Rassegna stampa estera

Quel giorno a Visco titoli di radio radicale sabato otto ottobre questo l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale in apertura oggi
La guerra della Russia contro l'Ucraina e la posizione apparentemente sempre più fragile di Vladimir Putin lo vedremo in particolare con un'analisi pubblicata oggi
Dalle mondo Putin o il crepuscolo dell'imperialismo russo il titolo leggeremo anche altri commenti legati alla guerra rossa poi parleremo
Dire Anna sempre con le monde l'editoriale il Medioriente di fronte alla rivolta in Iran
Le Moncey chiede se sia rivolta o rivoluzione troppo presto per sapere cosa succederà con l'ondata di proteste che sta attraversando l'Irlanda la morte in carcere di Mascia Ammini ma si tratta comunque di una sfida senza precedenti per il regime della Repubblica islamica e poi parleremo della politica italiana lo faremo in particolare con l'Economist un articolo pubblicato questa settimana
Il settimanale britannico si interroga qual è il piano il piano di Giorgia Meloni
Che non ancora ha spiegato i suoi calcoli come farà a finanziare il programma di centrodestra
L'opinione ieri invece aveva un articolo di Francesco Maselli Meloni si rivolge ai tecnici per governare
Dopo aver denunciato per anni governi pieni di tecnici da leader di Fratelli d'Italia deve fare i conti con una mancanza una penuria di personale qualificato
Abbiamo però con la guerra della Russia contro l'Ucraina è un'analisi pubblicata oggi dall'immonda firma ITA Belmondo Vladimir Putin o il crepuscolo dell'imperialismo russo
La strategia di guerra del presidente russo in Ucraina non sta raccogliendo il sostegno popolare diplomatico atteso malgrado il discorso che esalta la grandezza della Russia
Il futuro del padrone del Cremlino diventa ogni giorno più cupo e scrive le Monde i sogni espansionistici di Vladimir Putin si fermano cui a questa guerra neocoloniale contro l'Ucraina
Che lui stesso ha lanciato il ventiquattro di febbraio il capo del Cremlino può moltiplicare quanto vuole i discorsi sulla grandezza della Russia il fattore che la società rossa non aderisce alla sua impresa centinaia di migliaia di Rossi settecento mila secondo le stime di Forbes
Hanno preferito fuggire dal loro Paese e il movimento non sembra arrestarsi
Gli uni sono partiti all'inizio dell'invasione per rigetto totale di un regime impegnato in una fuga in avanti che non esita a reprimere all'interno delle sue frontiere ogni forma di contestazione gli altri perché non volevano essere arruolati di forza in un conflitto di cui non capiscono il senso
Questo esodo politico il più importante dagli anni mille novecentoventi quando i russi bianchi intellettuali
Fuggirono dalla rivoluzione bolscevica per le monde solo la parte visibile dell'iceberg che il Paese dubita solo Issey Lunik i tre rappresentanti degli apparati di sicurezza che sono al potere e gli ultranazionalisti si aggrappano alla narrazione della ricostituzione di un impero descritto come il mondo russo con accenti sempre più apocalittici
Il problema è che l'euforia dell'annessione della Crimea da parte della Russia nel due mila e quattordici non c'è più il termine non vorrò ossia nuova Russia che era stato in preso in prestito all'epoca
Dalle conquiste della zarina Caterina seconda è stato sostituito dalla lettera Z di cui è difficile comprendere il significato
E ci si può chiedere quanto tempo ancora la popolazione continuerà a sostenere il suo leader nel momento in cui migliaia di corpi tornano dal campo di battaglia chiusi nei sacchi e le disfatte militari sul campo si succedono
Il ventuno settembre davanti al millenario della Russia Vladimir Putin ha cercato ancora una volta di mobilitare l'opinione pubblica oltre che nuove reclute militari
Celebrando il mille centosessantesimo anniversario dello Stato russo ha citato personalità del periodo di Zar ristoro dell'impero rosso senza alcuna distinzione
Il capo del Cremlino è l'erede di un Paese che ha sempre pensato il suo sviluppo in termini di espansione conquiste territoriali
Mai come utilizzo delle proprie risorse nel due mila e sedici Putin aveva dichiarato che le frontiere della Russia
Non finiscono da nessuna parte salvo che Putin non aveva compreso e non ha compreso che il mondo cambiato
Questa guerra quella in Ucraina potrebbe rappresentare l'agonia dell'imperialismo russo spiegava già il quindici maggio lo storico americano
I voti Snyder
Più inquietante ancora per Mosca
Prosegue le monde alla strategia aggressiva di Putin allarga sempre più il fossato colle ex repubbliche sovietiche
Non solo queste non diventa non vogliono diventare il rifugio dei russi che fuggono dal loro paese ma nessuna di queste ex repubbliche si proietta nella civilizzazione russa così come concepita da Putin
Nessun accettato di soccorrere la Russia militarmente malgrado gli appelli insistenti chi Vizzi sta nell'Uzbekistan hanno minacciato San di sanzionare i loro cittadini Russia se decidevano di arrovellarsi perfino al bielorusso Alexander Lukashenko già diventato dipendente da Putin dalla rivolta nata nel Paese
Nel due mila e venti accettato di affiancarlo in guerra
Costruito sulla violenza stesse senza successo il modello russo diventato qualcosa da respingere e conclude le monde le velleitari imperiali imperialista e di Putin appaiono oggi condannate aprendo così la strada a termine alla sua stessa caduta questa l'analisi pubblicata oggi dal quotidiano francese a firma Isabel manco sembra proposito di Russia oltre naturalmente alle notizie del giorno in particolare il Nobel che è stato assegnato congiuntamente i difensori dei diritti umani
In in Russia in particolare l'organizzazione Memorial
Ma anche in Bielorussia il il militante all'ex biliardi alato chi e un'altra ONG Ucraina oltre a queste o vogliamo proporvi almeno un passaggio di un commento pubblicato dal New York Times a firma devi Brooks che non riguarda tanto la Russia ma l'Ucraina
E le ragioni di fondo che permettono al Paese di resistere all'invasione
Brutale di Vladimir Putin il titolo è questo il trionfo dell'idea Ucraina solo un aziendalismo liberale forte può sconfiggere gli autoritari
E scrive David Brooks la quale in Ucraina non è solo un evento militare è un evento intellettuale gli ucraini stanno vincendo non solo per la superiorità delle loro truppe
Stanno vincendo perché stanno combattendo per un'idea superiore un'idea che ispira gli ucraini a combattere in modo ostinato
Un'idea che ispira le persone in tutto l'Occidente a sostenere l'Ucraina e ad appoggiarla fino in fondo quell'idea è realtà due idee messi insieme
La prima è il liberalismo che promuove la democrazia la dignità individuale un ordine internazionale basato sulle regole
La seconda è il nazionalismo secondo David Brooks
Provenienza lei rischi è un nazionalista sta combattendo non solo per la democrazia ma anche per l'Ucraina la cultura ucraina la terra ucraina il popolo e la lingua ucraini
Il simbolo di questa guerra e la bandiera ucraina un simbolo nazionalista
Ci sono molte persone prosegue Brooks sul New York Times che ritengono che il liberalismo e nazionalismo siano opposti il liberalismo nella loro mente moderna progressista si tratta di libertà di scelta diversità autonomia individuale il nazionalismo invece primordiale xenofobo tribale Grest Ivo e esclude i paesi moderni secondo questa scuola di pensiero dovrebbero cercare di reprimere le passioni nazionaliste e abbracciare la fratellanza universale di tutta l'umanità come cantava John Lennon e non lo traduciamo
Immagina che non ci siano Paesi non è difficile da fare niente per cui uccidere o morire nemmeno religione quelle persone secondo secondo deve Brooks non hanno tutti i torti il nazionalismo a molto sangue sulle sulle mani ma è diventato chiaro
Che esistono due tipi di nazionalismo il nazionalismo liberale di Vladimir Putin ha Donal Trump
E il nazionalismo liberale di Volodymyr Zaleski il primo nazionalismo e retrogrado xenofobo e autoritario
Il secondo nazionalismo e lungimirante inclusivo e costruisce una società attorno allo stato di diritto non al potere personale del leader Massimo
Per Brooks è chiaro che se vuole sopravvivere il liberalismo deve vivere al fianco di questo tipo di nazionalismo
Le democrazie hanno bisogno di nazionalismo se vogliono difendersi dai loro nemici l'articolo poi
Prosegue a firma deve Brooks la tesi
La tesi affascinante in parte anche vera
L'altro l'altro esempio che si può fare
Oltre all'Ucraina
è il nazionalismo o forse patriottismo di alcuni Paesi gran parte dei paesi dell'ex Patto di Varsavia che poi sono entrati nell'Unione Europea
Dove c'è una forte componente di attaccamento alla alla libertà nazionale più che al nazionalismo
Anche perché poi tutti questi Paesi Ucraina con compresa o sono entrati o aspirano entrare nell'Unione europea dove questo nazionalismo diventa parte di un internazionalismo liberale
Insomma questo questo nazionalismo e più attaccamento alla libertà che nasce in contrapposizione al all'imperialismo alla alle politiche neo coloniali proprio della Russia e almeno chi vi parla non è certo che si possa applicare allo stesso modo nel vecchio Occidente che non che non era stato soggiogato a Mosca e dove il nazionalismo si esprime per l'appunto nelle sue forme più retrogrado de xenofobe e autoritarie sempre a proposito di Russia El Pais ieri
In un editoriale commentava l'ottavo pacchetto di sanzioni
Dell'Unione Europea il titolo le sanzioni non si fermano
Sono stati dissipati i dubbi che erano emersi ad agosto sull'efficacia delle sanzioni e sulle difficoltà di mantenere l'unità dei ventisette stati membri dell'Unione europea
Nella loro risposta all'invasione russa dell'Ucraina
La nuova fase di questa guerra non consiste almeno per ora in uno stallo confronti quasi immobili di sul campo di battaglia la controffensiva Ucraina sta rapidamente recuperando
Le le le terre i territori in base all'inizio del conflitto e sta mostrando lo stato di precarietà dell'esercito russo
La debolezza di mosche le pressioni interne hanno spinto Putin a intraprendere una fuga in avanti con l'annessione illegale dei territori occupati con falsi referendum
E cerimonie solenni ad uso interno la risposta dell'Unione Europea questa escalation la più pericolosa dall'inizio di una guerra che dura ormai da sette mesi
è stata ancora una volta unità aiutata dal successo della
Controffensiva delle forze ucraine El Pais poi spiega che le nuove sanzioni inviteranno le importazioni in Europa di alcuni di alcune merci russe e anche le esportazioni europee soprattutto per limitare di capacità dell'industria militare
Russa nel frattempo è stato deciso di fissare un tetto il prezzo del Greggio l'accordo è stato facilitato dal fatto che questa volta c'era poco il gioco per l'Ungheria
Qual è qual è il punto la Russia sta sentendo le conseguenze delle sanzioni anche se meno del previsto il crollo
Del PIL sarà del quattro per cento la metà di quanto inizialmente previsto ma si tratta comunque di un dato non trascurabile
In un economia così dipendente dalle esportazioni di idrocarburi c'è per l'Unione europea altra strada da fare per inasprire le misure
Contro Putin emettere all'Est
Per un'economia che oggi ha come unico obiettivo di finanziare la guerra un embargo al gas russo non è ancore all'orizzonte
Ma sarebbe meglio non lasciare questa decisione alla volontà del Cremlino così
Tra l'altro
El Pais in questo editoriale
Di di ieri
Sempre a proposito di di questioni europee c'è stato a Praga
Ieri il consiglio europeo informale dedicato i temi delle energie ne abbiamo parlato già la nostra edizione di ieri il giorno il giorno prima il primo vertice della comunità politica europea che ha portato alcuni risultati è un Forum allargato per esempio
Oltre che all'Ucraina i Paesi candidati anche da alla alla Turchia che che ancora prese candidato in realtà formalmente la Norvegia ma Regno Unito e la presenza di Illy strass la nuova
La nuova premier britannica creato molto rumore sulla stampa britannica dopo gli anni di conflitto di di
Nelle relazioni tra le due sponde della Manica durante l'era di Boris Johnson più in generale il post Brad scritte vi segnaliamo due editoriali uno dal Guardian all'altro dal Times che dicono sostanzialmente la stessa cosa pur pur essendo di di di linee politiche diverse
Il Guardian Lenzi trasse l'Europa un fragile primo passo il premier ha fatto bene incontrare altri leader a Praga ma dovrà lavorare molto di più per riparare i danni alla reputazione del Regno Unito
Il Times showroom di colloqui lì trans ha fatto bene a partecipare al primo incontro della comunità politica europea
E abbiamo però pagina andiamo per un attimo in Iran le le le rivolte del donne ma non solo dalla società iraniana contro la Repubblica islamica dopo l'assassinio di Mascia mini
Nel mondo di dedica oggi il suo editoriale
Incentrando lo sulla chiave del Medioriente non solo lire di fronte alla rivolta iraniana
Interessante l'inizio perché rivolta o rivoluzione questo il grande interrogativo che un po'tutti si stanno ponendo e troppo presto per sapere cosa succederà con l'ondata di proteste che sta attraversando l'Iran dalla morte in carcere di Mascia mini giovani donne arrestata per aver portato il velo in modo ritenuto inappropriato
Una sola certezza si impone oggi
Malgrado una repressione particolarmente brutale che si misura già in decine di morti
Malgrado la denuncia Pablo Viana da parte della Guida Suprema Ali Khamenei di un complotto occidentale ovviamente ordito dagli Stati Uniti la collera non si attenua
La scoperta al trenta settembre del corpo martoriato di un'altra giovane iraniana è andata a manifestare mica Sciacca rami ha ulteriormente alimentato il l'indignazione in tutto il Paese indignazione che unisce donne e uomini
In quella che è diventato una contestazione frontale della repressione sociale imposta dal regime iraniano è un movimento senza testa senza programma
Tanto incerto quanto sfuggente ma né che si diffonde nel momento in cui non resta più nulla di una delle ragioni storiche della legittimità del regime cioè il governo dei dotti
La primazia della religione sulla politica così
Tra l'altro le monde l'editoriale e più lungo ma noi vogliamo dedicare in chiusura alcuni minuti all'Italia e
A Giorgia Meloni
Con l'Economist il la copertina il principale editoriale questa settimana sono dedicate ad altro una nuova era macroeconomica sta emergendo l'interrogativo cosa assomiglierà
C'è un grande riequilibra in corso tra governi e banche centrali vi lasciamo alla lettura
Dell'Economist per questo tema approfondito questa settimana invece sull'Italia il titolo dell'articolo e qual è il piano
Il probabile prossimo ministro italiano cioè Giorgia Meloni non ha ancora spiegato i suoi calcoli
Meloni suoi alleati hanno vinto le elezioni con un programma economico non dissimile da quello svelato due giorni prima dal nuovo cancelliere dello Scacchiere britannico fasi Var attenga il suo obiettivo centrale Prodi Meloni quello dirà rilanciare l'economia con grandi tagli alle tasse contributi ridotti
Un impopolari tassa regionale verrebbe abolita verrebbe esteso un regime di fretta s'la destra anche promesso pensioni anticipate un aumento delle pensioni minime e degli assegni familiari
Come si paga tutto questo la promessa che visto che ci sarà crescita
Non c'è bisogno di preoccuparsi troppo della sostenibilità fiscale
L'Economist ha fatto fare un po'di conti a Oxford
Economics con un disavanzo di bilancio del sei virgola due per cento nei prossimi cinque anni qual è il punto la disastrosa reazione alla manovra finanziaria di quarte India nel Regno Unito ha mostrato quanto gli investitori siano preoccupati
E con l'Italia che ha un debito più del doppio di quello della Gran Bretagna rispetto al PIL una risposta simile dai mercati potrebbe avvenire conseguenze ancora più gravi le conseguenze anche per l'intera zona euro dunque
Piano a difficile da fare esiste un piano di
L'Economist spiega che Meloni consigliata da Mario Draghi
è più riluttante del suo alleato Matteo Salvini ad aumentare il già enorme debito pubblico italiano
Secondo quanto riferito lei i suoi consiglieri stanno pensando di mitigare gli affetti dell'aumento dei prezzi con un pacchetto di misure che vale appena l'uno virgola venticinque per cento del PIL
Molto meno rispetto a quanto fatto in Germania e Regno unito e l'obiettivo sarebbe finanziando interamente con le entrate extra
Grazie all'inflazione
Insomma però la Meloni si vuole prudentemente pragmatica ma ci sono già segnali che incontrerà resistenze se cercherà di abbandonare il programma originale della destra
Il quattro ottobre Salvini e un esponente di spicco di Forza Italia hanno entrambi sostenuto che è necessario andare avanti con l'estensione della flat tax
Molto dipenderà dalla composizione del governo Meloni una squadra
Di tecnici con molti tecnici rassicurerebbe i mercati e i partner europei dell'Italia
Ma i suoi alleati vogliono posti al tavolo più ne avranno maggiore sarà la pressione su Meloni affinché si attenga al piano a così l'Economist e non ci fermiamo da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale