che dà la possibilità alle persone di mettersi assieme per poter affrontare la propria condizione per non lasciare solo nessuno
E che allo stesso tempo il sindacato per vivere ha proprio bisogno di poter utilizzare queste intelligenze e questa capacità che si possono sviluppare solo se c'è un'azione collettiva e non semplicemente individuali
Ed è proprio dentro a questo tema
E io credo si colloca anche un pezzo della nostra discussione che riguarda il rapporto tra il sindacato e la politica
Ne abbiamo discusso e le ho visto che è stato un tema molto ripreso ora voglio solo contribuire ad approfondire questa discussione e poi naturalmente avremo modo di proseguirla di approfondirla ancora meglio
Ma ribadendo due punti facendo anche alcuni esempi
Io credo che un primo punto di fondo
E proprio il fatto di come
Noi contribuiamo
A ricostruire
Una cultura del lavoro
E di conseguenza una cultura politica che torna a ripartire dalla rappresentanza del lavoro
Credo che sia un punto di fondo di voglio fare un esempio per dare un'idea
Di che cosa significa avere una cultura del lavoro diffusa nel Paese che è in grado di condizionare e di determinare le condizioni di un cambiamento della politica
E cosa vuol dire essere in una situazione quando questa cultura non c'è e prevale una cultura del mercato una cultura alternativa la centralità del lavoro
Provate a fare semplicemente questa valutazione
Quando nel mille novecentosettanta fu votato lo Statuto dei diritti dei lavoratori
Fu votato dal Parlamento
E quel parlamento
Lo voto quasi integralmente anzi
Ci fu una forza politica all'allora Partito comunista italiano che si astenne perché considerava che la soglia dei quindici dipendenti era troppo alta rispetto alla comporta la composizione generale ma tutte le altre forze politiche
Che guardandolo con gli occhi di oggi diremmo che erano di centro o di destra o poco di sinistra votarono lo Statuto dei diritti dei lavoratori
E cioè tutta la politica a prescindere da come si collocava considerava e ha considerato in quel momento che era necessario che il lavoro avesse dei diritti e veniva prima di ogni altra cosa
Era un modo per dare davvero applicazione alla nostra Costituzione
E molto probabilmente quella cultura si è determinata perché in quegli anni attraverso le battaglie sindacali
Che partivano da divisioni ma che si conclusero con un'unità
E con percorsi unitari del sindacato erano stati capaci di costruire nel Paese una cultura politica e rimettere al centro la questione sociale come un elemento che determinava anche le condizioni di rappresentanza anche dei partiti che naturalmente c'era anche un'idea
Positiva delle persone verso la politica verso una fiducia versa una
Situazione di questa natura
Proviamo a pensare cosa è avvenuto negli ultimi anni
Non gli all'opposto siamo arrivati di fronte al fatto
Che sia governi di destra che i governi che si richiamavano al centrosinistra hanno pensato possibile fare leggi in cui addirittura si cambiavano i diritti e si andava sostanzialmente in una direzione opposta
Fino ad arrivare alla discussione che ha riguardato la teorizzazione del superamento dell'intermediazione sociale e quindi del valore dei corpi sociali intermedi nella società
Provate a pensare a quale cambiamento culturale si è determinato in questi anni nel nostro Paese e allora da un certo punto di vista
Proprio perché qui c'è un elemento di nostra storia sì ce ne andiamo a vedere quando nasco le camere del lavoro quando nasce la CGIL quando nasco le prime categoria cioè alla fine dell'ottocento e i primi del Novecento è fuori dubbio
Che noi siamo un pezzo di storia anche del movimento socialista e di movimento dell'emancipazione delle lavoratrici e dei lavoratori quelle sono le nostre radici siamo nati via un pezzo della nostra storia e non è un caso
E fino agli anni Novanta e fu Bruno Trentin
Segretario che prese una decisione poi con con condivisa dall'insieme dell'organizzazione fino agli anni novanta era un fatto anche normale di costituzione della nostra organizzazione che ci fossero anche componenti politiche organizzate al nostro interno la componente comunista la componente socialista alla terza componente come elemento anche costitutivo della nascita della CDL
Il fatto
Da questo punto di vista
Che sia stata fatta una scelta
E cioè non solo il superamento delle componenti
Ma contemporaneamente consentitemi si usa ancora una volta e poi non lo faccio più il nome di Bruno Trentin ma per ricordare un passaggio credo molto importante anche del passaggio della nostra storia non sia limitato
In quel momento Luís al gruppo dirigente della CGIL a dire che si superavano le componenti
Ma anche proposto che l'identità della CGIL forse proprio costruita su un programma fondamentale della CGIL
E cioè che determinava un elemento disse oggettività e di valori e di soggettività politica fondata su basi programmatiche della nostra organizzazione
In questo senso rivendicando emettendo le Vito diciamo così sulle gambe anche un'idea di un soggetto che non solo non è anonimo distaccato o indifferente a quello che succede nella politica ma che vuole al contrario dialogare rapportarsi alla pari con le forze politiche
Ma che non vuole prendere a prestito da quello da quella forza politica il proprio programma e la propria azione perché il nostro programma la nostra identità
Non la vogliamo costruire assieme alle persone lavoratrici e lavoratori pensionati giovani disoccupati
In carne ed ossa che rappresentiamo e che assieme a noi vogliono costruire queste elemento è questo aspetto
E badate che questo non è un elemento insisto
Di chi non si vuole occupare o che è indifferente a quello che avviene è esattamente il contrario
Noi siamo assolutamente interessati al fatto che la politica torni ad avere ad essere un elemento che ha la fiducia del paese che oggi non ha purtroppo
Che superi questa distanza
Perché quando arrivi in un Paese che il cinquanta per cento cioè la metà non va a votare ce la vogliamo dire in italiano questo alla lunga rischia di mettere in discussione la stessa tenuta democratica del nostro Paese
E rischia di portare nella testa delle persone che non si sentono più rappresentate all'idea che non è la democrazia che rappresenta ma è la soluzione autoritaria dell'uomo forte che deve rispondere ai bisogni e disagi sostanzialmente che ci sono
E noi dobbiamo proprio dirlo con forza questo elemento noi perché noi siamo in grado di insegnare la politica che cosa deve fare
Ma proprio perché se condividiamo il fatto
Che oggi uno degli elementi che si è determinata e questa rottura sociale di rappresentanza anche del mondo del lavoro in tutte le forme con cui il mondo del lavoro oggi si presenta nella sua difficoltà
Evidente allora che è una funzione essenziale proprio per non rinunciare ai nostri valori alla nostra idea alle nostra storia ma per essere in grado quelle Radice quei valori quella storia di poterlo utilizzare per determinare quali sono i fiori che oggi servono
E in questo contesto io penso davvero che noi questo elemento e questo passaggio lo dobbiamo fare
Con molta forza e con queste caratteristiche
E per questa ragione io penso
Che la democrazia
In questo contesto è un punto decisivo
La democrazia intesa come partecipazione delle persone
E anche come loro diritto di votare
E cioè di essere messi nella condizione di essere protagonisti di un percorso e di una partecipazione alle loro decisi dalla alle decisioni che riguardano la loro vita
E le loro condizioni di lavoro
E guardate
Per questo io credo che sia un tema molto importante
E le decisioni che stiamo prendendo con la discussione che abbiamo fatto
Che fa i conti con le tante diversità e con le tante situazioni diverse che compongono la nostra categoria e sono assolutamente d'accordo con tutti quelli che l'hanno detto che non è il momento di semplificare io sono assolutamente d'accordo
Le categorie la confederazione sono non due cose diverse sono la stessa cosa e se non continuano esserti tutte e due non c'è più la CGIL deve esser chiaro questo passaggio
Ma proprio nello stesso tempo noi dobbiamo avere la forza di sapere che ci sono una serie di principi di valori di pratiche che hanno un valore generale che poi ognuno deve provare a declinare rispetto ai problemi alla condizione che dette si determini e guardate che lo dico molto banalmente io qui penso ci sia un punto quando diciamo mettere nelle condizioni le persone di poter votare di poter decidere sulle condizioni che li riguardano
Questo vale sia per la possibilità di eleggere la propria rappresentanza sia per la possibilità di poter dire la propria sul valore degli accordi sul valore delle piattaforme
Anche perché qui c'è un punto non siamo un sindacato
Che ambisce
A fare accordi
E affari intese che riguardano tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori iscritti e non iscritti
Noi non siamo quelli che pensano che i nostri accordi valgono solo per gli iscritti
Noi pensiamo che la nostra azione deve valere universalmente per tutte le persone quando noi proclamiamo uno sciopero generale non è che chiediamo dice operare solo a chi è iscritto al sindacato
Noi chiediamo dice operare a tutte le persone abbiamo bisogno che tutte le persone ti sospendano
Ma se tu gli chiedi questa cosa fatemela dire brutalmente devi essere anche disponibile quando discute di accordi che riguarda la loro condizione diciotto porti anche a loro giudizio di metterti nella condizione che loro portano non solo scioperare quando glielo chiedi
Ma anche poter dire poter partecipare alla discussione di quando prepari le piattaforme in nome del loro interesse non so se chiaro come concetto
Perché se tu non metti le nelle condizioni le persone di poter partecipare di poter decidere di dire la loro
Perché consideri che non sono in grado di capire perché sei tu che capiti più di loro tu stai svilendo quella persona proprio nella condizione di poter partecipare di poter essere un soggetto che prende delle decisioni
Provate a pensare Prada per insaporire alla politica quasi dritta quasi ha detto lattanti non vanno a votare
E questo è un problema Prata pensare se saltasse fuori qualcuno che pensa che il Parlamento anziché essere a suffragio universale dovrebbero votare solo quelli che sono iscritti ai partiti provate a pensare secondo me lo legano se uno perse uno propone una cosa così dicono va be'
Avuto qualche problema vediamo di dargli una mano diciamo così per recuperare un principio di realtà che in questo momento ha perso
Lo dico da un punto di vista banale perché il nostro obiettivo è naturalmente aumentare il numero degli iscritti che la discussione che fatta
E naturalmente sappiamo perfettamente che anche è una conquista quella di fare gli scritti ma da in questo senso badate che l'elemento con cui noi siamo in grado di qualificare questo elemento io credo che sia un punto decisivo
E mi son convinto ancor di più di questo passaggio e non vuole essere una forzatura una forbice ascoltando le delegate i delegati proprio di questi giorni
Qui
Perché non solo ci sono stati tanti interventi come ci ricordava giustamente
Il presidente Franco
Ma ci sono stati anche tanti interventi di delegati di delegate
E la bellezza di questi interventi
A volte fatemela dire così anche più precisa
E più passionale To più forte di quella che a volte noi dirigenti sindacali a volte possiamo fare
Perché la forza di quegli interventi era che partivano da quella che era la loro condizione i loro problemi e quello che stanno affrontando ogni giorno nel luogo di lavoro
E l'Adecco grossa ma la penso noi senza le delegate ai delegati che ci mettono la faccia e che ogni giorno fanno quella parte noi non esiste avremmo queste elemento dobbiamo averlo chiaro
è il nostro problema non è solo di educare di formare i delegati che è vero ma è anche ad imparare dai delegati rispetto a quello che fanno e ai problemi che vengono avanti
Perché questo è il tema
E se in questo anno in questi due anni noi abbiamo potuto reggere e in alcuni casi aumentare i nostri consensi nel voto e negli scritti proprio perché
Le delegate ai delegati innanzitutto nei luoghi di lavoro
Sono stati capaci di gestire una situazione difficile come questa di essere un riferimento per la tutela e la sicurezza delle persone
E proprio per questa ragione io credo che questo è un punto per noi fondamentale
Proprio di principio strategico se c'è un elemento di riforma
Che dobbiamo assumere come tema di riforma della CGIL io credo proprio sia quella dell'estensione massima di tutte le forme di democrazia e di partecipazione e vorrei essere chiaro
Nessuno pensa di mettere in discussione la democrazia delegato la democrazia di rappresentanza
Un conto è parlare di piattaforme di accordi e che necessariamente se riguardano tutte le persone se una volta che fatto quegli accordi gli effetti di quegli accordi riguarda tutti io debbo mette nella condizione in linea teorica che tutti possono dire la loro
Ma allo stesso tempo certo anche i delegati sono eletti dentro le Rsu
E badate che qui c'è un punto molto preciso
Visto anche la discussione
Qui c'è un elemento di responsabilità la democrazia è una cosa importante serio
E scusate io faccio banalmente un elemento
Lo dico anche raccontando cose che a me nella mia esperienza sindacale sono anche successi
E banalmente
Se uno fa una trattativa e fa un accordo vota la piattaforma poi fa la trattativa arriva un accordo
E quell'accordo per essere valido lo fai votare
Se i lavoratori lo approvano e hanno una maggioranza quell'accordo è valido
Se i lavoratori non dovessero approvarlo tu non sei nella condizione di dire che quell'accordo di valido perché i lavoratori non capito quello che succede
E dall'altra parte
Devi essere anche nella condizione
Che si è un accordo lo approvi e cioè una maggioranza
Insisto un accordo che non mette naturalmente in discussione diritti indisponibili che non mette in discussione con un accordo che è frutto delle piattaforme dell'azione sindacale facciamo noi lo dico in modo molto chiaro i diritti indisponibili non si firma non è si mettono sotto voto né si rinunciate questo queste chiare palese tra di noi
Fino al punto che se qualcuno lo fa senza alcun problema facciamo altro e non accettiamo quella condizione di
Ma se si determina una situazione anche diverso azione elemento anche di responsabilità
Voglio semplicemente dire a me è capitata nella mia esperienza di fare tutto una trattativa di arrivare alla fine di pensare a diversità di quello che pensava
La maggioranza delle residue e le altre organizzazioni di non ritenere necessario di considerare conclusa quella vertenza
Mi riferisco nella mia esperienza la vertenza Piaggio di tanti anni fa ci fu un referendum in cui la FIOM in quel caso insieme anche i delegati disse ai lavoratori che bisognava respingere quell'accordo
E le altre organizzazioni un'altra parte diceva che invece andava bene quell'accordo
Alla fine si votò la maggioranza dei lavoratori per non tanto ma la maggioranza dei lavoratori approvò quell'accordo io il minuto dopo sono andato a firmare quell'accordo anche se pensavo che non era sufficiente perché dovevo rispettare sostanzialmente quel mandato
Certo non era in discussione diritti indisponibili
Ma era un elemento di elemento di democrazia di rappresentanze anche di tenuto unitario
E la stessa cosa da un certo punto di vista riguarda il ragionamento che le abbiam fatto per le delegate i delegati questo elemento di responsabilità nel momento che tu gestisce una rappresentanza un elemento di responsabilità che deve valere per tutti
Perché banalmente fate l'opposto sei lavoratori approvano un accordo e chiede una partita che non è d'accordo e continua non firmarlo quella cordoli non sarebbe mai tali sono stato chiaro
Qui non è che posso presentare una piattaforma fare una vertenza dire che voti e poi non rispettare sostanzialmente il voto che fai
Perché badate che questo elemento non solo determina l'elemento di rottura ma mette in discussione anche il valore della partecipazione della democrazia all'interno dell'organizzazione
E io credo che questo sia un punto importante e da un certo punto di vista lo dice in modo molto chiaro il problema della democrazia non si conclude col voto su una piattaforma o su un accordo ma il problema della democrazia si affronta anche su come costruisco queste richieste su come coinvolgo anche in precedenza su come sono in grado di affrontare sostanzialmente questa situazione
E so perfettamente che abbiamo anche tutto un pezzo del nostro mondo
Perché non dappertutto è possibile avere l'RSV l'RSA non tutto il mondo è fatto in questo modo e quindi abbiamo anche un problema di come siamo in grado di affrontare questa situazione ma insisto oggi se noi vogliamo ricostruire un'unità
Del mondo del lavoro e vogliamo che la questo elemento sia anche l'elemento centrale di proposta con le altre organizzazioni per la costruzione di un solo di una soggettività sindacale che vada oltre l'unità d'azione io penso che la democrazia sia un punto decisivo
Anche a volte per affrontare temi su cui possono esserci idee diverse tra organizzazioni o tra l'organizzazione sostanzialmente i lavoratori cosa che può capitare
Cosa che può avvenire che in molti casi avviene su cui devi essere in grado di trovare
Anche delle mediazioni e io credo che questo sia un punto importante
Della nostra discussione che vada affrontato
E che sia un elemento anche che ci porta il problema di praticare questo come elemento anche di estensione della San della sindaco Rizzo azione nei luoghi di lavoro non solo in termini di iscritti ma quando penso alla sindacalizzazione penso proprio al fatto che quelle persone
La dico così per me un luogo sindacalizzata o non è solo un luogo che ho degli iscritti
Per me è un luogo sindacalizzati e quando quei lavoratori lì oltre iscriversi
Hanno deciso anche di mettersi assieme di eleggere una loro rappresentanza e quindi di fare la CELTA che i loro problemi li affrontano collettivamente dentro a quel luogo di lavoro lì questo è il punto della sindacalizzazione
Perché a quel punto non do Sol un servizio ma ho messo nella condizione quelle persone di usare il proprio diritto di organizzarsi collettivamente il sindacato
E in quanto tale di poter partecipare dentro la discussione sia sindacale sia più generale che riguarda la vita dentro quell'organizzazione
Lo so perfettamente non è né semplice né facile né scontato e insisto dobbiamo proprio anche cogliere il fatto che le situazioni non sono tutte uguali le esperienze le storie non sono tutte uguali
E quindi non è il momento di dire che c'è un unico sistema un unico modello uguale per tutti ma c'è un punto di fondo che insieme a noi dobbiamo affrontare come allarghiamo
Questo elemento è come questo elemento della democrazia sia un elemento fondamentale di rilancio di costruzione della stessa organizzazione sindacale
E del resto lo dico anche qui senza senza diciamo così al riprendendo un ragionamento che ho provato a fare anche nella relazione il richiamo alla stagione dei consigli
Non era perché oggi penso che siamo nella condizione di ripetere ciò che successe negli anni settanta il mondo è cambiato cambiate le imprese c'è una situazione sostanzialmente diverso ma guardate che andando anche a rileggere a studiare quella che fu la discussione all'ore come ci si arriva con una discussione anche dentro la CGIL Luciano lama
Divenne segretario generale con il congresso del sessantanove settanta e dentro la CGIL la discussione era proprio questo
Tra chi pensava che si doveva superare le commissioni interne e andare verso i consigli di fabbrica
E a quel punto dire che i consigli di fabbrica come soggetto che veniva eletto da tutti i lavoratori anche se era letto su scheda bianche potevano essersi delegati iscritti a nessuno ma che erano stati eletti dai lavoratori diventavano la rappresentanza
A cui l'organizzazione sindacale chiedeva un pezzo di sua sovranità
Fu quel processo Lisi
Che portò migliaia e migliaia di delegate e delegati a partecipare e fu quel processo lì che aprì la strada anche ad un processo di unità sindacale che arriva alla Federazione unitaria
E ha detto quello che ha avuto perché tu avevi liberato delle energie avevi dato la possibilità ai delegati alle delegate alle persone di partecipare di essere soggetti che in prima persona si muovevano sostanzialmente in quella direzione
Ora io credo che è questo il punto da cui cosa significa oggi con la situazione che abbiamo con le difficoltà con i processi che qui abbiamo raccontato allora non c'era il livello
Di esternalizzazione di frantumazione di appalto di subappalto diciotto a patto che abbiamo oggi non c'era questa situazione e oggettivamente oggi molto più difficile affrontare questa situazione
Ma noi da un certo punto di vista ci dobbiamo porre il problema
Di come oggi in questa nuova situazione alcuni principi e valori di fondo siamo in grado di poterli affrontare
Anche con un grado di sperimentazione anche con un elemento di misurazione in cui ci possono essere anche esperienze diverse che mettiamo in campo ma tutte devono andare secondo me nella direzione di misurarsi su questo tema
E io credo che questo è guardate che lo dico perché considero davvero
Che questo sia l'elemento di discussione di confronto anche con le altre organizzazioni e da un certo punto di vista questo è anche il tema che ci porta con forza a sostenere quello quell'iniziativa che abbiamo fatto su cui non c'è ancora stato una risposta
Giacciono ancora in Parlamento il nostro milione e mezzo di firme depositato per una legge sulla rappresentanza
E badate che da un certo punto di vista oggi avere una legge sulla rappresentanza che sostiene e rafforza il diritto alla contrattazione collettiva e al diritto di poter votare un elemento decisivo perché è importante come diceva qui Serena
E come ha detto qui Francesco
Che l'elezione dei delegati e delle delegate nel pubblico impiego non sia solo una cosa loro ma sia una cosa di tutti
Perché noi dobbiamo batterci affinché quel diritto che oggi è garantito da una legge per quei lavoratori del pubblico impiego di poter votare in qualsiasi luogo di lavoro e ci siano se sono in grado di presentare un candidato
Noi dobbiamo fare in modo che quel diritto diventa un diritto di tutti i lavoratori italiani di tutto il mondo in tutti i luoghi e da un certo punto di vista effettuati voglio rafforzare la contrattazione
La forza della contrattazione proprio legata anche al fatto se sia in grado di costruire un elemento di rappresentanza che vanno in questa direzione
E lo dico sapendo anche i nuovi orizzonti che la contrattazione oggi ci pone
Perché non c'è solo un problema di tutela dei diritti di tutela del salario di tutela dell'orario
C'è anche un problema del diritto delle persone
Di essere coinvolte sulle scelte che le imprese compiono prima che vengono prese queste decisioni che riguardano proprio in alcuni casi le scelte sugli investimenti sui modelli organizzativi sul ruolo del lavoro
Quindi è chiaro che se la ragioniamo in quella direzione c'è anche un tema di nuovi diritti di codeterminazione
Cioè che introducono nel nostro Paese diritti che oggi non ci sono in cui le imprese prima di prendere delle decisioni debbono essere messe nella
Condizione di coinvolgere le persone e le persone organizzate possono avere il diritto di esprimere i loro pareri fino arrivare anche la possibilità
Di negoziare o di fare accordi su scelte che riguardano questa situazione
E a maggior ragione in un mondo in cui la Disney la tecnologia digitale sta cambiando
Sta aumentando i livelli di integrazione Stancampiano i modelli produttivi e chiaro che una nuova frontiera dell'organizzazione della contrattazione pone naturalmente anche il fatto di che cosa vuol dire essere all'altezza per quello che ci riguarda come sindacato
Di misurarsi soldati a mente con questi processi
E badate che questi diritti non sono diritti che qualcuno te li regala perché se la guardiamo dal punto di vista di un'impresa
Accettare un modello di relazioni sindacali di questa natura vuol dire accettare di ridurre il proprio potere discrezionale sulle scelte che fai e sulla vita delle persone che tu Betti al al lavoro
E lo penso perché in realtà quello che sta venendo avanti è la riapertura di una contraddizione
Perché se ci pensiamo oggi la domanda che c'è anche delle persone cioè la vera lotta alla precarietà in un qualche modo rilancia l'idea di una libertà nel lavoro
E c'è una domanda di poter delle persone di potersi realizzare nel lavoro che fanno e di poter utilizzare la loro intelligenza anche per poter discutere di che cosa ha fatto come lo faccia con quale sostenibilità
Ma un passaggio di questa natura come capite vuol dire anche ottenere dei diritti e degli spazi che oggi non abbiamo
E vuol dire da un certo punto di vista che non può più essere che un imprenditore semplicemente perché quello che ti dà un lavoro determina il fatto che tu non puoi usare la tua testa che non hai e i diritti e che risponde semplicemente delle prestazioni che erano in un qualche modo decide che devi fare fuori da qualsiasi possibilità
Quando si parla di qualità del lavoro di investimento nell'innovazione di qualità questo e io penso una cosa di questo genere per ottenerla Zezza è molto probabile che devi agire il conflitto non te lo regalo
Ma un elemento di questa natura perché possa essere condiviso ha bisogno di essere vissute di essere costruito assieme alle persone che tu vuoi rappresentare
E sapete perché dico tutto questo
Perché non so se avete letto oggi a me ha colpito molto l'intervista
Del presidente della Confindustria
Che c'è oggi sul Corriere della Sera
Soprattutto su un punto mi ha colpito
Lui parla di riformismo competitivo
Io mi son chiesto ma stanno assieme le parole riformismo competitivo
Perché per me
Le riforme
Non è che debbono essere competitive le riforme devono essere giuste
Le riforme devono essere redistributive
Competitivo Pertini anzi ho pensato
Oggi il problema
Non è che manca la competitività
Il problema è che oggi nel mondo del lavoro ce n'è troppa di competitività tra le persone
E ho pensato
Che è un insegnamento di Di Vittorio
Rispetto alla funzione del sindacato
Era proprio questo di Vittorio già insegnato che è un compito fondamentale di un sindacalista e di un sindacato e proprio impedire
Che le persone che per vivere ha bisogno di lavorare per farlo debbono competere tra di loro perché quando avviene questo noi siamo di fronte a una guerra tra poveri è una riduzione sostanzialmente dei diritti no no né crescita in senso generale
Se poi vedo
Quello che dice in questa intervista
Per cui di fronte al problema dei contratti nazionali e della crescita del salario dell'inflazione che cresce questo risponde dicendo no non va cambiato nulla i contratti nazionali devono essere collegati a questo perché è l'unico luogo in cui debbono crescere eventualmente i salari con la produttività sono là dove si fa la contrattazione aziendale voi capite
Che anche questa è una cosa per noi non accettabile non perché ne siamo contro la contrattazione aziendale
Ma perché non sappiamo perfettamente che tanto più in un Paese come qui abbiamo discusso fatto anche di tante piccole e medie imprese
Dove la maggioranza dei lavoratori al limite in imprese dove la contrattazione aziendale non c'è se non sono i contratti nazionali che tornano ad avere un'autorità salariale e a porsi il problema di aumentare il valore reale dei salari
Questo vuol dire accettare la programmazione e la riduzione dei salari di lavoro
E trovo singolare
Che finché non c'era il costo dell'energia
Va a questi livelli
Andava benissimo anche quell'indicatore perché quei vantaggi
Erano serviti all'impresa anche ad aumentare i loro profitti adesso che si apre un altro tema è che quegli indicatori riducono oltre le cose anche il salario dei lavoratori ci dice che invece va benissimo perché non è il momento di redistribuire i profitti che nel frattempo prima loro hanno fatto sul lavoro dei lavoratori senza riconoscerlo
Ecco se il riformismo competitivo significa queste cose noi diciamo in modo molto chiaro che secondo noi non è questo di cui ha bisogno anzi proprio per questa ragione
Io penso che uno dei temi di fondo alla luce anche della discussione che qui abbiamo Fogliato e proprio rimettere al centro la lotta alla precarietà
Qui Fabrizio ha ripreso un esempio che aveva fatto in una riunione tra segretari preparatori della di questa giornata che abbiamo avuto l'esempio del chiodo
Lui ricordava Fabrizio che è un vecchio delegato
Gli aveva ricordato
Una rivendicazione importante come un chiodo
Che se lo vuoi piantare ed è giusta quella rivendicazioni tu quel chiodo lo devi battere fino a quando non è piantato tutto perché altrimenti non lo porterà e mai a casa e non farà la funzione che deve avere
Allora se noi assumiamo e mi sembra che siamo tutti d'accordo
Che oggi uno degli elementi centrali è proprio la lotta alla precarietà
Evidente allora che qui ci deve essere una conseguenza sia nel rapporto con il Governo e lo dico con molta onestà
Quale dobbiamo sapere se assumiamo questo tema anche nel rapporto col Governo
Oggi questo elemento apre una discussione un potenziale conflitto con tutte le forze politiche che compongono quel governo
Lo dobbiamo sapere questo elemento perché ad oggi non c'è un cambiamento certo ne abbiamo avuto un incontro importante con il ministro del lavoro che ha detto che vorrebbe cominciare ad affrontare questa situazione e ha posto il tema come affrontarlo
Noi abbiamo bisogno come qui veniva ricordato di farlo vivere
Di farlo vivere attraverso sia il confronto con il governo
Sia attraverso il fatto che si aprono vertenze in tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati dove il problema della trasformazione di chi è precario
A tempo indeterminato e la lotta perché questo avvenga diventa un elemento che facciamo vivere attraverso piattaforme che costruiamo attraversa mobilitazioni che mettono insieme questa cosa
E questo è un altro tema
Allora se vogliamo essere consapevoli e coerenti col dire nei prossimi giorni andare in questa direzione
E penso che sarebbe importante gli abbiamo accennato ieri sera in segreteria dopo la riunione della Commissione quando si lavorava per proporre anche delle soluzioni finali sulle schiere che oggi discuterete
Che forse ed è un lavoro che dobbiamo fare è il momento
Di lavorare nei prossimi mesi
Ad ad una iniziativa
Vediamo quanto grande vediamo come prepararla che vada anche oltre la Consulta sulla contrattazione ma che arrivi eventualmente anche ad organizzare una grande assemblea di delegati e delegati intercategoriali e con tutte le categorie
Insieme alla CGIL in cui l'oggetto della discussione sono proprio le politiche le linee di politica contrattuali che ci si dà
Con il fatto che poi c'è l'autonomia di ogni singola categoria ma c'è un elemento che dà un indirizzo e un sostegno a una vertenza generale che noi vogliamo aprire proprio a partire dai problemi della precarietà
E se ci pensiamo da un certo punto di vista
Proprio perché l'après l'assalto diciamo così la lotta vera l'orizzonte vero della lotta alla precarietà e la libertà nel lavoro
Vuol dire in realtà questo aprire una discussione sui contenuti della contrattazione che riguarda tutti gli aspetti che compongono l'attività lavorativa a partire dalla questione dell'orario
Dove sappiamo che in alcuni casi sull'orario ha il problema
Di non fare lo straordinario di non fare dodici ore là dove nei cantieri ti viene proposto e giustamente noi ci opponiamo ma parlare di orario vuole anche dire che ci sono i part-time involontari che vorrebbero lavorare molto di più è che non lo possono fare
In termini anche di condizioni
E da questo punto di vista la questione oggi del tempo e dell'orario di lavoro torna ad essere un elemento fondamentale ma per poter contrattare l'orario R. distribuirlo in modo diverso attrarre persone per creare lavoro e per creare qualità
O lo contratti non lo puoi contrattare semplicemente a livello nazionale non so se è chiara come concetto
Questo tema è un tema che per sua natura ha bisogno di essere contrattato nei luoghi dove la prestazione lavorativa si può esercitare sia dentro l'azienda sia dentro la filiera sia dentro i soggetti e allora li ha il problema che anche i coordinamenti che noi vogliamo costituire tra diversi delegati che applique che vi lavorò negli stessi luoghi ma che hanno diversi contratti è chiaro che il problema di come con questi dei luoghi di trattativa che siano comuni in cui puoi decidere sostanzialmente hai la possibilità di fare accordi che si misurano su questi problemi
E allo stesso tempo penso
Che noi faremo male
A sottovalutare ho sentito alcune cose
Anche tutto ciò che abbiamo fatto perché non va regalato a nessun altro
E giustamente qui veniva rivendicato
E tra l'altro questo io credo che sia un elemento di rivendicazione
Che indica proprio la necessità di ricostruire quella cultura politica del lavoro che dicevo all'inizio
Perché se si riconosce
Che si è alla fine riusciremo a uscire da questa pandemia
E grazie al lavoro delle persone non a qualcos'altro
E al lavoro delle persone sia quelli che hanno fatto alla ricerca sia quelli che hanno curato le persone sia quello che hanno garantito i servizi sia quelli che hanno continuato a lavorare anche dentro il periodo di questa natura
E se non c'erano gli accordi che noi abbiamo fatto sulla salute e sulla sicurezza e se non c'era tutto quello che abbiamo fatto noi non saremmo in questa condizione
Ma dall'altra parte proprio perché in realtà oggi il rischio che nel momento che si intravede la possibilità di uscire da questa situazione
Tutto questo passa in cavalleria e si torni a una logica di non considerare quello che è avvenuto è evidente che noi abbiamo bisogno di rimettere al centro con forza proprio un ragionamento di questa natura che rimette al centro il lavoro e la condizione e in un qualche modo che sia in grado
Di affrontare questo tipo di elementi e non credo che dobbiamo regalare quello che siamo riusciti ad ottenere a qualcun altro se non eravamo noi insieme nelle modalità che abbiamo fatto non saremmo sostanzialmente nella condizione in cui siamo e allo stesso tempo se ragioniamo su quello che dobbiamo fare
è evidente che questo elemento pone anche il tema di come si gestiscono le tante vi organizza Sironi che oggi sono aperte trasversalmente in tutti i settori
L'ho detto nella relazione lo ripete qui forse c'è anche un cambiamento culturale diciamo così anche di attenzione che tutti noi dobbiamo avere si parla di politica industriale quindi si evoca l'industria
Ma in realtà non siamo di fronte alla necessità di una politica generale e anche pubblica che si è in grado di ragionare su come si ricostruisce questo Paese nell'insieme dei settori con anche le interconnessioni nuove che tra i settori oggi sostanzialmente esistono
Perché se io parlo di mobilità cioè di come si muovono le persone di come si muovono le merci non ragiono solo di che prodotti costruisco che non siano sottratti sosta che siano ambientalmente sostenibili ma se sviluppo tutto questo ragionamento ce lo ricordano in un intervento anche il segretario dei trasporti
Noi siamo di fronte al fatto che in realtà
Dietro a questo ragionamento sta cambiando il modo di funzionare delle città la vita delle persone e da un certo punto di vista questo elemento sta determinando anche il cambiamento dei nostri comportamenti e delle condizioni sostanzialmente diritta e se la guardiamo da un certo punto di vista lo sviluppo ad esempio delle attività del turismo del commercio della conoscenza anche per creare nuovo lavoro ognuno di noi capisse che se non costruisce un sistema di mobilità che permette a chiunque viene in Italia di potersi muovere rapidamente e di poter girare dappertutto tu non sarai mai in grado di sviluppare anche un'idea di qualità che abbia uno sviluppo di questa natura
Faccio banalmente questi due esempi per dire che questa interconnessione porta alla necessità che oggi parlare di politica industriale non è semplicemente parlare del settore industriale ma è proprio pensare al loro sviluppo di un Paese che sia fondato sulla qualità del lavoro e che sia fondato anche su un rapporto con il territorio e sulla sostenibilità ambientale che guardi a trecentosessanta gradi sostanzialmente queste condizioni
E oggi uno dei temi che abbiamo è proprio come facciamo in modo che i processi e le lotte che oggi sono aperte per gestire sostanzialmente questo processo non siano lasciate alla singola azienda dal singolo gruppo alla singola categoria ma che ci sia un disegno in un qualche modo che c'è in grado di andare in questa direzione del resto le due rivendicazioni importanti che abbiamo messo in campo
Dall'Agenzia per lo sviluppo e per l'indù per lo sviluppo industriale per lo sviluppo sostenibile dall'altro la creazione anche di un fondo che sia in grado a livello nazionale di gestire questo processo di trasformazione vanno sostanzialmente in questa direzione
E fanno parte anche di come noi dobbiamo combattere perché questa riorganizzazione non porta i licenziamenti e non porti una perdita è un peggioramento delle condizioni di lavoro
Ecco questi insieme di questioni io credo noi dovremo nelle prossime settimane essere in grado di farle vivere
Concretamente sia nel rapporto con il Governo sia nel rapporto con le nostre controparti ad ogni livello e allo stesso tempo questo pone anche il tema dentro alla questione che riguarda la lotta alla precarietà che
Per non essere precari tutta la vita e per non essere precari anche durante la pensione c'è bisogno di intervenire di agire rispetto anche alla riforma del sistema pensionistico che avremo nelle prossime settimane un appuntamento molto importante che va sostanzialmente in questa direzione condivido il fatto che è l'altro grande tema generale che noi dobbiamo essere in grado di far vivere anche questo non come un problema delle persone
Che operano in quel settore o degli anziani che possono avere qualche problema in più di salute rispetto ad altri
Ma la grande questione della salute della sanità pubblica
Oggi è un elemento di battaglia generale di tutto il movimento sindacale
E di tutta la nostra organizzazione perché è un elemento di fondo accanto al diritto alla conoscenza al diritto ad una scuola di
Certo tipo al diritto alla formazione permanente ed evidente allora che noi abbiamo bisogno di trovare il modo di far vivere questo tipo di processo
E vado verso le conclusioni
Perché da un lato dopo questa nostra Assemblea organizzativa noi andiamo verso una stagione che apre al congresso
E quindi a un momento di approfondimento anche
Strategico che ha limita profonde era
Meglio sicuramente discuterà in modo ancora più approfondito di una serie di temi che già oggi abbiamo condiviso e possono già essere una prima parte dei temi
Che dentro quella discussione vogliamo affrontò affrontare anche con la necessità di una serie di momenti di approfondimento
E allo stesso tempo così come ci eravamo detti
Alla
Al congresso di Bari il compito anche di questo gruppo dirigente a partire anche dal sottoscritto
E anche quello di lavorare perché si possa procedere anche ad un rinnovamento del gruppo dirigente allo stesso tempo ad una processo che sia in grado anche sul piano formativo di qualificare delegati
Gruppo dirigente e via di questo passo
E io credo che su questo visto che poi arriveremo a votare a prendere delle decisioni
Avremo modo scheda per scheda di dire delle cose io voglio semplicemente ricordare alcune cose che considero particolarmente importanti
Io penso che tutto il lavoro che ci apprestiamo a decidere rispetto al coordinamento dei delegati alla costituzione dell'assemblea dei delegati delle dei ragazzi degli attivisti
Nostri compresi gli attivisti della lega dello Spi a livello del territorio a livello di zona
In un'ottica che sia quella di rafforzare il ruolo delle Camere del lavoro e di rafforzare la nostra contrattazione sul territorio e nei luoghi di lavoro
Perché anche qui condivido continua ha detto non c'è una contrapposizione il territorio e luogo di lavoro il luogo di lavoro e territorio ed a un certo punto di vista la capacità di mettere assieme anche politica di questa natura vanno in una determinata direzione
E dentro a questo naturalmente anche tutto il passaggio che è stato qui discusso
Del rapporto anche diverso coi servizi e con l'integrazione mi ha colpito l'intervento più ascoltato non mi ricordo adesso di quale territorio ma mi sembrava una giovane che lavora nei servizi del Caf
Che in realtà con grande passione ci ricordava una cosa che anche qui abbiamo bisogno di fare io credo tutti assieme un passaggio lei dice che in modo molto chiaro ed è vero chi viene da noi
Non pensa di venire al Caf o di andare all'Inter pensa che noi siamo la CGIL
E pensa di venire alla CGIL
Allora banalmente
Guardate che questo comporta un doppio problema
Che noi dobbiamo superare nella nostra testa che c'è il lavoro politico che c'è lavoro tecnico
Vi è chiaro come concetto
Perché in realtà
In realtà visto che parliamo anche di formazione parliamo di formazione continua
Noi dobbiamo essere in grado che ognuno di noi nel lavoro che fa deve avere sia competenze tecniche sia competenze politiche lo fate chiaro come concetto
E la prima integrazione e accettare nella nostra testa che questo è un modo di lavorare di affrontare il tema
Perché l'integrazione non è sufficiente scrivere in un documento che dobbiamo essere più integrati non fosse chiaro come concetto
Perché lo possiamo scrivere finché lo vogliamo che dobbiamo essere più integrati ma l'integrazione e la si fa se ognuno di noi fatemela dire così all'umiltà di sapere che non c'è uno che sa tutto e chiedere può far tutto ma l'umiltà di avere anche la capacità di ascoltare e se non sai una cosa avere l'umiltà di chiederla chi la sa non so se chiaro come Conte
Ed è il modo per affrontare questa situazione
Perché se noi guardiamo alle persone che rappresentiamo quando diciamo che bisogna prendere in cura
Prendere in carico scusate la parola d'ordine prendere in carico i nostri iscritti e proviamo sapete cosa vuol dire questo secondo me col dire una cosa molto precisa
Che non dobbiamo più parlare degli iscritti come dei numeri quanti ne abbiamo certo che dobbiamo crescere ma ne dobbiamo ragionare che dietro ad ogni scritto c'è una persona che ha un nome e un cognome ha dei problemi a dei bisogni
E la nostra cosa deve essere che come siamo organizzati nelle categorie nelle camere del lavoro e con i servizi noi ci dobbiamo porre il problema se come siamo organizzati siccome lavoriamo se come ci rapportiamo coi lavoratori
E con i nostri iscritti noi siamo in grado di poter dare una risposta all'insieme dei bisogni che quella persona Lia
Che non sono solo il bisogno che ha di lavorare ma può essere anche il bisogno di una casa che non ha può essere anche il bisogno di un servizio che non ha può essere anche il bisogno dell'anziano non autosufficiente che a casa e che non è in grado di affrontare questo tema
Allora da un certo punto di vista la confederali TAC questo vuol dire
E questo ci dice anche un'altra cosa se vogliamo essere onesti tra di noi
Non sono confederale io perché ho la giacchetta della CGIL il marchio sono della CGIL e non è confederale una persona perché lavori in una categoria
Siamo tutti i confederali e cos'è che fa la differenza non la giacchetta che ho ma quello che faccio
Perché la confederali ITA in qualsiasi luogo dove sono e quella significa essere in grado di tenere assieme diversità e di fare una sintesi tra diversità e rappresentare tanti bisogni e tante diversità diverse
E questo ci dice anche un'altra cosa che la solidarietà
Non è che uno nasce solidale capite cioè non è che di Jai siccome avevo mio padre mia madre che erano solidali erano anche di sinistra anche antifascista io nasco telefono solidale no non si trasmette con il DNA questa cosa
Non funziona così
E da un certo punto di vista la solidarietà è proprio la pratica che fai e se ci ragioniamo perché è importante battere il chiodo sulla precarietà e assumere il fatto che la precarietà non può essere un problema dei precari
Perché la solidarietà vera non è
Fatta tra eguali perché tra uguali la solidarietà la cosa più semplice del mondo la solidarietà vera è se quelli che stanno meglio sono pronti a battersi per quelli che stanno peggio sono pronti a migliorare la loro condizione e se noi non lo facciamo se noi non lo facciamo non ci proviamo a farlo
Le nostre parole cambiano di significato
Perché anche qui noi dobbiamo metterci nella condizione di quel giovanili
Che precario
E che lui mentre noi a limita diamo avuto la fortuna di cominciare a lavorare tanti anni fa quando quelli prima di noi ci avevano dato dei diritti e abbiamo cominciato a lavorare con dei diritti senza essere precari
Molti giovani oggi non hanno mai visto nulla di diverso della precarietà per loro è un fatto di normalità non so se è chiaro
Quando a quei lavoratori liquidity che il lavoro è un diritto loro ti guardano e non sanno di che cosa stai parlando
Perché loro quel diritto lì non c'era mai avuto e se io voglio parlare con loro e li voglio rappresentare non posso descriverli come pelle il mondo e come sono io di sinistra e come sono io solidale notato è chiaro
Perché da può essere in grado di dimostrare che il mio essere solidale il mio essere di sinistra il mio essere attivo e nella condizione di cambiare la sua condizione lo Stato è chiaro come punto
E allora fatemela dire così non lo dico con nessuno questo vuol dire davvero avere un approccio lo dico a partire da me
Meno burocratico e meno distante cioè di chi pensa di raccontare ad altri quello che deve fare ma dobbiamo all'opposto avere l'umiltà di sporcarsi le mani non so se è chiaro
Di rimettersi a discutere con questa sapendo che non è né semplice né facile
E non è vero lo dico in modo molto chiaro non è che sto pensando che i lavoratori hanno sempre ragione ho desiderato sempre no non è così ma c'è una discussione da fare ma se tu vuoi ricostruire una fiducia nei nostri confronti appunto la gente si deve fidare di te ti deve sentire uno di loro anche quando al limite non sei d'accordo perché quando non succede questa cosa si determina una rottura un allargamento e uno dei problemi che forse noi abbiamo è proprio questo
Che dobbiamo affrontare che deve essere affrontato
E in questa assemblea d'organizzazione io credo che la forza della nostra discussione lo dico con onestà noi non siamo in grado lo sappiamo su tutte le undici schede di prendere tutte le decisioni che in quelle undici schede avremmo voluto prendere
Lo sappiamo perché nel percorso ci sono cose che siamo in grado di decidere ci sono altri temi più complessi più difficili che insieme possiamo decidere un percorso per provare ad affrontarlo
Perché la complessità quando è complessa va affrontata per quello che senza semplificazioni ma allo stesso tempo è evidente che c'è un elemento anche di cambiamento e io insisto
Io penso davvero che il lavoro che qui abbiamo fatto
Insieme
Debba diventare anche un elemento di valore
Io insisto
L'ascolto tra essere partiti non già con le proposte finali
Ma essere partiti di Chiang dicendo al gruppo dirigente ascoltiamo per noi temi sono questi cosa si potrebbe fare come la vivi che proposte possiamo fare aver riflettuto assieme
E aver provato a prendere delle decisioni sia quando ci siamo riusciti sia quando diciamo che c'è bisogno di darti un tempo e un percorso per affrontarlo
Se davvero tutti consideriamo gli ho girato un po'nell'assemblea già fatto i temi io ho sentito parlare dei media generalmente di aver
Aver vissuto positivamente questa discussione con le modalità che in alcuni casi anche categorie hanno scelto individuando non discutendo di tutte e undici scegliendo alcune cose approfondendo le con gruppi di lavoro
Se questo lo consideriamo davvero un metodo importante che ci può far crescere
Perché lo dobbiamo usare una volta ogni sette anni
E non dobbiamo porci il problema di come questo possa diventare anche un modo di lavorare normale per affrontare la nostra situazione per affrontare pesta situazione perché badate che quando si discute c'è troppa verticalizza Hautes altre orizzontalità
Io diverso consecutivi vi dico con franchezza io quando comincia a sentire di verticali ed orizzontali dopo un po'mi perdo non so come succede a voi no mi perdo
Per un certo punto non capisco più se sono orizzontali e si sono verticale dove sono
E da un certo punto di vista al punto che io vedo è in realtà come noi ci mettiamo assieme per discutere per affrontare sostanzialmente dei problemi
E come da un certo punto di vista il problema non è togliere spazio qualcuno qualcun'altro ma è proprio costruire quelle condizioni che attraverso la contrattazione l'azione siano in grado di modificare questo quadro e questa situazione
E allora da questo punto di vista
Se noi oggi decidiamo era questo il messaggio che volevo dire schianto dopo di me si passerà a una fase anche di voto badate che questo allora vuol dire una disponibilità davvero di tutti che nei territori nelle categorie
Nelle camere del lavoro si comincia a lavorare insieme in questo modo
Certo non abbiam fatto anche una sesta ed è un pezzo di discussione ci può investire sul territorio si può investire nei luoghi di lavoro c'è un problema anche di risorse che devono andare maggiormente al territorio e luoghi di lavoro non c'è alcun dubbio
Con consapevoli del fatto che abbiamo anche la necessità se vogliamo di aumentare gli iscritti se vogliamo avere anche più risorse per affrontare questa situazione
Ma allo stesso tempo vogliamo essere onesti partiamo anche dal far funzionare meglio tutto quello che sostanzialmente già abbiamo e in questo senso io credo
Ci sono almeno altre due questioni uno noi abbiamo affrontato il tema che riguarda la formazione del sicuramente un punto decisivo ed importanti
Che deve diventare
Un elemento di diritto permanente così come noi diciamo fuori lo dobbiamo fare anche all'interno stiam parlando alla formazione sindacale come diritto di tutte le persone delegati e dirigenti sindacali divide essere formati di potersi formare di farlo diventare un elemento ma guardate che in alcuni casi la formazione estere un momento di studio la formazione anche un elemento anche di pratiche di azione di un certo tipo perché ti formi anche a mo'a lavorare in un modo diverso ed affrontare in un modo diverso anche la tua situazione
E infine c'è un tema
Ci sono altri due temi importanti
Uno che riguarda come allarghiamo la nostra rappresentanza
E in questo caso penso tutto il mondo associativo che qui sostanzialmente è stato indicato io credo qui c'è un grande passato
Perché badate non solo oggi c'è una presenza forte di persone che si impegnano nei settori del volontariato rispetto ad altre attività
Ma allo stesso tempo proprio perché il processo di cambiamento con cui noi siamo chiamati a fare i conti ci porta a misurarsi anche con una complessità dei problemi noi dobbiamo non aver paura
Di allargare la nostra rappresentanza il nostro confronto la nostra discussione
Fino arrivare a momenti in cui fai anche dei patti di consultazione che prima di prendere determinate decisioni tutti i confronti anche con soggetti diversi da te per capire cosa penso nel quale contributo di possono dare alla tua decisione
E questo è un modo per contaminarsi ma un modo anche per aprirsi e da un certo punto di vista è un modo per costruire anche quella cultura del lavoro che abbiamo detto prima
E cioè fare in modo che da qualsiasi parte tu la prendi le associazioni e i partiti tornino a ragionare rispetto alle proposte che fanno le battaglie che fanno di quale ruolo del lavoro e di che cosa succede alle persone che lavorano rispetto alle sette che vengono fatte sostanzialmente su quel terreno e di come poi coinvolgere sostanzialmente queste persone
Infine c'è un ultimo tema
Che è stato affrontato e che io credo da adesso ma anche con il congresso dobbiamo affrontare riguarda anche la nostra composizione e riguarda come è stato detto più volte anche il ruolo delle donne dentro a l'organizzazione
E io penso che qui dobbiamo naturalmente prendersi un impegno molto preciso
Che riguarda sia
L'applicazione e il rispetto e la conoscenza
Del nostro Statuto
E consentitemi una battuta che è venuta fuori anche nella discussione in Commissione ma è bene ricordarselo perché a volte noi
Le nostre regole non dico che non le applichiamo tutte ma al limite le applichiamo fino a un certo punto uso questo termine
La dico così noi abbiamo una regola quando si parla di norma anti Statuto
Che dice che nessuno dei due generi può essere rappresentato meno del quaranta per cento e noi tante volte rischiamo di fermarsi lì
Ma se leggiamo modi nostro Statuto non dice solo quaranta per cento
Dice da un certo punto di vista che nessuno dei due deve superare il sessanta per cento
E chi l'ha detto che il sessanta per cento debba riguardare solo gli uomini e non debba da un certo punto di vista riguardare anche le donne di attivare
E badate non sto pensando ad automatismi
Sto proprio pensando ad una discussione che si in grado di affrontare questo tema perché in realtà questa possibilità noi in linea teorica ce l'abbiamo già
Cessione guardami non è che ci dobbiamo inventare delle cose ce l'abbiamo già
E allora il problema è come lo applichiamo questo elemento in questo caso pensare anche che tipi di formazione fai rispetto alle questioni che riguardano le delegate le composizioni e tutto il resto diventa un elemento decisivo
E da un certo punto di vista visto che veniva indicato penso che ci sia un doppio problema di cultura che va affrontato e che dentro la discussione congressuale credo deve trovare anche una dimensione più ampia
Uno sicuramente riguarda
Come
Una cultura che pone il problema anche di tener conto dei bisogni delle persone quindi che ci pone anche il problema di ragionare su come noi che organizziamo il nostro lavoro in termini di tempi e tutto il resto è sicuramente importante ma poi c'è un'altra questione
è un po'che ne discutiamo
E io penso che anche su questa nelle prossime settimane
Dovremo anche arrivare a fare qualcosa che dia il senso non solo della denuncia ma che provi anche a dire una cosa precisa e dare un elemento di coerenza
E non lo dico perché ci stiamo avvicinando all'otto marzo
E quindi si apre un tema di questa natura però a me e da un poche in testa mi dire una cosa che vorrei poter poi discutere ragionare capire se la condividiamo
Siccome c'è un tema di fondo
La violenza sulle donne più qualcuno ci ricordava di quanto è aumentata durante la pandemia
La fanno gli uomini
Quindi qui c'è un tema che riguarda non cosa fanno le donne per difendersi
Ma cosa facciamo noi uomini per cambiare la nostra cultura rispetto al capo
Io non voglio non lo voglio esser chiaro non è che ho la soluzione in tasca
Non ho la soluzione in tasca
Ma penso che questo è un tema che dobbiamo affrontare
E da un certo punto di vista oltre a fare una discussione generale dentro nostro organizzazione
Quello che io mi sottoponendo e che penso per un certo punto dovremo discutere
E se arriviamo no a un momento in cui c'è proprio un'iniziativa che sono gli uomini in quanto tale che mettono in campo per affrontare questa situazione per dire come necessario sostanzialmente cambia
Perché se io continuo a dire che è un problema di tutti e che devono essere qualcun altro io non mi assumo mai la responsabilità di fare i conti del perché prevale ancora nella testa degli uomini una cultura proprietaria nel rapporto con le altre persone
E in questo caso con le donne lo fate chiaro come concetto
Allora io penso che ci sono anche dei momenti
In cui devi fare anche qualche atto che rompa non so come dire che dia l'idea di un qualcosa che Prodi ad aprire sostanzialmente questa discussione io penso che noi dobbiamo farla questa discussione
Abbiamo davanti un periodo di questa natura e credo che sia un elemento di farlo e davvero visto che negli otto minuti sono scaduti
Otto e mezzo mi segna disse il terrore il tema il tempo
Io penso davvero che
Quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo qui assieme è un lavoro davvero molto importante
E davvero una giornate sono giornate molto importanti e credo come qui veniva detto da tanti
Che non solo adesso dobbiamo prendere decisioni votare le schede
Ma ci dobbiamo porre il problema da domani e questo sarà l'impegno della segreteria
Di come quelle decisioni che noi oggi prendiamo le mettiamo in pratica di come le verifichiamo
E di come facciamo in modo davvero di far crescere e di cambiare la nostra CGIL per cambiare questo Paese grazie dell'attenzione un abbraccio davvero a tutte fu