Presentazione del libro di Paolo Virno "Dell'impotenza. La vita nell'epoca della sua paralisi frenetica" (Bollati Boringhieri)

Radio radicale Nuovo appuntamento con le nostre interviste filosofiche siamo oggi in collegamento con Paolo Virno docente di Filosofia del linguaggio all'università di Roma Tre
Per parlare del suo libro recentemente pubblicato da Bollati Boringhieri dal titolo dell'impotenza la vita nell'epoca della sua paralisi frenetica intanto ben trovato professore
Grazie
Allora provenienti COMU professore solitamente l'impotenza viene definita come un'assenza di Potenza
Una potenza di cui si è privi ossia stati privati lei invece interrogando Aristotele afferma esserci una parentela fra la potenza di fare e la l'impotenza di non fare a al punto che oggi si verifica un eccesso di potenza tale da confinare feci nella impotenza
La paralisi frenetica di cui parla il sottotitolo
Come si spiega questo passaggio e soprattutto dove lo vediamo dove si manifesta questo fenomeno
Beh nel lavoro precario contemporaneo cui è richiesta
Flessibilità duttilità capacità di adattamento abitudini abitudine non avevi abitudini consolidate nell'universo del lavoro intellettuale di massa che possiamo forse constatare empiricamente concretamente questa condizione paradossale
Si è molto vicini
Quasi sia sapore hanno un un gran numero di capacità un gran numero di facoltà non si è mai stati così vicini
E così così prossimi così intimi con le potenzialità di un corpo e di una mente umane e contemporaneamente questa questa intimità con le facoltà che abbiamo non si traduce però in atti opportuni e non sappiamo né fare quel che sarebbe opportuno fare
E ricevere
Quel che dovremmo essere capaci di ricevere vi è una doppia forma di impotenza
L'impotenza diciamo così nel compiere gli atti opportunisti tratti della parola giusto al momento giusto
O o ma anche la la potenza di quegli atti che che ci permettono una ricezione
Una ricezione
Di quanto degli urti che ci vengono che ci vengono addosso ecco questa dentro che ci vede quasi un'impudicizia nella vicinanza che noi sperimentiamo con le facoltà dell'animale umano oggi un animale dotato di pensiero verbale
Che non a un ambiente prefissato ma un mondo nel quale si aggira con fatica bene questa vicinanza
Però o rende ancora più struggente l'incapacità limiti il a a realizzare questo nostro diciamo così piccolo patrimonio
Lei ora ha fatto riferimento alla ma potenza di subire alla capacità di ricevere di di di preparare il quorum i colpi di reagire di rispondere è un capitolo molto interessante del libro è dedicato proprio a questa potenza di subire e all'impotenza disubbidire
Già la potenza di subire un concerto che apre uno scenario in cui anche per ricevere per incassare per raccogliere si deve possedere una potenza ancora più interessante è l'impotenza di subire che ci getta in un panorama confuso dica di di di azioni che ci coinvolgono ma rispetto a cui non possiamo far nulla
Che cos'è l'impotenza di subire adesso nello specifico che anche in questo caso che cosa comporta oggi nell'epoca del capitalismo neo liberale questa impotenza lei anche in questo caso scrive di una esaltazione della potenza di subire che giunge al parossismo di impedirci di fatto una predisposizione ad accoglierà riceverà incassare
Come si manifesta
Ovviamente che si tratti di ricevere
Un bacio o un atto gentile o un colpo contundente e queste e cose ci vengono comunque addosso siamo dei bersagli e non possiamo non essendo il punto è se siamo dei bersagli mobili dei bersagli che danno una forma a questo loro ricevere oppure invece se sassi se siamo per così dire condannati a subire senza gli atti opportuni Aristotele su questo che è più divertente di l'Italia anzi io li e di tante cose che circolano nel mercato culturale
Attuale e
Era uno attento a questo aspetto il diceva guardate c'è una potenza di fare nel suo Greco giù inermis toglierei e tu puoi in e e c'è anche però una Potenza
Capacità facoltà di tutti diciamo come come ci pare meglio di e a Stain di impartire ecco ci sono qui e allora se c'è una potenza di partire vuol dire che ci devono essere anche gli atti io ho provato a metterne a fuoco alcuni di questi atti
Con cui si articola e prende una forma il nostro o il nostro subire il nostro ricevere c'è chi si sottrae chi resiste
Chi accoglie che accoglie quel che quel quello che gli accade quel che gli viene addosso in qualche modo in banda indo la tavola come a dire
Ti aspettavo e tutto questo da una configura una ricezione ecco la ricezione è una anch'essa una potenza potenza dei discepoli con i suoi propri atti
Tempo fa i critici letterari compiuto qualche decennio fa sì discussero a lungo vi un estetica della ricezione cioè cosa cercare quando leggiamo un bel verso di Giorgio Caproni odiosi manda in stampa ecco io credo che bisognerebbe parlare anche di una è identica della ricezione intendendo per etica quell'insieme di atti Scotti fanno della ricezione si tratti di un di ricevere un'opera di bene nei nostri confronti o viceversa un atto di violenza un licenziamento
Un'aggressione che fanno del nostro ricevere
Un
Candy
Configurato un Candy a suo modo efficace
Nel suo libro poi ci sono le azioni negative le omissioni le rinunce
Che ottengono nella sua descrizione una nuova dignità in quanto rappresentano come gli spazi vuoti rispetto a cui l'azione può trovare una propria determinatezza
Non si tratta di gesti sospesi ma dell'atto stesso di sospendere un gesto di sostenere la mancata attuazione
Quale significato a imparare a frequentare queste azioni negative e quali pericoli invece comporta l'incapacità di praticare questa sospensione mi mi mi spiego meglio ricorre nel suo libro l'esempio del lavoro precario e la fatto menzione ne ha fatto menzione poco fa anche lei come di un lavoro quasi del tutto libero da vincoli di dipendenza duratura
E proprio per questo però come condizione che riduce all'impotenza e ricorre anche il problema della velleità a cui sono condannate certe azioni reattive che appunto reagiscono a questa impotenza senza tuttavia riuscire a accedere a una vera e propria assunzione di Potenza si tratta allora di disciplinare la propria capacità di subire di incassare di accogliere di darle forma
Distinguerei interni per Comuni per mia comunità nel rispondergli distinguerei due aspetti poi come al solito tutto il correlato tutto però un aspetto è non so più ricevere
Sono impotente a ricevere in maniera adeguata
In maniera felice se si vuole anche nel nel nel nel patto sono del del del del del subire
Del patire e allora reagiscono allora viene come un inizio di contro azione da parte mia quella reazione ha qualcosa di convulso qualcosa di malato ed è forse quella reattività
Il sintomo evidente l'impotenza che conoscono assentire almeno Ritanna Armeni che ne ha scritto che riconoscono le persone invecchiate
I vecchi Rea agiscono perché non sanno più ricevere accogliere altro problema
è questo delle azioni negative che sono state studiate da linguisti logici che hanno insomma avevano loro piccola tradizione il azioni che consistono nel non fare qualcosa
Con le le leggo è abbastanza lungo ma prendiamo Hillary inutili la rinuncia il rinunciare promettere il differire il trascurare sono vere propria attività veri e propri atti ma che temi la cui prestazione consiste nel non fare qualcosa ciò che si trascura ciò cui si rinuncia e quindi dovremo concepire non solo un una potenza di fare con la sua correlata
Il Potenza non sono una potenza di sul di subire e anche lì si profila l'ombra dell'impotenza
Connessa ma anche una potenza che per comunità non è una trovata di cui sono molto fiero chiamerei impotenza di sospendere ora questa potenza di sospendere ha poi essa pure i suoi atti quelli che dicevo prima a cui facevo cenno prima la rinuncia Commissione e questi atti consistono in
Nel determinare delle molle di inattualità nella nostra esperienza dalla nostra prassi e quindi per certi versi sono anche un modo di articolare
E in cui è stata darsi questa esperienza
Laddove non è possibile invece una sorta di continuità tipico
Di altri viventi che godono di una nicchia ambientale nella quale si aggirano con innata sicurezza noi in questa innata sicurezza e non abbiamo a e abbiamo continuamente che fare con
Un
Non compimento con una denuncia il punto vero in una studio sull'impotenza
Che allinea nelle forme di vita contemporanee capire
Quanto queste azioni negative sono di ragazze
Se dilagano ovviamente
Prevede bene usare l'espressione che è andata di gran moda
Nei decenni scorsi discussioni di filosofia politica proclamano uno stato d'impotenza se la rinuncia propenso allo stato d'eccezione così come cioè fu descritto da quel grande pensatore
Della politica e però nazista che era Carl Schmitt benissimo con questo stato d'impotenza e proclamato da rinunce che non sono più perimetrata
E non sono più circoscritte ma che invece diventano una sorta di nostro ospite sgradito lungo tutta la giornata
E quindi la vera e propria prestazione della potenza di sospendere eh
Mettere in condizioni di non fare o anche perché no di non ricevere su quindi di questo tipo di Potenza potenza di sospendere rischia di più che il rischio io credo che nelle forme di vita contemporanei sia come un referente una musichetta di fondo che accompagna che accompagna il nostro agire partire che parlare e quest'anno si tenta di fondo segnala il fatto che
Sì differisce si rinunciare al allatto
Del fare o all'atto del ricevere
Qual è il rimedio avvolte giungevano biografie
Anche un
Ripreso nel sei giovani
Tre fanno esperienza della ferocia del mercato del lavoro contemporanea
Di Stasio non pagate mille che faccio l'elenco basta guardarsi attorno il che per queste persone giovani le un'esperienza cruciale
Quella che alla fin fine merita di essere narrata la lista
Delle rinunce delle omissioni e dei riferimenti quasi che se fossero le azioni più cool più cospicue esiste un un modo per cui la potenza di sospendere quindi le azioni negative e
Trovino a se stesse un antidoto bensì il filosofo appresso a dirlo poiché è cosa diversa dalla sperimentazione
All'interno Olbia esperienze materiali esperienze concrete e dava la potenza di sospendere può applicarsi a ogni altra potenza
Alla potenza di amare
Potenza di di lavorare potenza di fare politica in modo degno ma proprio perché la potenza di sospendere può applicarsi a ogni tipo di capacità e facoltà di cui disponiamo può applicarsi anche a se stessa
La della potenza di sospendere può applicarsi a se stessa e dunque sospendere la sospensione
Rinunciare alla rinuncia omettere l'omissione
Qui forse s'intravvede una messa profitto in questa curvatura diciamo così avuto riflessi ma OPA applicazione a se stessa una curvatura
Che emancipati IVA top degna di speranza
E i un'altra amante appunto
A me pare
Che in queste biografie in cui gli eventi maggiori sono o rinunce differimenti sia difficile per indicare
Ma questo è il Paese un'improvvisa determinazione invece alla risolutezza
E e anche patetico del ridicolo al tempo stesso occorre che un incontro veleno
Sia procurato da quello che oggi costituisce il veleno
Cioè anziché sbandierare la voglia di farla finita con un po'delle cose che ci circondano o che affrettano le nostre vite conviene vedono su dieci una capacità di come si diceva quello il tedesco un tedesco nel solo il pericolo c'è la salvezza egli dunque pende impossibile a Napoli si dice capace per dire impossibile e incapace che il proprio all'interno di questo dilagare incontrollato delle azioni negative vi sia
Una via di salvezza vi sia un rimedio rinuncia rinuncia io concepisco un antidoto all'impotenza
Anche attraverso la messa al lavoro di quello che ora l'impotenza causa determina
Prima lei ha fatto riferimento all'Italia Antinori quindi perché non parliamo di Giorgio Agamben certa filosofia sto pensando provocata Agamben esalta una certa frequentazione dell'impotenza come una specie di accesso a ciò che c'è di più va umano uno scenario di massima apertura trascendentali in cui ogni potenza risiede nella propria sospensione
Direbbe Agamben un accesso a una dimensione di Herranz sa di spaesamento in quanto tali di in cui nulla determinato definitivamente
E di qui la filosofia per esempio dell'infanzia come origine trascendentale di ogni atto linguistico oppure la proclamazione di uno stato di eccezione effettivo sulla scorta di Walter Benjamin
La sua tesi sembra analoga questo perché si incappa nell'impotenza proprio nel momento in cui la potenza e sovrabbondante lei però suggerisce delle modalità per scrollarsi di dosso l'impotenza
La domanda è ma c'è un'impotenza buona
Nota chi può si può e si deve rendere abitabile
E abitare quindi trattare come un luogo abituale abitare abitudine
Con loro come posso dire lo spazio che Pansa lo spazio che si frappone fra potenza e atto dato che appunto l'atto non è un Ghedini garantito di automatico di immancabile come un istinto
E quindi la vera potenza pone sempre il problema di come essa si traduce in a più puntuali
Congrui o perché in mano a volte calamitosi questo spazio vuoto
Questo spaccio do questa discontinuità fra potenze atto deve essere in qualche modo un luogo io non angosciose abitabile al limite il luogo in cui si collocano lo nell'accezione più antropologica nemmeno direttamente politica che si possano che si possa immaginare si collocano delle istituzioni post statali che si lascino alle spalle limiti e i riti della sovranità ma tutto questo significa noi non noi non possiamo per così dire non farci carico della della distanza del distacco che c'è fra potenziato ma per realizzare l'atto non verrebbe Arci de che di questo stato intermedio dobbiamo dobbiamo per così dire
In realtà ripetiamo sempre di nuovo cioè qualcosa che si ripete seppure a proposito esperienze diverse occasioni molto dissimili fra loro ma quello che si ripete sempre nella società c'è un da sempre e un proprio ora
Sempre in questo passaggio dalla potenza all'atto il proprio ora sono ovviamente le circostanze in cui si attua
Per esempio in questo momento la mia potenza di parlare tempo barcolla un porno ma insomma sì arco ecco allora quindi noi iniziamo da questo punto di vista siamo per così dire non ci stanchiamo mai veramente dall'esperito si potrebbe dire dell'infanzia con Agamben accesso alla lingua palco clic clic anche un oratore consumato il muratore esperto accenda ogni volta la facoltà del linguaggio debba tradurre linee annuncia azioni
Efficaci questo è vero Coop col diciamo un animale
Senza ambiente il potenziale non può non ripetere la scena primaria la scena di questa potenzialità che deve diventare orientamento
Mentre invece sia un mito
C'è un malinconico ne ha neanche neanche che non riesce lei drizzare neanche per un momento il credere
Che e si possono avere un connubio
Una relazione con la propria potenza lirica mistici RAI Greco con l'ordine con la potenza che e tanto più freddo morosa
Quanto più è inoperosa
Dove l'operosa significa con la potenza in quanto tale ma ahimè con la potenza resta tale senza tradurci negli atti opportuni quindi quello diventa una specie di di culto mediocre
Di cui di ciò che già c'è predominanza dell'impotenza
E d'altra parte l'esaltazione che fa proprio Agamben dello scrivano di Melfi il parla un po'di questo di questo Nostalgia di questa malinconia dello sosta del sostare
Nella potenza in quanto tale che però diventa appunto impotenza inattualità
Si condanna l'inattualità
Siamo in collegamento con Paolo Virno stiamo parlando dell'impotenza del suo nuovo libro pubblicato da Bollati Boringhieri
Abbiamo ancora cinque minuti per un'ultima domanda le chiedo di un passaggio del suo libro in cui si legge che l'impotenza che oggi dilaga
Deriva dalla riduzione dell'abitudine cioè del del modo in cui abbiamo le nostre facoltà da attività a fatto lei descrive il possesso delle facoltà come condizione estatica nei termini dell'esibizione di un possesso di facoltà amor se che però non vengono mai messe all'opera in quali modi si manifesta questa abitudine come fatto e in che modo questo comporta l'impotenza e soprattutto come rimettere all'opera queste infinite questa infinite congerie di facoltà di potenze così difficili da mettere all'opera
Penso che ci sono due tipi di abitudini di abitudine a proposito delle nostre facoltà
Del nostro poter dire poter fare poter ricevere una la chiamerei un'abitudine
Oggi prevalente
Amministrativa intendo amministrare al meglio
Le abilità potenza di cui si dispone amministrare vuol dire come posso dire assaggiarla
Con un infinito training attività preparatoria
Vuol dire laddove necessario o sembra necessario il tenersi aggiornato
Quindi un'attività anche molto indaffarata nel
Esibire queste che facoltà potenze senza però usarle e la parola uso la parola chiave per il secondo tipo di abitudine
Arbitro uso della facoltà vuol dire l'attuazione di essa contro l'amministrazione l'amministrazione e una forma come posso dire di chi combatte il patto il passo scusatemi e e esibisce ecco indegni
Potenze facoltà che sono in suo possesso l'uso viceversa richiede il rischio naturalmente del colpo al vuoto dell'errore e via dicendo fra queste due forme di abitudine
Può esserci una pacifica
Coesistenza
Non è così oggi codice una guerra civile sono queste non chiuso perché si amministra parossistica mente il patrimonio che sia e vorrei sottolineare questo punto la l'abitudine amministrativa che spesso diventa training poco prova generale
Di un concerto oggi una messa in scena che in realtà non avviene mai se pensate a un a una o un'orchestra che fa le prove all'infinito e salvo il fatto che il suo concerto
Destinato a non iniziare però fa le prove quindi delle vie un carattere per questo di parlo di una sorta di frenesia del training di frenesia nell'amministrazione dell'impotente non è un uomo Ata apatico e passivo anziché e molto spesso l'impotente e quello che si tiene pronto per la prossima qual è la parola chiave delle del nostro tempo performances
Quella performances che ha sostituito sul piano del lavoro le mansioni
E sul piano del del del linguaggio giochi linguistici forme di comunicazione ben determinate no e la performance è un atto solitario che testimonia che non ci sono più alti
E e alla performance però bisogna tenersi spasmodicamente
Pronti è il massimo secondo me
Del di del trionfo del dilagare dell'abitudine come amministrazione l'amministrazione ha comportato talvolta anche una performances mai solo o la prova che non si usa più
E non si usa ancora
Con regolarità la potenza di cui si dispone
Siamo giunti ormai al termine del nostro tempo abbiamo parlato del libro dell'impotenza con l'autore professore Paolo Virno libro dell'impotenza la vita nell'epoca della sua paralisi frenetica
Pubblicato in libreria ora da per Bollati Boringhieri
Ringrazio molto Paolo Virno per essere stato qui con noi e aver parlato con noi dei temi contenuti in questo il libro è esile ma penso nutriente con grazie professore grazie a Google arrivederci un caro saluto agli ascoltatori di radio radicale alla prossima